In realtà già ora per una larga fetta di popolazione il conto corrente è di fatto obbligatorio: se vuoi farti pagare per un qualunque lavoro, anche la più infima prestazione occasionale, devi lasciare l'iban con tutto il corollario di dati personali per la tracciabilità. Anche per avere 20 euro. Suona grottesco ma non è uno scherzo. Niente iban, niente pagamento.
Finalmente però cadono le maschere anche sulla carta di credito: ricordo certe pubblicità allucinanti che sentivo 2-3 anni fa in radio, che spingevano a dotarsi di carta di credito per ovviare a quei fastidiosi inconvenienti propri del contante come.... i resti. Sì, il problema è il resto alla cassa, avete capito bene. D'altra parte, come altrimenti spingere una popolazione tradizionalmente legata al contante ad abbracciare un modello di vita così estraneo come la carta di credito?
Ma è giusto così: tassiamo il contante, perché -si sa- chi riceve contante è un delinquente che evade le tasse. Amen.
Quando gli italioti si accorgeranno che il nemico è altrove sarà troppo tardi: molti allora avranno già sperimentato l'ebbrezza di vedersi la vita annullata da un banale clic su una tastiera di computer.
E viva il denaro elettronico!