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   Religioni & Spiritualità
  I "nostri" dieci comandamenti

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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#19
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
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Ciao Ale

benvenuto

Blessed be
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Inviato il: 7/11/2005 15:08
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#18
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
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Ola Manolete

A tal proposito ho sempre trovato molto interessante (oltre che densa di fascino)
la teoria tolkeniana dell'eucatastrofe:


Se il mio greco non mi inganna, il prefisso eu sta per “buona”, “giusta”.

Se a “catastrofe” sostituisci il sinonimo “rovina”, magari latinizzandolo in “ruina”, ed il prefisso eu lo traduci in “buona”, anzi, esagerando, in Santa, ottieni….


Suerte!

p.s.:cappuccio abbassato, pausa di riflessione…

Blessed be
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Inviato il: 7/11/2005 15:07
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  •  Alx
      Alx
Re: i "nostri" dieci comandamenti
#17
So tutto
Iscritto il: 18/6/2005
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Scusate l'intrusione, di solito mi limito a leggere, ma voglio fare i complimenti agli autori di questi bellissimi interventi. Grazie.

Ale
Inviato il: 7/11/2005 14:42
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  •  manolete
      manolete
Re: i "nostri" dieci comandamenti
#16
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/2/2005
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Ola Santa,
sempre un piacere sentirti.

Citazione:
mi sento solo di aggiungere che se ancora nutro qualche speranza da queste parti è perché so che ancora esiste l’ aghapi,e l’ho vista all’opera


Come ho scritto poco fa, altrove, in questo sito:
c'è qualcosa dentro me stesso che pasolianamente mi fa dire: "io so"
e questa certezza mi impedisce di essere pessimista a riguardo.
A tal proposito ho sempre trovato molto interessante (oltre che densa di fascino)
la teoria tolkeniana dell'eucatastrofe:
chissà che non siamo in uno di quei momenti storici in cui tutto sembra andare in mille pezzi per poi trovarci, invece, in un mondo diverso dall'attuale (una sorta di "quiete dopo la tempesta")?

Suerte,
manolete

PS: a proposito: hai riabbassato il velo sull'avatar perché sei in una fase di scoramento o perché stai scrutando l'abisso?
Inviato il: 7/11/2005 11:50
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#15
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
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Lamefarmer, Manolete, Pax, le vostre considerazioni fanno davvero molto pensare…

Io mi sento solo di aggiungere che se ancora nutro qualche speranza da queste parti è perché so che ancora esiste l’ aghapi,e l’ho vista all’opera.

Blessed be
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Inviato il: 7/11/2005 11:34
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#14
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Citazione:
Come dire: posso parlare di ciò di cui non ho esperienza con rettitudine?


Puoi solo dire cosa hai imparato dell'amore, e per farlo devi poterti interrogare.
Anche questa è una cosa che molti hanno disimparato: guardare in sé stessi e non solo la propria immagine nello specchio.
E pensare che l'immagine riflessa è un'illusione, molto meno reale dell'amore che è un concetto astratto, ma esiste: l'immagine nello specchio, al contrario, non esiste.

È un mondo davvero virtuale come in Matrix, ci occupiamo di cose irreali, percepiamo il mondo come immagine convinti che tutto ciò che è materiale sia anche reale e viceversa.

L'amore di questo mondo è tanto reale quanto lo è il terrorismo islamico.
Ma, è la mia speranza, l'amore vero esiste ancora, per chi ha la forza di spirito per raggiungerlo.
Inviato il: 7/11/2005 0:19
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#13
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/9/2005
Da vacu°u(m)
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Credo di capire bene quello che intendi,
e che intendevi dire sul significato dell'Amore
(con la A maiuscola).

In effetti non ho criticato il significato,
ma la parola e l'uso che oggi é comune di tale parola.

Se dici aghapi, usi un suono diverso. Come dire "Aum"
il suono che viene usato per il Sutra più importante dai monaci buddisti.

Quindi, credo rimaniamo allineati, anche se stiamo dicendo la stessa cosa
in due modi diversi. Non credo infatti sia un caso che tu sia ricorso all'insegnamento greco,
per poter ridare ad "Amore" un significato puro.

Ma é questo il punto critico. Se anche Santaruina fornisce a tale parola
la pienezza che merita, quando anche Santaruina la usasse tra i suoi simili
dovrebbe accertarsi che chi ascolta é "sintonizzato" sulla stessa lunghezza d'onda.

L'accordo universale con cui si é stabilito che Amore é un valore superiore,
e ha quel significato, nella realtà non é per nulla un accordo condiviso.
Basta vedere la pubblicità della Algida.

Tu citi (coerentemente) il rapporto tra i figli e i genitori, come valore d'amore vero,
ma non devo ricordarti io che valore ha tale sentimento (che tra l'altro é di natura
intimamente fisica e correlata al nostro essere umano più terreno)
tra i moderni ed iperviziati giovani e i genitori, persi nel possesso e nel desiderio.

Quando leggo di un ragazzino che massacra i genitori per l'eredità,
comprendo il dramma che é dietro il loro vuoto di valori,
e il significato che loro darebbero alla parola aghapi

Come dire: posso parlare di ciò di cui non ho esperienza con rettitudine?

Il dramma é che non abbiamo nessuno, una volta venuti al mondo,
che ci insegni anche solo cos'é la rabbia, figuriamoci l'Amore.

Credo sia logico che vi sia poi confusione tra amore, possesso e desiderio.
Come é logico che si perda così facilmente il controllo degli istinti più bestiali.

Io credo Santaruina, che siano rimasti in pochi su questo pianeta,
nonostante stiamo raggiungendo i 6 miliardi di unità,
a sapere veramente perché ci arrabbiano quando ci arrabbiano,
e sono sempre meno quelli che vogliono scoprirlo.

Questo é ciò che chiamo follia.
Questo é il dramma d'aver piantanto in noi il seme dell'autoannientamento.



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Ognuno parla di se stesso, sempre e comunque
Inviato il: 6/11/2005 23:44
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#12
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Manolete, siccome qualcuno potrebbe aver piacere a leggere anche quello che scrivi tu, non preoccuparti del disturbo e scrivi un po' di più!

Citazione:
forse il punto di partenza era quel "me stesso".


È come la vedo io, esattamente!
(E sul fronte "comandamenti" ammetto di essere un tradizionalista anch'io, anche perchè 2 soli sono meglio di 10, per uno distratto come me... )

L'amore procura piacere o dolore, ma è per mezzo dell'esperienza che piacere e dolore possono acquistare valore positivo.
Ogni volta che si ama può essere un passo in avanti verso la conoscenza di sé e degli altri. Può essere una crescita.
La società moderna è profondamente immatura, proprio perché ha perso la capacità ed il senso dell'amare.

Citazione:
Ma il bambino non sa Amare: non esiste essere più egocentrico ed egosita del bambino, vuole possedere, in fondo il suo è erotas.


È una società bambina, e viziata, soprattutto nei sentimenti, perché non esiste più l'eccesso, ogni eccesso è legittimo.
Mi ricordo quando si diceva "l'orgasmo è un diritto", ed ho assistito alla morte dell'orgasmo.
Il sesso ha preso il posto dell'amore, scrive Lamefarmer, quando dell'amore non è che una minima parte: solo la rappresentazione materiale di ciò che più spirituale esista, e chi ha fatto veramente "all'amore" almeno una volta nella vita sa bene che è così.
Ma è necessario che l'umanità si convinca di non essere altro che un gregge, quindi l'uomo deve ridursi alla sua animalità.

Io non lo accetto.
Ho sempre amato gli animali, passavo le estati dagli zii nelle campagne di Lucca, quasi sempre solo e in compagnia degli animali. Ho sempre amato osservarli, seguire le loro mosse, i loro sguardi: ed è nei loro occhi che ho visto me stesso, ho visto come loro ci guardano.

Non guardavano un animale.
Inviato il: 6/11/2005 23:41
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  •  manolete
      manolete
Re: i "nostri" dieci comandamenti
#11
Mi sento vacillare
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Vi vorrei proporre una considerazione cui giunsi molti anni fa (forse 20?... o giù di lì, mah, chi si ricorda?) e che mi aiutò a cambiare prospettiva nel valutare me stesso e gli altri.

Cristo, quando enunciò il secondo dei suoi due comandamenti (il primo è facile da capire: è evidente che lo sforzo della creatura sia massimo nel cercare di amare il creatore), disse:

"Ama il prossimo tuo come te stesso!.

Ci persi un bel po' prima di arrivare a capire che forse il punto di partenza era quel "me stesso".
Mi spiego meglio, in pratica mi dissi, lasciando perdere le considerazioni banali del tipo "egoismo" et similia,
se sarò capace di aghapi (scusa se prendo il termine a prestito, Santa, ma è così chiaro quanto racchiude) verso me stesso,
solo allora saprò riversare questo "Amore" sul prossimo.

Naturalmente, come diceva una vecchia pubblicità televisiva, seeembra facile!!!...

Spesso noi "viziamo" noi stessi e coloro che "amiamo", cerchiamo insomma di strappare a noi stessi e a loro "consensi", "compiacimento", come fa il bambino quando vuole attirare l'attenzione dell'adulto.
Ma il bambino non sa Amare: non esiste essere più egocentrico ed egosita del bambino, vuole possedere, in fondo il suo è erotas.

La forma più alta di aghapi, invece, forse è proprio il "distacco", in primo luogo da se stessi.

Suerte,
manolete
Inviato il: 6/11/2005 19:21
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  •  manolete
      manolete
Re: i "nostri" dieci comandamenti
#10
Mi sento vacillare
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Salud Santa!

Che bello quanto hai scritto sull'amore e sull'Amore!

Chiaro, sintetico e delicato: degno di un Mahatma, una Grande Anima.

Certo che tra te e Lamefarmer se continuate su questi toni... alti
mi mandate in overflow...
poi mi mancano le parole...
e devo ricorrere a Gaber:

Un sentimento
qualche cosa che può sembrare un rito antico
per distinguere il falso e il vero basta poco
un solo sentimento, un vero sentimento
per trovare il coraggio di ridare un'occhiata al mondo.

Un sentimento
qualche cosa come un ricordo ormai lontano
per difendere quel mistero che era l'uomo
un solo sentimento, un vero sentimento
per ridare un senso alle cose non puoi fare a meno
di un sentimento.
...

Suerte,
manolete
Inviato il: 6/11/2005 19:01
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  •  manolete
      manolete
Re: i "nostri" dieci comandamenti
#9
Mi sento vacillare
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Salud Lamefarmer!

perdona il mio essere "cerimonioso", ma ho sempre timore di "disturbare".

Paxtibi è il nick di uno degli iscritti al forum, uno di coloro che amo molto leggere (come Santaruina, HI-speed, Goldstein, Linucs, ed un infinità di altri, che spero non se la prendono se non li cito... ).

Despues de haver llorado, gracias: significa letteralmente dopo aver versato lacrime, grazie.

Per esteso: dopo essermi commosso (cum-movere) per la bellezza, l'equilibrio, l'assolutezza di quanto tu e Santa avete scritto, vi manifesto la mia gratitudine per avermi donato un breve istante di estasi.

Suerte,
manolete
Inviato il: 6/11/2005 18:09
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#8
Sono certo di non sapere
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Ciao Lamefarmer

In greco vi sono due termini distinti per definire quello che in altre lingue viene generalmente definito “amore”.

Vi è l’ aghapi e vi è l’erotas.

L’erotas è il sentimento che prova l’innamorato.

Il paradigma massimo dell’ aghapi è invece l’amore incondizionato che i genitori provano per i figli, quel sentimento che fa loro anteporre la felicità dei figli stessi alla propria.

Vi è una differenza enorme tra aghapi ed erotas.

Se io sono innamorato di una ragazza felicemente compagna di un altro, la sua felicità non mi rende felice a mia volta, ma mi tormenta.

L’ erotas ha una enorme componente egoistica, la persona desiderata si vuole “possedere”, diventa parte essenziale della propria felicità.

L’ aghapi invece è un qualcosa di espressamente altruistico, nella sua forma più pura.

La madre che vede il figlio sposarsi e allontanarsi dalla sua vita, realizzato, soffre per la separazione, ma è infinitamente più contenta per la felicità che egli raggiunge, anche se in questa felicità il suo ruolo è ormai marginale.

C’è una grande differenza tra aghapi ed erotas, ma molte lingue moderne lo hanno dimenticato, inglobando due sentimenti tanto distanti sotto un unico termine, commettendo un piccolo delitto.

-Io ti amo – dice il giovane alla sua bella
-Mi ami a tal punto che saresti felice se trovassi la felicità con un altro?
-Certo che no…

Questo non è amore, questo è erotas.

-Io ti amo – dice la madre al figlio
-Mi ami a tal punto che saresti felice se trovassi la mia felicità dall’altra parte dell’oceano?
-Soffrirei per la tua mancanza, ma il saperti felice renderebbe felice anche me.

Questa e l’ aghapi, l’Amore con la A maiuscola.


Non è un contenitore vuoto, come solo le creazioni degli uomini possono essere.

E’ la più grande forza dell’universo, l’unica forza capace di allargare la nostra anima fino farle inglobare il nostro prossimo.

Blessed be
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Inviato il: 6/11/2005 16:36
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#7
Mi sento vacillare
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Non ti scuso perché non c'é nulla da scusare.

Non era mica una festicciola privata!
Sei il benvenuto come chiunque.

Chi é Paxtibi?

Perdonami anche l'ingoranza
ma mi tradurresti: "Despues de haber llorado, gracias,"

Tk
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Inviato il: 5/11/2005 23:54
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#6
Mi sento vacillare
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Da vacu°u(m)
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Mi sento molto in sintonia con quanto scrivi Santaruina.
Mi rendo conto d'averti fatto una domanda non facile.

Eppure io "sento" che c'é dell'altro.
Per parafrasare una cara amica, se vivo con la pancia vivo,
se vivo con la testa mi perdo.

Io "con la pancia" mi sento spinto, trainato, a fare cose che non concepisco,
che sono molto al difuori di ciò che dovrei considerare.
Ripeto in continuazione che sono un essere profondamente razionale,
e radicalmente convinto che sia il raziocinio l'unica vera distinzione
dal resto delle bestie di questo (minuscolo) planetoide.

La domanda (quindi) che ti ho rivolto, devo ammettere che non era priva
di secondo fine. Spero mi perdonerai per questo.

Volevo mostrare che "amore" é divenuto il centro della moderna contesa.
Contesa di che? Del suo significato ovviamente.
Amore, come Dio, come Infinito, sono tutti concetti meta-astratti.
Un esempio di concetto astratto é "democrazia", cioé qualcosa di definito
ma riconducibile a una esperienza di livello umano.
I concetti meta-astratti sono (per loro natura) contenitori vuoti.
Qualunque definizione convive in essi con il suo contrario,
senza che la natura della loro essenza cambi.

Prendiamo la tua (bellissima) definizione: "quella forza che mette sullo stesso piano
il benessere degli altri con il benessere nostro".
Prendiamo il suo contrario: "quella forza che mette sullo stesso piano
il malessere degli altri con il malessere nostro".
Oppure: "quella debolezza che mette sullo stesso piano
il benessere degli altri con il benessere nostro".

persino se cambiassi "stesso piano" con "molti piani", otterei il risultato
di arricchire con un senso nuovo e diverso "amore".
In sostanza non é importante come lo definisco, é importante come lo percepisco.
Meglio, é importante come interpreto la definizione.

Ma allora che senso ha un significato per un contenitore vuoto?
C'é il vantaggio-svantaggio implicito: se lo osservi, puoi capire in un istante
cosa contiene. Come dire, io sono un ospite e ti chiedo un bicchiere
sta a te decidere se metterci del buon vino, dell'acqua o del veleno.

"Amore" cos'é nella post-moderna city del progresso inarrestabile?
Cos'é nel capoluogo dell'immagine a tutti i costi?

Cos'é nell'impero del virtuale, con i bit che circolano a velocità luce?
Si direbbe sesso. Magari dico io, perché la società é in lenta ma inarrestabile
transizione verso il rapporto omosessuale e frigido, cioé verso la sterilizzazione
dei rapporti umani, quindi anche sessuali.
Per la serie: il sesso é una recita, impara a recitarla.

"Amore" é oggi anche, alla soglia dell'era della scienza, un segreto di pulcinella.
Se si considera dal punto di vista sociale, é l'elemento aggregante per il gruppo,
se si considera dal punto di vista evolutivo e l'istinto di conservazione della specie,
se si considera dal punto di vista personale é un intruglio chimico, dovuto a stimoli
biochimici, il cui centro é (se non erro) l'amigdala.
Una ghiandola: il centro del pensiero positivo.

Sembrano tutte definizioni sterili e in linea con i tempi,
(purtroppo?) sono anche reali.
Almeno che non riempiamo diversamente il contenitore, ad esempio con una bella
citazione poetica. Personalmente non amo confondere le idee di chi mi ascolta
(con coraggio, lo ammetto, con coraggio).

"Amore" nell'ironia mi ricorda "guida galattica per autostoppisti"
che dice (cito a memoria): é difficile dare una definizione di amore,
in ogni caso si consiglia, quando possibile, di evitarlo.

In efetti a pensarci bene, qualunque umano che si immerga nella gioia dell'amore,
rischia di finire molto male.
Ricordo d'aver letto da qualche parte di una storia Sufi.
Il primo che realizzò Dio, grazie alle tecniche dei Sufi, cominciò a ridere
e a dire come impazzito: "sono immortale!".
I mussulmani credenti che gli erano attorno, pensarono fosse stato posseduto,
e lo uccisero. Da allora i Sufi hanno imparato ad essere più prudenti.

"Amore" é anche (oggi) rapporto (eterosessuale?) di coppia. C'é una campagna
oppressiva e martellante in corso, una vera e propria azione di plagio,
tesa a convincereci che "amore" é "coppia". Non c'é molto da esserne felici,
e la misura di tale pressione é facile: basta pensare a cosa accadrebbe
se andassi per strada a dire al primo venuto "ti amo": l'interpretazione più
facile é "tentativo di abbordaggio a prescindere dal sesso".
D'altronde, con film, libri, pubblicità, credo religiosi e quant'altro che opprime,
é difficile opporsi allo tsunami che ottunde il cervello.

Personalmente ho smesso di credere,
ed ogni contenitore é diventato vacuo, annichilendosi da sé.

Nel vacuo le parole perdono il loro senso,
é rivelano il potere dietro il loro l'inganno: incantesimi e sortilegi.

Psicodrammi di un unica realtà, quella percepita, da cui tutti dipendiamo.


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Inviato il: 5/11/2005 23:51
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  •  manolete
      manolete
Re: i "nostri" dieci comandamenti
#5
Mi sento vacillare
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Salute/i a voi.

Scusate l'intromissione .

Solo per dirvi: sono contento di essere qui (qualcun altro disse: "Signore, se vuoi costruiamo tre tende: una per Te, una per Mosé, una per Elia"... con quel che segue).

Grazie, e grazie (per essere giusti) anche a Paxtibi, che sta diventando sempre più la "voce" di Gaber...

Despues de haber llorado, gracias,

y suerte,
manolete
Inviato il: 5/11/2005 22:14
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#4
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cos'é "amore" per te?

Ciao Lamefarmer

Amore è uno di quei concetti che gli uomini conoscono istintivamente ed intuitivamente, uno di quei concetti che viene irrimediabilmente menomato da qualsiasi definizione.

Detto questo, e consapevole di compiere un piccolo delitto, se proprio dovessi dare la mia definizione di “amore” direi che è quella forza che mette sullo stesso piano il benessere degli altri con il benessere nostro.

E’ una comunione di anime, un’espansione della nostra anima che va ad inglobare i corpi di coloro che ci stanno accanto, vicino o lontano.

Blessed be
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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#3
Mi sento vacillare
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Già.
Mi piace da impazzire il decimo.

Ma ho una domanda, un po' subdola (se concedi questo a me)
cos'é "amore" per te?

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Re: i "nostri" dieci comandamenti
#2
Sono certo di non sapere
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Ciao Lamefarmer,

i tuoi interventi sono sempre interessanti e “sofferti”, se me lo concedi.

Interessante anche questa domanda sui “propri comandamenti”; io i miei li avevo scritti qualche anno fa e per adesso non li ho cambiati.

In ordine di importanza:


__________________


I Ogni cosa può essere persa ma non la dignità

II Evita di recare ulteriore sofferenza

III Non farti soffocare dal dolore

IV Non adeguarti al mondo

V Non giudicare

VI Ricordati che tutto termina

VII Perdona sempre ma non dimenticare mai

VIII Ama sempre e comunque

IX Vivi come se in tutto questo vi fosse un senso

X Muori solo all’occorrenza


______________



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I "nostri" dieci comandamenti
#1
Mi sento vacillare
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Questi sono i dieci comandamenti (reali) in cui mi riconoscevo,
e in cui ho osservato riconoscersi la maggior parte di coloro che ho incotrato.

1 - considera il tempo come immutabile,misurabile e oggettivo
2 - scindi l'osservato nel bene e nel male per renderlo concreto e riconoscibile
3 - realizza il tuo desiderio nella proprietà
4 - considera reale solo ciò che cade nel limite dei tuoi sensi
5 - riconosciti nel tuo corpo e chiama il resto universo
6 - rendi sacra la coppia e ricerca in essa ogni pretesa di pienezza
7 - usa la parola e l'azione imponendo il verbo ovunque e sempre
8 - poni la tua mente come Signora e Padrona indiscussa delle idee
9 - rovescia come l'alto con il basso e il prima con il dopo
10 - rendi certezza nei valori moderni perché in essi ti realizzerai

Questi sono i dieci comandamenti in cui mi riconosco ora,
e che cerco di realizzare, con tutti i limiti che l'umana natura mi impone.

1 - considera il tempo fluido ed elastico
2 - scindi l'osservato conservando la cosapevolezza che non é scindibile
3 - realizza il tue necessità in equilibrio con le necessità d'ogni altro vivente
4 - considera ciò che cade nel limte dei tuoi sensi irreale
5 - riconosciti in ogni cosa e chiama ciò che supera i tuoi limiti "altroverso"
6 - rendi sacra la persona e ricerca con essa la verità
7 - usa la parola e l'azione giocandoci con innocenza
8 - poni la tua mente come governata da idee che non ti appartengono
9 - consiedera l'alto come il basso e il prima come il dopo.
10 - rendi vaqua ogni certezza e rinuncia a realizzarti

Quali sono i vostri?

_________________
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Inviato il: 4/11/2005 20:57
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