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   Salute & Ambiente
  Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana

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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#211
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 11/10/2010 19:28
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#212
Dubito ormai di tutto
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Le proteine e la salute del bambino
mag 3rd, 2010


Il tema dell’influenza delle proteine sulla salute del bambino è trattato in diversi ambiti ed è sempre molto importante discuterne non solo in ambito pediatrico. Il mito delle proteine è uno dei più diffusi fra le persone che si interessano di nutrizione e viene rispolverato soprattutto prima dell’estate e subito dopo la fine delle vacanze, per la convinzione che le proteine siano la chiave nutrizionale per rientrare in forma. Convinzione sostenuta dalla diffusione di diete iperproteiche che arrivano in qualche caso addirittura a suggerire di assumere, ad esempio, cinque albumi d’uovo di prima mattina per dimagrire o per sviluppare massa muscolare. Questo esempio è ovviamente estremo ma molto spesso si fa fatica a comprendere che un abuso di proteine che va al di là del fabbisogno è inutile e può diventare rischioso. La cosiddetta “informazione” peggiora la situazione con una serie di pubblicazioni e trasmissioni che propongono un largo consumo di proteine a donne in costante guerra col proprio peso e spesso con il proprio bagaglio ereditario familiare, o a maschi celebratori del mito di Narciso in contemplazione del proprio corpo e prigionieri della paura di invecchiare.

A che cosa servono
La funzione delle proteine è plastica, hanno il compito cioè di formare e riparare i tessuti, ma agiscono anche da ormoni, anticorpi ed enzimi. Sono quindi indispensabili e preziosissime.
Le proteine non hanno un organo di accumulo come il tessuto adiposo per i grassi o il glicogeno nel fegato per lo zucchero e, se non se ne introducono a sufficienza, l’organismo, per fare fronte alle esigenze, ricorre a quelle dei muscoli. Essendo il veicolo della vita, esse sono necessarie a tutte le età ma in particolare in quella infantile, l’età della crescita e dello sviluppo. Come sempre ogni medaglia ha il suo rovescio: eccedere nell’assunzione è controproducente.
Da decenni è noto che diminuendo l’apporto proteico della madre durante la gravidanza avremo un minore numero totale di cellule grasse del feto alla nascita. Questo spiega perché una eccessiva quantità di proteine nel feto tramite la madre e poi nel neonato favorisce la tendenza all’obesità. Basta guardare al contenuto proteico del latte umano che è basso, meno di un terzo di quello presente nel latte vaccino. La natura non può aver sbagliato nel creare il latte umano anche se la nostra presunzione e il nostro spirito superbo ci spinge a correggere la sua saggezza.
Tuttavia c’è una tendenza diffusa a somministrare al bambino, anche al di sotto dei due anni di età, proteine di origine animale come carne, uova e pesce. Le conseguenze sono che, da un lato, si superano le esigenze proteiche dell’organismo; dall’altro si favorisce la formazione di una corporeità massiccia che maschera lo sviluppo di una struttura organica grossolana, espressione di una crescita esagerata e innaturale dell’organismo.

C’è proteina e proteina
Tra le proteine di origine animale occorre naturalmente distinguere: mentre la carne e il pesce sono sostanze provenienti dal corpo degli animali, l’uovo è l’embrione da cui nascerà un animale, perciò le sue proteine sviluppano una grande dinamica e stimolano fortemente la crescita. Per questo la somministrazione delle uova richiede maggiore cautela.
Le proteine del latte, al contrario, non sono una parte dell’animale ma una sostanza per la nutrizione degli animali in crescita; per questo sono proteine che, usate in dosi ragionevoli, sono particolarmente adatte ai bimbi. Purtroppo l’apporto proteico necessario è superato costantemente nelle diete consumate oggi. Per mantenere alti apporti proteici, si è portati inevitabilmente ad usare le fonti animali che contengono grassi e colesterolo, aumentando il rischio di incorrere in età adulta in arteriosclerosi, tumori, osteoporosi, ipertensione, calcolosi urinaria, gotta. Le proteine animali, inoltre, sono tutti alimenti che devono essere sottoposti a cottura, facendoci perdere i benefici della dieta mediterranea che prevede l’uso di grassi crudi.

Gli effetti negativi dell’eccesso di proteine animali
Secondo la medicina antroposofica, l’eccesso di proteine animali favorisce i fenomeni di sclerosi (indurimento) dell’organismo per vari motivi, non ultimo quello dell’alto contenuto in ferro delle proteine.
Lo noteremo dall’indubbia accelerazione che subiscono i processi di formazione ossea e articolare nel bambino sottoposto a questo tipo di stimolazione.
Favorisce inoltre un’azione tossica dei residui proteici non digeriti che invadono l’organismo e facilitano l’attacco parassitario di virus e batteri, provocando così una maggiore disposizione alle malattie infettive. I microrganismi si nutrono di questi residui che, non essendo digeriti, appartengono ancora alla vita degli animali da cui le proteine provengono. In pratica, attraverso un’assunzione incontrollata di proteine animali viene favorito uno squilibrio della flora batterica intestinale. Inoltre diventa difficile per i batteri intestinali digerire le fibre vegetali eventualmente assunte.
La tendenza catarrale rappresenta un importante tentativo attuato dall’organismo per contrastare la tendenza all’indurimento, alla sclerosi, cercando di rendere nuovamente plasmabile un organismo che si indurisce e cercando tramite l’azione espulsiva del catarro di mandare via questa vita parassitaria dall’interno dell’organismo.
Chi mangia troppa carne frequentemente è anche stitico. La riduzione dell’apporto proteico, soprattutto d’origine animale, favorisce una buona difesa contro catarri e infezioni. L’esperienza clinica in bambini passati attraverso una dieta a tendenza latteo vegetariana nei primi anni di vita porta a constatare un aumento delle difese immunitarie.
Nella crescita del bambino è infatti necessario attendere che abbia le forze per affrontare un nuovo alimento complesso, come la carne, almeno fino al secondo anno di vita. Quando sarà più grande potrà adeguarsi alle abitudini alimentari della famiglia. Con una corretta alimentazione integrale non c’è da temere carenza proteica purché si alternino i vari cereali, si usino moderatamente legumi e latticini, e poi frutta, verdura, aromi, grassi di buona qualità.
Sono da preferire prodotti da coltivazione biodinamica, ottimi per evitare la predisposizione ad allergie ed intolleranze alimentari.
Ecco alcune ricette che vanno in questa direzione: piatti gustosi e saporiti senza eccedere nell’apporto proteico che si possono usare anche per offrirli ai compagni di scuola e dimostrare ai nostri figli che il cibo che mangiano è interessante anche per i loro amici.....

Fonte:
http://www.valorealimentare.it/03/05/2010/rubriche/a-misura-di-bambino/le-proteine-e-la-salute-del-bambino/
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 11/10/2010 22:26
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#213
Sono certo di non sapere
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secondo la medicina antroposofica....
ancora le 'verità' steineriane?
Inviato il: 12/10/2010 16:17
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#214
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

sitchinite ha scritto:
secondo la medicina antroposofica....
ancora le 'verità' steineriane?


No, va bene dai
Allora è una persecuzione
Ritorno a postare dopo settimane e ricominciamo propio adesso che mi sono calmato
Ho cambiato anche forum pur di evitare gli stolti
Ma leggi,critica lo scritto,se ne sei capace,ma cosa vuoi
Tu scrivi follie da tempo ,tutti ti attaccano,tranne me,però non disdegni di rompere
Avete tt in bocca steiner,medicina antroposofica,agricoltura biodinamica non conoscete neanche le parole che usate,ma come dei pecoroni seguite il branco
Siamo al delirio
Se avete critiche fatele,altrimenti muti pecoroni
Anche tu cricca-connection?
Ma uno sano è rimasto su LC?

PS
Calvero tu sei un discorso a parte
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Inviato il: 12/10/2010 16:50
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#215
Dubito ormai di tutto
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Nonna vegan


86 anni portati alla grande, vegetariana da più di 70 anni, vegan da 40: siamo andati a trovare Marta, una delle prime persone in Italia a fare questa scelta di vita.


Nonna Vegan si chiama Marta ed è, con ogni probabilità, la prima vegana d’Italia. Andiamo a trovarla a Milano nello storico quartiere popolare dell’Ortica dove ancora si possono trovare vecchi palazzi costruiti con criteri umani: palazzine da due o tre piani, grandi cortili e qualche orto. Marta ci riceve sorridendo e ci offre succhi di frutta senza zucchero e deliziosi biscottini vegan.

Tiene subito a puntualizzare di essere diventata vegetariana all’età di quindici anni e di averlo fatto per amore. Marta è di origini ungheresi, ma sin dall’infanzia si trasferisce con i genitori a Milano. Sul finire degli anni ’30, durante una vacanza in Ungheria, conosce Francesco, un bellissimo ragazzo di ventitre anni vegetariano dalla nascita, una persona davvero speciale. E così anche lei diventa vegetariana. [...]

Fonte

Intervista completa pdf
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"Ogni giorno racconto la favola mia, la racconto ogni giorno chiunque tu sia, e mi vesto di sogno per darti se vuoi, l'illusione di un bimbo che gioca agli eroi. (Renato Zero)
Inviato il: 20/10/2010 7:25
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  •  Freeanimal
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#216
Mi sento vacillare
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Cancro allo stomaco, detto anche, dai medici, la vendetta della vacca.


http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=125691&sez=SCIENZA
Inviato il: 7/11/2010 8:58
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#217
Dubito ormai di tutto
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Inviato il: 8/11/2010 14:54
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#218
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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39Share A Vegan No More

Whereas I had previously lived for working out and even an hour on the elliptical wasn’t enough for me, lately doing more than 20 minutes at a leisurely pace caused me to yearn to spend the rest of the day in bed recuperating. When I could I slept till noon, I felt lightheaded when I stood up, I couldn’t remember simple words or the names of my friends, and I was freezing cold even in the midst of a sweltering Saudi summer. Of the myriad symptoms I’ve listed here and the ones I will not be describing publicly, the absolute worst of all was my depression. This awful, lifelong foe I’ve been battling on and off was sneaking back into my life, painting the edges of my world a sickening black and stealing the joy that I had fought so desperately to regain.

The doctor, who was kind and very understanding, was surprisingly knowledgeable about vegan diets and had a career long specialization in nutrition. After ruling out any other possible medical condition, she patiently spoke over my tears and my hitching sobs and explained that yes, humans are healthiest when eating a large amount of varied plant foods, but that we would be wrong to ignore the small amounts of animal products that many of us so essentially need. “Most human bodies run optimally on the occasional animal product. Eggs and bits of meat every so often are small but very important parts of a healthy diet.” she said, a look of sorrow on her face. She could see how hard this was for me.

She told me that while there are people who can be quite healthy on a vegan, or predominantly vegan, diet, there were many people who simply could not. After all, every human is biologically and physiologically different, she explained. I listened patiently, refuting her claims with the knowledge I’ve gleaned over the years. After all, I wasn’t just a regular vegan, I was a hardcore, self-righteous and oh so judgmental vegangelical. I never passed up an opportunity for some preaching. She was prepared. Just as patiently she explained how many of the ‘facts’ I was quoting were just plain wrong, or had been presented in a way that distorted the truth. It was horrifying and I almost passed out in her office because I was so worked up.
Inviato il: 22/11/2010 11:11
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  •  Spiderman
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#219
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Paxtibi ha scritto:
39Share A Vegan No More



Ammettendo che questa testimonianza sia vera e non solo un tentativo di discriminare la dieta vegan, lascia comunque il tempo che trova.
La dieta vegan, deve essere ben bilanciata (come tutte le diete del resto), se un vegan si nutre solo di insalata, coca cola, dolci vari e caffè, è ovvio che incorrerà in problemi seri, al contrario, se la dieta è ben bilanciata, risulta essere sanissima e terapeutica nei confronti di centinaia di malattie che affliggono l'uomo dei nostri giorni.
Questa testimonianza dovrebbe essere più precisa, specificare bene in cosa consisteva l'alimentazione di tutti i giorni. Allora se ne può discutere, così è una cosa generica buttata li senza senso.
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Inviato il: 22/11/2010 11:48
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  •  benitoche
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#220
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Inviato il: 22/11/2010 12:12
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  •  Spiderman
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#221
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Inviato il: 26/12/2010 10:11
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  •  Spiderman
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#222
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Antibiotici a pranzo e cena. Con la carne

Ogni anno un consumatore medio ne ingerisce a sua insaputa quasi 9 grammi, l'equivalente di quattro cure

Una cura involontaria, anzi quattro. Ogni anno un consumatore medio di carne ingerisce a sua insaputa quasi 9 grammi di antibiotici, equivalenti a un poker di terapie. Il nuovo dossier della Lav (Lega anti vivisezione) porta alla luce i rischi sanitari ancora poco conosciuti dai carnivori. L’ingestione continuata di questi medicinali, infatti, può provocare alla lunga disturbi intestinali cronici e può rendere i trattamenti antibiotici inefficaci quando veramente servono.

“PERCHE’ MANGIAMO GLI ANIMALI” - Il dossier «Rischio sanitario degli allevamenti intensivi. Resistenza agli antibiotici e nuove malattie» è stato pubblicato dalla Lav in concomitanza con l’uscita del romanzo-inchiesta di Jonathan Safran Foer “Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?” (Guanda editore). Nell’autobiografia Foer – in Italia in questi giorni – descrive con realismo il sistema degli allevamenti intensivi, mettendone in discussione la necessità e in evidenza le sofferenze inflitte agli animali. Quest’indagine, che ha creato un grande dibattito negli Stati Uniti, ha portato l’autore alla scelta di diventare vegetariano.

ANTIBIOTICI A PRANZO E A CENA – Le condizioni di vita negli allevamenti industriali sono responsabili del debole stato di salute degli animali. Senza i farmaci, quindi, non sarebbe possibile far funzionare alcun allevamento intensivo. Per produrre 1 chilogrammo di carne sono impiegati mediamente 100 mg di antibiotico. I farmaci rimangono spesso nei tessuti degli animali e arrivano nel piatto. Ciò significa che l’italiano medio che consuma circa 87 kg di carne ogni anno (senza considerare i consumi di prodotti ittici) ingerisce involontariamente quasi 9 grammi di antibiotici, equivalenti alla somministrazione di circa 4 terapie antibiotiche ogni anno. «Il consumo di carne comporta rischi sanitari di cui si parla ben poco in Italia – spiega Roberta Bartocci, biologa, responsabile Lav settore Vegetarismo - e di cui raramente i consumatori hanno consapevolezza: dal rischio di assumere antibiotici ‘a pranzo e a cena’, al rischio di venire a contatto con patogeni che hanno sviluppato resistenze agli antibiotici».

I RISCHI PER LA SALUTE - Secondo l’Autorità alimentare europea, Efsa (European Food Security Authority), in molti casi i cibi di origine animale trasmettono all’uomo batteri resistenti agli antibiotici. L’ingestione continuata - tramite la carne - di questi medicinali può provocare alla lunga disturbi intestinali cronici e l’inefficacia degli antibiotici quando ne sorga la necessità. Il rischio è non avere la possibilità di guarire dalle patologie trasmesse da questi batteri, dalle più semplici a quelle che potrebbero avere esiti potenzialmente fatali. Tra questi patogeni che hanno sviluppato resistenze agli antibiotici ci sono anche la Salmonella typhimurium e parathyphimurium (l’infezione si trasmette con le uova e la carne, soprattutto avicola e suina), lo Staphylococcus aureus, Campylobacter coli e jejuni. Ma i rischi maggiori sono quelli che potrebbe causare un altro batterio divenuto resistente: un particolare ceppo di Escherichia coli che provoca colite emorragica e insufficienza renale. La contaminazione del cibo (carne e latte bovino) avviene attraverso le feci dell’animale, ma anche tramite l’acqua. Il maggior fattore di rischio è rappresentato dal consumo di carne macinata di manzo cruda o poco cotta (hamburger disease), ma ne è stata dimostrata la presenza anche in carni di pollo, agnello e maiale.

RADDOPPIO DEI CONSUMI - Secondo la Fao entro il 2050 i consumi mondiali di carne raddoppieranno. Oggi si calcola che gli animali allevati sulla Terra siano circa 10 volte gli umani: si contano 1.300.000.000 di bovini, 1.000.000.000 di suini, 1.700.000.000 di ovini e caprini, ben 52.000.000.000 di avicoli, 900.000.000 milioni di conigli, senza considerare pesci e crostacei. “Raddoppiare questi numeri significa portare al collasso la Terra sotto il profilo ecologico, sanitario ed economico - prosegue Roberta Bartocci -. I cittadini pagheranno sempre di più con la loro salute un metodo di produzione animale altamente rischioso. E’ indispensabile riconvertire il sistema alimentare attuale verso un sistema ‘sostenibile’ iniziando dal non considerare più gli animali come cibo, né come cibo indispensabile perché così non è: proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali e benefici grassi sono ampiamente disponibili nel mondo vegetale.”

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Inviato il: 3/1/2011 7:24
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  •  NiHiLaNtH
      NiHiLaNtH
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#223
Sono certo di non sapere
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Citazione:
E’ indispensabile riconvertire il sistema alimentare attuale verso un sistema ‘sostenibile’ iniziando dal non considerare più gli animali come cibo, né come cibo indispensabile perché così non è: proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali e benefici grassi sono ampiamente disponibili nel mondo vegetale.”


o magari potremmo iniziare a nutrirci di ambientalisti e vegetariani
magari la carne umana non fa poi così schifo
Inviato il: 3/1/2011 11:50
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  •  Rickard
      Rickard
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#224
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Spiderman ha scritto:
Nonna vegan


86 anni portati alla grande, vegetariana da più di 70 anni, vegan da 40: siamo andati a trovare Marta, una delle prime persone in Italia a fare questa scelta di vita.



L'unica sorella di mia nonna che ho conosciuto era una carnivora, a dir poco, ed è morta a 98 anni (perfettamente lucida fino all'ultimo).

Una delle sue più care amiche ha fumato come una turca per 70 anni, e per 50 ha preso ingenti dosi di cortisone per via del morbo di Addinson, ed è morta a 93 anni passati (anche lei lucidissima fino alla fine).

Troppo riduttivo e semplicistico imputare a una dieta la lunga vita di una persona o il fatto che sia "tenuta bene" nonostante la vecchiaia. Dipende da un'infinità di fattori ed è troppo facile torcere queste cose a favore della propria tesi.

Per esempio io potrei scrivere la storia di questa amica di mia nonna che visse fino a 93 anni per "dimostrare" che le sigarette (fumate per più di 70 anni!) non fanno alcun male.
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Inviato il: 3/1/2011 11:57
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#225
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Citazione:
Per esempio io potrei scrivere la storia di questa amica di mia nonna che visse fino a 93 anni per "dimostrare" che le sigarette (fumate per più di 70 anni!) non fanno alcun male.

Esatto!
Questa cosa poi la dice lunga su quanto diversamente ogni organismo possa reagire a diversi fattori, tossine, etc.

Analogamente la storia della nonnina vegan non ci può dire molto sull'eventuale benessere di una dieta vegan, ma ci può dire molto per le teorie secondo le quali se uno non mangia alimenti animali allora si è destinati a soccombere con le patologie più gravi.

E' il solito discorso per cui dimostrare una teoria è difficile, ma falsificarla è semplice: basta trovare un controesempio.
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"Tu non ruberai, se non avendo la maggioranza dei voti"
-- Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il portico dipinto
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  •  Spiderman
      Spiderman
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#226
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Rickard ha scritto:


Per esempio io potrei scrivere la storia di questa amica di mia nonna che visse fino a 93 anni per "dimostrare" che le sigarette (fumate per più di 70 anni!) non fanno alcun male.


Scrivilo, chi te lo vieta.
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  •  Rickard
      Rickard
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#227
Dubito ormai di tutto
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Spiderman ha scritto:
Citazione:

Rickard ha scritto:


Per esempio io potrei scrivere la storia di questa amica di mia nonna che visse fino a 93 anni per "dimostrare" che le sigarette (fumate per più di 70 anni!) non fanno alcun male.


Scrivilo, chi te lo vieta.

Perché tutta questa aggressività? Mica ce l'ho con te.

Dico solo che un esempio come quella di "nonna vegan" non dimostra alcunché, né a favore di diete vegetariane né contro. Così come l'esempio di una donna vissuta lungamente nonostante fumo e addinson non dimostra che queste due cose non siano nocive (non a caso avevo scritto "dimostrare", usando le virgolette).

Il corpo umano è unico per ognuno di noi, e si reagisce in modo diverso alle stesse cose. Credere che tutto si riduca a quello che mangiamo (per quanto ciò influisca) è semplicemente riduttivo.

Anche dire che la carne è dannosa può essere fuorviante, se per "carne" si intendono cibi animali provenienti d allevamenti industriali, che sappiamo essere dei gironi infernali. Quindi in quel caso è la carne a "fare male" o la loro sofisticazione a base di prodotti chimici e dio-solo-sa-cosa? Tu stesso Spiderman hai citato un articolo sugli antibiotici presi dalla gente a loro insaputa tramite la carne da allevamento intensivo, tanto per fare un esempio.
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Inviato il: 3/1/2011 14:57
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  •  Spiderman
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#228
Dubito ormai di tutto
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Rickard ha scritto:

Perché tutta questa aggressività? Mica ce l'ho con te.



Nessuna aggressività, solo poca voglia di discutere conoscendo gli esiti di queste discussioni. Io posto quello in cui credo e parlo dei benefici che io stesso ho sperimentato e sto sperimentando sul mio corpo. Dopo 9 anni sono stufo di ripetere le stesse cose e sopratutto sono stanco di sentirmi ripetere i soliti luoghi comuni (li ritengo tali). Con quello che posto cerco (e spero) di far riflettere (o anche "solo" sperimentare) chi ha voglia di farlo.

Senza rancore.
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#229
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#230
Dubito ormai di tutto
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Omega3, non solo pesce

L'assunzione di omega 3 e' piu' efficiente se questi provengono dai vegetali, lo dimostra un nuovo studio.

Una buona notizia per vegetariani e vegani - e per i nostri mari - giunge da una recente ricerca medico-scientifica condotta alla fine dell'anno scorso in Gran Bretagna e i cui risultati sono stati resi noti in un articolo apparso di recente sull'American Journal of Clinical Nutrition.

Vegetariani e vegani provvederebbero autonomamente alle proprie necessità di acidi grassi essenziali omega-3 a lunga catena (presenti nel pesce) ricavandoli dagli acidi grassi omega-3 vegetali, quindi senza dover introdurre nella propria dieta la carne di pesce. Tali grassi sono importanti per il buon funzionamento dei meccanismi metabolici.

E' già noto da tempo come gli omega-3 si possano ricavare molto più facilmente da fonti vegetali, come noci, semi di lino e olio di semi di lino, piuttosto che dal pesce (che ne contiene decisamente meno di quanto si crede), ma questo nuovo studio rende ancora più evidente come la fonte privilegiata di questi acidi grassi essenziali sia proprio quella vegetale.

Il Dr Welch e la sua equipe hanno analizzato dapprima 14.422 uomini e donne dai 39 ai 78 anni all'interno dello studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) e successivamente hanno selezionato 4.902 soggetti nei quali erano stati misurati i livelli plasmatici dei PUFAs (polyunsantured fatty acids: acidi polinsaturi, cioè omega-3 e omega-6).

L'acido alfa-linolenico ALA (precursore degli acidi grassi omega-3 a lunga catena) una volta introdotto nel nostro organismo con l'alimentazione, viene metabolizzato e trasformato in EPA e DHA, entrambi votati a alle fondamentali funzioni organiche quali la formazione delle membrane cellulari, lo sviluppo e il funzionamento del cervello e del sistema nervoso periferico, la produzione di eicosanoidi che regolano la pressione arteriosa, la risposta immunitaria ed infiammatoria.

Lo studio ha mostrato come, a fronte di una minore introduzione di omega-3 attraverso la dieta tipica dei vegetariani/vegani, se paragonata a chi consuma pesce in quantità (con una percentuale che va dal 57% all'80 % di differenza), i livelli di EPA e DHA sono risultati essere pressoché uguali nei due gruppi di campioni studiati.

Ci sarebbe dunque - spiegano i ricercatori - una "efficienza di conversione" in acidi grassi omega-3 a lunga catena significativamente maggiore nei vegetariani/vegani rispetto a coloro che consumano pesce.

E' un dato importante che, oltre al significato etico, getta una luce positiva anche sul futuro delle specie marine selvatiche che, pericolosamente depauperate, sono destinate ad estinguersi.

L'EPIC rappresenta il più vasto studio di popolazione condotto sui livelli di ALA e sulla conversione in EPA e DHA e, se questi risultati saranno supportati da ulteriori studi, cambieranno le raccomandazioni per la Salute pubblica, il che avrà un effetto positivo anche sulla preservazione delle specie marine.

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Inviato il: 25/1/2011 20:03
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#231
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Studio scientifico italiano - Alimentazione vegetariana nei bambini: una scelta sicura

Il prof. Leonardo Pinelli - pediatra, nutrizionista, già Direttore del Centro di Diabetologia Pediatrica, Nutrizione Clinica e Obesità dell'Università di Verona, nonché vice-presidente di Società Scientifica Nutrizione Vegetariana (SSNV) ospite della trasmissione "Uno Mattina" ha illustrato brevemente i risultati positivi di uno studio scientifico su 97 bambini vegetariani e vegani condotto a Verona, presso l’ ambulatorio pubblico di nutrizione vegetariana per neonati, bambini, e le loro famiglie, realizzato in collaborazione con l'UOC diabetologia pediatrica e nutrizione dell'ospedale di Borgo Roma (Verona)

Dei 97 bambini, 86 erano latto-ovo-vegetariani, 11 erano vegani, e sono stati seguiti dall'ambulatorio di Verona nel primo e secondo anno di vita. Dai dati anamnestici e di laboratorio si è potuto rilevare che la crescita dei bambini era normale, solo in un caso di mancata integrazione di vitamina B12 da parte della madre di un bambino vegan allattato al seno si è evidenziato un iniziale problema di accrescimento, subito normalizzato con l'opportuna integrazione di vitamina B12 di sintesi batterica nella madre e nel bambino.

segue

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Inviato il: 4/4/2011 13:37
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#232
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In toscana si svolge oggi e domani la sagra del seitan. Chi fosse nei paraggi e ha voglia di "tastare" un cibo diverso dal solito si faccia vivo.

http://www.sagradelseitan.it/
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Inviato il: 4/6/2011 13:54
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#233
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La carne uccide 45.000 persone ogni anno


Il risultato di uno studio effettuato nel Regno Unito dalla Oxford University.

Un articolo del quotidiano inglese The Independent dell'ottobre 2010 cita uno studio dell'unita' cardiologica della Cornell University secondo cui diminuendo il consumo di carne si potrebbero prevenire, nel solo Regono Unito, 45.000 morti premature ogni anno.

In particolare, lo studio ha calcolato che diminuendo il consumo di carne da "ogni giorno" a "tre pasti la settimana" (che e' comunque un consumo alto, ma certamente molto inferiore al consumo "normale" oggi diffuso) si eviterebbero 31 mila morti per malattie cardiovascolari, 9 mila per cancro e 5 mila per ictus e si farebbe risparmiare oltre 1,3 miliardi di euro al servizio sanitario nazionale. Eliminando completamente il consumo di carne queste cifre ovviamente aumentano ancora di piu'.

La ricerca e' stata commissionata dall'associazione Amici della Terra, ed e' stata pubblicata nel loro dossier "Healthy Planet Eating". Nel dossier viene fatto anche notare come la riduzione del consumo di carne aiuterebbe molto a rallentare i cambiamenti climatici e la deforestazione delle foreste pluviali.

Il dossier fa anche notare come la carne lavorata (insaccati e simili) sia ancora piu' dannosa per la salute rispetto a quella "fresca", ma come invece non ci sia alcuna differenza - dal punto di vista salutistico - tra "carne rossa" (cioe' manzo, maiale, agnello), "carne bianca" (pollo) e pesce, perche' tutta la "carne" gli animali d'allevamento intensivo e' diventata negli ultimi decenni sempre piu' grassa, vale a dire contiene sempre piu' grassi saturi e colesterolo e sempre meno proteine.

Dati recenti dei ricercatori della London Metropolitan University hanno infatti dimostrato come un tipico "pollo di supermercato" contenga oggi una quantita' di grassi 2,7 volte superiore a quella del 1970 e il 30% in meno di proteine; di conseguenza, la quantita' di calorie e' aumentata del 50%. Questo vale anche per i polli di allevamento biologico: la loro carne contiene un po' piu' di proteine e un po' meno grassi, ma la differenza non e' molto elevata, rimane comunque una carne molto piu' grassa rispetto a pochi decenni fa, quindi TUTTA la carne di pollo, qualsiasi sia il tipo di allevamento, e' dannosa per la salute, cosi' come lo e' la carne "rossa".

Il dossier spiega come la carne rossa sia maggiormente correlata col cancro al colon, mentre tutta la carne grassa (bianca o rossa), ma anche latticini e uova (ricchi di grassi animali e colesterolo) siano causa di obesita' e malattie cardiovascolari. Dal punto di vista dell'ambiente, e' noto come le foreste pluviali vengano disboscate per allevare animali (o coltivare i loro mangimi) la cui carne viene esportata in Europa.

L'aumento di popolazione, la mggior ricchezza e l'allevamento intensivo, hanno fatto si' che il consumo di carne quadruplicasse dal 1961. Il cittadino britannico medio consuma 125 kg di carne l'anno, l'italiano medio intorno ai 92 kg l'anno. La ricerca della Oxford University ha calcolato quello che avverrebbe diminuendo il consumo a 25 kg l'anno e a 11 kg l'anno (in totale tra carne e altri prodotti animali come latte e uova): con 25 kg l'anno si eviterebbero 32.352 morti l'anno, con 11 kg si eviterebbero 45.361 morti.

L'associazione Amici della Terra, con la pubblicazione di questo report, ha invitato il governo a promuovere un'alimentazione a basso consumo di carne, attraverso campagne informative verso il pubblico.

Fonte
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#234
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Diversi studi autorevoli hanno dimostrato che la prima causa di morte nel mondo è la vita.
Gli studi hanno scoperto che tutti i morti erano in precedenza vivi, e da questo hanno dedotto che il vivere porta alla morte.
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#235
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Citazione:

Santaruina ha scritto:
Diversi studi autorevoli hanno dimostrato che la prima causa di morte nel mondo è la vita.
Gli studi hanno scoperto che tutti i morti erano in precedenza vivi, e da questo hanno dedotto che il vivere porta alla morte.


Sinceramente, da una persona intelligente come te mai mi sarei aspettato una uscita del genere.

La vita porta alla vita a parer mio, è però vero che nella vita non si finisce mai di imparare e sopratutto di scoprire le persone.
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      LoneWolf58
Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#236
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Citazione:

Santaruina ha scritto:
Diversi studi autorevoli hanno dimostrato che la prima causa di morte nel mondo è la vita.
Gli studi hanno scoperto che tutti i morti erano in precedenza vivi, e da questo hanno dedotto che il vivere porta alla morte.
In sintesi gli "studi" possono dire di tutto e di più senza per questo "mentire"... però sarebbe interessante chiarire il concetto di "vita".
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La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#237
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Il fatto è che il salutismo contemporaneo sta assumendo dei connotati grotteschi.
Sembrano vicini i tempi in cui si vivrà tutti dentro delle sfere isolate per evitare ogni sorta di pericolo che potrà causare una malattia.

Davvero, basta.

Il salutismo esasperato e "scientifico" è il frutto di una mentalità che non vede nulla oltre ciò che esiste di meccanico.

Poi magari si può vivere fino a 150 anni se non si mangia carne, se non si corre e non si suda, se ci si disinfetta 5 volte al giorno, non viaggiando ed evitando ogni contatto con gli altri esseri umani.

A me basterebbe vivere 70 anni da vivo, sarebbe già un bel traguardo.

Poi ognuno fa come gli pare, ovviamente, così come io ho il diritto di essere un po' deluso da questo andazzo.

A presto
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#238
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Fai a meno di leggere questo topic Santa, è più o meno un anno che posto articoli che parlano dei danni dell'alimentazione carnea, non è una novità e non sono postati appositamente per te. Non capisco perchè tu ti senta così fortemente chiamato in causa.

Se trovi questo topic grottesco, non cliccarci più sopra.
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#239
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Mi sembra che il non mangiare carne, a differenza di quanto sosteneva tuttle a commento di un articolo in home, renda un po' nervosi.

Ma probabilmente dipende da persona a persona.
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Inviato il: 14/7/2011 19:55
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Re: Le linee guida Usa: salutare la dieta vegetariana
#240
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Citazione:



A me basterebbe vivere 70 anni da vivo, sarebbe già un bel traguardo.


Per qualche animale sarebbe un traguardo arrivare anche ai 3 anni. Poi, sai com'è, mors tua vita mea ..

.. sul concetto dei connotati grotteschi, sinceramente trovo delle belle logiche rovesce. Della serie: un abominevole e realmente grottesca incapacità a rispettare il regno animale, abusare di loro, avere sotto il naso di tutti una spregevole voglia di gozzovigliare nella stragrande maggioranza dei casi e ci mancherebbe, avere anche una piccola percentuale (che io rispetto) di onnivori che si impegnano il più possibile con una consapevolezza etica degna di questo nome..

... ma quando poi, di conseguenza a queste prepotenze, si evidenziano forti prese di coscienza da una buona parte della collettività, poiché si sta cercando di essere realmente rispettosi della natura, allora questi poveretti sarebbero dei salutisti esasperati. Eh beh ..non fa una piega. In un mondo di stronzi, mirare a essere uomini rischia di farti passare per un cretino.

Citazione:
se non si corre e non si suda, se ci si disinfetta 5 volte al giorno, non viaggiando ed evitando ogni contatto con gli altri esseri umani.


... ma anche no, e magari nemmeno c'entra col discorso. Che dici? Hamer stesso identifica un malanno il "disinfettarsi" (per tagliare in soldoni il discorso). Personalmente non mi interessa neanche di scopare col preservativo, per quel che mi riguarda, piuttosto evito. Sono ancora dell'idea che la gente va attaccata al muro se ti offende, che i bambini devono rotolarsi nel fango e si devono spaccare i denti quando fanno "senza mani" in bicicletta.

A me pare invece che dia l'orticaria a più di qualcuno l'idea di creare realmente un posto migliore.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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