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1 Utenti anonimi
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #12 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/2/2006
Da
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Teba |
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #11 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 14/9/2007
Da
Messaggi: 1846
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http://it.youtube.com/watch?v=-N3cNZCBDr4Intervista dello staff di Grillo a Roberta Radici, vedova di Aldo.
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florizel |
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #10 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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BIANZINO, ALLA RICERCA DELLA VERITA'."Difficile in questi giorni di grande attenzione sul delitto della giovane studentessa americana, “bucare il video” delle cronache piccanti sulla morte con risvolti sessuali che sembra appassionare il giornalismo italiano, mentre la vicenda “ordinaria” della morte di Aldo sembra trovare poco spazio e scarsa attenzione sui quotidiani.""Fortuni non ha potuto visionare il fegato e il cervello di Aldo che sono stati asportati per ricerche più approfondite ma ha potuto costatare che le sue costole sono in perfetto stato.
Quella delle costole rotte (prima due, poi una, ora nessuna) è davvero una storia bizzarra. Come uscì questa notizia sulla stampa? E perché non è mai stata smentita ufficialmente se non adesso che, parlando coi giornalisti, Fortuni testimonia che non c’è alcun segno di trauma sulle costole?
Quanto al fegato Fortuni non nasconde le sue perplessità. Ha visto le foto e dunque costatato gli ”strappi” che si devono a una qualche forma di “pressione violenta”. “Certo – dice il medico legale – è persino possibile che la devastazione del fegato di Bianzino si debba a un massaggio cardiaco mal fatto. La letteratura medica mondiale cita qualche caso. Io, nella mia esperienza, forse 30mila autopsie, non l’ho mai visto”."Il blog è stato aggiornato.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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florizel |
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #9 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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Segnalo che il blog, il cui link ho postato più su, non si apre più. Cercavo notizie più recenti sul caso di bianzino, ma ho trovato ben poco. Aggiorno con altre notizie circa l'omicidio di Aldo Bianzino. Che si tratti di questo, lo ha dedotto la procura di Perugia, in seguito al riscontro di lesioni sospette rilevate dall'autopsia. Intanto, si sta mettendo su un comitato per chiedere verità e giustizia per Aldo Bianzino, assieme a singoli e associazioni che si occupano di diritti civili.I media tacciono; "poverini", hanno già un bel po' da fare e da scrivere, circa altri "irregolari"...
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florizel |
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #8 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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Dicono che sul corpo di Aldo non ci sono segni di percosse. E perchè, dal giorno che è morto, tra il 13 ed il 14 ottobre, i suoi parenti non hanno ancora potuto vederlo? Qualcosa sembra volerlo dire la madre di Marcello Lonzi, in una lettera scritta al Manifesto e poi pubblicata sul blog per Aldo Bianzino. Qui."Sono la mamma di Marcello Lonzi, morto nel carcere delle Sughere l'11 luglio 2003. Voglio mandare un forte abbraccio alla famiglia del povero Aldo Bianzino, morto nel carcere di Perugia. Vi sono vicina nel dolore e nella rabbia. Ma vorrei dirvi, non mollate. Capisco che non è facile, ma io da 4 anni sto combattendo per avere giustizia.
Anche per mio figlio(morte naturale), se non era per le ferite in volto, ci sarei caduta. Un anno fa, però, è stato riesumato e avendo scoperto che non aveva due costole rotte, ma otto, il polso sinistro rotto, due buchi profondi alla testa sino all'osso, mandibola fratturata, non si può definire la sua morte naturale.
Anche io fui avvertita con 12 ore di ritardo e c'è stata un'archiviazione. Ma non ho accettato e ho combattuto contro tutti e tutto, tra poco avrò finalmente una vera risposta.
Non credo alle parole del sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini, perché le ho già sentite, ma poi ci fu un'archiviazione. Ecco perché vi ripeto non mollate.
All'inizio ci sono state le interrogazioni, tutte quelle belle parole alle quali ti aggrappi con tutta la tua forza, che svaniscono in una bolla di sapone, allora ti chiedi perché? Perché? Piangi, vorresti urlare, spaccare tutto, e continui a guardare quella foto, l'unica cosa che ti è rimasta.
Mi sono chiesta tante volte: perché quando muore un detenuto la tv, tipo la Rai ecc. non ne parla? Sono figli nostri, mariti; e muoiono in un posto dove lo stato li prende in consegna, e dovrebbe proteggerli.
Invece lo stato li uccide.
Un abbraccio dal profondo del cuore. Maria Ciuffi, Pisa"Giuseppe Petrazzini è il titolare dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Aldo e Roberta. E ci sarebbe anche una testimonianza: "Quella notte l'ho sentito gridare...chiedeva aiuto...""C’è una testimonianza, sembra l’unica fino ad ora, nell’inchiesta sulla misteriosa morte in cella di Aldo Bianzino, 44 anni di Pietralunga che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di un agente di polizia penitenziaria. Era la ‘guardia’ in servizio quella maledetta notte nel braccio del carcere di Capanne che ospita la sezione transito. Dove sostano i detenuti in attesa della convalida dell’arresto da parte del giudice."E qui, pare che le testimonianze siano quelle di due detenuti tunisini ed uno rumeno, che "avrebbe visto alle 7 del mattino il falegnamente seduto sulla brandina della cella., nudo."Uno dei primi indagati, proprio l'agente penitenziario, per omissione di soccorso e omissione di atti d'ufficio.
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #7 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 18/12/2006
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ciao, grazie per il link al blog... Giovedi' 1 Novembre 2007 CASO BIANZINO, MANCONI A RADIO3MONDO: NESSUN RISCHIO INSABBIAMENTO PRESTO A PERUGIA NOMINA GARANTE CIVILE PER I DETENUTIIntervenendo alla trasmissione odierna di radio3mondo condotta da Edoardo Cimurri su Radio3, il sottosegretario alla giustizia Luigi Manconi, parlando del caso di Aldo Bianzino, il cittadino trovato morto nel carcere Capanne di Perugia domenica 14 ottobre, ha detto di considerare che non esista “nessun pericolo di insabbiamento” e di considerare l’accertamento della verità un “punto d’onore irrinunciabile”. Manconi ha aggiunto che la magistratura perugina che si sta occupando del caso “deve essere sostenuta nella sua opera di accertamento della verità “ sulle cause e la dinamica della morte di Bianzino. La garante civile per i detenuti della provincia di Milano Patrizia Giardiello, intervenendo in trasmissione, ha detto essere imminente la nomina di un garante civile anche per la città umbra ma che comunque queste figure “hanno poteri limitati”. Patrizio Gonnella presidente di Antigone ha ricordato che sull’istituzione di un difensore civico nazionale per i detenuti c’è invece un progetto di legge arenato al senato e che pure il progetto di legge sulla tortura è fermo al senato dopo l’approvazione alla camera. E’ intervenuto inoltre Sebastiano Ardita, direttore dell’Ufficio centrale detenuti e trattamento del Dap. IL 10 NOVEMBRE UNA MANIFESTAZIONE PER ALDO A PERUGIA 1/11/07Organizzata dal ''Comitato verità per Aldo Bianzino'' Em. Gio. Giovedi' 1 Novembre 2007 La voce corrente è che tutto sia cominciato con una mail a perugialife.it, sito perugino di intrattenimento e non solo. Era il 20 ottobre ed erano passati sei giorni dalla morte nel carcere di Capanne di Aldo Bianzino, ucciso nella notte tra sabato e domenica nella cella dove era stato rinchiuso dopo l'arresto e dalla quale è poi uscito senza vita. La mail l'aveva spedita Tommaso Ciacca, un antiproibizionista storico della città umbra, dopo aver letto le cronache dei giornali. In men che non si dica sul suo messaggio “postato” erano arrivati un migliaio di contatti. E' nata così, sotto traccia, la mobilitazione della gente che ha sentito, nella storia di Aldo, gli echi di una cultura del carcere che a Capanne si è declinata con la morte. E ne è uscito il ''Comitato verità per Aldo Bianzino'' dove c'è un po' di tutto: Arci, radicali, amici di Aldo, associazioni e circoli. “Il comitato - spiega Luca Boccardini, uno dei promotori - è aperto a tutti senza distinzione”. Ci sono forse anche quelli che intanto si sono indignati per il caso dei cinque “terroristi” spoletini arrestati con una mobilitazione di forze spropositata a quella che appare come un'operazione con gambe indiziarie molto fragili. Si moltiplicano le azioni di solidarietà: piccole e grandi iniziative nate in modo spontaneo ma sempre più organizzato. Tra le piccole c'è quella di Carla Fiacchi, ad esempio, un'insegnante di Perugia che si è portata a scuola tutti i giorni il giornale per far conoscere la vicenda di Capanne e raccogliere denari da mettere sul conto corrente intestato alla compagna e al figlio di Aldo. Tra le grandi c'è invece la manifestazione indetta per sabato 10 novembre a Perugia dal comitato. Una manifestazione che, nelle intenzioni degli organizzatori, vuol andar oltre le mura di Capanne e oltre quelle dell'Umbria. Nella testa dei promotori il 10 novembre sarà infatti un ''appuntamento nazionale contro tutte le intolleranze, perché un paese intollerante - hanno detto ieri alle agenzie di stampa - tutto è tranne che un paese sicuro''. Secondo il comitato ''la vicenda di Aldo Bianzino sembra simile a quella di altri, vittime del proibizionismo e di una generale paranoia securitaria che agisce violentemente, psicologicamente e fisicamente. Dal G8 di Genova in poi – dicono - i comportamenti fuori dagli schemi vengono criminalizzati in nome di una sicurezza vista come maggiore controllo e non intesa come rispetto e garanzia di quei diritti che permettono una vita meno precaria, casa, reddito e salute''. La manifestazione si svolgerà a partire dal primo pomeriggio di sabato e si articolerà in un corteo per le vie del centro storico. Appuntamento dunque tra una decina di giorni. Intanto, proprio mentre si decideva della manifestazione, nel carcere di Capanne si svolgeva la festa provinciale della polizia penitenziaria dedicata al patrono del Corpo, S. Basilide. Festa con cerimonia e presenza di poliziotti, funzionari e prelati come monsignor Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia che nella sua omelia ha invitato gli agenti di polizia penitenziaria a ''non dimenticare mai di trovarsi in ogni caso davanti a delle persone umane, non dinanzi a degli individui. La persona – ha detto - è una realtà che pensa, che ama, che desidera la libertà, che desidera lo sviluppo”. Parole sante. Ma nel carcere di Capanne qualcuno non ha fatto tesoro di questi insegnamenti. Sta ora alla procura, che sta indagando per omicidio, capire chi ha ucciso ma anche accertare le eventuali responsabilità di chi ha coperto una verità che stenta a venire a galla in una vicenda dai contorni ancora molto oscuri. Anche il direttore del carcere, Giacobbe Pantaleone vuole dire la sua. E' la sua prima uscita pubblica: "Capanne non è un Hoetel Ruanda". Assioma per ora difficile da dimostrare
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florizel |
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #6 |
Sono certo di non sapere
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Mentre segnalo che, per Aldo e Roberta, è stato aperto un blog, continuo a chiedermi perchè trovo "strane" analogie con il caso Aldrovandi. E sono certa che non si tratta solo dell' "assonanza" dei due nomi.
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #5 |
Ho qualche dubbio
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #4 |
Ho qualche dubbio
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #3 |
Dubito ormai di tutto
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"Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci. Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo".
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Re: Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #2 |
Ho qualche dubbio
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ora anchè Encod si sta muovendo: ALDO BIANZINO: LETTERA ALLE AUTORITÁ ITALIANELa seguente lettera può essere firmata e spedita al sottostante indirizzo e-mail. Se volete spedire la lettera a persone diverse, per favore assicuratevi di aver cambiato l’intitolazione all’inizio della lettera. All’attenzione dell’opinione pubblica italiana ed internazionale e del Ministro degli Interni, Giuliano Amato DipartimentoAffariInternieTerritoriali@interno.itPresidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi (per favore copiate la lettera e inviatela sulla pagina web di Romano Prodi)Ministro della Giustizia, Clemente Mastella callcenter@giustizia.itMinistro della Solidarietà sociale, Ferrero segreteriaministroferrero@solidarietasociale.gov.itPresidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti (per favore copiate la lettera e inviatela sulla pagina web di Fausto Bertinotti)Citazione: CAMERA DEI DEPUTATI ROMA ITALIA
Cari Signori ,
Le notizie della misteriosa morte del signor Aldo Bianzino, nel carcere di Perugia dove è entrato in buona salute e morto due giorni dopo, ci ha spinti a scriverVi questa lettera.
Come cittadini europei Vi ricordiamo le orribili immagini della violenza della polizia a Genova, in Italia, durante il G8 nel luglio del 2001. Durante l’attacco al centro stampa del Genova Social forum, molti giornalisti italiani e stranieri e manifestanti pacifici furono picchiati.
Coloro che hanno la responsabilità di questi atti non sono stati ancora stati portati in giudizio. Alcuni capi di Pubblica Sicurezza e di altri uffici che furono responsabili dell’ordine pubblico durante questi eventi sono stati addirittura promossi a incarichi più alti. L’Italia non ha ancora adottato una legislazione adeguata che bandisca la tortura. C’è una storia di impunità rispetto agli abusi dei diritti umani nella Repubblica Italiana. Esempi di tortura hanno scioccato la società italiana sin dagli anni Cinquanta.
Oltre a questo un ulteriore record negativo arriva dall’attuale messa in atto di una legislazione repressiva sulle droghe che è stata adottata dal precedente governo attraverso la legge Fini - Giovanardi. Prima delle elezioni la Vostra coalizione ha promesso di modificare questa legge, che ha portato ad una massiccia criminalizzazione dei consumatori di sostanze illegali.
Colpendo principalmente consumatori ed attivisti che appartengono al movimento contro la proibizione, l’attuazione di questa legge ha portato ad arresti e a violazioni dei diritti umani che noi consideriamo indegni di uno stato di diritto.
Noi Vi chiediamo urgentemente di porre fine a questa escalation, che rischia di danneggiare gravemente l’immagine democratica dell’Italia in Europa.
Noi pensiamo che sia anche Vostra responsabilità adottare una giusta ed efficace legislazione sulle droghe.
Un paese che criminalizza ed uccide la gente a causa del loro stile di vita, che tortura la gente perché coltiva una pianta, può difficilmente essere chiamato civile.
Come cittadini europei vi chiediamo di condurre una rapida e completa inchiesta sulle circostanze che hanno portato alla morte di Aldo Bianzino e di assicurare alla giustizia i responsabili della sua morte.
Inoltre vi chiediamo in quanto democratici, di lasciare che la conoscenza e l’umanità prevalgano sull’ignoranza: per favor mettete fine alla persecuzione dei consumatori, adottate un approccio di salute pubblica nelle Vostre politiche sulle droghe e mettete fine alla guerra alle droghe, che è essenzialmente una guerra alle persone e alla natura.
Distinti saluti,
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Assassinio di un antiproibizionista, Aldo Bianzino | #1 |
Ho qualche dubbio
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Assassinio di un antiproibizionista Cronaca di Perugia (dal giornale dell'Umbria del 19 e 20.10.07) Venerdì 12.10.07 Aldo Bianzino, falegname 54enne di Pietralunga (PG), veniva arrestato insieme alla sua compagna perché in possesso di piante di marjuana per uso personale. Notte tra sabato 13 e domenica 14 Aldo Bianzino viene trovato morto in una cella del carcere di Capanne (PG), semza ematomi evidenti all'esterno. Venerdì 19 e sabato 20.10.07 L'autopsia rivela "lesioni compatibili con l'omicidio": traumi cerebrali, epatici e due costole rotte. Aldo Bianzino in carcere non è stato in contatto con altri detenuti...e il tipo di lesioni in questione può portare alla morte anche a distanza di molte ore. La vittima potrebbe quindi essere stata picchiata prima, durante o dopo l'arresto...con modalità che permettono di uccidere anche, senza lasciare traccia visibile all'esterno, come i colpi inferti con asciugamani bagnati. Metodi fascisti di uno Stato di polizia, che le forze dell'"ordine" conoscono molto bene. Aldo è stato torturato e ucciso da chi lo aveva in custodia, dai tutori della "sicurezza" e da chi questa sicurezza invoca e paga. Aldo è stato barbaramente assassinato dallo Stato. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo buono, mite. Vecchio compagno di Lotta Continua, attualmente vicino ad una comunità di Hare Krishna, viveva tranquillamente la sua vita senza dar fastidio a nessuno. LO HANNO PUNITO PER QUESTO? Meglio dar fastidio allora! È ciò che tenta di fare questo comunicato Che Aldo Bianzino non sia morto invano! Che la sua morte violenta sia un esempio e un ammonimento per tutti, per quanti invocano più sicurezza e per le potenziali vittime di essa. Questa "sicurezza" fascista e xenofoba sfila oggi per le strade di Perugia e non solo, sotto le bandiere tricolori, contro gli immigrati, le prostitute, gli emarginati. Dice di voler sconfiggere lo spaccio di droga, ma fa affari con esso e con esso alimenta il bisogno indotto di sicurezza. Di questa sicurezza con la celtica e la svastica i proletari non hanno bisogno. La sicurezza che vogliamo è sicurezza sul lavoro, affinché non ci siano più omicidi bianchi per il profitto; La sicurezza che vogliamo è sicurezza di un lavoro e non una vita di precarietà; La sicurezza che vogliamo è che l'ambiente in cui viviamo non sia avvelenato dall'insicurezza delle fabbriche del capitale e depredato dal saccheggio padronale dei beni comuni; La sicurezza che vogliamo è che le stragi fasciste e di Stato non restino impunite e che gli autori materiali e morali di questi crimini non siano liberi di cavalcare queste crociate per la sicurezza di giorno e scorrazzare di notte con le spranghe e le torce a dar la caccia ai poveri, agli immigrati, ai gay, ai compagni; La sicurezza che vogliamo è, quantomeno, il rispetto dei diritti costituzionali, la libertà di esprimersi e lottare senza essere criminalizzati e/o pestati da fascisti in doppio petto o in divisa e da sceriffi di ogni risma. Verità e giustizia per Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Marcello Lonzi e tutti i proletari uccisi dallo Stato per le strade o in galera! NO ALLO STATO DI POLIZIA E DI MODERNO FASCISMO Aderiamo sin d'ora alle manifestazioni e ai presidi annunciati dagli amici di Aldo Bianzino Rete Antifascista Perugina rete streetola il controllo di perugia ----------------------- aggiornamenti: CODICE ROSSO A PERUGIA? 25/10/07
L'uomo trovato morto dieci giorni fa nella cella di un carcere di Perugia, è stato ucciso. Senza lasciar tracce esterne. L'ipotesi a cui sta lavorando la procura di Perugia è quella dell'omicidio con la possibilità che le lesioni interne riscontrate dagli esami autoptici possano essere dovute all'atto volontario di persone al momento non identificate. Ignoti, che colpirono Aldo Bianzino in modo da non lasciare segni esterni. In due parole: omicidio volontario .......IL MISTERO DI ALDO 23/10/07
Di cosa è morto Aldo Bianzino arrestato dalla polizia e deceduto misteriosamente in un carcere di Perugia? La notizia esce dalle cronache locali e racconta una brutta storia che non ha ancora una verità. Mentre la famiglia aspetta il corpo di un uomo morto per un "trauma non accidentale"..........ALDO/ ANCHE VIA ARENULA INDAGA. MENTRE IL CASO DIVENTA EUROPEO 26/10/07
Sulla morte di Aldo Bianzino, ucciso nel carcere Capanne di Perugia nella notte tra sabato e domenica dieci giorni fa, indaga anche il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che ha aperto un'inchiesta amministrativa. Mentre il caso diventa, da fatto di cronaca meramente italiano, anche un dossier del Comitato europeo per la prevenzione della tortura di Strasburgo .........
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