Sono pienamente d'accordo con il concetto che oggi le arti marziali sono in ultima analisi uno sport nobile e personalmente non ho nulla contro le arti marziali, anzi, mi spiace solo di averle mai potuto coltivare per tutta una serie di ragioni personali.
Quel che mi dispiace che in circostanze non facili come quelle attuali della zona del golfo persico arrivino scene come quelle, della donna guerriera seppur per sport.
Il mito della valchiria c'è sempre stato; a titolo di esempio nella rivoluzione messicana c'era il mito dell'Adelita e c'è pure una bella canzone in merito; nel film Avatar uno dei personaggi principali è appunto al donna guerriero che ribalta le sorti del conflitto.
Ma io penso che oggi un conflitto armato è solo e soltanto foriero di disgrazie e nulla piu' vista le immense forze in gioco.
E quindi, essendo la guerra un vicolo cieco disastroso, il riflesso culturale dev'essere quello in cui ogni riferimento alle arti del dio Marte dev'essere minimizzato se non abolito del tutto, specialmente in zone dove basta una scintilla per innescare pericolosi incendi.
Avessi visto delle done dedicate alla danza artistica oppure ad una maratona o non al tennis o ad un qualunque altro sport , mi avrebbe fatto sentire piu' tranquillo; vedere donne con tanto di spada sguainata è cosa che mi turba e m'inquieta, vuol dire che ciò che cova sotto la cenere da quelle parti non è roba tranquilla.
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert
You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson
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