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   Politica Interna & Estera
  Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.

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Autore Discussione
  •  florizel
      florizel
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#31
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
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Citazione:
Se non appartieni a una minoranza etnica, non muggisci o non hai mai fatto un viaggio extracontinentale su un gommone, gli utenti si sentono in diritto di insultarti.

Orwell, credo che la faccenda sia un po’ più complessa di come la si giudica consuetamente, e non è che Linucs ci sia andato leggerino…Il tuo commento apre a considerazioni interessanti, che spiegano anche come si forgiano schieramenti “dal basso” che poi si dimostrano funzionali a chi tesse i fili dall’alto, e dietro le quinte. E non solo su questo argomento.

Forse ci sono alcuni paradossi di cui siamo vittime, in un modo o in un altro, e che nemmeno vediamo.

Circa l’immigrazione, che essa sia velatamente sostenuta da chi ne trae profitto, mi pare assodato.
Con tutti i disagi (inopinabili, spero) che questo crea agli immigrati e al contesto sociale in cui si inseriscono. . . Cercare di individuare i meccanismi di tutto questo sarebbe una buona idea, ovviamente. E si scoprirebbero alcune cose che non vediamo, o che sono tenute ben al di fuori dell’ambito di giudizio dell’opinione pubblica (termine inadatto, perché l’opinione pubblica è quasi del tutto fottuta…) Ora, le reazioni che scaturiscono da questo caos mi pare siano due: o il rifiuto tout court di quella che viene percepita come un’ingerenza; o una “solidarietà” che talvolta prescinde dal considerare che dover accettare le conseguenze di un “disordine” (a mio avviso voluto dall’alto) può causare altrettanti disagi, e che conduce a ritenere co-responsabili tutti quelli che esprimono quei disagi.
Però, nel secondo caso mi pare che sia evidente una cosa: l’aver intuito, almeno, che se queste persone vengono qui, nell’occidente ricco di “promesse” e di “opportunità” (e ti assicuro per esperienza diretta che moltissimi immigrati CREDONO davvero che qui possano risolvere una parte dei loro problemi economici) non è perché lo vogliano, o lo scelgano.

Ecco perché giudizi come quelli di Linucs appaiono semplicistici. Con tutto ciò che Linucs stesso è in grado di apportare a qualsiasi discussione, cosa su cui non ci piove.

Ovviamente, questo NON HA NULLA a che vedere con i casi di furto negli appartamenti, da considerare a parte. Evitare di fare questa distinzione può paradossalmente associare le vere vittime a consapevoli carnefici. Lo dico senza polemiche ad audisio.

Ed a proposito di “pisciare sotto alla finestra”: vi siete accorti dell’aumento dei casi di “cittadini regolari” che pisciano indiscriminatamente un po’ ovunque, e sotto gli occhi di tutti?
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 12/9/2008 22:34
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  •  audisio
      audisio
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#32
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
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Citazione
Com'era la regoletta sugli attacchi personali?...
--------------------------------------------------

Paxtibi, dare dell'accattone e del pidocchioso agli immigrati
è un attacco personale.
Quando si offende l'umanità, come fa sempre linucs dall'alto
della sua spocchiosagine da figlio di papà ignorante, lo ritengo
sempre un attacco personale e, quindi, sono pienamente legittimato
a rispondere.
I miei parenti sono stati emigranti per cui la cosa la vivo sulla mia
pelle e lui non si può permettere di offendere in questo modo
gente che cerca di migliorare la propria vita.
Puoi essere favorevole o contrario a questa o quella politica
sull'immigrazione ma umiliare o deridere un essere umano solo
perchè è un immigrato non può essere consentito.
Questo è razzismo, checchè ne diciate.
Inviato il: 12/9/2008 23:36
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#33
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
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Paxtibi, dare dell'accattone e del pidocchioso agli immigrati è un attacco personale.

Sbagli: Linucs ha dato degli accattoni e pidocchiosi agli accattoni e pidocchiosi, non agli emigranti. È possibilissimo infatti che ci siano non pochi accattoni e pidocchiosi autoctoni, ed è chiaro che l'appellativo si adatta perfettamente anche a loro.

La prova è che Linucs non mi ha mai dato dell'accattone e del pidocchioso, nonostante io sia nipote di emigranti, figlio di emigranti, ed emigrante a mia volta: in tre generazioni abbiamo coperto quasi la distanza tra la terra e la luna, eppure Linucs è sempre stato gentile con me.
Inviato il: 13/9/2008 0:59
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  •  audisio
      audisio
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#34
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
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Per cortesia, paxtibi, non negare l'evidenza.
Ci sono i post e la mia citazione a provarlo.
E non è la prima volta.
linucs non critica le politiche migratorie, no lui
ce l'ha proprio con le persone in sè, con la solita
scusa che rubano, ammazzano.
Tutte c.azzate, o almeno nella stessa misura degli italiani.
Oggi c'hanno riprovato con la storia di Denise e con la
frottola dei rom che rubano i bambini e ancora una volta
la bimba è risultata figlia vera della madre albanese.
Che poi, ci vuole poco a capirlo, che se ne fanno i rom dei
bimbi degli altri quando ne hanno a dismisura. Per accattonare
bastano quelli.
E così, con questa cortina fumogena, le organizzazioni internazionali
pedofile posson ocontinuare a girare snuff movies ammazzando
bambini.
Potrei capire se dicesse che l'immigrazione è usata per abbassare i
salari, allora potrei andargli dietro, ma non è così.
A lui stanno proprio sul c...o i neri, i magrebini, i cinesi insomma tutti
quelli che non sono di pura razza italica.
Ripeto che se avesse vissuto negli USA avrebbe impiccato i neri e
se fosse un rumeno o un ungherese (pensa che smacco) avrebbe
bruciato i rom nei progrom.
Sì, perchè rumeni e rom sono diversi, anzi i rumeni odiano i rom.
Mannaggia, se lo aveste saputo prima magari vi diventavano anche
simpatici. I rumeni, ovviamente, i rom è proprio fuori discussione.
Comunque, mia madre è calabrese di lingua albanese.
Mi vuoi gasare, linucs?
Inviato il: 13/9/2008 1:44
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#35
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
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A lui stanno proprio sul c...o i neri, i magrebini, i cinesi insomma tutti
quelli che non sono di pura razza italica.
Ripeto che se avesse vissuto negli USA avrebbe impiccato i neri e
se fosse un rumeno o un ungherese (pensa che smacco) avrebbe
bruciato i rom nei progrom.


Tra "stare sul cazzo" e "impiccare" o "bruciare" c'è una bella differenza.

È perfettamente legittimo per ciascuno avere preferenze su chi si vorrebbe avere per vicino e chi no. Non lo è, invece, ammazzare o perseguitare coloro che non ti aggradano, ma le due cose sono diverse, non necessariamente consequenziali.

Tant'è vero che le cose che dice Linucs le dicono quasi tutti in questo sito rivolte agli "americani", che evidentemente "stanno parecchio sul cazzo", ma in quel caso nessuno protesta.

In ogni caso, la regola del sito rimane la stessa: se vuoi confutare le idee di Linucs, attacca le idee, e non Linucs.

Visto che ci si lamenta del livello delle discussioni, cominciamo col rispettare l'unica regola del sito.
Inviato il: 13/9/2008 2:07
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  •  ElwoodBlue
      ElwoodBlue
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#36
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/4/2008
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Citazione:

Paxtibi ha scritto:
Paxtibi, dare dell'accattone e del pidocchioso agli immigrati è un attacco personale.

Sbagli: Linucs ha dato degli accattoni e pidocchiosi agli accattoni e pidocchiosi, non agli emigranti. È possibilissimo infatti che ci siano non pochi accattoni e pidocchiosi autoctoni, ed è chiaro che l'appellativo si adatta perfettamente anche a loro.

La prova è che Linucs non mi ha mai dato dell'accattone e del pidocchioso, nonostante io sia nipote di emigranti, figlio di emigranti, ed emigrante a mia volta: in tre generazioni abbiamo coperto quasi la distanza tra la terra e la luna, eppure Linucs è sempre stato gentile con me.


Inviato il: 13/9/2008 13:44
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#37
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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Sei meraviglioso. A te Berlusconi fa una sega.

Con i soldi che mi frega ogni mese il suo governo, oltre alla sega potrebbe farmi anche un pompino e sarei ancora in credito.

Appena scrivi tu, improvvisamente la merda diventa un elemento piacevole del creato.

Per come si presenta il mio quartiere, effettivamente non posso che darti ragione: anche la merda sta assurgendo a nuove vette di popolarità.

In 5 righe hai espresso perfettamente il tuo disprezzo profondo verso persone che non ti degneresti mai di guardare in faccia.

Ma se non le guardassi neanche in faccia, logicamente, non avrei motivo di disprezzarle.

Ad esempio, raramente mi capita di aprire la finestra alle quattro del mattino - in seguito all'ennesima rissa etnica - ed esclamare "ohibò! quanto sono molesti questi indiani e questi giapponesi e questi irlandesi, sempre a scambiarsi bottiglie rotte in faccia sotto la mia finestra!"

Ed è piuttosto strano, a rifletterci sopra.

Se fossi vissuto nell'Alabama degli anni '60 anche tu ti saresti divertito ad impiccare i neri dopo avergli ficcato un palo nel c...o.

E se fossi stato tra i coloni israeliani nel 2008 avrei fatto anche di peggio, ma naturalmente ti sei andato a scegliere il paragone per cui "noi" siamo tutti razzisti mentre "gli altri" hanno solo banali screzi culturali. Da ciò si evince che tu sia più razzista di me, credendo che "noi" facciamo tutti schifo tranne quelli che si flagellano pubblicamente, mentre "tutti gli altri" convivono armoniosamente per qualche misterioso motivo.

Io ho due zii che sono andati in Olanda negli anni '60 a trovare lavoro e non li facevano entrare nei locali degli olandesi.

Chi non li faceva entrare: il proprietario del locale, oppure una legge impediva loro l'accesso?

Poco male: il tuo paragone è del tutto gratuito in quanto implica che io ce l'abbia con "gli immigrati" in generale, ma se ciò fosse vero non sarei più un "razzista" poiché "immigrato" descrive una condizione amministrativa anziché un qualsiasi gruppo etnico di tua scelta. Al contrario, ti invito a riflettere sul fatto che oggi si identifica "il migrante" con "l'arabo" o "il senegale", cosa piuttosto sospetta venendo "i migranti" da ogni luogo del globo.

Ovviamente lo spunto mancherà di ispirarti una qualsivoglia riflessione.

Allora vedrò di semplificare: quando esco di casa e vedo solo arabi che urlano e berciano, e Latrinos che abbandonano bottiglie di birra mezze piene e cartoni di pizza, non me ne frega un cazzo se i vostri zii hanno cercato lavoro a Pechino o se vostro nonno è stato nei campi insieme a Wilkomirski ed hanno scritto un libro insieme; mi preme solo limitare la quantità di merda nella quale sono costretto a nuotare.

Gli unici con cui potevano parlare e fare amicizia erano i disgraziati come loro, quei negri provenienti dalle ex colonie olandesi che gli autoctoni in maniera dispregiativa chiamavano tutti "Suriname".

Bravo. Allora adesso vai tu a cercare lavoro in qualche amena località etnica del mondo, e vedi se ti accolgono oppure ti chiamano con qualche curioso appellativo. Così poi ci verrai a raccontare se il razzismo e l'intolleranza sono equamente distribuiti o meno.

Come fanno gli italiani adesso per cui gli extracomunitari sono tutti "marocchini".

Ma ciò non è affatto vero: casomai sono i quotidiani che parlando di "immigrati" non evitano un'occasione di incollarci la foto di un "marocchino". Da dove viene dunque questa erronea percezione, e a chi giova?

Quell' "accattone" e "pidocchioso" è come se l'avessi rivolto a loro, ai tuoi concittadini che andavano a farsi il c...o all'estero

Non capisco: se andavano a farsi il culo, quindi a lavorare, come potevano essere accattoni?

perchè tu potessi continuare a sguazzare nelle tue ricchezze non guadagnate e non meritate.

Foraggiando i tuoi governi solidali e le tue puttanate redistributive, al contrario, ho la certezza matematica di sguazzare in una quantità di ricchezze per definizione inferiore a quella che ho guadagnato e meritato lavorando.

Sai che ti dico?

Una cagata a caso, immagino.

W gli albanesi che fanno le rapine in villa e speriamo che la prossima sia la tua.

Con ciò hai appena affermato che le rapine in villa siano opera esclusiva di albanesi, oltre ad avermi attribuito una villa. Ed è giusto così: solo con una testa come la tua è possibile bere tutte le puttanate che costituiscono il moderno castello del politically correct senza sentirsi dei deficienti.

===

Io, ad esempio, spero che te e quelli come te spariscano il più presto possibile.

Con ciò ti trovi dunque in perfetto accordo con i mandanti dell'intera operazione.

Non mi importa come e perchè, basta che sparite.

Idem come sopra.

Se per ottenere ciò è necessaria una massiccia immigrazione che ben venga.

Dunque, riassumendo: un determinato gruppo di persone è scomodo e deve scomparire con qualsiasi mezzo, ed uno dei mezzi preferiti è l'immigrazione massiccia. Segue logicamente che il mandante dell'operazione non appartiene al gruppo di persone bersagliato dall'iniziativa, e si può anche dedurre che non appartenga ai gruppi utilizzati a scopo migratorio, poiché non trarrebbe alcun vantaggio nel caso si venissero a creare conflitti espliciti.

Vedi che, anche partendo dalle tue stupide affermazioni, non è impossibile trarre utili indizi sul tema.

D'altronde, gli anglosassoni hanno cacciato i nativi americani dalle loro terre,

Ed hanno fatto bene: i nativi americani non avevano un governo centrale, una sanità pubblica, e giravano tutti armati. Prima o poi si sarebbero comunque ammazzati tra loro, come ci insegnano i miti del politically correct.

perchè mai i senegalesi non potrebbero fare lo stesso con noi.

Ed ecco un altro spunto: se avessero voluto farlo, lo avrebbero fatto già da tempo piuttosto che aspettare oggi. Esattamente come il panettiere accusato di speculare sul pane avrebbe potuto imporre un prezzo più alto già ieri, senza attendere l'oggi. Da ciò si evince che il fenomeno non dipenda dalla volontà dei "senegalesi", corroborando ulteriormente l'ipotesi di cui sopra.

Se non altro, vinceremmo un sacco di medaglie nell'atletica alle Olimpiadi.

Dunque affermi che non solo esistono differenze nell'osservanza della legalità (gli albanesi di cui sopra) ma addirittura differenze a livello biologico per quanto riguarda le prestazioni atletiche, implicando una possibile analoga differenza in quelle cerebrali.

Motivo per cui...

P.S.: razzistello di m...

...al posto tuo rifletterei prima di parlare.

===

Se non appartieni a una minoranza etnica, non muggisci o non hai mai fatto un viaggio extracontinentale su un gommone, gli utenti si sentono in diritto di insultarti.

Ed ecco un altro spunto: dall'Albania si può arrivare col gommone, ma dal Sud America ci vuole l'aereo. Fate due conti.

===

Però, nel secondo caso mi pare che sia evidente una cosa: l'aver intuito, almeno, che se queste persone vengono qui, nell'occidente ricco di "promesse" e di "opportunità" (e ti assicuro per esperienza diretta che moltissimi immigrati CREDONO davvero che qui possano risolvere una parte dei loro problemi economici) non è perché lo vogliano, o lo scelgano.

Dunque prima dell'ondata non lo volevano, o non lo sceglievano?

===

Paxtibi, dare dell'accattone e del pidocchioso agli immigrati è un attacco personale.

Falso: casomai è uno stereotipo generalizzato, ed essendo uno stereotipo non può essere personale.

Quando si offende l'umanità, come fa sempre linucs dall'alto della sua spocchiosagine da figlio di papà ignorante, lo ritengo sempre un attacco personale e, quindi, sono pienamente legittimato a rispondere.

Intendi dire che tu non sei figlio di un padre e di una madre, bensì creato in laboratorio?

I miei parenti sono stati emigranti per cui la cosa la vivo sulla mia pelle e lui non si può permettere di offendere in questo modo gente che cerca di migliorare la propria vita.

Certamente: infatti mi limito ad offendere gli accattoni pidocchiosi e molesti che pisciano sotto la mia finestra. Oltre ad offendere chi li utilizza per "far scomparire" determinate persone per i propri interessi; e poiché queste determinate persone si possono identificare con un determinato gruppo etnico (come da te confermato), possiamo concludere che sia "etnica" anche la motivazione dei mandanti.

Tu guarda quante cose si scoprono anche solo leggendo le tue facezie.

Puoi essere favorevole o contrario a questa o quella politica sull'immigrazione ma umiliare o deridere un essere umano solo perchè è un immigrato non può essere consentito.

E allora prova a non consentirmelo, vedi quanto ci metto a riderti in faccia.

Questo è razzismo, checchè ne diciate.

Al contrario, auspicare che "certe persone spariscano" è progressismo. Oy?

Notare come oggi il "razzismo" sia stato promosso allo stesso livello della "bestemmia" nel medioevo: così come ieri si bestemmiava per contribuire a scardinare il dominio ideologico della religione cattolica, oggi mi costringete ad accanirmi sugli accattoni pidocchiosi per scardinare la vostra pulciosa ideologia politically correct che v'illudete sia pensiero vostro, ma in realtà ha ben altra origine.

Sfortunatamente sei troppo accecato dalla tua stessa bontà per meditarci sopra proficuamente.

===

Sbagli: Linucs ha dato degli accattoni e pidocchiosi agli accattoni e pidocchiosi, non agli emigranti. È possibilissimo infatti che ci siano non pochi accattoni e pidocchiosi autoctoni, ed è chiaro che l'appellativo si adatta perfettamente anche a loro.

Non solo: ciascun italiano dovrebbe ispirare egli stessi alla condizione di emigrante, per allontanarsi dalla cloaca che sta diventando l'Europa. A loro va tutta la mia stima e solidarietà.

La prova è che Linucs non mi ha mai dato dell'accattone e del pidocchioso, nonostante io sia nipote di emigranti, figlio di emigranti, ed emigrante a mia volta: in tre generazioni abbiamo coperto quasi la distanza tra la terra e la luna, eppure Linucs è sempre stato gentile con me.

Guardati allo specchio: tu non sei un emigrante, sei un colonialista. Quelli come te non hanno diritto di emigrare, dovrebbero restare lì dove sono a contare gli escrementi di Latrinos e le bottiglie rotte.

(indovina perché?)

===

Per cortesia, paxtibi, non negare l'evidenza. Ci sono i post e la mia citazione a provarlo.

Ma allora sei meglio di Perry Mason.

Perry.

Mason.

dehehe.

E non è la prima volta.

Oy.

linucs non critica le politiche migratorie, no lui ce l'ha proprio con le persone in sè, con la solita scusa che rubano, ammazzano.

Non capisco perché, se prima si parlava di accattoni, ora ci parli di ladri e assassini.

Tutte c.azzate, o almeno nella stessa misura degli italiani.

E degli inglesi. Certo. Ma allora dovresti spiegarmi perché in UK l'inglese che picchia l'immigrato è un hate crime, mentre l'immigrato che picchia l'inglese non lo è. Oltre naturalmente a dover dimostrare la tua affermazione con dei dati. Prova a sfogliare il sito dell'Independent o della BBC e a spiegarmi perché alcuni delitti restano in prima pagina per settimane, mentre altri vengono dimenticati molto, molto prima.

Oggi c'hanno riprovato con la storia di Denise e con la frottola dei rom che rubano i bambini e ancora una volta la bimba è risultata figlia vera della madre albanese.

E questo cosa c'entra con il nostro tema?

Che poi, ci vuole poco a capirlo, che se ne fanno i rom dei bimbi degli altri quando ne hanno a dismisura. Per accattonare bastano quelli.

Dunque affermi che non solo i rom siano accattoni, ma che sfruttino sistematicamente i propri figli per accattonare. Ma non erano tutti intenti a "farsi il culo per migliorare la propria condizione" fino a poche righe or sono?

E così, con questa cortina fumogena, le organizzazioni internazionali pedofile posson ocontinuare a girare snuff movies ammazzando bambini.

E se lo dici tu, sarà senz'altro così. E non dico che non sia vero: solo non l'hai dimostrato, esattamente come tutto il resto.

Potrei capire se dicesse che l'immigrazione è usata per abbassare i salari, allora potrei andargli dietro, ma non è così.

Quindi potrei dire che gli immigrati "ci rubano i salari", per poi rivendicare "uguaglianza di salari per legge", e fare una bella figura. Intendi dire che posso essere razzista, ma solo se maschero il razzismo da astio nei confronti del libero mercato del lavoro?

Per inciso, non ricordo che un "immigrato" sia mai venuto a "rubarmi il salario" negli ultimi decenni. Casomai me lo ruba il tuo porco governo solidale, se vogliamo essere precisi.

A lui stanno proprio sul c...o i neri, i magrebini, i cinesi insomma tutti quelli che non sono di pura razza italica.

E' troppo divertente vedere quelli come te che scattano in maniera assolutamente prevedibile e ripetibile, come automi, senza alcuna influenza del caso.

La tua stupida affermazione, così come tutte le stupide affermazioni dettate dalla ferma volontà di difendere un dogma, ritenendolo l'unica alternativa al dogma opposto ("razzismo" contro "sbraco totale forzato", "dittatura" contro "democrazia diretta del branco", eccetera) merita come sempre ulteriore considerazione.

La struttura della proposizione è nota: "siccome (premessa stupida A) allora (conseguenza stupida B)".

Cominciamo per semplicità dalla tua tanto stupida quanto inutile conclusione.

Primo, non esiste alcuna "razza italica".

Se esistesse, allora gli appartenenti a tale "razza" sarebbero "tutti biologicamente uguali" in base al criterio che definisce la "razza", per definizione. Ma se fossero tutti uguali, allora sarebbe possibile cambiare arbitrariamente la definizione di "razza" per includere almeno un'altra persona P all'insieme PR delle persone appartenenti alla razza R. Ma essendo la definizione di razza necessariamente arbitraria ("bianchi? biondi o no? con gli occhi azzurri? e quelli verdi no? e i capelli rossi? e tutti gli altri? boh!"), procedendo in tal modo (ed includendo via via vari ulteriori gruppi per i più disparati motivi) arriveremmo alla conclusione che "tutti gli uomini sono biologicamente uguali" per una definizione di "razza" appositamente elaborata per includere l'umanità intera. Ciò coincide con il pensiero più puramente progressista: dunque il progressismo più estremo altro non è che il frutto di una continua rielaborazione del razzismo biologico più becero. Ti invito invece a verificare in quali paesi esista una difesa dell'etnia locale più o meno esplicita; ti invito poi a confrontare questa lista con i paesi in cui l'etnia locale originale è invece apertamente osteggiata, e ad indovinare la relazione tra i due insiemi (se hai difficoltà, fatti aiutare dal tuo cane).

Secondo, non esiste alcuna "razza italica pura".

Se esistesse, dovrebbe infatti esistere un campione di "razza pura" in base al quale fare il confronto di "purezza". Non mi pare particolarmente utile spiegarti perché non esista e perché non possa esistere. Sintetizziamo dicendo che se esistesse esso negherebbe istantaneamente l'evoluzione.

Se ciò non bastasse, anche ammessa l'esistenza di una "razza italica pura" dovremmo osservare che l'Italia ne è necessariamente il prodotto: sarebbe sufficiente questa constatazione per affossare ogni eventuale mal riposto "orgoglio" nell'appartenenza ad una simile cloaca.

Tutto ciò non toglie che i Latrinos vengano ad abbandonare la loro merda sotto la mia finestra: i due fenomeni risultano del tutto ortogonali: metaforicamente parlando, tutti gli uomini sono uguali, tutti gli uomini cagano, ma sfortunatamente (o fortunatamente...) non tutti cagano nel medesimo luogo.

Ma passiamo oltre.

Se fosse vero che mi "stanno sul cazzo" i cinesi al pari dei marocchini, logicamente mi lamenterei perché apro la finestra alle quattro del mattino e trovo banda di cinesi a scambiarsi coltellate. Siccome non ne vedo, ma vedo bande di Latrinos e arabi con la faccia incazzata che si ammazzano tra di loro, deduco quanto segue: a) non ho motivo di farmi "stare sul cazzo" i cinesi (né gli indiani, né qualsiasi altro gruppo etnico che per cultura e/o tradizione non mi rompe i coglioni); b) se è vero che c'è così tanto razzismo, non si capisce perché si ammazzino tra loro piuttosto che farsi ammazzare dagli skinhead che dovrebbero teoricamente pullulare.

Allora, lascia che ti spieghi perché i "marocchini" piacciono tanto ai progressisti, mentre dei cinesi non importa un cazzo a nessuno.

Segui la linea.

Gli americani (solo quelli bianchi, ovviamente) sono sempre cattivi perché opprimono i blacks, però dei giapponesi internati nei campi non importa nulla a nessuno: quelli non esistono e non fanno parte della narrazione storica.

I blacks "hanno costruito l'America" con il loro duro lavoro, raccogliendo il cotone, mentre dei cinesi che costruivano le ferrovie non ci deve interessare un benemerito cazzo. Tremila film col negro che raccoglie il cotone: si vedesse mai un cinese con una rotaia in mano.

Ora, accade che dopo essersi fatti un bel viaggio nei campi di internamento, e dopo aver incassato due bombe atomiche, i giapponesi ad oggi spacchino il culo mentre noialtri siamo ancora a ringraziare per i soldi del Piano Marshall, e se riusciamo a costruire un palazzo di 10 piani siamo già contenti. Nessuno negli USA invoca l'affirmative action (legge razziale, ricordiamolo ai progressisti) per i cinesi, per i coreani, per gli indiani, per gli irlandesi a loro tempo ampiamente bistrattati (e dimenticati).

Com'è la storia?

Te lo faccio spiegare nientemeno che da Unabomber nel suo manifesto.

Leggiamolo insieme, traendone ispirazione e diletto. Per la cronaca, Unabomber non era un pazzo, era solo diversamente abile nelle facoltà cerebrali.

Feelings of inferiority

10. By "feelings of inferiority" we mean not only inferiority feelings in the strict sense but a whole spectrum of related traits; low self-esteem, feelings of powerlessness, depressive tendencies, defeatism, guilt, self- hatred, etc. We argue that modern leftists tend to have some such feelings (possibly more or less repressed) and that these feelings are decisive in determining the direction of modern leftism.

11. When someone interprets as derogatory almost anything that is said about him (or about groups with whom he identifies) we conclude that he has inferiority feelings or low self-esteem. This tendency is pronounced among minority rights activists, whether or not they belong to the minority groups whose rights they defend. They are hypersensitive about the words used to designate minorities and about anything that is said concerning minorities. The terms "negro," "oriental," "handicapped" or "chick" for an African, an Asian, a disabled person or a woman originally had no derogatory connotation. "Broad" and "chick" were merely the feminine equivalents of "guy," "dude" or "fellow." The negative connotations have been attached to these terms by the activists themselves. Some animal rights activists have gone so far as to reject the word "pet" and insist on its replacement by "animal companion." Leftish anthropologists go to great lengths to avoid saying anything about primitive peoples that could conceivably be interpreted as negative. They want to replace the world "primitive" by "nonliterate." They seem almost paranoid about anything that might suggest that any primitive culture is inferior to our own. (We do not mean to imply that primitive cultures are inferior to ours. We merely point out the hypersensitivity of leftish anthropologists.)

12. Those who are most sensitive about "politically incorrect" terminology are not the average black ghetto-dweller, Asian immigrant, abused woman or disabled person, but a minority of activists, many of whom do not even belong to any "oppressed" group but come from privileged strata of society. Political correctness has its stronghold among university professors, who have secure employment with comfortable salaries, and the majority of whom are heterosexual white males from middle- to upper-middle-class families.

13. Many leftists have an intense identification with the problems of groups that have an image of being weak (women), defeated (American Indians), repellent (homosexuals) or otherwise inferior. The leftists themselves feel that these groups are inferior. They would never admit to themselves that they have such feelings, but it is precisely because they do see these groups as inferior that they identify with their problems . (We do not mean to suggest that women, Indians, etc. are inferior; we are only making a point about leftist psychology.)

14. Feminists are desperately anxious to prove that women are as strong and as capable as men. Clearly they are nagged by a fear that women may not be as strong and as capable as men.

15. Leftists tend to hate anything that has an image of being strong, good and successful. They hate America, they hate Western civilization, they hate white males, they hate rationality. The reasons that leftists give for hating the West, etc. clearly do not correspond with their real motives. They say they hate the West because it is warlike, imperialistic, sexist, ethnocentric and so forth, but where these same faults appear in socialist countries or in primitive cultures, the leftist finds excuses for them, or at best he grudgingly admits that they exist; whereas he enthusiastically points out (and often greatly exaggerates) these faults where they appear in Western civilization. Thus it is clear that these faults are not the leftist's real motive for hating America and the West. He hates America and the West because they are strong and successful.

16. Words like "self-confidence," "self-reliance," "initiative," "enterprise," "optimism," etc., play little role in the liberal and leftist vocabulary. The leftist is anti-individualistic, pro-collectivist. He wants society to solve everyone's problems for them, satisfy everyone's needs for them, take care of them . He is not the sort of person who has an inner sense of confidence in his ability to solve his own problems and satisfy his own needs. The leftist is antagonistic to the concept of competition because, deep inside, he feels like a loser.

17. Art forms that appeal to modern leftish intellectuals tend to focus on sordidness, defeat and despair, or else they take an orgiastic tone, throwing off rational control as if there were no hope of accomplishing anything through rational calculation and all that was left was to immerse oneself in the sensations of the moment.

18. Modern leftish philosophers tend to dismiss reason, science, objective reality and to insist that everything is culturally relative. It is true that one can ask serious questions about the foundations of scientific knowledge and about how, if at all, the concept of objective reality can be defined. But it is obvious that modern leftish philosophers are not simply cool-headed logicians systematically analyzing the foundations of knowledge. They are deeply involved emotionally in their attack on truth and reality. They attack these concepts because of their own psychological needs. For one thing, their attack is an outlet for hostility, and, to the extent that it is successful, it satisfies the drive for power. More importantly, the leftist hates science and rationality because they classify certain beliefs as true (i.e., successful, superior) and other beliefs as false (i.e., failed, inferior). The leftist's feelings of inferiority run so deep that he cannot tolerate any classification of some things as successful or superior and other things as failed or inferior. This also underlies the rejection by many leftists of the concept of mental illness and of the utility of IQ tests. Leftists are antagonistic to genetic explanations of human abilities or behavior because such explanations tend to make some persons appear superior or inferior to others. Leftists prefer to give society the credit or blame for an individual's ability or lack of it. Thus if a person is "inferior" it is not his fault, but society's, because he has not been brought up properly.

19. The leftist is not typically the kind of person whose feelings of inferiority make him a braggart, an egotist, a bully, a self-promoter, a ruthless competitor. This kind of person has not wholly lost faith in himself. He has a deficit in his sense of power and self-worth, but he can still conceive of himself as having the capacity to be strong, and his efforts to make himself strong produce his unpleasant behavior.[1] But the leftist is too far gone for that. His feelings of inferiority are so ingrained that he cannot conceive of himself as individually strong and valuable. Hence the collectivism of the leftist. He can feel strong only as a member of a large organization or a mass movement with which he identifies himself.

20. Notice the masochistic tendency of leftist tactics. Leftists protest by lying down in front of vehicles, they intentionally provoke police or racists to abuse them, etc. These tactics may often be effective, but many leftists use them not as a means to an end but because they prefer masochistic tactics. Self-hatred is a leftist trait.

21. Leftists may claim that their activism is motivated by compassion or by moral principles, and moral principle does play a role for the leftist of the oversocialized type. But compassion and moral principle cannot be the main motives for leftist activism. Hostility is too prominent a component of leftist behavior; so is the drive for power. Moreover, much leftist behavior is not rationally calculated to be of benefit to the people whom the leftists claim to be trying to help. For example, if one believes that affirmative action is good for black people, does it make sense to demand affirmative action in hostile or dogmatic terms? Obviously it would be more productive to take a diplomatic and conciliatory approach that would make at least verbal and symbolic concessions to white people who think that affirmative action discriminates against them. But leftist activists do not take such an approach because it would not satisfy their emotional needs. Helping black people is not their real goal. Instead, race problems serve as an excuse for them to express their own hostility and frustrated need for power. In doing so they actually harm black people, because the activists' hostile attitude toward the white majority tends to intensify race hatred.

22. If our society had no social problems at all, the leftists would have to invent problems in order to provide themselves with an excuse for making a fuss.

23. We emphasize that the foregoing does not pretend to be an accurate description of everyone who might be considered a leftist. It is only a rough indication of a general tendency of leftism.

A proposito di gente che vorrebbe veder sparire altra gente a forza di confini sbracati... Strano, vero?

Tutti sembrano odiare neri, arabi, romeni ed albanesi. Ma attenzione: nonostante ciò...

Istat: il 45% degli immigrati che diventa italiano è grazie al matrimonio

ROMA - Cittadini italiani causa nozze: circa il 45% delle acquisizioni di cittadinanza concesse fra il 1996 e il 2004 è per motivi matrimoniali. L'Istat stima in 180 mila gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana fino al 2005.

I matrimoni misti rappresentano la quota più consistente del complesso dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (83%) e nel 2005 ammontano a circa 23.500 nozze (9,6% del totale). La tipologia più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la sposa straniera. Nel 2005 si sono celebrate oltre 33 mila nozze con almeno uno sposo straniero (13,3%). Gli italiani sposano soprattutto donne dell'Europa dell'Est mentre le italiane uomini nordafricani.

Ok. Ma allora i cinesi con chi cazzo si sposano?

Ideona.

Stranamente, accade che l'intermarriage avvenga proprio tra le minoranze più bistrattate, odiate e di conseguenza pubblicizzate con un alone di pietà ("bisogna difenderli dai razzisti...")

Ed altrettanto stranamente, la narrazione progressista evita accuratamente di narrare le sventure di tutte le minoranze statisticamente poco propense all'intermarriage. Il lettore vivace potrebbe dedurre che vengano pubblicizzate, cullate e favorite solo le minoranze utili ad una determinata trasformazione demografica della società, che poi è esattamente quella da te auspicata in precedenza.

Ora, se tu fossi un po' sveglio, ed avessi fatto tesoro dei miei semplici indizi, andresti con Google a cercare la parola "intermarriage" e prenderesti nota di dove se ne parla maggiormente, e perché.

Ti lascio il resto come utile esercizio.

Anzi no, ti regalo un ulteriore indizio. Da Front Page Magazine, nota pubblicazione razzista.

Why Jews Welcome Muslims

Mass Moslem immigration into America combined with world-wide Moslem Jew-hatred poses an unprecedented threat to American Jews—a "perfect storm" that is forcing at least some Jews into an agonizing re-appraisal of their traditional support for open immigration. So says Stephen Steinlight in his hard-hitting essay, "High Noon to Midnight: Why Current Immigration Policy Dooms American Jewry," published by the Center for Immigration Studies. A former director of national affairs at the American Jewish Committee and now an outspoken advocate of immigration reform, Steinlight tells his fellow Jews that they, along with the rest of America, face a momentous choice. If they turn away from their extreme immigration liberalism and help move America toward sensible immigration restrictions, the growth of the Moslem community in this country can be slowed substantially and even stopped, and a decent existence for the Jews themselves can be preserved. But if Jews and others continue in their embrace of open borders, in thirty years time the Jews will find themselves a besieged and powerless minority in an Islamic-dominated, anti-Semitic America.

A proposito di gente che "non vuole scomparire".

That's what Steinlight is telling them. But will they listen? As he explains it, immigration to the U.S. in the early 20th century was literally a life or death matter for Jews—life for the immigrants, and death for those who stayed behind in Europe or who were closed out of America by the restrictive immigration policies of the 1920s and 1930s. For Jews, he says:

"(T)he immigration debate pits the heart against the head. In their gut, many feel that substantially reducing immigration betrays the legacy of their parents and grandparents. But a growing number believes that maintaining this policy betrays their children and grandchildren. The danger arises because mass immigration means importing mass anti-Semitism...."

[...]

The real object of Jewish fears

First of all, as crazy as it may sound, there is something that many American Jews fear in their heart of hearts even more than they fear Moslem anti-Semitism, and that is white Christian anti-Semitism.

Ovvero, tradotto: quelli che secondo te dovrebbero sparire. Ho indovinato?

[...]

Steinlight himself pointed to this phenomenon at a recent panel discussion hosted by the Center for Immigration Studies:

"Every high profile Jewish institution, whether it's a national organization or a major synagogue, is surrounded by concrete barriers to prevent car bombs exploding too close to the buildings. If you go through the lobbies into those buildings you have to pass metal detectors and double-doors of bulletproof glass. You are then frisked by security guards, mostly retired New York City police or Israeli agents, and then are scanned again with metal detectors.

"What is truly comic about this—were it not an instance in the theatre of the absurd, and were it not so appalling an indication of the kind of mass denial that is still governing major American Jewish organizations, including the one I used to work for that's currently meeting across the street—is that the staffs of these organizations pass the car bomb barriers, go through the double bulletproof glass lobbies, get frisked, then go upstairs into their offices and spend their days talking about the threats posed by evangelical Christians...."

Vi ricorda nulla?

Jews' risible obsession with non-existent evangelical Protestant anti-Semites, combined with their obliviousness to actual mass murdering Islamist anti-Semites (whom, moreover, the Jews' favored immigration policies have allowed into this country) is an amazing phenomenon that we should not dismiss as simply a bizarre ethnic idiosyncrasy. It expresses, rather, a central preoccupation of a significant number of Jews, namely their corrosive apprehension of what they think the goyim might one day do to them—a fear they entertain despite the fact that, apart from some social exclusions and other ethnic prejudices that existed up to the end of World War II, Jews have never faced serious anti-Semitism from the white Christian majority in this country.

Just the other week I was telling a secular, leftist Jew of my acquaintance, a man in his late sixties, about my idea (which I've proposed at FrontPage Magazine) that the only way to make ourselves safe from the specter of domestic Moslem terrorism is to deport all jihad-supporting Moslems from this country. He replied with emotion that if America deported Moslem fundamentalists, it would immediately start doing the same thing to Jews as well. "It's frightening, it's scary," he said heatedly, as if the Jews were already on the verge of being rounded up. In the eyes of this normally phlegmatic and easy-going man, America is just a shout away from the mass persecution, detention, and even physical expulsion of Jews. Given the wildly overwrought suspicions that some Jews harbor about the American Christian majority who are in fact the Jews' best friends in the world, it is not surprising that these Jews look at mass Third-World and Moslem immigration, not as a danger to themselves, but as the ultimate guarantor of their own safety, hoping that in a racially diversified, de-Christianized America, the waning majority culture will lack the power, even if it still has the desire, to persecute Jews.

Vi ricorda, vagamente, qualcosa?

The self-protective instinct to divide and weaken a potentially oppressive majority population may have served Jews well at certain times and places in the past when they truly were threatened. Under current circumstances—in America, the most philo-Semitic nation in the history of the world—it both morally wrong and suicidal. Not only are the open-borders Jews urging policies harmful to America's majority population, but, by doing so, they are surely triggering previously non-existent anti-Jewish feelings among them. The tragedy is that once a collective thought pattern gets deeply ingrained, as is the Jews' historically understandable fear of gentiles, it takes on a life of its own and becomes immune to evidence and reason.

[...]

What this means is that in the minds of Jews, any desire on the part of gentiles to maintain an all-gentile country club, or any statement by a Christian, no matter how mild and civilized, that shows any concern about any aspects of the cultural and political influence of secular Jews in American life, is an expression of anti-Jewish bigotry that could easily lead to mass extermination, and therefore it must be ruthlessly suppressed.

[...]

Ora parla di te:

The principle that all bigotry is indivisible implies that all manifestations of ingroup/outgroup feeling (if we're speaking about the feelings of a gentile majority ingroup, that is) are essentially the same—and equally wrong. It says that if you're against one outgroup, you're against all outgroups. This denies the important truth that some outgroups (e.g., Mideastern Moslem fundamentalists) are much more different from the ingroup (e.g. America's Anglo-Protestant majority culture), and hence much less assimilable, and hence more legitimately excluded, than other outgroups (e.g., Italian Catholics or Ashkenazi Jews). The belief in the indivisibility of all bigotry makes it impossible to distinguish between degrees of bigotry or ethnocentrism. It makes it impossible to distinguish between immoral bigotry, meaning the desire to hurt some other group, and the legitimate defense of one's own people, their identity, and their interests. To erase such distinctions is the essence of political correctness, the reduction of all moral questions to a choice between "inclusion" and "hate."

Now, when Jews put together the idea that "all bigotry is indivisible," with the idea that "any social prejudice or exclusion directed against Jews leads potentially to Auschwitz," they must reach the conclusion that any exclusion of any minority group, no matter how alien it may be to the host society, is a potential Auschwitz.

So there it is. We have identified the core assumption that makes many liberal and neoconservative Jews keep pushing relentlessly for mass immigration, even the mass immigration of their mortal enemies. As these Jews see it, any immigration restrictions against Moslems would release a latent ethnocentrism in the white American majority that would then turn instantly against the Jews. To state this thought process in the baldest terms, these Jews believe that if philo-Semitic white gentiles exclude Jew-hating Moslems from America, it would lead those same gentiles to commit another Jewish Holocaust.

E' abbastanza chiaro?

Even if they don't take it to the absurd point of envisioning a Jewish Holocaust or some other anti-Jewish persecution in this country, various Jewish writers and spokesmen have continued to express a deeply suspicious attitude towards white Christian America.

Ti ricorda nulla?

In the cover article of the November 1999 issue of Commentary, entitled "California and the End of White America," Ron Unz predicted that if the current non-European immigrants fail to assimilate, the danger will not be an uprising of unassimilated immigrant cultures, but an eruption of white nationalism.

"[W]e face the very real threat of future movements along the lines of Proposition 187, each worse than the last, and on a national scale," Unz wrote. "There are few forces that could so easily break America as the coming of white nationalism." [Emphasis added.] Amazing. Multiculturalism and minority group-rights movements are tearing apart America's once unitary, individual-rights-based polity, as Commentary itself has been lamenting for years, while America's declining white majority has been reacting with what can only be called pusillanimous passivity in the face of this systematic attack on their country.

But now it turns out that what Commentary most fears is not the minority group-rights movement, but any possible resistance by white Americans to it, a resistance Commentary demonizes as "white nationalism." In other words, open-borders Jews fear a totally non-existent white defense of America more than they fear the actual realities of mass legal and illegal immigration, multiculturalism, Mexican irredentism, Moslem jihadism, and all the rest of the forces that are threatening our country. For anyone who shares this view, it follows that the quicker America's white majority is reduced to a minority by continued mass immigration, and the quicker America's majority culture is pushed aside by immigrant cultures, the better off America will be.

E questo, caro il mio progressista, è esattamente il tuo pensiero.

A more hopeful view

While the disturbing attitudes I have been describing constitute a definite strand in the American Jewish sensibility, as well in the sensibility of liberals generally, I find it hard to believe that most Jews or even most politically active Jews are so paranoid about white gentiles' potential for committing anti-Jewish oppression that they are driven to the insane expedient of supporting mass Moslem immigration in order to forestall that oppression. There is a more moderate—and more hopeful—way of explaining the Jews' attachment to Third-World immigration.

The Jewish experience in the modern world could be understood as a series of attempts by Jews to free themselves from the historic burden of Jewishness, the fierce social disabilities that had been imposed on them for centuries. As Paul Johnson writes in his History of the Jews, the Jewish Communists of the 19th century ("non-Jewish Jews," as he calls them) saw in Communism the end of national and ethnic identities for all mankind, and thus the end of the Jewish ethnic identity, and thus the liberation of the Jews from the age-old curse of anti-Jewish prejudice. To seek to overturn entire societies in order to get rid of one's own ethnic identity may seem a rather drastic approach to solving the Jewish problem, yet it reflects, in a uniquely exacerbated and destructive form, Jews' recurrent pattern of forming some global ideology for reasons relating to their particular situation as Jews. (Let us note that this tendency, while it can take negative forms as in the current example, is natural for a people whose tribal history and beliefs became the basis for all of Western civilization.)

Why Current Immigration Policy Dooms American Jewry

[...]

Thus, behind closed doors, Jewish leaders speak a different language. This is not entirely new with immigration, but the gulf is now a chasm. Privately they express grave concern that unregulated immigration will prove ruinous to American Jewry, as it has for French Jewry, and will for Jews throughout Western Europe. There's particular fear about the impact on Jewish security, as well as American support for Israel, of the rapid growth of the Muslim population. At the conclusion of meetings with national leaders, several told me, "You're 1000 percent right, but I can't go out and say it yet." While they have yet to find the civic courage to break with the traditional consensus they can see the Rubicon glinting in the distance, and many recognize that eventually they will have to cross it.

[...]

On one hand, they're leaders of a community that feels a sense of belonging unknown in the history of Diaspora Jewry. America's Jews have attained success and acceptance beyond their forebear's fondest dreams. They're influential far beyond their miniscule percentage of the population. They wield significant political power and cultural influence. Nearly half the money spent in Democratic Party presidential primaries comes from Jewish contributors. In recent years, Jewish presence at the highest levels of government has become routine. A majority of Clinton's cabinet members were Jews. Jewish advisors play key roles in the Bush administration's national security, foreign and military affairs. Had Gore become President, an Orthodox Jew would have been a heartbeat away from the nation's highest office. If John Kerry is elected the next President, he will be the country's first chief executive with Jewish roots.

Among the best-known indices of its success, 10 percent of the U.S. Senate is Jewish, as is a majority of the presidents at Ivy League universities, and faculties and student bodies at elite colleges and universities are typically 30 to 40 percent Jewish. Jews form a high percentage within the learned professions and among writers, nationally syndicated journalists, and publishers of some of the nation's leading newspapers and periodicals, and as creators and disseminators of high and popular culture. They play the predominant role in Hollywood, and thus shape much of our self-definition as Americans. Jews also hold key positions within many leading financial institutions, especially within investment banking and the brokerage industry.

Cosa che non ha nulla a che fare con l'open border politicy, immagino.

Fading Anti-Semitism. The principal cause, as well as symptom of these successes, anti-Semitism has fallen to historic lows among white Christians, which still form America's dominant cultural group. Once a significant factor in American life, anti-Semitism has become a peripheral phenomenon. A recent ADL study found only some 12 percent of white Christian Americans hold anti-Semitic attitudes. Indeed, a key factor contributing to the crisis in Jewish Continuity is that our neighbors like us and often wish to marry us and have children with us.

Capito?

[...]

Romanticized Image of Immigration. Historical consciousness and political acuity notwithstanding, American Jews, like everyone, believe in myths, which die slowly because they represent values and ideals not realities, and the myth of Jewish immigrant experience will atrophy only gradually. Of all the pieces of Americana that American Jews know by heart, among the most-cherished is that verse inscribed on the base of the Statue of Liberty: "Give me your tired, your poor, your huddled masses yearning to breathe free..."

Written by a Jewish schoolgirl poet inspired by the persecution of Jews in Czarist Russia, for more than a century it's expressed a highly romanticized image of immigration, one that became iconic and all-encompassing despite its irrelevance to much it purports to represent. This quote concerns refugees and asylum seekers and has scant application to immigrants per se. If American Jews are to get this issue right, they must disaggregate the two. Jewish immigrant experience more closely parallels that of refugees and asylum seekers than typical immigrants - then or now.

Against this backdrop they must confront one of the most anguishing questions they've had to face in the entirety of their history in the United States: whether to support a continuation of mass immigration that's reached a historically unprecedented level or exercise their still-considerable political and economic clout to try to curtail it.

[...]

Jewish fertility is flat; Jews are an aging population; nearly half intermarry, and efforts to promote "Jewish Continuity" have yielded zero results.

Cosa vi ricorda?

[...]

Technological differences also carry gigantic consequences: the revolution in modern transportation and communications allows immigrants to maintain continuous, ongoing ties with native lands, cultures and languages - something not possible a hundred years ago. Many "immigrants" are permanent resident aliens who live in two societies simultaneously but maintain primary loyalty to the cultural and political heritage of their countries of origin.

It is highly unlikely today's immigrants will be as rapidly or fully absorbed into the mainstream as were our parents and grandparents. The immigrants are different; the country and its social institutions are different; the economy is different; technology is different; what is deemed normative is different. To believe the outcome will be the same under a wholly distinct set of conditions and socio-political constructs is not merely willful thinking: it is absurd.

[...]

Living at the high noon of Jewish political power, it will strike many as alarmist to suggest the sky may be about to fall. Yet that may well happen within the next 20 years. The Jewish population will be eclipsed by an ethnic group whose interests directly conflict with theirs and many of whose leaders and members are openly hostile to Jews.

[...]

Without minimizing the effectiveness of organizations like AIPAC and others in steering U.S. foreign policy in a pro-Israel direction, it must be acknowledged that for many years they've been pushing on an open door.

[...]

Politicians who supported Israel could count on support from Jewish voters in their home state or district. Even if there were no Jewish voters back home, there would always be Jewish money available to support the campaigns of Israel's friends in Congress.

[...]

But change is underway. Large-scale immigration, unprecedented in magnitude and ceaseless in duration, is reshaping America. By the middle of this century the United States will cease to have a majority ethnic population . Not necessarily problematic by itself, it will present a challenge to social cohesion. Infinitely more worrying, strong multicultural forces are deconstructing in theory and in fact the ideal and reality of a dominant common culture, one that links Americans of all racial, ethnic, cultural, and religious backgrounds. During this volatile transformative period, the balance between group identity and a broader sense of national belonging has swung in the direction of tribal identity among many new immigrants.

Ora sarebbe piuttosto divertente vederti esporre le tue misere ragioni e ricordarti ad ogni riga che ogni tuo pensiero ha come diretta conseguenza il più buio antisemitismo.

Ripeto che se avesse vissuto negli USA avrebbe impiccato i neri e se fosse un rumeno o un ungherese (pensa che smacco) avrebbe bruciato i rom nei progrom.

Rullo di tamburi...!

Sì, perchè rumeni e rom sono diversi, anzi i rumeni odiano i rom.

Quindi gli americani impiccavano i neri, e gli ungheresi e i rumeni odiano i rom.

Ovviamente gli americani, gli ungheresi e i rumeni in questione sono tutti molto pallidi: ecco svelato il mistero misterioso.

Mannaggia, se lo aveste saputo prima magari vi diventavano anche simpatici. I rumeni, ovviamente, i rom è proprio fuori discussione.

Tutti i rumeni e gli ungheresi che conosco io sono generalmente simpatici, tranne ovviamente quelli che scrivono libri falsi e cercano di fottermi soldi per i memoriali. Ma quelli, secondo la tua definizione, non sono certamente "ungheresi".

Comunque, mia madre è calabrese di lingua albanese.

Riesci ad immaginare da solo quanto me ne possa fregare, oppure ti devo fare un disegno?

Per la cronaca, il mio gatto è mezzo persiano.

La prossima volta ricordati di vantarti utilizzando frasi come "ed ho un amico negro", così tutti finalmente vedremo che sei veramente progressista.

Mi vuoi gasare, linucs?

Da quanto scrivi, e da come lo scrivi, direi che Madre Natura ti ha già punito a sufficienza.

Non temere: è ben difficile che qualcuno si senta minacciato dai tuoi vacui pensierini e decida di spendere soldi per "gasarti".

Continua pure con i tuoi slogan, così potrai sentirti una povera vittima 24 ore al giorno.

Nel caso volessi essere ulteriormente sputtanato e preso per il culo, sentiti pure libero di replicare secondo i tuoi consueti standard qualitativi. Poiché si discutono le idee e non le persone sarò ben lieto di esaminare con la dovuta diligenza il tuo pidocchioso pensiero.

Cordialmente,

Lo Zio Linucs (in collaborazione con Madre Natura e Padre Darwin)
Inviato il: 13/9/2008 16:11
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  •  florizel
      florizel
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#38
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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se queste persone vengono qui, nell'occidente ricco di "promesse" e di "opportunità" … non è perché lo vogliano, o lo scelgano.

Dunque prima dell'ondata non lo volevano, o non lo sceglievano?

Molto semplicemente: non mi risulta che si sia mai parlato di “ondate” quando farlo NON conveniva (ancora) affinché le si accettasse incondizionatamente. Il che conduce a ritenere le “ondate” (o i cosiddetti “flussi migratori”) una risposta fisiologica a condizioni sociali ed economiche determinate da elementi voluti e pianificati.

In ogni caso: se le “ondate” oggi costituiscono una crescita esponenziale del fenomeno “immigrazione”, ciò non implica che prima della situazione attuale gli individui emigrassero perché lo sceglievano.
Quello che sto affermando è che ovunque ad un individuo venga impedito di scegliere dove vivere e lavorare, si creano le premesse per convivenze forzate.
E resta tutta la domanda di partenza: cosa c’entrano le “pedine”?

mi preme solo limitare la quantità di merda nella quale sono costretto a nuotare.

E’ per questo che non capisco come tu possa “sorvolare” sui cinesi…sono anch’essi una risposta a determinati meccanismi economici, è vero o no?
Ma se non si accoltellano sotto la tua finestra, resta l’ipotesi concreta che questo non avvenga perchè le loro condizioni di vita sono ampiamente accettate, tutelate e perfettamente funzionali a determinare un certo “multietnicismo”; ti invito anche a considerare quanto quel “mercato” influisca pesantemente sulle “ondate”, e quanto la diffusione delle loro merci contribuisca moltissimo, oggi, a determinare buona parte di determinati “squilibri” etnici.

Il salto di qualità dell'imprenditoria cinese del nostro paese è avvenuto quindi a partire dalla seconda metà degli anni '80, da un lato per gli effetti della prima legge di regolamentazione del 1986, dall'altro, per l' "accordo tra il governo della repubblica italiana e il governo della R.P.C., relativo alla promozione e alla reciproca protezione degli investimenti" firmato a Roma nel gennaio del 1985, ed entrato in vigore a tutti gli effetti nel marzo 1987.

L'obiettivo dell'accordo è stato quello di "intensificare la cooperazione economica tra i due paesi, intenzionati a creare favorevoli condizioni per gli investimenti dei residenti e delle società di ciascun paese nel territorio dell'altro" individuando e legittimando, nella sostanza, le condizioni di reciprocità previste dal nostro ordinamento. L'effetto dell'accordo è stato quello di consentire ai cittadini cinesi di regolarizzare la posizione delle aziende costituite prima del 1985 e di incentivare la costituzione di altre, come da esso auspicato.


****************************************

A Pechino, pragmaticamente, interessa la partecipazione allo sfruttamento delle materie prime africane, segnatamente il petrolio. Seguito dai minerali indispensabili al suo impressionante sviluppo economico (rame, ferro, platino, cobalto, uranio, diamanti) e dal legname.
Ora, su diritti umani e civili, democrazia, correttezza degli affari, la Cina – monopartitica, autoritaria, segnata da pratiche non trasparenti negli affari - si trova in sintonia con i partner africani. E questo sicuramente la avvantaggia nella competizione con gli Occidentali per il controllo delle materie prime e dei mercati del Continente Nero.La Cina, ormai terzo partner dell’Africa, si avvicina sempre più agli europei in declino e agli americani in ascesa.


Oltre a considerare l’influenza dell’economia cinese su larga scala, credo che incida moltissimo anche il fatto che, nelle strade, le principali merci rivendute da senegalesi, arabi, pakistani e via dicendo, sono “made in China”. Ed anche in buona parte dei “normali” punti di vendita, come i negozi, ad esempio.

Citi i lavoratori cinesi che costruirono le rotaie per gli yankees. Domanda: tenendo conto del progressivo ruolo dell’economia cinese nel corso dei decenni, a chi conveniva che si creassero “dogmi” sulla convivenza con i suddetti? A nessuno che ritenesse opportuno creare i presupposti per un “consenso” pietistico verso quell’etnia, la cui accettazione è oggi di default.

Non so se sono riuscita a comprendere bene la tua posizione, ma magari tu ne fai una questione di "caratteristiche" insite in una determinata etnia. Io sto valutando invece gli effetti politici ed economici che determinano una data condizione, umana e sociale.

Mi rileggo il tuo post, e a dopo per altre eventuali riflessioni.

PS: ti ho lasciato un PM.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 14/9/2008 15:55
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#39
Sono certo di non sapere
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Molto semplicemente: non mi risulta che si sia mai parlato di "ondate" quando farlo NON conveniva (ancora) affinché le si accettasse incondizionatamente. Il che conduce a ritenere le "ondate" (o i cosiddetti "flussi migratori") una risposta fisiologica a condizioni sociali ed economiche determinate da elementi voluti e pianificati.

Mi ricorda vagamente qualcosa.

In ogni caso: se le "ondate" oggi costituiscono una crescita esponenziale del fenomeno "immigrazione", ciò non implica che prima della situazione attuale gli individui emigrassero perché lo sceglievano.

Quindi, a parità di bisogno, solo ora ci siamo misteriosamente riempiti?

Quello che sto affermando è che ovunque ad un individuo venga impedito di scegliere dove vivere e lavorare, si creano le premesse per convivenze forzate.

Più che altro, regalare favori e welfare all'ultimo stronzo che capita (favori pagati dagli imbecilli che mettono mano al portafoglio da anni) tende a produrre grandi quantità di "bisognosi". Così come quando c'è da essere rispediti nei loro luridi paesi diventano tutti froci, "in grave pericolo di vita".

E resta tutta la domanda di partenza: cosa c'entrano le "pedine"?

E cosa c'entro io?

Quando verrà il gran capo della loggia a cagarmi sotto la finestra, me la prenderò anche con lui.

E' per questo che non capisco come tu possa "sorvolare" sui cinesi...sono anch'essi una risposta a determinati meccanismi economici, è vero o no?

Senz'altro: ma almeno non vengono a cagarmi sotto la finestra e a suonare la loro musica di merda alle quattro del mattino, tra una coltellata e l'altra. Quindi, se si accoltellano, almeno lo fanno fuori dai miei coglioni. Migliaia di anni di civiltà messi a buon frutto.

Ma se non si accoltellano sotto la tua finestra, resta l'ipotesi concreta che questo non avvenga perchè le loro condizioni di vita sono ampiamente accettate, tutelate e perfettamente funzionali a determinare un certo "multietnicismo";

Quindi gli altri poveri stronzi si accoltellano per protesta, perché poverini non sono "accettati?"

ti invito anche a considerare quanto quel "mercato" influisca pesantemente sulle "ondate", e quanto la diffusione delle loro merci contribuisca moltissimo, oggi, a determinare buona parte di determinati "squilibri" etnici.

Certo, può anche darsi che il "mercato" costringa Pedro ad abbandonare cartoni di pizza, coca cola ed escrementi, nonché a suonare la sua musica di merda alle quattro del mattino, e che sia tutta colpa dei cinesi.

Il lettore non mancherà di ricordare che "anche gli italiani sporcano".

Ed è senz'altro vero.

Ma chi cazzo l'ha più visto un "italiano" in questo quartiere di merda, trasformato in una fogna a cielo aperto nel giro di pochi anni? Appena ne vedrò uno, prometto di sgridarlo, sempre che ricordi la lingua.

...

Ok, vi ho mentito, un italiano l'ho visto: il pensionato che mendicava perché dopo una vita a farsi fottere denaro stranamente non avanzavano soldi al governo per "il welfare", probabilmente perché servivano a liberare il Kaffiristan, rattoppare gommoni, dare asilo a froci fasulli e a costruire memoriali intorno a Frattini.

Oltre a considerare l’influenza dell’economia cinese su larga scala, credo che incida moltissimo anche il fatto che, nelle strade, le principali merci rivendute da senegalesi, arabi, pakistani e via dicendo, sono “made in China”. Ed anche in buona parte dei “normali” punti di vendita, come i negozi, ad esempio.

Certo. Ma va da sè che i senegalesi, gli arabi, i pakistani e via dicendo - dopo essersi fatti un culo così tutto il giorno - certamente non hanno voglia di rompere i coglioni alle tre di notte. Mi preoccupano piuttosto quelli che sembrano non avere un cazzo da fare, sempre con la bottiglia in mano.

Citi i lavoratori cinesi che costruirono le rotaie per gli yankees. Domanda: tenendo conto del progressivo ruolo dell’economia cinese nel corso dei decenni, a chi conveniva che si creassero “dogmi” sulla convivenza con i suddetti? A nessuno che ritenesse opportuno creare i presupposti per un “consenso” pietistico verso quell’etnia, la cui accettazione è oggi di default.

Non ho capito un cazzo. Riassumendo: posto che si sono fatti un culo così a suo tempo, hanno oppure non hanno gli stessi diritti all'affirmative action e compagnia assortita dell'altra strafottuta, strafottente e lamentosa minoranza?

Non so se sono riuscita a comprendere bene la tua posizione, ma magari tu ne fai una questione di "caratteristiche" insite in una determinata etnia.

Questo semmai è ciò che fa un certo mio interlocutore, che vuol veder "sparire" certi "americani", "rumeni" ed "ungheresi" - indovinate cos'hanno in comune le persone odiate dal nostro eroe.

Io sto valutando invece gli effetti politici ed economici che determinano una data condizione, umana e sociale.

A proposito, io ancora aspetto di sapere cosa stracazzo dovremmo fare con la milionata di muratori etnici quando il credito per costruire puttanate sarà finalmente esaurito. Tutti a fare gli sbirri sotto Di Pietro, magari, per garantire "una giustizia più inclusiva". Anzi no: tutti a fare "opere pubbliche" alla Blondet, per creare coesione sociale (aspettatevi a proposito un bel revival del servizio civile obbligatorio per "richiamare i giovani alla coesione").

Il tuo è senz'altro un tema degno di nota, ma ormai l'effetto cloaca è irreversibile: è più saggio considerare il "paese" come culturalmente e demograficamente morto, ed andarsene il prima possibile, altrimenti stiamo solo a parlare di un morto che in quanto morto può solo fare due cose: decomporsi, e puzzare (ogni parallelo con il Presidente della Repubblica è del tutto involontario e casuale).

Certo di aver urtato la sensibilità pelosa e interessata dei falsi progressisti, saluto cordialmente.
Inviato il: 14/9/2008 21:02
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#40
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Inviato il: 14/9/2008 22:19
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#41
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Citazione:



Ivan, che dicono di diverso da sempre? Cioè: che dicono che non sia propaganda affinchè ci si convinca che si sta rispondendo al famoso (e fumoso) "mandato del popolo sovrano"?



A proposito di popolo sovrano, dal Il Messaggero di stamane.

1.
link

Citazione:


Piazza Navona, in 20 pestano studente inglese
e due italiani intervenuti per aiutarlo

Alemanno: «Colpisce che questa violenza sia avvenuta in pieno centro»



Fosse avvenuta in periferia o in provincia, invece ....


2.


link

Citazione:


Roma, scritte fasciste su lapidi Fosse Ardeatine



3.


link

Citazione:


«Ladri, sporchi negri di m..., vi ammazziamo»
Italiano di colore ucciso a sprangate a Milano

...

Il dolore di parenti e amici: Milano è una città violenta



Sta inziando proprio male questa settimana ...

Fortuna che la realtà ci viene incontro e ci regala un pizzico di buon umore:

link


Citazione:


Maroni attacca la Libia: «Gheddafi viola accordi
gli sbarchi di clandestini continuano»



Dice un utente sul blog del giornale:

Citazione:


Caro Maroni
Fatti spiegare l'accordo dal tuo amico Berlusconi.
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Inviato il: 15/9/2008 8:25
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#42
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Il dolore di parenti e amici: Milano è una città violenta

Certo... adesso è una città violenta, prima invece andava tutto bene.

Adesso tutta la città è "violenta" perché fa comodo.

Ora, in omaggio al giornalismo stile BBC, questa storia resterà in home page per almeno tre settimane, e naturalmente il delitto si trasformerà in un "caso politico" causato dalla "violenza razzista".

Che è senz'altro vero, per carità, ma allora non si capisce perché il giochino non funzioni anche al contrario.
Inviato il: 15/9/2008 13:23
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#43
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Ora, in omaggio al giornalismo stile BBC, questa storia resterà in home page per almeno tre settimane, e naturalmente il delitto si trasformerà in un "caso politico" causato dalla "violenza razzista".


Fosse l'unica ...

Sempre da Il Messaggero

link

Citazione:


ROMA (9 settembre) - Al grido di "Froci via dall'Italia" e "Fate schifo" un gruppo di una decina di ragazzi ha aggredito, prendendoli a sputi e lanciando contro di loro pietre e bottiglie, una coppia omosessuale. L'aggressione, denunciata oggi dall'Arci Gay di Roma, è avvenuta la notte scorsa.



link

Citazione:


Viterbo, nuova aggressione naziskin:
pestato ragazzo di sinistra

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Inviato il: 15/9/2008 14:21
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#44
Sono certo di non sapere
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I fascisti in divisa fanno anche gli straordinari!
Ho trovato questa storia allucinante sul sito di sabina guzzanti:
-----------------------------------

leggete,allucinante!
ho ricevuto una mail con una notizia che vi incollo qui di seguito.non so se sono io che ultimamente sono un po' fuori dal mondo,ma non avevo sentito niente.la notizia viene dalla rivista "carta".

è una storia allucinante.a proposito di episodi nazi-fascisti.stavolta è la polizia però la protagonista.brutti bastardi di merda,spero vivamente che qualcuno vi ricambi con la stessa moneta.questo stato mi fa schifo.leggo queste notizie e mi faccio schifo perchè mi sento responsabile perchè sono italiana come quegli stronzi che andrebbero torturati.scusate la volgarità,ma certi animali non meritano neanche il rispetto delle parole.
leggete.ora incollo la notizia anche nella sezione delle informazioni.

Si erano fermati fuori del paese, vicino Verona, solo per mangiare. Sono stati picchiati, sequestrati e torturati dai carabinieri per ore. La loro testimonianza

Venerdì 5 settembre 2008, ore 12. Tre famiglie parcheggiano le roulotte nel piazzale delle giostre a Bussolengo [Verona]. Le famiglie sono formate da Angelo e Sonia Campos con i loro cinque figli [quattro minorenni], dal figlio maggiorenne della coppia con la moglie e altri due minori, infine dal cognato Cristian Udorich con la sua compagna e i loro tre bambini. Tra le roulotte parcheggiate c'è già quella di Denis Rossetto, un loro amico. Sono tutti cittadini italiani di origine rom.
Quello che accade dopo lo racconta Cristian, che ha trentotto anni ed è nato a San Giovanni Valdarno [Arezzo]. Cristian vive a Busto Arsizio [Varese] ed è un predicatore evangelista tra le comunità rom e sinte della Lombardia. Abbiamo parlato al telefono con lui grazie all'aiuto di Sergio Suffer dell'associazione Nevo Gipen [Nuova vita] di Brescia, che aderisce alla rete nazionale «Federazione rom e sinti insieme».
«Stavamo preparando il pranzo, ed è arrivata una pattuglia di vigili urbani - racconta Cristian - per dirci di sgomberare entro un paio di ore. Abbiamo risposto che avremmo mangiato e che saremmo subito ripartiti. Dopo alcuni minuti arrivano due carabinieri. Ci dicono di sgomberare subito. Mio cognato chiede se quella era una minaccia. Poi cominciano a picchiarci, minorenni compresi».
La voce si incrina per l'emozione: «Hanno subito tentato di ammanettare Angelo - prosegue Cristian - Mia sorella, sconvolta, ha cominciato a chiedere aiuto urlando 'non abbiamo fatto nulla'. Il carabiniere più basso ha cominciato allora a picchiare in testa mia sorella con pugni e calci fino a farla sanguinare. I bambini si sono messi a piangere. È intervenuto per difenderci anche Denis. 'Stai zitta puttana', ha urlato più volte uno dei carabinieri a mia figlia di nove anni. E mentre dicevano a me di farla stare zitta 'altrimenti l'ammazziamo di botte' mi hanno riempito di calci. A Marco, il figlio di nove anni di mia sorella, hanno spezzato tre denti...
Subito dopo sono arrivate altre pattuglie: tra loro un uomo in borghese, alto circa un metro e settanta, calvo: lo chiamavano maresciallo. Sono riuscito a prendere il mio telefono, ricordo bene l'ora, le 14,05, e ho chiamato il 113 chiedendo disperato all'operatore di aiutarci perché alcuni carabinieri ci stavano picchiando. Con violenza mi hanno strappato il telefono e lo hanno spaccato. Angelo è riuscito a scappare. È stato fermato e arrestato, prima che riuscisse ad arrivare in questura. Io e la mia compagna, insieme a mia sorella, Angelo e due dei loro figli, di sedici e diciassette anni, siamo stati portati nella caserma di Bussolengo dei carabinieri».
«Appena siamo entrati,erano circa le due - dice Cristian - hanno chiuso le porte e le finestre. Ci hanno ammanettati e fatti sdraiare per terra. Oltre ai calci e i pugni, hanno cominciato a usare il manganello, anche sul volto... Mia sorella e i ragazzi perdevano molto sangue. Uno dei carabinieri ha urlato alla mia compagna: 'Mettiti in ginocchio e pulisci quel sangue bastardo'. Ho implorato che si fermassero, dicevo che sono un predicatore evangelista, mi hanno colpito con il manganello incrinandomi una costola e hanno urlato alla mia compagna 'Devi dire, io sono una puttana', cosa che lei, piangendo, ha fatto più volte».
Continua il racconto Giorgio, che ha diciassette anni ed è uno dei figli di Angelo: «Un carabiniere ha immobilizzato me e mio fratello Michele, sedici anni. Hanno portato una bacinella grande, con cinque-sei litri di acqua. Ogni dieci minuti, per almeno un'ora, ci hanno immerso completamente la testa nel secchio per quindici secondi. Uno dei carabiniere in borghese ha filmato la scena con il telefonino. Poi un altro si è denudato e ha detto 'fammi un bocchino'».
Alle 19 circa, dopo cinque ore, finisce l'incubo e tutti vengono rilasciati, tranne Angelo e Sonia Campos e Denis Rossetto, accusati di resistenza a pubblico ufficiale. Giorgio e Michele, prima di essere rilasciati, sono trasferiti alla caserma di Peschiera del Grada per rilasciare le impronte. Cristian con la compagna e i ragazzi vanno a farsi medicare all'ospedale di Desenzano [Brescia].
Sabato mattina la prima udienza per direttissima contro i tre «accusati», che avevano evidenti difficoltà a camminare per le violenze. «Con molti familiari e amici siamo andati al tribunale di Verona - dice ancora Cristian - L'avvocato ci ha detto che potrebbero restare nel carcere di Verona per tre anni». Nel fine settimana la notizia appare su alcuni siti, in particolare Sucardrom.blogspot.com. La stampa nazionale e locale non scrive nulla, salvo l'Arena di Verona. La Camera del lavoro di Brescia e quella di Verona, hanno messo a disposizione alcuni avvocati per sostenere il lavoro di Nevo Gipen.

di Gianluca Carmosino (Carta)
Inviato il: 15/9/2008 14:45
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#45
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Linucs sarà contento.
Certo che sotto casa tua succedono cose strane.
Giapponesi che organizzano risse.
Neanche su Amazing Stories trovavi c.azzate simili.
Inviato il: 15/9/2008 14:47
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#46
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Poi, da quello che ho letto, gli assassini lumbard avevano
un furgone-bar.
Quindi, fatemi capire gli ambulanti vanno bene quando sono
bianchi e di pura razza lumbard e male quando sono negri
perchè insidiano i commercianti con le loro botteguccie di m...
in cui paghi un jeans 150 euro?
Inviato il: 15/9/2008 14:50
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#47
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Poi, linucs, non so dove c...o vivi tu, ma qui a Roma
ogni sera Campo de' Fiori e Piazza Navona sono messi
a ferro e fuoco da bande di centinaia di alcolizzati che
pisciano, spaccano tutto, vomitano in ogni dove e se
una ragazza gira da sola la stuprano pure.
Peccato che trattasi rigorosamente di pischelli italici
che non c'hanno un c...o da fare con le tasche piene
di soldi riempite generosamente da papà, tutti ferventi
adoratori del berluska.
Li riconosci lontano un miglio.
E sono gli extracomunitari ad avere paura di loro, non il contrario.
E falla finita di dire c...te, tra l'altro con post noiosissimamente
kilometrici.
Per dire nulla si possono impiegare molte parole in meno.
Inviato il: 15/9/2008 14:55
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#48
Sono certo di non sapere
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Ne approfitto per sviscerare un'altra delle contraddizioni del
pensiero dei cosiddetti anarcocapitalisti.
Vedo che, stranamente, siete per le frontiere chiuse e ciò
è di per sè una contraddizione.
Infatti, niente Stato significa anche, necessariamente, niente
frontiere quindi ogni essere umano può andare dove c...o gli pare
e praticare l'attività economica che gli pare.
Ed ecco il punto:
perchè ce l'avete tanto con 'sti extracomunitari che spacciano e
si prostituiscono?
Sono due attività economiche come tante altre.
Se c'è uno che chiede droga perchè non ci dovrebbe essere uno
che la vende?
E' il mercato, bellezze.
Business as usual.
Ecco, se magari qualche "austriaco" mi volesse rispondere.
Cortesemente, qualcuno a cui funziona ancora il cervello.
Linucs escluso, quindi.
Inviato il: 15/9/2008 15:06
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#49
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Audisio sarebbe stato sufficiente leggere il post di risposta di Linucs per capire che non ce li ha con gli extracomunitari. Riporto testualmente:

Certo. Ma va da sè che i senegalesi, gli arabi, i pakistani e via dicendo - dopo essersi fatti un culo così tutto il giorno - certamente non hanno voglia di rompere i coglioni alle tre di notte. Mi preoccupano piuttosto quelli che sembrano non avere un cazzo da fare, sempre con la bottiglia in mano.

In una discussione è necessario leggere quello che scrive l'interlocutore prima di rispondere, altrimenti si fa una magra figura. É una regola semplice e basilare.
In ogni caso niente Stato significherebbe anche niente soldi a pioggia distribuiti ad minchiam, ma soprattutto niente fiat money e nessuna missione di pace. Un contesto di gran lunga diverso da quello attuale che non avrebbe i flussi migratori a cui assistiamo in questo periodo.
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Inviato il: 15/9/2008 15:11
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#50
Sono certo di non sapere
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A parte che i post di linucs sono illeggibili e che se i suoi strali
sono indirizzati a chi rompe le palle la notte ho già dimostrato
che sono in gran maggioranza italiani e quindi non vedo perchè
citi gli extracomunitari nei suoi post.
Se si fosse riferito agli alcolizzati e ai drogati pesanti (perchè chi
si fa le canne è persona notoriamente pacifica e non rompe i
c.oglioni a nessuno, essendo impegnato in massima parte ad
inseguire in silenzio le interessantissime e anormali connessioni
logiche del suo cervello) non avrei trovato motivo di attaccarlo.
In realtà, non è così, lui al contrario cerca solo pretesti per
attaccare gli extracomunitari salvo poi non avere il coraggio di
difendere le sue assurde tesi e, quindi, cercare di arrampicarsi
in inutili distinguo.
Orwell, comunque non mi hai risposto sullo spaccio, che per molti
sarebbe il principale mezzo di guadagno dei "marocchini",
come rispettabile attività economica in chiave "austriaca".
Inviato il: 15/9/2008 15:42
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#51
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Citazione da linucs:
Dunque affermi che non solo esistono differenze nell'osservanza della legalità (gli albanesi di cui sopra) ma addirittura differenze a livello biologico per quanto riguarda le prestazioni atletiche, implicando una possibile analoga differenza in quelle cerebrali.
---------------------------------------------------

Un esempio di quanto linucs è idiota (purtroppo non esistono altri
termini per definirlo).
E' ovvio come ci siano differenze biologiche tra i vari popoli
della Terra. Differenze non significa migliore o peggiore.
Anche l'uomo e la donna sono differenti biologicamente
ma solo razzistelli come linucs hanno potuto desumere da
questo differenze nell'intelligenza.
Altrimenti bisognerebbe dire che svedesi e finlandesi, notoriamente
più prestanti fisicamente (in media) degli italiani, sarebbero anche
più intelligenti. Cosa che non sta nè in cielo nè in terra.
D'altronde, è notorio che nella nazionale francese e in quella inglese,
sia di calcio sia di atletica, vi siano solo atleti neri.
Perchè sono più forti, più veloci, più agili.
Ed è per questo che i bianchi rosicano.
Ma perchè danno al fisico un valore esagerato essendo, i razzisti
bianchi (come linucs), anche menomati nel cervello, per cui non gli
resta nulla.
A me, invece, non da fastidio anzi applaudo ai bei gesti atletici o
calcistici a prescindere da chi li compie, prorpio perchè sono gesti
esteticamente piacevoli.
Ma nell'intelligenza siamo tutti uguali (salvo le differenze individuali
che, però, proprio perchè individuali prescindono dalla razza, dalla
religione ecc.).
Quanto ai miei zii emigrati in Olanda, ebbene sì si facevano il c...o
e poi gli olandesi gli sputavano snche in faccia.
Esattamente come ai minatori italiani in Belgio, o agli operai
metalmeccanici italiani in Germania ma anche a Torino.
E come succede ai senegalesi, ai marocchini, ai cinesi ecc. qui
da noi adesso.
Inviato il: 15/9/2008 15:58
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#52
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Se sono illeggibili e troppo lunghi non capisco come tu faccia a rispondergli e a riassumere il suo pensiero. Può essere che mi son perso le edizioni "Bigini di Xiaodong".
In ogni caso in chiave austriaca lo spaccio, non essendo illegale, non sarebbe un monopolio delle organizzazioni criminali. Le conseguenze che mi vengono in mente adesso sarebbero un abbassamento dei prezzi a cui conseguirebbe una riduzione della violenza da parte di tossicodipendenti che commettono crimini per pagarsi la droga, una ulteriore riduzione della violenza legata ai regolamenti di conti fre società criminali che vogliono mantenere i loro monpoli locali e soprattutto un diverso trattamento dei drogati, che ad oggi finiscono dietro le sbarre come criminali della peggior specie *:

The drug war is an integral part of the rapidly growing American prison population. Outlawing marijuana, cocaine, heroin, and other drugs created a whole new class of crimes and moved traffic in psychoactive drugs out of the legitimate marketplace and into the black market.

Quel che è certo è che una società con libertà di associazione non sia una soluzione al problema "droga", che certamente non verrebbe debellata come non potrà mai essere debellata qualsiasi cosa richiesta dal mercato (ovvero dal consumatore). Questo è il motivo principale per cui qualsiasi proibizionismo è destinato a fallire. Certamente l'aumento del consumo delle stesse potrebbe essere legato all'aumento dell'invasività dello Stato, che spersonalizza il singolo, a partire dalla sua istruzione scolastica. Allo stesso tempo, in una società senza welfare sociale, un crollo dei prezzi dovuto alla legalizzazione comporterebbe anche una spesa medica esclusivamente a carico del drogato, che quindi se da una parte troverebbe una merce più facilmente accessibile dovrebbe fare i conti con le spese mediche che il consumo della stessa comporta, senza pesare sulle spalle di altri sani lavoratori.
_________________
Inviato il: 15/9/2008 16:20
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#53
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A parte i simpatici calambour alla linucs per difendere linucs
(a proposito, ma che vi allunga la paghetta per scattare a
difenderlo, sua maestà ha troppo da fare per difendersi da solo?).
Mi basta leggere una riga di linucs per avere motivo di rispondergli
a tono ma non puoi pretendere, caro orwell, che mi legga tutte
le 300 righe che sciorina ogni volta. Tra l'altro, come già detto,
non è necessario.
Comunque, ancora una volta, non mi hai risposto.
Io parlo dello spaccio oggi, non in una futuribile società anarcocapitalista.
Mi devi spiegare perchè lo spaccio sarebbe un'attività da condannare.
C'è un mercato, c'è una domanda e un'offerta, trovo quindi che
secondo i dettami dell'anarcocapitalismo all'austriaca, questa
meritoria attività produttrice di reddito e soddisfacente bisogni
diffusi, sia ingiustamente perseguitata dallo Stato gendarme e
accentratore.
Quindi voi austriaci dovreste erigere monumenti al pusher di eroina
extracomunitario come fulgido esempio di difensore della libera
iniziativa privata.
Inviato il: 15/9/2008 16:52
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#54
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da pagina 27 in avanti

Sti cazzo di austriaci schiavi del profitto ad ogni costo che mettono i libri liberamente scaricabili in rete...
Inviato il: 15/9/2008 17:25
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#55
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A parte i simpatici calambour alla linucs per difendere linucs
(a proposito, ma che vi allunga la paghetta per scattare a
difenderlo, sua maestà ha troppo da fare per difendersi da solo?).
Mi basta leggere una riga di linucs per avere motivo di rispondergli
a tono ma non puoi pretendere, caro orwell, che mi legga tutte
le 300 righe che sciorina ogni volta. Tra l'altro, come già detto,
non è necessario.


Non è che lo difendo.
Paleso la difficoltà nel capire come si possa dire "Non t'ho letto ma hai detto una cazzata". Soprattutto alla luce del fatto che avendo letto quello che ha scritto Linucs mi sono reso conto che tu non ci hai capito una sega.
Speravo ti prendessi la briga di leggere, ma preferisci perdere lo stesso tempo nel giustificare la tua lettura, il che è totalmente inutile e dispersivo in una discussione. Visto che la sto seguendo mi pareva giusto far notare, in un'epoca di efficienza energetica, il grosso spreco che ne stava nascendo.

Comunque, ancora una volta, non mi hai risposto.
Io parlo dello spaccio oggi, non in una futuribile società anarcocapitalista.
Mi devi spiegare perchè lo spaccio sarebbe un'attività da condannare.
C'è un mercato, c'è una domanda e un'offerta, trovo quindi che
secondo i dettami dell'anarcocapitalismo all'austriaca, questa
meritoria attività produttrice di reddito e soddisfacente bisogni
diffusi, sia ingiustamente perseguitata dallo Stato gendarme e
accentratore.
Quindi voi austriaci dovreste erigere monumenti al pusher di eroina
extracomunitario come fulgido esempio di difensore della libera
iniziativa privata.


Non è che non ti ho risposto, sei tu che ti ostini a non capire.
In una società in cui il consumo di droga è proibito dalla legge e i traffici sono monopolio delle organizzazioni criminali mi spieghi dove sono i paladini della libera iniziativa privata? Dov'è il mercato? Vedi forse cittadini normali arrivare dalla Colombia con valigie piene di coca?
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Inviato il: 15/9/2008 17:25
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      ivan
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#56
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Se una società si dà la legge che non si consuma droga, tutti i mebri della società devono rispettare quella legge, nessuno escluso, non per altro, sennò the reiterated game of Prisoners' Dilemma porta a tutte le caselline di color rosso ("acc.. hanno vinto i cattivi ...").

Invece, qui assistiamo a cose del tipo "a me si dice rispettare la legge ? a uno del mio calibro ! semmai gli altri devono rispettare la mia legge!".

A cosa abbiamo assistito in questo triste periodo ? A persone che si tirano fuori, che si mettono a di sopra della legge. Assistiamo a persone che si sentono autorizzate a fare quel che poi le cronache raccontano, perchè dall'alto non arrivano buoni esempi, ma invece arrivano parole che mai avremmo voluto sentire, arrivano gesti che mai vorremmo vedere.

Ma in realtà non è nulla di nuovo, è solo una maschera che è caduta, un velo che si è stracciato.

Quanto a "arrivare dalla Colombia con valigie piene di coca" le cronache sono piene di episodi "simpatici": "tizio fermato all'aeroporto con gli ovuli ....", "scoperta nelle campagne di XXX una immensa piantagione di maria ", "'le analisi delle acque del fiume TCN rivela che il cosnumo di droga è stimabile in DC kg al dì per ogni YYY abitanti", "l'analisi dell'aria della città di YTRF rivela una forte produzioe e un forte consumo di marievarie".



Mi correggo ...

Sentivamo, leggevamo di certi episodi di cronaca "simpatici" ...

Oggi le cronache non raccontano piu' certe cose , hai visto mai che qualcuno poi ...



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Citazione:


Tg2 ore 13: abolizione dell’opposizione. Non un minuto, non una notizia, non una citazione per forze politiche esterne alla maggioranza. Lungo servizio per Berlusconi e un aggiornamento sull’Alitalia durante il quale è stata data la parola al ministro Sacconi, senza alcun contraddittorio. Giustamente lungo e documentato il filmato sul presidente della Camera Fini e le sue importanti dichiarazioni, accompagnate, per amore di simmetria, da una inutile citazione del presidente del Senato Schifani. Poi, ovviamente, il Papa a Parigi e qualche notizia di cronaca disastrosa. Ed è tutto.

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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 15/9/2008 18:08
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Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#57
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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Sorge spontanea solo una domanda: si sarà accorto che sta rispondendo solamente alle voci immaginarie nel suo cervello per mezzo dei consueti slogan, oppure ne è del tutto incosciente?

Il problema, benché filosoficamente rilevante, non pare destare un mio particolare interesse, quindi ne lascio l'esame a chi è più paziente di me.
Inviato il: 15/9/2008 21:49
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  •  BlSabbatH
      BlSabbatH
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#58
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/9/2005
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uhm.. quindi certa immigrazione e certa criminalizzazione etnica è dettata a monte dalla solita minoranza proprio per diluire un fisiologico "capro espiatorio" che si ricreerebbe sempre nelle società chiuse.. e che se non diluito porterebbe ad una nuova scusa per altri memoriali..

beh è un pò tirata. anche se interessante.

p.s. per quanto riguarda unabomber non credo di avere afferrato.

edit: ok, ordino il libro in biblioteca (rigorosamente pagato dal taxpayer comunale, già già.)
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-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Inviato il: 15/9/2008 23:17
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  •  audisio
      audisio
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#59
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
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Chiarisco ad Orwell perchè forse non ha capito dove
volevo andare a parare.
E io, a differenza di linucs, ci tengo sempre a chiarire
il mio pensiero.
Leggo e ascolto in continuazione la solita banalità che "questi
marocchini spacciano sotto casa mia, bla bla bla".
Non capisco questa levata di scudi contro i pusher
extracomunitari (non capisco poi perchè i pusher nostrani
siano invece accettabili).
Il pusher offre un prodotto, non costringe nessuno a drogarsi.
Chi si droga sceglie consapevolmente cosa consumare e in quali
quantità ed è pienamente responsabile delle sue scelte.
Così come non voglio prediche o imposizioni sul fumo di sigaretta
perchè sono grande e grosso e voglio fare quel c...o che mi pare
con il mio corpo, così non accetto le proibizioni in materia di droga.
L'unica restrizione sarebbe quella di vietare la vendita ai minorenni
perchè si ritiene che non siano in grado di scegliere in piena coscienza.
Come vedete, sono molto più liberale io di voi strenui paladini del
libero mercato.
Non parliamo di leggi che vanno rispettate, per carità, perchè l'unico
loro scopo è di funzionare solo contro i poveracci.
Lor signori non vengono mai condannati dalla Legge.
Per cui, se me lo consentite, visto che il Berluska ci si pulisce il
c...o con la Legge, lo faccio anch'io.
Inviato il: 16/9/2008 10:59
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  •  audisio
      audisio
Re: Disapprova maniere dei poliziotti su immigrati: arrestato.
#60
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
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Ma linucs non è il solo razzista.
L'Italia ne è piena.
Eccone una dimostrazione (da Repubblica):


Un giovane nigeriano allontanato dalla Vismara dopo aver denunciato le offese
Il racconto di Daniel: l'azienda copre chi mi tormentava
"Due anni di insulti sul lavoro
licenziato perché sono di colore"
dal nostro inviato PAOLO BERIZZI

LECCO - Per due anni ha insaccato e ha incassato. Tutti i giorni. Sempre lì, al suo posto, in uno dei più grossi salumifici italiani. Ha insaccato salami e mortadelle. Ha incassato insulti razzisti e offese umilianti. La più becera, e anche la più banale, è "sporco negro": la stessa firma degli assassini di Guibre. E' quella che lo ha marchiato dentro, che lo ha fatto sentire un comodo sfogatoio per le frustrazioni di un collega, che poi sono diventati un gruppo, e allora la cosa si è fatta ancora più pesante. Questa è la storia di Daniel - basta il nome - , nigeriano di Lagos, 24 anni, un bambino di due.

Daniel non è un clandestino: è in Italia regolarmente dal 2003. Abita a Villasanta, Brianza monzese, con la moglie e il figlio. Paga un affitto. Ha un lavoro, anzi, l'aveva. Perché l'hanno licenziato. Daniel è un operaio macchinista. Nel 2006 inizia a lavorare alla Vismara S. p. A di Casatenovo, Lecco. Si divide tra il reparto e il forno. Sgobba da mattina a sera.

Mai un problema, mai un richiamo, racconta. E ottimo rendimento, visto che ogni sei mesi gli rinnovano il contratto. Ma nello stabilimento c'è un ostacolo imprevisto con cui il cittadino africano deve fare i conti: il razzismo. A dargli dello "sporco negro", all'inizio, è solo un collega. Per lui insultare Daniel è la regola. Altri operai iniziano presto a apostrofarlo nello stesso modo. Uno stillicidio di offese al quale l'immigrato, nonostante le ripetute richieste di spiegazioni, non riesce a sottrarsi.

Manda giù, abbozza quando un giorno gli dicono: "La vuoi capire o no che voi extracomunitari di m. in Italia non potete stare?". Solo perché aveva chiesto a un collega di aiutare un altro lavoratore in difficoltà, un peruviano che non riusciva a trasportare dei colli di mortadella. "Chi credi di essere? Mica penserai di comandare noi italiani?".

Daniel ha paura di denunciare chi lo tormenta: non vuole rischiare di perdere il posto di lavoro. Un giorno si rivolge al capo reparto, che però minimizza: "Dai, non farci caso... sai come sono fatti i ragazzi... Tu pensa a fare il tuo lavoro e basta". Ma alla fine di giugno decide che il vaso è colmo. Accade quando entra nello spogliatoio e trova il suo armadietto distrutto. Un atto vandalico, l'ultimo sfregio. Lui che non ha mai ricevuto provvedimenti disciplinari, lui che guadagna 1100 euro e che - dopo 12 contratti - viene ancora pagato dall'agenzia interinale "Iwork" di Arcore.

Il 28 giugno Daniel presenta una querela alla Procura di Lecco: racconta nel dettaglio le odiose offese che gli sbattono addosso. Spera che dopo quell'esposto qualcosa possa finalmente cambiare. Che la sua dignità non sia più calpestata. E invece al danno si aggiunge la beffa. L'altro giorno la Vismara gli da il "benservito": "A fine mese non presentarti più in azienda", gli comunica il capo reparto. L'operaio crede sia uno scherzo di cattivo gusto: e invece è tutto vero.

"Ho subito per due anni in silenzio, senza ribellarmi - racconta - proprio perché non volevo rischiare di perdere il posto. Ma non ce l'ho più fatta a sopportare di essere offeso in quel modo. E così adesso sono senza lavoro. Non ce l'ho con l'Italia e con gli italiani. L'Italia mi ha dato il lavoro, la possibilità di sfamare me stesso e la mia famiglia. Ce l'ho con l'ignoranza di chi ti insulta perché hai un colore della pelle diverso dal loro. Ho una moglie e un figlio piccolo da mantenere. Il mio stipendio me lo sono sempre guadagnato onestamente, mi ferisce che me lo abbiano tolto solo perché ho detto basta al razzismo. Oltretutto ci sono altri lavoratori extracomunitari nello stabilimento. Quando sono andato in Tribunale ho pensato anche a loro, anche se ognuno reagisce a modo suo e alla fine ognuno si fa gli affari suoi".

Dagli uffici della Vismara, alla quale ci siamo rivolti ieri per chiedere chiarimenti sulla vicenda, per ora non è arrivato nessun commento. Ironia del caso - va detto che l'azienda almeno per ora non ha alcuna responsabilità - come melodia di sottofondo dell'attesa telefonica s'odono le parole di Vasco Rossi: "... basta poco per essere intolleranti... per essere un po' ignoranti...".

Il legale di Daniel, Francesco Mongiu, ha riassunto la storia di questo strano licenziamento e la sottoporrà al giudice del lavoro. "Per "pura coincidenza" - racconta l'avvocato - il cognato del mio assistito, un cittadino della Sierra Leone, laureato anche lui in regola, dopo un periodo di prova nello stesso salumificio, è stato ritenuto inidoneo al compito di insaccatore di mortadelle".

(16 settembre 2008)
Inviato il: 16/9/2008 11:49
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