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   Politica Interna & Estera
  lettera di un prete al cardinal Bagnasco

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  •  a_mensa
      a_mensa
lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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ricevo e rendo pubblica al maggior pubblico possibile


Lettera aperta al cardinale Angelo Bagnasco



Egregio sig. Cardinale,

viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E’ il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.

Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.

Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di «frequentare minorenni», dichiara che deve essere trattato «come un malato», lo descrive come il «drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio». Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell’omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull’inazione del suo governo e sulla sua pedofilia. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.

Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la «verità» che è la nuda «realtà». Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell’Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi «principi non negoziabili» e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono «per tutti», cioè per nessuno.

Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date forse un’assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi «parlate per tutti»? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.

I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con «modelli televisivi» ignobili, rissosi e immorali.

Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l’altro 50% sotto l’influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d’interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale»? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l’etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant’Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché «anche l’imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa». Voi onorate un vitello d’oro.

Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammona iniquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d’oro? Quando il vostro silenzio non regge l’evidenza dell’ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: «troncare, sopire … sopire, troncare».

Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? «Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo … si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti… A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent’altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire» (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una «bagatella» per il cui perdono bastano «cinque Pater, Ave e Gloria»? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix» (La Stampa, 8-5-2009).

Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l’integerrimo sant’Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell’imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: «Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore Costanzo 5).

Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei «per interessi superiori», lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.

Lei ha parlato di «emergenza educativa» che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei «modelli negativi della tv». Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l’arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del «velinismo» o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull’altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l’Italia.

Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all’Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: «Non licet»? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro «tacere» porta fortuna.

In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.

Genova 31 maggio 2009

Paolo Farinella, prete

Don Paolo Farinella lauree in Teologia Biblica e Scienze Bibliche e Archeologiche. Ha studiato lingue orientali all’Università di Gerusalemme: ebraico, aramaico, greco. I suoi ultimi libri: ” Bibbia, parole, segreti, misteri ” e ” Ritorno all’antica Messa “, sempre editore Gabrielli.
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non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 24/6/2009 16:06
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  •  Fabyan
      Fabyan
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 29/7/2008
Da nowhere
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Molto alta come lettera, ma del patto di non ingerenza ce ne siamo puliti il c**o ormai?
Pensate ai vostri di problemi, tra mafia, opus dei, pedofilia e quant altro, che ai nostri ci pensiamo noi.
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Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... E pubblica il falso. (Mark Twain)
Inviato il: 24/6/2009 20:32
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  •  Dorian
      Dorian
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#3
Dubito ormai di tutto
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Gli atti impuri, nella migliore tradizione della Sacra Romana Chiesa, vanno bene fintanto che rimangono segreti.
E poi il problema qual'è? Che va a mignotte?
Ci manca solo di finire dalla padella alla brace eleggendo qualche gerarca moralizzatore, talebano in versione vaticana.
Inviato il: 24/6/2009 21:21
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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da quando ho iniziato a ragionare con la mia testa, a guardare con i miei occhi, il "patto di non ingerenza"non è mai, e dico mai, stato onorato.
dalla campagna elettorale del 48, in cui la chiesa scomunicava i "comunisti" in poi, i pulpiti sono sempre stati portavoce degli interessi , molto terreni, della chiesa.
la voce "libera chiesa in libero stato"è sempre stata drogata dalla incapacità di una classe politica di liberarsi dal potenziale forte appoggio dell'organizzazione della chiesa, e dai vantaggi che da tale organizzazione potevano derivarle.
come popolo, quello italiano, non è ancora riuscito a sviluppare una sua "personalità giuridica", una sua indipendenza ideale, ma di volta in volta ha dovuto appoggiarsi ed asservirsi alla russia, agli USA, alla chiesa, ecc... creando fazioni ad esse dipendenti.
abbiamo generato grandi uomini, rispettati e onorati in tutto il mondo, ma non siamo riusciti a elevarli a icone di un orgoglio nazionale, non siamo riusciti a vederli come gli epigoni del popolo che li ha generati, li ha istruiti, ma come eccezioni. l'esterofilia che ne abbiamo derivato è la naturale conseguenza.
pertanto parlare oggi di "non ingerenza" mi pare perlomeno fuorviante.
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Inviato il: 25/6/2009 8:54
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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no dorian... il problema non sono gli atti impuri, ma COME vengono gestiti.
quasi a tutti è capitato di fare pipì mentre si era immersi in piscina, ma a nessuno è venuto in mente di farla dal trampolino.
già in tenera età si impara che si può far ridere i coetanei a scuola perlando del "nano con un coso grosso così..." ma di quel nano non ne parla con le amiche della mamma mentre giocano a bridge.
comportamenti che la comune morale considera sconvenienti, diventano , per un personaggio pubblico, possibile fonte di ricatto, di malversazione.
anche per altri motivi, assai più importanti, ho già trattato il come la menzogna, per una persona che richieda un mandato a governare, sia il peggior peccato possibile, perchè quando chiede fiducia, per un mandato che gli da carta bianca per molti anni, non ha null'altro da offrire che la sua credibilità.
e chi crede ancora a chi viene pescato in evidente menzogna?
ecco, solo un innamorato (vedi prossimo post), ma non sicuramente un essere razionale.
negli USA, uno degli slogan che ebbero maggior successo fu "comprereste da quest'uomo un'auto usata ?" e sai perchè ? perchè all'auto ci teniamo, ma sappiamo anche di che si tratta e di quanto ci costa, ma quando si tratta di governo e di nazione, diventa tutto così lontano e fosco, che le considerazioni di base non ce le si ricorda più.
_________________
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Inviato il: 25/6/2009 9:08
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  •  Dorian
      Dorian
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#6
Dubito ormai di tutto
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e chi crede ancora a chi viene pescato in evidente menzogna?

E quando mai la Verità è stata di casa in politica? Specie in quella italiana? I politici che hanno condotto l'Italia durante gli anni della tensione davano più affidamento? Per decenni la Chiesa ha affidato l'Italia nelle amorevoli cure della DC (o in epoca più recente a quelle di un noto e bugiardo piduista).
I vari Andreotti o Cossiga piacevano perchè erano apparentemente pii?
Le famose "dieci domande di Repubblica" furono fatte anche per il rapimento Moro, le stragi, il caso Ustica, ecc...?
Persino Enrico De Pedis va bene alla Chiesa, purchè ben nascosto in una cripta.
Allora il problema è il peccato o che questo venga pubblicamente "sgamato"? Sottolineo "pubblicamente" perchè anche negli scandali di Berlusconi, per anni, migliaia di persone erano a conoscenza dei fatti: servizi di sicurezza, aereoporti, inservienti, dio-solo-sa-chi, ecc...
Però lo scandalo nasce solo ora che vengono pubblicate un "paio" di foto di "qualche" ragazza in topless..

PS: in piscina tra chi fa pipì di nascosto e chi la fa dal trampolino (che schifo!) - metafora urinaria della celebre pillola rossa/pillola blu? - preferisco a priori il secondo: almeno conosco la verità ed esco dall'acqua.
Inviato il: 25/6/2009 10:35
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#7
Sono certo di non sapere
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Io mi chiedo se, alla luce di queste:

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=361648

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=361631

il pretino sta preparando una seconda lettera.
Mi chedo anche se il popolo che tanto si é indignato (giustamente?) diffonderà anche queste e le promuoverà nello stesso modo in cui ha trattato le notizie su berluskaz...
o forse, solo perchè son state pubblicate su Il Giornale e non sull' alttra stampa, non debbano essere considerate?


C’era anche il nome di Lorenzo Cesa nelle carte dell’inchiesta sulle squillo di R.F. che frequentavano le stanze di Montecitorio e personaggi dell’entourage dell’allora premier Massimo D’Alema. Quell’indagine, chiusa a tempo di record nel 2000 con la condanna della sola R.F., gira proprio intorno al nome della donna, che tramite le «prestazioni» sue e delle sue ragazze avrebbe ricavato vantaggi per le sue società «ufficiali», attive nel campo della comunicazione. E tra le intercettazioni, alcune tirano in ballo l’attuale segretario dell’Udc, Cesa.



Perché l’inchiesta sui D’Alema boys è stata chiusa così frettolosamente?
Che cosa ha esattamente ricevuto in cambio dei suoi servizi la maîtresse che forniva le ragazze?
È vero che appalti che riguardavano anche società partecipate dallo Stato sono stati inquinati da questo vorticoso giro di squillo a Montecitorio e dintorni?
Come mai la nostra solerte magistratura (che a Bari sta facendo sfilare in Procura lucciole, escort e trans per stabilire quante feste si tengono a Cortina) non ha sentito l’esigenza di appurare chi era quel «politico molto influente» che ha goduto dei favori di una prostituta all’interno della Camera dei deputati?
Perché nessun investigatore è stato punto dalla curiosità di approfondire i rapporti tra la famosa maîtresse e l’onorevole Lorenzo Cesa, cattolico, attuale segretario dell’Udc, visto che i due erano in società insieme?
Come mai in quel caso nessuno si affrettò a passare le «carte» agli organi di informazione?
Qualcuno crede davvero che l’indagine rivelata dal Giornale non contenga elementi molto più seri di quella che sta avvelenando la vita del Paese da settimane?
Qualcuno crede davvero che quella vicenda si sarebbe risolta in modo così rapido e indolore se al posto di D’Alema ci fosse stato Berlusconi?

Ecco le nostre domande: non sono dieci, ma ci accontentiamo. Certi che domani la Repubblica, l’Unità, il País, il Times e tutti gli altri immacolati guardiani della democrazia le rilanceranno da par loro. In nome della libertà di stampa e per il bene della nazione.


Da parte mia invece NON MI ASPETTO che il popolo di LC rilanci queste domande e tratti questo caso come quello che coinvolge il presidente del consiglio.

Mi piacerebbe ma non ci spero.
Inviato il: 29/6/2009 11:56
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  •  Dorian
      Dorian
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#8
Dubito ormai di tutto
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Viste queste nuove rivelazione c'è una sola soluzione: un'ampia e coesa collaborazione da parte di tutti gli schieramenti politici affinchè si possa tutelare la privacy del cittadino.
Inviato il: 29/6/2009 12:18
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Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#9
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Da parte mia invece NON MI ASPETTO che il popolo di LC rilanci queste domande e tratti questo caso come quello che coinvolge il presidente del consiglio.


E' praticamente certo che non lo faccia.. anzi che non gli passi nemmeno per il cazzo di farlo...
Perche' il popolo di lc e' molto piu' intelligente di quelli che credono :
1) che il Giornale possa fare considerazioni senza interessi politici
2) che l'equiparazione di reati tra un presidente del consiglio che controlla l'intera coalizione tramite i suoi soldi e il segretarietto di un partitino ridicolo sia minimamente considerabile ...
3) che in Italia le "sinistre" controllino la propaganda...
4) che esistano le sinistre in Italia...

...Quando ammetterai che sei un berluscones e la smetterai di nasconderti dietro tristissime congetture di complottistica disinformazione ad opera delle potenti sinistre italiane ... diverrai sicuramente molto meno ... criticabile.

Sei la prima persona che sa leggere e scrivere che conosco che veicoli determinate prese di posizione da ... ingenuo.

E poi mi chiedi perche' mi scaglio solo contro di te quando parli di berlusconi... :
la tua e' coerenza Vera... In effetti, se non capisci che il quelle inchieste sono fumo negli occhi, non capisci nemmeno perche' tu sei passibile di critica se parli di berlusconi...

... ma non ti preoccupare... torna ad odiare i comunisti... tranquillo...
I comunisti come D'Alema... aahahah... (che comunque non e' minimamente in carica ... e non nessuna responsabilita' istituzionale... ma questo non sembra essere importante ne' per te, ne' per il giornale... ! )



... che tenerezza ...

mc
Inviato il: 29/6/2009 14:37
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#10
Sono certo di non sapere
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Citazione:

mc ha scritto:
Citazione:
Da parte mia invece NON MI ASPETTO che il popolo di LC rilanci queste domande e tratti questo caso come quello che coinvolge il presidente del consiglio.


E' praticamente certo che non lo faccia.. anzi che non gli passi nemmeno per il cazzo di farlo...
Perche' il popolo di lc e' molto piu' intelligente di quelli che credono :
1) che il Giornale possa fare considerazioni senza interessi politici
2) che l'equiparazione di reati tra un presidente del consiglio che controlla l'intera coalizione tramite i suoi soldi e il segretarietto di un partitino ridicolo sia minimamente considerabile ...
3) che in Italia le "sinistre" controllino la propaganda...
4) che esistano le sinistre in Italia...

...Quando ammetterai che sei un berluscones e la smetterai di nasconderti dietro tristissime congetture di complottistica disinformazione ad opera delle potenti sinistre italiane ... diverrai sicuramente molto meno ... criticabile.

Sei la prima persona che sa leggere e scrivere che conosco che veicoli determinate prese di posizione da ... ingenuo.

E poi mi chiedi perche' mi scaglio solo contro di te quando parli di berlusconi... :
la tua e' coerenza Vera... In effetti, se non capisci che il quelle inchieste sono fumo negli occhi, non capisci nemmeno perche' tu sei passibile di critica se parli di berlusconi...

... ma non ti preoccupare... torna ad odiare i comunisti... tranquillo...
I comunisti come D'Alema... aahahah... (che comunque non e' minimamente in carica ... e non nessuna responsabilita' istituzionale... ma questo non sembra essere importante ne' per te, ne' per il giornale... ! )



... che tenerezza ...

mc


Sei talmente bacato e intriso di malafede che hai sorvolato su 2 cose:

- é ovvio che l' articolo del giornale é u attacco politico, così come sono attacchi politici tutti quelli della vicenda berlusconi... quindi dimmi dove e perchè un caso sarebbe più attendibile dell' altro e degno di divulgazione più dell' altro.

- all' epoca dei fatti DìAlema era appunto presidente del consiglio... Cesa era un suo ministro, inchiesta archiviata.
Cesa è diventato segretario di un partituncolo dopo.

Per il resto, come sempre, ti classifichi da solo.
Non ti parlo nemmeno di cose come 'parità di trattamento' e di 'coerenza nelle indagini' perchè abbiamo già appurato che son concetti che non conosci.
Quel che mi fa più schifo di te é che parli di libera informazione e poi...
Inviato il: 29/6/2009 16:50
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  •  Dorian
      Dorian
Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#11
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All' epoca dei fatti D'Alema era appunto presidente del consiglio... Cesa era un suo ministro

Da quanto mi risulta Cesa non è mai stato ministro di alcun governo (certo sono fatti di 10 anni fa quindi potrei ricordare male).

Cesa è diventato segretario di un partituncolo dopo.

A dire il vero era segretario nazionale nell'UDC di Casini, il terzo partito della Casa della Libertà di Berlusconi.

PS: quando avrà saputo del giro "giusto" che frequentava Cesa, Berluscaz avrà detto.. questo qui non famoselo scappà!
Inviato il: 29/6/2009 18:46
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Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#12
Sono certo di non sapere
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Sta a vedere che non sai nemmeno leggere...
Io non parlo di "liberta' di stampa" parlo di coglioni che citano Libero e il Giornale come se fossero liberi di stampare ...

Se ti impegni la differenza puoi coglierla anche tu.

Cesa nemmeno a me risulta ministro... ma non me ne puo' frega' de meno, anche ... interessa solo a te per difendere il tuo idolo ...
Riprenditi: e' indifendibile.

(... e per la cronaca D'Alema mi fa vomitare ... sei l'unico che non ha ancora capito un cazzo, mi pare, sui miei gusti ... )

mc
Inviato il: 30/6/2009 10:14
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Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#13
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e' indifendibile

Talmente indifendibile che gli stessi giornali di famiglia seguono la via suicida del kamikaze, "muoia Sansone con tutti i filistei": come se le avventure di puttanieri di schieramento politico opposto potessero annichilirsi a vicenda. Straordinario..
Inviato il: 30/6/2009 10:49
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Re: lettera di un prete al cardinal Bagnasco
#14
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Dorian:
Citazione:
...come se le avventure di puttanieri di schieramento politico opposto potessero annichilirsi a vicenda. Straordinario...

Dei cervelloni matematici mica da ridere...!


Giordanite :
Citazione:
Quel che mi fa più schifo di te é che parli di libera informazione e poi...

"E poi...".
E poi, cosa???

Quel che mi fa meno schifo di me e' che ti faccio schifo...


mc
Inviato il: 2/7/2009 17:36
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