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   Scienze Economiche
  La scuola austriaca e le banche centrali

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  •  Infettato
      Infettato
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#31
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/11/2006
Da Roma
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Citazione:
bisogna prima vedere dove il denaro creato per comprare i titoli, che quindi finisce nelle casse del tesoro, dove finisce.
Citazione:
facendo solo due dei casi possibili, se finisce nelle tasche di pensionati e popolazione varia, che quindi lo riversa subito nell'acquisto dei beni di comune e diffuso consumo, puoi contare sul fatto che il valore del denaro scenda immediatamente.
Citazione:
se invece finisce in risparmio, o nel caveau di banche, non succede assolutamente nulla.


Bhe, io mi pongo un altra domanda, quel denaro creato dalle banche centrali per pagare i debiti non può finere nei caveau delle banche, è stato creato per pagare quei debiti che altrimenti sarebbero stati inpagabili. La Grecia di questi mesi ci ha raccontato chi paga quel denaro, o almeno chi pagherà il prezzo più alto.
Ma oltre a questo, è evidente che il sistema per come è concepito quel denaro non potrà finire nelle tasche dei pensionati.

Ultima riflessione, se si crea denaro in grosse quantità, la distorsione del mercato è certa, c'è una grande differenza sapere che una banca ha liquidità nel cavou oppure no.
_________________
Infettato dal morbo di Ashcroft
---------------------------------------------
Quando ci immergiamo totalmente negli affari quotidiani, noi smettiamo di fare distinzioni fondamentali, o di porci le domande veramente basilari. Rothbard
Inviato il: 11/5/2010 11:11
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#32
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
Da roncello (mi)
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@ Infettato
mi costringi a ripetermi per l'ennesima volta, ma, dato che questa è la realtà, non posso far altro.
una banca commerciale, per poter "creare denaro" col sistema delle riserve frazionate, deve rispettare un "tetto" a tale creazione.
tale tettyo è un combinato essenzialmente di due fattori:
a) il capitale di garanzia
b) il totale dei depositi

il b penso ti sia chiaro mentre il punto a è rappresentato da una disponiobilità in liquidi o asset facilmente smerciabili con valutazione AAA.
dato cheprima della crisi dei subprime, erano state confezionate le "salcicce avvelenate" consistenti in titoli di credito contenenti un po' di tutto, compresi mutui difficilmente esigibili, ma sui quali era stata applicata la tripla A.
dato che , venendo da debiti a rischio, fruttavano interessi elevati, le banche convertirono, acquistandoli, una grossa parte del loro capitale di garanzia in tali titoli. infatti rispondevano ai requisiti avendo la tripla A, ma in compenso rendevano molto più dei liquidi (che non rendono nulla).
diventando evidente che i debiti di cui tali asset erano pieni, non sarebbero stati pagati, essi persero istantaneamente il loro valore, riducendo al lumicino proprio quel capitale di garanzia ch ele banche sono tenute ad avere.
di qui la crisi del credito, in quanto le banche hanno vistoabbassarsi di colpo il loro tetto agli impieghi, quindi cercare di recuperare prestiti fatti e non concederne altri fino a raggiungere un rapporto, se non ottimale, almeno decente.
le banche centrali agirono nei due sensi verso la banche:
a) prestare denaro accettando in garanzia quei titoli svalutati
b) prestando denaro ( che la banca ha usato per rimpolpare il capitale di garanzia )
ecco perchè dico che parte del denaro creato dalle banche centrali è finito nei forzieri delle banche.

è tutto chiaro ? un riscontro è gradito.
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non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
Inviato il: 11/5/2010 20:47
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  •  temponauta
      temponauta
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#33
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 1/4/2010
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La banca commerciale crea denaro.
Presta moneta virtuale perchè generata statisticamente attraverso il frazionamento del credito (la riserva obbligatoria è solo il 2%) e riceve indietro moneta reale (versamenti) delle rate del finanziamento (conto capitale) più un interesse attivo (conto interessi).
L'interesse riscosso è sicuramente moneta creata dal nulla.
Inviato il: 11/5/2010 23:22
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#34
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/6/2009
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@ temponauta

rifletti un attimo... da dove potrebbe arrivare il denaro in circolazione, se non da un prestito ?

il denaro in mio possesso è sicuramente mio, ma se esso è mio, c'è da qualche parte qualcuno che ha un debito equivalente ma non ha il denaro.
per questo dico che TUTTO il denaro (M1) è statocreato a debito.

ovvio che quando io rendo un prestito fatto a me dalla banca, ed oltre al capitale pago ANCHE degli interessi, quegli interessi, sono stati creati in un momento precedente tramite un debito di qualcun altro, che in questo momento ha il debito ma non i soldi.

la banca che incassa gli interessi, però non li distrugge, non li mette in cassaforte, sono suoi della banca, anche se originati da un debito, e li spende, pagando le sue spese, gli stipendi ecc... e così permette al debitore senza soldi di riappropriarsene, ed appropriandiosi anche di una quantità supplementare di denaro salderà il suo debito e pagherà gli interessi.
e anche con quegliinteressi la banca continuerà a pagare le proprie spese, e quindia reimmetterli nel mercato, ma non come debito , ma come proprietà di chi presta la propria opera alla banca.

quanto vorrei che capissi, è la differenza tra denaro che si trova in proprietà e denaro imprestato. sono condizioni nettamente diverse.
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Inviato il: 12/5/2010 8:06
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  •  infosauro
      infosauro
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#35
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Orwell84 ha scritto:

Distinguere una banca centrale dall'altra non è particolarmente utile per affrontare le domande che poni. [...]


Se vuoi puoi accorpare le lettere come ha fatto davide.

X A_Mensa, grazie del contributo, spero un giorno di poterti mandare un feedback piú sostanzioso.
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William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
Inviato il: 18/5/2010 9:59
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#36
Sono certo di non sapere
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@ infosauro

ti riporto qui il "pezzo" ch eho scritto a proposito del mistero del giorno.....

Il mistero dell’inflazione che non c’è.

Da almeno due anni sentiamo parlare di forti immissioni di denaro, da parte delle banche centrali, ma,contrariamente a cosa ci si aspetta, secondo tutte le scuole economiche, di inflazione non ne appare all’orizzonte manco l’ombra, o al massimo compare qualche timido accenno, che subito si azzera il trimestre successivo.
Avete sentito qualche economista, premio nobel, o presidente di banca o di governo accennare ad un qualche tentativo di spiegazione relativamente a questo fatto ? no ? neanche io.
Ed allora rompo il tabù e azzardo una spiegazione io coi miei pochi dati ed il mio pallottoliere, ma con tanto spirito di osservazione.
Innanzitutto un chiarimento. Ciò di cui voglio parlare è della perdita di potere d’acquisto del denaro, chiamato volgarmente inflazione, anche se gli “austriaci” con tale termine intendono solo l’aumento della massa monetaria, NORMALMENTE, e anche se questa volta non succede, seguita da una perdita di valore del denaro stesso.
Ed allora do anche una definizione, o meglio una relazione causa/effetto a tale fenomeno.
Perdita di valore della moneta si ha quando vi sono più soldi destinati a comprare i beni di più ampio e comune uso e consumo, di quanto valore di tali beni sia disponibile sul mercato.
Se il prezzo degli yacht sale del 10% ben difficilmente la società nel suo complesso se ne accorgerà, e difficilmente tale aumento si propagherà ad altri beni, mentre se aumenta il prezzo del carburante dell’1%, immediatamente si avrà la sensazione di “aumento dei prezzi”, anche perché tale aumento si ripercuoterà sul trasporto di tutti i beni, quindi anche quelli di ampio e comune consumo.
I sacerdoti del rito che porta alla svalutazione del denaro, sono i dettaglianti, coloro che mettono sul mercato tali beni.
È proprio grazie alla loro sensibilità che rilevano un eventuale aumento di disponibilità, proprio per uno spostamento della richiesta verso prodotti di migliore qualità e maggior prezzo.
Quello è l’indicatore di una maggiore disponibilità che permetterà loro di aumentare gradatamente i prezzi, fino a riportare la domanda sugli stessi prodotti di prima, facendoli però pagare di più.
Il loro maggiore costo segnalerà a tutta la filiera, tale maggiore disponibilità, ed il più forte in tale filiera si aggiudicherà la fetta più consistente dell’aumento.
Aumenti possono anche partire dalla produzione o da stadi intermedi , ma se il prezzo finale sarà troppo alto rispetto alle disponibilità totali del mercato, una diminuzione delle quantità vendute segnalerà che tale aumento deve essere o compensato dalla filiera, o recuperato dalla produzione con al limite una diminuzione di quantità o di qualità.
Lo stabilire cosa e come si crea la “sensazione” di perdita di valore del denaro, è importante per capire tutto il resto.
Per procedere vi chiedo di immaginare la società, il mercato economico, suddiviso in strati.
Nel primo strato, quello più popolato, ed anche a livello inferiore, diciamo che l’unità di misura del denaro è l’euro.
In questo mercato pieno di prodotti da ½, 1, 2 euro, anche i centesimi sono importanti, e se pur ci sono acquisti straordinari di valori superiori, la normalità ruota attorno a quell’ordine di grandezza.
Questo strato è quello che comprende la maggior parte dei beni che hanno un rapporto dialettico con il valore del denaro, ovvero comprende quei beni di diffuso e comune consumo che principalmente partecipano a creare la sensazione di “inflazione” nella grande maggioranza delle persone.
È in questo strato che si formano la maggior parte dei prezzi, i quali tendono a raggiungere l’equilibrio con le disponibilità verso i beni indispensabili alla sussistenza, e che quindi hanno la priorità nelle scelte sul come destinare le risorse disponibili.
Il secondo strato è formato dai libretti postali, libretti di risparmio, quello che è il piccolo risparmio.
La sua unità di misura è il 100 euro. Difficilmente si fanno depositi o prelievi di cifre inferiori, mentre i totali accumulati possono arrivare a 100, 1000 volte tale unità.
Passaggio di denaro dallo strato inferiore a questo, e viceversa, sono frequenti, in quanto questo rappresenta il primo livello di ricchezza per una persona, il primo gradino verso il risparmio, la riserva per gli “imprevisti”.
Il terzo strato è quello del mercato dei titoli di stato e della borsa.
L’unità di misura è il 1000 euro, e difficilmente si fanno movimenti per cifre inferiori.
Anche in questo strato si fanno anche movimenti, seppur meno frequenti alche di 100, 1000 volte tale unità.
Anche qui è facile uno scambio con il livello inferiore, quando cioè viene raggiunta una certa cifra sul libretto di risparmio si punta ad investimenti migliori, che rendano un po’ di più , pur conservando una buona liquidità in caso di bisogno.
Difficilmente da questo strato, si alimenta il primo. Ovvero difficilmente si vendono BOT per compèrare il pane. Possono invece avvenire per spese grosse, come il sostituire l’automobile, ma appunto sono movimenti relativamente rari.
Il quarto strato è quello dell’immobiliare.
Qui l’ordine di grandezza sono i 100.000 euro.
Anche qui è abbastanza normale accedere a risparmi dei livelli inferiori per vendere un immobile ed acquistarne uno più grande o di maggior pregio, o al limite il movimento inverso quando i figli siano andati e le spese per un immobile grande non siano più giustificati.
Notare come al salire di livello, diventa sempre più difficile immaginare una influenza di tale livello con il primo, benché sia il primo che stabilisce il valore del denaro.
Ultimo livello è quello della finanza dove l’ordine di grandezza è il 1.000.000 di euro.
Per entrare in un hedge found da straccione, occorre metterne almeno 500.000,dedicati, di cui non se ne ha bisogno, eventualmente da perdere senza grossi problemi.
Ecco allora la chiave di lettura del fenomeno enunciato.
Se il denaro immesso dalle banche centrali, o dai governi, va ad alimentare gli strati superiori, si avrà una esplosione della finanza, o delle borse, o dell’immobiliare, ma se non si creerà una carenza nei beni di sussistenza, nulla di tale denaro migrerà verso il primo livello, mentre se aumenterà la disponibilità della gran parte della popolazione, ad esempio con aumenti degli stipendi o delle pensioni, immediatamente i prezzi di tali beni essenziali saliranno dando l’avvio alla spirale inflattiva.
Ecco spiegato come possano aumentare le borse, come possano rendersi disponibili dei capitali speculativi enormi, e non esserci inflazione.
Se poi si considera anche che i frequentatori dei diversi livelli, sono persone diverse, di diversa ricchezza complessiva, di diversa disponibilità, allora il quadro dovrebbe risultare non solo chiaro, ma limpido.
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Inviato il: 18/5/2010 20:57
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  •  Davide71
      Davide71
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#37
Dubito ormai di tutto
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Ciao A_Mensa:

concordo abbastanza sulla tua idea che essi siano riusciti a "confinare" gli effetti delle iniezioni di liquidità nei boom borsistici, ma occorre poi ricordare che, ad un certo punto, qualcuno li deve pur realizzare quei guadagni!
Comunque aggiungo qualche altro particolare:
1) gli indici ISTAT di inflazione sono delle plateali prese per i fondelli; essi sono manipolati a livelli inverosimili e secondo me sono addirittura falsificati, visto che il loro valore determina quello di un mucchio di variabili di mercato.
2) si possono comprare titoli del debito pubblico di qualche paese del Terzo Mondo, e farcelo restituire in merce...diciamo che nelle economie emergenti c'è ancora spazio per un effettivo stimolo all'economia dovuto ad iniezione di liquidità.
Un po' come se qualcuno ti cavasse il sangue e lo sostituisse con acqua. La fame che ti fa venire ti spinge a comprare del cibo!
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Inviato il: 19/5/2010 17:27
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#38
Sono certo di non sapere
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@ davide71

Citazione:
siano riusciti a "confinare" gli effetti delle iniezioni di liquidità nei boom borsistic


quello che tu chiami "confinare" in effetti è quello che si chiama bolla.

ora, le banche centrali, per combattere la deflazione, ridussero il tasso d'interesse per i soldi che loro creano e prestano alle banche commerciali praticamente a 0.

questo stimolò le banche a richiederli quei soldi.
il problema è che essi arrivano al pubblico solo se il pubblico chiede prestiti.
il publico invece, grazie alla crisi era molto più propenso a cercare di restituirli i prestiti, piuttosto che a chiederli.
l'unica parte di pubblico che li chiedevano erano e sono le aziende in difficoltà, ma proprio perchè in difficoltà le banche non glieli danno, troppo rischio.
l'unico impiego che le banche hanno trovato, per quei soldi presi dalla BC, dopo aver ricostituito il fondo di garanzia, è stato finanziare le leve.
in esse non rischiano nulla, anzi guadagnano sempre almeno le commissioni.
ma le leve servono per speculare, e il posto migliore dove farlo è risultato la borsa.

non per niente i valori sono saliti senza alcun riscontro con i fondamentali.

la cosa importante , per me, è stato rendermi conto di come il denaro, allorchè affluisce ad un certo livello, lì ci resta salvo grossi disastri, oppure lo lascia per salire di livello.

quando ci si può permettere di giocare delle risorse in borsa o sull'immobiliare, o sulla finanza, le risorse per la sopravvivenza sono già assicurate.

i guadagni ci sono nel momento in cui, a valore di asset cresciuto, tu vendi.
cosa tu guadagni, a meno che il valore dell'asset non rappresenti un aumento reale di valore, lo pagherà chi rivenderà dopo un ritorno del valore dell'asset ai suoi parametri fondamentali.
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Inviato il: 19/5/2010 21:03
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  •  Davide71
      Davide71
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#39
Dubito ormai di tutto
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Ciao A_Mensa:

devi però ricordare che molta "speculazione" (in realtà è manipolazione di mercato) è fatta dagli Hedge Funds per ottemperare agli impegni presi in termini di pensioni e cure mediche. Se la Borsa crolla i pensionati americani restano alla canna del gas e il sistema sanitario americano va a ramengo! Perciò quei soldi comunque "filtrano" fino al consumatore, ma non ad una velocità tale da provocare una "iperinflazione".
Inoltre gli USA hanno fatto pressione presso alcuni grossi possessori di dollari americani perché non li spendano, se non per comprare prodotti americani (per esempio gli sceicchi arabi e i giapponesi), riducendo così la pressione inflazionistica, ma la loro fame di consumi è talmente grande che anche questi espedienti lasciano ora il tempo che trovano.
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Inviato il: 20/5/2010 11:17
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#40
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@ davide71

a me non risulta proprio ch efondi pensione o assicurazioni saniotarie affidino i loro soldi agli edge founds.

lacaratteristica di tali fondi è un elevato rendimento, quando va bene, ma anche una perdita completa o quasi, se va male.

mi risulta che fondi pensione e fondi sanitari, invece, siano molto conservativi, normalmente mantenendo l'investimento per molto tempo, puntano molto ad investire dove ci siano buoni fondamentali, trascurando completamente gli alti e bassi giornalieri o anche mensili.

le scelte , sono sempre molto "conservative" e si potrebbero definire i migliori "cassettisti".
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Inviato il: 20/5/2010 13:33
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  •  Davide71
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#41
Dubito ormai di tutto
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Ciao A_Mensa:
se non ti risulta è solo perché lo nascondono bene...
gli Hedge Funds sono ora mai il perno della vita economica americana. Essi, anche se non lo ammetteranno mai neanche sotto tortura, agiscono spesso in collaborazione per interferire su mercati anche molto vasti, per cui capita che quella che sembra "speculazione" sia in realtà "manipolazione". Tu ovviamente vorrai delle "prove"...
Normalmente è assai difficile raccoglierle perché queste decisioni vengono prese in luoghi ascosi e ameni e suggellati con particolari strette di mano. Tuttavia, quando ogni tanto saltano fuori le "crisi", se ti metti con le orecchie tese, finisci per raccogliere un mucchio di informazioni interessanti.
Per esempio tu lo sapevi che metà di tutti i mutui americani subprime erano garantiti da un ente semipubblico anzi due? Certamente non prima del 2008! Hai mai letto nulla sulla Enron? Se riesci a recuperarlo guardati "Enron" in DVD e capisci subito cosa intendo. Insomma se il Governo si mette a fare finanza (e se vedi "Enron" capisci subito quali sistemi usa...) stai sicuro che il sistema finanziario (che peraltro occupava il 10% della popolazione attiva USA, ora non so) è ben direzionabile all'occorrenza!
Purtroppo ci sono le informazioni ufficiali e quelle "ufficiose"
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Inviato il: 21/5/2010 11:13
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#42
Sono certo di non sapere
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@ davide71

Citazione:
Per esempio tu lo sapevi che metà di tutti i mutui americani subprime erano garantiti da un ente semipubblico anzi due?


mi sono interessato a Fannie e Freddy come ho letto , nel 2006 , l'intervento di Noriel Roubini.
Roubini è parecchio che lo seguo (anni), e lo reputo uno dei migliori analisti esistenti.
anche per la Enron, questo devo ammettere che me ne interessai a posteriori, penso di aver spulciato abbastanza quanto accaduto.
comunque grazuie per le segnalazioni.
andrea
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Inviato il: 21/5/2010 22:59
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  •  infosauro
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#43
Dubito ormai di tutto
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Mentre rimugino sulle vostre parole, mi dite cosa, in soldoni, vietereste a codeste banche? Oppure se le obblighereste a fare qualcosa.
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Inviato il: 27/5/2010 15:23
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#44
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Divertitevi al nuovo gioco: diventa un Solone anche tu


Questa e' piuttosto facile: non prestare soldi per cui non si abbia copertura ovvero riserva al 100%, ovvero il crollo dell'attuale sistema bancario ovvero una legge contro i casino' truffaldini travestiti da banca.
Pene variabili dall'impiccagione alla frittura in olio Cuore.
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Inviato il: 27/5/2010 15:40
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  •  a_mensa
      a_mensa
Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#45
Sono certo di non sapere
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@ infosauro
scusa ma ho vistosolo ora il tuo post.

la differenza tra i due sistemi monetari, quella a copertura 100% e quella "fiat money" consiste sostanzialmente nella diversa velocità di crescita economica che supportano.
e ti spiego.
con il sistema a copertura 100% il ciclo dell'investimento si sviluppa così:
risparmio, concessione del credito, investimento, produzione e raccolta di utile di utile, restituzione del prestito, ritorno della disponibilità del risparmio alla spesa.
nota che in questo ciclo, per tutta la durata della fase del risparmio, la massa monetaria circolante diminuisce, proprio perchè una parte viene gradatamente "archiviata".

nel sistema "fiat money", invece,il risparmio viene saltato, perchè il denaro per il prestito viene creato dal nulla, per darlo, e viene distrutto alla restituzione.

mentre nel primo sistema il costo di un prestito è superiore, in quanto bisogna remunerare sia la banca che offre il servizio, che il risparmiatore che si priva volontariamente di risorse che potrebbe spendere, nel secondo "sistema" la remunerazione del risparmiatore è minima, perchè tramite laleva finanziaria, il suo risparmi permette n volte prestiti. (vedi riserve frazionate).

il secondo inoltre NBON diminuisce la massa monetaria circolante,ma tuttal più la aumenta, almeno per il periodo in cuiil prestito è "in essere".

mentre il grosso inconveniente del sistema "fiat money" è che i debitori possono approfittare di una capacità molto più grande di concedere prestiti, e questa facoltà finisce col finanziare il più grande debitore, ovvero lo stato.

cosa che non accadrebbe se il credito fosse limitato dal risparmio.

esauriente ?

ps. per pikebishop.
come dicevo sopra dato che il maggior inconveniente è proprio quello di poter finanziare un debito molto grande (soprattutto dello stato), un altro modo sarebbe proprio quello di limitare l'ammontare di talew indebitamento.
pretesa utopica perchè vorrebbe dire governanti saggi, responsabili, e soprattutto lungimiranti. Utopia, vero ?
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Inviato il: 30/5/2010 23:02
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#46
Sono certo di non sapere
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Citazione:
pretesa utopica perchè vorrebbe dire governanti saggi, responsabili, e soprattutto lungimiranti. Utopia, vero ?

Piu' che altro illogica o priva di senso o, al limite ossimorica.

Come dire grassatori onesti, parassiti altruisti o mafiosi brava gente.
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Inviato il: 30/5/2010 23:28
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  •  a_mensa
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#47
Sono certo di non sapere
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@ PikeBishop

Citazione:
Piu' che altro illogica o priva di senso o, al limite ossimorica. Come dire grassatori onesti, parassiti altruisti o mafiosi brava gente.


vedo che hai capito il concetto !

come vedi è una sottile distinzione.
non è il "sistema" criminogeno, ma lo diventa se si assume come unica , incontrovertibile realtà questa definizione dei governanti.
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Inviato il: 31/5/2010 4:24
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#48
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Citazione:
non è il "sistema" criminogeno, ma lo diventa se si assume come unica , incontrovertibile realtà questa definizione dei governanti.


No, aspetta.

Mettiamo che per legge sia legale violentare bambine cinesi dai 12 ai 14 anni da parte di adulti di piu' di 28 il giovedi' sera dalle 17 alle 20 nei mesi pari pagando una tassa di 5000 euro in anticipo con l'obbligo di indossare un preservativo. Pubblicita' dirette ai cinesi vengono trasmesse per spiegare come tutto cio' sia a loro favore, come sia bello avere la figlia sfondata da tutte le parti e via dicendo.

Se tu approfitti di un regolamento del genere che ti assicura di essere un violentatore pedofilo in maniera totalmente legale (e che i pedofili hanno spinto per fare approvare alla camera ed al senato con continue pressioni e mazzette) cosa sei?

E lo sei di meno perche' un Governo di bastardi lo rende legale?

Come chiameresti un sistema in cui questo e' possibile?

Diresti che e' colpa del Governo ed esclusivamente del Governo?
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Inviato il: 31/5/2010 10:40
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  •  Calvero
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#49
Sono certo di non sapere
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Citazione:


E lo sei di meno perche' un Governo di bastardi lo rende legale?


Infatti, quel che bisognerebbe approfondire è il discorso << etico >> (gli appioppo questo termine perché mi pare il più consono); discorso che manca all'appello in queste discussioni e diatribe. E non credo assolutamente che sia una questione filosofica affrontarlo, anzi.....

forse il nocciolo è proprio lì
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Inviato il: 31/5/2010 14:44
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#50
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PikeBishop ha scritto:
Questa e' piuttosto facile: non prestare soldi per cui non si abbia copertura ovvero riserva al 100%, ovvero il crollo dell'attuale sistema bancario ovvero una legge contro i casino' truffaldini travestiti da banca.

Tutto qui? Mi sembra un po' pochino
Cosa intendi, comunque, per copertura?
Citazione:

Pene variabili dall'impiccagione alla frittura in olio Cuore.

Perché proprio l'olio cuore? Poi non é che le azioni di quell'olio vanno alle stelle?
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#51
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Citazione:
Tutto qui?

Di piu' fragoroso mi immagino solo un meteorite tipo quello che ha formato il Golfo del Messico...

Citazione:
Perché proprio l'olio cuore?

Perche' l'olio di semi industriale non e' adatto all'alimentazione umana, e proprio non mi vengono in mente altri impieghi.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#52
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@ PikeBishop il 31/5/2010 10:40:25

Citazione:
Diresti che e' colpa del Governo ed esclusivamente del Governo?


no direi che è di quella legge!
ma non del fatto che possano esistere leggi !

un coltello non è ne buono ne cattivo.
buono se lo usi a tagliare il salame, cattivo se lo usi per tagliare lagola a qualcuno , no ?

il fare leggi non è di per se sballato, lo diventa se fai una legge sballata !
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#53
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@ Calvero

Citazione:
Infatti, quel che bisognerebbe approfondire è il discorso << etico >> (gli appioppo questo termine perché mi pare il più consono); discorso che manca all'appello in queste discussioni e diatribe. E non credo assolutamente che sia una questione filosofica affrontarlo, anzi.....


quanto scrivi mi trova d'accordo, ma la confusione, qui è ad un altro livello, secondo me.

uno strumento è una cosa, l'uso che se ne fà, un'altra.

e alla seconda si potrebbe anche aggiungere il "chi" lo fa.

prima occorre fare questa distinzione, poi, su ciascun punto si può fare delle considerazioni di tipo morale, etico, ecc...
nel caso sopra , si può discutere se sia buono, giusto, avere delle leggi, tenendo anche conto delle eventuali distorsioni che in qualche situazione si potrebbero creare.
faccio un esempio.
avere forze di polizia dovrebbe servire a proteggere i deboli, quindi cosa buona.
avre un'unica forza di polizia potrebbe essere una cosa buona, utile a far risparmiare, a non avere doppioni, ecc...
ma cosa accadrebbe se qualcuno si appropriasse del comando di quell'unica forza abilitata all'uso della violenza ?
ecco allora il dilemma diventa aboliamo tutte le forze di polizia, o creiamo un sistema per cui sia difficilissimo che un'unica entità si appropri indebitamente del suo comando ?
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Inviato il: 1/6/2010 11:08
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#54
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un coltello non è ne buono ne cattivo. buono se lo usi a tagliare il salame, cattivo se lo usi per tagliare lagola a qualcuno , no ?

Certo, però se io e te siamo in una stanza chiusa e tu mi dici che sei l'unico ad aver diritto di usare il coltello io un po' mi preoccupo...
Inviato il: 1/6/2010 11:45
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#55
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@ Paxtibi

Citazione:
Certo, però se io e te siamo in una stanza chiusa e tu mi dici che sei l'unico ad aver diritto di usare il coltello io un po' mi preoccupo...


certo , ma come ho scritto sopra, allora è un prblema di CHI ha il coltello, e non di coltello.
vero che se egli ha idee omicide, il coltello gli facilita il compito, ma potrebbe uccidermi anchecon un bastone, unapentola, le sole mani nude.
facilita non vuol dire che è "indispenzabile per", ma anche lo fosse resterebbe sempre un mezzo, e la responzsabilità di chi lo usa.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#56
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Citazione:
allora è un prblema di CHI ha il coltello

No, non hai capito. E' un problema di monopolio.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#57
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No, non hai capito. E' un problema di monopolio.

Infatti. Se nella stanza chiusa a_mensa ha un coltello, lo voglio avere anch'io. Poi si comincia a ragionare.

facilita non vuol dire che è "indispenzabile per", ma anche lo fosse resterebbe sempre un mezzo, e la responzsabilità di chi lo usa.

Dopo che mi hai tagliato la gola, sai cosa me ne frega delle responsabilità.
Inviato il: 1/6/2010 15:55
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#58
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@ Paxtibi e PikeBishop

Citazione:
No, non hai capito. E' un problema di monopolio.


fatemi capire.... quando andate dal macellaio, o dal salumiere, vi portate un coltellaccio (tanto perchè non abbia il monopolio lui) oppure, anche d'inverno , non chiudete la porta e vi fermate a debita distanza dal banco ?

ho capito cosa volete dire, che UN modo di proteggervi contro l'uso distorto di alcuni mezzi da parte di qualcuno è quello di poter disporre di una adeguata difesa/offesa. va bene.

ma questo solo se avete già deciso a priori, che chi possiede il mezzo di possibile offesa non vi da fiducia.

ma in tutto ciò, cosa c'entra il coltello ? se temete anche solo lontanamente la persona e le sue intenzioni, torno a sostenere che è della persona che eventualmente dovete temere, non del coltello, o al massimo del coltello in mano a quella persona.
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
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fatemi capire.... quando andate dal macellaio, o dal salumiere, vi portate un coltellaccio (tanto perchè non abbia il monopolio lui) oppure, anche d'inverno , non chiudete la porta e vi fermate a debita distanza dal banco ?

Il macellaio mica mi dice che il coltello lo può avere solo lui. In tal caso, cambierei macellaio.

ho capito cosa volete dire

A me sa invece di no.

ma questo solo se avete già deciso a priori, che chi possiede il mezzo di possibile offesa non vi da fiducia.

Quale a priori? Io decido a fortiori: se tu mi dici che il coltello lo devi avere solo tu, ho già sufficienti elementi per giudicarti come minimo uno squilibrato.

ma in tutto ciò, cosa c'entra il coltello ?

Duro eh? C'entra se lo vuoi avere solo tu!

se temete anche solo lontanamente la persona e le sue intenzioni, torno a sostenere che è della persona che eventualmente dovete temere, non del coltello, o al massimo del coltello in mano a quella persona.

Dai che ci arrivi...
Inviato il: 1/6/2010 17:45
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  •  Calvero
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Re: La scuola austriaca e le banche centrali
#60
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...scusa a_mensa, su questo non possiamo raccontarci le favole. Se non abbiamo capito che lo Stato è inglobato letteralmente da altri poteri e che gli espedienti che mirano a soggiogare la collettività sono frutto di una volontà assolutamente anti-libertaria e anti-democratica, apposto siamo.

Il Sistema non è corrotto, al contrario di quel che si crede: il Sistema funziona alla perfezione. L'illusione che sia corrotto è insita per poter far credere che qualcuno o qualcosa (sia un ideologia, un partito, un Guru, Un leadr, un Movimento) lo possa cambiare.

Ognuno qui ha le sue esperienze. Ma non perdiamo la visione di insieme. Ho fatto 11 anni al servizio dello Stato, con compiti di Polizia ... e il sospetto che le cose "non" funzionino è incominciato a crollare davanti ai miei occhi dopo il primo anno di servizio. Le cose sono gestite perché NON funzionino. Gli ingranaggi sono perfettamente oliati. Magistratura, Polizia, Sanità, Politica ... nessuna misura che pregiudichi questo equilibrio potrà essere fermata.

Questo benedetto coltello ha un manico che riconosce il DNA di chi lo impugna, e funziona soltanto se i fendenti vanno in quella direzione, altrimenti non taglia. A questo siamo arrivati. A questo è stato condotto ineluttabilmente il percorso della legalità idealizzata verso l'illegalità praticata, che viene mascherata ancora da quell'ideale che fa andare la gente a votare. Questo è il monopolio.
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