Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Commenti liberi
  Il rifiuto dell’autorità

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
<12345...20>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione Votata:  9 Voti
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#560
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Mi sembra che sia opportuno in attesa del prossimo post IT.





Prealbe
Inviato il: 14/5/2007 21:59
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#559
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
Ora verrebba da dire: ma te, che cazzo ne sai?


Ma si dai..... è stato un onore anche parlare con te.
Inviato il: 14/5/2007 7:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  florizel
      florizel
Re: Il rifiuto dell’autorità
#558
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
prealbeCitazione:
Ma quello che io vedo (qui come altrove) non è un’analisi che genera un rifiuto razionale, ma un’emotività che ricerca una giustificazione a sé stessa tramite un’apparenza di analisi (che infatti rimane assai grossolana e manichea).


NERONECitazione:
Quello che se mai è "soprendente" è la latitanza di chi con tanta veemenza ostaggiava il tuo pensiero. (...)

Pensiero...?
Citazione:
Per chi ha osteggiato e si è poi defilato, posso solo dire che è arduo combattere la logica della realtà con i proclami del surreale in cui il rifiuto del reale ha relegato la responsbilità del vivere.

"Logica"?!
Citazione:
I veri conformisti sono quelli che si ribellano (magari dietro ad un PC) ma poi....come è che vivono la loro vita ?

Ora verrebba da dire: ma te, che cazzo ne sai?
Citazione:
ciao Prealbe, è stato un onore parlare con te

"Baciamo le mani".
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 14/5/2007 2:22
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Il rifiuto dell’autorità
#557
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline


troppo buono Pax,vediamo se me la offrono anche a me la birra!
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 13/5/2007 10:05
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#556
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline


Paxtibi, questa non era male!

Ti offro una birra.


Prealbe
Inviato il: 11/5/2007 22:50
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#555
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
intelligenza e stupidità esistono e continueranno ad esistere a prescindere da qualunque formula si ritenga di adottare per regolare (o non regolare) la comunità,



eh si.....è fin troppo evidente
Inviato il: 11/5/2007 22:50
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#554
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline


> "Hai notato? Siamo tornati padroni assoluti del 3D."

> "Caro Prealbe, può diventare "antipatico" doverti dare sempre ragione."
Inviato il: 11/5/2007 22:45
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#553
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
.S. Hai notato? Siamo tornati padroni assoluti del 3D.

Caro Prealbe, può diventare "antipatico" doverti dare sempre ragione.
Quello che se mai è "soprendente" è la latitanza di chi con tanta veemenza ostaggiava il tuo pensiero. Io mi limito oramai a leggerti e devo dire che apprezzo e non poco la partecipazione di franco8, che è degna di rispetto , se non altro per l'onestà di proseguire il confronto di idee.
Per chi ha osteggiato e si è poi defilato, posso solo dire che è arduo combattere la logica della realtà con i proclami del surreale in cui il rifiuto del reale ha relegato la responsbilità del vivere.
So che non è popolare quello che ho detto. ma oramai è diventato anticonformista solo chi ha una visione reale della realta'.
I veri conformisti sono quelli che si ribellano (magari dietro ad un PC) ma poi....come è che vivono la loro vita ?

ciao Prealbe, è stato un onore parlare con te
Inviato il: 11/5/2007 21:19
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#552
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Franco8
Citazione:
Citazione:
L’importante, per il momento, è concordare che tale immaturità ci sia; e fissare il concetto che “immaturità” e “consapevolezza” non possono accompagnarsi l’una all’altra, e che quindi il ribellismo corrente non é frutto di consapevolezza.

L'immaturità generalizzata la vedo. Non vedo molto "ribellismo" (irresponsabile o responsabile che sia).
Io vedo al contrario un generalizzata e spesso immotivata incapacità di "fare a meno" di una autorità esterna...
Il ribellismo che c'è, poi, sarà, frutto di un complesso di fattori... non mi pare tu possa generalizzare in questi termini.

Boh! Avanza tu qualche spiegazione alternativa.

Citazione:
Citazione:
Citazione:
.. Perché accadrebbe ciò? Siamo nel campo delle interpretazioni dei fatti, naturalmente, ma non è forse in gran parte colpa proprio dell'indottrinamento subito, dal sistema di valori creato da scuola, televisioni ecc.. ovvero dalle autorità?

Da queste autorità.

E' vero.
Ma come sarebbero fatte le altre ipotetiche autorità che non fanno propaganda per giustificare e rafforzare sè stesse?

Intanto questa tua stessa domanda presuppone la malafede implicita da parte di qualunque autorità, cioè dai per scontato che chiunque rivesta l’autorità sia necessariamente truffaldino.
Vorrei sapere cosa pensi di ciò che ho scritto qualche post fa sullo “specchiamento”.

Citazione:
Citazione:
...mi sovviene l’ultima che ho notato: la ribellione dei genitori di fronte alla, ragionevolissima, proposta di vietare l’uso dei cellulari in classe. Ma cose del genere non si contano più e sono osservabili a qualunque livello. Ad esempio io, pur da maschio con livelli ormonali nella norma , mi sono abbondantemente stufato di subire in ogni occasione l’osservazione obbligata delle mutande delle infinite sgallettate che circolano; non me ne importa una sega dal punto di vista morale, mi sembra semplicemente un’espressione di cattivo gusto e stupidità. Ma se si prova a dirlo, immediatamente partono le invocazioni alla “Libertà di Espressione dell’Individuo” con sullo sfondo il fantasma della “Violazione dei Diritti Umani”, delle dittature del XX° secolo e, perché no, anche dell’Imperatore dell’Universo. O no?

Ma è "ribellismo"? A me pare piuttosto.. come dire... l'adeguarsi a modelli, è il bisogno di rispondere ad "altre" autorità...
conformismo alla stato puro (Vabbè, lasciami passare l'espressione esagerata.. non sarà esattamente così ma è per dare l'idea)
Francamente...(punti di vista) non ci vedo il "rifiuto dell'autorità" come concetto... L'immaturità sì, ma non il ribellismo...

E’ tutte e due le cose. Adesso ti rivelo un segreto: anche il “ribellismo” può essere adottato per conformismo. Come i pantaloni a vita bassa, i tatuaggi, il piercing. O come (spessissimo) le ideologie. O come il rifiuto dell’autorità.

Citazione:
E' , quello che a cui ti riferisci, un richiamarsi ad un concetto "vuoto" di libertà... è libertà solo di nome...

Esatto!!! E non è il solo. Guarda, Franco8, tu me ne chiedi tante di precisazioni; adesso te ne chiedo una io: precisami (dettagliatamente ) il tuo concetto di libertà.

Citazione:
Citazione:
Franco8, la trasmissione di regole che riguardano la sfera dei rapporti umani non è esattamente come il manualetto tecnico di una lavatrice, ma è cosa un pizzico più complessa.

Claro che sì

Allora ne siamo convinti in due.

Citazione:
Citazione:
Ma è davvero necessario chiarire concetti del genere?

E perché no?

Ritiro la domanda.

Citazione:
Citazione:
E, scusami tanto, tu davvero sei convinto che tutti possano comprendere allo stesso modo?

Ebbene sì .. ho provato a spiegarlo nei due precedenti...
Tutti (a meno di deficienze congenite o altro, e una volta raggiunta un certa "maturità minima") possono comprendere allo stesso modo (potenzialmente) quel che è necessario comprendere. E questo per me vale fino a prova contraria... (E questo non vuol dire che siamo tutti uguali ci sarà chi capisce prima e più degli altri... ma non vuol dire che non tutti possono e debbono capire i fondamenti del funzionamento...)

Franco8, però...
...anche volendo prendere per buono quello che dici, significa che, seppure a parità di potenzialità di ognuno, in ogni dato momento si avrà - per diversità di velocità oltre che di età ed esperienza - una disomogeneità costante (nel senso che sarà sempre presente) di comprensione - cioè di consapevolezza, cioè di “maturità sociale” - da parte dei componenti il gruppo sociale, e che quindi sussiste perfettamente il presupposto della differenziazione di responsabilità (in proporzione alla maturità) e quindi ecco a Voi la... (rullo di tamburi) “piramide sociale”.
Quod erat demonstrandum.

Citazione:
Sono accidenti o altro che impediscono questa comprensione...
Viceversa lo stabilire in partenza (a livello di regole) che una certa notevole percentuale (la base della piramide) è destinata a non capire e a subire.. diventa causa del fatto che questi non arriveranno mai a capire...
Il punto è: Quanti pensi dovrebbero "comprendere" .. che percentuale?

Esattamente lo 0,00000001667%, naturalmente! Non di più! Cioè 1 su 6 miliardi, cioè IO, unico e solo futuro Imperatore dell’Universo! Orsù, adoratemi, SCHIAVI!!!
A Franco8, macchennesò! Sarei ben contento se fosse una percentuale elevatissima. La totalità, comunque lo escludo.

Citazione:
Citazione:
Franco8, mannaggia! Come vedi ti rispondo con rispetto, però certe considerazioni...
Il soggetto rimane sempre l’uomo, per forza! Come potrebbe essere altrimenti?

Che te devo di'... già gli hai tolto la libertà... gli togli pure la comprensione delle regole... che gli rimane?

Intanto IO non gli ho tolto nessuna libertà ; è il contesto di interazione che di per sé stesso comporta delle limitazioni reciproche. Ma questo è un tributo che si paga per soddisfare il proprio bisogno di socialità e come il perseguimento di qualunque altro vantaggio, è soggetto ad una valutazione del rapporto costi-benefici.
In secundis, anche la comprensione delle regole da parte dei singoli non ricade sotto la mia discrezionalità ; intelligenza e stupidità esistono e continueranno ad esistere a prescindere da qualunque formula si ritenga di adottare per regolare (o non regolare) la comunità, e io temo di potere influire ben poco; comunque, mi auguro di stare lavorando nella direzione dell’intelligenza.

Citazione:
Citazione:
Significa semplicemente che nel suo insieme la società possiede funzioni e processi che non sono presenti a livello del singolo (e viceversa).

D'accordo. Ma appunto, bisogna veder ciò cosa comporta... O si fanno dei distinguo importanti... oppure certe conclusioni sono davvero inquietanti....

Sono certamente “inquietanti” se automaticamente ci si appiccicano connotazioni inquietanti...

Citazione:
Citazione:
Come sopra: “immaturità” e “ribellione responsabile” non vanno d’accordo.

a rigori sì. Ma, a parte il fatto che non vedo la ribellione... come nello sviluppo di ogni persona adulta, la fase adolescenziale "ribelle" è una tappa per la maturità. La speranza è che una fase di "ribellione poco responsabile" possa essere la strada per una fase più matura e consapevole...

Se parliamo di “speranza” va bene tutto, però (e mi pare che tu te ne accorga benissimo) la situazione non sembra promettere bene per niente. E io aggiungo che finché non si imparerà a rilevare correttamente i problemi veri anziché quelli fittizi non si arriverà da nessuna parte e anzi si rimane funzionali al mantenimento dello status quo.

Citazione:
Citazione:
Citazione:
Ma, infatti, il punto è questo : sei tu che la fai troppo semplice!

E non direi proprio.

Vabbè... era una battuta.

Franco8, stai migliorando.
Ti interessa un posto da vice Imperatore dell’Universo?

Citazione:
Citazione:
Citazione:
Puoi fare degli esempi?

Pike e Florizel

Vabbè.. s'era capito! Ma intendevo qualcosa di più (come dire?) "circostanziato"...

Sono circostanziatissimi. Leggiti qualche loro post in questo 3D. Vanno bene quasi tutti.
Comunque poi te ne indicherò qualcuno specifico.


Prealbe


P.S. Hai notato? Siamo tornati padroni assoluti del 3D.
Inviato il: 11/5/2007 20:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#551
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Citazione:

Forse metti insieme i fatti e interpretazioni dei fatti.
Si. In effetti usa così, nelle discussioni.

Beh .. Intendevo dire: Perchè non provi allora a separare le due cose prima della discussione, almeno dentro di te?
Citazione:

L’importante, per il momento, è concordare che tale immaturità ci sia; e fissare il concetto che “immaturità” e “consapevolezza” non possono accompagnarsi l’una all’altra, e che quindi il ribellismo corrente non é frutto di consapevolezza.

L'immaturità generalizzata la vedo. Non vedo molto "ribellismo" (irresponsabile o responsabile che sia).
Io vedo al contrario un generalizzata e spesso immotivata incapacità di "fare a meno" di una autorità esterna... (o modelli di riferimento.. quello che vuoi) , incapacità di pensare con la propria testa.
Il ribellismo che c'è, poi, sarà, frutto di un complesso di fattori... non mi pare tu possa generalizzare in questi termini.
Citazione:

.. Perché accadrebbe ciò? Siamo nel campo delle interpretazioni dei fatti, naturalmente, ma non è forse in gran parte colpa proprio dell'indottrinamento subito, dal sistema di valori creato da scuola, televisioni ecc.. ovvero dalle autorità?

Da queste autorità.

E' vero.
Ma come sarebbero fatte le altre ipotetiche autorità che non fanno propaganda per giustificare e rafforzare sè stesse?
Citazione:
...mi sovviene l’ultima che ho notato: la ribellione dei genitori di fronte alla, ragionevolissima, proposta di vietare l’uso dei cellulari in classe. Ma cose del genere non si contano più e sono osservabili a qualunque livello. Ad esempio io, pur da maschio con livelli ormonali nella norma , mi sono abbondantemente stufato di subire in ogni occasione l’osservazione obbligata delle mutande delle infinite sgallettate che circolano; non me ne importa una sega dal punto di vista morale, mi sembra semplicemente un’espressione di cattivo gusto e stupidità. Ma se si prova a dirlo, immediatamente partono le invocazioni alla “Libertà di Espressione dell’Individuo” con sullo sfondo il fantasma della “Violazione dei Diritti Umani”, delle dittature del XX° secolo e, perché no, anche dell’Imperatore dell’Universo. O no?

Ma è "ribellismo"? A me pare piuttosto.. come dire... l'adeguarsi a modelli, è il bisogno di rispondere ad "altre" autorità...
conformismo alla stato puro (Vabbè, lasciami passare l'espressione esagerata.. non sarà esattamente così ma è per dare l'idea)
Francamente...(punti di vista) non ci vedo il "rifiuto dell'autorità" come concetto... L'immaturità sì, ma non il ribellismo...
E' , quello che a cui ti riferisci, un richiamarsi ad un concetto "vuoto" di libertà... è libertà solo di nome...
Citazione:

Franco8, la trasmissione di regole che riguardano la sfera dei rapporti umani non è esattamente come il manualetto tecnico di una lavatrice, ma è cosa un pizzico più complessa.

Claro che sì
Citazione:

Ma è davvero necessario chiarire concetti del genere?

E perché no?
Citazione:

E, scusami tanto, tu davvero sei convinto che tutti possano comprendere allo stesso modo?

Ebbene sì .. ho provato a spiegarlo nei due precedenti...
Tutti (a meno di deficienze congenite o altro, e una volta raggiunta un certa "maturità minima") possono comprendere allo stesso modo (potenzialmente) quel che è necessario comprendere. E questo per me vale fino a prova contraria... (E questo non vuol dire che siamo tutti uguali ci sarà chi capisce prima e più degli altri... ma non vuol dire che non tutti possono e debbono capire i fondamenti del funzionamento...)
Sono accidenti o altro che impediscono questa comprensione...
Viceversa lo stabilire in partenza (a livello di regole) che una certa notevole percentuale (la base della piramide) è destinata a non capire e a subire.. diventa causa del fatto che questi non arriveranno mai a capire...
Il punto è: Quanti pensi dovrebbero "comprendere" .. che percentuale?
Citazione:

Franco8, mannaggia! Come vedi ti rispondo con rispetto, però certe considerazioni...
Il soggetto rimane sempre l’uomo, per forza! Come potrebbe essere altrimenti?

Che te devo di'... già gli hai tolto la libertà... gli togli pure la comprensione delle regole... che gli rimane?
Citazione:

Significa semplicemente che nel suo insieme la società possiede funzioni e processi che non sono presenti a livello del singolo (e viceversa).

D'accordo. Ma appunto, bisogna veder ciò cosa comporta... O si fanno dei distinguo importanti... oppure certe conclusioni sono davvero inquietanti....
Citazione:

Come sopra: “immaturità” e “ribellione responsabile” non vanno d’accordo.

a rigori sì. Ma, a parte il fatto che non vedo la ribellione... come nello sviluppo di ogni persona adulta, la fase adolescenziale "ribelle" è una tappaper la maturità. La speranza è che una fase di "ribellione poco responsabile" possa essere la strada per una fase più matura e consapevole...
Citazione:

-citazione-
Ma, infatti, il punto è questo : sei tu che la fai troppo semplice!
E non direi proprio.

Vabbè... era una battuta.
Citazione:

Puoi fare degli esempi?
Pike e Florizel

Vabbè.. s'era capito! Ma intendevo qualcosa di più (come dire?) "circostanziato"...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 11/5/2007 15:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#550
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Citazione:

Prealbe Citazione:
... ma io lo vedo dappertutto, nel mondo del lavoro come nella scuola, nella famiglia come nella società in generale: non appena qualcuno, a qualunque titolo, prova anche solo a ventilare una qualunque limitazione in qualunque direzione e per qualsiasi motivo alle azioni di chiunque, la prima generalizzata e veemente reazione è del tipo “E tu chi saresti per …” seguita subito dopo dall’appello alla “Sacra e Inviolabile Libertà dell’Individuo” (con tutte maiuscole) ecc. ecc.


Forse metti insieme i fatti e interpretazioni dei fatti.

Si. In effetti usa così, nelle discussioni.

Citazione:
.. Nel senso che.. piuttosto che interpretabile solo come "generalizzata e immatura ribellione" è almeno anche da unire a questa una generalizzata e (altrettanto immatura?... il pesce puzza dalla testa) prevaricazione da parte delle autorità o di chi a uno qualsiasi tipo di straccio di "potere materiale" in mano (e disprezzo delle "regole" che sanciscono diritti e doveri, mansioni e responsabilità ecc ecc e anche limitano non solo la libertà individuale ma anche l'autorità e i poteri decisionali).

Per cui (ammesso che la tua osservazione sia corrispondente a dati di fatto): ci sarebbe un generalizzato e irrazionale rifiuto dell'autorità? Dipende! Ma non è che... per caso... c'è una generalizzata e insensato perdita del rispetto dello spirito delle leggi (*) anche e soprattutto da parte delle "autorità"?!... per cui quel "e tu chi saresti per..." non sia diventato una quasi automatica difesa contro abusi non giustificati (**)?... (magari, te lo concedo, usato a volte a sproposito).
Ma il "e tu chi saresti per..." può essere senz'altro un richiamo a quelle regole...

(*)(Qualunque cosa sia il fantomatico "spirito delle leggi" che è a monte delle regole e riconosciuto dalla "comunità" nella sua interezza... perdonatemi il termine ipotetico.. Di certo quando l'autorità crede di essere lei a dover dettare le regole contro il senso comune lo scollamento si attua.. Vedi ad esempio certe direttive della chiesa cattolica: negare la comunione ai divorziati e le altre cui i "fedeli" sono in buona parte in disaccordo)

(**)(intendo: abusi secondo lo "spirito", ma solo formalmente giustificate prendendo a pretesto cose come "efficienza", "superiori necessità" o altro...)

Franco8, c’è senza dubbio una coesistenza di fattori; per cui, come dicevo, ci sono moltissimi elementi concreti cui agganciare il proprio ribellismo, ma questi continua ad avere nella stragrande maggioranza dei casi una causa emotiva e non analitica. Perché sostengo ciò? Con le tue parole:
Citazione:
La mia modesta e ristretta osservazione della realtà (soggettiva quanto vuoi) vede invece l'individuo sempre meno maturo e più "addomesticato". Incapace non solo di "ribellarsi" doveroso ma anche di "farsi carico" delle scelte che competono a tutti e a ciascuno.

E infatti il ribellismo “adolescenziale” di cui parlo io si coniuga a perfezione con l’immaturità, che appunto porta a dirigerlo verso obiettivi sbagliati, trasferendo impropriamente le manchevolezze degli attori di QUESTO contingente sistema ai meccanismi quali autorità e gerarchia, di per sé stessi biologicamente normali e socialmente funzionali (anzi necessari). Si confonde cioè superficialmente (mi verrebbe da dire “stupidamente”, ma non voglio offendere nessuno) tra lo strumento e chi lo adopera. Per carità, è psicologicamente comprensibilissimo, ma razionalmente rimane un errore.
Detto in altre parole e per farti capire che non siamo così in disaccordo (almeno su questo punto ): gli elementi necessari e sufficienti a motivare una ribellione ci sono tutti.
Ma non sono quelli alla base dell’atteggiamento che indico io: alla base di quest’ultimo c’è piuttosto la stessa spinta che sostenta il movimento consumistico in generale, cioè l’affermazione infantile del proprio ego che rifiuta ogni e qualunque limitazione a sé stesso (che si manifesta pari pari in certe convinzioni ideologiche che non sto qui a precisare meglio ).

Citazione:
In ogni caso, come dicevamo sin dall'inizio nessuno ti ha detto che non puoi avere certe impressioni, ma appunto:
1) dal momento che altri hanno impressioni diverse... perché non fai riferimento a fatti più concreti? Finora non mi pare tu l'abbia fatto malgrado gli inviti.

Franco8, ai miei occhi la cosa riveste una tale evidenza che non mi soffermo più sui singoli fatterelli; così all’impronta mi sovviene l’ultima che ho notato: la ribellione dei genitori di fronte alla, ragionevolissima, proposta di vietare l’uso dei cellulari in classe. Ma cose del genere non si contano più e sono osservabili a qualunque livello. Ad esempio io, pur da maschio con livelli ormonali nella norma , mi sono abbondantemente stufato di subire in ogni occasione l’osservazione obbligata delle mutande delle infinite sgallettate che circolano; non me ne importa una sega dal punto di vista morale, mi sembra semplicemente un’espressione di cattivo gusto e stupidità. Ma se si prova a dirlo, immediatamente partono le invocazioni alla “Libertà di Espressione dell’Individuo” con sullo sfondo il fantasma della “Violazione dei Diritti Umani”, delle dittature del XX° secolo e, perché no, anche dell’Imperatore dell’Universo. O no?
(E adesso, su questo passaggio, aspettiamo pazientemente qualche imprevedibile commento idiota da parte di qualche imprevedibile soggetto; chi sarà? )

Citazione:
2) Mi va bene la tua osservazione per come l'hai presentata adesso (nel senso una tua opinione, se vogliamo una tua osservazione anche se non la condivido non c'è molto da obiettare se non facendo presente altre idee) Ma in precedenza non l'avevi presentata in questi termini... ma piuttosto com evidente e innegabile fatto che solo per "accecamento ideologico" gli altri non vedevano... o almeno questo arrivava.

Molti, molti post fa ho scritto: “Per quanto riguarda il rifiuto dell'autorità è una mia (mia = soggettiva) valutazione.”; ma nel caso specifico tra “soggettivo” e “campato in aria” c’è parecchio divario.

Citazione:
La mia modesta e ristretta osservazione della realtà (soggettiva quanto vuoi) vede invece l'individuo sempre meno maturo e più "addomesticato". Incapace non solo di "ribellarsi" doveroso ma anche di "farsi carico" delle scelte che competono a tutti e a ciascuno.
Disinteresse per le "cose comuni", alimentato da chi le "cose comuni" le considera ormai "roba proria"...
Immaturo, per esempio star lì a chiedere, ad "elemosinare" aiuti, lavoro, dallo Stato o dall' Impresa... Ma chi alimenta questa "immaturità" Cui prodest?
Immaturo e utopistico, ad esempio, credere ad un lavoro che "realizzi la personalità di ciascuno". MA chi lo alimenta? Forse la scuola, i media ecc... (Ma non sono questi proprio derivazioni delle istituzioni autorevoli?) E allora... Cui prodest?

L’importante, per il momento, è concordare che tale immaturità ci sia; e fissare il concetto che “immaturità” e “consapevolezza” non possono accompagnarsi l’una all’altra, e che quindi il ribellismo corrente non é frutto di consapevolezza.

Citazione:
Esempio pratico : condominio. (Non so come va a voi, ma la mia impressione e questa)
Tutti o quasi sono lì a preoccuparsi se sono "in regola" o no coi pagamenti...
...Visi inespressivi davanti al "non è questo il problema!"
A nessuno o quasi viene in mente di andare a controllare puntualmente come vengono spesi i soldi... Tutti vogliono solo evitare "rogne".
Tutti lì ad aver bisogno di una "autorità" di cui potrebbero benissimo fare a meno.
Non sono (non siamo) capaci di autoorganizzarci...perché siamo immaturi...
Il riconoscere un'autorità rende forse più maturi? No affatto. Tutto il contrario.
Si demanda a qualcuno... Paghiamo.. pensa a tutto lui... Rende "efficiente" il tutto? Mah?!
Risultato: abbiamo il "professionista" dell'amministrazione del condominio pagato (non chissàchè, è vero, ma pur sempre spese evitabili - ma basterebbe organizzarsi un pochino... )

Ma non lo si fa; il fatto rimane questo.

Citazione:
"Assemblea permanete" sarebbe improponibile? E perché mai?
Ma è già così, almeno sulla carta,.. le decisioni le deve prendere l'assemblea (Ci sarebbe qualcosa da ridire sulla "plutocrazia"...) ma di fatto nel condominio, l'autorità , legalmente E' l'assemblea.
Da che derivano le difficoltà dell'assemblea? Ma dall'immaturità, ovviamente. No c'è nessun impedimento materiale, nè nessuna necessità di un amministratore esterno (potrebbe esser fatto a turno, o altro.. non è una cosa impossibile)

Tralasciando per il momento di insistere sull’improponibilità dell’assemblea permanente, ti quoto nuovamente sull’immaturità, ribadendo le considerazioni precedenti.

Citazione:
E analogamente abbiamo i "professionisti" della politica (funzionari di partito, rappresentanti del consiglio di quartiere, comune, provincia, regione, parlamento nazionale, parlamento europeo e chi più ne ha più ne metta...
risultato: più sei "rappresentato" e meno conti...

Lo stesso vale per la "complessità"... Il più delle volte non necessaria ma alimentata dai soliti interessi...

Franco8, però, non neghiamo l’evidenza: non ci sarà grande complessità a decidere il nuovo colore di un palazzo, ma gestire un contesto sociale complesso è un’altra storia, decisamente complessa.


Citazione:
Citazione:
Ma quello che io vedo (qui come altrove) non è un’analisi che genera un rifiuto razionale, ma un’emotività che ricerca una giustificazione a sé stessa tramite un’apparenza di analisi (che infatti rimane assai grossolana e manichea).


Puoi fare degli esempi?

Pike e Florizel.

Citazione:
Sulla "grossolanità", a volte, delle analisi, posso essere anche d'accordo (dopo tutto qualsiasi tentativo di dare una descrizione generale implica delle generalizzazioni e delle semplificazioni....)
Sulla emotività mi sembra di essere del tutto in disaccordo... Ovvero mi sembra una tua interpretazione. Diventa poi impossibile separare l'emotività, non si può metterla in soffitta o pretendere una asettica esposizione dei fatti. L'importante avere un certo grado di collegamento con la realtà.

E’ quello che dico anch’io. E’ una questione di misura. E in molti casi il collegamento con la realtà è molto labile e l’emotività assolutamente preponderante.

Citazione:
Non può, ad esempio, non suscitare un certo... non saprei . Questa tua:
Citazione:
L’accumulo di esperienza di una società, per il differente arco temporale come per l’ampiezza intrinseca, è naturalmente diverso e maggiore di quello possibile all’individuo; quando questo si affaccia nel contesto sociale lo fa nell’ambito di un processo già in corso da tempo di cui, ovviamente, non possiede gli estremi ed è quindi naturale e facilissimo che non capisca il senso delle regole esistenti, e che di conseguenza le possa percepire come “vessatorie” a prescindere dalla loro sensatezza.


una "società" (soggetto) (Eccolo di nuovo!) che accumula esperienza!?
Anche qui:
Citazione:
E’ un problema di crescita anche questo, solo del gruppo sociale anziché dell’individuo.

Citazione:
...il “ciclo vitale” delle società ..


Hai davanti quindi una specie di "super-organismo" in cui gli individui sono solo cellule... ?!
Non si può essere indifferenti a certe conclusioni (Vedi anche il post di Pausania)

Franco8, mannaggia! Come vedi ti rispondo con rispetto, però certe considerazioni...
Il soggetto rimane sempre l’uomo, per forza! Come potrebbe essere altrimenti?
Però alla mia osservazione
Citazione:
Ricordando che l’insieme non è uguale semplicemente alla somma dei suoi componenti: se così fosse, la questione sarebbe assai più semplice.

tu rispondi:
Citazione:
Assolutamente sì.

quindi tu stesso comprendi e confermi che in un certo senso (non alla lettera, si capisce; ma c’è bisogno di specificarlo, santo Dio?!?) si, la società è un organismo di cui gli individui sono “anche” (non “solo”!!!) le cellule. Che significa? Significa semplicemente che nel suo insieme la società possiede funzioni e processi che non sono presenti a livello del singolo (e viceversa).

Citazione:
Perché mai l'individuo non dovrebbe capire il senso delle regole esistenti?!
Se non le capiscono gli individui... Chi le capisce?
Voglio dire: il non capire pienamente il senso delle regole esistenti (che ripetiamo è cosa un po' diversa dal discorso "autorità") deve essere l' eccezione non la regola, il transitorio non la condizione stabile.

Franco8, la trasmissione di regole che riguardano la sfera dei rapporti umani non è esattamente come il manualetto tecnico di una lavatrice, ma è cosa un pizzico più complessa.
Ma è davvero necessario chiarire concetti del genere? E, scusami tanto, tu davvero sei convinto che tutti possano comprendere allo stesso modo?

Citazione:
Citazione:
Si. In teoria e se tutto va bene. Il dato però rilevato da moltissimi osservatori competenti (psicologi e sociologi innanzitutto, mica un Prealbe qualsiasi) è che nella nostra area culturale la fase adolescenziale si sta prolungando sempre di più fino ad invadere abbondantemente quella che in precedenza era l’età adulta. In realtà gli anagraficamente adulti contemporanei sono perlopiù ragazzoni smarriti e assolutamente privi di quelle caratteristiche di consapevolezza e affermatività che sarebbero gli attributi della fase adulta. Si può quindi ben dire che spessissimo gli mancano gli attributi.


E agli osservatori competenti risulta un generalizzato rifiuto delle autorità? E quando pongono questo "rifiuto"? Quando chiedono il "reddito di cittadinanza"? Oppure chi... gli ambiziosi in carriera?
Che genere di ribellioni? Cose come il movimento No-TAV?!
Poi, comunque, se i gli osservatori competenti sono gli stessi che dicono "i trentenni non vogliono andarsene di casa"... io qualche dubbio l'avrei... perchè a me pare più che sensato immagginare che il dato non sia che "non se vogliono andare", ma il più delle volte con non possono andarsene (In ipotesi cioè, per una serie di motivi, cioè, la situazione è vissuta come una necessita e non come una scelta "libera").

Gli anagraficamente adulti contemporanei sono per lo più ragazzoni smarriti...? Già ma, ammesso che sia vero e completo.. Perché accadrebbe ciò? Siamo nel campo delle interpretazioni dei fatti, naturalmente, ma non è forse in gran parte colpa proprio dell'indottrinamento subito, dal sistema di valori creato da scuola, televisioni ecc.. ovvero dalle autorità?

Da queste autorità.

Citazione:
Ma appunto gli "attributi" servono per assumersi le proprie responsabilità, compreso il ribellarsi quando serve, non certo per accettare una qualsiasi autorità di cui non si comprende l'utilità (o, meglio, la si comprende bene, purtroppo).

"ribellarsi responsabilemente" vuol dire saper rifiutare gli svantaggi e i vantaggi... costruire l'indipendenza...

Come sopra: “immaturità” e “ribellione responsabile” non vanno d’accordo.

Citazione:
Ma, infatti, il punto è questo : sei tu che la fai troppo semplice!

E non direi proprio.


Prealbe
Inviato il: 11/5/2007 1:21
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#549
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
prealbeCitazione:

... ma io lo vedo dappertutto, nel mondo del lavoro come nella scuola, nella famiglia come nella società in generale: non appena qualcuno, a qualunque titolo, prova anche solo a ventilare una qualunque limitazione in qualunque direzione e per qualsiasi motivo alle azioni di chiunque, la prima generalizzata e veemente reazione è del tipo “E tu chi saresti per …” seguita subito dopo dall’appello alla “Sacra e Inviolabile Libertà dell’Individuo” (con tutte maiuscole) ecc. ecc.

Forse metti insieme i fatti e interpretazioni dei fatti.
.. Nel senso che.. piuttosto che interpretabile solo come "generalizzata e immatura ribellione" è almeno anche da unire a questa una generalizzata e (altrettanto immatura?... il pesce puzza dalla testa) prevaricazione da parte delle autorità o di chi a uno qualsiasi tipo di straccio di "potere materiale" in mano (e disprezzo delle "regole" che sanciscono diritti e doveri, mansioni e responsabilità ecc ecc e anche limitano non solo la libertà individuale ma anche l'autorità e i poteri decisionali).

Per cui (ammesso che la tua osservazione sia corrispondente a dati di fatto): ci sarebbe un generalizzato e irrazionale rifiuto dell'autorità? Dipende! Ma non è che... per caso... c'è una generalizzata e insensato perdita del rispetto dello spirito delle leggi (*) anche e soprattutto da parte delle "autorità"?!... per cui quel "e tu chi saresti per..." non sia diventato una quasi automatica difesa contro abusi non giustificati (**)?... (magari, te lo concedo, usato a volte a sproposito).
Ma il "e tu chi saresti per..." può essere senz'altro un richiamo a quelle regole...

(*)(Qualunque cosa sia il fantomatico "spirito delle leggi" che è a monte delle regole e riconosciuto dalla "comunità" nella sua interezza... perdonatemi il termine ipotetico.. Di certo quando l'autorità crede di essere lei a dover dettare le regole contro il senso comune lo scollamento si attua.. Vedi ad esempio certe direttive della chiesa cattolica: negare la comunione ai divorziati e le altre cui i "fedeli" sono in buona parte in disaccordo)

(**)(intendo: abusi secondo lo "spirito", ma solo formalmente giustificate prendendo a pretestp cose come "efficienza", "superiori necessità" o altro...)

In ogni caso, come dicevamo sin dall'inizio nessuno ti ha detto che non puoi avere certe impressioni, ma appunto:
1) dal momento che altri hanno impressioni diverse... perché non fai riferimento a fatti più concreti? Finora non mi pare tu l'abbia fatto malgrado gli inviti.
2) Mi va bene la tua osservazione per come l'hai presentata adesso (nel senso una tua opinione, se vogliamo una tua osservazione anche se non la condivido non c'è molto da obiettare se non facendo presente altre idee) Ma in precedenza non l'avevi presentata in questi termini... ma piuttosto com evidente e innegabile fatto che solo per "accecamento ideologico" gli altri non vedevano... o almeno questo arrivava.

La mia modesta e ristretta osservazione della realtà (soggettiva quanto vuoi) vede invece l'individuo sempre meno maturo e più "addomesticato". Incapace non solo di "ribellarsi" doveroso ma anche di "farsi carico" delle scelte che competono a tutti e a ciascuno.
Disinteresse per le "cose comuni", alimentato da chi le "cose comuni" le considera ormai "roba proria"...
Immaturo, per esempio star lì a chiedere, ad "elemosinare" aiuti, lavoro, dallo Stato o dall' Impresa... Ma chi alimenta questa "immaturità" Cui prodest?
Immaturo e utopistico, ad esempio, credere ad un lavoro che "realizzi la personalità di ciascuno". MA chi lo alimenta? Forse la scuola, i media ecc... (Ma non sono questi proprio derivazioni delle istituzioni autorevoli?) E allora... Cui prodest?

Esempio pratico : condominio. (Non so come va a voi, ma la mia impressione e questa)
Tutti o quasi sono lì a preoccuparsi se sono "in regola" o no coi pagamenti...
...Visi inespressivi davanti al "non è questo il problema!"
A nessuno o quasi viene in mente di andare a controllare puntualmente come vengono spesi i soldi... Tutti vogliono solo evitare "rogne".
Tutti lì ad aver bisogno di una "autorità" di cui potrebbero benissimo fare a meno.
Non sono (non siamo) capaci di autoorganizzarci...perché siamo immaturi...
Il riconoscere un'autorità rende forse più maturi? No affatto. Tutto il contrario.
Si demanda a qualcuno... Paghiamo.. pensa a tutto lui... Rende "efficiente" il tutto? Mah?!
Risultato: abbiamo il "professionista" dell'amministrazione del condominio pagato (non chissàchè, è vero, ma pur sempre spese evitabili - ma basterebbe organizzarsi un pochino... )

"Assemblea permanete" sarebbe improponibile? E perché mai?
Ma è gà così, almeno sulla carta,.. le decisioni le deve prendere l'assemblea (Ci sarebbe qualcosa da ridire sulla "plutocrazia"...) ma di fatto nel condominio, l'autorità , legalmente E' l'assemblea.
Da che derivano le difficoltà dell'assemblea? Ma dall'immaturità, ovviamente. No c'è nessun impedimento materiale, nè nessuna necessità di un amministratore esterno (potrebbe esser fatto a turno, o altro.. non è una cosa impossibile)

E analogamente abbiamo i "professionisti" della politica (funzionari di partito, rappresentanti del consiglio di quartiere, comune, provincia, regione, parlamento nazionale, parlamento europeo ec hi più ne ha più ne metta...
risultato: più sei "rappresentato" e meno conti...

Lo stesso vale per la "complessità"... Il più delle volte non necessaria ma alimentata dai soliti interessi...

Citazione:

Ma quello che io vedo (qui come altrove) non è un’analisi che genera un rifiuto razionale, ma un’emotività che ricerca una giustificazione a sé stessa tramite un’apparenza di analisi (che infatti rimane assai grossolana e manichea).

Puoi fare degli esempi?
Sulla "grossolanità", a volte, delle analisi, posso essere anche d'accordo (dopo tutto qualsiasi tentativo di dare una descrizione genererale implica delle generalizzazioni e delle semplificazioni....)
Sulla emotività mi sembra di essere del tutto in disaccordo... Ovvero mi sembra una tua interpretazione. Diventa poi impossibile separare l'emotività, non si può metterla in soffitta o pretendere una asettica esposizione dei fatti. L'importante avere un certo grado di collegamento con la realtà.

Non può, ad sempio, non suscitare un certo... non saprei . Questa tua:
Citazione:

L’accumulo di esperienza di una società, per il differente arco temporale come per l’ampiezza intrinseca, è naturalmente diverso e maggiore di quello possibile all’individuo; quando questo si affaccia nel contesto sociale lo fa nell’ambito di un processo già in corso da tempo di cui, ovviamente, non possiede gli estremi ed è quindi naturale e facilissimo che non capisca il senso delle regole esistenti, e che di conseguenza le possa percepire come “vessatorie” a prescindere dalla loro sensatezza.

una "società" (soggetto) (Eccolo di nuovo!) che accumula esperienza !?
Anche qui:Citazione:

E’ un problema di crescita anche questo, solo del gruppo sociale anziché dell’individuo .

...Citazione:
...il “ciclo vitale” delle società ..


Hai davanti quindi una specie di "super-organismo" in cui gli individui sono solo cellule... ?!
Non si può essere indifferenti a certe conclusioni (Vedi anche il post di Pausania)

Perché mai l'individuo non dovrebbe capire il senso delle regole esistenti?!
Se non le capiscono gli individui... Chi le capisce?
Voglio dire: il non capire pienamente il senso delle regole esistenti (che ripetiamo è cosa un po' diversa dal discorso "autorità") deve essere l' eccezione non la regola, il transitorio non la condizione stabile.

Citazione:

Si. In teoria e se tutto va bene.

Beh... basterebbe questo.... Perché allora,poi dovresti spiegarci perché "in pratica" non è così.
E perché in pratica, la società dovrebbe essere composta da una massa di eterni bambini bisognosi di guida... Oppure, se le cose vanno male.. Perchè vanno "male"?!
Citazione:

Il dato però rilevato da moltissimi osservatori competenti (psicologi e sociologi innanzitutto, mica un Prealbe qualsiasi) è che nella nostra area culturale la fase adolescenziale si sta prolungando sempre di più fino ad invadere abbondantemente quella che in precedenza era l’età adulta. In realtà gli anagraficamente adulti contemporanei sono perlopiù ragazzoni smarriti e assolutamente privi di quelle caratteristiche di consapevolezza e affermatività che sarebbero gli attributi della fase adulta. Si può quindi ben dire che spessissimo gli mancano gli attributi.

E agli osservatori competenti risulta un generalizzato rifiuto delle autorità? E quando pongono questo "rifiuto"? Quando chiedono il "reddito di cittadinanza"? Oppure chi... gli ambiziosi in carriera?
Che genere di ribellioni? Cose come il movimento No-TAV?!
Poi, comunque, se i gli osservatori competenti sono gli stessi che dicono "i trentenni non vogliono andarsene di casa"... io qualche dubbio l'avrei... perchè a me pare più che sensato immagginare che il dato non sia che "non se vogliono andare", ma il più delle volte con non possono andarsene (In ipotesi cioè, per una serie di motivi, cioè, la situazione è vissuta come una necessita e non come una scelta "libera").

Gli anagraficamente adulti contemporanei sono per lo più ragazzoni smarriti...? Già ma, ammesso che sia vero e completo.. Perché accadrebbe ciò? Siamo nel campo delle interpretazioni dei fatti, naturalmente, ma non è forse in gran parte colpa proprio dell'indottrinamento subito, dal sistema di valori creato da scuola, televisioni ecc.. ovvero dalle autorità?

Ma appunto gli "attributi" servono per assumersi le proprie responsabilità, compreso il ribellarsi quando serve, non certo per accettare una qualsiasi autorità di cui non si comprende l'utilità (o, meglio, la si comprende bene, purtroppo).

"ribellarsi responsabilemente" vuol dire saper rifiutare gli svantaggi e i vantaggi... costruire l'indipendenza...

Citazione:

Ricordando che l’insieme non è uguale semplicemente alla somma dei suoi componenti: se così fosse, la questione sarebbe assai più semplice.

Assolutamente sì.
Ma, infatti, il punto è questo : sei tu che la fai troppo semplice!
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 9/5/2007 13:48
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#548
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
un certo tipo di espressività verbale (“WAKE UP, LOSER!” da questo punto di vista è semplicemente entusiasmante )

Tifoso, eh? Be' la Giuve e il Mmilan c'erano gia' da prima che nascessi, percio' non sai perche', ma devi tifare. Comunque sappi che sia che loro vincano o perdano, TU hai sempre perso. Infantilismo manifesto.
Citazione:
- il semplicismo - che fa rima con infantilismo? - intellettuale di alcuni; bianco di qua, nero di là, e a posto così. E le sfumature? Oh, un’inutile e trascurabile complicazione, non ti preoccupare.

Stai parlando al riflessivo, vero? Infantile.
Citazione:
Si passa ad un livello di complessità che eccede le possibilità, di gestione come spesso anche di comprensione, del singolo

Percio' anche della tua - o sei automaticamente razza padrona?
Il tuo motto e' diventato percio': non capisco ma mi adeguo.
Citazione:
Ai fini quindi del funzionamento efficiente
Citazione:
Riuscirà adesso il 3D, compresi i suoi iperproduttivi corrispondenti esteri, ad evitarsi un “pippone” sul significato di “efficiente”?

Il pippone te lo tiri te, che ci sei abituato. Il concetto di efficienza e' legato a quello di scopo: se non sappiamo che funziona a fare, come facciamo a sapere che e' efficiente? Ah, me l'ha detto il capo: lui non e' un individuo, e' l'incarnazione della verita' sociale. Peccato che quasi mai i suoi scopi ed i tuoi siano lontanamente simili. Esempio di ragionamento puerile.
Citazione:
non possiede gli estremi ed è quindi naturale e facilissimo che non capisca il senso delle regole esistenti, e che di conseguenza le possa percepire come “vessatorie” a prescindere dalla loro sensatezza.

E chi decide che sono sensate? Infantilismo di ritorno.
Citazione:
o si rinuncia alla complessità o si accetta la priorità dei meccanismi sociali su quelle individuali

Ci dobbiamo ovviamente fidare sulla parola. O nella padella o nella brace. E' un trucchetto infantile che non funziona neanche all'asilo.
Ammettendo che i fascisti abbiano ragione (la seconda che dici), c'e' il piccolo particolare che l'a societa' e' un'astrazione - non esiste che nella testa di alcuni - e l'individuo l'ha fatto Dio: chi bisognerebbe sempre salvaguardare, le creature di Dio o i falsi idoli degli uomini?
Citazione:
non appena qualcuno, a qualunque titolo, prova anche solo a ventilare una qualunque limitazione in qualunque direzione e per qualsiasi motivo alle azioni di chiunque, la prima generalizzata e veemente reazione è del tipo “E tu chi saresti per …” seguita subito dopo dall’appello alla “Sacra e Inviolabile Libertà dell’Individuo” (con tutte maiuscole) ecc. ecc.

Quando e' successo? Succede sempre a te? Non e' che magari c'e' qualcosa in quello che dici o in come ti poni che suscita questa reazione?
Citazione:
In realtà gli anagraficamente adulti contemporanei sono perlopiù ragazzoni smarriti e assolutamente privi di quelle caratteristiche di consapevolezza e affermatività che sarebbero gli attributi della fase adulta. Si può quindi ben dire che spessissimo gli mancano gli attributi.

Ha parlato il nonno surgelato. Infantile e scontata: quando c'era lui caro lei avevamo due palle cosi'. Ma nel posto sbagliato: pronti a farsi mandare in macelleria ad obbedir tacendo. Rimbambimento nostalgico.
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 9/5/2007 10:34
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Pausania
      Pausania
Re: Il rifiuto dell’autorità
#547
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
Messaggi: 3872
Offline
Citazione:
Si passa ad un livello di complessità che eccede le possibilità, di gestione come spesso anche di comprensione, del singolo. Bisognerebbe rendersi conto che il “ciclo vitale” delle società e quello degli individui non coincidono, e che pur incrociandosi seguono percorsi diversi con diverse caratteristiche e priorità.

Chiaro, ne consegue che: Citazione:
L’accumulo di esperienza di una società, per il differente arco temporale come per l’ampiezza intrinseca, è naturalmente diverso e maggiore di quello possibile all’individuo; quando questo si affaccia nel contesto sociale lo fa nell’ambito di un processo già in corso da tempo di cui, ovviamente, non possiede gli estremi ed è quindi naturale e facilissimo che non capisca il senso delle regole esistenti, e che di conseguenza le possa percepire come “vessatorie” a prescindere dalla loro sensatezza.

Ergo: Citazione:
Non è che ci siano molte possibilità, a questo punto: o si rinuncia alla complessità o si accetta la priorità dei meccanismi sociali su quelle individuali, svincolandoli dalla (assurda, ai fini dell’efficienza) necessità di dovere ottenere, momento per momento e puntualmente, l’approvazione della totalità dei componenti.

Quod erat demonstrandum.
Inviato il: 8/5/2007 23:35
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#546
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Citazione:
E' chiaro (ma era chiaro fin dall'inizio) come l'adolescenza comporti un atteggiamento "ribelle", ma non è affatto chiaro il motivo per cui vorresti far passare l'idea "inversa", ovvero che ogni atteggiamento "ribelle" sia "adolescenziale"...

Non ci penso proprio per niente (e mi sa che l’ho anche già scritto).
I tratti che, in aggiunta al ribellismo, evocano prepotentemente l’adolescenza sono l’enfasi emotiva che trapela da moltissimi interventi, unitamente ad un certo tipo di espressività verbale (“WAKE UP, LOSER!” da questo punto di vista è semplicemente entusiasmante ) ed a una semplificazione nell’inquadrare le categorie sociali tale che io la trovo, per la fase adulta, semplicemente imbarazzante.
(A volte invidio davvero - e non mi riferisco a te, Franco8 - il semplicismo - che fa rima con infantilismo? - intellettuale di alcuni; bianco di qua, nero di là, e a posto così. E le sfumature? Oh, un’inutile e trascurabile complicazione, non ti preoccupare.
Eh, cacchio! Dev’essere proprio riposante.)


Citazione:
Specie se non se non si è ancora capito cosa è da considerarsi "autorità"...
(Cioè facendo un po' riferimento alle discussioni passate: mentre è naturale e forse un po' più chiaro il ruolo dei genitori, o se vogliamo, del "gruppo/comunità-naturale" non è affatto chiaro il ruolo delle istituzioni - soprattutto quando risultano non "riconosciute" e quando si creano dei rapportin per nulla reciproci nè paritari - )
(in ogni caso rimangono quelle contraddizioni di cui parlavamo prima che derivano dalla "auto-proclamazione" dell'autorità... - è l'autorità stessa che stabilisce le regole su sui si basa la sua autorità - Sono quelli che "contano" di più nella piramide sociale che hanno più potere ... ecc ecc )'

E’ un problema di crescita anche questo, solo del gruppo sociale anziché dell’individuo .
Si da il caso (si è dato piuttosto spesso, in passato ) che dei gruppi sociali superino la massa critica (la dimensione del “villaggio”(1), diciamo, dove tutti conoscono tutti e ognuno ha la possibilità di un rapporto diretto con le poche ed essenziali problematiche collettive) che ne consente un coordinamento semplice. Purtroppo, capita anche alle comunità migliori (2).

Ai fini quindi del funzionamento efficiente (3) dell’insieme si pongono dei problemi di organizzazione (per pietà, atteniamoci al problema in sé stesso, evitando per il momento le geniali considerazioni sulla “pressione fiscale” già lette; facciamola prima iniziare, ‘sta società complessa.): ad esempio, la ripartizione delle attività finalizzate al conseguimento delle finalità collettive, la specializzazione, il coordinamento, il controllo, ecc. ecc.
Si passa ad un livello di complessità che eccede le possibilità, di gestione come spesso anche di comprensione, del singolo (un po’ come la costruzione di un palazzo ). Bisognerebbe rendersi conto (e mi domando come sia possibile non averlo già fatto) che il “ciclo vitale” delle società e quello degli individui non coincidono, e che pur incrociandosi seguono percorsi diversi con diverse caratteristiche e priorità.

L’accumulo di esperienza di una società, per il differente arco temporale come per l’ampiezza intrinseca, è naturalmente diverso e maggiore di quello possibile all’individuo; quando questo si affaccia nel contesto sociale lo fa nell’ambito di un processo già in corso da tempo di cui, ovviamente, non possiede gli estremi ed è quindi naturale e facilissimo che non capisca il senso delle regole esistenti, e che di conseguenza le possa percepire come “vessatorie” a prescindere dalla loro sensatezza.

Non è che ci siano molte possibilità, a questo punto: o si rinuncia alla complessità o si accetta la priorità dei meccanismi sociali su quelle individuali, svincolandoli dalla (assurda, ai fini dell’efficienza) necessità di dovere ottenere, momento per momento e puntualmente, l’approvazione della totalità dei componenti. Qualcuno ha posto mi pare, nel corso della discussione, un riferimento alle riunioni di condominio; mi sembra un esempio abbastanza significativo per fare intuire l’idiozia dell’opzione “assemblea permanente”.

Servono invece meccanismi più pratici, di cui inevitabilmente autorità e gerarchia fanno parte; le contraddizioni che ne possono derivare sono parte non eludibile della questione e non costituiscono fattore sufficiente per negare la loro necessità.

Citazione:
Anche perché allora varebbe l'idea che ogni tipo di riconoscimento e sottomissione ad una autorità è un atteggiamento infantile.

Infatti non vale né l’una né l’altra.

Citazione:
Soprattutto continua ad essere del tutto "campato in aria" o, meglio, non supportata da fatti, la tua originaria osservazione riguardo al "generalizzato e capillare" rifiuto dell'autorità...
Ovvero: S'è capito cosa intendevi , S' è capito cosa è... (o sarebbe) Ma DOVE è? Dove lo vedi?
Perché: generalizzato, capillare ecc...?

Franco8, è vero che la percezione è soggettiva e tutto quello che vogliamo, ma io lo vedo dappertutto, nel mondo del lavoro come nella scuola, nella famiglia come nella società in generale: non appena qualcuno, a qualunque titolo, prova anche solo a ventilare una qualunque limitazione in qualunque direzione e per qualsiasi motivo alle azioni di chiunque, la prima generalizzata e veemente reazione è del tipo “E tu chi saresti per …” seguita subito dopo dall’appello alla “Sacra e Inviolabile Libertà dell’Individuo” (con tutte maiuscole) ecc. ecc.
Oppure sono io che soffro di allucinazioni?
D’altra parte l’accento è posto da decenni assai più sui diritti che sui doveri (diventati quasi una parolaccia, nel lessico comune). Mi piacerebbe pensare che ciò dipenda da una maturazione degli individui, da una loro maggiore coscienza di sé stessi e del mondo; purtroppo tale conclusione cozza in maniera estremamente violenta con la maggior parte dei comportamenti collettivi che si vedono ogni giorno e che non evidenziano purtroppo grandi segni di consapevolezza di massa.

Citazione:
Per non parlare de "viscerale".... Ti è stato detto che ci sono milirdi di motivi razionali per "criticare il sistema" (comunque si intendi la cosa)... Motivi razionali che hanno poco o nulla a che vedere con le ideologie...

Lo so da me, grazie. Ma quello che io vedo (qui come altrove) non è un’analisi che genera un rifiuto razionale, ma un’emotività che ricerca una giustificazione a sé stessa tramite un’apparenza di analisi (che infatti rimane assai grossolana e manichea).

Citazione:
Tu (se ho capito bene) sostieni che i prolemi non vengono dalla gerarchia... A me pare abbastanza sensato ritenere l'autorità e la gerarchia dei fattori negativi, dei problemi ulteriori... E i motivi sono stati detti e spiegati (vedi ad esempio l'esperimento citato da Pike, ma che avevo citato anche io in precedenza - riportato sulla puntata di Report sulla Enron - )
Ma allora .. che c'entra il "viscerale" ?

Vedi sopra.

Citazione:
Ammesso che esista il "viscerale rifiuto" ... forse allora ogni "rifiuto" è "viscerale"?!

No. Se è analitico non è viscerale.

Citazione:
Se la "critica" parte dalla semplice constatazione dei fatti e non da ideali e ideologie... Cosa c'entrano il "messianismo" e roba varia?!
Viceversa ne troviamo tantissime di "favolette", nell'indottrinamento atto a perpetrare lo statu quo (piramide sociale ecc ecc)...

Vedi sopra.

Citazione:
Citazione:
Franco8, puoi precisare in che senso parli di “bisogno”? Intendi un “bisogno” legato a fattori come la sussistenza oppure come un’esigenza interiore del bambino o del pre-adolescente? Per favore, sviluppa un po’ la questione, ché mi sembra interessante


"bisogno" in entrambi i sensi.
Nel contesto era "bisogno dell'autorità" contrapposto a "rifiuto dell'autorità".

Il concetto è: lo sviluppo è un percorso che parte dalla dipendenza (in tutti i sensi e - quindi "bisogno di una guida") alla indipendenza e autonomia; Passando da una fase più o meno traumatica e più o meno incerta di "sistematica distruzione del vecchio". Fase necessaria e intermedia ma che non serve non certo a ritornare al punto di partenza...
Esempio: la "svalutazione" delle figure genitoriali non è affatto una cosa negativa: si parte dalla visione infantile che vede i genitori quasi come delle figure onnipotenti... si passa alla fase adolescenziale di ribellione - che deriva anche dalla delusione ... per finire con la comprensione più profonda... ritrovandosi nello stesso ruolo e riconoscendo i limiti e i pregi.. così come si riconoscono i propri limiti...

Si. In teoria e se tutto va bene. Il dato però rilevato da moltissimi osservatori competenti (psicologi e sociologi innanzitutto, mica un Prealbe qualsiasi) è che nella nostra area culturale la fase adolescenziale si sta prolungando sempre di più fino ad invadere abbondantemente quella che in precedenza era l’età adulta. In realtà gli anagraficamente adulti contemporanei sono perlopiù ragazzoni smarriti e assolutamente privi di quelle caratteristiche di consapevolezza e affermatività che sarebbero gli attributi della fase adulta. Si può quindi ben dire che spessissimo gli mancano gli attributi.

Citazione:
Ma .. appunto.. questo c'entra poco o nulla con l'Autorità, la piramide sociale, le Istituzioni ecc ecc.

E invece si, perché naturalmente il primo contesto in cui si struttura il rapporto dell’individuo con l’autorità è quello familiare; l’impostazione che gliene deriva è quella che trasferirà anche nel sociale.

Citazione:
Quindi se sei "maturo" (e quindi "capace di comportarti, agire, giudicare in mondo autonomo") a qualcuno che volesse sostenere di dover giudicare, pensare al posto tuo, in vece tua, tu responsabilmente ti ribellii...
Altro che atteggiamento infantile o adolescenziale! E' tutto il contrario.

La maturità psicologica è cosa diversa dalla maturità sociale. Come dicevo prima, la società è cosa più ampia e complessa dell’individuo e richiede da parte di questi uno sforzo di superamento della propria sfera di singolo, una certa capacità di astrazione. La maturità psicologica è un semplice prerequisito della maturità sociale; per arrivare a quest’ultima è necessario un ulteriore percorso, necessariamente guidato, in cui l’individuo deve colmare il “gap” tra la sua dimensione individuale e quella sociale. Ricordando che l’insieme non è uguale semplicemente alla somma dei suoi componenti: se così fosse, la questione sarebbe assai più semplice.

Citazione:
Riguardo alle regole.. il discorso è già stato toccato. Ma qui continui a fare confusione: nessuno sostiene o mai sostenuto che l'interazione sociale deve avvenire senza regole...

Ok, buono a sapersi. Mi rimane un po’ oscura la parte attuativa, sperando (per rispetto dell’intelligenza dei qui presenti) che non si pensi di proporre di affidarsi allo spontaneismo dei singoli.


Prealbe


1 E comunque anche i villaggi non erano esenti dalla presenza di autorità e gerarchia.

2 Sarebbe il caso di tenere presente che nelle scelte di qualunque entità, collettiva così come singola, pesano anche fattori di pressione esterni ad essa che comportano a volte soluzioni “obbligate”. È pensiero (immaginazione?) invece tipicamente moderno e contemporaneo quello di supporre di potere pianificare “a tavolino” l’organizzazione sociale come se fosse sempre plausibile ripartire da zero a proprio piacere ignorando i fattori presenti e passati.

3 Riuscirà adesso il 3D, compresi i suoi iperproduttivi corrispondenti esteri, ad evitarsi un “pippone” sul significato di “efficiente”? Speriamo di si.
Inviato il: 8/5/2007 23:18
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  franco8
      franco8
Re: Il rifiuto dell’autorità
#545
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
Da
Messaggi: 1561
Offline
Citazione:
Non amo, in generale, le citazioni, ché rischiano di diventare un gioco infinito, e se posso le evito assai volentieri. Mi concedo un’eccezione che credo possa avere una sua utilità. Servirà un po’ di acume nella lettura per afferrarne l’attinenza (non di ogni parola ma di parecchi concetti) alla discussione fin qui svoltasi, ma confido non sia troppo oscura.


Come ha detto Pike non ci sono sordi, e la cosa non è affatto oscura.

E' chiaro (ma era chiaro fin dall'inizio) come l'adolescenza comporti un atteggiamento "ribelle", ma non è affatto chiaro il motivo per cui vorresti far passare l'idea "inversa", ovvero che ogni atteggiamento "ribelle" sia "adolescenziale"...
Specie se non se non si è ancora capito cosa è da considerarsi "autorità"...
(Cioè facendo un po' riferimento alle discussioni passate: mentre è naturale e forse un po' più chiaro il ruolo dei genitori, o se vogliamo, del "gruppo/comunità-naturale" non è affatto chiaro il ruolo delle istituzioni - soprattutto quando risultano non "riconosciute" e quando si creano dei rapportin per nulla reciproci nè paritari - )
(in ogni caso rimangono quelle contraddizioni di cui parlavamo prima che derivano dalla "auto-proclamazione" dell'autorità... - è l'autorità stessa che stabilisce le regole su sui si basa la sua autorità - Sono quelli che "contano" di più nella piramide sociale che hanno più potere ... ecc. ecc. -).

Anche perché, seguendo lo stesso schema, allora varebbe l'idea che: ogni tipo di riconoscimento e sottomissione ad una autorità è un atteggiamento infantile.

Soprattutto continua ad essere del tutto "campato in aria" o, meglio, non supportata da fatti, la tua originaria osservazione riguardo al "generalizzato e capillare" rifiuto dell'autorità...
Ovvero: S'è capito cosa intendevi , S' è capito cosa è... (o sarebbe). Ma DOVE è? Dove lo vedi?
Perché: generalizzato, capillare ecc...?
Per non parlare del "viscerale".... Ti è stato detto che ci sono miliardi di motivi razionali per "criticare il sistema" (comunque si intendi la cosa)... Motivi razionali, dati di fatto, che hanno poco o nulla a che vedere con le ideologie...
Tu (se ho capito bene) sostieni che i problemi non vengono dalla gerarchia... A me pare abbastanza sensato ritenere l'autorità e la gerarchia dei fattori negativi, dei problemi ulteriori... E i motivi sono stati detti e spiegati (vedi ad esempio l'esperimento citato da Pike, ma che avevo citato anche io in precedenza - riportato sulla puntata di Report sulla Enron - Quello sì che mostra un "viscerale" "rispetto dell'autorità")
Ammesso che esista il "viscerale rifiuto" ... forse allora ogni "rifiuto" è "viscerale"?!

Se la "critica" parte dalla semplice constatazione dei fatti e non da ideali e ideologie... Cosa c'entrano il "messianismo" e roba varia?!

Viceversa ne troviamo tantissime di "favolette", nell'indottrinamento atto a perpetrare lo statu quo (piramide sociale ecc ecc)...

--------------

Citazione:

Franco8, puoi precisare in che senso parli di “bisogno”? Intendi un “bisogno” legato a fattori come la sussistenza oppure come un’esigenza interiore del bambino o del pre-adolescente? Per favore, sviluppa un po’ la questione, ché mi sembra interessante

"bisogno" in entrambi i sensi.
Nel contesto era "bisogno dell'autorità" contrapposto a "rifiuto dell'autorità".

Il concetto è: lo sviluppo è un percorso che parte dalla dipendenza (in tutti i sensi e - quindi "bisogno di una guida") alla indipendenza e autonomia; attraverso una fase più o meno traumatica e più o meno incerta di "sistematica distruzione del vecchio". Fase necessaria e intermedia ma che non serve certo a ritornare al punto di partenza...
Esempio: la "svalutazione" delle figure genitoriali non è affatto una cosa negativa: si parte dalla visione infantile che vede i genitori quasi come delle figure onnipotenti... si passa alla fase adolescenziale di ribellione - che deriva anche dalla delusione ... per finire con la comprensione più profonda... ritrovandosi nello stesso ruolo e riconoscendo i limiti e i pregi.. così come si riconoscono i propri limiti...

Ma .. appunto.. questo c'entra poco o nulla con l'Autorità, la piramide sociale, le Istituzioni ecc ecc.

-------------

a completezza delle definizioni:
-------------
http://www.demauroparavia.it/67854


ma|tu|ri|tà
s.f.inv.
CO
1 l’essere maturo, condizione di completo sviluppo morfologico e fisiologico di un organo vegetale: m. di un frutto, di un seme
2a estens., periodo della vita umana compreso fra la giovinezza e la vecchiaia, caratterizzato dal completo sviluppo morfologico dell’organismo e dalla piena efficienza delle facoltà fisiche e intellettuali: l’età della m., nella m. si rivelò grande romanziere
2b fig., pieno sviluppo delle qualità intellettuali, morali, spirituali di un individuo; capacità di comportarsi, di agire, di giudicare in modo autonomo e adeguato alle circostanze: raggiungere la m., dimostrare m. nelle scelte, nelle decisioni
3 particolare accentuazione di una facoltà intellettuale, morale, spirituale, ecc.: m. artistica, m. poetica; nell’ultimo romanzo ha raggiunto la m. stilistica
4 avanzato livello raggiunto da un popolo nell’organizzazione civile e sociale e nella capacità di autogovernarsi: m. civile, sociale, politica
5 esame di maturità: dare, sostenere la m.; m. classica, tecnica, scientifica | il diploma ottenuto sostenendo tale esame: conseguire la m.
6 BU espletamento, realizzazione di un progetto, di un’idea, ecc.
7 TS geol., stadio morfologico nell’evoluzione della crosta terrestre, intermedio tra quello giovanile e quello senile
8 TS geol., petr., proprietà di un sedimento clastico di essere ricco di granuli selezionati e arrotondati non più alterabili


--------------
Quindi se sei "maturo" (e quindi "capace di comportarti, agire, giudicare in mondo autonomo") a qualcuno che volesse sostenere di dover giudicare, pensare al posto tuo, in vece tua, tu responsabilmente ti ribellii...
Altro che atteggiamento infantile o adolescenziale! E' tutto il contrario.

Riguardo alle regole.. il discorso è già stato toccato. Ma qui continui a fare confusione: nessuno sostiene o ha mai sostenuto che l'interazione sociale deve avvenire senza regole...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 7/5/2007 13:10
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#544
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
Hai la "fissa" con le tasse, Linucs

LINUCS???? E dire che dalle tue parti non hanno neanche il vino chinato
Citazione:
qui si parla di regole nel suo significato piu' ampio e non ristretto ad un mero "disappunto personale"

Sempre quando fa comodo, vedo. Disappunto personale di chi, la totalita' della popolazione, meno i governanti e gli infantili che si abbeverano con le favolette democratiche?
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 6/5/2007 23:37
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Il rifiuto dell’autorità
#543
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
Offline
Citazione:
Ce ne e' voluto di tempo, sudore e costanza, ma se lo convinciamo anche a stipulare un mutuo, addestrera' la prole per un sempiterno ricambio di rapinati e contenti. L'applicazione (del tassator cortese) paga (lui).


Senza dimenticare che nasce,oltre che con il peccato originale,anche con un debito pro-capite di 18.000 euro
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 6/5/2007 19:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#542
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
Pronto a subire la rapina fiscale. Ce ne e' voluto di tempo, sudore e costanza, ma se lo convinciamo anche a stipulare un mutuo, addestrera' la prole per un sempiterno ricambio di rapinati e contenti. L'applicazione (del tassator cortese) paga (lui).

Hai la "fissa" con le tasse, Linucs, ma vedi che hai sbagliato 3D, qui si parla di regole nel suo significato piu' ampio e non ristretto ad un mero "disappunto personale"
Inviato il: 6/5/2007 14:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#541
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
Il bambino, comprendendo che le regole sociali hanno un valore pratico, è ormai un soggetto adulto e responsabile.

Pronto a subire la rapina fiscale. Ce ne e' voluto di tempo, sudore e costanza, ma se lo convinciamo anche a stipulare un mutuo, addestrera' la prole per un sempiterno ricambio di rapinati e contenti. L'applicazione (del tassator cortese) paga (lui).
Citazione:
persistenza di immaturità e ingenuità in un adulto e nei suoi comportamenti

Ovvero persistenza nel credere alle favole, quali lo stato siamo noi, le autorita' vogliono il tuo bene perche' sono l'espressione dello stato che siamo noi, e le leggi contro il possesso di armi da parte dei cittadini aumentano la sua sicurezza: adesso pero' sali sul vagone bestiame e non rompere.
Citazione:
il mondo fantastico dell'adolescente

Ma non si stava parlando di infanti e bambini? Fra un po' si arrivera' pure ai rimbambiti.
Citazione:
Si tratta di un processo non disgiunto da ansie ed incertezze che da’ luogo ad una serie di condotte regressive fisiologiche, quali:

Vediamo:
Citazione:
- stato di fusione emozionale (partecipazione appasionata ed improvvisa a gruppi religiosi o di altra natura).

Azione Cattolica, Partito Comunista, Ordine dei Giornalisti...
Citazione:
- attività frenetica con ricerca di sensazioni forti per riempire il vuoto causato dai sentimenti di perdita delle certezze e delle relazioni infantili.

Percorrere la Tangenziale Nord 2 volte al giorno (non rimane molto tempo per niente altro)
Citazione:
- orientamento all’azione più che all’uso del pensiero o del linguaggio verbale.

Credere, Obbedire e Combattere, come diceva un famoso anarchico...
Citazione:
- idealizzazione di personaggi dello spettacolo o dello sport, con cui identificarsi, ma nell’impossibilita’ di confrontarsi realmente.

Praticamente la schiacciante maggior parte di tutta la popolazione europea: saranno tutti teen-agers?
Citazione:
- l’instabilità emotiva, esibita nelle relazioni, le contraddizioni tra pensiero e sentimenti ed il passaggio apparentemente illogico tra una reazione e quella opposta

In pratica la politica democratica dell'alternanza.
Citazione:
Strettamente connessi a questi atteggiamenti, connotati dall’ambivalenza sono l’anticonformismo e l’atteggiamento ribelle, non scevri da dipendenza e sentimenti di colpa.

Vladimir Luxuria?
Citazione:
La svalutazione delle figure parentali può diventare un mezzo per distaccarsi da loro.”

Piu' svalutati che a Cogne?

Ecco un esempio di infantilismo:

Ecco come si presentano invece i cittadini maturati ed inseriti in un contesto propriamente e salubremente gerarchico:
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 6/5/2007 2:08
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#540
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
si può avere un potere senza autorità o un’ autorità senza potere.

E il potere autorevole da dove cavolo arriva?
Citazione:
Mi rendo conto come il concetto possa essere di non facile assimilazione per chi ha più dimestichezza con l’ inglese

Grazie per avermi trovata una scusa. Tu che scusa hai, invece, per non capire l'italiano?
Citazione:
assai poco anglosassone

Mi spiace ma per una reazione veramente anglosassone avrei dovuto spaccarti una bottiglia di birra sul naso - vedi che non sono ancora veramente britannico -
Citazione:
anziché farti il sangue amaro in questo forum - non ti trasferisci in quello assai interessante....

A proposito, lo sai che ce n'e' uno affacinante sugli UFO? Consiglierei di spostarti li', io non intervengo piu'. Auguri ed ET maschi.
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 6/5/2007 1:28
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#539
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
Offline
Non amo, in generale, le citazioni, ché rischiano di diventare un gioco infinito, e se posso le evito assai volentieri. Mi concedo un’eccezione che credo possa avere una sua utilità. Servirà un po’ di acume nella lettura per afferrarne l’attinenza (non di ogni parola ma di parecchi concetti) alla discussione fin qui svoltasi, ma confido non sia troppo oscura.

********************************************************

in|fan|ti|lì|smo
s.m.
1 TS med., psic., presenza di caratteristiche morfologiche e psichiche proprie dell’età infantile in un soggetto che ha superato la pubertà
2 CO estens., persistenza di immaturità e ingenuità in un adulto e nei suoi comportamenti

********************************************************

im|ma|tu|ri|tà
s.f.inv.
CO
2 fig., insufficiente grado di sviluppo intellettuale, spirituale, culturale e sociale di un individuo, di un gruppo, ecc.: un comportamento che rivela una grande i., l’i. politica di una nazione; inesperienza, irresponsabilità tipica della giovinezza

********************************************************

L’interazione attraverso regole
Il bambino, dopo aver acquisito la consapevolezza non solo del proprio io, ma anche di quello degli altri, incomincia a percepire che tra il sé e gli altri esistono alcune regole di interazione da rispettare. Egli intuisce le relazioni sociali che sussistono tra gli uomini ed incomincia a comprendere, così, l’elementare funzionamento del gruppo e dell’intera società. L’uomo, nell’arco della sua vita, non sempre riesce a comprendere totalmente la complessità della realtà sociale ed il suo corretto funzionamento. In generale, l’uomo maturo pensa di saperne abbastanza e di conoscere perfettamente le regole di interazione per convivere con gli altri, ma il bambino, per arrivare a tale stadio di socializzazione e di maturazione, deve sia fare molte esperienze sia acquisire adeguati apprendimenti.
Un bambino, nella fase dell’acquisizione delle regole, prova soddisfazione ed interesse nell’eseguire correttamente i compiti che gli sono assegnati. Successivamente incomincia, in modo progressivo, a porre una distinzione tra le regole e le norme sociali; a questo punto egli è ormai pronto a fare ingresso nella regolamentata vita sociale, dove le relazioni diventano complesse ed i rapporti sociali devono funzionare perfettamente. Il bambino, comprendendo che le regole sociali hanno un valore pratico, è ormai un soggetto adulto e responsabile.

********************************************************

“il mondo fantastico dell'adolescente è costituito da ipotesi sociali, etiche, politiche, ecc., non reali, ma logicamente realizzabili.”

“l’egocentrismo dell’adolescente si manifesta come una sorta di messianismo tale che le teorie per mezzo delle quali egli si rappresenta il mondo sono imperniate sull’attività riformatrice che egli si sente chiamato a svolgere nell’avvenire”

“l’adolescente ritiene che ciò che egli pensa, per il solo fatto di essere da lui pensato é, in qualche modo reale.”

“l’adolescente é carente di esperienze, contrariamente all’adulto, che conosce la differenza tra il pensare le cose e metterle in atto

“i suoi comportamenti sono perciò contraddittori: egli può propugnare ideali di amore universale, ma comportarsi con frequenti insensibilità e durezze.”

“Vi é, quindi, un processo di distacco da parte dell’adolescente che comporta la rinuncia alla dipendenza e l’indebolimento dei legami formatisi nella prima infanzia e rimasti fino alla pubertà
la fonte principale di nutrimento emotivo. Il processo di formazione dell’individualità dipende dalla recisione dei vari legami di attaccamento dell’infanzia, ma questi legami possono allentarsi solo se vengono rielaborati i conflitti infantili per giungere ad un nuovo e più maturo controllo dei conflitti passati. (in caso contrario si può invece forse rimanere “incastrati” in questa fase? NdR)
Si tratta di un processo non disgiunto da ansie ed incertezze che da’ luogo ad una serie di condotte regressive fisiologiche, quali:
- stato di fusione emozionale (partecipazione appasionata ed improvvisa a gruppi religiosi o di altra natura). [ideologici, forse? NdR]
- orientamento all’azione più che all’uso del pensiero o del linguaggio verbale.
- attività frenetica con ricerca di sensazioni forti per riempire il vuoto causato dai sentimenti di perdita delle certezze e delle relazioni infantili.
- idealizzazione di personaggi dello spettacolo o dello sport, con cui identificarsi, ma nell’impossibilita’ di confrontarsi realmente.
- l’instabilità emotiva, esibita nelle relazioni, le contraddizioni tra pensiero e sentimenti ed il passaggio apparentemente illogico tra una reazione e quella opposta
Strettamente connessi a questi atteggiamenti, connotati dall’ambivalenza sono l’anticonformismo e l’atteggiamento ribelle, non scevri da dipendenza e sentimenti di colpa.
La svalutazione delle figure parentali (rappresentanti magari l’autorità? NdR) può diventare un mezzo per distaccarsi da loro.”

********************************************************


Prealbe
Inviato il: 6/5/2007 1:20
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  arturo
      arturo
Re: Il rifiuto dell’autorità
#538
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/3/2007
Da
Messaggi: 265
Offline
@ potere autorevole e' un boutade, o un sarchiapone omerico.@

Potere e autorità sono due termini distinti che esprimono concetti diversi e che dovrebbero essere complementari -> potere autorevole

Tuttavia si può avere un potere senza autorità o un’ autorità senza potere.

Mi rendo conto come il concetto possa essere di non facile assimilazione per chi ha più dimestichezza con l’ inglese che non con l’italiano quindi capisco il tuo problema e il legittimo nervosismo che ti procura la traduzione simultanea

Anche se mi sembra una reazione un po’ troppo fuori dalle righe e assai poco anglosassone

Visto che siamo in vena di consigli te ne do uno anch’io : perché - anziché farti il sangue amaro in questo forum - non ti trasferisci in quello assai interessante che è stato aperto stasera ? L’EST-

Sono certo che lì avrai modo di esprimere al meglio tutta la tua straboccante giovanile esuberanza
Inviato il: 6/5/2007 0:19
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#537
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
vorrei proseguire la discussione partendo da quanto avevo detto prima dei due o tre post ininfluentii all'approfondimento, ma tuttavia degni di nota solo per aver incrementato (loro malgrado) il numero delle pagine....

E se sono inunfluenti lo decidi tu? Che sei, un'autorita'?
Citazione:
Infantilismo è rifugiarsi in questa illusione. E’ utopia .

Guarda che solo perche' qualcuno ha dato l'imbeccata insultando tutti quelli che non gli danno retta, non e' che sia cambiato il senso delle parole: infantilismo non c'entra un beneamato cavolo di niente con lo sproloquio che ci hai sottoposto.

Infantile e' chi si comporta come un infante. Punto e basta. Non ho visto infanti che si occupino di teorizzare utopie, non li hai visti tu e non li ha neanche visti nessun altro. Punto.

Semmai un infante e' sicuramente dipendente da altri per quasi ogni aspetto della sua vita. Cioe' non e' indipendente, che lo rende molto simile a qualcuno che segue coloro che hanno preso il posto dei genitori quando il tale, cresciuto di taglia ma non di intelletto, segue appunto l'autorita' senza controllare che sia veramente tale. Siccome si puo' essere autoritativi su pochissime questioni specializzate, il fatto di sostenere che qualcuno possa "regolare, dirigere e punire" altri uomini e' una cazzata spaventosa, specie alla luce di ragionamenti e studi che gia' sono stati citati (ma bruciare o nascondere i libri e' sempre stato un passatempo apprezzato dalle autorita', percio' capisco le remore nell'informarsi - "mica sara' pericoloso leggere?")
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 5/5/2007 23:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#536
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
dalla miserabile, imperfetta, limitata, precaria Natura Umana

E tu sei un medium della misteriosa "natura umana" (qualsiasi cosa voglia dire, "natura" e' anche l'organo sessuale femminile, mi pare) che parla per bocca tua, o per quella della fantomatica "autorita'"?
Citazione:
Tutto sta nel riconoscere se un singolo o un organismo ha potere autorevole

Potere autorevole???? Qui mi sa che Paxtibi coi passi nel delirio ci aveva azzeccato. Autorevolezza e' un concetto finito e significativo, ma potere autorevole e' un boutade, o un sarchiapone omerico.
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 5/5/2007 22:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#535
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/9/2004
Da
Messaggi: 441
Offline
Bene ,ora che i "consiglieri" hanno deciso di "mollare la presa"!....perche' hanno realizzato che l'unica flame in questo forum era frutto dei loro consigli.....vorrei proseguire la discussione partendo da quanto avevo detto prima dei due o tre post ininfluentii all'approfondimento, ma tuttavia degni di nota solo per aver incrementato (loro malgrado) il numero delle pagine....

dicevo appunto, prima del nulla , che


Quanto sia distruttivo il male, lo sappiamo, ma spesso ignoriamo quanto lo possa essere il bene. Infantilismo è il proiettare la nostra storia dentro ad un immaginario da noi arbitrariamente ordinato, che ci restituisce l’illusione di immagini di un mondo rovesciato, un mondo in cui ingiustizia, miseria, disuguaglianza, sperequazione, intolleranza, sono sostituite dai loro opposti. Infantilismo è rifugiarsi in questa illusione. E’ utopia .

andiamo avanti?
Inviato il: 5/5/2007 22:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#534
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Tutto sta nel riconoscere se un singolo o un organismo ha potere autorevole ( e non autoritario ->forza, imposizione) cioè l’autorevolezza ( e non solo l’autorizzazione-> norme giuridiche, regolamenti ) necessaria per ricoprire questo ruolo

Questa autorevolezza non mi è stata riconosciuta, evidentemente.

Potete quindi continuare, nel vostro pieno diritto, con la vostra anarchica discussione.

Inviato il: 5/5/2007 15:01
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  arturo
      arturo
Re: Il rifiuto dell’autorità
#533
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/3/2007
Da
Messaggi: 265
Offline
@Vorrei dare a tutti un consiglio@

L’autorità ha il diritto/dovere di dare consigli, guidare, mediare, accrescere, arricchire.

Tutto sta nel riconoscere se un singolo o un organismo ha potere autorevole ( e non autoritario ->forza, imposizione) cioè l’autorevolezza ( e non solo l’autorizzazione-> norme giuridiche, regolamenti ) necessaria per ricoprire questo ruolo

Stabilita da chi????

dalla miserabile, imperfetta, limitata, precaria Natura Umana
Inviato il: 5/5/2007 14:38
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#532
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
io vedo un discorso tra sordi

Non ci sono sordi, qui.

Ci sono solo alcuni che continuano a proclamare slogan politici senza dare la minima prova concettuale di cosa stanno scrivendo ed altri che non accettano slogan e "l'imbrattamento" (come se Pax potesse imbrattare un posto gia' imbrattato dagli slogan) degli spray venefici con cui sono scritti.
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 5/5/2007 13:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Il rifiuto dell’autorità
#531
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
Offline
Citazione:
Stabilita quindi l’impossibilità da parte dell’essere umano di prescindere dal principio di autorità avendo quest’ultimo un valore benefico ed essenziale alla sopravvivenza degli individui stessi,

Stabilita da chi???? Ma mi faccia il piacere.

Fortunatamente qui, al contrario che sui giornali, non e' che si possano dare per scontate cose che scontate non sono affatto e tantomeno provate, come se enunciazioni deliranti in fumoso italiano/borbonico fossero prove.

Stabilito dalla mia eco che siamo in molti..... ma andare a nascondersi quando si fa brutta figura, non si usa piu'?
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 5/5/2007 13:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
<12345...20>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA