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   Esperienze & Riflessioni
  l'angolo della Poesia

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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: l'angolo della Poesia
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/11/2005
Da Padova
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Dal rinascimento... ad oggi...

Giovanna Mulas

_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 9/2/2012 19:43
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  •  ohmygod
      ohmygod
Re: l'angolo della Poesia
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 16/10/2007
Da
Messaggi: 3652
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Questa è di una mia amica
vi ho contribuito in parte dato che la penna era la mia


DONNE
Non è il broncio delle lupe affamate che deve spaventarti nel mio sguardo di bambina
quanto il segreto che ti urlo da sempre e che da sempre non sei pronto ad ascoltare.
Io so esattamente come costruire ponti sull'infinito e aprire varchi nei torrioni dell'oblio.
E siederò vecchia a cosce larghe
senza alcuna vergogna,perchè alla fine dei miei giorni non dovrò più
curarmi dell'inganno del pudore.

Parlerò agli uccelli in gabbia con la stessa voce argentina con cui blandivo
gli amanti volati via
perchè le infinite cicche spente nella veglia non avranno arrugginito l'ugola amorosa.

Io so che la mia vita sarà l'eterno fluire di un granello di sabbia nella clessidra
dall'ampolla del tempo delle Figlie a quella del tempo delle Madri.
Nella strettoia libererò la forza che mi possiede
nell'incavo dove la spinta è più forte risalirò la corrente e lancerò il mio dardo infuocato
prima di scivolare nelle tenebre.

Indosserò la camicia di forza della quotidianità
e da tutte le latitudini intonerò il mio canto selvaggio alla vita.
Aleggerò smarrita nei sogni come un dente di leone in cerca di una mano che lo afferri
ma l'istante dopo mi vedrai danzare gioiosa e furente per propiziare il raccolto nel mio campo
e la semina nel mio letto.

Avrò mascelle da soldato e omeri instancabili
ma quando il sole sarà calato indosserò, non vista ,il velo di sposa fanciulla che ho finto di riporre.
Negli occhi bassi del dolore
e in quelli alti della supplica troverai l'dentica fiamma che arde dal più limpido dei sorrisi
e dalla più antica delle speranze.

Mi farò monte che interroga i vulcani sui misteri delle viscere abitate.
Mi farò pietra che sfida la furia dei venti e si sbriciola al cinguettio d'un
passero infreddolito.
Mi farò voce di tutta la sapienza muta appresa nell'origliare alle porte del potere.
E in ogni mio passo replicherò le impronte lasciate nel fuoco dalle sorelle
streghe sante e operaie.

Ciò nonostante, saprò dimenticarmi.
Perchè ora e qui e il mio tempo d'amare.

MARINA
Inviato il: 9/2/2012 14:45
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  •  LoneWolf58
      LoneWolf58
Re: l'angolo della Poesia
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 12/11/2005
Da Padova
Messaggi: 4861
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Una poesia che mi ha molto colpito e che ritengo attualissima, basta cambiare i soggetti, è...
Sant'Ambrogio del Giusti

Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
per que’ pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per anti-tedesco
perché metto le birbe alla berlina,
o senta il caso avvenuto di fresco
a me che girellando una mattina
càpito in Sant’Ambrogio di Milano,
in quello vecchio, là, fuori di mano.

M’era compagno il figlio giovinetto
d’un di que’ capi un po’ pericolosi,
di quel tal Sandro, autor d’un romanzetto
ove si tratta di Promossi Sposi…
Che fa il nesci, Eccellenza? o non l’ha letto?
Ah, intendo; il suo cervel, Dio lo riposi,
in tutt’altre faccende affaccendato,
a questa roba è morto e sotterrato.

Entro, e ti trovo un pieno di soldati,
di que’ soldati settentrionali,
come sarebbe Boemi e Croati,
messi qui nella vigna a far da pali:
difatto se ne stavano impalati,
come sogliono in faccia a’ generali,
co’ baffi di capecchio e con que’ musi,
davanti a Dio, diritti come fusi.

Mi tenni indietro, ché, piovuto in mezzo
di quella maramaglia, io non lo nego
d’aver provato un senso di ribrezzo,
che lei non prova in grazia dell’impiego.
Sentiva un’afa, un alito di lezzo;
scusi, Eccellenza, mi parean di sego,
in quella bella casa del Signore,
fin le candele dell’altar maggiore.

Ma, in quella che s’appresta il sacerdote
a consacrar la mistica vivanda,
di sùbita dolcezza mi percuote
su, di verso l’altare, un suon di banda.
Dalle trombe di guerra uscian le note
come di voce che si raccomanda,
d’una gente che gema in duri stenti
e de’ perduti beni si rammenti.

Era un coro del Verdi; il coro a Dio
Là de’ Lombardi miseri, assetati;
quello: “O Signore, dal tetto natio”,
che tanti petti ha scossi e inebriati.
Qui cominciai a non esser più io
e come se que’ còsi doventati
fossero gente della nostra gente,
entrai nel branco involontariamente.

Che vuol ella, Eccellenza, il pezzo è bello,
poi nostro, e poi suonato come va;
e coll’arte di mezzo, e col cervello
dato all’arte, l’ubbie si buttan là.
Ma, cessato che fu, dentro, bel bello,
lo ritornava a star come la sa;
quand’eccoti, per farmi un altro tiro,
da quelle bocche che parean di ghiro,

un cantico tedesco, lento lento
per l’aer sacro a Dio mosse le penne;
era preghiera, e mi parea lamento,
d’un suono grave, flebile, solenne,
tal, che sempre nell’anima lo sento:
e mi stupisco che in quelle cotenne,
in que’ fantocci esotici di legno,
potesse l’armonia fino a quel segno.

Sentia, nell’inno, la dolcezza amara
de’ canti uditi da fanciullo; il core
che da voce domestica gl’impara,
ce li ripete i giorni del dolore:
un pensier mesto della madre cara,
un desiderio di pace e d’amore,
uno sgomento di lontano esilio,
che mi faceva andare in visibilio.

E, quando tacque, mi lasciò pensoso
di pensieri più forti e più soavi.
Costor, – dicea tra me, – re pauroso
degi’italici moti e degli slavi,
strappa a’ lor tetti, e qua, senza riposo
schiavi li spinge, per tenerci schiavi;
gli spinge di Croazia e di Boemme,
come mandre a svernar nelle maremme.

A dura vita, a dura disciplina,
muti, derisi, solitari stanno,
strumenti ciechi d’occhiuta rapina,
che lor non tocca e che forse non sanno;
e quest’odio, che mai non avvicina
il popolo lombardo all’alemanno,
giova a chi regna dividendo, e teme
popoli avversi affratellati insieme.


Povera gente! lontana da’ suoi;
in un paese, qui, che le vuol male,
chi sa, che in fondo all’anima po’ poi,
non mandi a quel paese il principale!
Gioco che l’hanno in tasca come noi.
Qui, se non fuggo, abbraccio un caporale,
colla su’ brava mazza di nocciòlo,
duro e piantato lì come un piolo.


Peccato non si riesca a fare il grande passo e dopo la "consapevolezza" si fugga per non abbracciare il "caporale"...
_________________
La storia, come un'idiota, meccanicamente si ripete. (Paul Morand)
Il problema, però, è che ci sono degli idioti che continuano a credere che la storia non si ripeta. (LoneWolf58)
Inviato il: 9/2/2012 9:07
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  •  Calvero
      Calvero
Re: l'angolo della Poesia
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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__________________________
__________________
____________

.. qualcosa che come l'Infinito del suo titolo, mi dà l'eternità a rileggerla, questa magnifica e immensa poesia

sempre mi fa attraversare lo specchio
e mi fa sedere vicino a colui che la posò nel vento
quasi si potrebbero scorgere gli occhi di Leopardi
perdersi sul mondo


« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 9/2/2012 0:36
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  •  florizel
      florizel
Re: l'angolo della Poesia
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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"Troppo in alto sventoli la bandiera
sopra questa mezz’ora di mezza vita

Niente si spezza così

soltanto le stelle piangono sale
e i confini del linguaggio rimangono inattivi
non stimolati
questo andrebbe ancora fatto

Un incubo tocca il giorno al quale andavo incontro
sognando la speranza

Ride male la donna degli incubi.

E io sono ancora selvaggina di un’ipocrisia qualunque
E di una qualunque rabbia."


- Mariella Mehr - poetessa Rom perseguitata durante la II GM.

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_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/2/2012 0:15
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  •  Luxio
      Luxio
Re: l'angolo della Poesia
#4
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 26/5/2010
Da Ostrava
Messaggi: 240
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COMMIATO

Alcuni ci dicono di essere sorpresi
nel vederci ancora belli e intelligenti,
chissà se è vero?

Ammirano la forza fiorita
dalla ferita infertaci dall’altrui debolezza.
Era il prezzo da pagare.

È vero, non conoscemmo altro inchiostro
che non fosse il nostro sangue.

Sembrano lontane ora
le albe cosparse di guazzi
nel cui fondo fangoso
affogarono le nostre lune.
E le notti amare trascorse
a mirare il fondo spesso
di un bicchiere troppo spesso vuoto.

Ecco come è morta la speranza.
Ecco come sono sopravvissuto
alla sua fine immensa.

Alessandro Salvi
_________________
Non possiamo separare i nostri pregi dai nostri difetti, essi sono collegati come la forza e la materia. Se li separiamo, l'uomo sparisce.
Nikola Tesla
Inviato il: 8/2/2012 23:25
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: l'angolo della Poesia
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
Da Roma - Pomezia
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splendida... e sul tema 'padri e figli' (chiedendo scusa in anticipo per quanto é lunga):


Figlio...
...ti spiego il mondo, la vita, così che tu possa nascere preparato per ciò che troverai. Mi permetto di darti dei consigli, ma tu non ascoltarli, leggili, falli tuoi, ma non basarti su di essi. Ti invito anzi a metterli in discussione, come io ho fatto a mio tempo, a scoprire dove sbaglio e dove ho ragione, dove la mia esperienza può essere tua e dove la tua completerà la mia.
Sii un bimbo vivace, allegro, fatti e fai a me tante domande, pretendi sempre una risposta e una spiegazione delle cose, osserva la gente che ti sta intorno, impara da ciò che vedi e che senti, sii vispo ma educato, rispetta la diversità quando vedrai cose che non capirai, bambini di colore diverso dal tuo, con gli occhi diversi dai tuoi, quando sentirai parole che non conosci; fai tesoro di tutto fin da piccolo. Osserva l' esteriorità ma cerca il significato e l' animo delle cose e della gente. Sii un figlio obbediente, ma con una tua forza indipendente, e con un tuo modo di crescere che non sia specchio dei miei insegnamenti ma di ciò che tu trai da essi.
Sii un adolescente aperto alla vita, non dispensare la curiosità, l' amicizia e l' affetto, ma serba l' amore per la donna che saprà notarlo e accoglierlo. Godi delle cose terrene, ma tempra lo spirito, sii contento di essere carne, e soddisfala, ma ricordando ogni istante che é l' anima che fa provare i piaceri più intensi. Nutri la mente, leggi, coltiva l' amore per l' arte, impara a distinguere ciò che é autentico e ciò che lo sembra, non solo nei fatti ma anche nelle emozioni; e quando sarai confuso, non dar retta a chi dice 'va dove ti porta il cuore' ma nemmeno a chi dice 'usa la testa'. Entrambi sono mendaci perchè sporcati da ciò che ti circonda. Segui sempre il tuo istinto, perchè solo dentro di te c' è tutto ciò che ti serve.
Non farti mai mettere i piedi in testa da nessuno, guarda sempre il mondo a testa alta, rispetta la morale ma combatti il perbenismo, trova qualcosa in cui credere fermamente ma senza bigottismo, che chiude gli occhi e la capacità di scelta.
Osserva e segui la regola, la forma, ma ricorda che questa non ha senso senza la sostanza. Allo stesso modo non fare l' errore di basarti solo sul significato delle parole, dei gesti, delle cose, ma fai bene attenzione a come le parole vanno dette, come i gesti vanno fatti, e come le cose funzionano e appaiono. Trova un equilibrio tra te e gli altri, non fare in modo che la tua vita sporchi quella degli altri, nè che la loro sporchi la tua; arricchitevi invece, ma seguendo ognuno la propria strada.
Ama la cultura, perchè é essa a fare di te un riferimento davanti agli stolti, sii sempre sincero con te e gli altri, anche quando non vorresti.
Non piangere per le persone che perdi, per chi ti volta le spalle, se lo fanno non meritano la tua attenzione o tu non meritavi la loro.
Piuttosto fai qualcosa per correggerti se sei tu a sbagliare.
Rispetta le diverse culture, studiale, osservale, impara da loro, senza che scalfiscano la tua. Sii orgoglioso di esser ciò che sei, della tua razza e della tua religione, dei tuoi pensieri, di ciò in cui credi e delle tue passioni. Sii un amante tenero e delicato ma passionale rude e porco, perchè é questo che una donna completa vuole. Colei che ama solo la dolcezza o solo la passione é mezza donna, e con lei non avrai mai felicità.
Interessati della società, dei problemi del mondo, sii sensibile a tutto ciò che é sociale, ma non farti abbindolare da slogan.
Urla sempre le TUE idee, distinguiti dalle masse anche quando gridano ciò che pensi, perchè fino a quando porterai avanti le tue idee da solo non pagherai mai per gli errori altrui.
Figlio, sii per tua moglie un riferimento, un uomo d' un pezzo, sempre corretto e disposto al confronto, fai di lei la tua regina ma ricordale che tu sei comunque il suo re. Sii per i tuoi figli un padre, ma ascoltali da amico; allo stesso tempo sii per loro amico ma pretendi il rispetto che si deve a un padre. Metti un gradino tra te e loro, in modo che nei momenti di smarrimento ti vedano come un punto di appoggio al quale tendere.
Ricordati sempre queste mie parole, figlio, e quando tu dovrai scriverle a tuo figlio, correggile secondo ciò che avrai imparato dal mondo.
Inviato il: 8/2/2012 19:28
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  •  Calvero
      Calvero
Re: l'angolo della Poesia
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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edit
.. ho modificato il titolo del Topic, era troppo pomposo.

.. e metto questa lettera scritta nel 1895
_____________________________
______________

Di un papà

... "se"

di Rudyard Kipling

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sarai un Uomo, figlio mio!
_________________
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Inviato il: 8/2/2012 16:47
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  •  Calvero
      Calvero
l'angolo della Poesia
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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.. in ragione di un inevitabile inaridirsi
di fronte allo spreco di potenza e amore mal riversato
con anche tutte quelle, e famose, buone intenzioni
che ci scuotono ma anche ci carezzano
e, sia mai, manchino;

così da un sodalizio invisibile
quanto claudicante
carico di emozioni
forte di rabbie
roso di pianti silenziosi
e intersezioni intellettuali,
le maschere si compattano
ma la cera non ha forza al Sole;

alla Luce
e a ogni Flare emotivo
regrets and mistakes
concludono
e innalzano
suonano e vibrano,
corde in voci bambine
quelle depredate
quelle alte
quelle nostre.

Dalla voglia di espandere comprensioni nascono incomprensioni, e certe volte si constata che si vorrebbe veder la tastiera trasformarsi in microfono per urlare un abbraccio, magari un pensiero che le lettere e i click non conoscono ...

... proprio quando dalla costrizione, qualsiasi cosa essa sia, viene umano trasformare l'inarrivabile in azione, l'inspiegabile in Baci, il dolore in amore, la Vita ... in poesia.

Con queste fugaci intenzioni
e stabili tormenti
colgo il messaggio
di me medesimo
e apro un Topic ...

"L'angolo della Poesia" ... chi sa, forse, non so, che ognuno voglia qui riportare un pezzo di sé, senza che lo si debba spiegare, ma anche sì se lo si desiderasse; riportare una poesia dei maestri; o dei piccoli fraseggi rubati da un libro che tanto gli ha detto, tanto gli dica, e con questo senza sottostare ad alcun parametro quindi, sì, poesia ma nel significato nostro che tanto può coincidere alle metriche e ad ogni accademico significato, ma anche al più completo non senso del nostro eterno virgolettato percepire..

.. come d'altronde è - in fondo in fondo - ogni nostro perché
ogni nostro raggio di Sole
unico e irripetibile
falso e irraggiungibile

come l'amore
energia e tormento

forza e desiderio
a sciogliere l'inganno
e la cera che lo riveste
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 8/2/2012 16:22
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