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   Politica Interna & Estera
  Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.

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Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/8/2006
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Parisi: Ritiro dall'Afghanistan? Impossibile prima del 2011

SIVIGLIA (Spagna) - Nel 2011 ci sarà una "verifica importante" della missione Isaf in Afghanistan e, per quanto riguarda l'Italia, "si può pensare per quella data ad una ridefinizione della nostra presenza in termini prevalentemente di sostegno alla ricostruzione, allo sviluppo economico e sociale". Lo ha detto a Siviglia il ministro della Difesa, Arturo Parisi, aggiungendo tuttavia che "l'uscita dall'Afghanistan coincide con la capacità del nuovo stato afgano di assumere in prima persona la responsabilità della sicurezza e della costruzione compiuta delle Istituzioni".
_________________
Inviato il: 9/2/2007 14:46
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  •  orkid
      orkid
Re: Italia via dall
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 3/2/2006
Da La Beverly Hills italiana
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Citazione:
di sostegno alla ricostruzione, allo sviluppo economico e sociale"
... il nostro

Ecchecazzo sennò qui in italia come ci arriva il gas...???

I soliti disfattisti luogocomunisti...
_________________

Autodidatta Bonsai


"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune."
Inviato il: 9/2/2007 14:52
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  •  florizel
      florizel
Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Ricatti, avvertimenti, spauracchi.

"...Parole che hanno scatenato subito le proteste e gli avvisi della sinistra radicale."

"Durissima la valutazione del segretario dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto. "Parole sorprendenti quanto inaccettabili - dice il leader comunista - il ministro Parisi ha deciso di far cadere il governo? E' così che egli intende contribuire a convincere i contrari e i dubbiosi a votare a favore del governo sulla politica estera? Cadono davvero le braccia a pensare a quanto il governo si faccia male da solo".

Altro che complottismo: si smerdano da soli.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 10/2/2007 1:22
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#4
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/8/2006
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Lascia? Macchè, raddoppia!

Parisi conferma invio aerei militari in Afghanistan

L'Italia fornirà un nuovo contributo alla missione in Afghanistan con un aereo C-130 da trasporto e due velivoli-spia senza pilota da ricognizione . Lo ha annunciato oggi da Siviglia il ministro della Difesa Arturo Parisi, come confermato dal portavoce del ministro. "La proposta lanciata dal ministro prevede due aerei da sorveglianza di tipo Uav e un C-130", ha detto il portavoce di Parisi, che si trova nella città andalusa per un incontro tra ministri dei paesi membri della Nato.




E ricordate: è urgentissimo fare una riforma delle pensioni (non le loro, attenzione), non ci sono soldi!
_________________
Inviato il: 10/2/2007 1:32
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/2/2006
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Troooppo unilaterale... Più multilaterale! ancora di più.. ancora.. più multilaterale ho detto! e orsù!

Afghanistan. D'Alema: con Ue missione piu' multilaterale

La decisione dell'Unione europea di dare la luce verde alla pianificazione di una missione per la formazione della polizia e dei giudici in Afghanistan "sottolinea il carattere multilaterale ed europeo della missione" nel Paese asiatico. Lo ha affermato il vicepremier Massimo D'Alema a margine della riunione dei ministri degli Esteri Ue, a Bruxelles.
Secondo D'Alema la missione decisa oggi dimostra "che c'è un forte impegno dell'Ue, dei singoli Paesi e non solo dei Paesi Ue membri della Nato" in Afghanistan. "L'Afghanistan è anche una missione europea, dell'Unione europea", ha concluso D'Alema.



Volete capirla o no? La missione in Afghanistan è eu-ro-pe-a! Non della sola, cattiva perché USA-monopolizzata, NATO: è europea santiddìo, quindi statevene zitti e non scassate i maroni, che è una missione di pace e ricostruzione che ha il benestare dell'Europa!
E vaccaboia, cosa tocca faticare per farla capire, aò!


..Ma ci rendiamo conto di quanto ci pigliano per i fondelli?
Inviato il: 12/2/2007 23:22
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  •  Dorian
      Dorian
Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#6
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/1/2007
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Qualcuno di voi ha capito che ci fa l'Italia in Afghanistan?
Cioè... l'Iraq aveva una sua ragione... una sua... logica... ma l'Afghanistan...?
Inviato il: 12/2/2007 23:59
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  •  yarebon
      yarebon
Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#7
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Iscritto il: 25/10/2005
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per chi crede alla storiella di Bin Laden come responsabile dell'attentato all'11 settembre, un senso l'Afghanistran ce l'ha, ma anche in quel caso, fa ridere che per catturare una sola persona (manco fosse superman) ed il suo manipolo di disperati ci sia bisogno di diversi eserciti nazionali e multinazionali.
Per quanto riguarda l'Iraq, quel conflitto è ancora più illogico di quello già inutile e dannoso dell'Afghanistan, perchè in Iraq, anche ufficialmente, non reggono più le bugie usate per sostenere il conflitto (armi di distruzione di massa o esportazione della democrazia) ed infatti per giustificare la presenza di militari americani in quella nazione si dice che non si va via altrimenti scoppierebbe la guerra civile ed infatti ora l'Iraq vive in un paradiso dove le fazioni vivono in perfetta armonia tra di loro.
Inviato il: 13/2/2007 8:47
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/3/2006
Da Ground Zero
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Citazione:

Dorian ha scritto:
Qualcuno di voi ha capito che ci fa l'Italia in Afghanistan?


Sottovaluterò il nano, ma io dietro alle sue scelte di politica estera non ci ho mai visto una logica (compreso l'episodio in cui parlò di bambini bolliti mentre rappresentanti di confindustria si trovavano in Cina). Per il resto i motivi stanno in questa cartina di globalresearch [*link].
_________________
Inviato il: 13/2/2007 9:24
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#9
Dubito ormai di tutto
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Nel frattempo, in Afghanistan...

Attacco NATO nel sud del Paese, uccisi 20 talebani.
Leader della guerriglia:a primavera pronti 200 kamikaze


Più di 20 ribelli talebani sono stati uccisi nelle ultime ore in un'incursione militare della Nato nell'area di Musa Qala, nel sud dell'Afghanistan. L'Alleanza internazionale ha reso noto che tra le vittime ci sarebbe anche un comandante locale, ma per testimoni citati dall'agenzia Xinhua il raid avrebbe fatto 30 vittime tra le quali almeno 18 civili. Un capo tribu' locale ha detto che i 18 civili erano i componenti della famiglia di Haja Qasim, proprietario del compound bombardato, mentre le altre vittime erano guerriglieri talebani.
...


Ma va tutto bene, perché è una missione multilaterale!
Inviato il: 14/2/2007 19:16
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#10
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Bush: in primavera offensiva Nato, non talebana

I talebani stanno cercando di riconquistare posizioni e gli Stati Uniti si aspettano "che i combattimenti continuino in Afghanistan", ha detto il presidente degli Stati Uniti George W. Bush parlando della guerra al terrorismo, a Washington, presso l'American Enterprise Institute.

"Nella primavera - ha detto - ci sarà una nuova offensiva ma non sarà talebana, sarà delle truppe Nato".
Per questo ha sollecitato gli altri Paesi della Nato a inviare altri soldati, così da contribuire a riempire "i vuoti di sicurezza". ...

Bush ha poi ringraziato i Paesi dell'Alleanza Atlantica impegnati nella missione in Afghanistan, sottolineando il ruolo dell'Italia che ha messo a disposizione mezzi aerei.
Bush ha citato anche l'assistenza data dagli italiani nella creazione di un Centro Legale a Kabul per l'addestramento di avvocati e magistrati.

Il presidente ha spiegato che per la campagna in Afghanistan serviranno 11,8 miliardi di dollari nei prossimi due anni.
...
in primavera sarà trasferita in Afghanistan la 173esima Brigata Aviotrasportata, di stanza a Vicenza, che era stata inizialmente destinata all'Iraq.
(continua)


Tutto con soldi nostri.. ma va sempre tutto bene, purché sia una missione multilaterale!
Inviato il: 15/2/2007 17:47
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#11
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Citazione:

_gaia_ ha scritto:
Bush: in primavera offensiva Nato, non talebana

"Nella primavera - ha detto - ci sarà una nuova offensiva ma non sarà talebana, sarà delle truppe Nato".


Oh yeah baby, macho man, noi ce l'abbiamo più lungo!

Citazione:
Bush ha poi ringraziato i Paesi dell'Alleanza Atlantica impegnati nella missione in Afghanistan, sottolineando il ruolo dell'Italia che ha messo a disposizione mezzi aerei.



Da quando in qua si ringraziano i servi?


Citazione:
Bush ha citato anche l'assistenza data dagli italiani nella creazione di un Centro Legale a Kabul per l'addestramento di avvocati e magistrati.


L'Italia spiega ed addestra ad amministrare la giustizia... le bombe non erano sufficientemente dannose?


Citazione:
Il presidente ha spiegato che per la campagna in Afghanistan serviranno 11,8 miliardi di dollari nei prossimi due anni.
...
in primavera sarà trasferita in Afghanistan la 173esima Brigata Aviotrasportata, di stanza a Vicenza, che era stata inizialmente destinata all'Iraq.
(continua)

Tutto con soldi nostri.. ma va sempre tutto bene, purché sia una missione multilaterale!



Giusto! Se lo dice D'Alema...
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Inviato il: 15/2/2007 18:39
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#12
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Comunque in merito all'annuncio di Bush su un'offensiva in primavera della NATO D'Alema ha dichiarato.


........Quanto alla nuova offensiva della Nato annunciata da Bush per la prossima primavera, il vice premier e' apparso piuttosto sorpreso. "Non ho un'idea precisa di questa offensiva che la Nato dovrebbe intraprendere", ha detto. Del resto, ha rilevato, all'ultima riunione della Nato il segretario generale "non ha annunciato nessuna offensiva. L'Alleanza, ha ricordato, e' un organismo in cui le decisioni vengono prese all'unanimita' e non ho dubbio che se qualcuno dovesse proporre un'offensiva se ne discutera'". In ogni caso, ha commentato il capo della Farnesina, "una conferenza di Bush all'American Enterprise Institute non e' precisamente l'annuncio di una decisione Nato". Per quanto riguarda l'Italia, D'Alema ha fatto presente che il governo continua a insistere per una conferenza di pace: "E' il nostro obiettivo e abbiamo detto piu' volte che lavoriamo per arrivare ad una conferenza per l'Afghanistan".

www.repubblica.it
Inviato il: 15/2/2007 22:12
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#13
Dubito ormai di tutto
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Dorian:
Citazione:
Qualcuno di voi ha capito che ci fa l'Italia in Afghanistan?
Cioè... l'Iraq aveva una sua ragione... una sua... logica... ma l'Afghanistan...?

Non posso dire di averlo capito, ma una vaga idea potrebbe venire dalla parola "gasdotto" (oltre che dalla parola "oppio"). Settori in cui sono coinvolti alla fin fine un po' tutti..
Una veloce ricerca in rete porta a questi risultati:


-- Problemi energetici e Afganistan in guerra (Peacelink.it)

(...) Nel luglio 1997, subito dopo la conquista di Kabul (25 settembre 1996), i talebani firmano un memorandum d'intesa con Pakistan, Turkmenistan e
Uzbekistan per la costruzione di un gasdotto che, attraversando l'Afghanistan, dovrebbe portare fino in Pakistan il gas naturale del Caspio. Si incomincia anche a progettare un oleodotto Caspio-Pakistan che, per un ampio tratto, dovrebbe seguire lo stesso "corridoio" del gasdotto.
Il 27 ottobre 1997: sette compagnie petrolifere e il governo del Turkmenistan costituiscono il consorzio Central Asia Gas Pipeline Ltd. (Centgas), che presenta il progetto di un gasdotto di 1.464 km Turkmenistan-Pakistan via Afghanistan, estendibile per altri 750 km fino in India. A capo del consorzio è la compagnia statunitense Unocal. Le altre sono la saudita Delta Oil, la pakistana Crescent Group, la russa Gazprom, la sudcoreana Hyundai Engineering Construction Company, le giapponesi Inpex e Itochu. Ecco che il gasdotto, con una capacità annua di 20 miliardi di metri cubi, potrebbe essere costruito in 2-3 anni. Vi è però un problema: una compagnia concorrente, l'argentina Bridas, dichiara il 4 novembre di essere vicina a un accordo con i talebani afghani per la costruzione del gasdotto.
(...) giugno 1998: dopo che la russa Gazprom ha ceduto la sua quota del 10% nel Centgas, la Unocal e la Delta Oil acquistano il pieno controllo del consorzio con l'85% del pacchetto azionario. A questo punto, però, qualcosa si incrina nell'alleanza Usa-Arabia saudita. Washington non si fida più del regime talebano, sia per le sue crescenti tendenze anti-Usa, sia perché lo ritiene inaffidabile per il controllo del decisivo "corridoio" afghano. L'Arabia saudita, che per anni (d'accordo con Washigton) ha finanziato i talebani in funzione anti-russa e anti-iraniana, invece vuole continuare a sostenerli.
(...) il 20 agosto 1998, gli Usa lanciano il primo attacco aereo in Afghanistan contro sospette roccaforti del sospetto terrorista Osama bin Laden. Naturalmente, il 21 agosto 1998, il giorno dopo l'attacco aereo, la Unocal annuncia di sospendere la sua attività per la realizzazione del gasdotto, dichiarando che la riprenderà solo "quando l'Afghanistan conseguirà la stabilità necessaria a ottenere finanziamenti al progetto del gasdotto dalle principali agenzie internazionali". E l'8 dicembre 1998 la Unocal annuncia anche il suo ritiro dal consorzio Centgas. Fatto rilevante, alla guida del Centgas subentra, al posto della Unocal statunitense, la Delta Oil saudita.
Tutto bloccato dunque? No, perché nell'aprile 1999 Afghanistan, Pakistan e Turkmenistan annunciano di essersi accordati per riattivare il progetto del gasdotto e chiedono al consorzio Centgas, ora diretto dalla Delta Oil saudita, di procedere alla sua realizzazione. A questo punto gli Usa si vedono sfuggire di mano il controllo del "corridoio" afghano e, con esso, la possibilità di controllare l'approvvigionamento energetico dell'Asia con il gas e petrolio del Caspio.
(...) Si verifica, in altre parole, la situazione prevista nel documento strategico pubblicato dal Pentagono il 30 settembre (...), cioè "la possibilità che potenze regionali sviluppino capacità sufficienti a minacciare la stabilità di regioni cruciali per gli interessi statunitensi, la possibilità che emerga in Asia un rivale militare con una formidabile base di risorse" (Quadrennial Defense Review, 30 settembre. 2001). La risposta non può che essere quella indicata nello stesso documento del Pentagono: usare "le forze armate, il cui scopo è proteggere e promuovere gli interessi nazionali degli Stati uniti", per "cambiare il regime di uno stato avversario od occupare un territorio straniero finché gli obiettivi strategici statunitensi non siano realizzati".



-- Afghanistan: la storia vera (Studiperlapace.it)

(...) Esaminiamo ora un documento di A.W. Burke della Logistica del corpo dei marines scritto per l'ultimo numero del '99 su "Strategic Review", dello U.S. Strategic Institute di Boston, in commento del documento presidenziale " National Security Strategy" del 30/10/1998: (...)
Seguono raccomandazioni che così riassumiamo:
1. Pieno supporto alla realizzazione delle condotte transcaspiche (tra cui la Baku-Ceyan) che avrebbero il pregio di mettere fuori gioco le vie controllate da Iran e Russia
2. Limitare la penetrazione russa nella regione
3. Sostenere la Turchia in quanto fedele alleato contro Russia ed Iran
4. Controllare l'Iran
5. Coltivare il Pakistan in chiave anti-Iran; "Il Pakistan è già un possibile punto di passaggio per l'esportazione del gas (pur di passare per l'Afghanistan, ndr)"
6. Aumentare la presenza militare americana in Asia Centrale istituendo rapporti di cooperazione con i vari governi locali.
(......)
Dal marzo 2001 ad agosto 2001 l'America offre un ultimatum ai talebani: se ci consegnate Bin Laden (e ci lasciate costruire il gasdotto Unocal, ndr) vi copriremo d'oro, altrimenti vi seppelliremo di bombe.



-- Afghanistan: solo terrorismo? (Warnews.it)

(...) l’Afghanistan oltre a fornire il 75% del raccolto mondiale di oppio, ha una posizione geografica strategica (confina con sei paesi diversi: Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan, Cina e Pakistan), ideale via di transito per il petrolio e il gas naturale dell'Asia centrale, le cui riserve fanno di questa regione il secondo deposito energetico mondiale dopo quello del Golfo Persico.
Da un gruppo di compagnie petrolifere, tra le quali comparivano l'americana Unocal (il cui consulente principale è nientemeno che Henry Kissinger), la Gazprom russa, e la Saudi Arabia Delta Oil (di proprietà della famiglia reale saudita) avrebbe dovuto essere realizzato il Centgas: un gasdotto multimiliardario il cui progetto risale ai primi anni 90, lungo circa 1.400 chilometri, che avrebbe dovuto trasportare 20 miliardi di metri cubi all'anno di gas dal Turkmenistan (terzo produttore mondiale) al Pakistan, via Afghanistan, curiosamente indicato come “la traccia del petrolio” caspico-centroasiatico nella politica afgana degli Usa. Nell’ambito della messa in opera di questo ambizioso progetto sia la californiana Unocal, che la saudita Delta già nel 1996 avevano invitato i leader talibani a visitare la West Coast per discutere con i loro dirigenti in merito a una vantaggiosa offerta: la concessione di una generosa fetta dei profitti sul petrolio e sul gas che sarebbe passato attraverso il gasdotto.



-- 6 giugno 2002: Approvato il gasdotto "talebano" (Afghanistan.it)

I presidenti del Pakistan e Turkmenistan, Musharraf e Niyazov, e il primo ministro afghano Hamid Karzai, hanno sottoscritto il 30 maggio, a Islamabad, un accordo che rilancia il progetto del gasdotto Turkmenistan-Pakistan via Afghanistan. (...) Sarà la via più breve, ha sottolineato il presidente pakistano Musharaff, attraverso cui le risorse energetiche dell'Asia centrale potranno essere trasportate in Giappone ed Estremo Oriente e in Occidente.

(La guerra in Afghanistan era iniziata a un mese dagli attacchi dell'11 settembre 2001. Coincidenze?)


-- Il ruolo geopolitico dei mari interni (Rivista Marittima)

Sul Mar Caspio si affacciano la Russia, l’Azerbaigian, l’Iran, il Kazakhistan e il Turkmenistan. (...) L’area è di fondamentale importanza sotto l’aspetto della produzione e soprattutto delle riserve. Il sottosuolo di questi Paesi contiene infatti il 30% del fabbisogno mondiale di petrolio e gas. L’unico difetto è la distanza dai mercati di consumo. Da notare che, secondo il settimanale britannico The Economist (4 gennaio 2007), l’Azerbaigian è il paese per il quale è previsto per il 2007 il maggiore incremento di Pil su scala mondiale, pari al 18% e al sesto posto, con un incremento prossimo al 10%, è indicato il Kazakhistan, a conferma dell’importanza crescente di quest’area.?Per i geopolitici, chi controllerà l’estrazione e il trasporto degli idrocarburi di questa parte dell’Asia ex sovietica, disporrà di un potere enorme in termini di influenza politica. Non si deve dimenticare che a ridosso di quest’area, e precisamente in Iraq, si sono insediati — seppure provvisoriamente in termini militari — gli Stati Uniti, presenti anche in Afghanistan. Semplificando, la partita per l’egemonia si gioca tra Stati Uniti Russia e Iran


Ma l'Italia che c'entra?

Ancora devo capirci qualcosa.. Comunque è chiaro che l'Italia dipende da forze straniere per l'approvvigionamento energetico. E in Afghanistan passa il famoso gasdotto..
Qualche link:

-- Le torri gemelle dell'Italia (Ideazione.com)

Ciò che accade in questa parte del mondo non è mai - e non può essere - senza conseguenze per l’Italia, che è immersa nel Mediterraneo sino al collo, e che ha intensi rapporti con i paesi dell’altra sponda. Anzi, l’essenziale della politica estera italiana (a parte le scelte “istituzionali” effettuate negli anni Cinquanta per la Nato e per l’Europa) si svolge nei paesi del Mediterraneo, come peraltro in questi paesi hanno sempre operato quel po’ di servizi segreti che non risultano in un modo o nell’altro deviati verso la lotta politica interna.


-- Per l'Italia a rischio la via dei gasdotti (Rassegna.it)

L'Italia dell'energia esposta verso i "Paesi sensibili", quelli sui quali soffiano i venti di guerra o quelli oggetto dell'attenzione internazionale.
(...) Sul metano, basta pensare ai nuovissimi contratti di importazione firmati dalla milanese Italcogim: il gas arriva dal Turkmenistan, paese che confina con l'Afghanistan.
(...) Agip, Api, Erg, Iplom e Saras figurano tra i maggiori importatori in Europa di greggio iraniano; l'Eni è una delle prime compagnie petrolifere rientrate in Iran dopo la rivoluzione khomeinista, suscitando le invidie dei concorrenti statunitensi, cui quel petrolio è vietato.
(...) Nella zona del Caspio, in quell'Asia Centrale che fa gola agli Stati Uniti, ecco ancora una volta in prima linea l'Eni, con giacimenti e progetti di rilievo internazionale. La Saras della famiglia Moratti è fra i principali compratori di greggio iracheno.
(...) Diverso è il caso del metano, ancora legato alle maglie larghe della rete di gasdotti. (…) Il fascio di tubi che scende dalla Siberia (…) si divide come una grande ipsilon verso la Germania e verso l'Italia; la linea che sale dall'Algeria va in Sicilia. E l'Algeria lacerata dalla guerra civile vede in prima linea l'Eni e l'altra compagnia milanese, l'Edison.
(...) I gasdotti principali che riforniscono l'Italia sono tre: uno giunge dalla Russia, ed è connesso con la rete dell'Asia Centrale, uno dall'Olanda e il terzo dall'Algeria.



-- Afghanistan: l'impegno italiano nel Paese (Vita.it)

L'Italia ha poi assunto sempre quest'anno la guida del Prt (Provincial Reconstruction Team, ndr) di Herat. Si tratta di un prototipo di collaborazione tra militari (120 uomini) e civili (qualche decina) che lavora alla ricostruzione della provincia più sviluppata del paese, strategica anche dal punto di vista economico per il passaggio di oleodotti e gasdotti e la vicinanza del confine iraniano.


Altri link sul gasdotto via Afghanistan (Scroogle.org)
Inviato il: 3/3/2007 18:25
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#14
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A me piu' che la parola gasdotto convince la parola oppio: come ho gia' fatto rilevare altrove ho la senzazione che i soldati italiani in Iraq difendano (DAGLI AMERICANI) le installazioni ENI, mentre in Afghanistan difendano (dalla CIA) i canali di acquisizione dell'oppio della Mafia Siciliana, che sara' economia sommersa, ma sempre economia nazionale e'!.
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Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 4/3/2007 9:14
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#15
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altro che andarsene!

Afghanistan, arrivano i rinforzi

Quattro-cinque elicotteri in più e mezzi corazzati. Sono questi in sostanza i mezzi che andranno a rinforzare le difese del contingente militare in Afghanistan come deciso dal Consiglio supremo di difesa (Csd), presieduto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Csd ha infatti esaminato le modalità di attuazione dell'impegno assunto in Parlamento per il rafforzamento delle misure di protezione del contingente italiano, nella conferma del carattere della missione e della previsione di un possibile non breve periodo di permanenza. Lo si legge in un comunicato diffuso dal Quirinale.
[...]
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Inviato il: 3/4/2007 11:59
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#16
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Ancora! cen-to! cen-to!

(ma ricordate: noi siamo per la pace e dobbiamo riformare le pensioni perchè non ci sono soldi)

Parisi: Nuovi mezzi in Afghanistan
In partenza 5 elicotteri Mangusta, 8 corazzati Dardo, 10 ì blindati Lince e 145 militari, ma «non si altera la natura della missione»
_________________
Inviato il: 15/5/2007 15:26
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#17
Sono certo di non sapere
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Non cambia no, figuriamoci. Il Mangusta sono stati creati apposta per sparare democrazia a lunga gittata:


A-129 Mangusta, Elicottero da Esplorazione e Scorta:


Mitragliatrici: FN 12,5mm montate in pod per le alette

Cannoni: 1×20 mm tre canne rotanti tipo gatling (500 colpi)

Missili: 4-8× AGM-114 Hellfire o 4-8-16x BGM-71 TOW anticarro o 4-8× AIM-92 Stinger o Mistral antiaerei


Più pacifico di così...
Inviato il: 15/5/2007 15:57
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Re: Italia via dall'Afghanistan? Certo. Nel 2011. Forse.
#18
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Bush: "Alleati condividano i rischi"

Gli alleati occidentali che hanno truppe in Afghanistan, devono condividere i rischi della guerra e dei combattimenti. Lo ha detto il presidente americano George W. Bush a Crawford, in Texas.
Il riferimento è ai Paesi che, come l’Italia, hanno sottoscritto regole di ingaggio che non consentono l’impiego nelle zone calde, dove l’insurrezione filo-talebana è più violenta, nel sud del Paese.
[...]
_________________
Inviato il: 21/5/2007 19:11
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