Corriere.it - Intervista a Cossiga

Cossiga compie 80 anni: Moro?
Sapevo di averlo condannato a morte
«La strage di Bologna, fu un incidente della resistenza palestinese»

Presidente Cossiga, auguri per i suoi ottant'anni. Lei è sempre malatissimo, e tende sempre a relativizzare il suo cursus honorum — Viminale, Palazzo Madama, Palazzo Chigi, Quirinale —. Eppure la vita le ha dato longevità e potere. Come se lo spiega?
«Ma io sono ammalatissimo sul serio! Nove operazioni, di cui cinque gravi, una della durata di sette ore, seguita da tre giorni di terapia intensiva. Ma resisto. Come si dice in sardo: "Pelle mala no moridi"; i cattivi non muoiono. E io buono non sono. Io relativizzo tutto quello che non attiene all'eterno. E poi, come spiego in un libro che uscirà a ottobre, "A carte scoperte", scritto con Renato Farina, tutte le cariche le ho ricoperte perché in quel momento e per quel posto non c'era nessun altro disponibile. Io uomo di potere? Sempre a ottobre uscirà un altro libro — "Damnatio memoriae in vita" — con tutti gli articoli, lettere e pseudo saggi di insulti e peggio pubblicati durante il mio settennato contro di me da Repubblica ed Espresso ».

A trent'anni dalla morte di Moro, il consulente che le inviò il Dipartimento di Stato, Steve Pieczenick, ha detto: «Con Cossiga e Andreotti decidemmo di lasciarlo morire». Quell'uomo mente? Ricorda male? Ci fu un fraintendimento tra voi? O a un certo punto eravate rassegnati a non salvare Moro?
«Quando, con il Pci di Berlinguer, ho optato per la linea della fermezza, ero certo e consapevole che, salvo un miracolo, avevamo condannato Moro a morte. Altri si sono scoperti trattativisti in seguito; la famiglia Moro, poi, se l'è presa solo con me, mai con i comunisti. Il punto è che, a differenza di molti cattolici sociali, convinti che lo Stato sia una sovrastruttura della società civile, io ero e resto convinto che lo Stato sia un valore. Per Moro non era così: la dignità dello Stato, come ha scritto, non valeva l'interesse del suo nipotino Luca».

Esclude che le Br furono usate da poteri stranieri che volevano Moro morto?
«Solo la dietrologia, che è la fantasia della Storia, sostiene questo. Tutta questa insistenza sulla "storia criminale" d'Italia è opera non di studiosi, ma di scribacchini. Gente che, non sapendo scrivere di storia e non essendo riusciti a farsi eleggere a nessuna carica, scrivono di dietrologia. Fantasy, appunto ».

Quale idea si è fatto sulle stragi definite di «Stato», da piazza Fontana a piazza della Loggia? La Dc ha responsabilità dirette? Sapeva almeno qualcosa?
«Non sapeva nulla e nessuna responsabilità aveva. Molto meno di quelle che il Pci (penso all'"album di famiglia" della Rossanda) aveva per il terrorismo rosso».

Perché lei è certo dell'innocenza di Mambro e Fioravanti per la strage di Bologna? Dove vanno cercati i veri colpevoli?
«Lo dico perché di terrorismo me ne intendo. La strage di Bologna è un incidente accaduto agli amici della "resistenza palestinese" che, autorizzata dal "lodo Moro" a fare in Italia quel che voleva purché non contro il nostro Paese, si fecero saltare colpevolmente una o due valigie di esplosivo. Quanto agli innocenti condannati, in Italia i magistrati, salvo qualcuno, non sono mai stati eroi. E nella rossa Bologna la strage doveva essere fascista. In un primo tempo, gli imputati vennero assolti. Seguirono le manifestazioni politiche, e le sentenze politiche».

Scusi, i palestinesi trasportavano l'esplosivo sui treni delle Ferrovie dello Stato?
«Divenni presidente del Consiglio poco dopo, e fui informato dai carabinieri che le cose erano andate così. Anche le altre versioni che raccolsi collimavano. Se è per questo, i palestinesi trasportarono un missile sulla macchina di Pifano, il capo degli autonomi di via dei Volsci. Dopo il suo arresto ricevetti per vie traverse un telegramma di protesta da George Habbash, il capo del Fronte popolare per la liberazione della Palestina: "Quel missile è mio. State violando il nostro accordo. Liberate subito il povero Pifano"».

C'è qualcosa ancora da chiarire nel ruolo di Gladio, di cui lei da sottosegretario alla Difesa fu uno dei padri?
«I padri di Gladio sono stati Aldo Moro, Paolo Emilio Taviani, Gaetano Martino e i generali Musco e De Lorenzo, capi del Sifar. Io ero un piccolo amministratore. Anche se mi sono fatto insegnare a Capo Marrangiu a usare il plastico».

Il plastico?
«I ragazzi della scuola di Gladio erano piuttosto bravi. Forse oggi non avrei il coraggio, ma posseggo ancora la tecnica per far saltare un portone. Non è difficile: si manipola questa sostanza che pare pongo, la si mette attorno alla struttura portante, quindi la si fa saltare con una miccia o elettricamente... ».

E' sicuro che il plastico di Gladio non sia stato usato davvero?
«Sì, ne sono sicuro. Gli uomini di Gladio erano ex partigiani. Era vietato arruolare monarchici, fascisti o anche solo parenti di fascisti: un ufficiale di complemento fu cacciato dopo il suo matrimonio con la figlia di un dirigente Msi. Quasi tutti erano azionisti, socialisti, lamalfiani. I democristiani erano pochissimi: nel mio partito la diffidenza antiatlantica è sempre stata forte. Del resto, la Santa Sede era ostile all'ingresso dell'Italia nell'Alleanza Atlantica. Contrari furono Dossetti e Gui, che pure sarebbe divenuto ministro della Difesa. Moro fu costretto a calci a entrare in aula per votare sì. E dico a calci non metaforicamente. Quando parlavo del Quirinale con La Malfa, mi diceva: "Io non c'andrò mai. Sono troppo filoatlantico per avere i voti democristiani e comunisti"».

Qual è secondo lei la vera genesi di Tangentopoli? Fu un complotto per far cadere il vecchio sistema? Ordito da chi? Di Pietro fu demiurgo o pedina? In quali mani?
«Credo che gli Stati Uniti e la Cia non ne siano stati estranei; così come certo non sono stati estranei alle "disgrazie" di Andreotti e di Craxi. Di Pietro? Quello del prestito di cento milioni restituito all'odore dell'inchiesta ministeriale in una scatola di scarpe? Un burattino esibizionista, naturalmente ».

La Cia? E in che modo?
«Attraverso informazioni soffiate alle procure. E attraverso la mafia. Andreotti e Craxi sono stati i più filopalestinesi tra i leader europei. I miliardi di All Iberian furono dirottati da Craxi all'Olp. E questo a Fort Langley non lo dimenticano. In più, gli anni dal '92 in avanti sono sotto amministrazioni democratiche: le più interventiste e implacabili».

Quando incontrò per la prima volta Berlusconi? Che cosa pensa davvero di lui, come uomo e come politico?
«Era il 1974, io ero da poco ministro. Passeggiavo per Roma con il collega Adolfo Sarti quando incontrai Roberto Gervaso, che ci invitò a cena per conoscere un personaggio interessante. Era lui. Parlò per tutta la sera dei suoi progetti: Milano 2 e Publitalia. Non ho mai votato per Berlusconi, ma da allora siamo stati sempre amici, e sarò testimone al matrimonio di sua figlia Barbara. Certo, poteva fare a meno di far ammazzare Caio Giulio Cesare e Abramo Lincoln...».

Ci sono accuse più recenti.
«Non facciamo i moralisti. Il premier britannico Wilson fece nominare contessa da Elisabetta la sua amante e capo di gabinetto. Noi galantuomini stiamo con la Pompadour. Quindi, stiamo con la Carfagna ».

Lei non è mai stato un grande estimatore di Veltroni. Come le pare si stia muovendo? Resisterà alla guida del Pd, anche dopo le Europee?
«E che cosa è il Pd? Io mi iscriverei meglio a ReD, il movimento di D'Alema, di cui ho anche disegnato il logo: un punto rosso cerchiato oro. Veltroni è un perfetto doroteo: parla molto, e bene, senza dire nulla. Perderà le Europee, ma resisterà; e l'unica garanzia per i cattolici nel Pd che non vogliono morire socialisti».

Perché le piace tanto D'Alema?
«Perché come me per attaccare i manifesti elettorali è andato di giro nottetempo con il secchio di colla di farina a far botte. Perché è un comunista nazionale e democratico, un berlingueriano di ferro, e quindi un quasi affine mio, non della mia bella nipote Bianca Berlinguer che invece è bella, brava e veltroniana. E poi è uno con i coglioni. Antigiustizialista vero, e per questo minacciato dalla magistratura ».

Cosa pensa dei giovani cattolici del Pd? Chi ha più stoffa tra Franceschini, Fioroni, Follini, Enrico Letta?
«Sono una generazione sfortunata. Il loro futuro è o con il socialismo o con Pierfurby Casini».

Come si sta muovendo suo figlio Giuseppe in politica? E' vero che lei ha un figlio "di destra" e una figlia, Annamaria, "di sinistra"?
«Li stimo molto entrambi. Tutti e due sono appassionati alla politica come me. Mia figlia è di sinistra, dalemiana di ferro, e si iscriverà a ReD. Mio figlio è un conservatore moderno, da British Conservative Party. Io pencolo più verso mio figlio».

E' stato il matrimonio il grande dolore della sua vita?
«Non amo parlare delle mie cose private. Posso solo dire che la madre dei miei figli era bellissima, intelligentissima, bravissima, molto colta. Che ha educato benissimo i ragazzi. E che io l'ho amata molto».

Aldo Cazzullo

E poi, come spiego in un libro che uscirà a ottobre, "A carte scoperte", scritto con Renato Farina

da non perdere!

Kossiga ricorda che andava ad attaccare i manifesti: falso, ci mandava i poveretti che credevano alla sua demagogia. E mentre quei poveretti attaccavano i manifesti e le botte con i berlingueriani, lui Kossiga, era a casa Berlinguer a prendere il the con i pasticcini.

Primo commento: ma Cossiga ha solo 80 anni?!?!? Io gliene avrei dati almeno 90, senza condizionale
In seconda battuta, Renato Farina e le sue conoscenze casuali a mio avviso l'Agente Betulla è un gonzo, che per ignoranza o interesse personale, ha sposato il "Conflitto di Civiltà". A siffatti personaggi mi piacerebbe spiegare chi, come e perchè abbia favorito il terrorismo islamico e il narcotraffico... In Afganistan, per esempio, fu un golpe sponsorizzato dalla CIA, che mise al potere il clan rivale di Zahir Shah, e conseguentemente fece esplodere l'oppiocoltura... Il tutto, ben collocato nel progetto della Muslim Belt.
A questo punto, però, mi accorgo di deviare dal Kossiga-messaggio Nel politico sassarese c'è troppa malizia...

Per chi conosce la moglie, anzi la ex moglie di Kossiga (visto che c'è stato annullamento della Sacra Rota), le parole dell'ex presidente non possono non suonare beffarde, visto che fu proprio lei a osteggiare la grandeur politica del marito.

Cordialità
Kolza

A prescindere dal fatto che quello che dice cossiga sia vero o falso (e di cazzate ne dice tante), il fatto che tali notizie non stiano sulle prime pagine di tutti i giornali la dice lunga sulla effettiva libertà dei media.

In sostanza i due più grandi misteri italiani sono stati svelati da Cossiga in pochi giorni:

1. La strage di Ustica è stata opera di un aereo dei Francesi

2. La strage di Bologna è stata causata dalla resistenza palestinese

Ma poichè la massoneria ha deciso che queste notizie vanno insabbiate e nascoste al pubblico, nei TG vediamo vecchietta che si laurea, il vecchietto che ha rinnovato il brevetto, il costumino bicolore che va di moda quest'anno, la canzone tormentone dell'estate che non si trova...

Cossiga parla di tutto e di più.

Ma sta ben attento a parlare di quello che DOVREBBE parlare perchè vissuto da lui in prima persona: il caso moro.

Non ha mai dato spiegazioni e non ha mai chiarito nulla del caso. A volte ha anche mentito.

Non si capisce proprio (ma soprattutto per chi lo fa...) del perchè ogni tanto esce con qualche scoop.

Non fa altro che rintuzzare l'astio che si prodotto da anni con le famiglie degli uccisi in via fani.
Ma finchè c'è Andreotti non è 'autorizzato' a dire più di tanto.


Pù che colpire spara nel vuoto perchè le ragioni per credergli si dileguano sempre di più (anche perchè ha 80 anni e l'età gioca a sfavore...)

Cossiga è il solito democristiano, mischia verità (poche) a falsità (molte). Oramai è vecchio con pensione assicurata e si permette di punzecchiare (non di far tremare) alcuni poteri per prendersi qualche rivincita personale.
Simpatico comunque il suo essere consapevole di essere un cattivo, non è da molti eeH.

Ustica e Bologna probabilmente sono unite da un filo invisibile, come ebbe a dire Antonio Bisaglia, ex ministro democristiano morto in circostanze misteriose. Sulla strage di Bologna causata "involontariamente" dalla Resistenza Palestinese, mi sovviene il ricordo che Formica, allora alla guida del dicastero dei Trasporti, parlò di una piccola nazione affacciata sul Mediterraneo... E se qualcuno colpì o fece detonare gli ordigni (presunti) in mano ai palestinesi (la cui presenza rimane da dimostrare) provocando l'attentato? Ipotesi, teorie, sospetti...

L'unica cosa certa sono queste rivelazioni di Cossiga... il quale, finchè permane il Gobbo, rimarrà silente o allusivo...

Saludos
Kolza

Citazione:

E anche sull'effettivo ruolo autoritario e prevaricante dello Stato, visto che un sacco di informazioni utili sono coperte da "Segreto di Stato". Tanto per dirne una, chi ha ammazzato Graziella De Palo e Italo Toni, e che fine hanno fatto i loro cadaveri?

Si aggiunga che nel '94 Gelli, Pazienza e il generale Musumeci (vicecapo del Sismi, ovvero di quelli che gestiscono la nostra sicurezza) furono condannati in via definitiva per depistaggi delle indagini sulla strage, con accusa di "calunnia aggravata da finalità di terrorismo". Ovviamente nessuna extraordinary rendition per loro, giusto per sottolineare l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.


Citazione:

Io invece son convinto che Cossiga ogni volta usi la carta stampata per parlare con qualcuno. É più sicura del telefono. Nessuna intercettazione e ti leggono in meno persone.

Citazione:

DA INCORNICIARE!!!!

Kolza ha scritto:
Citazione:

Spero di vivere un pelino più a longo di Cossiga e spero altrettanto che il gobbo in questione non sia io. Me lo confermi Kolza?


il gobbo

Citazione:

Verissimo.

Gobbo... stai sereno, il deforme essere in questione abita a Roma, non è juventino ;) e ha una straordinaria somiglianza con il fu James Jesus Angleton...
vedere per credere :)

Saludos
Kolza

Orwell 84: la migliore dell'anno!

"[..] Le provocazioni di Cossiga. Il riferimento, seppure non esplicitato, è alle parole del premier Silvio Berlusconi, che ha parlato di "teoremi" e anche alle affermazioni del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, che dopo la notizia dell'inchiesta che ha sconvolto la Regione Abruzzo ha dichiarato: "L'arresto di tutta la giunta regionale Pd dell'Abruzzo è il primo avvertimento. Poi toccherà, come è già successo a quella di Mastella, alla moglie di Veltroni. 'Capitto mi avvette'?". E oggi ha rincarato la dose con una nuova provocazione durante un intervento a ''Viva Voce'' su Radio 24. "Sa cosa sarebbe molto bello adesso, si fa per dire? Se ora Del Turco si uccidesse. Sarebbe un'accelerazione alla riforma della giustizia. Si dovrebbe uccidere" ha ribadito Cossiga. "Siccome lui è sempre stato anti-giustizialista, per schierarsi si dovrebbe uccidere. E sa come reagirebbe il Csm? Promuoverebbe il magistrato che l'ha fatto uccidere''.[...]"
fonte: Repubblica

Sembra collegata all'improvvisa ripresa delle ostilità del Cavaliere:

Giustizia, Berlusconi: "Non mi fermerà nessuno. Serve subito immunità parlamentare, separazione delle carriere, riforma del Csm. Sono determinatissimo".

Mi pare chiaro che Cossiga vuole farci capire che la magistratura in italia è pilotata da qualcuno. Ma da chi?

E cosa più importante, quando dice:

"Sa cosa sarebbe molto bello adesso, si fa per dire? Se ora Del Turco si uccidesse. Sarebbe un'accelerazione alla riforma della giustizia. Si dovrebbe uccidere" ha ribadito Cossiga. "Siccome lui è sempre stato anti-giustizialista, per schierarsi si dovrebbe uccidere. E sa come reagirebbe il Csm? Promuoverebbe il magistrato che l'ha fatto uccidere''

Con chi caspiterina sta parlando?!?? Perchè è ormai è chiaro che Orwell84 ci ha preso in pieno...

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=4781

ripropongo questo articolo nel quale il presidente emerito 'esterna'....

Cossiga ha probabilmente ragione: dà al governo Berlusconi quattro mesi, poi cadrà (1). Arriverà il «governo delle toghe», mascherato da governo del presidente, «istituzionale»: presidente del consiglio Mario Monti, oppure Draghi, oppure Casini (sic). Nella profezia cossighiana, a tradire sarà, come sempre, la Lega: nel pieno dello scontro contro i giudici, Bossi ha avvertito il Salame che a lui interessa il federalismo, per il quale ha bisogno dell’«armonia» con l’opposizione.
«Tutto quello che può allontanare questi obbiettivi, per la Lega è un ostacolo da rimuovere o da risolvere», ha detto.

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Quello che possiamo dire oggi è che Bossi vuol frenare Berlusconi: dice che prima bisogna fare il federalismo.Berlusconi dice che ...va avanti.
Mi sembra un conflitto non da nulla.

Il presidente emerito la sa lunga...per questo dice che se ci scappa il morto...'qualcuno' viene anche premiato (per arrivare al governo delle toghe mascherato da governo del presidente...ovviamente)

Cossiga ha probabilmente ragione: dà al governo Berlusconi quattro mesi, poi cadrà

Il mefistofele che alberga in Kossiga è lo stesso di Andreotti e parla per triangolazioni. Probabilmente intende dire che Silvio ha quattro mesi di vita.
Mancando Silvio...

p.s. mi associo alla standing ovation per la frase di orwell84. Mi ha ricordato (per efficacia), una recentissima battuta di Luttazzi: miss universo, ancora una volta vince una terrestre.

Cossiga dice di Berlusconi: «Ho l’impressione che non sappia e non voglia difendersi. Detta grida manzoniane inutili, ha ceduto i ministeri della forza a persone che hanno i loro disegni». La Difesa a Larussa, l’Interno ossia la polizia a Maroni, che lo tradirà. Cossiga ha ben chiaro che la situazione è rivoluzionaria, che lo scontro fra pseudo-legittimità sarà deciso dalla «forza», dagli arresti: non meno di questo.

Berlusconi non si salverà se non farà capire agli italiani che - per paradossale che appaia - è il CSM costituitosi in «governo d’eccezione» a violare lo Stato di diritto.

Ma si chiede il vecchio K: Berlusca «è capace di fare un discorso politico? Saprebbe mostrare, al di là del suo caso personale, che questo caso riguarda davvero tutti? C’è in ballo davvero lo Stato di diritto, la democrazia. Ma ne è capace?».

No. Lo sappiamo. Non ne è capace. Commette lo stesso errore che lo affondò già nel passato governo, il «moderatismo», e la «legalità» come scelta del terreno di lotta. La frequentazione di veline, di Emilio Fede, di barche e di talkshow televisivi non preparano alla rivoluzione. Il Salame, prima che poco pulito, è Salame. E in politca, la «bétise» è peggio di un crimine.

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(dal link del post precedente)

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Si capisce che ci saranno altri arresti....prima che qualcuno tradisca!

Citazione:

Certo, come no?



Abbiamo un ex-ministro degli Interni particolarmente poco informato, bisogna dire.

http://paolofranceschetti.blogspot.com/


Dunque, è verosimile che i giornalisti Toni e De Palo siano stati uccisi perché in occasione del loro servizio giornalistico sui campi palestinesi a sud del Libano, abbiano visto qualcosa che abbia fatto fare loro il collegamento tra OLP, BR e servizi segreti. Oggi, di questi collegamenti se ne parla e risultano da vari atti ufficiali, da libri, interviste, ecc… Oggi, a 30 anni da questa tragica vicenda si parla ancora di Brigate Rosse quando pare ormai assodato che il sequestro Moro non fu un sequestro operato dalle BR. Oggi è pacifico che le BR furono, nel migliore dei casi, eterodirette. Ma all’epoca, siamo nel 1980, intuire capire o vedere questa cosa equivaleva a morire.

Orwell

citazione


E anche sull'effettivo ruolo autoritario e prevaricante dello Stato, visto che un sacco di informazioni utili sono coperte da "Segreto di Stato". Tanto per dirne una, chi ha ammazzato Graziella De Palo e Italo Toni, e che fine hanno fatto i loro cadaveri?

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Il collegamento fra OLP, BR e servizi segreti ....chi lo capisce fa una brutta fine.
Il presidente emerito cossiga qualcosa ne dovrebbe sapere ma, come per moro se ne guarda bene dal dare informazioni precise.

Forse Cossiga vuol dire che quelli che si occupavano di fantasy nel periodo del sequestro Moro erano QUELLI che scrivevano i testi dei tg e gli articoli dei giornali, MAESTRI di una tradizione fantasy che poi ovviamente ha avuto degli ottimi imitatori fino ai tempi nostri.

E poi sempre sul vago BISOGNA stare.
FARE NOMI in Italia è già di per sè SEGRETO DI STATO.

E poi sempre sul vago bisogna stare.

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Periodicamente - in momenti delicati della vita politica - emergono nuove rivelazioni sul caso Moro. Cosa vuoi dire?

Dietro ogni segreto del sequestro Moro ci sono dei depositari - beneficiari di quel segreto. Abbiamo parlato dei materiali di via Montenevoso, ma c’è dell’altro. Ad esempio i rapporti sullo stato delle indagini che pervenivano quotidianamente al comitato di crisi, riunito al Viminale sotto la direzione di Cossiga. Essi non pervennero mai né alla commissione Moro, né a quella sulle stragi che li ha chiesti più di recente. Chi detiene questo tipo di carte detiene un potere che può far valere in un determinato momento.

Questo è per l’appunto un momento delicato per i poteri paralleli. C’è in corso una lotta feroce all’interno dei servizi di sicurezza…

E infatti, come sempre, rispunta il caso Moro, che è una vera miniera di misteri. La situazione mi ricorda da vicino il 1974, quando all’interno del Sid era in corso la faida tra Miceli e Maletti; anche quella fu una fase molto ricca di rivelazioni, i magistrati poterono fare un buon lavoro: i golpe, la Rosa dei Venti. Il fatto è che finché sul caso Moro la magistratura sia accontenterà della versione ufficiale dei fatti e delle dichiarazioni dei brigatisti, il campo verrà lasciato libero a chi gestisce pezzi di verità a proprio uso e consumo.

Abbiamo parlato a lungo. C’è qualcosa che è rimasto fuori dalla nostra discussione?

Vorrei solo che fosse chiaro che se dopo 15 anni siamo ancora a questo punto la responsabilità è dovuta al fatto che i primi a non volere la verità sono i due uomini politici che il maggior ruolo hanno svolto intorno a questa vicenda; e mi riferisco ovviamente a Giulio Andreotti e Francesco Cossiga. Entrambi tacciono su quello che sanno.

fonte:
http://www.fisicamente.net/index-593.htm
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...chi è che potrebbe detenere quelle carte, ora?...e anche perchè la magistratura si è sempre accontentata della 'versione ufficiale' data dai brigatisti senza guardare al di la della punta del naso?
Ci sono anche depositari/beneficiari di 'quei segreti' ....anche se sono passati 30anni.

http://www.corriere.it/politica/08_luglio_18/csm_gasparri_f4a16aa4-54c2-11dd-92de-00144f02aabc.shtml

oggi leggo che lo scontro berlusconi magistratura è sempre più evidente.

Cossiga avrà previsto giusto?

Anche Travaglio si chiede il perchè di questo ululare di Berlusconi:

http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
Di che si preoccupa il Cainano? Che senso ha questo suo tuonare ogni santo giorno, da mane a sera, contro la magistratura, a costo di precipitare nei sondaggi, di logorare i rapporti con la Lega e di costringere un Pd così ansioso di «dialogo» a far la faccia feroce per tener buoni gli eventuali elettori? Delle due l’una: o il nostro ometto è uscito definitivamente di testa (l’altro giorno, per dire, ha paragonato Mara Carfagna a Santa Maria Goretti e se stesso al Brunello di Montalcino); oppure sa qualcosa che noi non sappiamo. La prima è altamente improbabile: la giustizia, per lui e la banda, è un tema troppo cruciale e presidiato da consiglieri, consigliori e azzeccagarbugli per esser lasciato alle mattane uterine di un misirizzi fuori controllo. La seconda è altamente probabile, almeno per chi conservi un pizzico di memoria storica. In questi 15 anni l’abbiamo visto più volte ululare alla luna. Sul momento, nessuno capiva il perché e lo credeva impazzito. Poi regolarmente la cronaca giudiziaria si incaricava di fornire una spiegazione plausibile. Una volta le rogatorie dall’estero, un’altra le rivelazioni dell’Ariosto, un’altra ancora le confessioni dei pentiti di mafia. Anche stavolta ci dev’essere qualcosa di grosso che bolle in pentola. Qualcosa che non coinvolga solo lui - ormai immune - ma anche qualcuno dei suoi complici sparsi per il mondo. Qualcosa che rende urgenti, anzi obbligate due controriforme sommamente impopolari: basta intercettazioni, basta inchieste sui politici e i loro amici. Noi non sappiamo ancora chi, cosa, perché. Lui si.

http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1975117.html

....oppure sa qualcosa che noi non sappiamo!

....oppure sa qualcosa che noi non sappiamo!

Anche qui, redna, mi pare che stiamo sul vago.
Se è per quello anche io so cose che il cainano non sa.
Ma forse sono io che non afferro bene il significato di cose dette tra le righe.

Ma se il cainano ulula allora non è un cainano. E' un lupo o un...coyote.
Una jena...
...o un cane sciolto.

Ma se il cainano ulula allora non è un cainano. E' un lupo o un...coyote.
Una jena...
...o un cane sciolto.
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...oppure un cane che ha capito che lo vogliono...sciogliere ...per questo fa la jena.

Un cane sciolto è facimente preso di mira.
D'altra parte anche se non ha una villa ad hamammet si è appena comprato caso a d antigua...
un posto all'estero ce l'ha. E'significativo che abbiano preso del turco che stava tentanto di riportare in auge il psi. Qualcuno ha in mano 'qualcosa' che al momento giusto (fra quattro mesi dice coissiga...) fa da arma impropria?

Se si leggono i post precedenti, quello che dice cossiga e il da fare che si da ora berlusconi e si fa uno più uno e esce che 'qualcuno'(?) potrebbe dare alla magistratura documentazione che si era ben tenuta stretta del periodo del sequestro moro. Infatti la fortuna del nostro caimano comincia in quei mesi (su fondazionecipriani.it ).
Cossiga ministro dell'interno nel 1978 non ha mai spiegato dove siano andate a finire molti incartamenti e registrazioni relative al caso moro. Craxi non spiegò anche lui molte cose ma in cambio ebbe un governo che fece la fortuna di molti.Pagò da solo e cossiga gli disse in poche parole: vattene dall'italia perchè vogliono la tua testa.E infatti .....non sbagliò nemmeno quella volta.

PS-se diamo un'occhiata ai giornali notiamo che ogni giorno silvioIV ormai, deve continuare ad attaccare


http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/politica/giustizia-8/polemica-csm/polemica-csm.html

E il segretario del Pd Walter Veltroni aveva ammonito, rivolgendosi in particolare alla Lega: "Se si vuole continuare sulla strada del federalismo occorre evitare commistioni indebite con la giustizia, altrimenti si ferma tutto".
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In pratica dice alla lega che se vogliono governare e avere il federalismo devono lasciar perdere le questioni delle giustizia (e lasciare il caimano da solo).
Ma da cosa deduce che ....si ferrma tutto?

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77293

invece bossi fa esattamente il contrario.
Ma dice anche:

Per il ministro delle Riforme Umberto Bossi, la «magistratura è un problema» e una soluzione potrebbe essere l'elezione dei magistrati da parte del popolo

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Ma la magistratura non è un organo a se stante?Bossi non è stato avvertito?

[OT x Redna] Secondo Montesquieu, la Magistratura non è un organo o un potere a sè stante... è una funzione separata rispetto a quella legislativa e a quella esecutiva.
Attualmente la Magistratura non può avere due branche in cui gli appartenenti fanno avanti e indietro a loro piacimento... Altro che obbligatorietà dell'azione penale! [/OT x Redna]

Detto ciò, torniamo a parlare di Cossiga e degli innumerevoli segreti di cui è latore. Ecco la questione del momento: a chi ha chiesto consigli Aznar per nascondere quanto successo ad Atocha nel 2004?
Le bombe di Atocha

Saludos
Kolza

è una funzione separata rispetto a quella legislativa e a quella esecutiva.
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E infatti per questo il magistrato non può essere votato dal popolo.La magistratura è il garante della carta costituzionale pertanto la garanzia (per il popolo)dovrebbe essere data proprio da questo.
Quale magistrato dovrebbe votare il popolo?
Certo che un bossi (cheè un ministro in carica) che dice che i magistrati devono essere eletti dal popolo...Ma copn chi sta parlando?chi pensa,secondo lui, cose del genere?...è preoccupante.


Detto ciò, torniamo a parlare di Cossiga e degli innumerevoli segreti di cui è latore
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Cossiga non è il solo latore di segreti. Casomai lo è di certi segreti riguardo il caso moro che (furbescamente) ha imboscato e che (come ora) millanta di sventolare ai quattro venti...
Ricordiamoci che nel caso moro era ministro dell'interno e che la scorta rispondeva al ministero dell'interno. E che da quel ministero partivano 'ordini' e ricevevano anche comunicazioni come quel 16marzo78. Possibile che nessuno della scorta avesse comunicato con i superiori circa il percorso di quel giorno?Possibile che gli uomini fidati della scorta non sapessero con chi aveva appuntamento moro quel giorno ma, soprattutto, solo loro conoscevano la persona dell'appuntamento'?
Questo piccolo dettaglio perchè è rimasto celato per 30anni?
E come mai chi conosce questo particolare continua con ostinata omertà a non voler rivelare nulla?


E infatti dice:
«Non facciamo i moralisti. Il premier britannico Wilson fece nominare contessa da Elisabetta la sua amante e capo di gabinetto. Noi galantuomini stiamo con la Pompadour. Quindi, stiamo con la Carfagna ».

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meglio buttare il tutto su 'pruderie' piuttosto che fornire spiegazioni convincenti sulla storia recente del nostro paese.
Certo che se parla di pompadour e carfagna....direi che l'emerito, sul tema, anche li si confonde.

Boh...
Devo dire la verita' non sono riuscito ad inquadrare questo sito-movimento.
Ho letto abbastanza (non troppo) del suo ideatore e ispiratore LaRouche ma ...

Comunque, tie' beccatevi questa:

Qui

Estraggo:

Membro emerito del partito britannico è l'ex Presidente Francesco Cossiga. Cossiga appartiene a un piano superiore a quello dei Britannia boys, da cui si può trattare Draghi (come Cossiga spesso fa) alla stregua di un cameriere. Recentemente, Cossiga ha rivelato che esiste un piano per far cadere Berlusconi entro quattro mesi con azioni della magistratura, condite da scandaletti alla Lewinsky, e sostituirlo con una rosa di tecnocrati tra cui spiccano i nomi di, appunto, Draghi e Mario Monti.

Le rivelazioni-minacce di Cossiga vanno collocate nel contesto più ampio in cui agisce il "partito del Britannia", che nel 1992-93 fu rappresentato dall'operazione "Mani Pulite". Antonio Di Pietro, un protagonista dell'epoca, si è oggi messo a capo del fronte radicale che è quasi riuscito a dirottare il Partito Democratico su un binario giustizialista, se non fosse per il fallimento politico della manifestazione di Piazza Navona. Dal canto suo Berlusconi, si dice consigliato dai suoi legali, ha provocato lo scontro con la famosa legge per la sospensione dei processi, poi modificata, invece di ripristinare l'immunità parlamentare esistente in quasi tutti i paesi democratici. Poi si è mosso in questa direzione con la legge per le alte cariche dello stato, ma intanto si è rivissuta l'atmosfera del 1993-95.

Ribadiamo che, ovviamente, il bersaglio del partito britannico non è Berlusconi ma Tremonti .



Citazione:



Questa e' in onore di Orwell84:
IRRIPETIBILE

Siccome sono sicuro che non possa Non piacere, per chi non li conosca, tutti gli altri: Qui


mc

@mc (e per tutti): La verdurina tra i denti

Cossiga fu pesante anche quando disse ai poliziotti di oliare i fucili (notizia dai toni eversivi e poco circolata).

Secondo me Travaglio ci ha quasi preso. Lui lo sa. C'è qualcosa di grosso, molto grosso, (o almeno molto pericoloso per alcuni politici) che assolutamente non si vuole "venga fuori"... loro sanno chi è... loro sanno perchè...
Mr B ha già sufficienti e noti motivi per aspirare alla "impunità istituzionale". Quell'affare della ministra delle opportunità è solo un diversivo...
La questione della compravendita dei senatori è già un po' più serio, ma... in fin dei conti, gli italiani hanno tollerato anche di peggio in tanti anni di Andreotti & C. Ma anche da Berlusconi, cose tipo: "Previti ministro" o il ritorno di Scajola.

Però altri sono politici coinvolti nel "condono Alfano".
Ma Schifani avrà qualcosa di così esplosivo da nascondere? E Fini? E Napolitano?
E perchè Bossi accetta, con tutti i problemi che così si crea con il suo elettorato?!?
E su Fini sarei pronto a scommettere che sia sotto ricatto. E' stato troppo improvviso il suo allinearsi al PDL, è bastato uno schioccar di dita e ha ingoiato i proclami del pedrellino, i Ciarrapico e la mancata candidatura a premier; ad un certo punto Mr B ha semplicemente comandato (toni diversi dal nov 2007).

Citazione:

Ci credo che è poco circolata... leggi che roba...

"Chi vi rivolge questo incitamento, da sottosegretario di Stato per la Difesa, da ministro dell'Interno, da presidente del Consiglio, da presidente della Repubblica e ora da semplice membro del Parlamento, è stato sempre con voi e tra voi nelle glorie, nelle gioie, nei lutti, nel vostro impegno per la difesa della Patria e dello Stato", si legge nell'appello, diffuso alla stampa.

Cossiga invita a scioperare contro quello che definisce "un governo di piccoli mercanti e cattivi contabili che si dimostra privo del senso delle istituzioni e che vuole affamarvi e disarmarvi".

"Fermate i servizi di scorta, non pattugliate più le nostre terre, i nostri cieli e i nostri mari, aprite le porte delle carceri, rientrate nelle vostre caserme in Kosovo, in Afghanistan, in Bosnia-Erzegovina, fino a quando il nanetto libidinoso non sarà cacciato e il governo non riacquisterà un minimo di responsabilità! Tenete pronte e ben oliate le vostre armi! Può venire il momento nel quale insorgere e ribellarsi potrà essere non un diritto ma un dovere: per la salvezza del popolo, della nazione e dello Stato democratico", conclude la nota.

Questo, insieme alle dichiarazioni di Tavaroli ( link ), mostrano i chiari segni di un enorme scontro tra poteri attualmente in corso... Forse la presenza di Berlusconi al potere in Italia da troppo fastidio a "qualcuno", che vorrebbe smontare l'economia clientelare/feudale italiana per "monetizzarla", come già accadde con Prodi ed il Britannia? Chissà...