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   Religioni & Spiritualità
  Perchè è nato il concetto di Dio?

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  •  nygandy
      nygandy
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#961
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/10/2009
Da
Messaggi: 483
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Ciao Dj Giostra

Non ho seguito la discussione per qualche giorno.
Vedo comunque con piacere che avete alimentato le riflessioni.

Come spesso succede siamo caduti nella diatriba tra credenti e non credenti.

Io sono credente.

Ciononostante provo a fare una riflessione sul valore OGGETTIVO di alcuni dati che abbiamo: speculazioni più che altro di carattere escatologico e filosofico in senso lato.
Ragionamenti quindi.
Che non c'entrano nulla con il fatto che Dio sia uno o trino, oppure buono o cattivo e altre speculazioni che nulla hanno a che vedere con DIO e molto hanno a che vedere con ....QUELLO CHE NOI VOGLIAMO CHE DEBBA ESSERE DIO!!!.... inoltre noto spesso la tua associazione tra Dio e bontà... ma dove sta scritto? Se è per questo allora mi ha MOOLTO interessato la continua asserzione biblica per cui l'uomo è a IMMAGINE di DIO.
Quindi se l'uomo somiglia a Dio, anche DIO SOMIGLIA ALL'UOMO e quindi ha carattere, difetti, desideri, passioni etc...



Perciò il tema è: Come mai non c'è una spiegazione per l'origine dell'universo (per universo intendo anche i multiversi)?
E' l'origine il problema!!!... poi le puoi mettere tutti i "vestiti" che vuoi.
Finchè non si trova una SOLUZIONE all'origine dell'universo non si può asserire che Dio non esiste... e l'unica soluzione possibile è DIO, ma proprio per un fatto tecnico, per esclusione...
Che ne pensi/pensate?

Con stima, ciaoooo, nygandy
Inviato il: 29/4/2015 21:42
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#962
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/1/2009
Da Brignano G.D'Adda
Messaggi: 5481
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Nygangy:
Citazione:
Io sono credente.

E per me questo non e' un problema sia chiaro.

Citazione:
Come spesso succede siamo caduti nella diatriba tra credenti e non credenti.

Per me non e' una diatriba. Chi arriva dando come dato di fatto l'esistenza di dio
(E ribadisco che parlo del dio cattolico Cioe' Onnipotente - Perfetto - Misericordioso - Amorevole) e' chiaro che io chiedo prove e porto argomentazioni logiche che sconfessano
l'esistenza di dio. Poi posso anche sbagliarmi ma per ora nessuno ha portato un argomento
logico per rispondere alle mie obbiezioni e ai miei argomenti.

Citazione:
inoltre noto spesso la tua associazione tra Dio e bontà...

Non e' una mia associazione. E' una associazione della chiesa e di molti credenti che
bazzicano LC tra cui BARUEZIO.

Citazione:
ma dove sta scritto?

Appunto !! Da nessuna parte .. E allora perche' vengono qui a parlare di un dio amorevole
e onnipotente ?
Che per carita' - come ho gia' detto mila e mila volte - ognuno puo' credere a quello che vuole
ma se lo spaccia per una verita' assoluta e assodata io gli chiedo di dimostrarlo.
Nessuna diatriba da parte mia.
---------------------------
Passiamo alla seconda parte:

Citazione:
Perciò il tema è: Come mai non c'è una spiegazione per l'origine dell'universo (per universo intendo anche i multiversi)?

Questo per me e' un grosso errore : Se noi non conosciamo la spiegazione di un qualcosa
non vuol dire che la spiegazione non esiste ma solo che noi non la conosciamo.

Citazione:
Finchè non si trova una SOLUZIONE all'origine dell'universo non si può asserire che Dio non esiste...

Dipende da cosa intendi tu per dio.
Se parli del dio cattolico allora SECONDO ME non esiste..

Citazione:
e l'unica soluzione possibile è DIO

E chi lo dice ? Ci puo' essere benissimo un'altra spiegazione che non si conosce ancora.
Purtroppo si cerca di dare una forma a un qualcosa che non si conosce.
Ogni tanto basterebbero 3 parole e mettersi il cuore in pace : non lo so'.
Poi - ripeto - Dipende da cosa e' per te dio.
Se per te dio e' la forza che ha creato l'universo qualsiasi sia la sua forma va bene cosi..
Citazione:
Con stima, ciaoooo, nygandy

Altrettanto.. Ciao..
_________________
Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

Il rispetto nasce dal rispetto
Inviato il: 29/4/2015 22:10
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  •  nygandy
      nygandy
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#963
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/10/2009
Da
Messaggi: 483
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DjGIOSTRA

Questo per me e' un grosso errore : Se noi non conosciamo la spiegazione di un qualcosa non vuol dire che la spiegazione non esiste ma solo che noi non la conosciamo.


Va bene certo che è così, ma io mi riferisco a qualcosa di ben preciso. Il punto è focalizzare che quella che stiamo cercando NON PUO' NON ESSERE una soluzione TRASCENDENTE.

Cioè, vediamo se siamo d'accordo: solo una risoluzione con caratteristiche di infinità può soddisfare la ricerca...
e questa DEVE essere una soluzione con caratteristiche NON TEMPO e NON LUOGO. Giusto?
E da questo non tempo e non luogo qualcosa/qualcuno che trascende GENERA il tempo ed il luogo.
In questo dilemma c'è la soluzione...

Questo intendo.
Non mi basta la risposta: adesso vediamo, per ora non sappiamo...
...perché la ricerca si spinge proprio verso la CREAZIONE di TEMPO e MATERIA.
Inviato il: 29/4/2015 23:29
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  •  Slobbysta
      Slobbysta
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#964
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/7/2013
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Messaggi: 2227
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Dio è Amore? mc che stai a di,virgola

Dio è l'equazione del tutto in rapporto all'infinito...è il tutto in un cubo di Rubik decisamente più complesso e variegato, imponderabile!...Dio nella sua compattezza è morto nell'andarsi a cercare, pure con l'amore, ma quale amore? l'amore armonico, la rabbia armonica...quella del percorso saggio, dell'esser bambino e aggiungere senza sostituire ...il giustificare armonicamente tutto, persino la più efferata ingiustizia!

Slobbando quel Dio personalizzato...
Inviato il: 29/4/2015 23:53
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#965
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Messaggi: 7222
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Slobb

Ti pare possa mai solo pensarla quella equazione?


Dio, per me, è solo un concetto umano, non potrei mai associarlo all'amore. Potrei associarlo al tutto, come spesso mi viene proposto di fare, ma trovo la soluzione inconcludente. Ossessiva. Debole.

L'amore è solo una parte del Tutto.

Ma mi sta bene... mi sta meglio dell'inconcludenza pocanzi suggerita.
Si può ragionare su un progetto originario basato sull'amore... Ma non è che regge troppo...
Il fatto che anche "amore" è vagamente umano come concetto. Come dimensione su cui impostare le origini del tutto, è un tantino restrittiva e, di nuovo, molto vaga... Relativa... Soggettiva... Inutile ad un confronto alla ricerca di una strada comune di ragionamento.

mc
Inviato il: 30/4/2015 1:23
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#966
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/1/2009
Da Brignano G.D'Adda
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nygandy:
Citazione:
Va bene certo che è così, ma io mi riferisco a qualcosa di ben preciso. Il punto è focalizzare che quella che stiamo cercando NON PUO' NON ESSERE una soluzione TRASCENDENTE.

Questo non possiamo saperlo. Puo' essere che lo spazio e il tempo esistano da sempre
prima che si formasse ogni cosa. Come puo' essere che si siano "creati" quando si e' creato
il tutto.
Il tutto puo' essersi creato in base a leggi fisiche che noi non conosciamo.
(Poi magari invece hai ragione tu che una forza trascendentale abbia generato il tutto)
Citazione:
Non mi basta la risposta: adesso vediamo, per ora non sappiamo...

Ma anche a me non basta e mi piacerebbe sapere tutto su come si sia creato l'universo o
multiverso che sia ma non accetto una risposta senza la mia bella dose di dubbi e incertezze.
Meglio un dubbio erto che una falsa certezza.
Poi sia chiaro : Io non escludo a priori l'esistenza di un essere superiore senziente che
abbia creato il tutto. Se un giorno mi si presenta una prova certa della sua esistenza lo
ammettero' senza ma e senza se.
(Nel caso si trattasse pero' del dio cattolico (che non e' il dio biblico) allora qualche
domandina da fargli ce l'avrei perche' sarei molto curioso di sapere come mai dall'alto
della sua onnipotenza e amorevolezza , sul pianeta terra esiste tanto male !! )

Citazione:
...perché la ricerca si spinge proprio verso la CREAZIONE di TEMPO e MATERIA.

Ovvio ma non si deve fermare fin quando non ci sono prove certe per dire chi o cosa ha
creato - generato - o qualsiasi termine si voglia usare , l'universo.
Poi - ripeto - che ognuno dovrebbe specificare che cosa intende col termine DIO
_________________
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Il rispetto nasce dal rispetto
Inviato il: 30/4/2015 9:04
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  •  Slobbysta
      Slobbysta
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#967
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/7/2013
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Dio è Dio? O Dio è un'interpretazione? Amore è Amore? Pure un'interpretazione? L'Amore di Dio o Dio è Amore? Che Dio sia un concetto umano ...da quale umano? Dio è un fermo immagine! C'è! Sicuro! Ma le altre immagini sono Dio che non c'è più ..la sua nostalgia, il poter contare su qualcosa mentre, stanchi si chiudono gli occhi!

Slobbysta
Inviato il: 30/4/2015 12:09
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#968
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Sacralità

Questo è il tempo dell’anima cosciente, che è lo strumento di consapevolezza di cui siamo dotati in questa epoca, per permettere il processo di cambiamento dell’umanità. Potremmo chiamare questo tipo di atteggiamento psichico con il nome di coscienza cristica, o coscienza dell’individualità, attraverso la quale dobbiamo passare per raggiungere l’obiettivo a cui siamo destinati. Il nostro compito è quello di sviluppare la piena autocoscienza e l’amorevole compassione verso i nostri fratelli e verso i mondi ani- mali, vegetali e minerali, poiché la Terra è il pianeta dell’amore, nel senso che lo scopo della vita è impa- rare ad amare, per trasferire all’universo spirituale l’esperienza acquisita durante la nostra incarnazione.
Se guardiamo il mondo con occhi umani, ci accorgiamo che l’amore non c’è, ma proprio per questo dobbiamo esser capaci di trovare l’amore in ogni cosa e saperlo donare, secondo le esigenze della propria famiglia spirituale, che non è quella fisica, ma quella della comunità di esseri angelici dalla quale prove- niamo. Il processo dell’evoluzione servirà a realizzare la grande opera di rendere l’umanità una in Cristo, secondo il piano divino, nel nome della fratellanza universale. Questo è di là da venire, ma i primi germi per la sua realizzazione sono stati seminati. Simbolicamente dobbiamo congiungere le mani all’altezza del cuore per raccogliere le energie, poi aprire le braccia in segno di donazione verso il mondo, in modo che tutti siano contaminati dall’impulso alla consapevolezza dell’amore come unica essenza che permea ogni nostra cellula fisica ed ogni azione del nostro comportamento.
Noi ci ispiriamo alla spiritualità dei Rosacroce, che chiede la trasformazione della Terra in un processo alchemico che unisce amore e conoscenza. La Rosa è il simbolo della Carità e, posta al centro di una ipote- tica croce dove l’asse orizzontale rappresenta la parte animale e l’asse verticale quella spirituale, esprime la coscienza dell’individualità in una via mediana tra Cielo e Terra. Su questo pianeta dobbiamo esprimere la nostra consapevolezza in un sacro ufficio fatto di luce, gioia e generosità. Non dobbiamo avere paura, poi- ché è solo in questo modo che l’umanità potrà trovare il suo scopo, nella lotta quotidiana dell’esistenza.
Lo strumento con il quale si potrà attivare la consapevolezza sarà il corretto uso del pensiero, che l’essere umano condivide con le schiere angeliche nella sua forma piú pura, rendendo il tempo, che è un parametro relativo, un susseguirsi di eventi legati da una intenzionalità creatrice. L’essere umano è co- creatore della propria vita, unitamente alle Forze divine, e deve divenire cosciente di questa sua peculiarità, altrimenti la sua creazione sarà dettata dalle passioni ed avrà una valenza distruttiva.
La rappresentazione temporale dell’azione umana avverrà in un tempo quantico, non piú lineare, ma la sua visibilità sarà resa manifesta secondo la legge di causa ed effetto, dove ogni pensiero ed azione trova immediatamente corrispondenza. Bisogna prestare attenzione ai propri pensieri per non incorrere in spiacevoli inconvenienti, che possono portare ad incidenti, malattia o morte, non cercati intenzionalmente ma dettati dalla scarsa consapevolezza delle leggi spirituali del proprio potere creativo.
Ricordiamoci che il messaggio della Resurrezione del Cristo, riportato nei Vangeli, non riguarda la sola figura di Gesú, ma è un invito ad una resurrezione universale di ogni essere umano, che deve rendersi artefice del miracolo che vive in lui, e cioè la scoperta della sua divinità. «Voi siete Dei» diceva Gesú, ma l’umanità non ha voluto accettare il suo messaggio, relegandosi in un pietismo fatto di sofferenza ed autocommiserazione, invece di proclamare la propria appartenenza ai mondi dello Spirito.
L’ignoranza ha protetto l’uomo da questa sua responsabilità, ma lo ha reso succubo della paura e dell’infelicità. L’uomo non ha compreso che è egli stesso artefice delle proprie azioni ed ha delegato al destino o ad altri uomini la responsabilità di se stesso. Cosí facendo, ha accettato una condizione di schiavitú, in alternativa ad una filosofia di libertà. San Paolo diceva: «Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede». Parafrasando potremmo dire «Se l’uomo non diventa consapevole della propria resurrezione, la sua vita risulta priva di senso».
Nel vangelo di Giovanni viene annunciato il piú alto messaggio della cristianità e la sua missione. «In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. ...E la Luce risplendette nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno compresa». Il Verbo è il Logos, cioè il pensiero, da cui deriva la parola di cui l’uomo si serve, essendo stato creato dal Logos ed essendo egli stesso un’emanazione del Logos. Pronun- ciando parole come atto pensante, l’uomo emette forme pensiero, e come tale egli crea nel bene o nel male. Scopo della sua creazione è quello di illuminare le tenebre dell’ignoranza, portandole alla luce della consapevolezza, e pertanto rendendone i contenuti manifesti e al servizio della creazione consape- vole. Questo è il compito dell’umanità: rendere l’oscuro luminoso, disponibile per l’utilizzo di tutto ciò che è vero, bello, buono.
40 L’Archetipo – Settembre 2010
Cosí sarà resa manifesta la vera scienza, al servizio dell’uomo, la vera arte, come espressione della armonia universale, e la vera carità, come espressione della bontà che rappresenta la vera essenza del- l’uomo e della natura. Tutto risponde alla legge dell’attrazione, una scoperta recente dovuta ai notevoli progressi ottenuti nel campo della fisica quantistica. Tutto ciò che si semina ritorna a chi lo ha seminato. I grandi Maestri di tutti i tempi lo hanno sempre saputo ed hanno custodito con sé questo importante segreto, che oggi, nell’epoca dell’anima cosciente, è stato rivelato. L’osservatore crea la propria realtà, sostiene il piú importante principio quantistico, che corrisponde alla tesi secondo la quale ognuno è responsabile delle proprie azioni e dei propri pensieri. Ecco dunque la necessità della consapevolezza, perché un mondo risorto sarà incompatibile con la non conoscenza del principio della legge di attrazione.
Questo vale per il singolo e vale per la nuova umanità che nei tempi futuri dovrà nascere. Nel non- tempo, secondo la visione di Dio Padre, il processo di cambiamento è già avvenuto, e tutte le nostre vite sono espresse in ogni singola missione incarnativa come un insieme di accadimenti che sono la diretta emanazione della volontà del Padre, poiché in Lui non ci sono errori o imperfezioni e nemmeno la rappre- sentazione di forme egoiche, ma solo la naturale manifestazione del Suo piano. Non c’è nulla da temere, perché, al di là del piano illusorio della vita terrena, tutto è già realizzato e vive in Lui e le nostre singole individualità, nella Sua essenza, non si sono mai separate dalla Sua sorgente, dalla quale derivano e nella quale sono sempre rimaste. «Dall’Uno al molteplice. Dal molteplice all’Uno» è il processo dell’evoluzione, che parte da tutto ciò che è, per apparentemente separarsi nella creazione, e per poi ritornare a tutto ciò che è. Questo è descritto negli antichi testi indiani dei Veda; questo è espresso nella locuzione tra essere ed apparire, come manifestazione dell’essere; questo è sintetizzato da Amleto nell’«Essere o non essere»: diremmo: «Questo è il problema», perché in verità il problema è tutto qui, nel dramma della consapevo- lezza dell’essere e non essere, che coesistono contemporaneamente, che poi è il dramma della scoperta dell’anima cosciente, necessaria al processo di individuazione.
Il cambiamento in atto creerà un nuovo paradigma di vita, secondo modalità diverse rispetto all’attuale organizzazione del mondo. Ciò comporterà una revisione di tutti i modelli rappresentativi della vita, ristruttu- rando l’organizzazione psichica ed energetica dell’individuo. Assisteremo a una riforma totale degli assunti scientifici, a un ridimensionamento delle religioni, a una revisione totale dei concetti economici e ad una ristrutturazione parziale delle attuali configurazioni geologiche e climatiche. Assisteremo a forme nuove di manifestazioni elettromagnetiche e a nuove configurazioni sociali e politiche (ad esempio l’applicazione della Tripartizione sociale prefigurata da Rudolf Steiner), che permetteranno all’umanità la libera espres- sione di un nuovo stato di coscienza.
Il compito sembra arduo e, allo stato attuale, impossibile, se non fosse per la presenza molto vicina di Entità spirituali che collaborano con gli esseri umani, se-
condo i dettami degli impulsi dell’Arcangelo Michele, che
utilizza le forze dell’Ostacolo per una trasformazione alche-
mica delle energie inferiori in quelle della resurrezione. Le forze cristiche sono presenti sia nei Cieli che sulla Terra per realizzare il piano divino, e certamente non abdicheranno al loro compito nel processo di cambiamento.
Assisteremo probabilmente alla denuncia sempre piú numerosa di situazioni malvagie che hanno caratterizzato le epoche precedenti. Paradigmi rigidi come le religioni sa- ranno poco compatibili con un mondo dove libertà e con- divisione dovranno essere i riferimenti su cui costruire le basi di una nuova civiltà. Il processo di ascensione del pia- neta, unitamente a quello del sistema solare e galattico, ve- drà la comparsa di esseri ai quali siamo legati da sempre ma resi invisibili alla nostra osservazione, se non in rari casi, perché percepibili in dimensioni superiori. Angeli e fratelli extra-terrestri, riceveranno la definitiva accettazione, cosí come accadeva in tempi molto remoti. Potremo però, a differenza delle epoche definite pre-storiche, mantenere lo stato di coscienza della materialità, unito a visioni di dimen- sioni superiori.
«San Michele Arcangelo» secolo XVII Museo Nazionale di Città del Messico
L’Archetipo – Settembre 2010 41
Questa è la sfida degli anni a venire, cui i bambini della nuova èra stanno apportando il loro contributo, incarnandosi in questo tempo con le forze necessarie a superare i rigidi schemi di una cultura ancora troppo chiusa in modelli obsoleti. I nuovi bambini sono i nostri maestri, e sono gli abitanti di questa Terra che richiede una nuova generazione.
Nel frattempo, nuove forme di scienza e conoscenza, nuove tecnologie e nuove proposte di vita si affacciano agli occhi di chi è sensibilizzato ad accoglierli. Ci vorrà tempo perché la massa di umani si accorga della trasformazione in atto, attualmente percepita dai piú come un generalizzato senso di disa- gio ed una destrutturazione dei riferimenti ritenuti fino ad ora insopprimibili. La nuova storia intanto sta facendo il suo corso. L’umanità, nell’atto di una presa di coscienza, farà la sua parte. Ma il processo di cambiamento è già iniziato e non è previsto un passaggio a ritroso.
Volendo coniare un termine nuovo ma sicuramente efficace, possiamo dire che tutti ci troviamo su questa Terra per portare avanti un progetto concepito sin dagli albori dell’universo, ma che ha iniziato la sua attuazione piú di dieci milioni di anni fa, intesi come tempo terrestre, che possiamo chiamare “Progetto Uomo”, cioè la costituzione di una nuova specie nell’universo, che è appunto l’uomo.
L’essere umano-divino creato dalle Gerarchie ha accettato la missione di colonizzare la Terra con coraggio e abnegazione, inserendosi nella legge di causa ed effetto, ovvero nella legge del karma, e acquisendo nella propria individualità le imperfezioni della materialità. Perduta la primitiva conoscenza e la sapienza, si è immerso in un mondo oscuro dettato dal libero arbitrio, dove le regole dell’attuazione del piano divino si mescolavano con la sperimentazione delle passioni umane.
Tutto questo per apportare nuova informazione al piano divino, che avrebbe richiesto il sacro ufficio di Spiriti puri al servizio della materia. Alla lunga l’universo ne trarrà beneficio, ma nel passaggio inter- medio dell’evoluzione, ciò ha prodotto la cognizione di quei meccanismi separativi che sono la malattia, il dolore e la morte.
La Terra nel suo insieme è oggi abitata da umani di correnti ascendenti e discendenti: umani recanti con sé informazioni di dimensioni superiori, Maestri già ascesi a livello della conoscenza dell’assoluto, insieme a uomini che soggiacciono a istintività e incarnati in forme regredienti. Affiancati ad essi, animali, vegetali e forme minerali in continua evoluzione e trasformazione.
Al di là del velo della presenza fisica, miriadi di esseri collaborano al processo di cambiamento, siano essi di natura luminosa che oscura. Cosí pure uno stuolo di Ostacolatori (legione), privi della pur minima compassione, ispira le forme esasperate di involuzio- ne, che si manifestano nella detenzione incondizionata del potere ad ogni costo, nelle aberrazioni sessuali, nell’accaparramento e uso smodato di grosse somme di denaro, finalizzate alla creazione di guerre e al
Gustave Doré
controllo totale del pianeta.
La battaglia è in atto nei cieli e sulla Terra. A noi
prenderne coscienza e scegliere a quale parte delle schiere in campo aderire. Le forze del Cristo cosmico sanno aspettare, ma la scelta resta individuale, e perduta questa opportunità potrebbero trascorrere eoni di tempo per ritrovare un’occasione analoga.
Noi tutti proveniamo da lontani mondi, e ab- biamo attraversato lunghi periodi di tempo e nume- rose incarnazioni per giungere a vivere in questo momento, in cuiçle schiere dell’Arcangelo Michele sono impegnate in una strenua battaglia con quelle dell’oscurità. Questo fa parte del piano divino dell’e- voluzione, per il superamento della dualità, che nei mondi inferiori si manifesta come lotta tra spiriti superiori e spiriti ostacolatori. Il risultato sarà quello di un aumento della consapevolezza del genere umano ed una acquisizione di nuove informazioni spirituali da parte degli esseri cosmici.
42 L’Archetipo – Settembre 2010
Dalla Lemuria ad Atlantide fino ai periodi successivi al diluvio universale, l’umanità ha sempre cercato una nuova identità che ne giustificasse il cammino. Antiche scuole ini- ziatiche rievocavano gli spiriti della natura o le divinità pagane, ma l’essenza del percorso della Terra è riconducibile solamente al Cristo cosmicoè, Signore di questo universo, che è stato in passato riconosciuto da Indiani, Persiani, Egizi e altri popoli come Divinità Solare, incarnata nella storia nella figura di Gesú di Nazareth. Tutte le scuole e le reli- gioni convergono verso la consapevolezza della Divinità Solare, ma il loro compito è ben lungi dall’essere completato.
Il buddismo, filosofia preparatoria all’avvento del Cristo, riconosce nella compassione lo strumento per concepire la fratellanza umana come una, e quale obiettivo da raggiungere consapevolmente, ma l’approccio mistico che esso propone orienta il cammino verso un percorso individuale di ogni aderente. Lo stesso vale per l’induismo, quale prima scuola di grande spiritualità, mentre nel mondo ebraico si mantiene ancora la separazio- ne tra gli uomini per preservare le antiche modalità della saggezza. Nell’islamismo il processo evolutivo è ri- condotto ad una forma generosa di socialità, fin troppo ricca di aspetti confessionali, presenti egualmente in tutte le religioni cristiane, che, nella loro rigida struttura, ostacolano la comprensione del significato del Cristo cosmico. Le religioni si pongono in sostanza come elementi limitanti alla propria libertà spirituale e alla con- sapevolezza della propria divinità interiore. È giunto il momento di superare queste sovrastrutture per riconse- gnare all’uomo la responsabilità della sua propria evoluzione, attraverso un’adeguata preparazione interiore.
L’orientamento verso cui ispirarsi è quello di ritrovare i valori umani, andati perduti in questo periodo di degrado, dove denaro, sesso e potere sembrano gli unici punti di riferimento di una società apparentemente orientata verso l’autodistruzione.
Tre sono i disvalori che rappresentano i princípi contrari alla morale – intesa come libera espressione della convivenza umana – princípi che sono una esasperazione delle forze eteriche inferiori, di natura animale.
Il primo è quello della sopravvivenza, che nell’essere umano si manifesta nella gestione del denaro, il quale, divenuto unico idolo, porta l’umanità alla supervalutazione del concetto di profitto e di conseguenza alla sottomissione dell’uomo totale al piú basso stato di necessità, a cui non si può sfuggire. Ne consegue la condizione di schiavitú del genere umano verso uno sparuto gruppo di individui che manipola gli altri esseri per scopi egoistici di controllo. Tali esseri malvagi dominanti si nutrono delle energie eteriche dei subalterni, causando paura, dolore, e in alcuni casi persino malattia e morte.
Secondo elemento di schiavitú è l’uso smodato della sessualità, legata alla riproduzione, che, da una appa- rente libertà degli istinti, diviene forza autodistruttiva contraria all’amore.
Ultimo elemento animale è il potere, non piú concepito come gestione di una relazione ma come sopraffa- zione dell’uomo sull’uomo. Il potente si avvale della complicità di suoi simili, che impongono modelli sociali ai quali è impossibile sfuggire, se non nella ricerca spirituale individuale, ma non attraverso un’azione collettiva di consapevolezza.
Il processo del risveglio, che pure è in atto, richiede l’adesione individuale al progetto del Cristo cosmico, attraverso il personale sviluppo dell’interiorità tramite una disciplina formativa come quella della concentrazione e della meditazione, metodo indispensabile per sciogliere il dominio che le forze istintuali inferiori propongono.
L’adesione alla Verità, intesa come essenza della natura divina di ogni uomo, all’Amore, come unica ma- nifestazione della stessa essenza, alla Pace, come condizione di non conflittualità, alla Rettitudine, quale via di mezzo degli opposti, alla Non Violenza, come condivisione della fratellanza tra tutti gli esseri, comporta l’affermazione della dignità nel mondo ed il superamento delle energie distruttive.
Questa è la sfida del nostro tempo. A noi il compito di accettarla e divenire fautori del grande processo di resurrezione in atto. Ciò gioverà alla nostra evoluzione ma anche a quella degli esseri angelici che ci guidano. L’umanità ne trarrà un grande beneficio e le forze di Michele troveranno cosí la loro forma di applicazione sulla Terra.
Massimo Marinelli
_________________
la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 30/4/2015 13:26
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#969
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
Messaggi: 7222
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Slobby
Citazione:
Dio è un fermo immagine!

Un fermo immagine i cui contorni sono indistinguibili e confusi.
Un fermo immagine che non svela nulla di cio' che prova a registrare, ad immortalare... ma sembra esaurire tutto il discorso... per qualcuno...
E, invece, io lo vedo come ritirarsi, vantandosi di attaccare.

*****

Ho risposto a Merio che usava lo sloganuccio da sue soldi "dio = amore" (sperando di farla franca!!!??? ahahaha... ) perche' rende lo stesso risultato di una equazione "x = y" di cui dovremmo determinare entrambe perche' indefinibili ... e non calcolabili fondamentalmente. Sloganuccio utile solo ad evocare predisposizione subconscia nei confronti della dottrina deista ma utile a determinare nulla delle origini se non uno spiccato senso di indefinibilita'... che, a sua volta, fa accrescere la necessita' di anelare una soluzione (non importa quale sia).

Il prendere atto dell'impossibilita' di definizione della realta' non e' minimamente riconducibile alla possibilita' di definizione della realta'... E' l'indottrinamento che fa conciliare l'inconciliabile... che imbastisce il miracolo di illogicita' ...



*****
Citazione:
Grazie per la tua opinione Mc !

Non posso ringraziare alla stessa maniera te per la tua.

"dio uguale amore"...
Mah ! ... ... che cosa dovrei trarne, secondo te?


*****



mc
Inviato il: 30/4/2015 14:18
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  •  Slobbysta
      Slobbysta
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#970
Dubito ormai di tutto
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Un fermo immagine i cui contorni sono indistinguibili e confusi.


Penso che in quel fermo immagine nessuno lo guarda, perché armonicamente inglobato tutto, poi boom di nuovo...nel ciclo
...un boom che si può migliorare!

Soffermarsi sulla citazione Dio/Amore, dando poi una versione peggiore Dio è Dio, amore è amore, ...alquanto discutibile...per gli umani è una metafora, un'icona, una semplificazione...

Slobbysta
Inviato il: 30/4/2015 17:02
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#971
Sono certo di non sapere
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Citazione:
...alquanto discutibile...per gli umani è una metafora, un'icona, una semplificazione...

Una metafora??
Naaaa...

Se cosi' fosse nessuno ne discuterebbe.
Se cosi' fose sarei d'accordo... Ma questa e' la mia posizione, non quella di chi parla di dio.

Per la maggior parte (indovina chi tra credenti o non credenti?) non e' solo una metafora, una ipotesi come un'altra:
e' la realta'. La Verita'.

E' questo il punto! E questo e' cio' che impedisce a taluni di ragionarci sopra... perche' e' gia' tutto definitivamente "definito".

****

S'e' sottovalutata troppo questa sfumatura della "fede".
E' una pessima abitudine dei laici, sottovalutare la convinzione in una illusione.

****
Citazione:
Soffermarsi sulla citazione Dio/Amore, dando poi una versione peggiore Dio è Dio, amore è amore

Non capisco cosa intendi qui e su quale livello stai ragionando.

Rimanendo in ambito matematico, suggerivo una equazione, dire "x = x" e "y = y" e' piu' che corretto e non "discutibile".
Volevo sottolineare la natura aleatoria dei due concetti e "condannarne" la forzata promiscuita' (x=y) non cosi' accettabile ... ma senza nessuna pretesa di risoluzione.

Cosa c'e' di cosi' "discutibile"?


ciao

mc
Inviato il: 30/4/2015 17:10
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  •  Slobbysta
      Slobbysta
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#972
Dubito ormai di tutto
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Una metafora delle proprie aspettative, visto l'imponenza, e i pochi strumenti che abbiamo noi per valutare...

Citazione:
E' una pessima abitudine dei laici, sottovalutare la convinzione in una illusione.


Figurati convinzioni fantastiche e indifendibili...
Inviato il: 30/4/2015 17:22
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  •  Merio
      Merio
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#973
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 15/4/2011
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Citazione:
Non posso ringraziare alla stessa maniera te per la tua.

"dio uguale amore"...
Mah ! ... ... che cosa dovrei trarne, secondo te?


Nulla !

Perché anche il mio post dove compare l'equazione

Dio = amore

è un opinione... infatti l'hai opinata e ben venga !

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Inviato il: 30/4/2015 19:00
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  •  invisibile
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#974
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

alroc ha scritto:

Il Tao che si comprende con il cuore e NON con la mente è un concetto duale.

Comprendere con il Cuore, non è un concetto.

In genere si intende una esperienza spirituale, uno "stato dell'Essere" e quindi non è un concetto, tantomeno duale.

Duale è razionalizzare, con la mente (razionale) a posteriori, tale esperienza ed eventualmente "trascriverla" con i mezzi razionali.

Inoltre, visto che riguarda il Tao e per cui il Tutto, è piuttosto una "comunione" con il Tutto per cui un "ritorno" dell'Essere all'Uno originale, in pratica il contrario del duale.

Citazione:

Il Tao è, non va compreso, esso si vive come stato dell'essere.

Una cosa non nega l'altra, visto che si parla di "comprendere con il Cuore".

Altroché se è possibile comprendere il Tao, è una cosa assolutamente naturale, benché molto rara.

Citazione:
La mente viene demonizzata come ostacolo, ma è solo uno strumento.

A parte che la mente è molto di più di uno strumento, a me non pare che qualcuno abbia demonizzato la mente.
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Inviato il: 30/4/2015 20:15
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  •  Slobbysta
      Slobbysta
Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#975
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/7/2013
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Invisibile sei in OT...non si parla di Taoismo...ne di dualità!

Grazie... Slobbando





Merio ...ma quale AMORE...il tuo, quello della ragazza che ti ha detto di no! il mio? Quello del pedofilo o della Franzoni? L'amore è relativo! L'armonia no!
Inviato il: 1/5/2015 13:47
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  •  invisibile
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#976
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Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Slobbysta ha scritto:
Invisibile sei in OT...non si parla di Taoismo...ne di dualità!

Per niente.
La visione taoista può aiutare a comprendere molte cose che riguardano il perché è nato il concetto di Dio.

Per esempio nella filosofia taoista, Dio non esiste come concetto, ma è implicito e non esiste il concetto proprio perché c'è la convinzione che ogni concetto di Dio è per forza di cose parziale ed incompleto, e quindi ci sono solo vaghi accenni ad un "qualcosa" che esiste ma che non può essere ridotto ad un concetto mentale.
D'altronde lo stesso Tao viene considerato di una natura molto simile allo stesso Dio, in quanto "Tutto".

Inoltre anche parlare della dualità può aiutare a comprendere certi aspetti del tema, in quanto supposta realtà diversa-opposta a Dio stesso.

E poi, mica sono io che ho tirato in ballo il taoismo e la dualità, ma altri utenti.
Perché non lo dici anche a loro che sono OT così vediamo anche le loro risposte?
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Inviato il: 1/5/2015 14:55
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  •  Merio
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#977
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Merio ...ma quale AMORE...il tuo, quello della ragazza che ti ha detto di no! il mio? Quello del pedofilo o della Franzoni? L'amore è relativo! L'armonia no!


Così come il Tao che può essere nominato non è il vero Tao, così l'Amore come lo intendo io non può essere razionalizzato appieno.

L'armonia che hai citato è un elemento fondamentale dell'amore come lo intendo io, ma non è il solo, infatti rubandoti gli esempi citati ad esempio il pedofilo crede davvero di amare il bambino, ma non c'è armonia nel rapporto.

Allo stesso tempo l'armonia non esaurisce l'Amore sopra citato.

Ma dovrei approfondire la cosa, magari potresti avere ragione tu ed essere davvero l'armonia l'elemento centrale dell'entità "Dio".
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#978
Mi sento vacillare
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Se parlare di motori e curve ha a che fare con "chi siamo veramente", anche il Taoismo (che ho tirato in ballo io) a che fare col concetto di Dio.
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Re: Perchè è nato il concetto di Dio?
#979
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Dove c'è Amore, c'è Armonia.

Quando c'è Armonia, c'è Amore.

Sono due aspetti della medesima realtà.
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