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  Tarantino, cinema & metavita

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  •  Calvero
      Calvero
Tarantino, cinema & metavita
#1
Sono certo di non sapere
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..I'VE SEEN THINGS.. a Pike la continuazione in inglese

..come non avrebbero potuto colpire l'immaginario dei nostri cuori queste parole? - con Philip K. Dick, attraverso le immagini che raccontavano uno "suo" "mondo", in qualche modo [in noi] ancora fa presa questa mirabile sequenza! ........ questo dipinto espressionista antesignano Cyber-Punk

...............

........




...mai come in questa sequenza una colomba bianca era veramente così bianca, mi capite?

Ridley Scott, quella volta, sudò sette camice per riuscire a trasporre la visione Dickiana in una metamorfosi Scottiana. Chi aveva rubato a chi? ..quel che si sà è che Dick quando assistette ad una sequenza di Blade Runner rimase colpito nell'aver visto il "suo" mondo come lo immaginava; le atmosfere come le aveva "sognate". Così il suo << Ma gli androidi sognano pecore elettriche? >> (questo il titolo originale del libro da cui Scott ha tratto il film) si materializzò ai suoi occhi (in breve sequenze) poco prima di morire.

..qualcuno ha visto cose che noi neppure potremmo immaginare, così, per parafrasare la celebre frase nell'epilogo del film: persi nella realtà [noi], amiamo perderci nella magia dell'inafferrabile. Tiimbrati i nostri cartellini quotidiani, un esigenza ancestrale ci guida, chi più chi meno, al sognare in quel che qualcuno definisce << sospensione della credulità >>.

Così, nel buio di quella sala cinematografica - 1976 - mi persi bambino, silenzioso in questa "sospensione" (era il King Kong di Guillerman). Non un lamento, non una richiesta: riverente silenzio da quel bambino su quella poltrona... e dove/come rimasi sospeso, ancora non lo sò. I miei si stupirono della mia immobilità. Della mia "maturità"...

Nell'universo Junghiano (nonché inseminato attraverso percorsi psicologici dai notevoli studi Nicciani) gli archetipi ci ammantano con flebili e delicati equilibri di consapevolezza. L'arte, nella sua inutilità (inutilità intesa alla Wilde, cioè come espressione di una incomprensione verso sé stessi; verso l'espletamento di una dionisica voglia di esprimersi; verso la comprova di uno scopo razionale inesistente se non in nome della sopravvivenza della specie; verso la consapevolezza dell'inutilità del credere di sapere), ci mostra l'utilità di rifletterci in essa. Poiché il vero artista ripudia il pubblico. Non lo riconosce. Purtroppo, in questo senso - alla Pike - il Cinema è morto, ha fatto il suo tempo....
.........
....
..

Ma mentire, in questo caso sarebbe veramente fuori luogo. L'emozione non ha voce, canta Celentano, non scordiamoci quindi il valore cinematografico di quelli che urlano vendetta. La voce di Tarantino se non è lusinghiera o ci fa storcere il naso, quantomeno porta il nostro cuore a ricordarci qual'è il rumore di una puntina che solca il vinile...




... sempre più passivi davanti agli spettacoli, nulla di nuovo ci viene più raccontato: ma meglio argomentato, al limite.

Nel ripercorrere le strutture di un Cinema che fu, Tarantino non copia né plagia nulla di quella magia che fù, ma si prende l'onere (nonché la consapevolezza) di quel che ancestralmente siamo, quando la maggior parte degli artisti - da tempo - hanno smesso di raccontarcelo; di proporcelo, di viverlo - in primis essi stessi [si veda Peckimpah e Leone o Bergman]..

In Death Proof vi è una sequenza, stratosferica a dir poco, in cui una protagonista prende il telefonino e, messaggiandosi via sms con un ragazzo, palesa l'anacronismo di quel giradischi di un Juke-Box perduto nella nostra memoria. Di un tempo che vuole ritornare. Rincoglioniti [noi] da ogni formato compresso della digitalizzazione moderna, da ogni forma di I/Pod et similia -, non siamo neanche più persi (magari) ma spostati dal nostro centro di gravità genuino, che la tecnologia di una "volta" permetteva focalizzare. Una sequenza, quella con il telefonino, tanto romantica quanto incompresa.

Così come anche l'inseguimento tra le autovetture di una volta verso l'epilogo (quelle vere macchine, quelle che RUGGIVANO cristo santo!) che si "intromettono" in una strada tra autovetture di oggi che a confronto paiono rasoi elettrici (per dirla alla Sin City) ...a segnalarci l'ennesima idiosincrasia di questo spartiacque artistico che rivela il nostro appiattimento.

Quant'è bella l'ignezione elettronica; più sicura; più affidabile. Bene andate a fanculo e ridatemi il mio carburatore che ingoia aria e benzina come si conviene a un motore che vuole ruggire, come si conviene a un cinema che vuole grattare le unghie sullo schermo.



<< avanti figlio di puttana, metti mano alla tua arma e fammi vedere... >>

Eh.. caro Don Siegel, il tuo Dirty Harry (Callaghan per gli italioti, che poi è Callahan ) non era sporco come qualcuno crede. Sporco è il cinema che vuole essere pulito. Probabilmente, in un certo senso, dopo Matrix il nulla. Se non fosse per il cinema potente e anti-accondiscendente di Paul Thomas Anderson, un rigurgito di vera forza artistica è raro respirarlo.

L'introspezione nei personaggi di Tarantino ripercorrono un lascito che prende forza proprio attraverso il "richiamo della foresta" dell'arte. In Death Proof, ad esempio, il metacinema gioca con sé stesso fino al limite parossistico in cui la violenza è la sublimazione delle nostre esigenze di ritrovarci. Per quel che siamo. Per quel che una volta, quando gli artisti erano vivi, si agitava in noi - e il Feedback col mondo esterno era più consapevole DEI suoi limiti.

In una società come la nostra (chiamiamola società per essere gentili) le lusinghe e i comfort hanno lasciato che il progresso venisse mascherato, e con esso - l'Arte stessa.



Prima di cercare una liberazione attraverso l'arte impariamo a riconoscere quali prigioni stanno costruendo attorno ai nostri cuori. Cerchiamo i distruttori prima dei liberatori ...la libertà è sempre e soltanto una conseguenza. Impariamo a distruggere. Noi siamo i distruttori, cioè creatori.

Così tra le nebbie e i fumi di un industriosa città; con tutti i suoi cartellini quotidiani... forse riusciremo, insieme agli occhi di Rutger Hauer, lasciare libera la nostra colomba bianca. E, seduti in quella stanza buia << sospesi nella nostra credulità >>, a connetterci con i mondi ancestrali di un Cinema che si chiama a sé stesso.


..è tempo di morire.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 22/5/2010 17:18
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#2
Mi sento vacillare
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...è tempo di dormire.
Inviato il: 22/5/2010 17:59
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#3
Mi sento vacillare
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Calvero è l'imagine perfetta del critico cinematografico:

non capisce una mazza di cinema, spreca fiumi di inchiostro (virtuale) farciti di citazioni elitarie e termini forbiti non per parlare del tema che gli sta a cuore, solo per dimostrare quanto sa. Narcisista alla nausea.

Nomina Bergman Leone e compagnia perchè è d'obbligo tra tutti i critici, altrimenti non potrebbe essere credibile quando tenta di elevare Tarantino che gli piace tanto.

I suoi scritti alla fine sono soltanto autocelebrazioni della sua persona mascherate (nemmeno troppo bene) da celebrazioni anticonformiste e per questo intellettuali dei nuovi barbari (che si possono fare perchè ci si appoggia sui vecchi maestri)

Non mi stupirei, Calvero, se tu riuscissi a diventare un critico cinematografico di successo e ben pagato.

In fondo è uno di quei mestieri in cui vince chi è più bravo a darla a bere allla gente.

Mi piacerebbe vederti con una cinepresa in mano, ma si sa, i critici sanno tutto di cinema ma se gli dai in mano il mezzo, un regista di matrimoni appare improvvisamente come il Martin Scorsese per eccellenza.
Inviato il: 22/5/2010 21:06
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Tarantino, cinema & metavita
#4
Sono certo di non sapere
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Citazione:

VIPER ha scritto:
Calvero è l'imagine perfetta del critico cinematografico:

non capisce una mazza di cinema, spreca fiumi di inchiostro (virtuale) farciti di citazioni elitarie e termini forbiti non per parlare del tema che gli sta a cuore, solo per dimostrare quanto sa. Narcisista alla nausea.

Nomina Bergman Leone e compagnia perchè è d'obbligo tra tutti i critici, altrimenti non potrebbe essere credibile quando tenta di elevare Tarantino che gli piace tanto.

I suoi scritti alla fine sono soltanto autocelebrazioni della sua persona mascherate (nemmeno troppo bene) da celebrazioni anticonformiste e per questo intellettuali dei nuovi barbari (che si possono fare perchè ci si appoggia sui vecchi maestri)

Non mi stupirei, Calvero, se tu riuscissi a diventare un critico cinematografico di successo e ben pagato.

In fondo è uno di quei mestieri in cui vince chi è più bravo a darla a bere allla gente.

Mi piacerebbe vederti con una cinepresa in mano, ma si sa, i critici sanno tutto di cinema ma se gli dai in mano il mezzo, un regista di matrimoni appare improvvisamente come il Martin Scorsese per eccellenza.


.. mi spiace tu avanzi questa critica con tanta veemenza. Il fatto che secondo te << non capisco una mazza di cinema >> mi pare sintomo di fastidio a pelle che hai nei miei confronti.

Se nomino Bergman, Leone & Compagnia, è perché li apprezzo col cuore e non certo per stereotipate questioni critiche di cui mi pare ne sappia più tu, che no io. Tanto è vero che ho cercato una relazione che sento appartenermi e l'ho sgusciata fuori così come di fatto mi emoziona. Visto che riesci anche a fare processi alle intenzioni sulle "autocelebrazioni", magari argomenta cinematograficamente perché non capirei un cazzo di cinema.

L'esempio personale che ho portato di me bambino all'epoca di King Kong l'ho fatto per il semplice motivo, per cui, come sempre sostengo, che secondo me nei forum se si vuole confrontarsi realmente, bisogna scendere nel personale e nell'intimo. Ovvio poi che quelli che vogliono vederci malizia, hanno il bisogno di indicare del narcisismo in questo - mentre invece si parla semplicemente di esperienze umane ed emotive a cui si è fortemente legati...

Tutti i nomi che ho citato, li ho citati con cognizione di causa e non da Google: ovviamente bontà tua credermi egregio signor Viper. Potrei parlarti tranquillamente a voce delle relazioni psicologiche che ho citato.. e ho pensato, o credevo, che se qualcuno ne fosse incuriosito, prima di attaccare in maniera idiota, potesse richiedere domande di approfondimento. Mi sembra che prima di dare del saccente presuntuoso a qualcuno, bisognerebbe confrontarsi un pochino.

Personalmente non farei mai il critico cinematografico, ma la tua arroganza è talmente gratuita quanto fuori misura, quindi a questo punto potresti inventarti altro su di me..

...per me, vista la tua partenza in quarta, sei semplicemente un emerito testa di cazzo. E questo al di là del fatto che non condividi quanto ho espresso.
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Inviato il: 22/5/2010 21:50
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#5
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grande calvero
avevi promesso un topic su tarantino e l' hai aperto
nel particolare, ti risponderò dopo aver letto attentamente ciò che hai scritto

@viper

se ami il cinema, leone, bergman, kurosawa etc. li nomini perché li hai nel sangue, è come parlare di calcio e ricordare maradona
ti rispondo solo su questo perché non ho letto attentamente nessun intervento
chi sia calvero non è l' argomento principale
mi piacerebbe sapere la tua opinione su tarantino
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non puoi vincere
non puoi pareggiare
non puoi nemmeno ritirarti
Inviato il: 23/5/2010 1:19
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  •  gronda85
      gronda85
Re: Tarantino, cinema & metavita
#6
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Calvero ha scritto:


...per me, vista la tua partenza in quarta, sei semplicemente un emerito testa di cazzo


potresti essere più chiaro?
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Inviato il: 23/5/2010 1:21
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Tarantino, cinema & metavita
#7
Sono certo di non sapere
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Ciao Gronda, mi avevi chiesto di approfondire la questione "Tarantino" quando ne parlammo nell'altro Topic. Ed è un onore, per me, esaudire queste "richieste". Ci tengo.

Scusami per il ritardo (cos'era? più di un mese fa? ..vergogna ) ma aspettavo il momento più adatto al mio animo, appunto perché quando venne fuori quella discussione io mi riferivo proprio a questioni che sono dentro e "oltre" il cinema. Quindi ho creato questa sorta di parallelo concettuale tra vari film e autori diversi, per delineare un parametro di confronto col cinema che è stato; e un parallelo con l'immagine di un bambino e come può aver vissuto la magia della sala buia, per riallacciarmi alla psicologia della "sospensione della credulità" ....

... spero di non aver disilluso la tua richiesta, e questo - ancor di più - richiede da parte tua una critica severa con la S maiuscola.

.. per l'altra questione, tempo al tempo.
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Inviato il: 23/5/2010 3:58
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#8
Sono certo di non sapere
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Citazione:
..I'VE SEEN THINGS.. a Pike la continuazione in inglese

Ma non ci penso neanche. Quel film entra di diritto nella lista tipica degli anni '80. Come disse Paolo Rossi (il comico, per distinguerlo dagli altri 20.000 omonimi) "dopo gli anni di piombo sono arrivati gli anni di merda".
E di merda furono veramente, alla grande, specie per i sopravvissuti della generazione dei ventenni degli anni '70, chi era in galera e chi no - e chi non era in galera non era sicuro di essere stato fortunato, specie nel convivere con la generazione di ventenni piu' idioti della storia del mondo, quelli degli anni '80, per l'appunto. Una decade in cui farlocchi e tamarri facevano trend perche' erano diventati i consumatori e spettatori privilegiati da svezzare (i ventenni appunto) e quelli un po' piu' anziani che avrebbero dato la scalata alla societa' nei disastrati anni '90, come il nostro Tarantino, appunto, dimostravano tutta la loro capacita' di vendersi al migliore offerente dopo essere passati indenni e nascosti per gli anni '70. Ed in un mondo dove il Satori veniva identificato con le Timberland ed il nirvana con il giubbotto Monclair, quel cazzo di film con squinze replicanti con le spalline alte, Blade Runner, ci entra di diritto come simbolo dell'esprit d'etat degli anni di cacca di Reagan, della Tatcher e di Demichelis. L'ho visto di nuovo il mese scorso e sia io che mia moglie l'abbiamo abbandonato per vedere qualcosa di piu' eccitante come la vernice che asciuga.

E non certo su un 3D su quella puttana demente di Tarantino, che sta alla storia del cinema come "Il Lando" sta alla storia del Fumetto d'Autore e che ha l'unico pregio di avere alzato il livello di tutti gli altri, compresi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Lui non cerca neanche l'effetto fascinazione del Pubblico Bambino: va direttamente al cuore del problema facendo film che la generazione di American Pie puo' andare a vedere senza vergogna perche' la vergogna non sa piu' cosa sia anche se sono delle merde totali da ogni punto di vista.

E poi, cos'e' quella frasaccia che fai dire all'Ispettore Callahan??????

Porca Puttana, lui non direbbe mai niente di cosi' Tarantinesco! La frase e': "Come on, punk, make my day!" (che potrebbe essere tradotto con difficolta in, grossomodo: " Su, schifezza, raddrizzami la giornata", ma non suona affatto bene lo stesso). Ho sempre immaginato che il vecchio Clint lo dica ad un Tarantino che tenta la sua fortuna e cerca di estrarre il suo obiettivo a tracolla venendo colpito a morte da Eastwood con una Cinepresa da 70 millimetri fatta cadere da 16 metri d'altezza cosi' che Quintino muoia come ha diretto, in un mare di succo di pomodoro rancido.

Visto cosa capita, ad evocarmi?
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Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 23/5/2010 5:17
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#9
Mi sento vacillare
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A quanto pare, Calvero, il mio "partire in quarta" è andato oltre ogni aspettativa nel provocare la tua reazione che ha ridimensionato non di poco l'immagine intimista, elitaria, pacata e riflessiva del post precedente, producendo qualcosa che forse è più simile alla tua vera natura, esibita nella bellissima:

Citazione:
per me, vista la tua partenza in quarta, sei semplicemente un emerito testa di cazzo


Tanta ricerca di stile nell'esprimersi, ma quanto poco ne hai avuto nel rispondere ad un arrogante come me. Quale scusa accamperai? Che a quelli "terra-terra" si risponde allo stesso modo?

C'è modo e modo di esprimersi; tu risulti artefatto e autocelebrativo quando componi questi post sul tuo grande amore, il cinema, mentre sei molto più vero quando discuti con gli altri di 11 settembre ad esempio.

Ti ha dato fastidio la mia uscita e me lo hai comunicato, ecco, è esattamente quello che è successo a me; mi ha dato fastidio il tuo post e te lo ho comunicato. Trasuda arroganza, voglia di ricercare la frase a effetto, voglia di colpire, voglia di usare la propria esperienza per provocare empatia. Ma risulta poco sincero, molto artefatto, costruito per provocare un'emozione, per suscitare ammirazione.

Quando leggerò qualcosa che ti esce davvero dal cuore, come la frase che mi hai rivolto, e che non ti preoccuperai di annacquare con la ricerca di una forma che abbellisca il contenuto, te lo comunicherò.

Per quanto riguarda Tarantino, Pikebishop mi ha preceduto e non saprei trovare parole più efficaci di quelle che ha usato lui senza scendere nell'analisi dei suoi film. Quindi lo cito e lo quoto volentieri:

Citazione:
E non certo su un 3D su quella puttana demente di Tarantino, che sta alla storia del cinema come "Il Lando" sta alla storia del Fumetto d'Autore e che ha l'unico pregio di avere alzato il livello di tutti gli altri, compresi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Lui non cerca neanche l'effetto fascinazione del Pubblico Bambino: va direttamente al cuore del problema facendo film che la generazione di American Pie puo' andare a vedere senza vergogna perche' la vergogna non sa piu' cosa sia anche se sono delle merde totali da ogni punto di vista.


@ Gronda85
Citazione:
se ami il cinema, leone, bergman, kurosawa etc. li nomini perché li hai nel sangue, è come parlare di calcio e ricordare maradona


C'è modo e modo di nominare e citare... Si fa per sincera ammirazione... O per clichè. Quando si ama il cinema e ci si vuole esprimere su di esso, certi nomi ti mettono al riparo da possibili critiche e sembrano ricoprirti di una certa autorità. Come quando il tifoso di calcio, gonfiando il petto dice all'amico che tifa per un'altra squadra: "Vi stiamo facendo il culo" come se fosse lui personalmente a giocare e vincere, trascurando il fatto che è proprio quel Maradona a "fare il culo" alla squadra avversaria e che, senza di lui, la squadra intera magari non farebbe più nulla. Se cito Pelè, chi osa dirmi che era una merda? Anche se magari non lo ho mai visto giocare e non me ne è fregato mai niente di calcio, posso fare la mia figura. Che forza dirai tu... E' proprio ciò che intendo, ti rispondo io
Inviato il: 23/5/2010 6:52
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#10
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Calvero
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Quant'è bella l'ignezione elettronica; più sicura; più affidabile. Bene andate a fanculo e ridatemi il mio carburatore che ingoia aria e benzina

Bene andate a fanculo e ridatemi il mio itagliano.
Inviato il: 23/5/2010 7:05
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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Scusa Calvero se prendo questa tua frase per quello che è, slegandola dal contesto cinematografico:

Cit.

Quant'è bella l'ignezione elettronica; più sicura; più affidabile. Bene andate a fanculo e ridatemi il mio carburatore che ingoia aria e benzina

Io direi invece: Andate a fanculo e datemi una macchina che vada a energia solare e che per funzionare non debba uccidere il nostro povero pianeta (e noi insieme a lui)!

Per quanto riguarda la critica al cinema, mi sembra solamente una banale esaltazione di tutto ciò che è retrò e anche un po trash, il tutto dilungato in righe e righe di parole che poi in sostanza esprimono poco.
Non me ne volere Calvero ma se non l'avessi detto non sarei stato sincero, certo però che potrei non aver afferrato la tua analisi, perciò attendo un chiarimento.
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Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia (William Shakespeare, da Amleto)
Inviato il: 23/5/2010 8:34
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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Citazione:
”Io direi invece: Andate a fanculo e datemi una macchina che vada a energia solare e che per funzionare non debba uccidere il nostro povero pianeta (e noi insieme a lui)!”

Floh

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Inviato il: 23/5/2010 9:23
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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Tanta ricerca di stile nell'esprimersi, ma quanto poco ne hai avuto nel rispondere ad un arrogante come me. Quale scusa accamperai? Che a quelli "terra-terra" si risponde allo stesso modo?


di quali scuse dovrei parlare?? hai già dato per scontato che il mio intervento è da scusarsi?
.. cazzi tuoi, non sono problemi miei. Semplicemente hai scordato che io ho scritto una mia opinione e una mia critica e quindi non sto ribattendo a nessuno, come tutti fanno quando non ribattono a nessuno.

Quando un testa di cazzo si comporta da testa di cazzo gli dico la mia, né più né meno.. è ancora da dimostrare che quello che dici tu o dico io, sia verità o non lo sia. Semplicemente tu sei un arrogante di merda, e quindi te lo dico... non ho capito cosa centra con il linguaggio di una critica.. e con questa fantomatica "coerenza" a cui io dovrei fare appello

Se tu hai la capacità di leggere nel cuore, che Dio ti abbia in gloria, io non ce l'ho e non me l'arrogo con nessuno, testa di cazzo Se la mia critica è di uno che non capisce una mazza di cinema lo devi ancora dimostrare, testa di cazzo

Citazione:

C'è modo e modo di nominare e citare... Si fa per sincera ammirazione... O per clichè. Quando si ama il cinema e ci si vuole esprimere su di esso, certi nomi ti mettono al riparo da possibili critiche e sembrano ricoprirti di una certa autorità. Come quando il tifoso di calcio, gonfiando il petto dice all'amico che tifa per un'altra squadra: "Vi stiamo facendo il culo" come se fosse lui personalmente a giocare e vincere, trascurando il fatto che è proprio quel Maradona a "fare il culo" alla squadra avversaria e che, senza di lui, la squadra intera magari non farebbe più nulla. Se cito Pelè, chi osa dirmi che era una merda? Anche se magari non lo ho mai visto giocare e non me ne è fregato mai niente di calcio, posso fare la mia figura. Che forza dirai tu... E' proprio ciò che intendo, ti rispondo io


ok, quando hai finito di accodarti e di fare sofismi, magari cominci a parlare di cinema testa di cazzo
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#14
Sono certo di non sapere
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Ma non ci penso neanche. Quel film entra di diritto nella lista tipica degli anni '80. Come disse Paolo Rossi (il comico, per distinguerlo dagli altri 20.000 omonimi) "dopo gli anni di piombo sono arrivati gli anni di merda".
E di merda furono veramente, alla grande, specie per i sopravvissuti della generazione dei ventenni degli anni '70, chi era in galera e chi no - e chi non era in galera non era sicuro di essere stato fortunato, specie nel convivere con la generazione di ventenni piu' idioti della storia del mondo, quelli degli anni '80, per l'appunto. Una decade in cui farlocchi e tamarri facevano trend perche' erano diventati i consumatori e spettatori privilegiati da svezzare (i ventenni appunto) e quelli un po' piu' anziani che avrebbero dato la scalata alla societa' nei disastrati anni '90, come il nostro Tarantino, appunto, dimostravano tutta la loro capacita' di vendersi al migliore offerente dopo essere passati indenni e nascosti per gli anni '70. Ed in un mondo dove il Satori veniva identificato con le Timberland ed il nirvana con il giubbotto Monclair, quel cazzo di film con squinze replicanti con le spalline alte, Blade Runner, ci entra di diritto come simbolo dell'esprit d'etat degli anni di cacca di Reagan, della Tatcher e di Demichelis. L'ho visto di nuovo il mese scorso e sia io che mia moglie l'abbiamo abbandonato per vedere qualcosa di piu' eccitante come la vernice che asciuga.


Caro Pike io sapevo perfettamente che tu detestavi Tarantino, quindi, la continuazione in inglese era una cortesia esplicitamente tecnica. Non vuoi farmela? nessun problema. Io volevo trovarla ma non l'ho trovata. Grazie per la collaborazione la prossima volta farò a meno di chiedertelo

Citazione:

E non certo su un 3D su quella puttana demente di Tarantino, che sta alla storia del cinema come "Il Lando" sta alla storia del Fumetto d'Autore e che ha l'unico pregio di avere alzato il livello di tutti gli altri, compresi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Lui non cerca neanche l'effetto fascinazione del Pubblico Bambino: va direttamente al cuore del problema facendo film che la generazione di American Pie puo' andare a vedere senza vergogna perche' la vergogna non sa piu' cosa sia anche se sono delle merde totali da ogni punto di vista.


Per tutto il resto, dei moventi e di una certa analisi sociale, in linea di massima posso tranquillamente riscontrare la veridica linea in cui quegli anni 80 hanno sfruttato i turbini emozionali di un momento, piuttosto di un altro. La tua visione, in senso stilistico, lascia il tempo che trova.. ovviamente sono opinioni, ma questa tua analisi oggettivamente non mette neanche un sassolino sulle capacità stilistiche di Regia e sceneggiatura. Senza contare che l'epilogo di Blade Runner l'ho messo proprio a sublimazione di un ragionamento a indicare come certi fattori facciano presa sull'immaginario collettivo. Quindi, senza tanti giri lunghi da picconatore, ho anche sostenuto per vari aspetti quel che dici tu.

Citazione:

E poi, cos'e' quella frasaccia che fai dire all'Ispettore Callahan??????


..è una licenza che mi sono preso io e che so perfettamente non ha detto Callahan. Mi rifacevo proprio al tuo ragionamento sulle masse. Che comunque non hanno le finezze analitiche che qui si discutono, e abbracciano un atavica esigenza di rudezza, né più né meno.

Citazione:

Porca Puttana, lui non direbbe mai niente di cosi' Tarantinesco! La frase e': "Come on, punk, make my day!" (che potrebbe essere tradotto con difficolta in, grossomodo: " Su, schifezza, raddrizzami la giornata", ma non suona affatto bene lo stesso). Ho sempre immaginato che il vecchio Clint lo dica ad un Tarantino che tenta la sua fortuna e cerca di estrarre il suo obiettivo a tracolla venendo colpito a morte da Eastwood con una Cinepresa da 70 millimetri fatta cadere da 16 metri d'altezza cosi' che Quintino muoia come ha diretto, in un mare di succo di pomodoro rancido.


Personalmente, Pike, mi spiace ma stai dimostrando di essere più Tarantiniano tu che no io ( e io non lo sono). Ma il Cinema non lo vedo come un Transfert che cerca una coerenza e una onestà col mondo che ci circonda. Io lo vedo come un fattore altamente artistico al di là dei tempi e dei moventi, che ha una presa emozionale sui nostri cuori, e a sua volta ragiono su come psicologicamente si ciba dei nostri archetipi Junghiani. Questa è la mia opinione. Cosa che ho messo in relazione, con la visione di un bambino in senso personale e sequenze che, ti piaccia oppure no, appartengono alla storia del Cinema.

Sulle tue disquizioni e analogie alla Lando, le trovo di pelle e poco sensate.. le capacità registiche di Tarantino non viaggiano su questi parametri. E questo non significa che non ve ne siano di migliori. Nessuno lo mette in dubbio e io non l'ho mai sostenuto.

Citazione:

Visto cosa capita, ad evocarmi?


... se va bene a te, mi dispiace... che ti devo dire?
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Inviato il: 23/5/2010 15:15
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  •  Calvero
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#15
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Citazione:


Io direi invece: Andate a fanculo e datemi una macchina che vada a energia solare e che per funzionare non debba uccidere il nostro povero pianeta (e noi insieme a lui)!


Sono d'accordo, la mia era solamente una presa di coscienza sull'appiattimento della tecnologia. Un ragionamento che chiudo in una parentesi.

Citazione:

Per quanto riguarda la critica al cinema, mi sembra solamente una banale esaltazione di tutto ciò che è retrò e anche un po trash, il tutto dilungato in righe e righe di parole che poi in sostanza esprimono poco.
Non me ne volere Calvero ma se non l'avessi detto non sarei stato sincero, certo però che potrei non aver afferrato la tua analisi, perciò attendo un chiarimento.


.. ed è quello che proprio metto in discussione, poiché è mia opinione che il ragionamento sul cinema di Tarantino che sto facendo vuole mettere in luce come è stato sopravvalutato dove doveva essere sottovalutato, e viceversa. Il cosiddetto << Pulp >> se si vuole approfondire la tematica è l'ultimo fattore della linea portante del cinema di Tarantino. Mille discorsi si sono fatti anche per altre questioni, senza contare che il giudizio positivo che le masse hanno su tarantino, non è il mio.

Quei fiumi di parole non ti dicono niente, ma insieme ai moventi che muovono le vicende nei film aprono uno spaccato sottovalutato. Proprio in nome di quel popolo boe che vuole divertirsi a vedere l'ennesimo Trash. A me non riguarda. L'Arte espressa attraverso capacità di confezionamento e struttura stilistica è solo arte. Ci si può svenare quanto si vuole, ma le capacità autoriali di Tarantino riescono solamente a essere scimmiottate. Le strutture di copione e i passaggi recitativi, il Pathos, appartengono a pochi registi.
Non ci sono banali esaltazioni, ma racconti articolati e complessi di un cinema che posa la struttura tra il surreale e il drammatico, proponendo un metacinema di ottima qualità.
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Inviato il: 23/5/2010 15:33
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#16
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Vi dico come la penso io.
Il cinema vende prima di tutto emozioni, e poi, quando è davvero di qualità, ti porta anche a riflettere su messaggi o contenuti che hanno un valore oggettivo, che trascende cioè dalla narrazione del film.
Non conosco bene i film di Tarantino, essendo molto più orientato verso la fantascienza, ma, rimanendo comunque sul generale, ritengo che pretendere che tutti percepiscano le stesse emozioni di fronte allo stesso film significa parlare di un pubblico di replicanti alla Blade Runner.
Calvero non potrà mai avere le mie stesse emozioni, se non altro perchè la sua cultura cinematografica, che io non ho, aggiungerà emozioni per quanto riguarda la qualità tecnica di certe inquadrature, particolari passaggi ad effetto, dialoghi stringati ma efficaci, ecc.
Quindi avremo emozioni per la vulgata ed emozioni per gli intenditori.
Ma in sè e per sè le stesse emozioni sono diverse da soggetto a soggetto: c'è chi si emoziona per le frasi dure dell'ispettore Callaghan
e chi, come me, preferisce l'educazione di un cavaliere Jedi.
Lo stesso vale per i messaggi su cui riflettere: senza tante distinzioni di genere, è evidente che i film basati sulla violenza e sulla sofferenza generano emozioni più forti (quantitativamente) delle storie sentimentali (qualitativamente).
Insomma, la mia idea è che se ognuno deve criticare l'altro per come apprezza un film o un autore e prova a spiegarlo, senza capire (o facendo finta di non capire) che i film si vivono "diversamente", si finisce solo nel classico mercato a fare a chi urla più forte nella stupida convinzione di attirare più clienti.
Inviato il: 23/5/2010 15:36
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#17
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Citazione:


Lo stesso vale per i messaggi su cui riflettere: senza tante distinzioni di genere, è evidente che i film basati sulla violenza e sulla sofferenza generano emozioni più forti (quantitativamente) delle storie sentimentali (qualitativamente).


Il mio ragionamento mirava a questa capacità analitica. Ma evidentemente quando non si è d'accordo ci si appoggia all'opinione comune che si ha di una certa tematica, e senza neanche argomentare, la si legittima sulla testa di qualcun'altro, in modo da crearsi l'avversario su misura.

Per quel che dici, ho proprio sottolineato un passaggio che sottolinea il fattore emotivo che si traspone nei Film di Tarantino. Il Trash di Tarantino è motivato da sentimenti forti e non è veicolato dalla morbosità della violenza. Ci sono ben altri film a mettere in gioco queste vicessitudini. E' capitato che la violenza, mi pare, faccia parte del nostro vissuto, quindi il discorso quantitativo è valido fino ad una certa misura. Anche gli Jedi staccano le teste quando si rende necessario. Lo stilismo di queste sequenze è altra storia. Se tu provi a vedere la sequenza iniziale di Bastardi senza gloria in lingua originale, il capitolo UNO nella casetta in campagna, mi dirai quanto i dialoghi infiniti lasciano il tempo che trovano. Osserva la fotografia, il montaggio calibrato all'interno di quella stanza, la tensione recitativa, la gestione dei tempi nei dialoghi, i particolari macro della scenografia.... e poi aspetto il tuo parere
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Inviato il: 23/5/2010 15:51
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#18
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Citazione:
...Quando un testa di cazzo si comporta da testa di cazzo gli dico la mia, né più né meno.. è ancora da dimostrare che quello che dici tu o dico io, sia verità o non lo sia. Semplicemente tu sei un arrogante di merda, e quindi te lo dico...


Citazione:
Se tu hai la capacità di leggere nel cuore, che Dio ti abbia in gloria, io non ce l'ho e non me l'arrogo con nessuno, testa di cazzo Se la mia critica è di uno che non capisce una mazza di cinema lo devi ancora dimostrare, testa di cazzo


Citazione:
ok, quando hai finito di accodarti e di fare sofismi, magari cominci a parlare di cinema testa di cazzo


no, non ho tale capactà, sei semplicemente tu ad essere un libro aperto, continui a dimostrarlo parola dopo parola.

Non mi preme nemmeno dimostrare che non capisci una mazza di cinema, basti sempre tu con i tuoi scritti. Non parlo di opinioni ovviamente, quelle sono rispettabilissime.

In realtà, non so se te ne rendi conto, ma essere considerati da te una testa di cazzo, è un vero privilegio.
Inviato il: 23/5/2010 16:12
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#19
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Citazione:


no, non ho tale capactà,


concordo

Citazione:

sei semplicemente tu ad essere un libro aperto,


bene è ora che impari a leggere allora

Citazione:

continui a dimostrarlo parola dopo parola.


..come sopra


Citazione:

Non mi preme nemmeno dimostrare che non capisci una mazza di cinema


si era capito infatti che eri tu quello coerente

Citazione:

..basti sempre tu con i tuoi scritti.


vale anche per te

Citazione:

Non parlo di opinioni ovviamente, quelle sono rispettabilissime.


ci mancherebbe, magari aspettiamo le tue

Citazione:

In realtà, non so se te ne rendi conto, ma essere considerati da te una testa di cazzo, è un vero privilegio.


ottima mossa bella battuta cioé ... né più né meno. Lo ammetto io non sono capace di farne così intelligenti
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Inviato il: 23/5/2010 16:28
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#20
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Citazione:

Calvero ha scritto:
Citazione:


Per quel che dici, ho proprio sottolineato un passaggio che sottolinea il fattore emotivo che si traspone nei Film di Tarantino. Il Trash di Tarantino è motivato da sentimenti forti e non è veicolato dalla morbosità della violenza. Ci sono ben altri film a mettere in gioco queste vicessitudini. E' capitato che la violenza, mi pare, faccia parte del nostro vissuto, quindi il discorso quantitativo è valido fino ad una certa misura. Anche gli Jedi staccano le teste quando si rende necessario. Lo stilismo di queste sequenze è altra storia. Se tu provi a vedere la sequenza iniziale di Bastardi senza gloria in lingua originale, il capitolo UNO nella casetta in campagna, mi dirai quanto i dialoghi infiniti lasciano il tempo che trovano. Osserva la fotografia, il montaggio calibrato all'interno di quella stanza, la tensione recitativa, la gestione dei tempi nei dialoghi, i particolari macro della scenografia.... e poi aspetto il tuo parere




Sono d'accordo che ci sono tanti modi per esprimere il fattore violenza (persino la strega di biancaneve è violenta per un bimbo piccolo) e spesso è comunque annegato in secondo piano come elemento necessario della trama del film.
Per quanto riguarda il parere che mi hai chiesto non posso dartelo perchè quel film non mi interessa per ragioni ideologiche.
Un saluto.
Inviato il: 23/5/2010 17:17
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#21
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PikeBishop ha scritto:
La frase e': "Come on, punk, make my day!"



"Go ahead. Make my day"


Citazione:

PikeBishop ha scritto:
Ho sempre immaginato che il vecchio Clint lo dica ad un Tarantino che tenta la sua fortuna e cerca di estrarre il suo obiettivo a tracolla venendo colpito a morte da Eastwood con una Cinepresa da 70 millimetri fatta cadere da 16 metri d'altezza cosi' che Quintino muoia come ha diretto, in un mare di succo di pomodoro rancido.


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Re: Tarantino, cinema & metavita
#22
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Sono d'accordo che ci sono tanti modi per esprimere il fattore violenza (persino la strega di biancaneve è violenta per un bimbo piccolo) e spesso è comunque annegato in secondo piano come elemento necessario della trama del film.
Per quanto riguarda il parere che mi hai chiesto non posso dartelo perchè quel film non mi interessa per ragioni ideologiche.
Un saluto.


Ma scusa non è un << limitarsi >> per questioni ideologiche? Non sarebbe più sensato dire, non lo voglio vedere perché mi sta sulle balle quell'attore o quel regista ..? .. per fare un esempio

... non lo dico in tono provocatorio, poiché sai anche tu che proprio in una tesi avversaria magari si può trovare qualcosa di corroborante alla propria crescita
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#23
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"Go ahead. Make my day"

Una battuta del genere e' ripetuta in modo diverso in tutti i films di Dirty Harry. Quella che citi tu, letterale, e' in "Sudden Impact".

Nel primo film quella routine e' ripetuta due volte: "...you got to ask yourself a question, do I feel lucky? Well, do you, Punk?"- al rapinatore di banca e nella scena finale.

Effettivamente "Make my day" arriva piu' tardi. La foto postata da Calvero si riferisce alla scena della rapina del primo film, suppongo. Andavo a memoria, ma in soldoni le battute sono molto piu' sarcastiche di quella di Calvero: Callahan non ha bisogno di essere scortese o brutale ma fa trasparire tutto il ribrezzo che prova verso persone che considera sub-umane e meritevoli di essere spazzate via con un colpo di pistola, scherzandoci come il gatto col topo prima di ucciderle.
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#24
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Citazione:

La foto postata da Calvero si riferisce alla scena della rapina del primo film, suppongo.


Dirty Harry (Ispettore Callaghan il caso Skorpio è tuo)

Citazione:

Andavo a memoria, ma in soldoni le battute sono molto piu' sarcastiche di quella di Calvero:


..sappi che non centrava il sarcasmo

Citazione:

Callahan non ha bisogno di essere scortese o brutale ma fa trasparire tutto il ribrezzo che prova verso persone che considera sub-umane e meritevoli di essere spazzate via con un colpo di pistola, scherzandoci come il gatto col topo prima di ucciderle.


..è il suo ruolo, che fondamentalmente ha portato sempre avanti, fino a Gran Torino ..e anche oltre. Chi lo ferma a quello?? ha una batteria come Ironman il buon Clint
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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ha una batteria come Ironman il buon Clint

E' anche l'unico che puo' ancora fare film decenti a Hollywood, perche' il suo nome basta a convincere i produttori. Non sara' una cima, non sara' un genio, ma in un ambiente che produce solo cazzate per dementi (che sono ormai la maggioranza di quelli che vanno al cinema, sembrerebbe, se si sta a cosa pensano i produttori) si permette di fare film che piacciono a lui che sembra fregarsene assolutamente dell'impatto che possano avere sul pubblico e ciononostante riescono ad incassare onorevolmente. Sara' perche' c'e' il suo nome sulle locandine o sara' perche' la gente non e' poi cosi' demente e va a vedere anche film che non siano le solite puttanate, se ha qualche garanzia?
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Inviato il: 23/5/2010 19:17
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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Quentin who?

Tarantino a mio parere è solo un grande paraculo che è riuscito ad avere successo cambiando il linguaggio senza cambiare una virgola dei contenuti.

Un pò come il montaggio "rivoluzionario" di Piero Scalia in JFK. Tutto fumo e niente arrosto.

(Tutti presagi della nuova "società dell'apparire", peraltro).
Inviato il: 23/5/2010 21:50
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  •  Rickard
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#27
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Redazione ha scritto:
Quentin who?

That's why he's the boss.

Perfetta capacità di sintesi Massimo. Aldilà di tanti discorsi e disquisizioni sul "fenomeno" Tarantino, il miglior modo per definirlo è appunto un bel Quentin chi?.

Un povero sfigato paraculo che vive della sua stessa "leggenda", uno che ha imbroccato un paio di colpi (Le Iene e Pulp Fiction) e che da allora vive di rendita, tra inutili omaggi, citazioni, autocelebrazioni e tutto che gli viene in mente per dire a tutto il mondo quanto lui sia cinefilo e appassionato.

Ha detto bene Pike, il suo grande "merito" è quello di aver alzato il livello di tutti gli altri.
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Inviato il: 23/5/2010 22:04
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#28
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Redazione ha scritto:
Quentin who?

Tarantino a mio parere è solo un grande paraculo che è riuscito ad avere successo cambiando il linguaggio senza cambiare una virgola dei contenuti.

Un pò come il montaggio "rivoluzionario" di Piero Scalia in JFK. Tutto fumo e niente arrosto.

(Tutti presagi della nuova "società dell'apparire", peraltro).


Perché esiste solo il cinema dei contenuti?? ... a me pare che il cinema sia linguaggio, hai detto niente... per il discorso dei contenuti si può dire tutto e quasi il contrario di tutto, alquanto fumosa la faccenda se messa così ..

il montaggio di Pietro Scalia è stato, come al solito, sopravvalutato - non ho capito ancora per quali giochi Hollywoodiani.. e si torna sempre all'ennesimo discorso di ridimensionare, giustamente, le critiche che vanno per la maggiore che centrano poco con il lavoro in sé. Ovviamente sono stati capaci di gridare al miracolo, per l'immane lavoro di incasellamento tra il documentaristico e il drammatico di JFK... e si ritorna a dover ridimensionare il DIRE dei critici, e questo ci sta

Nella società dell'apparire non rientra né le jene, né Jackie Brown, né death proof. Magari un elenco dei film che non vogliono apparire sarebbe utile, a magari anche di quei film che sanno apparire ma non valgono una cicca. Pare un discorso elitario più che altro, a me risulta che il cinema è a 360 gradi.. e se arriviamo a concludere che Tarantino è un paraculo, direi che non se la scampa nessuno. Compresi quelli che fanno del loro apparire una forma riservata solamente per crearsi un mercato di nicchia.
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Re: Tarantino, cinema & metavita
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A prescindere dal mio giudizio su Tarantino, voglio dire che ho trovato lo scritto di Calvero veramente molto interessante e ricco di spunti. Non capita spesso di incontrare una prosa così libera ed originale, forse a prima vista un po’ sconclusionata ma invero senz’altro perfettamente dominata. Non possono infatti essere casuali ribaltamenti di senso come nell’utilizzo di “sospensione della credulità” al posto del normale e apparentemente più logico “sospensione dell’incredulità”: siamo evidentemente di fronte ad un controintuitivo - e perciò destabilizzante; dunque dionisiacamente liberatorio - significato da leggere fra le righe di una prosa rivoluzionariamente svincolata dagli stretti legacci imposti da una concezione rigidamente linguistica e semantica del testo scritto, che imporrebbe l’utilizzo di frasi dotate di senso corrente, di rispetto del vocabolario e della sintassi italiana. Basta! È giustamente tempo di rompere con la presunta necessità di adeguare l’espressività linguistica alle noiose necessità della comunicazione comprensibile ai più! È ora che sia il lettore accorto a farsi finalmente carico - al di là della loro ingannevole latitanza o incomprensibilità - dei veri significati del testo letto, che, come in un trattato esoterico o alchemico, si rivelano solo al meritevole occhio capace di scorgerli e riconoscerli, e correttamente interpretarli (eludendo il primo, quasi irresistibile, istinto che potrebbe magari indurre a svalutare l’incompreso autore come un pretenzioso ignorante - o deificiente - che anziché dedicarsi a lavori più consoni al suo livello intellettuale quali, per esempio, il garzone del droghiere o, tutt’al più, il ragazzo delle pizze a domicilio ha pensato bene - anzi, male! - di darsi alla scrittura prima di impadronirsi decentemente di almeno il minimo sindacale dell’abbecedario). Sia dunque davvero benvenuto l’eccellente post di apertura di questa discussione e giunga il mio sentito apprezzamento al suo autore Calvero.
Inviato il: 24/5/2010 0:45
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  •  Calvero
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Re: Tarantino, cinema & metavita
#30
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Apprezzo il sostegno alla "causa", non certo a me ..

..e... alla faccia Quintino: se da una parte mi riscalda il cuore sentire che qualcuno ha compreso il sottofondo che sto cercando di trattare, dall'altra rimango sbigottito nel sentir parlare così sensatamente su dei passaggi che solo in apparenza sono filosofici, ma in realtà appartengono a un processo culturale a cui hanno voluto mascherarne l'efficacia..

forse il risveglio è in atto

i complimenti te li faccio io collega

..dovrei essere io a chiederti qualche approfondimento, comunque visto che ho lanciato io questo tipo di palla (la richiesta me la aveva fatta Gronda85) se vuoi farmi domande di qualsiasi natura su queste tematiche sarò felice di approfondire

e ..benvenuto
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