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  Produrre Inflazione per Pagare la Guerra

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Produrre Inflazione per Pagare la Guerra
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/8/2007
Da perugia
Messaggi: 1802
Offline
Il Blocco Occidentale delle banche centrali e dei gruppi di investimento finanziari è strettamente legato alle dinamiche inflazionistiche, avendo il fine di sostenere l'imperialismo dei loro sistemi militari. Le componenti Europea e Pacifica del Blocco collaborano nell'offrire il sostegno economico. In cambio, gli Stati Uniti sono i gendarmi del Blocco globale.

Il Tesoro americano, la Federal Reserve e le multinazionali finanziarie lavorano insieme nel gonfiare la disponibilità di denaro nella zona dollaro, svalutandolo. I partner fanno delle mosse a compensazione, intervenendo nel mercato finanziario dei G7. Lo scopo è quello di conservare un equilibrio nel commercio reciproco e nella finanza, per questo cercano di tenere le rispettive divise in una qualche relazione reciprocamente sostenibile, in modo che ne derivi un sostegno al bilancio USA ed al suo debito.

Al calare del dollaro si assiste ad una salita del prezzo del greggio, così i produttori mantengono i loro margini operativi e di mercato. Un confronto fra l'andamento del cambio dollaro/euro con il prezzo del greggio dal 2006 al 2008 mostra una correlazione fra i due sorprendentemente uniforme. Il dollaro, contro l'euro, è sceso da 1,21 ca. del gennaio 2006 a circa 1,45 nel gennaio 2008. Il prezzo del greggio mostra una tendenza simile, salendo da circa 60$ barile a ca. 100$ barile. In media, per ogni centesimo perso dal dollaro contro l'euro, il prezzo del greggio è salito poco meno di 2$.

Se uno guarda al prezzo del greggio ed ai valori del cambio dollaro contro euro dal 2007 all'aprile 2008, si vede che la tendenza è ancora più uniforme e che continua in modo ancora più preciso. Dall'aprile 2007 a quasi lo stesso periodo di un anno dopo, il dollaro scende contro l'euro da circa 1,35 a circa 1,57. Durante il medesimo periodo il prezzo del greggio è salito da circa 63$ a circa 132$. Fondamentalmente, un aumento medio di 3$ per ogni centesimo di perdita del dollaro contro l'euro.

La Federal Reserve ed il Tesoro americani hanno portato avanti la politica di aumentare la disponibilità di dollari, svalutando così il dollaro. Operano in tal senso per costituire fondi per la spesa militare del governo degli Stati Uniti, per coprire altre componenti del deficit del bilancio americano e per impedire che le banche insolventi e le compagnie di assicurazione associate, affondino. La Banca Centrale Europea continuerà d'altra parte nel regolare il flusso di euro e le politiche associate in modo da mantenere la tendenza già in atto fra euro e dollaro e rinforzare i propri agitati mercati finanziari.

Se veramente c'è questa correlazione diretta fra cambio dollaro-euro e prezzo del greggio, allora a dicembre 2008 vedremo il dollaro a circa 1,70-1,75 contro l'euro ed il greggio a 170 - 180 dollari al barile. Un attacco contro l'Iran od una provocazione riuscita ai danni del Venezuela aumenteranno sicuramente questa tendenza lunga 30 mesi. Inoltre, non c'è nessuna ragione che giustifichi un significativo ribaltamento di questa tendenza.

Se la speculazione è una componente importante del prezzo del greggio, perchè mai il concambio dollaro-euro ha una tendenza così uniformemente simile a quella del prezzo del greggio ? Perchè è' il crescente salire del prezzo del greggio che segue il declino del dollaro, non il contrario. Anche se la speculazione è un fattore, il prezzo del greggio molto probabilmente rimarrà fra i 140 ed i 150 dollari al barile perchè il bilancio americano ed il deficit corrente non cambieranno nel breve periodo, anzi potrebbero peggiorare. Siccome nel medio termine l'inflazione guadagnerà spazio, i tassi di interesse saliranno più o meno accuratamente per controbilanciare la minaccia di iper-inflazione.

Ciò potrà essere il segnale della fine dell'attuale apparente correlazione fra prezzo del greggio e declino del dollaro contro l'euro. In qualunque modo tale inversione di medio termine si manifesti - presumibilmente metà 2009 - si può essere assolutamente certi che il Blocco Occidentale dell' ancien regime manterrà il suo militarismo a sostegno della globalizzazione delle multinazionali corporative. Sia il sistema finanziario americano che quello europeo sembrano ora ostaggio dei meccanismi inflazionistici, che reagiscono al collasso del credito concesso oltre misura e della crescita esponenziale dei portafogli.

La Banca Centrale Europea bofonchia di combattere l'inflazione allo stesso modo che il Tesoro americano vaneggia di un dollaro forte. In effetti, sembra come se il sistema finanziario del Blocco Occidentale sia bloccato in un abbraccio inflattivo incestuoso, Le autorità americane sono incapaci di fronteggiare il deficit del paese ponendo fine alla guerra ed al pazzesco livello di conseguenti spese militari. Gli alleati dell'america seguono fiduciosi, non volendo od essendo incapaci di spingere ad un cambiamento.

Dato che l'elite dei plutocrati americani non può abbandonare le proprie guerre, la cosa più probabile è che saccheggeranno l'assistenza sociale dei cittadini americani ed i programmi associati al fine di cercare di mettere un limite al deficit di bilancio. Certamente non saranno i plutocrati delle multinazionali corporative a pagare. Chiunque vinca le elezioni presidenziali di novembre, porterà avanti le guerre, il militarismo ed il benessere-delle-multinazionali-corporative-alla-faccia-tua. Se non potranno continuare a foraggiare come prima la fornitura di denaro, per sostenere il credito e le bolle nei portafogli clienti, passeranno a prendere di mira i poveri e gli svantaggiati e spazzeranno via le classi di mezzo, dopo averne ottenuto il sostegno basandosi sulla "guerra al terrore."

Ciò sarà fatto sia a livello nazionale americano che a livello internazionale fuori dall'america. In Europa, sarà detto alla gente che non potrà più ricevere le pensioni maturate nè i benefici sociali. Nonostante ciò continueranno i finanziamenti per la NATO, per le truppe e per la logistica in Afghanistan, per le forze americane a protezione di Israele nel Libano, e per azioni militari in Africa, dettate da vari pretesti. Si troverà denaro per sostenere qualsiasi intervento militare contro Iran e Siria, contro gli Hezbollah e forse contro il Venezuela.

Ad individui come Bernanke, Paulson & soci - in America, Europa e Giappone - sarà forse possibile evitare di sbandare alla guida dei loro mezzi vomitanti dollari-euro-yen rimasti senza denaro e finire dentro un pantano deflazionistico privo di speranza. Sarà forse possibile che finiscano buttando giù sorsate inimmaginabili di veleno neoliberista. Comunque sia, la maggioranza impoverita continuerà ad essere terrorizzata, massacrata e derubata dagli ipocriti e sadici politici del Blocco Occidentale, dalle elite delle multinazionali corporative che essi combattono, e dai loro rappresentanti e pupazzi locali.

I loro mezzi di comunicazione di massa ci continuano a dire quanto bene intenzionati siano tutti quei politici. Ma sembra piuttosto chiaro, data la correlazione dollaro-euro e prezzo del greggio, che questi politici stiano deliberatamente alimentando l'inflazione che sta distruggendo le economie di tutte le nazioni vulnerabili al mondo. Perchè lo stanno facendo se non per mantenere i loro potere ed i loro privilegi da ancien regime per mezzo di una globalizzazione delle multinazionali preparata grazie agli eserciti ? Loro ed i loro mezzi di comunicazioni multinazionali ci dicono che viviamo nel miglior mondo possibile perchè nessun altro mondo è possibile. Tutta questa sofferenza e tutte queste macerie morali e questo caos economico, tutto questo attraverso il quale stiamo passando... da dove mai potrà essere venuto ? E l'anarchia del "mercato libero" ? Da Bretton Woods, i governi del G7 hanno lavorato insieme ancora più strettamente, pianificando le strategie economiche. Hanno fissato gli obiettivi in modo da proteggere e promuovere gli interessi esclusivi delle loro elite multinazionali. La loro propaganda multinazionalizzata lo chiama "mercato libero". Ma quelli parlano solo di loro stessi.
http://www.effedieffe.com/content/view/3413/183/
_________________
“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Inviato il: 1/6/2008 22:49
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  •  edo
      edo
Re: Produrre Inflazione per Pagare la Guerra
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
Messaggi: 4529
Offline
Tratto da una mail ricevuta recentemente:

PERCHE' LE VERITA' NON
SEMPRE SONO NOTE...
1 minuto di pausa : fermiamoci a riflettere

Nel 2000 1 $ = 1.2 € e 1 barile di petrolio = 60$
e quindi 1 barile =
72 €

Oggi
1 $ = 0.62 € e 1 barile circa 115$.

e quindi 1 barile =
71,3 € (Oups !)

La domanda è:
Se in Europa il barile costa uguale
rispetto al 2000
Perche la benzina è aumentata così enormemente?

La
crisi del petrolio non sembra cosi drammatica per chi vende la benzina
e lo stato che incassa le tasse, ne per l'Enel che aumenta le bollete,
... ecc ....

Mi sembra una bella presa in giro ... ...

Però la
situazione non è cosi terribile pensate a quando il dollaro si
riprenderà! Non abbiamo finito di pagare .....
Inviato il: 2/6/2008 9:31
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  •  blackbart
      blackbart
Re: Produrre Inflazione per Pagare la Guerra
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
Da
Messaggi: 1224
Offline
Scusa Edo.. i conti fatti dall'autore della mail sono sbagliati.

Nel 2000 il greggio non andava 60 $/barile ma era sui 20-25 $/barile cioè (in quel periodo) 30 €/barile. I 60 $ saranno raggiunti solo nel 2005.

Oggi il petrolio è sui 125 $/barile, il rapporto dollaro/euro è pari a 0.64 quindi il greggio costa 80 €/barile.

Altro che stesso prezzo del 2000.. anche in euro il petrolio è aumentato di due volte e mezzo!
Inviato il: 2/6/2008 15:04
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  •  blackbart
      blackbart
Re: Produrre Inflazione per Pagare la Guerra
#4
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
Da
Messaggi: 1224
Offline
Riguardo al topic.. beh.. non è un mistero che la svalutazione sia assai utile allo Stato per "pagare meno" i propri dipendenti.
Se mancano i soldi cosa c'è di meglio che stamparne altri?

Concordo in gran parte anche sugli altri ragionamenti.

Tra le ragioni che hanno spinto così in alto il prezzo del greggio, la principale è certamente quella speculativa.
Questa è a sua volta alimentata dalla svalutazione del dollaro.
Fra l'altro lo stesso effetto è visibile su molte altre materie prime (oro, grano, gas, ecc..). Giusto.

Ma non bisogna dimenticare che abbiamo anche superato il peak-oil in quanto dal 2006 la produzione mondiale di petrolio è in calo. A prescindere dalle rassicurazioni dei produttori, il calo nelle estrazioni è un dato incontrovertibile con il quale bisogna fare i conti.
A peggiorare le cose sappiamo che la domanda energetica aumenta continuamente.

Penso anche che una cosa alimenti l'altra come in un circolo vizioso: il prezzo del greggio in continuo aumento attrae sempre più investitori e ciò si traduce in un ulteriore aumento del prezzo. Prezzo che non viene controbilanciato nè da una maggior produzione (in calo) nè da una minor domanda (in aumento).

Andando un po' off-topic mi pare ovvio che il dogma ottocentesco della "crescita illimitata" stia mostrando gravissime crepe: la natura non è più in grado nè di fornire sufficienti materie prime nè di assorbire i materiali di scarto. Maggiore è la produzione e meno sono trascurabili i limiti dell'ambiente, vero motore da cui nasce e in cui si chiude l'economia.
Non so se la decrescita sarà "felice" o se sia auspicabile ma sarà di sicuro inevitabile. Anzi in realtà è già in atto.
Paradossalmente è proprio l'aumento del prezzo delle materie prime (per esempio i carburanti) ad aiutare a tenere alto il PIL e a permettere alle nazioni di nascondere la decrescita.
Inviato il: 3/6/2008 10:58
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  •  BlSabbatH
      BlSabbatH
Re: Produrre Inflazione per Pagare la Guerra
#5
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/9/2005
Da Bergamo
Messaggi: 837
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cocordo con blackbart, le cause sono molteplici, non è solo la svalutazione del dollaro..il peak oil è una realtà, tenuta a bada forse con i nuovi processi di estrazione (sabbie bituminose) o con i biocarburanti.

La decrescita felice ahimè, è un ossimoro.. di quelli che la subiranno, solo pochi riusciranno a farsene una ragione
_________________
-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Inviato il: 3/6/2008 20:23
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