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  Aborto... quando si e quando no?

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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Aborto... quando si e quando no?
#31
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@sitchinite

Associazioni laiche varie, l'anno scorso fecero pure una pubblicità progresso sull'uso del preservativo. Il problema fondamentale è che se uno su uno spazio mediatico anche piccolo, foss'anche "L'Eco di Tuvixeddu", prova a lanciare un messaggio su questi temi che non sia "o casti o morte", il giorno dopo minimo 10 avvoltoi dichiareranno pubblicamente "Volgare e inammissibile attacco alle radici cristiane dell'Italia / le radici cristiane dell'Europa / il sentimento religioso dei cittadini / il Santo Padre / il comune senso del pudore / et cetera".
Non mi stupisce che alla fine certe cose non le dica più nessuno. Il fatto però è che nessuno tra coloro che fanno un ragionamento corretto viene ascoltat, in realtà.
Inviato il: 5/8/2009 12:26
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  •  shrek76
      shrek76
Re: Aborto... quando si e quando no?
#32
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 26/5/2006
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Citazione:

Red_Knight ha scritto:
@shrek

Tu hai parlato di "sacrificio obbligatorio", e già questo basterebbe. Non ti ho messo in bocca niente di mia invenzione. Comunque se intendevi dire altro e ho capito male io, basta che rettifichi e ti spieghi meglio. Quello che mi fa specie è che del nascituro te ne frega solo finché è un embrione (non sei diverso dai tuoi colleghi).
Per il resto quoto al 100% Garrett.

Ripeto, se sei stato frainteso, spiegati meglio e sarò felice di leggerti.


Forse è stata un'espressione infelice ma comunque richiama l'azione di irreversibilità del concepimento. Come ho scritto non concepisco l'aborto se non in caso di oggettivi problemi tali da mettere comunque a rischio la gestazione; sono invece in conflitto personale circa i casi di malformazioni o handicap conclamati sui quali non riuscirei a pronunciarmi serenamente.

Non auspico la costrizione al parto sotto la minaccia dell'arresto, ci mancherebbe, vorrei però vedere un maggiore livello di responsabilità arrivati al quale poi ben venga la pillola che diminuisce i rischi dell'operazione, ma non viceversa.

Il concetto è dare "la pistola in mano a chi non la vuole" perchè chi la vuole ad ogni costo, probabilmente, ha qualche urgenza non dichiarata e finirà per farne un uso improprio.

Per il resto ti pregherei di non voler considerare un post su un 3d sull'aborto come se fosse un trattato esaustivo circa il pensiero dello scrivente! Insomma, dire che del nascituro mi interesso fintanto che questo sta nella pancia della mamma mi sembra un grosso azzardo. Qui nessuno ha voluto trattare circa il futuro dei figli...

In fine, dato il genere di idee chiaramente divergenti su cui siamo orientati, difficilmente ci troveremo daccordo e difficilmente sarà "un piacere" leggere i reciproci interventi. Questo non toglie che tale scambio sia comunque interessante, a patto che si mantenga acceso il cervello.
Inviato il: 6/8/2009 20:12
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Aborto... quando si e quando no?
#33
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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@shrek76

Ho sbagliato io nell'attribuirti ingiustamente alcune caratteristiche "tipiche" di una certa categoria di persone che vorrei vedere sottoterra o nei manicomi entro la prossima generazione (vana speranza).

Noto con piacere che una discussione costruttiva, sebbene da posizioni divergenti, è possibile, per cui mi scuso e ritiro gli attacchi. A volte pecco di emotività.

Anche io chiaramente auspicherei una maggiore responsabilità, e non solo allo scopo di prevenire l'aborto (cui meno è necessario ricorrere meglio è, su questo siamo d'accordo tutti).

Ciò che contesto è la pretesa di maggiori responsabilità in contemporanea con la demonizzazione feroce e gratuita della pillola, che è meramente un modo possibile per interrompere la gravidanza. Siamo in un paese dove i farmacisti si rifiutano, illegalmente, di vendere gli anticoncezionali e anziché finire in galera vengono definiti "per la vita".
Non ci sono nemmeno le premesse, quasi sempre, per fare un discorso civile e razionale.

Tornando ad "aborto sì / aborto no", capisco la tua condivisibile preoccupazione e l'inammissibilità dell'aborto senza ragioni di vita o morte. Vorrei però chiederti come la pensi riguardo il diventare genitori di un figlio che non sarà amato.
Inviato il: 6/8/2009 20:27
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  •  shrek76
      shrek76
Re: Aborto... quando si e quando no?
#34
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 26/5/2006
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Citazione:

Red_Knight ha scritto:
Il problema fondamentale è che se uno su uno spazio mediatico anche piccolo, foss'anche "L'Eco di Tuvixeddu", prova a lanciare un messaggio su questi temi che non sia "o casti o morte", il giorno dopo minimo 10 avvoltoi dichiareranno pubblicamente "Volgare e inammissibile attacco alle radici cristiane dell'Italia / le radici cristiane dell'Europa / il sentimento religioso dei cittadini / il Santo Padre / il comune senso del pudore / et cetera".


Se iniziassi a guardarti intorno con i tuoi occhi ti accorgeresti che questo non è completamente esatto.

Se ci saranno i "10 avvoltoi", come tu li chiami, che strilleranno alla sciuagura, allora questi non saranno sui media nazionali e, nel caso in cui lo siano, saranno solo notizie riportate del tipo "il Papa ha detto.." spesso accompagnati da commenti sarastici.

Quando troverai articoli veri e propri, nella maggioranza dei casi li troverai a difesa della laicità contro le ingerenze della chiesa, difficilmente il contrario. Ormai impudicizia e immoralità (su spettro ben più largo di quello meramente sessuale) sono state sdoganate e promosse da vizi a modelli. E' inutile negarlo, è troppo evidente.

Quindi se ogni tanto qualche media nazionale fa passare due strilletti su questioni ancora effettivamente troppo acerbe per essere facilmente sdoganate, è solo per mantenere una certa faccia di politically correct.
Inviato il: 6/8/2009 20:34
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Aborto... quando si e quando no?
#35
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Citazione:
Quando troverai articoli veri e propri,


E già qui si icontrano serie difficoltà.

Citazione:
nella maggioranza dei casi li troverai a difesa della laicità


Se per a difesa dalla laicità intendi quando si difendeva il crocifisso nei luoghi pubblici in nome di essa, sì, è vero. Il pudore di dire apertamente "sono un talebano" non ce l'ha più nessuno, per cui tutti gli articoli clericofascisti sono sempre a difesa della laciità

Citazione:
contro le ingerenze della chiesa


Ti prometto una ricompensa in denaro se mi citi anche solo un articolo di rilevanza nazionale negli ultimi 5 anni che vada contro le ingerenze della Chiesa. Dove per "contro" si intende integralmente senza salamelecchi e concessioni, i.e.: tutto ciò che inizia con "riconosciamo il diritto della Chiesa a esprimere la sua preziosa opinione" (come se corressimo il rischio di rimanere senza!) non conta.

Citazione:
, difficilmente il contrario.


Il contrario oramai va talmente di moda che con la cartaccia su cui è scritto si potrebbe tappezzare la Pianura Padana.

Citazione:
Ormai impudicizia e immoralità (su spettro ben più largo di quello meramente sessuale) sono state sdoganate e promosse da vizi a modelli.


Su questo sono parzialmente d'accordo, anche se per me è un effetto e non la causa della catastrofe che si sta abbattendo su questa sciagurata nazione.
Inviato il: 6/8/2009 21:04
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  •  redna
      redna
Re: Aborto... quando si e quando no?
#36
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
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Un acutissimo articolo:

Le gerarchie ecclesiastiche - formate da maschi adulti e illibati che dai tempi della disturbante adolescenza vivono rigorosamente tra loro sorvegliando da lontano i gesti e gli occhi misteriosi delle donne - considerano la pillola abortiva RU486, la cosiddetta “pillola del giorno dopo” che agisce entro le 7 settimane di gravidanza, un “pesticida umano”, “un veleno”, che le donne usano contro la vita. La sua “facilità di impiego” la rende diabolica, addirittura “una crepa nella civiltà”. In difesa della quale volentieri aggiungono la minaccia futura della scomunica e la pratica quotidiana delle offese. Guardandole solo da lontano e con rancore, i vescovi immaginano le donne dei sottouomini, con il peccato mortale incorporato nel cuore e specialmente nel corpo. Tutte figlie di Eva, intente appena possibile all’aborto, come gesto coerente che perfeziona il delitto della fornicazione, degenerato al punto da trasformare il suo contenuto vitale, in un viatico alla morte. Che poi questa faccenda del corpo che dona la vita, della donna che fecondata vive oltre la morte, generando figli, è a ben vedere la sua massima colpa. E’ l’incommensurabile ricchezza delle femmine che nessun maschio potrà mai eguagliare per quanti paramenti indossi e corone e denari. Salvo in un caso: imprigionando quel corpo femminile, circondandolo di regole, avvelenandolo di tabù. Decidendo lui il come e il quando usarlo. Trasformando quell’eccellenza naturale in un dovere o in una colpa, in un gesto di massima grazia, la natività, o in quello dell’abiezione morale, l’aborto. Proprio come insegnano tutte le religioni maschili da qualche migliaio di anni.


qui....

Citazione:
Vorrei però chiederti come la pensi riguardo il diventare genitori di un figlio che non sarà amato.

quandi i genitori decidono a priori se un figlio sarà amato o non amato?
probabilmente c'è qualcosa che no quadra nella nostra società.
Quando incominciano interrogativi di questo genere la società è già in putrefazione.
_________________
C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 7/8/2009 7:44
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Aborto... quando si e quando no?
#37
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
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Citazione:

Red_Knight ha scritto:
@sitchinite

Associazioni laiche varie, l'anno scorso fecero pure una pubblicità progresso sull'uso del preservativo. Il problema fondamentale è che se uno su uno spazio mediatico anche piccolo, foss'anche "L'Eco di Tuvixeddu", prova a lanciare un messaggio su questi temi che non sia "o casti o morte", il giorno dopo minimo 10 avvoltoi dichiareranno pubblicamente "Volgare e inammissibile attacco alle radici cristiane dell'Italia / le radici cristiane dell'Europa / il sentimento religioso dei cittadini / il Santo Padre / il comune senso del pudore / et cetera".
Non mi stupisce che alla fine certe cose non le dica più nessuno. Il fatto però è che nessuno tra coloro che fanno un ragionamento corretto viene ascoltat, in realtà.


e io su questo son perfettamente d' accordo con te e schifato quanto te, ma che facciamo? rinunciamo? O invece lottiamo per eliminare questo bigottismo per cui non si può mostrare un preservativo in tv?
E sopratutto le famiglie che fanno? Se quando io ero ragazzetto era quasi tabù parlare di sesso, ora non é più lo stesso... che costa insegare e consigliare? Poi ovviamente i figli faranno le loro scelte, anche di rischio, ma che poi non imputino il 'danno' a fattori esterni.
Inviato il: 7/8/2009 7:47
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Aborto... quando si e quando no?
#38
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Citazione:
quandi i genitori decidono a priori se un figlio sarà amato o non amato?


Ma che domanda è? Mica si decide, è una cosa che succede, e che può essere constatata. Quando un figlio con la sua nascita rovina la vita ai genitori, è difficile che possa essere amato o quanto meno amato quanto dovrebbe, specialmente quando i genitori sono esseri umani nella media. La favoletta che un figlio è automaticamente amato è una stronzata: la famiglia media è una porcheria, e genitori e figli si scannano dall'alba dei tempi.

Ci sono nascituri programmati, o comunque desiderati una volta che fanno la loro "improvvisata"; ma ci sono anche le depressioni post-partum, i genitori menefreghisti, i delinquenti, quelli che li abbandonano nei cassonetti, quelli che li trattano male e quelli che magari faranno il loro dovere ma non li ameranno mai.

Meglio non nascere che capitare in quelle situazioni.
Inviato il: 7/8/2009 12:45
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  •  shrek76
      shrek76
Re: Aborto... quando si e quando no?
#39
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 26/5/2006
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Citazione:

Red_Knight ha scritto:

Ti prometto una ricompensa in denaro se mi citi anche solo un articolo di rilevanza nazionale negli ultimi 5 anni che vada contro le ingerenze della Chiesa. Dove per "contro" si intende integralmente senza salamelecchi e concessioni, i.e.: tutto ciò che inizia con "riconosciamo il diritto della Chiesa a esprimere la sua preziosa opinione" (come se corressimo il rischio di rimanere senza!) non conta.


Quello che contano sono i contenuti, non la forma introduttiva.

Praticamente un articolo che contraddica la chiesa mantenendo pero' un minimo di diplomazia, per te, non e' anticlericale.

Opinioni personalissime.

Comunque non vedo come, in uno stato in cui non si riconosca "il diritto della Chiesa ad esprimere la sua preziosa opinione", si debba riconoscere il tuo diritto di scrivere su un forum come questo... voglio dire, il diritto d'espressione non e' in dubbio (voglio sperare), quindi quando leggi che fai, ti fermi alla prima frasetta retorica?

Comunque non puoi nasconderti dietro ad un dito, il fatto che non trovi articoli che inizino con "LA CHIESA C'HA SFRACELLATO I COGLIONI".. significa soltanto che ancora non abbiamo raggiunto il fondo.
Inviato il: 7/8/2009 13:22
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  •  shrek76
      shrek76
Re: Aborto... quando si e quando no?
#40
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Red_Knight ha scritto:
Citazione:
quandi i genitori decidono a priori se un figlio sarà amato o non amato?


Ma che domanda è? Mica si decide, è una cosa che succede, e che può essere constatata. Quando un figlio con la sua nascita rovina la vita ai genitori, è difficile che possa essere amato o quanto meno amato quanto dovrebbe, specialmente quando i genitori sono esseri umani nella media. La favoletta che un figlio è automaticamente amato è una stronzata: la famiglia media è una porcheria, e genitori e figli si scannano dall'alba dei tempi.

Ci sono nascituri programmati, o comunque desiderati una volta che fanno la loro "improvvisata"; ma ci sono anche le depressioni post-partum, i genitori menefreghisti, i delinquenti, quelli che li abbandonano nei cassonetti, quelli che li trattano male e quelli che magari faranno il loro dovere ma non li ameranno mai.

Meglio non nascere che capitare in quelle situazioni.


Qui dimostri una certa superficialita'..

Secondo me un figlio amato non ha alcuna connessione con il fatto che sia stato voluto o meno. Un buon inizio non porta necessariamente ad un buon risultato e viceversa un pessimo inizio non e' necessariamente il preludio di una tragedia.

La nasciata di un figlio sconvolge tutto, mescola le carte della vita, magari non lo volevi, magari per paura, ma poi arriva il giorno che lo prendi in braccio e ti si rimescolano tutte le priorita'.

Una nuova vita rappresenta un potenziale enorme, sempre..
Inviato il: 7/8/2009 13:33
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Aborto... quando si e quando no?
#41
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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"il diritto della Chiesa ad esprimere la sua preziosa opinione" non è certo a rischio. Anzi, probabilmente l'inferno congelerà prima che Raiuno smetta di concedere ore di diretta al pretame.

Il fatto è che il diritto della Chiesa ad esprimere la sua affatto preziosa opinione non è affatto scontato. Tutti i cittadini italiani hanno diritto ad esprimere la loro opinione, ivi compreso il pretame. Ben altro discorso è dare spazi sconfinati ai portavoce di uno stato estero, specialmente se le loro opinioni riguardano i cazzi nostri e soprattutto i miei su cui nessuno, né lo Stato Italiano stesso né alcuno dei suoi cittadini, ha diritto di sindacare, e tantomeno di sparare a zero o lanciare anatemi.

Citazione:
il fatto che non trovi articoli che inizino con "LA CHIESA C'HA SFRACELLATO I COGLIONI" significa soltanto che ancora non abbiamo raggiunto il fondo.


Significa che l'abbiamo già toccato, perché un simile articolo si limiterebbe a descrivere una situazione reale (quanti Italiani lo pensano, a torto o a ragione?), e il fatto che la realtà venga omessa è un brutto sintomo.

Io, personalmente, mi accontenterei se ogni tanto ci fosse qualche J'accuse, educato ma sincero e deciso, e soprattutto se l'autore non venisse subito trattato come un terrorista.

Diciamolo chiaramente: la civiltà non si applica a chi vuole distruggerla. Io non riconosco alla Chiesa alcun diritto: prima rispetti la legge, paghi le tasse e accetti le regole del confronto democratico; soltando dopo accetterò che i suoi rappresentanti locali aprano la bocca.

EDIT: se leggi meglio, noterai che non ho messo una correlazione diretta fra le due cose. Ho detto che, in quelle situazioni, programmati o meno, è meglio non nascere.
Inviato il: 7/8/2009 13:52
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#42
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Citazione:
Qui dimostri una certa superficialita'... Un buon inizio non porta necessariamente ad un buon risultato e viceversa un pessimo inizio non e' necessariamente il preludio di una tragedia.

La nascita di un figlio sconvolge tutto, mescola le carte della vita, magari non lo volevi, magari per paura, ma poi arriva il giorno che lo prendi in braccio e ti si rimescolano tutte le priorita'...

Meglio la superficialita' della banalita', fidati ... :
"Lo prendi in braccio" ... "e tutti vissero felici e contenti"...
In un film di W.Disney forse... E' tutto molto imbarazzantemente ingenuo...

Citazione:
Una nuova vita rappresenta un potenziale enorme, sempre..

Innanzitutto, questa e' una gran cazzata.
Abbi pazienza:
Prima di tutto perche' e una congettura del tutto non provabile, e soprattutto e' una opinione soggettiva (troppo vincolata al proprio concetto di "potenzialita'").
In secondo luogo, le "potenzialita'" del figlio sono totalmente subordinate al tipo di educazione ricevuta.
Nessuno nasce con la predisposizione a far emergere le proprie eventuali "potenzialita'".

Citazione:
Secondo me un figlio amato non ha alcuna connessione con il fatto che sia stato voluto o meno. Un buon inizio non porta necessariamente ad un buon risultato e viceversa un pessimo inizio non e' necessariamente il preludio di una tragedia.



Usi "amato" VS "voluto" ...
"Un buon inizio non porta necessariamente ad un buon risultato" ("buon risultato" = "Figlio amato"?).
"Un pessimo inizio non e' necessariamente il preludio di una tragedia" (Tragedia = Figlio non amato?).

Quindi, si fa bene a pensar male a priori, perche' ci sono le stesse possibilita' che un figlio possa essere amato o meno.... Lo dici tu stesso.
Per cui, da cosa deriva la tua "opinione"??

Dallo stereotipo, ASSOLUTAMENTE artificiale (non innato), dell'amore genitoriale incondizionato?
Se fosse INNATO non ci sarebbero figli non amati (cosa che ritieni possibile al 50% ...).

Da cio' deriva, amio avviso, che la posizione antiabortista e' una posizione ipocrita, soprattutto quando seguita da "forzature" etico-morali del tutto parziali.
Ancora piu' ipocrita, usualmente, e' la modalita' di intervento che verte sull'imporre una scelta personale (o introdotta dottrinalmente) ad altri creando cosi una reazione a catena di infelicita'.
Amore incondizionato potenzialmente ipocrita e del tutto non spontaneo misto a problemi psichici dovuti ai contrasti tra "sentire comune" e propria coscienza (il proprio sentire individuale), piu' i problemi psichici derivanti da eventuali carenze affettive (della prole) conseguenti o scatenanti a/di contrasti interpersonali seri.... quindi problemi... quindi incrinazione e distruzione del rapporto... e quindi delle proprie vite (che possono manifestarsi nelle varie sfumature dovute alle varie indiviudalita'...).


Insomma, di solito, quelle posizioni usano parole vuote, tali, se paragonate alle molteplici realta' umane.


Alla fine e' tutto molto molto semplice:
molteplici comportamenti, molteplici possibilita' di scelta.

Io ci penserei su la prossima volta prima di dare del "superficiale" ad altri.
... la tua analisi e' completamente monca, egoistica, e banale... (e non mi trova d'accordo, non so se si era capito...)

mc
Inviato il: 7/8/2009 17:12
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  •  shrek76
      shrek76
Re: Aborto... quando si e quando no?
#43
Ho qualche dubbio
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MC: quando non si vuol capire si trova sempre una scusa..

Comunque, non essendo uno scrittore ne un giornalista, non ho certo la pretesa di riuscire a sviscerare un concetto con due frasette scritte in una pausa rubata al lavoro, di conseguenza non me la prendo.

Però voglio riprovarci:

1 - la vita, soprattutto nella sua forma embrionale, è potenziale puro (cosa che ritengo perfettamente sostenibile, prova tu a smontarla se hai argomenti).
2 - il fatto che un figlio, in un dato momento, non sia voluto/sia voluto non è sufficente per determinare a priori l'atteggiamento che i genitori terranno nei suoi confronti una volta nato.
3 - l'atteggiamento dei genitori verso un figlio non è da solo sufficente a determinare, a priori, quello che tale figlio riuscirà a costruire (o a distruggere, beninteso) in tutta la sua vita.
4 - il fatto che un figlio di genitori indegni, possa a causa loro soffrire e in un determinato momento della vita, possa anche credere che non nascere sarebbe stato preferibile, non esclude il fatto che anni dopo possa pensarla in modo completamente differente.
5 - ogni aborto consiste nell'annullamento arbitrario di un potenziale, oltre che nella soppressione di una vita uana.

Poi, scusami, ma io mi vergognerei di dare del superficiale o del banale ad altri scrivendo al tempo stesso che le "potenzialita'" del figlio sono totalmente subordinate al tipo di educazione ricevuta.

Per ripagarti con la tua moneta potrei quindi chiederti: allora in India con il sistema delle caste fanno bene? Tanto se nasci da intoccabili sempre intoccabile sarai, altro che potenziale infinito.. pace all'anima tua, sei stato sfigato, ritenta.
Inviato il: 7/8/2009 18:50
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Aborto... quando si e quando no?
#44
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 31/10/2005
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Citazione:
1 - la vita, soprattutto nella sua forma embrionale, è potenziale puro


Potrei essere d'accordo se spieghi cosa significa potenziale puro (potenziale viene dal verbo potere... quindi che può cosa?).

Citazione:
2 - il fatto che un figlio, in un dato momento, non sia voluto/sia voluto non è sufficente per determinare a priori l'atteggiamento che i genitori terranno nei suoi confronti una volta nato.


Verissimo. Infatti è l'atteggiamento che i genitori terranno nei suoi confronti a rivelarci se era effettivamente voluto. Uno potrebbe non volere figli, farne nascere uno "per errore" ed essere un ottimo genitore, nessuno lo mette in dubbio. Quello che intendevo è che la certezza di poter offire

Citazione:
3 - l'atteggiamento dei genitori verso un figlio non è da solo sufficente a determinare, a priori, quello che tale figlio riuscirà a costruire (o a distruggere, beninteso) in tutta la sua vita.


No non è sufficiente ma è senza dubbio necessario, pena sforzi immensi da parte del figlio per poter avere una vita quasi normale.

Citazione:
4 - il fatto che un figlio di genitori indegni, possa a causa loro soffrire e in un determinato momento della vita, possa anche credere che non nascere sarebbe stato preferibile, non esclude il fatto che anni dopo possa pensarla in modo completamente differente.


Buon per lui, glielo si augura senz'altro. Io preferirei in generale che non si mettessero al mondo figli se non si è persone sopra la media. Questo non vuol dire che uno non possa trovare la felicità partendo da condizioni di merda, ma un genitore di merda non dovrebbe comunque mettere al mondo figli.

Citazione:
5 - ogni aborto consiste nell'annullamento arbitrario di un potenziale, oltre che nella soppressione di una vita uana.


Anche ogni nascita consiste in un'arbitraria "gentile concessione", arbitrariamente revocabile, da parte dellla "proprietaria dello stabile". Non puoi chiamare soppressione di una vita umana se l'hai appena definita tale in potenza. Si tratta della soppressione di un processo che porterà a una vita umana prima che qualcuno si faccia male sul serio.
Inviato il: 8/8/2009 0:13
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  •  shrek76
      shrek76
Re: Aborto... quando si e quando no?
#45
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 26/5/2006
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Bè, l'ultima frase è quella che non ci troverà mai daccordo in quanto, per il momento, nessuno può dimostrare quale sia il momento esatto in cui si può considerare iniziata una nuova vita.

Adesso comunque non ho più molto tempo per continuare la discussione, domattina parto per Creta, devo prepararmi..

Inviato il: 8/8/2009 9:14
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  •  Red_Knight
      Red_Knight
Re: Aborto... quando si e quando no?
#46
Sono certo di non sapere
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@Shrek76

Beh, a dir la verità sarebbe interessante negare il fatto che prima di nascere, per definizione, non si viva... comunque buon viaggio!
Inviato il: 8/8/2009 11:47
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  •  florizel
      florizel
Re: Aborto... quando si e quando no?
#47
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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sitchinite
Citazione:
Personalmente dico che fino a qualche anno fa era contrario del tutto all' aborto, non per motivi religiosi di certo ma per motivi di etica.

Trovo il tuo post molto coraggioso.
“Etica” è una parola che viene interpretata male, nel senso di “costrizione” o obbedienza a determinati paradigmi di tipo moralistico; e che purtroppo viene puntualmente ed erroneamente utilizzata in contrapposizione ad una sfrenata “permissività”, ritenuta a sua volta sintomo di “apertura” o peggio ancora di “emancipazione”. Questo è uno degli ORRORI della svendita della capacità di decisionalità individuale a questo o quel padrone ideologico: inquisizione di stampo patriarcale da una parte, e nefastamente deresponsabilizzante sciovinismo materialista dall’altra…stessa gabbia senza vie d’uscite, a mio parere.

Si ha la sensazione che la questione “aborto” viene affrontata per affermare e consolidare posizioni politiche che, paradossalmente, la prescindono fino ad allontanare dalla sua portata e dal dolore che comporta per qualunque donna interrompere una gravidanza.

E’ davvero insopportabile leggere con quanta protervia se ne disquisisca, strumentalizzando l’argomento a difesa di un estremismo cattolico che attraverso ciò stabilisce sia “vita” intende solo affermare la SUA morale; o a difesa di una cieca “laicità” che, talvolta, non tiene conto di quante impercettibili sfumature abbia la VITA.
O, peggio ancora, finalizzando le nascite al fatto che i figli “servano” alla società, senza mai chiedersi SE questa società, che ammazza per fame o per guerre altri bambini di altri paesi, SERVA davvero all’umanità…

La questione è molto più spinosa di quanto stabiliscano posizioni politiche e “soluzioni” sociali o legislative, e fermarsi a riflettere sarebbe già un buon passo avanti per riscattare innanzitutto se stessi da una sorta di “schiavitù ideologica” sul cui altare vengono sistematicamente sacrificate intelligenza (per chi ne ha…) e sensibilità.

”Sono contrario alla legalizzazione dell'aborto perché la considero una legalizzazione dell'omicidio.”

Non l’ha detto un prete, o un antiaborista, ma Pier Paolo Pasolini. Che più laico di lui, nel periodo in cui è vissuto, credo ce ne siano stati pochi.

Lezik85
Citazione:
Che diventi una moda assolutamente no.

Purtroppo in molti casi è diventato quasi un metodo contraccettivo: questo dà la misura della confusione creata dall’interruzione di un percorso di riflessione AL FEMMINILE, che se si è battuto per garantire libertà di scelta delle donne e tutela medica in caso di interruzione volontaria di gravidanza, si è visto scippare dalle mani ogni potenziale PROvita di cui si faceva portatore.
Ritengo che ci sia stato un passaggio fondamentale che dal punto di vista istituzionale è del tutto stato fatto “saltare”, volutamente: quello che intendeva stabilire, parallelamente alla “libertà” di poter abortire in base a determinati motivi, anche la LIBERTA’ e le premesse atte a garantire di poter procreare a prescindere da quello che si intendeva (e si intende tuttora) per “famiglia”.

Come per la prostituzione, il tranello è stato introdurre culturalmente, attraverso la via legislativa e la “legalizzazione”, la consuetudine a trattare con superficialità temi che riguardano non solo la vita FISICA degli individui, ma anche quella INTERIORE; col risultato di voler interrompere la relazione tra due dimensioni che sono in realtà imprescindibili.
E così, se il PADRONE delle scelte degli individui non è il papa o il bigottismo gerarchico cattolico, lo è il più subdolo ed ipocrita istituzionalismo materialistico.
Ma sempre di sciovinismo maschilista si tratta. Che per di più si ammanta di cervellotiche argomentazioni, pur di dare un senso ai suoi diktat.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 11/8/2009 12:42
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: Aborto... quando si e quando no?
#48
Mi sento vacillare
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Citazione:
La questione, almeno da un punto di vista, è molto semplice: foss'anche un orribile omicidio (e sono convinto che non lo sia affatto), nessuno può obbligare chicchessia a tenere un organismo indesiderato dentro di sé. Questa "vita" sta dentro un utero altrui per gentile concessione dell'organismo ospite, concessione ahimé revocabile, senza se e senza ma. Se questo elementare concetto non passa, le conseguenze sul piano logico diventano paradossali.


Red_Knight, complimenti per la sintesi. Poche parole che possono essere tranquillamente seguite dalla parola FINE. PUNTO. Qualsiasi cosa si aggiunga che non venga dall' organismo ospitante è fuffa.

Citazione:
Io non riconosco alla Chiesa alcun diritto: prima rispetti la legge, paghi le tasse e accetti le regole del confronto democratico; soltando dopo accetterò che i suoi rappresentanti locali aprano la bocca.


voce del sito!!!
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Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
Inviato il: 11/8/2009 13:50
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  •  florizel
      florizel
Re: Aborto... quando si e quando no?
#49
Sono certo di non sapere
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abbidubbi
Citazione:
Qualsiasi cosa si aggiunga che non venga dall' organismo ospitante è fuffa.

Infatti, è noto come gli esponenti di sesso maschile che a lungo hanno disquisito di aborto in questo forum siano tutti dei potenziali organismi ospitanti in grado di stabilire in cosa consiste la vita e in cosa la morte...

(salvando la pace di chi se ne frega delle posizioni di principio... )
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 11/8/2009 16:30
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#50
Sono certo di non sapere
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Partiamo dal fondo (sia in relazione alla posizione nel post che per livello logico) :
Citazione:
Per ripagarti con la tua moneta potrei quindi chiederti: allora in India con il sistema delle caste fanno bene? Tanto se nasci da intoccabili sempre intoccabile sarai, altro che potenziale infinito.. pace all'anima tua, sei stato sfigato, ritenta.

Se io scrivo "le "potenzialita'" del figlio sono totalmente subordinate al tipo di educazione ricevuta" perche' mai dovresti rispondere con l'esempio delle caste???
Se nasci paria e ti dicono che sei un paria, e ti istruiscono da paria e vivi da paria... penso che difficilmente sarai diverso da un paria...(non e' escluso... ma... ).
Quindi e' assolutamente in linea con cio' che dicevo io. Cioe' che le potenzialita' sono subordinate a cio' che viene insegnato all'individuo.
Quello che stona inoltre di piu' in questa tua osservazione e' la Tua (immagino dottrinale) tendenza (che trovo deprecabile) al "giudizio"...
"Fanno bene?" ... e' "Giusto o Sbagliato?" ... E' "Bene o Male?"...
Il solito modo "dualistico" (on/off) di ragionare.
Non e' mai stato questo il punto:
Il punto e' la scelta individuale di avere figli.

Torniamo in cima (ma solo in relazione alla posizione nel post, non di certo riferendomi a "vette logiche"):
Citazione:
MC: quando non si vuol capire si trova sempre una scusa.

Ma di che scusa parli?
Citazione:
1 - la vita, soprattutto nella sua forma embrionale, è potenziale puro (cosa che ritengo perfettamente sostenibile, prova tu a smontarla se hai argomenti).
2 - il fatto che un figlio, in un dato momento, non sia voluto/sia voluto non è sufficente per determinare a priori l'atteggiamento che i genitori terranno nei suoi confronti una volta nato.

Wowo... che intuizione!
Un potenziale puro che potrebbe essere devastato, limitato, distrutto, annullato da un educazione non consona all'indole, o alle peculiarita' individuali. La percezione di quanto sia "voluto" o "non voluto" e' un parametro molto rilevante in questa incognita di insuccesso.
E non sei tu a deciderlo con una frasetta ad effetto "lo prende in braccio... blablabla..." ... posizione, appunto, superficiale ed inopportuna se messa in relazione con la vita e le scelte altrui.

Inoltre, come gia' accennato, il secondo punto e' una pura congettura (come anche la prima, a mio avviso, come proposto dal ragionamento sulle potenzialita' che facevo), per cui e' una opinione del tutto trascurabile se non scaturisce dagli interessati. Non mi sembra difficile da capire.
Ah... giusto, ma il presupposto e' che cio' che si pensa "e' sicuramente piu' giusto di quello che pensano gli altri"... certo... .... .

Citazione:
3 - l'atteggiamento dei genitori verso un figlio non è da solo sufficente a determinare, a priori, quello che tale figlio riuscirà a costruire (o a distruggere, beninteso) in tutta la sua vita.

Chiaro.
Ma e' molto rilevante.
Ma di nuovo non c'entri il punto, a mio avviso:
il punto e' che la scelta coinvolge si il nascituro, ma anche i genitori che hanno diritto di parola sul proprio futuro. Hanno le cognizioni specifiche per decretare se l'allevamento del proprio figlio possa essere una situazione "potenzialmente" positiva per tutti o meno.

Un esempio:
dei genitori che non si sentono in grado di allevare un figlio (parlo di profondo disagio al riguardo, non solo la "normale" paura del peso odelle responsabilita') non dovrebbero assolutamente rischiare la propria esistenza (che si puo' ricondurre ad una sorta di equilibrio psichico) e quella del nascituro. Nessuno stronzo benpensante sarebbe in grado di decidere cio' per loro.

That's all.

Citazione:
4 - il fatto che un figlio di genitori indegni, possa a causa loro soffrire e in un determinato momento della vita, possa anche credere che non nascere sarebbe stato preferibile, non esclude il fatto che anni dopo possa pensarla in modo completamente differente.

minchia ... 5 punti ... tutti uguali.
"Non esclude" ... se vuoi giocare alla roulette russa fallo pure. Fallo con la tua cazzo di vita, pero' ... non armare (contro la sua volonta') chi preferisce non rischiare.
Citazione:
5 - ogni aborto consiste nell'annullamento arbitrario di un potenziale, oltre che nella soppressione di una vita uana.

Una vita umana... certo... Che bel pensiero.
... e a tal proposito il feto, o meglio l'embrione e' solo il "PENSIERO" di vita umana. E' come dire che un "nome" e' l'equivalente della persona stessa.
"Fausto Rossi" e' solo un insieme di lettere non ha nulla a che vedere con cio' che realmente e' il mio amico Fausto Rossi.
Un embrione e' solo un insieme di cellule, non e' una vita, non e' una persona. L'unica persona collegata a quell'accrocchio pluricellullare e' quella che cresce e "prospera nelle sue potenzialita'" nella propria testa. Una proiezione, una idea, una allucinazione, una fantasia...
E io dovrei dare retta alle tue proiezioni divinatorie completamente irrilevanti?

Ti consiglio, se mi e' permesso e se davvero tieni come dici alla concetto di "vita umana" di lottare per essa in altri ambiti...
Un cazzo di fanatico antiabortista farebbe bene a valutare l'ipotesi che la vita va salvata quando "c'e'" una vita da salvare. Ci sono dei ricordi di quella vita da salvare, degli affetti di quella vita da salvare. Una vita che ha significato gia' qualcosa in questo mondo, non che "potenzialmente" significhera' qualcosa... o che potenzialmente ci sara' (forse!).

Non ho mai conosciuto persone antiabortiste che fossero anche dei pacifisti attivisti... non e' strano?
Magari sei il primo, ma non ci conto troppo.
Di solito chi capisce che la vita si distrugge, molto di piu' e molto piu' spesso, in altri modi, non valuta importanti queste due cifrette relative agli aborti ...

Il che relega la posizione in un cantuccio superficiale, nonostante ci si senta molto profondi a difenderla ...

Peace and Love.

mc
Inviato il: 11/8/2009 18:25
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#51
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Infatti, è noto come gli esponenti di sesso maschile che a lungo hanno disquisito di aborto in questo forum siano tutti dei potenziali organismi ospitanti in grado di stabilire in cosa consiste la vita e in cosa la morte...
(salvando la pace di chi se ne frega delle posizioni di principio... )


Nemmeno "quelle" in grado di essere "organismi ospitanti" sono in grado di stabilire "in cosa consiste la vita e in cosa la morte".
Stanno solo scegliendo la sorte dell'organismo ospite. Scelta a cui e' necessario partecipi anche il "meno ospitante" ometto coinvolto nella riproduzione... a meno che non si decida di tenerlo fuori per la natura della sua scelta di rifiuto o perche' un idiota... o qualche altra valida ragione che non sia la sua appartenenza al sesso maschile.

Con le "posizioni di principio degli altri", comunque e con tutto il rispetto, chi deve decidere se mettere al mondo e di allevare un individuo, ci si fa un brodino al massimo.
E' questo che deve essere chiaro... poi se ne puo' discutere, ma solo per conoscenza e nel qual caso fosse utile a dipanare dubbi o incertezze sull'argomento...

Poi tutti i discorsi sul sistema cattivo, su progetti satanici... rumenta inutile...

mc
Inviato il: 11/8/2009 18:53
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#52
Sono certo di non sapere
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Un osservazione riguardo la chiesa:
e' probabile che non miri affatto al divieto di aborto e che non sia mai stato lo scopo dei suoi attacchi moralistici:
ci sono buone possibilita' che in realta' lo scopo vero di questi attacchi sia quello di alimentare, all'interno del proprio ambito dottrinale e, di riflesso, anche al suo esterno in societa' (vista l'influenza che ha su di essa), i sensi di colpa negli individui.... ....

Inutile spiegare oltre, il perche' mi sembra ovvio...

mc
Inviato il: 11/8/2009 19:01
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  •  redna
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#53
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Un osservazione riguardo la chiesa: e' probabile che non miri affatto al divieto di aborto e che non sia mai stato lo scopo dei suoi attacchi moralistici: ci sono buone possibilita' che in realta' lo scopo vero di questi attacchi sia quello di alimentare, all'interno del proprio ambito dottrinale e, di riflesso, anche al suo esterno in societa' (vista l'influenza che ha su di essa), i sensi di colpa negli individui.... .... Inutile spiegare oltre, il perche' mi sembra ovvio...


mc, sono stranamente d'accordo con te.
Infatti nelle sue cliniche (la chiesa ne ha.... ne ha...) non credo che non si facciano aborti...
Pertanto di per se non è l'aborto che conta quanto continuare a far conferenze, indire dibattiti, fare predicozzi in cui si continua a ribadire il valore della vita. In questa maniera nessuno dei fedeli si chiede se la chiesa sia proprio estranea alle guerre, agli armamenti, al traffico di armi e che tutto all'interno della stessa sia del tutto trasparente.
I sensi di colpa non dovrebbero essere quelli di uccidere e basta, senza distinguere se è un individuo che deve nascere o uno già nato da un pezzo?
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Inviato il: 11/8/2009 21:46
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  •  florizel
      florizel
Re: Aborto... quando si e quando no?
#54
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Preso atto delle autocelebrative precisazioni, prendo anche nota di come si possa "scegliere" la sorte di un organismo ospite, benchè gli organismi ospitanti NON siano in grado di stabilire cosa sia vita e cosa sia morte...

Figuriamoci poi quanto siano utili le rivendicazioni dei "meno ospitanti" al diritto di voler capire, sulla base di cosa non si sa, quale portata possa avere un'esperienza simile. (Senza alcuna intenzione sessista, e sempre salvando la pace di quanti si sono espressi con prudenti e sani dubbi in merito all'argomento, naturalmente...)

CVD: sull'argomento c'è una tale confusione, che dire venga usato strumentalmente per affermare ALTRO dal suo significato è diventato tanto più necessario di quanto sia ovvio.

Poi, tutti i discorsi sulla chiesa che è tanto cattiva mentre i "diritti civili" raggiunti attraverso "dure battaglie per l'emancipazione" sono tanto buoni... merda inutile.

redna
Citazione:
di per se non è l'aborto che conta quanto continuare a far conferenze, indire dibattiti, fare predicozzi in cui si continua a ribadire il valore della vita.

E siamo d'accordo. Ma, chiedo, a prescindere dagli ipocriti sermoni della chiesa, e dai suoi fottuti tentativi di colpevolizzare tutti e su tutto : siamo DAVVERO in grado di stabilire AUTONOMAMENTE cosa sia il valore della vita, e se non si paghi un tributo altissimo anche a quella che definiamo erroneamente "laicità"?

Non sono, chiesa e stato laico, due fondamentalismi speculari? Due "padroni" ai quali obbedire?

Se rileggi il mio primo post in questo forum, il concetto è spiegato più ampiamente.
Magari cercare di ampliare il campo di riflessione aiuta.
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Inviato il: 12/8/2009 2:05
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#55
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Preso atto delle autocelebrative precisazioni

Di autocelebrativo, qui, c'e' solo l'investitura esclusiva delle donne a paladine dell'etica umana. Le sole depositarie della verita' della vita (...eh gia' perche' un atto fisico incontrovertibile per genetica, diventa una condizione dirittuale superiore). Se faccio nascere, allora ho una sensibilita' maggiore nei confronti della vita.

E' qui l'errore, secondo me:
Non e' una condizione delle donne, e' una condizione acquisibile da qualsiasi individuo a livello mentale (anche senza passare per le varie fasi del concepimento).

Le varie fasi semmai offrono spunti in piu' per valutare la straordinaria esperienza riproduttiva. In realta', pero', essendo spunti per arrivare a delle conclusioni sulla vita, sul concetto di vita, sulla sensibilizzazione al riguardo, sono solo mezzi e non sono i soli per arrivare alle stesse conclusioni, o comunque, raggiungere la giusta sensibilizzazione.

Senza contare che ci sono donne che quel grado di sensibilizzazione (perche' non c'e' nessuna verita' intrinseca da scoprire, fondamentalmente!!) non lo raggiungono nemmeno dopo 10 figli...
Il che' dimostra che non si tratta di condizioni innate, ma indotte.

Citazione:
Figuriamoci poi quanto siano utili le rivendicazioni dei "meno ospitanti" al diritto di voler capire, sulla base di cosa non si sa, quale portata possa avere un'esperienza simile

Ne stai facendo una ridicola questione sessista e puoi negarlo quanto vuoi ma e' cosi'.
Alla base dei tuoi ragionamenti c'e' la rivendicazione, una sorta di indennizzo morale, per le "sofferenze del parto" (... echi lontani di dottrina religiosa... ??? ) e per un qualche feeling particolare (questo si, autocelebrativo per convinzioni sessiste) che si instaurerebbe con l'ospite. Descritto come naturale legame femminile e di peso "piu'" rilevante nell'ambito "voce in capitolo" per quanto riguarda le sorti del nascituro:
Stronzate.

Queste "condizioni" sono individuali. Sono cerebrali. Sono mentali.
Non "maschili" ... non "femminili".

Citazione:
Poi, tutti i discorsi sulla chiesa che è tanto cattiva mentre i "diritti civili" raggiunti attraverso "dure battaglie per l'emancipazione" sono tanto buoni... merda inutile.

E' la tua opinione.

Ma questo mi dimostra ancora di piu' quello di cui vado parlando nella risposta ai tuoi post:

I miei discorsi parlavano del problema nel suo complesso e mai al di fuori del suo ambito psicologico, individuale e famigliare... non di diritti civili o legislativi o amministrativi o sanitari o ideologici ... mentre per te nonostante tutte le smielature sulla donna, sui diritti naturali, sulla "esperienza simile" il discorso e' sempre rimasto in quest'ambito sociale.

P.s.:
E' divertente vedere come perdi tempo a dire agli altri come vengono condizionati e poi le tue posizioni sono molto "standard"... uno "standard alternativo" molto di moda anche su LC.

mc
Inviato il: 12/8/2009 14:33
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#56
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Citazione:
E siamo d'accordo. Ma, chiedo, a prescindere dagli ipocriti sermoni della chiesa, e dai suoi fottuti tentativi di colpevolizzare tutti e su tutto : siamo DAVVERO in grado di stabilire AUTONOMAMENTE cosa sia il valore della vita, e se non si paghi un tributo altissimo anche a quella che definiamo erroneamente "laicità"?


evidentemente se conoscessimo realmente il valore della vita non ce lo faremo portar via dalla chiesa con i suoi diktat o dallo stato con le sue leggi.
Evidentemente anche in questo siamo ''(stati) confusi ....


Citazione:
Non sono, chiesa e stato laico, due fondamentalismi speculari? Due "padroni" ai quali obbedire?

il giochetto di Costantino va avanti ancora....come dire: squadra che vince non si cambia?!

Comunque sia entrambi (sia chiesa che stato) non solo sbagliano ma non sanno capire più che cosa intendono per rispetto della vita.
Non lo sanno perchè se stabiliscono regole iniziali alla vita stessa, stabiliscono senza dubbio anche le regole finali della vita umana e vediamo come stanno manovrando anche in tal senso.
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Inviato il: 12/8/2009 14:53
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#57
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Citazione:
Di autocelebrativo, qui, c'e' solo l'investitura esclusiva delle donne a paladine dell'etica umana.


Ti rispondo solo perché si rendano evidenti certe tue stesse contraddizioni.

Non io, ma sei stato te ad affermare che

Citazione:
Nemmeno "quelle" in grado di essere "organismi ospitanti" sono in grado di stabilire "in cosa consiste la vita e in cosa la morte".


Semprechè la logica non è un’opinione sciorinabile solo quando fa comodo, SE NEMMENO chi porta un figlio dentro di sé, con tutto il carico emotivo e biologico che comporta, riesce a stabilire oggi dove sia il limite tra vita e morte, FIGURIAMOCI chi vive questo evento di RIFLESSO… al di fuori del proprio corpo, e sostanzialmente SOLO a livello mentale, o psicologico.

E’ un ragionamento troppo complicato?

Se poi non ci si arrocca su una posizione che separa schizofrenicamente il corpo dalla mente (o dall’anima, per i più “evoluti” che riescono ad accettarne l’esistenza…), allora è MOLTO probabile che un atto fisico incontrovertibile per genetica, diventa una condizione dirittuale superiore .
Specifico: DIRITTUALE non certo dal punto di vista istituzionale e legislativo, ma certamente superiore a livello personale di ultima decisionalità; e vorrei ben vedere se la sofferenza di un uomo è pari, per quantità ma soprattutto per qualità, a quella di una donna che ha subito un aborto. O se la portata emotiva profondamente coinvolgente di una gravidanza e di un parto vissuti dalla donna NEL CORPO, sia la stessa per un uomo.

In questo caso, non c’è alcuna ipocrita e subdola “parità” che tenga: uomo e donna sono due universi differenti, volerli equiparare è un atto ingiusto e presuntuoso.

Assolutamente condivisibile, invece, ipotizzare che un uomo SENTA totalmente un figlio quando lo può vedere e stringere tra le braccia, quando il "pensiero" si è concretizzato con la nascita; differentemente da una madre che lo sente da subito, con minori separazioni tra ciò che è e ciò che sarà.

Citazione:
Non e' una condizione delle donne, e' una condizione acquisibile da qualsiasi individuo a livello mentale

Quindi, un uomo può portare avanti una gravidanza, partorire, o abortire a “livello mentale”?
Buona, questa. Peccato che ce l’abbiano già venduta i politici negli anni in cui il femminismo rivendicava il diritto alla DIVERSITA’…

Curioso, poi, che la rivendicazione del diritto a “partecipare” alle fasi di gravidanza o alle conseguenze di una sua interruzione vengano da chi afferma che

Citazione:
Un embrione e' solo un insieme di cellule, non e' una vita, non e' una persona.


Siamo in buone mani, davvero.
Le stesse mani del becero materialismo ammantato di scientismo che stabilisce che in un ipotetico batterio da individuare su Marte possa esserci la VITA, e NON in un “accrocchio pluricellullare ” che si sviluppa in un utero umano.

Citazione:
ci sono donne che quel grado di sensibilizzazione (perche' non c'e' nessuna verita' intrinseca da scoprire, fondamentalmente!!) non lo raggiungono nemmeno dopo 10 figli...
Il che' dimostra che non si tratta di condizioni innate, ma indotte.


Il che dimostra che di indotto c’è solo l’allontanamento del genere femminile dalle sue fondamentali capacità, e la conseguente possibilità di percepirne la forza e le potenzialità.
Tanto per accorciare la strada della comprensione maschile circa il miracolo della procreazione.
Rimanere vittime della confusione tra ciò che è INNATO e ciò che è CULTURALMENTE indotto è il male peggiore dell’umanità.

Citazione:
Ne stai facendo una ridicola questione sessista e puoi negarlo quanto vuoi ma e' cosi'.

Bello, noi ci siamo già “pigliati” nel forum sulla prostituzione. Se anche qui ritieni che fraintendere ed addebitarmi cose che non penso garantisca un senso ai tuoi commenti, ti sbagli di grosso.

Gira al largo, non è aria.

Le sofferenze del parto sono sofferenze anche senza i proclami della porca chiesa, ed il “feeling” (altrimenti detto scientificamente simbiosi) tra madre e figlio è qualcosa di incontrovertibile.
Problemi di “senso di esclusione”? Cazzi tuoi.
Chiedilo a tua moglie SE quello che sentivi te è lo stesso di quanto (e di come) sentiva lei.

Citazione:
I miei discorsi parlavano del problema nel suo complesso e mai al di fuori del suo ambito psicologico, individuale e famigliare... mentre per te nonostante tutte le smielature sulla donna, sui diritti naturali, sulla "esperienza simile" il discorso e' sempre rimasto in quest'ambito sociale.


E da quando gli ambiti psicologico, individuale e famigliare hanno smesso di essere parte dell’ambito SOCIALE?

Citazione:
uno "standard alternativo" molto di moda anche su LC.

Strano che vengano da te queste affermazioni, visto l’accanimento quando invece “andava di moda” il “diritto” di prostituirsi.
In quel caso, cazzo se SPETTAVA alle donne la LIBERTA’ di decidere in ultima analisi cosa fare del proprio corpo, e come gestirne quello che ne veniva…

Un campione di coerenza, davvero.
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#58
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redna
Citazione:
evidentemente se conoscessimo realmente il valore della vita non ce lo faremo portar via dalla chiesa con i suoi diktat o dallo stato con le sue leggi.
Evidentemente anche in questo siamo ''(stati) confusi ....

Ok, leggere che esiste ancora il sano dubbio circa il fatto che esiste confusione e che NON SAPPIAMO nemmeno più che valore abbia la vita, è quasi confortante: almeno qualcuno non si prende per il culo (contrariamente a chi ne è anche gratificato).

Citazione:
se stabiliscono regole iniziali alla vita stessa, stabiliscono senza dubbio anche le regole finali della vita umana e vediamo come stanno manovrando anche in tal senso.


Se ti riferisci al "testamento biologico" e all'invasività nella vita e nelle scelte degli individui, l'associazione di cose è più che giusta.
Vedi che trattamento hanno riservato a chi si opponeva a tale invasività...
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Re: Aborto... quando si e quando no?
#59
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Citazione:
In quel caso, cazzo se SPETTAVA alle donne la LIBERTA’ di decidere in ultima analisi cosa fare del proprio corpo, e come gestirne quello che ne veniva…

O non capisci, o eviti di affrontare la realta'.
La prostituzione non comprende nessuna partecipazione del partner (escluso quando non ti faccia da protettore ) nella fase di scelta.
Mettere al mondo un individuo e allevarlo: Si.

Citazione:
E da quando gli ambiti psicologico, individuale e famigliare hanno smesso di essere parte dell’ambito SOCIALE?

Da quando si riconosce la LIBERTA' individuale ad ogni individuo.
Certo, il presupposto principale per capire cosa intendo e' "riconoscere la liberta' dell'individuo" ... ...

Citazione:
Problemi di “senso di esclusione”? Cazzi tuoi.
Chiedilo a tua moglie SE quello che sentivi te è lo stesso di quanto (e di come) sentiva lei.

Continui a non capire il senso di cio' che esprimo :
Non mi sento escluso da qualcosa che non posso ambire a provare... (sarebbe irrazionale come creare dei miti sulla simbiosi tra un utero e un accrocchio pluricellulare... cosa che ovviamente non mi appartiene...).

Contrasto la pretesa che questo rappresenti un condizione prioritaria nella scelta di vita in comune.

COMUNQUE, non sono sposato e se non vuoi che commenti usando esempi diretti su partneriato vario, meglio togliere ogni riferimento che non mi riguardi personalmente.
Posso essere molto cattivo e non voglio.

Citazione:
Curioso, poi, che la rivendicazione del diritto a “partecipare” alle fasi di gravidanza o alle conseguenze di una sua interruzione vengano da chi afferma che: "Un embrione e' solo un insieme di cellule, non e' una vita, non e' una persona"


Non ragiono con l'utero purtroppo per me, per cui mi baso sulle mie cognizioni mentali per affermare questo.
Probabilmente non hai letto a fondo tutto cio' che ho postato, posso capire, ma affermavo piu' indietro che, in effetti, tutto cio' viene definita come simbiosi e' solo una proiezione mentale della situazione in corso. Nelle prime settimane, poi, e' solo elucubrazione (forse variazioni ormonali del tutto irrilevanti), ma tutto li'... Il grosso e' tutto cerebrale.
Non v'e' nulla di reale se non l'idea futura di concepimento. Inoltre e' del tutto soggettiva, quindi non decretabile come condizione dirittuale superiore (nell'accezione usata da te per "dirittuale", la stessa intesa da me nell'usarla).
Puoi usarla come pretesa personale non di certo come condizione naturale della donna... a meno che non si ambisca a coprirsi di ridicolo.

Citazione:
Semprechè la logica non è un’opinione sciorinabile solo quando fa comodo, SE NEMMENO chi porta un figlio dentro di sé, con tutto il carico emotivo e biologico che comporta, riesce a stabilire oggi dove sia il limite tra vita e morte, FIGURIAMOCI chi vive questo evento di RIFLESSO… al di fuori del proprio corpo, e sostanzialmente SOLO a livello mentale, o psicologico.

E’ un ragionamento troppo complicato?

No, per niente complicato.

Te lo faccio io un discorso complicato invece:
L'assunzione che ti conduce a ritenere il mio commento sull'ospitanza come una affermazione di superiorita' sessista e' "figlia" della tua ossessione e convinzione che l'"ospitanza" da parte della donna lo sia davvero una condizione di priorita' di scelta.
Io reputavo irrilevante, quel tipo di situazione "pregravidanza" visto che le ritengo frutto di proiezioni mentali sulla maternita' stereotipe ed esclusivamente individualistiche, miste a mitizzazioni umaniste imbastardite da dogmi dottrinali.
(Una tradizione culutrale a cui si attribuisce una sacralita' che non condivido genericamente, quasi mai.. a proposito di "pensieri di moda").

Citazione:
Se anche qui ritieni che fraintendere ed addebitarmi cose che non penso garantisca un senso ai tuoi commenti, ti sbagli di grosso..

...ehehehe
Citazione:
Il che dimostra che di indotto c’è solo l’allontanamento del genere femminile dalle sue fondamentali capacità, e la conseguente possibilità di percepirne la forza e le potenzialità.

Citazione:
Peccato che ce l’abbiano già venduta i politici negli anni in cui il femminismo rivendicava il diritto alla DIVERSITA’…
... e' ovvio che sei ingabbiata nei tuoi proclami femministi...
Citazione:
In questo caso, non c’è alcuna ipocrita e subdola “parità” che tenga: uomo e donna sono due universi differenti, volerli equiparare è un atto ingiusto e presuntuoso.

Equiparare?? Io? ...no, no...
E' come discutere di supremazia delle razze:
Salgo al livello superiore e vedo solo individui, non razze.
Ovvero, non Uomini e Donne, ma individui singoli.
(..di qui, di nuovo, non posso non notare i tuoi limiti nel ragionare su questi argomenti...).

Ora, proprio per coerenza, non posso nemmeno lontanamente accettare le presunzioni di superiorita' relative al concepimento solo per appartenenza al sesso femminile. Io tratto tutti come individui... (ma questo a te non sta bene perche' le donne sono superiori... ) ...
Citazione:
Un campione di coerenza, davvero.

Sei ironica, peccato:
Una occasione persa per dirne una giusta...

Citazione:
Siamo in buone mani, davvero.
Le stesse mani del becero materialismo ammantato di scientismo che stabilisce che in un ipotetico batterio da individuare su Marte possa esserci la VITA, e NON in un “accrocchio pluricellullare ” che si sviluppa in un utero umano.

Tolte le "fantasie da simbiosi" quello e'.

ciao bella...

mc
Inviato il: 12/8/2009 18:55
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  •  florizel
      florizel
Re: Aborto... quando si e quando no?
#60
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Citazione:
La prostituzione non comprende nessuna partecipazione del partner

Ma prevede la “libertà” di scelta femminile di COSA fare del proprio corpo? Pare di si, a sentire i paladini dell’emancipazione femminile. E pare che NIENTE e NESSUNO possa interferire con quella “scelta”.
Ora, perché mai per un evento vissuto sostanzialmente dalla donna, come la gravidanza o l’aborto, si pretende il coinvolgimento del genere maschile in merito allo stabilire SE un feto sia solo un “ammasso di cellule” o una vita, perfettamente coerente nella sua fase di crescita e sviluppo?
L’unica risposta sembra essere questa: “siamo MENTE”.

Bene. Tienitela per te, la teoria. La realtà è un’altra, e solo umilmente puoi avvicinarti a coglierne qualcosa.

Citazione:
Mettere al mondo un individuo e allevarlo: Si.

Non si parlava di questo, MA di stabilire COSA sia vita e cosa non lo sia.
Abbi almeno il pudore di non deviare dall’argomento pur di rendere congrue le tue considerazioni.

Citazione:
Da quando si riconosce la LIBERTA' individuale ad ogni individuo.

Non so in quale mondo vivi. In QUESTO, ambito psicologico, individuale e famigliare non hanno più nulla di spontaneamente elaborato o stabilito, sono piuttosto emanazioni di un clichè di vita legato alle esigenze della “massa” e di chi la governa.

Non capire questo implica non capire che la LIBERTA’ di cui parli è fumo negli occhi, felicemente accettato da chi si fa bastare le ghiande trovate in terra.

Citazione:
sarebbe irrazionale come creare dei miti sulla simbiosi tra un utero e un accrocchio pluricellulare...

Te lo richiedo: per le donne che conosci abbiano avuto dei figli, il feto era solo un “accrocchio pluricellulare”? Se ti rimane un minimo di onestà intellettuale dovresti fare lo sforzo di andare a chiederglielo.

Citazione:
se non vuoi che commenti usando esempi diretti su partneriato vario, meglio togliere ogni riferimento che non mi riguardi personalmente.
Posso essere molto cattivo e non voglio.

Potevo esserlo anch’io. Invece mi riferivo alla persona che essendoti più vicina potrebbe darti spunti molto concreti in merito alla questione.
Attaccare chi non c’entra nulla con la discussione non mi appartiene, spero tu voglia tenerlo presente.

Citazione:
tutto cio' viene definita come simbiosi e' solo una proiezione mentale della situazione in corso.

Bene. Ma parla per te, della tua personale esperienza in merito. Non arrogarti il diritto di stabilire cosa significhi questo per tutti gli individui, o peggio ancora per il genere femminile.
Non mi risulta, tra l’altro, che tutte le modifiche di un corpo e di una psiche in gravidanza, di stati d’animo, di pensieri, prima, ed il forte legame tra madre e figlio nei primi anni di vita siano “proiezioni mentali”.

Citazione:
L'assunzione che ti conduce a ritenere il mio commento sull'ospitanza come una affermazione di superiorita' sessista

E ti sbagli: ritengo quel commento non un’affermazione di “superiorità” sessista, ma esattamente il contrario.

Citazione:
e' "figlia" della tua ossessione e convinzione che l'"ospitanza" da parte della donna lo sia davvero una condizione di priorita' di scelta.

E lo ribadisco.

Citazione:
Io reputavo irrilevante, quel tipo di situazione "pregravidanza" visto che le ritengo frutto di proiezioni mentali sulla maternita' stereotipe ed esclusivamente individualistiche, miste a mitizzazioni umaniste imbastardite da dogmi dottrinali.

La situazione pregravidanza che cacchio significa? Una donna E’ in gravidanza fin dal momento del concepimento. Ed E’ un momento individualistico, che piaccia o meno.
Ripeto: problemi di senso di esclusione? Cazzi tuoi.

Citazione:
non Uomini e Donne, ma individui singoli.

E sbagli, perché non di razze si parla, ma di dimensioni e di componenti relative ai due generi.
Il che non implica, come subdolamente intendi addebitarmi, che l’uno/a sia superiore all’altro/a: semplicemente, sono DIVERSI.

Per il resto, anche un maiale è un individuo, in termini scientifici.
Lo è anche un’ameba.

Citazione:
Una occasione persa per dirne una giusta...

Piuttosto, un’occasione persa, la tua, per scrostarti di dosso un po’ di quella protervia e di quella cervelloticità tipiche del materialismo più sterile. Dogmatico, esattamente come una dottrina.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 12/8/2009 20:58
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