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  Civiltà Ebraica

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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: Civiltà Ebraica
#91
Sono certo di non sapere
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Citazione:
da edo il 30/12/2008 20:48:56
Edo non si può ne si deve confondere il comportamento di una amministrazione con quello della popolazione (o almeno non con tutta)...
_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 30/12/2008 21:15
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Re: Civiltà Ebraica
#92
Sono certo di non sapere
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Citazione:

LoneWolf58 ha scritto:
Citazione:
da edo il 30/12/2008 20:48:56
Edo non si può ne si deve confondere il comportamento di una amministrazione con quello della popolazione (o almeno non con tutta)...


E' vero, non tutti i tedeschi nel 1939 erano nazisti e nemmeno tutti gl'italiani fascisti.
Inviato il: 30/12/2008 23:38
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Re: Civiltà Ebraica
#93
Sono certo di non sapere
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Annapolis ha portato la pace?

Scritto il 2008-12-11 in Approfondimenti

Annapolis ha portato la pace?

Di Mustafa Barghouthi

Da Annapolis, gli attacchi israeliani sono triplicati, l’ampliamento delle colonie in Cisgiordania è aumentato di 20 volte (a Gerusalemme, di 38); i posti di blocco sono passati da 521 a 699, e continua la costruzione del Muro. Non vi sono stati negoziati.

La conferenza di Annapolis è stata inutile; l’anno trascorso lo dimostra.

La conferenza di Annapolis è stata un negoziato a senso unico; gli sforzi sono stati solo sul lato palestinese. Gli israeliani non hanno negoziato: hanno imposto le loro realtà sul terreno.

A un anno da Annapolis, i “fatti sul terreno” sono questi:

Dall’inizio dei colloqui, in Palestina sono stati compiuti 3.063 attacchi (1.700 in Cisgiordania, 1.363 a Gaza).

Sono stati uccisi 543 palestinesi (65 in Cisgiordania, 478 a Gaza. 71 erano infradiciottenni).

Sono stati feriti 2.362 palestinesi (1.125 in Cisgiordania, 1.237 a Gaza. 138 dei feriti sono infradiciottenni).

Sono stati liberati 770 prigionieri palestinesi; Israele, nel frattempo, ne ha incarcerati altri 4.945. Di questi, 4.351 provengono dalla Cisgiordania, 574 da Gaza, e 351 sono infradiciottenni. Si stima che vi siano, attualmente, 10.500 palestinesi nelle carceri israeliane.

Gaza

Dall’inizio dell’assedio a Gaza, nel 2006, sono morti più di 260 pazienti: gli ospedali hanno finito il materiale, ed è vietato il trattamento fuori dalla Striscia. Per il blocco, a Gaza sono già esauriti 160 tipi di farmaci; stanno per terminare le scorte di altri 130, mentre almeno 90 strumenti, fra cui 31 apparecchi per la dialisi, sono fuori uso.

Gaza è ora chiusa da 23 giorni consecutivi; nel nord dell’area vi è pericolo imminente di allagamenti fognari. Se non si prendono provvedimenti al più presto, si verificherà un’enorme crisi sanitaria.

Aumentano gli ostacoli agli spostamenti

Dall’inizio dei colloqui di Annapolis, i posti di blocco sono passati da 521 a 699.

Almeno 30 persone, fra le quali alcuni bambini, sono morte a un posto di blocco, in Cisgiordania o a Gaza.

Il 74% delle strade principali, in Cisgiordania, sono o controllate da posti di blocco, o totalmente chiuse.

Nel settembre 2008, il numero medio di posti di blocco volanti, posti a caso in Cisgiordania nel corso di una settimana, è stato pari a 89.

È aumentata l’attività delle colonie

Sono attualmente in costruzione 2.600 abitazioni per coloni; di queste, il 55%, sul lato est del Muro.

Nel 2008, i bandi edilizi nelle colonie sono incrementati del 550%.

Oggi vi sono 121 colonie e 102 avamposti israeliani in Cisgiordania, in cui risiedono 462.000 coloni.

Le colonie sono costruite su meno dello 1,5% del territorio palestinese, ma, per l’ampia infrastruttura, ne occupano più del 40%.

In agosto, il governo israeliano ha autorizzato n via preliminare la nuova colonia illegale di Maskiot, nella Valle del Giordano.

A Gerusalemme sono attualmente in corso espulsioni dalle case.

La famiglia Al Kurd, vissuta nella propria casa a Sheikh Jarrah per 50 anni, è stata cacciata violentemente dall’esercito israeliano il 9 novembre. Sono sopravvissuti per due settimane in una tenda senz’acqua, senza riscaldamento e senza elettricità. Lo scorso fine settimana, Abu Kamal, padre di 5 figli, è deceduto. Soffriva di diabete, e le sue condizioni di salute erano peggiorate, per essere stato espulso dalla propria casa.

Permane la politica israeliana di apartheid

La quantità di acqua per il consumo palestinese è pari a 132 milioni di metri cubi; per gli israeliani, di 800 milioni di metri cubi. Il consumo di acqua da parte dei palestinesi è di 60 litri pro capite al dì (la quantità raccomandata dall’OMS è di 100 litri/dì); gli israeliani ne utilizzano 220 litri/dì.

I palestinesi pagano 5 shekel per unità di acqua e 13 per unità di elettricità; gli israeliani rispettivamente 2,4 e 6,3 shekel.

Continua la costruzione del Muro

Del Muro sono stati costruiti 409 km (il 57%); 66 km (il 9%) sono in via di costruzione. Quando sarà completato, sarà lungo in totale 723 km, il doppio della Linea Verde. Il 14% del Muro sarà sulla Linea Verde, lo 86% all’interno della Cisgiordania.

Ai palestinesi è necessario essere uniti

Israele cerca di venderci un Paese senza un capitale, infiltrato da colonie, con la più grande prigione a cielo aperto – Gaza – a cui sono inflitti quotidianamente crimini di guerra, e in cui i profughi non hanno diritto di tornare. Se non facciamo attenzione al crescere del divario fra Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, e accettiamo le differenze fra queste zone, Israele – e solo Israele – avrà raggiunto i propri scopi.

Il Piano palestinese di azione deve comprendere:

1. La fine degli attuali negoziati, e la sospensione, da parte di Israele, di tutte le attività delle colonie

2. L’istituzione di una leadership palestinese unitaria

3. La fine immediate dei conflitti interni fra palestinesi

4. Il ritorno all’iniziativa di pace araba, e la convocazione di una conferenza di pace internazionale.

Che terminino i conflitti e le segregazioni: dobbiamo tornare ad essere uniti, in ogni senso del termine! Altrimenti, Israele otterrà lo scopo di trasformare l’Autorità Palestinese in un suo corpo di polizia, e nel governo di bantustan.

testo inglese: vedere http://www.maannews.net/en/index.php?opr=ShowDetails

Traduzione: Paola Canarutto
Inviato il: 31/12/2008 18:00
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Re: Civiltà Ebraica
#94
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Re: Civiltà Ebraica
#95
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Re: Civiltà Ebraica
#96
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Re: Civiltà Ebraica
#97
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Citazione:
E' iniziata l'invasione di terra


Duro lavoro per omino bianco, rimangono ancora delle macchioline di sporco.
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Re: Civiltà Ebraica
#98
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Citazione:
Duro lavoro per omino bianco, rimangono ancora delle macchioline di sporco.


ARTICOLO DI UNO STORICO ISRELIANO Pensare di dare una lezione ad Hamas è un errore fondamentale
Cito solo la chiosa finale di questo articolo:"....bisogna rispolverare i vecchi piani che datano dalla fine della Guerra dei Sei Giorni, che prevedevano di insediare migliaia di famiglie di Gaza in Cisgiordania. Questi piani non sono mai andati in porto, perché la Cisgiordania è stata consacrata alle colonie ebraiche. E quella fu la certezza più nefasta di tutte".
Posso solo aggiungere che adesso il governo israeliano vuole cacciare i palestinesi anche da Gaza così l'occupazione della Palestina sarà completata.
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La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
Inviato il: 4/1/2009 16:00
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Re: Civiltà Ebraica
#99
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Citazione:
Posso solo aggiungere che adesso il governo israeliano vuole cacciare i palestinesi anche da Gaza così l'occupazione della Palestina sarà completata.

ah, perchè c'è gente in palestina? io ero rimasto alla "Land Without People for a People Without Land"..
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Inviato il: 4/1/2009 18:29
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Re: Civiltà Ebraica
#100
Ho qualche dubbio
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Credo che il sionista abbia necessità di svago,dopo un pò di tempo che è chiuso nel suo kibbuz di odio verso i Gentili.

Quindi i capi organizzano battute in "riserve di caccia" all'uopo attrezzate.

Sfogate le proprie debolezze e schifezze estetiche ed interne , i prodi cacciatori tornano a casa col trofeo di caccia ( le foto col cadavere "dell'animale parlante" steso a terra) da mostrare a parenti ed amici.

Così il prode si riconcilia con la propria identità e medita sulla prossima ,sicura, battuta di caccia.

www.thule-toscana.com
Inviato il: 6/1/2009 15:49
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Re: Civiltà Ebraica
#101
Sono certo di non sapere
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Re: canzone su Gaza
#102
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Inviato il: 7/1/2009 15:31
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Re: canzone su Gaza
#103
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 7/1/2009 17:49
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Re: canzone su Gaza
#104
Ho qualche dubbio
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Repetita

Tedeschi in Toscana ,ebrei in Palestina

L'ebreo giustifica la sua presenza in Palestina col fatto che alcuni ebrei comprarono alcuni terreni in quella zona.

Forte di questo acquisto ha costruito uno stato in Palestina cacciando e perseguitando gli autoctoni.

In Italia ,specialmente in Toscana, molti Tedeschi hanno comprato casa e terreni nel Chianti, come tantissimi Inglesi hanno fatto la stessa cosa sulle

colline di Firenze.

1) Hanno diritto Inglesi e Tedeschi a costruire un loro stato indipendente ed armato in TOSCANA ?
2) Hanno il diritto di cacciare i Toscani del posto dalle loro case e chiuderli in Lager tipo Gaza?


http://www.thule-toscana.com/Documen...egli_ebrei.htm

Se ne sconsiglia la visione ai cuori teneri ed agli stomaci deboli!!!!!!!
Inviato il: 8/1/2009 12:14
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Re: canzone su Gaza
#105
Sono certo di non sapere
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...
Questa non è una guerra perché non ci sono due eserciti che si danno battaglia su un fronte; è un assedio unilaterale condotto da forze armate (aviazione, marina, ed esercito) fra le più potenti del mondo, sicuramente le più avanzate in fatto di equipaggiamento militare tecnologico, che hanno attaccato una misera striscia di terra di 360 kmq, dove la popolazione si muove ancora sui muli e dove c'è una resistenza male armata la cui unica forza è quella di essere pronta al martirio.
...


Cronache da Gaza
report da Gaza, inviato dal volontario Vittorio Arrigoni, forse l'unico testimone italiano presente a Gaza attualmente, visto il divieto d'ingresso che il governo israeliano ha imposto ai giornalisti stranieri.

Vittorio Arrigoni
Diario da Gaza,
un giorno in ambulanza

«Alla gente innocente di Gaza:
la nostra guerra non è contro di voi ma contro Hamas, se non la smettono di lanciare razzi voi vi troverete in pericolo».
È la trascrizione di una registrazione che è possibile ascoltare rispondendo al telefono queste ore a Gaza.
L'esercito israeliano la sta diffondendo illudendosi che i palestinesi non abbiano occhi e orecchie.
Occhi per vedere che le bombe colpiscono quasi esclusivamente obiettivi civili, come moschee (15, l'ultima quella di Omar Bin Abd Al Azeez di Beit Hanoun), scuole, università, mercati, ospedali.
Orecchie per non udire le urla di dolore e terrore dei bambini, vittime innocenti eppure predestinate di ogni bombardamento.

Secondo fonti ospedaliere, nel momento in cui sto scrivendo sono 120 i minori rimasti uccisi sotto le bombe, su un totale di 548 morti, più di 2700 feriti, decine e decine di dispersi.
Due giorni fa all'ospedale della mezzaluna rossa nel campo profughi di Jabalia, la notte non è mai calata.
Dal cielo gli elicotteri Apache hanno lanciato ordigni illuminanti in continuazione, tanto da non farci accorgere di una qualche differenza tra giorno e notte.
Il cannoneggiare ripetuto di un tank posto a meno di un chilometro dall'ospedale ha crepato seriamente le mura dell'edificio, ma abbiamo resistito fino alla mattina.
Verso le 10 circa, bombe sul campo incolto adiacente all'edificio, fuoco di mitragliatrice tutt'attorno: per i medici della mezzaluna rossa quello era un messaggio dell'esercito rivolto a noi: evacuazione immediata, pena la vita.
Abbiamo trasferito i feriti in altre strutture ospedaliere e ora la base operativa delle ambulanze è sulla strada di Al Nady, il personale medico sta seduto sui marciapiedi in attesa delle chiamate, che si susseguono febbrilmente.

Per la prima volta dall'inizio dell'attacco israeliano ho visto negli ospedali dei cadaveri di membri della resistenza palestinese.
Un numero piccolo, di fronte alle centinaia di vittime civili, che dopo l'invasione di terra si sono moltiplicate esponenzialmente.
Dopo l'attacco alla moschea di Jabalia (coinciso con l'entrata dei tank) che ha causato 11 morti e una cinquantina di feriti, per tutta la notte di sabato scortando le ambulanze ci siamo resi conto della tremenda potenza distruttiva dei proiettili sparati dagli israeliani.
A Bet Hanoun una famiglia che si stava scaldando nella propria casa dinnanzi ad un fornellino a legna è stata colpita da uno di questi micidiali colpi di cannone.
Abbiamo raccolto 15 feriti, 4 casi disperati.
Poi verso le 3 del mattino abbiamo risposto ad una chiamata d'emergenza: troppo tardi, davanti alla porta di un'abitazione tre donne in lacrime ci hanno messo in braccio una bambina di quattro anni avvolta da un lenzuolo bianco, il suo sudario, era già gelida.
Ancora una famiglia colpita in pieno, questa volta dall'aviazione, a Jabalia, due adulti con in corpo schegge di esplosivo. I due figli hanno riportato ferite lievi, ma da come strillavano era evidente il trauma psicologico che stavano vivendo, qualcosa che li segnerà indelebilmente per tutta la vita più di uno sfregio su una guancia.

Anche se nessuno si ricorda di citarli, sono migliaia i bambini afflitti da gravi turbe mentali procurate dal terrore dei continui bombardamenti, o peggio dalla vista dei genitori e dei fratellini dilaniati dalle esplosioni.

I crimini di cui si sta macchiando Israele in queste ore vanno oltre i confini dell'immaginabile.
I soldati non ci permettono di andare a soccorrere i superstiti di questa immensa catastrofe innaturale.
Quando i feriti si trovano in prossimità dei mezzi blindati israeliani che li hanno attaccati, a noi sulle ambulanze della mezzaluna rossa non è concesso avvicinarci, i soldati ci bersagliano di colpi.
Avremmo bisogno della scorta di almeno un'ambulanza della croce rossa, in coordinamento con i comandi militari israeliani, per poter correre a cercare di salvare vite: provate a immaginare quanto tempo porterebbe via una procedura del genere, una condanna a morte certa per dei feriti in attesa di trasfusioni o di trattamenti di emergenza. Tanto più che la croce rossa ha i suoi di feriti a cui pensare, non potrebbe in nessun modo rendersi disponibile ad ogni nostra chiamata. Ci tocca allora stazionare in una zona «protetta», eufemismo qui a Gaza, e attendere che i parenti ci portino i congiunti moribondi, spesso in spalla.
Così è andata verso le 5.30 di stamane, abbiamo arrestato col motore acceso l'ambulanza al centro di un incrocio e indicato tramite telefono la nostra posizione ad uno dei parenti dei feriti. Dopo una decina di minuti di snervante attesa, quando aveva già deciso di ingranare la marcia ed evacuare l'area per andare a rispondere ad un'altra chiamata, abbiamo visto girare l'angolo e dirigersi verso di noi, lentamente, un carretto carico di persone sospinto da un mulo. Una coppia con i suoi due figlioletti. La migliore rappresentazione possibile di questa non-guerra.

Questa non è una guerra perché non ci sono due eserciti che si danno battaglia su un fronte; è un assedio unilaterale condotto da forze armate (aviazione, marina, ed esercito) fra le più potenti del mondo, sicuramente le più avanzate in fatto di equipaggiamento militare tecnologico, che hanno attaccato una misera striscia di terra di 360 kmq, dove la popolazione si muove ancora sui muli e dove c'è una resistenza male armata la cui unica forza è quella di essere pronta al martirio.
Quando il carretto si è fatto abbastanza vicino gli siamo andati incontro, e con orrore abbiamo scoperto il suo macabro carico.
Un bimbo stava sdraiato con il cranio fracassato, gli occhi letteralmente saltati fuori dalle orbite, lo abbiamo raccolto che ancora respirava. Il suo fratellino invece presentava il torace sventrato, gli si potevano distintamente contare le costole bianche oltre i brandelli di carne lacera. La madre teneva poggiate le mani sul quel petto scoperchiato, come se cercasse di aggiustare qualcosa.
Un ulteriore crimine, e nostro ennesimo personale lutto.
L'esercito israeliano continua a prendere di mira le ambulanze.
Dopo il dottore e l'infermiere morti a Jabalia 4 giorni fa, ieri è toccato ad un nostro amico, Arafa Abed Al Dayem, 35 anni, che lascia 4 figli.
Verso le otto e mezza di ieri mattina abbiamo ricevuto una chiamata da Gaza city, due civili falciati dalla mitragliatrice di un tank; una delle nostre
ambulanze della mezzaluna rossa è accorsa sul posto.
Arafa e un infermiere hanno caricato i due feriti sull'ambulanza, hanno chiuso gli
sportelli pronti a correre verso l'ospedale, quando sono stati centrati in pieno da un proiettile sparato da un carro armato.
Il colpo ha decapitato uno dei feriti e ha ucciso anche il nostro amico; l'infermiere se l'è cavata ma è ora ricoverato nello stesso ospedale dove lavora.
Arafa, maestro elementare, si offriva come volontario paramedico quando c'era carenza di personale.
Siamo sotto una pioggia di bombe, nessuno se l'era sentita di chiamarlo in una situazione di così alto rischio.
Arafa si era presentato da solo, e lavorava conscio dei pericoli, convinto che oltre la sua famiglia c'erano anche altri essere umani da difendere, da soccorrere.
Ci mancano le sue burle, il suo irresistibile e contagioso sense of huomor che rallegrava l'intero ospedale Al Auda di Jabalia anche nelle sue ore più cupe e drammatiche quando sono più i morti e i feriti che confluiscono, e ci sente quasi colpevoli, inutili per non aver potuto fare qualcosa per salvarli, schiacciati come siamo da una forza micidiale inesorabile, la macchina di morte dell'esercito israeliano.

Qualcuno deve arrestare questa carneficina, ho visto cose in questi giorni, udito fragori, annusato miasmi pestiferi, che se avessi mai un giorno una mia progenia, non avrò mai il coraggio di tramandare.

C'è qualcuno là fuori?
la desolazione del sentirsi isolati nell'abbandono è pari alla veduta di un quartiere di Gaza dopo un'abbondante campagna di raid aerei.
Sabato sera mi hanno passato al telefono la piazza di Milano in protesta, ho passato a mia volta il cellulare agli eroici dottori e infermieri con cui stiamo lavorando, li
ho visto rincuorarsi per un breve attimo.
Le manifestazioni in tutto il mondo dimostrano che esiste ancora qualcuno in cui credere, ma le manifestazioni non sono ancora abbastanza partecipate per esercitare
quella pressione necessarie affinché i governi occidentali costringano Israele in un angolo, ad assumersi le sue responsabilità come criminale di guerra e contro l'umanità.

Moltissime le donne gravide terrorizzate che in queste ore stanno dando alla luce figli frutti di parti prematuri.
Ne ho accompagnate personalmente tre a partorire.
Una di queste, Samira, al settimo mese, ha dato alla luce uno splendido minuscolo bimbo di nome Ahmed. Correndo con lei a bordo verso l'ospedale di Auda e lasciandoci dietro negli specchietti retrovisori lo scenario di morte e distruzione dove poco prima stavamo raccogliendo cadaveri, ho pensato per un attimo che questa vita in procinto di fiorire potesse essere il beneaugurio per un futuro di pace e speranza.
L'illusione si è dissolta col primo razzo che è crollato a fianco della nostra ambulanza tornando da Auda al centro di Jabalia.
Queste madri coraggio mettono tristemente al mondo creature le quali assorbono come prima luce nei loro occhi, nient'altro oltre il verde militare dei tanks e delle jeeps e i lampi intermittenti che precedono le esplosioni.

Quali prospettive di vita attendono bimbi che fin dal primo istante della loro nascita avvertono sofferenza e urla di disgrazia?
restiamo umani.
Vittorio Arrigoni
Inviato il: 13/1/2009 22:55
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  •  edo
      edo
Re: canzone su Gaza
#106
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> 14 gennaio 2009
Ancora sul sito criminale israeliano
Un amico ci segnala un fatto gravissimo, che nessun Pagliara o Gasparri denunceranno mai: su un sito sionista usraeliano sono esposte le foto di alcuni volontari pacifisti internazionali, tra cui anche l'italiano Vittorio Arrigoni, di cui si chiede esplicitamente l'uccisione.
Chi abbia voglia di visionare il delirio sionista incarnato e rendersi conto quale sia la mentalità degli assassini di Gaza, può cliccare su http://stoptheism.com:80/

Un lettore


Abbiamo già dato la notizia – il primo a darla è stato Miguel Martinez – ma non ci dispiace ripeterla.
Qui c’è un sito che chiede l’omicidio dei volontari occidentali a Gaza; ed evidentemente, su tali volontari dispone di schedature, foto e particolari identificativi che può avere avuto solo dalla polizia israeliana, la quale infatti interroga e fotograva tutti coloro che partono e arrivano dall’aeroporto di Tel Aviv, perquisisce i bagagli e i taccuini dei giornalisti, eccetera.
Su chiunque di noi sia mai stato lì è stato aperto chiaramente un dossier, in cui le sue azioni e opinioni possono catalogarlo come nemico da liquidare. Nella sola democrazia del MedioOriente, non c’è male.
Rendete noto questo sito agli altri giornali, ai media, ai parlamentari del vostro collegio.
Ciò, per la stessa incolumità dei volontari che lì vengono minacciati di morte.

Maurizio Blondet
Inviato il: 14/1/2009 22:16
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  •  edo
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Re: canzone su Gaza
#107
Sono certo di non sapere
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IMPERDIBILE, ma per abbonati.

QUI:
Ogni anno, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite vota una risoluzione intitolata "Sistemazione pacifica della questione Palestinese", ed ogni anno il risultato della votazione è sempre lo stesso: il mondo intero da un lato e dall’altro Israele, Stati Uniti, alcune isole del Pacifico Meridionale ed Australia. L’anno scorso la votazione fu di 164 voti a favore della risoluzione e 7 contro. Ogni anno dal 1989 (nel 1989, il risultato della votazione fu di 150 a 3) da un lato c’è il mondo intero e dall’altro gli Stati Uniti, Israele e lo Stato-isola della Dominica.

I 22 stati membri della Lega Araba, sono tutti a favore di un accordo fra i due Stati secondo i confini esistenti nel giugno 1967; l'Autorità Palestinese è favorele ad un accordo dei due Stati secondo i confini esistenti nel giugno 1967; ora anche Hamas è favorevole all’accordo dei due Stati secondo i confini esistenti nel giugno1967. L'unico ostacolo è Israele, appoggiata dagli Stati Uniti. Questo è il problema.


Che dimostrano questi fatti? Che da più di vent’anni, tutta la comunità internazionale ha provato a trovare un accordo al conflitto secondo i confini esistenti nel giugno 1967 con una soluzione giusta per la questione dei rifugiati. Sono negazionisti tutti questi 164 paesi delle Nazioni Unite? Gli unici a favore della pace sono gli Stati Uniti, Israele, la repubblica di Nauru, la repubblica di Palau, gli Stati Federati di Micronesia, le Isole Marshall e l’Australia? Chi sono i negazionisti? Chi è che si oppone alla pace?

In relazione con tutto questo il punto importante ora è che i palestinesi erano disposti a fare concessioni. Fecero tutte le concessioni. Israele non nè fece nessuna.

Se Israele non rispetta il Diritto Internazionale, la si deve rendere responsabile delle sue azioni, esattamente come qualsiasi altro stato del mondo

Norman Finkelstein è figlio di sopravissuti dell'Olocausto ed autore di opere come “Immagine e realtà del conflitto palestinese” (Akal2003), e “L'industria dell'olocausto: riflessioni sullo sfruttamento della sofferenza ebraica “(Secolo XXI della Spagna 2002.) La sua pagina web è www.NormanFinkelstein.com.
Inviato il: 17/1/2009 8:31
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: canzone su Gaza
#108
Sono certo di non sapere
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Guardavo uno dei video nella pagina del blog di Finkelstein, le interviste alla manifestazione pro-israele.... certe risposte tristi...
Inviato il: 17/1/2009 12:50
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  •  BlSabbatH
      BlSabbatH
Re: canzone su Gaza
#109
Mi sento vacillare
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Citazione:
“L'industria dell'olocausto: riflessioni sullo sfruttamento della sofferenza ebraica “

grazie x la segnalazione!

edit: a proposito di civiltà ebraica..

_________________
-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Inviato il: 17/1/2009 13:34
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  •  edo
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Re: canzone su Gaza
#110
Sono certo di non sapere
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Inviato il: 17/1/2009 20:05
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  •  edo
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Re: canzone su Gaza
#111
Sono certo di non sapere
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Due commenti a proposito della vicenda che riguarda Vittorio Arrigoni

Uno:
Mettere fine al sostegno all'entità soinista anche per questo: Chiedono l'indirizzo di un cittadino italiano per ucciderlo di Miguel Martinez Ewa Jasiewicz, giovane volontaria polacca dell'International Solidarity Movement (ISM), che ha avuto il coraggio di restare a Gaza per aiutare i feriti. Il sito sionista Stop the ISM - messo in piedi da un certo Lee Kaplan - ne pubblica la foto con questa spiegazione: "A picture of Ewa is below. If you know of her exact location, please email us at info@StoptheISM.com so we can target and take her out once and for all." In alternativa, sempre se volete farla uccidere, potete telefonare direttamente all'esercito israeliano: "ALERT THE IDF MILITARY TO TARGET ISM Number to call if you can pinpoint the locations of Hamas with their ISM members with them. From the US call 011-972-2-5839749. From other countries drop the 011. Il sito presenta anche la foto del cittadino italiano, Vittorio Arrigoni. Se vuoi uccidere un italiano telefona allo 00972-2-5839749 di Miguel Martinez Abbiamo segnalato la richiesta da parte dell'organizzazione di un certo signor Lee Kaplan di dati utili per l'uccisione del cittadino italiano Vittorio Arrigoni, nonché di cittadini di vari altri paesi europei. No dico, se lo avesse fatto un musulmano, sarebbe stata la notizia di apertura di tutti i telegiornali. Invece, possiamo essere certi che Lee Kaplan non avrà problemi nemmeno a venire in vacanza in Italia. Magari lo vedremo in televisione, intervistato come l'Esperto Americano di turno. Continuando le ricerche sul commissionatore (si dice così?) di omicidi, vedo che il signor Lee Kaplan dirige un'associazione chiamata DAFKA che paga studenti a tempo pieno per "riprendere le nostre università con la verità" contrastando la "disinformazione antiamericana e antisraeliana".

Due:
Il sito della dafka (www.dafka.org) è stato cancellato. Ci sono ancora alcune informazioni interessanti nella cache di google, come per esempio i nomi dei collaboratori di Kaplan. Non so se questo sia grazie al nostro ministero degli esteri che ha ascoltato le denuncie di istigazione all'omicidio per Arrigoni. Credo che debka e stoptheism siano iniziative di qualche sionista isolato e che israele ha considerato essere controproducenti per l'immagine...verso gli italiani, sia chiaro, non credo che se ne sbatta dell'immagine verso il mondo arabo.
Inviato il: 18/1/2009 11:34
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  •  dino
      dino
Re: canzone su Gaza
#112
Dubito ormai di tutto
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I rabbini israeliani a Olmert: anche se uccidi un milione di Palestinesi, non importa
Scritto il 2009-01-18 in News


18.1.2009


GAZA (Palestinian Information Center) – Un articolo pubblicato sabato 17 gennaio dal giornale saudita Al-Watan ha rivelato che i rabbini ebrei nell’entità sionista hanno proclamato un editto religioso che permette l’assassinio di donne e bambini palestinesi e assolve ogni Ebreo che commetta questi atti orribili.
Secondo il giornale, i rabbini ritengono che i massacri israeliani nella Striscia di Gaza siano in linea con gli insegnamenti ebraici che considerano queste uccisioni come “punizioni di massa dei nemici”.
Il giornale aggiunge anche che uno dei rabbini ha espresso l’opinione che non vi sarebbe nessun problema nello sterminare il popolo palestinese, anche se un milione o più di loro venisse ucciso per mano delle truppe di occupazione.
Il giornale segnala che, citando versi dal Libro della Genesi, il rabbino ebreo Mordechai Elyaho – riferimento della corrente religiosa popolare nell’entità sionista – ha inviato al premier uscente Ehud Olmert una lettera settimanale contenente articoli che permettono agli Ebrei di mettere in pratica l’idea della punizione di massa contro i nemici, in accordo con l’etica della guerra nella Torah.
"Questa regola può essere applicata anche al caso di Gaza, in quanto tutti gli abitanti di Gaza sono responsabili, perché non fanno nulla per fermare il fuoco delle Brigate Al Qassam”, ha detto Elyaho nella sua lettera ad Olmert, sollecitandolo a continuare l’aggressione militare contro i Palestinesi perché “nuocere ai Palestinesi innocenti è una cosa legittima”.
E’ stato citato anche Yesrael Rozin, un altro rabbino fanatico, che ha detto che la legge della Torah autorizza l’uccisione di uomini, donne, anziani, neonati e animali (del nemico), aggiunge inoltre il giornale.Per parte sua, il rabbino Shlomo Elyaho ha sottolineato che “Se noi uccidiamo 100 dei loro ma loro rifiutano di smetterla (di lanciare razzi), allora dovremmo ucciderne 1000; e se noi uccidiamo 1000 dei loro e loro non la smettono, allora dovremmo ucciderne 10.000 e dobbiamo continuare ad ucciderli anche se arrivano ad un milione, con tutto il tempo necessario per ucciderli. I Salmi dicono: Io devo continuare a cacciare i miei nemici ed a fermarli, ed io non smetterò fino a che non li avrò completamente finiti”, ha detto il rabbino secondo il giornale.

(Traduzione a cura del Forum Palestina)


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Inviato il: 19/1/2009 10:58
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Re: canzone su Gaza
#113
Sono certo di non sapere
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Re: canzone su Gaza
#114
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Re: canzone su Gaza
#115
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Re: canzone su Gaza
#116
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Re: Civiltà Ebraica
#117
Mi sento vacillare
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Citazione:
purtroppo, solo per abbonati

Ne avete abbastanza? Io sì. Sono stanca della manipolazione. Sono stanca di veder combattere le persone; persone che dovrebbero unirsi in una causa comune. Sono stanca di vedere ebrei e gentili che vengono utilizzati per scopi malvagi da una forza estremamente oscura. Sono stanca di vedere musulmani nel mirino e sterminati. Sono stanca di veder scomparire i nostri diritti mentre la popolazione si addormenta di fronte alla televisione. Sono stanca di odio e discordia. Sono stanca del senso di impotenza e di disperazione e di una popolazione immobilizzata. Sono stanca di vedere persone alzare le braccia al cielo per disperazione. Ci sono voci solitarie che gridano nel deserto, colpiscono orecchie sorde? Esorto ogni persona consapevole a parlare. Non abbiate paura, noi siamo tanti e loro sono i pochi. Aggiungi la tua voce a questo gruppo perché i lievi sussurri diventino un rombo assordante. Dubitate di quello che dico? Non basatevi su quello che dico, fate una ricerca per conto vostro. È un’esplorazione dolorosa, ma credo davvero che l’equilibrio di questo pianeta dipenda dal fatto che gli ebrei aprano gli occhi. Esistono molti ebrei buoni che sono stati ingannati insieme ai loro fratelli gentili. Una buona parte del mondo si sta svegliando dalle manipolazioni di pochi ed è imperativo che gli ebrei vi si uniscano. Non c’è tempo da perdere. L’informazione non ha limiti. Non c’è rifugio per gli ebrei in Israele. Miei cari lettori, il sionismo non vi proteggerà. Il sionismo vi crocifiggerà su una croce insanguinata di avarizia. È solo attraverso l’unione fra ebrei, cristiani e musulmani che saremo in grado di riprenderci il nostro pianeta.
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La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità. (Plutarco)
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Re: Civiltà Ebraica
#118
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Re: Civiltà Ebraica
#119
Sono certo di non sapere
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Gli snipers, i cecchini, i franchi tiratori israeliani, appostati sulle torrette e nei palazzi alti di frontiera, muniti di carabine di grosso calibro, bullets da 243 o 380, dotate quindi di canocchiale di precisione, hanno preso di mira obiettivi che vedevano molto bene e, senza possibilità d'errore nel distinguere le donne e gli infermieri, hanno sparato per uccidere. E per uccidere civili inermi che stavano frugando tra le macerie delle proprie case,

Vittorio Arrigoni, intervista telefonica
Inviato il: 2/2/2009 15:04
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Re: Civiltà Ebraica
#120
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