Sarebbe interessante sapere se nel lavoro di Vallee o di altri studiosi sia mai stata posta la domanda al testimone UFO se abbia avuto la sensazione di essere stato inizialmente attratto dalla visione (tipo voltare improvvisamente la testa, alzare gli occhi al cielo senza un motivo, ecc.).
Ovviamente si, e lo dicono anche senza chiederlo apertamente. Vallee, per citare ancora lui, nelle interviste cercava di influire il meno possibile sul testimone, evitando le domande dirette. Se l'intervistatore non e' impegnato ad essere il piu' neutro possibile, tutta l'intervista puo' essere tranquillamente cestinata. Aveva anche lui pensato di ricorrere a ipnotismo condotto da specialisti di fama, ma dopo un paio di sedute aveva concluso che l'ipnotizzatore, anche senza volerlo, influenzava il soggetto, e cosi' abbandono' quell'idea che da allora ha sempre, a ragione, criticato aspramente (beh, aspramente e' un po' esagerato: insolitamente per un francese il vecchio Jacques proprio non riesce ad essere esacerbato ed ha una presenza scenica pari a quella di uno straccio bagnato, cosa che e' estremamente positiva nel lavoro con i testimoni). E' una costante, quella dei pensieri strani che sopravvengono e contribuiscono a notare l'evento, oltre ad ogni genere di accadimento collaterale, quale confusione mentale, paralisi, perdita del senso del tempo ecc.
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