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   Politica Interna & Estera
  Noi, questo debito non lo paghiamo.

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  •  benitoche
      benitoche
Noi, questo debito non lo paghiamo.
#1
Dubito ormai di tutto
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Il destino che attende questo paese è del tutto simile a quello che vediamo realizzarsi per la Grecia. Il popolo italiano non ha nulla da sperare da destra e sinistra, che sono egualmente strumento delle oligarchie internazionali.

L'unica possibilità di resistenza sta in un rifiuto netto di destra e sinistra, copiando lo slogan del popolo argentino di dieci anni fa (“che se ne vadano tutti!”), e in una posizione di totale e intransigente rifiuto dell'attuale manovra finanziaria e delle prossime.

Noi il debito non lo paghiamosu questo slogan occorre costruire un fronte di opposizione sociale con tutte le forze disponibili. La costruzione di un tale fronte è l'unica speranza di contrastare i sicuri effetti negativi che una crisi paragonabile a quella greca avrebbe per l'Italia. È infatti evidente che una tale crisi in Italia, in mancanza di forze che si oppongano ad essa in nome del superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale, potrebbe avere solo due esiti possibili: o la disperazione totale, e di conseguenza l'imbarbarimento “molecolare” del paese, o una svolta reazionaria, magari gestita dalla Lega o da suoi spezzoni, con la possibile rottura dell'unità del paese. La creazione di un fronte anticapitalistico di opposizione sociale alla crisi ci appare quindi una urgente necessità.

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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 22/7/2011 4:47
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#2
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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The public debt transaction, then, is very different from private debt. Instead of a low-time preference creditor exchanging money for an IOU from a high-time preference debtor, the government now receives money from creditors, both parties realizing that the money will be paid back not out of the pockets or the hides of the politicians and bureaucrats, but out of the looted wallets and purses of the hapless taxpayers, the subjects of the state. The government gets the money by tax-coercion; and the public creditors, far from being innocents, know full well that their proceeds will come out of that selfsame coercion. In short, public creditors are willing to hand over money to the government now in order to receive a share of tax loot in the future. This is the opposite of a free market, or a genuinely voluntary transaction. Both parties are immorally contracting to participate in the violation of the property rights of citizens in the future. Both parties, therefore, are making agreements about other people's property, and both deserve the back of our hand. The public credit transaction is not a genuine contract that need be considered sacrosanct, any more than robbers parceling out their shares of loot in advance should be treated as some sort of sanctified contract.
(Murray N. Rothbard, "Repudiating the National Debt")
Inviato il: 22/7/2011 22:38
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Condivido tutto ,cercando nel web ho trovato che Rothbard ritiene salvifico tornare a rapportarsi con l'oro
Personalmente ritengo la moneta a scadenza l'unica opzione possibile,vietare la possibilità di accumulare denaro,non esiste altra soluzione
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Inviato il: 25/7/2011 14:18
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#4
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Personalmente ritengo la moneta a scadenza l'unica opzione possibile,vietare la possibilità di accumulare denaro,non esiste altra soluzione

Personalmente la ritengo una follia, ma sono per il free money, ognuno si scelga la moneta che preferisce, quindi pure quella deperibile se così gradisce. Basta che non la imponga agli altri.

Inviato il: 25/7/2011 15:28
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Libertà innanzitutto è chiaro,quando hai tempo se ti và,potresti dirmi perchè la ritieni una follia?
Sono ignorante in economia,il mio è solo un punto di vista,se è sbagliato vorrei saperlo
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Inviato il: 25/7/2011 18:13
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
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vi faccio notare, cari signori, come l'Argentina fosse un paese autosufficiente dal punto di vista alimentare, cosa che l'Italia non è.
con cosa paghereste all'estero le derrate occorrenti, dopo un default?
con i creditori che tendono a sequestrare ogni bene esportato ?
poi, la solita magagna.
quando c'è da guadagnare , guarda caso, lo fanno alcuni, quando c'è da pagare allora diventano tutti "italiani".
penso che prima di pensare ai sistemi monetari, di cui mi pare alla fine capiate abbastanza poco, varrebbe la pena che capiste che se c'è un debito, ci sono anche dei creditori..... e come le hanno raccolte le loro risorse ? e dove sta il potere dello stato ? del popolo ?
_________________
non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 28/7/2011 16:11
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#7
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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varrebbe la pena che capiste che se c'è un debito, ci sono anche dei creditori

Ciccio, io non ho preso soldi da nessuno, ho anzi sempre pagato fior di quattrini, di quale debito vai cianciando?

Libertà innanzitutto è chiaro,quando hai tempo se ti và,potresti dirmi perchè la ritieni una follia?

Se e quando avrò tempo lo farò.
Inviato il: 29/7/2011 0:42
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#8
Ho qualche dubbio
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Da Provincia di Napoli
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Citazione:

benitoche ha scritto:
Il destino che attende questo paese è del tutto simile a quello che vediamo realizzarsi per la Grecia. Il popolo italiano non ha nulla da sperare da destra e sinistra, che sono egualmente strumento delle oligarchie internazionali.

L'unica possibilità di resistenza sta in un rifiuto netto di destra e sinistra, copiando lo slogan del popolo argentino di dieci anni fa (“che se ne vadano tutti!”), e in una posizione di totale e intransigente rifiuto dell'attuale manovra finanziaria e delle prossime.

Noi il debito non lo paghiamosu questo slogan occorre costruire un fronte di opposizione sociale con tutte le forze disponibili. La costruzione di un tale fronte è l'unica speranza di contrastare i sicuri effetti negativi che una crisi paragonabile a quella greca avrebbe per l'Italia. È infatti evidente che una tale crisi in Italia, in mancanza di forze che si oppongano ad essa in nome del superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale, potrebbe avere solo due esiti possibili: o la disperazione totale, e di conseguenza l'imbarbarimento “molecolare” del paese, o una svolta reazionaria, magari gestita dalla Lega o da suoi spezzoni, con la possibile rottura dell'unità del paese. La creazione di un fronte anticapitalistico di opposizione sociale alla crisi ci appare quindi una urgente necessità.

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Ineluttabilmente, qualsiasi soluzione umana provocherà al Popolo Italiano cocenti lacrime e sangue, soprattutto per le classi medio basse, e neanche l'alta borghesia e aristocrazia ne uscirebbero indenni. Un inferno generalizzato! Così non sia mai!!!

E' giunto il tempo di abbattere, indirettamente in automatico, le potenti, malvagie oligarchie internazionali - ma come?
Con la mia unica soluzione divina.
Mi dovete considerare un provvidenziale JOLLY vincente, che solo l'Italia potrà giocare.

Semplicemente, mio tramite, in Italia, Patria dello "Stato di diritto", si riuscirà a "dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".
Berlusconi è forse Cesare? Grazie a Dio, no! Oggi lo è il Popolo!
Ogni cittadino italiano riceverà da me la donazione (per Amore incondizionato) di circa 31mila euro della propria quota/debito, così che lo Stato non dovrà violare il mammasantissima "Trattato di Lisbona" e altri trattati internazionali concernenti la finanza e l'economia mondializzata.
Sono all'opera da oltre 15 anni, per guadagnare sapientemente tanti e tanti soldi più che sufficienti per AMMORTIZZARE il nostro odiosissimo Debito pubblico.
Dall'Italia copieranno sùbito gli Stati Uniti, Belgio, Grecia, etc.

In che modo guadagnerò tale montagna di soldi?
Si dovrà DIRIMERE la mia sacrosanta CONTROVERSIA (= causa stravinta in partenza), che ho con tutti gli amati connazionali sin dal 01/01/2001.
Sono trascorsi 10 anni e mezzo, e mi pare che sia maturato il tempo per risolvere detta controversia.
Per tutti i dettagli mi vedo obbligato a rimandare alla lettura approfondita di Eascioblog, iniziato in data 01/01/2008, da persona d'immensa ignoranza di PC, Informatica Inglese e Internet, senza aver trovato una sola persona disposta a darmi un aiutino per erudirmi in merito.
Per non sapere come procedere, e senza il tempo per imparare, il mio sito http://www.inenasciopadidio.it/ è parcheggiato da 3 anni.
Feci la proposta a diversi Amici conosciuti in rete, tra cui un ottimo tecnico informatico: Francesco franz Amato di poter dedicare poche ore mensili per curare il sito, non solo rifiutò, dichiarandosi stufato di me - come FB (censura in tronco) -, mi tolse la possibilità di pubblicare commenti ai suoi articoli su: "La ricerca della verità", perché "il blog è mio è comando io!". Immaginatevi uno di questi soggetti al posto di Berlusconi! Berlusconi è stato il meno peggio che ha meritato il Popolo Italiano nell'ultimo decennio.

Colgo l'occasione per precisare il perché ritengo il nostro Massimo Mazzucco un grande regista, proprio per essere stato un intellettuale a non cacciarmi da LC, pertanto, eterna è la mia gratitudine per Lui.

PS - Non so Voi ma io, nel rileggere questo mio contributo, mi commuovo struggentemente alle lacrime, perché?...
_________________
Unico IMBECILLE al mondo, per avere la Fede in Cristo senza il dubbio
Inviato il: 29/7/2011 13:39
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ paxtibi
Citazione:
Ciccio, io non ho preso soldi da nessuno, ho anzi sempre pagato fior di quattrini, di quale debito vai cianciando?


lo so benissimo , però lo hanno fatto coloro che forse anche tu, col tuo voto, hai legittimato ad agire per conto e in vece tua.
sai cos'è una delega ?
è la democrazia , bellezza.... o almeno questa brutta copia che ci propinano.
_________________
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Inviato il: 29/7/2011 14:09
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  •  dr_julius
      dr_julius
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#10
Dubito ormai di tutto
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a_mensa ha scritto Citazione:

però lo hanno fatto coloro che forse anche tu, col tuo voto, hai legittimato ad agire per conto e in vece tua.

è proprio così. E anche con il tuo non voto, se non sei andato a votare.

Il "buffo" di tutta la faccenda è che ho come il fondato sospetto che potremmo risalire tutti i parametri di stabilità semplicemente (si fà per dire) facendo emergere il PIL "in nero" dell'Italia. Mi spiego bene: se nel rapporto debito / PIL noi facciamo emergere anche la metà dell'evasione fiscale del nostro Paese, questo rapporto andrebbe ad essere molto ma molto più virtuoso. E avrebbe la tripla A e tutte quelle robe lì.

Non vogliamo farlo per davvero, né noi (come popolo) né i nostri rappresentanti (parlamentari, governanti).

Volendo, il debito lo possiamo pagare. E pure in pochi anni. E ci sarebbe pure la convenienza.
_________________
Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma. (Carlo Rubbia)
Inviato il: 29/7/2011 15:26
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#11
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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sai cos'è una delega ?

Una cosa con una firma sotto?

PS: ho appena ordinato una Ferrari, per il saldo ho dato il tuo nominativo, ok?
Inviato il: 29/7/2011 22:17
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#12
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Paxtibi ha scritto:
sai cos'è una delega ?

Una cosa con una firma sotto?

PS: ho appena ordinato una Ferrari, per il saldo ho dato il tuo nominativo, ok?


Me lo fai fare un giro?


Inviato speciale
Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf.
Andrea di Furia

Carissima Vermilingua,
nessuno mette in dubbio la tua capacità mediatica di proteggere adeguatamente il malaffare bancario. E se quel povero diavolo di Faucidaschiaffi ti fa la critica che non sai nulla del PIL, del cosiddetto Prodotto Interno Lordo, ebbene non ti curar di lui ma guarda e passa.
Come promesso, ti parlerò del PIL da diversi punti di vista, adesso comincio dagli originari: a) e b).
a) Come ragiona l’economia (= l’impresa, il distributore, il consumatore) rispetto al denaro?
Il danaro rappresenta l’equivalente delle merci e dei servizi disponibili sul mercato. Aumenta con l’aumentare di merci e servizi offerti/richiesti e diminuisce con il diminuire degli stessi.
Se uno dei due termini varia, l’altro varia inevitabilmente.
Per semplificare, ad esempio, immaginiamo che tutte le merci e i servizi siano rappresentati da 1 uovo e che l’equivalente monetario miliardario sia rappresentato da 1 euro. Abbiamo il rapporto 1:1. Se merci/servizi
dimezzano, all’uovo dimezzato corrisponderà un euro dimezzato (50 centesimi).

Se merci/servizi raddoppiano,alle 2 uova corrisponderanno i 2 euro di moneta. Il rapporto è sempre di 1 a 1, per cui se l’uovo
dimezza deve essere ritirata dal mercato (distrutta) metà della moneta in circolazione; mentre se l’uovo raddoppia si deve mettere in circolazione il doppio della moneta.
Il bello viene adesso: se di nuovo l’uovo dimezza e da due torna a 1, anche la moneta dovrebbe essere parimenti tolta di mezzo e da due tornare a 1. Cosa succederebbe, se la moneta non fosse eliminata, se per cosí dire non morisse? Indipendentemente dal valore nominale (2) rimasto della moneta, con quel 2 si può comprare ora solo 1 uovo: tutto infatti ora costa il doppio, ossia il potere d’acquisto della moneta si è ridotto della metà.

Se ne accorgono subito i salariati quando il potere d’acquisto dimezza, perché non raggiungono piú con lo stipendio la fine del mese: i soldi finiscono il 15. È matematico, Vermilingua!
Quindi la moneta ha una polarità come qualsiasi frutto della terra: da una parte cresce e fruttifica, dall’altra deperisce e marcisce al tempo giusto. Da una parte vive e dall’altra muore: da una parte è moneta che vive nello scambio e dall’altra è moneta che muore… nella donazione.
Come fanno infatti le nostre belle vittimucce addormentate nel sottobosco debitorio dello Stato monodimensionale bancocratico moderno a liberarsi delle monetine in eccesso?
Le donano ai propri bambini, che le eliminano immediatamente comprando golosità o giochini!
Perché lo Stato non si organizza allo stesso modo, mi chiedi?
Perché ciò dispiace moltissimo alle Banche, e poiché comandano loro (piú sotto ti spiego come ciò è avvenuto) gli Stati chinano il capo e cercano di salvare l’orgoglio ferito.
Sai bene anche tu quanto mastichi amaro chi, tra politici, intellettuali e tecnici, conosce il vero motivo della catena che lo aggioga alla mangiatoia bancaria, e vedi che fanno di tutto perché i sudditi-schiavi siano distratti dai loro litigi, dal gossip, dalle guerre e dalla asfissiante ricerca del cibo quotidiano.

Tutto deve succedere, ma nessuno (specialmente i giudici) deve affrontare il problema della moneta a debito. E tanto meno conoscere la triplice qualità della moneta (di scambio, di prestito e di donazione), perché lo strapotere bancario verrebbe di colpo meno.
Capisci anche tu che non si può dare un cosí grande dispiacere (perché la coperta economica è corta) a pochi banchieri internazionali – e perdere d’un colpo i moltissimi privilegi conquistati pettinando entusiasti
con la fronte i parterre delle Banche Centrali private.
Molto meglio hanno pensato i politici di ogni colore risma e posizionamento (destrorsi, sinistri e centristi), molto meglio piuttosto darlo, questo dispiacere, a pochi propri elettori che condivideranno certo
(sic!) il tiro mancino sferrato alla stragrande maggioranza degli elettori di tutti gli altri partiti alleati e antagonisti:
milioni di sudditi-schiavi inconsapevoli, il cui voto è peraltro perso per noi – ragionano cosí – e comunque tenuti nell’ignoranza assoluta da tutta la casta. Tiè!

Perdona, Vermilingua, il pastoso filino di bava fuoriuscito dalle mie democratiche fauci: continuo.
34 L’Archetipo – Settembre 2010
b) Come ragiona la speculazione finanziaria privata (= le banche) rispetto al denaro?
Il primo ragionamento della speculazione bancaria è visceralmente quello di sentire una sincera antipatia per un mercato dei prestiti che si contrae. Se si dimezza l’uovo di merci/servizi e si deve dimezzare
la moneta in circolazione (distruggendone l’eccedenza con altrettanta moneta killer, con la moneta di donazione) questo fa tanto male al business... delle banche private. Come ha osato rivelare un efferato
Agente del Nemico: «Sulla terra ce n’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per soddisfare l’ingordigia di pochi».
Ma non voglio divagare. Come dunque controllare la moneta in eccesso senza distruggerla?
Qui scatta il secondo ragionamento della speculazione bancaria: basta che bilanciamo artatamente inflazione e deflazione con il controllo dei tassi di interesse gestiti dalle Banche Centrali. Tiè!

Niente paura Vermilingua, non singhiozzare mentre impugni il tuo lucidafàuci: altrimenti sembri dipingerti i colori di guerra per partecipare alla danza degli scheletri astrali! È un giochino da asilo nido infernale.
Funziona banalmente cosí: quando c’è troppa moneta in circolo e quindi c’è inflazione (ossia la moneta perde il suo potere d’acquisto) alziamo i tassi di interesse, creiamo il crampo del credito ritirandola dalla circolazione e trattenendola, rifiutando di prestarla. Arrivata la
penuria di moneta: in giro ce n’è pochissima rispetto alle esigenze. È la deflazione (ossia la moneta riacquista parzialmente il
suo potere d’acquisto) si abbassano i tassi di interesse, si aumenta il flusso della moneta prestata e cosí via, di tempo in tempo, si ricomincia da capo.

Ma adesso lascia che parli per me il mio moleskine astrale, dove sono registrate alcune conversazioni tra nostre vittimucce dirigenti di banca che ti chiariranno meglio i vari e apprezzati effetti collaterali.
«Ovviamente tra un flusso inflattivo/deflattivo e l’altro – è stato spiegato ad un neo-speculatore volenteroso di apprendere – ogni volta ci impadroniamo di aziende, che durante il periodo di vacche grasse abbiamo intenzionalmente indebitato alla grande, e di patrimoni personali di coloro ai quali che abbiamo freddamente consigliato di speculare in Borsa su titoli fallimentari da noi stessi garantiti ‘sicurissimi’. Al contempo,
per far quadrare i conti, siamo ogni volta la causa originaria del licenziamento di decine di migliaia di lavoratori e del suicidio di qualche decina di imprenditori... purtroppo incapaci di reggere il gioco».
Risolto questo problema, però, resta da fare in modo che ci sia sempre bisogno di moneta.

Questo lucroso obiettivo è oggetto del terzo ragionamento della speculazione bancaria.
Innanzitutto chi ha bisogno di moneta? Solo due tipi di persone: chi ha un’idea imprenditoriale e chi ha un debito. Poche migliaia di individui i primi, miliardi di individui (slap)i secondi.
Poiché fare la banca è fare business, non beneficenza, quale mercato essa sceglierà di privilegiare, secondo te? Esatto Vermilingua: la banca privilegerà sempre il grande oceano dei debitori sulla pozzangherina
degli imprenditori oculati... grandi, medi o piccoli che siano.
Qui scatta il quarto ragionamento della speculazione bancaria, un ragionamento temporale: la Banca è una protagonista dell’area economica: non è produttore, non è consumatore (guai mai!), ma è distributore, appunto, di danaro. Nell’area economica il tempo è strettamente vissuto al presente.

Se c’è da scegliere tra l’uovo oggi e la gallina domani, sceglie l’uovo. L’area culturale sceglie viceversa la gallina, sceglie il futuro. E cosa rimane all’area giuridica? Resta il passato, resta il guscio vuoto! Per l’area giuridicopolitico- statale, infatti, il problema non si pone. Non tocca mai al governo dello Stato scegliere, e difatti quando gli tocca che fa? Tergiversa, rimanda, si annida nell’opportunità o meno della scelta e spera che l’opposizione... si opponga: faccia in definitiva il suo dovere, perché il momento passi e si perda.
Tutte strategie per restare in attesa che la scelta sia fatta da un altro: dal destino o dall’economia o dalla cultura. Solo quando il momento utile è passato, soltanto allora (e ce ne vuole ancora di tempo persmuoverlo) su quel passato il governo comincia timidamente a edificare.

Tornando alla nostra banca speculativa privata, come osservava conviviale un pezzo grosso che se ne intendeva, correttamente non si possono aspettare i comodi dei debitori, altrimenti si invecchia senza
costrutto e senza bieche e ruspanti soddisfazioni. I debitori vanno allevati, e vanno allevati in branchi, non uno a uno. Ecco allora la teschiata: se indebitiamo uno Stato, abbiamo in un colpo indebitato tutti
i suoi cittadini senza che se ne accorgano, comprese le generazioni future. Non solo, se indebitiamo un imprenditore questo ha i nostri stessi tempi di reazione e non sempre, ma a volte, si accorge subito delle
nostre mire. Mentre con gli Stati, protagonisti dell’area giuridica, abbiamo anche il vantaggio antisportivo
della loro incapacità a reagire nel tempo presente. Nel frattempo che il presente diventa passato noi prendiamo due piccioni con una fava: ci assicuriamo il parco buoi piú ampio di debitori possibile (tutti i cittadini)
e nel medesimo tempo il controllo sui suoi rappresentanti (politici e partiti, nostri debitori anch’essi, da noi finanziati in mille modi) e cosí sullo Stato medesimo.

Come si ottiene questo? Scatta il quinto ragionamento per la banca speculativa: semplicissimo, si compera col denaro, o con il ricatto, o con la violenza, chi governa e si fa in modo che legalmente le Banche centrali
private siano autorizzate in nome dello Stato ad emettere moneta, indebitandolo attraverso l’emissione di una garanzia statale (i famosi Bond del tesoro americano, ad esempio, o i Bund tedeschi o i Bot e i CCT italiani) finché la moneta ha copertura aurea… perché in ogni momento le Banche centrali private possono essere chiamate a convertire la cartamoneta in oro da chi presenta con questo obiettivo le banconote.
Scatta qui il sesto malèfico ragionamento per la banca speculativa: le esigenze dei debitori di indebitarsi sono infinite, peraltro le istighiamo in tutti i modi ad aumentare esponenzialmente attraverso gli
acquisti a debito. Per non svegliarli dal torpore dello shopping a debito inventiamo strumenti bancari con nomi di fantasia: le carte di credito (in realtà di debito) o la finanza creativa (= tossica) ad esempio. Ma
non è questo il punto. Tutto l’oro del mondo è assolutamente una particola dell’enorme mole di debiti che suscitiamo prestando denaro.
Questa è la ragione, Vermilingua, per cui tutti gli Stati sono usciti dal 1971 tt., tempo terrestre, dalla copertura aurea, apparentemente creando un problema morale alle nostre banche.

«Però cosí – ha obiettato un bancario, figlio d’arte un poco tonto, che voleva fare bella figura – lo Stato non ha piú l’obbligo di garantire nessuna cifra».
Ma è stato subito tacitato da un perentorio scappellotto del premuroso genitore, e rimesso in riga: «E chi mai sarebbe cosí fesso da andarglielo a dire?».
Un altro invece obiettò: «Ora, però, per la Banca Centrale privata non c’è piú nessuna ragione di mettere nel proprio bilancio al passivo la moneta battuta per lo Stato, azzerandola con l’attivo della garanzia
statale (essendo scomparso lo scopo di tutelare il richiedente, che prima poteva legalmente pretendere la conversione in oro delle sue banconote: ma ora non piú). Con l’ulteriore e piú triste problema che le monete battute per lo Stato ora dovranno essere correttamente messe all’attivo nel bilancio della Banca centrale».

E poiché in certi Paesi, come quello del nostro pensieroso banchiere, si va dai 750 ai 1.000 miliardi l’anno di moneta battuta dalle Banche Centrali per lo Stato, capisci anche tu, Vermilingua, che dovendo
pagare, d’ora in poi, fior di tasse allo Stato, la questione si stava facendo spinosa.
Ma fu anch’esso zittito da un altrettanto perentorio: «Forse che è lo Stato a stabilire i criteri contabili con cui una banca fa il proprio bilancio?».
«Certo che no – fu la risposta di un altro – i criteri contabili li stabiliamo noi. Lo Stato, su nostra precisa indicazione, ha ben altri problemi di cui occuparsi: tassare tutti i cittadini per restituirci i soldi!
Quindi continueremo imperterriti a mettere in negativo la cifra garantita dai titoli di Stato. Intascheremo cosí miliardi di danaro di coloro che si credono cittadini dello Stato, mentre quei poveri illusi sono solo i nostri
indiretti sudditi-schiavi inconsapevoli. Miliardi di denaro sottratto alla vista del volgo attraverso le società di clearing sovranazionali e i paradisi fiscali: con i quali miliardi assicureremo il potere anche ai nostri piú
lontani pronipoti... nei secoli dei secoli».

«E la cosa piú bella – ha interloquito un altro soggetto esperto, proprietario di una foltissima e variopinta moquette sullo stomaco – il godimento estetico totale ci verrà dato non solo dal non pagare le tasse
su queste immense cifre, ma dal fatto che i nostri rappresentanti saranno sempre i primi a chiedere a gran voce ai governi un crescente maggiore impegno contro gli evasori fiscali: in definitiva quei cittadini sono
nostri debitori (solo transitivamente sono debitori del loro Stato)».
«È proprio cosí, signori. Invece di essere ricordati come banali benefattori dell’umanità con i nostri regolari contributi miliardari al fisco, siamo diventati i piú grandi, invisibili e intoccabili evasori fiscali di tutti i tempi. Il che è molto piú intrigante e sensibilmente piú soddisfacente per la nostra aristocratica casta».

Capito mi hai, Vermilingua? Il nostro primo P.IL da arraffare sono miliardi...
di Poveri ILlusi.
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Inviato il: 29/7/2011 22:54
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#13
Ho qualche dubbio
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Inenascio ha scritto:
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benitoche ha scritto:
Il destino che attende questo paese è del tutto simile a quello che vediamo realizzarsi per la Grecia. Il popolo italiano non ha nulla da sperare da destra e sinistra, che sono egualmente strumento delle oligarchie internazionali.

L'unica possibilità di resistenza sta in un rifiuto netto di destra e sinistra, copiando lo slogan del popolo argentino di dieci anni fa (“che se ne vadano tutti!”), e in una posizione di totale e intransigente rifiuto dell'attuale manovra finanziaria e delle prossime.

Noi il debito non lo paghiamosu questo slogan occorre costruire un fronte di opposizione sociale con tutte le forze disponibili. La costruzione di un tale fronte è l'unica speranza di contrastare i sicuri effetti negativi che una crisi paragonabile a quella greca avrebbe per l'Italia. È infatti evidente che una tale crisi in Italia, in mancanza di forze che si oppongano ad essa in nome del superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale, potrebbe avere solo due esiti possibili: o la disperazione totale, e di conseguenza l'imbarbarimento “molecolare” del paese, o una svolta reazionaria, magari gestita dalla Lega o da suoi spezzoni, con la possibile rottura dell'unità del paese. La creazione di un fronte anticapitalistico di opposizione sociale alla crisi ci appare quindi una urgente necessità.

Fonte


Ineluttabilmente, qualsiasi soluzione umana provocherà al Popolo Italiano cocenti lacrime e sangue, soprattutto per le classi medio basse, e neanche l'alta borghesia e aristocrazia ne uscirebbero indenni. Un inferno generalizzato! Così non sia mai!!!

E' giunto il tempo di abbattere, indirettamente in automatico, le potenti, malvagie oligarchie internazionali - ma come?
Con la mia unica soluzione divina.
Mi dovete considerare un provvidenziale JOLLY vincente, che solo l'Italia potrà giocare.

Semplicemente, mio tramite, in Italia, Patria dello "Stato di diritto", si riuscirà a "dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".
Berlusconi è forse Cesare? Grazie a Dio, no! Oggi lo è il Popolo!
Ogni cittadino italiano riceverà da me la donazione (per Amore incondizionato) di circa 31mila euro della propria quota/debito, così che lo Stato non dovrà violare il mammasantissima "Trattato di Lisbona" e altri trattati internazionali concernenti la finanza e l'economia mondializzata.
Sono all'opera da oltre 15 anni, per guadagnare sapientemente tanti e tanti soldi più che sufficienti per AMMORTIZZARE il nostro odiosissimo Debito pubblico.
Dall'Italia copieranno sùbito gli Stati Uniti, Belgio, Grecia, etc.

In che modo guadagnerò tale montagna di soldi?
Si dovrà DIRIMERE la mia sacrosanta CONTROVERSIA (= causa stravinta in partenza), che ho con tutti gli amati connazionali sin dal 01/01/2001.
Sono trascorsi 10 anni e mezzo, e mi pare che sia maturato il tempo per risolvere detta controversia.
Per tutti i dettagli mi vedo obbligato a rimandare alla lettura approfondita di Eascioblog, iniziato in data 01/01/2008, da persona d'immensa ignoranza di PC, Informatica Inglese e Internet, senza aver trovato una sola persona disposta a darmi un aiutino per erudirmi in merito.
Per non sapere come procedere, e senza il tempo per imparare, il mio sito http://www.inenasciopadidio.it/ è parcheggiato da 3 anni.
Feci la proposta a diversi Amici conosciuti in rete, tra cui un ottimo tecnico informatico: Francesco franz Amato di poter dedicare poche ore mensili per curare il sito, non solo rifiutò, dichiarandosi stufato di me - come FB (censura in tronco) -, mi tolse la possibilità di pubblicare commenti ai suoi articoli su: "La ricerca della verità", perché "il blog è mio è comando io!". Immaginatevi uno di questi soggetti al posto di Berlusconi! Berlusconi è stato il meno peggio che ha meritato il Popolo Italiano nell'ultimo decennio.

Colgo l'occasione per precisare il perché ritengo il nostro Massimo Mazzucco un grande regista, proprio per essere stato un intellettuale a non cacciarmi da LC, pertanto, eterna è la mia gratitudine per Lui.

PS - Non so Voi ma io, nel rileggere questo mio contributo, mi commuovo struggentemente alle lacrime, perché?...

RIEPILOGO

A leggere l'utente BENITOCHE, autore del topic: "Noi questo debito non lo paghiamo", e su questo slogan si fa un fronte comune... e si mandano, praticamente, tutti affan...! Molto probabilmente ne scaturirebbe una guerra civile, dagli esiti caotici dei più terribili, che si possono immaginare.

A leggere l'utente INENASCIO, questo debito lo pago io, in quanto, per questo traguardo ho sapientemente lavorato a decorrere dal 03/03/1994 (17 anni), senza pormi alcun limite di costo, con una volontà tenace e forte come la morte.
Tale inusitata volontà è scaturita da un desiderio insopprimibile (ammortamento del debito pubblico), per essere dotato di un Amore assoluto, che si dona senza limiti, incondizionatamente, al pari di Dio, da me concepito, ispirato dallo Spirito di Cristo.

Ho pure indicato come e perché il debito lo pago io.

Qui non mi resta che tradurre in SOLDONI, in estrema sintesi, chiarendo meglio qualche particolare, che non ho fatto altrove.

Tutti i connazionali, utenti della bella Comunità di LC, mi dovranno riconoscere il pagamento di 50 milioni di euro, godendo di una franchigia (o abbuono) di 3 milioni di Euro.
Sappiate che vi sono circa 3 centinaia di ricchi connazionali, i quali, mi dovranno favorire interamente il loro patrimonio accumulato o ricevuto in eredità.

Dei 60 milioni di Italiani, prevedibilmente, sarà del 90% la percentuale dei connazionali, che non possiedono patrimoni personali superiori a 3 milioni di euro.
Saranno quindi 54 milioni i connazionali che non mi dovranno pagare alcunché, bensì potranno cominciare a gioire nel ricevere da me un dono di 31mila euro (quota/debito/cad.), senza dovermi ricambiare niente di niente, in quanto io: non manco di nulla!

La massa pagante sarà del 10%, quindi 6 milioni di connazionali.
Per ricavare da questi signori 2.000 miliardi di euro (importo arrotondato per eccesso), totale del nostro debito pubblico.

Dal semplice calcolo aritmetico abbiamo che:
per ricavare 2.000 miliardi di euro da 6.000.000 di cittadini ricchi, avremo:

2.000.000.000.000 : 6.000.000 = 2.000.000 : 6 = appena euro 333.333,33, la quota media dei 6 milioni di paganti.
Ecco come si ammortizzerà, con buona pace di tutti, il nostro debito pubblico; vale a dire, privando della ricchezza SUPERFLUA i soli ricchi connazionali, si realizzerà così l'autentico bene comune, fine della nostra benemerita Costituzione.

Cari colleghi:
Benitoche, Paxtibi, a_mensa, dr_julius, fino ad oggi, siete appena 4 utenti ad argomentare in questo topic.
Di certo non possedete patrimonio oltre i 3 milioni di euro, volete cominciare a collaborare con me?
Vi è la certezza di ricevere ognuno di Voi, con tutti i Vostri cari, la somma di euro 31.000.

Ognuno mi risponda concretamente per sé.
Dovete ammettere che, nei miei confronti siete 4 pazzi stolti (naturali "handicappati psichici"), perché cor-responsabili di tenermi, inconsapevolmente, da oltre 15 anni, rinchiuso in "Manicomio familiare" di mq 16, condannato di fatto a "Morte civile" e, perdippiù, privato dei più elementari diritti garantiti nei "Princìpi fondamentali" della nostra Carta costituzionale.

Mentre, dovete semplicemente prendere atto che IO SONO l'unico pazzo sapiente, esistente sul nostro meraviglioso Pianeta Terra.

Mi attendo una sola singola domanda:

Inenascio, cosa desideri che si faccia per concretizzare il tuo progetto?

Intanto, un caro saluto circolare
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Inviato il: 29/7/2011 23:44
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#14
Dubito ormai di tutto
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Una volta gli Stati non Pagavano i Debiti

Quando l'Inghilterra e la Francia dichiararono "default" cioè non pagarono il denaro presto a prestito nel 1300, quando la Spagna dichiarò default anche lei e non pagò i banchieri nel 1500, quando gli Asburgo nel 1640 dopo o durante la guerra dei Trentanni anche loro dissero che non pagarono....I CREDITORI, CHE ERANO I BANCHIERI DELL'EPOCA RISCHIARONO DI ESSERE ARRESTATI...

Cioè gli imperatori, re, regine, duchi o papi di una volta quando il loro governo non aveva soldi per pagare i debiti mettevano in galera i banchieri o li espellevano. Questo perchè: a) i banchieri erano stranieri in genere o ebrei (spesso italiani come in Spagna nel 1575 quando il re Filippo dichiarò che non pagava i banchieri genovesi che furono rovinati
b) i re erano "sovrani" cioè facevano quello che volevano, a meno di non esser sconfitti in guerra. In certi casi il banchiere veniva messo in una gabbia appeso fino a quando non accettava di fare un altro prestito

Ovviamente poi i banchieri, una volta messisi in salvo, non gli facevano più credito, ma i monarchi se ne infischiavano e svalutavano la moneta. Raramente è successo che vendessero beni o spremessero i sudditi solo per pagare dei debiti a banchieri stranieri, preferivano sempre il "default". Chiaramente la monarchia è un sistema superiore dal punto di vista finanziario (non scherzo, sono le democrazie che si indebitano di solito di più dei regimi autoritari o feudali o monarchici assoluti...)

Idem per i dittatori, Lenin ripudiò tutti i debiti della Russia che erano enormi senza fare una piega, i bonds russi vennero usati come carta da parati negli anni '20 a Parigi (la Francia era il creditore della Russia). Ne trovi ora su Ebay per 14 dollari di stock di bonds russi del 1920 che alcuni li collezionano come francobolli. In Germania negli anni '30 ci fu un boom economico a differenza di Inghilterra ed USA che rimasero sostanzialmente depresse grazie al fatto che cessarono di prendere a prestito all'estero e il ministro delle Finance Schacht emise denaro che non pagava interesse per finanziare enormi lavori pubblici

I paesi democraticamente eletti invece, quando il governo non ha soldi per pagare i debiti ora dichiarano che "i mercati richiedono XY", fanno "la manovra fiscale" e spremono i sudditi per ripagare banchieri ed investitori esteri in toto. Questo è pericoloso oltre una certa misura, in Sudamerica ci sono stati crac finanziari a catena seguiti da dittature per questo motivo sostanzialmente

Fonte CDC
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 3/8/2011 0:30
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#15
Ho qualche dubbio
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Inenascio ha scritto:
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benitoche ha scritto:
Il destino che attende questo paese è del tutto simile a quello che vediamo realizzarsi per la Grecia. Il popolo italiano non ha nulla da sperare da destra e sinistra, che sono egualmente strumento delle oligarchie internazionali.

L'unica possibilità di resistenza sta in un rifiuto netto di destra e sinistra, copiando lo slogan del popolo argentino di dieci anni fa (“che se ne vadano tutti!”), e in una posizione di totale e intransigente rifiuto dell'attuale manovra finanziaria e delle prossime.

Noi il debito non lo paghiamosu questo slogan occorre costruire un fronte di opposizione sociale con tutte le forze disponibili. La costruzione di un tale fronte è l'unica speranza di contrastare i sicuri effetti negativi che una crisi paragonabile a quella greca avrebbe per l'Italia. È infatti evidente che una tale crisi in Italia, in mancanza di forze che si oppongano ad essa in nome del superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale, potrebbe avere solo due esiti possibili: o la disperazione totale, e di conseguenza l'imbarbarimento “molecolare” del paese, o una svolta reazionaria, magari gestita dalla Lega o da suoi spezzoni, con la possibile rottura dell'unità del paese. La creazione di un fronte anticapitalistico di opposizione sociale alla crisi ci appare quindi una urgente necessità.

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Ineluttabilmente, qualsiasi soluzione umana provocherà al Popolo Italiano cocenti lacrime e sangue, soprattutto per le classi medio basse, e neanche l'alta borghesia e aristocrazia ne uscirebbero indenni. Un inferno generalizzato! Così non sia mai!!!

E' giunto il tempo di abbattere, indirettamente in automatico, le potenti, malvagie oligarchie internazionali - ma come?
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Mi dovete considerare un provvidenziale JOLLY vincente, che solo l'Italia potrà giocare.

Semplicemente, mio tramite, in Italia, Patria dello "Stato di diritto", si riuscirà a "dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".
Berlusconi è forse Cesare? Grazie a Dio, no! Oggi lo è il Popolo!
Ogni cittadino italiano riceverà da me la donazione (per Amore incondizionato) di circa 31mila euro della propria quota/debito, così che lo Stato non dovrà violare il mammasantissima "Trattato di Lisbona" e altri trattati internazionali concernenti la finanza e l'economia mondializzata.
Sono all'opera da oltre 15 anni, per guadagnare sapientemente tanti e tanti soldi più che sufficienti per AMMORTIZZARE il nostro odiosissimo Debito pubblico.
Dall'Italia copieranno sùbito gli Stati Uniti, Belgio, Grecia, etc.

In che modo guadagnerò tale montagna di soldi?
Si dovrà DIRIMERE la mia sacrosanta CONTROVERSIA (= causa stravinta in partenza), che ho con tutti gli amati connazionali sin dal 01/01/2001.
Sono trascorsi 10 anni e mezzo, e mi pare che sia maturato il tempo per risolvere detta controversia.
Per tutti i dettagli mi vedo obbligato a rimandare alla lettura approfondita di Eascioblog, iniziato in data 01/01/2008, da persona d'immensa ignoranza di PC, Informatica Inglese e Internet, senza aver trovato una sola persona disposta a darmi un aiutino per erudirmi in merito.
Per non sapere come procedere, e senza il tempo per imparare, il mio sito http://www.inenasciopadidio.it/ è parcheggiato da 3 anni.
Feci la proposta a diversi Amici conosciuti in rete, tra cui un ottimo tecnico informatico: Francesco franz Amato di poter dedicare poche ore mensili per curare il sito, non solo rifiutò, dichiarandosi stufato di me - come FB (censura in tronco) -, mi tolse la possibilità di pubblicare commenti ai suoi articoli su: "La ricerca della verità", perché "il blog è mio è comando io!". Immaginatevi uno di questi soggetti al posto di Berlusconi! Berlusconi è stato il meno peggio che ha meritato il Popolo Italiano nell'ultimo decennio.

Colgo l'occasione per precisare il perché ritengo il nostro Massimo Mazzucco un grande regista, proprio per essere stato un intellettuale a non cacciarmi da LC, pertanto, eterna è la mia gratitudine per Lui.

PS - Non so Voi ma io, nel rileggere questo mio contributo, mi commuovo struggentemente alle lacrime, perché?...

RIEPILOGO

A leggere l'utente BENITOCHE, autore del topic: "Noi questo debito non lo paghiamo", e su questo slogan si fa un fronte comune... e si mandano, praticamente, tutti affan...! Molto probabilmente ne scaturirebbe una guerra civile, dagli esiti caotici dei più terribili, che si possono immaginare.

A leggere l'utente INENASCIO, questo debito lo pago io, in quanto, per questo traguardo ho sapientemente lavorato a decorrere dal 03/03/1994 (17 anni), senza pormi alcun limite di costo, con una volontà tenace e forte come la morte.
Tale inusitata volontà è scaturita da un desiderio insopprimibile (ammortamento del debito pubblico), per essere dotato di un Amore assoluto, che si dona senza limiti, incondizionatamente, al pari di Dio, da me concepito, ispirato dallo Spirito di Cristo.

Ho pure indicato come e perché il debito lo pago io.

Qui non mi resta che tradurre in SOLDONI, in estrema sintesi, chiarendo meglio qualche particolare, che non ho fatto altrove.

Tutti i connazionali, utenti della bella Comunità di LC, mi dovranno riconoscere il pagamento di 50 milioni di euro, godendo di una franchigia (o abbuono) di 3 milioni di Euro.
Sappiate che vi sono circa 3 centinaia di ricchi connazionali, i quali, mi dovranno favorire interamente il loro patrimonio accumulato o ricevuto in eredità.

Dei 60 milioni di Italiani, prevedibilmente, sarà del 90% la percentuale dei connazionali, che non possiedono patrimoni personali superiori a 3 milioni di euro.
Saranno quindi 54 milioni i connazionali che non mi dovranno pagare alcunché, bensì potranno cominciare a gioire nel ricevere da me un dono di 31mila euro (quota/debito/cad.), senza dovermi ricambiare niente di niente, in quanto io: non manco di nulla!

La massa pagante sarà del 10%, quindi 6 milioni di connazionali.
Per ricavare da questi signori 2.000 miliardi di euro (importo arrotondato per eccesso), totale del nostro debito pubblico.

Dal semplice calcolo aritmetico abbiamo che:
per ricavare 2.000 miliardi di euro da 6.000.000 di cittadini ricchi, avremo:

2.000.000.000.000 : 6.000.000 = 2.000.000 : 6 = appena euro 333.333,33, la quota media dei 6 milioni di paganti.
Ecco come si ammortizzerà, con buona pace di tutti, il nostro debito pubblico; vale a dire, privando della ricchezza SUPERFLUA i soli ricchi connazionali, si realizzerà così l'autentico bene comune, fine della nostra benemerita Costituzione.

Cari colleghi:
Benitoche, Paxtibi, a_mensa, dr_julius, fino ad oggi, siete appena 4 utenti ad argomentare in questo topic.
Di certo non possedete patrimonio oltre i 3 milioni di euro, volete cominciare a collaborare con me?
Vi è la certezza di ricevere ognuno di Voi, con tutti i Vostri cari, la somma di euro 31.000.

Ognuno mi risponda concretamente per sé.
Dovete ammettere che, nei miei confronti siete 4 pazzi stolti (naturali "handicappati psichici"), perché cor-responsabili di tenermi, inconsapevolmente, da oltre 15 anni, rinchiuso in "Manicomio familiare" di mq 16, condannato di fatto a "Morte civile" e, perdippiù, privato dei più elementari diritti garantiti nei "Princìpi fondamentali" della nostra Carta costituzionale.

Mentre, dovete semplicemente prendere atto che IO SONO l'unico pazzo sapiente, esistente sul nostro meraviglioso Pianeta Terra.

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Inenascio, cosa desideri che si faccia per concretizzare il tuo progetto?

Intanto, un caro saluto circolare

Interrogati... i morti non rispondono!...
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Unico IMBECILLE al mondo, per avere la Fede in Cristo senza il dubbio
Inviato il: 7/8/2011 3:09
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  •  florizel
      florizel
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#16
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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Credo che sia il forum giusto dove postare notizie di bilanci "interni" ai palazzi, con relative conseguenze nelle tasche degli italiani...

Mentre tagliano le spese sanitarie, chiudono gli ospedali e aumentano i ticket, ecco invece il documento riservato sulla sanità per i deputati.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 11/10/2011 11:33
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#17
Dubito ormai di tutto
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florizel ha scritto:
Credo che sia il forum giusto dove postare notizie di bilanci "interni" ai palazzi, con relative conseguenze nelle tasche degli italiani...

Mentre tagliano le spese sanitarie, chiudono gli ospedali e aumentano i ticket, ecco invece il documento riservato sulla sanità per i deputati.


E non dimentichiamo che facendo false fatture i soldi si prendono cmq,a pensar male........

Il modello argentino funziona: c'è vita dopo il default e dopo il FMI

L'esempio argentino di dire no al Fondo Monetario ed ai suoi creditori viene discusso nei paesi europei, in particolare in Grecia, Portogallo e Irlanda, come alternativa alla brutale austerità dettata da Bruxelles e dal Fondo Monetario. Per tutta risposta, l'FMI e l'amministrazione Obama hanno rinnovato i loro attacchi contro l'Argentina, annunciando che avrebbero votato contro nuovi prestiti al paese da parte della Banca Mondiale. Poco prima, a metà settembre, la direttrice dell'FMI Christine Lagarde ha dichiarato che il Fondo non avrebbe usato i dati dell'ente di statistica ufficiale argentino per valutare il PIL ed il tasso di inflazione del paese, perché tali dati sarebbero "troppo inattendibili". Invece, l'FMI raccoglierà dati tramite "consulenti privati".

Le ha risposto la Presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner, in un discorso nella provincia di Mendoza il 26 settembre. Non solo fu il FMI a causare la crisi del 2001 e l'insolvenza dell'Argentina, ha accusato la Fernandez, ma oggi "nel mezzo del più grave fallimento nella storia recente…coloro che furono direttamente responsabili del fallimento dell'Argentina nel 2001, e di quello dell'Europa e degli Stati Uniti oggi, stanno ancora cercando di costringere il mondo ad inghiottire la stessa medicina che diedero a noi per dieci anni e che ci portò alla rovina! Tanta idiozia, tanta testardaggine è inconcepibile. Come possono dire che l'economia verrà riattivata e crescerà con l'austerità? Non ha alcun senso!"

Si sappia, prosegue la Presidente argentina, che "da noi le decisioni sulla politica economica vengono prese nella Casa Rosada (il palazzo presidenziale) ed al Congresso nazionale, all'interno delle nostre istituzioni nazionali" e non in enti di consulenza privata o dettati da enti finanziari stranieri. Negli anni Ottanta e negli anni Novanta, ha ricordato la Presidente, il Congresso argentino si fece in quattro per attuare il diktat straniero "eppure il mondo continuò a crollare, e l'Argentina continuò a crollarci addosso".

La Kirchner era a Mendoza per inaugurare l'espansione della rete elettrica, e nel farlo ha ricordato che il suo defunto marito, il Presidente Nestor Kirchner, amava costruire infrastrutture "perché sosteneva che questo era il progresso". Quando si porta l'energia e l'elettricità a regioni che non ce l'hanno "si porta l'eguaglianza, la sovranità e il federalismo in posti che erano stati ignorati storicamente". Ha ricordato il primo discorso di Nestor all'Assemblea Generale dell'ONU nel 2003, in cui disse che all'Argentina bisogna permettere di crescere, perché non aveva mai sentito di morti che possono pagare i loro debiti.

Ha citato quello stesso discorso all'Assemblea Generale dell'ONU il 21 settembre scorso. Allora, quasi un quarto della popolazione argentina era senza lavoro, e i livelli di indigenza e povertà superavano il 50%, dopo il default del paese nel 2001. Negli 8 anni successivi, ha detto la Kirchner, "l'Argentina ristrutturò il suo debito, riducendolo dal 160% a meno del 30% del PIL. I livelli di povertà e indigenza scesero a una cifra, e stiamo ancora continuando questa battaglia. Abbiamo un tasso di disoccupazione che è il più basso mai avuto".

"Nel 2003 destinavamo il 2% del PIL all'istruzione ed il 5% a pagare il debito. Oggi l'Argentina destina il 6,47% del PIL all'istruzione e il 2% del PIL a pagare il debito...

A Mendoza la Presidente argentina ha sottolineato il fatto che tutto ciò che hanno fatto lei e suo marito mirava a "liberare" il popolo argentino, e particolarmente i giovani, lasciando loro "un paese migliore, liberandoli dalla miseria, dal fallimento, dalla frustrazione e dalla povertà".

Ed allora a chi interessa posto il link del Coordinamento 15 Ottobre in cui si possono trovare "le informazioni riguardanti l'organizzazione di bus per raggiungere la manifestazione del 15 Ottobre a Roma":

http://15ottobre.wordpress.com/trasporti-15-ottobre-2011/

PS


Il video della conferenza Noi il debito non lo paghiamo(presentazione)

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Inviato il: 12/10/2011 22:59
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  •  Davide71
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#18
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Ciao a tutti:

indovina indovinello. Chi fra coloro che ha postato nel presente forum è oppure è stato un dipendente pubblico?

IO IL DEBITO NON LO PAGO!

Io non l'ho contratto; se mio padre si fumasse tutti i SUOI soldi al casinò mi spiacerebbe, ma sono fatti suoi. Ma se va in banca, si fa dare i soldi dicendo che se li fumerà al casinò e loro glieli danno perché tanto li restituirò io, indovinate cosa dirò alla banca appena me li chiede?
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Inviato il: 13/10/2011 0:22
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  •  benitoche
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#19
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Brindisi, 12/10/2011

Blocco Monteco: arrestati promotori e componenti del Comitato dei Disoccupati

Violenza privata aggravata, arbitraria invasione e occupazione di aziende, sabotaggio, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un sevizio di pubblica necessità, evasione.
Questi i reati contestati a vario titolo ai promotori, agli organizzatori e ai alcuni dei componenti del cosiddetto "Comitato dei Disoccupati Brindisini" nell'ambito di quella che è stata denominata " Operazione Escalation ", condotta dalle prime luci di oggi dagli agenti della Digos della Questura di Brindisi.

Gli uomini diretti dal Dottor Vincenzo Zingaro stanno procedendo alla notifica di 18 Ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emesse dal Dottor G. Licci, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Brindisi, su richiesta del Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi Dr. P. Montinaro.
Contestualmente saranno, altresì, notificate ulteriori 11 Informazioni di Garanzia e contestuali Avvisi di Conclusione delle Indagini Preliminari.

I provvedimenti sono stati emessi a seguito delle attività investigative condotte dalla Digos di Brindisi nei confronti dei promotori, degli organizzatori e di alcuni dei componenti del cosiddetto "Comitato dei Disoccupati".
I fatti finiti sotto la lente di ingrandimento degli investigatori risalgono alle manifestazioni di protesta del Marzo scorso che portarono all’occupazione dei cantieri della Monteco S.r.l. di Brindisi con conseguente blocco delle attività lavorative.
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Inviato il: 13/10/2011 12:27
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#20
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Dalla presa della bastiglia alla rivolta degli indignati?


Leggiamo ciò che dice al riguardo lo storico Paolo De Bernardi nel suo ottimo libro La storia governata dai banchieri a pagina 17: "... Gli Illuministi furono le mere casse di risonanza della nuova forma di potere che per prima aveva attecchito in Inghilterra ( il potere dei padroni del denaro ); infatti furono tutti esaltatori del liberismo inglese quale miglior forma di governo possibile ... Una delle più importanti riforme dell' Assemblea costituente della prima fase della Rivoluzione Francese, fu quella di abolire su tutto il territorio di Francia il sistema degli "open fields", per consentire quel possesso assoluto della terra che si esplica nella recinzione. Tanto audace fu nelle riforme questa borghesia rivoluzionaria, ma non tanto da cancellare il Debito Pubblico della Francia monarchica, che verrà onorato con guerre ed espropri, ma non certo cancellato per non far dispetto a quei prestasoldi che di questa rivoluzione si fecero sponsor. Pensate: hanno rivoluzionato il calendario, riconvertito le chiese, risuddiviso il paese in dipartimenti, aboliti dazi, dogane, rivoluzionato l' abbigliamento, l' esercito ... ma l' unica cosa che non hanno toccato e che gli storici si guardano bene dal ricordare è il debito pubblico."


Continua QUI'


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Inviato il: 21/11/2011 9:12
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#21
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#22
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#23
Sono certo di non sapere
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  •  emilio79
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#24
So tutto
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Tranquilli adesso risolvono tutto con la manovra sulle pensioni.

Stamo in una botte de fero!
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#25
Dubito ormai di tutto
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#26
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

mangog ha scritto:
Un paese di 200.000 abitanti non può essere assunto a confronto con stati abitati da decine di milioni di persone.


Un Paese che ha compreso,grazie alla sofferenza,che si tratta di una triade: libertà individuale, solidarietà sociale e loro bilanciamento tramite l’uguaglianza democratica,sconfiggerà qualunque Leviatano

Il risultato dell'attacco speculativo all'Islanda è stato il risvegliare le coscienze,questi stolti non comprendono come dai diamanti non nasce nulla mentre è dal letame che nascono i fiori


Quanto credi che il popolo Europeo possa ancora sopportare?Ci costringono a migliorare con la frusta,peggio per loro e meglio per tutti
Sono sempre stato dell'idea che Giobbe abbia sofferto a fin di bene e che il male ed il dolore siano strumenti necessari se si deve prendere coscienza

La soluzione dei problemi


Una lettura interessante
Cultura, politica, economia
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 2/12/2011 12:30
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#27
Dubito ormai di tutto
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NULLA E' STATO CASUALE; TUTTO ARCHITETTATO DA LONTANO E PER TEMPO



Il governo "Goldmonti" è tanto dannoso quanto inutile



22 novembre 2011 (MoviSol) - La cosa peggiore del governo "tecnico" di Mario Monti non è tanto nella dura politica di tagli, dismissioni, licenziamenti e aumento delle tasse che praticherà, ma quanto il fatto che essa sarà completamente inutile. Infatti il 21 novembre, alla riapertura dei mercati dopo il voto di fiducia, la borsa è crollata e lo spread è tornato a salire, segno inequivocabile che l'"effetto Monti" era una grande balla. In realtà, il contagio si è già esteso alla Francia, con Moody's che minaccia la retrocessione del rating transalpino e l'interrogativo inevitabile: sospenderanno la democrazia anche in Francia per salvare l'euro?

In secondo luogo, la dimensione strategica del governo "tecnico" di Goldman Sachs/Monti non va sottovalutata. Per la prima volta, un militare in servizio diventa ministro della Difesa, un'assoluta anomalia nelle democrazie occidentali. L'Ammiraglio Giampaolo Di Paola è attuale capo del Comitato Militare della NATO, la più alta autorità militare dell'Alleanza. In questa carica, Di Paola ha coordinato i bombardamenti "equi e solidali" in Libia, cosa di cui si è vantato in un discorso pronunciato l'8 ottobre scorso a Bucarest. L' "impegno dell'Alleanza in Libia" ha detto Di Paola, "è la prima operazione ad aver luogo dopo che il Concetto Strategico è stato approvato dai capi di Stato e di Governo a Lisbona. Perciò potremmo pensare e affermare che l'operazione in Libia è stata la prima applicazione di quel concetto. Per cui si tratta di un significato politico molto importante".

Si è trattato di uno dei primi casi in cui la comunità internazionale "ha chiesto a noi tutti di agire a suo nome per proteggere la popolazione dalle azioni della propria leadership. Si tratta di una risoluzione abbastanza notevole. La protezione dei popoli è ora in qualche modo riconosciuta come un valore dalla Comunità Internazionale, che può giustificare, in alcuni casi, anche l'uso della forza militare". In realtà, la NATO è andata ben oltre la risoluzione iniziale dell'ONU.

La presenza di Di Paola al comando della Difesa di un paese strategicamente così importante per il Mediterraneo come l'Italia assicura che nel caso di future operazioni contro la Siria o l'Iran, il meccanismo decisionale sia ancor più oliato.

Così come sarà oliato il meccanismo degli Esteri, dove l'ambasciatore Terzi ha già segnalato un perfetto allineamento al blocco anglo-francese nel suo primo incontro internazionale, quello col ministro degli Esteri tedesco Westerwelle.

La nomina di Corrado Passera, il principale banchiere italiano allo Sviluppo (ex Industria) e Infrastrutture suona come una beffa. Un esperto di economia di carta dovrebbe rilanciare l'economia reale. Il nuovo ministro del Welfare, Elsa Fornero, sostiene da anni il passaggio ad un pieno sistema contributivo, il che significa un taglio netto nel livello medio delle pensioni.

Dato che, come abbiamo detto, la "cura Monti" fallirà nel suo scopo – salvare l'euro – ma ucciderà l'economia italiana, è bene insistere fin d'ora sulla necessità di stilare un "Piano B" per l'uscita dall'euro, come ha fatto nuovamente il prof. Paolo Savona, ex ministro e presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, in una conferenza il 18 novembre ad Ascoli Piceno.

"Se l'Italia entra in una deflazione grave, quale sarà la capacità di sopportazione sociale in un paese con 16 milioni di pensionati e 20 milioni di lavoratori?", si è chiesto il prof. Savona alla conferenza "Quale futuro per l'Europa", organizzata da Piceno Tecnologie. Per questo, i gruppi dirigenti "hanno il dovere di avere un Piano A e un Piano B". Il Piano A dice quanto ci costa rimanere in Europa, e il Piano B quanto ci costa uscire, ad esempio come si stabilirà il tasso di cambio. Ci siamo accorti in ritardo, ha spiegato polemicamente Savona, di avere un debito denominato in una valuta "estera", in quanto l'euro non è controllato dal governo. "Io sono europeista convinto, ma non sono afflitto dalla Religione Europea", ha affermato, accusando le classi dirigenti di essersi mossa "con troppa superficialità" aderendo all'euro invece di fare, come la Gran Bretagna, uso della clausola di "opting out" nel Trattato di Maastricht. In seguito, con il Trattato di Lisbona, "abbiamo cambiato la Costituzione con un atto illegittimo". Ora, si spera che essendoci accorti del debito in moneta "straniera", si apra un dibattito e non si rimanga nella religione europea.

Alla stessa conferenza, l'illustre costituzionalista e già ministro prof. Giuseppe Guarino ha smontato con grande maestria la tesi secondo cui il declino dell'Italia sarebbe dovuto al debito pubblico. Grazie al debito pubblico, l'Italia ha avuto tassi di sviluppo dal 1948 al 1980 che la vedono al primo posto nel mondo. Col passaggio dal mercato comune al mercato unico, l'UE ha adottato la "tecnica di Tamerlano", e cioè di distruggere tutto ciò che trovava sulla sua strada. Raccontando un episodio della vita di Luigi XIV il giovane, il prof. Guarino ha paragonato le terapie della UE ai salassi somministrati dai grandi medici francesi e lombardi, che stavano per stroncare il re francese finché non fu chiamato un medico locale che gli somministrò un cordiale, e il re guarì. "Ci chiedono di fare sviluppo, ma se ci fanno salassi da 50, 100 e 200 miliardi, come facciamo a fare lo sviluppo?", ha chiesto Guarino tra gli applausi.





La sospensione della democrazia in Italia e Grecia avvicina la guerra

18 novembre 2011 (MoviSol) - La rimozione di governi democraticamente eletti in Italia e Grecia e la loro sostituzione con "governi dei banchieri" ha portato il mondo più vicino ad una guerra mondiale. La liquidazione delle democrazie parlamentari nel fianco sud dell'Europa segnala la volontà delle élite transatlantiche di non voler cercare una soluzione al collasso del sistema finanziario globale, ma di guadagnare tempo mentre prepara la guerra.

Il Presidente Obama è stato tra i protagonisti dei colpi di stato in Italia e Grecia. Quando Berlusconi ha rassegnato le dimissioni sabato 13 novembre, si è affrettato a chiamarle "positive". Sarkozy e Merkel si sono uniti al coro, dando la benedizione a Mario Monti, il consigliere di Goldman Sachs ed ex Commissario UE che Napolitano ha incaricato motu proprio di formare il governo dei tecnici. La Merkel ha dato lezioni di buon gusto spingendosi a dire che "la vera Italia sta col Presidente Napolitano e non con Berlusconi".

Il governo italiano non è stato sfiduciato né dagli elettori né dal Parlamento, ma dall'uso del terrore finanziario. Il credito sovrano dell'Italia e quello delle sue banche sono stati fatti oggetto di speculazione mirata e massiccia, dapprima scatenata dalla famosa retrocessione di Moody's lo scorso maggio e poi dalla decisione dell'EBA, l'autorità bancaria europea, che ha costretto le banche internazionali a sbarazzarsi di titoli italiani. Mentre la prima ondata portò i tassi del decennale sopra il 5%, la seconda (aggravata dall'annuncio del referendum greco) li ha spinti oltre il 7%.

Washington, Londra, Parigi e Berlino hanno messo alle strette l'Italia accusandola far fallire l'Eurosistema a causa di una "mancanza di credibilità" del suo esecutivo. L'Italia è stata commissariata dalla BCE mentre l'UE "collaudava i poteri della nuova governance economica rafforzata sull'Italia", come ha dichiarato il Commissario Olli Rehn il 9 novembre, prima di mandare un gruppo di ispettori UE e BCE a Roma per monitorare l'applicazione delle misure raccomandate.

Infine, quando è stata presa di mira Mediaset da una speculazione guidata da due fondi di investimento USA, che hanno abbattuto il titolo del 12% in un sol giorno, Berlusconi ha gettato la spugna ed è salito al Quirinale.

Durante l'intera fase, il Presidente Napolitano ha abusato dei suoi poteri costituzionali, agendo come il vero esecutivo. Era lui l'interlocutore dei capi di governo di USA, Francia e Germania, della Commissione UE e della BCE. Un giorno sapremo i veri retroscena delle trame di Napolitano con i capi di potenze straniere per imporre un governo extraparlamentare made in Bruxelles.

Il capo di questo governo di non eletti parla come un sicario economico. Nel corso del programma "L'Infedele" a La7 lo scorso 26 settembre, Monti ha dichiarato che "oggi, secondo me, stiamo assistendo - non è un paradosso - al grande successo dell'Euro, E qual è la manifestazione più completa del grande successo dell'Euro? La Grecia. Perché? Perché l'Euro è stato creato sì per avere una moneta unica, ma soprattutto per convincere la Germania che ha fatto il grande sacrificio di rinunciare al marco per avere una moneta comune europea, che attraverso l'euro, attraverso i vincoli che nascevano con l'euro, la cultura della stabilità - il Presidente Ciampi richiamava sempre la cultura della stabilità - alla tedesca si sarebbe un po' per volta diffusa a tutti. Quale caso di scuola si sarebbe mai potuto immaginare, caso limite, di una Grecia che dà, è costretta a dare abbastanza peso alla cultura della stabilità e sta trasformando se stessa?"

Nel "caso di scuola" greco, come in Italia, la democrazia è stata sospesa per permettere macelleria sociale. Il nuovo Primo ministro, Lucas Papademos, è stato vicepresidente della Banca Centrale Europea e governatore della banca centrale greca. Dopo aver lasciato la BCE nel 2010 è stato consigliere finanziario del Primo ministro uscente Giorgio Papandreu, riguardo all'esecuzione dei salvataggi e del "memorandum" UE. Papademos non ha mai ricoperto una carica elettiva. Il suo governo è pieno di ex commissari UE. Il vero potere dietro il nuovo Primo ministro è quello di Horst Reichenbach, che presiede la task force della Commissione Europea per la Grecia, che sarà potenziata e diffusa nei vari dicasteri per "assistere" all'applicazione dei programmi di austerità e di "ristrutturazione" dell'economia greca.

Fonte

NON SVENDERE IL PATRIMONIO PUBBLICO
DI UGO MATTEI

Caro direttore, per incassare 6 miliardi, circa l'8% di quanto paghiamo di interessi sul debito pubblico ogni anno, pare andranno in vendita 338.000 ettari di terreni agricoli che oggi sono proprietà pubblica. Se non si farà attenzione, le conseguenze di una tale scelta, che in Africa è nota come land grab (appropriazione di terra) operata da grandi gruppi multinazionali, potrebbero essere serie, e portarci verso la dipendenza alimentare dall'agrobusiness. Potrebbero derivarne danni sociali ingenti subiti in primis dai nostri piccoli agricoltori che non potendo competere con quei colossi nell'acquistare, finirebbero per vendere anche i loro appezzamenti (come già avvenne quando i latifondisti comprarono le proprietà comuni messe in vendita da Quintino Sella).

La scelta di vendere è definitiva e ci riguarda tutti, presenti e futuri. Andrebbe fatta con grande cautela soprattutto quando ci si trova sotto pressione internazionale.
Il processo di elaborazione teorica e pratica della categoria giuridico-costituzionale dei beni comuni discende da questa considerazione. Il cambiamento dei rapporti di forza fra settore privato azionario e settore pubblico a favore del primo rende i governi così deboli da non poter operare nell'interesse del popolo sovrano.

La necessità urgente di forte tutela giuridica dei beni comuni come proprietà di tutti che i governi devono amministrare fiduciariamente nasce da questo squilibrio di potere prodotto dalla globalizzazione.

Lo Stato italiano è proprietario, direttamente o tramite enti pubblici, di ingenti beni che fanno gola a molti.

Gran parte di questi, che forniscono utilità indispensabili per garantire la sovranità dello Stato o la sua capacità di offrire servizi pubblici, non possono essere trattati come fossero proprietà privata del governo in carica.

Alcuni dei beni dello Stato sono costituiti da edifici, acquedotti e terreni agricoli che soccorrono direttamente bisogni fondamentali della persona come coprirsi, bere o nutrirsi. Altri sono infrastrutture, come strade, autostrade, aeroporti, e porti che richiedono un assiduo investimento in manutenzione. Altri sono beni che i giuristi classificano come immateriali come le frequenze radiotelevisive, gli slot aeronautici (per esempio la tratta aerea Milano-Roma), i brevetti ottenuti con la ricerca pubblica, le partecipazioni pubbliche nell'industria produttrice di beni o servizi. Ancora, importanti beni servono allo Stato per erogare i suoi servizi alla collettività: scuole, ospedali, caserme, università, cimiteri, discariche, ambasciate. Ci sono poi i beni culturali: statue, monumenti, dipinti, reperti archeologici, lasciti del passato che dobbiamo trasmettere ai nostri successori. Per farlo occorre mantenerli accessibili a tutti godendone in comune, al di fuori dal modello del «divieto di accesso» che è tipico della proprietà (sia essa pubblica o privata). Beni comuni, governati dalla stessa logica di accesso sono poi i parchi, le foreste, i ghiacciai, le spiagge, il mare territoriale, l'aria da respirare o l'acqua da bere, a loro volta beni di grande valore collettivo il cui ingente valore d'uso non è tradizionalmente patrimonializzato.

Sebbene dotato di un patrimonio ingentissimo (fra cui ingenti riserve auree), il nostro settore pubblico è impoverito.

I Comuni sono sul lastrico; gli edifici pubblici cadono spesso a pezzi e il territorio non riceve manutenzione. L'Italia è come un nobile decaduto che non sa gestire le sue ingenti proprietà, viene truffato dal maggiordomo e continua a indebitarsi per poter mantenere il proprio dispendioso stile di vita. Proprio come la nobiltà francese finì per svendere i propri palazzi, anche l'Italia, oberata dai debiti, sta vendendo (spesso svendendo) il suo patrimonio pubblico per «far cassa» e tirare avanti. Eppure se il patrimonio pubblico rimasto fosse amministrato davvero nell'interesse comune si potrebbero ottenere parecchi quattrini: molte concessioni (acque sorgive, autostrade, stabilimenti balneari, frequenze radiotelevisive, cave) sono rilasciate molto al di sotto del valore di mercato.
La Gran Bretagna dando in affitto il suo etere ottiene circa 5 miliardi di sterline l'anno (grosso modo quanto si incasserebbe vendendo una tantum i terreni agricoli) contro i poco più di 50 milioni di euro che ottiene l'Italia.

Una buona amministrazione del patrimonio pubblico richiede sopratutto ordine, chiarezza nelle regole del gioco e democrazia nel decidere sulle cose di tutti. Le regole attualmente vigenti sono obsolete, oscure e quindi agevolmente eludibili. È importante farne di nuove e dotarle di innovativi strumenti applicativi. Una legge delega sulla riforma di beni pubblici predisposta dalla Commissione Rodotà contenente chiarezza su quali beni siano comuni e come vadano amministrati non è mai stata neppure discussa. Proprio nei momenti di maggior crisi sarebbe bene che alla logica della svendita subentrasse quella del buon padre di famiglia.

Ugo Mattei (Professore di Diritto internazionale comparato all'Università della California di San Francisco)
Fonte: www.corriere.it
22.11.2011
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la religione è indispensabile
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Inviato il: 4/12/2011 11:54
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  •  edo
      edo
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#28
Sono certo di non sapere
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Citazione:
mangog ha scritto: Un paese di 200.000 abitanti non può essere assunto a confronto con stati abitati da decine di milioni di persone.


Ma perchè no? Allora, la prossima discriminazione la facciamo sul colore dei capelli?
Anche UN solo abitante può essere un ESEMPIO. Qui il problema è :seguire l'esempio oppure girarsi dall'altra parte.
Quelli che tirano fuori la scusetta ridicola del "sono pochi", fanno come l'ambasciatore Romano del corrierino della sera: distraggono.
Inviato il: 4/12/2011 13:33
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Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#29
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Inenascio ha scritto:
RIEPILOGO

A leggere l'utente BENITOCHE, autore del topic: "Noi questo debito non lo paghiamo", e su questo slogan si fa un fronte comune... e si mandano, praticamente, tutti affan...! Molto probabilmente ne scaturirebbe una guerra civile, dagli esiti caotici dei più terribili, che si possono immaginare.

A leggere l'utente INENASCIO, questo debito lo pago io, in quanto, per questo traguardo ho sapientemente lavorato a decorrere dal 03/03/1994 (17 anni), senza pormi alcun limite di costo, con una volontà tenace e forte come la morte.
Tale inusitata volontà è scaturita da un desiderio insopprimibile (ammortamento del debito pubblico), per essere dotato di un Amore assoluto, che si dona senza limiti, incondizionatamente, al pari di Dio, da me concepito, ispirato dallo Spirito di Cristo.

Ho pure indicato come e perché il debito lo pago io.

Qui non mi resta che tradurre in SOLDONI, in estrema sintesi, chiarendo meglio qualche particolare, che non ho fatto altrove.

Tutti i connazionali, utenti della bella Comunità di LC, mi dovranno riconoscere il pagamento di 50 milioni di euro, godendo di una franchigia (o abbuono) di 3 milioni di Euro.
Sappiate che vi sono circa 3 centinaia di ricchi connazionali, i quali, mi dovranno favorire interamente il loro patrimonio accumulato o ricevuto in eredità.

Dei 60 milioni di Italiani, prevedibilmente, sarà del 90% la percentuale dei connazionali, che non possiedono patrimoni personali superiori a 3 milioni di euro.
Saranno quindi 54 milioni i connazionali che non mi dovranno pagare alcunché, bensì potranno cominciare a gioire nel ricevere da me un dono di 31mila euro (quota/debito/cad.), senza dovermi ricambiare niente di niente, in quanto io: non manco di nulla!

La massa pagante sarà del 10%, quindi 6 milioni di connazionali.
Per ricavare da questi signori 2.000 miliardi di euro (importo arrotondato per eccesso), totale del nostro debito pubblico.

Dal semplice calcolo aritmetico abbiamo che:
per ricavare 2.000 miliardi di euro da 6.000.000 di cittadini ricchi, avremo:

2.000.000.000.000 : 6.000.000 = 2.000.000 : 6 = appena euro 333.333,33, la quota media dei 6 milioni di paganti.
Ecco come si ammortizzerà, con buona pace di tutti, il nostro debito pubblico; vale a dire, privando della ricchezza SUPERFLUA i soli ricchi connazionali, si realizzerà così l'autentico bene comune, fine della nostra benemerita Costituzione.

Cari colleghi:
Benitoche, Paxtibi, a_mensa, dr_julius, fino ad oggi, siete appena 4 utenti ad argomentare in questo topic.
Di certo non possedete patrimonio oltre i 3 milioni di euro, volete cominciare a collaborare con me?
Vi è la certezza di ricevere ognuno di Voi, con tutti i Vostri cari, la somma di euro 31.000.

Ognuno mi risponda concretamente per sé.
Dovete ammettere che, nei miei confronti siete 4 pazzi stolti (naturali "handicappati psichici"), perché cor-responsabili di tenermi, inconsapevolmente, da oltre 15 anni, rinchiuso in "Manicomio familiare" di mq 16, condannato di fatto a "Morte civile" e, perdippiù, privato dei più elementari diritti garantiti nei "Princìpi fondamentali" della nostra Carta costituzionale.

Mentre, dovete semplicemente prendere atto che IO SONO l'unico pazzo sapiente, esistente sul nostro meraviglioso Pianeta Terra.

Mi attendo una sola singola domanda:

Inenascio, cosa desideri che si faccia per concretizzare il tuo progetto?

Intanto, un caro saluto circolare

Per maggiori chiarimenti per come, attraverso la mia persona, si potranno risolvere tutte le crisi che affliggono l'Italia, l'Europa e gli altri Continenti (facendo pagare la crisi soltanto a chi l'ha causata e a chi ne ha beneficiato), da appena 38 giorni, ho trovano un collaboratore per aprire il sito:

http://www.inenasciopadidio.it,

dove nella voce di MENU: CONTATTI, si potrà domandare tutto quanto si riterrà più opportuno per chiarire bene.

Non occorre alcuna iscrizione ma solo leggere per conoscere e poi liberamente deliberare.
Chi volesse commentare, sarà possibile farlo attraverso il personale "DIARIO in Rete":

http://eascioblog.blogspot.com,

che è la principale fonte del mio username a dominio, dove i commenti sono liberi, assolutamente, senza cancellare neanche eventuali espressioni poco ortodosse o addirittura trogloditiche, che non ho mai ricevuto, perché equivarrebbe a sputare al Cielo col risultato che ognuno conosce.

Cordiali saluti
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Unico IMBECILLE al mondo, per avere la Fede in Cristo senza il dubbio
Inviato il: 12/12/2011 0:31
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  •  Witt83
      Witt83
Re: Noi, questo debito non lo paghiamo.
#30
Mi sento vacillare
Iscritto il: 3/1/2010
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Non sarebbe possibile convertire gli € in una nuova moneta e poi utilizzare gli € convertiti per pagare il debito?

Lo so magari è una ca....ta ma volevo chiederlo a chi ne sa più di me!
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La terra possiede risorse sufficienti per provvedere ai bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni. Gandhi
Inviato il: 13/12/2011 13:06
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