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   Politica Interna & Estera
  Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino

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Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#1
Ho qualche dubbio
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Assassinio di un antiproibizionista

Cronaca di Perugia (dal giornale dell'Umbria del 19 e 20.10.07)

Venerdì 12.10.07
Aldo Bianzino, falegname 54enne di Pietralunga (PG), veniva arrestato
insieme alla sua compagna perché in possesso di piante di marjuana per
uso personale.
Notte tra sabato 13 e domenica 14
Aldo Bianzino viene trovato morto in una cella del carcere di Capanne
(PG), semza ematomi evidenti all'esterno.
Venerdì 19 e sabato 20.10.07
L'autopsia rivela "lesioni compatibili con l'omicidio": traumi
cerebrali, epatici e due costole rotte.
Aldo Bianzino in carcere non è stato in contatto con altri detenuti...e
il tipo di lesioni in questione può portare alla morte anche a distanza
di molte ore. La vittima potrebbe quindi essere stata picchiata prima,
durante o dopo l'arresto...con modalità che permettono di uccidere
anche, senza lasciare traccia visibile all'esterno, come i colpi inferti
con asciugamani bagnati.

Metodi fascisti di uno Stato di polizia, che le forze dell'"ordine"
conoscono molto bene.
Aldo è stato torturato e ucciso da chi lo aveva in custodia, dai tutori
della "sicurezza" e da chi questa sicurezza invoca e paga.
Aldo è stato barbaramente assassinato dallo Stato.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo buono, mite. Vecchio
compagno di Lotta Continua, attualmente vicino ad una comunità di Hare
Krishna, viveva tranquillamente la sua vita senza dar fastidio a nessuno.
LO HANNO PUNITO PER QUESTO?

Meglio dar fastidio allora!
È ciò che tenta di fare questo comunicato

Che Aldo Bianzino non sia morto invano! Che la sua morte violenta sia un
esempio e un ammonimento per tutti, per quanti invocano più sicurezza e
per le potenziali vittime di essa.
Questa "sicurezza" fascista e xenofoba sfila oggi per le strade di
Perugia e non solo, sotto le bandiere tricolori, contro gli immigrati,
le prostitute, gli emarginati. Dice di voler sconfiggere lo spaccio di
droga, ma fa affari con esso e con esso alimenta il bisogno indotto di
sicurezza.
Di questa sicurezza con la celtica e la svastica i proletari non hanno
bisogno.
La sicurezza che vogliamo è sicurezza sul lavoro, affinché non ci siano
più omicidi bianchi per il profitto;
La sicurezza che vogliamo è sicurezza di un lavoro e non una vita di
precarietà;
La sicurezza che vogliamo è che l'ambiente in cui viviamo non sia
avvelenato dall'insicurezza delle fabbriche del capitale e depredato dal
saccheggio padronale dei beni comuni;
La sicurezza che vogliamo è che le stragi fasciste e di Stato non
restino impunite e che gli autori materiali e morali di questi crimini
non siano liberi di cavalcare queste crociate per la sicurezza di giorno
e scorrazzare di notte con le spranghe e le torce a dar la caccia ai
poveri, agli immigrati, ai gay, ai compagni;
La sicurezza che vogliamo è, quantomeno, il rispetto dei diritti
costituzionali, la libertà di esprimersi e lottare senza essere
criminalizzati e/o pestati da fascisti in doppio petto o in divisa e da
sceriffi di ogni risma.

Verità e giustizia per Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Marcello
Lonzi e tutti i proletari uccisi dallo Stato per le strade o in galera!

NO ALLO STATO DI POLIZIA E DI MODERNO FASCISMO

Aderiamo sin d'ora alle manifestazioni e ai presidi annunciati dagli
amici di Aldo Bianzino

Rete Antifascista Perugina

rete streetola il controllo di perugia
-----------------------

aggiornamenti:

CODICE ROSSO A PERUGIA? 25/10/07

L'uomo trovato morto dieci giorni fa nella cella di un carcere di Perugia, è stato ucciso. Senza lasciar tracce esterne. L'ipotesi a cui sta lavorando la procura di Perugia è quella dell'omicidio con la possibilità che le lesioni interne riscontrate dagli esami autoptici possano essere dovute all'atto volontario di persone al momento non identificate. Ignoti, che colpirono Aldo Bianzino in modo da non lasciare segni esterni. In due parole: omicidio volontario .......


IL MISTERO DI ALDO 23/10/07

Di cosa è morto Aldo Bianzino arrestato dalla polizia e deceduto misteriosamente in un carcere di Perugia? La notizia esce dalle cronache locali e racconta una brutta storia che non ha ancora una verità. Mentre la famiglia aspetta il corpo di un uomo morto per un "trauma non accidentale"..........


ALDO/ ANCHE VIA ARENULA INDAGA. MENTRE IL CASO DIVENTA EUROPEO 26/10/07

Sulla morte di Aldo Bianzino, ucciso nel carcere Capanne di Perugia nella notte tra sabato e domenica dieci giorni fa, indaga anche il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che ha aperto un'inchiesta amministrativa. Mentre il caso diventa, da fatto di cronaca meramente italiano, anche un dossier del Comitato europeo per la prevenzione della tortura di Strasburgo .........
Inviato il: 26/10/2007 15:42
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#2
Ho qualche dubbio
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ora anchè Encod si sta muovendo:

ALDO BIANZINO: LETTERA ALLE AUTORITÁ ITALIANE

La seguente lettera può essere firmata e spedita al sottostante indirizzo e-mail. Se volete spedire la lettera a persone diverse, per favore assicuratevi di aver cambiato l’intitolazione all’inizio della lettera.

All’attenzione dell’opinione pubblica italiana ed internazionale e del

Ministro degli Interni, Giuliano Amato
DipartimentoAffariInternieTerritoriali@interno.it

Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi (per favore copiate la lettera e inviatela sulla pagina web di Romano Prodi)

Ministro della Giustizia, Clemente Mastella
callcenter@giustizia.it

Ministro della Solidarietà sociale, Ferrero
segreteriaministroferrero@solidarietasociale.gov.it

Presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti (per favore copiate la lettera e inviatela sulla pagina web di Fausto Bertinotti)

Citazione:

CAMERA DEI DEPUTATI
ROMA
ITALIA

Cari Signori ,

Le notizie della misteriosa morte del signor Aldo Bianzino, nel carcere di Perugia dove è entrato in buona salute e morto due giorni dopo, ci ha spinti a scriverVi questa lettera.

Come cittadini europei Vi ricordiamo le orribili immagini della violenza della polizia a Genova, in Italia, durante il G8 nel luglio del 2001. Durante l’attacco al centro stampa del Genova Social forum, molti giornalisti italiani e stranieri e manifestanti pacifici furono picchiati.

Coloro che hanno la responsabilità di questi atti non sono stati ancora stati portati in giudizio. Alcuni capi di Pubblica Sicurezza e di altri uffici che furono responsabili dell’ordine pubblico durante questi eventi sono stati addirittura promossi a incarichi più alti. L’Italia non ha ancora adottato una legislazione adeguata che bandisca la tortura. C’è una storia di impunità rispetto agli abusi dei diritti umani nella Repubblica Italiana. Esempi di tortura hanno scioccato la società italiana sin dagli anni Cinquanta.

Oltre a questo un ulteriore record negativo arriva dall’attuale messa in atto di una legislazione repressiva sulle droghe che è stata adottata dal precedente governo attraverso la legge Fini - Giovanardi. Prima delle elezioni la Vostra coalizione ha promesso di modificare questa legge, che ha portato ad una massiccia criminalizzazione dei consumatori di sostanze illegali.

Colpendo principalmente consumatori ed attivisti che appartengono al movimento contro la proibizione, l’attuazione di questa legge ha portato ad arresti e a violazioni dei diritti umani che noi consideriamo indegni di uno stato di diritto.

Noi Vi chiediamo urgentemente di porre fine a questa escalation, che rischia di danneggiare gravemente l’immagine democratica dell’Italia in Europa.

Noi pensiamo che sia anche Vostra responsabilità adottare una giusta ed efficace legislazione sulle droghe.

Un paese che criminalizza ed uccide la gente a causa del loro stile di vita, che tortura la gente perché coltiva una pianta, può difficilmente essere chiamato civile.

Come cittadini europei vi chiediamo di condurre una rapida e completa inchiesta sulle circostanze che hanno portato alla morte di Aldo Bianzino e di assicurare alla giustizia i responsabili della sua morte.

Inoltre vi chiediamo in quanto democratici, di lasciare che la conoscenza e l’umanità prevalgano sull’ignoranza: per favor mettete fine alla persecuzione dei consumatori, adottate un approccio di salute pubblica nelle Vostre politiche sulle droghe e mettete fine alla guerra alle droghe, che è essenzialmente una guerra alle persone e alla natura.

Distinti saluti,

Inviato il: 29/10/2007 9:38
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#3
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Se ne parla anche qui.
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"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
Inviato il: 29/10/2007 11:50
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#4
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Dopo che anche Amnesty international ha aperto un dossier riguardante il "caso Bianzino".

per chi volesse qui si può scrivere ai vari quotidiani.

Corriere della Sera = http://www.corriere.it/scrivi/carta.shtml
La Repubblica = repubblicawww@repubblica.it - vzucconi@aol.com
La Stampa = stampaweb@lastampa.it
Il Giorno = DIRETTORE = online@quotidiano.net - VICEDIRETTORE = nazioneonline@quotidiano.net
Il Giornale = SEGRETERIA@ILGIORNALE.IT
Il Messaggero = cronaca@ilmessaggero.it
Il Sole 24 ore = lettere.online@ilsole24ore.com
Il Mattino = posta@ilmattino.it
Il Tempo = http://www.iltempo.it/section/index.aspx?action=contattaci
Libero = redazione@libero-news.it
Italia Oggi = italiaoggi@class.it
Il Secolo XIX = info@ilsecoloxix.it
L'Osservatore Romano = ornet@ossrom.va
Avvenire = lettere@avvenire.it
Il Gazzettino = http://gazzettino.quinordest.it/Email.php3
La Padania = editore@lapadania.net – DIRETTORE = direttore@lapadania.net
Liberazione = politica@liberazione.it
Il Foglio = lettere@ilfoglio.it
Il Tirreno = laposta@iltirreno.it
La Sicilia = segreteria@lasicilia.it
Il Centro = lettere@ilcentro.it
L'Unità = DIREZIONE = direzione@unita.it – POLITICA = politiche@unita.it
Il Riformista = p.soldini@ilriformista.it
Inviato il: 31/10/2007 8:38
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#5
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Inviato il: 31/10/2007 10:53
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  •  florizel
      florizel
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#6
Sono certo di non sapere
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Mentre segnalo che, per Aldo e Roberta, è stato aperto un blog, continuo a chiedermi perchè trovo "strane" analogie con il caso Aldrovandi.

E sono certa che non si tratta solo dell' "assonanza" dei due nomi.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 1/11/2007 19:42
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#7
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ciao,
grazie per il link al blog...

Giovedi' 1 Novembre 2007


CASO BIANZINO, MANCONI A RADIO3MONDO: NESSUN RISCHIO INSABBIAMENTO
PRESTO A PERUGIA NOMINA GARANTE CIVILE PER I DETENUTI


Intervenendo alla trasmissione odierna di radio3mondo condotta da Edoardo Cimurri su Radio3, il sottosegretario alla giustizia Luigi Manconi, parlando del caso di Aldo Bianzino, il cittadino trovato morto nel carcere Capanne di Perugia domenica 14 ottobre, ha detto di considerare che non esista “nessun pericolo di insabbiamento” e di considerare l’accertamento della verità un “punto d’onore irrinunciabile”. Manconi ha aggiunto che la magistratura perugina che si sta occupando del caso “deve essere sostenuta nella sua opera di accertamento della verità “ sulle cause e la dinamica della morte di Bianzino.
La garante civile per i detenuti della provincia di Milano Patrizia Giardiello, intervenendo in trasmissione, ha detto essere imminente la nomina di un garante civile anche per la città umbra ma che comunque queste figure “hanno poteri limitati”.
Patrizio Gonnella presidente di Antigone ha ricordato che sull’istituzione di un difensore civico nazionale per i detenuti c’è invece un progetto di legge arenato al senato e che pure il progetto di legge sulla tortura è fermo al senato dopo l’approvazione alla camera. E’ intervenuto inoltre Sebastiano Ardita, direttore dell’Ufficio centrale detenuti e trattamento del Dap.

IL 10 NOVEMBRE UNA MANIFESTAZIONE PER ALDO A PERUGIA 1/11/07
Organizzata dal ''Comitato verità per Aldo Bianzino''

Em. Gio.

Giovedi' 1 Novembre 2007

La voce corrente è che tutto sia cominciato con una mail a perugialife.it, sito perugino di intrattenimento e non solo. Era il 20 ottobre ed erano passati sei giorni dalla morte nel carcere di Capanne di Aldo Bianzino, ucciso nella notte tra sabato e domenica nella cella dove era stato rinchiuso dopo l'arresto e dalla quale è poi uscito senza vita. La mail l'aveva spedita Tommaso Ciacca, un antiproibizionista storico della città umbra, dopo aver letto le cronache dei giornali. In men che non si dica sul suo messaggio “postato” erano arrivati un migliaio di contatti.
E' nata così, sotto traccia, la mobilitazione della gente che ha sentito, nella storia di Aldo, gli echi di una cultura del carcere che a Capanne si è declinata con la morte. E ne è uscito il ''Comitato verità per Aldo Bianzino'' dove c'è un po' di tutto: Arci, radicali, amici di Aldo, associazioni e circoli. “Il comitato - spiega Luca Boccardini, uno dei promotori - è aperto a tutti senza distinzione”. Ci sono forse anche quelli che intanto si sono indignati per il caso dei cinque “terroristi” spoletini arrestati con una mobilitazione di forze spropositata a quella che appare come un'operazione con gambe indiziarie molto fragili. Si moltiplicano le azioni di solidarietà: piccole e grandi iniziative nate in modo spontaneo ma sempre più organizzato. Tra le piccole c'è quella di Carla Fiacchi, ad esempio, un'insegnante di Perugia che si è portata a scuola tutti i giorni il giornale per far conoscere la vicenda di Capanne e raccogliere denari da mettere sul conto corrente intestato alla compagna e al figlio di Aldo. Tra le grandi c'è invece la manifestazione indetta per sabato 10 novembre a Perugia dal comitato. Una manifestazione che, nelle intenzioni degli organizzatori, vuol andar oltre le mura di Capanne e oltre quelle dell'Umbria.
Nella testa dei promotori il 10 novembre sarà infatti un ''appuntamento nazionale contro tutte le intolleranze, perché un paese intollerante - hanno detto ieri alle agenzie di stampa - tutto è tranne che un paese sicuro''. Secondo il comitato ''la vicenda di Aldo Bianzino sembra simile a quella di altri, vittime del proibizionismo e di una generale paranoia securitaria che agisce violentemente, psicologicamente e fisicamente. Dal G8 di Genova in poi – dicono - i comportamenti fuori dagli schemi vengono criminalizzati in nome di una sicurezza vista come maggiore controllo e non intesa come rispetto e garanzia di quei diritti che permettono una vita meno precaria, casa, reddito e salute''. La manifestazione si svolgerà a partire dal primo pomeriggio di sabato e si articolerà in un corteo per le vie del centro storico. Appuntamento dunque tra una decina di giorni.
Intanto, proprio mentre si decideva della manifestazione, nel carcere di Capanne si svolgeva la festa provinciale della polizia penitenziaria dedicata al patrono del Corpo, S. Basilide. Festa con cerimonia e presenza di poliziotti, funzionari e prelati come monsignor Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia che nella sua omelia ha invitato gli agenti di polizia penitenziaria a ''non dimenticare mai di trovarsi in ogni caso davanti a delle persone umane, non dinanzi a degli individui. La persona – ha detto - è una realtà che pensa, che ama, che desidera la libertà, che desidera lo sviluppo”. Parole sante. Ma nel carcere di Capanne qualcuno non ha fatto tesoro di questi insegnamenti. Sta ora alla procura, che sta indagando per omicidio, capire chi ha ucciso ma anche accertare le eventuali responsabilità di chi ha coperto una verità che stenta a venire a galla in una vicenda dai contorni ancora molto oscuri.
Anche il direttore del carcere, Giacobbe Pantaleone vuole dire la sua. E' la sua prima uscita pubblica: "Capanne non è un Hoetel Ruanda". Assioma per ora difficile da dimostrare
Inviato il: 2/11/2007 10:39
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  •  florizel
      florizel
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#8
Sono certo di non sapere
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Dicono che sul corpo di Aldo non ci sono segni di percosse.
E perchè, dal giorno che è morto, tra il 13 ed il 14 ottobre, i suoi parenti non hanno ancora potuto vederlo?

Qualcosa sembra volerlo dire la madre di Marcello Lonzi, in una lettera scritta al Manifesto e poi pubblicata sul blog per Aldo Bianzino.

Qui.

"Sono la mamma di Marcello Lonzi, morto nel carcere delle Sughere l'11
luglio 2003. Voglio mandare un forte abbraccio alla famiglia del povero
Aldo Bianzino, morto nel carcere di Perugia. Vi sono vicina nel dolore e
nella rabbia. Ma vorrei dirvi, non mollate. Capisco che non è facile, ma
io da 4 anni sto combattendo per avere giustizia.

Anche per mio figlio(morte naturale), se non era per le ferite in volto, ci sarei caduta. Un anno fa, però, è stato riesumato e avendo scoperto che non aveva due costole rotte, ma otto, il polso sinistro rotto, due buchi profondi alla testa sino all'osso, mandibola fratturata, non si può definire la sua morte naturale.

Anche io fui avvertita con 12 ore di ritardo e c'è stata un'archiviazione. Ma non ho accettato e ho combattuto contro tutti e tutto, tra poco avrò finalmente una vera risposta.

Non credo alle parole del sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, perché le ho già sentite, ma poi ci fu un'archiviazione. Ecco perché vi ripeto non mollate.

All'inizio ci sono state le interrogazioni, tutte quelle belle parole alle quali ti aggrappi con tutta la tua forza, che svaniscono in una bolla di sapone, allora ti chiedi perché? Perché? Piangi, vorresti urlare, spaccare tutto, e continui a guardare quella foto, l'unica cosa che ti è rimasta.

Mi sono chiesta tante volte: perché quando muore un detenuto la tv, tipo
la Rai ecc. non ne parla? Sono figli nostri, mariti; e muoiono in un posto
dove lo stato li prende in consegna, e dovrebbe proteggerli.

Invece lo stato li uccide.

Un abbraccio dal profondo del cuore.
Maria Ciuffi, Pisa"


Giuseppe Petrazzini è il titolare dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Aldo e Roberta.

E ci sarebbe anche una testimonianza:

"Quella notte l'ho sentito gridare...chiedeva aiuto..."

"C’è una testimonianza, sembra l’unica fino ad ora, nell’inchiesta sulla
misteriosa morte in cella di Aldo Bianzino, 44 anni di Pietralunga che
ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di un agente di
polizia penitenziaria. Era la ‘guardia’ in servizio quella maledetta
notte nel braccio del carcere di Capanne che ospita la sezione transito.
Dove sostano i detenuti in attesa della convalida dell’arresto da parte
del giudice."


E qui, pare che le testimonianze siano quelle di due detenuti tunisini ed uno rumeno, che "avrebbe visto alle 7 del mattino il falegnamente seduto sulla brandina della cella., nudo."

Uno dei primi indagati, proprio l'agente penitenziario, per omissione di soccorso e omissione di atti d'ufficio.
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Inviato il: 3/11/2007 3:07
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  •  florizel
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#9
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Segnalo che il blog, il cui link ho postato più su, non si apre più.

Cercavo notizie più recenti sul caso di bianzino, ma ho trovato ben poco.

Aggiorno con altre notizie circa l'omicidio di Aldo Bianzino. Che si tratti di questo, lo ha dedotto la procura di Perugia, in seguito al riscontro di lesioni sospette rilevate dall'autopsia.

Intanto, si sta mettendo su un comitato per chiedere verità e giustizia per Aldo Bianzino, assieme a singoli e associazioni che si occupano di diritti civili.


I media tacciono; "poverini", hanno già un bel po' da fare e da scrivere, circa altri "irregolari"...
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Inviato il: 7/11/2007 17:19
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  •  florizel
      florizel
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#10
Sono certo di non sapere
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BIANZINO, ALLA RICERCA DELLA VERITA'.

"Difficile in questi giorni di grande attenzione sul delitto della giovane studentessa americana, “bucare il video” delle cronache piccanti sulla morte con risvolti sessuali che sembra appassionare il giornalismo italiano, mentre la vicenda “ordinaria” della morte di Aldo sembra trovare poco spazio e scarsa attenzione sui quotidiani."

"Fortuni non ha potuto visionare il fegato e il cervello di Aldo che sono stati asportati per ricerche più approfondite ma ha potuto costatare che le sue costole sono in perfetto stato.

Quella delle costole rotte (prima due, poi una, ora nessuna) è davvero una storia bizzarra. Come uscì questa notizia sulla stampa? E perché non è mai stata smentita ufficialmente se non adesso che, parlando coi giornalisti, Fortuni testimonia che non c’è alcun segno di trauma sulle costole?

Quanto al fegato Fortuni non nasconde le sue perplessità. Ha visto le foto e dunque costatato gli ”strappi” che si devono a una qualche forma di “pressione violenta”. “Certo – dice il medico legale – è persino possibile che la devastazione del fegato di Bianzino si debba a un massaggio cardiaco mal fatto. La letteratura medica mondiale cita qualche caso. Io, nella mia esperienza, forse 30mila autopsie, non l’ho mai visto”."


Il blog è stato aggiornato.
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Inviato il: 12/11/2007 23:15
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  •  Teba
      Teba
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#11
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http://it.youtube.com/watch?v=-N3cNZCBDr4

Intervista dello staff di Grillo a Roberta Radici, vedova di Aldo.
Inviato il: 28/12/2007 21:13
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#12
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Inviato il: 18/3/2008 19:15
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  •  florizel
      florizel
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#13
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“E' sempre reato la coltivazione domestica di piantine di cannabis, anche se si tratta di uso personale. Lo hanno stabilito le sezioni unite penali della Cassazione sposando la linea dura nel perseguire chi tiene qualche piantina di marijuana sul balcone o nel giardino di casa."

Il collegio ha sposato la linea proibizionista: "Costituisce condotta penalmente rilevante - si legge nella nota diffusa dal presidente Vincenzo Carbone - qualsiasi attività di coltivazione non autorizzata di piante dalle quali siano estraibili sostanze stupefacenti, anche nel caso che il prodotto ricavato sia destinato a uso personale".

E alla fine di Aldo Bianzino, nemmeno un accenno.

E' utile ricordare le vergognose parole di gianfranco fini, a proposito della legge contro le droghe "leggere":

"Datemi nome e cognome di un solo ragazzo finito in prigione per un pezzetto di fumo e mi dimetto da deputato."

C'è una PERSONA che in prigione E' STATA AMMAZZATA.

"In un anno gli incarcerati per detenzione di cannabis ad uso personale sono stati più di 130. Naturalmente Fini non si è dimesso e l’Unione, che nel programma si era impegnata a superare la legge e ad istituire un garante a tutela delle persone private della libertà, non ha concretizzato le promesse. E così oggi, la repressiva legge ha al suo attivo anche un morto: Aldo Bianzino un pacifico falegname di Pietralunga colpevole di coltivare qualche piantina per uso personale."

"E la nebbia di Capanne tenta di oscurare anche l’incredibile vicenda dei cinque ragazzi arrestati nell’operazione Brushwood a Spoleto.
Centodieci carabinieri dei reparti operativi speciali guidati dal generale Ganzer, quattro elicotteri, il Procuratore capo Miriano che formula accuse pesantissime come l’associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, eversione dell’ordinamento democratico, invio di una missiva minatoria con due proiettili alla governatrice Lorenzetti.
Sono passati tre mesi e non si hanno notizie di uno straccio di prova ma Andrea e Michele sono in carcere in regime di elevato indice di vigilanza cioè isolamento totale e censura sulla corrispondenza come i capi mafiosi."


Mentre i capi mafiosi se la passano molto meglio, anche in galera.
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Inviato il: 24/4/2008 16:16
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  •  Dipende
      Dipende
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#14
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Hanno deciso ! Coltivare anche una sola pianta di canapa è da considerarsi reato perseguibile penalmente. Anche l’ultimo barlume di malinteso s’è spento, da oggi, TU coltivatore di cannabis, sei senza ombra di dubbio, a tutti gli effetti (e in tutte le prefetture del Paese) UN CRIMINALE.
Se ieri qualcuno poteva ancora pensare di voi come dei perseguitati, oggetti di un malinteso, da oggi la cassazione ha stabilito che non siete altro che delinquenti.

Per un consumatore di cannabis, questo è solo il lato più d’impatto di tutta la storia, ma questa decisione inciderà anche sulle controversie pazienti - ministero della sanità, sull’approvvigionamento di farmaci a base di cannabinoidi, sui permessi di coltivazione a uso terapeutico, sulla ricerca, o almeno l’interessamento verso i risvolti farmacologici di questa pianta.

Questa decisione inciderà sull’importazione di derivati della cannabis nel nostro Paese. La domanda aumenterà, i prezzi dell’offerta saliranno, la qualità sarà sempre più infima e al limite della tossicità (se non tossica a tutti gli effetti) e le maggiori organizzazioni criminali italiane potranno continuare a fare affari.

- Immagino un’intercettazione telefonica di ieri sera -

“Pronto! Capo…avete sentito la notizia? Domani la cassazione si riunisce per stabilire se si può coltivare la marijuana fuori al balcone…”
“Embè..che problema c’è?”
Capo…abbiamo appena fatto trasire 30 tonnellate di marijuana…cosa minchia ce ne facciamo se la cassazione decide che ognuno se la può coltivare fuori ad un fottuto balcone?”
“Ma allora non capisci una beneamata mazza! Siamo in una botte di ferro è tutto sotto controllo Che te lo dico a fare…fai trasire fai…e non rompere i cabasisi..:”

Per quanto riguarda la legittimità di questa sentenza e di chi la ha emessa, io sono dell’idea che il giudice (ne prendo uno a caso) che ha votato per la punibilità, potrebbe giusto punire il proprio figlio (se minorenne), al resto dell’umanità, per cortesia non rompa i coglioni.

Oggi non si è persa una battaglia, perché una vera guerra non c’è mai stata, è più un’occupazione che la nostra amica pianta subisce da quasi un secolo. E chi dovrebbe difenderla non è un esercito, ma un manipolo di persone che s’è rotta le palle e protesta, un altro che scrive su forum a tema, un altro che ha perso la pazienza, un altro invece che ha perso la patente o la reputazione o la libertà e solo allora s‘accorge del proibizionismo…
Un manipolo di persone che nel lamento ha trovato la dimensione perfetta per i propri sfoghi, un altro che si dispera e sembra non sappia fare altro…un altro che fuma e se ne frega.

In definitiva, come sempre più spesso capita, per questo e per il resto..."Occhi aperti, chiappe strette e che Jah ci protegga!”
Inviato il: 24/4/2008 23:49
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#15
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Trovato sul blog di Corrado Penna:

Morire di carcere a 22 anni , fra percosse e psicofarmaci

Tratto dal sito
http://www.toscanatv.it/

Morire a 22 anni dietro le sbarre
02/09/2008

Alla ricerca della verità. Sono arrivati a Firenze stamani Angelo Eliantonio e Iolanda Pinto perchiedere giustizia nei confronti del nipote Manuel morto a 22 anni lo scorso 25 luglio nel carcere Marassidi Genova ufficialmente per suicidio, ufficiosamente, si teme, per percosse.

Sono venuti dalla provincia diTorino nel capoluogo toscanodove ha sede l''Associazione per i diritti violati' per avere delle risposte agli atroci dubbi che da mesi lacerano i loro animi, da quando il ragazzo (arrestato lo scorso 25 marzo per furto d'auto) lamentava continue botte da parte dei secondini oltre a un trattamento disumano fatto di isolamento, psicofarmaci e ricatti.

Manuel era stato condannato a 5 mesi di carcere per resistenza a pubblico ufficiale, il 5 agosto sarebbe dovuto uscire. Perchè allora cercare la morte, che secondo il carcere ligure sarebbe stata causata dalle esalazioni di gas del fornellino che il giovane utilizzava per riscaldare i pasti nella sua cella? Troppe dunque le incognite intorno alla morte di Manuel Eliantonio, un pezzo di cuore per i nonni che lo hanno cresciuto e che non si arrendono di fronte ai paletti che continuano ad incontrare nella ricerca della verità. Hanno protestato di fronte al carcere genovese Marassi, sono riusciti ad avere delle fotografie, scattate da un cugino di Manuel di nascosto all'obitorio. Immagini forti, che parlano da sole e che mostrano un corpo pieno di lividi, con un inconfondibile tatuaggio che sottolinea la veridicita' del cadavere.


*********

Nel frattempo, sul blog Verità per Aldo Bianzino:
"Il gip accoglie l'opposizione all'archiviazione".
Inviato il: 7/9/2008 13:55
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#16
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E' morta Roberta Radici, moglie di Aldo Bianzino.

Aspettava un trapianto di fegato, che non è arrivato in tempo utile a salvarla.

Il figlio, Rudra, è rimasto solo con l'enorme carico di spese per il processo penale contro chi ha causato la morte del padre.

Nel sito postato c'è un appello per aiutarlo, e dargli un sostegno che non è solo economico.

Tanta rabbia, considerando che ci sono parassiti che si fanno consegnare la cocaina direttamente "in ufficio", e percepiscono migliaia di euro mensili per potersi curare come gli pare, e senza spendere un solo euro.

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Inviato il: 11/7/2009 21:12
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  •  florizel
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#17
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Morire di carcere, o di ospedale psichiatrico per trattamento sanitario OBBLIGATORIO...
Una pratica che definire "medievale" (per quello che del medioevo CI HANNO RACCONTATO...) è poco...

MUORE IN REPARTO PSICHIATRICO, AVEVA POLSI E CAVIGLIE LEGATI.

Una storia che per dinamiche e metodi utilizzati riporta ad anni lontani. Invece, è accaduto quest'anno, appena il 31 luglio scorso, in terra cilentana.
Nessun media ne ha riportato notizia.

Non sapevo dove collocare la notizia, per affinità di fondo avrei potuto inserirla qui, perchè anche Federico è morto per mano dello "stato"; oppure qui, perchè l'idea anarchica, malgrado la mistificazione da parte del potere, è dura a morire...

La natura della morte di Francesco Mastrogiovanni appare subito in tutta la sua artificiosità, ed insidiosamente subdola è stata la sua persecuzione, molto probabilmente per motivi legati alle sue idee libertarie e all'impegno che riservò con Giovanni Marini, nella sua vita, alla ricerca di dettagli che facessero più luce sulla vicenda di Gianni Aricò, Angelo Casile e Franco Scordo di Reggio Calabria, Luigi Lo Celso di Cosenza ed Annalise Borth, i cnque anarchici calabresi morti in un incidente stradale fra Ferentino ed Anagni, alle porte di Roma.

Giuseppe Galzerano, l'editore e scrittore anarchico cilentano, spiega quali sono i precedenti che hanno portato Mastrogiovanni a quella fine:

"Il 7 luglio 1972 Mastrogiovanni rimase coinvolto nella morte di Carlo Falvella, vicepresidente del Fronte universitario d’unione nazionale di Salerno: Francesco stava passeggiando con due compagni, Giovanni Marini e Gennaro Scariati, sul lungomare di Salerno quando furono aggrediti, coltello alla mano, da un gruppo di fascisti, tra cui Falvella. Il motivo dell’aggressione ce la spiega il professor Galzerano: «Marini stava raccogliendo notizie per far luce sull’omicidio di Giovanni, Annalisa, Angelo, Francesco e Luigi, cinque anarchici calabresi morti in quello che dicono essere stato un incidente stradale nei pressi di Ferentino (Frosinone) dove i ragazzi si stavano recando per consegnare i risultati di un’inchiesta condotta sulle stragi fasciste del tempo». Carte e documenti provenienti da Reggio Calabria non furono mai ritrovati e nell’incidente, avvenuto all’altezza di una villa di proprietà di Valerio Borghese, era coinvolto un autotreno guidato da un salernitano con simpatie fasciste."

In questo paese, gli anarchici muoiono tutti di pazzia, di incidenti stradali, di malori attivi...

O per mano "fascista", salvando la pace di questa meravigliosa democrazia...
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Inviato il: 15/8/2009 18:03
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#18
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Chi, fra chi frequenta abitualmente il web ed i siti di libera informazione,lo sapeva?

Simona Patrignani, segretaria dela Lega Nord, arrestata a Lugano con otto chili di cocaina in valigia.

La donna, segretaria del Carroccio nonché dipendente del Parlamento italiano, è stata arrestata a Lugano mentre tornava dal Brasile col marito Paolo Del Din perché trasportava in valigia 8 chili di cocaina.

"...16 righe sono davvero poche per una questione così particolare e che non posso non considerarla come una totale mancanza di coraggio."

Nuovo esempio di autocensura della stampa.

Riporto qui la notizia, esattamente nel forum dedicato ad un FALEGNAME (niente stipendio a 5 cifre, dunque) arrestato per aver coltivato IN CASA SUA qualche piantina di maiijuana, e morto in carcere in circostanze ancora da chiarie.

Ad una "dipendente" del parlamento italiano non si sa se abbiano concesso unicamente gli arresti domiciliari, o se l'abbiano addirittura proposta ad un ministero per le IMpari opportunità.

Da vomito.
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Inviato il: 15/12/2009 15:37
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#19
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Da Freedonia
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Citazione:
Qualcosa sembra volerlo dire la madre di Marcello Lonzi, in una lettera scritta al Manifesto e poi pubblicata sul blog per Aldo Bianzino.


La stessa madre che ha scoperto verità celate sulla morte del figlio solo dopo la visione del diario clinico del carcere.

Dal minuto 15:50 in poi.
Inviato il: 25/1/2010 14:39
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  •  florizel
      florizel
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#20
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Riporto in vista questo forum per un APPELLO: Rudra Bianzino, il figlio di Aldo e di Roberta Tadice, oggi ha più o meno 16 anni.

Suo zio Ernesto è venuto via dalla Germania per stare con lui, ed al momento pare che la sua situazione lavorativa sia ancora incerta.

Anche se mai nessuno potrà restituire a Rudra il calore della sua famiglia, si può però fare in modo che lui sappia che nessuno l'ha dimenticato.
Deve continuare gli studi, far fronte a delle spese legali, continuare a coltivare i suoi progetti e le sue aspirazioni.

L'anno scorso il blog di Grillo, e non solo, si è attivato per dare sostegno a Rudra, il link è questo:

http://www.beppegrillo.it/2009/07/un_appello_per_rudra_bianzino.html

Io non sono iscritta al blog di Grillo, e volendo dare il mio contributo vorrei chiedere, qui su LC, a qualcuno che invece è iscritto, se può informarsi per sapere se quel numero di conto corrente è ancora attivo, ed eventualmente darne notizia qui.

Colgo l'occasione per invitare tutti ad offrire un sostegno a Rudra.
Che poi, a mio avviso, sarebbe un ulteriore modo per denunciare la COMPLETA INUTILITA' dello stato, se non proprio la sua NOCIVITA'.

Lo dico da madre, da sorella, e per chi trova ancora un senso in questa parola, da "compagna".

Aspetto impaziente che qualcuno riesca a recuperare l'informazione circa il conto corrente.
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Inviato il: 6/12/2010 22:40
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  •  audisio
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#21
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Stamattina avevo intenzione di aprire un topic sugli omicidi
di Stato.
Ma sono contento di constatare di essere stato preceduto
da florizel che ha riaperto questo vecchio topic.
Lo spunto mi era stato suggerito dalla trasmissione di ieri di
Lucarelli ("Nelle mani dello Stato") che era appunto incentrata
sui casi di Aldo, di Aldrovandi, Cucchi, Uva e tanti altri.
La convinzione mi si era poi rafforzata leggendo stamane dell'incredibile
vicenda del giovane marocchino accusato per la scomparsa della ragazza
bergamasca.
Il punto è questo:
quanto poco ci vuole per essere stritolati nelle mani della terribile
macchina inquisitoria e repressiva dello Stato?
E per macchina repressiva statale intendo più gli uomini in divisa che
non i magistrati che, a volte, intervengono a cancellare queste
ignominie come nel caso del giovane Fikri.
Proprio il caso di Aldo Bianzino è quello che più mi ha sconvolto per
la sua ferocia e per la casualità con cui la mannaia dei boia in divisa
ha colpito.
Aldo non aveva fatto nulla, ma veramente nulla, neanche il veniale
e innocente fastidio recato ai benpensanti lavuratur brianzoli del
casino scatenato da una coppia di ubriachi o da un ragazzino alla
fine di un sabato sera.
No, Aldo se ne stava per i cazzi suoi quando sono arrivati gli sbirri.
E lì, in un momento, è finita la vita sua e della sua famiglia.
Tutto per aver coltivato qualche piantina di marijuana per potersi
fare qualche canna ogni tanto ed evitare di ingrassare gli spacciatori
con i propri soldi.
Terribile, sconvolgente, annichilente direi.
Guardare ieri quel ragazzino (il figlio di Aldo) e pensare a quello che
può aver provato vedendo sparire in rapida successione il padre e
poi la nonna e la madre annientate dal dolore, mi fa prorompere
dalle labbra uno slogan che per me è molto più di questo, è un
urlo lanciato nel tempo e nello spazio contro l'ignominia del Potere:
A.C.A.B.
Inviato il: 7/12/2010 12:47
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  •  florizel
      florizel
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#22
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Stamattina avevo intenzione di aprire un topic sugli omicidi di Stato.


E' una specie di progetto che aveva anche Piero79, su questo sito.

Ed in effetti tutti i topic inerenti all'argomento sono sparsi nei forum, non concentrati in una unica sezione.

Sarebbe un'operazione degna, anche in questo caso, appellarsi alla necessità di cercare e di dire, nell'ambito del possibile, la VERITA'.

Potresti provare te a realizzare qualcosa di più organico.

Citazione:
Lo spunto mi era stato suggerito dalla trasmissione di ieri di Lucarelli ("Nelle mani dello Stato")


L'ho vista anch'io, ieri, e devo dire che nonostante il tempo ed il molto materiale letto il sentimento di disgusto per il Potere, insieme con quello della profonda compassione per i troppi innocenti morti (o ingiustamente accusati), sono semmai aumentati.

Vero è che il caso di Aldo Bianzino è quello che più colpisce per l'assoluta mancanza di elementi che facciano pensare ad eventuali faccia a faccia tra l'arrestato e le forze dell'ordine (chiamiamole così...), tali da indurre i secondi a rivendicazioni e prepotenze di sorta.

Ma è vero anche che il caso di Aldo è stato condotto, a mio avviso un po' forzosamente, verso l'argomento "proibizionismo" come se l'uso di marijuana fosse il vero movente di chi ha ucciso Aldo.

L'equilibrio tra questo argomento e l'elemento comune a molti altri, in cui la droga NON c'entra, lo trovo fragile; si rischia che passi quello, come nucleo del discorso. Mentre invece sappiamo che le vittime della mano armata dello stato sono unite tra loro da altri tipi di logiche...

Ma è anche eloquente come si sia voluto appioppare troppo facilmente il marchio di "drogato" anche a chi, tra quelle vittime, non lo è stato affatto, o a chi non è certo un consumatore di polverine varie come certi parlamentari ancora oggi attaccati allo scranno che hanno sotto il culo.
Tutti regolarmente stipendiati, e nemmeno un giorno in commissariato...

Comunque, se tu riesci ad avere notizie del conto corrente ti prego di darne comunicazione.

Per Natale (dico Natale perchè tra tredicesime e regalucci vari ognuno ha in tasca qualche soldo in più... ma potrebbe trattarsi di qualsiasi periodo dell'anno) ho intenzione di raccogliere un piccolo capitale tra amici e parenti ed inviarlo a Rudra.
Sarebbe bello sapere che non saremmo in pochi, ma in tanti.

Se hai notizie, mettici al corrente.

E continuiamo a tenere su questo forum. Si spera NON per altre vittime dello stato, ma per quanti meritano ancora giustizia.

http://veritaperaldo.noblogs.org/
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Inviato il: 7/12/2010 23:02
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#23
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Proprio oggi, sulla pagina Fb del Comitato Verità per Aldo Bianzino, è apparsa la notiza della morte del senegalese Saidou, soffocato da una crisi d'asma e non soccorso.

"Grida per chiedere aiuto, picchia le mani contro la porta della cella, disperato. Le dita che escono dallo spioncino. Quando il carabiniere lo fa uscire, inizia una lenta, atroce agonia: 8 minuti durante i quali l'uomo è paralizzato dal dolore, il respiro spezzato, lo sguardo moribondo. E nessun militare interviene. Lo lasciano lì, da solo, con la morte che lo sta strappando via dalla porta di ferro alla quale si aggrappa mentre a fatica si toglie i vestiti e tira fuori lo spray dalla tasca dei pantaloni, in un ultimo, inutile, tentativo di riuscire a respirare. Poi si accascia a terra, e muore."

L'asma ha ucciso il senegalese arrestato?

Senegalese morto in caserma a Brescia, avvocato: “Riaprite inchiesta”.

"A porre l’attenzione sul caso è proprio il legale Manilo Gobbi, che afferma: “Chiediamo nuove indagini”.
Sono tanti i punti interrogativi sulla vicenda, ad esempio Gobbi chiede: “Perché i Carabinieri hanno detto che Gadiaga è morto in ospedale e non in cella”, e “Per quale motivo il pm ha chiesto l’archiviazione del caso?”.

Il polverone si alza, gli animi si riscaldano e si ascolta la voce di Andrei Stabinger, il vicino di cella di Saidou: “Picchiava contro la porta e chiedeva aiuto gridando. Dopo un po’ di tempo ho sentito che qualcuno apriva la porta della cella”.

Immagini alla mano, l’arco di tempo a cui fa riferimento il testimone bielorusso, spazia dalle 7:44 alle 7:46, esattamente due minuti e 35 secondi all’arrivo del carabiniere, la cui attenzione è stata richiamata dalle dita che Saidu ha fatto fuoriuscire dallo spioncino. Alle ore 7:52 il senegalese ha smesso di vivere accasciandosi sul pavimento del carcere, mentre i soccorsi sono giunti sul luogo due minuti dopo.

Saidou ha attraversato otto lunghissimi minuti di disperazione. È stato abbandonato al duro destino che gli ha impedito di respirare. Si reggeva alla porta della sua cella e nel frattempo cercava, senza l’aiuto di nessuno, lo spray che avrebbe potuto salvargli la vita. L’asma ha vinto e lui è deceduto non in ospedale come emerge nella relazione inviata alla Procura, bensì nello stesso carcere dove si trovava dall’11 dicembre, giorno in cui è stato fermato in quanto sprovvisto del permesso di soggiorno.


In carcere dal dicembre scorso per non avere il permesso di soggiorno...
Non riesco a trovare le parole giuste per non imprecare.
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Inviato il: 8/11/2011 23:00
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#24
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Caso Bianzino, processo rinviato a gennaio. I figli «Vogliamo che ci dicano la verità».

L'udienza è stata rinviata per lo sciopero degli avvocati. Fuori dal tribunale un presidio del comitato Verità per Aldo.


"Il presidio del comitato Fuori dal tribunale il presidio del Comitato Verità per Aldo, è rimasto dalla prima mattina fino alle14.
Con uno striscione con su scritto: « Lo Stato archivia, noi no».
E un volantino distribuito ai passanti in cui i promotori dell’iniziativa, che in questi anni sono diventati la nuova famiglia del figlio minore di Aldo Bianzino e Roberta Radici, ricostruiscono la vicenda nelle sue tappe fondamentali: dalla morte di Aldo, alla prima versione sugli esami autoptici riferita dal dottor Walter Patumi ai famigliari di Aldo in cui parlava di, recita il volantino,« colpi mirati a colpire organi vitali senza lasciare tracce esterne visibili».

Fino a quando un mese dopo, nel novembre 2011, con la nuova perizia parlava di aneurisma come causa della morte, l’indagine per omicidio viene archiviata. Nasce il fascicolo per omissione di soccorso.
I medici legali I familiari di Aldo tramite i loro legali venerdì avrebbero voluto tempestare di domande quei medici legali che inizialmente avrebbero detto una cosa, poi un’altra. Ma non è stato possibile per questo sciopero che ha causato un rinvio al 16 gennaio del prossimo anno, quando forse i moltissimi dubbi che stazionano nelle menti dei tre figli e della prima moglie di Aldo potranno essere dissipati."


Sarebbe un bellissimo gesto di incoraggiamento se il 16 gennaio potessimo andare ad infoltire le fila del comitato per la Verità su Aldo Bianziono.

Intanto, se è possibile, diffondiamo questa notizia ovunque.
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Inviato il: 19/11/2011 15:55
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#25
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Caso Bianzino, in aula è scontro tra periti.
Per quelli del pm l’emorragia «Fu spontanea».
Per queli di parte civile «potrebbe derivare da una torsione della testa»


"E così nell’udienza del processo alla guardia penitenziaria Gianluca Cantoro, imputato per omissione di soccorso nei confronti di Aldo Bianzino, emerge in tutta la sua potenza quale è la reale partita che si sta giocando. Lo scontro Non tanto come si potrebbe immaginare tra procura e difesa, ma tra parte civile e le altre parti in aula.

.......

Quindi i consulenti del pubblico ministero Giuseppe Petrazzini, i dottori Luca Lalli e Anna Aprile che hanno deposto per primi in una gremita aula degli Affreschi, ritengono che Aldo Bianzino sia morto a causa dell’emorragia cerebrale subaracnoidea provocata da un probabile aneurisma e che la lesione al fegato sia stata causata durante la manovra di rianimazione.
Non riescono con le loro analisi a stabilire a che ora l’emorragia possa essere iniziata ma individuano una finestra di tempo che va dalle due ore precedenti il suo ritrovamento la mattina del 14 ottobre alle 8, fino alle otto ore prima. Sostengono che l’ipotesi più probabile della stessa sia la rottura di un aneurisma, ma non escludono anche una fissurazione, cioè una lacerazione di minore entità. Anche per il fatto che l’aneurisma non è stato individuato in sede autoptica."



Assurdo come, proceduralmente, il chiarimento dell'aspetto medico della causa del decesso possa potenzialmente inficiare le responsabilità di chi ha provocato la morte di ogni vittima per mano delle forze dell'ordine.. (mi fa un po' senso perfino digitarli, questi termini..). Assurdo come sia data la priorità a questo aspetto, strumentalizzando la necessità di appurare le cause del decesso...

"Di cosa si parla? Altrimenti i giudici si troveranno con consulenti che dicono cose opposte e dovranno decidere basandosi su di essi. Forse. Ma non necessariamente e non del tutto. Le loro valutazioni e letture si scontrano infatti sulle cause delle lesioni. Non sulle lesioni stesse. Ma le cause delle lesioni, piaccia o meno, in questo processo non c’entrano. Non esistono nel capo d’imputazione che il pm Giuseppe Petrazzini ha mosso contro l’imputato, reo per l’accusa di non aver soccorso Bianzino. Possono essere esistite, almeno inizialmente, in quell’indagine per omicidio volontario che lo stesso Petrazzini ha aperto e archiviato. Intanto l’appuntamento è per il 23 gennaio con l’esame dell’imputato."

E le costole fratturate?
E la rottura della milza?

Come per l'altra udienza, invito chiunque possa farlo a sostenere la richiesta di verità per Aldo. A Perugia.

Filippo Vendemmiati, per Aldo e per Federico.
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Inviato il: 17/1/2012 12:52
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#26
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Aggiornamenti sul processo per la morte di Aldo Bianzino.

"Quella sera non è successo niente"...

L'udienza del 23 gennaio si è assestata sulla presunta omissione di soccorso da parte del personale carcerario, solo una nuova perizia medica ricondurrebbe il processo sulla responsabilità DIRETTA di quest'ultimo e sulla natura delle lesioni riscontrate sul corpo di Aldo.

Richiesta che, ORRORE, è stata respinta non dal legale dell'imputato, ma dagli stessi pubblico ministero e avvocato del ministero di grazia e giustizia.


"Perugia, Lunedi 23 gennaio...

Inizia a formarsi un immagine, una notte tranquilla, senza particolari interventi, passata nella più normale quotidianità del carcere. Eppure.

Eppure le parole spese la scorsa udienza lasciavano immaginare una situazione leggermente diversa."



16 gennaio:

La ricerca della verità è memoria.


"La ricostruzione parte dalle certezze. È stata rinvenuta un emorragia subaracnoidea e una lacerazione epatica. Se le basi del ragionamento sono identiche a quelle dei colleghi, le risposte del prof. Fineschi si spostano. Non c'è la certezza dell'aneurisma, visto che ancora oggi non è stato trovato. Ammesso che sia stato un aneurisma, non è da escludere che sia di natura traumatica. Esistono traumi che pur non lasciando segni oggettivi, possono portare all'aneurisma, come l'ipotermia. Il prof.re Fineschi introduce il concetto di probabilità, valuta le condizioni oggettive e argomenta con dati e statistiche."

La battaglia sta nell'accettazione dela nuova perizia medica, è solo tramite essa che il processo si può spostare a livello di responsabilità diretta.

Sosteniamo la richiesta di verità e di giustizia per questa ennesima vittima delle carceri e dello stato.
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Inviato il: 26/1/2012 13:32
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#27
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Caso Bianzino: se muore tuo padre e lo Stato si oppone ad una nuova perizia.

"Se tuo padre muore dopo due giorni passati sotto la tutela dello stato, come minimo vuoi sapere le cause della sua morte, prima ancora che vengano accertati i diversi gradi di responsabilità.

...

I figli di Bianzino hanno attraversato in questi anni diverse fasi processuali. Prima l'archiviazione del processo per omicidio volontario, poi l'apertura del processo per omissione di soccorso in cui l'unico imputato è Gianluca Cantoro, guardia penitenziaria in servizio al Carcere di Capanne la notte in cui morì Aldo.

All'udienza del 16 Gennaio, i medici legali, consulenti del Pubblico Ministero si sono confrontati su tesi opposte con il perito di parte civile, il Dott. Vittorio Fineschi. Il punto di partenza è comune: Aldo Bianzino è morto per un'emorragia sub aracnoidea, inoltre è presente una lacerazione epatica. Ma che cosa ha provocato questa emorragia?

Potrebbe essere stato un aneurisma, per altro mai riscontrato su Bianzino. I periti si scontrano anche sulle cause delle lesioni al fegato: il consulente del p.m. sostiene possano essere state causate da manovre rianimatorie, al perito di parte civile questa pare essere un’ipotesi del tutto improbabile: le cause scatenanti potrebbero essere altre, non esclusa l’origine traumatica.

Nell’ultima udienza del 23 gennaio, i tre figli hanno ascoltato per la prima volta l'imputato, Gianluca Cantoro, sovrintendente della polizia penitenziaria, accusato di omissione di soccorso.


Al termine dell’udienza i legali di parte civile, Fabio Anselmo, Cinzia Corbelli e Massimo Zaganelli, hanno richiesto una nuova perizia medico legale per chiarire le cause della morte.

Alla richiesta si sono opposti il pubblico ministero e l’avvocatura dello stato in base al principio che “è estranea a questo processo”, si è invece astenuto il legale che difende il sovrintendente di polizia. I giudici decideranno alla fine dell’istruttoria, il prossimo 27 febbraio.


"Oltre ad aver perso tutti i miei affetti ho anche perso fiducia non solo nello Stato, ma in qualsiasi autorità, in qualsiasi adulto che ricopra un ruolo istituzionale, gente che dovrebbe proteggerti e invece ti lascia orfano e senza nemmeno spiegarti il perché.

Io sono sempre qua, tornate presto e la prossima volta se avete più tempo saliamo insieme fino alla mia casa in collina. Vi mostrerò la strada dove ho visto per l’ultima volta mio padre mentre se ne andava sulla macchina dei carabinieri”.


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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 26/1/2012 13:37
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  •  florizel
      florizel
Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#28
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Per favore, FATE GIRARE.


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Inviato il: 29/1/2012 1:44
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#29
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Da Brignano G.D'Adda
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@Florizel:
Al di la di quel che e' successo in carcere (il mio sospetto e' che abbiano voluto
mandare un forte messaggio: Coltivate marijuana e vedete cosa vi succede !!),
Il solo fatto di mettere in galera una persona per aver coltivato una pianta
e' da pazzi !!!!
La mia solidarieta' ai 3 figli !!!
LIBERALIZZAZIONE DELLA CANAPA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

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Inviato il: 29/1/2012 10:55
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  •  florizel
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino
#30
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@ DjGiostra: qui la marijuana c'entra poco. Altre persone sono morte anche senza coltivare canapa.

C'entra piuttosto la legittimazione di una psicopatologia da servi volontari che sanno di poter contare sull'immunità datagli dal loro padrone...

OGNUNO che si sottragga a certe "regole" può rappresentare l'elemento da "correggere", per certa feccia addomesticata ad essere tale, incapace di elevarsi e perciò pronta a sminuire, demonizzare. A volte con tragiche conseguenze.

Aldo Bianzino era un uomo pacifico; e probabilmente anche troppo, per i responsabili della sua fine.
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Inviato il: 31/1/2012 4:35
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