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   Crollo Torri WTC
  Una 'tesi alternativa'...

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  •  sigmatau
      sigmatau
Re: Una 'tesi alternativa'...
#21
Mi sento vacillare
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cari amici
prima di avventurarci in analisi ‘affidabili’ dei dati inerenti le analisi dei reperti di ground zero due parole sui ‘decadimento’ dei prodotti della fissione nucleare. Il ‘decadimento radioattivo’ è un fenomeno che caratterizza alcuni elementi che, avendo la struttura del nucleo intrinsecamente ‘instabile’, si trasformano ‘spontaneamente’ in altri elementi emettendo particelle dotate di grande energia. Tali elementi ‘instabili’ sono detti radioisotopi e la loro,scoperta di deve ai coniugi francesi Pierre e Marie Curie. La ‘trasformazione’ può produrre altri elementi che a loro volta possono essere ‘stabili’ oppure andare incontro anch’essi a decadimento. Il ‘tempo’ impiegato in questa ‘metamorfosi’ è diverso a seconda dei casi e può andare da milionesimi di secondo a miliardi di anni. Dal punto di vista quantitativo si può definire il fenomeno in maniera esatta se si conosce il ‘tempo di emivita’, vale a dire il tempo in cui una data quantità di radioisotopi si riduce della metà per effetto del decadimento. L’equazione che caratterizza il fenomeno e una curva tipica di decadimento sono illustrati nella figura seguente…



Esistono in natura tre diversi tipi di decadimenti radioattivi, che si differenziano dal tipo di particella emessa a seguito del decadimento…

a) decadimento alfa
b) decadimento beta
c) decadimento gamma

Il più comune di essi [e quello che interessa ai fini del discorso…] è il decadimento beta e lo descriviamo con maggiore dettaglio. Il fenomeno consiste nell’emissione da parte di un nucleo di peso atomico A e di numero atomico Z di un elettrone e di un ‘neutrino’. Il nucleo originario si trasforma in un nucleo di numero atomico Z+1 e dello stesso peso atomico A. Un esempio ‘classico’ è il decadimento del Cobalto-60 in Nichel-60…

Co60 -> Ni60 + e + ne + energia

Il decadimento beta è una reazione nucleare di tipo esotermico, vale a dire comporta il rilascio di energia sia ‘cinetica’, sia irraggiata, sia ‘convertita in calore’. Quest’ultimo aspetto, come vedremo, giocherà un ruolo decisivo quando si tratterà di ‘spiegare’ il perché nelle fondamenta di ground zero si è rinvenuto acciaio fuso anche diverse settimane dopo l’11 settembre. Il decadimento beta è poi una reazione ‘in salita’, vale a dire produce un elemento di numero atomico maggiore di quello originario… in altre parole ad ogni step di avanza di una ‘posizione’ nella ‘tavola periodica degli elementi che vedete qui sotto rappresentata…



Volendo fare un esempio consideriamo l’isotopo dello Xeno [che allo stato naturale è un ‘gas nobile’…] con numero atomico 54 e peso atomico 140. Tale isotopo è uno dei prodotti della fissione dell’elemento U235 ed è instabile con tempo di emivita pari a 14 s. Il ciclo di decadimento cui è soggetto è il seguente…

Xe140 [te=14 s] -> Cs140 [te=64 s] -> Ba140 [te=13 d] -> La140 [te=40 h] -> Ce140 [stabile]

L’elemento Xe140 nasce dall’ U235 in seguito alla seguente reazione di fissione…

U235+n -> Xe140 + Sr94+ 2n

Vale la pena di esaminare un poco in dettaglio questo decadimento nucleare poichè illustra assai bene alcuni concetti basilari. Dalla formula matematica che descrive il decadimento radioattivo è immediato verificare che tanto più piccolo è il tempo di emivita tanto più intensa è la radiazione emessa. Essendo ad esempio il rapporto tra i tempi di emivita di Ba140 e Cs140 pari a 13d/64s= 17750 si deduce che, per la reazione sopra illustrata, la radioattività nei primi minuti dopo l’esplosione è stata assai elevata per ridursi di un fattore di parecchie migliaia dopo che la totalità del Cs140 è ‘decaduta’ a Ba140. In base a questa semplice considerazione si comincia comprendere il perché i ‘cinque giorni’ intercorsi tra gli eventi e l’esame delle polveri prelevate a ground zero possono giocare un ruolo ‘depistante’ decisivo…

Arrivati a questo punto il lettore potrebbe anche pensare che siamo vicini alla soluzione del nostro ‘enigma’ … purtroppo però non è così per un motivo assai semplice. La reazione sopra illustrata è solo una delle miriadi di reazioni che avvengono nel corso di una esplosione nucleare. In pratica il ‘ventaglio’ è talmente elevato che lo si affronta con metodi statistici sulla base del diagramma qui riportato…



Arrivati a questo punto, per rispondere in modo ‘convincente’ al nostro ‘dubbio amletico’, vale a dire se per abbattere le Towers sono stati usate o no cariche di demolizione nucleari, non resta altro da fare che munirsi di buona volontà e fare un esame accurato sulla base della ‘statistica a gobba di cammello’ che vedete sopra. Non è un problema da prima elementare ovvio… non è neanche però come scalare L’Everest per cui… mai dire mai!…

saluti!...

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Inviato il: 5/10/2007 15:48
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Re: Una 'tesi alternativa'...
#22
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/10/2007
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Ma se è veramente stato un autoattacco, il che è la cosa più ovvia, per quale motivo avrebbero dovuto distruggere le torri con degli esplosivi o simili che rilasciassero radiazioni (cioè prove)?

Volevo inoltre far notare che su wikipedia c'è scritto sul cerio:
"Il metallo puro può facilmente prender fuoco se graffiato con una lama" Questo mi ha fatto pensare a uno spettacolare modo di far esplodere cariche senza detonatori.

Devo dire che non sono un esperto ma se volessi fare uno spettacolo come quello del 9/11 io sfrutterei un materiale con queste caratteristiche.

Aspetto ancora notizie sigmatau!
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Ogni affermazione oggettiva deve avere un riscontro non obiettabile, altrimenti è una menzogna.
Un'affermazione soggettiva non ha alcun valore se argomenta menzogne.
A. R.
Inviato il: 6/10/2007 16:31
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  •  edo
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Re: Una 'tesi alternativa'...
#23
Sono certo di non sapere
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Da casa
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Ma se è veramente stato un autoattacco, il che è la cosa più ovvia, per quale motivo avrebbero dovuto distruggere le torri con degli esplosivi o simili che rilasciassero radiazioni (cioè prove)?

forse perchè con sistemi meno sofisticati di quelli che hanno utilizzato, avrebbero lasciato tracce ancora più evidenti?
Inviato il: 6/10/2007 21:43
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Re: Una 'tesi alternativa'...
#24
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/10/2007
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Scusate tanto ma volevo rimangiare le mie parole:

Citazione:

Ciaolo ha scritto:
Volevo inoltre far notare che su wikipedia c'è scritto sul cerio:
"Il metallo puro può facilmente prender fuoco se graffiato con una lama" Questo mi ha fatto pensare a uno spettacolare modo di far esplodere cariche senza detonatori.

Devo dire che non sono un esperto ma se volessi fare uno spettacolo come quello del 9/11 io sfrutterei un materiale con queste caratteristiche.


Il fatto che il cerio sia un elemento di transizione della fissione dell'uranio non ne fa assolutamente un materiale che sia stato usato nel set (permettetemi di chiamarlo così) del 9/11.

Volevo inoltre far notare come le radiazioni potessero (e lo hanno fatto, credo) uccidere i testimoni oculari, come in una battuta che ho sentito spesso:
"gli mando una bomba all'antrace, così se non l'ammazza la bomba, l'ammazza l'antrace".
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A. R.
Inviato il: 9/10/2007 18:59
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  •  sigmatau
      sigmatau
Re: Una 'tesi alternativa'...
#25
Mi sento vacillare
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In altro spazio l’utente baciccio a proposito dell’analisi delle polveri rinvenute a Ground zero così ha scritto…

Sul libro ‘Zero’ di Giulietto Chiesa, nel capitolo ‘Un’analisi scientifica del crollo degli edifici del World Trade Center’ redatto da lui stesso, descrive i risultati dell’esame scientifico su un campione di polvere dei crolli delle due torri. Polvere che egli ha raccolto al quarto piano di un appartamento che distava ad un centinaio di metri dalla torre più vicina. Dice il prof. Jones: ‘Il componente di polvere ricco di ferro è stato analizzato in dettaglio dal microscopio a scansione elettronica e dallo spettroscopio ai raggi X a dispersione d’energia. Ho scoperto che gran parte della polvere ricca di ferro era in gran parte composta da particelle approssimativamente sferiche… microsfere. La presenza di microsfere metalliche comporta che tali metalli fossero una volta fusi, in modo che la tensione superficiale abbia attirato le goccioline in una forma approssimativamente sferica , oltre a diverse informazioni chimiche… Poi le goccioline fuse si sono solidificate nell’aria, custodendo l’informazione che una volta erano fuse. Il ferro fonde a 1.538 °C. per cui la presenza di numerose sfere ricche di ferro implica una temperatura molto elevata. Troppo elevata, a dire il vero, per gli incendi degli edifici del Wtc, in quanto il carburante aereo,la carta, i mobili di legno e altri materiali da ufficio non possono raggiungere le temperature necessarie a liquefare il ferro o l’acciaio…’. ‘… ovviamente lo zolfo elementare riscontrato nella termate può abbassare la temperatura di fusione dell’acciaio…’. ‘… nella reazione termite/ termate, si producono solitamente molte goccioline fuse che nel raffreddarsi all’aria formano delle sfere. Esse sono composte soprattutto da ferro metallico mescolato ad altri elementi presenti nella termite o nelle sostanze analoghe utilizzate. Per esempio, usando una miscela di polvere di alluminio, ferro e zolfo, troviamo delle piccole sfere prodotte nella reazione della termate. Si è osservato che le sfere della reazione della termate [usando metodi a raggi X EDS] contengono forti picchi di alluminio,ferro e zolfo. Da notare che le sfere di ferro-alluminio-zolfo dell’appartamento della signora Mac Kinlay contenevano scarse quantità di calcio, e pertanto è evidente che lo zolfo non proviene dal gesso, un comune materiale edile. Questa è la firma della termate, e metteremo a confronto le sfere generate dalla termate con le sfere trovate in abbondanza nella polvere del Wtc…

Pare di capire che l’analisi condotta dal prof. Jones abbia riguardato campioni di polveri rinvenuti nell’appartamento di una certa ‘signora McKinlay’, situato ‘un centinaio di metri dalla torre più vicina’. Quello che si può affermare è che campioni prelevati in un unico luogo non sono più di tanto significativi, tanto più che nel già citato sito…

http://pubs.usgs.gov/of/2001/ofr-01-0429/chem1/WTCchemistrytable.html

… sono disponibili analisi di campioni prelevati in diciannove diversi luoghi intorno a Ground zero. Dal momento che la reazione chimica patrocinata dal prof. Jones coinvolge ferro, alluminio e zolfo [quest’ultimo con funzione di ‘catalizzatore’…] riportiamo le concentrazioni percentuali di questi tre elementi trovate nei diciannove differenti siti…

Ferro

Wtc1-02: 4.13
Wtc1-03: 2.16
Wtc1-05: 1.41
Wtc1-06: 1.42
Wtc1-14: 1.87
Wtc1-15: 1.87
Wtc1-16: 1.92
Wtc1-17: 1.71
Wtc1-21: 1.49
Wtc1-22: 2.78
Wtc1-25: 1.33
Wtc1-27: 1.72
Wtc1-28: 1.8
Wtc1-30: 1.85
Wtc1-34: 1.45
Wtc1-20: 1.25
Wtc1-36: 1.38
Wtc1-08: 1.25
Wtc1-09: .55

Alluminio

Wtc1-02: 4.13
Wtc1-03: 2.75
Wtc1-05: 2.75
Wtc1-06: 2.73
Wtc1-14: 2.86
Wtc1-15: 2.59
Wtc1-16: 2.27
Wtc1-17: 2.3
Wtc1-21: 2.73
Wtc1-22: 2.78
Wtc1-25: 3.28
Wtc1-27: 3.05
Wtc1-28: 2.95
Wtc1-30: 3.59
Wtc1-34: 2.98
Wtc1-20: 2.55
Wtc1-36: 2.86
Wtc1-08: 2.92
Wtc1-09: 3.56

Zolfo

Wtc1-02: 1.33
Wtc1-03: .87
Wtc1-05: n.m.
Wtc1-06: n.m.
Wtc1-14: 4.32
Wtc1-15: 5.40
Wtc1-16: 3.68
Wtc1-17: n.m.
Wtc1-21: 5.1
Wtc1-22: 3.7
Wtc1-25: 4.03
Wtc1-27: 4.29
Wtc1-28: 4.56
Wtc1-30: n.m.
Wtc1-34: n.m.
Wtc1-20: 5.51
Wtc1-36: 5.77
Wtc1-08: 1.39
Wtc1-09: 1.23

Per stabilire se esiste o no correlazione tra i dati tracciamo da prima il diagramma della correlazione tra alluminio e ferro…



Anche ad un semplice ‘esame a vista’ la correlazione tra le concentrazioni di alluminio e ferro sembra essere bassa. In altre parole la percentuale di alluminio sembra essere quasi del tutto indipendente dalla percentuale di ferro. Esaminiamo ora il diagramma della correlazione tra zolfo e ferro…



La correlazione tra zolfo e ferro pare chiaramente essere bassa, inferiore in particolare a quella tra alluminio e ferro. L’analisi eseguita ora pare porre più di un significativo dubbio sulla teoria del prof. Jones, secondo la quale nella ‘demolizione’ delle Towers e del Building seven è stato fatto uso di termite. L’analisi condotta ora non è però stata inutile, in quanto ha svelato interessanti dettagli riguardo l’elemento zolfo che in precedenza erano sfuggiti. In che cosa consistano questi ‘dettagli’ lo esamineremo la prossima settimana…

saluti!…

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Inviato il: 26/10/2007 16:44
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Re: Una tesi alternativa...
#26
Mi sento vacillare
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Bravo Sigmatau, è così che si deve condurre una ricerca, non scrivendo: "c'era questo materiale e anche quest'altro, quindi è stata la termate". Bisogna analizzare i dati e confrontarli con formule e regole standard per trovare risultati che nessuno sarà in grado di confutare.

Aspetto i tuoi prossimi post!
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A. R.
Inviato il: 27/10/2007 17:32
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  •  sigmatau
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Re: Una tesi alternativa...
#27
Mi sento vacillare
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Ringrazio naturalmente Ciaolo per i ‘complimenti’ che ha voluto tributarmi ma devo avvertire lui ed altri che la strada per arrivare a qualche risultato ‘affidabile’ è ancora lunga. Per intanto però andiamo avanti spiegando al lettore in che cosa consiste la ‘singolarità’ da me riscontrata riguardo all’elemento chimico denominato Zolfo. Per prima cosa riportiamo le concentrazioni [espresse in ‘percento’…] rilevate nei campioni prelevati nei 19 siti intorno a Ground Zero

Zolfo

Wtc1-02:1.33
Wtc1-03:.87
Wtc1-05:n.m.
Wtc1-06:n.m.
Wtc1-14:4.32
Wtc1-15:5.40
Wtc1-16:3.68
Wtc1-17:n.m.
Wtc1-21:5.1
Wtc1-22:3.7
Wtc1-25:4.03
Wtc1-27:4.29
Wtc1-28:4.56
Wtc1-30:n.m.
Wtc1-34:n.m.
Wtc1-20:5.51
Wtc1-36:5.77
Wtc1-08:1.39
Wtc1-09:1.23

Che cosa c’è di ‘singolare’ in questi dati che in un primo tempo mi era sfuiggito?… semplice: nei siti Wtc1-05, Wtc1-06, Wtc1-17, Wtc1-30 e Wtc1-34 non è stata rilevata presenza di zolfo. Il fatto in sé non soprenderebbe più di tanto se non fosse che la stessa cosa si è verificata per stronzio, bario e gli altri elementi della ‘lista sospetta’ . Ecco ad esempio le tabelle di stronzio e bario…

Stronzio

Wtc1-02: 1000
Wtc1-03: 409
Wtc1-05: n.m.
Wtc1-06: n.m.
Wtc1-14: 643
Wtc1-15: 736
Wtc1-16: 3130
Wtc1-17: n.m.
Wtc1-21: 787
Wtc1-22: 710
Wtc1-25: 695
Wtc1-27: 701
Wtc1-28: 711
Wtc1-30: n.m.
Wtc1-34: n.m.
Wtc1-20: 706
Wtc1-36: 823
Wtc1-08: 444
Wtc1-09: 378

Bario

Wtc1-02:765
Wtc1-03:376
Wtc1-05:n.m.
Wtc1-06:n.m.
Wtc1-14:461
Wtc1-15:405
Wtc1-16:3670
Wtc1-17:n.m.
Wtc1-21:460
Wtc1-22:452
Wtc1-25:624
Wtc1-27:470
Wtc1-28:491
Wtc1-30:n.m.
Wtc1-34:n.m.
Wtc1-20:390
Wtc1-36:438
Wtc1-08:317
Wtc1-09:472

Dal momento che difficilmente si può credere che ciò sia avvenuto ‘per caso’, riproduciamo su un diagramma le concentrazioni di stronzio e zolfo…



Escludendo i dati relativi ai siti Wtc1-02 e Wtc1-16 che già in precdenza abbiamo classificato come ‘anomali’, la retta dei minimi quadrati è stata tracciata per i dati degli altri 17 siti. Si può chiaramente vedere ‘ad occhio’ che, anche se presente su scala cento volte maggiore, la concentrazione di zolfo e quella degli ‘elementi sospetti’ risultano correlate tra loro. Ciò porta a sospettare che l’elemento zolfo abbia svolto un proprio preciso ruolo nella ‘demolizione’ delle Towers, ma non nella maniera ipotizzata dal prof. Jones. Il ‘mistero’ dunque si infittisce e per cercare di ‘svelarlo’ non resta che procedere nelle ‘indagini’… Certo che a questo punto un ‘aiutino’ da parte del Tenente Colombo ci starebbe proprio bene!

saluti!…

-----------

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Inviato il: 29/10/2007 11:48
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  •  edo
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Re: Una tesi alternativa...
#28
Sono certo di non sapere
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...sempre più interessante...come l'altro tuo thread.
Aggiungo i miei complimenti a quelli di Ciaolo
Inviato il: 29/10/2007 21:18
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Re: Una tesi alternativa...
#29
Mi sento vacillare
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Ehm, scusate tutti l'ignoranza, ma...
Come può essere sfruttato lo zolfo? Mica in forma di fiammiferi! (O si ?)
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A. R.
Inviato il: 2/11/2007 20:32
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Re: Una tesi alternativa...
#30
Sono certo di non sapere
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citaz. ciaolo: Come può essere sfruttato lo zolfo?

accontentati di questa approssimativa spiegazione: thermite+zolfo=thermate ergo più efficacia calorica
Inviato il: 2/11/2007 21:57
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Re: Una tesi alternativa...
#31
Sono certo di non sapere
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In attesa che Sigmatau continui la sua ricerca, ecco alcune testimonianze interessanti:

Eyewitness testimony of firefighters
Inviato il: 20/11/2007 19:51
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  •  sigmatau
      sigmatau
Re: Una tesi alternativa...
#32
Mi sento vacillare
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Molto interessante il sito segnalato da Paxtibi. La mole davvero imponente di testimonianze di vigili del fuoco sta a dimostrare che la ‘tesi alternmativa’ non è poi così campata in aria. E’ ovvio che però, come tutte le tesi, deve essere dimostrata e premetto subito che a differenza delle ‘antibufale e antiantibufale ’ , stavolta si tratta di una brutta gatta da pelare…

Abbiamo visto l’ultima volta che l’elento chimico zolfo sembra in qualche modo ‘coinvolto’ nella vicenda del crollo delle Towers e dell’Edificio 7. Di primo acchito, ricordando che esso è un costituente della ‘polvere da sparo’, si potrebbe fare l’ipotesi che esso facesse parte di una qualche miscela esplosiva. L’ipotesi però non vale un granchè, dal momento che esplosivi a base di zolfo sono usati da centocinquant’anni a questa parte solo per i ‘fuochi d’artificio’ o per le ‘cariche a salve’, questo principalmente per la loro instabilità e la facilità di ‘esplosione spontanea’. Che non si sia fatto uso di esplosivi a base di zolfo è dimostrato anche dalla presenza riscontrata nelle polveri di ground zero dell’altro elemento chimico caratteristico di tale tipo di esplosivi: il carbonio. Nel solito sito governativo sono riportate le concentrazioni di carbonio rilevate nei campioni di polveri prelevate da 19 siti. I dati sono diversi a seconda che il carbonio facesse parte di sostanze organiche o inorganiche e qui sono riportati…

Carbonio organico

Wtc1-02: .98
Wtc1-03: 3.55
Wtc1-05:n.m.
Wtc1-06:n.m.
Wtc1-14: 3.08
Wtc1-15: 2.3
Wtc1-16: 2.51
Wtc1-17:n.m.
Wtc1-21: 4.02
Wtc1-22: 2.55
Wtc1-25: 2.94
Wtc1-27:1.95
Wtc1-28: 2.42
Wtc1-30:n.m.
Wtc1-34:n.m.
Wtc1-20: 2.68
Wtc1-36: 2.32
Wtc1-08: 2.48
Wtc1-09: 2.45


Carbonio inorganico

Wtc1-02: 1.24
Wtc1-03: 1.63
Wtc1-05:n.m.
Wtc1-06:n.m.
Wtc1-14: 1.46
Wtc1-15:1.48
Wtc1-16: 1.47
Wtc1-17:n.m.
Wtc1-21:1.44
Wtc1-22: 1.31
Wtc1-25: 1.87
Wtc1-27:1.82
Wtc1-28: 1.68
Wtc1-30:n.m.
Wtc1-34:n.m.
Wtc1-20: 1.27
Wtc1-36: 1.5
Wtc1-08: 1.89
Wtc1-09: 1.86

Per valutare la correlazione tra questi dati e i dati realtivi allo zolfo costruiamo i soliti diagrammi…



Niente da fare!... la concentrazione il carbonio, sia allo stato organico sia allo stato inorganico, pare essere del tutto indipendente dalla concetrazione di zolfo…

Resta dunque dimostrato che il prof. Steven Jones non ha tutti i torti nel sostenere che lo zolfo ha giocato un ruolo ben preciso nella demolizione dei tre edifici… l’esatto ‘ruolo’ però deve ancora essere trovato… e non si tratta di un affare semplice…

saluti!…

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Re: Una tesi alternativa...
#33
Mi sento vacillare
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Ragazzi
fino a questo momento i supporti alla ‘tesi alternativa’ li siamo andati a cercare scomodando la chimica. Perché la cosa non vi venga a noia, lasciamo temporaneamente in pace la chimica e proviamo a guardare se altove possiamo avere qualche spunto…

Per prima cosa andiamo sul già citato e molto ben fatto sito ‘debunker’ twins.altervista.org dove ‘prendiamo in prestito’ l’immagine seguente…



… insieme ad alcuni ottimi commenti presi quà e là che qui riassumo…

… osserviamo queste altre immagini ricostruite al computer con il sistema NOOA. Il NOOA è un metodo di ricostruzione 3D creato dal LIDAR [Light Detection and Ranging]. In parole povere, dalle foto riprese con tutte le tecnice esistenti e dalle impronte termiche, si ricostruisce l'area con quelle riprese dal NOOA… riflettete, lo scopo è discernere se il WTC è stato distrutto da una demolizione controllata o da fatalità e concause… gli studi effettuati ci hanno mostrato come i crolli degli edifici abbiano lasciato dei grossi buchi nel terreno… volendo accettare l’ipotesi della demolizione controllata ci si rende conto che sarebbero servite migliaia se non centinaia di migliaia di cariche per far collassate le torri, un lavoro impossibile da fare in una o due settimane, per non parlare poi dello stesso numero di dispositivi a tempo telecomandati…

Dico subito che mi congratulo di nuovo con il proprietario del sito per la qualità del lavoro da lui fatto e che condivido in pieno tutti i ‘commenti’ da lui riportati… tutti tranne uno… Se osserviamo attentamente l’imagine LIDAR sopra riportata non notiamo alcun ‘buco’ nel terreno, né grosso né piccolo. Quello che si vede al di sopra del livello del suolo nell’area di ground zero è ciò che resta bene o male ‘in piedi’ degli edifici Wtc3,Wtc4,Wtc5 e Wtc6. L’immenso volume di materiali di cui erano costituiti gli edifici Wtc1,Wtc2 e Wtc7 [ossia gli edifici ‘crollati’…] sembra letteralmente ‘scomparso’. Siccome in natura però ‘nulla si crea e nulla si distrugge’ la ‘spiegazione’ deve essere per forza un’altra. Osservando nuovamente i filmati a suo tempo segnalati da zeeb100…

http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3825&forum=4

… non si fatica molto a trovare la ‘spiegazione’: i materiali di cui erano fatti i tre edifici in gran parte si sono polverizzati oppure sono sprofondati nel sottosuolo. Ora una delle poche ‘cause’ che possono aver prodotto un effetto del genere è certamente una esplosione nucleare sotterranea. Per avere un criterio visivo circa la validità o meno della ‘causa’ ora formulata esaminiamo le due seguenti immagini…



La foto in alto mostra l’effetto in superficie di un test nucleare sotterraneo condotto con un ordigno della potenza di circa 10 kilotoni. La foto in basso invece è stata scattata dall’alto durante i fatidici 15 secondi in cui la ‘Torre nord’ è crollata. Dal punto di vista ‘qualitativo’ diciamo che il raffronto può anche reggere, essendo gli effetti ‘in superficie’ abbastanza simili nei due casi. Per conferire ‘credibilità’ alla tesi però occorre a questo punto un riscontro ‘quantitativo’. Al riguardo possiamo dire che siamo fortunati in quanto disponiamo dei dati rilevati su un test nucleare sotterraneo abbastanza recente, quello effettuato dalla Corea del Nord poco più di un anno fa…

http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/asia-pacific/6033893.stm

L’articolo della BBC News è fatto assai bene e illustra alcuni ‘effetti’ prodotti da una esplosione nucleare sotterranea. Nelle figure è chiaramente visibile il cratere prodotto dall’esplosione e la massa di materiale fuso sprofondata nel sottosuolo, particolare quest’ultimo che si è verificato a ground zero. Altro effetto caratteristico di una esplosione nucleare sotterranea sono le onde sismiche prodotte, che costituiscono oltretutto un sicuro metodo per monitorare un avvenuto test nucleare sottoterra. In tale occasione infatti alcune stazioni di rilevamento dislocate in territorio russo hanno registrato l’attività sismica prodotta dall’eperimento coreano e, contrariamente alle loro usuali ‘abitudini’, i russi hanno reso noti il risultati. Ecco i rilevamenti sismici registrati nell’occasione…



Da altre fonti si è saputo che l’ordigno coreano aveva la potenza di circa 1 kilotone. Come dice il comunicato russo l’energia sismica rilevata è stata di ‘magnitudo’ pari a 4.0…

L’11 settembre 2001 la stazione sismologia di Palisades, situata a circa 30 km da New York, nel momento del crollo della ‘Torre nord’ ha registrato una scossa sismica duratacrica una trentina di secondi. La registrazione la potete vedere qui…



La scossa sismica prodotta dal crollo della ‘Torre nord’ è stata quantificata di magnitudo pari a 2.4. Dal momento che la ‘magnitudo’ è una scala di tipo logaritmico simile alla scalla dei decibel, il rapporto tra le potenza dell’ordigno coreano e dell’ipotetico ordigno esploso nei sotterranei della ‘Torre nord’ si può stimare dell’ordine di circa 40/1. Ne viene che la potenza del’ordigno misterioso in questione è stimabile dell’ordine delle 25 tonnellate di TNT. Per un ordigno nucleare si tratta di una potenza modesta. Come vedremo prossimamente però tale valore rientra nel range delle armi nucleari oggi esistenti…

saluti!…

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Inviato il: 23/11/2007 14:04
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Re: Una tesi alternativa...
#34
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Complimenti sigmatau! Non vedo l'ora che continui ad aggiornarci sulle tue ricerche.
Quando ho cliccato sul link della bbc sono stato fortunato a trovare il link ad una notizia molto interessante...
http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=3972&forum=39
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Inviato il: 24/11/2007 17:06
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Re: Una tesi alternativa...
#35
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Sul sito di new scientist ho trovato un articolo che traduco ora.


Citazione:
I soccorritori del 9/11 non respirano ancora bene

* 12:10 11 September 2006
* NewScientist.com news service
* Rowan Hooper
L'amministrazione Bush è stata criticata per aver ignorato i problemi di salute sofferti dagli abitanti di New York dopo gli attacchi dell'11 settembre al WTC 5 anni fa, dai soccorritori e dai volontari che hanno lavorato a ground zero.

Uno studio fatto al Mount Sinai Medical Center di New York ha osservato che i problemi di salute sofferti dai "responders" (nn vorrei averlo tradotto male prima con soccorritori) e dai residenti sono più seri, persistenti ed estesi di quanto era stato previsto. Alcuni non hanno assicurazione.

"Una stima di 40mila volontari erano esposti a polvere caustica e inquinanti tossici e [airborne?] nel periodo successivo all'11 settembre," dice Philip Landrigan del community and preventative medicine department dell'ospedale Mount Sinai.

Lo studio è il più grande fatto finora, dato che sono stati coinvolti 9500 lavoratori di ground zero (se sapessero cos'è un ground zero la smetterebbero di scriverlo a tutte le parti. ndt). Esso ha rivelato che quasi il 70% di queste persone hanno una nuova, o un'aggravata, difficoltà respiratoria come risultato della respirazione delle polveri dei palazzi '"crollati"'. Un terzo ha avuto una diminuzione della capacità polmonare. (Vedi anche CT scans spiega la tosse misteriosa del 9/11 qui http://www.newscientist.com/article/dn6741 ).

Lo studio ha anche rilevato che i soccorritori arrivati prima degli altri hanno avuto un'esposizione maggiore a sostanze chimiche nocive e quindi una maggiore propensione a malattie respiratorie.Circa il 70% dei soccorritori osservati dal Mount Sinai sono arrivati sul posto tra l'11 e il 13 settembre.

I risultati, pubblicati nella rivista Environmental Health Perspectives, accrescerà le richieste al governo federale di risarcimenti per le cure mediche dei lavoratori che non hanno assicurazione.

Robin Herbert, co-direttore del Mount Sinai ha raccontato al New York Times che il 40% dei soccorritori non hanno assicurazione.

Il governo federale ha detto che entro la fine di ottobre 2006 verranno stanziati al riguardo 75 milioni di dollari. A un'udienza della sottocommissione del congresso di settembre (2006 ndt), i senatori repubblicani di New York Carolyn Maloney e Vito Fossella hanno detto che è un buon inizio ma non è per niente vicino a ciò che serve per le cure adeguate di quelli che soffrono di disordini respiratori, gastrointestinali e problemi psichici.

Mount Sinai dice che presto verrà pubblicato un report sugli effetti sulla salute mentale dei lavoratori di ground zero.

Fossella ha detto che il governo non ha fatto neanche il lavoro di base per stilare un elenco di quanti lavoratori e volontari presero parte nel processo di pulizia. Un senatore democratico di New York, Hillary Rodham Clinton (oh guarda un po' ndt), ha detto che l'agenzia di protezione dell'ambiente ha "deliberatamente preso in giro la gente" facendole pensare che era sicuro tornare nelle loro case attorno a ground zero, quando l'aria non era sicura.

Journal reference: Environmental Health Perspectives (DOI: 10.1289/ehp.9592)


Allora, chiedo agli esperti la differenza tra chi respira amianto e chi respira polvere radiattiva. Il link nell'articolo tradotto porta ad un altro articolo che vedrò di tradurre ma ha termini tecnici di medicina, se qualcuno è più bravo di me lo traduca pure, ke è approfondito proprio sull'argomento delle malattie.
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Inviato il: 26/11/2007 16:23
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Re: Una tesi alternativa...
#36
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...a parte le cazzate sparate nei tuoi confronti da certi "debunker" italiani chiassosi, il 3d è interessante.

Ho postato sull'altro 3 d che ho aperto qui, un link di una ricostruzione che a mio avviso scioglie altri dubbi in merito all'esplosione nucleare controllata.

Lo riporto dal mio blog:

http://bugietotali.blogspot.com/search/label/trizio
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Re: Una tesi alternativa...
#37
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Citazione:

shm ha scritto:
...a parte le cazzate sparate nei tuoi confronti da certi "debunker" italiani chiassosi, il 3d è interessante.

Ho postato sull'altro 3 d che ho aperto qui, un link di una ricostruzione che a mio avviso scioglie altri dubbi in merito all'esplosione nucleare controllata.

Lo riporto dal mio blog:

http://bugietotali.blogspot.com/search/label/trizio


Senza alcun dubbio quelle notizie sono interessanti, ma questo topic riguarda la ricerca di prove, non la ricostruzione, quella viene dopo. Prima lascia che sigmatau raccolga tutte le informazioni necessarie.
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Re: Una tesi alternativa...
#38
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Ciaolo, ho letto che qualcuno richiamava ad un'esplosione nucleare controllata e diretta... nel sesto video del post linkato da me sopra c'è una ricostruzione in 3 d in tal senso che può dare nuovi spunti, al 3d si sigmatau...
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Re: Una tesi alternativa...
#39
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Ringrazio gli amici shm e Ciaolo per la ‘fiducia’ accordatami ma devo onestamente smorzare i loro entusiasmi dicendo che l’impresa in cui mi sono messo è assai dura e non è certo che essa si concluda con un ‘successo’. L’ostacolo principale che incontra chiunque si avventura a parlare di ‘nucleare’ è ovviamente di tipo ‘conoscitivo’ e il perché è del tutto evidente. Tutto quello che è ‘normalmente disponibile’ sull’argomento è nel migliore dei casi ‘vecchio’ di decenni e perciò ragionevolmente non più ‘top secret’. La generale ‘scarsa conoscenza’ della materia favorisce poi moltissimo la ‘disinformazione’ sparsa ad arte ogni volta che qualcuno ipotizza la ‘demolizione nucleare’ operata al World Trade Center l’11 settembre.Tale disinformazione poi e regolarmente accompagnata da commenti sarcastici che descrivono il malcapitato nel migliore dei casi come ‘demente idiota’ o ‘collezionatore di perle’ [vedi quello che scrive l’amico Henry nel suo blog…]. Fino a che la cosa rimane circoscritta a questa cerchia di ‘primati’ non ci sarebbe nulla di strano. L’aspetto curioso è che tale atteggiamento è condiviso anche da quei siti che trattano l’11 settembre in maniera ‘equilibrata’ e che considerano per esempio con attenzione l’ipotesi di demolizione controllata realizzata con tonnellate di esplosivi chimici comandati a distanza in maniera ‘sincronizzata’. Un esempio significativo è dato dal modo con il quale il sito 911research.wtc7.net esamina il rinvenimento dell’elemento Trizio a ground zero. Da…

http://911research.wtc7.net/wtc/analysis/theories/nuclear.html

… riportiamo…

Traces of tritiated water [HTO] were detected at the World Trade Center [WTC] ground zero after the 9/11/01 terrorist attack. A water sample from the WTC sewer, collected on 9/13/01, contained 0.164±0.074nCi/L of HTO. A split water sample, collected on 9/21/01 from the basement of WTC Building 6, contained 3.53±0.17 and 2.83±0.15 nCi/L, respectively.

The quantities reported are extremely small, and, as the same report states, their likely source was tritium radioluminescent devices in the World Trade Center
.

Chi non sapesse che cosa è il Trizio lo può vedere qui…

http://it.wikipedia.org/wiki/Trizio

Si tratta di un isotopo dell’Idrogeno noto soprattutto come ‘ingrediente essenziale’, insieme al Deuterio, della bomba all’idrogeno. Subisce decadimento beta negativo [già descritto in precedenza] e il suo tempo di dimezzamento è pari a 12.3 anni. Ciò significa che, non essendo possibile la sua conservazione per 'troppo tempo', nel caso della bomba all’idrogeno esso viene prodotto nel momento stesso di avvio dell’esplosione. A questo punto regolarmente scatta il meccanismo di ‘disinformazione’ di cui ho parlato prima. Dal momento che il Trizio è presente ovviamente tra i prodotti di un’esplosione termonucleare qualcuno ha ipotizzato l’impiego di un ordigno all’idrogeno nella ‘demolizione’ del World Trade Center. Ovviamente è una tesi che non sta in piedi in quanto una esplosione termonucleare, per quanto ‘modesta’, è pur sempre dell’ordine delle centinaia di kilotoni e quindi almeno mille volte più potente di quella avvenuta al World Trade Center. In realtà, come spiegato anche nel sito da me indicato, il Trizio si forma in modo ‘naturale’ quando un neutrone investe un atomo di Azoto secondo la reazione seguente…

N14 + n = C12 + T + energia

Dal momento che l’atmosfera è composta in massima parte di Azoto, è evidente che la valanga di neutroni liberati in una reazione nucleare di fissione produrrà in condizioni ‘normali’ del Trizio e quindi la presenza di questo elemento a ground zero di fatto rafforza la nostra ‘tesi alternativa’ . Su 911research.wtc7.net naturalmente si affrettano a dire che le quantità di acqua contente Trizio sono ‘extremely small’ senza specificare che cosa si intende per ‘small'. Certo con quell’acqua non si può pensare di innaffiare il giardino di casa, però non è superfluo dire che la concentrazione trovata nel basamento dell’Edificio 6 è pari a 55 volte la norma. Nell’ipotesi allora che qualcuno faccia presente la cosa, sempre 911research.wtc7.net pensa bene di attribuire il Trizio a non bene specificati radioluminescent devices che dovevano trovarsi nelle Towers. Questa ‘spiegazione’ è evidente che lascia il tempo che trova in quanto gli unici devices a base di Trizio che si conoscono solo quelli di cui parla Wikipedia…

... il Trizio fu adoperato in alcune lampade in dotazione all'esercito inglese, che pur emettendo una fievole luce, duravano quasi un decennio…

Naturalmente a questo punto sono ansioso di leggere quello che [sicuramente] scriverà in proposito l’amico Henry

saluti!...

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Inviato il: 1/12/2007 18:15
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Re: Una tesi alternativa...
#40
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comunque non ne parla solo

http://911research.wtc7.net/wtc/analysis/theories/nuclear.html

di trizio...

E bisognerebbe dire come mai non si possa gironzolare per South Manhattan con un contatore geiger...
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Re: Una tesi alternativa...
#41
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citaz. sigmatau: L’ostacolo principale che incontra chiunque si avventura a parlare di ‘nucleare’ è ovviamente di tipo ‘conoscitivo’ e il perché è del tutto evidente. Tutto quello che è ‘normalmente disponibile’ sull’argomento è nel migliore dei casi ‘vecchio’ di decenni e perciò ragionevolmente non più ‘top secret’.

Credo che il problema sia proprio qui: non è dato sapere (se non in via ipotetica), quale sia il reale stadio di sviluppo della tecnologia di miniaturizzazione degli ordigni di tipo nucleare.
Inviato il: 1/12/2007 18:33
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Re: Una tesi alternativa...
#42
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Credo che il problema sia proprio qui: non è dato sapere (se non in via ipotetica), quale sia il reale stadio di sviluppo della tecnologia di miniaturizzazione degli ordigni di tipo nucleare.


Per questo è meglio evitare di fare speculazioni.
Inviato il: 1/12/2007 18:36
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Re: Una tesi alternativa...
#43
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blackbart ha scritto:

Per questo è meglio evitare di fare speculazioni.


Speculazioni tipo...?
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Inviato il: 2/12/2007 18:23
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Re: Una tesi alternativa...
#44
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oggi parliamo un poco di ‘ordigni nucleari miniaturizzati’… giusto per capire che cosa sono e nulla di più… e tenendo conto che si tratta comunque di armi nucleari e quindi il reperimento di informazioni su di esse è impresa alquanto 'ardua'…

Diciamo per prima cosa che il termine tecnico per tali ‘dispositivi’ già ci fa intravedere l’impiego per essi è previsto: SpecialAtomic Demolition Munition [SADM]. Per saperne qualcosina andiamo sul seguente sito di ‘informazione corretta’ [ …]e vediamo che c’è scritto…

http://en.wikipedia.org/wiki/Special_Atomic_Demolition_Munition


The Special Atomic Demolition Munition [SADM] was a United States Navy and Marines project that was demonstrated as feasible in the mid-to-late 1960s, but was never used. The project, which involved a small nuclear weapon, was designed to allow one individual to parachute from any type of aircraft carrying the weapon package and place it in a harbor or other strategic location that could be accessed from the sea. Another parachutist without a weapon package would follow the first to provide support as needed. The two-man team would place the weapon package in the target location, set the timer, and swim out into the ocean where they would be retrieved by a submarine or a high-speed surface water craft. The parachute jumps and the retrieval procedures were practiced extensively. In the 1950s and 1960s, the United States developed several different types of lightweight nuclear devices. The main one was the W54, a cylinder 40 by 60 centimeters that weighed 68 kilograms [the warhead was a variation of one developed for the Davy Crockett nuclear recoilless rifle]. It was fired by a mechanical timer and had a variable yield [‘dial-a-yield’] equivalent to between 10 tons and 1 kiloton of TNT. 300 SADMs were assembled and remained in the US arsenal until 1989…

Dunque, dunque… Per prima cosa si capisce che di tratta di un ‘oggetto’ destinato ad un impiego ben preciso: la demolizione di infrastrutture. Il successivo punto importante è il fatto che la posa in opera e l’attivazione necessita di due soli uomini e di un tempo assai limitato. E’ evidente a questo punto il vantaggio [dal punto di vista militare s’intende…] di tale tipo di ‘demolizioni’ rispetto a quelle più ‘tradizionali’ basate su esplosivi chimici. La demolizione di una struttura di grandi dimensioni con l’impiego di questi ultimi infatti richiede la posa in opera di decine o magari centinaia di cariche in posizioni opportune, ciò che richiede un gran numero di soldati e un considerevole lasso di tempo. Se si considera poi che di norma operazioni di questo tipo devono essere pianificate anche tenendo conto della presenza del nemico e della sua eventuale reazione, appaiono del tutto chiari i vantaggi legate all’impiego delle SADM. Due ‘soldatini’ altro non hanno da fare che posizionare l’oggetto che vedete qui sotto…




… attivare il timer e filarsela via… questione dunque di pochi minuti… Già quel poco che abbiamo visto dunque ci consente di fare una considerazione ovvia ma essenziale. Se supponiamo che il ‘crollo’ delle Twin Towers e dell’Edificio 7 sia stato conseguenza di demolizione pianificata, quasi certamente sono stati usati dispositivi SADM. Questo per la semplice ragione che è da supporre che la posa di centinaia di cariche esplosive e dei cavi di collegamento per il comando a distanza delle esplosioni non avrebbe potuto ragionevolmente essere effettuata senza che nessuno lo notasse

Dalla lettura di Wikipedia apprendiamo poi altri dati interessanti. Uno di essi è il range di potenza di questo genere di ordigni. Veniamo così a sapere che detto range è compreso tra .01 e 1 kilotone, ossia tra le dieci e le mille tonnellate di TNT. Dai ‘dati sismici’ rilevati durante il crollo della ‘Torre nord’ si è stati in grando di stimare la potenza dell’ipotetico ordigno che da demolito l’edificio: quaranta tonnellate di TNT. Si tratta di una potenza esplosiva che abbiamo definito ‘modesta’ ma ora sappiamo che rientra nel range dei dispositivi SADM

Ultima cosa che veniamo a sapere è in un certo senso un poco ‘disarmante’: questo genere di dispositivi non sono più presenti nell’arsenale Usa dal 1989, vale a dire da 18 anni. Certo non si può pretendere di poter reperire su Wikipedia dati relativi alle ultime generazioni di armi nucleari… questo è ovvio. Ciò non ostante ora abbiamo le informazioni che ci servono per proseguire nella ricerca… mai dire mai ragazzi!…

saluti!…

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Re: Una tesi alternativa...
#45
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sarebbe utile trovare l'effetto riscontrato delle SADM, ma sarà ovviamente impossibile
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Re: Una tesi alternativa...
#46
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Il 7 luglio 1962 venne effettuato il test Little Feller II. Venne fatta detonare la "W54" posizionata a una quota di 3 piedi sopra al terreno. La sua potenza fu di 22 tonnellate di TNT. Ecco il video.

http://www.sonicbomb.com/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=56

Little Feller I (17 luglio) venne fatto nell'atmosfera.

Di altri dati tecnici non ne ho trovati.
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Re: Una tesi alternativa...
#47
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sigmatau:
Citazione:
Dai ‘dati sismici’ rilevati durante il crollo della ‘Torre nord’ si è stati in grado di stimare la potenza dell’ipotetico ordigno che ha demolito l’edificio: quaranta tonnellate di TNT.


Se anche ci fosse stata una esplosione, questa sarebbe stata AMPIAMENTE coperta dal crollo delle torri che di energia ne hanno liberata molto di più!
Inviato il: 7/12/2007 13:14
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Re: Una tesi alternativa...
#48
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Se NON ci fosse stata un'esplosione, non si sarebbe avuta una scossa fortissima nel momento dell'inizio del crollo.
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Re: Una tesi alternativa...
#49
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Ottimo Ciaolo!… ottimo lavoro davvero!…

Se non altro sappiamo che l’esplosione di un ordigno del genere SADM non è paragonabile per esempio a questo [ Badger, testato il 18 aprile 1953, potenza 23 kilotoni] …



Riguardo al ‘fungo’ prodotto poi non è così ‘azzardato’ paragonarlo a questo…



Penso proprio che abbiamo fatto un altro piccolo passo avanti… very good!…

saluti!…

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Re: Una tesi alternativa...
#50
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Citazione:

Ciaolo ha scritto:
Se NON ci fosse stata un'esplosione, non si sarebbe avuta una scossa fortissima nel momento dell'inizio del crollo.


considerazione interessante!
Inviato il: 7/12/2007 20:46
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