Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Commenti liberi
  Il rifiuto dell’autorità

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...45678910...20>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione Votata:  9 Voti
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#201
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
E spiegare quale criterio sostiene l'assunto secondo cui delle caratteristiche "soggettive" (quelle che costituiscono la scala di valori, che, evidentemente non sono prerogativa comune a TUTTI gli individui) fonderebbero un sistema oggettivo e comune a TUTTI (la gerarchia, appunto)?
Citazione:
Questa ti chiedo di riformularmela (non di ripetermela pari pari come una volta precedente) perché non sono sicuro di averla compresa correttamente.

Non l’hai capita per le premesse della prima risposta che hai dato.
Innanzitutto,se affermi la concretezza storica di un dato basandola su elementi “strutturali” dell’essere umano

“per ricorrere con tale continuità, non può trattarsi di attributi occasionali e contingenti del tessuto sociale ma di qualcosa di profondamente connaturato all’essere umano quando si esprime nel sociale.”

non puoi prescindere dal dato ontologico, come sosteneva anche nichilista. O addirittura biologico, intendendo con questo qualcosa che si verifica inevitabilmente, a cui non ci si può opporre perché, appunto, connaturato all’individuo.

Che poi questo sia tutto da dimostrare, è tutto un altro discorso.
Fai bene, infatti, a dire “se effettivamente si tratta di un elemento strutturale dell’uomo”.

Dal momento che la tua è una deduzione basata su dati storici, per quanto concreti non supportati da un’indagine a 360° sulla strutturale tendenza dell’uomo alle gerarchie, spiega perché mai non si dovrebbe ritenere la tua analisi altrettanto intellettualmente arrogante.

La piattezza che tu stesso imputi alla tua deduzione scaturisce da un’indagine che non tiene conto delle varianti contenute al suo interno: affermare che “scala di valori” e “gerarchia” siano “caratteristiche comuni alla stragrande maggioranza delle società” non implica che lo siano, o lo siano state, IN TUTTE le società, e quindi in TUTTI i tempi e i luoghi.

Inversamente, un’indagine che parta dalla considerazione delle varianti contenute nell’indagine stessa, ci dimostra la fallacia della tua tesi, e di un approccio deduttivo che in se stesso fonda il concetto di “gerarchia”, poichè comporta l’annullamento degli elementi diversi.

Tornando alla mia domanda, non potresti rispondere senza far crollare l’intero apparato di congetture date per verità assolute, poiché, se è vero che quelle caratteristiche non sono comuni a tutte le società, ne discende che quei dati che stai dando come “oggettivi”, o connaturati, o strutturali, all’essere umano siano invece “soggettivi”.

Sarebbe piuttosto interessante, invece, capire come affettività, emotività, ed istinto di sopravvivenza si esprimono nei diversi contesti sociali, in quelli gerarchicamente organizzati ed in quelli in cui la gerarchia è del tutto assente.

E sarebbe eloquente di molte cose.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 5/4/2007 13:28
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#202
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
NERONECitazione:
Quindi se ho la libertà e in un rapporto interpersonale di scambio, con razionalità , responsabilità e autonomia riconosco a te una superiorità effettiva alla mia...

Ti stai liberamente "sommettendo", il che equivale a dire "rischiare di prendersi la setticemia" per non essere capace di disinfettarsi il graffietto che ti saresti fatto per essere scivolato sulla buccia di banana che tu stesso hai gettato in terra (mi era venuto un altro paragone, ma ho desistito per non offendere il pubblico pudore).
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 5/4/2007 13:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#203
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
franco8Citazione:
la "superiorità" che riconosci all'altro è : limitata ad un certo campo/scopo/tempo... ; non "unica"

Sono d'accordo.
Praticamente, si tratterebbe di una "superiorità" ristretta a quel campo del sapere e dell'agire, che non si estende automaticamente all'intero contesto sociale.
Più che di "superiorità", a questo punto parlerei di "competenze".
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 5/4/2007 13:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#204
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTORIMOSSO
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 5/4/2007 22:19
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#205
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
x Florizel

Ti stai liberamente "sommettendo", il che equivale a dire "rischiare di prendersi la setticemia" per non essere capace di disinfettarsi il graffietto che ti saresti fatto per essere scivolato sulla buccia di banana che tu stesso hai gettato in terra (mi era venuto un altro paragone, ma ho desistito per non offendere il pubblico pudore).

Puo' darsi che disinfettare il graffietto che ti sei fatto scivolando sulla merd..ops (stavo leggendoti il pensiero ...scusa) che tu stesso hai fatto sia una cosa peggiore che prendersi la setticemia per una infezione causata dalla buccia di banana altrui, e che sottomerttersi liberamente sia un momento molto alto di liberta' , rispetto alla disinfezione (che sia tua o che sia mia)
Inviato il: 5/4/2007 22:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#206
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/5/2006
Da Arkadia-spazio profondo
Messaggi: 1665
Offline
Citazione:
Non pensoquindi che il benessere derivi dalla “condivisione, ma che l’accordo libero fatto da un druppo di individui , più ampio possibile e tutelato, possa raggiungere un compromesso molto più adatto a quello di una marea di singole entità atomiche sregolate.

Ok,ma l'accordo presuppone una libertà di partenza. Attualmente non mi sembra che sifacciano firmare contratti per entrare in uno Stato. Ci si nasce.
Citazione:
manca quasi sempre questa possibilità

Non accadrebbe se non ci fosse un monopolio della violenza da parte del cosiddetto "arbitro".
Citazione:
sicurezza poi è meglio gestibile se è un nutrito gruppo rispetto ad un singolo a finanziarla e controllarla.

Non mi sembra che la mia personale difesa sia meglio gestita da un mercenario che da me. (Non sto parlando solo di difesa militare.)
Citazione:
. Se una persona nasce all’interno di un sistema preesistente e non si riconosce chiaro non farà parte ne della maggioranza istituzionale ne della minoranza istituzionale. Semplicemente perché non crede nell’istituzione.

E che fine fa? O accetta o va in gulag democratico?
Citazione:
Quello di cui sembri parlare tu è una contrapposizione tra il sistema stesso e chi ne fa parte e il rsto dei non aderenti

O si è liberi di entrare o uscire dal sistema oppure no.
Nel primo caso la società di base,su cui si organizza l'accordo (fra chi lo sostiene),deve esere per forza libera,altrimenti non avrebbe senso la libertà di poter reare questo sistema.
Se non c'è liberta di entrare o uscire, se il sistema è dato e dante, allora è autoritario.
Alla fine il problema non è un fantomatico "ifiuto dell'autorità" ma semplicemente la possibilità di scegliere liberamente di aderire ad un sistema o ad un altro, o a nessuno,contrapoposta al sistema che esclude dalla società (con la forza o in altro modo) chi non lo accetta.
Inviato il: 5/4/2007 23:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#207
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
O si è liberi di entrare o uscire dal sistema oppure no.


Mi sa che c'e' uno strano concetto di liberta' che circola nelle menti di qualcuno.
In un sistema economico come il nostro è impensabile si possa essere liberi di entrare od uscire da qualsiasi sistema.
Essere liberi di essere liberi implicherebbe il rifiuto di qualsiasi sistema. In tal caso l'uomo dovrebbe "inventarsi" una sua dimensione economica/politica avulsa da qualsiasi forma pre-esistente . Quasi impossibile, se si pensano ai bisogni almeno indispensabili dell'uomo che sono comunque ora vincolanti per ognuno di noi.
Anche l'anarchia prevede l'entrare in un sistema. In questo sistema anarchico, una volta scelto liberamente (cioe' si dara' al potere anarchico il famoso panino con la mortadella) ci sara' una gerarchia, cioe' ci sara' un responsabile scelto da tutti che gestira' la liberta' di tutti, in modo libero e lontano da ogno forma politica esistente.
Strano ma..nel farlo formera' un suo pensiero politico/sociale, nel quale è impensabile che ognuno fara' quello che gli girera' per la testa di fare.
Ci saranno delle regole, accettate da tutti per il bene comune.
Ora chiaramente mi si fara' notare che gli scopi e gli intenti saranno diversi da quelli ora in voga.
E perche' non credere a chi mi fara' notare cio? ?
Io gli credo.
Come credo a tantissime altre cose.
Inviato il: 5/4/2007 23:33
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#208
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Citazione:
Ti si potrebbe rispondere ( reciprocamente ) più o meno con considerazioni dello stesso tipo di quelle che hai fatto tu, ovvero:

MA E' REALISTICA UNA VISIONE DEL GENERE?

Una volta stabilita e consolidata una unica "gerarchia" (Nota infatti che non hai scritto "le gerarchie"-plurale come era logico visto che seguirebbero o dovrebbero seguire da "le scale di valore"-plurale - anche se non hai spiegato in cosa consistono esattamente - ) , è quasi automatico che anche per la valutazione complessiva di quegli stessi "valori" avranno maggior peso le "alte gerarchie" rispetto alle "basse"...
con le conseguenze umanamente immaginabili...
"Serve" continuare?

A tal proposito (e comunque interessante per tutti, credo o spero) vi consiglio una lettura riflettendo sul "giochino" riportato qui:
http://sustainer.org/dhm_archive/index.php?display_article=vn151starpowered

E' assolutamente utopico e non realistico questa "strada" dal momento che nella realtà le gerarchie non sono stabilite da scale di valori funzionali ad alcunché, nè sono universalmente e pacificamente riconosciute da tutti...

(Tralasciamo poi, o facciamo finta di aver capito, cosa intendi per "buon andamento sociale"... )

E’ realistica, è realistica. Non ce n’è un’altra.
Franco8, come ho detto più o meno esplicitamente nel mio post precedente: “Le chiacchiere stanno a zero.”. Puoi avanzare le critiche più acute, graffianti, profonde, geniali, fondamentali sui difetti delle società dalla preistoria ai giorni nostri. E puoi prospettare le alternative più affascinanti, eque, universali, razionali, intelligenti per la migliore forma della società. E... chissenefrega. Non ha importanza. Stai sparando alle farfalle. Finché non trovi, verificandolo nel reale, qualcosa che leghi l’uomo alle tue splendide idee stai, semplicemente, fantasticando.

Citazione:
non potrebbe essere che la tua deduzione sia una generalizzazione che applichi fuori dai limiti di validità della stessa "deduzione"....?
O che la deduzione sia "eccessivamente piatta"?

Potrebbe, potrebbe. Molte cose potrebbero essere; ma non tutte. Se hai interpretazioni alternative che spieghino la ricorrenza e diffusione del fenomeno, non trattenerti: rendici pure partecipi.

Citazione:
Seriamente. (Ripeto ... e fa parte delle considerazione più o meno ignorate) Non erano forse concreto-storiche e psicologiche e, in certo senso anche poco contestabili per il modo in cui erano enunciate, le considerazione dei difensori della schiavitù!?
Come avresti potuto dar torto a chi asseriva che la schiavitù fosse assolutamente normale?!

Franco8, ho capito che non sei d’accordo. Va benissimo. Ne hai facoltà. Ti ripeto: se hai interpretazioni alternative che spieghino la ricorrenza e diffusione del fenomeno (non la schiavitù... il resto), non trattenerti: rendici partecipi. Siamo qui per questo.

Citazione:
Tanto per parlare di esempi di cui sopra eccone uno (anzi un altro):
Sarebbe una pretesa quella di giudicare istinti, e va bene. Ma è una arroganza intellettuale invece da parte tua pretendere che ci sia questo "asettico disinteresse", il "non lo so e non mi interessa" che è assolutamente ipocrita... (senza offesa, non dico che sei ipocrita tu, dico che è ipocrita l'impostazione che immagini lo "scienziato-studioso" asettico osservatore immune da impostazioni psicologiche-filosofiche e quant'altro...)

Sono d’accordo con te, in assoluto. Non sono affatto favorevole ad un approccio asettico alle questioni (il ‘politicamente corretto’ cui mi riferivo nel post di apertura del 3D), proprio per niente; se vedi questo in quello che ho detto, sbagli (e vediamo se adesso qualcuno si ‘amminchia’ perché dovevo invece dire “non mi sono spiegato”. ). Ma dipende dal contesto. Si suppone che il forum sia un ambito di scambio di idee, di ragionamenti, di analisi (o almeno io lo intendo così, e spero anche i miei interlocutori; se invece no, mi spiego meglio alcuni post. ); di conseguenza io cerco di ragionare nel modo più sensato possibile sui dati disponibili mettendo da parte (non proprio del tutto, ma comunque molto, se no lo scambio sarebbe assai più acceso ) l’emotività, le simpatie e le antipatie. Ricerco l’obiettività (che parolone, eh? ).


Prealbe


P.S. Comunque, il mio primo 3D... più di duecento post… Mica caxxi!
Inviato il: 5/4/2007 23:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#209
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Citazione:
Innanzitutto,se affermi la concretezza storica di un dato basandola su elementi “strutturali” dell’essere umano

“per ricorrere con tale continuità, non può trattarsi di attributi occasionali e contingenti del tessuto sociale ma di qualcosa di profondamente connaturato all’essere umano quando si esprime nel sociale.”

non puoi prescindere dal dato ontologico, come sosteneva anche nichilista. O addirittura biologico, intendendo con questo qualcosa che si verifica inevitabilmente, a cui non ci si può opporre perché, appunto, connaturato all’individuo.

Va bene, Florizel, se non ne posso prescindere non ne prescinderò. Dio me ne guardi.

Citazione:
Dal momento che la tua è una deduzione basata su dati storici, per quanto concreti non supportati da un’indagine a 360° sulla strutturale tendenza dell’uomo alle gerarchie, spiega perché mai non si dovrebbe ritenere la tua analisi altrettanto intellettualmente arrogante.

Si, Florizel. Non lo so. Forse perché si appoggia su dei dati, molti dati, moltissimi dati? E questi dati che angolo copriranno? 12°? 47°? 720°? 123°? Effettivamente non mi ero posto il problema angolare. Cercherò di rimediare. Scusami. Intanto magari facci sapere a che angolo sei arrivata TU nella tua indagine. Cioè... volevo dire... L’hai fatta un’indagine, VERO?

Citazione:
La piattezza che tu stesso imputi alla tua deduzione scaturisce da un’indagine che non tiene conto delle varianti contenute al suo interno: affermare che “scala di valori” e “gerarchia” siano “caratteristiche comuni alla stragrande maggioranza delle società” non implica che lo siano, o lo siano state, IN TUTTE le società, e quindi in TUTTI i tempi e i luoghi.

Florizel, che sfinimento. Non implica “che lo siano, o lo siano state, IN TUTTE le società, e quindi in TUTTI i tempi e i luoghi”? E con ciò? Mi stai dicendo che non è “oggettivo”? Come ho detto a Franco8: “Se hai interpretazioni alternative che spieghino la ricorrenza e diffusione del fenomeno, non trattenerti: rendici pure partecipi.”. Finiamola con le contestazioni per partito preso. Non posso essere assolutamente sicuro di avere ragione? Non lo sono. Sei più tranquilla? Adesso però sentiamo la tua brillante teoria, in proposito.

Citazione:
Inversamente, un’indagine che parta dalla considerazione delle varianti contenute nell’indagine stessa, ci dimostra la fallacia della tua tesi, e di un approccio deduttivo che in se stesso fonda il concetto di “gerarchia”, poiché comporta l’annullamento degli elementi diversi.

Se qualcuno mi spiega questa, gli pago da bere. Giuro.

Citazione:
Tornando alla mia domanda, non potresti rispondere senza far crollare l’intero apparato di congetture date per verità assolute, poiché, se è vero che quelle caratteristiche non sono comuni a tutte le società, ne discende che quei dati che stai dando come “oggettivi”, o connaturati, o strutturali, all’essere umano siano invece “soggettivi”.

Florizel, che fai? “Si faccia una domanda, si dia una risposta e…”? Ti ho chiesto di riformularla mica di rispondere in mia vece.

Citazione:
Sarebbe piuttosto interessante, invece, capire come affettività, emotività, ed istinto di sopravvivenza si esprimono nei diversi contesti sociali, in quelli gerarchicamente organizzati ed in quelli in cui la gerarchia è del tutto assente.

Quali? Dove? Quando? Un dato, uno che sia uno, è possibile averlo? O sono sempre le tue personalissime opinioni di qualche post fa?

Citazione:
E sarebbe eloquente di molte cose.

Per il momento è “eloquente di molte cose” solo nel tuo cervello.


Prealbe
Inviato il: 6/4/2007 0:35
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#210
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Sempre riguardo alla reciprocità...
Mi auguro che tu non ritenga una argomentazione seria questa tua che comincia con:
Citazione:

E’ realistica, è realistica. Non ce n’è un’altra.
Franco8, come ho detto più o meno esplicitamente nel mio post precedente: “Le chiacchiere stanno a zero...


Dici le "chiacchiere stanno a zero" e rispondi con le chiacchiere?
Ma non eri tu quello di considerare "seriamente" le considerazione dell'altro e di restare in tema?
Già non ho alcuna stima delle idee che esprimi, ma se ritieni questa tua risposta, seria, in tema e pertinete agli argomenti, non so che pensare (Se non il classico e retorico: Ci sei o ci fai?)
(oppure che dire: Mettiti d'accordo prima con te stesso!)

Citazione:

Potrebbe, potrebbe. Molte cose potrebbero essere; ma non tutte.

Bene..grazie per la gentile concessione... e per la banalizzazione.
se tu magari continuassi ad illustrarci i passaggi che portano a queste tue "piatte deduzioni", conati di vomito permettendo (e mi preoccupei nel caso non li avessi: niente di più pericoloso e abberrante di ideologie camuffate da "tesi scientifiche" con la prestesa dell'obiettività ), come facevi prima, potrebbe essere più evidenti quanto infondate siano. Grazie.

Citazione:

. Va benissimo. Ne hai facoltà. Ti ripeto: se hai interpretazioni alternative che spieghino la ricorrenza e diffusione del fenomeno (non la schiavitù... il resto), non trattenerti: rendici partecipi.

Ma "benissimo" una m.. ! Interpretazioni di cosa?! Scusa.


Mi pare che siamo ancora in attesa che tu ci spieghi in che modo o in che senso la gerarchia sociale possa essere espressione di "valori" funzionali ai "fini della società"...
come secondo te dovrebbe essere. ("dovrebbe" perché non è - dato di fatto -).
Oltre a spiegarci cosa siano questi "valori 'oggettivi' " e i "fini della società"...
continuando il discorso che hai iniziato.
E' ovvio che non è necessaria nessuna "interpretazione" alternativa. La tesi che hai espresso è la tua e tu la devi dimostrare. Se anche le mie idee riguardo alla dinamiche delle gerarchie fossero sbagliate, questo non renderebbe certo automaticamente vera la tua tesi.
(Precisazione superflua. Mi auguro)

L'esempio della schiavitù che ti ho fatto per me mostra che il tuo argomento è inconsistente, perchè è formalmente lo stesso di coloro che difendevano la schiavitù
(La schiavitù c'è sempre stata. La schiavitù è necessaria: come puoi produrre senza schiavi , sarebbe antieconomico e non realistico)
(Lagerarchia c'è sempre stata. La gerarchia è necessaria....)
... (a meno che non spieghi meglio in cosa è diverso)
Capisco l'uso della parola "schiavitù" può far pensare che volessi "sfruttare" o evocare il valore emozionale... Ma non mi riferivo a quello, pur essendoci una legame.
Tu mi rispondi con chiacchere. Prendo atto. Che posso dire?

(Nel post precedente c'è comunque un cenno alle dinamiche di come le gerarchie si "autoperpetrano"... Senza alcuna. Se solo tu avessi la bontà di seguire i tuoi stessi consigli e di leggere anche i documenti allegati - Non mi chiedere di tradurlo... )

Citazione:

Sono d’accordo con te, in assoluto. Non sono affatto favorevole ad un approccio asettico alle questioni (il ‘politicamente corretto’ cui mi riferivo nel post di apertura del 3D), proprio per niente...

Ok. sul particolare ti sei espresso male... (o io dovevo interpretare diversamente.?!) Diciamo che non lo considero il peggiore dei tuoi "peccati", se così si può dire. Tutti proviamo ad essere obiettivi.

Per fare il punto:

tu ritieni che la gerarchia sia:
1) "connaturata" nell'uomo (lascio perdere le pippe sul biologico e sull'ontologioco non c'ho capito un c. ma conveniamo, mi auguro, che non sia importante)
2) sia "necessaria" per svolgere un qualsiasi compito "organizzato"..
Ora:... Se presentassi questa come tua opinione personale...o al massimo come "ipotesi di lavoro" Si potrebbe dire "mi spiace tanto per te..." e buonanotte.
Il problema (oltre al tuo stile volutamente provocatorio) è che la vuoi far passare come verità direi quasi a livello "scientifico"... Quelle degli altri sono voli pindarici, belle idee basate sul nulla ecc. ecc. , le tue no. Che dire?
Perché anche qui, è la solita storia della "reciprocità": tu chiedi dati... Ma quali "dati" hai portato finora? Scusa, forse mi son perso qualcosa?

Spero poi che si chiarisca almeno a livello accettabile che cosa intendiamo con "autorità".
C'è il rischio di continuare a giocare sui diversi concetti come abbiamo fatto finora..
(vedi ad esempio gli scambi con NERONE)
a proposito di questo, aggiungerei ancora alle cose dette che: accettazione di autorità è cosa diversa dall'accettazione di "regole".
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 6/4/2007 1:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  benitoche
      benitoche
Re: Il rifiuto dell’autorità
#211
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
Da
Messaggi: 1941
Offline
Il sito di luogocomune, quale esempio della società del futuro, priva di qualunque tipo di Autorità

I soci che lo vogliono si pongono scopi di lavoro e si prefiggono di attuare iniziative

La volontà e le intenzioni all origine delle loro azioni sono nella più totale libertà

Quel che nessuno vuole non avviene

D altra parte quel che è voluto e compiuto dipende dalla libera decisione di chi vi partecipa



Theodor Beltle:
Nella storia dell umanità non vi è mai stata,come oggi,una così totale liberazione da ogni guida.
Solo pochi decenni fà l uomo veniva diretto in modo rigido dalla famiglia,dalla chiesa,dallo stato assoluto,dalla condizione sociale.Tali poteri sono crollati ovunque,e sempre di più crollano trascinando con sè gli antichi ordinamenti.
Questi eventi parlano una lingua potente,additando una svolta significativa nello sviluppo della coscienza umana

LAO-TSE
Di un buon capo che abbia realizzato il propio compito,che abbia svolto il suo lavoro,essi diranno:
siamo noi che l abbiamo fatto

Wilhem Ernst Barkhoff
Io do un compito a me stesso


Chi vuole guidare se stesso deve sapere dove
Prima di tutto deve essere se stesso.Si imparano a conoscere i punti di vista che si possono accogliere in piena libertà(nel puro pensare),e dai quali raggiungere prospettive per il propio cammino evolutivo.
Nell autodirezione è il propio sè superiore la guida di quello già formato,inferiore.
Tutto questo presuppone però che io tenti di realizzarlo;altrimenti superficialità e arbitrio prenderanno il posto di ciò che ha il segno della coerenza e dell armonia.
Autodirezione è connessa ad auto-responsabilità.
Altrimenti non vi è alcuna guida
_________________
la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 6/4/2007 2:44
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#212
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTORIMOSSO PER "CONCORSO DI COLPA"
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 6/4/2007 2:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#213
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
> sottomerttersi liberamente sia un momento molto alto di liberta' , rispetto alla disinfezione (che sia tua o che sia mia)

Era appunto ciò che intendevo con "merda". Ed è tutta tua, io non ho mai chiamato l'autofustigazione "libertà".

>Per il momento è “eloquente di molte cose” solo nel tuo cervello.

Oltre ad essere un po' nervosetto, sei anche un "gentiluomo"...Peccato che la sensazione che dài sia quella di aver finito gli argomenti.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 6/4/2007 2:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#214
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTORIMOSSO
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 6/4/2007 3:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#215
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Benissimo, nichilista.
Ho una risposta lunga da darti e vorrei tornare su tutti gli argomenti toccati (spero di trovare il tempo di metterla in termini comprensibili e di non annoiare troppo; si tratta solo di mettere insieme concetti che sono già stati toccati: la volontarietà e la costituzione della società, le differenze tra le società e la Società, l'unicità della gerarchia, ...)
----
Per il momento ti faccio notare solo la tua ultima parte:
Citazione:
Spero poi che si chiarisca almeno a livello accettabile che cosa intendiamo con "autorità".
questo mi sa è ancora arduo vero?


Al di là della battuta, sì, se non provi a chiarire, visto che non si capisce, per esempio, il seguito:
Citazione:

il problema nasce quando si pone il problema di chi ha l'autorità per stabilire le regole , chi hal'autorità per farle rispettare, e se regole possano generarsi ed esistere altrimenti

E allora: è l'autorità che stabilisce il sistema e le regole? le regole discendono dall'autorità?
se le regole sono (fossero) concordate e comunemente accettare perchè non si dovrebbe rispettarle, e perché dovrebbe servire organi speciali preposti a controllare/punire?...
Se gli scopi della Società fossero chiari e condivisi nella sua costituzione ("costituzione" che in effetti nno c'è e non c'è stata ad esser pignoli, diversamente dagli esempi di società con la s minuscola che hai riportato) , perchè mai dovrebbe essere stabilite e imposte da una autorità?

Non ho una mia "soluzione" al problema, ma dico solo che i paradossi che vengono fuori ci sono e non sono solo apparenti, ( come quelli sul discorso della "volontaria sottomissione" dei precedenti post).
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 6/4/2007 15:42
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#216
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
se le regole sono (fossero) concordate e comunemente accettare perchè non si dovrebbe rispettarle, e perché dovrebbe servire organi speciali preposti a controllare/punire?...

Quoto alla grande!
Inviato il: 6/4/2007 15:49
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#217
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/5/2006
Da Arkadia-spazio profondo
Messaggi: 1665
Offline
Citazione:
anche il battesimo alla nascita lo è

Difatti è un grosso errore iscrivere i tuoi figli ad una religione da neonati.
Ma questo è off-topic.
Citazione:
lo stato, monopolista della forza, non ha ( se vuoi non dovrebbe avere) nessun interesse personale nel esercitare la propria forza in quanto,non è una persona, ma bensì un insieme di individui dagli interessi eterogenei.

Ma e non ha nessun interesse,perchè dovrebbe difenderti?
Citazione:
con l'atomizzazione del monopolio invece ogniuno potrebbe indiscriminatamente esercitare violenza sull'altro, e il potente (privato del vincolo legale e coercitivo) potrebbe indiscriminatamente far valere la sua forza su di te.

Ma io potrei difendermi: e visto che la mia voglia di difesa è più ampia del semplice desiderio di fregarmi qualcosa, in un regime in cui anche io posso esercitare la violenza posso difendermi molto più efficientemente da solo.-citazione-
sicurezza poi è meglio gestibile se è un nutrito gruppo rispetto ad un singolo a finanziarla e controllarla.
Citazione:
lo stato tende in parte a "frenare"e i sopprusi indiscriminati possibili con tale potere

Sostituendoli con il suo?
Citazione:
Se la sicurezza non è vincolata al profitto, ma solo ad un sistema di regole condivise da un accordo tra parti stipulato a monte, e questo è soggetto( sotto meccanismi rigidi) a mutare con le esigenze difficilmente degenererà.

Dove lo vedi l'accordo formulato a monte?
Citazione:
ma tutti i sistemi da te criticati come "autoritari" ,ovvero quelli offerti dalla storia, sono universali e quindi non permettono di uscire dall'universo.

Una ragione in più per abbatterli.
eCitazione:
SOPRATUTTO vale l'inverso di quello da te affermato. se io nasco in un sistema anarchico, come faccio ad uscire per passare ad uno autoritario?
A parte che l'anarchia non è un sistema, ma lo stato di assenza di un sistema (come il vuoto non è pieno),inregime di piena libertà ,se vuoi associarti al circolo comunitaristico rosso o nero e metterti i vari gagliardetti puoi farlo benissimo.
Inviato il: 6/4/2007 17:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#218
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTORIMOSSO
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 6/4/2007 19:14
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#219
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTORIMOZIONE INDISPENSABILE
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 6/4/2007 19:41
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#220
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
xNichilista



come si potrebbe fare in modo, non essendoci regole, che qualcuno" superiore"( per capacità, fortuna, richezza)alla massa prenda in mano il potere ed instauri un regime?


sai di chi sono queste frasi ?

“la conquista del potere non può che essere rivoluzionaria, contro lo stato borghese"

“Il parlamentarismo non è necessario assolutamente al socialismo in quanto che si può concepire e si è concepito un socialismo anti-parlamentare o a-parlamentare, ma è necessario invece alla borghesia per giustificare e perpetuare il suo dominio politico. E’ il sacco d’ossigeno che prolunga la vita dell’agonizzante”.

Inviato il: 6/4/2007 19:55
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#221
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTOROMOSSO PERCHè "ESIZIALE"
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 6/4/2007 22:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#222
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Ciao, Benitoche. Devo purtroppo contraddirti.

Benitoche
Citazione:
Il sito di luogocomune, quale esempio della società del futuro,

Luogocomune non può essere assolutamente assimilato ad un contesto sociale reale. Non ne possiede né la complessità, né gli obiettivi, né l’influenza concreta sulla vita dei membri, né mille altri aspetti.

Citazione:
priva di qualunque tipo di Autorità

Su LC un moderatore, ruolo che comporta certamente l’autorità, ha potere nei confronti dell’utente di:
- richiamo
- rimozione parziale o totale dei post
- sospensione
- espulsione

Trasposto in un contesto reale (“utente” = “cittadino”), in cosa si tradurrebbe?
Rispettivamente, direi:
- “diffida legale”
- “censura”
- “pena detentiva” (privazione delle facoltà di agire nella società)
- “pena di morte” (oppure “esilio” se si preferisce; comunque eliminazione del “cittadino” dalla società)

Il tutto a fronte di violazioni della Legge (la policy del sito) stabilita unilateralmente da chi dirige LC (costituendone di fatto l’Autorità) e applicata più o meno arbitrariamente (soggettivamente) da chi ne ha le facoltà (discese dall’alto).

Citazione:
I soci che lo vogliono si pongono scopi di lavoro e si prefiggono di attuare iniziative
La volontà e le intenzioni all’origine delle loro azioni sono nella più totale libertà

Perché si tratta comunque di attività in nessun caso legate alle necessità primarie (sussistenza, salute, vita o morte) dei componenti la comunità, e quindi sempre voluttuarie; in una società reale non è assolutamente così.

Citazione:
Quel che nessuno vuole non avviene

In un certo senso, data la sua virtualità, su LC non “avviene” proprio niente (per pietà, questa frase non sia assunta “alla lettera”). Aggiungo (diciamo in sostituzione della frase precedente che mi costerà probabilmente quarantacinque post di inutili contestazioni) che se qualcosa dipende dalla volontà di qualcuno e nessuno la vuole, non avviene a prescindere dal contesto.

Citazione:
D’altra parte quel che è voluto e compiuto dipende dalla libera decisione di chi vi partecipa

Vedi terzo punto.


Dopodichè, alcune ulteriori considerazioni.
Quanto sopra descritto avviene in un contesto infinitamente meno complesso ed articolato di una società; ciononostante per preservare il buon funzionamento del sito (la sua utilità) leggi, autorità e potere sono ritenute comunque necessarie. Il monitoraggio sull’andamento delle discussioni è costante. E gli utenti, evidentemente, si adeguano. Anche quelli con idee piuttosto estreme sull’intangibilità della propria libertà personale accettano di essere sottoposti all’autorità dei moderatori.
Perché?
Semplicissimo.
Perché riconoscono il “superiore interesse” di fare procedere il sito rispetto alla propria “libertà di espressione incondizionata”. E anche perché implicitamente riconoscono la “scala di valori” che è sottintesa a tutto questo.
Scandalo? Anatema? Obbrobrio?
No: puro buonsenso. E assoluta normalità.

Unica stonatura: se si parla di traslare la stessa formula nella società reale, coro nutrito di “Vade retro!”.

Lo trovo curioso.


Prealbe
Inviato il: 6/4/2007 22:47
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#223
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
Posso aggiungere una cosa a quanto hai detto Prealbe ? Si posso .

In questo "parallelo" da te fatto non hai preso in considerazione l'elemento assolutamente "libero" da questo contesto (virtuale) che solitamente nei blog, forum ecc. viene definito Troll.

Il Troll non osserva nessuna regola, non accetta l'autorita' o potere. Anzi, a ben vedere , il suo atteggiamento è contro ogni regola (almeno cosi' dice chi frequenta i forum ed ha un senso di ostilita' nei confronti dei troll).

Diciamo che il Troll è l'anima anarchica dei forum...lo possiamo dire ?



PS: Bravo Nichilista, hai indovinato
Inviato il: 6/4/2007 23:23
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#224
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
prealbeCitazione:
Quanto sopra descritto avviene in un contesto infinitamente meno complesso ed articolato di una società; ciononostante per preservare il buon funzionamento del sito (la sua utilità) leggi, autorità e potere sono ritenute comunque necessarie.

Con un paio di differenze: la prima, è che se non mi sta bene il "contesto" di un sito, posso sempre non frequentarlo, mentre la "società" mi è imposta anche mio malgrado.
La seconda, è che forse stai confondendo le regole con l'autorità. Regole stabilite ed accettate esattamente per garantire "libertà di espressione".
NERONECitazione:
Diciamo che il Troll è l'anima anarchica dei forum...lo possiamo dire ?

Lo potresti dire se il "potere" si ispirasse al pensiero anarchico, dal momento che fino a prova contraria il POTERE (e chi se ne investe) è l'unico a sottrarsi a OGNI regola e principio, e fa il cazzo che vuole .
A proposito, tu le rispetti, le "regole"?
Vedo che, gira gira, sempre sul "sito" si va a parare.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 7/4/2007 13:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pausania
      Pausania
Re: Il rifiuto dell’autorità
#225
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
Messaggi: 3872
Offline
Nerone Citazione:
Diciamo che il Troll è l'anima anarchica dei forum...lo possiamo dire ?

No, non lo puoi dire nemmeno per scherzo. Prima, fai il solito uso del sapone all'interno del cavo orale. Poi, pensa. Poi, conta fino a 10. Poi articola la parola "anarchia".

Devi reprimere quell'insistente impulso a parlare di questa misteriosa cosa, l'anarchia, di cui non ha il minimo concetto in mente.

Cosicché tu possa cessare di dire cose che non stanno né in cielo né in terra, ma che sono espresse al solo fine di far incazzare le persone dotate di sinapsi.
Inviato il: 7/4/2007 14:24
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#226
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTORIMOSSO
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 7/4/2007 14:49
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#227
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
Lo potresti dire se il "potere" si ispirasse al pensiero anarchico, dal momento che fino a prova contraria il POTERE (e chi se ne investe) è l'unico a sottrarsi a OGNI regola e principio, e fa il cazzo che vuole .

Qui non ho capito assolutamente niente di quello che vuoi dire .

Questa invece l'ho capita :

, non lo puoi dire nemmeno per scherzo. Prima, fai il solito uso del sapone all'interno del cavo orale. Poi, pensa. Poi, conta fino a 10. Poi articola la parola "anarchia".


Piccolo esempio (virtuale) di autoritarismo .
Inviato il: 7/4/2007 14:58
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#228
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Florizel
Citazione:
Con un paio di differenze: la prima, è che se non mi sta bene il "contesto" di un sito, posso sempre non frequentarlo, mentre la "società" mi è imposta anche mio malgrado.

Che forse il vero punto della questione sia invece che “Sito che vai, regole che trovi.”? Cioè che delle regole le trovi comunque? Mah! Boh! Chissà!

Citazione:
La seconda, è che forse stai confondendo le regole con l'autorità.

Tanto per cambiare, “No!”. Ci sono le “regole” E c’è l’“autorità” che le fa rispettare. Lo so, è un concetto un po’ complicato, un po’ contorto, forse addirittura criptico; ma con un certo sforzo ci si può arrivare. Coraggio!

Citazione:
Regole stabilite ed accettate esattamente per garantire "libertà di espressione".

Ma guarda un po’! “Regole” (di cui un sinonimo è “leggi”, casualmente) che servono per garantire “libertà”. Florizel, oibò! Che piano piano tu ci stia arrivando?


Prealbe


P.S. Attento, Nerone: mai stuzzicare un credente sulla sua religione!

P.P.S. Nichilista! Mi hai rubato un argomento! Ma l’avevo già scritto e lo posto lo stesso.
Inviato il: 7/4/2007 15:04
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  nichilista
      nichilista
Re: Il rifiuto dell’autorità
#229
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/9/2006
Da
Messaggi: 955
Offline
AUTORIMOSSO
_________________
"Questa istanza può tuttavia dar luogo ad un’altra
convinzione ERRONEA, la seconda e più rilevante
opinione di cui occorre sbarazzarsi. Essa può
denominarsi TEORIA SOCIALE DELLA COSPIRAZIONE." K.POPPER
Inviato il: 7/4/2007 15:11
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#230
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
P.S. Attento, Nerone: mai stuzzicare un credente sulla sua religione

ma qui si sfiora il fondamentalismo !
Inviato il: 7/4/2007 15:12
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...45678910...20>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA