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   WTC7
  NIST report fucks its own FAQ!

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NIST report fucks its own FAQ!
#1
Dubito ormai di tutto
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Da perugia
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Tra le testimonianze del 9/11 attualmente disponibili, quelle di Barry Jennings e Michael Hess rappresentano pienamente quelle di una parte di persone che dichiararono di avere udito esplosioni all’interno o in prossimità del WTC7.

Quest’edificio non venne colpito da un aereo, ma, alle 17:20 del pomeriggio, crollò, a dire delle autorità preposte, principalmente a causa degli incendi sviluppati in seguito agli impatti delle pesanti macerie scagliate dalla Torre Nord durante il suo crollo…

Da rimarcare il fatto che Jennings, dopo 6 anni, e molto tempo dopo la stesura del rapporto NIST NCSTAR 1-8, che lo vorrebbe collocato e intrappolato al piano 6° del WTC7 durante il crollo della Torre Nord, ha apertamente dichiarato di essersi invece rifugiato al piano 8° a seguito di un’esplosione accorsa al piano 6° avvenuta diverso tempo prima del crollo della prima delle due torri gemelle.

Entrando quindi in aperto contrasto con la c.d. “versione ufficiale” del 9/11 diffusa dal NIST che ricorrendo evidentemente ai rumori indotti dal crollo della Torre Nord pretenderebbe archiviare rapidamente i clamori di Jennings…

Pochi mesi prima(Aprile/Maggio 2008) della pubblicazione del rapporto definitivo sul crollo del WTC7, l’intervista di Barry Jennings, registrata nel 2007, venne diffusa su internet destando immediatamente l’interesse da parte del pubblico… e da parte dello stesso NIST.

Dalla sua intervista, alcuni estratti descriventi il fatto più importante riferito:

- Big explosion!
- There was an explosion. And the landing 'gave way'.
- All this time I'm hearing explosions.
- The 6th floor..right..that's when the explosion happened.
- Under uh, it was definitely under us..it was definitely under us.
- When I made it to the 6th floor and there was an explosion. The explosion was beneath me.


Trad.: Grande esplosione. Ci fu un’esplosione. E il pavimento cedette. Tutto quel tempo udii esplosioni. Il 6° piano… giusto… è quando [fui] lì che avvenne l’esplosione. Sotto, era definitivamente sotto di noi… era definitivamente sotto di noi. Quando raggiunsi il 6° piano e ci fu un’esplosione. L’esplosione era sotto di me.

Da questi dettagli emerge che Jennings avrebbe intuito anche la provenienza dell’esplosione che lo bloccò…

NCSTAR 1-8 “Emergency of response”

Il NIST, nel rapporto NCSTAR 1-8(Settembre 2005), colloca l’”emergency responder”(Barry Jennings) nel “core” interno del WTC7, in uno dei due androni delle scale principali, al 6° piano e nella mattina durante il crollo della Torre Nord:

“…they started down the stairs. When they got the 6th floor, WTC1 collapsed …”

Trad: …iniziarono[Jennings e Hess] a scendere giù per le scale. Quando raggiunsero il 6° piano, WTC1 collassò…

http://wtc.nist.gov/pubs/NISTNCSTAR1-81.pdf

…non citando, allora(Settembre 2005), i forti boati uditi da Jennings, nonostante questi ha riferito, nell’intervista, di aver menzionato tali esperienze alle autorità inquirenti e che la sua intervista sia citata come fonte tra le note dei rapporti del NIST(ad oggi il NIST ha negato il rilascio al pubblico di tali documenti).

NIST report fucks its own FAQ!

La FAQ

http://www.nist.gov/public_affairs/factsheet/wtc_qa_082108.html

Nell’asserzione prima della domanda contenuta nella FAQ, pubblicata in coincidenza della presentazione del rapporto (versione commentabile) sul crollo dell’”edificio 7”(Agosto 2008), il NIST riporta che Jennings dice di aver udito dei rumori/boati, citandolo precisamente come quel soccorritore bloccato tra il piano 6° e 8°, quindi obbligatoriamente la mattina del 9/11:

An emergency responder caught in the building between the 6th and 8th floors says he heard two loud booms. Isn’t that evidence that there was an explosion?

The sound levels reported by all witnesses do not match the sound level of an explosion that would have been required to cause the collapse of the building. If the two loud booms were due to explosions that were responsible for the collapse of WTC 7, the emergency responder—located somewhere between the 6th and 8th floors in WTC 7—would not have been able to survive the near immediate collapse and provide this witness account.


Trad.: Un soccorritore intrappolato nell’edificio tra i piani 6° e 8° dice di aver udito forti boati. Non è questa la prova che ci furono esplosioni?
I livelli sonori riportati da tutti i testimoni non coincidono con il livello sonoro di un’esplosione che sarebbe occorsa per causare il collasso dell’edificio. Se i due forti boati fossero dovuti alle esplosioni responsabili del crollo del WTC7, il soccorritore –situato da qualche parte tra i piani 6° e 8° nel WTC7- non sarebbe stato in grado di sopravvivere al collasso immediato e di fornire questa testimonianza.


Di fatto, la risposta della FAQ risulta composta da una dichiarazione e da un’ipotesi:

- La dichiarazione: è relativa a (presunti) livelli sonori non coincidenti con quelli di… esplosioni di eventuali cariche esplosive perché non uditi/registrati da testimoni/prove-video…
- L’ipotesi: (ovvia quanto irragionevole e pseudo-logica) pretenderebbe collocare Jennings nel WTC7 durante il collasso stesso dell’edificio avvenuto il pomeriggio, per concludere che se le cariche fossero state quelle responsabili del collasso l’uomo non sarebbe sopravvissuto. Sappiamo però che qualsiasi carica fosse stata non sarebbe certo stata una carica responsabile del collasso, visto che questo è avvenuto alle 17:20 e Jennings era stato liberato diverse ore prima…

L’IPOTESI

Un imprevisto come una carica che deflagra accidentalmente o un sistema di cariche per cui è richiesto, a seconda della necessità, un’implosione controllata in più tempi confuta irrimediabilmente l’assunto dal quale il NIST vorrebbe trarre una conclusione: un uomo infatti non obbligatoriamente perde la vita o remane lesionato fisicamente se si trova in una parte dell’edificio abbastanza distante dal luogo in cui è avvenuta l’esplosione o se tra lui e l’esplosione si trovi un solaio rinforzato come lo era per esempio il piano 6° di WTC7. Poiché la filosofia di una demolizione si basa sul principio “quantitativo minimo necessario al taglio di una colonna” ne consegue che un qualsiasi danno collaterale nello spazio circostante alla deflagrazione della carica è un danno inferiore rispetto a quello esercitato per il taglio dell’elemento per cui ne è richiesto l’utilizzo.

L’ipotesi del NIST genera comunque un’altra ipotesi contrapposta. Sicuramente più realistica visto che esclude il periodo del crollo di WTC7, nel quale Jennings non si trovava perché era già stato liberato:

Se i due forti boati fossero dovuti alle esplosioni non responsabili del crollo del WTC7, il soccorritore –situato da qualche parte tra i piani 6° e 8° nel WTC7- sarebbe stato in grado di sopravvivere e a fornire questa testimonianza.

LA DICHIARAZIONE

Chiunque, leggendo, potrebbe essere portato a confidare che, per rilasciare (il NIST) conclusioni così certe, siano state svolte meticolose analisi e siano state utilizzate sofisticate apparecchiature per il rilevamento e la misurazione dei rumori accorsi quella mattina dell’11 settembre 2001.
Anche se, nel caso di Jennings ed Hess, i rumori/boati provenivano da uno dei punti all’interno dell’edificio, più lontani dalle facciate esterne, prima di potersi propagare ed essere registrati o uditi da qualsiasi apparecchiatura o persona dall’esterno…

Considerazione obbligatoria data una testimonianza a confermarla in maniera simile:

Brown (II° parte)
Timothy Brown è un pompiere addetto anche alle operazioni dell’OEM. Venne intervistato il 16/01/2002. Di seguito un estratto della sua testimonianza:

http://graphics8.nytimes.com/packages/pdf/nyregion/20050812_WTC_GRAPHIC/9110458.PDF

OEM's offices are in Seven World Trade Center, so we were there when the first plane hit. I was on the third floor. I was eating breakfast. The electricity went out in the building for about three to four seconds, and then it rerouted and came back on. I knew something major had happened, although I did not feel any vibration or hear any crash from where I was sitting.

Trad: Gli uffici dell’OEM sono nel WTC7, così noi eravamo lì quando il primo aereo impattò[la torre nord]. Ero al piano 3°. Stavo facendo colazione. La corrente saltò nell’edificio per circa 3-4 secondi, e dopo ritornò e funzionò. Sapevo che qualcosa di grave era accaduto, anche se non mi resi conto di nessuna vibrazione o[e] non udii alcun impatto da dove ero seduto.

Dai piani bassi del WTC7 Brown non udì un boato come quello dell’aereo pesante oltre 100 tonnellate schiantatosi contro i piani alti della torre Nord a 350 metri ca. di distanza da lui.

Ciò dovendo evidentemente tenere conto di un ostacolo effettivo che impedisse la propagazione diretta del rumore, ossia la parete della facciata sud del WTC7 e, più precisamente, le più fragili finestre…


Il rapporto definitivo: NCSTAR 1-A

http://wtc.nist.gov/NCSTAR1/PDF/NCSTAR%201A.pdf

Nel rapporto definitivo del NIST sul collasso del WTC7, NCSTAR 1-A(Novembre 2008), viene ripetuto 4 volte (pag. 38, pag. 70, pag. 91 e pag. 96 del PDF), in maniera generalizzata, che l’utilizzo di cariche da demolizione non è riscontrabile nel crollo del WTC7 perché un’esplosione di una di queste avrebbe conseguito una registrazione di un rumore del valore di 130-140 db(decibel), a 800 metri di distanza: il NIST conclude che poiché non sono stati registrati simili valori, parimenti non si può ritenere l’utilizzo di esplosivo una causa responsabile del crollo dell’edificio.

Nel rapporto viene espressamente dichiarato che la rottura delle finestre avrebbe permesso al rumore di propagarsi all’esterno dell’edificio.

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- Non ci furono testimonianze di qualsiasi boato, né di qualsiasi rumore sentito nelle tracce audio dei video del collasso di wtc7.
- La rottura delle finestre avrebbe permesso al rumore di un’esplosione di propagarsi all’esterno dell’edificio.
- Le tracce audio dei video registrati al momento del collasso non contengono suoni così intensi come quelli che avrebbero dovuto seguire un’esplosione. Quindi, il gruppo inquirente ha concluso che non ci fu nessuna esplosione da demolizione che sarebbe stata abbastanza intensa da condurre al collasso di WTC7 l’11 di settembre 2001.


I volumi ad integrazione: NCSTAR 1-9

Per determinare se la conclusione rilasciata nella FAQ corrisponda alle analisi effettuate dal NIST, si devono consultare i volumi 1 e 2 del rapporto NCSTAR 1-9.

In questo rapporto di poco meno di 1000 pagine, gli unici argomenti pertinenti alle sintetiche conclusioni rilasciate nella FAQ, ricadono nei seguenti paragrafi:
- Appendix D: Hypothetical Blast Scenarios (Vol. 2)
- 5.7.5 Audio Characteristics Based on Video Soundtracks (Vol. 1)


- Appendix D:

http://wtc.nist.gov/media/NIST_NCSTAR_1-9_vol2_for_public_comment.pdf

Nell’”Appendix D” del “Volume 2”, il NIST svolge un’ipotesi avente come oggetto la simulazione dell’esplosione di una carica da demolizione all’interno del WTC7.

In poco meno di venti pagine e ripartita in sei capitoli, l’analisi viene suddivisa in 3 fasi:
-a Identificazione dei potenziali scenari esplosivi che avrebbero potuto indurre al collasso l’edificio
-b Accertamento dei danni alle finestre in seguito alla propagazione della compressione conseguita dall’esplosione
-c Accertamento della distanza dalla quale il rumore sarebbe stato udibile all’interno di un insediamento urbano

Nell’”accertamento della distanza dalla quale il rumore sarebbe stato udibile” l’analisi di un ipotetico evento esplosivo è incentrata sul calcolo della misura di rumore conseguito a seguito della deflagrazione di una carica esplosiva collocata all’interno dell’edificio e apposta sulla colonna 79. NLAWS è il programma utilizzato per la previsione della misura di decibel in funzione della distanza dalle finestre di WTC7.
I valori ricavati nella simulazione risultano essere pari a 130-140 decibel ad una distanza di 800 metri/1 km.


…ammettendo che i calcoli del NIST siano senza difetti e/o privi di vizi e/o replicabili scientificamente, per confutare ragionevolmente le parole di Jennings, le simulazioni rappresentate non bastano a stabilire se esplosioni di cariche esplosive siano avvenute o meno nei tempi riferiti da Jennings e/o dal rapporto NCSTAR 1-8.

…a meno che, l’individuazione della misura di db ottenuta nelle simulazioni non sia comparata a quella rilevata nelle tracce audio delle riprese del c.d. “mondo reale”, così come presunto in maniera generalizzata e limitatamente al periodo del collasso nel rapporto definitivo NIST NCSTAR 1-A.


- 5.7.5 Audio Characteristics Based on Video Soundtracks (NCSTAR 1-9, Volume 1)

http://wtc.nist.gov/media/NIST_NCSTAR_1-9_Vol1_for_public_comment.pdf

Tra i 16 video nell’archivio del NIST, 9 vengono scelti per le analisi del collasso.
Tra i nove video soltanto 3 sarebbero dotati di traccia audio.
Secondo le descrizioni rilasciate dal NIST, nessuno di questi video, viene girato la mattina, ma sempre mentre o immediatamente prima del crollo del WTC7 avvenuto alle 17:20.
Nessun video dotato di traccia audio viene analizzato dal NIST in orari compatibili con la versione di Jennings e/o del NCSTAR 1-8.



Conclusione:
a) La dichiarazione contenuta nella risposta della FAQ è identica a quella rilasciata per il periodo relativo al collasso di WTC7 avvenuto nel pomeriggio.

b) Nel NCSTAR 1-A è espressamente dichiarato che la rottura delle finestre avrebbe permesso la propagazione del rumore all’esterno dell’edificio.

c) Nell’Appendix D le simulazioni esposte dimostrano che una deflagrazione di una carica esplosiva collocata sulla colonna 79 avrebbe frantumato più finestre di quante avrebbe potuto se avesse incontrato meno ostacoli tra il punto in cui fosse stata collocata la carica e le finestre.

d) Dai rapporti NIST si evince che il piano 5° del WTC7, da dove Jennings presume aver intuito la provenienza dell’esplosione, non aveva finestre e tra l’androne delle scale e le facciate c’erano muri spessi 20 cm non in cartongesso, come da parametri inseriti nei “layout” delle simulazioni, ma in cemento. Il piano 6° era fornito di finestre soltanto sul lato Nord e una sul lato ovest.

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e) Le testimonianze cui si riferisce il NIST nella FAQ, in relazione ai livelli sonori, non sono specificate nei rapporti del NIST se non quando si richiamano le reazioni degli operatori dei video che sono stati analizzati esclusivamente prima o durante il collasso del WTC7.

f) Dei 9 video scelti per le analisi video-audio nell’archivio del NIST, soltanto 3 sono dotati di tracce audio.

g) Dei 3 video dotati di tracce audio, nessuno è girato la mattina.

h) Nessuna comparazione è stata fatta tra i risultati dei presunti livelli sonori ottenuti virtualmente e le tracce audio presenti nei video girati la mattina.

i) Nel caso del NCSTAR 1-8 nella FAQ non viene descritto come, se Jennings fosse rimasto bloccato al 6° piano del WTC7 durante il crollo della Torre Nord, sarebbe stato possibile distinguere, nelle tracce audio comunque non analizzate, i rumori del crollo della torre e delle macerie in caduta da altri rumori.

j) Sempre nel caso del NCSTAR 1-8, il NIST non spiega come le testimonianze richiamate, comunque non specificate perché non considerate, avrebbero potuto distinguere i rumori del crollo della torre e delle macerie in caduta da altri rumori.

k) Nell’ipotesi aggiunta nella risposta della FAQ il NIST non spiega perché a considerato l’ipotesi più favorevole e non quella più realistica.
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Inviato il: 8/4/2009 17:37
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  •  ahmbar
      ahmbar
Re: NIST report fucks its own FAQ!
#2
Dubito ormai di tutto
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Da Milano
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l’utilizzo di cariche da demolizione non è riscontrabile nel crollo del WTC7 perché un’esplosione di una di queste avrebbe conseguito una registrazione di un rumore del valore di 130-140 db(decibel), a 800 metri di distanza: il NIST conclude che poiché non sono stati registrati simili valori, parimenti non si può ritenere l’utilizzo di esplosivo una causa responsabile del crollo dell’edificio.

Qualche strumento puo' misurare questa?

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FAQ 11 settembre 2001
Inviato il: 8/4/2009 20:44
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      Pispax
Re: NIST report fucks its own FAQ!
#3
Sono certo di non sapere
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Da
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L'ipotesi del rumore superiore a 130 db ha senso solo se prendono in considerazione solo le mine da demolizione.

Non mi sembra che il NIST abbia preso in considerazione materiali diversi, quali ad esempio la thermite (di cui si sta riparlando in questi giorni)

Io non l'ho mai vista usare quindi non so che tipo di rumore faccia; ma nelle fotografie che all'epoca vidi proprio nel sito di Attivissimo gli operai che usavano la Thermite per saldare dei binari non avevano particolari protezioni acustiche.
Inviato il: 10/4/2009 10:17
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Re: NIST report fucks its own FAQ!
#4
Dubito ormai di tutto
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Da perugia
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Appendix D - NCSTAR 1-9 - Volume 2
(breve riepilogo)

a) Identificazione scenari esplosivi.

Per l’identificazione degli scenari vengono stabilite due categorie:

- La prima si basa su di un tempo sufficiente alla preparazione delle cariche da demolizione nella struttura, con l’utilizzo del minor esplosivo necessario e il taglio preliminare degli elementi.

- La seconda richiedente un minor tempo possibile per la predisposizione delle cariche tra il momento in cui venne evacuato WTC7 e il momento dell’effettivo crollo.

Ad ognuna delle due categorie è associata una lista di 6 elementi strutturali(5 colonne e il “trass 2”), tra i quali è individuato il più idoneo alle simulazioni:

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Tra i dodici macro-scenari ottenuti, il NIST adotta quello corrispondente alla seconda categoria e incentrato sulla “colonna 79”, ossia quell’elemento che, ipotizzando abbia ceduto per primo, abbia conseguito il presunto collasso progressivo totale del WTC7.

Viene scartata la simulazione che avrebbe verificato la tempistica per la predisposizione dell’impianto di demolizione e la quantità di esplosivo necessaria per semplice incredulità e senza dimostrarne la reale impossibilità.

I pesi delle cariche esplosive ammessi nelle simulazioni sono 2:
- 2 libbre (poco meno di un kg)
- 9 libbre (4 kg ca. necessario al taglio di ognuno dei 6 elementi costituenti il “trass 2”)

b) Accertamento dei danni alle finestre.

SHARMRC, adoprato in campo militare per simulazioni di esplosivi fino a 4000 ton, è il software utilizzato dal NIST per calcolare la pressione generata dalle esplosioni. È a due dimensioni, considerate sufficienti per stimare i valori di compressione, di piccole cariche esplosive, esercitati in prossimità delle finestre.

SFOM è il programma per il calcolo della fragilità delle finestre: inseriti i dati geometrici, i dati dei materiali e delle informazioni di costruzione si ottiene una “curva di cedimento”, “Pressure-Impulse(P-I)” delle finestre del WTC7.

I valori di compressione esercitata dall’esplosione in prossimità delle finestre ricavati con SHARMRC vengono comparati ai dati delle “curva di cedimento” ottenuta da SFOM, ricavando così un “momento” di massima pressione sopportabile dalle finestre…

La disposizione degli uffici sui vari piani del WTC7 non era identica o speculare. Il NIST identifica 3 “layout”(modelli) corrispondenti ai potenziali piani-tipo dell’edificio:
- “Layout 1”: Nessuna tramezzatura divisoria (considerato inadeguato per il maggior danno ottenuto, quindi scartato…)
- “Layout 2”: Tramezzatura moderata (cubicoli[in cartongesso], simile al piano 7° )
- “Layout 3”: Tramezzatura pesante (pareti[in cartongesso] fino al soffitto, simile al piano 12°)

Il NIST ricava così gli scenari sui quali vengono effettuate le 4 simulazioni:
- Carica di 2 libbre, “layout 2”
- Carica di 9 libbre, “layout 2”
- Carica di 2 libbre, “layout 3”
- Carica di 9 libbre, “layout 3”

Nella “prima fase” il NIST aveva indicato in 9 libbre il quantitativo necessario al taglio di ognuna delle 6 colonne componenti il “trass 2”. In 2 delle 4 simulazioni sostenute, questa carica(4 kg. ca.) viene invece testata in blocco su di un’unica colonna senza che il NIST ne spieghi il motivo.

Nei diagrammi pubblicati alle pagine 356 e 357 del pdf del Volume 2, riportati sotto, sono state eliminate, per chiarezza espositiva, le ripetizioni di alcune diciture in inglese, mentre alcune descrizioni sono state tradotte in italiano.

Si osserva quanto l’attenuarsi della diffusione della compressione dipenda proprio dalla presenza di ostacoli come tramezzature o cubicoli: dettaglio ben visibile nelle 2 immagini del “Layout 3”: tramezzature pesanti(pareti[in cartongesso] fino al soffitto).

E’ da evidenziare quanto nelle simulazioni non venga considerato il “Layout 1”(nessuna tramezzatura), proprio in quanto costituirebbe un maggior danno sproporzionato nei riguardi della ricercata fedeltà con cui si presumerebbe replicare un evento reale.

Lo scarto dello scenario prevedente il “Layout 1”, consegue implicitamente un risalto della differenza tra gli effetti della compressione generata sulle finestre nel “Layout 3” e nel “Layout 2”.

Differenza, che a parità di quantitativo di esplosivo, risulta essere notevole:
- “Layout 2”, carica 9 lb: 6 finestre rotte sul lato nord, 7 sul lato est
- “Layout 3”, carica 9 lb: 3 finestre rotte sul lato nord, 5 sul lato est
- “Layout 2”, carica 2 lb: 4 finestre rotte sul lato nord, 3 sul lato est
- “Layout 3”, carica 2 lb: 3 finestre rotte sul lato nord, 1 sul lato est

…un ostacolo, a parità di quantitativo di esplosivo utilizzato, determina un’attenuazione drastica della compressione esercitata dall’esplosione.

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Re: NIST report fucks its own FAQ!
#5
Dubito ormai di tutto
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Da perugia
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Piano 5° e 6° in funzione delle simulazioni dell'Appendix D

Come visto sopra, il piano 5°(dal quale Jennings afferma di aver dedotto la provenienza delle esplosioni) era totalmente sprovvisto di finestre, mentre il piano 6° prevedeva un’unica fila di finestre limitatamente al lato nord e un’unica doppia finestra ad un estremo del lato ovest.

Volendo prender per buona l’analisi effettuata dal NIST in funzione del calcolo dei livelli sonori udibili dall’esterno dell’edificio, ad oltre 800 metri di distanza, il risultato ottenuto potrebbe essere attendibile esclusivamente nell’eventualità che la sorgente del rumore delle esplosioni udite da Jennings si collocasse simultaneamente:
- al piano 6°
- nelle vicinanze del lato nord e in prossimità dell’angolo di nord-est
- vicino alle finestre
- senza ostacoli frapposti come locali tecnici/generatori/ventilatori ma con le disposizioni degli uffici viste nei “layout 2 o 3”
- interessasse unicamente la “colonna 79”: la più esposta al lato nord dell’”edificio 7” rispetto a tutte le altre colonne del lato del “core” interno parallelo ad esso.

Ma Barry Jennings, come dichiara anche lo stesso NIST, si è trovato in uno dei 2 androni delle scale principali dell’edificio, situati nel “core” interno del WTC7, e non nelle aree comprese tra il perimetro di questo e le facciate esterne dell’edificio, prossime, dunque, alle più fragili finestre…

Nel caso di una confutazione scientifica idonea, con queste simulazioni, l’analisi effettuata dal NIST appare insufficiente e contro-producente perché:
- non tiene conto della presenza dei “louvers” al posto delle finestre: composti da grate esterne e doppi pannelli interni mobili che avrebbero ostacolato e riflesso la propagazione del rumore
- non considera l’ingombro di macchinari presenti sulle superfici degli unici 2 piani del WTC7 totalmente preposti all’alloggiamento di impianti elettrici d’emergenza, scambio fumi, ventilazione A/C e generatori
- non tiene conto delle disposizioni interne dei locali tecnici/servizio e delle loro pareti divisorie
- non tiene conto della solidità strutturale dei solai dei due piani, né dell’altezza tra solaio e solaio e né che ai piani 5° e 6°, i loro perimetri, sia del “core” interno che del “core” esterno, fossero circondati da “belt-truss”(continuità di elementi ad “X”)
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- non tiene conto che i muri spessi 20 cm (8 in.) delle stanze che ospitano i generatori sono eretti dal pavimento fino al soffitto e non erano in cartongesso ma in cemento
- non tiene conto di pannellature in alluminio tra i “louvers” e i generatori

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I solai dei piani 5°, 6° e 7° erano gli unici del WTC7 pesantemente rinforzati rispetto a tutti gli altrie l’altezza pavimento-soffitto era, per i 2 piani 5° e 6°, 4 metri.

Volendo adottare la stessa metodologia utilizzata dal NIST, una simulazione credibile, in funzione della confutazione, o meno, dei clamori di Jannings, avrebbe tenuto conto che, considerato il “Layout 3” “heavily partinioned floor”, un “layout” che avesse rappresentato il piano 5° o 6° avrebbe almeno meritato l’appellativo di “high heavily partitioned floor”, in quanto, simulando la collocazione di una carica di demolizione da 2 o 9 lb, per esempio sulla colonna “62” al piano 5°, la compressione esercitata dalla deflagrazione non avrebbe incontrato 2 o 3 cubicoli o pareti in cartongesso ma:
- locali ausiliari del “core” interno
- al lato sud: la prima “belt truss” del “core” interno del WTC7, il locale del serbatoio e il serbatoio, il muro di cemento del locale generatori, la serie di generatori, pannellature in alluminio, la “belt truss” del “core” esterno e i “louvers”.
- al lato ovest: la prima “belt truss”, la parete del “transfer corridor”(tra l’androne principale e l’androne più esterno), l’androne delle scale esterno, le pannellature, lo spazio in cui erano alloggiati i macchinari di scambio fumi, la “belt truss” del “core” esterno e i “louvers”.
- al lato nord: l’androne della scala ovest del WTC7, il “transfer corridor”, il muro del locale generatori, i generatori, la “belt truss” del “core” esterno e i “louvers”
- al lato est: 7 file di ascensori in parallelo e gli spazi di alloggiamento dei servizi igienico/sanitari…

Tutti ostacoli, come si può notare, ben più “duri” rispetto al cartongesso di cui erano composti le pareti e i cubicoli osservati nelle simulazioni…

Considerato che ad una carica di esplosivo posizionata su una colonna è richiesto unicamente il taglio di questa, risulta inverosimile che la compressione esercitata dalla sua deflagrazione, nel caso di un test in cui la si collochi al piano 5° di WTC7, possa anche procurare un varco tra gli ostacoli così da permettere una propagazione del rumore all’esterno dell’edificio come rappresentato dal NIST nel caso dei “layout 2” e “layout 3”(…ammettendo che le simulazioni del NIST siano replicabili “n” volte e conseguano sempre lo stesso risultato)…
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Re: NIST report fucks its own FAQ!
#6
Dubito ormai di tutto
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Transfer Trusses 1, 2 e 3

I due androni delle scale principali si trovavano, ognuno, tra quattro colonne del “core” interno:
- scala ovest, colonne: 58, 59, 61 e 62
- scala est, colonne: 73, 74, 76 e 77

Proprio tra il 5° e il 6° piano erano inseriti gli elementi strutturali più critici dell’edificio: “trass 1”, “trass 2” e “trass 3”. La funzione di questi era quella di trasferire i carichi della struttura verso il centro dell’edificio.

…e Jennings, al 6° piano, era esattamente in prossimità di questi, indipendentemente da dove si fosse trovato se nell’androne della scala ovest o in quello della scala est.

I tre “transfer trusses” infatti erano costituiti:
- “truss 1”, dalla colonna 73 [e 76: da ovest ad est]
- “truss 2”, dalle colonne 74 [e 77: da ovest ad est]
- “truss 3”, dalle colonne 61 e 62 [da nord a sud]

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Jennings, quando sentì le esplosioni, non si trovava in un piano qualsiasi del WTC7 ma tra gli unici 2 piani, su 47 di quest’edificio, con un’importanza eccezionalmente rilevante dal punto di vista architettonico-strutturale...

Dettaglio questo che, in caso di demolizione controllata dove gli elementi strutturali più critici hanno una certa priorità rispetto agli altri, non viene sicuramente trascurato.

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edit: eliminato ripetizione
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“Se un ebreo ortodosso mi considera "immondo" o mi saluta per primo per non dover essere costretto a rispondere al mio saluto, la cosa non preoccupa più di tanto.” (John)
9/11 anomalies
Inviato il: 6/5/2009 16:01
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