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  L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere

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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1981
Sono certo di non sapere
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Citazione:
ivan ha scritto:
Allora, dove sarebbe la propaganda ?


Nessun problema, te lo rispiego. Intanto riportiamo l'intero articolo:

Corriere della Sera > Politica > L’urlo accorato di Flavia Vento : «Beppe Grillo, perché mi hai bannato?»

POLITICA (SEMISERIA)

L'urlo accorato di Flavia Vento :
«Beppe Grillo, perché mi hai bannato?»

La showgirl è stata bloccata dal comico su Twitter:
«Perche? Ti faccio perdere voti? Sono una drogata?»



Vento versus Grillo

Si era tanto spesa per lui, quanti tweet lanciati nell'etere per difendere il movimento, contro tutto, contro tutti. Ma, lui, non ha gradito e l'ha «bannata», come dicono i giovani d'oggi. Ovvero omicidio virtuale, tu non sei più mia amica ( o meglio seguace).

VIA - Sì, Beppe Grillo ha bloccato su Twitter Flavia Vento: tanto tempo fa una showgirl, oggi non si sa bene cosa, di sicuro però ancora celebrity, con foltissimo seguito sul social (22.000 followers). Bandita, basta, non potrà più vedere i suoi tweet: forse il comico non ha gradito il suo endorsement secondario a Renzi (« se non votassi Grillo, voterei il sindaco» aveva detto Flavia); forse era una sostenitrice un po'ingombrante. Chi lo sa.

L'HA PRESA MALE - Quel che si sa è che la Vento l'ha presa male, parecchio male: «Io, tutta carina, tifo per Grillo, lo difendo perchè mi piace quello che fa per la gente e poi mi ritrovo che mi ha bloccata, manco fossi topo?». Al netto del misterioso riferimento roditorico (ma è spesso arcana la weltanschauung di Flavia), si alza alto il lamento della fu soubrette.

«SONO FORSE UNA DROGATA?» -Perché, perché urla in rete: «Perché mai faccio perdere voti? Sono una drogata? No. Mignotta? Neanche». «Nooo», gridano in coro i followers, che si affrettano a recarle solidarietà, a dirle che loro voterebbero per lei e nessun altro/a. Lei che già provò le vie impervie della politica politicheggiata, candidandosi per il nuovo Pli alle regionali del 2005 (27 voti). E flirtando poi con la Margherita in un memorabile incontro filmato ( «Il muro di Berlino? È caduto nel 1968»).

FONDERO' IL MIO PARTITO - Ma le delusioni antiche e recenti vengono presto dimenticate e Flavia, già rassicurata da tanto, rinnovato, affetto, si lancia e promette: «Fonderò il mio partito, lo giuro. Consigli su come chiamarlo?». Intanto, in attesa del battesimo, chiarisce il programma. Beh «chiarisce». Quasi, diciamo:«La rivoluzione deve avvenire per le zucchette»

Matteo Cruccu

-----

Analisi:

La propaganda lavora sempre (SEMPRE) su un deficit informativo e su un maggior carico emotivo. Quindi dobbiamo cercare di capire qual'è il bilancio tra informazione ed emozione che trasmette questo articolo, per capire dove si voleva andare a parare quando lo si è scritto.
Partiamo dagli elementi più visibili (titolo, foto, grassetti, ecc) e poi andiamo via via ad analizzare il testo (sia nella forma che nei contenuti)

1) Foto platealmente sbilanciata:

Con tutte le foto che si possono trovare in internet, si è scelto di creare una composizione con Flavia Vento che guarda di sottecchi a destra, con sospetto, e a destra si trova un Beppe Grillo francamente impresentabile, con ghigno doppio (sia in primo piano, che nello sfondo) e con mano alla gola come se volesse strozzare. Ovviamente non occorre essere degli esperti per capire che l'occhio e la mente registrano tutto questo a livello inconscio, e che l'elemento più visibile dell'articolo è già stato incamerato e forma la base su cui si costruisce il giudizio in seguito. E se uno non si ferma a leggere l'articolo... intanto ha incamerato questo.

2) Titolo:
L'urlo accorato di Flavia Vento : «Beppe Grillo, perché mi hai bannato?»
La showgirl è stata bloccata dal comico su Twitter: «Perche? Ti faccio perdere voti? Sono una drogata?»

Iniziamo con l'emozione e azzeriamo l'informazione. L'accusa è di essere stata bannata da un social network (nientemeno!) e la risposta è ovviamente spropositata. Il vittimismo vende sempre, come ci insegnano i debunker.

3) Sezione:
Corriere della Sera > Politica > L’urlo accorato di Flavia Vento : «Beppe Grillo, perché mi hai bannato?»
POLITICA (SEMISERIA)

In cima campeggia la sezione "politica", che è stata ritoccata per l'occasione in "politica (semiseria)". Anche qui si è scelta l'arma dello scherno, cioè se si parla di Beppe Grillo è solo per rimarcare che è un buffone, o per dirla altrimenti un dilettante della politica (come se fosse una cosa negativa). Ovviamente sfido a trovare un paio di casi in cui il Corriere s'è speso positivamente per Grillo, a rigor di logica dovrebbero esserci di sicuro.

4) Il tema dell'articolo:
Tutto ruota sull'eliminazione di Flavia Vento da twitter da parte di Grillo. Vediamo allora dove sta l'analisi de Il Corriere sulle motivazioni, cioè dove sta l'apporto informativo del giornale:
forse il comico non ha gradito il suo endorsement secondario a Renzi (« se non votassi Grillo, voterei il sindaco» aveva detto Flavia); forse era una sostenitrice un po'ingombrante. Chi lo sa.
Eh, chi lo sa? Ma in assenza di certezze, intanto implichiamo la malafede, cioè diamo un paio di idee malsane per cui Grillo avrebbe potuto aver rimosso la Vento. Opzioni bilanciate, o a favore di Grillo, non ce ne sono (ad es che la Vento sia già stata in politica e quindi non può candidarsi nel M5S non è balenato nella mente di Matteo Cruccu, altrimenti l'avrebbe scritto di sicuro)

5) Omicidio virtuale:
Pure in un articolo così leggero, si trova il modo di associare la figura di Beppe Grillo ad un termine veramente negativo: "omicidio virtuale"
Io ti tolgo da twitter e sono omicida virtuale. Andiamo bene.

6) Conclusioni:
Partendo da un fatto completamente trascurabile, come la rimozione di un follower da twitter si è riusciti a costruire l'ennesimo attacco, lo scherno, le insinuazioni di malafede, l'associazione con l'omicidio virtuale. Di più, onestamente, era difficile fare, partendo da "Grillo toglie Vento dai follower twitter".
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Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Inviato il: 2/1/2013 10:02
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1982
Sono certo di non sapere
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Da Brignano G.D'Adda
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@Invisibile:
Lascialo perdere.
E' almeno 3 settimane chi gli ho fatto una domanda.
Mi ha totalmente ignorato.

Auguroni se vuoi continuare..
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Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

Il rispetto nasce dal rispetto
Inviato il: 2/1/2013 10:15
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  •  ohmygod
      ohmygod
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1983
Sono certo di non sapere
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L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere.

Non so se ridere di colui che non è in grado di capire se stesso o se piangere per lo stesso motivo.
Ogni riferimento a fatti o persone è puramente causale.
Inviato il: 2/1/2013 15:47
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  •  gronda85
      gronda85
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1984
Dubito ormai di tutto
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invisibile ha scritto:
?
?
?


ma quante domande fai, invisibile?
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non puoi vincere
non puoi pareggiare
non puoi nemmeno ritirarti
Inviato il: 3/1/2013 0:04
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  •  invisibile
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1985
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Da Sabina
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Ma che dici a me?
Guarda che stai sbagliando persona sai?
Ma ti pare che io...?
Ma quando mai?
Che ora é?



Ho approfittato del tuo assist per sfogarmi.

Se guardi l'ultimo post per ivan vedrai che mi sto sforzando.
Sono riuscito a fare una sola domanda!
Che poi e sempre la stessa da un po...


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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 3/1/2013 8:54
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  •  Spiderman
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 9/1/2013 8:59
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
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AL VIMINALE DEPOSITATO ANCHE SIMBOLO 'IO NON VOTO'

Tra i simboli presentati figura anche una lista 'Io non voto'. Il contrassegno è stato depositata da Carlo Gustavo Giuliana, palermitano ma residente da trent'anni a Belluno. «Sembra un ossimoro ma non lo è - spiega Giuliana -. 'Io non voto' è il primo partito d'Italia se si considera che l'area dell'astensionismo rappresenta oltre il 40% degli elettori. Perché non dare visibilità a chi non vota?».



Mi sembra giusto dare visibilità anche a chi non vota.

Azz, mi tocca andare a votare!
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
Inviato il: 12/1/2013 14:15
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  •  Merio
      Merio
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1988
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Un striscia di fumetti piuttosto divertente...

Gesù back in action...

Non l'ho letta tutta e l'idea sui soldi del tutto elettronici non mi convince molto... le canne divine sono da ricordare...
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La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
Inviato il: 12/1/2013 16:29
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  •  gronda85
      gronda85
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1989
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la seconda venuta di gesù cristo...
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non puoi vincere
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Inviato il: 12/1/2013 17:21
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  •  invisibile
      invisibile
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1990
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

Pyter ha scritto:
AL VIMINALE DEPOSITATO ANCHE SIMBOLO 'IO NON VOTO'

Tra i simboli presentati figura anche una lista 'Io non voto'. Il contrassegno è stato depositata da Carlo Gustavo Giuliana, palermitano ma residente da trent'anni a Belluno. «Sembra un ossimoro ma non lo è - spiega Giuliana -. 'Io non voto' è il primo partito d'Italia se si considera che l'area dell'astensionismo rappresenta oltre il 40% degli elettori. Perché non dare visibilità a chi non vota?».



Mi sembra giusto dare visibilità anche a chi non vota.

Azz, mi tocca andare a votare!


Non puoi.
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Chuang Tzu
Inviato il: 13/1/2013 7:22
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  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1991
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In quest' epoca tutto fa spettacolo, pure le equazioni.

Sul sito "businessinsider" fanno una veloce carrellata sulle 17 equazioni piu' importanti della nostra storia: link The 17 Equations That Changed The Course Of Humanity


Si va dal ben noto teorema di pitagora alle equazioni che fanno girare google et similia.

Ovviamente non poteva mancare la ben nota e=mc^2.

Ma tra le equazioni che hanno cambiato il mondo mancano quelle che il mondo lo hanno cambiato per davvero, quelle che sono state la chiave di svolta della storia, sono quelle su cui si basa tutto , ma proprio tutto il parco tecnologico odierno.

Equazioni semplici, alla portata di qualuqnue farmacista di provincia, di qualuqnue agronomo.

Equazioni fondamentali per tutto, dai piani di fertlizzazione alla sintesi dell'aspirina passando per i motori a combustione interna.

Ma che non hanno la cittadinanza onoraria nella città Einsteiana .

E che pertanto rimangono lì nell'anonimato, non vanno mai sotto la luce dei riflettori della divulgazione.
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You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 23/1/2013 22:23
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  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1992
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 24/1/2013 5:57
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  •  ivan
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1993
Sono certo di non sapere
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Citazione:

L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere.

Non so se ridere di colui che non è in grado di capire se stesso o se piangere per lo stesso motivo.
Ogni riferimento a fatti o persone è puramente causale.


Una vecchia regola di questo sito era: "si discutono le idee, non le persone".

Saluti.
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Inviato il: 24/1/2013 6:12
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  •  Spiderman
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1994
Dubito ormai di tutto
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Ha pagato il ticket ad una donna povera: infermiere rischia il licenziamento



Rischia il licenziamento per aver pagato il ticket sanitario ad una donna che non poteva permetterselo. Marzo Lenzoni, infermiere alla Asl di Massa Carrara, è finito nel mirino della direzione sanitaria per un non meglio precisato danno d'immagine che sarebbe stato arrecato all'azienda. Eppure i danni che l'azienda ha subito ultimamente non sembrano essere proprio di questo tipo: nel 2012 è emersa una voragine di bilancio che ha portato ad arresti e denunce. Così invece di premiare un infermiere che in un contesto così complicato si distingue per generosità, si fa l'esatto contrario.

Qualche giorno fa si presenta al Cup di Montignoso una donna con la figlia febbricitante. Non ha i soldi per pagare i 40 euro che occorrono per il ticket. In mancanza dell'esenzione, le viene spiegato, la prestazione non può essere erogata. Bisogna pagare subito, malgrado in precedenza ci fosse stato un certo grado di tolleranza e si accettassero pagamenti entro tre giorni. A questo punto interviene Lenzoni che oltre ad essere un infermiere, è anche il delegato della Funzione Pubblica della Cgil locale. Si incarica lui di effettuare il prelievo e di pagare la somma dovuta. Poi denuncia attraverso alcune dichiarazioni alla stampa l'incostituzionalità di quanto era avvenuto.

E scatta la reazione dell'Azienda Sanitaria che in una nota spiega: "La posizione assunta dall'infermiere nei giorni scorsi discredita in modo subdolo e strumentale l'immagine dell'Azienda, già fortemente lesa dai gravi fatti degli scorsi anni. Per l'uso strumentale dell'accaduto e la grave lesione che ne è conseguita all'immagine dell'Azienda e del Servizio sanitario pubblico, oltre che per le offese personali al Direttore Generale, questa Direzione avvierà i procedimenti disciplinari necessari nei confronti dell'infermiere". A questo punto, con il tam tam sul web, parte un' incredibile solidarietà da tutta Italia e da tutti i fronti culturali e politici. Non si accetta che un infermiere così generoso ed altruista possa essere licenziato. Affaritaliani.it ha raccolto il suo stato d'animo.

Come si sente dopo essere stato trattato in questo modo dall'Azienda? Quali sono state le dichiarazioni che non sono state gradite da parte della direzione?
"Mi sento bene con me stesso e questo è quello che conta di più per me, oggi ho molti più amici di ieri, oggi mi sento circondato da gente che la pensa come me, insomma di meglio non so. Non sono i commenti che bruciano all'Azienda, non ho detto niente di più e niente di meno di quello che viene detto quotidianamente sui giornali da sindacati, partiti, associazioni, cittadini, ammalati e familiari Quello che l'Azienda non sopporta è l'esempio che ho dato nella pratica e non quello che ho detto. La mia è stata una ribellione a questo schifo, una ribellione-denuncia molto forte fatta sul campo, la mia è una piccola crepa nella diga che contiene il mostruoso malcontento che preme. In particolare non è la mia piccola crepa a preoccupare l'Azienda, il pericolo per la casta dorata sono i miliardi di metri cubi di acqua che premono dietro quella crepetta. Il mio esempio se seguito potrebbe far franare la diga e liberare l'irruenza dello sdegno popolare e della lotta per un cambiamento radicale del sistema della casta (banchieri, industriali, mafiosi, Stato Vaticano, politicanti di carriera, speculatori finanziari ecc). Tante piccole crepe come queste generano una reazione a catena irreversibile". [...]

Continua
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Inviato il: 24/1/2013 13:08
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  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1995
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E' un brutto periodo questo, di situazioni simili se ne leggono sempre piu' nelle cronache.

Quel che colpisce è il silenzio della politica su queste vicende.

Un caso di cronaca recente: link Fu «accusato» da XXXX Impiegato suicida un anno dopo .... I colleghi: «È morto dopo un atto di sciacallaggio ...
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Inviato il: 24/1/2013 20:50
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1996
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 24/1/2013 21:42
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  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1997
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Altri aspetti della crisi : link Il grande complotto di XXXXXX .....
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Inviato il: 27/1/2013 17:51
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  •  NiHiLaNtH
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1998
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evitate di fare pubblicità a quel sito di dementi
Inviato il: 27/1/2013 19:15
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#1999
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Citazione:

ivan ha scritto:
Altri aspetti della crisi : link Il grande complotto di XXXXXX .....


Come da manuale: zero informazione (infatti non hanno spiegato nulla della Trilaterale, nulla del Bilderberg, hanno omesso l'affiliazione all'Aspen Institute, hanno omesso del suo ruolo in Goldman Sachs) e molta emozione, sotto forma del più classico dei classici: la derisione.

Grazie di esserci, soldato D'Amato.
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Inviato il: 27/1/2013 19:53
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
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Si ma.. Sertes, Hai letto i commenti ????
Sbufalato tutto !!!!!!!
Da non credere.
Sarebbe da mettere nel 3D "l'angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere !"
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#2001
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Rimosso
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  •  ivan
      ivan
Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#2002
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link CDC

Citazione:

PALI DELLA LUCE ELETTORALI
DI CARLO BERTANI

Occhio d'uomo non "udì",
orecchio d'uomo non "vide",
mano d'uomo non "gustò"
né lingua "concepì"
né cuore "narrò" mai un sogno come il mio.
Dirò a Piero Zeppa di scrivere una ballata su questo sogno: ed essa s'intitolerà: "Il sogno di Rocchella"…"

William Shakespeare - Sogno d'una notte di mezza estate (1595 circa) –
Atto IV, Scena Prima.

Gentile sig.ra Puglisi,

abbiamo letto tutto di un fiato il suo documento programmatico (1) intitolato “L’Italia giusta” sulla scuola: d’altro canto, lei è la responsabile per la scuola del PD, ci mancherebbe se dovessimo credere che si sia lasciata andare ad un sogno di quelli che si fanno prima all’alba, e subito dopo si sia seduta al computer per scrivere.

Il documento è bellissimo – non lo scrivo per piaggeria – nel senso che c’è tutto quello che ci si potrebbe ragionevolmente aspettare e si desidera riscrivere: tutto, dai “tagli” della Gelmini a quelli di Bondi.

Non mancano le idee pregevoli come il ritorno all’organico funzionale – unica via d’uscita dal marasma attuale e naturale complemento dell’autonomia scolastica – e, finalmente, la soluzione alla vetustà della classe docente, che ha l’età media più alta del mondo: li mandiamo in pensione, così facciamo spazio ai giovani.

Ehm…ci scusi dott.sa Puglisi…anzi, presto On. Puglisi…ha chiesto per caso un parere alla Fornero? Non la conosce? Si rechi in quel di San Carlo Canavese: lo so, di questi tempi lassù fa un freddo cane, ma la ministra – siamo sicuri – le preparerà un bel risotto, magari con i funghi porcini raccolti da lei stessa e ripescati dal freezer.

Sia tenera con lei: vive in stato confusionale da tempo, è stressata e depressa. Pensi che si è dichiarata “impreparata” per fare il ministro, che la sua riforma è stata solo una “scommessa” ed ad un malato di SLA è andata a dire che “anche la vita di un ministro è dura”. Meno male che il malato di SLA non soffriva di comportamento schizoide e non aveva sotto mano una mazza da baseball: gentilmente non le ha risposto. Non sappiamo cos’abbia pensato.

Inoltre, prima di inviare Urbi et Orbi un documento ufficiale del PD, parli con il suo segretario: lo ha fatto? No…solo perché fu proprio lui a parlare di pensioni (2) in questi termini “la nostra proposta è un meccanismo flessibile e volontario che vada dai 62 ai 70”.

Era il 28 Ottobre del 2011: tolta la “volontarietà” e ridotta la “forbice” a 67 anni (per ora) è la riforma Fornero spiaccicata, esattamente uguale. Sulla “volontarietà” si può dire quel che si vuole – sono parole in libertà – perché se sono “libero” di prendere, a 62 anni, 500 euro il mese…beh, sai che scelta…

E poi, non avete votato voi quella riforma e la CGIL proclamò un’ora – 1 sola ora! – di sciopero?

Vedremo, quel documento è pubblicato e salvato sul mio PC: nei prossimi mesi, le chiederò conto punto per punto.

Lo sa che formare un diplomato costa, all’erario, circa 100.000 euro? Eh sì, dall’asilo nido alla maturità sono proprio di quest’ordine i costi. E poi c’è l’Università.

Quanti giovani italiani lavorano all’estero? Ne conto uno solo nella mia famiglia: conosco casi e casi, figli d’amici e conoscenti. Ora, ribaltiamo il nostro punto di vista e rechiamoci…diciamo…a Copenhagen, e voltiamo lo sguardo a Sud. Lei cosa vede? La pianura tedesca e, in lontananza, la Foresta Nera? Complimenti per la vista!

I vantaggi che hanno le economie del Nord non sono soltanto sull’euro: oltre ai loro lavoratori qualificati, possono scegliere fra il meglio di Italia, Grecia, ex Jugoslavia, Romania, Bulgaria, Spagna, Irlanda, Portogallo…

Chi resiste ad un contratto a tempo indeterminato a 3.000 euro il mese (cifre reali, udite con le mie orecchie), per restare in Italia con un lavoro a tempo determinato a 800 euro il mese?

In questo modo le economie “forti” incamerano brevetti su brevetti, che renderanno loro fior di soldoni.

Anche noi, un tempo, creavamo brevetti ed il nostro lavoro era ben pagato: non parliamo poi delle mille commesse che l’Italia aveva all’estero, dalla Russia alla Libia, e dei mille manufatti che portano i segni del genio italiano. Poi, invece…sentito parlare del Britannia?

Oggi abbiamo una classe imprenditoriale di farabutti legati allo Stato per ricevere prebende, finanziamenti, contributi: nessuno che provi ad innovare, a recarsi all’estero come un tempo, a “scatenare” il genio italiano che c’è in migliaia di giovani.

Dulcis in fundo, spendiamo fior di quattrini per formare giovani che andranno ad arricchire Germania, Olanda e via discorrendo.

Il punto non è allora la scuola – è vero che tutto parte da lì, in questo ha ragione – ma l’insipienza e la nullità dell’attuale classe dirigente – politica ed imprenditoriale – legate insieme da relazioni impresentabili – bastano le inchieste della magistratura, i fondi europei dilapidati e non usati, le mille corruzioni? – essi sono come due amanti chiusi in un sacco, che stanno trascinando a fondo il Paese.

Passiamo la sua bella trattazione come il libro dei sogni, non vogliamo credere che sia solo un affaire elettorale commissionatole dall’alto, per acchiappare qualche voto in più fra gli indecisi ed i dispersi.

Un tempo, quando ero ragazzo, c’erano ampie zone non allacciate alla rete elettrica: ci s’aggiustava con l’acetilene, il petrolio, qualche dinamo artigianale sui torrenti. Sa cosa succedeva sotto elezioni?

Era tutto un formicolare di camion dell’ENEL su per le stradine di montagna e dell’Appennino…solerti geometri che traguardavano misure con i loro strumenti, leggevano carte, osservavano, prendevano nota…

E la gente osservava.

Cosa succedeva dopo le elezioni? Senza far offesa alla sua intelligenza – che avrà già immaginato tutto – tornavano a dormire nelle rimesse. Oggi si potrebbe fare con i lavori per la banda larga.

Qui torniamo al “paragone” – come scriveva Jacopone da Todi quasi mill’anni or sono – e cerchiamo la “leva” da azionare che tutto sistema: chi la cerca nella moneta, chi nella rivoluzione, chi nell’energia…già…

Ciascuno osserva il proprio orticello, nessuno parla col vicino: tutti abbiamo le nostre radicate opinioni e non le cambiamo nemmeno sotto tortura (a parole).

Lei ha fatto il suo bel compitino – magari in buona fede, non la si nega a nessuno anzitempo – ma a cosa servirà? Ah, già, fino alle prossime elezioni…

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2013/01/pali-della-luce-elettorali.html
29.01.2013

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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#2003
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Due facce della stessa medaglia che è la politica (o come direbbe Betani del " formicolare di camion dell’ENEL" prima delle elezioni) :

link 'Manovra da 80 miliardi poi quoziente familiare'


link LE VIE DELLA FELICITA’ - Allora come si può pervenire alla felicità?

Ora 80 miliardi di tagli è ovvio cosa significhi ed è ovvio chi ne risentirà. Già adesso c'è in giro una povertà, appunto, da capogiro, cosa succederà dopo 80 miliardi di tagli ? C'è da tremare solo a pensarci.

In sintesi non ci sono grandi margini di manovra visto le dimensioni del debito che il paese ha; quindi per adesso e per l'immediato futuro parlare di pensioni a 60 anni e così via lascia il tempo che trova.

Mai una volta che i politici spiegassero come faranno a quadrare il cerchio del garantire i servizi e nel contempo di abolire le quote condominiali.

I politici che spiegano chairamente le loro intenzioni ... pia ilusione, il sito http://nonleggerlo.blogspot.it/ è inguardabile per quel che emerge di peggio dal mondo della politica; se prima faceva ridere, ora fa accaponare la pelle.

Nonciclopedia riassume Il bell'esempio che mediamente ci danno i politici link .
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Inviato il: 31/1/2013 6:08
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#2004
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Citazione:

Lo sa che formare un diplomato costa, all’erario, circa 100.000 euro? Eh sì, dall’asilo nido alla maturità sono proprio di quest’ordine i costi. E poi c’è l’Università.

Quanti giovani italiani lavorano all’estero? Ne conto uno solo nella mia famiglia: conosco casi e casi, figli d’amici e conoscenti. Ora, ribaltiamo il nostro punto di vista e rechiamoci…diciamo…a Copenhagen, e voltiamo lo sguardo a Sud. Lei cosa vede? La pianura tedesca e, in lontananza, la Foresta Nera? Complimenti per la vista!

I vantaggi che hanno le economie del Nord non sono soltanto sull’euro: oltre ai loro lavoratori qualificati, possono scegliere fra il meglio di Italia, Grecia, ex Jugoslavia, Romania, Bulgaria, Spagna, Irlanda, Portogallo…


Le economie del nord quanto prima avranno unavoce in meno nel menu di scelta:

link Fuga dall'Università: meno 50mila iscritti
In 10 anni in Italia è come se fosse scomparso un intero grande ateneo, tipo la Statale di Milano. E' l'allarme lanciato dal "Consiglio Universitario Nazionale". Un allarme che si estende anche ai fondi per le strutture
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Inviato il: 31/1/2013 14:52
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#2005
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In un forum in home un utente giustamente dice
Citazione:

a) aumento generale del populismo delle tesi. Le tesi "Figa e Champagne per Tutti" attraggono, SEMPRE e INEVITABILMENTE, più gente al voto di tesi come "rimodulazione del prelievo fiscale per mettere in opera una politica infrastrutturale volta allo sviluppo indistriale".


Tant'è vero che leggiamo
Citazione:

reddito di cittadinanza“: “Da qui vogliamo ripartire per i cittadini italiani: un reddito minimo garantito per tutti. 900, 1000 euro al mese.


Da qui link

Citazione:

Grillo e Pdl insieme contro Equitalia
Casini: l'ha creata Berlusconi
Il leader del Movimento 5 stelle: va chiusa. Alfano: riformare profondamente i poteri di Equitalia


Da qui link

Citazione:

Da premier toglierò l'Imu e abbasserò le tasse"
Il Cav a Domenica Live: "La patrimoniale sulla prima casa è inaccettabile


Da qui link
Citazione:

Bersani: eliminare l'Imu per chi paga 500 euro


Da
qui link

Sempre lo stesso film.
Il bello è che c'è ancora chi lo va a vedere anche i remake ormai son tantissimi.
Cronistoria:
qui link

La verità è un'altra

Citazione:

Le tasse? Hanno evitato il fallimento ...«Rispetto ad altri periodi in cui il peso delle tasse è stato molto alto, questo volta se non altro sono servite e non sono finite in un impalpabile calderone e l'Italia si è salvata dal fallimento. Negli ultimi giorni - ha proseguito Monti - sulle tasse molti hanno detto molte cose e noi stessi abbiamo detto tutto quello che dovevamo dire. Abbiamo messo le tasse che ci ha lasciato il mio predecessore da mettere e quelle che servivano per evitare il fallimento e onorare gli impegni dell'Italia».



link qui


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A proposito, c'è un film nuovo, roba forte:

qui link

Che gli dei ci assistano ...
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Inviato il: 3/2/2013 0:18
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#2006
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L'università che ci meritiamo

ALESSANDRO DAL LAGO
03.02.2013

Il documento sullo stato dell'università italiana elaborato dal Cun e ampiamente commentato in questi giorni dalla stampa è più di un rapporto. È la certificazione di un'agonia. I dati sono noti ma vale la pena riassumerli in poche righe: diminuzione degli immatricolati del 17% negli ultimi dieci anni, riduzione del corpo docente del 22% dal 2006 a oggi, taglio inarrestabile del finanziamento ordinario, delle borse di studio e dei fondi della ricerca. Grazie a questo dimagrimento forzato, i dati sulle prestazioni del sistema non possono che essere peggiorati.
Basti dire che nella classifica del numero dei laureati l'Italia è al 34mo posto su 36 paesi Ocse.
Oddio, in questo panorama di deflazione (anzi, di depressione) culturale e scientifica c'è una vistosa eccezione: l'Anvur, la famigerata Agenzia di valutazione dell'università (ampiamente sbeffeggiata in Italia e all'estero per le sue procedure insensate, gli errori marchiani e l'avversione di cui gode nel mondo accademico), ma che ci costa più di 300 milioni di euro in tre anni. Uno spreco di denaro privo di senso: se mai l'abilitazione nazionale avrà una conclusione (ciò di cui tutti dubitano), il 90% degli abilitati non potrà essere reclutato dagli atenei per la mancanza di fondi, e quindi tutto sarà stato inutile. Una vera beffa per chi sinceramente credeva, facendo domanda, di essere riconosciuto per il suo merito di ricercatore, invece che per l' appartenenza a qualche cordata o tribù accademica.
Tuttavia, la vicenda Anvur, se inserita sullo sfondo dell'agonia dell'università, ci dice molto sulla lungimiranza del sistema politico italiano, di centrodestra e centrosinistra, in tema d'innovazione scientifica e ricadute della ricerca sul benessere comune. I ministri, consulenti e opinionisti che hanno gonfiato la necessità di una valutazione oggettiva, quantitativa e neutrale dell'università, all'insegna dello slogan «basta con i fannulloni!», sono gli stessi che si auguravano fino all'altro ieri la diminuzione di studenti e professori, l'aumento delle tasse, lo sgonfiamento di un sistema troppo cresciuto e così via. Penso a Perotti, Giavazzi, Gelmini e tutti gli altri. Un coro di profeti di sventura, le cui previsioni alla fine si sono avverate: oggi l'università italiana, saccheggiata in nome del merito, della serietà, del rigore ecc. produce meno laureati, dottori di ricerca, docenti di qualsiasi altro paese sviluppato - ed è un vero miracolo che continui a sfornare un numero di brevetti e pubblicazioni scientifiche che la collocano al settimo posto nel mondo.
Ma, appunto, tutto questo ha un significato che trascende le vicende dell'università. Per sintetizzare in poche parole il problema: il ceto politico italiano non ha mai ritenuto che valesse la pena investire nella ricerca e quindi nell'università pubblica.
Qui appare un paradosso clamoroso: i governi del nostro paese sono sempre stati colonizzati da professori universitari. Tra i primi che mi vengono in mente, Amato, Prodi, Urbani, Berlinguer, Diliberto, Brunetta ecc. per non parlare del governo in carica che annovera tre rettori e professori di ogni genere e statura. Ebbene, come spiegare l'evidente e costante disinteresse di questi accademici per l'istituzione da cui provengono? Una risposta malevola potrebbe essere che tutti costoro hanno usato l'università per fare carriera politica. Ma forse quella più realistica è che tutti o quasi hanno voluto un'università adeguata a un paese ai margini delle economie più ricche.
Qui sta probabilmente il nodo della questione università. Un sistema politico di ampie vedute sa che un'università ben finanziata, capace di lavorare non solo per le aziende ma anche per lo sviluppo culturale dei suoi abitanti in campi non immediatamente remunerativi, non è solo un lusso. È un investimento sul futuro. Permette alle giovani generazioni sia di competere in campo scientifico e linguistico, sia di aprirsi la mente, di godere di capacità critica e di indipendenza di pensiero. Di giudicare le scelte politiche ed economiche di chi li governa, di arricchire le proprie esperienze non solo in tema di listini di borsa e nuovi software, ma magari di arte, letteratura e altri mondi. Se tutto questo sembrasse un'utopia andate a dare un'occhiata ai corsi di laurea in Germania o negli Usa. Certo, anche lì si taglia e si riduce, ovviamente, ma nessuno si sognerebbe di dire, come il mitico Oscar Giannino, che la diminuzione degli immatricolati è una buona cosa. O che è meglio rinunciare ai corsi di antropologia o letteratura per quelli di economia aziendale, come se questa fosse un'alternativa razionale.
Un'università fatta di Bocconi e politecnici in sedicesimo - a vantaggio dei privati, ma a spese dei contribuenti - è stato l'obiettivo costante dei governi di centrosinistra e centrodestra negli ultimi 25 anni. Un'università di questo tipo è perfetta per un'economia di servizi, di piccole aziende, di una Fiat che chiacchiera in Italia e investe in America, di speculazioni finanziarie e banche allo sbando. Questo è oggi il nostro paese e questa è la sua università.

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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
#2007
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Da Sabina
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Citazione:

ivan ha scritto:
A proposito, c'è un film nuovo, roba forte:

qui link

Che gli dei ci assistano ...

Informarsi un po meglio prima no?
Prima di spargere in giro la spazzatura dei giornali.

Dal blog di Grillo :
Citazione:
Leggete questa spazzatura da Repubblica: "Dal palco allestito a piazza Maggiore a Bologna, tappa del suo tour elettorale, Beppe Grillo senza ombrello sotto la pioggia scrosciante lancia la sua 'proposta shock': "Al Qaeda bombardi Roma". Fornisce le coordinate Gps, allude a una "ridente cittadina, un po' più a Sud di Bologna" e invita Al Qaeda, in caso di rappresaglie per l'escalation militare in Mali, a indirizzare lì i propri missili.". Ma vi rendete conto di quello che scrivono? Aizzano le persone. Questo è il vero fascismo. Viene completamente rovesciato il senso della mia battuta. Ho espresso pubblicamente la mia contrarietà e estraneità a un qualsiasi coinvolgimento dell'Italia nella guerra in Mali, così come prevede l'art. 11 della nostra Costituzione. Io non ho niente contro il Mali, nulla contro i tuareg che vengono massacrati dalle forze golpiste sostenute dai francesi. Le coordinate gps erano un suggerimento ai francesi, a cui noi dovremmo fornire le basi logistiche. Solo dei giornalisti di regime potevano stravolgere il senso delle mie parole,

Grillo fa una battuta dicendo che vuole dare le coordinate del parlamento per i missili ai francesi e tutti i giornali riportano che invece dei francesi si rivolgeva ad a qaida...
Disinformatori, bugiardi e in malafede.
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
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E dove sarebbe lo scandalo non ho capito scusate ?
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Re: L' angolo delle cose che non si sa se ridere o piangere
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Ivan, non e' scandalo... E' PROPAGANDA !!!!!!!!
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Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

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