Citazione:
Teba ha scritto:
Hai letto male, questi sono i concetti espressi nella pubblicazione di David Chandler "Distruzione della torre nord del World Trade Center e fisica fondamentale":
"E’ stato sostenuto che il materiale schiacciato nella zona interposta si sia aggiunto al blocco superiore causando un aumento della massa della sezione superiore durante la sua caduta, generando un effetto valanga. [15] Io sarei propenso a sostenere, visto il fatto che la maggior parte della massa cadde al di fuori della pianta dell’edificio, che questa somma sia stata al massimo parziale, ma proviamo a considerare l’effetto di questa ipotetica aggiunta. La seconda legge di Newton applicata ad un sistema con massa variabile può essere rappresentata da:
Fest + (dp/dt)aggiuntiva = (dp/dt)sistema (5)
In cui p è la quantità di moto e Fest rappresenta la forza esterna netta che agisce sul sistema. La massa aggiuntiva si trova inizialmente a riposo, quindi non esercita nessuna quantità di moto nel sistema:
(dp/dt)aggiuntiva = 0 (6)
Dal momento che p = mv possiamo scrivere,
Fest = (dp/dt)sistema =d(mv)/dt= m(dv/dt)+ v(dm/dt) (7)
Nel nostro caso (considerando di segno positivo la direzione verso il basso),
Fest = mg – N (8)
Dove N è la forza normale, come nella nostra precedente analisi. Riconoscendo in (dv/dt) semplicemente l’accelerazione a, possiamo scrivere
(mg – N)= ma +v(dm/dt) (9)
Risolvendo in funzione di N, abbiamo
N=(mg-ma)- v dm/dt (10)
Si noti che questo è lo stesso risultato ottenuto precedentemente (Eq. [3]) a parte per la forza normale che viene ridotta ancora ulteriormente, dal momento che sia v che dm/dt sono positive.
Perciò, forse contrariamente all’intuizione, qualsiasi materiale aggiuntivo riduce l’effetto del cosiddetto pile driver. Questo risultato può ragionevolmente diventare intuitivo una volta capito che il blocco in caduta deve trasferire parte della sua quantità di moto alla massa aggiuntiva per portarla in velocità.
E inoltre, sempre nella medesima pubblicazione:
"Qualcuno potrebbe dire, in termini di resistenza dei vari elementi, che l’impatto del blocco in caduta potrebbe distruggere la sezione inferiore dell’edificio (anche se questa affermazione è stata dibattuta [13]), ma che non puà distruggerla mantenendo la sua accelerazione verso il basso. Il professor Graeme MacQueen e Tony Szamboti hanno fatto, sul loro giornale, un’osservazione parallela, basata su misurazioni simili: “The missing jolt: A Simple Refutation of the NIST-Bazant Collapse Hypothesis”.[14] Hanno stabilito che qualunque aumento nella forza della sezione inferiore dell’edificio deve essere accompagnata da una diminuizione della quantità di moto del blocco in caduta. Il trasferimento di quantità di moto (cosa che implica una perdita di quantità di moto per il blocco superiore) è ciò che fa innalzare l’impulso. Il blocco in caduta può perdere quantità di moto solamente nella misura in cui decelara. Avrebbe dovuto perciò subire un “sobbalzo” che avremmo potuto vedere nell’analisi video. Ma dal momento che il blocco superiore continua a muoversi verso il basso senza subire decelerazione, è chiaro che non c’è stato nessun “sobbalzo” nonostante la vistosa deformazione dell’edificio nei primi 3 secondi."
da qui.
sithchinite, cito ancora le tue parole per chiarezza:
Citazione:Ogni piano che cedeva si sommava a quelli soperiori nello schiacciare gli inferiori. La ricostruzione dello studio non tiene conto di questo.
...
Jai ragione teba non ho letto tutto quel punto...
ora che lo faccio mi chiedo: lui all' inizio della trattazone delle formule analizza il momento iniziale, cioè:
(dp/dt)aggiuntiva = 0
e poi il calcolo con
(dp/dt)aggiuntiva diverso da 0 dove é?
a me quelle formule, con quella premessa, mostrano solo che all' inizio, con
(dp/dt)aggiuntiva = 0 , il blocco superiore non ha influenza.
Ma dopo?
Mi son perso qualcosa? Può essere un mio limite matematico...