Ma Mauro Moretti quand’è che si dimette? Va bene, la strage di Viareggio non era abbastanza di sinistra perché il Pd prendesse coscienza che il suo uomo alle Ferrovie dello Stato è palesemente inadeguato al ruolo. Va bene, la figuraccia con la pubblicità classista, prima difesa e poi ovviamente sostituita quando i giornali hanno cominciato a parlarne, non meritava di spendere nemmeno una parola.
Ma il disastro clamoroso delle Ferrovie dello Stato nell’incredibile emergenza maltempo a cui l’Italia si è dimostrata ancora una volta impreparata è qualcosa che dovrebbe far indignare per lo meno coloro che nei Ds all’epoca non sponsorizzarono particolarmente l’amministratore delegato immortalato in centinaia di foto e fotine con Berlusconi ai tempi del lancio del Frecciarossa.Visti anche i quattro euro a panino chiesti ai sequestrati per l’inefficienza del trasporto regionale.
Mauro Moretti, ex sindacalista ferroviario, è seduto sulla poltrona di Ad delle Ferrovie da cinque anni. In questo lasso di tempo ha continuato a prendere sostanziosi aiuti di Stato mentre lanciava lussuosi treni per fare concorrenza ad Alitalia, e lasciato morire il trasporto regionale utilizzato da milioni di persone tutti i giorni in Italia. Ha avuto anche la faccia come il culo di dire ai viaggiatori di portarsi panini e coperte, visto che il riscaldamento sui suoi treni non funziona ogni due per tre. Eppure, nessuno ne chiede le dimissioni. Gli intoccabili del posto fisso: possibile che Monti non abbia niente da dire?
L'articolo seppur condivisibile dimentica una cosetta sostanziale rafforzatasi nel corso degli ultimi anni: il rigore, la flessibilità e quant'altro si applica solo verso il basso, non si applica mica verso l'alto.
Si sa, "noblesse oblige" e "signori si nasce", ci mancherebbe altro.
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Inviato il: 5/2/2012 14:52
ivan
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Re: L
#1502
Sono certo di non sapere
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Quelle delle ferrovie è un caso da manuale: non più "fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenzae " ma bensi "fatti foste per spendere ogni centesimo che avete".
Cronache di un disastro annunciato. Dopo giorni di avvertimenti sull'avvicinarsi di una perturbazione, il sistema paese è andato in frantumi. Autostrade bloccate. Interi comprensori senza elettricità per ore e ore. Comuni colpiti dalle politiche del rigore monetarista che non hanno i mezzi per riaprire la viabilità secondaria. Treni fermi per guasti a Carsoli o per problemi di linea a Cesano, comune di Roma, capitale di un paese disgregato dal neoliberismo. La rete ferroviaria costruita nell'Italia post-unitaria aveva alla base l'obiettivo di unificare fisicamente il paese. Attraverso l'uso della spesa pubblica si perseguì l'obiettivo di mettere in rete ogni angolo, anche il più remoto, dell'Italia. I treni avevano all'epoca tre classi. C'era dunque una concezione molto gerarchica della società e non mancarono scandali. Ma c'era anche il pensiero che il paese intero dovesse beneficiare del miglioramento economico e sociale. Con il trionfo della cultura neoliberista sono state spese decine di miliardi di euro (Ivan Cicconi li ha contati uno ad uno) per costruire la linea di alta velocità tra Napoli e Torino. Il resto è stato abbandonato a se stesso. Non è conveniente dal punto di vista economico, ci dicono i grandi strateghi del fallimento. Città e regioni del sud e delle aree interne sono stati abbandonati a se stessi. Milioni di persone non contano nulla: la competitività si gioca tra le aree forti e lo Stato ha abdicato alla funzione principale sancita dalla Costituzione, quella di rendere più uguale e giusta la società e gli individui. Il pilastro ideologico che ha reso possibile questa devastante involuzione è la cultura delle privatizzazioni. Ferrovie dello Stato, come tutte le società pubbliche, è stata privatizzata e disarticolata in tante società, ognuna delle quali ha perseguito l'unico obiettivo del fare cassa. Licenziando, diminuendo le tutele ai lavoratori e alla stessa rete. La tragedia di Viareggio è inscritta in questa logica. Non paghi di quanto hanno provocato, i super stipendiati strateghi del liberismo stanno completando il disegno. Da qualche settimana le sale d'aspetto, ad eccezione di Roma e Bologna sono state chiuse. Chiuse e basta. Uno dei paesi più ricchi del mondo non può permettersi di "sprecare" metri quadrati senza valorizzarli. Lunedì scorso, in un dibattito sulla prima rete radiofonica, un dirigente di Grandi stazioni (uno dei pezzi dell'ex FS) nascondendo a stento il fastidio per le mie argomentazioni, ha affermato che non c'è nessuna necessità di sedersi: meglio camminare tra negozi e gadget. Questo disprezzo delle persone in carne ed ossa, degli anziani, di chi viaggia per motivi di salute, o per le tante vicissitudini della vita, mi è tornato in mente ieri sera nell'apprendere che in ogni angolo del paese - ad eccezione della tratta dell'alta velocità, naturalmente - i treni si erano fermati. Potevano seguire il consiglio del nostro intrepido manager di cartone. Potevano scendere e camminare nel buio di una notte senza fine cui ci sta condannando la troppo lunga stagione del liberismo.
Le stazioni trasformate in gallerie di ipermercati.
Di lusso , ovviamente.
Ci dev'essere qualcosa che non funziona da qualche parte .
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Inviato il: 5/2/2012 19:19
ivan
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Re: L
#1503
Sono certo di non sapere
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Oltre agli incubi terrestri legati alla crisi e alla conseguente decadenza ci sono pure gli incubi spaziali che si materializzano man mano che le sonde ci inviano dati:
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1507
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Inviato il: 15/2/2012 21:06
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1508
Sono certo di non sapere
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Si son presi una licenza poetica.
Piuttosto questa non l'ho capita : "Come candidarsi: Other".
Mi sarei aspettato un "Senda a ..." .
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Inviato il: 15/2/2012 21:25
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1509
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Inviato il: 15/2/2012 21:52
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
Non era mai capitato che un comitato promotore guidato nientemeno da Gianni Letta e formato tra gli altri da Cesare Geronzi, Giovanni Malagò, Emma Marcegaglia, John Elkann, Luca Cordero di Montezemolo, Diego Della Valle e Azzurra Caltagirone, ricevesse un no così sonoro. Il presidente Monti ha negato il consenso all'avventura delle Olimpiadi romane del 2020. Ha fatto bene e godiamoci almeno per un giorno la rabbiosa ritirata dell'esercito dei cacciatori di appalti - rigorosamente bipartisan - che erano già pronti a mettere le mani sui 5 miliardi iniziali che sarebbero stati spesi in tante opere inutili. Il governo non ha creduto ai paludati studi che parlavano di un aumento del Pil tra il 2013 e il 2025 di 17,7 miliardi, accompagnato da un aumento di occupazione stratosferico: 14.000 nuovi posti di lavoro a partire dal 2015 con un picco di 29.000 nel 2020. Balle. Ma il parterre del comitato promotore controlla molti giornali e come a Milano per l'Expo 2015 era iniziata la favola dell'Olimpiade sostenibile e verde, austera. Maestri nel camuffare il cemento e l'asfalto. Maestri nel camuffare la verità. Solo tre esempi. Il bacino remiero era previsto a Settebagni, nelle aree in cui sorge il Salaria Sport Village di Anemone, Bertolaso e Balducci. È un'opera sotto giudizio penale e avevano pensato di renderla eterna con altro denaro pubblico. Le gare di nuoto erano previste a Tor Vergata nell'edificio disegnato da Calatrava che doveva già ospitare i mondiali del nuoto del 2009. Anche qui, visto che erano stati già gettati al vento circa 400 milioni di euro si sfruttavano le Olimpiadi per spenderne altri 500. Il velodromo, infine, doveva essere costruito ex novo perché il gioiello costruito nel 1960 era stato fatto saltare con la dinamite proprio per permettere l'ennesima speculazione edilizia sponsorizzata dall'Ente Eur.
Il colpo assestato alla famelica banda dei cacciatori di soldi pubblici può significare una svolta nel modo di pensare il futuro delle nostre città, a iniziare da Roma. Basta con il mito dei grandi eventi e delle grandi opere. In tempi di crisi dobbiamo cambiare paradigma e pensare alle migliaia di opere piccole e intelligenti che possono migliorare la vita delle periferie urbane che lottano per avere trasporti moderni o scuole in sicurezza e senza amianto, aria pulita. La prospettiva di una vita migliore invece del pessimismo in cui ci ha cacciato l'economia liberista.
E dato che anche i professori di governo hanno per una volta sobriamente ingrossato le file oceaniche dei signornò, proponiamo un piccolo passo avanti. Per essere coerenti con il diniego alle Olimpiadi del 2020 devono ora cancellare il folle ampliamento dell'aeroporto di Fiumicino pensato proprio per l'evento Olimpico, 1.200 ettari di aree agricole cancellate per costruire altre piste, alberghi, ipermercati. E poi, alzando lo sguardo da Roma, blocchino per sempre l'inutile opera della val di Susa e il Mose di Venezia. Solo così il no alle Olimpiadi sarebbe coerente e aprirebbe una prospettiva nuova alle nostre città.
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1512
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Citazione:
Sertes ha scritto: UNIVERSITA' DI FIRENZE: Bandi per Assegni di ricerca: la traduzione ufficiale di 'Dalla pecora al pecorino' è 'From sheep to Doggy Style' forse hanno bisogno di un traduttore...
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Inviato il: 16/2/2012 14:58
sitchinite
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1513
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Quando a dare lezioni é un popolo deriso... la stampa internazionale non ne parla. Un romeno di Focsani ha sconfitto in tribunale una delle più potenti banche romene. Aveva chiesto un prestito nel 2007 al tasso del 6%, e quando questo gli é stato aumentato al 10% ha citato in giudizio la banca. Ha vinto.
Nel 2010 un altro cittadino romeno di Iasi ha sconfitto la filiale romena di una banca svizzera, che é stata costretta a restituirgli oltre 5000 franchi svizzeri.
Quarantadue pagine vergate dall’Anpi per definire il dramma delle foibe prima «un episodio marginale della guerra», poi «la risposta (sbagliata e irrazionale) alla persecuzione fascista». Il trattato che minimizza l’orrore comunista ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milano, il logo del Consiglio di Zona 3 e - udite udite - anche i finanziamenti pubblici per la stampa delle copie
Roberto Predolin, vicepresidente dell’associazione Venezia Giulia e Dalmazia, lo considera uno schiaffo alle migliaia di morti: «La diffusione di quel volume è un’offesa alle vittime. Si vuole falsare la storia, il sindaco Giuliano Pisapia è il primo responsabile». Gli esuli, dopo aver inviato una lettera al primo cittadino per esprimere lo sdegno riguardo alle iniziative del Comune, chiedono un «momento di confronto pubblico sul tema delle Foibe». Documenti alla mano, senza piegare l’orrore all’ideologia.
Inviato il: 19/2/2012 13:41
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1515
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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A proposito di economia a spese nostre, stamane su Repubblica c'erano strani articoli di economia e uno di essi è su CDC :
La sintesi è qui "Per loro vale la falsa equivalenza tra il bilancio di uno Stato e quello di una famiglia, che non deve vivere al di sopra dei propri mezzi: un paragone che non regge, una vera assurdità dalle conseguenze tragiche secondo la Mmt.".
Il perchè il paragone non regge però non è che poi sia spiegato in maniera chiara.
Al di là degli aspetti tecnici economici, quel che colpisce dell'articolo è il ricorso ai classici del marketing: dal titolo mirabolante alle premesse che danno del superato ai classici dell'economia (che in sintesi dicono "nulla è gratis") alle conclusioni miracolose.
Non è stata un granchè di giornata come notizie oggi: tra strani articoli come questi, brutte nuove dai pronti soccorsi, annunci e mentite su canoni tv su pc et similia, storie di precari che perdono il lavoro se vanno in maternità etc etc c'è abbastanza da guastarsi la giornata se non l'intera settimana.
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Inviato il: 21/2/2012 20:36
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
Vorrei citare ancora una volta le parole di Angela Merkel, cancelliere dello Stato più importante d’Europa, sulle dimissioni del suo amico Christian Wulff, presidente della Repubblica più importante d’Europa, per un mutuo a tasso agevolato: “Rispetto la sua convinzione di essersi sempre comportato bene, ma non poteva più servire il popolo. È una forza del nostro Stato di diritto trattare tutti allo stesso modo, indipendentemente dalla posizione”.
Ora, i casi sono due: o tutta Europa s’è messa d’accordo per sputtanare l’Italia facendo dimettere ministri e papaveri per quisquilie (il tedesco Guttenberg per una tesi di dottorato parzialmente copiata da Internet, l’inglese Huhne per una multa all’autovelox caricata sulla patente della moglie, il banchiere centrale svizzero Hildebrand per un investimento della moglie in odor di insider); o dobbiamo prendere umilmente lezioni dall’Europa. Ma, siccome non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, c’è chi, fra i commentatori che ammorbano l’Italia, si inventa una terza ipotesi: tutto il mondo è paese, malcostume mezzo gaudio. Il Pompiere della Sera, con la schizofrenia che lo contraddistingue, pubblica due commenti sul caso Wulff. Uno, splendido, di Ferrarella che confronta quel che accade quando un potente è coinvolto in uno scandalo in tutto il mondo libero (dimissioni) e nel nostro mondo a parte (impunità parlamentare). E uno, pessimo, dell’ambasciatore Romano, che fa addirittura la morale ai tedeschi, invitandoli ad abbassare la cresta e a farsi “un bagno di umiltà”, anziché “dare lezioni di moralità” agli altri. È la stessa tesi di Belpietro, secondo cui i tedeschi hanno fatto “una figura di Merkel” e “ci somigliano sempre di più”. Par di sognare: un capo di Stato si dimette (ed è il secondo in due anni: l’altro se n’era andato per una gaffe, avendo spiegato la guerra in Afghanistan con “gli interessi economici della Germania”) per una vicenda che in Italia non sarebbe neppure penalmente rilevante.
E, invece di invidiare i tedeschi per i loro standard etici, li paragoniamo a noi che ci teniamo un presidente del Senato indagato per mafia (Schifani) e siamo stati governati sette volte da un amico dei mafiosi (Andreotti), una volta da un corrotto (Craxi), tre volte da un corruttore-falsificatore di bilanci-evasore fiscale-puttaniere (B.) e ospitiamo in Parlamento un centinaio fra indagati, imputati e pregiudicati. Persino nel governo Monti c’è un condannato di Tangentopoli: Milone; un docente raccomandato, Martone; un alto funzionario sotto processo alla Corte dei conti per aver comprato per 3 milioni (nostri) una patacca attribuita a Michelangelo e garantita da Bondi: Cecchi; quattro ex dirigenti di banche che hanno appena dovuto pagare all’Agenzia delle Entrate un miliardo di tasse evase: Passera, Ciaccia, Fornero e Gnudi; e un ministro che ha comprato una casa al Colosseo pagandola quanto un box auto: Patroni Griffi.
E non si dimette nessuno (a parte quello delle ferie a sbafo a sua insaputa: Malinconico). Anzi, i furbacchioni non sono riusciti neppure a pubblicare i loro redditi on line nei 90 giorni promessi. Patroni Griffi dice che non ha fatto in tempo a causa della neve: forse i suoi redditi viaggiano senza catene. La legge contro l’evasione e la corruzione (che ci costano 150-200 miliardi l’anno) continua a slittare: l’emergenza nazionale è l’articolo 18. Madama Fornero, sdegnata per gli odiosi privilegi dei pensionati da 900 euro al mese e dei lavoratori col posto fisso, ma soprattutto per le cosce di Belén Rodriguez a Sanremo, non dice una parola contro le discriminazioni alla Fiat di Pomigliano, dove per essere riassunti in fabbrica non bisogna essere iscritti alla Fiom; anzi va in pellegrinaggio nello stabilimento per elogiare Marchionne. E Bersani, noto progressista, dice: “Il modello per mia figlia non è Belén, ma la Fornero”. Povera ragazza: sarà in lacrime.
Il Fatto Quotidiano, 19 Febbraio 2012
" l’emergenza nazionale è l’articolo 18. Madama Fornero, sdegnata per gli odiosi privilegi dei pensionati da 900 euro al mese e dei lavoratori col posto fisso,": o della componente ideologia della politica del goveno
"E Bersani, noto progressista, dice: “Il modello per mia figlia non è Belén, ma la Fornero”. Povera ragazza: sarà in lacrime.": o della riconferma della tesi della rivista Cuore: quando riperderanno le elezioni se la riprenderanno con il tubo catodico.
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Inviato il: 22/2/2012 2:23
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1517
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E sempre a proposito di economia a spese nostre e di leggi che son uguali per tutti , ecco una storia che sembra uscita dalla fantasia di Collodi:
O della certezza del diritto che vacilla sempre piu'.
Belli sono pure gli esempi illiustrativi, uno per tutti: "..arrivano alle mani, parte un cazzotto che colpisce a un occhio uno dei due. È un caso classico di ingiuria aggravata.."; ora un occhio pestato non è ingiuria, è lesione grave link. D
In pratica questi la portano con il codice Rocco, son decenni che appena vanno al governo è la prima cosa a cui mettono mano (mica al conflitti di interesse, noblesse oblige ) un codice che se pur porta i segni del tempo, codice che se pur palesa i tempi in cui fu concepito, è purtuttavia una pietra miliare del diritto; se leviamo le pietre fondamentali, non ci dobbiamo poi meravigliare se l'edificio sociale in cui viviamo non è piu' stabile.
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Inviato il: 22/2/2012 3:31
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1518
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In illo tempore Audisio aprì un 3ad in merito alla storia dei neutrini iperluminali.
Da non confondere con i neutroni che sono grandi, grossi e incazzosi e vengono impiegati nella costruzione delle bombe atomiche, i neutrini sono particelle davvero molto molto piccole, così piccole da non poter essere osservate senza essere ubriachi. Sono noti per la loro sociopatia. Asociali fino alla stringa, non interagiscono con niente e nessuno, neanche per salutare, cosa che li rende facili da catturare quanto un parlamentare italiano. Per via del loro carattere elusivo, i neutrini, pur definendosi apolidi, hanno nella Svizzera il loro Paese preferito, a differenza dei fotoni che prediligono 'o paese d'o Sole. Per questo il CERN è stato costruito lì ed è proprio in questa enorme discoteca per neutrini che è stata fatta una sensazionale scoperta: essi viaggiano più veloci della luce! Almeno questo è ciò che dice l'autovelox quando escono dal CERN il sabato sera alle 4 di mattina. Amanti della puntualità, i neutrini svizzeri si precipitano sul bersaglio senza indugi, a differenza dei fotoni, la cui indole italiana li condanna a un eterno ritardo rispetto ai cugini d'oltralpe.
Che succede a vedere troppi film di fantascienza link
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Inviato il: 23/2/2012 0:19
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1519
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Da Bronx
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1. O della Padania che ha allargato i confini fino al Tevere
Citazione ... essere residenti da almeno dieci anni consecutivi in Padania (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Veneto, Trentino A.A, Friuli V.G., Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Toscana);
...
Dubbio: il prossimo step sarà il Volturno o il Danubio ? In illo tempore sul Volga ando' male.
2. O anche "nemmeno la rivista di satira Cuore avrebbe osato tanto":
Citazione ... 5) Non rilasciare dichiarazioni non in linea con gli ideali dei Movimenti che promuovono la Padania;
6) Essere dello stesso sesso registrato sul certificato di nascita.
...
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Inviato il: 23/2/2012 6:30
TWNP
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1520
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Da
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Ivan, mi hai bruciato. Però non hai colto il senso veramente ridanciano in questa cosa. La cosa risibile non è la ventilata scoperta fatta a suo tempo ma la smentita di oggi. Una cosa che cancella in un colpo solo Stan Laurel e Oliver Hardy, Charlot, Buster Keaton. La comica delle comiche. "Scusate, ci siamo sbagliati, c'era un guasto nei misuratori". Già questo basterebbe per una figura di merda intergalattica, ma lo strano è che il guasto deve aver contagiato a distanza anche l'altra equipe che era giunta successivamente allo stesso risultato. I MIRACOLI DELLA NON-LOCALITA'...
Dietrofront alquanto sospetto...
Inviato il: 23/2/2012 12:25
ivan
ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1521
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Da Bronx
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TWNP, in illo tempore il buon Ettore diceva "questi non ammetteranno mai che ...".
Tutto qui, nessuno ammetterà mai che vi era sia un errore nella derivata di funzione di funzione, sia una licenza poetica nelle condizioni al contorno di un semplice sistema di equazioni.
E la storia si ripete con la il caso dei quasar e dei redshift (che sono una propeietà intrinseca della materia costituente i quasar) , con la storia degli OGM (la natura non dà l'esclusiva al dna per il data storage - la prova sono le malattie da prioni ), dell'asbesto (che è un minerale inutile e pericoloso) e così via con innumerevoli altri esempi.
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Inviato il: 23/2/2012 22:12
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
Ovviamente silenzio dal mondo della politica, si sa, noblesse obligè.
-------------------------
Dal corriere un'articolo su un'autovettura di lusso che a loro dire da scommettere che a Ginevra sarà una delle reginette del Salone: link
Nell'articolo e nella notizia nulla di particolare, il curioso è invece nelle condizioni al contorno.
Il pop-pop d'apertura dell'articolo è la pubblicità di un ben noto suv a basso prezzo; l'immagine animata di sopra è la pubblicità di un'utilitaria economica tedesca; l'immagine a sinistra è la pubblicità di un ben noto suv d'oltremanica che sta sul mercato da diversi decenni.
In pratica, in tempo di villaggio globale e di carburanti sulla soglie dei 2 euro, le reginette del salone di Ginevra non hanno molta chances di andare aldilà di una loro fugace apparizione.
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Inviato il: 23/2/2012 22:16
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1523
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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Si dice "due indizi fanno una prova"; detto questo c'è un particolare curioso della cronaca politiche che si è ripetuto due volte in ambiti diversi ed è ' il "330".
Mi pseigo meglio:
Tempo fa : link 1 ".. abrogazione di 330 vecchie leggi ...".
Oggi: link 2 "...Una farmacia per ogni 3.300 abitanti..."
Ora perchè 330 leggi da abrogare e non 329 o 331? E perchè una ogni 3300 e non una ogni 2000 o ogni 4000 ?
Un giro con Google" sul significato del numero tre port ad esempio a questo link: link 3 che testulamente dice
Citazione: Il tre è il simbolo del ternario, la combinazione di tre elementi. Il ternario è uno dei simboli maggiori dell’esoterismo. ....
Qui link 4 poi dicono "...ll 33 è il più alto grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato della Massoneria ...".
Conclusioni: a leggere troppi siti di controinformazione magari porta a pensar male ma si rischia anche d'indovinarci e se siamo in mano a chi gioca con il 3 bè allora siamo a posto.
Fermate il mondo, voglio scendere.
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Inviato il: 29/2/2012 2:35
ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
Peccato non aver conservato la rivista che adesso si è rivelata profetica (o del paese che non cambia mai).
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Inviato il: 2/3/2012 6:59
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1527
Mi sento vacillare
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Da
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Ivan, mi fa piacere che alla fine anche tu venga attratto dall' incredibile buco nero che è l'esoterismo e dal ruolo assolutamente imperscrutabile ai più che gioca nel nostro razionalissimo mondo. Hai ragione, non c'è proprio alcun motivo per stabilire in 3.300 utenti il bacino di utenza di una farmacia. A quel punto, potevano aggiungere "virgola 3 periodico..."
P.S.: e non puoi immaginare quante volte ricorrano, negli articoli di cronaca, le 3.30 come orario di omicidi/suicidi, stragi familiari, eventi assurdi e tragici...
P.S.2: pensa che quella è anche l'ora in cui più spesso capitano attacchi d'asma, infarti, morti per apnea ecc. ecc.
Inviato il: 2/3/2012 15:33
ivan
ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1528
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
Appunto, se siamo nelle mani di gioca con il 3, allora fermate il mondo, voglio scendere.
In sintesi questa storia del 330 è un promettente filone d'indagine.
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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert
You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson
La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 2/3/2012 19:11
PadijtLee
PadijtLee
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1529
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/6/2010
Da
Messaggi: 447
Citazione:
ivan ha scritto:
In sintesi questa storia del 330 è un promettente filone d'indagine.
Non ci ho provato, ma se ad esempio si fa una ricerca con il 450 o il 578 o il 345 succede la stessa cosa?
Inviato il: 2/3/2012 22:56
vuotorosso
vuotorosso
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1530
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 7/5/2011
Da
Messaggi: 2464
Citazione:
PadijtLee ha scritto: Citazione:
ivan ha scritto:
In sintesi questa storia del 330 è un promettente filone d'indagine.
Non ci ho provato, ma se ad esempio si fa una ricerca con il 450 o il 578 o il 345 succede la stessa cosa?
Io ho provato col 329 e il 331 come precedenti e successivi e il 154 per spararne uno proprio a caso e si, succede la stessa cosa. Tagli di treni 154 mila euro di qua, 154 feriti, 154 uova, quello che vuoi, per ogni numero. O ho beccato una sequenza fortunata ( e domani gioco al superenalotto per ovvia associazione di idee) oppure in internet c'è tanta di quella roba e notizie che tutti i numeri ragionevolmente bassi danno sempre risultati multipli.
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