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  Cossiga colpisce ancora

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  •  sick-boy
      sick-boy
Re: Cossiga colpisce ancora
#91
Dubito ormai di tutto
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Da Leith
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In un'intervista ad Odifreddi (ARGH) pescata qui si legge:

Cossiga dice che rappresenta il Vaticano in Italia.[parlano di Andreotti]
«Dice anche: "Andreotti è convinto che la storia la faccia Dio". Ma Cossiga è un tipo strano… è massone…».

Lui nega di essere massone.
«Gli iscritti alle logge segrete negano di essere massoni. Credimi, Cossiga è massone».
Inviato il: 19/8/2008 4:34
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  •  redna
      redna
Re: Cossiga colpisce ancora
#92
Sono certo di non sapere
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http://www.effedieffe.com/content/view/4119/182/

Le rivelazioni di Galloni sul presunto coinvolgimento dei servizi segreti americani nella vicenda Moro sono suffragate dalla testimonianza del professor Francesco Ferracuti, docente di Psicologia Giuridica all’Università La Sapienza di Roma, un uomo legato ai servizi segreti ed alla loggia massonica P2.
Per le sue provate capacità professionali era stato chiamato a far parte della Commissione Consultiva (Gruppo Gestione Crisi) istituita, al tempo del sequestro Moro, dal ministro degli Interni Francesco Cossiga.
Il professore, parlando con il giornalista de L’Unità Luigi Cancrini, ha rivelato, preso da scrupoli di coscienza, che le riunioni della Commissione, che coordinava al massimo livello le azioni di tutte le forze dell’ordine, erano «non solo frequentate, ma sostanzialmente dirette da due funzionari della CIA».
Questa Comissione era presieduta dal professor Vincenzo Cappelletti, vicedirettore dell’Enciclopedia Treccani e amico fraterno di Cossiga.
Il professor Cappelletti era un adepto della setta del reverendo Moon, una congrega americana anticomunista perinde ac cadaver che veniva largamente sovvenzionata dalla CIA.
Il professore aveva anche detto che Moro non avrebbe dovuto lottare per cercare un improbabile salvezza, ma accettare serenamente la morte come avevano fatto i martiri nel circo Flavio del Colosseo romano.
Un altro consulente del Viminale, un americano convocato direttamente dal ministro degli Interni Cossiga, è stato il professor Steve Pieczenik, vice assistente del segretario di Stato americano (Kissinger) e all’epoca del delitto Moro uno dei maggiori esperti mondiali nel combattere i sequestri di persona.
Come il professor Cappelletti anche il consulente psichiatra statunitense non venne in Italia per contribuire, da luminare nel campo dei rapimenti qual’era, a liberare l’illustre prigioniero, ma per garantire, attraverso il «martirio» di Moro, che la linea politica morotea di coinvolgimento del PCI nella maggioranza governativa non prendesse mai piede.

Cossiga ed i suoi consulenti privati, italiani e USA, aveva approvato un piano (piano Mike, M come «morto») da attuare nel caso in cui Moro fosse stato ucciso.
Il piano venne trasmesso alle autorità competenti il 5 maggio 1978, quattro giorni prima dell’avvenuta esecuzione.
Strana coincidenza il quanto il leader democristiano era prigioniero da 51 giorni e mai prima di allora il Viminale aveva predisposto iniziative da mettere in cantiere se si fosse verificato l’epilogo infausto.
Qualora il presidente della DC fosse sopravvissuto al sequestro era previsto il suo internamento in un Istituto psichiatrico (Policlinico Gemelli) (piano Viktor, V come «vivo») dove sarebbe stato sottoposto ad un trattamento psicologico riabilitativo che avrebbe curato la presunta sintomatologia da lui presentata durante la reclusione (una diagnosi di comodo), ossia i disturbi emotivi conseguenziali alla «Sindrome di Stoccolma», una patologia in cui la vittima diventa oggetto di facile plagio da parte dei suoi carcerieri («lavaggio del cervello»).
Nell’ottobre del 1978, pochi mesi dopo la morte di Moro, il Partito Popolare Europeo (PPE), il movimento di Lyndon La Rouche, pubblicò un volume intitolato «Chi ha ucciso Aldo Moro?».
Il documento del PPE attribuiva la strage di via Fani e l’omicidio di Moro ai servizi segreti britannici, i capifila del terrorismo e delle strutture «deviate» presenti negli altri organismi d’Intelligence occidentali.
Nel libro del PPE , Cossiga viene definito «una pedina fondamentale nello scenario terrorista britannico in Italia».
Una opinione che si evince anche leggendo l’opera di Sergio Flamigni intitolata «Convergenze parallele» (Kaos, 1998).
Cossiga è stato allevato politicamente da Antonio Segni che insieme a Mario Scelba rappresentava la corrente anglofila della DC (la destra oligarchica democristiana).
Segni si formò ideologicamente in compagnia di Dino Grandi, il gerarca fascista amico degli inglesi, con il quale fondò e diresse una rivista giuridica.
Da Segni, Cossiga ricevette in eredità la rappresentanza politica dell’oltranzismo atlantista, impersonificato dalla CIA e dal suo equivalente anglosassone (MI6), che cercò di innestare con successo negli apparati dei servizi di sicurezza e nelle più alte gerarchie militari italiane.

edit
---
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4930

un pò lungo da leggere ma ci parla sempre dell'emerito che continua a raccontare...

E anche noi poniamo la domanda che Cossiga pone alla sinistra nella sua lettera al Tempo: come mai questo Pd, in gran parte formato da ex comunisti [cioè piciisti], tutto sommato difensori dell’Urss, oggi si pone in gran parte sul fronte sostanzialmente antirusso e favorevole alla Georgia, cioè agli Usa?

----
bella domanda vista la situazione attuale internazionale.


====
dalla lettera di Cossiga:
Vuoi un consiglio, caro Direttore? «Si taccia!», come da questo momento farò anch'io, perché, pur avendo ottant'anni, io a conservarmi la pellaccia ci tengo e voglio evitare bombe o sventagliate di mitra, islamiche o israeliane che siano.
----

...e qui non c'è bisogno di dire altro!

Inviato il: 19/8/2008 12:56
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  •  redna
      redna
Re: Cossiga colpisce ancora
#93
Sono certo di non sapere
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GIUSTIZIA: COSSIGA, SU FALCONE HA RAGIONE BERLUSCONI

"Premetto che non mi impiccio nelle polemiche tra Antonino Di Pietro, che quando era giovane inquisitore si auguro' di aver tempo libero per leggere di nuovo il codice penale e leggere per la prima volta il nuovo codice di procedura penale, e l'amico Silvio Berlusconi sulla riforma della giustizia, perche' essa non si fara' e a non farla fare saranno per primi la Lega e Alleanza Nazionale. Ma per quello che riguarda Giovanni Falcone ha ragione Berlusconi". Lo dichiara, in una nota, il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. "Giovanni era non solo per la separazione delle carriere e per la non obbligatorieta' dell'azione penale ma per la dipendenza del pm dal ministro della giustizia che avrebbe dovuto risponderne al Parlamento - prosegue Cossiga -. Per queste idee non venne eletto al Consiglio Superiore della Magistratura e gli fu dato il bando dalla sinistra. Quando fu ucciso io, appena dimessomi da Capo dello Stato, mi trovavo a Tolosa e ricordo che quando vidi alcuni dei suoi nemici, magistrati e politici, che piangevano attorno alla sua bara, ebbi subito la nausea e vomitai nel cesso! E non posso dimenticare che quando egli fu chiamato dal Consiglio Superiore della Magistratura a "discolparsi", venne da me al Quirinale umiliato e piangente". "Che c'entra Di Pietro con Giovanni Falcone? Non mi consta che Giovanni abbia mai ricevuto "in prestito" cento milioni di lire da alcuno con il quale avesse ragioni anche se indirette di interessi, ne' Mercedes ne' l'uso di garconniere o che si sia dovuto dimettere dalla magistratura al primo odore di inchiesta disciplinare e cosi' via - conclude Cossiga -. Antonino e' un bravo ragazzo e tutti gli vogliamo un gran bene, ma purche' lasci stare Giovanni Falcone!". (AGI)

(21 agosto 2008 ore 22.51)


Inviato il: 22/8/2008 22:05
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Cossiga colpisce ancora
#94
Dubito ormai di tutto
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Riporto qui la famosa intervista di Cossiga oggi, perchè è illuminante sul modo in cui pensa la massoneria, cosa intende per democrazia e come la manovra esasperando i contrasti tramite l'infiltrazione.

giovedì, 23 ottobre 2008
I consigli di Cossiga: infiltrare tra gli studenti agenti provocatori pronti a tutto

Ho conosciuto personalmente Cossiga quando era presidente della Repubblica. Eravamo a Milano, era il 1994, all’Ispi, durante una presentazione. Arrivò con un’aria euforica, l’aria di chi con evidenza sta facendo un uso spinto di psicofarmaci. L’occhio spiritato mal nascosto dalle lenti presidenziali denunciava uno stato d’animo che mal si confaceva con l’occasione, molto istituzionale. Ricordo che il compianto Carlo Maria Santoro, che allora aveva un incarico all’Ispi e prendeva la cosa molto sul serio, era in grande imbarazzo alle battute del presidente.

A distanza di molti anni, quindi, non mi stupisce più di tanto l’intervista rilasciata da Cossiga a proposito dei manganelli in scuole e università.

Ma un po’ mi stupisce, e credo dovrebbe stupire tutti. Anche perché c’è il rischio che l’attuale governo prenda molto sul serio i suoi suggerimenti.

Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?

«Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché è l'Italia è uno Stato debole, e all'opposizione non c'è il granitito Pci ma l'evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà quantomeno una figuraccia».

Quali fatti dovrebbero seguire?

«A questo punto, Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno».

Ossia?

«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...

«Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti?

«Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio».

Quale incendio?

«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà ad insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate Rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

E' dunque possibile che la storia si ripeta?

«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all'inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com'era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro. La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c'è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».


Fonte: Intervista di Andrea Cangini per «Quotidiano nazionale»
Inviato il: 23/10/2008 15:43
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: Cossiga colpisce ancora
#95
Sono certo di non sapere
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Azz... è un mito... santo subito.
Inviato il: 23/10/2008 15:48
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  •  Teba
      Teba
Re: Cossiga colpisce ancora
#96
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( ma se non sapessi che sono parole di Cossiga avrei messo: questo.)
Inviato il: 23/10/2008 20:39
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  •  Descartes
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Re: Cossiga colpisce ancora
#97
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Una testimonianza letta tra i commenti del blog di Grillo:

"Finalmente il nostro Kossiga ammette quello che noi sapevamo già. Me lo ricordo quando era Ministro degli Interni. Sapevamo che il suo comportamento era quello che oggi ammette. Me li ricordo i "suoi" poliziotti infiltrati tra di noi la sera del 12 maggio 1977. Uno di loro mi rimarrà sempre nei ricordi,col suo maglione bianco e striscia blu, jeans e borsa di cuoio. E la pistola agitata verso la polizia. La stessa persona che si scoprirà essere un agente di polizia da il libro bianco del Partito Radicale alcuni giorni dopo. Il libro che parlava di quella maledetta notte. Quando morì GIORGIANA MASI. Colpita alle spalle mentre scappava da una carica dei Carabinieri."
Inviato il: 24/10/2008 20:05
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  •  Al2012
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Re: Cossiga colpisce ancora
#98
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Una cosa mi sembra d’aver capito, ovvero che Kossiga può dire quello che vuole, intanto non lo (caga) considera nessuno e tanto meno gli organi istituzionali …

Sarebbe utile fare dei volantini con questa sua ultima intervista e farli girare tra le scuole, sarebbe utile che crescesse sempre di più la coscienza che i consigli di Kossiga sono sempre stati attivati nelle manifestazioni “fastidiose” …..

Non so se nelle uscite di Kossiga c’è una strategia politica, o sono solo uscite senili senza disegno politico, è sconcertante come comunque dica qualcosa che si avvicina molto alla realtà dei fatti .

Mah ?????
Inviato il: 27/10/2008 14:19
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  •  redna
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Re: Cossiga colpisce ancora
#99
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http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=80709

Cossiga ci riprova!

Citazione:
Il piano che Cossiga ha in mente è preciso e dettagliato. L'ideale, spiega, sarebbe che «qualche commerciante, qualche proprietario di automobili, e anche qualche passante, meglio se donna, vecchio o bambino» fossero feriti o «danneggiate, se fosse possibile, la sede dell'arcivescovo di Milano, qualche sede della Caritas o di Pax Christi».

Finora, infatti, secondo la teoria di Cossiga ha sbagliato a reagire: «Gli studenti più grandi, anche se in qualche caso facendosi scudo con i bambini – spiega – hanno cominciato a sfidare le forze di polizia, a lanciare bombe carta e bottiglie contro di esse e a tentare occupazioni di infrastrutture pubbliche, e ovviamente, ma non saggiamente, le forze di polizia hanno reagito con cariche d'alleggerimento, usando anche gli sfollagente e ferendo qualche manifestante. È stato, mi creda un grande errore strategico. Io ritengo che, data anche la posizione dell'opposizione queste manifestazioni aumenteranno nel numero, in gravità e nel consenso dell'opposizione».



e qui ci spiega meglio il suo 'pensiero'...

Citazione:
Secondo Cossiga «un'efficace politica dell'ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti.


casomai non l'avessimo capito.

Citazione:
A quel punto «io aspetterei ancora un po’ - dice - adottando straordinarie misure di protezione nei confronti delle sedi di organizzazioni di sinistra. E solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di Bella ciao, devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell'ordine contro i manifestanti, ma senza arrestare nessuno».


E questo personaggio lo dobbiamo pagare a vita perchè è stato presidente della repubblica (perchè qualcuno si doveva sdebitare per i servigi resi nel 1978...)????
Inviato il: 8/11/2008 21:54
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  •  ivan
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Re: Cossiga colpisce ancora
#100
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Il bello è (per modo di dire) che nessuno dice niente di queste esternazioni: non mi pare siano giunte notizie dall'opposizione del tipo "onorevoli colleghi chiedo spiegazioni dettagliate su ...", nè mi pare di aver visto filippiche moralizzatrici in giro sui mass media ("e' uno scandalo che ...").

Niente, tutto tace, come se si parlasse del tempo ("oggi piove, domani chissà ...") .

C'è un clima di indifferenza come già segnalato dalla Guzzanti (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=34303&sez=HOME_INITALIA ) "... senza che nessuno dica niente".
Inviato il: 9/11/2008 13:22
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  •  redna
      redna
Re: Cossiga colpisce ancora
#101
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LETTERA APERTA AL CAPO DELLA POLIZIA ANTONIO MANGANELLI

DI FRANCESCO COSSIGA

Caro Capo, per alcune dichiarazioni paradossali e provocatorie da me rese sul come gestire l'ordine pubblico in questa ripresa di massicce manifestazioni e come, spengendo tempestivamente i focarelli, si possa evitare che divampino poi gli incendi, mi sono beccato denunzie da molte persone, sacerdoti, frati e suore comprese, e sembra che me sia in arrivo una da parte di S.Em.za il Card. Tettamanzi, firmata anche dai alcuni suoi fedeli adepti dei Centri Sociali, dei No Global e dei Black Bloc.
Ma osando contro l'osabile, caro Capo, vorrei darLe un consiglio. Gli studenti piu' grandi, anche se in qualche caso facendosi scudo con i bambini, hanno cominciato a sfidare le forze di polizia, a lanciare bombe carta e bottiglie contro di esse e a tentare occupazioni di infrastrutture pubbliche, e ovviamente, ma non saggiamente, hanno reagito con cariche d'alleggerimento, usando anche gli sfollagente e ferendo qualche manifestante. E' stato, mi creda! un grande errore strategico.

Io ritengo che, data anche la posizione dell'opposizione (non abbiamo piu' il Partito Comunista e il ferreo servizio d'ordine della CGIL), queste manifestazioni aumenteranno nel numero, in gravita' e nel consenso dell'opposizione. Un'efficace politica dell'ordine pubblico deve basarsi su un vasto consenso popolare, e il consenso si forma sulla paura, non verso le forze di polizia, ma verso i manifestanti. A mio avviso, dato che un lancio di bottiglie contro le forze di polizia, insulti rivolti a poliziotti e carabinieri, a loro madri, figlie e sorelle, l'occupazione di stazioni ferroviarie, qualche automobile bruciata non e' cosa poi tanto grave, il mio consiglio e' che in attesa di tempi peggiori, che certamente verranno, Lei disponga che al minimo cenno di violenze di questo tipo, le forze di polizia si ritirino, in modo che qualche commerciante, qualche proprietario di automobili, e anche qualche passante, meglio se donna, vecchio o bambino, siano danneggiati, se fosse possibile la sede dell'arcivescovo di Milano, qualche sede della Caritas o di Pax Christi, da queste manifestazioni,e cresca nella gente comune la paura dei manifestanti e con la paura l'odio verso di essi e i loro mandanti o chi da qualche loft o da qualche redazione, ad esempio quella de L'Unita', li sorregge.

L'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio come ho gia' detto un vecchio, una donna o un bambino , rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita.
Io aspetterei ancora un po', adottando straordinarie misure di protezione nei confronti delle sedi di organizzazioni di sinistra. E solo dopo che la situazione si aggravasse e colonne di studenti con militanti dei centri sociali, al canto di ''Bella ciao'', devastassero strade, negozi, infrastrutture pubbliche e aggredissero forze di polizia in tenuta ordinaria e non antisommossa e ferissero qualcuno di loro, anche uccidendendolo, farei intervenire massicciamente e pesantemente le forze dell'ordine contro i manifestanti, ma senza arrestare nessuno.
E il comunicato del Viminale dovrebbe dire che si e' intervenuto contro manifestazioni violente del Blocco Studentesco,di Casa Pound e di altri manifestanti di estrema destra, compresi gruppi di naziskin che manifestavano al grido di ''Hitler! Hitler!''. Questo il mio consiglio.

Cordialmente Francesco Cossiga'.
8.11.08

(tratto da :comedonchisciotte.org)
Inviato il: 9/11/2008 13:42
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  •  Skabrego
      Skabrego
Re: Cossiga colpisce ancora
#102
Ho qualche dubbio
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Ciao Redna, hai letto i commenti all'articolo?
C'è chi sostiene che in realtà Kossiga stia facendo un gioco molto più astuto di quello che sembra.
Rendendo, di fatto, pubbliche tutte queste sue "idee" rende impossibile, per il governo, applicare questo tipo di strategie.
in poche parole, si spaccia per il vecchio pazzo che tutti credono che sia (Cossiga è Cossiga...) e sputtanando al vento le tattiche già collaudate della repressione dei movimenti, fa in modo che chiunque le seguisse sembrerebbe pazzo come lui se non di più!
Non trovate un pò strano che discorsi di una gravità impressionante vengano pubblicati da tutti i giornali con tale "leggerezza"?
Ricordo che il sardo in questione non ha mai amato Bruscoloni...
Inviato il: 10/11/2008 3:05
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  •  redna
      redna
Re: Cossiga colpisce ancora
#103
Sono certo di non sapere
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Citazione:
C'è chi sostiene che in realtà Kossiga stia facendo un gioco molto più astuto di quello che sembra.


Il gioco Cossiga lo sta facendo da molti ma molti anni.
Pertanto non c'è da stupirsi.
Già nel 1978 il gioco lo aveva fatto e bene (visto che è anche diventato presidente della repubblica) ma a farne le spese lo sai chi è/sono stati....


Citazione:
Rendendo, di fatto, pubbliche tutte queste sue "idee" rende impossibile, per il governo, applicare questo tipo di strategie.
in poche parole, si spaccia per il vecchio pazzo che tutti credono che sia (Cossiga è Cossiga...) e sputtanando al vento le tattiche già collaudate della repressione dei movimenti, fa in modo che chiunque le seguisse sembrerebbe pazzo come lui se non di più!


Non era stato il presidente picconatore?(così lui diceva...)
Non era stato 'preso' dal giudice Casson, quando era ancora presidente, per Gladio che era una struttura clandestina?
E'meglio fare il pazzo ora che ha l'età.
Non lo poteva fare nel '78 che aveva 50anni.Ora lo fa e gode di questo.
Tanto le cose che contano non le dirà mai.
Lo ha detto lui stesso. Ha paura che gli arrivi qualche pallottola 'trasversale'...



Citazione:
Non trovate un pò strano che discorsi di una gravità impressionante vengano pubblicati da tutti i giornali con tale "leggerezza"?


Trovo strano che la stampa sia diventata così e che un ex presdelrepp sia diventato così...
Più che leggerezza penso che entrambi vogliano 'sopravvivere'...


Citazione:
Ricordo che il sardo in questione non ha mai amato Bruscoloni...


Infatti il sardo fa il pazzo come Amleto....
...c'è del marcio nel regno di Danimarca....
Inviato il: 10/11/2008 13:53
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Cossiga colpisce ancora
#104
Dubito ormai di tutto
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Da Christ = Sun God
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Inviato il: 14/11/2008 13:53
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Re: Cossiga colpisce ancora
#105
Dubito ormai di tutto
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Ma Kossi ce l'ha un blog???

Lo metterei tra i preferiti!!!

Inviato il: 14/11/2008 14:47
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  •  carloooooo
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Re: Cossiga colpisce ancora
#106
Dubito ormai di tutto
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Cossiga chiede la Commissione d’inchiesta

Il presidente emerito della Repubblica vuole sia fatta luce sull’operato dell’allora vice presidente del Consiglio Fini, del Ministro dell’Interno Scajola e del capo della polizia De Gennaro

l presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga dichiara «di essere favorevole alla istituzione di una commissione d’inchiesta su i fatti del G8 del luglio 2001 svoltosi a Genova».

Secondo il senatore a vita, «l’istituzione di questa Commissione non solo è opportuna, ma è ora assolutamente necessaria, a tutela della credibilità della Repubblica Italiana come Stato democratico e di diritto e del prestigio e dell’onore delle forze dell’ordine: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e reparti militari dispiegati in servizio di ordine pubblico».

«La Commissione - afferma Cossiga - dovrà fare piena luce su i dolorosi fatti accaduti, compresa l’uccisione del giovane Giuliani ad opera di un carabiniere e piena chiarezza sull’operato del Governo, ed in particolare dell’allora Vice Presidente del Consiglio onorevole Gianfranco Fini, stranamente presente in Questura durante l’accadimento dei dolorosi fatti, dell’allora Ministro dell’Interno Claudio Scajola e soprattutto, specie dopo le dichiarazioni dell’attuale Capo della Polizia Manganelli, sull’operato dell’ex Capo della Polizia Gianni De Gennaro, perché fu egli, secondo il significato complessivo delle dichiarazioni del dottor Manganelli, il responsabile massimo della gestione operativa di vertice in quelle giornate e perché oggi è al vertice del Sistema per la Sicurezza della Repubblica ed è suo interesse che piena luce si faccia sul suo operato. Si deve per legge disporre la sospensione dei processi di appello e in Corte di Cassazione e l’automatica revisione dei processi conclusi in modo che i giudici possano utilizzare gli accertamenti operati dalla futura Commissione parlamentare d’inchiesta. E si deve anche rinviare il processo a carico dell’ex-Capo della Polizia, perché in esso possano acquisiti i risultati della Commissione parlamentare d’inchiesta». [Il secolo XIX]
Inviato il: 21/11/2008 13:27
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Re: Cossiga colpisce ancora
#107
Sono certo di non sapere
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http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5262

Citazione:
Cossiga continua a darci la certezza che alcune caratteristiche agghiaccianti del sistema o alcuni episodi di natura truffaldina e criminale non sono fantasie ma una tragica realtà. Sul Britannia, personaggi di destra e sinistra si piegarono al gruppo di potere anglo-americano, facendosi beffe dei diritti di sovranità degli italiani e della “democrazia”.
Inviato il: 21/11/2008 18:26
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Re: Cossiga colpisce ancora
#108
Dubito ormai di tutto
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In vista delle recenti discussioni sul ruolo chiave della figura di Giancarlo Elia Valori nella massoneria italiana (si vedano gli articoli: GIANCARLO ELIA VALORI IL POTERE E IL DOMINIO , De Magistris: “Ho scoperto una nuova P2″ e La massoneria è un cancro che affligge PDL e PD), ho trovato interessante ripescare questa vecchia intervista a Cossiga, dove l'ex presidente lo dichiara uno dei suoi migliori amici.

Cossiga: non scherziamo, Stay Behind era una cosa seria
Il presidente emerito della Repubblica: due cialtroni, mi inquieta la coincidenza con il caso dell’ imam rapito

L’ INTERVISTA

- Presidente Cossiga, visto cosa combinano i suoi gladiatori?
- «Lei mi onora. I gladiatori sono patrioti. Sono fiero di averli protetti e di continuare a farlo».
- Ne hanno arrestati due.
- «Non è vero. Gladio, Stay Behind, era una cosa seria, concepita e realizzata in momenti serissimi. Questa sedicente polizia segreta è palesemente una frescaccia. Infatti nessuno dei due arrestati ha mai fatto parte di Stay Behind».
- Loro dicono di sì.
- «Mentono. In compenso uno dei due ha indicato in Andreotti il mandante dell’ assassinio di Dalla Chiesa. Un’ altra frescaccia. Creda a me: quelli sono due matti».
Matti?
- «Matti e cialtroni. Talmente pericolosi per i terroristi islamici da raccontare le loro tecniche di antiterrorismo su Internet. Eppure, la vicenda del loro arresto mi inquieta molto».
- Perché?
- «Per una serie di motivi. Innanzitutto, chi ha fatto filtrare la falsa notizia secondo cui sarebbero gladiatori? Mi auguro siano stati i magistrati; che la magistratura faccia filtrare notizie false e tendenziose è ormai nella norma. Sarei più preoccupato se fosse stata la Digos di Genova. Vorrebbe dire che la Digos ha paura dei giudici».
- Per quale motivo la Digos dovrebbe aver paura?
- «Perché ha sotto gli occhi i 47 incriminati per il G8».
- Che cosa altro la inquieta?
- «La coincidenza tra il caso delle spie immaginarie, dei poliziotti fai-da-te, e il caso Abu Omar. Non vorrei che a scatenare la concomitanza sia il fatto che finalmente il Parlamento sta affrontando la questione del riconoscimento dei gladiatori come volontari».
- La sua visione di Gladio è molto contestata.
- «E’ contestata da imbecilli e da uomini malati di dietrologia e di ideologia, persuasi che le cose debbono essere come loro le desiderano. I gladiatori sono sempre stati assolti. Assolti! L’ ultimo è stato l’ ammiraglio Martini. Assolti dal giudice Pellegrino che non aveva nulla da farsi perdonare, a differenza da quel repubblicano che voleva condannarli per ingraziarsi i comunisti... ma lasciamo perdere. Sono storie vecchie, e riguardano morti».
- Sono morti anche i carabinieri di Peteano. Uccisi da un’ autobomba i cui inneschi, come ha provato il giudice Casson, venivano da un nascondiglio di Gladio.
- «Uno dei motivi per cui ammiro Cacciari è che ci ha evitato di avere Casson sindaco di Venezia. Anche se devo confessare che ho contribuito per via indiretta a costruire la candidatura Casson, allo scopo di bruciarlo».
- Per via indiretta?
- «Abbiamo un amico comune».
- Chi?
-«Giancarlo Elia Valori è uno dei migliori amici di Casson e miei».

- Lei collega l’ arresto delle «spie immaginarie» alla polemica sul rapimento di Abu Omar. Ma qui siamo in presenza di una violazione della sovranità nazionale.
- «L’ indignazione italiana non sarebbe compresa in nessuna parte del mondo. Anche perché i governi di tutti gli altri Paesi teatro di operazioni segrete americane sono stati avvertiti. Tutti, compreso quello della civilissima socialdemocrazia svedese. Tranne il nostro».
- Gli americani non si fidano?
- «Non si fidano. E forse non si sbagliano. Tra tutte queste inchieste, alcune cominciate due anni fa, nessuno ha pensato ad arrestare l’ imam; e ora siamo di fronte alla ridicola farsa dell’ ordine di custodia cautelare, per interrogare l’ egiziano non sulle sue eventuali responsabilità, ma sul suo rapimento. Altra fregnaccia».
- Quindi ha ragione il governo degli Stati Uniti?
- «Non dico né ho mai detto questo. Il problema resta quello che denunziai a suo tempo: gli agenti Cia che hanno rapito Abu Omar erano protetti dalle leggi americane».
- Resta il fatto che gli Stati Uniti non hanno avvertito l’ Italia.
- «Conoscendo il mio Paese, meglio così. Si rende conto che l’ ordinanza di custodia cautelare per l’ imam non era conosciuta né dal Sismi, né dal Sisde, né dai carabinieri? In Italia il segreto istruttorio prevale sulla difesa dal terrorismo. Considero la tortura ingiustificabile, a differenza della Corte suprema di Israele che ha giustificato moderate torture per evitare il compimento di atti terroristici. Ma cosa sarebbe accaduto in Italia se il mite Letta, il mite Pollari e il meno mite ma mio amico Mori fossero stati informati dell’ azione della Cia?».
- Cosa sarebbe accaduto?
- «Il rapimento dell’ imam sarebbe diventato il punto centrale della campagna elettorale. Si conferma l’ insegnamento del caso Calipari: gli americani si considerano in guerra; noi no. Noi armiamo le truppe di cacciavite e le incarichiamo di ricostruire acquedotti. Gli Usa non ci capiscono, e si regolano di conseguenza. Con queste regole di ingaggio meglio sarebbe stato restare a casa e non andare né a Kabul né a Nassiriya».
- Sta dicendo che il prezzo di sangue è stato pagato inutilmente?
- «Purtroppo è così. Prendiamo atto che la guerra non è cosa per noi. Non siamo abbastanza coraggiosi e siamo troppo furbi. Ad esempio, quelli che si lamentano per l’ azione della Cia dovrebbero sapere che noi abbiamo fatto lo stesso. Quand’ ero ministro dell’ Interno, con la collaborazione di una potenza straniera riportammo in Italia quattro terroristi neri dal Sud America, senza estradizione. Ce li consegnò la polizia sulla scaletta dell’ aereo».
- Quale potenza?
- «La Spagna».
- Quali terroristi?
- «Non me lo ricordo. Né ricordo il nome di quel terrorista rosso che fu preso dai nostri agenti a Nizza, con la collaborazione della polizia criminale francese. E quando una magistrata di Nizza aprì il fascicolo, il ministero della Giustizia di Parigi le ordinò di ritirare l’ azione penale. Ma questo accade nella patria di Robespierre e del terrore di Stato. Noi siamo solo la patria di Prodi e di Berlusconi».

fonte: http://www.almanaccodeimisteri.info/p22005.htm
Inviato il: 28/1/2009 3:13
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Re: Cossiga colpisce ancora
#109
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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- «Non dico né ho mai detto questo. Il problema resta quello che denunziai a suo tempo: gli agenti Cia che hanno rapito Abu Omar erano protetti dalle leggi americane».

Credo che purtroppo sia vero.

Da queste parti si presta molta attenzione alle macchine targate "AFI" (american force in italy), che notoriamente sfrecciano come razzi e... naturalmente se ti "beccano" se ne fottono di qualunque conseguenza.
Se non ricordo male, tempo fa qui su luogocomune, fu pubblicato un articolo riguardante il caso di una ragazza ridotta sulla sedia a rotelle da un militare americano, del quale non ha potuto sapere nemmeno il nome. Figuriamoci il resto.

Cossiga è utile perchè ti fa capire il vero senso della parola "democrazia" (in italia).
Inviato il: 28/1/2009 8:49
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