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  Il rifiuto dell’autorità

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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#171
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
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Ho comunque paura che discutere del sistema politico senza affrontare la questione della tanto vituperata "scala di valori" sia poco efficace, e credo che in questo possa trovarsi nascosta la risposta alla domanda di Nichilista:
Citazione:
perchè lo stesso sitema in scandinavia , in australia, in francia funziona meglio ( non perfettamente) che in america o nell'europa del sud o in medioriente.
il problema è allora del sistema o altro?


Detta in altre parole, nessun automatismo in un contesto umano può garantire il risultato; entrano per forza in ballo le altrettanto vituperate "qualità umane" che sono parte essenziale (la PIU' essenziale) del gioco.


Prealbe


P.S. E per stasera, buonanotte a tutti.
Inviato il: 4/4/2007 0:44
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  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#172
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
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AUTORIMOSSO
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"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 4/4/2007 0:56
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  •  Dorian
      Dorian
Re: Il rifiuto dell’autorità
#173
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/1/2007
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kirbmarc:
Citazione:
Tralasciando il discorso ininfluente sul profeta mediorentale più o meno inventato (OT: Dorian,i cristiani credevano alla libertà personale? Ne sei sicuro? Mai letto le lettere di Paolo? )


OT biblico: I cristiani credevano alla libertà personale certamente più dei loro contemporanei; non vorrei si perdesse di vista il periodo storico in questione, la Roma imperiale. Che poi la Chiesa abbia mandato tutto a puttane o che ci fosse tra loro qualche altro marpione infiltrato è un altro discorso, ovvio.
Inviato il: 4/4/2007 0:57
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#174
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/5/2006
Da Arkadia-spazio profondo
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"Spezzeterò" ,se non ti spiace, ma cercho di chiarire i punti principali in cui non sono d'accordo con te.
Citazione:
come ho già detto la cosa essenziale è aumentare la condivisione dei benefici e allo stesso tempo delle responsabilità tra il maggior numero possibile di individui.

Questo presuppone che tu,alla Bentham, intendi "realizzazione sociale" come "benessere per la maggior parte".
A parte la definizione arbitraria di "benessere",non si capisce perchè questa debba per forza scaturire dalla "condivisione" dei benefici.
Citazione:
ogniuno vorrebbe ottenere il massimo cedendo il minimo,ma ciò è impossibile per la limitatezza dei beni , per trade off e perchè non tutti gli uomini sono pacifici ( se tu concordi).

In un rapporto non vincolato, questo è soggetto alla trattativa diretta.
Ovvero il "massimo" e il "minimo" cessano di essere degli assoluti per arrivare al "punto di equilibrio" (vedi Teoria dei Giochi) ovvero la soluzione più conveniente per entrambi (in caso di giochi a somma non zero,come tutti gli scambi-non solo commerciali).
Per imporreil massimo per sè uno dei due deve essere in una condizione di superiorità vincolante.
Non è necessario una sottomissione all'autorità terza per rendere possibile l'equilibrio,basta che ci sia la possibilità di abbandonare il "gioco" in caso di vincolo.
(In pratica la possibilità di autodifesa).
Citazione:
l'unica scelta di compromesso, valida, che limita alcune libertà nella misura minore possibile , che estende i suoi vantaggi costituiti da : sicurezza , possibilità di esprimere un opinione , far valere (anche se solo per vie traverse) le proprie istanze,poter dar sfogo ad una ampia gamma di libere iniziative , e che prende in considerazione tutte le possibili divergenze di vedute è la democrazia pluralista.

La sicurezza è un fattore personale, gli altri sono fattori sociali. Accomunarne le responsabilità di controllo mi sembra azzardato.Non si capisce poi come questi sarebbero mediati da un ente esterno meglio che da un accordo con possibilità di abbandono.
Citazione:
questa permette ad una maggioranza variabile nel tempo -un sistema legale ed in particolare costituzionale che attraverso meccanismi che rendano impossibile una modifica del testo senza approvazione a maggioranza assoluta da parte del popolo ( referendum costituzionale ), evidenzi quando un comportamento è rispettoso delle regole e quando non lo è.

Se la maggioranza varia nel tempo,ciò significa che anche il sistema di governo varierà nel tempo,a meno che un ulteriore vincolo non limiti la possibilità di cambiare sistema di governo.
Questo vincolo automaticamente esclude non solo dalla "maggioranza", ma anche dal sistema sociale i critici del sistema stesso.
Ergo i tenutari dell'installazione del sistema e i loro successori hanno fra le mani uno strumento autoritario e arbitrario di esclusione di una parte della popolazione, e,a meno che non si istituisca una divisione del potere ed un controllo fra i poteri tale da garantire l'influenza di ogni singolo individuo,(ovvero in pratica distruggendo l'intero "sistema") sarà impossibile grantire la sicuezza del singolo dal controllo da parte di chi gestisce il "sistema" ,che è autogiustificantesi (la legge costituzionale la facomunque chi decide il sistema da utilizzare) e può escludere come "corpo estraneo" qualsiasi singolo in qualsiasi momento.
O a meno che non si crei una totale adesione alle idee del sistema di governo.
Citazione:
controllo dell'ellites e non degenerazione in una dittatura di maggioranza?

Sì,sono di difficile compatibilità,in quanto il controllo delle elite presuppone un forte potere distribuito senza "arbitri" superiori,ma ,abbinato ad un "potere della maggioranza" questo genera la semplice "dittatura della maggioranza" (l'arbitro non c'è).
Insomma: o abbiamo un arbitro-elite che "media" ed è difficile da controllare o abbiamo l'senza di questo arbitro e il potere diffuso,ma a questo punto chi concentra il potere della "maggioranza", non esistendo possibilità di "abbandonare" il gioco per la minoranza,si trova ad avere potere assoluto su quest'ultima.
Inviato il: 4/4/2007 1:04
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#175
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Citazione:
Ti giunga la mia solidarietà.

Citazione:
anche la mia

Cos’è, il lamento delle minoranze oppresse?
nichilistaCitazione:
FLORIZEL: i vangeli sono indiscutibilmente mendaci sino alla quarta di copertina e tutti i discorsi che portano con se sono altrettanto falsi e non attendibili, comprese le interpretazioni

Certo che ci vuole una faccia tosta da fare invidia alle zoccole più esperte, per distorcere le cose in codesto modo...
“FLORIZEL: i vangeli sono indiscutibilmente mendaci sino alla quarta di copertina e tutti i discorsi che portano con se sono altrettanto falsi e non attendibili” e fin qui siamo d’accordo (pare).
“comprese le interpretazioni “ . Qui giochi sporco, perché ti ho ripetuto ormai decine di volte che l’INTERPRETAZIONE è l’unica cosa su cui ci si poteva basare, dal momento che “probabilmente i vangeli non sono fedeli alla realtà storica “. E qui va tolto quel PROBABILMENTE, visto che tu stesso hai ammesso l’inattendibilità di quelle fonti.
Citazione:
immanente all'uomo non implica un FONDAMENTO BIOLOGICO , ma può attestarsi su di un livello differente, ovvero un FONDAMENTO ONTOLOGICO, dell'essere.

Prima volevi “solo un singolo esempio che mi contesti la tesi per assurdo.” , ora ricorri all’ONTOLOGIA, sbattendo i piedini a terra pur di comprovare uno dei tuoi dogmi.
Dogma vacuo, perché ONTOLOGICO non è passibile di ETERNO. Non lo è perfino il dato BIOLOGICO, figuriamoci ciò che si fonda sulla relazione individuo – mondo.
Hai mai sentito parlare di cose che “cambiano”?
Citazione:
l'uomo nel suo agire sulla realtà, ha il POTERE di modificare ciò che lo circonda , compresi i suoi simili.

Mi sto annoiando. Anche perché si sa già dove va a parare questo leitmotiv .
NERONE Citazione:
La mia risposta è che considero l'uomo un po' alla stregua di Thomas Hobbes : Homo Homini lupus. Non condivido la teoria di Hobbes, ma non ritengo l'uomo capace di socialita' e solidarieta' senza regole.

Ma no, davvero? Non lo si sarebbe mai potuto immaginare.
Citazione:
L'istinto primordiale dell'uomo è la sopravvivenza, fondamentalmente è egoista e non ignora la violenza.

Vale anche per politici e governanti vari?

Prealbe, a te non rispondo: il tuo stile si è "snellito" di molto, nell’ultimo post.
Almeno prima i commenti avevano il pregio di costituire una buona opportunità di esercizio di decriptazione, utile a separare verità (pochissima) e menzogne dalla solita valanga di aulici paroloni con cui vestire a lusso tesi esecrabili.
Francamente, ti credevo di livello superiore a chi ricorre alla demonizzazione dell’interlocutore accusandolo di non argomentare PER NON argomentare.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 4/4/2007 1:08
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#176
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
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Florizel
Citazione:
Prealbe, a te non rispondo

Lo so, lo so. Da un pezzo.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 1:12
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#177
Sono certo di non sapere
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Lo so, lo so. Da un pezzo.

Nemmeno tu, però.
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Inviato il: 4/4/2007 1:20
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  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#178
Mi sento vacillare
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SEMPLICEMENTE AUTORIMOSSO
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Inviato il: 4/4/2007 1:33
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#179
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
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Citazione:
dato cil tuo modo di estrapolare frasi a tu piacimento per poterci costruire sopra proclami , prendendo atto che non hai mai rispettato la mia richiesta di citare l'intero post onde evitare equivoci e davanti alla completa mancanza di argomenti della tua risposta che si limita a canzonare ciò che scrivo vorrei , sempre se possibile, che tu mi donassi dello lo stesso trattamento riservato a prealbe.

Lo sapevo che ti saresti ritenuto "offeso". Solita storia.
Facciamo una cosa: mandami il TUO punto di vista ed il TUO schema di ragionamento via pm, così so COSA ti fa piacere sentirti rispondere.
Citazione:
ad ogni modo , come già fatto con pax, mi asterrò d'ora in poi di commentare qualunque tuo post

No, dai, così non mi farai dormire per una settimana.
Citazione:
senza rancore

Sicuro sicuro?
Nemmeno quando mi leggerai "senza commentare"?
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Inviato il: 4/4/2007 1:40
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#180
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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NERONE 156Citazione:
se io rinuncio al mio panino con la mortadella, vuole dire che intanto ho un panino con la mortadella .
Se lo do a te senza, che mi punti una pistola alla tempia , non cambia per nulla il fatto che il panino con la mortadella era mio.

magari cambia che lo condivido con te ?

Non per fare il pedante (converrai, poi che è un po' un'esempio del c..) ... ma dal momento rinunci al panino l'avevi (nel passato ) e dopo non l'hai più...
L'esempio del panino (che una volta mangiato è bello e sparito) si presta poco all'idea della "condivisione".. al massimo si può "dividere", per come la vedo io...

Ma se il panino ce l'avevi tu e nessuno te le contestava... e poi finisce che me lo "magno" io e a te non resta nulla... Magari non ti avrò puntato la pistola alla tempia.. ma per rubartelo te l'ho rubato!

prealbe 155:
Citazione:
Per cortesia, qualcuno che pare avercelo così chiaro definisca il significato di ‘libertà’, specialmente in un contesto sociale, tanto per consentire anche ad altri utenti meno preparati di dibattere con cognizione di causa

- Da quale pulpito! -
(nel contesto del discorso che facevo io - ovvero che è abbastanza insensato dire che uno è libero in quanto risconosce l'autorità,,. ecc . è sufficiente far riferimento al significato più comune del termine)
libertà =
"facoltà di agire e di pensare in piena autonomia"
da:
http://www.demauroparavia.it/63458
E' anche da notare che non c'è bisogno di far riferimento al concetto di libertà in termini assoluti (che è una astrazione o concetto troppo vago), ma bastano quelli relativi: ovvero "più libero" |"meno-libero" ...

"Riconoscere un'autorità esterna" implica accettare che qualcun altro possa decidere/agire su cose che riguardano te stesso (limitatamente a certi campo, si spera)... ovvero "demandare".
Sempre in termini relativi: più demandi, meno libero sei: poichè acconsenti che altri decidano per te in più "campi".
(Non sto dando alcun giudizio di merito... Vogliamo provare a dare un senso alle parole?....O è chiedere troppo!?)
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 4/4/2007 2:48
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#181
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
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Messaggi: 441
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x franco8

Lo so che ho fatto un esempio terra-terra, ma non voleva essere di certo la spiegazione di "un grande concetto".

hai detto :

se uno rinuncia alla propria libertà automaticamente non è più libero.

Si puo' rinunciare solo a qualcosa che si ha, questo alla fine era quello che volevo dire con l'esempio.
Ma la differenza tra cio' che tu dici e cio' che ho detto io sta nel verbo : rinunciare
Rinuncio, vuole dire che include la consapevolezza di avere una cosa e senza costrizioni farne a meno.
Inviato il: 4/4/2007 8:30
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#182
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
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Per la serie si commentano le idee non le persone:

Nichilista
Citazione:
ad ogni modo , come già fatto con pax, mi asterrò d'ora in poi dal commentare qualunque tuo post

Citazione:
mi pare che persone con opinioni opposte alle mie ma con voglia di discutere e confrontarsi senza gettarsi in slogan e sofismi ce ne siano molte, a cominciare da franc8, kirbmarc, dorian, fiammifero e continuando con altri.


Infatti vediamo cosa ne pensa uno degli interessati:

Kirbmarc
Citazione:
@nichilista:
Vorrei scambiare con te qualche riflessione in piena tranquillità (sempre che si possa ,visto che purtroppo il forum pare essere diventato un ring)


Ma gli amici sono per aiutare, no pasaran:

Prealbe
Citazione:
Ciao, Nichilista.Ti giunga la mia solidarietà. Prealbe


Ed ecco un classico esempio di argomentazione (l’unica frase compiuta di un intero post di risposta quasi tutto in verde quotazione:
Prealbe
Citazione:
Per pietà, se si può smettere di stuprare la logica...


E questo forum non sarebbe stato aperto per provocare, eh? La marmotta, nel frattempo......
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 4/4/2007 9:39
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  •  orkid
      orkid
Re: Il rifiuto dell’autorità
#183
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Stamattina ho avuto un sentimento di rifiuto dell'autorità con cui la mia sveglia mi privava della libertà di dormire... E' proprio vero... senza l'autorità della sveglia ogni "individuo" sarebbe in balia della sua animalesca tendenza a dormire fino alle 11.00... Ma si sa io sono un ribelle!!! l'ho spenta e mi sono girato dall'altra parte!!! come mi sento bene!!!
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Autodidatta Bonsai


"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune."
Inviato il: 4/4/2007 10:10
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#184
Dubito ormai di tutto
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NERONECitazione:

hai detto :
se uno rinuncia alla propria libertà automaticamente non è più libero.

forse la frase è un po' ambigua: non intendevo dire : [ non è più | libero ] ma : [ non è | più libero ] ovvero : è meno libero... (non so se dal contesto era chiaro, in ogni caso dovrebbe esser chiaro da quanto ho scritto nel precedente post)
Citazione:

Si puo' rinunciare solo a qualcosa che si ha, questo alla fine era quello che volevo dire con l'esempio.

Ma se il "panino" non ce l'hai, non ce l'hai, nè prima nè dopo... (?!)
Comunque, forse ho capito cosa vagamente quel che volevi dire... anche se noncel 'ho chiaro.. (suggerimento:) ci sarebbe forse da distinguere la libertà "A" che ti permette di rinunciare.. e la libertà "B" cui rinunci (o che dovresti esser consapevole di non avere!?) ...Boh?
Potresti provare a chiarire il concetto o a trovare un esempio più chiarificatore?
Ho già spiegato come la vedo io: per sommi capi un'autorità esterna implica necessariaemente una limitazione della libertà individuale...
( e la piramide sociale / gerarchia fa sì che chi sta "sopra" è più libero di chi sta "sotto"... )

Citazione:

Ma la differenza tra cio' che tu dici e cio' che ho detto io sta nel verbo : rinunciare
Rinuncio, vuole dire che include la consapevolezza di avere una cosa e senza costrizioni farne a meno.

Francamente, continuo a non capire come puoi "averla" mentre ne fai a meno... Cosa sarebbe una "proprietà formale"?! Che sei, in tal caso, il "mero" proprietario!?
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..
(detto, fatto)
Inviato il: 4/4/2007 11:15
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#185
Mi sento vacillare
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PikeBishop
Citazione:
E questo forum non sarebbe stato aperto per provocare, eh? La marmotta, nel frattempo......


Hola, Pike. Sai che ti leggo sempre con gusto. E mi fa piacere che tu segua il 3D con assiduità; mi era parso di capire che non ti piacesse.

Però, una precisazione: il titolo della discussione non è cambiato dal tuo ultimo intervento ed è sempre “Il rifiuto dell’autorità” (è quella scritta nell’intestazione dei post, in alto). Gli interventi, per essere in tema, dovrebbero riferirsi a quello; non è difficile.

Volendo discutere del perché sia stato aperto basta aprire un altro 3D apposito e postarci a piacere; e anche questo non è difficile.

Hai capito adesso, vero?

Non vorremo certo seccare DI NUOVO i moderatori per delle cose così semplici da capire e rispettare, no?

Stammi bene.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 12:36
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#186
Mi sento vacillare
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Franco8
Citazione:
libertà = "facoltà di agire e di pensare in piena autonomia"

Oooh! Ottimo.

Allora di questo si sta parlando, della “piena autonomia di azione e di pensiero”.
In che contesto, però? Ah, già! In un “contesto sociale”. Un contesto di “interazione”, quindi?

Vediamo se il dizionario ci aiuta anche in questo caso (http://www.demauroparavia.it/58308):

in|te|ra|zió|ne
s.f.
1 CO azione, influenza reciproca tra due o più fenomeni, elementi, forze, ecc. | TS psic., sociol., relazione fra due persone; i. sociale, in cui ciascun soggetto modifica i propri comportamenti in rapporto a quelli dell’altro, anticipandoli o rispondendovi
2 TS fis., processo per cui due o più campi, corpi, sistemi, ecc., agiscono l’uno sull’altro modificando reciprocamente il proprio stato

Ah, ecco.

“Piena autonomia” in un contesto di “interazione”, è naturale; sciocco che sono! Come ho fatto a non arrivarci da solo?


Franco8
Citazione:
E' anche da notare che non c'è bisogno di far riferimento al concetto di libertà in termini assoluti (che è una astrazione o concetto troppo vago), ma bastano quelli relativi: ovvero "più libero" |"meno-libero"...

Sono proprio fissato: vedo dappertutto “scale di valori”...


Franco8
Citazione:
"Riconoscere un'autorità esterna" implica accettare che qualcun altro possa decidere/agire su cose che riguardano te stesso (limitatamente a certi campo, si spera)... ovvero "demandare".

Certo, bisognerebbe rinunciare alla “piena autonomia” di cui sopra.


Franco8
Citazione:
Sempre in termini relativi: più demandi, meno libero sei: poiché acconsenti che altri decidano per te in più "campi".

Non sottolineo nemmeno l’ennesima “scala”.


Franco8
Citazione:
(Non sto dando alcun giudizio di merito... Vogliamo provare a dare un senso alle parole?....O è chiedere troppo!?)

Piacerebbe anche a me.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 14:56
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#187
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
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PrealbeCitazione:
Hai capito adesso, vero?

E tu hai capito che abbiamo capito?
...

Citazione:
Franco8
-citazione-
"Riconoscere un'autorità esterna" implica accettare che qualcun altro possa decidere/agire su cose che riguardano te stesso (limitatamente a certi campo, si spera)... ovvero "demandare".

Certo, bisognerebbe rinunciare alla “piena autonomia” di cui sopra.


E meno male che ho specificato: "non è necessario far riferimento a concetti assoluti"...!
...
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(detto, fatto)
Inviato il: 4/4/2007 15:07
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#188
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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Sono proprio fissato: vedo dappertutto “scale di valori”...

Deve essere la fissa della gerarchia.

Ed a proposito di questo, una domanda: risalendo a monte, o all'origine del discorso, sono le "scale di valori" a determinare la "gerarchia" ("immanente" alle relazioni sociali/umane, mi pare di capire) o viceversa?
Sarebbe gradita una risposta quanto più lineare ed esplicativa possibile, in tono con il tuo ultimo look "espositivo".
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 4/4/2007 15:55
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#189
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
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Florizel, ti prendo sul serio e ti rispondo. Non perdo neanche tempo a farti notare che invece tu… hai capito. Spero di non dovermene ripentire.

Citazione:
Ed a proposito di questo, una domanda: risalendo a monte, o all'origine del discorso, sono le "scale di valori" a determinare la "gerarchia" ("immanente" alle relazioni sociali/umane, mi pare di capire) o viceversa?


Sono (meglio, dovrebbero essere) le "scale di valori" a determinare la "gerarchia"; questa sarebbe la strada. La gerarchia rimane essenziale al buon andamento sociale.

E’ abbastanza lineare?

Ok. Cortesemente qualunque osservazione ulteriore tenga conto anche di quanto esposto in precedenza, perché il discorso è ovviamente più articolato di quanto si possa rappresentare in una frase.


Prealbe


P.S. A te, Florizel, mi permetto di consigliare (uso del consiglio a piacere ) una maggiore disponibilità a considerare le argomentazioni altrui; con tutto il rispetto per la tua intelligenza, la tua cultura e quant’altro, ti assicuro che non hai di fronte l’ultimo dei fessi; né (lo dico anche per certi ‘cacciatori di ombre’ che mi pare di avere intravisto qui e là) un oscuro mestatore di forum: cerchiamo, se non altro, di evitare almeno il ridicolo.
Inviato il: 4/4/2007 16:35
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#190
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:
Cortesemente qualunque osservazione ulteriore tenga conto anche di quanto esposto in precedenza, perché il discorso è ovviamente più articolato di quanto si possa rappresentare in una frase.

Sarebbe anche cortese, da parte tua, che la cosa fosse reciproca e che tu stesso tenessi conto di tutte le obiezioni che ti sono state fatte...
E la analizzassi magari in maniera più seria di quanto hai fatto finora...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 4/4/2007 16:52
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#191
Mi sento vacillare
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Franco8
Citazione:
Sarebbe anche cortese, da parte tua, che la cosa fosse reciproca e che tu stesso tenessi conto di tutte le obiezioni che ti sono state fatte...
E la analizzassi magari in maniera più seria di quanto hai fatto finora...


Esempi, prego. Se ho sbagliato sono sempre pronto a riparare. Non mi ritengo mica perfetto.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 16:58
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#192
Dubito ormai di tutto
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Da Arkadia-spazio profondo
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Citazione:
Non mi ritengo mica perfetto.

Non sei in cima alla scala di valori?
Inviato il: 4/4/2007 17:07
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  •  prealbe
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#193
Mi sento vacillare
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Kirbmarc
Citazione:
Non sei in cima alla scala di valori?

No, purtroppo no.

Ma non sono malaccio lo stesso.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 17:33
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  •  franco8
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#194
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Esempi, prego.

Tutti i tuoi post dal primo all'ultimo.
Non sto a far polemiche ...
Se tu stesso chiedi di stare in tema, resta in tema...
O, appunto, CVD, il fatto di sentirti su un gradino superiore ti autorizza a non seguire i tuoi stessi consigli...?
_________________
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..
(detto, fatto)
Inviato il: 4/4/2007 17:47
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#195
Mi sento vacillare
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Franco8
Citazione:
Tutti i tuoi post dal primo all'ultimo.
Non sto a far polemiche ...
Se tu stesso chiedi di stare in tema, resta in tema...
O, appunto, CVD, il fatto di essere o sentirti su un gradino superiore ti autorizza a non seguire i tuoi stessi consigli...?

Franco8, guarda che so capire bene anch’io, quando serve.
Se vuoi argomentare sul tema del 3D, a disposizione. Per altri giochetti, non sono disponibile, e l’ho già detto chiaramente.
Come dicevo: esempi, prego. E aggiungo: precisi’.
Il resto é… ‘fuffa’.

Ciao a te.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 17:56
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  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#196
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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Citazione:
Non perdo neanche tempo a farti notare che invece tu… hai capito.

Francamente, avevo capito fin dall'apertura del thread, anche senza ulteriori chiarificazioni.
Poi quando avrai smesso di fare il martire o, peggio, l'incompreso dalla massa di beoti che ti legge, potresti argomentare circa il dato BIOLOGICO, od ONTOLOGICO, che determinerebbe le "scale di valori" che costituirebbero l'imprescindibilità delle gerarchie?
E spiegare quale criterio sostiene l'assunto secondo cui delle caratteristiche "soggettive" (quelle che costituiscono la scala di valori, che, evidentemente non sono prerogativa comune a TUTTI gli individui) fonderebbero un sistema oggettivo e comune a TUTTI (la gerarchia, appunto)?
Citazione:
ti assicuro che non hai di fronte l’ultimo dei fessi

Mai pensato. Spero tu voglia parimenti riconoscere ai tuoi interlocutori se non una dialettica che si differenzia dalla tua solo per "contenuti", almeno una grande tolleranza verso espressioni smaccatamente denigratorie. Ed una dimostrazione di grande maturità, quindi, che prescinde l'ars oratoria.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 4/4/2007 18:07
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#197
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xfranco8

Non si tratta di + liberta' o - liberta'.

Mi riferivo alla responsabilità e all'autonomia delle scelte : ti do qualcosa di mio essendone consapevole e in maniera autonoma.

Quindi se ho la libertà e in un rapporto interpersonale di scambio, con razionalità , responsabilità e autonomia riconosco a te una superiorità effettiva alla mia, ti rendo responsabile di gestire per mio conto anche il mio panino con la mortadella, il tutto perche' io , parte inferiore, riconosco a te , parte superiore (gerarchia) le capacità di gestire il mio panino.

La scala di valori magari potrebbe essere quel qualcosa che fa si che tu non ti sbafi il panino mio alla faccia mia, ma che invece tu (superiore a me per capacita') mi offra gli strumenti per avere un panino al giorno.

il fatto di essere o sentirti su un gradino superiore .....


potevi solo scrivere -sei-
Inviato il: 4/4/2007 18:15
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  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#198
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AUTORIMOSSO
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"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 4/4/2007 20:04
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#199
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Florizel
Citazione:
Poi quando avrai smesso di fare il martire o, peggio, l'incompreso dalla massa di beoti che ti legge, potresti argomentare circa il dato BIOLOGICO, od ONTOLOGICO, che determinerebbe le "scale di valori" che costituirebbero l'imprescindibilità delle gerarchie?

Allora, con ordine.
Le conclusioni cui sono giunto sull’argomento della “scala di valori” e della “gerarchia” non sono affatto di tipo “teorico-filosofico” ma sono di tipo “concreto-storico” (e “psicologico”, và!). Per quanto ne so, “scala di valori” e “gerarchia” (e “piramide sociale”) sono caratteristiche comuni alla stragrande maggioranza (per non dire “totalità”) delle società esistite ed esistenti, senza limite di collocazione geografica; ne traggo la piatta deduzione che, per ricorrere con tale continuità, non può trattarsi di attributi occasionali e contingenti del tessuto sociale ma di qualcosa di profondamente connaturato all’essere umano quando si esprime nel sociale.

E’ una cosa bella? E’una cosa brutta? E’ giusto? E’ ingiusto? Non lo so e non mi interessa, perché se effettivamente si tratta di un elemento strutturale dell’uomo è, semplicemente, ingiudicabile. Si può pretendere di giudicare nell’uomo, ad esempio, l’affettività? O l’emotività? O l’istinto di sopravvivenza? Io dico di no e riterrei, nel caso si avanzasse invece tale pretesa, di trovarmi di fronte solo ad un esempio di arroganza intellettuale degna di nota. A meno che, beninteso, non si produca a sostegno una mole di dati, osservazioni, analisi e ragionamenti adeguati alla pretesa; in mancanza, si tratterebbe di semplici chiacchiere (magari belle, poetiche, elevatissime... e sempre chiacchiere.).

Citazione:
E spiegare quale criterio sostiene l'assunto secondo cui delle caratteristiche "soggettive" (quelle che costituiscono la scala di valori, che, evidentemente non sono prerogativa comune a TUTTI gli individui) fonderebbero un sistema oggettivo e comune a TUTTI (la gerarchia, appunto)?

Questa ti chiedo di riformularmela (non di ripetermela pari pari come una volta precedente) perché non sono sicuro di averla compresa correttamente.


Prealbe
Inviato il: 4/4/2007 23:00
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#200
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Franco8, guarda che so capire bene anch’io, quando serve.

Ehm! "serve" a chi?
Citazione:

Come dicevo: esempi, prego. E aggiungo: precisi’.
Il resto é… ‘fuffa’.

Visto che ci capiamo, ti dico, che nel tuo caso: è solo fuffa senza resto...
Ovvio che è il mio punto di vista, e te lo dico con tutto il rispetto (possibile)...

Un'esempio provo a fartelo riguardo alla "reciprocità"..

Tu dici:

Sono (meglio, dovrebbero essere) le "scale di valori" a determinare la "gerarchia"; questa sarebbe la strada. La gerarchia rimane essenziale al buon andamento sociale.


Ti si potrebbe rispondere ( reciprocamente ) più o meno con considerazioni dello stesso tipo di quelle che hai fatto tu, ovvero:

MA E' REALISTICA UNA VISIONE DEL GENERE?

Una volta stabilita e consolidata una unica "gerarchia" (Nota infatti che non hai scritto "le gerarchie"-plurale come era logico visto che seguirebbero o dovrebbero seguire da "le scale di valore"-plurale - anche se non hai spiegato in cosa consistono esattamente - ) , è quasi automatico che anche per la valutazione complessiva di quegli stessi "valori" avranno maggior peso le "alte gerarchie" rispetto alle "basse"...
con le conseguenze umanamente immaginabili...
"Serve" continuare?

A tal proposito (e comunque interessante per tutti, credo o spero) vi consiglio una lettura riflettendo sul "giochino" riportato qui:
http://sustainer.org/dhm_archive/index.php?display_article=vn151starpowered

E' assolutamente utopico e non realistico questa "strada" dal momento che nella realtà le gerarchie non sono stabilite da scale di valori funzionali ad alcunché, nè sono universalmente e pacificamente riconosciute da tutti...

(Tralasciamo poi, o facciamo finta di aver capito, cosa intendi per "buon andamento sociale"... )

-----------------
Prealbe
Citazione:

...ne traggo la piatta deduzione...

non potrebbe essere che la tua deduzione sia una generalizzazione che applichi fuori dai limiti di validità della stessa "deduzione"....?
O che la deduzione sia "eccessivamente piatta"?
Citazione:

E’ una cosa bella? E’ una cosa brutta? E’ giusto? E’ ingiusto? Non lo so e non mi interessa, perché se effettivamente si tratta di un elemento strutturale dell’uomo è, semplicemente, ingiudicabile...

Invito tutti a riflettere sulle conseguenze una impostazione del genere...
Ma è veramente il migliore dei mondi possibili!
Il riferimento, tanto per essere espliciti a tutti è il Pangloss del Candido di Voltaire.
Forse da rileggere con attenzione!

Seriamente. (Ripeto ... e fa parte delle considerazione più o meno ignorate) Non erano forse concreto-storiche e psicologiche e, in certo senso anche poco contestabili per il modo in cui erano enunciate, le considerazione dei difensori della schiavitù!?
Come avresti potuto dar torto a chi asseriva che la schiavitù fosse assolutamente normale?!

Citazione:

... esempio di arroganza intellettuale degna di nota.

Tanto per parlare di esempi di cui sopra eccone uno (anzi un altro):
Sarebbe una pretesa quella di giudicare istinti, e va bene. Ma è una arroganza intellettuale invece da parte tua pretendere che ci sia questo "asettico disinteresse", il "non lo so e non mi interessa" che è assolutamente ipocrita... (senza offesa, non dico che sei ipocrita tu, dico che è ipocrita l'impostazione che immagini lo "scienziato-studioso" asettico osservatore immune da impostazioni psicologiche-filosofiche e quant'altro...)

-------------------------------------
NERONE

La condizione cui fai riferimento è una forma di dipendenza. (Essere nelle condizioni di doversi affidare a qualcun'altro)...
Che poi mi sembra "parente" del mio "schiavo con la pancia piena" al confronto dell' "uomo libero nullatenente"
Citazione:

Quindi se ho la libertà e in un rapporto interpersonale di scambio, con razionalità , responsabilità e autonomia riconosco a te una superiorità effettiva alla mia...

Secondo me il concetto che descrivi è diverso dal concetto di autorità:
come nel caso in cui ti affidi al medico :
1) sei comunque tu ad avere l'ultima parola...
2) la "superiorità" che riconosci all'altro è : limitata ad un certo campo/scopo/tempo... ; non "unica"
("non unica" nel senso non hai un unico medico di riferimento, ma puoi consultare quello che preferisci, o anche più di uno)

L'autorità, invece, non è (o non è più?) su base "volontaria" - ovvero: dal punto di vista di chi detiente l'autorità questa è vista come un diritto puro e semplice...
E' inoltre "unica" nel senso su detto... (LA gerarchia - singolare!)

L'avevi detto tu stesso, mi pare, l'autorità è una cosa, l'autorevolezza è altro.

P.S.Citazione:

"il fatto di essere o sentirti su un gradino superiore ....."
potevi solo scrivere -sei-

Non l'ho capita o non fa ridere... Potevo solo scrivere "sentirti"... ( autocensura). Correggo subito.
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..
(detto, fatto)
Inviato il: 5/4/2007 12:28
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