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  Il rifiuto dell’autorità

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Re: Il rifiuto dell’autorità
#500
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Non ho capito una sega della parte in inglese , ma ti rispondo comunque. Magari ci azzecco lo stesso!

Ecco, questo e' il punto: non capisci una fava d'inglese, non sai il francese, non hai mai letto Focault, non hai mai lavorato ai gradini bassi di una struttura gerarchica, non hai mai lavorato ai vertici di una struttura gerarchica (magari non hai mai lavorato del tutto), non conosci la storia del pensiero e della prassi anarchica, non conosci la storia medievale, non sai niente dell'etnologia, non leggi i post di quelli che ti stanno antipatici (quelli che non la pensano come te) non ritieni valide le esperienze altrui (e non si capisce perche' le tue esperienze o teorie dopo "averci pensato molto" debbano essere piu' valide), non dimostri neanche di conoscere gli ispiratori delle tue tesi sulla natura umana, pero' magari ci azzecchi lo stesso.

Oltre a cio', non hai neanche provato a cominciare a leggere altri forum su argomenti analoghi, come ad esempio quello lunghissimo sull'anarchia.

Come si fa a prenderti sul serio?

E nonostante cio' fai pure il furbo, con "l'elemento mancante" e ripetendo per centinaia di volte la stessa cosa.

Quando poi qualcuno, come il buon Timor introduce qualcosa di veramente nuovo, non rispondi, ma invece tieni serrate le fila dei tuoi "prodi" invitandoli a ignorare i disturbatori: volete parlare solo in tre? Si?

Ci riuscirete certamente.

Ma a questo punto: tra tutti i luoghi virtuali da impiastrare, perche' siete venuti proprio qui? Non vedo una sola ragione, brigadiere, tranne che questo posto e' totalmente inviso a certa gente che, spinta da altri, viene qui a sputare per terra e a fumarsi tutte le sigarette lasciate nel portasigarette al centrotavola, insultando gli altri avventori.

Dite a chi vi manda che sappiamo di lui.
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 28/4/2007 22:33
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#499
Mi sento vacillare
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l’elemento mancante non era quello, ché anzi in forma esplicita o sottintesa in questo 3D è un “must”


se è un "must" non puo' che essere che l'autorevolezza della leaderschip

Inviato il: 28/4/2007 21:24
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  •  arturo
      arturo
Re: Il rifiuto dell’autorità
#498
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/3/2007
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Carissimo Prealbe

escludendo che l’ elemento mancante a cui ti riferisci sia L’ETICA - poichè il suo inserimento in questa discussione, visto lo svolgimento della stessa, sarebbe a dir poco ingestibile e deflagrante – potresti gentilmente, darmi “un aiutino” ( come dicono le persone acculturate e”ciovili “) perchè da solo non ci arrivo ?
Grazie
Inviato il: 28/4/2007 19:27
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#497
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/1/2007
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Eccomi qua, Bifidus.

Bifidus
Citazione:
Penso che l' "elemento fin' ora mancante" ora non lo sia più. Con "l' occasione fa l'uomo ladro" (in altri termini espresso da altri) purtroppo si è fatto presente che quandanche la tendenza alla gerarchia fosse insita nell' uomo, (usando la tua stessa argomentazione) nel corso della sua storia l' uomo stesso non è mai riuscito ad andare oltre il suo "ego ipertrofico" una volta giunto al vertice della piramide. Per cui, quando cosi' ti poni rispetto alla "relazione asimmetrica":
Citazione:
"E’ senz’altro uno strumento potente, e quindi pericoloso. Va utilizzato con criterio e attenzione. Va controllato, non buttato via. "

... mi vien da risponderti con le tue stesse parole di qualche post addietro: "...è una astrazione? Una utopia? Ehm, una cazzata?"
"It doesn't matter how beautiful your theory is, it doesn't matter how smart you are. If it doesn't agree with experiment, it's wrong." (Richard Feynman) (Te lo traduco in PM se veramente ne hai bisogno)

Ok, Bifidus. Non ho capito una sega della parte in inglese , ma ti rispondo comunque. Magari ci azzecco lo stesso!

Dovrò necessariamente ripetermi, perché tanto le questioni sono sempre quelle.

Innanzitutto, quella della gerarchia non è una “beautiful theory” ma una (bella o brutta) realtà. Aggiungerei, per la felicità di molti astanti, l’unica realtà finora manifestatasi nei contesti sociali umani. E ciò, mi secca insistere, non lascia spazio a interpretazioni alternative a considerarla connaturata all’uomo. Finora nessuno ha portato alcuna argomentazione significativa in contrasto, che io sia “smart” o meno.

Quindi, anche se io l’ho definita “strumento”, non si tratta esattamente di un arnese che si può decidere di usare o meno; bisogna ineludibilmente farci i conti, come con la socialità, l’affettività, la sessualità e tante altre cose che, volenti o nolenti, ci portiamo dentro. Semmai, come questi ultimi, può essere gestita. Altra strada non c’è, e le fantasticherie tipo l’anarchia - ma anche altro - sono semplicemente un balocco intellettuale che, per di più, si é anche finora risparmiato (prudentemente) la fase dell’experiment; e siccome “Chi non fa, non falla.”, si è ancora noiosamente costretti a dibatterne come possibilità.

Ritengo tra l’altro che l’affermazione “nel corso della sua storia l' uomo stesso non è mai riuscito ad andare oltre il suo "ego ipertrofico" una volta giunto al vertice della piramide.” (a parte che l’ego ipertrofico si riferiva ad altro ) sia all’ingrosso e non esatta. In tempi storici ci sono stati un’infinità di contesti sociali - inevitabilmente gerarchici, come dicevo - certamente molto distanti dagli apocalittici tratti con cui in questo 3D si stanno dipingendo le organizzazioni gerarchiche, e molti “capi” di tali ambiti non sono stati certo classificati storicamente come pazzi maniaci; la tua frase continua secondo me a testimoniare l’attuale insofferenza verso l’autorità di cui ho detto.

Per concludere: no, l’elemento mancante non era quello, ché anzi in forma esplicita o sottintesa in questo 3D è un “must”.


Prealbe


P.S. Insisto nell’invito ad ignorare fermamente gli eventuali disturbatori, per quanto molesti.
Inviato il: 28/4/2007 17:35
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#496
Mi sento vacillare
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Grazie Prealbe, oggi mi hai fatto scoprire Foucault.

Penso che, qualora tu non abbia ancora approfondito il suo pensiero, possa tornare utile al tuo studio sull'autorità e sul potere.
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_sessualit%C3%A0

Il tema diventa sempre più complesso e seppure Pike mi abbia, come al solito, anticipato.....penso che dovrò ancora approfondire meglio, prima di esprimere altri giudizi.

Un saluto

PS: com'è che questi grandi pensatori sono sfuggiti al mio indottrinamento scolastico?.
La domanda è retorica, si prega Pike e Linucs di non rispondere
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 28/4/2007 10:20
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#495
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Arrivare ai 500 post mi fa piacere,

E questo la dice lunga sulla sostanza di tutta l'operazione.
Se non si fosse comunque capito dal sorvolare come un dirigibile sui contenuti, comunque.
Citazione:
per via del tappo proverbiale da togliere per evitare svolazzamenti dirigibileschi?

Vero che non hai idea di cosa stia parlando ma copi ugualmente? Non riesci a dire proprio niente di testa tua? Scusa era una domanda tendenziosa.

Una traccia: vai a lavare i panni nel Po.
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Inviato il: 28/4/2007 0:19
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#494
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Ciao, Bifidus.

Abbi pazienza, ti rispondo domani.

Chiedo cortesemente a te e a NERONE di non farvi portare in giro da mister Simpatia. Davvero non ne vale la pena.

Arrivare ai 500 post mi fa piacere, ma non a qualunque prezzo.

Buonanotte.


Prealbe
Inviato il: 28/4/2007 0:09
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#493
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tu lanci slogan e insulti, ma dopo 400 posts non hai portato niente in aggiunta al tuo primo post, solo considerazioni personali sulla pochezza del resto del mondo

Almeno 200 su 400 sono di un ammiratore cosi' incredibilmente acriticamente e supinamente innamorato che al posto di Prealbe comincerei a preoccuparmi seriamente, almeno che non abbia tendenze promiscue.

Avremmo potuto stupirvi con effetti speciali ma non ce li avevamo.


mo, passame Ringhio....

Stai cercando di dire che non sono checca? Grazie, obrigado.


per via del tappo proverbiale da togliere per evitare svolazzamenti dirigibileschi?

------------------


Quando si dice ...valore aggiunto....


contributo aggiunto

Una traccia: vai a lavare i panni nel Po.
Inviato il: 28/4/2007 0:02
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#492
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Cercherò di usare un linguaggio semplice e livellato verso il basso, nel tentativo di non rendere "difficili" concetti "semplicissimi", di modo che nessuno abbia modo di lamentarsi di finezze linguistiche fini a sè stesse

Avremmo potuto stupirvi con effetti speciali ma non ce li avevamo.
Citazione:
E non si dica che "l' eccezione conferma la regola".

Giammai. E' l'eccezione che conferma la regola.
Citazione:
quandanche la tendenza alla gerarchia fosse insita nell' uomo, (usando la tua stessa argomentazione) nel corso della sua storia l' uomo stesso non è mai riuscito ad andare oltre il suo "ego ipertrofico" una volta giunto al vertice della piramide. Per cui, quando cosi' ti poni rispetto alla "relazione asimmetrica":

E' bello sapere che quando scrivi ci saranno molti che non potranno leggerle per una sorta di vista selettiva: vedi anche l'impossibilita' di comunicazione delle strutture gerarchiche, mo, passame Ringhio....
Citazione:
Vorrei sottolineare i concetti espressi da Pike con tutta la rude forza delle sue parole

Stai cercando di dire che non sono checca? Grazie, obrigado.
Citazione:
e osservare quanto perfettamente siano riportabili in questo meraviglioso microcosmo che è Luogocomune, in cui spesso si ha dimostrazione inconfutabile di quanto "gerarchia" ed "ego ipertrofico" vadano di pari passo.

Cioe' ho ragione e qualcun altro ci ha l'ego ipertrofico per via del tappo proverbiale da togliere per evitare svolazzamenti dirigibileschi? Lo sapevo .
O magari intendeva l'opposto? Boh!
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Inviato il: 27/4/2007 23:56
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  •  bifidus
      bifidus
Re: Il rifiuto dell’autorità
#491
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In un sito come LC, in cui si punta quotidianamente il dito verso le varie "gerarchie", ritengo questo thread di fondamentale importanza. Confrontarsi sul tema è estremamente stimolante. Bene ha fatto dunque prealbe a proporre l' argomento e bene ha fatto nel corso della discussione a sottolineare la mancanza di logica in molti degli interventi che cercavano di contrapporsi alle sue osservazioni. Tutt' altro che "piantare casino" insomma.

Cercherò di usare un linguaggio semplice e livellato verso il basso, nel tentativo di non rendere "difficili" concetti "semplicissimi", di modo che nessuno abbia modo di lamentarsi di finezze linguistiche fini a sè stesse .

Venendo al tema:
Per chi sostiene che la gerarchia non possa essere cooperativa, vorrei portare l' esempio di una orchestra sinfonica: i musicisti collaborano con il direttore pur "ubbidendo" al suo gesto. Lo scopo è univoco: creare musica. Senza dimenticare poi, che nella struttura gerarchica (piramidale) di una orchestra c'è anche un "primo violino", il cosiddetto konzertmeister che, oltre ad essere responsabile della compattezza (unità di intenti) della propria fila, si cura di "concertare" con le "prime parti" degli altri strumenti, altresi' "asimmetricamente" relazionate alle relative file.
Gerarchia indiscutibilmente cooperativa quindi. E non si dica che "l' eccezione conferma la regola".

Prealbe:
Penso che l' "elemento fin' ora mancante" ora non lo sia più. Con "l' occasione fa l'uomo ladro" (in altri termini espresso da altri) purtroppo si è fatto presente che quandanche la tendenza alla gerarchia fosse insita nell' uomo, (usando la tua stessa argomentazione) nel corso della sua storia l' uomo stesso non è mai riuscito ad andare oltre il suo "ego ipertrofico" una volta giunto al vertice della piramide. Per cui, quando cosi' ti poni rispetto alla "relazione asimmetrica":
Citazione:
"E’ senz’altro uno strumento potente, e quindi pericoloso. Va utilizzato con criterio e attenzione. Va controllato, non buttato via. "

... mi vien da risponderti con le tue stesse parole di qualche post addietro: "...è una astrazione? Una utopia? Ehm, una cazzata?"
"It doesn't matter how beautiful your theory is, it doesn't matter how smart you are. If it doesn't agree with experiment, it's wrong." (Richard Feynman) (Te lo traduco in PM se veramente ne hai bisogno )

OT:
Citazione:
"Il fatto e' che il subalterno non parla e quando parla non dice la verita', perche' se dice la verita' e' in un mare di guai.
Se e' troppo sveglio sara' visto come un competitore ed isolato o discriminato, se non lo e' abbastanza verra' ignorato dopo la prima cazzata e discriminato, se critica spesso (a ragione) verra' classificato come rompicoglioni e discriminato.
E' chiaro come mai tutti i capi e capetti finiscono circondati da leccaculo..."

Vorrei sottolineare i concetti espressi da Pike con tutta la rude forza delle sue parole e osservare quanto perfettamente siano riportabili in questo meraviglioso microcosmo che è Luogocomune, in cui spesso si ha dimostrazione inconfutabile di quanto "gerarchia" ed "ego ipertrofico" vadano di pari passo.
Saluti.
Inviato il: 27/4/2007 23:39
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#490
Sono certo di non sapere
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Almeno 200 su 400 sono di un ammiratore cosi' incredibilmente acriticamente e supinamente innamorato che al posto di Prealbe comincerei a preoccuparmi seriamente, almeno che non abbia tendenze promiscue.
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Inviato il: 27/4/2007 23:35
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#489
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Sulla qualità dei miei interventi, non c'é bisogno di dirlo, non sta a me pronunciarmi; sarebbe quantomeno inelegante.

spudoratamente immodesto
Inviato il: 27/4/2007 23:17
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#488
Mi sento vacillare
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Citazione:

NERONE ha scritto:
ma dopo 400 posts non hai portato niente in aggiunta al tuo primo post, solo considerazioni personali sulla pochezza del resto del mondo.

credo abbia portato un contributo culturale non da poco , poi, che le sue tesi siano condivisibili o no è normale che sia. Per fortuna non la pensiamo tutti allo stesso modo.
Che questo 3D abbia quasi 500 commenti sta a significare che non sta parlando di "aria fritta" perche' se cosi' fosse, ci sarebbero degli intervenuti alle osservazioni di prealbe che si dilettano di "aria fritta" o quanto meno si dimostrano ricercatori instancabili di "aria fritta" ( e includo me cosi' evito il rimando).
Il 3D lo ha aperto prealbe, ogni intervenuto ha portato dei contributi, a favore o contro le tesi di prealbe, se dopo 400 post qualcuno si accorge che questo 3D non ha apportato nessun contributo.....credo che perseverare sia diabolico


NERONE, non infierire con Pike; credo stia già soffrendo abbastanza di suo per la lunghezza e longevità di questo 3D.

Sulla qualità dei miei interventi, non c'é bisogno di dirlo, non sta a me pronunciarmi; sarebbe quantomeno inelegante.


Prealbe
Inviato il: 27/4/2007 23:11
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#487
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Fiammifero
Citazione:
non sarebbe meglio che insegnasse ad altri e poi collaborare senza usare "obbedirgli"

Non sarebbe meglio che non avessero naufragato, ‘sti imbecilli?
Fiammifero, il meglio (un po’ come il peggio) può anche non avere fine.
Però potrebbero esserci almeno tre problemi (ma probabilmente assai di più) a realizzare “il meglio”:
1) Potrebbe, almeno per un certo tempo, non esserci tempo di trasmettere le conoscenze (non credo che in caso di naufragio la prima priorità sia mettersi a fare corsi di riqualificazione per naufraghi meno competenti; magari la seconda o la terza, ok? )
2) Non è detto che ogni membro del gruppo abbia le capacità (o attitudine) di imparare tutto
3) Non è detto che voglia imparare (ebbene, si, esistono anche persone illogiche a questo mondo; o le incontro solo io? )

Citazione:
Ecco l'esempio della frammentazione delle competenze,la settorializzazione ed invenzione delle gerarchie primordiali riassumibili sotto la voce gelosia "professionale"

Insomma, la presunzione di malafede da parte di tutti è obbligatoria, neh? Thomas Hobbes era uno smodato ottimista, un allegrone, al confronto.

Citazione:
il palazzo è necessario al potere per vari scopi (urbanizzazione,raggruppamenti di ceti etc)

Capito! Solo villette singole, nel mondo perfetto!

Citazione:
fine più utilitaristico e senza speculazioni ,infatti è difficile che crollino

certamente a creare panico visto che non sanno pilotare

Fiammifero, ti do atto della simpatia , ma stai svicolando alla grande.


Prealbe
Inviato il: 27/4/2007 23:06
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#486
Mi sento vacillare
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ma dopo 400 posts non hai portato niente in aggiunta al tuo primo post, solo considerazioni personali sulla pochezza del resto del mondo.

credo abbia portato un contributo culturale non da poco , poi, che le sue tesi siano condivisibili o no è normale che sia. Per fortuna non la pensiamo tutti allo stesso modo.
Che questo 3D abbia quasi 500 commenti sta a significare che non sta parlando di "aria fritta" perche' se cosi' fosse, ci sarebbero degli intervenuti alle osservazioni di prealbe che si dilettano di "aria fritta" o quanto meno si dimostrano ricercatori instancabili di "aria fritta" ( e includo me cosi' evito il rimando).
Il 3D lo ha aperto prealbe, ogni intervenuto ha portato dei contributi, a favore o contro le tesi di prealbe, se dopo 400 post qualcuno si accorge che questo 3D non ha apportato nessun contributo.....credo che perseverare sia diabolico
Inviato il: 27/4/2007 22:08
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#485
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Citazione:
Si da il caso, caro Pike, che talvolta i casi della vita creino situazioni in cui il bene della comunità e del singolo siano in contrasto, che ti piaccia o meno. Quello che dici tu è di una superficialità degna dello slogan che é.

Talvolta? Casi della vita?
Stai parlando di qualcosa da usarsi in maniera episodica e circonstanziata ad alcuni casi precisi?
Ma nemmeno per sogno, siccome shit happens, stiamo in mezzo alla merda, cosi' non ci alteriamo quando i gabbiani dovessero cagarci sul berretto!

Stupendo: eri tu che parlavi di quel tale che per far dispetto alla moglie.....

PS
Citazione:
Pike è sempre innocente, poverino.

Sai qual'e' la differenza? Che io oltre che rispondere alle tue offese con le rime, rispondo anche controbattendo pertinentemente al discorso: tu lanci slogan e insulti, ma dopo 400 posts non hai portato niente in aggiunta al tuo primo post, solo considerazioni personali sulla pochezza del resto del mondo.
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Inviato il: 27/4/2007 21:46
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#484
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Citazione:
Ma cosa succede all'uomo sedotto dal potere e che si sente "intoccabile", semplicemente non ascolta, non dà retta a chi considera inferiore, perchè è già corrotto.

Se fosse solo cosi' non sarebbe malaccio: basterebbe che non si sviluppasse la sindrome del superuomo in chi e' al comando e zacchete Prealbe sarebbe riuscito ad instaurare la sua societa' di illuminati al timone.

E' molto peggio.

Il fatto e' che il subalterno non parla e quando parla non dice la verita', perche' se dice la verita' e' in un mare di guai.
Se e' troppo sveglio sara' visto come un competitore ed isolato o discriminato, se non lo e' abbastanza verra' ignorato dopo la prima cazzata e discriminato, se critica spesso (a ragione) verra' classificato come rompicoglioni e discriminato.
E' chiaro come mai tutti i capi e capetti finiscono circondati da leccaculo: non esiste in realta' altra possibilita' e lo sidice non in base a fumose teorie sulla natura umana che lasciano il tempo che trovano, ma bensi' in base alla logica - leggere Parkinson's Law, per esempio, se non si hanno abbastanza esperienze di prima mano (vedrai, prealbe, quando comincerai a lavorare.....).

In una struttura gerarchica, percio' le comunicazioni sono sempre interrotte in ambo le direzioni, e si finisce per avere conflittualita', gente che rema contro e capi convinti di avere sempre a che fare con delinquenti idrocefali e traditori dei quali non potra' percio' curarsi di meno.
Citazione:
Mica si sta parlando dell’Imperatore dell’Universo, che diamine. Se io parlo di “gerarchia” e quello che viene recepito è “Imperatore dell’Universo”, allora:
1) Si capisce perché Pike un post si e l’altro pure parla di “flames”
2) Ho ragione quando dico che c’è un pregiudizio culturale in merito
3) Bisogna rilassarsi e riallineare i dizionari

Stai effettivamente parlando dell'Imperatore dell'Universo, e' dall'inizio che ti moccolo contro e non l'hai ancora capito: l'Imperatore dell'Universo e' esattamente al termine del tuo percorso logico.
Ora capisci anche perche' la prendo come la prendo: non c'e' un pregiudizio culturale, c'e' un pregiudizio dettato dal fatto che si sa fin troppo bene, praticamente, dove si va a finire, e sebbene il riallineamento dei dizionari sia d'obbligo - ma se continui a dare del deficiente ai tuoi interlocutori 7 volte per ogni intervento dicendo che non capisci, sara' dura - non ci si puo' rilassare con qualcuno che arriva e ci ripropina la merda che ci ha soffocati per tutta la vita "perche' ci ha meditato tanto" come una cosa ottima e risolutiva.
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  •  NERONE
      NERONE
Re: Il rifiuto dell’autorità
#483
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il problema NON E’ la gerarchia ma qualcos’altro

e considerato che


2) Ho ragione quando dico che c’è un pregiudizio culturale in merito

e considerato che

Non credo proprio che si possa prescindere da qualcosa che è parte costitutiva di uno dei fattori (l’uomo) del problema.

ritengo che il problema non sia la gerarchia , non sia il potere di gestirla attraverso le regole. ma piuttosto la

giustizia

di chi è Responsabile .
Inviato il: 27/4/2007 21:41
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  •  prealbe
      prealbe
Re: Il rifiuto dell’autorità
#482
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PikeBishop
Citazione:
Ti ho appena dimostrato - nella pratica,

In UNA pratica, Pike, in UNA pratica. La tua. Perdonami se non ti assumo a summa universale dell’esperienza umana.

Si parlava di EGO ipertrofico, nevvero?

Citazione:
...il peggiore dei mondi possibili...la lotta, lo sfruttamento e tutte le forze disgregatrici... squassano il mondo…

Mi fai venire un’ansia, Pike!

Citazione:
Tu non ti rendi conto di quello che leggi e come al solito sei offensivo: non che sia una sorpresa, l'unico scopo tuo per scrivere su questo sito e' offendere e piantare casino.

Poi, con calma, mi metto a contare i tuoi post in cui sono dovuti intervenire i moderatori, va bene, campione del “savoir faire”?

Citazione:
solo perche' si e' pecoroni

Che stile! Che classe!! Che argomenti!!!
E l’offensività è sempre e solo quella degli altri.
Pike è sempre innocente, poverino.

Citazione:
una struttura sociale che non mette alla pari il bene del singolo individuo con quello della comunita' e semplicemente un abominio.

Si da il caso, caro Pike, che talvolta i casi della vita creino situazioni in cui il bene della comunità e del singolo siano in contrasto, che ti piaccia o meno. Quello che dici tu è di una superficialità degna dello slogan che é.

Citazione:
e chi ti ha chiesto un parere?

E’ gratis, Pike, non ti preoccupare. Tutto gratis.

Citazione:
E' inutile che ci sottoponga le frasi dei tuoi numi ispiratori, li conosciamo gia'.

Frasona ad effettone. Da brivido. Shakespeare era un poveraccio, al confronto.


Prealbe
Inviato il: 27/4/2007 21:35
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#481
Sono certo di non sapere
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scusami per il lapsus Prealbe
Citazione:
se un gruppo vuole sopravvivere (“obiettivo”) su un’isola non civilizzata dopo un naufragio, chi abbia competenze relative alla caccia, all’accensione del fuoco, alle piante commestibili e a qualunque altra cosa pertinente al fine perseguito sarà più importante degli altri. E il resto del gruppo SE ci tiene a sopravvivere (“obiettivo”) farà bene, nel suo proprio interesse, a dargli retta (obbedirgli).

non sarebe meglio che insegnasse ad altri e poi collaborare senza usare "obbedirgli "
Ecco l'esempio della frammentazione delle competenze,la settorializzazione ed invenzione delle gerarchie primordiali riassumibili sotto la voce gelosia "professionale"
Citazione:
Cooperazione + gerarchia = palazzo. Se ci interessa un palazzo (obiettivo complesso), ci serve la gerarchia.
il palazzo è necessario al potere per vari scopi (urbanizzazione,raggruppamenti di ceti etc)
Citazione:
cooperazione - gerarchia = casetta? Forse.
fine più utilitaristico e senza speculazioni ,infatti è difficile che crollino
Citazione:
Comunque, Fiammifero, ovviamente, rispetto a certi obiettivi, che “Siamo tutti utili e nessuno è indispensabile” è semplicemente falso. Ad esempio, se su un piccolo aereo da turismo l’unico pilota muore d’infarto, vedi poi gli altri a bordo come sono utili.

certamente a creare panico visto che non sanno pilotare
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 27/4/2007 21:26
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#480
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Citazione:
Guarda, Timor, finché nell’uomo sussisterà la sfera istintuale sono costretto a dissentire profondamente. Non credo proprio che si possa prescindere da qualcosa che è parte costitutiva di uno dei fattori (l’uomo) del problema


Questa è appunto una credenza......quella di sapere cosa è costitutivo o meno della specie umana; o meglio quale caratteristica si manterrà nel tempo come dominante a discapito di altre potenziali e in evoluzione.
Come d'altronde è credenza che, nel paradosso del prigioniero a lungo citato, l'individuò sceglierà sempre egoisticamente non cercando la collaborazione più efficiente.
Poi dalla mia firma puoi desumere come la pensi in merito al probleme della credenze umane e della storia come l'hanno raccontata a te osservatore che volutamente ti modelli su di essa.

Citazione:
Ovviamente no? OVVIAMENTE NO


Hai ragione ho messo le conclusioni anticipatamente alla discussione, senza neanche uno straccio di abstract....sono imperdonabile sorry
Ma sai, quando è il vissuto che fa parlare, certe cose appaiono evidenti e si anticipano le mosse.

Gli esempi pratici sono a mio avviso infiniti.
Perchè il problema della gerarchia è l'esercizio del potere, e l'esercizio del potere, come è ben noto, corrompe l'uomo.
O vuoi che ti dimostri anche l'evidenza della corruzione esercitata dal potere?
Il potere, all'interno di una struttura gerarchica, è piramidale......significa che un membro risponde a un superiore fino alla massima carica che non deve rispondere a nessuno.
Questa è la gerarchia.

Ma cosa succede all'uomo sedotto dal potere e che si sente "intoccabile", semplicemente non ascolta, non dà retta a chi considera inferiore, perchè è già corrotto.
E non ascoltando è già vittima delle distorsioni del proprio giudizio, vive il suo piccolo delirio che lo disconnette dalla realtà della situzione senza più alcun feed-back che lo agganci alla realtà della situazione.

E questa non è una considerazione astratta, è un fatto che osservo ogni giorno nel mio lavoro, nella mia unità operativa. Dove c'è un piccolo imperatore che gioca a fare Dio (salvo temere altri potenti o i media) senza nessuna capacità di capire i veri problemi che gli si pongono davanti e quindi senza nessuna possibilità di pianificare una futura e migliore efficenza.
E non penso che il mio caso sia un 'eccezione, almeno qui in Italia.

Ecco il potere corrompendo toglie quel fantastico strumento naturale che è il feedback e quindi la possibilità di porsi dei limiti prima che sia troppo tardi.

Che il potere corrompa necessariamente non è vero in assoluto, ma è molto probabile..

To be continued....finito il turno
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Inviato il: 27/4/2007 20:58
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#479
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Citazione:
Ciao Prealbe ti faccio i complimenti per il thread davvero molto stimolante. Putroppo seppure sedotto dalla tua sagacia

Ciao, Timor. Grazie, sia dell’apprezzamento sia della tranquillità con cui argomenti.

Citazione:
non condivido la tua linea di pensiero

Mannaggia. Avevi esordito così bene.

Citazione:
che, a fronte di argomentazioni ben supportate da altri, contieni a sostenere con una certa rigidità; la rigidità distintiva della gerachia.

Non è rigidità, Timor, e tranquilla fermezza.
Sono ragionamenti che ho “masticato” a lungo e approfonditamente, e verificato spesso. So perfettamente quello che dico.

Citazione:
Volendo per un momento estraniarsi da considerazioni astratte per cercare di contestualizzare alcune tematiche, sarebbe corretto parlare dei propri vissuti, almeno in senso lato, e dei propri incontri con quel concetto indefinito che corrisponde al termine di Gerarchia.
Come ben sai, tanto più un concetto è astratto, tanto più è potenzialmente interpretabile e caricabile con i propri determinati vissuti; perchè è con i vissuti che il linguaggio prende corpo.

Ma cercando di porre rimedio alla questione e sperando di trovare l'elemento distorsivo del termine che così tanto ha urtato i tuoi interlocutori,

L’hai notato anche tu?

Citazione:
voglio approfondire la concretizzazione relazionale della gerarchia (sapendo che tutto in natura è relazione).

Ok.

Citazione:
La gerarchia è definita da una relazione asimmetrica.

Concordi con questa affermazione?

Direi di si.

Citazione:
In natura si trovano continui modelli di relazioni asimmetriche, che numerose volte hai decantato nel thread.

Beh, “decantato” no; vorrei che fosse chiaro che quello che esprimo non lo esprimo con spirito da “fan”, non sono un “tifoso” né della gerarchia né di nient’altro (neanche di sport o di ideologie). Sono “guarito” da quel tipo di approccio. Sono alla “fase due”.

Citazione:
Ma a noi non interessa sapere cosa esista in natura,

Guarda, Timor, finché nell’uomo sussisterà la sfera istintuale - quindi ancora piuttosto a lungo, direi - sono costretto a dissentire profondamente. Non credo proprio che si possa prescindere da qualcosa che è parte costitutiva di uno dei fattori (l’uomo) del problema.

Citazione:
a noi interessa sapere se questo modello di relazione è efficente per il paradigma umano, sia a livello del singolo che della collettività.

D’accordo.

Citazione:
E la risposta è ovviamente no.

Ovviamente no? OVVIAMENTE NO?
TIMOR!!! Sono 477 post che mi accapiglio sulla cosa e tu mi liquidi con un “ovviamente no”? Vuoi avermi sulla coscienza, per caso?

Citazione:
Seppure naturale, questa forma di relazione asimmetrica è altamente inefficiente e ottieni dei risultati a costo di innumerevoli errori e sprechi.

Questa la devi argomentare. Così è solo un’affermazione arbitraria.

Citazione:
La relazione asimmetrica, presuppone un'unidirezionalità ( o la possibilità di essa) che può rimanere impunita

E’ senz’altro uno strumento potente, e quindi pericoloso. Va utilizzato con criterio e attenzione. Va controllato, non buttato via.

Citazione:
Non vorrei che confondessi il termine di Responsabilità con quella di Gerarchia.

Per niente. Però mi fa piacere che tu abbia introdotto il termine, che secondo me fa parte dell’equazione.

Citazione:
Il responsabile è il primus inter pares, colui che si prende la responsabilità di una scelta definitiva dopo aver attentamente ascoltato e valutato tutti i suggerimenti dei suoi pari (probabilemte differenti per esperienza e intelligenza), sapendo che risponderà personalmente al gruppo (e probabilmente destituito) nel caso di una scelta errata e inappropiata.

A parte che se la scelta è collegiale non si capisce perché poi ne debba rispondere uno solo, povero disgraziato ; ma, tralasciando questo, è chiaro che la formula “assembleare” non sempre è praticabile (ad esempio per motivi di distanza o di urgenza). Comunque nella mia testa non vige un’idea di figure gerarchiche impermeabili allo scambio con i pares (ma neanche con i subalterni e i superiori, se è per questo).

Citazione:
Il gerarcha è il capo, colui che ha potere incondizionato, che non deve rendere conto a nessuno, che non ha bisogno di ascoltare perchè sa che non ci sarà conseguenza per le sue azioni, perchè non v'è nessuna autorità al di sopra di se stesso.

Ma no, Timor, neanche per idea. Mica si sta parlando dell’Imperatore dell’Universo, che diamine. Se io parlo di “gerarchia” e quello che viene recepito è “Imperatore dell’Universo”, allora:
1) Si capisce perché Pike un post si e l’altro pure parla di “flames”
2) Ho ragione quando dico che c’è un pregiudizio culturale in merito
3) Bisogna rilassarsi e riallineare i dizionari

Citazione:
Dunque secondo te, qual'è il sistema più inefficiente per il singolo e la collettività?
Dove abbiamo il maggior spreco di intelligenza, creatività, potenziale?

Rispettando le TUE descrizioni, il primo.
Ma, per come hai formulato l’alternativa, la domanda è retorica. Rispondo per educazione.

Citazione:
Ho il "dolce piacere" come credo la maggior parte della razza umana di partecipare a una grossa struttura gerarchicizzata con le conseguenze che tutti abbiamo sotto gli occhi.

Questa osservazione potrebbe aprire uno spiraglio. IO dico che il problema NON E’ la gerarchia ma qualcos’altro, e che questo qualcos’altro è l’elemento finora mancante (solo brevi accenni non raccolti) in questo 3D. Cosa sarà mai?
Lascio la domanda “aperta”, per il momento.

Ciao.


Prealbe
Inviato il: 27/4/2007 19:59
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  •  prealbe
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#478
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Ciao, Fiammifero. Sono Prealbe. Ti rispondo a nome di mio cugino Prealpe.
Citazione:
Cooperare significa operare insieme,e quindi aiutare,contribuire ad avere un fine ognuno apportando le proprie conoscenze,competenze diverse ma non per questo gerarchicamente ritenute più importanti.

Si, invece. La maggiore o minore importanza in relazione ad un obiettivo (non metafisicamente ) sussiste eccome, che venga “ritenuta” o meno, ed è data dalla personale capacità di conseguimento del risultato prefissato. Esempio pratico: se un gruppo vuole sopravvivere (“obiettivo”) su un’isola non civilizzata dopo un naufragio, chi abbia competenze relative alla caccia, all’accensione del fuoco, alle piante commestibili e a qualunque altra cosa pertinente al fine perseguito sarà più importante degli altri. E il resto del gruppo SE ci tiene a sopravvivere (“obiettivo”) farà bene, nel suo proprio interesse, a dargli retta (obbedirgli).

[B]SIA CHIARO UNA VOLTA PER TUTTE:
SE MANCA L’OBIETTIVO COMUNE LA GERARCHIA NON HA SENSO.
LA GERARCHIA E’ UTILE SOLO ED UNICAMENTE IN RELAZIONE AD UN FINE COLLETTIVO.[/B]

Citazione:
Nell'esempio da te citato l'ingegnere non potrebbe avere sviluppato le sue competenze specifiche se non ci fosse stato a monte il lavoro manuale ed esperienza diretta del muratore, mentre il muratore anche se non conosce i calcoli può costruirsela da solo la sua casa magari con più tempo ed esteticamente meno bella

Fiammifero, non sto mica dicendo che l’ingegnere sia superiore ontologicamente al muratore né che sia ingegnere per influsso divino. Sono tutti e due persone, assolutamente di pari dignità; ci mancherebbe. Ma, in relazione all’obiettivo (un palazzo, naturalmente, non una rimessa degli attrezzi ), hanno un’importanza diversa. E gerarchica. Perché le istruzioni arrivano dall’ingegnere e i muratori le eseguono, non viceversa. Rispetto all’obiettivo (in quel preciso, singolo contesto; NON universalmente) la relazione “ingegnere - muratore” è unidirezionale.

Ora, siccome 477 post non sono passati invano, anticipo la prossima obiezione.
“Ma comunque l’ingegnere senza i muratori non è comunque in grado di costruire il palazzo.”

Si. Infatti serve anche la cooperazione.
Cooperazione + gerarchia = palazzo. Se ci interessa un palazzo (obiettivo complesso), ci serve la gerarchia.
Ma allora: cooperazione - gerarchia = casetta? Forse. Perché se non ipotizziamo un livello di competenza assolutamente livellato nell’ambito della categoria dei “muratori”, anche lì avremo muratori che meglio di altri sapranno come si fa il lavoro e sarà meglio per la bontà del risultato che siano loro a dirigere (gerarchia) gli altri. A dirigerli, non a vessarli. Non è sinonimo, con buona pace di Pike e di chiunque altro.

Citazione:
Le gerarchie sono state inventate insieme alle competenze frammentate per ovviare al famoso detto: Siamo tutti utili e nessuno è indispensabile .

Inventate?
Comunque, Fiammifero, ovviamente, rispetto a certi obiettivi, che “Siamo tutti utili e nessuno è indispensabile” è semplicemente falso. Ad esempio, se su un piccolo aereo da turismo l’unico pilota muore d’infarto, vedi poi gli altri a bordo come sono utili.


Prealbe
Inviato il: 27/4/2007 19:58
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#477
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Ciao Prealbe ti faccio i complimenti per il thread davvero molto stimolante. Putroppo seppure sedotto dalla tua sagacia non condivido la tua linea di pensiero che, a fronte di argomentazioni ben supportate da altri, contieni a sostenere con una certa rigidità; la rigidità distintiva della gerachia.

Volendo per un momento estraniarsi da considerazioni astratte per cercare di contestualizzare alcune tematiche, sarebbe corretto parlare dei propri vissuti, almeno in senso lato, e dei propri incontri con quel concetto indefinito che corrisponde al termine di Gerarchia.
Come ben sai, tanto più un concetto è astratto, tanto più è potenzialmente interpretabile e caricabile con i propri determinati vissuti; perchè è con i vissuti che il linguaggio prende corpo.

Ma cercando di porre rimedio alla questione e sperando di trovare l'elemento distorsivo del termine che così tanto ha urtato i tuoi interlocutori, voglio approfondire la concretizzazione relazionale della gerarchia (sapendo che tutto in natura è relazione).

La gerarchia è definita da una relazione asimmetrica.

Concordi con questa affermazione?

In natura si trovano continui modelli di relazioni asimmetriche, che numerose volte hai decantato nel thread.

Ma a noi non interessa sapere cosa esista in natura, a noi interessa sapere se questo modello di relazione è efficente per il paradigma umano, sia a livello del singolo che della collettività.

E la risposta è ovviamente no. Seppure naturale, questa forma di relazione asimmetrica è altamente inefficiente e ottieni dei risultati a costo di innumerevoli errori e sprechi.

La relazione asimmetrica, presuppone un'unidirezionalità ( o la possibilità di essa) che può rimanere impunita

Non vorrei che confondessi il termine di Responsabilità con quella di Gerarchia.

Il responsabile è il primus inter pares, colui che si prende la responsabilità di una scelta definitiva dopo aver attentamente ascoltato e valutato tutti i suggerimenti dei suoi pari (probabilemte differenti per esperienza e intelligenza), sapendo che risponderà personalmente al gruppo (e probabilmente destituito) nel caso di una scelta errata e inappropiata.

Il gerarcha è il capo, colui che ha potere incondizionato, che non deve rendere conto a nessuno, che non ha bisogno di ascoltare perchè sa che non ci sarà conseguenza per le sue azioni, perchè non v'è nessuna autorità al di sopra di se stesso.

Dunque secondo te, qual'è il sistema più inefficiente per il singolo e la collettività?
Dove abbiamo il maggior spreco di intelligenza, creatività, potenziale?

Ho il "dolce piacere" come credo la maggior parte della razza umana di partecipare a una grossa struttura gerarchicizzata con le conseguenze che tutti abbiamo sotto gli occhi.

Ciao
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Inviato il: 27/4/2007 9:11
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#476
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Nerone
Citazione:
L'auspicare un mondo senza contrasti significa consapevolmente volerne la morte La Terra stessa vive ( e l'uomo con essa ) perchè esistono i dislivelli, le variazioni climatiche, il giorno e la notte...


differenza non vuol dire gerarchia,è l'uomo che gli dà delle priorità a secondo di come gestisce la sua vita,dove stà scritto che il giorno è "gerarchicamente superiore" alla notte o la pianura alla montagna ecc. ?
Di naturale esistono solo le differenze,grazie alla natura,le gerarchie sono costruzioni mentali.
Citazione:
lasciamo proprio perdere qualunque tentativo anche minimo di dialogo perchè non credo proprio che potremmo mai sperare di arrivare a capirci

Infatti ammettere che esistono le gerarchie è ovvio ed evidente,ma capire perchè si è arrivati a crearle è un'altro paio di maniche,a quanto pare
Come è altrettanto ovvio che è destabilizzante non avere punti di appoggio,di riferimento autorevoli ,e là dove non si hanno ancora risposte si inventa il Vertice Assoluto nella religione.

x Prealpe
Cooperare significa operare insieme,e quindi aiutare,contribuire ad avere un fine ognuno apportando le proprie conoscenze,competenze diverse ma non per questo gerarchicamente ritenute più importanti . Nell'esempio da te citato l'ingegnere non potrebbe avere sviluppato le sue competenze specifiche se non ci fosse stato a monte il lavoro manuale ed esperienza diretta del muratore,mentre il muratore anche se non conosce i calcoli può costruirsela da solo la sua casa magari con più tempo ed esteticamente meno bella
Le gerarchie sono state inventate insieme alle competenze frammentate per ovviare al famoso detto: Siamo tutti utili e nessuno è indispensabile .
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 27/4/2007 8:28
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#475
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prealbe, “cooperativo” e “gerarchico” non sono antitetici solo nella tua testa. Rassegnati.
Citazione:
Gli da ordini, se vogliamo. Ma è cooperativo. Tutti tendono ad un fine comune.

Ti ho appena dimostrato - nella pratica, non in qualche chimerica teoria che piace tanto ai sognatori - che il fine comune in una struttura gerarchica non esiste e che le diverse competenze non solo si possono utilizzare per via non gerarchica (cioe' non si danno ordini, e' l'altra parte che accetta le competenze), ma la prassi gerarchica ci consegna anche il peggiore dei mondi possibili, dove la cooperazione non esiste, ma esiste la lotta, lo sfruttamento e tutte le forze disgregatrici che periodicamente squassano il mondo.
Citazione:
Stai semplicemente dicendo - senza rendertene conto, probabilmente - che le persone devono sentire di stare partecipando a qualcosa di cui condividono le finalità.

Tu non ti rendi conto di quello che leggi e come al solito sei offensivo: non che sia una sorpresa, l'unico scopo tuo per scrivere su questo sito e' offendere e piantare casino. In una struttura gerarchica lo scopo finale non puo' (nella pratica, anche se c'e' sempre qualche fascista o comunista che continua imperterrito a proporci una teoria morta e sepolta sotto le macerie di guerre e disfatte) essere condiviso.
Citazione:
Quanto a questo non c’è solo il tornaconto diretto. Tu hai in testa un’idea di uomo assai miserella.

No, tu hai un idea misera dell'uomo, un pecorone che non e' capace di capire da solo cosa conviene e cosa no e che ha bisogno di prendere ordini: solo perche' si e' pecoroni non significa che lo sia tutto il resto dell'umanita'. Il tornaconto personale e' inscindibile da quello generale: vanno assieme a braccetto. Cosa me ne frega che se mi faccio ammazzare in guerra per ordini che seguo fideisticamente, l'Arma dei Carabinieri vivra' per sempre? Propaganda, propaganda, solo propaganda: una struttura sociale che non mette alla pari il bene del singolo individuo con quello della comunita' e semplicemente un abominio.
Citazione:
La tua vena comica è sempre straordinaria, stai tranquillo.

Abbiamo un novello Sgarbi, qui: e chi ti ha chiesto un parere?
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«Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà. ». Joseph Goebbels

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Inviato il: 27/4/2007 8:24
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#474
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Citazione:
Ripeto, l'ho spiegato

Lo vedi che lo sei già, un seguace di Goebbels (1)? Non ti devi preoccupare di diventarlo.

Citazione:
Fantastico, immagino … bla bla bla … negro finisce nella betoniera … bla bla bla … Umbumbu, Badombe e Pautasso … bla bla bla … birra e gazzosa al bar … bla bla bla … 26esimo piano… bla bla bla … il boss si prende le figlie … bla bla bla … Badombe … bla bla bla … membro virile … bla bla bla … … bla bla bla …… bla bla bla …

Ok. Raccontino pittoresco.

Citazione:
E non ho neanche dovuto inventarlo

Perché, in genere invece si? In effetti, ora che l’hai detto, qualche tuo post...

Citazione:
Se invece gli stessi attori dovessero costruire le loro case

Ottimo. Nel tuo mondo ideale gli unici edifici sono le case degli edili. Ma vabbé, gli altri dormiranno bene anche all’aperto. Speriamo in un clima piuttosto secco e mite, se no mi sa che gli va male.

Citazione:
secondo un progetto cooperativo (percio' non gerarchico),

Pike, “cooperativo” e “gerarchico” sono antitetici solo nella tua testa. Rassegnati.
Inoltre la gerarchia di competenze, a meno di limitarsi a costruzioni davvero elementari, rimane. L’edilizia è materia complessa. Quindi chi sa meglio degli altri, dice loro cosa fare e come. Gli da ordini, se vogliamo. Ma è cooperativo. Tutti tendono ad un fine comune.

Citazione:
vedresti come tutti si sbatterebbero per fare piu' presto possibile, utilizzando le risorse nella migliore delle maniere.

Lo so, Pike, lo so. Stai semplicemente dicendo - senza rendertene conto, probabilmente - che le persone devono sentire di stare partecipando a qualcosa di cui condividono le finalità. Quanto a questo non c’è solo il tornaconto diretto. Tu hai in testa un’idea di uomo assai miserella.

Citazione:
Ma questo quadretto penoso che sono le organizzazioni gerarchiche sembrano bellissime a qualcuno che pur di far dispetto alla moglie si evirerebbe utilizzando pero' un coltello che non si riesce ad affilare come si deve per beghe interne alla struttura gerarchica della coltelleria.

Ma che sto a parla', con uno che non e' neanche arrivato alla fase infantile perche' espulso prima...

Bravissimo, Pike. La tua vena comica è sempre straordinaria, stai tranquillo.


Prealbe


1 - «Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà. ». Joseph Goebbels
Inviato il: 27/4/2007 1:16
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#473
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Non lo sa spiegare perché semplicemente non lo é.

Ripeto, l'ho spiegato ma tu, troppo intento all'insulto gratuito, non te ne sei neanche accorto.
Citazione:
Se parliamo di un cantiere edile, ad esempio

Fantastico, immagino che tu non ci abbia mai messo piede perche' non hai ancora l'eta', vediamo un po' come funzionano i cantieri, quelli responsabili, fra l'altro della maggioranza delle morti sul lavoro. Ben scelto.
Citazione:
la gerarchia presente in esso (direttore dei lavori, capocantiere, capisquadra e così via fino al muratore) è cooperativa ed è funzionale al conseguimento dello scopo comune (nel caso specifico, la costruzione di un edificio)

Visto che col lavoro hai poca pratica ti spiego come vanno le cose nei cantieri.

Non esiste scopo comune.

Lo scopo della proprieta' dell'impresa e' di costruire un edificio, cosi' da farsi pagare dal committente, l'unico veramente interessato nell'edificio stesso.

Lo scopo del progettista, invece e' progettare un edificio: che poi lo costruiscano o no, non gli interessa, se viene pagato.

Lo scopo del capocantiere e' realizzare il progetto facendo in modo di usare al meglio le risorse che ha: non gli interessa se qualche negro finisce nella betomiera, purche' sparisca pulitamente (particolare importante al fine della cooperazione).

I vari mastri sono li' per fare il loro lavoro particolare: fatto quello se l'edificio non viene completato, cade o viene inghiottito prima della consegna nel terreno melmoso e' una cosa che non li riguarda assolutamente: loro vengono pagati a cottimo e farebbero qualsiasi altra cosa pur di essere pagati: incidentalmente fare dei lavori edili e' la cosa che rende loro di piu'.

Ora pero' arrivano i miei favoriti Umbumbu, Badombe e Pautasso che fanno i manovali. A loro non interessa niente di niente, farebbero anche piu' danni possibile se non si rischiasse di essere scoperti (e a volte li fanno). Non solo li' per libera scelta e vorrebbero essere altrove, e magari hanno delle competenze elevate, ma non l'opportunita' sociale per utilizzarle: Pautasso scrive sceneggiature mentre Umbumbu e' un ingegnere, ma tutti pensano che sia un coglione perche' e' nero e non parla quella specie di italiano che si parla nei cantieri.
Se appena trovano un lavoro piu' decente se ne vanno, e se il palazzo cade il minuto stesso in cui se ne vanno offrono un giro di birra e gazzosa al bar.
Vorrebbero portare la pelle a casa, ma il capomastro si e' dimenticato che ci sono dei tubi esterni da verniciare al 26esimo piano quando ha gia' cominciato a smantellare le impalcature, cosi' che dal 23esimo in poi ci sono ancora i ponteggi, ma mancano le tavole. Piove e i ponteggi sono scivolosi, cosi' ci manda Badombe che non puo' rifiutarsi perche' con la miseria che guadagna manda soldi a casa e se non li manda il boss si prende le figlie e le manda a lavorare in un bordello per i tecnici petroliferi.
Badombe va, ma se ne avesse l'occasione ucciderebbe il capomastro e magari lo fara': il fatto che il palazzo si finisca in tempo e non si paghino le penali e' un pensiero che non lo accompagna mentre fa l'equilibrista sui tubi Innocenti bagnati con un pennello nella mano destra e la latta di vernice appesa al membro virile (l'altra mano gli serve per aggrapparsi).

Nel frattempo il carpentiere in ferro che sta saldando degli elementi tensio-strutturali si lamenta perche' quell'imbecille di progettista ha sbagliato tutti i carichi, pero' bisogna chiamarlo Ingegnere e trattarlo con deferenza. Naturalmente non dice niente, perche' se volevano che i calcoli li facesse lui dovevano pagarlo come il progettista che, tra l'altro, non e' neanche capace di dare un punto di saldatura, mentre lui sa se gli elementi terranno. Se il palazzo crolla prima della consegna godra', se no avvertira' un suo amico che lavora nell'ufficio tecnico del Comune, giusto per evitare spargimenti di sangue.

Un bel quadretto cooperativo eh?

E non ho neanche dovuto inventarlo, e' tutto vero: ho lavorato 3 anni in vari cantieri, io.

Se invece gli stessi attori dovessero costruire le loro case, secondo un progetto cooperativo (percio' non gerarchico), vedresti come tutti si sbatterebbero per fare piu' presto possibile, utilizzando le risorse nella migliore delle maniere.

Ma questo quadretto penoso che sono le organizzazioni gerarchiche sembrano bellissime a qualcuno che pur di far dispetto alla moglie si evirerebbe utilizzando pero' un coltello che non si riesce ad affilare come si deve per beghe interne alla struttura gerarchica della coltelleria.

Ma che sto a parla', con uno che non e' neanche arrivato alla fase infantile perche' espulso prima...
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#472
Mi sento vacillare
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Allora.

Pike trova l’espressione “gerarchia cooperativa” una contraddizione in termini (sarebbe “ossimorica”, secondo lui), ma non sa spiegare perché. Non lo sa spiegare perché semplicemente non lo é.

Se parliamo di un cantiere edile, ad esempio, ognuno (speriamo... ) arriva a capire che la gerarchia presente in esso (direttore dei lavori, capocantiere, capisquadra e così via fino al muratore) è cooperativa ed è funzionale al conseguimento dello scopo comune (nel caso specifico, la costruzione di un edificio). Analoga cosa si può dire di quasi qualunque altro contesto che preveda:
- scopo collettivo complesso
- competenze e conoscenze (interprofessionali e intraprofessionali) di diverso livello (non semplicemente “diverse” orizzontalmente) rispetto al conseguimento dello scopo collettivo

Come una Società? Come una Società.

“Eh! Però siccome il direttore dei lavori e il capocantiere (i famosi “controllori”) possono anche essere (1) incapaci/delinquenti/disgraziati/cialtroni nonché ladri e magari un po’ burini, allora la gerarchia in sé stessa è una cosa brutta sporca e cattiva e noi non la vogliamo. No, no e poi ancora no!!!”

Questo è, più o meno, il livello di molte delle contestazioni alla gerarchia presenti nel 3D. Un livello decisamente penoso (analogo a castrarsi per fare dispetto alla moglie) perché, come nell’esempio del cantiere, rinunciare alla gerarchia significa rinunciare anche a qualunque scopo collettivo la cui profondità e complessità superi la comprensione media dei membri della comunità. Una pensata grandiosa. Veramente brillante.

Perché sussiste tale idea, in realtà? Perché moltissimi (tralasciando l’autogratificante favoletta dello spassionato idealismo) assolutamente non possono nemmeno contemplare - relativamente all’intelligenza nella definizione dei fini collettivi e all’abilità nell’organizzazione del loro conseguimento pratico - l’idea di essere personalmente inferiori ad altri e quindi giustamente soggetti alla loro maggiore competenza. Alla loro autorità.

Semplicissimo EGO IPERTROFICO, come già detto. Normale. Nella fase infantile.


Prealbe


1 - In realtà, per alcuni, NON possono NON esserlo. E’ assiomatico. A proposito di dogmi.
Inviato il: 26/4/2007 21:45
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Re: Il rifiuto dell’autorità
#471
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
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Citazione:
chiedo una precisazione

Ma stranamente non ne dai mai.
Citazione:
“Lingua italiana”, si chiama “lingua italiana”

E chi decide quali sono le definizioni giuste se tu, perche' hai libro e moschetto: peccato che il libro non fosse un vocabolario.
Citazione:
capisco conoscendoti

Tu non conosci niente e nessuno, tranne che le tue fantasie.
Citazione:
Nel caso specifico, comunicare: un parolone, con te.

Come sempre si va sul personale quando la propria ignoranza non permette non dico di affermare, ma nemmeno di ribattere a tono.
Citazione:
Se tu stai al mio gioco, è perché sono bravo a fartelo giocare

Soprattutto modesto e garbato. Gavte la nata.
Citazione:
Ti rendi conto della stupidaggine che hai scritto, vero?

Perche' dovrei io se non ti rendi conto tu di avere scritto in questo forum 200 interventi in cui non hai detto un beneamato cavolo di niente?
Citazione:
Qualcuno ha detto che la gerarchia sia uno scopo in sé stessa? Casomai una modalità per raggiungere uno scopo

Puo' essere uno scopo comune ottenuto per mezzo di modalita' non condivise? Facci su un letargo, magari cosi' ti si rinfrescano le idee.
Citazione:
Un attimo di dislessia verbale, per caso? Fammi l’analisi logica di ‘sto frullato di parole. Vigerebbe sempre la lingua italiana di cui sopra. E si da il caso che abbia salvato la pagina, tanto per evitare rimaneggiamenti “a posteriori”.

Non imputare a me la tua evidente incapacita' di capire l'italiano e la assoluta incapacita' di capire l'inglese: c'e' qualche lingua che capisci o bisogna usare U-tube per comunicare a gesti?
Citazione:
il sembrare una puttanata a te sia un punto decisamente a favore di qualunque teoria.


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RIMOSSO

La Redazione
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In sostanza non sei capace a dare risposte sensate, ma solo accendere flames. Discuti con tuo "cuggino" piu' furbo, la prossima volta.

He's a legend in his own mind!
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 26/4/2007 0:42
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