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  Il rifiuto dell’autorità

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Re: Il rifiuto dell’autorità
#511
Sono certo di non sapere
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Parliamo invece dei risultati dell'indottrinamento che riceviamo, fin dall'infanzia, al fine di riconoscere, seguire e obbedire in maniera indiscutibile le figure ammantate di autorita'.
Tale indottrinamento e' cosi' profondamente radicato nelle nostre menti che non riusciamo neanche piu' a distinguerlo dalla natura umana e lo identifichiamo con essa.

I risultati dovrebbero essere evidenti per tutti, ma perlopiu' l'indottrinamento li rende invisibili in quanto tali e si deve ricorrere a tecniche un po' piu' raffinate per risvegliare la coscienza assopita:



L’Esperimento Milgram ci dimostra, in tutta la sua virulenza, gli effetti del condizionamento all'autorita'.

Il Dott Migram infatti elaborated two main theories to explain his results.
• The first one is the theory of conformism based on S. Asch work. Milgram describes the fundamental relationship between the group of reference and the individual. A subject who has no ability or expertise to make a decision, especially in a crisis situation, will leave it to the group and its hierarchy. The group appears as a behavioral model.
• The second one is the agentic state theory. According to Milgram, "the essence of obedience consists in the fact that a person comes to view himself as the instrument for carrying out another person's wishes, and he therefore no longer sees himself as responsible for his actions. Once this critical shift of viewpoint has occurred in the person, all of the essential features of obedience follow". This is basically the foundation of military respect for authority, in that soldiers will follow orders and commands from superiors with the understanding that responsibility for the actions rests with the commanding officers.


L'esperimento e' stato ripetuto parecchie volte anche in tempi recenti, sempre con risultati comparabili.

Per chi fosse interessato a films di un livello tecnicamente superiore a quello da me proposto in apertura consiglio:
The Tenth Level e Atrocity
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Inviato il: 3/5/2007 11:24
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#512
Mi sento vacillare
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NERONE
Citazione:
Posso condividere, anzi, condivido, ma c'è un significativo cambiamento nei rapporti interpersonali. La società che tu descrivi non contempla il "popolo mediatico". Nella società dei forum , dei blog, del web sta accadendo forse l'esasperazione di cio' che tu descrivi. Comunicazione virtuale. Non importa chi sei, l'importante che, ovunque tu sia, la pensi come me. Salvo poi, "pensarla come te" diventi per me l'unico modo di "comunicare". Allontanamento dalla realtà perchè chiede responsabilità e spesso questa responsabilità non è "pagante" anzi è avvilente, rifiuto di gerarchie e regole della realtà, ma accettazione di gerarchie e regole al limite dell'assurdo di luoghi non luoghi, di condivisione con altri del proprio "rifiuto" tutto per avere "una possibilità" di appartenenza ad un "qualcosa", l'importante che sia di "rottura" con la realtà .
Credo che questa faccia della stessa medaglia , stessa ma indubbiamente diversa, esuli dalla tua tesi.


Ma no che non esula. E’ una teoria omnicomprensiva la mia, per chi mi hai preso?

Il “popolo mediatico” che citi semplicemente non é alcun popolo (così come LC non é una società ) e la “comunicazione virtuale” è cosa talmente povera rispetto alla gamma espressiva che un rapporto reale consente da non potere neanche essere paragonata: infatti, giustamente, “non importa chi sei” (anche perché spesso non lo si può sapere del tutto, nonostante qualche Sherlock Holmes telematico - esempio particolarmente calzante - azzardi ipotesi assai cervellotiche e, per la cronaca, assurde.).

Ma dal fenomeno si possono trarre alcune considerazioni consolanti, cioè il permanere dell’istinto di appartenenza a qualcosa (ad un gruppo di “simili”), che è un’altra di quelle caratteristiche fondamentali dell’essere umano; la “socialità” come più volte detto. Qualcuno (fra cui quelli impegnati nella loro indefessa lotta contro “l’Imperatore dell’Universo” a risolutivi colpi di tastiera ) sembra però ritenere che tale socialità possa sussistere a prescindere da un insieme di vincoli e limitazioni reciproche. Io non sono di questo avviso e anzi sostengo che ai fini dello scambio le regole sono necessarie.

Per le altre cose che dici, rimangono validi l’infantilismo e il relativo ego ipertrofico.


Prealbe
Inviato il: 4/5/2007 10:35
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#513
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
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Citazione:
Per le altre cose che dici, rimangono validi l’infantilismo e il relativo ego ipertrofico.


Nonche' la gerarchia del branco adolescenziale e la dipendenza infantile dagli adulti per il seguaci del mondo irregimentato.
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Inviato il: 4/5/2007 10:51
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#514
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

citazione-
Per le altre cose che dici, rimangono validi l’infantilismo e il relativo ego ipertrofico.


Nonche' la gerarchia del branco adolescenziale e la dipendenza infantile dagli adulti per il seguaci del mondo irregimentato.


Non solo... tanto per fare un discorso semi-serio direi che se l'adolescenza è caratterizzata dal rifiuto dell'autorità (naturale ribellione alle figure genitoriali e al mondo "adulto" in genere), non dimentichiamo l'aspetto infantile e pre-adolescenziale del bisogno dell'autorità... "Qualcuno" dimentica (O forse non lo sa ancora, non vuole capirlo, malgrado lo si sia spiegato in molti modi) che la fase adolescenziale e tutto quello che comporta sono, appunto, tappe necessarie per lo sviluppo della personalià adulta, tappa per acquisire responsabilità, padronanza di sè, relativa autonomia e se volgiamo anche una certa "autorità" nei riguardi dei non-automi (Questo se vogliamo vedere l'aspetto familiare e micro-sociale della cosa: guida-autorità per i "piccoli", per gli "allievi", per i "meno esperti").
[ Con ciò non faccio riferimento a "ipotesi assai cervellotiche e, per la cronaca, assurde" ma alle teorie pedagogiche, alla psicologia della crescita e, se volete, più propriamente all'autosservazione che ciascuno può fare su di sè e anche alle esperienze di genitore...]

Quindi perché dovremmo pensare ad un mondo di infantilismo imperante?
abitato da una massa di uomini e donne mai crescitu psicologicamente perenni bambini... Ricorda tanto the New Brave World di Aldous Huxley...!

----------------------------------------

NERONECitazione:
Non importa chi sei...

come l'esempio di quello che ti dice di saltare su un piede solo?!
Non vi chiedete "Perché mai?!".. Vi chiedete "E tu chi sei per dirlo?!".
Certo che non importa chi "sei". Importa quello che dici. Importano i contenuti.
In un certo senso "sei" le idee che esprimi...
Se esprimi ripetutamente "slogan" in una donchisciottesca lotta contro inesistenti ideologie:... o sei una persone che deve "crescere"... o sei uno con "secondi fini"....
Se invece esprimi le tue idee... possono essere giuste o sbagliate ma sono le tue...
and so on...


Il "non sapere chi è Tizio" ha il vantaggio di poter giudicare con meno pregiudizi... Se lo conoscessi magari potrei essere "impressionato" o influenzato dai modi che trapelano dal suo "stile", non conoscendolo posso invece giudicare un po' più oggettivamente i contenuti e considerarli tranquillamente un marea di cazzate ed essere a posto con la "coscienza" , con "istinti" e "condizionamenti" che anch'io ho divuto subire .
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 4/5/2007 11:49
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  •  arturo
      arturo
Re: Il rifiuto dell’autorità
#515
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/3/2007
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La tesi di Prealbe offre moltissimi spunti di riflessione.
Adesso, forse - se qualche spirito temerario decidesse di avventurarsi nell’impresa-…si potrebbe anche iniziare a ragionare… facendo però molta attenzione : il percorso è minato ! .
Inviato il: 4/5/2007 12:22
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  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#516
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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arturoCitazione:

si potrebbe anche iniziare a ragionare…

Ma quindi... finora... che abbiamo fatto!?

.. Sempre più surreale...!!

NERONECitazione:

Salvo poi, "pensarla come te" diventi per me l'unico modo di "comunicare".

L'hai detto: "per te"... per te, NERONE!.
Beh, in effetti sembra un linguaggio in codice fra voi con slogan e frasi fatte, tipo "relativismo culturale"...

Continuate pure... a "comunicare" fra di voi... quando deciderete di aggiungere anche qualcosa di "sostazioso", mi faccio vivo...

Per esempio: Non s'è ancora capito a cosa, a quale realtà, a quale contesto, si riferiva la osservazione di prealbe su un "generalizzato", viscerale e totale "rifiuto dell'autorità"... Non dubitiamo a questo punto che lui le veda sul serio, quello che dice... malgrado gli sia stato chiesto ripetutamente, sin dall'inizio, a che cosa si riferisse esattaemente...
Sarebbe bello anche sapere quali sarebbe questi "valori" di cui sente la mancaza... visto l'elogio dell'obbedienza infantile e il buttare a mare libertè, egalitè e fratenitè... C'è poco da stare allegri, insomma.
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 4/5/2007 15:13
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  •  arturo
      arturo
Re: Il rifiuto dell’autorità
#517
Ho qualche dubbio
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@Per esempio: Non s'è ancora capito a cosa, a quale realtà, a quale contesto, si riferiva la osservazione di prealbe su un "generalizzato", viscerale e totale "rifiuto dell'autorità"... Non dubitiamo a questo punto che lui le veda sul serio, quello che dice... malgrado gli sia stato chiesto ripetutamente, sin dall'inizio, a che cosa si riferisse esattaemente@

Ecco… magari se uno ci ragiona un po’, forse ci arriva anche da solo senza bisogno di ulteriori spiegazioni
Inviato il: 4/5/2007 17:47
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Il rifiuto dell’autorità
#518
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Istruttivooooo!
Scopro che alla mia veneranda età sono ancora in fase pre-adolescenziale,al limite della demenza senile per il rifiuto dell'autorità ed il suo disconoscimento pur registrando la sua esistenza
Spiegato perchè ho cambiato centinaia di lavori,interrotto rapporti interpersonali e viaggio con pochi intimi
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 4/5/2007 19:23
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#519
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ecco… magari se uno ci ragiona un po’, forse ci arriva anche da solo senza bisogno di ulteriori spiegazioni


Ti chiami SUZUKI?

A questo punto si puo' solo piu' risalire....
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Inviato il: 4/5/2007 21:38
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#520
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Tutta la storia dell’umanità è un susseguirsi di teorie irrazionali con stadi di razionalità. La perenne lotta tra il male e il bene, come non ci sia quasi possibilità di esistere senza questa lotta. Quanto sia distruttivo il male, lo sappiamo, ma spesso ignoriamo quanto lo possa essere il bene. Infantilismo è il proiettare la nostra storia dentro ad un immaginario da noi arbitrariamente ordinato, che ci restituisce l’illusione di immagini di un mondo rovesciato, un mondo in cui ingiustizia, miseria, disuguaglianza, sperequazione, intolleranza, sono sostituite dai loro opposti. Infantilismo è rifugiarsi in questa illusione. E’ utopia .

la Società Perfetta non è realisticamente realizzabile, non è neppure realistico pensare che si possa smettere di perseguirla.
Infantilismo è il ruolo consolatorio del desiderio dell’impossibile che diamo alla nostra realtà. Ma è utopia, ed è prerogativa dell’utopia incoraggiare a produrre immagini di un mondo diverso e migliore in quello in cui ci si trova.
Rifiutando regole ed autorità ci si illude di percorrere un percorso verso la liberta’, verso un mondo migliore e piu’ giusto. E’ lo stesso metodo usato dai regimi totalitari, che si servono delle utopie. Non lo fanno per incoraggiare sogni di mondi diversi , ma per diffondere rappresentazioni di sé che coincidono con l’utopia , per escludere la possibilità che un mondo diverso e migliore si possa anche solo immaginare. Gli archivi storici del nazismo e del comunismo sovietico sono pieni di questi esempi….rifiuto delle regole, della gerarchia, dell’autorità, potere al popolo….


Spesso è accaduto che il totalitarismo, incubo ispiratore di tutti i sognatori utopici, si sia servito dell’utopia, che ha inserito nell’inventario di argomenti del proprio apparato propagandistico, per legittimare comportamenti repressivi perpetrati in funzione della promessa di un benessere da raggiungere in un ipotetico futuro.

Forse a questo "infantilismo utopico" bisognerebbe contrapporre un atteggiamento ed una filosofia antiutopica .
Inviato il: 4/5/2007 23:09
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#521
Sono certo di non sapere
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Secondo me dovreste cambiare titolo al topic. "Tre passi nel delirio", ad esempio, mi pare più consono.

Bye.
Inviato il: 4/5/2007 23:22
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  •  prealbe
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#522
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Interventone, Pax. Grazie mille, ma ci arrivavamo lo stesso a pagina 27.


Prealbe
Inviato il: 4/5/2007 23:40
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#523
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Di niente, ho solo cercato di mantenermi al livello faticosamente raggiunto.
Inviato il: 4/5/2007 23:47
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  •  prealbe
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#524
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Franco8
Citazione:
Non solo... tanto per fare un discorso semi-serio direi che se l'adolescenza è caratterizzata dal rifiuto dell'autorità (naturale ribellione alle figure genitoriali e al mondo "adulto" in genere), non dimentichiamo l'aspetto infantile e pre-adolescenziale del bisogno dell'autorità...

Franco8, puoi precisare in che senso parli di “bisogno”? Intendi un “bisogno” legato a fattori come la sussistenza oppure come un’esigenza interiore del bambino o del pre-adolescente? Per favore, sviluppa un po’ la questione, ché mi sembra interessante.

Citazione:
"Qualcuno" dimentica (O forse non lo sa ancora, non vuole capirlo, malgrado lo si sia spiegato in molti modi) che la fase adolescenziale e tutto quello che comporta sono, appunto, tappe necessarie per lo sviluppo della personalià adulta, tappa per acquisire responsabilità, padronanza di sè, relativa autonomia e se volgiamo anche una certa "autorità" nei riguardi dei non-automi (Questo se vogliamo vedere l'aspetto familiare e micro-sociale della cosa: guida-autorità per i "piccoli", per gli "allievi", per i "meno esperti").
[ Con ciò non faccio riferimento a "ipotesi assai cervellotiche e, per la cronaca, assurde" ma alle teorie pedagogiche, alla psicologia della crescita e, se volete, più propriamente all'autosservazione che ciascuno può fare su di sè e anche alle esperienze di genitore...]

Anche su questo, per cortesia, puoi approfondire un po’?

Thanks.


Prealbe
Inviato il: 5/5/2007 11:38
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#525
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Citazione:
Infantilismo è il ruolo consolatorio del desiderio dell’impossibile che diamo alla nostra realtà.

Infantilismo e' la realta' di molti italiani, neofobi che abitano in casa, dormono nella loro cameretta con i posters di Winnie-the-Pooh e Caballero sotto il letto, Mercedes del Paparino per quando debbono fare bella figura, e che lasciano prendere ogni decisione a qualcun altro, perche' vivere nell'eterna infanzia e' confortevole.
Basta fidarsi e non pestare troppi piedi. E' vero, se non hai paparino e' dura, ma chi se ne frega, visto che paparino ce l'hanno? Basta dire si a tutti e pensare che tutti siano imbecilli, perche' loro riescono a sfruttare la situazione e sopravvivere nelle loro piccole sicurezze.

Questo e' infantile. Ho centrato anche l'ambiente di qualche partecipante a questo forum, neh?

Infantile e' inoltre, oltre che miope, fare l'antico e noioso giochetto della padella e della brace, della destra e della sinistra: se non si e' pecoroni infantili si e' utopisti. E da quando?
Non accettare tutta la merda che ci spandono addosso non tramuta nessuno in un seguace di Huxley, mi pare, solo in un essere umano ancora vivo, non come quelli che, disoccupati, si vestono come Managers, perche' cosi' magari il destino viene ingannato.
Essere a favore dell'autorita', non vi trasformera' in persone in autorita' ma solo in patetici onanisti come quelli che vanno a vedere 11 fessi ignoranti giocare al pallone e quando loro vincono la partita dicono "abbiamo vinto". WAKE UP, LOSER!
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Inviato il: 5/5/2007 12:02
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  •  arturo
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#526
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@ livello faticosamente raggiunto @...

(finalmente meglio tardi che mai !)
… e che è quello di aver constato la natura innata della gerarchia (con quel che comporta) e come tale non bisognosa di argomentazioni

Infatti, proprio perché riconosce l’esigenza del valore protettivo e non violento dell’autorità ( il cui ordine è sempre gerarchico per definizione) quale dimensione positiva del potere, l’uomo ne rifiuta tutte le sue rappresentazioni deviate e aberranti.

Così come può rifiutare tutte le degenerazioni di altri istinti umani positivi quali la sessualità l’amore e l indifferenza , la libertà e l’obbedienza, il coraggio e la cautela, la generosità e l’ oculatezza

Stabilita quindi l’impossibilità da parte dell’essere umano di prescindere dal principio di autorità avendo quest’ultimo un valore benefico ed essenziale alla sopravvivenza degli individui stessi, il senso della discussione potrebbe essere quello di accertare quali siano le cause che lo portano ad identificare la nozione di autorità con quella di potere tout-court e dunque a respingerla quasi ne fosse spinto da una sorta di volontà inconscia all’ autodistruzione (componente naturale in perenne agguato e opposta all’istinto di conservazione)

Le lettura che ne da Prealbe nel suo ultimo intervento potrebbe essere un buon punto di partenza.

Del resto siamo solo a pagina 27 . Non c’è motivo di perdersi d'animo : prima o poi, insistendo, si raggiunge l’obiettivo.O per lo meno ci s avvicina …

Anch’io, dài e dài, ho finalmente imparato come si fa ad ottenere il grassetto !
Inviato il: 5/5/2007 12:10
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#527
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Vorrei dare a tutti un consiglio: perché non vi limitate a postare la vostra opinione sull'autorità e la finite lì, sempre meglio di questo teatro dell'assurdo non credete?

In fondo è chiaro da almeno una decina di pagine che qui non c'è alcuna discussione, almeno si eviterebbero i flame.
Inviato il: 5/5/2007 12:28
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#528
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una flame (dall'inglese per "fiamma") è un messaggio deliberatamente ostile e provocatorio inviato da un utente alla comunità o a un altro individuo specifico;

Di grazia dove avresti visto tutto ciò?
Quello che vedo io sono 27 pagine su un argomento particolarmente interessante , con interventi altrettanto interessanti da parte di tutti, tranne quelli che danno "consigli" e vedono minacciata la "comunità da interventi ostili e provocatori.....
Inviato il: 5/5/2007 13:01
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#529
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vedono minacciata la "comunità da interventi ostili e provocatori.....

Guarda che io lo dico per voi, sai cosa me ne frega a me di questa fantomatica "comunità" che non so neanche cosa sia.

Tu vedi quello che vedi, io vedo un discorso tra sordi piuttosto inutile e poco interessante. Questione di punti di vista, probabilmente. Per come la vedo io, ad esempio, i tuoi interventi sono meno interessanti di una puntata di Amici, ma sono sicuro che per te non è così: liberissimo di non seguire i miei consigli.
Inviato il: 5/5/2007 13:18
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  •  bifidus
      bifidus
Re: Il rifiuto dell’autorità
#530
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Citazione:
"...io vedo un discorso tra sordi piuttosto inutile e poco interessante."

Paxtibi, da bravo... se "Amici" non ti piace, sei libero di cambiare canale.
Se ognuno di noi andasse a "imbrattare" le discussioni che ritiene futili con interventi di questo tipo, non penso che si farebbe cosa utile e degna di interesse generale.
Saluti.
Inviato il: 5/5/2007 13:40
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#531
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Stabilita quindi l’impossibilità da parte dell’essere umano di prescindere dal principio di autorità avendo quest’ultimo un valore benefico ed essenziale alla sopravvivenza degli individui stessi,

Stabilita da chi???? Ma mi faccia il piacere.

Fortunatamente qui, al contrario che sui giornali, non e' che si possano dare per scontate cose che scontate non sono affatto e tantomeno provate, come se enunciazioni deliranti in fumoso italiano/borbonico fossero prove.

Stabilito dalla mia eco che siamo in molti..... ma andare a nascondersi quando si fa brutta figura, non si usa piu'?
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Inviato il: 5/5/2007 13:53
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#532
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Citazione:
io vedo un discorso tra sordi

Non ci sono sordi, qui.

Ci sono solo alcuni che continuano a proclamare slogan politici senza dare la minima prova concettuale di cosa stanno scrivendo ed altri che non accettano slogan e "l'imbrattamento" (come se Pax potesse imbrattare un posto gia' imbrattato dagli slogan) degli spray venefici con cui sono scritti.
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Inviato il: 5/5/2007 13:57
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  •  arturo
      arturo
Re: Il rifiuto dell’autorità
#533
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@Vorrei dare a tutti un consiglio@

L’autorità ha il diritto/dovere di dare consigli, guidare, mediare, accrescere, arricchire.

Tutto sta nel riconoscere se un singolo o un organismo ha potere autorevole ( e non autoritario ->forza, imposizione) cioè l’autorevolezza ( e non solo l’autorizzazione-> norme giuridiche, regolamenti ) necessaria per ricoprire questo ruolo

Stabilita da chi????

dalla miserabile, imperfetta, limitata, precaria Natura Umana
Inviato il: 5/5/2007 14:38
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#534
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Tutto sta nel riconoscere se un singolo o un organismo ha potere autorevole ( e non autoritario ->forza, imposizione) cioè l’autorevolezza ( e non solo l’autorizzazione-> norme giuridiche, regolamenti ) necessaria per ricoprire questo ruolo

Questa autorevolezza non mi è stata riconosciuta, evidentemente.

Potete quindi continuare, nel vostro pieno diritto, con la vostra anarchica discussione.

Inviato il: 5/5/2007 15:01
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#535
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Bene ,ora che i "consiglieri" hanno deciso di "mollare la presa"!....perche' hanno realizzato che l'unica flame in questo forum era frutto dei loro consigli.....vorrei proseguire la discussione partendo da quanto avevo detto prima dei due o tre post ininfluentii all'approfondimento, ma tuttavia degni di nota solo per aver incrementato (loro malgrado) il numero delle pagine....

dicevo appunto, prima del nulla , che


Quanto sia distruttivo il male, lo sappiamo, ma spesso ignoriamo quanto lo possa essere il bene. Infantilismo è il proiettare la nostra storia dentro ad un immaginario da noi arbitrariamente ordinato, che ci restituisce l’illusione di immagini di un mondo rovesciato, un mondo in cui ingiustizia, miseria, disuguaglianza, sperequazione, intolleranza, sono sostituite dai loro opposti. Infantilismo è rifugiarsi in questa illusione. E’ utopia .

andiamo avanti?
Inviato il: 5/5/2007 22:01
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#536
Sono certo di non sapere
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Citazione:
dalla miserabile, imperfetta, limitata, precaria Natura Umana

E tu sei un medium della misteriosa "natura umana" (qualsiasi cosa voglia dire, "natura" e' anche l'organo sessuale femminile, mi pare) che parla per bocca tua, o per quella della fantomatica "autorita'"?
Citazione:
Tutto sta nel riconoscere se un singolo o un organismo ha potere autorevole

Potere autorevole???? Qui mi sa che Paxtibi coi passi nel delirio ci aveva azzeccato. Autorevolezza e' un concetto finito e significativo, ma potere autorevole e' un boutade, o un sarchiapone omerico.
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Inviato il: 5/5/2007 22:54
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#537
Sono certo di non sapere
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Citazione:
vorrei proseguire la discussione partendo da quanto avevo detto prima dei due o tre post ininfluentii all'approfondimento, ma tuttavia degni di nota solo per aver incrementato (loro malgrado) il numero delle pagine....

E se sono inunfluenti lo decidi tu? Che sei, un'autorita'?
Citazione:
Infantilismo è rifugiarsi in questa illusione. E’ utopia .

Guarda che solo perche' qualcuno ha dato l'imbeccata insultando tutti quelli che non gli danno retta, non e' che sia cambiato il senso delle parole: infantilismo non c'entra un beneamato cavolo di niente con lo sproloquio che ci hai sottoposto.

Infantile e' chi si comporta come un infante. Punto e basta. Non ho visto infanti che si occupino di teorizzare utopie, non li hai visti tu e non li ha neanche visti nessun altro. Punto.

Semmai un infante e' sicuramente dipendente da altri per quasi ogni aspetto della sua vita. Cioe' non e' indipendente, che lo rende molto simile a qualcuno che segue coloro che hanno preso il posto dei genitori quando il tale, cresciuto di taglia ma non di intelletto, segue appunto l'autorita' senza controllare che sia veramente tale. Siccome si puo' essere autoritativi su pochissime questioni specializzate, il fatto di sostenere che qualcuno possa "regolare, dirigere e punire" altri uomini e' una cazzata spaventosa, specie alla luce di ragionamenti e studi che gia' sono stati citati (ma bruciare o nascondere i libri e' sempre stato un passatempo apprezzato dalle autorita', percio' capisco le remore nell'informarsi - "mica sara' pericoloso leggere?")
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Inviato il: 5/5/2007 23:09
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  •  arturo
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#538
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/3/2007
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@ potere autorevole e' un boutade, o un sarchiapone omerico.@

Potere e autorità sono due termini distinti che esprimono concetti diversi e che dovrebbero essere complementari -> potere autorevole

Tuttavia si può avere un potere senza autorità o un’ autorità senza potere.

Mi rendo conto come il concetto possa essere di non facile assimilazione per chi ha più dimestichezza con l’ inglese che non con l’italiano quindi capisco il tuo problema e il legittimo nervosismo che ti procura la traduzione simultanea

Anche se mi sembra una reazione un po’ troppo fuori dalle righe e assai poco anglosassone

Visto che siamo in vena di consigli te ne do uno anch’io : perché - anziché farti il sangue amaro in questo forum - non ti trasferisci in quello assai interessante che è stato aperto stasera ? L’EST-

Sono certo che lì avrai modo di esprimere al meglio tutta la tua straboccante giovanile esuberanza
Inviato il: 6/5/2007 0:19
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#539
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
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Non amo, in generale, le citazioni, ché rischiano di diventare un gioco infinito, e se posso le evito assai volentieri. Mi concedo un’eccezione che credo possa avere una sua utilità. Servirà un po’ di acume nella lettura per afferrarne l’attinenza (non di ogni parola ma di parecchi concetti) alla discussione fin qui svoltasi, ma confido non sia troppo oscura.

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in|fan|ti|lì|smo
s.m.
1 TS med., psic., presenza di caratteristiche morfologiche e psichiche proprie dell’età infantile in un soggetto che ha superato la pubertà
2 CO estens., persistenza di immaturità e ingenuità in un adulto e nei suoi comportamenti

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im|ma|tu|ri|tà
s.f.inv.
CO
2 fig., insufficiente grado di sviluppo intellettuale, spirituale, culturale e sociale di un individuo, di un gruppo, ecc.: un comportamento che rivela una grande i., l’i. politica di una nazione; inesperienza, irresponsabilità tipica della giovinezza

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L’interazione attraverso regole
Il bambino, dopo aver acquisito la consapevolezza non solo del proprio io, ma anche di quello degli altri, incomincia a percepire che tra il sé e gli altri esistono alcune regole di interazione da rispettare. Egli intuisce le relazioni sociali che sussistono tra gli uomini ed incomincia a comprendere, così, l’elementare funzionamento del gruppo e dell’intera società. L’uomo, nell’arco della sua vita, non sempre riesce a comprendere totalmente la complessità della realtà sociale ed il suo corretto funzionamento. In generale, l’uomo maturo pensa di saperne abbastanza e di conoscere perfettamente le regole di interazione per convivere con gli altri, ma il bambino, per arrivare a tale stadio di socializzazione e di maturazione, deve sia fare molte esperienze sia acquisire adeguati apprendimenti.
Un bambino, nella fase dell’acquisizione delle regole, prova soddisfazione ed interesse nell’eseguire correttamente i compiti che gli sono assegnati. Successivamente incomincia, in modo progressivo, a porre una distinzione tra le regole e le norme sociali; a questo punto egli è ormai pronto a fare ingresso nella regolamentata vita sociale, dove le relazioni diventano complesse ed i rapporti sociali devono funzionare perfettamente. Il bambino, comprendendo che le regole sociali hanno un valore pratico, è ormai un soggetto adulto e responsabile.

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“il mondo fantastico dell'adolescente è costituito da ipotesi sociali, etiche, politiche, ecc., non reali, ma logicamente realizzabili.”

“l’egocentrismo dell’adolescente si manifesta come una sorta di messianismo tale che le teorie per mezzo delle quali egli si rappresenta il mondo sono imperniate sull’attività riformatrice che egli si sente chiamato a svolgere nell’avvenire”

“l’adolescente ritiene che ciò che egli pensa, per il solo fatto di essere da lui pensato é, in qualche modo reale.”

“l’adolescente é carente di esperienze, contrariamente all’adulto, che conosce la differenza tra il pensare le cose e metterle in atto

“i suoi comportamenti sono perciò contraddittori: egli può propugnare ideali di amore universale, ma comportarsi con frequenti insensibilità e durezze.”

“Vi é, quindi, un processo di distacco da parte dell’adolescente che comporta la rinuncia alla dipendenza e l’indebolimento dei legami formatisi nella prima infanzia e rimasti fino alla pubertà
la fonte principale di nutrimento emotivo. Il processo di formazione dell’individualità dipende dalla recisione dei vari legami di attaccamento dell’infanzia, ma questi legami possono allentarsi solo se vengono rielaborati i conflitti infantili per giungere ad un nuovo e più maturo controllo dei conflitti passati. (in caso contrario si può invece forse rimanere “incastrati” in questa fase? NdR)
Si tratta di un processo non disgiunto da ansie ed incertezze che da’ luogo ad una serie di condotte regressive fisiologiche, quali:
- stato di fusione emozionale (partecipazione appasionata ed improvvisa a gruppi religiosi o di altra natura). [ideologici, forse? NdR]
- orientamento all’azione più che all’uso del pensiero o del linguaggio verbale.
- attività frenetica con ricerca di sensazioni forti per riempire il vuoto causato dai sentimenti di perdita delle certezze e delle relazioni infantili.
- idealizzazione di personaggi dello spettacolo o dello sport, con cui identificarsi, ma nell’impossibilita’ di confrontarsi realmente.
- l’instabilità emotiva, esibita nelle relazioni, le contraddizioni tra pensiero e sentimenti ed il passaggio apparentemente illogico tra una reazione e quella opposta
Strettamente connessi a questi atteggiamenti, connotati dall’ambivalenza sono l’anticonformismo e l’atteggiamento ribelle, non scevri da dipendenza e sentimenti di colpa.
La svalutazione delle figure parentali (rappresentanti magari l’autorità? NdR) può diventare un mezzo per distaccarsi da loro.”

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Prealbe
Inviato il: 6/5/2007 1:20
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#540
Sono certo di non sapere
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si può avere un potere senza autorità o un’ autorità senza potere.

E il potere autorevole da dove cavolo arriva?
Citazione:
Mi rendo conto come il concetto possa essere di non facile assimilazione per chi ha più dimestichezza con l’ inglese

Grazie per avermi trovata una scusa. Tu che scusa hai, invece, per non capire l'italiano?
Citazione:
assai poco anglosassone

Mi spiace ma per una reazione veramente anglosassone avrei dovuto spaccarti una bottiglia di birra sul naso - vedi che non sono ancora veramente britannico -
Citazione:
anziché farti il sangue amaro in questo forum - non ti trasferisci in quello assai interessante....

A proposito, lo sai che ce n'e' uno affacinante sugli UFO? Consiglierei di spostarti li', io non intervengo piu'. Auguri ed ET maschi.
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Inviato il: 6/5/2007 1:28
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