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  Orwell e Pifferai magici

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  •  incredulo
      incredulo
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#31
Sono certo di non sapere
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Da Asia
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Citazione Makk

p.s.: però non vedo il pifferaio, nella Fattoria. OT?

Forse Orwell non ha inserito una metafora di pifferaio nella sua fattoria perche' la comunicazione, allora, non aveva assunto la dimensione capillare che ha assunto oggi.

Si capiva anche allora, vedi "Quarto potere" di Orson Wells, ma era una visione per pochi.

Quindi secondo me, il ragionamento e l'analisi di Calvero, aggiungono un altro elemento al gioco eterno del Potere, quello della sirena, del pifferaio, di colui che ti conduce all'interno del gioco assumendo le sembianze di colui che e' fuori dal gioco, quindi piu' subdolo, meno facilmente identificabile.

Una specie di gatekeeper, resta da stabilire se consapevole o meno, che ti mantiene nel sistema dandoti l'illusione di esserne fuori.

Tutt'altro che O.T. secondo me.

Un saluto
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Gesù Cristo è Verità. Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Inviato il: 8/3/2011 6:54
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  •  mangog
      mangog
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#32
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 5/1/2007
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Citazione:

Pyter ha scritto:
Non ho ben capito se anche Odi-freddi merita l'altare del pifferaio..

A me pare che a Odifreddi piaccia fare la parte del piffero.


Insomma sembra suonato perchè viene suonato..

Citazione:

Il suo contributo nei testi tecnici è indiscusso (e anche criticato, ma sono diatribe fra addetti ai lavori).
Però scrive al computer. Secondo le lezioncine su "Come si scrive un libro di successo" da manualetto americano, la scaletta ordinata in un diagramma di flusso come fanno i programmatori di software, ecc
Che poi lo possa scrivere il manualetto (e lo abbia fatto: "Come si scrive una tesi di laurea") è un'aggravante.
Noioso. Irritante con tutti quegli zuccherini colti che ti dà viavia "bravo, cavallino, che mi hai letto anche questo capitolo".


Eco mi sembra il primo della classe che conosce le opere di Kant a memoria, citandolo spesso e volentieri con la convinzione che solo lui e 3 o 4 eletti, baciati da madre natura, lo abbiano veramente capito.
Chi vuole impressionare ? forse Fazio che lo intervista estasiato recitando la solita scontata parte della damina puritana e un pò bigotta ( o mignotta? ).
Insomma la filosofia senza Eco non cambierebbe di una virgola. Invece Eco senza i filosofi del passato forse non sarebbe mai diventato milionario.
Inviato il: 8/3/2011 9:56
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  •  Makk
      Makk
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#33
Mi sento vacillare
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Citazione:

Calvero ha scritto:
E' un libro, questo de la Fattoria, che a successive letture lascia segnali che lo riconducono anche a un discorso "non" meglio detto sull'anarchia.

Non mi sono spiegato. Il senso "secondo" come l'avevi messo giù sembrava essere quello che il potere comunque ti trasfigura. Per me quello è il senso primo. Ovviamento non unico ma mi sembrava il "minimo sindacale".
Sotto questo che io chiamo primo e tu secondo, c'è la lettura forzatamente pedestre (la Fattoria è una cronaca del fallimento della SOLA rivoluzione russa) che è una voluta distorsione e non merita neanche di essere un senso primo ed elementare.
Tutto qui, non intendevo criticare la tua lettura, anche perché diamo la stessa identica interpretazione

Citazione:
Citazione:

E i maiali sono intelligenti.
Ma non hanno "l'anima" .....

... sono comunque strati. Magari il mio termine non lo trovi adatto, e puoi suggerire una correzione. Sono tutto orecchi. No problem

Again. Non è una critica. E, sì: questo è un livello di lettura ulteriore mio, ma essendo mio non và considerato in opposizione ai livelli di qualcun altro.


Citazione:
i pifferai, che rendono gli uomini Maiali, o che illudono che ad essere tali sia necessario; [...] rimandi di metafora nella metafora, maiali/uomini - uomini/maiali ... ma è inevitabile).

Rimanendo in metafora e letture io non mi ritrovo in questo. I maiali sono altro, non sono i "vicini di casa". Sono (come ho scritto in un monologo teatrale) un'altra razza dagli umani, più pura.

Citazione:
Nulla su Augias allora, potevi dirmi che non era il caso al limite

guarda l'ora del msg: era mezzanotte. Lo avrei fatto in mattinata. A parte questa mini-risposta, adesso però vado al mercato. Comunque è una promessa, lo farò

Però tieni conto che non sono sicuro che Augias sia un pifferaio. l'ho citato solo come salottiero e anticlericale ma di un'altra classe da Odifreddi.
E rispetto a lui, augias si permette giusto un paio di libri (interessanti quelli che criticano, dimessamente e con grossa documentazione dietro, la figura del Cristo come ce la spacciano) e qualche apparizione televisiva in una nicchia riservata a gente che non ama l'informazione strillata.

Ci devo pensare.
Inviato il: 8/3/2011 10:05
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  •  audisio
      audisio
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#34
Sono certo di non sapere
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@ Makk:
Orwell E' DI SINISTRA.
Ed è il miglior esempio di obbedienza al Primo Comandamento:
NON AVRAI ALTRA SINISTRA CHE L'ANARCHIA
Inviato il: 8/3/2011 12:24
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  •  abbidubbi
      abbidubbi
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#35
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Odifreddi pifferaio?
Un intero capitolo del suo libro "Il matematico impenitente" tratta l'11/9 e si intitola significativamente "Sei anni di menzogne".

beh... leggetelo! altro che pifferaio....

p.s.: vorrei vedere augias scrivere le stesse cose che ha scritto odifreddi sull'11/9 ma temo che aspetterò invano... e lo stesso penso di eco.

pp.ss.: sul libro "la cospirazione impossibile" gradirei sentire opinioni da chi lo ha letto. La mia è questa: 10 capitoli, 9 di pura fuffa e l'ultimo, di odifreddi, che confuta tutti i precedenti. Vorrei sentire eventuali conferme di quello che ho (magari erroneamente) percepito leggendolo. grazie

ppp.sss.: il mio esordio su LC fu un copia-incolla di un divertissement di odifreddi, leggetelo e poi chiedetevi ancora se sia un pifferaio o meno.
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Io sto mentendo. (Eubulide, V secolo a.C.)
Inviato il: 8/3/2011 14:41
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  •  Calvero
      Calvero
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#36
Sono certo di non sapere
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Citazione:


forse Fazio che lo intervista estasiato recitando la solita scontata parte della damina puritana e un pò bigotta ( o mignotta? ).


Buona questa mangog .. ogni tanto andiamo d'accordo
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 8/3/2011 16:31
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  •  Tuttle
      Tuttle
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#37
Sono certo di non sapere
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Citazione:
pp.ss.: sul libro "la cospirazione impossibile" gradirei sentire opinioni da chi lo ha letto. La mia è questa: 10 capitoli, 9 di pura fuffa e l'ultimo, di odifreddi, che confuta tutti i precedenti. Vorrei sentire eventuali conferme di quello che ho (magari erroneamente) percepito leggendolo. grazie



Confermo. Infatti non ho mai capito il livore di chi lo attacca per quella partecipazione. Ho paura che lo si faccia solo perché compare fra gli autori del testo.

Non che mi stia particolarmente simpatico...ma pifferaio manco zero.
Inviato il: 8/3/2011 16:33
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  •  Makk
      Makk
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#38
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Citazione:

audisio ha scritto:
@ Makk:
Orwell E' DI SINISTRA.
Ed è il miglior esempio di obbedienza al Primo Comandamento:
NON AVRAI ALTRA SINISTRA CHE L'ANARCHIA

Boh!? Avessi detto qualcosa di diverso...
Inviato il: 8/3/2011 16:43
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  •  Calvero
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#39
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@ Makk

... credo di incominciare a capire la tua posizione. Servono altre limature nel confronto e negli interventi. Beh .. ad esempio, quella dei maiali che non hanno un anima è illuminante per codificare la realtà che ci circonda. Anche se è tua può entrare anche in un discorso accademico, per quel che mi riguarda. Può mettersi in opposizione e può anche diventare un sistema interessante per elaborare paradigmi più corroboranti a definire il "miracolo uomo".

Sono in ancora in ruminazione per gli altri interventi. Sulla questione Odifreddi continuo a trovare elementi sufficienti perché la cosa non sia così univoca. Possiamo anche non farne una questione così personale con lui.

Di passaggio, sempre nelle edicole ... sto notando un aumento della sua immagine e del suo "marketing" in editoria di vario livello e argomentazione.


POI:-

Ma attenzione, perché qui stiamo per cadere in un tranello che si ripete spesso. I pifferai sono tali per la psicologia elementare delle masse e non per la nostra. Non mettiamoci nelle condizioni di essere noi di LC il "parametro" per queste identificazioni. Sarebbe un errore grossolano. L'effetto che produce un Libro e/o anche solo la sua copertina, è già un segnale sufficiente a mettere in discussione i fattori. Possono contare anche molto meno le analisi interne.

Ho già avuto a che fare con persone, che non leggono che Novella 2000 e mi hanno replicato che «se lo dice Eco e Odifreddi che la cospirazione è impossibile, cosa vuoi saperne tu!? » ..... E questo perché? perché il tipo secondo voi era andato in libreria?? sì come no. Lo aveva letto dalla copertina in bella Vista in un negozietto di un Cinema Multisala in provincia di Udine, e magari per vedersi - vacanze di Natale.
Capite cos'è sotto accusa?


Per quanto veritiere, fare le pulci e/o i raggi X a determinati personaggi ha un importanza relativa, in questa prospettiva. Poiché NON è quello che la gente comune fa. Possiamo farlo noi come esercizio di analisi ulteriore (e ci sta, ma non confondiamo i pesi .. please), e non mette pesi sulla bilancia se non in senso relativo a questa "indagine".


Per la questione Augias, attendo con pazienza. Interessante a tal proposito il loro "scontro" [Augias - Odifreddi] quando Augias intervistandolo gli ha detto, in parole povere - ma cosa fa di male questa povera Madonnina ?? - (una cosa tanto nauseabonda e visceralmente ipocrita non l'avevo ancora vista) ... con tanto di teatrino finale nell'intervista, in cui con un effetto speciale televisivo hanno fatto scagliare un Fulmine sulla poltrona di Odifreddi e incenerito di conseguenza. Non scherzo. Andò proprio così.


Citazione:
Una specie di gatekeeper, resta da stabilire se consapevole o meno, che ti mantiene nel sistema dandoti l'illusione di esserne fuori.


importante è questa riflessione di Incredulo
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Inviato il: 8/3/2011 16:57
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  •  Tuttle
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#40
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Citazione:
Ho già avuto a che fare con persone, che non leggono che Novella 2000 e mi hanno replicato che «se lo dice Eco e Odifreddi che la cospirazione è impossibile, cosa vuoi saperne tu!? » ..... E questo perché? perché il tipo secondo voi era andato in libreria?? sì come no. Lo aveva letto dalla copertina in bella Vista in un negozietto di un Cinema Multisala in provincia di Udine, e magari per vedersi - vacanze di Natale.


Si vero. Ma queste persone meritano di ragionare in questo modo. Anche se si vedessero infilare una miccia nel deretano da un uomo con le stelline sulla giacca, sarebbero comunque convinti che sia per il loro bene.

Ma chi ha un minimo di materia grigia dentro alla scatola cranica legge, o si informa in qualche modo. E potrebbe trovarsi a dover ridere su cose come queste:

Ai primi di settembre del 2007 è uscito in libreria il volume "11/9 La Cospirazione Impossibile", curato da Massimo Polidoro del CICAP. Edizioni PiEmme. Il testo è suddiviso in varie sezioni con diversi autori, tra cui spiccano nomi di caratura internazionale tra i quali citiamo Umberto Eco e James Randi.

Crono911 ha collaborato incisivamente a questa iniziativa, che rappresenta il primo libro di debunking in lingua italiana, fornendo consulenza, testi e documentazione.

Anche in questo caso non abbiamo ricevuto e non riceviamo alcun tipo di compenso.

Precisiamo che Crono911 non si associa alle valutazioni di carattere storico e politico espresse da Piergiorgio Odifreddi.


Inviato il: 8/3/2011 17:16
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  •  Calvero
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#41
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Citazione:

Ho paura che lo si faccia solo perché compare fra gli autori del testo.

Non che mi stia particolarmente simpatico...ma pifferaio manco zero.


Tuttle, anche se ci stiamo sulle palle, spero che non staremo qui a stuzzicarci come bambini. Ma è proprio quello che tu non credi sia il problema ad essere il problema. E ciò l'ho spiegato nella parte in BLU del mio post precedente. Mi farebbe piacere se tu partecipassi mettendo in gioco il tuo "saper fare le pulci" di conseguenza, ma senza cadere nel tranello di una particellizzazione dei concetti. Se mi sono spiegato credo tu possa comprendere che i Pifferai non possono essere sgamati in base alle loro peculiarità intrinseche, ma in base ad una accettazione comune dozzinale che è presente a livello mediatico/editoriale.

Anche l'ipotesi (come suggerisce Incredulo) per cui possano essere in reale buona fede, non li esula dal poter essere Pifferai comunque. Anzi, è ancora più nocivo in merito alla suggestione che possono rifilare inconsciamente alla massa.
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Inviato il: 8/3/2011 17:21
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  •  Calvero
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#42
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se io e te non la finiamo di scrivere contemporaneamente non ne usciamo vivi
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Inviato il: 8/3/2011 17:22
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  •  Tuttle
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#43
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Citazione:
Mi farebbe piacere se tu partecipassi mettendo in gioco il tuo "saper fare le pulci" di conseguenza, ma senza cadere nel tranello di una particellizzazione dei concetti. Se mi sono spiegato credo tu possa comprendere che i Pifferai non possono essere sgamati in base alle loro peculiarità intrinseche, ma in base ad una accettazione comune dozzinale che è presente a livello mediatico/editoriale.


Forse dovremmo dare un senso comune al termine "pifferaio".

Comunque chiunque si esponga a livello mediatico, oltre la cortina della ricerca personale e privata, è soggetto alla forza di gravità che arriva dalla critica esterna. Per me è il solito problema di attenermi ai fatti, speculando il meno possibile sulle opzioni malafede/buonafede.

Però sono d'accordo su quanto hai scritto su Saviano, per esempio. In quel caso è palese che, volente o meno, lui è un prodotto. E viene utilizzato, sfruttato e consumato in tal senso. Prendi una posizione critica, rendila elegante, morbida, formalmente corretta, nazionalpopolare, e usala come patente di riconoscimento per continuare a vivere nella contraddizione delle tue azioni, ma con la bandierina appesa fuori dalla finestra. Che Saviano sia divenuto la bandieraina di Fazio ne è la prova lampante. Non poteva essere diversamente. Fazio è l'uomo con più bandierine alla finestra che la televisione abbia mai partorito nella sua storia.

Odifreddi ha una posizione pubblica un pelino differente, e forse, nel suo caso - valuterei meglio e più in profondità ciò che ha da dire. Non credo che Odifreddi sia uomo da copertina e anche se ci finisce, il motivo credo sia da ricercarsi nel tentativo di sfruttare la sua immagine da parte di chi ha bisogno di figure autorevoli per nascondere la propria inettitudine.

Certo, poteva rifiutare. E io, al suo posto, avrei certamente rifiutato. Ma, ripeto, ho bisogno di molti più elementi per prendere posizione. E quel che leggo di Odifreddi, non mi trasmette una funzione di pifferaio. Sempre che ne abbia colto il senso.
Inviato il: 8/3/2011 17:35
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  •  Manfred
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#44
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Il pifferaio, purtroppo non trova collocazione nella fattoria, per la natura stessa dei suoi abitanti : gli animali, che proprio per loro incapacità congenita di mischiarsi tra razze, di fondere in un unico individuo pregi e difetti, istinto e vessazioni, non possono generarlo, far vivere la sua figura, il suo trascinante paganesimo. Questo è il limite della parabola Orwelliana ed il suo non perfetto adattamento alla realtà sociale che vuole descrivere e condannare.
L'assurta casta dei maiali, nel racconto fantastico, rimane chiusa ermeticamente come in realtà ci si attende. Non avviene tra i suoi membri seppur sporadicamente un incrocio, per esempio con un toro, un cavallo, ben si intende escludendo i più umili dell'aia e pure l'asino chiuso nella sua orgogliosa rassegnazione. Nemmeno alla mirabolante ascesa, di un rapace esemplare al di fuori della specie, possiamo assistere, oscuro essere trasformarsi in maiale, seppur a fatica e con molti rischi. In altre parole non scocca come nel mondo degli umani quella scintilla che molte volte fa nascere un artefice di alterne fortune e disgrazie. Quel pifferaio, magico nella sua valenza, perché conosce la povertà e la fantasia del suo linguaggio, la protervia del non sapere guardare oltre, l'arrabattarsi di chi sa pesare il giorno, la velleità di chi non vuole calcolare i rischi e tutto ciò mette al servizio della sua futura famiglia, ultima meta, la casta.
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Manfred
Inviato il: 8/3/2011 17:38
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  •  Makk
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#45
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Citazione:
Interessante a tal proposito il loro "scontro" [Augias - Odifreddi] quando Augias intervistandolo gli ha detto, in parole povere - ma cosa fa di male questa povera Madonnina ?? - (una cosa tanto nauseabonda e visceralmente ipocrita non l'avevo ancora vista) ... con tanto di teatrino finale nell'intervista, in cui con un effetto speciale televisivo hanno fatto scagliare un Fulmine sulla poltrona di Odifreddi e incenerito di conseguenza. Non scherzo. Andò proprio così.

Non lo vedrei come un momento rilevante. alla fine sono due partner di salotto.
Odifreddi ha un anticlericalismo debole, livoroso. Augias è più posato, si rende conto di toccare temi che in Italia portano strepiti e strascichi. E' infastidito dalla superficialità di Odifreddi, come se quest'ultimo seppellisse l'effetto della sua critica.
Cosa peraltro vera: Augias è stato attaccato dai preti e si è difeso egregiamente, Odifreddi ha creato scalpore e ferocia, attacchi più volgari e meno cauti. Meno colti. Peraltro praticamente senza replicare.
In pratica gli ha intorbidato le acque.

Tutto qui.



Invece la questione di cosa sia un pifferaio magico.
E' uno che incanta i topi molesti e li porta lontano a suicidarsi.

Capisco che la lettura di Calvero è qualcosa del tipo: incantano la massa e la portano lontano da dove darebbe fastidio, cioè dalla consapevolezza della realtà, dall'analisi delle cose del mondo affinché non si facciano domande. E siano convinti di seguire la sirena (per dirla con incredulo) per andare in un posto meraviglioso.
Il Re, che assume il pifferaio, è il potere.


Non mi basta.
Ci sono figure molto meno esposte che fanno la stessa cosa.
E sono necessarie? L'effetto (condurre i topi dove si vuole) si otterrebbe comunque.

In effetti Orwell non delinea pifferai, né nella Fattoria né in 1984. Forse perché le sue distopie sono compiute, sono società dove il controllo è talmente completo che non c'è bisogno di fingere?

Però mi piacerebbe vedere una riflessione più ampia su questo. Per delimitare un po' il campo.

Stiamo parlando dei famosi intellettuali organici al potere? O c'è qualche altro modo di descrivere il pifferaio?
Inviato il: 8/3/2011 21:39
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  •  Manfred
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#46
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I pifferai non sono gli intellettuali, quelli possono essere paragonati ai menestrelli, i pifferai guidano le masse, non gli interessa di deviare il pensiero, lo lasciano fare ad altri perché non è alla mente in primo luogo che parlano, essi sono il frutto maturo della medesima frustrazione che muove le masse, la stessa che fa si che la casta (élite) si avvantaggi.
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Manfred
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  •  Makk
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#47
Mi sento vacillare
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Quanto alla mia opinione su Augias.
Per quello che vale ho già detto che non merita grande riflessione. Era un buon contraltare di Odifreddi rispetto al loro target comune: gli anticlericali con un vocabolario oltre le 2.000 parole (secondo la definizione di cultura da medie superiori di De Mauro).

Escluso il suo "pallino" delle minuzie storiche, che lo ha portato anche a lanciarsi nell'avventura anticlericale, lo trovo innocuo nei temi che sceglie e piuttosto abile nel maneggiare gli interlocutori.
Forse siamo abituati agli intervistatori sgarbati e arrembanti, ma Augias lavora in altro modo: mette alla prova l'interlocutore col quale non è d'accordo, e se quello si difende onestamente non lo incalza oltre l'educazione. Il suo intento è "costringerlo" a esprimere il suo pensiero e mettere questo pensiero a disposizione dello spettatore. L'opinione di Augias non è rilevante, come dovrebbe essere per un conduttore, quelle rilevanti sono le opinioni delle persone che intervista e il fatto che arrivino chiare allo spettatore.

Rigirata la frittata, è acquiescente e cerchiobottista, non prende mai posizione. Tranne RARE VOLTE
Inviato il: 8/3/2011 22:43
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  •  Ingmar
      Ingmar
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#48
Ho qualche dubbio
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Da Cagliari
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A parziale difesa di Saviano :)

http://www.ilmucchio.net/showthread.php?t=423&page=21#202

Il resto lo aggiungo più in là.
Inviato il: 9/3/2011 3:07
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  •  Calvero
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Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#49
Sono certo di non sapere
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Citazione:
I pifferai non sono gli intellettuali, quelli possono essere paragonati ai menestrelli, i pifferai guidano le masse, non gli interessa di deviare il pensiero, lo lasciano fare ad altri perché non è alla mente in primo luogo che parlano, essi sono il frutto maturo della medesima frustrazione che muove le masse, la stessa che fa si che la casta (élite) si avvantaggi.


Preciso una cosa importante:

Non mi sono avvicinato alla fiaba del Pifferaio così come maggiormente è conosciuta. Anche perché con i topi ancora non abbiamo a che fare. La storia è un altra:

La storia antica, e pare non sia una leggenda, si rifà ad una tremenda tragedia in cui tantissimi bambini vennero in pratica messi a morte e attirati facendo leva sulla loro ingenuità. Si parla che forse (una delle ipotesi) c'era stata un infezione e l'unico rimedio è stato il loro sacrificio.

E, se non sbaglio, la vicenda venne "adottata" in seguito dai fratelli Grimm (o da altri) e vennero sostituiti i bambini con i topi. Cosa abbastanza grave questa se si dovesse rendere conto di una certa onestà (non che a noi interessi, ma tanto consta), visto che il concetto è stato mortificato ... anche se con i topi la fiaba ha comunque un suo importante perché. Ma è al concetto originale che mi rifaccio.


Ergo continuo a sottolineare che i Pifferai sono proprio questi signori che hanno sembianze simil/neutrali e si continua a guardare tassello per tassello, ma è uno sbaglio. Non è una cazzata quella del tipo di cui ho raccontato la "storia" in BLU. Le sue deduzioni fanno fede ad una ingenuità imposta. A percezioni a breve raggio, ma continue. E si ritorna così al discorso. Le analisi che si stanno facendo NEI personaggi e non DEI personaggi, ..non passano nemmeno nell'anticamera del cervello della gente comune. Come dice mc a comandare nella testa della gente è quella scatola che chiamano TV.

Ma, appunto, non c'è solo la TV, c'è anche una coscienza collettiva che respira segnali sparsi e che hanno forza solo tutti insieme se pur spezzettati.

Nella fattoria degli animali i nessi li possiamo trovare. Nel senso che il racconto è precursore di varie evoluzioni (evoluzioni e non aggiunte) comunque Orwelliane.

Il pifferaio magico non è classificato come "intellettuale" nella testa delle persone. Ma come: - voce fuori dal coro con una certa autorevolezza - (e anche la pacatezza ha un suo perché, mi spiace per Augias, ma è questo che volevo approfondire). In una televisione urlata e pacchiana .. non è un merito essere pacati, quando poi si scagliano fulmini perché qualcuno attacca i dogmi. Questi giochi hanno una loro funzione e una precisa percezione. Non discuto certo un metro di autorevolezza/cultura tra un Augias e un Odifreddi. Ma se ora scendo in strada e chiedo al primo che passa, gli stessi verranno identificati come due uomini di cultura che sanno essere fuori dal coro. Punto. Questo conta. Questo è percepito dalla maggioranza delle persone. Questo rende il suono del flauto carismatico. E se anche tra loro, le posizioni sono in antitesi ... anche questo non conta nulla nella testa della maggioranza degli "spettattori".

Non ragioniamo abbastanza sull'ignoranza della gente, dove chi "sa" tante cose è ricco solamente di informazioni/bacheca, oggigiorno. Ignoranza quindi, intesa come incapacità a fare debite analisi. Ciò è assolutamente spersonalizzante. Gli uomini devono smettere di essere ingenui, in questo senso.

Ormai troviamo anche moltissime persone che non credono alla VU dell'undici Settembre, ma non sanno perché. E sono più dannosi ancora.

Odifreddi è un pifferaio fuori dal confronto con Augias, così come ne è funzione invece ne - La cospirazione impossibile. Altra tacca sulla pistola. Non importa se poi, per il resto della vita farà altro. Comunque il suo contributo l'ha dato. Comunque è tornato comodo. Anche "Striscia la notizia" è un altro grande Pifferaio Magico: si pone come intermediario attraverso l'inganno della satira (mai come oggigiorno è deleteria) e come valvola di sfogo alla mancanza di un giornalismo degno di tale nome. L'ennesimo finto paladino. Ogni beneficio di qualche truffa, truffatore, scandalo e/o magagna, sputtanato grazie a Striscia è solo un sassolino, a fronte del Macigno che impongono come "distrazione e canto di sirena"; a fronte di una reale esigenza di rivalsa, per poter (magari) costruire QUEL giornalismo che manca.
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Inviato il: 9/3/2011 4:31
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  •  Pyter
      Pyter
Re: L'angolo di Orwell e dei Pifferai magici
#50
Sono certo di non sapere
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Odifreddi è Augias incazzato.

Augias è per il pubblico del PD tendente al centro che ama discutere dei problemi nel rispetto dell'avversario e secondo le regole democratiche, Odifreddi è per un pubblico più alternativo.

C'era un giornalista che era un pò una fusione tra i due, Andrea Barbato.
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Inviato il: 9/3/2011 14:31
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  •  Ingmar
      Ingmar
Re: Orwell e Pifferai magici
#51
Ho qualche dubbio
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Anch'io in effetti penso che potrebbe esserci una strategia nell'usare l'effettiva autorevolezza di un Eco o di un Cicap sul 99% dei temi per fare gatekeeping, facendo il riporto di quella autorevolezza per derubricare tesi scomode, e con argomenti molto più pretestuosi e spesso con i cosiddetti giudizi sintetici a priori.
Questo è in breve il concetto del pifferaio, condurre, indirizzare e pastorizzare il pensiero dell'uomo acculturato, potenzialmente ribelle e libero pensatore e indurlo in errore.
Se il Cicap che mi smentisce Silvan, svela che il miracolo di san Gennaro e le Madonne piangenti potrebbero (azzardo che lo siano anzichenò) essere bufale e che possano essere riprodotti in laboratorio, allora avranno ragione anche sul noveundici.
Non è questione di squalificare posizioni pro versione ufficiale, la critica è alla fallacia ad autoritas in piena azione. Il Cicap indaga sul paranormale, ma dire che le torri non potevano cadere non ha nulla del cosiddetto paranormale, puoi argomentare le critiche ma non partendo dal presupposto del paranormale.

Come ho detto, queste cose non sono rivolte al pubblico che ascolta Minzolini o legge Chi, e aggiungerei purtroppo!
Devono assorbire la gente che ha sviluppato un pensiero critico, ma ha comunque un riferimento culturale e ripone attendibilità in Eco, Saviano, Travaglio etc.
Non sto dicendo con questo che Eco sia necessariamente consapevole di questo progetto, sempre che poi sia veramente un progetto. Forse Eco è a sua volta sì, una persona molto acculturato con un forte pensiero critico ma che ha dei comunque dei suoi dogmi e alcune cose che non può a priori concepire come vere, non posso saperlo e per rispetto quindi mi astengo da altro che non siano ipotesi o speculazioni a scopo di "mind training" sull'argomento.
Odifreddi invece confutava, a quanto pare.

Per quanto riguarda la puntata di Augias con Odifreddi, l'ho vista, ma credo che la sceneggiata fosse dettata da semplice "sciollorio" e che i due fossero sostanzialmente d'accordo.
Il colpo di scena del fulmine era come una via di mezza tra "che te possino mmazzate" e qualcosa come a prendere in giro gli argomenti perbenisti, come a dire chi lo ferma questo miscredente. Un semplice gioco delle parti umorisitco tra i due.

Non dobbiamo però cadere noi in un altra fallacia, a nostra volta, per esempio il fatto che non condividiamo o contestiamo alcune posizioni e opinioni di Eco, Saviano etc, non implica che altre cose che dicano non siano giuste, lo stesso il Cicap.
Abbiamo parlato diverse volte, credo, dell'usare la credibilità onestamente costruita per poi spenderla derubricando argomenti veramente scomodi. Mischiare il vero col falso è una strategia retorica nota e antica, usata allo scopo di frastornare lo spettatore.

Ti dice "guardate che quando si tratta di affrontare anche le cose scomode al potere non guardiamo in faccia a nessuno -seguono esempi (mettici fame nel mondo, massoneria, omicidio Kennedy, All Iberian, Bugie guerra in iraq...)- per questo possiamo dirvi che su questa cosa state prendendo un granchio e siete fuori strada"
Questo è il manifesto del pifferaio più o meno.

Per quanto mi riguarda a me capita di seguire, sì un po' ingenuamente il nuovo paladino e di apprezzare quello che dice, fino al fatidico anno che, consolidata la fama, comincia a sostenere cause sbagliate (metti Israele) a derubricare qualsiasi complotto come non esistente ("se parli di un complotto sei un cospirazionista") comincio a non essere d'accordo.
Il problema è il principio del leader, non si è più d'accordo o in disaccordo sul singolo argomento, ma col personaggio.

Interessante il discorso su Orwell, per quanto riguarda La Fattoria Degli Animali, posso azzardare una mia spegazione sul finale .
Non c'era da chiedersi ora che cosa fosse successo al viso dei maiali. Le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.
In pratica questa è la metafora inquietante di come gli animali son stati messi nella condizione di non distinguere più tra la condotta dei loro "liberatori" e quella dei loro aguzzini. Questo era il preciso obiettivo dei maiali, tramite l'abolizione del pensiero autonomo e critico dei loro sudditi. Siccome ai maiali non serve più essere distinti dagli uomini e di certo non vogliono che si capisca che fanno comunella con i vecchi padroni uomini, gli altri animali, ormai lobotomizzati non distinguono più uno che suppostamente faccia il loro interesse dal loro ex padrone.

Orwell credo si sia servito della metafora della percezione visiva falsata dalla dialettica e dalla mistificazione del potere per illustrare qualcosa di simile al pifferaio, che ti ha indotto in errore ed intortato per bene al punto che poi non distingui l'attività di gatekeeping da quella su cui si è costruito la credibilità al punto in cui sosterrà tesi sempre più propagandistiche e organiche all'establishment, come un Veronesi.
Ovviamente viene semplificata non del tutto a torto con "I maiali fanno ormai la stessa cosa degli uomini, quindi sono uguali a loro"
.

Come dite voi il problema "nostro" è quello di cercare il padrone buono, ideale impossibile o sentirisi parte del suo mondo, illudersi di poter condizionare il suo potere. Invece di cercare l'autodeterminazione, senza cercare nessun leader e senza volerlo essere. Questa lingua è purtroppo aliena nel sistema attuale.
Stando alla metafora di Orwell ovviamente, gli altri animali vengono espressamente definiti da lui meno intelligenti dei maiali, quindi ogni animale sarebbe irrimediabilmente vincolato alla sua natura, secondo me questo e il limite, ma non deve servire da alibi per dichiarare inutile sperare che gli equilibri cambino. Ricordiamoci che siamo tutti uomini.
Inviato il: 9/3/2011 17:38
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Orwell e Pifferai magici
#52
Sono certo di non sapere
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Citazione:


C'era un giornalista che era un pò una fusione tra i due, Andrea Barbato.


Miiiiiiii quanto tempo! .. è vero: Barbato, la "Cartolina"
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Inviato il: 9/3/2011 19:30
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  •  Calvero
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Re: Orwell e Pifferai magici
#53
Sono certo di non sapere
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é un bell'intervento Ingmar (Ingmar come il grande Bergman ? )

... prendo alcuni tuoi passaggi per ampliare la critica:

Citazione:

Anch'io in effetti penso che potrebbe esserci una strategia nell'usare l'effettiva autorevolezza di un Eco o di un Cicap sul 99% dei temi per fare gatekeeping, facendo il riporto di quella autorevolezza per derubricare tesi scomode, e con argomenti molto più pretestuosi e spesso con i cosiddetti giudizi sintetici a priori.


Vero, e non scordiamo che "un CICAP" così come "una Striscia la Notizia" non possono considerarsi (neanche di striscio) fenomeni riconducibili ad una buona Fede. Questo distinguo, per quanto si possa parlare di Pifferai (ma lo è molto e molto di più Striscia), serve a mettere in luce la differenza tra la «pianificazione» e gli «utilizzati».

Citazione:

Per quanto riguarda la puntata di Augias con Odifreddi, l'ho vista, ma credo che la sceneggiata fosse dettata da semplice "sciollorio" e che i due fossero sostanzialmente d'accordo.


Non credo, il disagio di Augias è individuabile nelle sue svicolate e nel suo atteggiamento, quasi come la poltrona gli scottasse sotto al culo.

Citazione:

Non dobbiamo però cadere noi in un altra fallacia...
......

.....Mischiare il vero col falso è una strategia retorica nota e antica, usata allo scopo di frastornare lo spettatore.


La tua osservazione è corretta, ma la fallacia è un altra (come ribadisco): tu sei una persona intelligente (e si capisce) che ha un potere di analisi che sa leggere -tra le righe- che, appunto, non è peculiarità della gente comune. Tu hai il filtro, tu. Poiché questa è quella peculiarità che fa sì che si riveli tutto il - rumore - presente nei canti delle sirene. La gente ha perso i filtri grazie a una "ingenuità" indotta*. Complice, per l'amor di Dio, la frenesia della Vita dell'esistenza moderna. Il resto (per quanto validi) rimangono esami che facciamo noi qui che d'accordo o meno, il 90% degli spettatori non si fanno proprio, né nel bene ...né nel male.

Citazione:

In pratica questa è la metafora inquietante di come gli animali son stati messi nella condizione di non distinguere più tra la condotta dei loro "liberatori" e quella dei loro aguzzini. Questo era il preciso obiettivo dei maiali, tramite l'abolizione del pensiero autonomo e critico dei loro sudditi.


Cioè la perdita - nel quotidiano - di essere parte attiva. Mentre si illude una "partecipazione" attraverso la favola delle Elezioni. Proprio quella distorsione prospettica che ha dato una "saggezza" popolare inventando motti e bestemmie stile "governo Ladro!" ... sintomo cioè di un «falso storico» che non ci fa guardare debitamente allo specchio, sia nelle nostre magagne sia nelle nostre potenzialità (soprattutto nelle potenzialità) ... assorbite e ingurgitate dai colori politici con la complicità delle grandi Religioni (che sono incontrovertibilmente: Potere) che spostano il baricentro della responsabilità; ergo della dignità. Da qui, la costruzione del teatrino Politico che può essere abbattuto solo con una lunga salita e con tanta tanta umiltà. Mirare attraverso una auto/determinazione che cominci con i veri boicottaggi e la disobbedienza, possono "iniziarci" a un percorso reale che per quanto possa essere debole all'inizio, comunque è viscerale e pericoloso.

Come anche tu hai spiegato bene nel resto del tuo intervento.

Citazione:
Questa lingua è purtroppo aliena nel sistema attuale.


Oggigiorno dire la verità è un atto rivoluzionario. E questa lingua è sempre più aliena, poiché come spiega Manfred: essi sono il frutto maturo della medesima frustrazione che muove le masse, la stessa che fa si che la casta (élite) si avvantaggi.

* da qui appunto l'importanza nella metafora dei - bambini - e non dei topi.
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Inviato il: 9/3/2011 20:39
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  •  Manfred
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Re: Orwell e Pifferai magici
#54
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Prendo atto della precisazione, comunque anche volendo ammettere che il pifferaio non sia un conduttore di popoli, ma bensì ai giorni nostri un conduttore televisivo, vedo questi personaggi qui citati come marginali nelle manipolazioni in atto, una specie di eco colta al tambureggiare ridondante dell'informazione e una contrapposizione fasulla alla volgarità del messaggio corrente. Maurizio Costanzo e Antonio Ricci pur non raggiungendo la dirompente efficacia di un Andy Warhol, colui che ha legittimato "artisticamente" il consumismo e ha reso possibile con la sua sperimentazione d'avanguardia proprio i moderni modelli televisivi, da essi stessi portati in auge, si possono considerare a tutti gli effetti dei veri pifferai.
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Manfred
Inviato il: 9/3/2011 21:54
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Re: Orwell e Pifferai magici
#55
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Manfred ha scritto:
Prendo atto della precisazione, comunque anche volendo ammettere che il pifferaio non sia un conduttore di popoli, ma bensì ai giorni nostri un conduttore televisivo, vedo questi personaggi qui citati come marginali nelle manipolazioni in atto, una specie di eco colta al tambureggiare ridondante dell'informazione e una contrapposizione fasulla alla volgarità del messaggio corrente. Maurizio Costanzo e Antonio Ricci pur non raggiungendo la dirompente efficacia di un Andy Warhol, colui che ha legittimato "artisticamente" il consumismo e ha reso possibile con la sua sperimentazione d'avanguardia proprio i moderni modelli televisivi, da essi stessi portati in auge, si possono considerare a tutti gli effetti dei veri pifferai.


Che sia pure un eco: è un principio che si utilizza per i più "ingenui", ormai basta meno impegno; bastano quelli che tu chiami i «marginali». Il lavoro più grosso è stato fatto. Interessante il discorso di Warhol, ma non credo che ai nostri tempi ce ne possiamo inventare uno simile. Ormai la società di massa funziona più che altro su grandi Flashback passati, e su brevi ma frequenti flash moderni.

Mi viene da ridere per il futuro. Neanche Villaggio che si fa un cannone e un acido in una notte di plenilunio potrebbe immaginarsi il nuovo modello di cittadino in arrivo prossimamente su questi schermi.

Credo che decenni addietro i fenomeni culturali avevano un appeal e un carisma migliore, grazie al fatto che la gente (intesa come collettività) aveva ancora un fervore più sincero. Oggi basta Facebook e il culo di Belen.
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Inviato il: 10/3/2011 5:03
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Re: Orwell e Pifferai magici
#56
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"Bontà loro" già il titolo della trasmissione ci fa capire quello che sarà il modus operandi del Costanzo, indirizzare il pensiero altrui grazie la bontà degli intervistati e dei telespettatori, risultando all'occhio inesperto come figura imparziale.
L' imperativo della trasmissione è uno solo destabilizzare, attraverso lo sfoggio di un finto intento democratico nelle discussioni, quasi come i forum su internet, con la sola differenza che attualmente è rimasto molto poco da destabilizzare.
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Manfred
Inviato il: 10/3/2011 23:41
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Re: Orwell e Pifferai magici
#57
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... oddio; da destabilizzare ci sarebbe anche molto, quindi credo che ti riferissi al fatto che ci sia poco da illudersi, purtroppo

Mi ricordo quando Costanzo con Carmelo Bene a fianco, ha mostrato la sua capacità di mettersi la coda tra le gambe e, nello stesso tempo, fare il direttore di orchestra.
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Inviato il: 10/3/2011 23:55
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Re: Orwell e Pifferai magici
#58
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La destabilizzazione è avanzata pari passo con la distruzione delle barriere architettoniche, prima la sessualità e poi l'individuo stesso è stato portato in piazza e costretto alla luce dei riflettori, si è persa l'intimità dei luoghi e delle persone, da qui è cominciata la massificazione, il pudore è una componente importantissima della sessualità e fonte del rispetto verso gli altri. ( Pudore è non stracciarsi le vesti come i moralisti, ma anche non farsi coinvolgere nella finta trasgressione)
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Manfred
Inviato il: 11/3/2011 0:19
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Re: Orwell e Pifferai magici
#59
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Manfred ha scritto:
La destabilizzazione è avanzata pari passo con la distruzione delle barriere architettoniche, prima la sessualità e poi l'individuo stesso è stato portato in piazza e costretto alla luce dei riflettori, si è persa l'intimità dei luoghi e delle persone, da qui è cominciata la massificazione, il pudore è una componente importantissima della sessualità e fonte del rispetto verso gli altri. ( Pudore è non stracciarsi le vesti come i moralisti, ma anche non farsi coinvolgere nella finta trasgressione)


Su questo non ho timori di smentite, come potrei non concordare? Possiamo scendere anche nel dozzinale se vogliamo, e andare OT (ma per modo di dire): anche l'erotismo stesso è andato in vacca e poteva avere una parte migliore nel gioco delle relazioni.

Ed è per questo che sono in disaccordo con te sulla questione "piazze": è troppo tardi, e porgono il fianco ad essere ingurgitate in molte maniere. Maniere che poi sono sempre più pronte ad evolversi.

Questo non toglie che quando dici:Citazione:
e poi l'individuo stesso è stato portato in piazza e costretto alla luce dei riflettori, si è persa l'intimità dei luoghi e delle persone, da qui è cominciata la massificazione, il pudore è una componente importantissima


.. prendo atto che è da questa prospettiva che si dovrebbe ragionare. Credo più nei circoli; nel ridurci (e in questo caso dò un accezione positiva al termine) a essere individui più "piccoli" più "subdoli"; spegnere e ridurre all'osso la suggestione con i media. Ormai la Piazza non può darci più quell'intimità. La bilancia penderebbe troppo sulla nostalgia. Ormai la "piazza" è stata storicizzata, consumata e mortificata. Nelle nuove generazioni potrà essere tale solo per un reale attacco o per delle guerriglie forse. Ma in senso pacifico, combattere oggi, può significare solo boicottare e disobbedire. Il nemico ha fatto gli ultimi passi e ormai è perfettamente distante dietro le quinte. Non c'è organo del Potere che possa essere scalfibile da gesti plateali. Se non in una reazione che deve ancora maturare e che potrebbe avvenire solo dopo che la disobbedienza ha fatto il suo dovere e obbligherebbe a scendere nelle strade. Allora sì.

Ma se ci troveremo per le strade quando a muoverci sarà la fame e la disperazione, sarà soltanto un fuoco di paglia.
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Inviato il: 11/3/2011 0:38
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  •  Manfred
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Re: Orwell e Pifferai magici
#60
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Io parlo di piazza sopratutto nella vita di tutti i giorni, forse farei meglio a parlare di strada , rioccupare pacificamente partendo da dentro noi stessi gli spazzi che ci siamo lasciati togliere.
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Manfred
Inviato il: 11/3/2011 0:52
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