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   Esperienze & Riflessioni
  Mete e progenie, uomo e padre

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  •  Calvero
      Calvero
Mete e progenie, uomo e padre
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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________________________
________________


Un uomo coi figli, un padre, sarà un uomo diverso da colui che non ha figli?

Quanto dei suoi pensieri, della sue indole, delle sue idee, rimarranno cosa incondizionata e a che punto incondizionata?

Quell'uomo che ha avuto figli, quell'uomo che è padre, sarebbe stato fondamentalmente quell'uomo anche senza figli?

Non si tratta di dove ci avrebbe portato la vita, con o senza figli, questo è ovvio che cambia gli indirizzi; il punto è dove porta noi stessi, cosa porta a divenire, essere padre o non esserlo?

Saremo ligi alle nostre battaglie (?) ... qualsiasi battaglie si vogliano considerare importanti per noi medesimi e per il senso di ciò che consideriamo giusto nella visione di insieme della Vita, per ciò che lasciamo al mondo e non solo ai figli, o le nostre battaglie saranno eluse a noi medesimi, mistificate a noi medesimi, sacrificate in nome di qualcosa che forse è più alto - ma che comunque non è più incondizionato ...



Cosa fa di un padre - un padre, e cosa fa di un uomo - un uomo?

Un uomo sarà stato realmente tale senza essere stato padre .. (?) ..

.... o ha "tradito" così, in qualche modo, forse, la sua natura?





---==)*(==---

Quali compiti sentite appartenervi per il mondo e in rapporto al mondo, quanto sentite si coniughi o strida l'essere padre o non esserlo?
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 25/2/2014 14:09
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/5/2011
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Calvero, vorrei chiederti qualcosa:

1) Perché questo topic? Per sentire le opinioni o per ottenere unrisultato?

2) Pensi davvero che si possa rispondere a una domanda del genere incondizionatamente?
Nel senso: un padre potrá fare una qualche analisi tra il sé padre e il sé prima di esserlo, anche questa, in modo incondizionato? E il non-padre?

Chissá poi, se con il tempo, si diventa meno padri, quando i figli sono diventati adulti e autonomi, nel senso che decidono per loro stessi, se questa condizione varia.

3)Non hai messo le madri: il motivo?

4) Non ultimo, manca il tuo pensiero in merito, ma immagino sia in attesa di essere mostrato dopo i primi interventi

Le domande sono fatte per capire meglio la questione.

Inviato il: 25/2/2014 14:38
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
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Citazione:
1) Perché questo topic? Per sentire le opinioni o per ottenere unrisultato?


Più per sentire le opinioni.

Citazione:
) Pensi davvero che si possa rispondere a una domanda del genere incondizionatamente?


Penso che se si dice quel che si sente, non ci sarà condizione che potrà essere più pura.

Citazione:
Nel senso: un padre potrá fare una qualche analisi tra il sé padre e il sé prima di esserlo, anche questa, in modo incondizionato? E il non-padre?


Può tentare. Io ho pensato a Te, quando l'ho scritto. Non significa sia per Te, ma significa che so che sai cosa potrebbe significare.

Io so che comunque non essendo io un padre, comunque ho maturato un esperienza da non-padre che tu non potrai più avere, ad esempio; e nonostante la mia sia un'esperienza per sottrazione, paradossalmente la vita moltiplica altri fattori. Questo il dilemma.

Citazione:
Chissá poi, se con il tempo, si diventa meno padri, quando i figli sono diventati adulti e autonomi, nel senso che decidono per loro stessi, se questa condizione varia.


Chissà, esatto, e io ho visto padri vivere in ragione dei figli e loro stessi, divenire una succursale. Questo è un esempio certo, stereotipato, ma vero, particolareggiato, ma significativo.

Una fusione o un annullarsi per la progenie?

Citazione:
3)Non hai messo le madri: il motivo?


Sono un'altra cosa e ora mi interessa questo punto.

Citazione:
4) Non ultimo, manca il tuo pensiero in merito, ma immagino sia in attesa di essere mostrato dopo i primi interventi


Beh sì, questo è il mio "stile" quando apro un topic, ma in questo caso sono stato molto estemporaneo e affatto strategico. Sono proprio domande salitemi dall'animo.

Nello specifico, ho sviluppato una sensibilità ma a differenza di altri temi, brancolo nel buio.

Citazione:
Le domande sono fatte per capire meglio la questione.


Ci mancherebbe

.. già è tanto che qualcuno abbia trovato il coraggio di intervenire
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 25/2/2014 15:14
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  •  toussaint
      toussaint
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 23/3/2012
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adoro i thread eterodossi di calvero!

questo, poi, è particolarmente complesso e stimolante.
intanto, per rispondere a uno dei quesiti di vuotorosso, la realtà di un padre è totalmente diversa da quella di una madre.
la madre, nel 90% dei casi, non sceglie il ruolo di madre ma ne è obbligata biologicamente, nel senso che è la stessa biologia a modificarne la psiche in tal senso.
per un uomo no, lo status effettivo di padre è raggiunto solo grazie a un atto volitivo che necessita di un processo lungo e per nulla scontato.
il figlio, per un padre, è sempre un altro da sè, al contrario di ciò che avviene per una madre.
dunque, il divenire padre a tutti gli effetti, comporta senz'altro una modificazione del proprio atteggiamento verso la vita e della propria visione del mondo, non necessariamente in termini più compromissori con la realtà e lo statu quo.
anzi, a volte la presenza di un figlio può spingerti ad una totale immersione nella realtà, anche quando da questa realtà ti eri volutamente allontanato, e stimolarti a immaginare un altro mondo da regalare a tuo figlio/a.
poi, diventare padre è uno dei pochi eventi nella vita di fronte al quale si comincia a mettere nel conto la possibilità di un sacrificio dei propri interessi, della propria soggettività, financo della propria vita...
_________________
"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Inviato il: 27/2/2014 14:39
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  •  ohmygod
      ohmygod
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#5
Sono certo di non sapere
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Walktrough
Da qualche parte ho lasciato qualche traccia del "vagabondare mentale" in merito allo stato unito d'europa e alla sua moneta.
Santa ignoranza all'epoca quando me ne parlavo non ero nemmeno al corrente di cosa fosse Internet ma non per questo mi mancavano gli interlocutori.
Gli interlocutori: Televideo, Radio Maria, Radio Radicale, qualcosa da altro,
Libri e un pò di vita in giro.
Tralascio, sarebbe OT, lo specifico dei vari interlocutori.

Grazie ai Libri, in assoluto il miglior cibo per la mente, mi insegnai non solo a leggere ma anche a scrivere e lo scrivere divenne l'anticamera del ragionare con gli autori.

Poi divenni un "antropologico" amanuense, colorate pagine zeppe di avvenimenti globali: guerre, la del Ponte: la nuova "Norimberga" con sede all'Aia, le Borse aggiornate giorno per giorno, l'economia, insomma di tutto ma non di più. Il "ma non di più" in merito a "concetti" che si ripetevano un giorno sì e l'altro pure: tipo Bush e l'eterno rosario della UE basato sulle riforme da attuare. Alla fine del rosario il "pater noster"...è Europa a chiederlo.

Probabile che io sia un "anarchico" di certo non lo sono diventato per "ridicoli" motivi politici_nè sono nato tale.

Ora è vero che ho trascorso la maggior parte della mia vita a studiarmi e di conseguenza a "studiarvi", ad ascoltarmi e di conseguenza ad "ascoltarvi", a leggermi e di conseguenza a "leggervi", a scrivermi e di conseguenza a "scrivervi",a giocare e di conseguenza a "manomettervi", a conseguirmi e di conseguenza a "conseguirvi", a crearmi e di conseguenza a "crearvi" etc, etc.

Ora è anche vero che gran parte di ciò, per me, sarebbe rimasto un "fine a sè stesso" se non fossi stato coibentato nella indecenza della coincidenza.
Sono un incidente di percorso e anche questa è sia una indecenza che una coincidenza.
Sono più o meno come siete voi ma con una rotella in meno e nulla in più.
, : , la rotella la persi quando qualcuno o qualcosa rovesciò il mio mondo di conseguenza mi ritrovai sottosopra. Orrore confluì nel dolore lancinante provocato dagli effetti speciali inscenati da una macabra regia e se non fosse stato per il nulla in più gran parte di ciò sarebbe rimasto un "fine a se stesso" e non la scoperta di me stesso.


Il fumetto.
Poi più in là Archeo mi demolì del tutto, poi più in là mi consegnò a Castalia, poi più in là, ottenuta simmetria, il "condotto" che dall'alto conduce al centro. Sto terminando il percorso iniziato mesi fa.
Questo "processo" è risultato totalmente differente se inquadrato nell'ottica della componentistica.
La componentistica, per modo di dire, la si trova in giro, il "condotto" invece è stato manipolato nel corso dei millenni e sotto dettatura Natura mi ha dato il permesso di crearlo ex_nova nona_nota.
Quando sarà concluso, riunirò l'io e il me e insieme alla banda tornerò dal
Chimico che mi ragguaglierà in merito al sesto unisono di terzo.
Data Geometria unisono solo di terzo.
I am so far away from me, now is possible read Data.

l'altro "film" fra interpreti e spettatori.
La moneta. Così in quel periodo ormai lontano iniziai a chiedermi: ma questi si rendono conto di ciò che accadrà? Carnefice si renderà conto delle vittime?

Un ricordo dell'incolore vuoto mentale lasciato in giro dai quei "professori" che mi considerano uno stolto ignorante.
Riportare la risposta di Mande in merito alla domanda che gli posi sulle monete chiarirebbe il senso di ciò che intendo.

Euro e il tasso di cambio improprio, moneta e palazzo Koch fra ministero e "mistero dell'economia pubblica e privata.
L'aumento spropositato della materia prima fra petrolio dollari e derivati...
Stare nell'euro è stata la sconclusione dellla conclusione, ritornare alla lira
non può che essere la conclusione della sconclusione, per poi tornare di nuovo alla sconclusione della conclusione. I tempi ormai sono di quelli che presentano il conto.

Quale sconclusionato Governo decise quel tasso di cambio.
Quale sconclusionata Politica decise il tasso di cambio nella vita, nella spesa del popolo italiano? Nel caso di un ritorno alla lira quale tasso di cambio verrà adottato? Parlano ogni tanto di euro a 2 "velocità", chissà perchè? Cosa vorre dire euro a 2 velocità?

Poi prima che globalizzazione demolisse quel che restava in piedi, si tentò di rimpiazzare quel che che restava in piedi con l'e-commerce, ora si tenta di rimpiazzare l'e-commerce con l'i-idea ( leggi what's upp ).
Ora potrei continuare ma anche stufato è stufo.

Se Diogen era un "anarchico" allora lo sono anche io; lui nella mia stanza io nella sua botte. 2 in una sola botte o in una sola stanza? impossibile per chiunque dissero lo sposo e la sposa a meno che...è privato.

De conquibus. La spesa.
Febbrile Febbraio e Gioco Giano ancora insieme e insieme saluteranno i nuovi passi, poi mi lasceranno. I nuovi passi dei guerrieri del Tempo di Marzo.

,,,...bensì il "divino" inteso come un qualcosa di profondamente ignoto.
Per certi accertati punti di "osservanza" sono "meravigliato" dal modo di operare del profondamente ignoto... a meno che non vi sia nell'essere quel seme "spontaneo" di quel profondamente ignoto che una volta sorto permette di dialogare con il creato di quel profondamente ignoto...,,,
Chissà se è OT essere out of the "blue" time .
Inviato il: 27/2/2014 16:00
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  •  toussaint
      toussaint
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#6
Sono certo di non sapere
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mortacci stracci...
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"Siam del popolo le invitte schiere c'hanno sul bavero le fiamme nere ci muove un impeto che è sacro e forte morte alla morte morte al dolor. Non vogliamo più assassini non vogliamo più briganti come un dì gridiamo: avanti!" Arditi del Popolo 1921
Inviato il: 27/2/2014 17:10
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  •  Merio
      Merio
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#7
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Grazie ai Libri, in assoluto il miglior cibo per la mente, [...]


Quotone...

Citazione:
Sono un incidente di percorso e anche questa è sia una indecenza che una coincidenza


Da uno stretto punto di vista meccanico biologico lo siamo tutti incidenti di percorso...

Un incidente che coinvolge una cellula uovo, ed uno spermatozoo...

Ma difatti siamo molto più che sangue, cellule etc...
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La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
Inviato il: 27/2/2014 17:49
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#8
Sono certo di non sapere
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Citazione:

toussaint ha scritto:
adoro i thread eterodossi di calvero!


Grazie .. è un complimento, ma il successo è inversamente proporzionale

Citazione:

questo, poi, è particolarmente complesso e stimolante.


Questo è vero e lo posso sottolineare, perché il merito è della questione che è lasciata in ombra da tutto e tutti, non è neanche di nicchia. Neanche la psicologia e la filosofia mi pare l'avvicinano direttamente come questione...

..ed è proprio in ragione di ciò che quando tu dici: -

Citazione:

intanto, per rispondere a uno dei quesiti di vuotorosso, la realtà di un padre è totalmente diversa da quella di una madre.


... stai sottolineando l'importanza che la madre non ha. Per questo non l'ho trattata, perché a differenza della questione che ho posto, ove brancolo nel buio, per le donne, la madre, la femmina, la famiglia ... ho già elaborato le mie idee, maturato le mie posizioni, evoluto le mie considerazioni.

Citazione:
... poi, diventare padre è uno dei pochi eventi nella vita di fronte al quale si comincia a mettere nel conto la possibilità di un sacrificio dei propri interessi, della propria soggettività, financo della propria vita...



Qui una questione da sviscerare, forse
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Inviato il: 28/2/2014 12:31
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#9
Sono certo di non sapere
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_________

OHMYGOD:


Citazione:
Probabile che io sia un "anarchico" di certo non lo sono diventato per "ridicoli" motivi politici_nè sono nato tale.


Bella lì

Citazione:
I am so far away from me, now is possible read Data.


- Siamo ignoti a noi medesimi, noi uomini della conoscenza, noi stessi a noi stessi: è questo un fatto che ha le sue buone ragioni.

1887 - F.N.
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  •  Calvero
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#10
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Merio ha scritto:
Citazione:
Grazie ai Libri, in assoluto il miglior cibo per la mente, [...]


Quotone...



Quotone del quotone


Citazione:


Da uno stretto punto di vista meccanico biologico lo siamo tutti incidenti di percorso...

Un incidente che coinvolge una cellula uovo, ed uno spermatozoo...

Ma difatti siamo molto più che sangue, cellule etc...


Ogni attrito genera scintille e ogni scintilla - illumina o incendia...

.. e si torna al problema, generare o non generare scintille è un atto dovuto in coscienza?
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Inviato il: 28/2/2014 13:02
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:
- Un uomo coi figli, un padre, sarà un uomo diverso da colui che non ha figli?
- Quanto dei suoi pensieri, della sue indole, delle sue idee, rimarranno cosa incondizionata e a che punto incondizionata?

Penso che sia diverso-pensieri diversi in maniera direttamente proporzionale al quanto realmente ci tenga al proprio figlio.
Non sto dicendo, comunque, che chi piu' annuli se' stesso nell'amare i propri figli, possa considerarsi migliore ... e nemmeno che chi li trascuri possa essere considerato peggiore... non e' una questione di qualita'.
La vedo come una questione di equilibrio ... equilibri di serenita'.

Citazione:
Quell'uomo che ha avuto figli, quell'uomo che è padre, sarebbe stato fondamentalmente quell'uomo anche senza figli?

Se uno si sente intimamamente padre non puo' piu' essere lo stesso uomo che era prima di diventare padre:
fondamentalmente cambiano le priorita', per cui si deve rivedere e correggere pressoche' tutto (ma poi e' sempre soggettivo e dipende dal quanto uno si senta coinvolto).

Citazione:
Saremo ligi alle nostre battaglie (?) ... qualsiasi battaglie si vogliano considerare importanti per noi medesimi e per il senso di ciò che consideriamo giusto nella visione di insieme della Vita, per ciò che lasciamo al mondo e non solo ai figli, o le nostre battaglie saranno eluse a noi medesimi, mistificate a noi medesimi, sacrificate in nome di qualcosa che forse è più alto - ma che comunque non è più incondizionato ...

Sarebbe una figata se potesse essere un netto "Si", ma non credo proprio si possa dire. E' lo stesso approccio che si puo' avere con un teoria studiata, analizzata e processata in coscienza, che si concretizza nella realta' e che ora va affrontata e non piu' discussa astrattamente.

I figli, se intesi come tali, credo che forniscano un nuovo approccio alla vita ... piu' tendente alla concretezza.
Gli ideali VS realta' ... astratto VS concreto ...

Citazione:
Cosa fa di un padre - un padre, e cosa fa di un uomo - un uomo?

Fa tutto parte dello stesso insieme... essere esseri umani.
Un uomo senza figli non e' meno uomo, quanto non lo e' di piu' chi ne ha. In entrambi i casi non e' la prole a definire un uomo, sono le sue scelte.

Citazione:
Un uomo sarà stato realmente tale senza essere stato padre .. (?) ...... o ha "tradito" così, in qualche modo, forse, la sua natura?

Non direi.

Citazione:
Quali compiti sentite appartenervi per il mondo e in rapporto al mondo, quanto sentite si coniughi o strida l'essere padre o non esserlo?

Nessuna dissonanza tra quello che si fa per i figli e i bisogni del mondo, per quanto mi riguarda.
Immagino il confine sia danno diretto ai propri figli contro un danno indiretto al mondo (non osservando i "buoni ideali"). Non credo ci siano dubbi sul come mi comporterei semmai mi trovassi in una situazione del genere... ma non c'e' una regola fissa. Ogni situazione e' diversa.


***
Io invece mi chiedo :
Cosa ti spinge a chiedere questo?
Vuoi mettere su famiglia o hai appena deciso che non succedera' mai?

mc
Inviato il: 28/2/2014 13:48
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  •  vuotorosso
      vuotorosso
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#12
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

mc ha scritto:

Penso che sia diverso-pensieri diversi in maniera direttamente proporzionale al quanto realmente ci tenga al proprio figlio.


Se mi concedi un leggera modifica per inquadrarlo nel modo piú generale, senza voler distinguere qualitativamente tra positivo o negativo, ma solo quantitativamente:
Penso che sia diverso-pensieri diversi in maniera direttamente proporzionale al quanto si senta legato al proprio figlio.

ciá
Inviato il: 28/2/2014 14:15
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  •  Calvero
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#13
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Penso che sia diverso-pensieri diversi in maniera direttamente proporzionale al quanto realmente ci tenga al proprio figlio.
Non sto dicendo, comunque, che chi piu' annuli se' stesso nell'amare i propri figli, possa considerarsi migliore ... e nemmeno che chi li trascuri possa essere considerato peggiore... non e' una questione di qualita'.
La vedo come una questione di equilibrio ... equilibri di serenita'.


Credo sia così. Probabilmente trovo in qualche modo conflittuale il non averne, piuttosto che averne. Anche l'equilibrio è di là di ogni dubbio nella sua utilità e, sicuramente, un sintomo di efficienza. Il punto, a mio avviso, è che l'equilibrio è la naturale "riparazione" a qualcosa che si rompe. Questa è la mia provocazione, forse intellettuale, ma intellettuale non è il termine preciso.


Citazione:
Se uno si sente intimamamente padre non puo' piu' essere lo stesso uomo che era prima di diventare padre:
fondamentalmente cambiano le priorita', per cui si deve rivedere e correggere pressoche' tutto (ma poi e' sempre soggettivo e dipende dal quanto uno si senta coinvolto).


Ecco, io queste cose non le so. Però vedo mio padre e ho visto e vedo centinaia di padri. Ammetto tranquillamente la riserva di non sapere cosa significhi viverlo, ma sono sempre stato molto attento alla vita in questo senso. Ad un certo punto mi è parso di scorgere un LOOP ove il padre diviene inconsciamente asservito a un protocollo di sopravvivenza della specie e comunque - in qualche modo - il suo spirito eluso:

- un continuo portarsi avanti e portare avanti qualcosa, ove il passaggio del testimone in realtà non testimonia nulla. Anche questa è la mia provocazione. Poi sia questo il nostro scopo o sia nobilmente gratificante per ognuno, non lo escludo e lo rispetto ...

.. ma la mia osservazione, il mio domandarmi, il mio "studio", intravede una dose di paradossale non-senso.

Citazione:
Sarebbe una figata se potesse essere un netto "Si", ma non credo proprio si possa dire. E' lo stesso approccio che si puo' avere con un teoria studiata, analizzata e processata in coscienza, che si concretizza nella realta' e che ora va affrontata e non piu' discussa astrattamente.

I figli, se intesi come tali, credo che forniscano un nuovo approccio alla vita ... piu' tendente alla concretezza.
Gli ideali VS realta' ... astratto VS concreto ...


Ecco, questa mi è piaciuta come risposta. Questo mi dà un punto di vista interessante. Molto bella.

Astratto VS concreto mettendola in questo modo, l'equazione mi dà una prospettiva nuova.

Citazione:
Fa tutto parte dello stesso insieme... essere esseri umani.
Un uomo senza figli non e' meno uomo, quanto non lo e' di piu' chi ne ha. In entrambi i casi non e' la prole a definire un uomo, sono le sue scelte.


Qui ci metto il mio - MA. Le scelte dicono chi siamo. Possiamo scriverla sulle tavole della Legge. No problem. Il punto è chi siamo quando facciamo quelle scelte. Parrebbe filosofia spicciola, ma non lo è ... il problema è riuscirsi a spiegare ...

... sento che un non-padre formula una comunione diversa con la vita e in qualche modo sia un corruttore della Natura, forzandola e rendendosi responsabile di un altro paradigma. Credo che la questione dell'essere condizionati sia quella cruciale. Posso asserire e senza in alcun modo poterlo provare, quindi è solo la buona fede a fare da Legge in questi discorsi, che mio Padre ha certamente fatto e scelto quello che voleva e allo stesso tempo, io che lo conosco come le mie tasche, non ha potuto essere sé stesso.

Citazione:
Non direi.


Non lo so proprio.

Citazione:
Nessuna dissonanza tra quello che si fa per i figli e i bisogni del mondo, per quanto mi riguarda.
Immagino il confine sia danno diretto ai propri figli contro un danno indiretto al mondo (non osservando i "buoni ideali"). Non credo ci siano dubbi sul come mi comporterei semmai mi trovassi in una situazione del genere... ma non c'e' una regola fissa. Ogni situazione e' diversa.


Questa è per la domanda più personale che ho fatto, e ogni risposta data da ognuno è perfetta e nessuno può discuterla, ma solo prenderne spunto. Comunque tu dici - nessuna dissonanza. Prendo atto volentieri.

Citazione:
Io invece mi chiedo :
Cosa ti spinge a chiedere questo?
Vuoi mettere su famiglia o hai appena deciso che non succedera' mai?


Ora sono morto dentro (e non so se mi riprenderò), ma non ho valutazioni in corso che mi possano mettere in maniera dignitosa a confrontarmi con questa natura della vita.

Però è sempre stato conflittuale in me l'approccio a queste scelte. Se riesco a spiegarmi meglio, per cogliere il senso, per dovere di cronaca, non sono un razionalista e se non sono ancora padre non è certo dovuto a questioni intellettuali od economiche. Se io mi sento di fare una cosa, la faccio.

Questo non toglie che umanamente ed emotivamente trovo valido e naturale parlarne.
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  •  Merio
      Merio
Re: Mete e progenie, uomo e padre
#14
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Citazione:
e si torna al problema, generare o non generare scintille è un atto dovuto in coscienza ?


Evidentemente l'entità ne trae godimento...

A me piaceva un concetto di Agostino (il filosofo/santo cristiano che da giovane era un disperato) di dio che ha sparso delle semenze nei secoli...

E ogni tanto danno frutto, e iniziano a camminare i Cristo, i Bill Hicks etc...
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#15
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Merio ha scritto:
Citazione:
e si torna al problema, generare o non generare scintille è un atto dovuto in coscienza ?


Evidentemente l'entità ne trae godimento...

A me piaceva un concetto di Agostino (il filosofo/santo cristiano che da giovane era un disperato) di do che ha sparso delle semenze nei secoli...

E ogni tanto danno frutto, e iniziano a camminare i Cristo, i Bill Hicks etc...


Questo è un concetto che mette l'uomo (inteso come essere umano) come un processo in divenire, ove le pressioni secolari sono legate al CAOS, inteso come ordine non comprensibile; non comprensibile poiché i giochi mirano comunque a un equilibrio che mira ad auto-assestarsi senza che una volontà conscia lo ricerchi.

Detta in questi termini, viene ad annullarsi lo scopo della tua esistenza in nome di una meta (da qui il titolo del Topic) cui non è dato sia concessa gratificazione né riscontro e, sempre in questo senso, viene ad affacciarsi un processo karmico che, per quanto "giusto", possiede in sé un suo grado di terribilità dalla nostra prospettiva ...

... e che lo scopo è che per "Te", non c'è scopo, essendo tu stesso ---> mezzo.

Cosa meglio di un padre* è perciò mezzo?

Ecco appunto il suo essere fuco e, privo della capacità di procreare, è proprio come il suo cazzo, qualcosa che una volta adempiuto il suo compito, si affloscia e si ritira. L'essere padre ha un valore relegato a una questione più etica e culturale che non biologica, ove il reale cordone ombelicale non lo possiede né letteralmente né figuratamente.

* Nella donna il concetto di dovere è un errore psicologico. Ma non parliamo della donna, è presto. La sua natura è il compimento stesso. Nell'uomo il compimento, s'esiste, di là di una collaborazione, è ben lungi dall'essere esaustivamente compreso.
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  •  Calvero
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#16
Sono certo di non sapere
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Il concetto di Agostino (non chiamo nessuno Santo, se non qualche figlio di puttana, vista la simpatia che ho verso i satanassi) è considerabile da più prospettive.

Una valida e una malata.

Già se la frustrazione di non riuscirti a scopare tua sorella ti porta ad avvicinarti a "Dio", qualcosa nelle tue rotelline non gira bene. Innanzitutto il senso di peccato/espiazione e una sorta di ascetismo devoto a un codice, è il sintomo di un animo prigioniero e debole. Se poi lo si relega dopo tanto parlar d'amore incondizionato a Madre chiesa, ecco che abbiamo un altro esempio del bispensiero dei tempi antichi. Più voltagabbana, opportunisti e paraculi di lui, ci sono solo i politici italiani.

Questo non toglie che certi suoi versi che toccano ancestralmente la verità, Dio, e l'amore legato alla volontà, siano significativissimi e utili per aiutare a comprendere le cose e non solo le cose.
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Inviato il: 28/2/2014 18:53
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#17
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Citazione:
Già se la frustrazione di non riuscirti a scopare tua sorella ti porta ad avvicinarti a "Dio", qualcosa nelle tue rotelline non gira bene.


Mica me la ricordavo 'sta cosa...

Sul santo, lo dico solo così tanto per... non è detto che tutti lo riconoscano se dico solo "agostino"...

Sta cosa dell'uomo "fuco" anche se in termini diversi l'ho ritrovata in Fromm, dove inun suo scritto affermava che difatti l'uomo è tale solo nell'atto sessuale quando il membro svolge la sua funzione fisiologica, mentre per la stragrande maggioranza del tempo non è tanto diverso da un ragazzo...
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Inviato il: 28/2/2014 19:20
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  •  Calvero
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#18
Sono certo di non sapere
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Citazione:


Mica me la ricordavo 'sta cosa...


.. e non chiedermi dove l'ho letta, che non mi ricordo.

Citazione:

Sul santo, lo dico solo così tanto per... non è detto che tutti lo riconoscano se dico solo "agostino"...


Ho usato l'assist per metterci un po di malizia che con Agostino non guasta mai

Citazione:

Sta cosa dell'uomo "fuco" anche se in termini diversi l'ho ritrovata in Fromm, dove inun suo scritto affermava che difatti l'uomo è tale solo nell'atto sessuale quando il membro svolge la sua funzione fisiologica, mentre per la stragrande maggioranza del tempo non è tanto diverso da un ragazzo...


Interessante. Personalmente l'ho "sempre" pensato da solo, ma l'ho letto anche io da altri pensatori, non sapevo di Fromm (gran personaggio) se pur argomentato ognuno a modo suo.
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Inviato il: 28/2/2014 19:26
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
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si può essere un uomo avendo in sè lo spirito del padre, del figlio e del bambino che in loro è?
Come on camera.
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#20
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Vuotorosso Citazione:
Penso che sia diverso-pensieri diversi in maniera direttamente proporzionale al quanto si senta legato al proprio figlio.

Si, meglio.



****************
Calvero
Citazione:
In entrambi i casi non e' la prole a definire un uomo, sono le sue scelte.
Il punto è chi siamo quando facciamo quelle scelte.


Ok. Un neo-padre (a meno che non lo diventi a 13 anni) e' gia' formato psicologicamente per quell'esperienza ed e' dalla sua esistenza e dalla sua situazione personale che trae le conoscenze particolari relative. Dopo la nascita e' solo "invitato" dagli eventi ad utilizzare questo tipo di formazione ed a metterla in pratica. Non impari in quell'istante ad essere padre, metti in atto tutto quello che hai imparato teoricamente (sulla paternita') durante il corso della tua vita.
I piu' fortunati hanno un avuto la possibilita' di formarsi come genitori passivamente, come figli.
Naturalmente, e' solo una formazione di partenza, non e' tutto cio' che si deve sapere (anzi!): quello arrivera' con le esperienze dirette ... sempre che le scelte ti abbiano portato ad un figlio.
La dimensione psicologica in cui vieni proiettato dopo la nascita di un primogenito e' gia' esistente nell'individuo (e' dormiente), e diventare padre e' solo come risvegliare parte di se stessi.
Secondo me, il punto e' che si prendono gia' secondo coscienza determinate decisioni, e sono le medesime che si prenderebbero indipendemente dal fatto di essere genitore o meno.
Nello specifico:
Sai gia' se sacrificherai te stesso, o i tuoi ideali, o i tuoi sogni per i tuoi figli prima che i nascituri rendano questo tipo di decisioni delle scelte concrete e non rimangano solo opinioni (sia che si decida per il sacrificio, sia che si decida il contrario).

mc
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#21
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Walkint trough the rooms of life
Walkink trough the walls of society
Walking trough the flood of memories
Walkin trough the ruines of the word
Walkin trough what i can find out
am i inside alone? i find relics and bones.
where are you son?

di quale padre sei figlio
di quale figlio sarai padre
un figlio ce l'hai Mio Capitano?

Sorry i loose control.
Things happen when i loose myself
Thanks happen when i find the control.

Naturalmente la musa di Aristofane è la "leonardesca giocondità", l'odio non poteva essere buon ispiratore.
infine la teoria per cui alcune sue "dicerie" si potrebbero espandere assecondando neuroniche dilatazioni, infine la conveniente pratica di far
propria una sua "diceria"...orrore si ritroverà contro le restanti "dicerie"
Buon appetito "dicerie".
marz è pazz
pure Dugin.
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Re: Mete e progenie, uomo e padre
#22
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Citazione:



Ok. Un neo-padre (a meno che non lo diventi a 13 anni) e' gia' formato psicologicamente per quell'esperienza ed e' dalla sua esistenza e dalla sua situazione personale che trae le conoscenze particolari relative. Dopo la nascita e' solo "invitato" dagli eventi ad utilizzare questo tipo di formazione ed a metterla in pratica. Non impari in quell'istante ad essere padre, metti in atto tutto quello che hai imparato teoricamente (sulla paternita') durante il corso della tua vita.
I piu' fortunati hanno un avuto la possibilita' di formarsi come genitori passivamente, come figli.
Naturalmente, e' solo una formazione di partenza, non e' tutto cio' che si deve sapere (anzi!): quello arrivera' con le esperienze dirette ... sempre che le scelte ti abbiano portato ad un figlio.
La dimensione psicologica in cui vieni proiettato dopo la nascita di un primogenito e' gia' esistente nell'individuo (e' dormiente), e diventare padre e' solo come risvegliare parte di se stessi.
Secondo me, il punto e' che si prendono gia' secondo coscienza determinate decisioni, e sono le medesime che si prenderebbero indipendemente dal fatto di essere genitore o meno.
Nello specifico:
Sai gia' se sacrificherai te stesso, o i tuoi ideali, o i tuoi sogni per i tuoi figli prima che i nascituri rendano questo tipo di decisioni delle scelte concrete e non rimangano solo opinioni (sia che si decida per il sacrificio, sia che si decida il contrario).

mc


Sì, lo trovo reale e leale questo ragionamento. Lo sento giusto (in contrapposizione a nulla di sbagliato), e - giusto - è il termine che preferisco.

Di principio mi porta a considerare l'idea di un'esistenza non asservita ma guidata, che per me, questa cosa, si avvicina al concetto di natura, come io la intendo.

D'istinto e personalmente mi porta a mettere in discussione certi valori e a sentirmi escluso da qualcosa.

Forse padri si nasce.

Citazione:
Non impari in quell'istante ad essere padre, metti in atto tutto quello che hai imparato teoricamente (sulla paternita') durante il corso della tua vita.


Notevole.

Citazione:
La dimensione psicologica in cui vieni proiettato dopo la nascita di un primogenito e' gia' esistente nell'individuo (e' dormiente), e diventare padre e' solo come risvegliare parte di se stessi.


Sì, credo sia questo il punto.

Citazione:
Sai gia' se sacrificherai te stesso, o i tuoi ideali, o i tuoi sogni per i tuoi figli prima che i nascituri rendano questo tipo di decisioni delle scelte concrete e non rimangano solo opinioni (sia che si decida per il sacrificio, sia che si decida il contrario).


Ecco, vedi, qui porta a due livelli. Qui sento in gioco quello di cui parlavo. Tutto ha senso, quello che dici fila liscio come l'olio e finalmente qualcuno lo ha spiegato. Ma porta a consolidare una cessione di intenti verso il figlio e non viceversa, per molti aspetti è il passaggio del testimone l'elemento preminente; trovo indubbio che tra padre e figlio l'equazione dia solo al padre questa responsabilità: lo "scambio" non è equo, è in divenire, proteso in avanti, meno per sé stessi e tutto per la specie - e sempre dall'alto verso il basso (alto ---> il padre, basso ---> il figlio) e questa cosa può essere solo fermata (da un non-padre) ma non cambiata.

E credo sia come dici Te.

Edit h 11,05

Aggiungo:

- in maniera assolutamente personalissima, c'è qualcosa che mi disturba ... e lo dico mentre ho il totale rispetto per chi sceglie e sente di essere padre....

... posso sbagliarmi, e se così fosse è probabile che io abbia spostato malamente il focus e riguarda più la famiglia e cosa significhi la famiglia. Questione strettamente connessa, cui ho sempre messo in discussione, profondamente, culturalmente e moralmente, il suo retaggio.
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Inviato il: 5/3/2014 11:01
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