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  ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'

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ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/9/2005
Da vacu°u(m)
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Ecco un altro argomento complesso e in apparenza banale, quasi etereo, eppure ormai presente a un livello tale da aver abbondatemente superato ogni soglia di guardia, anche solo superficiale.

Mentre vedo come a porto marghera i tassi di piombo sono tre volte superiori alla soglia stabilita per decreto e la cosa passa sotto silenzio, in contemporanea mi viene a mente anche un breve intervento di una sorridente signorina Lucy Hughes, vicepresidente di Initiative Media, una società di pubblicità specializzata per l'infanzia (americana), che diceva sorridendo che non c'era niente di male se il suo lavoro era di manipolare la percezione del bambino perché in presenza dei prodotti pubblicizzati facesse impazzire i genitori per corromperli e obbligarli all'acquisto con pianti strepiti e urla, dato che gli indici davano per vincente tale tecnica (citazione da DVD "The Corporation", forse il più grosso contributo in pellicola per i movimenti no-global).

Ma il punto é: davvero vogliamo che il plagio rimanga una tecnica funzionale a un mero calcolo economico?

Le tecniche pubblicitarie sono antiche. I faraoni, citati persino nei libri di storia per i loro intenti, creavano enormi costruzioni per sottolineare la loro potenza e la loro supriorità divina sul popolo (egiziano).

Simili tecniche furono poi riprese dalle varie dittature (St.ne centrale a Milano? ) ma non sono dissimili i richiami alla patria fatti da trombe e fanfare o la festa per la ricorrenza a una vittoria militare.
Ma questi episodi "faraonici" per quanto "pesanti" sono piuttosto vistosi, e possono funzionare solo se premono sulla coscienza di un popolo schiacciato dall'ignoranza.

Quello di cui parlo in questa sede é un fenomeno sottile, di una foresta ormai troppo intricata perché sia percepibile anche solo come "singola entità".
Si tratta di un complesso che viene genericamente etichettato come "pubblicità" ma che ha perso ogni contatto con la realtà stessa come con la radice della parola: "essere pubblico" o "venire divulgato, reso di pubblico dominio".

Ci si limita a pensare che "la pubblicità sia l'anima del commercio", quando invece dovremmo dire "del commercio di chi?" e soprattutto "con scopi condivisibili socialmente?"
Inviato il: 13/12/2006 18:44
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  •  bandit
      bandit
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
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ma cos'è la pubblicità ? quando vuoi comperare un paio di scarpe da ginnastica e non sei in un negozio a libero servizio, ma in uno in cui c'è il tipo che ti consiglia e ti raccomanda, o quando c'è un venditore di zozzerie che ti bussa alla porta e ti vuole persuadere...la capacità di giudizio in quel caso come si comporta ?
Inviato il: 13/12/2006 18:55
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/9/2005
Da vacu°u(m)
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Il fenomeno é di una vastità tale che si può associare all'effetto serra, o a un Gas disperso nell'ambiente: diventa talmente rarefatto nella coscienza che é impossibile o quasi riconoscerlo nella sua effettiva luce.

Per esempio le polveri sottili. Anche loro sono da sempre un inquilino sgradevole ma mai del tutto assente, dall'aria, dall'acqua, dal cibo. Ho citato il piombo però per un motivo semplice: é un inquinogeno particolarmente infernale, perché é destinato a procurare deformità alle generazioni future. Nelle concentrazioni che si stanno raggiungendo é facile immaginare un futuro in cui l'eccezione sara la deformità non visibile. Il Piombo non é il solo a creare questo tipo di problemi, ma é l'elemento prodotto in maggiore quantità dalla modernità.

Ora, prendiamo tre fatti apparentemente distanti tra loro come sempio. La pubblicità della Mulino Bianco, il copyright (e la recente sentenza del tribunale americano che rende illegale anche il peer-to-peer), l'inquinamento da polveri sottili.

Il copyright é l'epilogo ultimo (ma probabilmente non definitivo) dell'applicazione del concetto di proprietà sull'effimero. Per esempio: vedo un campo, che nessuno prima ha reclamato come proprio, e rispondendo a un istinto primordiale lo dichiaro mio (l'istinto del lupo).
Poi chiamo questo progresso e oppongo a ogni resistenza l'idea che "sia meglio, giusto ed equo per tutti".
Davanti all'evidenza che ciò é falso e marcio, dico "ok, non é un sistema perfetto, ma é il migliore perché perfettibile": il resto lo etichetto come utopia e ciò mi permette di solidificare i concetti di "reclamo della proprietà" con regolamenti e leggi che rendano la percezione del sistema granitica e autonoma: come l'industria del latte che sfrutta le mucche abbassando la necessità di intervento umano al minimo.

Se si capisce il paradosso, si capisce che esiste una stratificazione della alterazione percettiva, che ha come cuore l'uso di termini per indicare oggettivamente un significato in totale opposizione al percepito.
Prendo l'inceneritore e lo chiamo termovalorizzatore. Prendo un politico e lo chiamo onorevole. Prendo un biscotto di derivazione industriale e lo chiamo "come natura crea" (pubblicità della Mulino Bianco).

Stò facendo un sunto di un complesso estremamente intricato, mi si perdoni quindi la necessità della semplificazione.
Mancano le polveri sottili.

Come posso rendere una cosa velenosa come le polveri sottili, e alternare la percezione della presenza fino a renderla "normale e accettabile"?
Lo chiamo smog (se disperso nell'aria) e lo pubblicizzo come un sottoprodotto normale con cui é necessario convivere della città. Smog in inglese é un incrocio tra 'fumo' e 'aria'. Poi dico che tutto il fumo é velenoso, magari diffondendo solo le notizie che indicano la nocività del fumo come sottoprodotto di combustioni casalinghe (il fumo del'arrosto) così da avvicinare l'idea "buona" del cibo alla griglia, con quello cattivo dello smog cittadino.

E' un operazione di massa così enorme e pazzesca da poterla tranquillamente definire "la riconversione suicida di massa più opprimente mai compiuta dall'uomo sull'uomo".

La responsabilità principale é della pubblicità, che secondo il mio parere dovrebbe semplicemente essere vietata per legge.
Inviato il: 14/12/2006 11:42
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#4
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Il copyright é l'epilogo ultimo (ma probabilmente non definitivo) dell'applicazione del concetto di proprietà sull'effimero. Per esempio: vedo un campo, che nessuno prima ha reclamato come proprio, e rispondendo a un istinto primordiale lo dichiaro mio (l'istinto del lupo).

Certo, il lupo ha tutto il diritto di segnare il suo territorio e difenderlo dagli intrusi, l'uomo no.
In ogni caso non vedo alcun nesso con il copyright.

Prendo l'inceneritore e lo chiamo termovalorizzatore. Prendo un politico e lo chiamo onorevole. Prendo un biscotto di derivazione industriale e lo chiamo "come natura crea" (pubblicità della Mulino Bianco).

Che qualcuno sia così fesso da credere a queste mistificazioni non mi sembra un motivo per impedire a tutti di comunicare.
Magari sarebbe preferibile risolvere il problema di chi non riesce a distinguere il vero dal falso.

Lo chiamo smog (se disperso nell'aria) e lo pubblicizzo come un sottoprodotto normale con cui é necessario convivere della città.

Pubblicizzare non è il termine giusto in questa frase, visto che lo smog non è un prodotto da vendere ma un sottoprodotto da far accettare.

La responsabilità principale é della pubblicità, che secondo il mio parere dovrebbe semplicemente essere vietata per legge.

Io vieterei invece volentieri di postare simili proposte, ma ciascuno deve essere libero di esprimere il suo pensiero, quindi...
Inviato il: 14/12/2006 12:35
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#5
Mi sento vacillare
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Citazione:
Certo, il lupo ha tutto il diritto di segnare il suo territorio e difenderlo dagli intrusi, l'uomo no.


Perché l'uomo, no?

Citazione:
Che qualcuno sia così fesso da credere a queste mistificazioni non mi sembra un motivo per impedire a tutti di comunicare.


Non tutti sono intelligenti come te Paxtibi.
Ad ogni modo il problema non é che ci siano o meno, il problema é che funzionano, da sempre. Ma se preferisci puoi far finta che non sia così, a me personalmente non fai un torto...

Citazione:
Pubblicizzare non è il termine giusto in questa frase, visto che lo smog non è un prodotto da vendere ma un sottoprodotto da far accettare.


Va bene. Come come la definiriseti tu allora?
(Comoda la critica distruttiva, non trovi? )

Citazione:
Io vieterei invece volentieri di postare simili proposte, ma ciascuno deve essere libero di esprimere il suo pensiero, quindi...


Non era una proposta, ma un parere.
Le proposte le lascio alle persone che voglio che le cose rimangano come sono, imponendo una critica demolitiva che porta il vuoto con sé.
Inviato il: 14/12/2006 12:48
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#6
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Perché l'uomo, no?

Per me sì, am tu avevi scritto:

Per esempio: vedo un campo, che nessuno prima ha reclamato come proprio, e rispondendo a un istinto primordiale lo dichiaro mio (l'istinto del lupo).
Poi chiamo questo progresso e oppongo a ogni resistenza l'idea che "sia meglio, giusto ed equo per tutti".


Se questo non implica la negazione del diritto alla proprietà allora per me non c'è problema.

Non tutti sono intelligenti come te Paxtibi.

Non è questione di essere o meno intelligenti, ma di usarla, l'intelligenza. Davvero non ti interessa scoprire perché così tante persone non la usano?

Ad ogni modo il problema non é che ci siano o meno, il problema é che funzionano, da sempre.

Certo che funzionano, ma non con tutti. Quindi il vero problema è un altro.

Va bene. Come come la definiriseti tu allora?

Propaganda?...

(Comoda la critica distruttiva, non trovi? )

Dimmelo tu, non stai facendo altro. Da una parte vuoi vietare i fastfood, dall'altra la pubblicità...



Non era una proposta, ma un parere.

"Io vieterei" a me sembra una proposta, comunque se era solo un parere il mio è di segno opposto: uno a uno e palla al centro.

Le proposte le lascio alle persone che voglio che le cose rimangano come sono, imponendo una critica demolitiva che porta il vuoto con sé.

"Imponendo una critica demolitiva che porta il vuoto con sé." Ma non è esattamente quello che stai facendo tu?
Inviato il: 14/12/2006 13:00
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#7
Mi sento vacillare
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Ciao Lamefarmer, avevamo discusso di pubblicità in questo thread. Lì ho espresso le mie considerazioni sul tema. In sintesi, dal mio punto di vista le moderne dittature degli Stati-Multinazionali si impongono sull'elettore/consumatore con la propaganda/pubblicità.

Lamefarmer, condivido la tua impostazione del problema.

Dove non ti seguo più è quando dici che bisognerebbe vietare per legge. Sinceramente non vedo altre alternative oltre all'informazione e all'autoconsapevolezza. Non è facile, soprattutto per un bambino, sottoposto a bombardamento pubblicitario (e propagandistico), formarsi una "libera coscienza". Quello di cui son sicuro è che la soluzione non sta certamente nello Stato e nelle sue leggi, anche perché a mio parere Stato e Corporation son due lati della stessa medaglia, quella del Potere, ambedue nemici della libertà individuale.
Inviato il: 14/12/2006 13:18
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#8
Mi sento vacillare
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La parola d'ordine è...consapevolezza (anche se a qualcuno non piace questo termine). C'è in giro una pubblicità dove una ragazza è alle prese con un'arancia ed uno spremi agrumi. Poi si porta il dorso della mano sulla fronte e manifesta tutto il malessere del raffreddore-influenza in arrivo. Subito entra in scena il compagno-marito che le offre un vitaminico da sciogliere in acqua... et voilà...i sintomi passano in due nano secondi, musichetta finale e vissero tutti felici e contenti. Il cripto-mesaggio è il seguente: lasciate perdere gli agrumi che non servono ad un cazzo! Pubblicità dei Togo e dei nuovi wafers Loacker ricoperti di cioccolato. La parte centrale dei due spots vede i prodotti infilarsi lentamente e con voluttà all'interno di una bocca femminile con due labbra rosse rossissime. Chi non riesce a vederci un fallo ed una vulva che brama l'amplesso, ha sicuramente acquistato il decoder per il digitale terrestre e si è recentemente abbonato a Sky a 11 euro al mese (per cominciare povero idiota!). Altra pubblicità con ragazza morente, causa sintomi influenzali, al bancone di un bar che chiede un pò d'acqua calda per scigliervi la magica polverina, che le permetterà di andare al cinema e diffondere germi e batteri a colpi di tosse e starnuti. Vai a casa e mettiti a letto brutta zoccola! La tua mente, tramite il corpo, ti sta mandando un preciso segnale: "Prenditi cura di te", invece no, dobbiamo sempre essere super efficienti per sostenere i ritmi inumani che falsi modelli ci propongono.
Bisogna essere consapevoli....bisogna...


Lo spettatore
Inviato il: 14/12/2006 13:23
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  •  nike
      nike
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#9
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E che mi dite del Riccio (l'animaletto) che "si monta" prima una spugnetta poi l'altra, finchè non trova quella abbastanza ruvida da piacergli abbastanza e una volta trovata rotolano felici in amplesso? (non so che spugna si pubblicizzi per lavare i piatti, forse wileda)
Non so se è più penoso il Riccio "defraudato di qualsiasi anima" o la "spugna " inerme..
...E poi dicono che vediamo il sesso dapertutto
Inviato il: 14/12/2006 13:53
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#10
Mi sento vacillare
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Da vacu°u(m)
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Non vorrei perdere più tempo del necessario attorno a questo argomento della legalità Paxtibi, mi sembra che il tuo post sia semplicemente una interpretazione un po' affrettata che andava approfondita.
Tanto per cominciare non é posto il problema di "cosa sia é considerabile pubblicità". Per esempio tu suggerisci il termine propaganda, ma forse non sei un assiduo frequentatore di dizionari come me, infatti sul Garzanti leggersti:
Citazione:
opera volta a far conoscere e apprezzare determinate idee o teorie, o a presentare al pubblico prodotti commerciali per favorirne la vendita

...con questo chiudo qui la polemica (da parte mia).

nike13, spettatore, Piero79 ,
tutti i vostri post sono molto interessanti.
Tuttavia vi invito a non fare come il fumatore che dice "sono io a comamdare la sigaretta, non é la sigartta che comanda me". E muore di cancro ai polmoni con 3 pacchetti al giorno.

Cioé non nascondiamoci dietro a un dito, e non diamo agli altri del nostro. Non possiamo sapere fino a che punto siamo imbrogliati se dobbiamo navigare etermanete immezzo alla falsità e all'imbroglio, e non possiamo nemmeno opporre un atteggiamento paranoide (tipo "sono tutti imbroglioni") o qualunquista (tipo "tutte le pubblicità sono uguali") se vogliamo una società serena, stabile in cui vivere tutti in modo dignitoso (senza cioé sentire la necessità di pestarci i calli l'un l'altro).

I ladri e gli imborglioni ci saranno sempre, ma le idee e gli scopi che definiscono queste figure é bene rimangano ben delimitate, perché se le accetto come norma non sarò più in grado di capire cosa significa essere ladro o imbroglione, e nemmeno di fare una società diversa da quella animale in cui la forza bruta é l'unica differenza.
Inviato il: 14/12/2006 15:00
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#11
Sono certo di non sapere
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Davanti all'evidenza che ciò é falso e marcio,

Qui di falso e di marcio ci sono solo le facezie ambientaliste redistributive radical-pezzenti, nonché le puttanate dei no-global che vogliono un mondo unito, però con i dazi, però con il libero movimento di masse umane derelitte, e senza il copyright, però con la concorrenza altrimenti Telecom fa il monopolio, e con i prezzi bassi, però senza Wal Mart, e con il sussidio di Stato ai piccoli agricoltori biologici, e i manzi allevati uno alla volta tenendoli per mano, salvo poi lamentarsi che l'eccesso di produzione mondiale renderebbe possibile la sconfitta della fame nel mondo in 12 minuti circa. Poi il lupo è quello col campo incolto che si rompe il culo a coltivarlo, mica il parassita che glielo tassa per mandare quattro poveri pirla a morire in mezzo alla sabbia.

Decidersi, puttanissima miseria, decidersi...

===

Non so se è più penoso il Riccio defraudato di qualsiasi anima o la "spugna " inerme..

Perché l'uomo è una bestia, però ci dobbiamo preoccupare dell'anima del riccio?

Inviato il: 14/12/2006 15:03
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#12
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E' bello di tanto in tanto vedere che ci sei Linucs...
A volte temo di non poterti più leggere!
Inviato il: 14/12/2006 15:08
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#13
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Inviato il: 14/12/2006 15:12
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#14
Dubito ormai di tutto
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"La responsabilità principale é della pubblicità, che secondo il mio parere dovrebbe semplicemente essere vietata per legge."
+++++++++++++++
si discutono le idee..non so se si può dire ma ci provo:
MA CHE CAZZO DICI ?
scusa, eh...
Inviato il: 14/12/2006 17:21
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#15
Mi sento vacillare
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Badit, sull'argomento ti invito a vedere lo scambio precedente con pax.
Riguardo al linguaggio sorvolo.
Inviato il: 14/12/2006 17:32
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  •  nike
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#16
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lamefarmer ha scritto:

Tuttavia vi invito a non fare come il fumatore che dice "sono io a comamdare la sigaretta, non é la sigartta che comanda me". E muore di cancro ai polmoni con 3 pacchetti al giorno.


Eh?


Cioé non nascondiamoci dietro a un dito, e non diamo agli altri del nostro. Non possiamo sapere fino a che punto siamo imbrogliati se dobbiamo navigare etermanete immezzo alla falsità e all'imbroglio,


Parla per te..

e non possiamo nemmeno opporre un atteggiamento paranoide (tipo "sono tutti imbroglioni") o qualunquista (tipo "tutte le pubblicità sono uguali")


Eh?



I ladri e gli imborglioni ci saranno sempre, ma le idee e gli scopi che definiscono queste figure é bene rimangano ben delimitate, perché se le accetto come norma non sarò più in grado di capire cosa significa essere ladro o imbroglione, .


Ci rinuncio...

e nemmeno di fare una società diversa da quella animale in cui la forza bruta é l'unica differenza

Eh?


Attendiamo con ansia "alterazione percettiva 4 la vendetta.".

Inviato il: 14/12/2006 17:43
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  •  Tuttle
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#17
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Ci si dimentica sempre di un semplice fatto. Che ad ogni output corrisponde una richiesta di input. Chi produce gli output ha piena coscienza di quanta richiesta di input ci sia in quel determinato momento, della sua tipologia e qualità e sa determinarne la giusta quantità al fine di rendere un output apparentemente calibrato all'esigenza.
Produrre un output senza richiesta equivarrebbe ad un declino verticale dei consumi, della produzione in scala, del prodotto e dello sfascio di un intero sistema basato su quello che a te pare il verbo della serpe. Ragionare in questi termini sulla pubblicità significa tirare in ballo il suo contenitore emettitore (TV) e i miliardi di persone che se ne nutrono.

Ma...quando si smetterà di cercare sempre i colpevoli e di illuderci di essere noi i buoni sottomessi al potere del male? Ogni strumento creato da noi esseri "intelligenti" possiede sempre più di una possibilità di sfruttamento e la maggior parte delle volte l'estremo negativo di questo sfruttamento non è altro che l'apice raggiunto partendo da quello positivo. Quindi perché non ci si chiede semmai come mai ogni strumento creato dall'uomo (tutto e non una parte) con il tempo estremizza il suo potere spostandosi da utensile ad arma?

Sarà mica colpa delle forze del male...!!!

Non è semmai il caso di studiare ed analizzare la nostra stessa mente che negli ultimi decenni ha saputo trasformare tutto in strumento di autodistruzione (o quantomeno anestetizzante propedeutico)?

Il progresso e il consumo di per se non sono elementi negativi (almeno per me) e i mezzi che cercano di diffonderli a loro volta non sono che scatole vuote da riempire con la richiesta del popolo. Pensate forse che le ricerche di marketing siano follie? Pensate che le ricerche di targeting customers siano operazioni militari travestite da civili? Per favore.

Lo abbiamo un cervello. Due occhi e soprattutto due mani (basta anche un solo dito) per decidere no?
Telecomandi, telefonetti, playstation, internet, satellite e via col vento del bombardamento catodico. La scelta del 90% delle persone è di subire e non di decidere. Significa che il prodotto corrisponde a richiesta. Mica è difficile da capire.

Si pensa forse che quel che esce da questi meri utensili sia opera del male? Macché. E' mera richiesta. Si tratta di prodotti che la gente vuole consumare, ed è felice di farlo. Non vedo perché io debba essere libero di spegnere e tu non di accendere. Non vedo perché tu debba impedire a 50 persone di fare la fila per ore davanti ad un centro di ricariche per telefonetti bramando tecnologie e tariffe richiamamichetiricarico...

Non capisco quale metodo sia quello di privare le persone del piacere di ingoiarsi 8 ore di pubblicità infarcita di programmi brandizzati (che termini osceni!!)... per il bene di cosa poi? E di chi? Ci dimentichiamo forse che questo è il risultato dello sviluppo cui milioni di persone bramavano? Una opportunità per tutti, un bell'oggetto per tutti, un po di stelle, anche di latta...ma per tutti? Lascia che sia quel che il popolo desidera no? Come disse qualcuno...quando saremo tutti dentro la TV chi cazzò starà a casa a guardarci? Forse dobbiamo solo attendere questo paradosso....

Certo che la pubblicità ha delle colpe ma essa non arriva con un astronave da mondi alieni e nessuno ci pone davanti alle sue fonti con le armi. Se interi popoli stanno decidendo di fissare una scatola per 14 ore al giorno della loro esistenza il motivo non è il contenuto di quella scatola ma è l'assenza di contenuti all'esterno di quella scatola. La percezione del "cosmo positivo" si sposta sempre più dalla realtà materica a quella virtuale catodica. C'è poco da fare. Fuori fa schifo e costa un botto viverci, fissare queste finestre invece costa solo qualche ora di pubblicità al giorno. E' il prezzo da pagare per la voglia di distrarsi dal reale. Ciò che la pubblicità reclamizza non è altro che ciò che serve per farci sentire più partecipi di quella stessa virtualità catodica. Io ho imparato, forse lavorando dall'interno, a spegnere la mente durante le emissioni di falsa felicità emanata da ogni apparecchiatura di distrazione di massa. Questo andrebbe insegnato. Senza proibire a nessuno di suicidarsi la mente come preferisce.

Certo è che se il reale fa schifo bisogna che qualcuno produca distrazione (**entertainment**). Bisognerà pagarla in qualche modo no?

Propongo quindi l'autocoscienza come soluzione al problema...niente di più facile.

Saluti.

Pier Paolo
Inviato il: 14/12/2006 18:17
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  •  bandit
      bandit
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#18
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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hey Lame, lo sapevo che sei un signore e l'avrei passata liscia ! no, non ti sto prendendo in giro: usi un linguaggio molto corretto, argomenti quello che dici...te lo riconosco volentieri.
ma qui sta il punto: c'è la forma e c'è la sostanza.
se io dico a uno: "è solo un mio parere ma secondo me tu dovresti venire appeso per le palle e preso a calci in faccia, ma ripeto, è solo una mia modesta opinione e te la argomento pure...", può darsi che iddu s'incazzi anche se in fin dei conti ho solo espresso un mio parere.
ho estemizzato, ma siamo sempre lì: tu vorresti limitare con l'apparato sopressivo/sanzionatorio dello stato la libertà di fare e di consumare pubblicità. non ti limiti a a raccomandare una linea di condotta, o cercare di convincere: ci vuoi mettere la forza della legge. nella forma sarai corretto, ma nella sostanza quello che esprimi è l'esercizio di una prepotenza.
Inviato il: 14/12/2006 18:20
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#19
Sono certo di non sapere
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Da ROMA
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Possiamo dire che la pubblicità ha influenza su chi ha i soldi e può permettersi di comprare tutto quello che gli piace?
Chi non ce li ha o ruba,o spaccia o imbroglia o si mercifica per acquistare e far girare l'economia.
Allora evidentemente la pubblicità è un ingranaggio per altre finalità oltre quelle consumistiche di mercato:
- competizione tra individui;
- omologazione
- creazione di bisogni
- induzione a sensi di colpa
- sopravvento del più forte e del più astuto
- abolizione dei ceti medi
- separazione tra gramigna e grano
- guerra tra poveri
- riduzione popolazione mondiale (soluzione finale)
Ho cercato di interpretare quello che vuoi dire Lame,ma vietare la pubblicità creerebbe un ulteriore problema: la disoccupazione generale.
Come dice il Maestro dobbiamo deciderci non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca!
E poi dove lo mettiamo il libero arbitrio?
Soluzione: ??????????

Ps: io sono una di quelle che non acquista per pubblicità ne prodotti pubblicizzati perchè sò che la pubblicità me la pago da sola nel prezzo finale dell'articolo
devo sentirmi in colpa per qualche disoccupato?
Inviato il: 15/12/2006 12:55
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  •  bandit
      bandit
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#20
Dubito ormai di tutto
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"devo sentirmi in colpa per qualche disoccupato?"
+++++++++
non per quello, bensì (se proprio vuoi ) perchè potresti indebolire la convinzione di Lame e altri che i comportamenti siano determinati solo dal carosello e le persone non abbiano capacità di scegliere.
Inviato il: 15/12/2006 13:12
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#21
Sono certo di non sapere
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la pubblicità ha influenza su chi ha i soldi e può permettersi di comprare tutto quello che gli piace?

Uh?

Chi non ce li ha o ruba,o spaccia o imbroglia o si mercifica per acquistare e far girare l'economia.
Allora evidentemente la pubblicità è un ingranaggio per altre finalità oltre quelle consumistiche di mercato:


Sarà anche evidente, ma a me il nesso logico di questo passaggio sfugge completamente.
Inviato il: 15/12/2006 13:14
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#22
Sono certo di non sapere
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Pax,hai ragione sono stata un po' contorta,volevo dire che siccome le vendite vanno bene nel complesso,significa che o siamo un popolo di tutti ricchi e pochissimi poveri,o che tra i "ricchi" dobbiamo inserirci anche i meno agiati che per acquistare incrementano la delinquenza,il lavoro sommerso e quant'altro.
Sono stata più chiara?
Inviato il: 15/12/2006 13:24
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#23
Sono certo di non sapere
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Sono stata più chiara?

Mica tanto... ora mi sfugge il nesso con la pubblicità.

Inviato il: 15/12/2006 13:30
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#24
Sono certo di non sapere
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Esempio: la pubblicità fà tendenza,crea mode bisogni,tipo i telefonini. Io figlio di un disoccupato o di un modesto lavoratore che non arriva a fine mese,voglio anch'io il mio bel telefonino perchè non sono da meno di un altro,allora che faccio?
lo scippo,mi vado a prostituire così rimedio i soldi per compralo,oppure spaccio un po' di droga per rimediare soldi e così via.....
Adesso è più chiaro? Scusatemi ma oggi ho un forte mal di testa
Inviato il: 15/12/2006 13:38
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#25
Mi sento vacillare
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Citazione:
Decidersi, puttanissima miseria, decidersi...



lo dico anch'io... vedere e riconoscere il problema è il primo passo verso l'autocoscienza, che abbiamo detto essere l'unico antidoto verso i persuasori "occulti".


Citazione:
Esempio: la pubblicità fà tendenza,crea mode bisogni,tipo i telefonini. Io figlio di un disoccupato o di un modesto lavoratore che non arriva a fine mese,voglio anch'io il mio bel telefonino perchè non sono da meno di un altro,allora che faccio?



generalmente si fanno rate... "compri oggi e paghi fra 6 mesi", e aumentano i debiti e partono i pignoramenti e si perdono le case e le finanziarie ingrassano.
Inviato il: 15/12/2006 14:14
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#26
Mi sento vacillare
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Citazione:
ho estemizzato, ma siamo sempre lì: tu vorresti limitare con l'apparato sopressivo/sanzionatorio dello stato la libertà di fare e di consumare pubblicità. non ti limiti a a raccomandare una linea di condotta, o cercare di convincere: ci vuoi mettere la forza della legge. nella forma sarai corretto, ma nella sostanza quello che esprimi è l'esercizio di una prepotenza.


Bhe bandit,
io non me la prendo con chi usa le parole come hai fatto tu, ma solo perché comprendo che non sempre si ha l'impeto di rispondere con più efficacia.
Mi sembrava solo che la tua poteva essere (se fatta in modo più accorto) una risposta più efficace.

Il mio appunto era esortativo. Personalmente ciò che sopporto poco é che si voglia "tagliare" corto.
Sono le risposte abbozzate, quelle che vorrebbero interrompere l'argomento, disfarsene con facilità con un "vaffa..." e senza chiarire oltre, come se fossero argomenti e pareri sciocchi o inopportuni.

Io ho sempre la posizione del curioso. Se mi dici qualcosa che é distante, voglio sapere perché é distante, mi pongo nei tuoi confronti con curiosità, cercando di fare emergere il tuo disappunto, per capire se e quanto regge il confronto.

Poi capita spesso che dall'altra parte ci sia solo una posizione emotiva, la classica "casa senza le fondamenta".
Ma di questo non posso farmene una colpa, no?
Inviato il: 15/12/2006 15:08
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#27
Mi sento vacillare
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Da vacu°u(m)
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Pax più ti leggo
e più comprendo che forse ti mancano un po' di basi di spicologia moderna.

La psicologia non é più da 100 anni quella di Freud, e la parte più interessante é quella sviluppata nei centri militari.

Tutta la pubblicità moderna, come branca del marketing di una azienda tipo, viene sviluppata su strategie di stampo militare. Ma questo é considerato normale, ed é naturalmente parte degli studi che vengono seguiti nei corsi di economia aziendale universitaria (e simili), dove facilmente si trovano i testi di Sun Tzu, associati a quelli di neuroscienze, psicologia comportamentale e della comunicazione.

Vi sono diverse scuole di pensiero, più o meno aggressive, ma il punto é che tutte fanno capo a ciò che si sa (di certo) utile e necessario per penetrare il mercato e imporre il prodotto. Sono tutte tecniche (lo ripeto) di derivazione militare, non hanno quindi come fine il bene del cliente.

Nei mercati delle borse internazionali si usa dire con un apparente ossimoro che "é il prodotto che fa il mercato". Questo in un ormai assodato e funzionale sistema di "propaganda" o "pubblicità" (che serve occasionalmente anche come strumento politico) elastico e riadattabile a scopi diversi, permette di creare un consenso, attorno
qualunque cosa, a patto che sia sconosciuta.

Infatti l'unica pecca del sistema é che funziona bene fint'anto che la materia trattata é nuova o poco conosciuta.
Inviato il: 15/12/2006 15:38
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Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#28
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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e più comprendo che forse ti mancano un po' di basi di spicologia moderna.

Invece secondo me a te manca qualche rotella, ti va bene questo modo di discutere?

A me no, quindi la chiudo qui.
Inviato il: 15/12/2006 16:18
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  •  bandit
      bandit
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#29
Dubito ormai di tutto
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"Tutta la pubblicità moderna, come branca del marketing di una azienda tipo, viene sviluppata su strategie di stampo militare. Ma questo é considerato normale, ed é naturalmente parte degli studi che vengono seguiti nei corsi di economia aziendale universitaria"
++++++++
urka, e se un obiettore di coscienza si laurea in economia ?
Inviato il: 15/12/2006 17:02
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA 3: PUBBLICITA'
#30
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generalmente si fanno rate... "compri oggi e paghi fra 6 mesi", e aumentano i debiti e partono i pignoramenti e si perdono le case e le finanziarie ingrassano.

centrato uno dei punti da me segnalati -abolizione dei ceti medi !
Al disoccupato e nulla tenente il finanziamento non viene concesso !
Inviato il: 15/12/2006 18:35
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