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  150° - cattivi odori dai Palazzi

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  •  Calvero
      Calvero
150° - cattivi odori dai Palazzi
#1
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Domani "festeggiamo" l'unità del Bel Paese, e signori miei ... guardandomi un po alle spalle, vedo il mio percorso costellato da un imprinting che si rifà sempre e comunque al fatto che Terrone sono e Terrone rimango.

Non so se domani o più tardi, Massimo, in Homepage, ci regalerà qualche interessante riflessione per questo 150° anniversario di cui, profondamente, sento il suo olezzo come quei cani che percepiscono l'odore della paura attraverso il sudore altrui. E la paura questa volta forse è nelle alte sfere.

Non sentite la puzza? Non sentite la forzatura di questa propaganda fetente, che vuole dirci quanto dobbiamo credere nell'UNITA'? io percepisco il loro timore.

Sento, e respiro a pelle ... nel circo televisivo e radiofonico, quello che grezzamente potremmo sintetizzare in quel: - ehilà .. cos'è ... ti si stanno stringendo le chiappe ??

Percepisco una propaganda d'emergenza che va oltre i soliti e retorici pensieri di commemorazioni false e nauseabonde che di sincero hanno solo il sacrificio di chi ha abboccato, ma anche di chi non poteva fare a meno di crederci, di illudersi.

Si sa, soprattutto in Italia, le sovrastrutture hanno sempre ubriacato, e come ubriachi appunto ... si è legata tra Nord e Sud - in un rapporto di Amore/Odio - una tensione che va oltre i soliti luoghi comuni. E questo certo ci ha resi unici, quanto al contempo stretti in un abbraccio che non ha mai smesso di stridere; così a livello sociale, così nel gioco/giogo Politico, così nel dolore:

- mi ricordo ancora della Tragedia di Alfredino quando cadde in quel Pozzo maledetto (dio mio); di quando Pertini esultò ai mondiali: due maniere in antitesi che portavano a stringerci negli unici momenti che avevano ancora qualcosa di genuino. Nel bene e nel male appunto; nell'effimero e nel tragico.

Tempi andati (con Pertini che mandava affanculo i giornalisti) ... già, anche quelli decenni che rispetto alle tragedie di adesso, riflettevano un Italia più ingenua ma più sincera. Purtroppo anche le stesse (le tragedie) sono diventate la cartina torna-sole di quale misura e livelli di schifo abbiamo raggiunto in questo decennio. Ma non facciamoci sconti, li abbiamo raggiunti questi livelli attraverso una discendenza ... nessuno si è trovato nei nostri tempi perché è disceso dal cielo. Noi siamo figli di un infinito odio tra le parti.
Non a caso il "Dividi Et Impera" ce lo siamo inventati noi. Solo che lo abbiamo mascherato con i miti e la Costituzione.; con una delle facciate più ipocrite D'europa. Le ipocrisie sono le prime a essere notate da OCCHI esterni, ed è per questo che siamo a'barzelletta ... poiché la gente non è fessa, e siamo un popolo che vuole farsi vedere sempre più bello in nome di una Storia talmente lontana che di quella non siamo che una pisciatina. A riprova infatti, la nostra famosa cura nel tutelare il Patrimonio artistico. Quando l'unica cosa efficiente e tecnicamente eccelsa a livello internazionale che abbiamo creato, è la Mafia. E' un dato di fatto.

Bello riflettere su come un puttaniere dalla barba rossa e 1000 soldatini di piombo, ci abbia "uniti" e come - ora - un Puttaniere imparruccato sia insediato al Governo all'apogeo della disfatta. E il bello è che entrambi erano i mercenari dei Poteri Forti che avevano alle spalle. Sempre le solite trame insomma: una volta non si chiamava P2 ... tutta qui la differenza. Medesimi mercenari, medesimi puttanieri; medesimo popolino che tra le parti si beveva e si beve che d'altro si starebbe parlando. E infatti è proprio all'ombra dell'America che ci ha imbevuti di propaganda, facendoci credere che quella (l'America) potesse esserci Mentore .. sì come no, e infatti da una Dittatura sotto mentite spoglie (quali gli USA sono) siamo riusciti a rappresentarne un perfetto ibrido socio/politico ubriaco nonché zoppo. Non possedendo lo stesso dinamismo, l'altra cosa che abbiamo fatto di buono insieme alla Mafia è stata la fuga dei Cervelli in territori dove l'Arte dei Pulcinella è vista per quello che effettivamente è .... l'arte degli ipocriti.

Ma torniamo qui... da noi ..

..si è riusciti ad organizzare Pullman e comitive, pellegrinaggi, per MASTURBARSI (e senza orgasmo) sulla cronaca nera, su Sara Scazzi, su bambine rapite. Ci piace farci le seghe sul dolore altrui senza limiti e senza pudore. Ci si Masturba sulla cronaca nera, ci si Masturba sulla Cronaca Rosa; si Masturbano su Berlusconi i primi che lo rigettano, e ci si Masturba su rappresentazioni e teatrini che non hanno alcun Potere sulle nostre sorti. AAA nuovi Garibaldi cercasi.

Insomma l'Italia è finalmente arrivata al suo compleanno e ha raggiunto il suo scopo. L'Italia è un surrogato di un ideale; un costrutto che mai ha mostrato di accettarsi come tale e se l'è sempre scritta e cantata da sola. Tra stridori, lotte, e teatrini di pulcinella, abbiamo finalmente mostrato che NON ci amiamo. Ma ci siamo odiati. Certamente... molto più di altri popoli moderni. L'accettazione poco ci riguarda.

Ma forse proprio perché in fondo in fondo siamo più sinceri, di cuore e anche cafoni... (ed è un paradosso solo in apparenza, poiché sappiamo di cosa siamo fatti...) che le sovrastrutture come il Vaticano non abbiamo saputo combatterle. Siamo sempre cuori di Mamma che come il Medico pietoso, uccidiamo l'ammalato. Hanno così soggiogato la nostra forza. Politicamente siamo gli unici ad esserci inventati l'idea che potesse esistere una Democrazia Cristiana ... beh ce lo vedo Il Cristo a fare Politica. Ma per fortuna due figli di buona mamma come Peppone e Don Camillo, condivano le nostre spaghettate e fungevano da "valvolina di sfogo" per un carattere, quello Italiano, sempre basato sul "male minore" da raccattare come meglio veniva. E questo, purtroppo, non è un discorso politico ma è un discorso di un paese ubriaco che non riesce mai ad accettare sé stesso. Non che gli altri paesi non abbiano grossi problemi, ma il livello di queste paradossali idiosincrasie, siamo solo noi capaci di viverle a questi livelli di idiozia.

E, per l'amor di Dio, sia mai che questo sia visto com un discorso di SUD versus NORD ... poiché questa improvvisa voglia di Unità che domani tutti vogliono farci festeggiare, non ha certo i suoi moventi in questi termini. Qui il discorso è ben altro. Ma serviva però parlare delle basi chiamiamole "antropologiche passate", più che intenderle come politiche.

A me invece puzza di Paura questo Anniversario più finto della plastica...

edit -
.. che forse l'Italiano stia mandando i suoi primi segnali e quel venduto di Napolitano ... che, auspicando il Nuovo Ordine Mondiale, stia facendo i "suoi" compiti a casa? Stanno cercando di propinarci cosa?? Forse a qualcuno si stanno stringendo le chiappe e forse gli Italiani, finalmente stanno dando i primi segnali di essersi accorti della favola e di essere stati messi in un IMBUTO politico e Culturale che MAI gli è appartenuto.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 16/3/2011 14:59
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  •  Calvero
      Calvero
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#2
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Nota di merito.

Ieri l'altro, un gruppo di tanti bambini a una festa di compleanno (provincia di Udine) all'interno di un Mac Donald ...hanno intonato con 2 BIS l'Inno di Mameli ... il coro poi di queste voci, a mo' di curva da stadio (altrimenti non so come spiegarlo bene per descriverlo) ..hanno ripetuto il passaggio con tenore spavaldo SIAM PRONTI ALLA MORTE!, SIAM PRONTI ALLA MORTE!, SIAM PRONTI ALLA MORTE!

... media di SEI, SETTE, e OTTO anni ..
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Inviato il: 17/3/2011 19:13
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  •  Spiderman
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#3
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Calvero ha scritto:
Nota di merito.

Ieri l'altro, un gruppo di tanti bambini a una festa di compleanno (provincia di Udine) all'interno di un Mac Donald ...hanno intonato con 2 BIS l'Inno di Mameli ... il coro poi di queste voci, a mo' di curva da stadio (altrimenti non so come spiegarlo bene per descriverlo) ..hanno ripetuto il passaggio con tenore spavaldo SIAM PRONTI ALLA MORTE!, SIAM PRONTI ALLA MORTE!, SIAM PRONTI ALLA MORTE!

... media di SEI, SETTE, e OTTO anni ..


Calvè, il "SIAM PRONTI ALLA MORTE" era per la madre patria o per la "consapevolezza" di essere al macdonald?

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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 17/3/2011 19:23
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  •  Calvero
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#4
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:


Calvè, il "SIAM PRONTI ALLA MORTE" era per la madre patria o per la "consapevolezza" di essere al macdonald?


bellissima



Azzo ... questa ti vale il "premio Pyter" 2010 (per il 2011, l'anno in corso è ancora lungo da passare )
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Inviato il: 17/3/2011 19:32
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#5
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Da Freedonia
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Una delle cose da sganasciarsi dalle risate è stato vedere come le persone belavano felici dietro i recinti, mentre assistevano alla solita parata, ovvero scialacquamento di denaro alla cazzo di cane. Effettivamente questa farsa serviva a ricordare loro come le cose stessero in realtà: gli allevatori che passano in rassegna il bestiame, composto da manzi da macello appositamente stipati dietro le staccionate.

Da qui si comprende anche la frase di Napolitano: "Non importa di quale schieramento siate, basta che festeggiate". Ovvero: "Non importa a quale menzogna crediate, l'importante è che porgete i polsi per le catene".
Inviato il: 17/3/2011 19:36
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  •  Spiderman
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#6
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Calvero ha scritto:


Azzo ... questa ti vale il "premio Pyter" 2010 (per il 2011, l'anno in corso è ancora lungo da passare )


Questo è preoccupante!! Scherzo
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 17/3/2011 19:39
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  •  Calvero
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#7
Sono certo di non sapere
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@ Lezik

... quando si dice il dono della sintesi. Quoto come poche volte ho quotato.
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Inviato il: 17/3/2011 19:42
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  •  Klaatu
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#8
Mi sento vacillare
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Hai ragione Calvero.
Le caste sentono puzza di pericolo.
Hanno fatto questa operazione di marketing per illudersi di essere saldamente in sella, ma tolto il mondo virtuale del mediastream sanno bene che hanno le ore contate.
Io neanche più distinguo le caste: divido il mondo tra pance piene e pance vuote.
Si tratta solo di organizzare le pance vuote rendendole consapevoli della loro forza se sono unite.
Ma prima bisogna fargli capire che Garibaldi, un contractor del passato con il grembiulino massone, come del resto il Pertini che io disprezzo (non ho capito se lo valuti positivamente), è un nemico delle pance vuote e che le rivoluzioni non vanno fatte da chi mette le idee e gli altri il sangue.
Non si deve cadere nella trappola di una rivoluzione organizzata dall'alto, perchè è una rivoluzione fatta dalle caste per il loro interesse.
Posso dire solo una cosa: negli ambienti militari, che conosco, questa festa è stata "subita", comportando peraltro il taglio forzato di un giorno di ferie.
Io so per certo chi temono le caste: e non è quel soggetto informe e ormai invertebrato di nome popolo.
Se hanno paura è perchè chi hanno messo a capo dei militari lancia continui segnali d'allarme.
Ma non basterà.
Inviato il: 17/3/2011 22:43
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  •  Calvero
      Calvero
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#9
Sono certo di non sapere
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Pertini lo calcolo Storicamente e "antropologicamente" in quella fase storica relativamente vicina... Pertini "riflesso e sintomo" (come ho specificato) di un Italia più ingenua che COMUNQUE non ha reali scusanti... anzi: poiché i frutti (sempre come ho scritto) sono qui a dirci da quale albero marcio, oggi, si stanno staccando... Ho detto: « - Ma non facciamoci sconti, li abbiamo raggiunti questi livelli attraverso una discendenza ... nessuno si è trovato nei nostri tempi perché è disceso dal cielo.»

- idem per il Pertini chiamiamolo "popolare", quello che era specchio di una certa "genuinità cafona" di un Italia comunque "andata" e persa; ora e ancora verso il peggio.
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Inviato il: 17/3/2011 23:26
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  •  Calvero
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#10
Sono certo di non sapere
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Oggi ho guardato (Dio mio ) i telegiornali... era imbarazzante osservare con quale psicologia dozzinale hanno confezionato i servizi.

Uno è stato il massimo: con aria e toni di voce in stile scanzonato da "racconto Gossip" hanno parlato delle «diversità che ci rendono uguali». Ok, vado a vomitare.
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Inviato il: 17/3/2011 23:47
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  •  Klaatu
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#11
Mi sento vacillare
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Citazione:

Calvero ha scritto:
Pertini lo calcolo Storicamente e "antropologicamente" in quella fase storica relativamente vicina... Pertini "riflesso e sintomo" (come ho specificato) di un Italia più ingenua che COMUNQUE non ha reali scusanti... anzi: poiché i frutti (sempre come ho scritto) sono qui a dirci da quale albero marcio, oggi, si stanno staccando... Ho detto: « - Ma non facciamoci sconti, li abbiamo raggiunti questi livelli attraverso una discendenza ... nessuno si è trovato nei nostri tempi perché è disceso dal cielo.»

- idem per il Pertini chiamiamolo "popolare", quello che era specchio di una certa "genuinità cafona" di un Italia comunque "andata" e persa; ora e ancora verso il peggio.



Pertini era già il peggio a quel tempo.
Quando scendeva dall'auto presidenziale se ne andava per fatti suoi e doveva intervenire un addetto a metterlo fisicamente nella direzione giusta.
Era solo un'icona di un Italia fasulla, quella partigiana smascherata da Pansa, che però è stata strumentalizzata dai soliti poteri occulti per tenere in piedi una non-nazione che è tale fin dalla guerra massonica risorgimentale.
In pratica era un povero (ma ricco) mentecatto, la cui forza era indossare il grembiulino di quella massoneria che infiltra tutto il Paese.
Invece di andare in una casa di riposo per anziani (con problemi di alzheimer) lo hanno messo a fare il Presidente della repubblica, e dietro la sua faccia da partigiano hanno fatto i loro schifosi interessi.
Con il traditore Napolitano accade lo stesso, ma tanto ormai.
L'unico modo per "festeggiare" l'Italia è rifondarla completamente, rinnegando tutto il passato, dal risorgimento alle caste di oggi.
Non c'è altra via.
Saluti
Inviato il: 17/3/2011 23:50
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  •  Calvero
      Calvero
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#12
Sono certo di non sapere
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Citazione:

.... per illudersi ...



Qui hai sbagliato, il termine è illudere

...(non so se perché ti è sfuggito, o proprio perché così la pensi).

Citazione:

Ma non basterà.


Non lo so.
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Inviato il: 17/3/2011 23:52
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  •  Calvero
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#13
Sono certo di non sapere
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Citazione:

....
Pertini era già il peggio a quel tempo.



Infatti io mi sono limitato a una critica mirata ai riflessi/influenze dei personaggi sulla Massa, e non sulle ragioni della loro nascita e/o del loro background.

Citazione:

L'unico modo per "festeggiare" l'Italia è rifondarla completamente, rinnegando tutto il passato, dal risorgimento alle caste di oggi.


.. è come quando accusavano Bill Hicks di essere un anti-patriottico, mentre era l'unico probabilmente ad esserlo (patriottico) in America; una figura che criticava CHI avesse inventato e distorto il sogno Americano e da esso ne faceva (e ne fa) oggetto di manipolazione e terrore. Il buon Bill era profondamente indignato. Tutto qui. Si sa: nessuno è profeta in patria, tant'è vero che la comprensione e l'amore del pubblico vero l'ha trovata in Inghilterra. Questo per dire, purtroppo, che nulla concedono alla critica reale. Ed è per questo che esistono fenomeni come i pifferai magici (Striscia la notizia, per questo esempio) ... che danno l'illusione che vi sia libertà di satira in Italia. Quindi prima di rifondarla, bisognerebbe trovare chi è capace di riconoscere che così come è stata dipinta, non è mai esistita.

Più che altro sarebbe ora di abiurare l'ideale, piuttosto che rinnegare il passato. Il passato, piuttosto, bisognerebbe impegnarsi a identificarlo. Rinnegarlo in questo senso, allora sì.

Citazione:

Non c'è altra via.


Senza contare che questo è uno spaccato che per conto mio mostra che, purtroppo, l'Italia non può fare neanche più i conti con sé stessa. La globalizzazione insieme ad altri fattori, sta mettendo le ultime zavorre su quello che almeno un genuino nazionalismo poteva far sperare (forse); una zavorra sui confini che devono esserci che però NON devono esserci . Insomma è il Circo di ogni contraddizione in termini e non solo. Proprio come il - diversamente uguali - .. allo stesso modo vogliono farti "idolatrare" un unità Europea mentre vogliono farti sentire "FORTEMENTE" Italiano: - fa tutto parte di quel linguaggio Orwelliano che da una parte, economicamente, potrebbe avere anche qualche Perché interessante ... ma sulla collettività e sulla psicologia delle masse è un meccanismo che sbussola il baricentro di qualsivoglia cittadino, indebolendolo. Il gioco è sempre psicologico (e sempre più lo sarà), cosa questa che le élite conoscono approfonditamente.
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Inviato il: 18/3/2011 0:18
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  •  benitoche
      benitoche
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#14
Dubito ormai di tutto
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Progetto devoluzione

Il referendum dello scorso giugno sulla fecondazione assistita e i suoi enigmi, inestricabili per i piú, e forse anche per gli stessi addetti ai lavori, piuttosto che indicare un orientamento etico-scientifico, ha dovuto rilevare un dato di fatto antropologico: l’essere umano è un animale in via di astensione. Potrà sembrare un gioco di parole, ma non lo è: l’esito referendario ha premiato, se cosí si può dire, chi non si è recato alle urne, inficiando perciò il quorum necessario a rendere valida la consultazione. Questa massiccia defezione è stata variamente interpretata da parte di osservatori ed esperti di cose socio-politiche, che hanno usato criteri di giudizio tratti dal corredo antiquario dei parametri accademici e istituzionali. Poiché ad esempio la piú alta percentuale dei renitenti alle urne si è avuta al Sud, i commentatori non hanno trovato di meglio che scovare i ferrivecchi del sanfedismo meridionale, con il Borbone e il cardinale Ruffo di Calabria, la Repubblica Partenopea e la Fonseca Pimentel, il brigantaggio di Fra’ Diavolo e Garibaldi. Un minestrone in cui si è voluto ribollire il tritume stantío dei luoghi comuni che vedono nel Meridione un permanere del Medioevo piú retrivo e buio, nonché la discarica di tutti i mali del paese.
C’è chi poi ha voluto, in definitiva con lo stesso spirito reazionario, in un’ottica offuscata dai fumi del disappunto e della frustrazione, addebitare alle congiure del Vaticano il comportamento refrattario degli elettori italiani, che hanno preferito andare al mare piuttosto che avallare una competizione voluta, piú che dal popolo, dalle residue velleità positiviste della classe politica, senza distinzione di toni cromatici e di bandiere. E infine, da una certa categoria di scienziati e ricercatori che non si accorgono di riedire il delirio creazionista del dottor Mabuse, con le stesse maldestre manipolazioni di una materia il cui mistero richiederebbe il rispetto che si deve a tutte le espressioni sensibili dell’imponderabile.
In realtà nessuno può gioire o dolersi dell’esito referendario, neanche chi si è astenuto, ritenendo di boicottarlo per accidia e non per convinzione morale e ideale. Piuttosto è lo sbigottimento che deve prevalere, insieme a un sano e cosciente senso di precarietà che l’evento ha segnato negli annali della nostra vita sociale.
In tutto ciò non entra la politica, né la scienza genetica e tanto meno la teologia. Il referendum ha segnalato una cifra vieppiú crescente di disamore dell’uomo della strada per ogni tipo di istituzione, di quella statale in prima fila. Astenendosi, ha voluto dichiarare che non intende piú partecipare alle liturgie dello Stato, e il suo atteggiamento non è da ritenersi un fenomeno che riguarda solo l’Italia. Basta infatti seguire i media per accorgersi che sempre maggiore è il numero di astenuti in consultazioni elettorali e referendarie tenute in ogni angolo del pianeta, dai paesi piú civili e cosiddetti democratici, a quelli dove regimi autoritari sono costretti alla coscrizione per indurre i propri cittadini a recarsi ai seggi.
Sembrerebbe, alla luce di tali fatti, che i popoli della Terra stiano sviluppando un’idiosincrasia per i gruppi di potere che li governano, e che una profonda frattura divida ormai i cittadini dallo Stato, avendo quest’ultimo esautorato ogni identità e autonomia, sia nei singoli che nelle entità culturali, giuridiche ed economiche. E la consultazione elettorale altro non sarebbe quindi che un’artata e goffa pantomima per far credere che tale frattura non esista, e che un perfetto idillio connaturi il rapporto del cittadino con le istituzioni.
Ma questo gioco, un tempo paludato di una certa grossolana e vistosa plausibilità, non funziona piú. Almeno, non al cento per cento. Lo sanciscono come valido soltanto coloro che sanno di poter trarre dalla fedeltà allo Stato prevaricante i privilegi che fissano il grado del proprio benessere e della propria libertà d’azione. Insomma, si tratterebbe della corte del Re Sole in edizione repubblicana.

Massimo Scaligero cosí descrive la degenerazione del nuovo statalismo: «Non affermando se stesso ma una politica, lo Stato si oppone alla strutturazione del corpo sociale secondo le esigenze dell’uomo libero, che è l’uomo spirituale e responsabile. Interviene in processi a cui invece dovrebbe garantire, con la sua autorità, l’autonomia. Non ha altro senso la sua autorità. Nel suo voler dirigere la cultura, il diritto, l’economia, lo Stato non risponde a ciò che è richiesto dalla costituzione interiore dell’uomo di questo tempo, il cui senso è la presenza responsabile dell’Io, la cui vocazione è la libertà. La vocazione dell’uomo attuale è veramente ciò a cui sin dalle origini tende il Cristianesimo: la formazione di comunità umane costituite da esseri autonomi; di comunità, o di collegi, o di categorie, il cui interno rapporto non sia la costrizione ma la libertà, l’essenziale individualità».
Ma oltre alle conseguenze squisitamente sociologiche, il neo-statalismo degenere tocca livelli ben piú profondi dell’individuo. Cosí ancora Scaligero:

: «L’astratta società diviene l’idolo a cui va sacrificato l’individuo. …Non si vuole l’“Io”, ma si vuole la “società”, o la “comunità”, inevitabilmente composta di “Io”. La società deve schiacciare l’Io, perciò, in definitiva, con l’Io viene schiacciata la società, ma simultaneamente inizia il regime della miseria per tutti, perché viene paralizzata l’inventiva immaginativa dei competenti dell’attività economica, cioè la relazione dell’Io con i beni della Terra, e la possibilità della loro fraterna distribuzione».

La miseria per tutti, quindi, e non solo quella materiale. Ed è proprio per sfuggire a questa nemesi globale che le masse elettorali, disertando le urne, hanno inteso manifestare alle classi politiche, ai capi che gestiscono il potere, ai sindacati e alle consorterie finanziarie, che esse non vogliono piú farsi usare per omologare la validità delle istituzioni. Allo stesso tempo, denunciano il disagio profondo che le attanaglia e auspicano, chiedono con forza, che si ponga mano a una seria verifica dei modi e dei tempi piú consoni a riportare in sesto una situazione che è ormai giunta a un punto di rottura ovunque nel mondo.
E altresí contestano la violenza bellica, la prevaricazione fiscale, il ricatto del lavoro, la speculazione finanziaria, che sembrano essere divenuti gli unici strumenti adoperati dai poteri pubblici per protrarre il loro insediamento nelle cariche spesso acquisite con metodi poco ortodossi.
Ma l’astensione è soltanto il prologo, l’anticamera di una ben piú seria patologia sociale: la secessione. Potremmo dire che accanto alla globalizzazione, su un binario parallelo e alla stessa incontrollabile velocità, viaggia questo male che ha colpito le comunità umane ad ogni latitudine del globo. Segnali secessionisti giungono dai Caracoles zapatisti del Chiapas, organizzati militarmente e con strategie eversive totali, fino all’innocua stravaganza folclorica della richiesta di indipendenza, votata a furor di popolo, al Vico Paparelle, zona Duomo, a Napoli. Istanza che, benché estemporanea, cela tutti i germi di una dolente alienazione animica di una comunità, quella partenopea, orfana da sempre di governi paternamente solleciti, sia locali che nazionali. Non menzionando certe pause di velleitari paternalismi di tipo neomonarchico che hanno giovato solo all’immagine scenografica della città, e forse neppure a quella.
Padania, Corsica, Paesi Baschi, Scozia, Ulster, Repubbliche ex-sovietiche, Taiwan, Réunion, Regione Tamil di Sri Lanka, su tutto l’orbe terraqueo circola una fibrillazione separatista, una forza centrifuga inarrestabile. Ci si divide, o si progetta di dividersi, dalle realtà nazionali, spesso con poca o nessuna cognizione di cosa creare di valido in termini alternativi. E non di rado all’origine di queste spinte autonomistiche si registrano guizzi umorali ai limiti del burlesco, fino alla paranoia, che anche nei picchi della sua delirante megalomania non smette i panni della fantasmagoria teatrale, dell’assurda mitomania. Ecco allora che se Napoli stravagante piange per le ambizioni secessioniste di Vico Paparelle, l’austera Stoccolma non ride. Anni fa, nella capitale svedese, tale Reinhold Wendling, operaio sessantenne, si proclamò principe Reinhold I del regno sommerso di Wikingland, la terra dei vichinghi. E per asseverare la sua presa di potere, ha decretato l’emissione di una serie di francobolli illustranti virtú e bellezze del suo dominio subacqueo. Ai valori postali sarebbe seguito, secondo il progetto dell’autoproclamatosi regnante, la moneta in forma cartacea e metallica.

E non può ridere a tanta follia neppure la Grande Mela, New York. Anche questa fattiva metropoli rischia di perdere buona parte del suo quartiere piú prestigioso, Manhattan, cuore pulsante dell’economia e della cultura statunitensi. Tanta efficienza e grandiosità, benché poggiante geograficamente su uno zoccolo di granito, è insidiata dai discendenti del corsaro Robert Edwards, che, stando ai documenti in loro possesso, acquistò legalmente quaranta ettari dell’isola corrispondenti proprio alla parte estrema di Wall Street, che affaccia sulla baia di Hudson e che ospita importanti edifici quali la Borsa, il Municipio, la celeberrima chiesa della Trinità e dove, fino all’11 settembre, svettavano le Torri Gemelle. I pronipoti del bucaniere fanno sul serio e stanno raccogliendo fondi per intentare causa alle autorità cittadine. Documenti alla mano, i presunti eredi del filibustiere, gallese di origine, sostengono che il loro avo non fosse un volgare razziatore di navigli, bensí nientemeno che un “pirata governativo”, che assaliva e depredava i galeoni spagnoli e portoghesi su incarico ufficiale di Sua Maestà Britannica. A ricompensa dei suoi rapaci servigi, la monarchia inglese gli aveva regalato la suddetta porzione dell’isola di Manhattan.

Nella linea dell’eredità piratesca ai fini di una secessione, si mantengono anche i cittadini di Seborga, un comune situato nell’entroterra di Imperia. Sua Altezza Giorgio I, eletto monarca assoluto dagli abitanti della cittadina, rivendica l’indipendenza del territorio sulla base di un’antica donazione fatta nientemeno che dal Corsaro Nero. Il ripristino della zecca per battere moneta propria è tra i progetti piú ambiziosi e significativi del nuovo regno. Al re di Seborga fa eco il duca di Ventotene, che vuole secedere dal Governo di Roma e ripristinare quello borbonico. Non è da meno Capri, che sogna un Principe capace di pilotare l’isola verso la totale indipendenza. Di stampo meno aristocratico è il programma del Comune di Colonnella, in quel di Pescara, che ambisce a piú modeste dimensioni, eleggendosi a Repubblica di Val Vibrata.
Accanto a questi progetti in fieri vi sono serie realtà di stampo autarchico già realizzate. La comunità di Damanhur in Val Chiusella, Ivrea, ad esempio, ha edificato un tempio gigantesco, un autentico falansterio ipogeico nelle viscere dei Monti Pelati. Gli adepti hanno dato vita a una federazione trogloditica, e però raffinatissima, ispirandosi forse alle comunità catacombali della Cappadocia. Gli appartenenti vivono in regime autonomo, con leggi esclusive e una propria religione. Questa entità federativa non deve tuttavia la propria sussistenza alle preghiere e relative grazie della divinità cui è devota. Un’organizzazione economica e commerciale di prim’ordine conta su quaranta imprese che esportano i prodotti confezionati dagli “Acquariani”, ovvero il Popolo dell’Acquario, come amano anche definirsi gli appartenenti a questa cellula separatista, una vera e propria nazione socio-religiosa con aspirazioni esoteriche. Damanhur vuol dire il Tempio dell’Uomo, e orbita quindi nella sfera del soprannaturale, pur vivendo con i piedi ben piantati sulla terra e abitando sottoterra…

Ispirata ai valori post-materialisti e all’antico comunitarismo cristiano, sono sorti in Italia, dietro la spinta dei fenomeni beat e hippy degli Anni Sessanta, gli eco-villaggi. La loro dimensione varia dai piccoli nuclei familiari ospitati in casali rustici riadattati, alle comunità piú estese sorte sulla base di piani organizzativi mirati alla totale autosufficienza. Rientrano in questa configurazione gli Elfi dell’Appennino, una comunità di venti villaggi confederati, con centinaia di appartenenti che praticano l’agricoltura e l’allevamento biologico. Si dichiarano liberi dal denaro e dai condizionamenti religiosi.
Di natura piú squisitamente fideistica sono invece le comunità degli Hare Krishna e degli Ananda, che si rifanno genericamente alla spiritualità induista, nelle specifiche derivazioni di scuola e di corrente.
Scettici circa la possibilità che la salvezza finale possa venire da alcunché di terrestre, per quanto ideale e morale, si dichiarano gli appartenenti alla Comune ufologica di Valpisa, attiva a Civitella di Romagna, Forlí. Gli adepti ritengono che l’uomo non solo non discenda dalla scimmia come asseriva Darwin, ma sia un prodotto extraterrestre, derivato da una manipolazione genetica operata dagli abitanti della stella Vega, situata fuori della nostra galassia.

Di piú prosaici e terreni elementi costitutivi è invece il “simec”, acronimo che sta per “simbolo econometrico di valore indotto”. È una creatura partorita dal fervido ingegno di Giacinto Auriti, abruzzese di Teramo, docente universitario, economista, nonché giurista di intelletto fino. Il “professore”, come usano chiamarlo, ha dichiarato guerra alle lobby finanziarie, alla Banca d’Italia, al Trattato di Maastricht, fondando un sindacato antiusura che provvede a stampare anche banconote, il simec, appunto, con un potere d’acquisto equivalente a un euro. È arrivato persino a farlo circolare nella località di Guardiagrele e dintorni, in Abruzzo, sua zona di provenienza, negli esercizi convenzionati.
L’assalto con intenti separatisti alle piú alte istituzioni nazionali è molteplice e variegato. Dalla moneta alla poltrona, anzi al trono. Una singolare associazione milanese, “Gli Amici della Corona Ferrea”, tempo fa ha inoltrato alla Presidenza della Repubblica la richiesta di acquisto della sedia che fu il trono dei sovrani d’Italia, i quali l’hanno utilizzata fino al 1946. Netto e categorico è stato il rifiuto del Quirinale alla petizione, motivato dal fatto che «il detto mobile non può essere alienato in quanto facente parte del patrimonio indisponibile dello Stato».
Le pulsioni secessioniste, o semplicemente autonomistiche, riguardano aree vaste quanto la Sardegna e minime comunità di poche anime. Ma tutte sono mosse da istanze materiali piuttosto che sentimentali. Cosí Taormina chiede il Casinò da gioco per rimpinguare le casse comunali, e quindi un’azione essenzialmente utlitaristica, per contro però Lampedusa ha chiesto tempo fa di diventare bergamasca, lamentando un totale disinteressamento da parte delle autorità regionali siciliane, ai problemi che riguardano l’isola, in primis gli sbarchi selvaggi e la carenza di servizi sociali e di controllo.
Ci sono poi le strategie dimostrative che usano le armi della provocazione per denunciare disagi logistici o economici di cui soffrono a vario titolo piccole o grandi località. A Soveria Mannelli, un paese di circa tremila abitanti situato nella Sila piú impervia e remota, per rompere l’isolamento e richiamare l’attenzione del mondo sui problemi che affliggono la comunità, il giovane e dinamico sindaco ha pensato di intitolare strade e piazze a personalità nazionali e internazionali celebri ma di stampo, per cosí dire, alternativo alla realtà locale. Ecco allora una Via Gianni Brera, un’altra Achille Campanile e persino una piazza elevata al rango di Esplanade Charles De Gaulle. Ma per meglio avviare e condurre al successo la rinascita del paese, il primo cittadino ha pensato di chiamare a gestirne il processo evolutivo intellettuali di grido e qualche guru della sfera mediatica, in particolare televisiva. E cosí, sono stati intanto convocati personaggi di rottura, capaci cioè di suscitare l’interesse nazionale con le loro personalità provocatorie, oltre che quotate culturalmente. Sono arrivati perciò a Soveria Aldo Busi, Piero Chiambretti e Giordano Bruno Guerra, al quale è stata affidata la carica piú incisiva: quella di Assessore alla Dissoluzione dell’Ovvio. La prima mossa del neo-assessore è stata l’ordinanza che prescriveva l’occultamento dei cassonetti dell’immondizia, perché la loro vista disarmonizzava l’unità estetica dell’aspetto urbanistico della cittadina. Il sindaco, che si propone di fare di Soveria la comunità piú informatizzata d’Italia, assegnando un computer a ogni famiglia, oltre alle convocazioni di cotanti geni della letteratura e dell’intrattenimento, ha già provveduto ad assegnare altre denominazioni toponomastiche, creando ad esempio un “Largo ai giovani” e una “Via col vento”. Dotato di tanta sbrigliata fantasia, ci si chiede che necessità avesse di convocare intellettuali di rottura e comici alternativi. Forse ignora, il sindaco di Soveria, cosa diceva di certi intellettuali e personaggi di potere il suo conterraneo Massimo Scaligero:


:«L’alterazione mentale di taluni intellettuali, come di taluni spiritualisti, come di responsabili della politica, è qualcosa che non si manifesta in fatti evidenti, conducibili al quadro della psicopatologia: essi non sono certo folli sprovveduti e scoperti, che finiscono nelle case di cura. Si tratta di folli ben mascherati anche a se stessi, avallati da cultura, da titoli accademici, da dialettica, da sicurezza scientifica».


Se però al Sud modificano per fini propagandistici o di utilità nomi di strade e piazze, al Nord se li vendono per lucrare royalty dagli sponsor produttori di automobili, bibite e detersivi, che pagano molto bene per vedere il loro marchio campeggiare sui cartelli stradali e di segnaletica varia. Ha dato il via a questa tendenza la città di Riccione, che ha mutato il proprio nome in RICC1ONE, per ricordare il modello di una nota casa francese di automobili. Si prevede che verrà presto imitata da altre località turistiche. Avremo quindi strada e piazze “mulini bianchi”, portici e colonnati “tutto intorno a te”, fontane che “lavano piú bianco” e cosí via.
Sarebbe materia ricreativa e di evasione il repertorio delle citate eccentricità devoluzioniste, se non presentasse al suo rovescio le raffinate angosce che distillano gli eventi della cronaca e che ci fanno chiudere a testuggine contro vere o presagite insidie. O magari, in un rinnovato Medioevo, ci fanno privare del nostro habeas corpus spontaneamente, per rinserrarci a doppio filo spinato, con cancellate e picche antiscavalco, con barriere elettroniche a orario, dentro fortini come quello che è stato definito “il paese sotto chiave”, o peggio ancora “il Fort Alamo del Pavese”: San Genesio. Tremila e rotti abitanti, rotti anche nel senso lato della parola, perché stufi di subire furti e rapine da parte di bande organizzate di predoni che, come nei secoli bui, battono la campagna dei cui frutti vive quella laboriosa e altrimenti aperta comunità.

Sí, queste smanie di voler fare per conto proprio, di sciogliere patti e alleanze, di erigersi in entità autonome alienate dal mondo circostante, sarebbero materia di divertissement, se non fosse per le efferatezze che la cronaca impone alla nostra sempre maggiore vulnerabilità animica, le paure per la sicurezza individuale e collettiva, le apprensioni per la futura sussistenza nostra e di chi raccoglierà da noi il testimone per l’ininterrotta, trafelata corsa della civiltà. Perciò, questa voglia di fare da sé contro i terzi sarebbe materia per una sapida commedia antropologica, ma poiché rivela al profondo della sua essenza una follia in crescita esponenziale, ma di cui, questo è il punto dolente e preoccupante, non conosciamo piú i parametri per giudicare quanto siamo folli e quanto sani di mente, allora tutte queste libidini di separatismo, spesso anarchiche, vanno prese e intese come un male da curare, e in fretta. Ma come individuare la giusta terapia e quali i modi e i tempi per attuarla? Massimo Scaligero, con la chiara facoltà del mentore spirituale ci fornisce in termini inoppugnabili le linee guida per poter realizzare un’opera di ripristino dei valori sociali e individuali per la finale salvezza:: «La socialità è essenzialmente attività dello Spirito. …Questa doveva essere l’epoca della socialità; ma se si guarda obiettivamente come essa si è cominciata ad attuare, si scopre che tutto è stato compromesso, forse irrimediabilmente, ad opera di coloro che si sono proclamati portatori della socialità e della fraternità: per cui è legittimo il dubbio che proprio essi, con il loro dialettismo, abbiano avuto il compito di ostacolare il processo della socialità. È il momento di aprire gli occhi, perché qualcosa si è gravemente guastato nella cultura e nel costume, e continua a guastarsi, ad opera delle insistenti suggestioni dell’intellettualismo materialista di qualsiasi colore. …La socialità non è un punto di partenza ma un punto di arrivo: su questo convengono alcuni socialisti, capaci di pensare di là dal meccanismo dialettico, i quali hanno il solo torto di credere ancora nella politica. Perché la soluzione del problema è fuori della politica, fuori dei partiti. …La soluzione a cui alludiamo è la Tripartizione dell’organismo sociale intuita da Rudolf Steiner: soluzione secondo libertà, uguaglianza e fraternità, ma realisticamente concreta, in quanto non presuppone una fraternità e una socialità che ancora sono da venire. …Lunghe e faticose sono le vie della fraternità e della socialità: esse non passano attraverso la politica né attraverso la coartazione, o la violenza: non passano attraverso bruti fatti o esteriori provvedimenti, o meccaniche sistemazioni della cultura e della società, che finiscono con l’uccidere insieme con l’elemento individuale la sostanza etica dell’uomo: bensí attraverso la lotta del pensiero, per il conseguimento della sua realtà, che è realtà spirituale, capace di recare il sovrasensibile, che domina la vita, nella vita. Ma tale possibilità non può essere il conseguimento della intelligenza dialettica, bensí di una saggezza che restituisce senso all’intelligenza. …Non nascerebbe fiore sulla Terra, se il sovrasensibile non fosse l’intima vita del sensibile».

Tengano quindi presenti ai loro animi questi ammonimenti i politici di casa nostra, che si stanno preparando alle elezioni dell’anno prossimo, e già li vediamo chiudersi nei loro gelosi laboratori di partito e di lobby ad armeggiare coi vecchi e obsoleti alambicchi delle strategie politiche e clientelari, seguendo le formule cabalistiche ormai inafferrabili alla loro stessa comprensione. I giochi sono finiti, soprattutto quelli antichi e frustri. Come dice il Maestro, occorre aprire gli occhi, quelli della testa, ma soprattutto quelli del cuore. Stringono i tempi e le necessità della gente. Il rischio è che la secessione tocchi fino all’ultimo degli italiani, fino al nucleo piú intimo della loro identità animica, e ci renda cosí tutti separati in casa, isole a sé stanti, abbandonati sulla banchisa polare in attesa dell’orso.
Leonida I. Elliot

Bibliografia: M. Scaligero, Il pensiero come antimateria, Perseo, Roma 1978.
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Inviato il: 18/3/2011 6:30
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#15
Sono certo di non sapere
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.......

....

Li chiamarono Briganti

Film comunque reso "invisibile" e boicottato .. se pur rintracciabile. Anche su Youtube e, appunto:

- levate pure i titoli di testa e prendetevi 10 minuti (partite pure dal min. 2:50 in poi), interessante direi



.....


Comunque questo era il Film da proiettare nelle Scuole il 150° anniversario, poiché come ogni valore che si decanti tale, deve prima di tutto essere figlio dell'onestà.



Dalla pifferaia wiki wiki:

..... dovuto anche all'immediato ritiro dalle sale cinematografiche ed è introvabile sia in supporto VHS che DVD. I motivi della sospensione non sono ancora chiari,


..... già già, non sono affatto chiari.
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#16
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Il film è disponibile su megavideo
PS
Mi è dispiaciuto che tu non abbia avuto tempo per il mio post
ciao
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Inviato il: 21/3/2011 3:37
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#17
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Scusa. Hai pienamente ragione, sono stato frettoloso perché avevo trovato questo video e sapevo di doverlo postare, e ho saltato il tuo intervento per correre avanti ... e non per disinteresse. Ho solo rimandato perché non ero con la luna e con l'animo adatto... ma sempre maleducato sono stato. Anche perché (almeno finché non esauriscono il loro potenziale) sono dell'idea che i Topic debbano essere seguiti con attenzione da chi li ha aperti.. quindi due volte sbagliato ho ..ahiò

rimani sintonizzato per la mia espiazione amico
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Inviato il: 21/3/2011 4:05
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#18
Sono certo di non sapere
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Articolo di fuoco e anche "pesante": pesante per l'intelligenza moderna, cui i popoli sono abituati a far muovere secondo binari che guidano alle astrazioni e non agli esami approfonditi che gli spetterebbero.

La parte iniziale la condivido senza alcuna riserva. C'è una seconda parte in cui si calca la mano su determinate "patologie", in cui si mette in evidenza quello che sarebbe l'effetto collaterale, effetto che riconosco deleterio quando appunto mira ad esasperare LA reazione. Ma questa reazione è sana, e ad un certo punto l'articolo sembra perdere di vista i giusti distinguo da farsi in nome di queste "patologie".

Una cosa importante è come [la tematica] l'ha evidenziata in Homepage - Incredulo:

Citazione:
Quello che salta subito all'occhio e' la VIRTUALITA' degli organismi internazionali del nostro mondo.

Intere organizzazioni ed apparati politico economici, che NON DECIDONO assolutamente nulla.

Mentre noi diventiamo scemi per rispettare leggi e regolamenti, questi immensi apparati burocratici, come l'ONU, l'OMS, il FMI non sono altro che dei RATIFICATORI, la foglia di fico UFFICIALE, per giustificare quello che e' DECISO da un'altra parte, quella del VERO potere.

Di conseguenza, tutte le riunioni, i dibattiti, le idee personali sul nostro mondo VIRTUALE, sono esercizi intelletuali, NON INCIDONO per nulla nel REALE, che e' BEN diverso dalle nostre sovrastrutture mentali.


Appunto: i popoli cosiddetti democratici sono persi in una spirale di una ricerca di soluzioni e/o contromisure che non potranno attecchire. Ed è impossibile che le stesse funzionino essendo questi attacchi mirati ad "una MASCHERA virtuale" di un Potere che è alle spalle. Causa e colpa di queste false soluzioni che sono figlie del lavaggio del cervello - inteso come mistificazione dei problemi reali (messo in moto attraverso la de-responsabilizzazione dell'IO .. attraverso l'ideale e la Religiosità) che fa sì che i popoli si illudano che le difficoltà sono quelle dovute ad ingranaggi corrotti e/o da riparare; e/o da sostituire ... eccetera eccetera ... e così non è (gli ingranaggi funzionano perfettamente), cioè: tutto quello che non viaggia su questi binari di reazione ai mali che la società vive, è considerato disfattista e utopico. Mentre sono proprio le elezioni ad essere disfattiste, garantendo nel contempo gli zuccherini della "partecipazione". Non si accetta che il paradigma della democrazia, in un Sistema di uomini venduti alle sovrastrutture, è matematicamente Utopico nelle intenzioni, proprio in quelle che esso stesso, con dolo e falsamente, illude di sostenere.

-edit-

Il cambiamento in realtà non lo auspica nessuno. Poiché (l'homus democratico) è come un drogato; è come se chiedesse al suo spacciatore di procurargli quell'eroina che lo rende "felice", e vorrebbe (ipocritamente) che la sua droga nel contempo non inoculasse in lui quel degrado fisiologico e psicofisico.

Ecco perché lo "spacciatore Stato" per quanto anche riconosciuto come nemico, è amato. Fornisce la droga.

Infatti le entità chiamate "Stato" spacciano i valori che de-responsabilizzano l' IO; propagandano, a seconda dei contesti e delle vicende, valori bugiardi come la Democrazia e come l'Unità d'Italia, perché soprattutto ora gli sta bruciando il culo. Ma non lo danno a vedere. Si agitano, sudano e da qui: i cattivi odori dai Palazzi, a cui mi riferisco. La democrazia non solo può essere definita - venduta al Potere, ma - e ancora peggio - è una struttura nata per distorcere perfettamente le percezioni dei pericoli agli osservatori (gli elettori). Ecco perché arrivano puntualmente gli intellettualoidi della Fava, che giocano con gli ingranaggi di questi meccanismi cercando di riscontrarne pregi e mancanze, ma nascondendo il fatto che essi sono deliberatamente meccanismi di una forma di Dittatura più proficua evolutasi man mano nei tessuti ideologici, in primis occidentali. Lo stesso terrore della Guerra Fredda ha contribuito a legittimarne la "bontà".

Citazione:
La miseria per tutti, quindi, e non solo quella materiale.


Ecco sottolineerei più che altro, non solo quella materiale ...capisci'a'mmé...

Citazione:
…La socialità non è un punto di partenza ma un punto di arrivo:


Questo è il punto cruciale, ma non è un "nodo" da sciogliere. Infatti all'uomo moderno, sempre più privo di codici d'onore (e non c'entra la "morale") ... non accetta l'idea di aver perso; preferisce impalmarsi di essenze e oli profumati che guardano a un futuro inesistente, piuttosto che gettare le basi di una posizione reale. Questa è l'epoca in cui accettare un "male minore" è considerato costruttivo. Ma neanche fare di necessità virtù, avrebbe più senso oramai ... poiché oramai il gioco/giogo è volto a indebolire sempre più la reale libertà di pensiero e il controllo su quelle poche libertà rimaste.

Da qui, ad esempio, nascono le discordie con parte del pensiero di Manfred ... che in maniera esasperata identifica e individua il Nichilismo anche dove Nichilismo non c'è.

Citazione:
bensí attraverso la lotta del pensiero, per il conseguimento della sua realtà, che è realtà spirituale, capace di recare il sovrasensibile, che domina la vita, nella vita.


Esatto. Discorso questo che è inaccettabile ai più, poiché come sopra detto è pesante. Poiché porterebbe l'uomo ad abbandonare i paradigmi del Gioco dell'Oca, e gli stessi sono troppo comodi per i "drogati" che ancora pretendono la moglie ubriaca e la Botte piena. Ed è per questo che manca anche la volontà di comprendere come l'Anarchia e la "cosmogonia" Libertaria non siano - affatto - deleteri e abbiano in sé una forza sociale immane e comunitaria che soltanto chi guarda il mondo "da drogato" .. non può che vedere come fenomeni disfattisti. E, in questo senso, l'articolo doveva fare qualche preciso distinguo che in effetti è mancato.

Citazione:
avendo quest’ultimo esautorato ogni identità e autonomia, sia nei singoli che nelle entità culturali, giuridiche ed economiche.


Appunto.
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Inviato il: 22/3/2011 19:20
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#19
Dubito ormai di tutto
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Calvero ha scritto:
. Ed è per questo che manca anche la volontà di comprendere come l'Anarchia e la "cosmogonia" Libertaria non siano - affatto - deleteri e abbiano in sé una forza sociale immane e comunitaria che soltanto chi guarda il mondo "da drogato" .. non può che vedere come fenomeni disfattisti. E, in questo senso, l'articolo doveva fare qualche preciso distinguo che in effetti è mancato.


Inutile commentare i punti dove si è in accordo collega,la discrepanza,la stonatura che correttamente rilevi nell'articolo è dovuta ad una mia mancanza
Chi legge il pezzo deve avere ben presente cosa sia la Triarticolazione,così da comprendere come in fin dei conti le realtà sopracitate cadano in errore senza accorgersene
Gli esempi delle situazioni secessionistiche tendono a commettere gli stessi errori della società da cui vorrebbero emanciparsi
Riporto un vecchio post di Astro(anche lei costretta da una mia richiesta) per chiarirci ma non pretendo assolutamente nè che tu lo legga nè che tu lo commenti,anzi ti chiedo scusa se ho insistito
prima(ho sbagliato)anche se poi qualcuno ha detto:
a cosa serve un'amicizia se poi non ne puoi abusare?



il sistema sociale per essere efficiente e funzionante debba essere "tripartito": settore culturale-creativo, quello statale-giuridico e quello economico. *Nel primo deve essere applicato il principio di libertà individuale in modo da consentire la piena espressione del potenziale creativo già presente allo stato latente in ogni persona; nel secondo deve essere applicato il principio di equità e di eguaglianza essendo ogni uomo un componente della stessa comunità con pari diritti, dignità e doveri; nel terzo deve essere applicato il principio di solidarietà in modo da garantire a tutti la possibilità di sussistenza e salute. Questo perchè tutti, nell'ambito del disegno divino, hanno un ruolo che permette l'evoluzione e lo sviluppo sia sul piano individuale che su quello collettivo. Se queste esigenze non sono soddisfatte in tutto o in parte, l'organismo sociale si ammala, e i sintomi di questa malattia si manifestano attraverso tensioni o conflitti sociali a livello collettivo, mentre sul piano individuale abbiamo malattie dell'anima (depressione, insoddisfazione, frustrazione ecc.) o del corpo (disturbi fisici).

Ora guardando i sistemi sociali attualmente esistenti, noteremo che nessuno di questi è organizzato in modo tale da soddisfare in modo pieno tutte e tre le esigenze fondamentali, e questo perchè i tre princìpi di base (libertà, eguaglianza e solidarietà) non vengono applicati in modo appropriato e nei giusti settori, ma vengono invece applicati in modo confuso e inadeguato. Al principio di libertà si rifanno generalmente gli organismi politici di destra, mentre a quelli di equità e solidarietà si rifanno invece quelli della sinistra. Il problema è però che, da una parte e dall'altra, questi princìpi vengono applicati indiscriminatamente in tutti i settori e non solo in quelli appropriati, generando così la malattia sociale. Nei sistemi liberisti ispirati alla destra, infatti, il principio di libertà, sicuramente giusto nel settore culturale-creativo, è applicato erroneamente anche all'economia, dove invece sarebbe giusto e salutare il principio di solidarietà, perchè quello liberista determina inevitabilmente enormi disparità economiche, dando troppo ad alcuni e troppo poco ad altri, generando così delle gravi tensioni sociali che a loro volta sono terreno fertile per criminalità e violenza. Nei sistemi socialisti ispirati alla sinistra accade invece che il principio di equità e di eguaglianza, senz'altro giusto nel settore giuridico-statale, viene erroneamente applicato anche a quello culturale-creativo, impedendo la libera espressione delle idee e delle capacità creative individuali. In questi sistemi tutta la cultura è appiattita e sottoposta al controllo statale, generando negli individui frustrazione e insoddisfazione e bloccando il processo evolutivo, in quanto queste dipende proprio dalla possibilità di espressione della creatività innata. Infine nelle dittature di qualsiasi colore, oltre al controllo statale della cultura avviene anche che il principio di libertà viene applicato erroneamente al settore giuridico-statale dove dovrebbe dominare invece l'eguaglianza, con il risultato che la giustizia diventa un puro arbitrio di chi detiene il potere, generando così inevitabilmente la rivolta degli esclusi.

Ecco quindi come sia nell'ambito della destra che della sinistra esistano idee e princìpi che rispondono alle esigenze e alle aspirazioni umane, ma come tutto questo venga poi applicato in modo confuso e inadeguato, da ambo le parti. Certamente oggi, soprattutto nei Paesi più sviluppati, i sistemi sociali sono in qualche modo misti e quasi mai estremi, tuttavia in nessuno di questi riusciamo a vedere la corretta e completa applicazione dei tre princìpi così come aveva suggerito Steiner, nemmeno nelle socialdemocrazie nord-europee che sono forse i sistemi che più ci si avvicinano.*
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#20
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Questo perchè tutti, nell'ambito del disegno divino, hanno un ruolo che permette l'evoluzione e lo sviluppo sia sul piano individuale che su quello collettivo.


Non possiamo partire da una prospettiva Divina. Ma bensì, così come il sociale dovrebbe essere un punto d'arrivo, anche il "divino" non possiamo contemplarlo in seno a questo tipo di valutazioni. Nel senso che il "disegno" ... è un fattore che proprio per umiltà dobbiamo "dimenticare".


Citazione:

Se queste esigenze non sono soddisfatte in tutto o in parte, l'organismo sociale si ammala, e i sintomi di questa malattia si manifestano attraverso tensioni o conflitti sociali a livello collettivo, mentre sul piano individuale abbiamo malattie dell'anima (depressione, insoddisfazione, frustrazione ecc.) o del corpo (disturbi fisici).


Questo è anche un discorso medico/scientifico, come ad esempio sostiene Hamer * -

in base alle 5 Leggi Biologiche possiamo verificare come per qualsiasi “malattia” non si tratti di un evento casuale o di una “sfiga scientifica” ma che è sempre parte di un programma biologico e sensato della natura, finalizzato alla sopravvivenza e comune a qualsiasi essere vivente, che sia un essere umano, un animale, una pianta o anche un feto. Inoltre, la cosa affascinante di questo nuovo modo di comprendere la “malattia” è proprio che ogni singola legge è verificabile da chiunque e per qualsiasi sintomo. Non ci viene quindi chiesto di “credere” alla loro efficacia, ma bensì di verificarle nella nostra vita quotidiana. Verifica che richiede una profonda attenzione, un po’ di conoscenza, ma soprattutto la seria disponibilità alla riflessione. Le 5 Leggi Biologiche ci permettono di comprendere come Psiche, Cervello e Organi siano tre livelli dello stesso organismo e ciò che accade in quel processo che abbiamo sempre chiamato “malattia”, è visibile contemporaneamente a tutti e tre i livelli. Questo comporta che se conosco uno dei livelli posso determinare precisamente anche gli altri due.

Il tumore stesso, in soldoni, è un disagio dell'anima. - edit- Quando un trauma psicologico e soggettivamente grave, inaspettato e improvviso, ci devasta (la perdita di un figlio, o anche del lavoro, ad esempio), allora è possibile che si scateni quella malattia; così, se siamo privi di una capacità ad individuarne l'origine "psicologica" e conseguentemente non si riesce a mettere in moto una debita catarsi... il corpo allora scatena LA reazione/malattia. Questo poi rientra in un discorso di grande ampiezza, di cui riporto solo in parole povere la correlazione con quello che ci riguarda, poiché anche la "droga" delle ideologie indebolisce il nostro spirito; sposta il baricentro della volontà individuale, e così come per le "malattie" ... anche il carattere sociale di un individuo viene minato e inquinato. Soprattutto l'uomo democratico (inteso come forma mentis) è, di base, "malato/debole".


Citazione:


Ecco quindi come sia nell'ambito della destra che della sinistra esistano idee e princìpi che rispondono alle esigenze e alle aspirazioni umane, ma come tutto questo venga poi applicato in modo confuso e inadeguato, da ambo le parti.


Può starci, anzi probabilmente ci sta ... ma anche questa mentalità di cercare di capire come "destra & Sinistra" potrebbero essere diciamo «genuine», ci può deviare da un percorso severo che bisogna affrontare prima o poi. Fermo rimane che, della DX e della SX: - soltanto quando avremo scordato la loro frequenza/influenza [completamente] comprenderemo allora il senso unitario di un percorso naturale, ergo genuinamente sociale.

Citazione:

(libertà, eguaglianza e solidarietà)


.. si sta mettendo molta carne al fuoco, e non possiamo andare nel pallone, quindi cerco sempre di ricollegarmi al concetto di "cattivi odori dai Palazzi". Di prima facciata è impossibile non riconoscere la buona fede di questi inflazionatissimi termini. Ma:

Libertà :- eh eh ..da che parte cominciamo?

Eguaglianza: - non la sostengo, anzi la ripudio.

Solidarietà: - dando per scontato cosa però? in essa vanno tenuti e accomunati, nelle loro nobili accezioni, la meritocrazia, la conoscenza, la volontà ... e soprattutto nessuna forzatura alla Natura umana. Approfondiremo in caso interessi o ti interessa.

Fattori inflazionati e abusati questi, che ci hanno - INFATTI - impelagato in una società perbenista e, direttamente e non, ingannata con innumerevoli piedistalli ove tutti si rivolgono, mentre lo sguardo IN sé stessi .. è stato trasmutato in - egoismo - nella sua nefanda accezione, ovviamente. E non ci siamo.

* Il dr. Hamer, attualmente, vive e continua le sue ricerche in esilio in Norvegia, dove ha dovuto rifugiarsi in seguito all'apertura di un procedimento penale nei suoi confronti con la presunta accusa di "istigazione contro i popoli e razzismo".
.......
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#21
Dubito ormai di tutto
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Calvero ha scritto:
Non possiamo partire da una prospettiva Divina. Ma bensì, così come il sociale dovrebbe essere un punto d'arrivo, anche il "divino" non possiamo contemplarlo in seno a questo tipo di valutazioni. Nel senso che il "disegno" ... è un fattore che proprio per umiltà dobbiamo "dimenticare"
.



Possiamo domenticarlo certo,ma se qualcosa esiste avrà sicuramente un disegno per tutti noi
Come il primo post anche questo manca di alcuni elementi essenziali,di alcuni principi che se omessi portano a fraintendimenti,il mio piacere nel leggerti nasce quando noto che evidenzi esattamente le omissioni
Sei quindi capace di seguire l'argomento che principalmente parla di socialità ma che va a sfiorare l'imperscrutabile grazie ad un pensare puro, libero,creativo,in altre parole vivo
Dirti che ne sei capace non è una presa in giro ma voglio sottolineare,sperando di non farti gonfiare troppo, che la natura del sistema di cui stiamo parlando fù elaborata quasi un secolo fà,ma ad avviso di molti è lontano dall'essere compresa in quanto all'avanguardia,troppo in anticipo coi tempi quindi

Ma...non nel tuo caso
Le omissioni le hai colmate parlando di Hammer
Notevole davvero notevole


Citazione:
.


Se queste esigenze non sono soddisfatte in tutto o in parte, l'organismo sociale si ammala, e i sintomi di questa malattia si manifestano attraverso tensioni o conflitti sociali a livello collettivo, mentre sul piano individuale abbiamo malattie dell'anima (depressione, insoddisfazione, frustrazione ecc.) o del corpo (disturbi fisici).

Questo è anche un discorso medico/scientifico, come ad esempio sostiene Hamer
.




Quando ho letto Hammer ho subito ritrovato in lui logiche a me familiari
Dal concetto del virus,inteso come animaletto che và a mangiare solo su di un terreno adatto e non un'aquila predatrice come gli allopatici-untori e non dottori sostengono
Fantastico il punto di vista su come i vaccini annientino i virus che in fase di soluzione necrotizzano i tumori.
Il disagio dell'anima come messaggera dello spirito che va ad interferire con il corpo fisico è semplicemente strepitoso
Riguardo il processo riporto quì una lettera di H

Richiesta di riabilitazione della mia di licenza di esercizio della medicina

Egregi signori,
Egregio signor Ganse,

Il tribunale amministrativo di Kassel mi ha negato l?abilitazione ad esercitare la mia professione di medico perché secondo il tribunale nella mia prassi terapeutica, non valuterei tutti i possibili trattamenti della medicina ufficiale.

Questa è una bugia della corte che non ha alcun fondamento.

Ora sono venuti alla luce due nuovi criteri, che hanno guidato finora, per assurdo, le decisioni del tribunale:

La sentenza della corte Costituzionale Federale riguardante la libertà di terapia (http://www.bundesverf... )
I lavori del rabbino prof. Dr. Joav Merrick dell?università di Ben Gurion di Beer Sheva in Israele, che conferma che almeno le prime due leggi biologiche della natura sono comunemente accettate. Questo vuol dire che tutti gli ebrei dal 1984, da quando il Rabbino supremo Dr. Menachem Mendel Schneerson con un qualificato staff di medici, ha verificato e definito correttezza la Nuova Medicina Germanica e l?ha scritto nel Talmud. Da quella volta tutti gli ebrei del mondo praticano la Nuova Medicina Germanica e per loro la NMG è ?comunemente accettata?. I giudici come ad esempio Hehn del tribunale amministrativo di Koblenz e Hilgert di Cologna erano tutti di fede ebrea o membri delle logge con un capo loggia ebreo. Sono stati tutti pilotati da fuori, poiché nel 1984 il più grande Rabbino Schneerson ha ordinato (vedi la lettera) che questa Nuova Medicina (ora Nuova Medicina Germanica) non doveva essere svelata ai Gojim. In seguito a ciò, sono stato perseguitato dalla stampa per 25 anni come uno stregone o ciarlatano ed è per questo che sono stato giudicato da centinaia di giudici, con il concetto che non era necessario verificare la Nuova Medicina Germanica (per non-ebrei).
Il giudizio del tribunale amministrativo di Kassel, benché ?legalmente valido?, in realtà è completamente assurdo (Vedi sentenza: 11. Senat. 11 KZ 3399/03) a pag. 3 : ?determinante non è, in effetti, la correttezza del contenuto delle tesi della ?Nuova Medicina? sostenute dalla parte pretendente (dr. Hamer) ma bensì l?esclusione delle altre forme di terapia nei casi che, secondo la parte pretendente, debbano essere applicate solo gli insegnamenti da lui certificati secondo la ?Nuova Medicina?...

Giusto per chiarirci
Citazione:
.


(libertà, eguaglianza e solidarietà.. si sta mettendo molta carne al fuoco, e non possiamo andare nel pallone, quindi cerco sempre di ricollegarmi al concetto di "cattivi odori dai Palazzi". Di prima facciata è impossibile non riconoscere la buona fede di questi inflazionatissimi termini. Ma:

Libertà :- eh eh ..da che parte cominciamo?

Eguaglianza: - non la sostengo, anzi la ripudio.

Solidarietà: - dando per scontato cosa però? in essa vanno tenuti e accomunati, nelle loro nobili accezioni, la meritocrazia, la conoscenza, la volontà ... e soprattutto nessuna forzatura alla Natura umana. Approfondiremo in caso interessi o ti interessa.

Fattori inflazionati e abusati questi, che ci hanno - INFATTI - impelagato in una società perbenista e, direttamente e non, ingannata con innumerevoli piedistalli ove tutti si rivolgono, mentre lo sguardo IN sé stessi .. è stato trasmutato in - egoismo - nella sua nefanda accezione, ovviamente. E non ci siamo.
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Non c'è troppa carne al fuoco,cerchiamo solamente di comprendere il problema alla radice,e quì anche se parliamo di socialità è tutto interconnesso

Spirito,Anima,Corpo
Pensare,Sentire,Volere
settore culturale-creativo, quello statale-giuridico e quello economico.
Libertà,equità eguaglianza,solidarietà


Ti riporto l'articolo completo senza omissioni
Grazie per avermi fatto sfogare non ti disturberò più

La prima cosa da evidenziare è che l'essere umano è da considerarsi al tempo stesso come un'entità autonoma individuale ma anche un membro di una comunità, composta dall'insieme degli esseri umani. Sembra una cosa banale questa, ma evidentemente non la è dato che alcuni sistemi sociali esistenti sembrano ignorare l'una o l'altra cosa, in tutto o in parte. Il secondo presupposto è che l'esistenza e l'evoluzione umana non siano affatto frutto del caso, ma rispondano ad un disegno intelligente di natura divina che regola l'evoluzione dell'intero Universo, di cui la Terra e l'umanità sono una parte. La terza cosa da evidenziare è la tripartizione dell'essere umano, che è composto da Spirito, Anima e Corpo, cui corrispondono le fondamentali facoltà del pensare, del sentire e del volere. Naturalmente si possono scomporre queste tre componenti in ulteriori parti più specifiche (i cosiddetti 'corpi sottili'), ma la prima basilare suddivisione è tripartita.

Cominciamo allora ad entrare nel merito della questione, partendo proprio da questa tripartizione umana. Lo Spirito è la componente dell'uomo che si esprime attraverso il pensare, e quindi permette di manifestare il lato creativo e la libera iniziativa individuale. Il susseguirsi delle generazioni e delle incarnazioni umane è guidato da entità spirituali superiori attraverso un disegno intelligente divino, che fa in modo di inserire via via nelle nuove generazioni umane elementi di creatività nuovi ed atti a favorire lo sviluppo e l'evoluzione dell'umanità stessa. Le nuove generazioni, e i singoli individui che le compongono, hanno quindi già in sè come predisposizione innata i germi creativi che, una volta risvegliati, portano ad esprimere nuove idee e nuove iniziative che guideranno il percorso evolutivo umano. In questo percorso è stato inserito anche l'elemento della libertà, da cui ha origine tra l'altro il problema del Male, ma di questo parleremo un'altra volta. L'Anima connette lo Spirito immateriale e il Corpo materiale, attivando la facoltà del sentire, cioè del percepire attraverso i sensi, che non sono soltanto quelli esteriori che conosciamo, ma anche quelli interiori. L'Anima è quindi la componente preposta alla regolazione del rapporto tra la propria individualità e il mondo esterno, a cominciare naturalmente dai propri simili. Il Corpo è invece preposto a permettere l'esperienza dello Spirito sul piano di esistenza fisico, che è solo uno dei tanti possibili. Si può infatti vivere anche senza il corpo fisico, ovviamente in un altro piano esistenziale-esperienziale, ad esempio prima della nascita o dopo la morte. Al Corpo corrisponde quindi la facoltà del volere, perchè ogni idea ed ogni proposito elaborato dallo Spirito, e 'sentito' dall'Anima, può essere messo in atto nel mondo fisico solamente attraverso le azioni effettuate attraverso il Corpo.

Da questa tripartizione si comprende quindi che l'uomo, per esprimersi in modo sano e completo, ha bisogno di tre cose fondamentalmente: libertà di espressione creativa, equilibrato e giusto rapporto con i propri simili e il mondo esterno, nutrimento e salute del corpo fisico. Nei sistemi di organizzazione sociale, a queste tre fondamentali esigenze corrispondono rispettivamente il settore culturale-creativo, quello statale-giuridico e quello economico. Nel primo deve essere applicato il principio di libertà individuale in modo da consentire la piena espressione del potenziale creativo già presente allo stato latente in ogni persona; nel secondo deve essere applicato il principio di equità e di eguaglianza essendo ogni uomo un componente della stessa comunità con pari diritti, dignità e doveri; nel terzo deve essere applicato il principio di solidarietà in modo da garantire a tutti la possibilità di sussistenza e salute. Questo perchè tutti, nell'ambito del disegno divino, hanno un ruolo che permette l'evoluzione e lo sviluppo sia sul piano individuale che su quello collettivo. Se queste esigenze non sono soddisfatte in tutto o in parte, l'organismo sociale si ammala, e i sintomi di questa malattia si manifestano attraverso tensioni o conflitti sociali a livello collettivo, mentre sul piano individuale abbiamo malattie dell'anima (depressione, insoddisfazione, frustrazione ecc.) o del corpo (disturbi fisici).

Ora se osserviamo i sistemi sociali attualmente esistenti, noteremo che nessuno di questi è organizzato in modo tale da soddisfare in modo pieno tutte e tre le esigenze fondamentali, e questo perchè i tre princìpi di base (libertà, eguaglianza e solidarietà) non vengono applicati in modo appropriato e nei giusti settori, ma vengono invece applicati in modo confuso e inadeguato. Al principio di libertà si rifanno generalmente gli organismi politici di destra, mentre a quelli di equità e solidarietà si rifanno invece quelli della sinistra. Il problema è però che, da una parte e dall'altra, questi princìpi vengono applicati indiscriminatamente in tutti i settori e non solo in quelli appropriati, generando così la malattia sociale. Nei sistemi liberisti ispirati alla destra, infatti, il principio di libertà, sicuramente giusto nel settore culturale-creativo, è applicato erroneamente anche all'economia, dove invece sarebbe giusto e salutare il principio di solidarietà, perchè quello liberista determina inevitabilmente enormi disparità economiche, dando troppo ad alcuni e troppo poco ad altri, generando così delle gravi tensioni sociali che a loro volta sono terreno fertile per criminalità e violenza. Nei sistemi socialisti ispirati alla sinistra accade invece che il principio di equità e di eguaglianza, senz'altro giusto nel settore giuridico-statale, viene erroneamente applicato anche a quello culturale-creativo, impedendo la libera espressione delle idee e delle capacità creative individuali. In questi sistemi tutta la cultura è appiattita e sottoposta al controllo statale, generando negli individui frustrazione e insoddisfazione e bloccando il processo evolutivo, in quanto queste dipende proprio dalla possibilità di espressione della creatività innata. Infine nelle dittature di qualsiasi colore, oltre al controllo statale della cultura avviene anche che il principio di libertà viene applicato erroneamente al settore giuridico-statale dove dovrebbe dominare invece l'eguaglianza, con il risultato che la giustizia diventa un puro arbitrio di chi detiene il potere, generando così inevitabilmente la rivolta degli esclusi.

Vediamo quindi come sia nell'ambito della destra che della sinistra esistano idee e princìpi che rispondono alle esigenze e alle aspirazioni umane, ma come tutto questo venga poi applicato in modo confuso e inadeguato, da ambo le parti. Certamente oggi, soprattutto nei Paesi più sviluppati, i sistemi sociali sono in qualche modo misti e quasi mai estremi, tuttavia in nessuno di questi riusciamo a vedere la corretta e completa applicazione dei tre princìpi così come aveva suggerito Steiner, nemmeno nelle socialdemocrazie nord-europee che sono forse i sistemi che più ci si avvicinano. Per ora ci fermiamo qui, ma di questo tema cruciale torneremo certamente a parlare presto.
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 24/3/2011 4:18
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      Calvero
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#22
Sono certo di non sapere
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Citazione:


Possiamo domenticarlo certo,ma se qualcosa esiste avrà sicuramente un disegno per tutti noi


Magari il disegno siamo noi, dimentichi * di essere noi medesimi il frutto del nostro stesso disegno. E riappropriarci della nostra "memoria", significhi dimenticarci di cercare fuori... chi può dirlo ...

Questo lo dico non per aprire un dibattito (e nemmeno per contrastare poiché siamo in linea), ci mancherebbe ... ma per dire che sono "Leggi" che si forgiano nell'intimità dell'uomo e non negli statuti degli studiosi.

E anche questo non lo dico per denigrare il lavoro di svariati studiosi (anzi!) ma perché il lavoro altrui dovrebbe essere sempre e soltanto un ispirazione da evolversi nell'esperienza umana. Ogni tipo di compartimentalizzazione (sia essa di pensiero o di azione) ci conduce comunque verso il baratro della de-responsabilizzazione. Poiché disunisce e inquina la visione di insieme in cui l'uomo percorre il suo cammino. A questo sono servite e servono le ideologie, a questo servono gli Statuti; a questa "compartimentalizzazione" sono state asservite le idee "amorevoli" della religiosità. In primis si deve abiurare la FORMA dell'apprendimento, poiché paradossalmente la SOSTANZA ha sempre tempo per essere rivelata nella sua fallacia o nel suo Amore.

Citazione:
... fù elaborata quasi un secolo fà,ma ad avviso di molti è lontano dall'essere compresa in quanto all'avanguardia,troppo in anticipo coi tempi quindi


.. che a sua volta è stata dedotta da errori e/o intuizioni "geniali" che anche l'Ellenicità e la scuola Misterica antico/egiziana (e anche il Rinascimento, e anche G.Bruno) avevano già prodotto: - Il nostro percorso umano è un continuum ... ed è per questo che se una farfalla sbatte le ali in Giappone un uragano scoppia in America

Citazione:


parlando di Hammer


Hai trasformato il bravo dottore in un "martello" del Dio Thor .. si scrive con una "M" sola

Citazione:

... ho subito ritrovato in lui logiche a me familiari
Dal concetto del virus,inteso come animaletto che và a mangiare solo su di un terreno adatto e non un'aquila predatrice come gli allopatici-untori e non dottori sostengono
Fantastico il punto di vista su come i vaccini annientino i virus che in fase di soluzione necrotizzano i tumori.
Il disagio dell'anima come messaggera dello spirito che va ad interferire con il corpo fisico è semplicemente strepitoso



Infatti la chiave è quando tu usi il termine "familiare" ... anche questo approccio sincero alla realtà che ci circonda, purtroppo è spinto, attraverso il gioco Orwelliano, ad essere boicottato. Infatti le deduzioni di Hamer sono anche quelle di un percorso che potrebbero, ad esempio, riallacciarsi alla vicenda di Edgar Cayce trattato da Mazzucco in Homepage. Se pur il fenomeno Cayce è riconducibile ad un "mondo" sopra (o sotto) sensibile, il fenomeno stesso abbraccia le potenzialità di una psiche in connessione con la Matrice che permea il nostro Cosmo. Così come il nostro "cosmo-biologico del corpo umano" è in connessione attraverso una matrice "psico/spirituale".

Citazione:


.... CUT

I lavori del rabbino prof. Dr. Joav Merrick dell?università di Ben Gurion di Beer Sheva in Israele, che conferma che almeno le prime due leggi biologiche della natura sono comunemente accettate. Questo vuol dire che tutti gli ebrei dal 1984, da quando il Rabbino supremo Dr. Menachem Mendel Schneerson con un qualificato staff di medici, ha verificato ...
.

Ovvio che al Sionismo e ai Potentati Economico/Farmaceutici disturbi un tantino la cosa ....

Citazione:

Non c'è troppa carne al fuoco,cerchiamo solamente di comprendere il problema alla radice,e quì anche se parliamo di socialità è tutto interconnesso


Sono d'accordo ma, come "titolare" del Topic, cerco soltanto di non far andare nel pallone la tematica

Citazione:

Spirito,Anima,Corpo
Pensare,Sentire,Volere
settore culturale-creativo, quello statale-giuridico e quello economico.
Libertà,equità eguaglianza,solidarietà


Ci sta, e lo dico senza toni accondiscendenti. Quello che voglio dirti io è che questo tipo di disamina ha più e più percorsi (e "linguaggi") nel cammino umano per essere individuata, respirata, intuita, vissuta. Non bisogna mai mettere sul terreno dei binari, ma lasciare delle "scintille". Si chiama Amore ... e nulla di questo Amore ha a che vedere con la compassione.

Citazione:

Ti riporto l'articolo completo senza omissioni
Grazie per avermi fatto sfogare non ti disturberò più


mattacchione ...
...se fossero questi i disturbi, metterei la firma per cambiarli con quelli che non mi fanno vivere.

Citazione:

La prima cosa da evidenziare è che l'essere umano è da considerarsi al tempo stesso come un'entità autonoma individuale ma anche un membro di una comunità, composta dall'insieme degli esseri umani......
.... CUT......Per ora ci fermiamo qui, ma di questo tema cruciale torneremo certamente a parlare presto.


Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: vale anche per la verità.

Il piano comune da cui si dovrebbe partire, rimane sempre la forza, con coscienza, di sapere dire NO

* nota - (Precisiamo: - dimentichi - nel senso che noi dimentichiamo e non che - tu - dimentichi)
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#23
Ho qualche dubbio
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@Calvero

La proposizione: Citazione:
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: vale anche per la verità.

coincide perfettamente con la mia proposizione:

Tutto si crea, tutto si distrugge, niente si trasforma: non vale solo per la verità.

VERITÀ (quella unica maiuscola) da me dimostrata da oltre 10 anni, che però NESSUNO ne vuole prendere atto e collaborare con me, per passare da un mondo caotico a un mondo cosmotico, con la gioia di tutti, non più solo mia.

La proposizione:Citazione:
Il piano comune da cui si dovrebbe partire, rimane sempre la forza, con coscienza, di sapere dire NO
coincide perfettamente con la mia proposizione:

Il piano comune da cui si dovrebbe partire, rimane sempre la forza, con coscienza, di sapere dire SI

per divenire uomo LIBERO incondizionatamente, come sono io.
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      Calvero
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#24
Sono certo di non sapere
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Ciao Inenascio ... scusa il ritardo

Credo di capire cosa mi stai dicendo. Spero di cuore che tu sia incondizionatamente libero ...

Detto questo, buon combattimento ... essere liberi significa combattere

Ovviamente dipende dalle prospettive da cui osserviamo i confronti e le condivisioni nella nostra esistenza. Ergo, come tu hai scritto «coincide perfettamente» .

Nessuno è però titolare di "protocolli e x-files" in cui dimostrare la Via.
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#25
Ho qualche dubbio
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... cattivi odori [di merda puzzolente] dai Palazzi
Soave odore scende dal Cielo


Citazione:

Calvero ha scritto:
Ciao Inenascio ... scusa il ritardo

Ciao Calvero ... sappi che con me non ti devi mai scusare di niente, in quanto, per tua natura (purtroppo o per fortuna ), nei miei confronti sei IRRESPONSABILE come un candido bimbo, avendo io, da ateo-cristiano perfettissimo, superato il mio alter EGO, con un deciso calcio in culo a me stesso, che mi decisi a dare 20 anni orsono, all'età di 52 anni, quando divenni maggiorenne da "handicappato psichico", proprio come lo sono oggi, con decorrenza 01/01/2001, tutti i miei simili del pianeta Terra, senza esclusione o eccezione di chicchessia.
Oggi mi trovo a vivere "Oltre l'uomo e oltre Dio", teorizzato dal mio ex maestro di Metafisica, emerito pensatore Emanuele Severino. Al disopra di Dio, quello predicato da ogni grande Religione e, particolarmente, la Religione Cattolica del mio ex maestro di Teologia, che fu negli anni '90 il cardinale Joseph Ratzinger, attuale Sommo Pontefice.


Citazione:
Credo di capire cosa mi stai dicendo. Spero di cuore che tu sia incondizionatamente libero ...

Credi forse che esiste il sole senza il quale non esisterebbe la vita? Come per il sole così per me, devi prendere atto o conoscenza e divulgarlo doverosamente. La Verità non può essere soffocata nella Falsità o altre amene sofisticherie delle menti + ottenebrate.
Citazione:
Detto questo, buon combattimento ... essere liberi significa combattere

Detto questo, solus ipse (= io solo) non ho da fare alcun combattimento, perché «La Verità non s'impone che in forza della stessa Verità» (sia ben chiaro, Verità che non sono io ma quella che alberga nella coscienza di ogni persona umana)... essere LIBERI significa combattere con se stessi per rispettare le leggi, ma quali leggi? Quelle del nostro "diritto positivo" vigente, leggi giuste o ingiuste che siano, come ci ha insegnato prima Socrate e poi un vituperato c.d. "Figlio dell'Uomo" Cristo negli ultimi 2-3 millenni.
Citazione:
Ovviamente dipende dalle prospettive da cui osserviamo i confronti e le condivisioni nella nostra esistenza. Ergo, come tu hai scritto «coincide perfettamente».

Ovviamente, esistono circa 7 miliardi di "prospettive da cui osserviamo...", e queste producono effetti RELATIVI IMMANENTI, mentre la mia prospettiva è UNICA e produce effetto ASSOLUTO TRASCENDENTE. Ergo, come hai convenuto: «coincide perfettamente» non significa uguaglianza di "prospettive da cui osserviamo", con queste si vive come animali nella stalla, mentre, con la mia unica prospettiva si passerà a vivere da cristiani nelle stelle. Che bello,... quanta goduria!...

Citazione:
Nessuno è però titolare di "protocolli e x-files" in cui dimostrare la Via.

Da immenso ignorante che mi riconosco, non conosco il significato di "protocolli e x-files". Inoltre, si deve tener conto, che sono ritenuto da tutti i familiari, con decorrenza 03/03/1994, un malato psichiatrico come orribilmente si vedono chiusi nell' OPG del seguente video-shock:



Questi derelitti, cancellati dalla vita, per essere stati dichiarati "Incapaci d'intendere e volere", come ugualmente, con ignominia, per vicenda kafkiana vissuta e denunciata QUI: http://tinyurl.com/34u2q3o, pure io sono stato dichiarato in questo documento:

http://tinyurl.com/29hlp3w

Indubbiamente, sono tutti PAZZI, carnefici e vittime! Nel gigantesco "Manicomio Italia".
Mamma RAI ce ne ha informato, anche se non compiutamente come avrebbe dovuto, grazie al senatore Ignazio Marino, assieme all'intero Senato della Repubblica, impotenti a far rispettare la nostra benedetta Costituzione, nei sacrosanti princìpi fondamentali.

Parimenti, dovrà divenire di pubblico dominio anche il "Manicomio familiare privato" di mq. 16, da me maldestramente illustrato nel seguente video:



Vogliamo mettere la parola FINE per sempre alle atrocità di tutte le guerre nel mondo, minimamente illustrate nel seguente esemplare video d'attualità?:



Ma chi produce tutto questo orribile stato di cose, in cui uomini e donne periscono come formiche?
Vi è un solo mefistofelico BUFFONE (o Diavolo, o Demonio), che domina il c.d. dio Denaro! Deriva dall'«antico serpente». Perciò qualsiasi potenza umana è impotente a vincerlo.

Chiedo scusa in anticipo per l'immodestia. Soltanto io, sostenuto, indubbiamente, in maniera solare dalla meravigliosa Realtà Divina, potrò abbattere! Ma, unicamente per l'infinita Onnipotenza e Umiltà di Dio, se a me NESSUNO mi caca snobbandomi, io resterò nella mia "Felicità perfetta" in termini di "Pienezza dell'Essere", ahivoi, come una sola noce in un sacco che non fa rumore, e tutti i miei simili resteranno perennemente nella sciagurata condizione in cui si trovano.
Se al posto della ONNISCIENZA posseggo la ONNIGNORANZA, come cazzo faccio a fare miracoli? Non chiedetemi miracoli! Peraltro sono peccatore + di Berlusconi, non potrei mai fare miracoli!

Amico Calvero, per ora grazie vivissime per esserti degnato di onorarmi di una risposta.

Post scriptum:



Ecco l'unico uomo al mondo incondizionatamente LIBERO, con un solo desiderio: far godere la vera Libertà, prima, agli amati connazionali, poi, conseguentemente, all'intera martoriata umanità. Senza il versamento di una sola goccia di sanque. Scusate se è poco!
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Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#26
Sono certo di non sapere
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Inenascio caro, prima di proseguire, fammi capire, hanno posto fine o no alla tua tragedia? ce l'hai fatta ..? dove vivi adesso?

mi hai mandato in confusione
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 31/3/2011 21:35
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  •  Klaatu
      Klaatu
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#27
Mi sento vacillare
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Spero solo che Inenascio non venga mai a sapere la verità sul "Cristo" e sull' inaudita menzogna giudea: penso che non se lo meriti alla sua età, meglio finire cone le proprie illusioni.
Così come forse è meglio per i tanti milioni di italiani "decelebrati " (non è colpa loro: "fatta l'Italia, facciamo gli italiani"... da Massimo D'azeglio, maestro massone) non sapere mai che l'Italia non esiste se non sulle pagine della storia della massoneria.
Inviato il: 31/3/2011 21:44
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  •  Calvero
      Calvero
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#28
Sono certo di non sapere
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Klaatu ha scritto:
Spero solo che Inenascio non venga mai a sapere la verità sul "Cristo" e sull' inaudita menzogna giudea: penso che non se lo meriti alla sua età, meglio finire cone le proprie illusioni.
Così come forse è meglio per i tanti milioni di italiani "decelebrati " (non è colpa loro: "fatta l'Italia, facciamo gli italiani"... da Massimo D'azeglio, maestro massone) non sapere mai che l'Italia non esiste se non sulle pagine della storia della massoneria.


E' importante che non ci si imponga come giudici, ma solo come critici. Se Inenascio ha vinto la sua "battaglia" è perché comunque la sua percezione ha dato i suoi risultati e come tali vanno rispettati, nonché onorati per simili vicende.

--==---

Tornando più in tema,

Vorrei un parere da Florizel
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Inviato il: 31/3/2011 22:03
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  •  florizel
      florizel
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#29
Sono certo di non sapere
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Vorrei un parere da Florizel


In merito a cosa, esattamente?

Sulla farsa dell'unità d'Italia, sugli stermini prepetrati su cui si è fondata, credo siamo in sintonia...

Posso solo anticiparti che, per me, oggi, la semplice asserzione "essere critici" può alimentare il collaudato giochino dello "spazio di libertà", dove tutto può venire denunciato, e finchè si è certi di questo "permesso" la denuncia resta poi fine a se stessa... Spessissimo non è l'oggetto denunciato nel suo specifico a prevalere, ma il fatto che lo si possa denunciare, appunto. Trappole.

A mio avviso il senso critico deve corrispondere necessariamente a prendere posizione e a "giudicare", perchè è di questione morale che si tratta.
Abbiamo smesso di giudicare, abbiamo smesso di associare la sana indignazione all'azione concreta. Ogni nostro gesto si ripiega su se stesso spettacolarizzandosi, e questo crea l'illusione della sua (presunta) incisività.
Trappole... trappole... trappole.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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  •  Calvero
      Calvero
Re: 150° - cattivi odori dai Palazzi
#30
Sono certo di non sapere
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In merito a cosa, esattamente?

Sulla farsa dell'unità d'Italia, sugli stermini prepetrati su cui si è fondata, credo siamo in sintonia...


.. no no, nessun dubbio .. su questo tema. Sono stato fuorviante. Pardòn. Stavo parlando di Inenascio e di questi maledetti "manicomi" ..



Hai visto il servizio video che Inenascio a messo nel suo Post e le sue considerazioni? è una cosa lacerante.
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