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  Libero Arbitrio Confutato?

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  •  Redazione
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Re: Libero Arbitrio Confutato?
#20
Webmaster
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Gandalf: "Ma ho scelto liberamente di mangiarlo??"

"scelto liberamente" è un ossimoro!!!

Quello che sto cercando di dire da ieri è che "scegliere" SIGNIFICA GIA' esercitare il proprio libero abitrio, indipendentemente da CHE COSA tu scelga (e quindi dal MOTIVO per cui tu lo fai).

In ogni caso la mia era una risposta a Marcotoldo, che mi chiedeva perchè secondo me il L.A. è un falso problema.
Inviato il: 31/1/2007 12:48
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  •  shevek
      shevek
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#19
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 27/4/2005
Da Napoli
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Salut y Libertad a todos...


Mi sembra che le obiezioni postate a favore di una qualche forma, più o meno ampia, di libero arbitrio non abbiano grossa consistenza. Tutti i giorni, quando usciamo da casa, prendiamo le scale o l'ascensore e non ci gettiamo dalla finestra (a meno che non vogliamo suicidarci, nel qual caso facciamo il contrario: nessuno ha mai tentato di suicidarsi scendendo le scale...). Siamo, infatti, perfettamente convinti dell'ineluttabilità del rapporto causa-effetto.

Quando, però, ragioniamo sui nostri comportamenti, ci sentiamo diversi, "liberi" di comportarci in un modo o nell'altro. Dov'è la differenza? Nella minore complessità della catena causale che dobbiamo ricostruire. Nel primo caso, basta ragionare sulla legge di caduta dei gravi e sulla resistenza dei materiali. Nel secondo caso, la complessità del nostro cervello da un lato, i limiti di una retroazione conoscitiva sullo stato della nostra coscienza dall'altro, ci impediscono di riconoscere facilmente il rapporto causa-effetto. Di qui il senso di "libertà" che proviamo.

La questione "responsabilità", allora, è molto complessa. Da un certo punto di vista, strettamente fisico, nessuno è responsabile delle sue azioni più di una pietra che cade. Da un altro punto di vista, invece, indubbiamente esistono azioni che si fondano sul raggiungimento di un bisogno specifico e che, per ottenerlo, riducono gli altri esseri umani a meri strumenti per l'ottenimento di esso; altre, invece, hanno valore in sé e mettono su di un piano di parità tutti gli esseri umani.

Chi attua quest'ultimo genere di comportamenti (che noi definiamo "morali" "eticamente corretti", ecc,), certo, dal primo punto di vista, non può godere di particolari riconoscimenti rispetto a chi si comporta diversamente. Si può (anzi, si DEVE, dal punto di vista morale) però instaurare una logica del "come se": si deve ragionare, insomma, come se fossimo liberi, completamente responsabili delle nostre azioni e, conseguentemente, valutare negativamente, p. e., chi violenta una donna e positivamente chi, correndo rischi, gli impedisce l'azione,


Shevek
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"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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Inviato il: 31/1/2007 12:22
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#18
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/2/2006
Da TERRA DI MEZZO
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MASSIMO:

Provo a spiegarmi meglio utilizzando l’esempio del panino:

Gandalf entra in una stanza dove su un tavolo c’è un panino al prosciutto: lo guarda e in quel momento decide di mangiarlo.

Mentre mangia pensa: “Ma ho scelto liberamente di mangiarlo??”
Per essere sicuro di saperlo Gandalf dovrebbe poter non mangiare il panino nel momento stesso (e quindi a parità di condizioni del momento) in cui ha deciso di mangiarlo.
Ma ciò non è possibile perché la situazione precedentemente vissuta (stando al nostro comune percepire e sentire) è unica e irripetibile, quindi le condizioni in essere nel momento in cui Gandalf ha scelto di mangiare il panino non saranno mai più identiche in nessun altro momento e quindi la certezza che la scelta presa sia stata libera non la si può logicamente avere.
Massimo, non potrai MAI avere parità di input perché le condizioni a contorno variano continuamente e così le condizioni date al momento della scelta….. Per cui non si può avere la certezza logica della libertà della scelta compiuta. E’ una deduzione logica che però può essere verificata sempre: mentre scrivo il mio umore cambia, la temperatura della stanza cambia, la digestione avanza, l’ambiente che mi circonda muta e tutti questi cambiamenti (micro o macro che siano) fanno si che la scelta di non mangiare il panino fatta anche un secondo dopo la scelta di mangiarlo non può essere stata presa nelle identiche condizioni, quindi non posso affermare con certezza che la mia scelta è stata libera……
_________________
Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
Inviato il: 31/1/2007 11:52
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  •  Davide71
      Davide71
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#17
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao a tutti, io ho spesso avuto la tentazione di postare qualcosa sul tema del libero arbitrio, e me ne sono sempre astenuto perché sapevo che mi impelagavo in un problema che non finiva più.
Caro Franco8, tu dici che il libero arbitrio può essere illusorio? Forse hai ragione, ma "illusorio" non significa "inesistente", soltanto "ingannatore".
Per esempio il tempo é un illusione. Infatti il passato non esiste più, il futuro non esiste ancora, esiste solo il presente! Che però non siamo (più) in grado di cogliere. Possiamo però dire che il tempo non esiste? Io non me la sento proprio, perché dovrei dare alla parola "esistere" un significato che nel linguaggio comune non ha. Piuttosto penso che l'esistenza é illusoria! Cioè "l'apparenza inganna".
------------------
X Marcotoldo,

Certamente un materialista coerente deve essere un determinista assoluto, ma questo dovrebbe farti suonare un campanello d'allarme nei confronti del materialismo...
Il problema é che, se continui a pensarla così, finisci per cessare veramente di avere una volontà, e quindi, nel tuo caso, avresti perfettamente ragione.
Perché se pensi di essere una reazione chimica, e perciò non responsabile delle tue azioni, stai semplicemente pensando di essere un "momento" di una serie di reazioni chimiche.
Non un soggetto reale. In sostanza stai dicendo che non esisti, e che il tuo corpo si muove ma dentro non c'é nulla che lo faccia muovere per uno scopo.
Il bello é che potresti anche avere ragione! Potresti essere uno zombie, oppure una macchina molto sofisticata...
_________________
Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 31/1/2007 11:51
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  •  franco8
      franco8
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#16
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

... senza una precisa definizione delle parole, i termini del discorso perdono ogni valore, e lo perde anche un qualunque tentativo di costruirci su un ragionamento.

Assolutamente sì.
-------------
Ma, secondo me è la logica del tutto/niente che non è applicabile, che ci porta fuori strada.
Sono i concetti "assoluti" che portano a paradossi.
Siamo liberi o no? in parte sì e in parte no.
siamo consapevoli e coscienti delle conseguenze delle nostre azioni? Non di tutte le azioni e non di tutte le conseguenze.
Siamo responsabili di quel che siamo? Se il nostro "essere" è mutabile, sì, lo siamo almeno in parte...

Non vorrei essere troppo banale...
Non compiamo "vere" scelte? Il libero arbitrio è solo una nostra illusione?
Beh... allora potrebbe essere una illusione la nostra stessa esistenza.
Quindi, ad esempio, è già stato scritto quali calzini mi metterò domani? O non posso cambiare idea?
Non saprei... Ma credo di poter cambiare idea anche all'ultimo minuti... Credo di poter cambiare le mie decisioni "coscientemente" o inconscientemente.. perché ho saputo qualcosa che prima non sapevo o, solamente perché mi "gira" così...
Proprio come noi "sperimentiamo" il fatto di esistere.. E non abbiamo bisogno di dimostrarlo... "sperimentiamo" la possibilità di scegliere e di poter cambiare idea...
Sperimento ogni mattina la possibilità di cambiare idea sui calzini da mettere... anche a caso... Mi rifiuto di credere che questa "scelta" sia scritta da qualche parte...
Se "sappiamo" di esistere, se "sappiamo" che il mondo e gli altri esistono.. lo sappiamo per conoscenza "diretta" (o per "fede" , se vogliamo) ... Non occorre che qualcuno ce lo dimostri.
Secondo me lo stesso vale per il nostro (limitato) libero arbitrio.
...E per la nostra (limitata) responsabilità (Anche se poi.. non è che sia chiaro come la definiamo..)

Cassandra! Mi associo!
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 31/1/2007 11:09
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  •  Cassandra
      Cassandra
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#15
Dubito ormai di tutto
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Nella vita mi hanno sempre tutti considerato "estremamente intelligente".

Leggere voi mi fa spesso sentire un'imbecille.

Ve ne sono grata.
_________________
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Inviato il: 31/1/2007 10:30
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  •  Redazione
      Redazione
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#14
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GANDALF: "Massimo, dal punto di vista puramente filosofico e logico, per ammettere la libertà di scelta e il libero arbitrio devi ammettere che a fronte di una scelta "effettuata" (scelta A) rispetto a una scelta "scartata" (scelta B) tu abbia in potenza la possibilità di scegliere B a parità di condizioni."

Non ti capisco. Cosa intendi per parità di condizioni? Non c'è nessun bisogno di "tornare indioetro", perchè ho già detto che a parità di input, e di sistema (algoritmo, modo di ragionare, singolo individuo), l'output sarà SEMPRE lo stesso.

Ma non è la scelta A rispetto alla B che ti rende libero, è il fatto di aver scelto.

Se puoi scegliere fra mangiare un panino e non mangiarlo, eserciti il libero arbitrio. Se ti si apre una botola sotto il culo no. Fine.
Inviato il: 31/1/2007 10:18
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#13
Mi sento vacillare
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Citazione:

Redazione ha scritto:
"Scegliere" significa "optare per una alternativa A piuttosto che per una B", giusto?

E' quindi implicito che nell'operazione di "scegliere" il soggetto valuterà i pro e i contro - lo dice la parola stessa - e non c'è quindi nulla di filosoficamente "scandaloso" in questo. E' altrettanto ovvio che un determinato set di parametri (input), a parità di sistema, darà sempre lo stesso output.

Per cui, se hai fame sceglierai inevitabilmente di mangiare il panino che hai davanti, piuttosto che di non mangiarlo. Se però sai che il panino è avvelenato, sceglierai di NON mangiarlo nonostante tu abbia fame. Se però a tua volta hai fame ma hai deciso di suicidarti, allora lo mangerai con gusto ancora maggiore. E' ovvio, e non ci piove.

Ma è proprio di fronte a questa "ovvietà" che scatta il meccanismo sbagliato, e si confonde questo presunto "obbligo" di scegliere una certa cosa con una "mancanza di libero arbitrio". Ma la libertà di decidere è già stata esercitata nel momento stesso di farlo, INDIPENDENTEMENTE dalla scelta specifica.

E' l'AZIONE dello scegliere che costituisce il libero arbitrio, è la valutazione stessa delle variabili in gioco, e non l'eventuale risultato di quella scelta.

Hai potuto decidere liberamente, in ciascun caso, se mangiare quel panino o meno? Benissimo, indipendentemente dalla scelta che hai fatto - e che non mi interessa minimamente conoscere - in ciascun caso hai esercitato il tuo libero arbitrio.

Chissenefrega delle tue motivazioni, di tuoi condizionamenti, del tuo livello di autolesionismo, dei tuoi percorsi mentali… ognuno ha i suoi, e sono tutti diversi gli uni dagli altri. Ma quello fa parte della psicologia dell'individuo e casomai della sociologia, ma non certo della filosofia.

(Se invece stai volando a diecimila metri, e di colpo ti si apre una botola sotto le chiappe, tu precipiti nel vuoto e non puoi farci nulla. In quel caso non hai avuto la possibilità di esercitare il tuo libero arbitrio). Fine del problema (che infatti per me non esiste).



Massimo, dal punto di vista puramente filosofico e logico, per ammettere la libertà di scelta e il libero arbitrio devi ammettere che a fronte di una scelta "effettuata" (scelta A) rispetto a una scelta "scartata" (scelta B) tu abbia in potenza la possibilità di scegliere B a parità di condizioni.
Ma non si può tornare indietro e scegliere B perchè le condizioni "a contorno" che ti hanno prima spinto verso A sono irrimediabilmente (anche se infinitesimamente) cambiate e quindi il Massimo che dopo aver scelto A si riposiziona davanti alla scelta tra A e B e sceglie B non ha le stesse condizioni che aveva quando la prima volta ha scelto A....
Tu saresti diverso, l'ambiente sarebbe diverso, l'esperienza della scelta A ti avrebbe cambiato, quindi la ripetibilità dell'evento non avrebbe le stesse condizioni e quindi ci si troverebbe di fronte non più alla scelta tra A e B ma tra A1 e B1.....oppure il soggetto non è più il Massimo di A e B ma Massimo1 infinitesimamente cambiato dalla scelta A....
Non si può quindi affermare con certezza che la scelta di A fosse in potenza concessa quanto la scelta di B........
_________________
Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
Inviato il: 31/1/2007 7:41
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  •  Redazione
      Redazione
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#12
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MARCOTOLDO: Citazione:
Responsabilità: è quella cosa per cui tu, io, e tutti quanti possiamo venire giudicati, condannati e puniti, dagli altri o da Dio (o da chi altri preferisci).
Non basta. C'è una bella differenza fra essere giudicati dalla società, oppure giudicare noi stessi (per non parlare poi di "Dio"). Sicuramente Rumsfeld si sente con la coscienza a posto per il mezzo milione di morti che ha provocato, mentre qualcun altro potrebbe avere da ridire. Nel momento in cui introduci il concetto di "giudizio", devi anche rapportarlo ad un preciso ordine etico-morale.

Come vedi, senza una precisa definizione delle parole, i termini del discorso perdono ogni valore, e lo perde anche un qualunque tentativo di costruirci su un ragionamento. Per questo motivo non si può rispondere "sì" o "no" alla tua domanda finale: "Vuoi forse dirmi che non concordi con me quando affermo che non siamo responsabili di ciò che siamo?"

Responsabili di fronte a chi? E soprattutto, rispetto a QUALE ordine etico-morale? A sentire Bertrand Russell, ad esempio, "nell'universo non esistono valori morali".

Citazione:
I fatti sono fatti. Le parole, nella maggior parte dei casi, li confondono invece di chiarirceli meglio. Il problema sta nel linguaggio, non nelle cose.

È un modo per dire che ti ho messo confusione?
Stavo già male prima di conoscerti, grazie . Parlavo delle "parole" in generale, intese come linguaggio, e non del tuo discorso specifico, Il mio era solo un tentativo di dire in un modo diverso la stessa cosa di prima.

Citazione:
È un "falso problema" perché concordi con me che il Libero Arbitrio è un pregiudizio, o c'è un altro motivo?
Visto che preferisci limitare la discussione al piano razionale, escludendo quello metafisico, per me il problema è ancora più inesistente. Cerco di spiegare il perchè, ma per farlo bisogna appunto partire dalle definizioni, se no non se ne esce.

"Scegliere" significa "optare per una alternativa A piuttosto che per una B", giusto?

E' quindi implicito che nell'operazione di "scegliere" il soggetto valuterà i pro e i contro - lo dice la parola stessa - e non c'è quindi nulla di filosoficamente "scandaloso" in questo. E' altrettanto ovvio che un determinato set di parametri (input), a parità di sistema, darà sempre lo stesso output.

Per cui, se hai fame sceglierai inevitabilmente di mangiare il panino che hai davanti, piuttosto che di non mangiarlo. Se però sai che il panino è avvelenato, sceglierai di NON mangiarlo nonostante tu abbia fame. Se però a tua volta hai fame ma hai deciso di suicidarti, allora lo mangerai con gusto ancora maggiore. E' ovvio, e non ci piove.

Ma è proprio di fronte a questa "ovvietà" che scatta il meccanismo sbagliato, e si confonde questo presunto "obbligo" di scegliere una certa cosa con una "mancanza di libero arbitrio". Ma la libertà di decidere è già stata esercitata nel momento stesso di farlo, INDIPENDENTEMENTE dalla scelta specifica.

E' l'AZIONE dello scegliere che costituisce il libero arbitrio, è la valutazione stessa delle variabili in gioco, e non l'eventuale risultato di quella scelta.

Hai potuto decidere liberamente, in ciascun caso, se mangiare quel panino o meno? Benissimo, indipendentemente dalla scelta che hai fatto - e che non mi interessa minimamente conoscere - in ciascun caso hai esercitato il tuo libero arbitrio.

Chissenefrega delle tue motivazioni, di tuoi condizionamenti, del tuo livello di autolesionismo, dei tuoi percorsi mentali… ognuno ha i suoi, e sono tutti diversi gli uni dagli altri. Ma quello fa parte della psicologia dell'individuo e casomai della sociologia, ma non certo della filosofia.

(Se invece stai volando a diecimila metri, e di colpo ti si apre una botola sotto le chiappe, tu precipiti nel vuoto e non puoi farci nulla. In quel caso non hai avuto la possibilità di esercitare il tuo libero arbitrio). Fine del problema (che infatti per me non esiste).
Inviato il: 31/1/2007 6:54
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  •  marcotoldo
      marcotoldo
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#11
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Redazione ha scritto:
La chiave è tutta qui: prima di dire "io non sono responsabile", bisognerebbe gentilmente definire "responsabilità".

Responsabilità:
è quella cosa per cui tu, io, e tutti quanti possiamo venire giudicati, condannati e puniti, dagli altri o da Dio (o da chi altri preferisci).

Citazione:

I fatti sono fatti. Le parole, nella maggior parte dei casi, li confondono invece di chiarirceli meglio.
Il problema sta nel linguaggio, non nelle cose.

È un modo per dire che ti ho messo confusione?

Citazione:

PS: Volendo poi rivedere la questione del libero arbitrio (che per me è un falso problema tout-court), bisognerebbe intanto separare le due diverse valenze che contiene:
Una è quella squisitamente "fisica", materialistica, o "statistica": Ho svoltato a destra, ma potevo davvero svoltare a sinistra, visto che sto andando a casa di mia mamma, e mia mamma sta da quella parte?
L'altra è quella "temporale/religiosa": ma se tutto è "già scritto" (Agostino vs. Protestanti) io non ho colpe.
Come mai invece viaggiano sempre mescolate l'una all'altra, creando la confusione che non dovrebbe affatto esserci?

È un "falso problema" perché concordi con me che il Libero Arbitrio è un pregiudizio, o c'è un altro motivo?
Non c'è nessuna mescolanza, perché io non ho trattato nessuna metafisica, nessun aspetto religioso, nessun destino scritto...

Citazione:

Aggiungo un ragionamento a parte. MARCOTOLDO dice: "Se tutto è determinato non c'è libera scelta."
Ne siamo così sicuri? O vogliamo prima definire "tutto", e poi "determinato"? Non sto giocando con le parole. Faccio un esempio:
Una troupe cinematografica si trova un giorno sul set per girare la "scena 25" del film "Il mistero di Vigevano".
Ma la sceneggiatura l'ha scritta un certo Antonioni, che come è noto odia scrivere dettagliatamente in anticipo, per cui alla scena 25 del copione si legge solamente :
"Interno giorno, salotto - Giorgio sta litigando con Anna su quale scuola scegliere per il loro figlio. Lui sostiene le scuole private, Anna è irremovibile sulla scuola pubblica. La discussione si conclude con un nulla di fatto."
Nient'altro. A questo punto sta agli attori, che si sono nel frattempo immedesimati al meglio nei personaggi di Giorgio e Anna (ne hanno cioè "assorbito le motivazioni", e quindi i "precondizionamenti") condurre liberamente il dialogo.
La scena che ne esce - cioè "il modo" in cui viene effettivamente recitata, le parole e i toni che saranno usati - è frutto o no del libero arbitrio?
(Calcola che mille coppie di attori diversi reciterebbero la scena in mille modi diversi).

"Tutto" è l'insieme totale dei fenomeni fisici.
"Determinato" significa che questi fenomeni fisici non dipendono dal CASO, ma sono determinati a loro volta dai fenomeni precedenti.

Il tuo esempio non è pertinente, perché:

1. Ammetti che gli attori RISPETTINO la trama (determinata e non libera),
2. Sbagli nel ritenere "libere" le scelte degli attori, poiché già in partenza si sà quali risultati devono ottenere,
3. Sbagli nel ritenere che la "libera" recitazione (che varia con l'individuo) sia da considerare come prova della "libertà" di scelta degli attori, in qunto arriveranno agli stessi risultati.

La libertà di recitare in un modo anziché in un altro, è dovuta sia alle caratteristiche fisiche dell'attore che alla sua esperienza.
Vuoi forse dirmi che non concordi con me quando affermo che non siamo responsabili di ciò che siamo?
Inviato il: 31/1/2007 1:32
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#10
Sono certo di non sapere
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optare tra due paletti per me è scelta e non libero arbitrio ecco perchè per illudermi di essere "libera" me ne sono costruita da sola molti
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 31/1/2007 0:13
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  •  Redazione
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Re: Libero Arbitrio Confutato?
#9
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Aggiungo un ragionamento a parte. MARCOTOLDO dice: "Se tutto è determinato non c'è libera scelta."

Ne siamo così sicuri? O vogliamo prima definire "tutto", e poi "determinato"? Non sto giocando con le parole. Faccio un esempio:

Una troupe cinematografica si trova un giorno sul set per girare la "scena 25" del film "Il mistero di Vigevano".

Ma la sceneggiatura l'ha scritta un certo Antonioni, che come è noto odia scrivere dettagliatamente in anticipo, per cui alla scena 25 del copione si legge solamente :

"Interno giorno, salotto - Giorgio sta litigando con Anna su quale scuola scegliere per il loro figlio. Lui sostiene le scuole private, Anna è irremovibile sulla scuola pubblica. La discussione si conclude con un nulla di fatto."

Nient'altro. A questo punto sta agli attori, che si sono nel frattempo immedesimati al meglio nei personaggi di Giorgio e Anna (ne hanno cioè "assorbito le motivazioni", e quindi i "precondizionamenti") condurre liberamente il dialogo.

La scena che ne esce - cioè "il modo" in cui viene effettivamente recitata, le parole e i toni che saranno usati - è frutto o no del libero arbitrio?

(Calcola che mille coppie di attori diversi reciterebbero la scena in mille modi diversi).
Inviato il: 31/1/2007 0:01
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  •  Redazione
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Re: Libero Arbitrio Confutato?
#8
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Citazione:
ma nemmeno per sogno !
io sono indisciplinato, e non è mica colpa mia !
Grande Bandit!!!!

___

Seriamente: Io non conosco nè Spinoza nè Schopenhauer, ma penso che il dilemma posto da questa discussione sia solo apparente.

La chiave è tutta qui: prima di dire "io non sono responsabile", bisognerebbe gentilmente definire "responsabilità".

Responsabilità di fronte a chi? Al resto della società? Al tuo codice morale? A Dio per chi ci crede, al Signor Principio Antropico per chi non lo fa?


I fatti sono fatti. Le parole, nella maggior parte dei casi, li confondono invece di chiarirceli meglio.

Il problema sta nel linguaggio, non nelle cose.

+++

PS: Volendo poi rivedere la questione del libero arbitrio (che per me è un falso problema tout-court), bisognerebbe intanto separare le due diverse valenze che contiene:

Una è quella squisitamente "fisica", materialistica, o "statistica": Ho svoltato a destra, ma potevo davvero svoltare a sinistra, visto che sto andando a casa di mia mamma, e mia mamma sta da quella parte?

L'altra è quella "temporale/religiosa": ma se tutto è "già scritto" (Agostino vs. Protestanti) io non ho colpe.

Come mai invece viaggiano sempre mescolate l'una all'altra, creando la confusione che non dovrebbe affatto esserci?
Inviato il: 30/1/2007 22:36
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  •  bandit
      bandit
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#7
Dubito ormai di tutto
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Da
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"CHIUNQUE non condivide le mie affermazioni è pregato di commentare nel seguente modo:
1. riportare l'affermazione che non si condivide (le ho numerate apposta per facilitarvi il compito)
2. spiegare PERCHÈ non si condivide ciò
3. RICORDARSI DI PORTARE PROVE a sostegno della propria tesi"
++++++++++++++
ma nemmeno per sogno !
io sono indisciplinato, e non è mica colpa mia !
però forse poi mi pento.
umh..pentimento e senso di colpa c'entrano qualcosa ?
Inviato il: 30/1/2007 19:26
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  •  shevek
      shevek
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#6
Dubito ormai di tutto
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Da Napoli
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Salut y Libertad a todos...


Da Spinoziano di ferro, ovviamente mi ritrovo con la sostanza delle argomentazioni del post iniziale. Dal punto di vista empirico, del nostro vissuto soggettivo, il "libero arbitrio" è reinterpretabile come una funzione (inevitabile) della nostra finitezza: se siamo, come siamo, una variabile finita di una catena causale infinita, non saremo mai in grado di coglierla nella sua interezza ed avremo, inevitabilmente, la sensazione di una libera scelta nella maggior parte delle nostre azioni. Le tesi di "Godel, Escher, Bach. Un'Eterna Ghirlanda Brillante" citate non tolgono e non mettono: spostano solo il problema di un livello.


Shevek
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Re: Libero Arbitrio Confutato?
#5
Dubito ormai di tutto
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Da Arkadia-spazio profondo
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Consiglio a tutti di leggere il libro "Godel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante" di Douglas Hofstadter (libro che non dovrebbe mai mancare nelle conversazionisull'intelligenza umana, il libero arbitrio e l'intelligenza artificiale).
Riflettiamo: prima di vedere se esista o no il "libero arbitrio", bisogna vedere cosa si intende come "libero arbitrio".
Quando compiamo una scelta, i nostri neuroni non sono "in stato incerto".
L'"incertezza" è una propietà strettamente di alto livello, ovvero di software.
Gli aggregamenti di "messaggi" (cariche elettriche) neuronali, noti come "simboli primari" sono "determinati".
Ma i "simboli secondari" (simboli di simboli)modificano sè stessi,sono autoreferenziali (ma in maniera indiretta, quindi sensata).
Un simbolo che si modifica da sè, lo definamo "libero"?
Inviato il: 30/1/2007 16:42
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  •  marcotoldo
      marcotoldo
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#4
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Davide71 ha scritto:
Sono CONDIZIONATE, non dipendenti. Mica siamo delle macchine. E' appunto la presenza di una volontà che genera tutta la discussione sul libero arbitrio.

Dipendenti.
La "volontà" è un pregiudizio.
O non siamo reazioni chimiche?

Citazione:
Davide71 ha scritto:
Se tu perdessi il telefonino e dicessi: "Non é colpa mia perché non l'ho scelto io, me l'ha regalato al mia fidanzata" pensi che sarebbe una scusa accettabile?

Sì, e nessuno sarebbe responsabile di ciò.
Neppure io, perché non perdo telefonini tanto per il gusto di perderli.

Citazione:
Davide71 ha scritto:
Il tuo carattere e le tue esperienze sono come una macchina. Tu non l'hai magari scelta, ma come si dice in gergo: "L'hai voluta la bici? E allora pedala!". Anche se non l'hai voluta...

Scusa, ma non ti seguo. Ammetti che il nostro carattere e le nostre esperienze "sono come una macchina", ma no capisco dove vorresti andare a parare con "pedala!".
Non diventiamo responsabili di pedalare semplicemente per accettazione della bicicletta.

Citazione:
Davide71 ha scritto:
Due uomini hanno perso i genitori e sono finiti in orfanotrofio. Il primo diventa un delinquente, il secondo adotta dei bambini perché non vuole che subiscano quello che subisce lui. Saranno due cose diverse?

No, in un certo senso.
Ammenoché tu non creda nel libero arbitrio.
Entrambi hanno fatto ciò che gli sembrava più giusto. Se sono diventati due persone completamente diverse, è perché anche se sono fratelli, sono già per natura diversi, e hanno esperienze diverse.

Citazione:
Davide71 ha scritto:
Una riflessione: il determinismo é nato in ambiente religioso perché non si riesce a capire dove finisce la libertà dell'uomo e dove inizia l'onnipotenza divina.
Al di fuori di quell ambito non ha ragion d'essere.

In verità il determinismo si ritorce contro ai religiosi.
Se tutto è determinato non c'è libera scelta.

ciao
Inviato il: 30/1/2007 16:34
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Re: Libero Arbitrio Confutato?
#3
Mi sento vacillare
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Marcotoldo hai riscoperto Schopenauer con 1 secolo e mezzo di ritardo
Il mondo come volontà e rappresentazione non mi sembra sia stato ancora debunkato
_________________
"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 30/1/2007 15:40
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  •  Davide71
      Davide71
Re: Libero Arbitrio Confutato?
#2
Dubito ormai di tutto
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Ciao Marcotoldo, le tue riflessioni sono molto tenere.

#1 --> Le scelte che compiamo, sono DIPENDENTI dalla nostra esperienza, da ciò che siamo.

Sono CONDIZIONATE, non dipendenti. Mica siamo delle macchine. E' appunto la presenza di una volontà che genera tutta la discussione sul libero arbitrio.

#2 --> Noi non possiamo essere responsabili di ciò che siamo.

Concordo.

#3 --> Non siamo responsabili di ciò che facciamo.

Se tu perdessi il telefonino e dicessi: "Non é colpa mia perché non l'ho scelto io, me l'ha regalato al mia fidanzata" pensi che sarebbe una scusa accettabile?
Il tuo carattere e le tue esperienze sono come una macchina. Tu non l'hai magari scelta, ma come si dice in gergo: "L'hai voluta la bici? E allora pedala!". Anche se non l'hai voluta...
Due uomini hanno perso i genitori e sono finiti in orfanotrofio. Il primo diventa un delinquente, il secondo adotta dei bambini perché non vuole che subiscano quello che subisce lui. Saranno due cose diverse?
Una riflessione: il determinismo é nato in ambiente religioso perché non si riesce a capire dove finisce la libertà dell'uomo e dove inizia l'onnipotenza divina.
Al di fuori di quell ambito non ha ragion d'essere.
In realtà anche un materialista dovrebbe pensare che egli é frutto di reazioni chimiche ed egli stesso é una reazione chimica, ma in realtà non lo pensa! Anzi. Ad ogni piè sospinto reclama la propria libertà, soprattutto dai vincoli morali. Un po' come fai tu.
_________________
Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 30/1/2007 13:57
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  •  marcotoldo
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Libero Arbitrio Confutato?
#1
Ho qualche dubbio
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Salve a tutti.

Considerazioni preliminari:
Cataolgo immediatamente il Libero Arbitrio come pregiudizio millenario, come lo è quella fantastica entità che è chiamata dai cristiani "Dio Padre", e impongo che sia chi ci crede a dover dimostrare perché dovrei crederci io.
Ritengo affidabile qualunque libro che anche se bruciato si possa riscrivere, poiché dipendente unicamente dalla fenomenologia naturale e psicologica umana, perché saranno questi libri a fornirci un vero contributo verso la "conoscenza".

ATTENZIONE
Io non nego la capacità umana di compiere delle scelte, di arrivare a delle decisioni, ma NEGO ASSOLUTAMENTE che difronte a queste decisioni abbiamo una qualche RESPONSABILITÀ, in quanto cercherò di far comprendere che:
il MODO con cui arriviamo alle decisioni, che intuitivamente sentiamo come NOSTRE, non è in realtà dovuto alla nostra volontà, e che la nostra volontà è frutto della necessità.
In parole povere: noi abbiamo l'illusione di essere responsabili di ciò che si fà.

Obiettivo:
Ciò che voglio dimostrare è la verità più autentica che possa esistere, ma anche quella più pericolosa per la morale umana:
--> Tutti gli organismi viventi sono innocenti, sempre e comunque.
--> [TUTTI GLI UOMINI SONO INNOCENTI!]


LA MIA RIFLESSIONE
__________________________
1) Cosa significa "scegliere" e in base a cosa facciamo le nostre decisioni?
__________________________
Scegliere significa esaminare con le nostre capacità le conseguenze delle nostre azioni, e in base a ciò, fare una "decisione", vale a dire comportarsi in un modo anziché in un altro (apparentemente in maniera volontaria). In particolare il nostro comportamento non è casuale, ma siamo sottoposti al cosìdetto "principio del piacere" secondo cui cerchiamo di evitare il dolore che le conseguenze delle nostre azioni possono procurarci, e contemporaneamente proviamo a soddisfare i nostri impulsi istintuali, di qualunque specie siano, divinizzati o meno.
Quindi il criterio di scelta non può (già) essere qualcosa di casuale, ma estremamente dipendente dalla condizione in cui si sceglie, dalle alternative che ci si presentano e dal particolare modo individuale di affrontare problemi diversi.
C'è una assoluta dipendenza di tale scelta con il complesso di modi di agire acquisiti con l'ESPERIENZA.

#1 --> Le scelte che compiamo, sono DIPENDENTI dalla nostra esperienza, da ciò che siamo.

Possibile obiezione: "ma si usa anche la ragione per scegliere non solo l'esperienza!"
Quella cosa che comunemente è chiamata "ragione" è anch'essa in parte un pregiudizio.
Ma non voglio dimostrare la sua non esistenza, ma bensì considerare che se anche ci fosse questa "ragione" universale uguale per tutti gli uomini, come si potrebe spiegare il fatto che non decidiamo noi le alternative che ci si presentano?

FLUIRE NECESSARIO DEGLI EVENTI
Si possono isolare i fatti? Non sono forse un fluire continuo di eventi fin dalla nascita del'universo? Noi decidiamo oggi ciò che faremo domani, ma quante di queste scelte non dipendono da quelle che abbiamo fatto ieri?
I fatti rimangono comunque fuori dalla portata dell'individuo perché è impossibile scollegarli e isolarli.

Esempio:
State camminando per strada tranquillamente e in possesso di questa fantomatica "possibilità di scelta". Ad un certo punto vi si presenta d'avanti un tizio sconosciuto, e vi chiede di compiere una scelta tra alcune palline in suo possesso.
Adesso il fatto è questo: al di là di cosa sceglierete, se una sua pallina o di non prenderlo in considerazione e passare oltre, dovrete compiere in maniera forzata una scelta.
Avrete infinite possibilità (quasi)! Ma avete deciso VOI che vi si presentasse davanti quel tizio? NO!
Allora la scelta che farete (per quanto libera e varia possa essere) è stata forzata, poiché dipendente dalla comparsa dello sconosciuto.

____________________
2) Siamo responsabili di ciò che siamo?
___________________
Assolutamente no!
Come potremmo essere responsabili del nostro DNA, dell'epoca e del luogo in cui si nasce, dei nostri genitori e delle persone che ci circondano (da cui traiamo insegnamento e prendiamo come modello), e gli avvenimenti correlati?
Il nostro comportamento è dovuto a fattori di cui non abbiamo il benché minimo controllo.
La nostra è solo una bellissima illusione, ma non ci facciamo "da soli", è il mondo esterno a crearci.
In particolare il nostro carattere è considerato il risultato di un conflitto tra gli impulsi istintuali interni e le frustrazioni esterne. È un meccanismo di difesa, un guscio protettivo.

#2 --> Noi non possiamo essere responsabili di ciò che siamo.

COSCIENZA
Non esiste una vera separazione fra conscio e inconscio. Fra i primi principi della psicanalisi c'è il seguente: la maggior parte dei nostri processi psichici è inconscia (cioè oscura e a noi non percepibile), La coscienza deriva da questi pensieri inconsci, e ne è dipendente. Il nostro pensiero è allora di origine incoscia. Non nasce dal caso.

__________________
3) Ma se noi non siamo responsabili di ciò che siamo, come potremmo mai essere responsabili di ciò che facciamo?
__________________

Ognuno agisce in base alla propria esperienza, in base "a ciò che è".
Ognuno ha la propria scala di valori, i propri modi di fare e di scegliere, dipendenti dall'esperienza.
Non esistono comportamenti Giusti o Sbagliati, perché non esistono il Bene e il Male assoluti.
Che piaccia o non piaccia:

Se non siamo responsabili di ciò che siamo:

#3 --> Non siamo responsabili di ciò che facciamo.

Se non abbiamo la responsabilità di ciò che facciamo, siamo tutti innocenti.


CONCLUSIONE:

Non esiste quel fantomatico Libero Arbitrio, in quanto è solo un pregiudizio supportato dal fatto che ci illudiamo di essere responsabili di ciò che si è.

Non mi sono soffermato sulla "funzione" sociale importante che tiene in vita questo pregiudizio, perché non era previsto dagli obiettivi che mi sono posto. Ma è facile per una mente arguta e matura arriverci da sé.


NOTA IMPORTANTE
CHIUNQUE non condivide le mie affermazioni è pregato di commentare nel seguente modo:

1. riportare l'affermazione che non si condivide (le ho numerate apposta per facilitarvi il compito)
2. spiegare PERCHÈ non si condivide ciò
3. RICORDARSI DI PORTARE PROVE a sostegno della propria tesi
Inviato il: 29/1/2007 19:48
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