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  Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia

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  •  RedPill
      RedPill
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#331
Mi sento vacillare
Iscritto il: 23/5/2011
Da
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Sever...
Sei ubriaco????


prima
Dio è, per me, l’Uomo perfetto, l’uomo realizzato, l’uomo che ha raggiunto la sommità della scala evolutiva. .. tutti gli uomini e donne che vivono su questo pianeta e non solo questo- è un dio che si sta realizzando, che sta prendendo coscienza della sua divinità. Si può dire che, fino a quando ogni uomo non raggiunge la piena coscienza di sé, è un dio in letargo, un dio che non sa di essere dio.

poi
...Io dico, invece, che il Padre e il Figlio sono Esseri individuali distinti, così come mio padre è distinto da me.



prima
[post 275] Da allora i Dieci Comandamenti non sono stati aboliti, per cui io, ritenendo giusta e santa la Legge, perché data da Dio che è Verità, mi sottometto ad essa. Ora, se dovesse venire Dio Onnipotente in tutto il suo fulgore e mi dicesse di uccidere uno qualunque, mi rifiuterei categoricamente di farlo. Perché? Perché ritengo la Legge di Dio eterna, immutabile, Dio fermo e coerente, non soggetto a contraddizione.


poi
E vengo accusato di essere schiavo di sovrastrutture precedentemente create!



Sever, ascoltami caro mio,
fatti vedere da uno bravo!

Peace
RedPill
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People are bloody ignorant apes.
Inviato il: 31/8/2011 9:37
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  •  sever
      sever
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#332
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2008
Da
Messaggi: 467
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Per Dj:
Non faccio la vittima. Ho ribadito i miei punti di vista per farli notare meglio. Sono contro tutti i dogmi, perchè impediscono all'uomo la ricerca.

Chi aderisce ad una chiesa ne accetta i dogmi. Costui non può più riflettere, ragionare. La sua mente si atrofizza. Mi permetto di aggiungere che questo è il caso dei cattolici e delle altre confessioni cristiane. TUTTE.

Torno a ribadire che le mie argomentazioni mirano a creare il dubbio nelle menti dei cristiani sui dogmi nei quali credono, affinché, rileggendo i passi da me segnalati, riflettano su di essi. Poi decideranno se continuare a credere o meno nei dogmi.

Per RedPill:

Non ho capito cosa vuoi farmi notare. Intendi che io mi contraddica? Non mi sembra. Dio, avendo raggiunto la perfezione non può, emanata una legge, contraddirsi. Ecco perchè mi rifiuterei di obbedirgli qualora mi ingiungesse di obbedirgli.

Il livello di coscienza da me raggiunto sulla massima: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, me lo impedisce categoricamente. Per quanto riguarda la conquista della Terra Promessa e ciò che è avvenuto, mi riserbo di dare, prossimamente, la mia opinione.
Inviato il: 31/8/2011 15:18
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#333
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/1/2009
Da Brignano G.D'Adda
Messaggi: 5481
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@Sever:
Citazione:
Non faccio la vittima.

A no ?!?!? Mi accusate di qua' .. mi accusate di la...
Secondo me e' vittimismo !!!!!

Citazione:
Ho ribadito i miei punti di vista per farli notare meglio.

E io ribadisco le domande a cui ti NON RISPONDI !!!!!!!!!
Quindi ribadire va bene ma se vuoi avere uno scambio di vedute
sarebbe opportuno rispondere alle domande !!!!!!

Citazione:
Sono contro tutti i dogmi, perchè impediscono all'uomo la ricerca.

Sei contro i dogmi ma intanto li crei !!!!
DARE X SCONTATO CHE LA BIBBIA SIA LA VERITA' E' UN DOGMA
CHE TI SEI CREATO E CONTINUI A RIBADIRE !!!!!

Citazione:
Mi permetto di aggiungere che questo è il caso dei cattolici e delle altre confessioni cristiane. TUTTE.

Anche il tuo caso !!!!

Citazione:
Torno a ribadire che le mie argomentazioni mirano a creare il dubbio nelle menti dei cristiani sui dogmi nei quali credono, affinché, rileggendo i passi da me segnalati, riflettano su di essi.

Vuoi creare il dubbio negli altri ma tu non ne hai.. e' un po' un controsenso !!!
Dovresti rifletterci tu su questo !!!!!!
_________________
Meglio un dubbio certo che una falsa certezza !!(Nisoli Damiano)
Da oggi chiamatemi Top Gun Su A320 !!

Il rispetto nasce dal rispetto
Inviato il: 31/8/2011 17:53
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#334
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
Messaggi: 13165
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...............
.......
.

Mi faccio un regalo, approfondendone il senso, parafrasando qui e là le riflessioni di scrittori/pensatori/filosofi veramente in gamba, poiché, come previsto, in questo Topic, si è manifestato cosa significa non essere in sé e ubriacarsi della puzza di Dio e allora un po di saggezza eccheccazzo ...


.. Dio, perdonali, non sanno quello che fanno, non per niente li hai creati tu...

.. e sentivo dire:

.. Il regno dei cieli sarà vostro !
- ma quando ?
Gli ultimi saranno i primi !
- ma quando ?
Dio vi ricompenserà !
- ma quando ?
Dopo la fine dei tempi !
- No, dicevo, ma quando, quando la smettete di sparare cazzate!

eh già! .. interessante fidarsi di un Dio che ha fatto il mondo in una settimana e poi non ha fatto un cazzo per millenni.

.. capiamoci..

... la bibbia è un crogiolo di incongruenze e bugie che nel suo insieme è quanto di più assurdo e stupido si sia mai visto in un Libro, non a caso studiare la stupidità significa studiare il passato, il presente ed il futuro; la stupidità infatti non ha età: è eterna...

.. ed è sempre per questo, evidentemente, che la paura e la stupidità sono le cause fondamentali della religione, del potere, dell'autorità...

.. insomma, finché resterà un solo Dio in piedi, il compito dell'uomo non sarà terminato.

Come quel punto di vista, qui girato in tutte le salse, secondo cui colui che ha Fede sarebbe felice e consapevole; non sarebbe schiavo mentre l'Ateo sì, insomma è "vero" quanto può essere vera la diffusa convinzione che l'ubriaco sia più felice del sobrio.

.. e poi ci si chiede se l'uomo non fosse un errore di Dio, ma pochi se Dio non sia l'errore degli uomini ..

... eppur, eppur basterebbe così poco poiché:

Quando una verità è chiara, è impossibile ne nascano fazioni.

Non si è mai disputato se vi è luce a mezzogiorno...

Ogni setta, ogni trincea spirituale, è uno schieramento del dubbio e dell'errore.

E poi, se non ricordo male, non c'è mai una lode all'intelligenza - nella Bibbia. Ci si pensi.

.. e se la Bibbia è la prova dell'esistenza di Dio, allora i Fumetti sono la prova che l'Uomo ragno esiste.

Anche la Befana e Babbo Natale sono invenzioni degli uomini ma almeno questi non fanno danni...

.. eh già; la gente cerca la strada per il Cielo poiché ha smarrito quella sulla Terra.

E poi, ragazzi, perché dovrei permettere al Dio che fa uccidere i Figli, di dirmi come crescere i miei?

Però bisogna trovare l'illuminazione, eh già già.

Ma anche l'immacolato componente di un gregge, sempre una pecora deve essere.

Certo, se Dio esiste o no, non ci è ancora dato saperlo, ma se non esiste ci fa una figura migliore...

... figuriamoci che vergogna,
il male grande e innominabile che sta al centro della nostra cultura è il monoteismo. Da un barbarico testo dell'età del bronzo, noto come Vecchio Testamento, si sono evolute tre religioni antiumane e, non a caso, ..

.... la conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 31/8/2011 18:00
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#335
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/1/2009
Da Brignano G.D'Adda
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@Calvero:
Sante parole !!!!!!!!!

PS:
Da ateo ti posso dire che non sono per niente felice !!
Lo ero di piu' quando ero convinto che sarei andato in
paradiso e quando credevo che prima o poi dio avrebbe sistemato
tutto !!!!!!!
Adesso posso dirti che non so' cosa ci sara' dopo la morte !!
Ho qualche sospetto ma nessuna certezza !!!

PPS:
in memoria di quel ragazzo che oggi ci ha lasciato le penne con la moto
vicino a dove lavoro....
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Inviato il: 31/8/2011 18:13
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#336
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:



PPS:
in memoria di quel ragazzo che oggi ci ha lasciato le penne con la moto
vicino a dove lavoro....


Si prendesse atto di questa Bugia di Dio, e che la Vita riacquisti l'unico valore che si può concedergli, il nostro. Questa! una reale solidarietà con cui abbracciare gli uomini uguali agli uomini; queste! le lacrime vere di un dolore vivo per la perdita di un compagno che come uomo, aveva, come noi, il pensiero di un arcobaleno che inizia e termina senza consolazione alcuna. Si nasce e si muore soli, recitava De André. Ed è proprio nell'umiltà di sapersi tali, che dipingere i valori alla Vita, illumina, a noi e a tutti, i colori onesti della poesia e del sogno, ancora una volta, gli unici valori, i nostri.

.. alla memoria di quel ragazzo


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Inviato il: 31/8/2011 18:36
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  •  sever
      sever
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#337
Mi sento vacillare
Iscritto il: 22/8/2008
Da
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Per Dj:
E' ovvio che io abbia le mie convinzioni, come tu hai le tue. Infatti, cerchi di dimostrarmi che la Bibbia non è un libro ispirato. Se tu avessi qualche dubbio, sarebbe illogico insistere tanto su questo punto.

E' ovvio che io, convinto che i dogmi sono interpretazioni fallaci, cerchi di dimostrarlo presentando altre possibili interpretazioni. Però, è ben lungi da me il volere asserire che sono vere. Sono possibilissime altre interpretazioni, come infatti ne esistono a bizzeffe.

Il mio scopo è, ripeto, stimolare la ricerca che il dubbio propone. Chi è certo di una cosa non cerca prove. Coloro che credono nei dogmi ciecamente non hanno più alcuno stimolo.

Non è proprio il caso mio. Proprio perchè non sono sicuro al cento per cento continuo a cercare.

Infatti, rileggendo il Deuteronomio e qualche passo di Giosuè, devo ammettere che sono in uno stato di perplessità. Vediamo se riesco a fare un po' di chiarezza. Non è che Benitoche può venirmi in aiuto? AIUTOOOOOOOO!
Inviato il: 31/8/2011 19:17
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  •  inquisitor
      inquisitor
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#338
Ho qualche dubbio
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Da Focşani - Roma - Terni
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sever devo dire che pur non condividendo nemmeno la metà delle tue interpretazioni mi fa davvero piacere vedere che un libro come la Bibbia riesce ancora a stimolare in qualcuno l' analisi e la ricerca. Conosco decine di cristiani che si limitano a leggerla e ripeterla, mai ho letto analisi approfondite come le tue, se non in siti specialistici di esegesi.
Inviato il: 31/8/2011 20:09
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#339
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/1/2009
Da Brignano G.D'Adda
Messaggi: 5481
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@Sever:
Citazione:
E' ovvio che io abbia le mie convinzioni, come tu hai le tue. Infatti, cerchi di dimostrarmi che la Bibbia non è un libro ispirato.

Qui non e' tanto questione di convinzione ma di dimostrare che la bibbia
sia ispirata o meno !!! infatti io ti ho sempre chiesto documentazioni che
la corroborano !!!! E' diversa la cosa !!!!!

Citazione:
Se tu avessi qualche dubbio, sarebbe illogico insistere tanto su questo punto.

E chi l'ha detto che io non ho dubbi ????
Anzi.. uno che ha dubbi secondo me la prima cosa che chiede sono proprio
le prove !!!! ES:
E' stata la Franzoni ad uccidere il figlio ?? sono dubbioso... voglio le prove
della sua colpevolezza !! solo dopo averle viste ste prove posso farmi
un idea !!!!
Non e' che se la Franzoni mi dice che e' innocente, io gli chiedo le prove
e lei mi dice che la prova e' che lo dice lei allora io gli credo !!!!!!!!

Cazzo tu vai avanti a sostenere che la bibbia e' ispirata da dio perche'
LO DICE LA BIBBIA !!! Alla faccia del dubbio...
Citazione:
E' ovvio che io, convinto che i dogmi sono interpretazioni fallaci, cerchi di dimostrarlo presentando altre possibili interpretazioni. Però, è ben lungi da me il volere asserire che sono vere. Sono possibilissime altre interpretazioni, come infatti ne esistono a bizzeffe.

Il fatto e' che prima di portare altre interpretazioni della bibbia che ,come dici
tu, ce ne sono gia' a bizzeffe, dovresti dimostrare che la bibbia sia realmente
quello che dice di essere !!! e' questo il punto !!!!!!!

Tu cerchi le risposte sempre nella bibbia !!!! dovresti cercarle anche altrove..
Io penso di essere stato molto chiaro...
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Inviato il: 31/8/2011 22:19
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  •  Notturno
      Notturno
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#340
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

sever ha scritto:
Come ha detto Benitoche le risposte vengono date, basta leggere. Torno a ripetere: siccome siete arrivati al cartello che dice: Dio non c’è, non esiste, e per voi quel cartello dice il vero, qualunque argomentazione non servirà a farvi ricredere. La lacuna non sta in chi tenta di dimostrarvi il contrario. Il problema sta in voi stessi, nella vostra tenace convinzione. Voi sì siete arrivati! E, nonostante diciate che non è vero, pretendete che gli altri “vedano” le cose come le vedete voi.Voi pretendete, senza neanche rendervene conto, che anche tutti gli altri arrivino dove siete arrivati voi e dicano: avete ragione: Dio non esiste o, se esiste, non è il Dio della Bibbia o il Dio predicato dalle chiese.


Tralascio il seguito del post perché farneticante oltre la soglia di guardia.

ma riporto la parte di sopra per un'unica considerazione:

Avete capito come funziona?

Questa gente CREDE in qualcosa mai dimostrata.

Questa gente si convince di vedere l'invisibile, di conoscere l'inconoscibile, di SAPERE che esiste Dio, senza alcuna prova, alcun sostegno, alcuna dimostrazione.

Ma..... i "visionari" siamo noi.

Mica loro!

Siamo NOI che abbiamo "il problema".

E qual è questo problema?

Quello di NON credere.

E' sempre così che funzionano le teste di queste persone.

Rovesciano la realtà.

Loro dicono che Dio esiste.

Nessuno è mai riuscito a dimostrarlo.

Io non ci credo e, quindi, IL PROBLEMA STA IN ME!

Oh beh..... posso chiedervi perché state ancora a discutere con gente simile?

Tanto vale parlare con un sasso.

E francamente, forse è pure meglio.

Soprattutto se ci si parla lanciandolo.

E se romperanno i coglioncini, tacciandomi di istigatore alla violenza, vi sarei grato se ricordaste loro che la lapidazione è uno degli spettacoli più applauditi tra quelli che LORO hanno inventato.

Thanks
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Rende Encomiabili Dire No A
Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 31/8/2011 23:50
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  •  benitoche
      benitoche
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#341
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

sever ha scritto:
Non è che Benitoche può venirmi in aiuto? AIUTOOOOOOOO!


Artax 46
ATEO dal greco significa: a-senza e theòs-dio = senza Dio ; ma tale definizione non corrisponde a nessuno di coloro che qui hanno risposto e attaccato senza portare frutti a questa discussione, POICHE' CHI TALE SI RITIENE, TALE NON E', IN QUANTO EGLI NON E' INDIFFERENTE ALL'ASSENZA/PRESENZA DI DIO , MA ANZI INNALZA A SE' LA SUA FEDE DEL NON-DIO .
Non è anche questa una fede?

sever dai un'occhiata quì,la mia battaglia su certi argomenti la condussi in home(ben 4 anni dopo la mia iscrizione),troverai il pensiero di molti utenti di LC sull'argomento

Ti riporto uno dei post al quale sono sempre rimasto affezionato e che "qualcuno" ricorderà sicuramente :

L’IMPOSSIBILITA’ DELL’ ESSERE ATEISTI

Il cosmo intero,uomo compreso, appare in una "tricotomia" ossia composto da tre elementi o principi basilari: corpo,(sostanza) anima, (vita e coscienza) e spirito.(incorruttibilità)
Tale tricotomia, deriva dal concetto di Trinità divina, Padre, Figlio e Spirito Santo: Essa si manifesta riflettendosi, in tutto l'universo, irraggiandosi e mostrandosi nella sua triplice natura.

Questi tre principi o elementi si manifestano nell'umano in modo palese a tutti, in tre modi:
nell'uomo vi è un corpo provvisto di sensi che invia impulsi tratti dal mondo esterno all'organo di percezione del cervello: tramite esso ci si forma la percezione al presente di esseri o oggetti esterni, inclusa la contemplazione del proprio essere fisico.
Vi è poi una parte,detta anima, che trasmuta la percezione in sensazione e emozione: ciò che proviene dal mondo esterno diviene in virtù di essa, mondo interno, ossia esperienza interiore personale.
Oltre la percezione e l'emozione, si avverte infine un'altra manifestazione: ci si rivelano le leggi, le cognizioni fisiche, chimiche, le cause e le leggi fisiche che stanno dietro e muovono, in modo esterno a noi, quell'evento o oggetto interiorizzato e percepito.

Esempio: l'uomo vede un fiore:
1-dapprima: “vedo un fiore” ; percezione fredda e impersonale data dai sensi: corpo
2- “il fiore è bello”; esplicazione del sentimento di tenerezza: anima
3- “nel fiore vi è saggezza”; percezione delle logiche di nutrizione, di generazione e sviluppo: Spirito.

Considerando tutto ciò che è corporeo fisicamente, attraverso l'uso del sistema neuro- sensoriale,(occhi,udito,tatto,ecc.) ossia tramite il Corpo, si arriva a intendere l'idea generica dell'esistenza di Dio Padre; innanzi alle meraviglie e alla perfezione del creato, non si può spregiudicatamente credere che ciò derivi dal caso, anche se la scienza fa di tutto affinchè lo si possa credere: il materialista più accanito, anche per un solo attimo deve averlo riflettuto in sè circa tale cosa.
Penetrando nel concetto di Vita, come essenza interiore che fluisce in ogni essere che cresce e si sviluppa, si può dedurre che tale forza vitale ha in sè una sorta di innata legge morale, (taluni la chiamano erroneamente istinto) che la porta a conservarsi e a progredire nel vegetale e nell'animale, e a far provare emozioni e sentimenti nell'uomo (anima): essa si palesa come principio di un mondo interiore e personale dell'individuo, invisibile ma non meno reale. Ciò porta a percepire l'idea di Figlio o Cristo.
Qualora invece ci si rivolga all'esplorazione di sè stessi, come entità unica e irripetibile derivante da un Chè di divino, o di sovrannaturale, quale percezione interiore immutabile nel tempo, si giunge al concetto di Spirito Santo.
Fra gli uomini ci possono essere tre tipi di atei:
1- quelli che non credono a Dio Padre;
2- quelli che rifiutano Gesù Cristo;
3- coloro che non immaginano possibile ritrovare nell'uomo un elemento spirituale che di vita in vita passi in differenti corpi, onde fare esperienza sulla terra.
Si può dire quindi che se le forze, fisiche, animiche, spirituali nell'uomo non sono ottuse, quindi ben funzionanti, è impossibile essere atei: Dio,Cristo e lo Spirito si sperimentano continuamente in ogni momento, identificandoli nelle forze e nelle caratterizzazioni sovracitate.
Si può a sua volta concludere, senza voler offendere alcuno, dicendo che:

-essere atei e quindi non riconoscere il principio del Dio Padre,è una malattia dell'anima che non facendo funzionare correttamente gli organi neurosensoriali, cervello compreso, non offre la percezione chiara dell'azione divina esterna, manifesta nel creato, che altrimenti sarebbe evidente;
-negare l'esistenza del Cristo è invece una sventura presente o ereditata nell'anima, perchè il mancare del sentimento morale, del senso del Bene e della Giustizia, è una forza che se mancante nell'uomo lo conduce alla rovina;
-negare l'esistenza dello Spirito,ossia la percezione di sentirsi un'entità immortale, unica e di natura spirituale, equivale al voler ingannare sè stessi.
Gli uomini di oggi, sono in maggior parte malati, sfortunati o ingannatori di sè stessi ?
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 1/9/2011 1:55
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  •  Polonio
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#342
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Citazione:


ATEO dal greco significa: a-senza e theòs-dio = senza Dio ; ma tale definizione non corrisponde a nessuno di coloro che qui hanno risposto e attaccato senza portare frutti a questa discussione, POICHE' CHI TALE SI RITIENE, TALE NON E', IN QUANTO EGLI NON E' INDIFFERENTE ALL'ASSENZA/PRESENZA DI DIO , MA ANZI INNALZA A SE' LA SUA FEDE DEL NON-DIO .
Non è anche questa una fede?


non sono affatto d'accordo.
fede è credere ciecamente in qualcosa senza avere nessuna prova, sia essa di tipo materiale che di tipo razionale.

io non ho fede che dio non esista.
ogni ragionamento che faccio in merito a dio mi porta alla conclusione razionale che dio non esiste.
non è fede, è ragione.

un fedele invece non ha né prove materiali né ragionamenti (sensati). e sever ne è la prova lampante.

ps: ovviamente mi riferisco al dio onnipotente, onnisciente, padre infinitamente buono e giusto, di cui si parla tanto in questo thread, ma del quale stranamente (!) non si riesce a dire niente.
Inviato il: 1/9/2011 3:58
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  •  RedPill
      RedPill
Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#343
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Citazione:

benitoche ha scritto:

Il cosmo intero,uomo compreso, appare in una "tricotomia" ossia composto da tre elementi o principi basilari: corpo,(sostanza) anima, (vita e coscienza) e spirito.(incorruttibilità)
Tale tricotomia, deriva dal concetto di Trinità divina, Padre, Figlio e Spirito Santo: Essa si manifesta riflettendosi, in tutto l'universo, irraggiandosi e mostrandosi nella sua triplice natura.

Questi tre principi o elementi si manifestano nell'umano in modo palese a tutti, in tre modi:
nell'uomo vi è un corpo provvisto di sensi che invia impulsi tratti dal mondo esterno all'organo di percezione del cervello: tramite esso ci si forma la percezione al presente di esseri o oggetti esterni, inclusa la contemplazione del proprio essere fisico.
Vi è poi una parte,detta anima, che trasmuta la percezione in sensazione e emozione: ciò che proviene dal mondo esterno diviene in virtù di essa, mondo interno, ossia esperienza interiore personale.
Oltre la percezione e l'emozione, si avverte infine un'altra manifestazione: ci si rivelano le leggi, le cognizioni fisiche, chimiche, le cause e le leggi fisiche che stanno dietro e muovono, in modo esterno a noi, quell'evento o oggetto interiorizzato e percepito.

Esempio: l'uomo vede un fiore:
1-dapprima: “vedo un fiore” ; percezione fredda e impersonale data dai sensi: corpo
2- “il fiore è bello”; esplicazione del sentimento di tenerezza: anima
3- “nel fiore vi è saggezza”; percezione delle logiche di nutrizione, di generazione e sviluppo: Spirito.




caro Benitoche,
ogni tanto, nei tuoi post dovresti inserire un "secondo me" invece di dare per scontato certe cose.
In base a cosa descrivi come lapalissiana verità questa cosa?

A mio parere, ed anche dandoci una tagliatina con il rasoio di mio zio Occam, la realtà potrebbe essere questa:

1-dapprima: “vedo un fiore”: percezione fredda e impersonale data dai sensi: corpo
2- “il fiore è bello”: elaborazione della percezione sensoriale in base a ricordi e condizionamenti sociali archiviati nella memoria come "esperienza".
3- “nel fiore vi è saggezza”: capacità di astrazione frutto di una attività cerebrale intensa e di anni di evoluzione.



Perchè metterci in mezzo spirito e anima?

1: I sensi sono flussi chimici ed elettrici all'interno del nostro CORPO

2: Il cervello elabora le informazioni chimiche ed elettriche e cerca dei match possibili con altre informazioni già archiviate. Se riesce a incrociare qualcosa... bingo! Altrimenti il fiore rimane un fiore.
Ti sei mai chiesto perchè un bambino, prima di rendersi conto che il fuoco brucia, si deve bruciare?
Perchè la prima volta che vede il fuoco, il suo cervello non lo incrocia con nessuna informazione. La seconda volta, invece associa la vista del fuoco alla sensazione di bruciore e dolore ad esso associata e... bingo!
Oppure vorresti dirmi che un bambino è senza ANIMA perchè non sa che il fuoco brucia?
Per la bellezza è la stessa cosa. Per un bambino una cacca di cane è una cosa come altre. Se la vede la tocca, magari la mette anche in bocca... e così fa con i fiori, con gli insetti, con le piante.
Appena la mamma dice: NO! Quello è brutto, quello è cattivo ecc, l'informazione viene archiviata ed associata. Tutto qui.
Ti sei mai chiesto perchè per un bambino italiano un serpente è ripugnante mentre per un bambino brasiliano è un ottimo spuntino?
Quale dei due bambini è senza ANIMA?

3: Guardando il fiore riesco a cogliere la complessità della struttura e la saggezza del progetto della natura. Ma perchè dovrei farlo con lo spirito? Lo fa il mio cervello che grazie ad un'istruzione e ad un'educazione adeguata riesce a cogliere il progetto sottostante. Tornando all'esempio del bambino (scelgo questo esempio per far comprendere come agisce un individuo che non ha ancora subito i condizionamenti della società e della cultura) dicevo per un bambino un fiore è uguale ad una ruota, ad una mela, ad una scopa. Non c'è nulla di diverso per lui, perchè non ha le conoscenze e la cultura che gli permettano di sapere che un fiore vive grazie alla fotosintesi clorofilliana mentre una scopa è un oggetto inanimato. Se non glielo spieghi non lo saprà mai. Vuoi dirmi che il bambino non ha SPIRITO?

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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#344
Dubito ormai di tutto
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ATEO dal greco significa: a-senza e theòs-dio = senza Dio ; ma tale definizione non corrisponde a nessuno di coloro che qui hanno risposto e attaccato senza portare frutti a questa discussione, POICHE' CHI TALE SI RITIENE, TALE NON E', IN QUANTO EGLI NON E' INDIFFERENTE ALL'ASSENZA/PRESENZA DI DIO , MA ANZI INNALZA A SE' LA SUA FEDE DEL NON-DIO .
Non è anche questa una fede?


Non c'è niente da fare..... è SEMPRE lo stesso modo di argomentare: la "rivoluzione", il ribaltare la realtà.

Dire che non esistono prove dell'esistenza di dio = avere FEDE nella non esistenza di dio.

Il ribaltone è servito.

Poco serve ripetere fino alla nausea che quello è un giochetto pseudo-logico (peraltro stantìo), troppo utilizzato per mantenere ancora un minimo di efficacia.

Troveremo sempre qualcuno che lo utilizza.

Perché?

Perché depista.

Benito è troppo intelligente per crederci a quel discorso.

Eppure lo fa! Lo propone ad altri!

Pur sapendo benissimo che è intrinsecamente falso.

Lui SA che la Fede è il "credere senza prove" e che si può aver fede nell'esistenza di qualcosa che è indimostrata.

Ma non si può aver Fede nella NON esistenza di qualcosa di indimostrato.

E' una fallacia logica gigantesca.

Eppure Benito la usa.

Queste fallacie logiche infarciscono SEMPRE TUTTI i discorsi dei credenti (in ispecie dei preti, che forse credenti non sono più, ma che vogliono far credere ai loro "clienti").

Per fare un esempio, nel fiore non c'è alcuna saggezza del cazzo.

L'unica saggezza può stare negli occhi dell'uomo che lo osserva.

E questo non mi sembra il caso dei nostri interlocutori.

(saggezza = "La saggezza è una particolare connotazione o capacità propria di chi è in grado di valutare in modo corretto, prudente e equilibrato le varie opportunità, optando di volta in volta per quella più proficua secondo la ragione e l'esperienza .")
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Inviato il: 1/9/2011 12:03
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#345
Dubito ormai di tutto
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Polonio-Notturno
Perdonate l'enorme copia/incolla,ma è necessario per chiarirci,mi accusate senza comprendere

fede è credere ciecamente in qualcosa senza avere nessuna prova, sia essa di tipo materiale che di tipo razionale.

Vero

ogni ragionamento che faccio in merito a dio mi porta alla conclusione razionale che dio non esiste.Non è fede è ragione

E' un'ipotesi,non è ragione=conoscenza

L'unica saggezza può stare negli occhi dell'uomo che lo osserva.

Vero


L’universo e l’uomo, se considerati con lo sguardo fisico e pensati in categorie concettuali dell’intelletto logico, appaiono come un immenso enigma. Ciò che esiste appare, ma non spiega al contempo il perché e il come della sua esistenza.

Per il fatto che l’uomo moderno è dotato soltanto della percezione fisico-sensoria e del pensiero logico-concettuale, deve di necessità vedere il mondo come una realtà senza causa e senza fine. La causa e il fine, sia dell’universo e sia dell’uomo, non stanno difatti nell’ambito del percepibile.

Il concetto di causa e il concetto di fine sono creati dal pensiero dell’uomo, ma non trovano un corrispondente elemento nella realtà. Da questo fatto nasce una discrepanza essenziale tra pensiero e percezione. Vediamo ciò con un esempio tratto dalla comune esperienza. L’uomo osserva come la vita umana cominci con la nascita e termini con la morte. Nascita e morte rappresentano i limiti della percezione dell’esistenza dell’uomo. Il pensiero crea però per proprio conto il concetto di causa e il concetto di fine; questi concetti non s’adeguano però ai limiti della percezione, ma li oltrepassano.

Nessun essere umano normalmente costituito può accettare la seguente proposizione: «La causa dell’uomo è la nascita e il fine dell’uomo è la morte». Nel concetto di causa è insito il concetto di pre-esistenza in un ordine reale diverso da quello in cui appare la conseguenza della causa, ossia l’effetto. Certe cose sono piú difficili a dirsi che a capirsi. Perciò cercherò di spiegarmi con qualche esempio. Consideriamo un orologio: vi sembra possibile che la causa dell’esistenza di un orologio sia anche un orologio? Evidentemente no. Nessuna cosa può avere la causa della sua esistenza e del suo divenire in sé o in una realtà del suo stesso ordine. Dal colore non si produce colore, come dalla gallina non nasce una gallina, ma un uovo.

Per questa ragione noi siamo intimamente persuasi, qualunque sia la nostra concezione del mondo che l’uomo non può essere la causa dell’uomo. Nel concetto di fine è a sua volta contenuto il concetto d’un inizio. Lo studente studia per diventare medico. Il fine della sua presente fatica presuppone una nuova attività in futuro. Nel fine c’è dunque sempre l’idea del principio in un ordine reale diverso.

Ecco perché non possiamo istintivamente, per quella stessa forza di pensiero che agisce in noi magari a nostra insaputa, accettare l’idea che la nascita sia la causa dell’esistenza dell’uomo e che la morte sia il fine della vita. Il pensiero si spinge al di là della nascita e al di là della morte ma in questo suo andar oltre non ha niente su cui appoggiarsi. Esperimenta perciò in sé un certo vacillamento e si ritrae impaurito. Il pensiero supera i limiti della percezione; da tale fatto sorge il problema, la domanda. Quando pensiero e percezione coincidono, lo spirito umano è soddisfatto e non sente il bisogno di porsi problemi. Ciò però non avviene spesso. Il piú delle volte il pensiero è molto piú vasto del contenuto percettivo. Nell’universo allora tutto appare oscuro ed enigmatico.

Di fronte a una realtà in cui pensiero e percezione appaiono discrepanti l’uomo può assumere due diversi fondamentali atteggiamenti interiori. Può dare maggior valore al pensiero o alla percezione. Se dà maggior valore al pensiero dice a se stesso: «La realtà non si esaurisce nella percezione. Il pensiero mi fa intuire l’esistenza di una realtà di ordine diverso, ma non mi conduce in essa: dove non c’è la percezione, c’è l’ignoto. La conoscenza umana ha dei limiti e questi limiti sono segnati dalla percezione. Oltre la percezione posso andare soltanto con la fede religiosa». Se viceversa da piú importanza alla percezione, fa il ragionamento che segue: «Non vi può essere alcuna altra realtà al di là del percepibile. Il pensiero tuttavia aggiunge a questa realtà un elemento nuovo, non proprio ad essa, quindi l’accresce, la gonfia, le crea intorno un margine concettuale impenetrabile.

Dove c’è il pensiero, c’è l’ignoto. La conoscenza umana ha dei limiti e questi limiti sono rappresentati dal pensiero. Oltre il pensiero posso andare soltanto con l’ipotesi scientifica». Queste due concezioni opposte conducono tuttavia a uno stesso risultato: la persuasione che vi siano dei limiti alla conoscenza. Chiamiamo, tanto per intenderci, queste due estreme concezioni l’una idealismo e l’altra materialismo. Per chiarire il nostro pensiero, immaginiamo ora un idealista e un materialista davanti a un oggetto che non hanno mai visto in precedenza, per esempio un orologio. Essi non sanno nulla né dell’orologiaio, né delle leggi fisiche sulle quali si basa il meccanismo dell’orologio. Questa è naturalmente soltanto un’ipotesi, ma serve al nostro scopo di comprendere i due fondamentali atteggiamenti dello spirito umano di fronte alla realtà. L’idealista, osservando l’orologio, per lui ignoto, si dice: «Qui c’è un oggetto complesso. Esso non può essersi formato da sé. Come l’uomo produce nel suo spirito i pensieri cosí un essere superiore ha creato la sostanza con la quale è fatto questo oggetto. Inoltre vedo del movimento: dentro si muovono delle ruote dentellate e fuori due sfere. Ma poiché nulla può muoversi per conto proprio, devo immaginare che un essere invisibile spinga con le sue dita le ruote e le lancette. Perciò una parte di questo oggetto mi rimane sconosciuta: io non posso percepire né chi lo ha creato, né chi lo anima».

Il materialista fa un ragionamento opposto: «Qui c’è un oggetto che per il semplice fatto di esistere fa parte della realtà. Non c’è alcuna ragione ch’io lo consideri come un enigma. La materia fa parte dell’ordine naturale della realtà. In questo oggetto però, oltre che materia, esiste anche un elemento estraneo alla realtà percepibile, cioè il pensiero. Come mai la materia si è organizzata in modo da esprimere alla fine una categoria concettuale? Una parte di questo oggetto mi rimane sconosciuta, cioè l’intima legge della sua formazione che posso anche comprendere, ma non percepire. Devo porre l’ipotesi di un mondo materiale tanto sottile che non si lascia percepire. Per ora questo mondo mi rimane ignoto». Forse i miei ascoltatori non saranno persuasi che c’è la possibilità di ragionare, tanto nel senso idealistico che in quello materialistico, in modo cosí balordo davanti a un oggetto cosí comune come è l’orologio. Se, però, al posto dell’orologio mettiamo l’universo, udremo l’idealista e il materialista esprimersi proprio nel modo sopra descritto.

La stranezza dei rispettivi ragionamenti sta in questo, che l’idealista si preoccupa dell’esistenza della materia e il materialista si turba davanti all’idea. Ogni uomo di fronte al mondo si pone delle domande. Dal modo con cui le esprime, comprendiamo subito se nella sua anima prevalga la tendenza spiritualistica o quella materialistica. Dunque, il semplice fatto di porsi delle domande di fronte all’enigmaticità del mondo, non è sufficiente indizio di spirito antroposofico. Domande si pongono tutti; moltissimi però s’accontentano di una parvenza che per l’appunto si trova o nella fede religiosa in un Dio invisibile o nell’ipotesi scientifica di una materia invisibile.

Antroposofo è colui che per la sua domanda esige una risposta reale. Chi ha fame vuole mangiare; se non trova cibo, muore. Cosí è l’anima antroposofica: se non trova nutrimento muore. Chi vuol ricevere una risposta reale, deve anche porsi una domanda reale. Spesso udiamo domande di tal genere: «Chi è Dio?»,«Come Dio creò il mondo?», «Perché lo creò?». Sono domande che partono da anime colorite idealisticamente. Diciamo subito che queste domande sono completamente ingiustificate. Non sono domande reali, ma fatte per puro gioco mentale. Domanda reale è quella che poggia sulla percezione di un oggetto.

Percepibile e reale è l’universo che si squaderna tutt’intorno a noi e si manifesta ai nostri sensi. Chiedere se vi sia qualcosa oltre l’universo è un assurdo. È lecito invece chiedere allo stesso universo di dirci, attraverso la manifestazione del suo essere e per mezzo delle leggi che lo governano, in che senso esista e il modo del suo divenire. Con questo procedimento basato sul reale, possiamo avere speranza di ottenere una risposta reale. In genere, osserviamo come l’idealista si fa delle domande per pura illazione logica e di conseguenza non ottiene alcuna risposta. Da ciò è tratto a concludere: vi sono dei limiti alla conoscenza umana.

Anche il materialista si fa delle domande. Egli osserva, per esempio, come la calamita attiri dei pezzettini di ferro e come ogni oggetto sia sottoposto alla forza di gravità. Il materialista non può afferrare questa forza di gravità se non traducendola in una formula matematica e in una legge della natura espressa in concetti. Ciò non gli basta. Egli ragiona: «Sí, nella mia mente c’è il concetto della legge della natura, ma, fuori, nella stessa natura ci deve essere qualcosa di piú reale del pensiero, perché un pensiero non sarà mai capace di attirare un oggetto e di far cadere una pietra». Il materialista è perciò costretto ad aggiungere al mondo percepito un mondo impercepibile che per asserto ipotetico è retto dalle stesse leggi e ha le stesse qualità del primo. E poiché in questo secondo mondo non può entrare che con l’ipotesi, anche il materialista è costretto a dichiarare che vi sono limiti alla conoscenza umana.

L’antroposofia, invece, all’opposto di quanto dicono la religione e la scienza, afferma che non vi sono limiti alla conoscenza umana. Però a questa affermazione della antroposofia non si può dare un senso assoluto, ma soltanto quel senso preciso che le viene dal complesso della teoria della conoscenza antroposofica. L’antroposofia non pretende certo di rispondere alle domande dell’idealista e del materialista. Per accontentare l’idealista, essa non mostrerà certamente un essere divino che secerne dal suo corpo la sostanza del ferro come il filugello un filo di seta, né per appagare il materialista dirà che c’è un’invisibile mano eterica che esce dalla calamita, afferra il pezzettino di ferro e glielo appiccica.
L’antroposofia dirà semplicemente che le domande dell’idealista e del materialista sono errate e che perciò, almeno nel senso in cui sono formulate, non hanno e non possono avere una risposta. Se poi da questo fatto, la religione e la scienza sono indotte a dichiarare che vi sono dei limiti alla conoscenza, esse dimostrano semplicemente di ignorare che cosa sia la conoscenza. La conoscenza si fonda su due elementi: la percezione e il concetto. Quando uno di questi due elementi manca, non si può piú parlare di conoscenza. Nelle formulazioni teoriche sul problema conoscitivo, l’idealista prescinde dalla percezione e il materialista dal concetto, perciò non è da meravigliarsi se le loro concezioni cadano nel vuoto.

La teoria della conoscenza antroposofica è molto complessa, ma nella Scienza Occulta la troviamo espressa in una immagine evidente. Su una strada vediamo impressi i solchi di un carro. Ciò fa sorgere in noi delle domande alle quali, sempre basandoci sull’obiettiva percezione, possiamo dare delle adeguate risposte.
Dalla profondità del solco, possiamo capire se il carro era pesante, dalla disposizione con cui si susseguono i segni degli zoccoli dei cavalli possiamo indovinare la direzione seguita, e cosí via. Ma è ancora lecito chiedere: «Chi guidava il carro?», «Che intenzioni aveva?», «Quali pensieri passavano per la sua mente?».

Queste domande sono destinate a cadere senza risposta, ma ciò non deve indurci a concludere che vi siano dei limiti alla conoscenza umana. La conoscenza umana si fonda difatti sulla percezione e sul concetto. Nel fare una domanda destinata a portarci alla conoscenza, dobbiamo perciò basarla sempre sulla percezione. Il problema conoscitivo si svolgerà in modo che nella risposta alla percezione si aggiungerà il corrispondente concetto. La conoscenza non può dare nulla piú di questo Il giusto processo conoscitivo si svolge perciò in due fasi: “nella domanda la percezione, nella risposta il concetto”.

L’idealista e il materialista sono costretti a dichiarare che vi sono limiti alla conoscenza perché non seguono questa via. L’idealista nella domanda parte da un concetto e il materialista nella risposta vorrebbe trovare una percezione. Entrambi si allontanano in tal modo dalla vera conoscenza e il primo deve sostituirla con la fede, mentre il secondo mette al suo posto l’ipotesi.

La conoscenza antroposofica sta ugualmente lontana tanto dall’idealismo che dal materialismo. I problemi che l’antroposofia pone sono sempre fondati sulla percezione, e i relativi concetti sono sempre tratti dal mondo delle idee. Per l’antroposofia non esiste alcuna realtà oltre la percezione e il concetto, in essi si esaurisce tutto il reale. Percezione e concetto hanno uguale valore per l’antroposofo: essi gli appaiono come espressioni paritetiche e complementari della realtà. Per tutte queste ragioni possiamo definire la concezione antroposofica del mondo come un positivismo sensibile ideale, che si fonda ugualmente sulla materia e sullo spirito.
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Inviato il: 1/9/2011 14:19
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#346
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RefPill sei un personaggio
Pur di avere ragione scaleresti l'Everest nudo
Notturno e Polonio intelligentemente hanno evitato di commentare il secondo pezzo del post,tu invece spinto da una caparbietà senza limiti ti sei tuffato

Questa non è una lotta a chi lo ha più lungo
Non credo che ti manchi il sentimento morale,del senso del Bene e della Giustizia,che è una forza che se mancante nell'uomo lo conduce alla rovina,tu sei un superbo e cerchi solo di aver ragione,meglio così credimi

Il mondo ha bisogno della bellezza non meno di quanto una pianta ha bisogno della luce del sole e la terra della pioggia.
L'esser dell'idea che non è bello ciò che è bello ma ciò che piace è frutto di un pensiero primitivo

Beethoven o Mozart,possono essere compresi da ogni uomo del mondo, e cosí Raffaello,o l’architettura della cattedrale di Chartres o la poesia di
Dante Alighieri o,se vogliamo scavare nel‘900, certe canzoni dei Beatles.

Esiste quindi una bellezza oggettiva al di sopra dei gusti personali o di popolo.
Bisogna meritarla.
Coloro che pensano–e sono molti –che l’arte sia solo una questione di preferenze epidermiche,sono schiavi di un’idea sbagliata che proviene dal mondo commerciale.

Quelli che credono che l’estetica sia una faccenda personale e non oggettiva,coloro che dicono che non è bello ciò che è bello,è bello ciò che piace,applicano all’arte il principio economico della domanda e dell’offerta:tra tanti prodotti offerti,scegli il tuo.
Invece non è proprio cosí,perché in cuor nostro,al contatto del bello,percepiamo qualcosa che ci eleva al di sopra del prodotto stesso.

Perché la saponetta o l’automobile che scegliamo tra tante, si consuma, mentre l’arte, quella vera,ci arricchisce e ci eleva in regioni del sentimento che altrimenti non potevamo conoscere
Ciò che appartiene al mondo materiale ed a questo resta incatenato,non è arte;il bello ci trasfigura e ci porta in una zona superiore dell’anima.
Come l’amore

Hai mai notato la gente ferma immobile di fronte ad un'opera d'arte?Sai cosa sta facendo?Contempla la parte più intima di se stessi la più bella,la più buona
Guardare il bello,quello della vera arte.equivale a rispecchiarsi nella parte più intima di noi stessi,nel bello nel buono nell'eterno presente in noi
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Inviato il: 1/9/2011 14:55
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#347
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Citazione:

E' un'ipotesi,non è ragione=conoscenza


Ah si? Allora fammi un solo esempio in cui si può avere conoscenza senza la ragione.

Citazione:

Per il fatto che l’uomo moderno è dotato soltanto della percezione fisico-sensoria e del pensiero logico-concettuale, deve di necessità vedere il mondo come una realtà senza causa e senza fine. La causa e il fine, sia dell’universo e sia dell’uomo, non stanno difatti nell’ambito del percepibile.

Il concetto di causa e il concetto di fine sono creati dal pensiero dell’uomo,


Ma scusa, prima dici "l'uomo è dotato di pensiero logico", poi dici che "quindi l'uomo vede il mondo senza causa e senza fine" e infine dici che il concetto di causa e di fine sono figlie del pensiero logico???

Cioé abbiamo il pensiero, il pensiero genera causa e fine, ma PER QUESTO non vediamo causa e fine.

BENITO...... scusami, ma questo è semplicemente umiliante.

Ed eravamo arrivati solo AL PRIMO periodo del tuo bel discorso....

Figuriamoci il resto....

Buona prosecuzione nel tuo mondo multidimensionale e telefonami quando incontri dio.

Ciao
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Inviato il: 1/9/2011 15:04
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#348
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La conoscienza attuale si basa sull'insieme di conoscienze accumulate nel tempo.

Ciò che fino a poco tempo fa era inconoscibile, oggi è noto e spiegato scientificamente.
Ciò che non è spiegabile oggi potrà forse essere spiegato domani.

Dire che una cosa va oltre le possibilità umane e metterci un punto per non discuterne più, è un atteggiamento ottuso, infantile e deleterio per la conoscienza stessa.

Peace
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Inviato il: 1/9/2011 15:24
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#349
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Citazione:

benitoche ha scritto:
L'esser dell'idea che non è bello ciò che è bello ma ciò che piace è frutto di un pensiero primitivo

Beethoven o Mozart,possono essere compresi da ogni uomo del mondo, e cosí Raffaello,o l’architettura della cattedrale di Chartres o la poesia di
Dante Alighieri o,se vogliamo scavare nel‘900, certe canzoni dei Beatles.

Esiste quindi una bellezza oggettiva al di sopra dei gusti personali o di popolo.
Bisogna meritarla.
Coloro che pensano–e sono molti –che l’arte sia solo una questione di preferenze epidermiche,sono schiavi di un’idea sbagliata che proviene dal mondo commerciale.



Io credo che tu sia completamente pazzo.
E per questo amo discutere con te!

La bellezza E' UN PARAMETRO SOGGETTIVO. E' IL PARAMETRO SOGGETTIVO PER ECCELLENZA.

Il tuo riferimento all'arte calza perfettamente a pennello.
L'opera d'arte va inserita nel contesto storico/sociale in cui è stata creata.

Se il parametro per valutare un'opera d'arte fosse la sua bellezza, non ci sarebbero dubbi.
Il problema è che l'opera d'arte non deve necessariamente essere bella. L'opera d'arte è tale quando racchiude immagini/forme/suoni ecc che stimolano sensazioni ed emozioni in chi la guarda.

Non a caso, a chi non ha il background culturale adatto, alcune opere d'arte UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTE COME BELLE possono apparire completamente insensate se non addirittura apparire brutte.

Nella tua pazzia hai citato le opere di Raffaello. Ebbene se le opere di raffaello, le sue forme classiche, le sue curve ed i colori sono BELLE, come possono essere BELLE anche le opere di PICASSO?
Se una donna ritratta da Raffaello è OGGETTIVAMENTE BELLA (come dici tu) significa che OGGETTIVAMENTE risponde a dei parametri di bellezza.
Dove sono questi parametri in una donna ritratta da Picasso?
Eppure anche le opere di Picasso sono belle.
Ma sono DIVERSAMENTE BELLE. E' UN'ALTRA BELLEZZA.
Non canonica, non oggettiva, bensì relativa.

La sua bellezza sta nelle emozioni che evoca.
Ma tornando al mio caro bambino, credi che sarebbe in grado di comprendere la bellezza di un quadro di Picasso?
No, anzi, credo che un quadro di Picasso causerebbe un senso di angoscia se non paura in un bambino piccolo.
Un quadro di Raffaello, invece, stimolerebbe calma e tranquillità.
NON BELLEZZA O BRUTTEZZA!!!


Per quanto riguarda la musica poi.... tu sei pazzo

Potresti fare mente locale su come veniva considerata la musica Rock prima che divenisse un fenomeno di massa (=di moda)?
Ti aiuto io: era considerata BRUTTA (e fra l'altro anche immorale).



Peace
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Inviato il: 1/9/2011 15:50
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#350
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Citazione:

Notturno e Polonio intelligentemente hanno evitato di commentare il secondo pezzo del post,tu invece spinto da una caparbietà senza limiti ti sei tuffato


A titolo personale vorrei solo dire che non ho la benché minima idea di che cosa abbia letto o non letto Polonio, ma per quanto riguarda Notturno, posso garantire che, intelligentemente, manco se l'è letto il secondo pezzo del tuo post.....

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Inviato il: 1/9/2011 16:16
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#351
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Citazione:

RedPill ha scritto:
La conoscienza attuale si basa sull'insieme di conoscienze accumulate nel tempo.

Ciò che fino a poco tempo fa era inconoscibile, oggi è noto e spiegato scientificamente.
Ciò che non è spiegabile oggi potrà forse essere spiegato domani.

Dire che una cosa va oltre le possibilità umane e metterci un punto per non discuterne più, è un atteggiamento ottuso, infantile e deleterio per la conoscienza stessa.

Peace
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Red non ho detto questo,leggi tutto se vuoi rispondere al post,sono sicuramente pazzo ma non così tanto
riguardo le domande sull'esistenza di Dio ho scritto:

L’idealista(sever) e il materialista(notturno) sono costretti a dichiarare che vi sono limiti alla conoscenza perché non seguono questa via. L’idealista nella domanda parte da un concetto e il materialista nella risposta vorrebbe trovare una percezione. Entrambi si allontanano in tal modo dalla vera conoscenza e il primo deve sostituirla con la fede, mentre il secondo mette al suo posto l’ipotesi.

La via di cui parlo è la conoscenza antroposofica che sta ugualmente lontana tanto dall’idealismo che dal materialismo. I problemi che l’antroposofia pone sono sempre fondati sulla percezione, e i relativi concetti sono sempre tratti dal mondo delle idee. Per l’antroposofia non esiste alcuna realtà oltre la percezione e il concetto, in essi si esaurisce tutto il reale. Percezione e concetto hanno uguale valore per l’antroposofo: essi gli appaiono come espressioni paritetiche e complementari della realtà. Per tutte queste ragioni possiamo definire la concezione antroposofica del mondo come un positivismo sensibile ideale, che si fonda ugualmente sulla materia e sullo spirito
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Inviato il: 1/9/2011 16:54
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#352
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Citazione:

benitoche ha scritto:

L’idealista(sever) e il materialista(notturno) sono costretti a dichiarare che vi sono limiti alla conoscenza perché non seguono questa via. L’idealista nella domanda parte da un concetto e il materialista nella risposta vorrebbe trovare una percezione. Entrambi si allontanano in tal modo dalla vera conoscenza e il primo deve sostituirla con la fede, mentre il secondo mette al suo posto l’ipotesi.


Visto che sai tutto, mi dai i numeri del prox superenalotto?

Io non sono "costretto" a un bel nulla.

Le limitazioni della conoscenza sono sotto gli occhi di tutti.

Mi piacerebbe sentire uno che possa smentire questa cosa.

Non è il "materialismo" che provoca questa limitazione.

E' la limitazione che esiste e va riconosciuta. Punto e basta.

Perché vuoi per forza creare categorie artificiose e inesistenti?

Sembri uno sceneggiatore di un cartoon..... te la disegni da solo e come più ti piace la realtà.... :)

Citazione:

La via di cui parlo è la conoscenza antroposofica che sta ugualmente lontana tanto dall’idealismo che dal materialismo. I problemi che l’antroposofia pone sono sempre fondati sulla percezione, e i relativi concetti sono sempre tratti dal mondo delle idee. Per l’antroposofia non esiste alcuna realtà oltre la percezione e il concetto, in essi si esaurisce tutto il reale. Percezione e concetto hanno uguale valore per l’antroposofo: essi gli appaiono come espressioni paritetiche e complementari della realtà. Per tutte queste ragioni possiamo definire la concezione antroposofica del mondo come un positivismo sensibile ideale, che si fonda ugualmente sulla materia e sullo spirito


Signore..... lei è affetto da logorréa.

Si curi.
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#353
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Citazione:

RedPill ha scritto:


Io credo che tu sia completamente pazzo.
E per questo amo discutere con te!

La bellezza E' UN PARAMETRO SOGGETTIVO. E' IL PARAMETRO SOGGETTIVO PER ECCELLENZA.

Peace
RedPill


La tua è una una pseudo religione basata sul relativismo piú assoluto(non esiste il vero,il bello,il buono).
E' un credo oscuro-occidentalista affermato dall’Aristocrazia degli Eletti

NIETZSCHE dovette esporre come già i greci si preservarono dalla menzogna nella vita mediante la loro arte.
L' Arte è in effeti la creatura divina che preserva gli uomini dalla caduta nella menzogna.

Ma tornando al mio caro bambino, credi che sarebbe in grado di comprendere la bellezza di un quadro di Picasso?

Mia figlia (9 anni)da tempo si sofferma ad osservare un guernica di picasso di dimensioni pari all'originale ritratto davanti alla sua scuola,non la vedo impaurita ma affascinata(sicuramente è pazza almeno quanto me)
Ti stai arrampicando sugli specchi,hai citato Picasso ed evitato di considerare il bello degli scorsi millenni,te ne rendi conto vero?
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#354
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Ringrazio Inquisitor per le sue parole, le quali mi stimolano a procedere, proprio perché sono convinto che passi dogmatizzati hanno altri possibili significati, i quali annullano il dogma enunciato. Proprio per questo motivo posto questo passo di Qoelet o Ecclesiste 1,12, nelle versioni da me possedute.

1°) Io, Cohelet, sono stato re d’Israele a Gerusalemme;
2°) Io, Koelet, sono stato re su Israele in Gerusalemme;
3°) Io, Qoelet, sono stato re d’Israele e abitavo a Gerusalemme;
4°) Io, l’Ecclesiaste, sono stato re d’Israele a Gerusalemme.
L’autore di questo libro sarebbe, secondo alcuni, Salomone stesso, secondo altri un autore posteriore che si servì del nome di Salomone. Comunque sia è bene tenere presente che Salomone fu re per 40 anni, fino alla sua morte. Qualunque cosa abbia scritto lo fece quando era in vita ed era ancora re, perché la sapienza gli fu donata da Dio quando salì al trono e non prima, secondo quanto c’è scritto.

In base a questi dati la frase da me evidenziata nelle quattro versioni, sostanzialmente identiche, ha qualcosa di “strano”. C’è qualcuno che vi nota qualche incongruenza? E se sì, quale? Magari concorda con il mio pensiero.

Lo chiedo perché i Testimoni di Geova si servono di un passo di questo libro per sostenere che con la morte fisica tutto finisce, come dicono gli atei. Mentre tutte le altre confessioni cristiane sostengono l’immortalità dello spirito umano, quindi la sopravvivenza, loro dicono il contrario. Dicono che la credenza nell’immortalità è di derivazione pagana, quindi da respingere.

Ringrazio Benitoche per il suo intervento. A parte qualche piccola discordanza concordo con quanto scrivi. Conosco abbastanza bene Rudolf Steiner e il suo pensiero. Devo però aggiungere che alcune cose da lui postulate non le condivido. Mi piace esaminare, riflettere e accettare ciò che mi sembra buono o quanto mi risulta comprensibile. Se accettassi ciò che non comprendo cadrei nella trappola dei dogmi. Cadrei dalla padella nella brace.

Spero con questo post di alleggerire un po' la tensione. C'è o è una mia impressione?
Inviato il: 1/9/2011 19:02
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  •  Calvero
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#355
Sono certo di non sapere
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..............
.....
.

Non ne uscirete più.
State mischiando troppe cose.
Nel frattempo Sever (come quei bambini dispettosi che non sanno di esserlo) esce da una porta, poi rientra da una finestra; usa un concetto per entrare e un altro per uscire. Mamma mia.

Solo un Dio che non esiste può fomentare questi squilibri
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Inviato il: 1/9/2011 19:20
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#356
Sono certo di non sapere
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Sever FRENA !!!!!
Citazione:
i Testimoni di Geova si servono di un passo di questo libro per sostenere che con la morte fisica tutto finisce, come dicono gli atei.

Hai rotto il cazzo con queste cazzate !!!!!!
Io sono ateo e non credo che tutto finisca con la morte fisica !!!
E il fatto che mi accumuni ai TdG mi fa incazzare !!!!!
La pianti di dire cosa pensano o no gli altri ???????????
Se c'e' uno che puo' essere accumunato ai TdG sei tu visto la cocciutaggine
ad evitare le domande e a non dare le risposte !!!!!!

Vedi di aggiungere almeno un "secondo me" davanti alle cazzate che spari !!!
Esigo una tua rettifica !!!!!!!
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Inviato il: 1/9/2011 19:44
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  •  Calvero
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#357
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Citazione:

perché i Testimoni di Geova si servono di un passo di questo libro per sostenere che con la morte fisica tutto finisce, come dicono gli atei.


Ma se non sai nemmeno quello che stai dicendo.
Non sai nemmeno cosa credono o non credono i Testimoni di Geova.
Non sai nemmeno che essere Atei non significa credere che con la morte finisca tutto.
E, ti giuro, sarebbe a questo punto da cretini abbassarsi a spiegare come e quanto sei perso in un Circo di ignoranza e bugie.
Non c'è argomento che stai trattando con coerenza.
Sbagli forma, sostanza, logica, concetti .... stai portando avanti elucubrazioni talmente distorte che non sono paragonabili neanche a un minestrone.

Per favore, lasciate da sola questa persona.
Non saremo noi a poterla aiutare.
Si è persa da sola, e da sola deve ri-trovarsi.
E' talmente inquinato in una evoluzione di dogmi più sottili di quelli ufficiali, che il compito è soltanto suo.

Torna in te, fatti uomo, Sever. Con tutti i difetti che un uomo ha, che tutti abbiamo. Torna in te, o evita di danneggiarti in un Forum oltremodo. Quando torni in te, riaffacciati che ci andiamo a bere una Birra.

Basta, per l'amor del suo Dio, basta.
Così non lo aiutiamo.
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Inviato il: 1/9/2011 20:33
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#358
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a Calve'... Ci ho ragione io a fanculizzarlo !!!!!
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Inviato il: 1/9/2011 20:48
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#359
Mi sento vacillare
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Citazione:

benitoche ha scritto:
Mia figlia (9 anni)da tempo si sofferma ad osservare un guernica di picasso di dimensioni pari all'originale ritratto davanti alla sua scuola,non la vedo impaurita ma affascinata(sicuramente è pazza almeno quanto me)
Ti stai arrampicando sugli specchi,hai citato Picasso ed evitato di considerare il bello degli scorsi millenni,te ne rendi conto vero?



Benitoche... te vojo bbene!!!
In merito alla mia pseudo religione del relativamente bello... boh, non ci ho capito una fava di quello che hai scritto...


Comunque il problema del bello/brutto è un po' OT.
Vorrei chiudere il discorso per poi tornare a dio e bibbia.

La natura si esprime secondo forme che rimandano a proporzioni auliche (vedi Fibonacci).
Se vogliamo dire che qualcosa che risponde alle proporziioni auliche è BELLO, posso essere d'accordo.
Ciò significa che chi lo guarda/ascolta ne riconosce subconsciamente le proporzioni auliche (anche non sapendo cosa sono).

Ma non userei la parola BELLO. Userei piuttosto la parola ARMONIOSO.
Esistono opere d'arte BRUTTE? certamente.
Esistono musiche BRUTTE? certamente.
Esistono uomini e donne BRUTTI? certamente.
Ma se analizziamo la bellezza delle donne di alcune tribù africane (donne che sono universalmente riconosciuta come belle all'interno della tribù)
ci accorgiamo che non rispondono ai nostri (Italiani) canoni di bellezza.
Prova a proporre al re di quella tribù, una donna alla Kate Moss... te la tira dietro!!!

La medesima obiezione si può porre per qualsiasi altra cosa, animale, musica, opera d'arte.


comunque torniamo a Dio?

Peace
RedPill
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Inviato il: 2/9/2011 9:30
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  •  infosauro
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Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia
#360
Dubito ormai di tutto
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Da questo mondo (credo)
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Citazione:

sever ha scritto:
[...]Qualunque cosa abbia scritto lo fece quando era in vita ed era ancora re, perché la sapienza gli fu donata da Dio quando salì al trono e non prima, secondo quanto c’è scritto.[...]

Quindi, fammi capire, Salomone ha ricevuto la sapienza divina una volta salito al trono, da cosa lo deduciamo questo? Dal fatto che lui lo ha scritto nella bibbia. In pratica questo tizio è salito al trono, dopo aver probabilmente massacrato qualche rivale, ha scritto che ha ricevuto la sapienza da dio e tutti da quel momento lo hanno considerato un sapiente. Esatto?
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"It's just a ride"
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