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  RESTIAMO UMANI

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  •  benitoche
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Re: RESTIAMO UMANI
#61
Dubito ormai di tutto
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Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità



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soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 19/5/2011 21:56
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#62
Sono certo di non sapere
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Non ho a disposizione una connessione per molto tempo, quindi faccio solo un'incursione velocissima per postare una notizia che illustra bene quanto fittizio possa essere il cosiddetto "impegno internazionale" per la creazione di uno stato palestinese: L'autorità palestinese e la privatizzazione della Palestina.

Spero di poter commentare presto e più a lungo. Intanto dovevo assolutamente postare questa notizia.


Aggiungo un documento a cura del Collettivo autorganizzato universitario di Napoli, che ha prodotto un ottimo opuscolo informativo sul Rapporto Goldstone.

Si può consultare o scaricare il PDF relativo, la pagina è questa:


Palestina, un genocidio a due velocità.

C'è una descrizione dettagliatissima di come vivono davvero i palestinesi a Gaza ed in Cisgiordania, e delle reazioni di israele in seguito alle indagini fatte dalla commissione Goldstone.


Per altri documenti ed articoli relativi alla Palestina, qui:

http://caunapoli.org/


Un abbraccio saldo a tutti, Stay Human.
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Inviato il: 21/5/2011 10:15
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  •  benitoche
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Re: RESTIAMO UMANI
#63
Dubito ormai di tutto
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Freedom Flotilla, la Ecesg chiede la protezione mondiale
Scritto il 2011-05-23 in News


Bruxelles - Pal.info. La European Campaign to end the siege on Gaza ha chiesto protezione mondiale per la flotta di aiuti umanitari, che si prevede arriverà nella Striscia a fine giugno.

La campagna ha reso noto in un comunicato stampa, che le minacce perpetrate da Israele nei confronti della flotta hanno violato la legge e le dottrine internazionali.

Ha segnalato che, la scorsa settimana, le imbarcazioni della marina israeliana hanno aperto il fuoco contro una nave malese che si trovava nelle acque internazionali, mentre era in viaggio verso Gaza trasportando materiale di soccorso, avvertendo che lo stesso scenario potrebbe verificarsi nei confronti della Freedom Flotilla 2.

Ha richiamato l’attenzione sull’attacco israeliano alla prima Freedom Flotilla, in cui sono stati uccisi nove attivisti e ne sono rimasti feriti altri dieci, nel maggio dello scorso anno.

La campagna ha affermato che le navi di solidarietà europee salperanno il mese prossimo dall’Italia e dalla Francia verso Gaza, la quale è sotto l’assedio israeliano da cinque anni.
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Inviato il: 24/5/2011 0:42
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  •  benitoche
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Re: RESTIAMO UMANI
#64
Dubito ormai di tutto
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I pescatori di Gaza e il loro spirito di sopravvivenza


Gaza - Speciale InfoPal. Nella Striscia di Gaza assediata, la categoria dei pescatori resta quella più povera e la più esposta alle aggressioni fisiche delle forze d'occupazione israeliane. Sono tanti i pescatori locali che hanno perso la vita al lavoro, e numerosi coloro che ogni giorno la rischiano addentrandosi in mare, a pescare.

A Gaza il mestiere della pesca è in pericolo. Negli ultimi anni, la pesca a Gaza ha subito una grave battuta d'arresto, eppure è sempre stato un mestiere amato e rispettato in loco. Il blocco navale imposto dalle autorità d'occupazione israeliane e l'assedio via terra su tutta la Striscia di Gaza hanno già lasciato segni indelebili, da ormai cinque anni, da quando il caporale israeliano Gilad Shalit è stato catturato dalla resistenza palestinese.
In tanti sono stati costretti ad abbandonare questo lavoro e tra questi qualcuno è riuscito a ripiegare facendo il venditore ambulante.

Il nostro corrispondente dalla Striscia di Gaza ha incontrato Fayez Abu 'Abdo, 45enne, uno delle centinaia di pescatori locali che non ha altra scelta all'infuori del continuare a pescare per dare da mangiare ai propri bambini.

Ma Abu 'Abdo è anche un fiero pescatore, quando dice: "Io sono come un pesce, se mi mettessero fuori dall'acqua, morirei, quindi vi confermo che non ho nessuna intenzione di abbandonare il mio lavoro. Inoltre, non sarei in grado di resistere vivendo per mezzo di un altro mestiere, per non parlare della mia famiglia, che è composta da otto membri e ha bisogno di cibo, vestiario, altri beni di prima necessità".


Vietato pescare a Gaza. La Marina israeliana fa di tutto per provocare e respingere i pescatori palestinesi e, sin dagli accordi di Oslo, pone gravi limiti alla distanza permessa in mare per la pesca.

Se negli accordi di Oslo Israele aveva "accordato" ai palestinesi di praticare l'attività ittica fino a 12miglia nautiche, di fatto, le forze d'occupazione israeliane permettono ai pescatori di Gaza di addentrarsi non oltre le 6 miglia. Poi, dall'Intifada di al-Aqsa (2000), sono diventate meno di 4.

Fayez ci racconta che, per poter pescare qualcosa, "molti pescatori locali si spingono in mare fino a raggiungere le acque territoriali egiziane. Solo di rado le autorità egiziane chiudono un occhio, ma il più delle volte li respingono".

Una storia di pesca e di dolore. Mohammed Abu 'Odeh ha 45 anni ed è un pescatore palestinese. La sua piccola barca da pesca è stata presa di mira e distrutta dai militari israeliani. In quella stessa occasione - era l'aprile 2008 - il figlio fu ferito al piede.

"Quel giorno - racconta - dovevo presentarmi in ospedale per sottopormi ad un visita allo stomaco, così chiesi a mio figlio Shadi di andare in mare al posto mio".

Con la voce spezzata e gli occhi lucidi ha proseguito: "Quel giorno Shadi scese in mare con gli altri pescatori, aveva paura della profondità dell'acqua e delle gigantesche navi della Marina israeliana".


La distruzione della sua barca e il ferimento di Shadi. "Dopo circa due ore che i pescatori erano in mare, sopraggiunsero due navi della Marina israeliana, tenendosi ad una distanza di appena 6 miglia. Circondarono più di 12 barche e aprirono il fuoco massicciamente per spaventare, ma anche per colpire. Le barche furono distrutte e fu allora che Shadi fu ferito al piede.



"I pescatori si affrettarono a soccorrere mio figlio e lo condussero in un ospedale. Nel frattempo, la mia barca affondò insieme alle altre. Per oltre un anno e mezzo, sono rimasto senza lavorare".

Come quella di Abu 'Odeh, sono centinaia le barche da pesca distrutte totalmente o in parte, e molte si possono vedere sulla spiaggia di Gaza. Da 5mila pescatori che si registravano a Gaza prima dell'Intifada di al-Aqsa, oggi ne restano appena 2mila.


Perdite per milioni di dollari. Il nostro corrispondente da Gaza ha incontrato anche Nazzar 'Ayyash, a capo del sindacato dei pescatori, che ha sottolineato il "rischio di estinzione del mestiere di pescatore in un paese costiero come Gaza.

"Dallo scoppio dell'Intifada di al-Aqsa, dopo assedio e guerra di Israele contro la Striscia di Gaza, le perdite ammontano a 22milioni di dollari.

"Gli aiuti da parte del governo locale sono migliorati: dalla consegna di barche nuove ai lavori di riparazione di quelle danneggiate parzialmente".

Ma 'Ayyash sa bene che l'occupazione israeliana non si arresta in questo modo e continuerà ancora a prendere di mira la categoria che rappresenta, per questo si è appellato alle istituzioni internazionali, "perché siano consapevoli del reale grado di pericolosità in cui i pescatori di Gaza vivono - dalla minaccia rappresentata dall'occupazione israeliana alla morte che ogni giorno in mare incombe su di essi - e, soprattutto, perché si pronuncino e intervengano per sanzionare queste forme di punizione collettiva che Israele infligge alla categoria dei pescatori palestinesi di Gaza".
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Inviato il: 24/5/2011 12:44
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  •  benitoche
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Re: RESTIAMO UMANI
#65
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Inviato il: 27/5/2011 20:58
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  •  benitoche
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Re: RESTIAMO UMANI
#66
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Inviato il: 30/5/2011 14:13
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#67
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Davvero un grazie a benitoche per aver aggiornato il forum.

Notizie su quanto sta accadendo in terra Palestinese ce ne sono ancora, ma non vengono nè approfondite nè analizzate per quello che davvero si sta muovendo all'ombra dei "grandi eventi" che darebbero come imminente la creazione di uno stato palestinese.

A questo link si parla di stato palestinese finalizzato ad interessi economici da parte di poteri forti, e NON esattamente di un processo di liberazione del popolo palestinese.

"A parte le preoccupazioni su possibili violazioni al boicottaggio e alla normalizzazione con Israele,il modello Rawabi pone questioni ancor più profonde per tutti i palestinesi. Anche se Bashar Masri avesse le migliori delle intenzioni, Rawabi rappresenta nel suo insieme e in modo assoluto una visione lucrativa dello sviluppo della Palestina dove la “visione” creata dai finanzieri, commercianti e investitori internazionali e funzionari del “processo di pace” sostituisce le aspirazioni della comunità in generale".

Quanto all'accordo tra Hamas ed Al Fath, lascio un articolo che sembra riprendere l'aspetto degli interessi economici SU quello ben più necessario delle sorti del popolo Palestinese:

"Uno Stato palestinese sotto occupazione è una finzione".

"Lo State-building è giudicato in base ai risultati finanziari e di sicurezza: ciò che viene considerato progresso sta in realtà favorendo la creazione dell'ennesimo regime autoritario nell'area, addirittura col consenso internazionale! Il fatto che questi tentativi di consolidamento siano portati avanti sotto l'occupazione israeliana rende il quadro più confuso: l'Anp si sta configurando come una debole entità para-statale: non era nemmeno in grado di pagare gli stipendi del proprio personale perché Israele le aveva ritardato il trasferimento dei proventi della riscossione dei dazi doganali. In conclusione, non credo che sia possibile creare uno Stato sotto occupazione. Secondo me il processo dovrebbe verificarsi dopo la fine della stessa."

Un accordo tra parti che, a mio modesto parere, si è servito della spinta dei giovani del GYBO per andare a delinearsi secondo strategie prese ai vertici, e non esattamente rispondenti alle richieste "dal basso" della gioventù gazawi.

Come ultimissime notizie, c'è da segnalare questa occupazione di piazza del Duomo a Milano dal 12 al 23 giugno: un padiglione di circa 900 metri quadrati per un evento "culturale e scientifico" dello stato sionista.

Il link è qui, e naturalmente c'è una petizione on line per esprimere il proprio dissenso, per quanto possa servire.

ISM-Italia contro la prevista "occupazione" israeliana di piazza del Duomo.

Lascio comunque il link alla pagina FB di Vittorio, e ad un video che un'amica mi ha segnalato:

Women in Palestine.
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Inviato il: 30/5/2011 17:50
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  •  Calvero
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Re: RESTIAMO UMANI
#68
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Ieri mi saliva alla mente Arrigoni quando per l'ennesima volta si rivelava in maniera candida come si viva in un manicomio a cielo aperto.

Se la gente comune riesce a considerare bello, gratificante, assistere ad una parata dove sfilano le Armi e gli strumenti che nascono per prevaricare sulla Vita, per imporre la morte, dove la tecnologia è motivo di vanto perché indirizzata alla guerra; dove uomini e donne sfilano a ritmi musicali incaprettati in uniformi con lo sguardo fiero di appartenere (a cosa? ):

.. si comprende perché persone come Arrigoni debbano essere sole tra la gente; debbano essere poco galvanizzanti per la gente... ma chi saranno mai questi uomini a cui la gente preferisce un carro armato o cento coglioni che saltano con una tromba in bocca e una penna in testa? ... siamo in un manicomio se si preferisce andare in famiglia a vedere gli strumenti di morte sfilare come fossero prodotti alimentari, invece di fare un Picnic all'aria aperta...

... appare banale o, forse, un esasperazione, ma invece è tutto qui. Un mondo che riesce anche soltanto a dare il proprio contributo alla morte non è soltanto lo spettatore di uno spettacolo mascherato da "orgoglio della Patria" .. ma è complice della bestemmia contro la Vita che viene istituzionalizzata. Invece di lasciarli da soli questi falsari della vita; invece di lasciarli sfilare tra le vie con nessuno dietro le transenne, si và ad applaudirli; a fargli gonfiare ancora di più la loro coda di Pavoni in fregola di morte..

.. mi spiace, ma quando ho letto il Link che recitava "Vittorio è vivo" non mi è piaciuto. Non sono per questo tipo di stereotipata "pacca sulla spalla", non mi sono mai piaciuti i modi che pretendono di dare speranza in questa maniera.

Vittorio è morto, schiattato, ammazzato come un animale, ucciso in maniera vigliacca, e mi girano i coglioni quando sento dire che è vivo. Non mi interessa che lo si dica perché si riferisce alla sua opera e al suo lascito e perché in nome suo e grazie a lui la sua causa va avanti. La verità è una: che è morto ammazzato come si ammazzano i conigli e non tornerà più. E mentre accadono queste infamie le famiglie portano i loro bambini a vedere quanto sono belli i carro armati.
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Inviato il: 3/6/2011 11:38
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  •  florizel
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Re: RESTIAMO UMANI
#69
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Calvero

Citazione:
.. si comprende perché persone come Arrigoni debbano essere sole tra la gente


E' per questo, anche per questo, che chi lo ha conosciuto dalle sue pagine, o chi l'ha avuto "fratello" e compagno di attivismo, continua a dire che è vivo: ammazzando Vittorio hanno voluto spegnere una voce, dire che invece lui "vive" è un modo per affermare che ha lasciato un'eredità.

Che sia morto, non fa che ricordarcelo la mancanza che se ne sente negli ambienti che anche lui frequentava, reali o virtuali. Per chiunque usasse andare sulle sue pagine prima di ogni altra cosa da leggere, il vuoto è palpabilissimo.

Capisco che tu guardi alle cose con occhi disillusi, e meno male: dire, e dirsi, la verità è il primo passo per rialzarsi ed agire.
Ma, ogni tanto, una pacca sulla spalla, di fronte a tanto dolore, fa anche bene. Perchè, appunto, da umani si resti umani.


Citazione:
siamo in un manicomio se si preferisce andare in famiglia a vedere gli strumenti di morte sfilare come fossero prodotti alimentari, invece di fare un Picnic all'aria aperta...


In un mare di merda, un motivo di più per permettersi il tempo del conforto tra simili, o tra affini.

5 GIUGNO PER IL DIRITTO AL RITORNO!

GERUSALEMME E LA BATTAGLIA DEI NOMI.

Stay Human.



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Inviato il: 4/6/2011 23:56
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Re: RESTIAMO UMANI
#70
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Tre morti e 9 feriti: questo è il bilancio dell'aggressione dell'esercito israeliano contro un gruppo di giovani che, questa mattina, nelle Alture del Golan, hanno cercato di scavalcare una barriera di filo spinato. Tra le vittime c'è anche un bambino.

FILO-PALESTINESI AL CONFINE, ISRAELIANI SPARANO. 2 MORTI.

"Forze di sicurezza israeliane in allerta per le dimostrazioni convocate dai palestinesi nel 44esimo anniversario della 'guerra dei 6 giorni'. "L'esercito e' pronto ad affrontare tutto quello che puo' succedere", ha detto un portavoce militare."

Nakba, Damasco cala la carta regionale.

"L'instabilità in Siria significa instabilità in Israele: è quanto aveva affermato nei giorni scorsi Rami Makhluf, imprenditore miliardario siriano e influente cugino del presidente Bashar al-Asad.

Era un messaggio al miglior alleato del regime di Damasco, che dal 1974 garantisce la tranquillità del "fronte di guerra" sulle alture occupate del Golan e che almeno dal 1970 ha dimostrato più volte di avere a cuore la Palestina ma di detestare i palestinesi (*).

* Solo per citare alcuni più noti episodi della storia degli ultimi 40 anni: Damasco non fornì copertura aerea ai palestinesi che fuggivano dalla Giordania e che furono trucidati dall'aviazione di Amman dopo il "settembre nero" del 1970 (il ministro della difesa era allora Hafez al-Asad, in seguito raìs siriano fino al 2000 e padre dell'attuale presidente); con l'invasione in Libano nel 1976, l'esercito siriano sostenne in un primo tempo il fronte delle destre cristiane e contribuì al massacro di palestinesi del campo di Tall az-Zaatar, nei pressi di Beirut; le truppe siriane e quelle alleate di Damasco misero nel 1983 sotto assedio il porto di Tripoli dove si erano rifugiati i quadri dell'Olp; pochi anni dopo, la milizia sciita filo-siriana di Amal lanciò la tristemente nota "Guerra dei campi" contro i profughi palestinesi Sabra, Shatila e Burj al-Barajne, nei pressi di Beirut."


Un popolo preso di mira da ogni parte, strumentalizzate le sue ragioni, manipolate le sue proteste. Massacrato dalle armi e dalle mistificazioni mediatiche.

In Italia, il solito squallore:

Napolitano tratta con deferenza Israele e ignora la Nakba.
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Inviato il: 5/6/2011 14:49
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Re: RESTIAMO UMANI
#71
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Citazione:



Capisco che tu guardi alle cose con occhi disillusi, e meno male: dire, e dirsi, la verità è il primo passo per rialzarsi ed agire.
Ma, ogni tanto, una pacca sulla spalla, di fronte a tanto dolore, fa anche bene. Perchè, appunto, da umani si resti umani.


Sono certo che tu hai compreso quale senso e disagio ho voluto esaminare, e sono anche certo che avevi questa consapevolezza quando mi hai spiegato meglio quanto nobile e onorevole era ed è il link messo qui da Benitoche (poi Benitoche è un amico per me). E' bello tu lo difenda.

Io sono convinto, e credo sia una mia caratteristica, che la forma oltre che la sostanza abbia bisogno di essere rideterminata; rivoluzionata. Per dire, e tu lo sai, non c'è parola più bella di LIBERTA', ma sono nauseato da quanto la stessa sia stata inquinata dalla neolingua orwelliana; mortificata dai Media; vomitata dai signori della guerra in mille linguaggi rovesci...

... così leggere che qualcuno, come Vittorio, - E' VIVO - mi lascia l'amaro in bocca. Mi comprendi? Direi che è ora di abbandonare ogni "romanticismo rivoluzionar/retorico" poiché c'è bisogno più che mai di essere FATALI; spietati; ferrei; crudi.

«l'avete ucciso e noi siamo testimoni, non l'ucciderete due volte, non lo farete»

.. ecco, così di getto, qui sopra, quello che scriverei su uno striscione, in un Blog, in un articolo o bruciato nella gola di un megafono.
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Re: RESTIAMO UMANI
#72
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Il terminal di Rafah è l'unico a non essere controllato da Israele, e consente solo il transito di passeggeri. Quello delle merci è tuttora in mani israeliane, in quanto dipende dalle autorità di occupazione di stanza ai terminal al confine tra la Striscia di Gaza e Israele

http://www.infopal.it/leggi.php?id=18547

In altre parole se qualcuno vuole andarsene dalla Palestina è libero di farlo
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Re: RESTIAMO UMANI
#73
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Dal comitato “No all’occupazione israeliana di Milano” alla redazione del Corriere della sera.


"Sul Corriere di lunedì 6 giugno Pierluigi Battista ci fa l’onore di parlare delle iniziative che si terranno a Milano contro l’annunciata Kermesse “l’Israele che non vi aspettate”, organizzata dall’Ambasciata israeliana in Italia.

Non ci sorprende lo zelo di Battista, che per l’ennesima volta fa sua l’equazione antisionismo uguale antisemitismo, equazione scorretta sul piano storico (il sionismo è un movimento politico sorto in una parte del mondo ebraico e che ha portato alla nascita dello Stato d’Israele attraverso l’espulsione degli abitanti palestinesi e la colonizzazione dei territori occupati) e politico (sarebbe come dire che siccome Battista è un anticomunista automaticamente è un fascista...).

Vorremmo però fare alcune correzioni a "errori" in cui incorre (alcuni dei quali al limite della querela):

- il manifesto di convocazione della manifestazione contro la Kermesse non vede una “bandiera con la stella di Davide quasi schiacciare il Duomo”, ma la bandiera israeliana che sventola sul muro dell’Apartheid – condannato dalla Corte de L’Aia - all’entrata di Betlemme (e che ci sia la stella di Davide sulla bandiera israeliana davvero non è colpa nostra), in un fotomontaggio traslato a Milano;


- quanti paroloni sulla volontà “incendiaria” o sul rifiuto “assoluto” dell’altro: noi protestiamo per una manifestazione POLITICA dell’Ambasciata israeliana che cerca di nascondere la realtà dell’occupazione, della colonizzazione illegale, dei crimini di guerra e contro l’umanità che i governi israeliani fanno in nome del loro stato “ebraico”, presentando le sue “eccellenze” (come le tecnologie di gestione dell’acqua… rubata ai palestinesi).

E contesteremo i dirigenti politici di quello stato, che consideriamo criminali per i loro comportamenti concreti (come dimostrano anche in questi giorni sparando sui manifestanti disarmati nel Golan che non stanno “invadendo” i legittimi confini di Israele, ma un territorio occupato illegalmente nel 1967).
Non sarà la "difesa preventiva" di Battista che grida alle violenze e all'intolleranza a fermare queste nostre iniziative ne a creare un clima che possa renderle impraticabili..."


Intanto, Piazza del Duomo si prepara alla manifestazione sionista.

E le contestazioni si organizzano.
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Re: RESTIAMO UMANI
#74
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La Turchia chiede alla Flotilla di 'ripensare' il viaggio: evitare nuove tensioni
Scritto il 2011-06-08 in News


Ankara - Ma'an e AFP. Il ministro degli Esteri turco ha chiesto agli attivisti di ripensare al piano della Flotilla diretta verso la Striscia di Gaza sotto assedio e ha suggerito come evitare nuove tensioni dopo lo spargimento di sangue dello scorso anno.

"I gruppi civili devono tenere conto del fatto che il valico di Rafah [tra Gaza e l’Egitto] è aperto e... agire nel modo più prudente", ha dichiarato Ahmet Davutoglu, in dichiarazioni riportate martedì dall’agenzia stampa Anatolia news.

Tuttavia, ha insistito il ministro, sarà "inaccettabile" per il governo turco chiedere ai gruppi civili di abbandonare la missione, pianificata per la fine del mese, con 15 navi da diversi paesi.

Comunque, in una dichiarazione rilasciata il 10 maggio, quando si seppe che presto il valico di Rafah sarebbe stato aperto, gli organizzatori hanno annunciato che nonostante i segni positivi riguardo una fine dell’assedio ormai prossima e nella prospettiva dell’apertura di un attraversamento del confine tra l’Egitto e Gaza, essi non si fermeranno finché l’assedio non finirà.

Dato che gli egiziani non hanno accettato niente di meno che la fine del regime, "così anche noi non possiamo accettare niente di meno che la fine del blocco di Gaza e di tutte le forme di occupazione israeliana sulla Palestina", ha riportato un comunicato.

Il valico, rimasto aperto per molti giorni dal 28 maggio, è stato chiuso per una contraddizione nel regolamento sugli attraversamenti.

Nel maggio dello scorso anno, le forze israeliane hanno intercettato una nave turca, uccidendo otto attivisti turchi e un attivista con doppia cittadinanza turca e statunitense, causando una profonda crisi nei rapporti con Ankara.

In circostanze separate, Davutoglu ha dichiarato che l’attesa formazione di un governo di transizione palestinese tramite un patto di unità tra il gruppo radicale Hamas, che controlla Gaza, e la fazione secolare di Fatah, del leader palestinese Mahmud Abbas, può favorire l’attenuarsi delle tensioni nella regione.

Il sito web del giornale Hurriyet ha riportato martedì le sue parole: "Israele dovrebbe aspettare la formazione di un governo palestinese e sollevare Gaza dall’assedio."

"La Flotilla dovrebbe attendere i risvolti della riapertura del valico di Rafah e la reazione di Israele all’istituzione del nuovo governo palestinese", ha aggiunto.

Il ministro ha argomentato che l’avvento di una nuova amministrazione palestinese significherebbe che Gaza non è più sotto il controllo di Hamas e ciò toglierebbe a Israele le basi per il blocco.

"Una crisi può essere risolta tramite determinate mosse da entrambe le parti... se parliamo di buonsenso, potete prendere le mie parole come una forma di buonsenso", ha affermato.

Domenica, i funzionari palestinesi hanno sospeso le loro attività presso il valico di Rafah, a causa di discordie con l’Egitto sulla coordinazione.

Gli attivisti internazionali, che si sono riuniti a Istanbul il mese scorso, hanno insistito sul fatto che partiranno per Gaza, se il blocco israeliano non cesserà.

Essi hanno aggiunto che intorno al 20 giugno, 15 navi salperanno per Gaza da molti porti del Mediterraneo, con a bordo circa 1.500 attivisti da quasi 100 Paesi e centinaia di tonnellate di aiuti umanitari.

I rapporti tra la Turchia e Israele restano in crisi, dopo la strage dello scorso anno, con la richiesta da parte di Ankara di scuse e risarcimenti per le famiglie delle vittime.





http://www.infopal.it/leggi.php?id=18576
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Re: RESTIAMO UMANI
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Re: RESTIAMO UMANI
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Israele chiude l'unico attraversamento di Gaza per merci e aiuti
Scritto il 2011-06-10 in News


Gaza City - Ma'an. Alcuni funzionari palestinesi hanno dichiarato che le autorità israeliane hanno deciso di chiudere l’unico attraversamento funzionante di Gaza, che fino a domenica consentiva il transito di merci e aiuti.

In una relazione, il funzionario Raed Fattouh sostiene di essere stato informato del fatto che Israele avrebbe chiuso l’attraversamento di Kerem Abu Salaam (Kerem Shalom), il più a sud, nei giorni di venerdì e sabato.

Da quando Israele ha chiuso tutti gli altri terminal di confine, Kerem Shalom è l’unico punto in cui è possibile trasportare merci e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza a sotto assedio, in cui vivono più di 1,6 milioni di palestinesi.

Israele impone un blocco navale illegale sulla Striscia di Gaza e controlla lo spazio aereo del territorio.

L’Egitto ha posto fine al proprio ruolo nell’assedio israeliano il 28 maggio, riaprendo in modo permanente il valico di Rafah, sul confine con Gaza.

Tuttavia, anche se tale decisione ha permesso il libero movimento dei residenti di Gaza per la prima volta in quattro anni, il terminal non è predisposto per il transito di merci o di aiuti umani


PS
Grazie Calvè
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Inviato il: 12/6/2011 16:24
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Re: RESTIAMO UMANI
#78
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Sul fronte di Piazza Duomo a Milano, ieri c'è stato il presidio annunciato dai primi giorni in cui si è saputo della kermesse israeliana.

"Negato il presidio davanti al Duomo, gli attivisti si sono posizionati dietro la cattadrale, con permformance evocative di Piombo Fuso, l’ultima grande guerra contro Gaza, e del muro di separazione."

Ma il vero e prio appuntamento, nazionale, è per sabato 18 giugno.

Restiamo Umani è stato risptampato, io l'ho trovato facilmente già qualche settimana fa.
Costa poco, comprarne un paio di copie e regalarlo a qualche "ostinato" che ancora non ha capito come stanno le cose, potrebbe essere cosa buona e giusta.


Stay Human.
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Inviato il: 13/6/2011 1:02
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Re: RESTIAMO UMANI
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Re: RESTIAMO UMANI
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"I primi di giugno, il ministro egli Esteri Ahmet Davutoğlu aveva chiesto agli organizzatori della Flotilla di considerare gli sviluppi conseguenti all’apertura egiziana del valico di Rafah, come anche all’unione tra Hamas e Fatah in Palestina, prima di dirigersi verso la Striscia di Gaza. È stata la prima volta che il governo ha suggerito di riconsiderare i programmi."

Questa "svendita" della missione della Freedom Flotilla non preannuncia nulla di buono... Vittorio l'avrebbe voluta comunque.

Ma Vittorio non c'è più, e nessuna notizia circa le opinioni dei palestinesi riesce ad arrivare nel web. Se non per bocca dei "vertici" di Hamas e di Al Fatah:

Fatah e Hamas chiedono l'aiuto dei loro leader.

DARG TEAM, DA GAZA IN ITALIA NEL NOME DI VITTORIO.

"In pubblico non possono suonare neppure a Gaza, dove vivono. Se fanno un concerto Hamas stacca la luce (almeno loro pensano sia andata così tre settimane fa)."

Ed Hamas, fa sapere al "Manifesto" che "emetterà entro la fine di giugno un comunicato ufficiale sull’andamento delle indagini e rinvierà a giudizio almeno due persone coinvolte a vario livello nel sequestro e nell’assassinio di Vittorio."

Se lo dice Hamas...

"Regna il mistero nel frattempo intorno agli otto oggetti di Vittorio scomparsi dopo il sequestro, in particolare il suo laptop. Le autorità di Hamas aveva riferito in un primo momento che erano stati recuperati e venivano custoditi al comando centrale della polizia. Adesso invece lo negano."


Certo che Vittorio era scomodo proprio a tutti.

Una sporchissima faccenda, e la Verità sull'uccisione di Vik sembra venga sapientemente occultata.
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Inviato il: 17/6/2011 0:31
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Re: RESTIAMO UMANI
#81
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florizel ha scritto:
Certo che Vittorio era scomodo proprio a tutti.

Una sporchissima faccenda, e la Verità sull'uccisione di Vik sembra venga sapientemente occultata.


Davvero poco importante

Conta il resto,benitoche ad esempio che fino a ieri avrebbe chiesto ai Palestinesi di andar via da quella terra per evitare un inutile massacro,ed oggi invece,grazie al signor Arrigoni è quantomai convinto che il popolo Palestinese debba resistere in una logica di giustizia che prevalica gli stessi confini mediorientali

Conta la Freedom Flotilla

Conta un sentimento di compassione di altruismo di umanità che anche grazie al sacrificio di Arrigoni pervade la gente con sempre maggior forza

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Inviato il: 20/6/2011 8:53
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Re: RESTIAMO UMANI
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Le navi della Freedom Flotilla 2 – Stay Human partiranno nei prossimi giorni dai porti del Mediterraneo, con destinazione la Striscia di Gaza assediata, per interrompere l’illegale blocco navale israeliano. L’iniziativa della Freedom Flotilla, di cui è parte la nave italiana “Stefano Chiarini”, è assolutamente legale e non violenta. Respingiamo con forza le ridicole insinuazioni della propaganda sionista in merito alle armi o ad altri strumenti offensivi a bordo delle nostre navi. La “Stefano Chiarini” e le altre imbarcazioni della Freedom Flotilla 2 saranno cariche solo dell’umanità solidale di centinaia di difensori dei diritti umani di ogni nazionalità e di ogni fede religiosa, di cittadini del mondo uniti dalla determinazione di colmare il vuoto della colpevole inerzia dei nostri governi, che nulla hanno fatto e nulla fanno per alleviare le sofferenze del popolo palestinese e per sanzionare l’occupazione israeliana. Non porteremo armi, ma aiuti umanitari, materiale per ricostruire le case e gli ospedali bombardati, materiale scolastico e giocattoli per i bambini di Gaza, medicinali e strumenti sanitari.
Facciamo appello a tutti gli amici del popolo palestinese, della pace e della giustizia, così come a tutte le forze politiche democratiche, alle organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, ai movimenti ed all’associazionismo affinché nei prossimi giorni mantengano alta l’attenzione sulla partenza e sul viaggio delle nostre navi e siano pronti a mobilitarsi immediatamente nel caso il governo israeliano decida di mettere in atto le sue minacce e di attaccare la Freedom Flotilla, come avvenuto lo scorso anno, quando vennero assassinati dai militari israeliani nove attivisti. Nel caso l’attacco minacciato si verificasse, invitiamo sin da ora a scendere subito in piazza, a Roma all’ambasciata israeliana in Via Michele Mercati, a Milano al consolato israeliano in Corso Europa ed in tutte le altre città nelle piazze principali.
A Roma sarà in funzione, dalla metà di questa settimana, un info point in Via Baldassarre Orero n. 61, che manterrà costantemente il contatto con la “Stefano Chiarini” e diffonderà le informazioni e le comunicazioni. Invitiamo ad attivare iniziative simili ovunque possibile. Saremo vicini ai nostri compagni, amici e fratelli in ogni momento. L’obiettivo della Freedom Flotilla è quello di far cessare, completamente e permanentemente, l’assedio illegale di un milione e mezzo di donne e uomini. Né più, né meno.

Restiamo umani.

Il Coordinamento Nazionale della Freedom Flotilla Italia

Info: 393-5239665 338-1521278 333-5601759

roma@freedomflotilla.it

www.freedomflotilla.it


http://www.freedomflotilla.it/2011/06/21/gaza-stiamo-arrivando-con-vittorio-nel-cuore-2/

Fonte CDC
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Inviato il: 21/6/2011 21:45
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Re: RESTIAMO UMANI
#83
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benitoche

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Conta il resto,benitoche ad esempio che fino a ieri avrebbe chiesto ai Palestinesi di andar via da quella terra per evitare un inutile massacro,ed oggi invece,grazie al signor Arrigoni è quantomai convinto che il popolo Palestinese debba resistere in una logica di giustizia che prevalica gli stessi confini mediorientali


In questo senso, Vittorio ha lasciato un'eredità immensa.
E' riuscito a portare i nostri occhi a Gaza, affinchè vedessimo, e non solo perchè leggessimo.

Ma conta, ahinoi, sapere CHI e PERCHE' ha voluto spegnere quella voce e quella luce. Se non altro, per porre fine alle domande che assalgono chi oggi vede la stessa Hamas "incespicare" quando si parla di Vittorio.
Se non "altro", poichè giustizia sarebbe la liberazione definitiva del popolo palestinese.

Ma va bene, se i tanti "benitoche" riescono a passare dalla compassione alla convinzione che per quel popolo a lotta per RESTARE, e TORNARE, sia necessaria alla sua memoria, ed una speranza per ogni altro popolo.


In merito a quanto accadde l'anno scorso:

Freedom Flotilla, presentato un esposto alla Procura di Torino.

Per la Freedom Flotilla2, non sarebbero previsti rinvii o ritardi:

"La data della partenza non subirà modifiche".

"Israele e gli Stati Uniti chiedono alla Turchia di non autorizzare la partenza della flottiglia. Se la spedizione avverrà ugualmente, scatterà l’abbordaggio delle navi, che verranno anche schermate per impedire che trasmettano informazioni."

"Israele utilizza cani da attacco contro i lavoratori palestinesi."

"Israele seguirà l'esempio dei nazisti nei campi di concentramento di Dachau e Bunchewald e utilizzerà i cani contro gli ebrei, i musulmani e i cristiani che si troveranno a bordo delle navi della Flotilla?

...

Cani da attacco utilizzati contro i manifestanti nel Movimento per i Diritti Civili negli Stati Uniti.
Cani da attacco utilizzati nell'Apartheid in Sud Africa.
L'esercito USA ha utilizzato cani da attacco a Guantanamo e Abu Ghraib."

Il sistema di potere morde.
Spacchiamogli i denti con l'informazione e la solidarietà.
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Inviato il: 22/6/2011 0:31
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Re: RESTIAMO UMANI
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benitoche ha scritto:
Il terminal di Rafah è l'unico a non essere controllato da Israele, e consente solo il transito di passeggeri. Quello delle merci è tuttora in mani israeliane, in quanto dipende dalle autorità di occupazione di stanza ai terminal al confine tra la Striscia di Gaza e Israele

http://www.infopal.it/leggi.php?id=18547

In altre parole se qualcuno vuole andarsene dalla Palestina è libero di farlo


CVD

Migliaia di palestinesi di Gaza presentano domanda per ottenere la cittadinanza egiziana
Scritto il 2011-06-23 in News


Al-'Arabiyah. Sono decine di migliaia i palestinesi della Striscia di Gaza che hanno già presentato alle autorità egiziane la documentazione richiesta per poter ottenere la nazionalità egiziana.

L'ondata di richieste è stata conseguente all'annuncio da parte egiziana della possibilità di concedere ai figli di cittadine egiziane coniugate a palestinesi di ricevere la nazionalità egiziana.

Si tratta di una misura storica dal momento che, sin dai tempi dell'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp) di 'Arafat, tali procedure erano state bloccate da parte di tutti i Paesi arabi, per scongiurare una cancellazione dell'identità palestinese.

Ma oggi, dopo cinque anni di assedio continuato sulla Striscia di Gaza, ai palestinesi di Gaza viene offerta un'occasione senza precedenti.

Almeno questa è la sensazione derivante da alcune testimonianze dei diretti interessati.
Sharif Rafiq Fares, commerciante di calzature di Gaza, è uno dei palestinesi che hanno sottoposto all'Egitto la domanda da due settimane.
Per Fares si tratta di un sogno perché dall'Egitto potrà spostarsi ovunque vorrà.

"Sono commerciante, e avere la cittadinanza egiziana mi permetterà di rilanciare il mio lavoro, del tutto fermo da anni a causa dell'attuale situazione".

"Disprezzati da più fronti governativi, i palestinesi non hanno accesso ad alcun luogo del mondo e le motivazioni sono le più disparate (...), ma è chiaro che i registi sono Israele, Stati Uniti e l'Occidente che hanno un'interpretazione personale dell'occupazione israeliana della Palestina".

A tal riguardo, è intervenuto Mohammed Shihab, deputato del Consiglio legislativo (Clp): "In maniera deliberata, leggi e decreti che permettevano ai palestinesi di acquisire cittadinanza di Paesi arabi subirono un arresto quando l'Olp chiese alla Lega Araba di impedire che l'identità palestinese venisse assorbita da altre nazionalità, lasciando per sempre cadere il problema palestinese nell'oblio".

Tra gli altri, vi è anche Hiam Madi, palestinese di Gaza e madre di 5 figli.
"Un mese fa ho fatto richiesta alle autorità egiziane della nazionalità, voglio una garanzia per l'istruzione dei miei ragazzi, quindi per il loro futuro".

Ziad Abu, Salmiyah direttore del dipartimento di Statistica del ministero dell'Interno di Gaza, ha ammesso che "attualmente sono 1.201 i palestinesi di Gaza che hanno già presentato domanda alle autorità egiziane. Il dato si riferisce alle applicazioni inviate in Egitto negli ultimi due mesi".

A questi palestinesi l'Egitto chiede un certificato di buona condotta e l'assenza di precedenti penali sui quali i tribunali egiziani stanno già lavorando.

Ma non tutti sostengono tali iniziative. Similmente a quelli che furono i timori della dirigenza dell'Olp in passato, oggi, altre personalità come lo scrittore Mohammed Hafez 'Abdallah è contrario a quest'apertura.

"Non è l'interesse nazionale, come la lotta contro assedio e decenni di occupazione: i palestinesi saranno in grado di misurarsi anche con ostacoli come quelli relativi alla libertà di movimento".

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Inviato il: 23/6/2011 20:25
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#85
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Al-'Arabiyah. Sono decine di migliaia i palestinesi della Striscia di Gaza che hanno già presentato alle autorità egiziane la documentazione richiesta per poter ottenere la nazionalità egiziana.


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(Cavallo Pazzo)




Non si può separare la pace dalla libertà perché nessuno può essere in pace senza avere la libertà.

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Re: RESTIAMO UMANI
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Inviato israeliano Onu: 'Israele pronto a intercettare la Flotilla, e a fermarla'


Nazioni Unite - Agenzie, InfoPal. L'inviato israeliano presso le Nazioni Unite, Ron Prosor, ha lanciato un monito ai passeggeri di Freedom Flotilla 2: "Israele ha tutta l'intenzione e la capacità di fermare la missione navale diretta verso la Striscia di Gaza.

"Israele è determinato a bloccare quest'iniziativa, che non è altro che un atto di sfida, e non un'impresa umanitaria per rompere l'assedio su Gaza. Israele ha il diritto all'auto-difesa".

Prosor ha poi informato che, nelle prossime ore, Israele invierà dei messaggi di avvertimento a tutti gli Stati i cui cittadini hanno deciso di prendere parte alla Freedom Flotilla 2: "A nessuna nave sarà consentito salpare per Gaza".

Israele è quindi pronto a intercettare la missione navale internazionale per la rottura dell'assedio su Gaza.

Anche Elizier Marom, comandante della Marina israeliana, ha promesso "il massimo dell'impegno nel bloccare la Freedom Flotilla 2".

Fra pochi giorni, la flotilla tenterà, per la seconda volta, di raggiungere il territorio assediato illegalmente da Israele, nonostante lo sfortunato esito della prima missione, nel maggio 2010, quando i commando israeliani l'assaltarono, provocando la morte di nove attivisti turchi, il ferimento di decine di altri, e arrestando tutti gli altri.

Anche quest'anno, saranno a bordo, oltre agli attivisti, personalità politiche di rilievo, deputati e avvocati, difensori dei diritti umani e giornalisti di diversi Paesi del mondo.

Tra le ultime azioni internazionali di Israele per scoraggiare i passeggeri della Freedom Flotilla 2 e i rispettivi governi, l'invito rivolto alla Turchia affinché i suoi cittadini non prendano parte alla missione navale, proprio a causa dell'alta probabilità che Israele faccia nuovamente ricorso all'uso della forza.

In settimana, anche il dipartimento di Stato Usa ha chiesto ai propri cittadini di astenersi dal partecipare alla missione.

In via ufficiale, il blocco che Israele ha imposto sulla Striscia di Gaza risale al 2007, anno in cui Hamas ha iniziato ad esercitare il pieno controllo sul territorio palestinese.

Esperti e agenzie per diritti umani convengono sul fatto che "l'assedio israeliano su Gaza altro non è che una forma di punizione collettiva ai danni dei diritti di 1,6milioni di residenti palestinesi di Gaza".

http://www.paltoday.ps/arabic/News-111994.html

http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=399388




Risposta del coordinamento italiano della FF2 alla Farnesina



Roma, 24 giu. (TMNews) - Il governo italiano "confonde il lupo con l'agnello". Così il coordinamento Freedom Flotilla 2 ha risposto oggi in un comunicato al portavoce della Farnesina.

Nella nota il Coordinamento insiste sul fatto che la missione della Flotilla, che salperà a breve per portare aiuti a Gaza, "non è un ostacolo al processo di pace", come sostenuto dalla Farnesina in merito all'annunciata partecipazione anche di attivisti italiani alla Flotilla.

"I processi di pace - per essere autentici - si fanno togliendo gli ostacoli alla giustizia e non assecondando chi viola sistematicamente i diritti umani e la legalità internazionale", afferma il Coordinamento.

"Ribadiamo che la nostra è un'autentica missione di pace,che la ff2 agisce nel pieno rispetto del diritto internazionale; che non toccherà mai acque israeliane ma soltanto internazionali o territoriali di Gaza", afferma la nota, "Rispondiamo al ministro Frattini, che invita a far passare gli aiuti solamente attraverso 'gli appositi valichi terrestri', che gli abitanti di Gaza hanno il diritto alla dignità e non all'elemosina e all'umiliazione di vedere gli aiuti di chi li sostiene passare solo se filtrati dall'arbitrio israeliano".

"Il governo italiano - si conclude nel comunicato - e nello specifico il Ministero degli Esteri, ha il dovere di tutelare i propri cittadini in missione umanitaria, missione tendente a una politica di costruzione della pace nel pieno rispetto del diritto e nella forma tutelata dalla legalità internazionale".

http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2011/06_giugno/24/m_o_flotilla_2_coordinamento_italia_chiede_protezione_a_g_letta,30231139.html


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Videomessaggio di Vauro ad un ammiraglio israeliano:
http://www.youtube.com/watch?v=iacNxlke3PA&feature=player_embedded


La chiusura:
Sarebbe bello, per concludere, che ci incontrassimo nel mare di fronte a Gaza e che ci salutassimo facendo suonare le sirene, noi delle nostre navi cargo, lei delle sue navi da guerra e potessimo arrivare al porto di quella città e scaricare con gli aiuti anche i sorrisi di quei volti giovani che le raccontavo, per poter dire a quella popolazione che non è sola, non è dimenticata e che ancora vale la pena di non trasformare la disperazione in odio. Lo so è solo un sogno ingenuo. Ma sa, sognare aiuta ad immaginare un mondo che non conosca solo morti e conflitti e quindi anche a costruirlo. Spero che anche lei ammiraglio sia capace di sognare e comunque glielo auguro di cuore. A presto.

Il testo completo:
http://www.cloroalclero.com/?p=7298
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