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  Il rifiuto dell’autorità

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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#151
Sono certo di non sapere
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fiammiferoCitazione:
Chissà cosa pensava veramente gesù

Per intuirlo dovrebbe bastare quello che ha scritto la chiesa, cioè il contrario di quello che avrebbe scritto lui.

"Il potere vestito d'umana sembianza,
ormai ti considera morto abbastanza
e già volge lo sguardo a spiar le intenzioni
degli umili, degli straccioni."


F. De Andrè
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 3/4/2007 1:21
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  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#152
Mi sento vacillare
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AUTORIMOSSO
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"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 3/4/2007 2:20
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#153
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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NERONE #130
Citazione:

Paradossalmente appare come se il mio –non essere libero- dipenda da quanto io sappia essere libero di riconoscere una autorita’ che mi regola.

Credo di aver capito cosa intendi, ma forse con quel "paradossalmente" fa capolino l'idea che il paradosso non sia solo apparente..No?
Ma una palese contraddizione, dal momento che se uno rinuncia alla propria libertà automaticamente non è più libero.
Riconoscere una autorità fuori di sè di cui non si è parte, equivale a rinunciare ad almeno una parte della propria libertà. Non si scappa, mi pare..
Quindi: Dipende! Se a questa autorità si partecipa, ovvero, tra l'altro, si ha peso nelle decisioni che interessano noi stessi, allora la libertà la si conserva, altrimenti no. (e si possono considerare situazioni a livelli intermedi...)
edit / e a proposito, secondo te: "la sovranità appartiene al popolo" che cosa voleva significare?/
E' anche vero che lo sviluppo delle libertà dell'individuo non può avvenire se non anche con la partecipazione. Ma è la società odierna disumanizzata (non dico che in passato non sia stato peggio, ma dipende...) che ci pone davanti all'apparente dilemma , in realtà senza soluzione (almeno dal punto di vista della conservazione della libertà):
- > rifiutare l'autorità .. e quindi perdere comunque la libertà perché l'autorità è imposta comunque
- > accettare l'autorità.. e allora la libertà la cediamo e "liberaemnte" vi rinuciamo.
(Schematizzo sommariamente, ovviamente, la realtà è più complessa)
Che cambia allora? Cambia, cambia! Perché in genere che uno schiavo ha la pancia piena più facilmente di un uomo libero nullatenente..

prealbe #142
Citazione:

Esco un momento dal botta e risposta continuo (che mi risulta un po’ dispersivo) e rifaccio un momento il punto.

Complessivamente, quello che sento come nocciolo irrimediabilmente debole in molti ragionamenti è l’ostinato e rigido rifarsi sempre a principi teorici e a riempire il discorso di “paroloni” (Autorità, Libertà, Giustizia, Potere, Violenza, Diritti, Oggettività, Tirannia, ecc. ecc.), tutti rigorosamente intesi con la maiuscola d’obbligo e pesanti una tonnellata l’uno (se va bene).

Con questo approccio lo scollamento dal reale è inevitabile. Manca quel normale, sano senso della concretezza e delle proporzioni che distingue il pensatore dall’ideologo visionario e che solo permette di tradurre l’astratto degli ideali in una realtà sociale a misura d’uomo.

La ‘Libertà’, la ‘Giustizia’, l’Eguaglianza’ e tutti gli altri fantasmi del dizionario che abbindolano il nostro spesso non troppo furbo cervello possono si costituire una direzione ma mai una destinazione;

Certo! Questo è sempre il migliore dei mondi possibili.
Da oggi ti chiameremo Pangloss!

"destinazione". ?!

prealbe #142Citazione:

A leggere certi interventi invece parrebbe che io stia facendo un po’ il difficile e che basti lasciare che l’uomo faccia tranquillamente quello che vuole per ottenere il migliore dei risultati. Bene. Mi piacerebbe che qualcuno mi indicasse quali sarebbero i passaggi che dovrebbero consentire di giungere alla società (o non società o quello che si crede meglio) ideale e come essa dovrebbe funzionare.

"migliore dei risultati"!?
Te la do la mia modesta indicazione:
E lo stesso discorso di prima: se non esci dal "tuo paradigma" e dai tuoi preconcetti come l'esistenza "il migliore dei risultati", della "destinazione", dai dogmi fondanti della "piramide gerarchica" non credo che tu possa vedere quello che hai sotto il naso... semplicemente perché la realtà viene necessariamente inquadrata attraverso certi "schemi"...
Perciò... nessuno sa "come dovrebbe funzionare", perché nessuno sà "come funziona"...
così come il fatto che "funzioni come funziona" non è a causa del fatto che qualcuno abbia così deciso...

Comunque... questo tuo approcio ("ditemi voi come dovrebbe funzionare!?") chiamasi "rigirare la frittata", mi pare ?.
Sei tu che hai preteso che il "rifiuto dell'autorità" avesse fondamenti irrazionali (utilizzando parole come: tabù, viscerale, "radicale" ecc. ecc.).
Non solo il rifiuto dell'auorità o almeno la messa in discussione non è cosa nuova, ma non è affatto vero che abbia solo motivazioni irrazionali. La critica al concetto è basata proprio sui dati di fatto e sulla storia...
Mentre ti è stato mostrato da molti e le forti contraddizioni contenute nei tuoi discorsi e l'inconsistenza logica dei certi tuoi ragionamenti con cui pretendi di fondare le necessità del potere e delle scale gerarchiche... continui a parlare di "ostinato e rigido rifarsi a principi teorici"

Comunque... anch'io avevo intenzione di fare il punto .
Ma poi ho visto che il sempre ottimo music-band aveva già fatto un'insuperabile sintesi:
music-band #57
Citazione:

Pure gli animali comunicano tra loro, e molto meglio di noi a quanto pare.
Bastasse la voce a comunicare... Spesso serve solo a dire cazzate.



http://www.youtube.com/watch?v=Sa2HrzDIsEg
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 3/4/2007 12:32
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#154
Sono certo di non sapere
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Citazione:
quello che riporto io dei vangeli è da non considerare perchè i vangeli sono una specie di rielaborato ex novo pieno di affermazioni mendaci e scorrette fatto dalla chiesa ( pure glia pocrifi). quindi da buttare nel cesso.quando invece tu mi parli di "gesù nel tempio", di " porgere l'altra guancia" " di dare a cesare ciò che è di cesare", tutte espressioni tratte dalle sacre scritture , queste divengono di nuovo attendibili e passibili di interpretazione

nichilista, non fare quello che non capisce: ti stavo facendo notare che la tua affermazione nel post 123 “cristo non rifiutava l'AUTORITà . sosteneva semmai che tutti eravamo uguali davanti all'estrema autorità e che solo davanti ad essa dovevamo prostrarci . lui non rifiutava il concetto di gerarchia.”

è inattendibile, dal momento che i vangeli sono stati taroccati, per cui quello che dai per scontato potrebbe non esserlo, e che tutto ciò che è stato corrotto dall’intervento del “potere” è necessariamente passibile di interpretazione. Ora ci siamo capiti?
Citazione:
non credo che l'uomo sia capace di superare questa ineluttabilità, dati anche i precedenti storici ed una semplice analisi empirica su rapporti sociali reali?!!

Scusa tanto, ma stai dando per scontato che sia ineluttabile.
EDITO ed aggiungo: stai praticamento affermando che non sia possibile superare il potere perchè esso è un FONDAMENTO BIOLOGICO dell'uomo, come la morte?
Questa è una vaccata, se permetti.
Cioè, fammi capire: per ipotesi, se gli esseri umani si sottraessero definitivamente dal "potere" smetterebbero di morire? Evidentemente no, ti pare?
Ti avevo poi chiesto di scindere i piani tra "autorità" personale ed "autorità" intesa come "potere DELLE autorità", ma evidentemente il giochino intersecarli tra loro usandoli funzionalmente all’esposizione delle tue tesi ti piace troppo, giusto per dimostrare che (secondo te) non c’è linea di demarcazione tra potere dell’ individuo e potere delle autorità. Insomma, l’equivalente dello “stato siamo noi”.
I precedenti storici che chiami in causa parlano di “autorità istituzionali” che limitano i poteri individuali e collettivi, quello che dovrebbe essere preso in esame è quindi la possibilità per l’uomo di superare un potere che gli è imposto dall’esterno, non il SUO personale potere di interagire con il suo ambiente a prescindere dalla condizione sociale in cui si trova.
Ho chiesto: "chi determina il limite del potere dell’autorità nel suo esercizio di “tutela” dal potere dei singoli e delle moltitudini? O forse l’autorità è dotata di virtù benefiche per il solo fatto di essere costituita da un gruppo di “eletti” che si autoregolano e si tengono d’occhio vicendevolmente?"
Mi rispondi:
"ti rendi conto anche tu che non stai parlando di un efficente democrazia pluralista, ma di una qualsiasi dittatura vero?"

nichilista, una domanda: gli USA sono una “dittatura”?
L’Italia è una dittatura?
I paesi che concorrono alla costituzione dell’Unione Europea sono delle dittature?
Eppure, le autorità che li rappresentano li ritengono sistemi “efficienti”. Ma efficienti PER COSA e PER CHI?
Risponderesti a queste domande? Grazie anticipatamente.
Citazione:
e che non esistono "virtù benefiche " di sorta ed infallibilità in nessun sistema

Quindi, guarda caso, le fallacie e gli “errori” di un qualsiasi sistema bisogna considerarle ineluttabili in virtù del fatto che ineluttabile lo sia il “potere”.
Comincia ad essere tutto più chiaro…
Citazione:
( neanche quello anarchico)

L’Anarchia non è un “sistema”, nè è possibile imporla dall’alto, tanto per cominciare.
Citazione:
evinco solo che se un giorno mi alzo nel mio mondo senza regole e decido che per oggi il mio modo " di interagire con l'esterno" sarà quello di ammazzarti , di prenderti casa o di stuprare un tuo parente(prima opzione delle 2 possibili) lo faccio e basta

Questo è esattamente quello che avviene “legalmente” e sistematicamente quando all’individuo si offre l’opportunità di esprimere quell’aspetto di se stesso: le guerre, le occupazioni militari e le “missioni di pace” ne sono un esempio eloquente.
Citazione:
cosa dovrebbe fermarmi. la ragione?

No, spiegami tu COSA DOVREBBE SPINGERTI a commettere quegli orrori, per favore.
Citazione:
cosa dovrebbe fermarmi. la ragione? l'amore universale?

E cosa muoverebbe le “autorità”? L’amore e la ragione?
Citazione:
per me l'autorità sta nella condivisione di limiti e regole elaborati da una intera comunità -pronti a mutare con il variare delle esigenze- e gestito dall'attiva partecipazione degli stessi membri

Ancora favolette? Come potrebbe la “condivisione” presupporre un’autorità, quando i “limiti e le regole” non sono imposte da un’oligarchia o da un gruppo ma stabilite dalla comunità stessa?
La tua interpretazione di "condivisione di limiti e regole" si riduce alla "scelta" tra un QUESTO ed un QUELLO proposti dall'alto, mi pare un attimino diverso dall'elaborazione di parametri stabiliti dalla comunità.
Citazione:
quindi 2 considerazioni
- sarebbe sbagliato il sitema democratico per difetti congeniti e a monte secondo tale visione. però bisogna specificare quali e non fare esempi di " deviazione da tali regole" più o meno particolari.

Le deviazioni del sistema “democratico” sono sotto i tuoi occhi, non fare lo gnorri.
Citazione:
-" chi deve subirlo ugualmente" non solo non agisce per evitare che il sistema vigente non degeneri, ma a quanto pare non fa nulla per crearne uno nuovo e migliore ( manca all'appello persino una teoria valida)

Scusa, non ti sembrerebbe un controsenso rifiutare un “sistema” ed adoperarsi per crearne un altro?
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Inviato il: 3/4/2007 12:39
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  •  prealbe
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#155
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Franco8 Citazione:
Ma una palese contraddizione, dal momento che se uno rinuncia alla propria libertà automaticamente non è più libero.

Per cortesia, qualcuno che pare avercelo così chiaro definisca il significato di ‘libertà’, specialmente in un contesto sociale, tanto per consentire anche ad altri utenti meno preparati di dibattere con cognizione di causa.

FlorizelCitazione:
Io sostengo invece che esso [potere personale NdR] esprima qualità positive, e creative nel senso di rispetto e riconoscimento dell’altrui vita e della propria, solo se non soggetto ad imposizioni, solo se in condizione di sapere e di scegliere come e con chi vivere.

Su che base? Una qualsiasi argomentazione a supporto potrebbe risultare utile alla discussione. O è solamente un’impressione personale?

Citazione:
A meno che tu non voglia specificare cosa intendi esattamente con "violenza".

A meno che Florizel non voglia specificare cosa intende esattamente con "libertà". (In termini pratici, magari, cioè calata nel sociale.)

Citazione:
l'eliminazione dell'autorità, o meglio del concetto di autorità, comporta la liberazione da parametri che limitano l'evoluzione verso altre dimensioni di vita. (neretto mio)

Quali? Prima o poi bisognerà pure precisare un po’ meglio.

Citazione:
"Date a Cesare quel che è di Cesare" esprime esattamente il rifiuto del Potere, ovvero è l'esortazione a tirarsi fuori dai criteri imposti dai romani, cioè gli "oppressori", che in quel momento erano l'AUTORITA'. era un'esortazione ad anteporre la propria coscienza, espressa nella fede, alle "ragioni" dell'autorità.

Citazione:
La fede, per il Cristo, era una pratica quotidiana, non demandabile al “regno dei cieli”: ad esempio, se cerchi di interpretare il “porgi l’altra guancia” potresti scoprire che quelle parole non esprimono la resa alle offese e alle ingiustizie, o allo "stato delle cose", come converrebbe alle “autorità”, ma la diretta responsabilità di chi le subisce e la possibilità di riscattarsene “qui ed ora”, accogliendole come opportunità di comprenderne le cause.

Citazione:
Per intuirlo dovrebbe bastare quello che ha scritto la chiesa, cioè il contrario di quello che avrebbe scritto lui.


Citazione:
Poi spiegheresti da dove viene la tua certezza di aver esattamente "interpretato" il pensiero cristiano?

Florizel lo domanda agli altri. A sé stessa, no.

Citazione:
cosa c’entra la morte con il “potere”, dal momento che TU, soggettivamente (così facciamo felice anche prealbe) gli attribuisci un’ineluttabilità che non tiene conto della capacità umana di superarlo?

Su che base si parla di “capacità”? Una qualsiasi argomentazione a supporto potrebbe risultare utile alla discussione. O è solamente una (altra) impressione personale?

Citazione:
L’Anarchia non è un “sistema”, nè è possibile imporla dall’alto, tanto per cominciare.

Ecco: cos’è? Tanto per sapere.

Citazione:
No, spiegami tu COSA DOVREBBE SPINGERTI a commettere quegli orrori, per favore.

Interesse, egoismo, gelosia, tanto per dirne qualcuna.

Citazione:
Cioè, fammi capire: per ipotesi, se gli esseri umani si sottraessero definitivamente dal "potere" smetterebbero di morire?

Aiuto!!!

Citazione:
Scusa, non ti sembrerebbe un controsenso rifiutare un “sistema” ed adoperarsi per crearne un altro?

Per pietà, se si può smettere di stuprare la logica...


Prealbe
Inviato il: 3/4/2007 17:41
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  •  NERONE
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#156
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Franco8

olor=0000CC]se uno rinuncia alla propria libertà automaticamente non è più libero. [/color]

se io rinuncio al mio panino con la mortadella, vuole dire che intanto ho un panino con la mortadella .
Se lo do a te senza, che mi punti una pistola alla tempia , non cambia per nulla il fatto che il panino con la mortadella era mio.


magari cambia che lo condivido con te ?
Inviato il: 3/4/2007 17:48
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  •  florizel
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#157
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Io sostengo invece che esso esprima qualità positive, e creative nel senso di rispetto e riconoscimento dell’altrui vita e della propria, solo se non soggetto ad imposizioni, solo se in condizione di sapere e di scegliere come e con chi vivere.

Se vuoi farmi notare che ho mancato nell'esposizione del periodo grammaticale, ti accontento subito:

Io sostengo invece che esso esprima qualità positive, e creative nel senso di rispetto e riconoscimento dell’altrui vita e della propria, solo se l'individuo non è soggetto ad imposizioni, solo se in condizione di sapere e di scegliere come e con chi vivere.
Citazione:
Su che base? Una qualsiasi argomentazione a supporto potrebbe risultare utile alla discussione. O è solamente un’impressione personale?

Personalissima, ovviamente. poi dovresti illuminarmi sul momento in cui le opinioni personali hanno smesso di costituire un supporto alla discussione.
Citazione:
A meno che Florizel non voglia specificare cosa intende esattamente con "libertà". (In termini pratici, magari, cioè calata nel sociale.)

Cazzarola (oh, pardon...) ancora non avete capito cosa intende un'anarchica con "LIBERTA'"??!
Citazione:
Quali? Prima o poi bisognerà pure precisare un po’ meglio.

Avresti un fulgido futuro nello svolgere interrogatori degni della più efficiente "forza dell'ordine". Ci hai mai pensato?
Citazione:
Florizel lo domanda agli altri. A sé stessa, no.

Mah...prealbe, leggi meglio: io l'ho detto che si tratta di "interpretare, cosa diversa da chi dà le cose come vere a prescindere da qualsiasi ragionevolezza.
Sorvolo sull'Anarchia, hai ancora il cappello in testa.

Io, in rosso:
"No, spiegami tu COSA DOVREBBE SPINGERTI a commettere quegli orrori, per favore."
prealbe, rigorosamente in blu (che fa tanto "divisa"):

"Interesse, egoismo, gelosia, tanto per dirne qualcuna."

L'autorità è strutturalmente ed intrinsecamente priva di quellle potenzialità?

Citazione:
Aiuto!!!

Potresti sostanziare questa esclamazione con argomentazioni a supporto?
Citazione:
Per pietà, se si può smettere di stuprare la logica...

Appena le "autorità" la smettono di stuprare i popoli.
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Inviato il: 3/4/2007 18:44
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  •  nichilista
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#158
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Inviato il: 3/4/2007 18:45
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  •  fiammifero
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#159
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Dorian
Citazione:
Perchè diverso? Cristo è quello che la gente pensava. Un'idea. I primi Cristiani facevano quello che ritenevano volesse Cristo.

no,era il pensiero politico contro l'impero romano di alcuni camuffato,ma certo non lo sapevano.
Citazione:
Secondo te Gesù Cristo, che chiedeva addirittura a chi lo voleva seguire di abbandonare ogni avere, accettava la schiavitù?

certo dovevano servirlo,come servire il Padre e le donne servire gli uomini
ma non le hai lette le "sue" parole nei vangeli,non l'ha mai rinnegata anzi l'ha legittimata (ma questo forse era il pensiero di Matteo,Marco,Giovanni,Luca non lo sapremo mai,anche supponendo il contrario)
Sta di fatto che Cristo era ebreo,rispettava la legge mosaica (e ce ne sono di gerarchie in giro) ed ha detto di essere venuto non per cambiare la legge ma per portarla a compimento .
Il cristianesimo non è altro che legittimazione delle gerarchie,portare pazienza per le tribolazioni giuste e necessarie per aspirare al regno futuro,praticamente si dà un senso alle tribolazioni dei poveracci,degli ammalati,degli schiavi,dei sottoposti,mica gli si dice di ribellarsi, cazzo che cambiamento!
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 3/4/2007 19:10
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#160
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nichilistaCitazione:
tu mi contesti un interpretazione perchè basata su elementi da te non riconosciuti, poi successivamente usi gli stessi per contraddirmi?

Guarda, se interloquisco col muro è capace che lui mi capisca più di te.
Sto dicendo che ciò che è passibile di interpretazione tu lo stai dando per SCONTATOOOOOO!!!!
Cazzo, ma è tanto difficile capire questa cosa?
Dove sta scritto che Cristo non rifiutava l'autorità e la gerarchia???
Mo' posti il link, per favore. Epporcavacca.

Io (caso mai tu non riuscissi più a capire CHI ha detto COSA):

"stai praticamento affermando che non sia possibile superare il potere perchè esso è un FONDAMENTO BIOLOGICO dell'uomo, come la morte?"
Tu (ma che cazzo di tarantelle si devono fare per farsi capire...):

solo nel caso tu mi faccia anche solo un singolo esempio che mi contesti la tesi per assurdo. altrimenti solo per assioma no. tra l'altro anche L'AMORE(non confondere con attrazione), L'ODIO , L'EMPATIA sono connaturati all'uomo ,ma non sono "fondamenti biologici" ma espressioni sociali

No, mi rifiuto di dover dimostrare che una condizione "sociale" sia equivalente ad un dato BIOLOGICO dell'essere umano. Scusami, ma mi sembra di parlare coi pazzi.
Citazione:
mi potresti spiegare dove sarebbe la differenza se a limitare le libertà di una persona è " un autorità istituzionale" piuttosto che un altro singolo individuo od un gruppo di privati?

( poi che differenza c'è tra "istituzione" e "gruppo di privati", o, meglio, oligarchia...mah)
La differenza sta nel fatto che l'autorità istituzionale non solo limita la libertà, ma impedisce anche ai singoli di impedirlo.
Un'autorità istituzionale è dotata di metodi repressivi che, in caso di contestazione della limitazione della libertà, intervengono prontamente a tutela della detta autorità, autoinvestitasi di quel ruolo.
Hai presente la storiella dello stupratore nel vicolo e della rivoltella nella borsetta? Quella.
Citazione:
quando travalicano le regole emanate a maggiornaza ei diritti sanciti costituzionalmente, come sta avvenendo ora si

Costituzione? cioè, la foglia di fico atta ad ammantare di "democrazia" i peggiori crimini?
Citazione:
se seguissero le regole democratimante eleborate, per le vere autorità : noi.

Davvero? E da dove la prendono l'autorità per travalicare quei limiti?
Citazione:
sai cosa si intende con concetto di "sistema"?

Come disumanizzare l'umano senza troppi perchè...
Citazione:
poi se l'anarchia non si può imporre dall'alto ( e ci sto) e ci troviamo a vivre in un tale "status ", come si può evitare di degenerare in una dittatura , se mettiamo un gruppo di persone all'interno di esso decidessero che ,per esempio ,un sistema fascista assolutista è più in linea con il proprio modo di interpretare la realtà ?

Tanti calci in culo affinchè se ne vadano a fondare il sistema fascista altrove ti sembrano una buona soluzione?
Citazione:
la guerra è un frutto esclusivo del sitema sociale che vige in una data epoca?è conseguenta alla creazione di un autorità ?

Tu che dici? E senza l'autorità armata, col cazzo che mi invadi il territorio.
"spiegami tu COSA DOVREBBE SPINGERTI a commettere quegli orrori, per favore."
Citazione:
ucciderti? ti odio. nessun divieto

Praticamente, quello che avviene ANCHE in presenza dello stato/ autorità? Solo che vale il discorso di cui sopra.
Citazione:
il vincolo istituzionale ed una popolazione vigile ed attiva politicamente e socialmente

Ah, ecco. Questa la stavo aspettando.
Citazione:
DEVIAZIONI. CIò IMPLICA CHE NON SI STA SEGUENDO IL SISTEMA DEMOCRATICO, MA SI STA SFOCIANDO IN UNA DITTATURA. PERCHè?

Lo so che non ti piace ammetterlo, ma una ragione per cui un "sistema democratico" porta in sè la potenzialità di una dittatura ci deve pur essere, no? Sei TU che non vuoi vederla.
Citazione:
p.s. avevo chiesto di citare tutto il post.

_________________
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Inviato il: 3/4/2007 20:18
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#161
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Ciao, Nichilista.

Ti giunga la mia solidarietà.


Prealbe
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#162
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Anche la mia
Inviato il: 3/4/2007 22:28
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  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#163
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AUTORIMOSSO PER IL "PROSSIMO2
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#164
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Allora, a mio parere il discorso/dibattito è estremamente interessante. Si è un po' smarrito sulle tracce di Gesu', ma ritengo che la settimana santa abbia in qualche modo condizionato le menti.

Una volta abbandonata la Bibbia ed i Vangeli (argomento interessante ma troppo vasto e complesso) si potrebbe tornare in discussione, nel cuore della discussione, cercando di rispondere alla domanda di Prealbe, che mi sembra di una importanza viscerale per comprendere il titolo del forum : il rifiuto dell'autorita'.

Aveva posto una domanda.

La mia risposta è che considero l'uomo un po' alla stregua di Thomas Hobbes : Homo Homini lupus.
Non condivido la teoria di Hobbes, ma non ritengo l'uomo capace di socialita' e solidarieta' senza regole.
L'istinto primordiale dell'uomo è la sopravvivenza, fondamentalmente è egoista e non ignora la violenza.
Inviato il: 3/4/2007 22:46
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#165
Mi sento vacillare
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Florizel
Citazione:
Se vuoi farmi notare che ho mancato nell'esposizione del periodo grammaticale, ti accontento subito:

MAGARI il problema fosse solo la grammatica.

Citazione:
Personalissima, ovviamente. poi dovresti illuminarmi sul momento in cui le opinioni personali hanno smesso di costituire un supporto alla discussione.

Niente di male nelle opinioni… se però si potesse farle discendere da qualche osservazione, da qualche ragionamento, magari da un’analisi di qualche dato; troppa grazia, eh?

Citazione:
Cazzarola (oh, pardon...) ancora non avete capito cosa intende un'anarchica con "LIBERTA'"??!

No. E’ questo il problema.

Citazione:
Avresti un fulgido futuro nello svolgere interrogatori degni della più efficiente "forza dell'ordine". Ci hai mai pensato?

Non sai cosa rispondere, eh?

Citazione:
Mah...prealbe, leggi meglio: io l'ho detto che si tratta di "interpretare, cosa diversa da chi dà le cose come vere a prescindere da qualsiasi ragionevolezza.

Non ci pigliamo per il cu.o, please. Hai fatto affermazioni piuttosto categoriche.

Citazione:
Sorvolo sull'Anarchia, hai ancora il cappello in testa.

Sorvolo su questa stupidaggine.

Citazione:
L'autorità è strutturalmente ed intrinsecamente priva di quellle potenzialità?

Mai detto. E, per l’ennesima volta, stai evitando di rispondere.

Citazione:
Potresti sostanziare questa esclamazione con argomentazioni a supporto?

Si. Hai fatto un esempio che è privo di senso logico, hai fatto un parallelo assolutamente assurdo.

Citazione:
Appena le "autorità" la smettono di stuprare i popoli.

Tolti gli slogan, ho paura che dei tuoi post rimarrebbe più o meno solo la firma.


Prealbe
Inviato il: 3/4/2007 23:02
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  •  prealbe
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#166
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NERONE
Citazione:
La mia risposta è che considero l'uomo un po' alla stregua di Thomas Hobbes : Homo Homini lupus.
Non condivido la teoria di Hobbes, ma non ritengo l'uomo capace di socialita' e solidarieta' senza regole.
L'istinto primordiale dell'uomo è la sopravvivenza, fondamentalmente è egoista e non ignora la violenza.

Adesso non fare il saputello solo perché per qualche millennio le cose sono andate così; potrebbe anche essere un caso!!!


Prealbe
Inviato il: 3/4/2007 23:12
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#167
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embe' !
Inviato il: 3/4/2007 23:18
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#168
Dubito ormai di tutto
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@nichilista:
Vorrei scambiare con te qualche riflessione in piena tranquillità (sempre che si possa ,visto che purtroppo il forum pare essere diventato un ring).
Tralasciando il discorso ininfluente sul profeta mediorentale più o meno inventato (OT: Dorian,i cristiani credevano alla libertà personale? Ne sei sicuro? Mai letto le lettere di Paolo? ),ininfluente perchè anche se avesse detto che le pecore in realtà sono rane non sarebbe cambiato molto, nè per le pecore nè per le rane,ti pongo tre domande:
1)Come potresto concretamente fare in modo,nel tuo sistema di democrazia rappresentativa,che le elites dei rappresentanti non controllino tutto esattamente come vogliono loro? Concretamente, che sistemi hai per "custodire i custodi"?
2)Come faresti in modo,sempre nello stesso sistema,che la maggioranza non opprima una qualsiasi minoranza?
3)Le due cose sono compatibili fra di loro?
Mi aspetto una risposta su cui potremo intavolare un discussione.
Inviato il: 3/4/2007 23:28
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#169
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E infatti il volontariato non esiste, meno male che c'è la solidarietà di stato!
Inviato il: 3/4/2007 23:29
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  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#170
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"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 4/4/2007 0:17
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#171
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Ho comunque paura che discutere del sistema politico senza affrontare la questione della tanto vituperata "scala di valori" sia poco efficace, e credo che in questo possa trovarsi nascosta la risposta alla domanda di Nichilista:
Citazione:
perchè lo stesso sitema in scandinavia , in australia, in francia funziona meglio ( non perfettamente) che in america o nell'europa del sud o in medioriente.
il problema è allora del sistema o altro?


Detta in altre parole, nessun automatismo in un contesto umano può garantire il risultato; entrano per forza in ballo le altrettanto vituperate "qualità umane" che sono parte essenziale (la PIU' essenziale) del gioco.


Prealbe


P.S. E per stasera, buonanotte a tutti.
Inviato il: 4/4/2007 0:44
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  •  nichilista
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#172
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"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
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Inviato il: 4/4/2007 0:56
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  •  Dorian
      Dorian
Re: Il rifiuto dell’autorità
#173
Dubito ormai di tutto
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kirbmarc:
Citazione:
Tralasciando il discorso ininfluente sul profeta mediorentale più o meno inventato (OT: Dorian,i cristiani credevano alla libertà personale? Ne sei sicuro? Mai letto le lettere di Paolo? )


OT biblico: I cristiani credevano alla libertà personale certamente più dei loro contemporanei; non vorrei si perdesse di vista il periodo storico in questione, la Roma imperiale. Che poi la Chiesa abbia mandato tutto a puttane o che ci fosse tra loro qualche altro marpione infiltrato è un altro discorso, ovvio.
Inviato il: 4/4/2007 0:57
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#174
Dubito ormai di tutto
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"Spezzeterò" ,se non ti spiace, ma cercho di chiarire i punti principali in cui non sono d'accordo con te.
Citazione:
come ho già detto la cosa essenziale è aumentare la condivisione dei benefici e allo stesso tempo delle responsabilità tra il maggior numero possibile di individui.

Questo presuppone che tu,alla Bentham, intendi "realizzazione sociale" come "benessere per la maggior parte".
A parte la definizione arbitraria di "benessere",non si capisce perchè questa debba per forza scaturire dalla "condivisione" dei benefici.
Citazione:
ogniuno vorrebbe ottenere il massimo cedendo il minimo,ma ciò è impossibile per la limitatezza dei beni , per trade off e perchè non tutti gli uomini sono pacifici ( se tu concordi).

In un rapporto non vincolato, questo è soggetto alla trattativa diretta.
Ovvero il "massimo" e il "minimo" cessano di essere degli assoluti per arrivare al "punto di equilibrio" (vedi Teoria dei Giochi) ovvero la soluzione più conveniente per entrambi (in caso di giochi a somma non zero,come tutti gli scambi-non solo commerciali).
Per imporreil massimo per sè uno dei due deve essere in una condizione di superiorità vincolante.
Non è necessario una sottomissione all'autorità terza per rendere possibile l'equilibrio,basta che ci sia la possibilità di abbandonare il "gioco" in caso di vincolo.
(In pratica la possibilità di autodifesa).
Citazione:
l'unica scelta di compromesso, valida, che limita alcune libertà nella misura minore possibile , che estende i suoi vantaggi costituiti da : sicurezza , possibilità di esprimere un opinione , far valere (anche se solo per vie traverse) le proprie istanze,poter dar sfogo ad una ampia gamma di libere iniziative , e che prende in considerazione tutte le possibili divergenze di vedute è la democrazia pluralista.

La sicurezza è un fattore personale, gli altri sono fattori sociali. Accomunarne le responsabilità di controllo mi sembra azzardato.Non si capisce poi come questi sarebbero mediati da un ente esterno meglio che da un accordo con possibilità di abbandono.
Citazione:
questa permette ad una maggioranza variabile nel tempo -un sistema legale ed in particolare costituzionale che attraverso meccanismi che rendano impossibile una modifica del testo senza approvazione a maggioranza assoluta da parte del popolo ( referendum costituzionale ), evidenzi quando un comportamento è rispettoso delle regole e quando non lo è.

Se la maggioranza varia nel tempo,ciò significa che anche il sistema di governo varierà nel tempo,a meno che un ulteriore vincolo non limiti la possibilità di cambiare sistema di governo.
Questo vincolo automaticamente esclude non solo dalla "maggioranza", ma anche dal sistema sociale i critici del sistema stesso.
Ergo i tenutari dell'installazione del sistema e i loro successori hanno fra le mani uno strumento autoritario e arbitrario di esclusione di una parte della popolazione, e,a meno che non si istituisca una divisione del potere ed un controllo fra i poteri tale da garantire l'influenza di ogni singolo individuo,(ovvero in pratica distruggendo l'intero "sistema") sarà impossibile grantire la sicuezza del singolo dal controllo da parte di chi gestisce il "sistema" ,che è autogiustificantesi (la legge costituzionale la facomunque chi decide il sistema da utilizzare) e può escludere come "corpo estraneo" qualsiasi singolo in qualsiasi momento.
O a meno che non si crei una totale adesione alle idee del sistema di governo.
Citazione:
controllo dell'ellites e non degenerazione in una dittatura di maggioranza?

Sì,sono di difficile compatibilità,in quanto il controllo delle elite presuppone un forte potere distribuito senza "arbitri" superiori,ma ,abbinato ad un "potere della maggioranza" questo genera la semplice "dittatura della maggioranza" (l'arbitro non c'è).
Insomma: o abbiamo un arbitro-elite che "media" ed è difficile da controllare o abbiamo l'senza di questo arbitro e il potere diffuso,ma a questo punto chi concentra il potere della "maggioranza", non esistendo possibilità di "abbandonare" il gioco per la minoranza,si trova ad avere potere assoluto su quest'ultima.
Inviato il: 4/4/2007 1:04
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#175
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Citazione:
Ti giunga la mia solidarietà.

Citazione:
anche la mia

Cos’è, il lamento delle minoranze oppresse?
nichilistaCitazione:
FLORIZEL: i vangeli sono indiscutibilmente mendaci sino alla quarta di copertina e tutti i discorsi che portano con se sono altrettanto falsi e non attendibili, comprese le interpretazioni

Certo che ci vuole una faccia tosta da fare invidia alle zoccole più esperte, per distorcere le cose in codesto modo...
“FLORIZEL: i vangeli sono indiscutibilmente mendaci sino alla quarta di copertina e tutti i discorsi che portano con se sono altrettanto falsi e non attendibili” e fin qui siamo d’accordo (pare).
“comprese le interpretazioni “ . Qui giochi sporco, perché ti ho ripetuto ormai decine di volte che l’INTERPRETAZIONE è l’unica cosa su cui ci si poteva basare, dal momento che “probabilmente i vangeli non sono fedeli alla realtà storica “. E qui va tolto quel PROBABILMENTE, visto che tu stesso hai ammesso l’inattendibilità di quelle fonti.
Citazione:
immanente all'uomo non implica un FONDAMENTO BIOLOGICO , ma può attestarsi su di un livello differente, ovvero un FONDAMENTO ONTOLOGICO, dell'essere.

Prima volevi “solo un singolo esempio che mi contesti la tesi per assurdo.” , ora ricorri all’ONTOLOGIA, sbattendo i piedini a terra pur di comprovare uno dei tuoi dogmi.
Dogma vacuo, perché ONTOLOGICO non è passibile di ETERNO. Non lo è perfino il dato BIOLOGICO, figuriamoci ciò che si fonda sulla relazione individuo – mondo.
Hai mai sentito parlare di cose che “cambiano”?
Citazione:
l'uomo nel suo agire sulla realtà, ha il POTERE di modificare ciò che lo circonda , compresi i suoi simili.

Mi sto annoiando. Anche perché si sa già dove va a parare questo leitmotiv .
NERONE Citazione:
La mia risposta è che considero l'uomo un po' alla stregua di Thomas Hobbes : Homo Homini lupus. Non condivido la teoria di Hobbes, ma non ritengo l'uomo capace di socialita' e solidarieta' senza regole.

Ma no, davvero? Non lo si sarebbe mai potuto immaginare.
Citazione:
L'istinto primordiale dell'uomo è la sopravvivenza, fondamentalmente è egoista e non ignora la violenza.

Vale anche per politici e governanti vari?

Prealbe, a te non rispondo: il tuo stile si è "snellito" di molto, nell’ultimo post.
Almeno prima i commenti avevano il pregio di costituire una buona opportunità di esercizio di decriptazione, utile a separare verità (pochissima) e menzogne dalla solita valanga di aulici paroloni con cui vestire a lusso tesi esecrabili.
Francamente, ti credevo di livello superiore a chi ricorre alla demonizzazione dell’interlocutore accusandolo di non argomentare PER NON argomentare.
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Inviato il: 4/4/2007 1:08
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  •  prealbe
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#176
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Florizel
Citazione:
Prealbe, a te non rispondo

Lo so, lo so. Da un pezzo.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 1:12
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  •  florizel
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#177
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Lo so, lo so. Da un pezzo.

Nemmeno tu, però.
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Inviato il: 4/4/2007 1:20
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  •  nichilista
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#178
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SEMPLICEMENTE AUTORIMOSSO
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Inviato il: 4/4/2007 1:33
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  •  florizel
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#179
Sono certo di non sapere
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Citazione:
dato cil tuo modo di estrapolare frasi a tu piacimento per poterci costruire sopra proclami , prendendo atto che non hai mai rispettato la mia richiesta di citare l'intero post onde evitare equivoci e davanti alla completa mancanza di argomenti della tua risposta che si limita a canzonare ciò che scrivo vorrei , sempre se possibile, che tu mi donassi dello lo stesso trattamento riservato a prealbe.

Lo sapevo che ti saresti ritenuto "offeso". Solita storia.
Facciamo una cosa: mandami il TUO punto di vista ed il TUO schema di ragionamento via pm, così so COSA ti fa piacere sentirti rispondere.
Citazione:
ad ogni modo , come già fatto con pax, mi asterrò d'ora in poi di commentare qualunque tuo post

No, dai, così non mi farai dormire per una settimana.
Citazione:
senza rancore

Sicuro sicuro?
Nemmeno quando mi leggerai "senza commentare"?
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 4/4/2007 1:40
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#180
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NERONE 156Citazione:
se io rinuncio al mio panino con la mortadella, vuole dire che intanto ho un panino con la mortadella .
Se lo do a te senza, che mi punti una pistola alla tempia , non cambia per nulla il fatto che il panino con la mortadella era mio.

magari cambia che lo condivido con te ?

Non per fare il pedante (converrai, poi che è un po' un'esempio del c..) ... ma dal momento rinunci al panino l'avevi (nel passato ) e dopo non l'hai più...
L'esempio del panino (che una volta mangiato è bello e sparito) si presta poco all'idea della "condivisione".. al massimo si può "dividere", per come la vedo io...

Ma se il panino ce l'avevi tu e nessuno te le contestava... e poi finisce che me lo "magno" io e a te non resta nulla... Magari non ti avrò puntato la pistola alla tempia.. ma per rubartelo te l'ho rubato!

prealbe 155:
Citazione:
Per cortesia, qualcuno che pare avercelo così chiaro definisca il significato di ‘libertà’, specialmente in un contesto sociale, tanto per consentire anche ad altri utenti meno preparati di dibattere con cognizione di causa

- Da quale pulpito! -
(nel contesto del discorso che facevo io - ovvero che è abbastanza insensato dire che uno è libero in quanto risconosce l'autorità,,. ecc . è sufficiente far riferimento al significato più comune del termine)
libertà =
"facoltà di agire e di pensare in piena autonomia"
da:
http://www.demauroparavia.it/63458
E' anche da notare che non c'è bisogno di far riferimento al concetto di libertà in termini assoluti (che è una astrazione o concetto troppo vago), ma bastano quelli relativi: ovvero "più libero" |"meno-libero" ...

"Riconoscere un'autorità esterna" implica accettare che qualcun altro possa decidere/agire su cose che riguardano te stesso (limitatamente a certi campo, si spera)... ovvero "demandare".
Sempre in termini relativi: più demandi, meno libero sei: poichè acconsenti che altri decidano per te in più "campi".
(Non sto dando alcun giudizio di merito... Vogliamo provare a dare un senso alle parole?....O è chiedere troppo!?)
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 4/4/2007 2:48
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