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   UFO e alieni
  Corrado Malanga

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  •  invisibile
      invisibile
Re: Corrado Malanga
#340
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

Marzo ha scritto:
@Invisibile

Non ti dico niente perchè abbiamo 2 consapevolezze diverse. Non c'è una migliore o peggiore (duale), semplicemente diverse. Ciao.

Io invece dico che non si tratta di "consapevolezze diverse", ma di incapacità a spiegare una palese contraddizione che sta alla base della teoria di Malanga, contraddizione che fa capire come la sua teoria non stia in piedi e come sia la scusa intellettuale (per cui abbiamo anche la disonestà intellettuale) per propagandare la visione luciferina.

Quindi nessuno è in grado ancora di spiegare questa cosa assurda.

Questo è semplicemente avere fede in un dogma.

Ciao
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 26/9/2015 14:27
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  •  Marzo
      Marzo
Re: Corrado Malanga
#339
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 8/4/2008
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@Invisibile

Non ti dico niente perchè abbiamo 2 consapevolezze diverse. Non c'è una migliore o peggiore (duale), semplicemente diverse. Ciao.
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Fiammifero
Inviato il: 26/9/2015 10:22
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  •  alroc
      alroc
Re: Corrado Malanga
#338
Mi sento vacillare
Iscritto il: 17/12/2011
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L'atto dello specchiarsi è una dimostrazione dell'indivisibilità della coscienza. Chi si guarda allo specchio cerca di vedere se stesso, di osservarsi, ma non avrà mai la possibilità di farlo davvero perchè ciò che vedrà non sarà una copia esatta ma la sua forma speculare.

La Coscienza si è divisa per guardarsi, ma non può realmente farlo perchè essa non è divisibile. La Coscienza corrisponde allo zero, ma se dividiamo zero per due, otteniamo sempre zero. Questo vuol dire che per quanto essa cerchi di dividersi in tutte le parti possibili, il risultato darà sempre zero. L'unico modo che ha per dividersi è quello di separarsi specularmente, in modo da avere l'illusione di farlo.

Quando mettiamo due esseri umani uno di fronte all'altro, la percezione sarà falsata dalla non corrispondenza di ciò che è la destra e ciò che è la sinistra, si potrà provare a metterli di spalle (schiena contro schiena o uno dietro l'atro), ma anche in quel caso non ci sarà corrispondenza tra davanti e dietro.
L'essere umano ha una forma che non gli consente di guardare a 360°, può percepire in una direzione alla volta. Ogni sua percezione avrà sempre un lato opposto a dove guarda che sarà "cieco". Se guarda avanti sarà cieco sul dietro, se guarda a destra sarà cieco alla sua sinistra e così via.
La sua osservazione sarà "monca" nel lato opposto alla sua osservazione.
I fotoni dietro l'osservatore si spegneranno ogni qualvolta lui spingerà la sua attenzione in una direzione differente.

Il mito di Narciso spiega questo.
Narciso si specchia e non riesce a distogliere lo sguardo, si illude di osservare il vero Se, ma in realtà guarda una imago ingannevole. Si "tuffa" nel sembiante che crede essere se stesso e si immerge completamente nella virtualità di quella copia, dimenticando che è un artificio. Immergendosi in quella illusione accetta di fingere che quello sia il suo Io, in realtà è solo un alter ego.
Inviato il: 26/9/2015 7:45
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Re: Corrado Malanga
#337
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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alroc

Ma tu capisci quello che scrivo?

Io ti dico che Malanga ha copiato dalle antiche tradizioni orientali e che c'è una contraddizione alla base della sua teoria.

E tu, come se nulla fosse, riparti con l'esposizione della sua teoria (che io conosco a grandi linee e quello che scrivi non aggiunge praticamente nulla a quello che già so) senza rispondere sulla questione che ho sollevato.

Ti prego di risparmiarmi gli spiegoni sulle teorie Malanga, non mi interessano, almeno non in questa fase.

Mi interessa vedere se qualcuno è in grado di spiegare la contraddizione che sta alla base della teoria di Malanga e finora nessuno è stato in grado di farlo.
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Chuang Tzu
Inviato il: 26/9/2015 4:54
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  •  alroc
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Re: Corrado Malanga
#336
Mi sento vacillare
Iscritto il: 17/12/2011
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Citazione:
se il mondo non è reale, nessuna entità reale può farne una esperienza reale.


Il mondo è il risultato di una divisione, è il risultato di un atto compiuto dalla coscienza, non una realtà in sè. Il mondo si origina da una divisione e questa cosa la dicono tutti i miti cosmogonici.

Tale divisione è frattalica e speculare.

È frattalica perchè si può osservare la struttura che sta dietro la forma nelle cose: conchiglie, piante, foglie, cavoli, coste, fiumi, etc.


È anche speculare e lo si nota quando si osserva il riflesso delle cose.

Ogni essere umano tutti i giorni, senza averne consapevolezza, guarda il proprio sè diviso e speculare guardandosi allo specchio.

La luce, sottoforma di fotoni, rimanda l'immagine speculare al suo osservatore.

Ciò che lui identifica come la copia di se stesso è in realtà un doppio "finto", in quanto l'immagine non è una copia esatta di se stesso, ma opposta.

Anche questo è spiegato dal mito.

Il mito di narciso, se riletto senza lasciarsi fuorviare dal significato narcisista che ha preso nel tempo, è una perfetta spiegazione della specularità/divisione.

Ci illudiamo di questa realtà, ma è soltanto una proiezione di una separazione iniziale.

Il mondo è creato da chi osserva, è reale l'osservazione di quel mondo creato, non il mondo in sè perchè esso non esiste "al di fuori" dell'osservatore.

L'osservatore crea il mondo ad ogni "passo" che compie nella virtualità. La sua parte di coscienza illuminera i fotoni che gli serviranno per creare l'immediato "passo" successivo. In realtà l'osservatore non si muove, ha l'illusione di muoversi, ma in effetti sta solo osservando in una determinata direzione e, per il solo fatto di osservare, quella porzione si illuminerà dei fotoni che gli serviranno per creare la cosa osservata.

Siamo immersi in un infinito mare di fotoni che si illuminano in base a ciò che creiamo.

Qui entra in gioco il potere delle credenze, per cui in base a ciò che crediamo essere la realtà, illumineremo i fotoni che ce la fanno creare così come siamo abituati a immaginarla.
Inviato il: 26/9/2015 0:56
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Re: Corrado Malanga
#335
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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@Marzo

Non mi dici niente?


@alroc

Eilà, chi si rivede

Abbi pazienza, ma di queste cose ne abbiamo parlato per eoni e sai benissimo come la penso.

Al contrario, nemmeno tu hai mai risposto alla contraddizione che ho rilevato, e non l'hai fatto nemmeno questa volta (adesso ce n'è pure un altra ).

A me intressa poco parlare delle teorie di Malanga e sai bene il perché,
Ma visto che siamo qui lo ribadisco: Malanga non dice assolutamente nulla di nuovo, ripesca da varie tradizioni filosofiche e spirituali antichissime e lo fa malamente, cercando di forzare in maniera illogica tali concetti nella sua personale visione.

Che poi personale non è, visto che la base della sua visione è quella luciferina.
La sua è solo una delle tante varianti di questa visione in salsa moderna e per me non riveste nessun interesse.
Roba vecchia detta male ed illogica.

Non capisco tutto questo interesse se proprio alla base ci sono delle incongruenze assurde.

Citazione:

alroc ha scritto:
Per comprendere cosa sia la Coscienza devi annullare il dualismo della mente.

Reale/non reale è un concetto duale.

La creazione è "immaginata" dal creatore mediante un'operazione duale, ma il creatore/coscienza non è duale, corrisponde allo zero=tutto/nulla.

La creazione è emanazione della Coscienza tramite l'azione del dividere in due 0:2=0.

Questa banalissima divisione dimostra che, se la creazione è il risultato della coscienza che si divide, il suo risultato sarà sempre zero, dove per zero si intende l'annullamento del duale (nel nostro caso reale/non reale).

La coscienza si sta dividendo all'interno della sua creazione fino a quando non avrà raggiunto il limite massimo di divisioni possibili o semplicemente sufficienti a fargli capire cosa sia il concetto di divisione.

Come in una reazione a catena, la coscienza espande la sua divisione dall'originario due, aumentando la sua entropia. Ogni divisione per zero darà sempre zero, cioè la coscienza. Sarà tuttavia lo sperimentare la divisione/creazione la vera scommessa!

Per quanto si divida, la coscienza equivarrà sempre a 0.

Lo zero non si deve intendere come nulla, ma tutto/nulla. Per quanto dividerai lo zero (coscienza) esso darà sempre l'annullamento del duale come risultato finale.

Veramente non capisco perché continui a spigare a me queste cose, eppure sai che conosco assai bene le antichissime fiolosofie orientali da dove tutto questo è copiato,
Sostituisci "coscenza" con Dio o con Tao ed ecco fatto.

Questa cosa te l'ho detta non so più quante volte ma tu continui come se non te ne avessi mai parlato.

boh...

Citazione:
Ora, tutta questa divisione/creazione è virtuale. È un atto compiuto dalla coscienza, al pari di un calcolo matematico fatto a mente. Questo processo di divisione è la nostra creazione/divisione, ma non è reale, non più di quanto lo sia una cosa immaginata. È semplicemente un atto attraverso il quale la coscienza ha scelto di osservare.

E siccome secondo Malanga, e tutto il luciferismo con lui, "coscienza" siamo noi, noi siamo Dio.

E che non sia reale è solo una ipotesi che, come ho evidenziato e se si vuole anche affermare che l'esperienza del mondo olografico è reale, non sta in piedi.

C'è una contraddizione macroscopica e non la si può ignorare.

Questo significa che Malanga non ragiona lucidamente e logicamente.

Invece nelle antiche filosofie orientali la logica c'è, ma serve un creatore ed un mondo reale.

Peccato che così il giochino di "io sono Dio creatore del mondo" non funziona più

Vogliamo essere logici e coerenti o vogliamo credere alle favole che più ci piacciono?

Citazione:
La creazione è un atto della coscienza, per essere reale dovrebbe essere immanente, mentre in realtà è frutto di un atto compiuto dalla coscienza.

Non ne esci alroc, se il mondo non è reale, nessuna entità reale può farne una esperienza reale.

E' semplice logica.

Citazione:
La creazione NON ha in sé il proprio principio e fine, essa è stata creata, ESSA È UN ATTO, quello del dividere.

Taoismo, solo per fare un esempio.

C'è davvero bisogno di fare una pappardella in salsa moderna che non solo non aggiunge nulla, ma che ha in sé delle contraddizioni proprio alla base?

Che senso ha?

Nessuno, se non quello del divulgare la visione luciferina.

Io non ne vedo altri.
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Chuang Tzu
Inviato il: 25/9/2015 22:01
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Re: Corrado Malanga
#334
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Dall'ultimo articolo di Corrado Malanga: "Matrice di punti di luce"

"Il movimento e la matrice
Ma se non esiste la possibilità di muoversi in un universo non locale, come è possibile che noi si percepisca il movimento, per esempio, del nostro corpo?
In realtà, in questa visione olografica dell'universo, tutta la matrice di fotoni, sarebbe ferma in un unico blocco di fotoni fatto a forma di fotone ed ogni singolo fotone di questo blocco sarebbe un'informazione, un pixel che si può illuminare o può rimanere spento su di uno schermo tridimensionale, che costruirebbe le immagini tridimensionali del nostro stesso corpo.
Noi dunque non ci muoveremo affatto dentro questa matrice di punti di luce: Sarebbe invece la nostra informazione a muoversi, spegnendo i fotoni che sono dietro di noi ed accendendo i fotoni che sono posti davanti a noi, dando così origine all'idea del movimento, né più né meno di come potremmo osservare una scritta fatta di LED luminosi che si accendono e si spengono in rapida successione, dando la falsa idea che la scritta si stia muovendo."
Inviato il: 25/9/2015 16:29
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Re: Corrado Malanga
#333
Mi sento vacillare
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Per comprendere cosa sia la Coscienza devi annullare il dualismo della mente.

Reale/non reale è un concetto duale.

La creazione è "immaginata" dal creatore mediante un'operazione duale, ma il creatore/coscienza non è duale, corrisponde allo zero=tutto/nulla.

La creazione è emanazione della Coscienza tramite l'azione del dividere in due 0:2=0.

Questa banalissima divisione dimostra che, se la creazione è il risultato della coscienza che si divide, il suo risultato sarà sempre zero, dove per zero si intende l'annullamento del duale (nel nostro caso reale/non reale).

La coscienza si sta dividendo all'interno della sua creazione fino a quando non avrà raggiunto il limite massimo di divisioni possibili o semplicemente sufficienti a fargli capire cosa sia il concetto di divisione.

Come in una reazione a catena, la coscienza espande la sua divisione dall'originario due, aumentando la sua entropia. Ogni divisione per zero darà sempre zero, cioè la coscienza. Sarà tuttavia lo sperimentare la divisione/creazione la vera scommessa!


Per quanto si divida, la coscienza equivarrà sempre a 0.

Lo zero non si deve intendere come nulla, ma tutto/nulla. Per quanto dividerai lo zero (coscienza) esso darà sempre l'annullamento del duale come risultato finale.

Ora, tutta questa divisione/creazione è virtuale. È un atto compiuto dalla coscienza, al pari di un calcolo matematico fatto a mente. Questo processo di divisione è la nostra creazione/divisione, ma non è reale, non più di quanto lo sia una cosa immaginata. È semplicemente un atto attraverso il quale la coscienza ha scelto di osservare.

La creazione è un atto della coscienza, per essere reale dovrebbe essere immanente, mentre in realtà è frutto di un atto compiuto dalla coscienza.

La creazione NON ha in sé il proprio principio e fine, essa è stata creata, ESSA È UN ATTO, quello del dividere.
Inviato il: 25/9/2015 16:23
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Re: Corrado Malanga
#332
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

Marzo ha scritto:
Ti cito un passo del libro Genesi di Corrado Malanga che penso contenga la risposta alla tua domanda:

La coscienza esiste da sempre perchè è eterna ma un giorno essa si sveglia e si accende. Prende, in quell'istante, coscienza di sè (di esssere, di esistere) ma non sa come è fatta (è coscienza, ma non conoscenza di sè). Per sapere com'è fatta deve specchiarsi in uno specchio ma tale specchio ancora non esiste. Dunque la coscienza crea tale specchio, che poi è la rappresentazione dell'universo virtuale, per guardarsi. A questo punto decide di sapere, conoscersi. Deve toccarsi, si potrebbe dire. In questo momento, la coscienza emana con un atto di volotà il desiderio di fare esperienza, e decide di farla senza limitazioni.

Conosco questo passaggio e non vedo come potrebbe spiegare la contraddizione che ho rilevato, anzi è proprio in questa teoria che c'è l'illogicità.
Mi sorge il dubbio che tu non abbia capito bene quale sia la contraddizione.
Se l'hai capita, puoi spiegare in che modo questo testo spiegherebbe la contraddizione?

Ripeto: una entità reale per interagire in un qualsiasi modo con un qualsiasi mondo, necessita che questo mondo abbia almeno un qualcosa di reale, altrimenti ogni interazione è impossibile.

Tra l'altro ho trovato quella che sembra un altra contraddizione.
Non so che significato dia Malanga alla parola "coscienza", ma se è quello comune non è possibile che una coscienza sia addormentata e che "un giorno si svegli".
Se una coscienza dorme, semplicemente non esiste.
Casomai è un altra entità che svegliandosi prende coscienza.
Ma forse Malanga con "coscienza" intende qualcos'altro.
Sai spiegare questa apparente contraddizione?
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Chuang Tzu
Inviato il: 20/9/2015 7:04
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      Marzo
Re: Corrado Malanga
#331
Ho qualche dubbio
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Ti cito un passo del libro Genesi di Corrado Malanga che penso contenga la risposta alla tua domanda:

La coscienza esiste da sempre perchè è eterna ma un giorno essa si sveglia e si accende. Prende, in quell'istante, coscienza di sè (di esssere, di esistere) ma non sa come è fatta (è coscienza, ma non conoscenza di sè). Per sapere com'è fatta deve specchiarsi in uno specchio ma tale specchio ancora non esiste. Dunque la coscienza crea tale specchio, che poi è la rappresentazione dell'universo virtuale, per guardarsi. A questo punto decide di sapere, conoscersi. Deve toccarsi, si potrebbe dire. In questo momento, la coscienza emana con un atto di volotà il desiderio di fare esperienza, e decide di farla senza limitazioni.
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Fiammifero
Inviato il: 19/9/2015 22:16
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Re: Corrado Malanga
#330
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Da Sabina
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@Marzo

Secondo Malanga l'unica realtà è la coscienza.

Secondo la sua teoria l'unica cosa effettivamente reale siamo noi-coscienza il che significa che noi siamo Dio-coscienza.

Noi abbiamo creato il mondo, che è un ologramma e per cui illusorio-non reale, per fare esperienza ma ci siamo dimenticati di chi siamo realmente e abbiamo finito per credere che il mondo sia reale.
Ma secondo lui è possibile riprendere consapevolezza di questo e ricordare chi siamo, ovvero i creatori del mondo olografico.

Non sono uno studioso delle teorie di Malanga e ho solo letto qualcosa e discusso con vari utenti sulle sue teorie, ma credo che quanto sopra riassuma gli aspetti basilari della sua teoria.

Ma io rilevo una contraddizione a livello logico che finora nessuno è stato in grado di spiegare.

Se noi-coscienza-Dio siamo l'unica realtà, come è possibile fare esperienza di un mondo totalmente virtuale?

Una entità reale, per fare esperienza di qualcosa, deve avere qualcosa di reale di cui fare esperienza e non può farne alcuna se il mondo è totalmente virtuale.

Ovvero, il mondo deve avere una componente reale altrimenti niente può "arrivare" all'entità reale, niente del mondo virtuale può comunicare-interagire con tale entità.

Hai una risposta a questa contraddizione presente nella teoria di Malanga?
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Chuang Tzu
Inviato il: 19/9/2015 21:03
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Re: Corrado Malanga
#329
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Fiammifero
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Re: Corrado Malanga
#328
Ho qualche dubbio
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In fondo, che cos'è la malattia se non esperienza?
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Fiammifero
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Re: Corrado Malanga
#327
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"La accettazione della malattia come istante di apprendimento equivale alla accettazione del processo di comprensione che sovente, la gente, si rifiuta di percorrere.
Non si può guarire se non si accetta di comprendere e non si accetta che esista qualcosa da comprendere."

Evideon 3 Corrado Malanga
Inviato il: 31/8/2015 10:59
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Re: Corrado Malanga
#326
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Re: Corrado Malanga
#325
Dubito ormai di tutto
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Traffico temporaneamente bloccato
Il sito corradomalanga ha superato la sua quota mensile di traffico.

Nota per il webmaster: per renderlo nuovamente visibile è necessario aumentare la quota dal pannello di AlterVista, altrimenti tornerà online il primo giorno del prossimo mese








Che roba lussuosa....

Slobbysta
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Re: Corrado Malanga
#324
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Re: Corrado Malanga
#323
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Re: Corrado Malanga
#322
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Re: Corrado Malanga
#321
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Nuova rivista con un articolo di Corrado Malanga.

Indovinate come si chiama la rivista?



Cliccando sulla pagina è possibile sfogliarla e leggerne i contenuti.

Buona lettura.
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Re: Corrado Malanga
#320
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Re: Corrado Malanga
#319
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Da Sabina
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Citazione:

alroc ha scritto:

Se è come dici, lasciami fare gli sbagli che ritieni io abbia fatto. Lascia che compia la mia esperienza.

Ci mancherebbe altro.
Il mio vuole solo essere un punto di vista esterno che magari ti può far guardare le cose da un altra prospettiva.
Tra un minuto, un giorno, un anno o mai.

Citazione:

Non potranno essere le tue parole a cambiare il punto di vista che vivo

Certo che no, quello si fa sempre da soli.
Le parole degli altri possono essere solo dei suggerimenti.

Citazione:
nè credo a questo punto di poter trovare degli spunti ulteriori per proseguire questa discussione, perché entrambi partiamo da presupposti molto lontani.

Non concordo. Per certe cose abbiamo lo stesso punto di vista, per altre no.

Citazione:
A ogni modo, se tu volessi fornirmi dei titoli riguardanti le filosofie orientali, almeno saprei in quale ambito desideri io approfondisca.

Quello che a suo tempo feci io e che ancora adesso mi rallergro di aver fatto, è stato cercare i testi più antichi, cercare la sorgente, anche a costo, a volte, di ritrovarmi con dei testi assai lontani dal nostro modo di comunicare. Altre epoche, altre culture.
Per cui più sono antichi e meglio è (detta alla buona...), perché è più facile che siano genuini, puri.
Come ti ho già detto, sono state compiute molte maipolazioni nei millenni, anche con intenti malvagi.

Per i titoli parlo solo di quello che conosco meglio, il taoismo (la filosofia, non la religione che è venuta dopo), e ti posso consigliare il "Tao Te Ching" e lo "Chuang Tzu", ma ce ne sono molti altri.

Per il buddismo, l'induismo e lo zen (che nasce dall'incontro tra il buddismo e il taoismo) è meglio chiedere a qualcuno più ferrato.
Lessi molto e di tutto, molti anni fa, ma ho l'abitudine di buttare tutto e i titoli non li ricordo (anche perché ad un certo punto ho approfondito soprattutto il taoismo e le altre filosofie molto meno).
Ti consiglio comunque di leggere un po' di tutto, c'è molto da imparare (ricordare?) in ognuna di esse.
Ma secondo me è essenziale andare alla fonte, li dove l'acqua è ancora pura.

Un abbraccio.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 10/1/2014 20:23
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Re: Corrado Malanga
#318
Mi sento vacillare
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@Invisibile,
ti ringrazio per l'accalorato interessamento al mio percorso!

Se è come dici, lasciami fare gli sbagli che ritieni io abbia fatto. Lascia che compia la mia esperienza. Non potranno essere le tue parole a cambiare il punto di vista che vivo, nè credo a questo punto di poter trovare degli spunti ulteriori per proseguire questa discussione, perché entrambi partiamo da presupposti molto lontani. A ogni modo, se tu volessi fornirmi dei titoli riguardanti le filosofie orientali, almeno saprei in quale ambito desideri io approfondisca.
Grazie.
Inviato il: 10/1/2014 17:54
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Re: Corrado Malanga
#317
Sono certo di non sapere
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Citazione:

alroc ha scritto:

Il duale esiste in questa realtà. Ci puoi mettere: leggero, pesante, Yin e Yang, etc., qualunque processo che si metta in moto per differenziazione è parte di questa realtà.

Tutta la realtà che ci circonda lavora su due "stati" contrapposti, ma essere immersi in questa realtà non vuol dire necessariamente che essa sia la realtà "vera", per me non è così.

Invece è reale, esiste.
Così come esiste "l'altra" realtà.
La verità è che sono reali tutte.
Tu sei reale e "altrove è reale, perché Tutto è Uno.
E' la mente che divide "i due mondi".
In realtà sono uno, tutti reali.
Quello che non è reale è la visione distorta che si può avere di essi, provocata dalla mente.

Citazione:

Potrò sembrarti pazza, ma da quando sono nata ho sempre avuto la sensazione che l'informazione che portavo dentro di me fosse discordante con quanto osservavo in giro. La teoria di cui tu parli per me non è riempimento, ma rimembranza più chiara di cose da me già sapute da sempre.

Quindi non mi sono "riempita", ma al contrario ho ricordato in modo più netto ciò che già sapevo.

Quello che ho scritto deriva dal mio percorso che consiste nell'aver riscoperto che ci faccio qui.

Per anni mi sono sentita "estranea" a certi modi di essere, mi sentivo quella fuori posto, diversa, ma poi piano piano ho capito che non stavo sbagliando, stavo semplicemente scoprendo chi ero differenziandomi dal resto.
Questa differenziazione mi ha permesso di comprendere cosa non ero e di partire da questi dati per risalire alla sorgente della mia essenza come essere.

Forse non lo hai notato, ma questo io non te l'ho mai contestato.... il problema è che questo è inquinato dalla teoria. Per me è evidente, salta all'occhio per così dire.
Quello che contesto è che, almeno in parte, ti sei riempita di una teoria, quella di Malanga, che é sbagliata. Il campanello d'allarme è scattato in me quando ho visto cosa è la sua tecnica; una cosa che fa acqua da tutte le parti, superficiale e totalmente inaffidabile.

Quando io leggo una cosa che mi interessa, che mi colpisce per qualche motivo, prima di riempirmici, la verifico, dovessi metterci tutta la vita, solo dopo la faccio mia, mai prima.
Tu hai commesso questo errore, non hai verificato fino in fondo, in prima persona. Hai sentito una risonanza, una spiegazione a certe cose che sentivi, una verità, ma non sei andata fino in fondo nella verifica personale e questo lavoro incompleto, lo hai sostituito con la teoria (dopo completo questo), Malanga ha fato lo stesso errore, anzi lui ne ha fatto anche un altro peggiore ma è un discorso lungo.


Citazione:

Ebbene! Oggi posso affermare che "la realtà non esiste", nel senso che ho una percezione diversa dei fatti che mi accadono, non ho bisogno di differenziarmi come facevo un tempo.

Non è una spiegazione del perché la realtà non esiste.
La realtà esiste ma tu la percepisci diversamente, perché sei cambiata.
Tutto li.
Cambiando te stessa, anche la realtà è cambiata (tu ne fai parte), ma esiste eccome, sei tu che vedi in modo diverso, sei tu che sei diversa.

Completo quello di prima.
Io ti ho chiesto se conoscevi le antiche filosofie e religioni orientali, non a caso.
Te l'ho chiesto perché è dopo le mie riflessioni su di esse che mi si è "aperto il mondo" ed è grazie agli studi (li possiamo chiamare ricordi se preferisci, per me fa lo stesso) su di esse, aggiunti alle esperienze e alle pratiche (verifica in prima persona) che ho potuto "pulire" la verità dalla menzogna (o confusione).
Se non si va alla fonte di una idea, concetto, visione, e se non si verifica con l'esperienza in prima persona, non si può conoscere, non si può essere sicuri che quello che si pensa sia giusto, sia reale.
Ti dico questo perché Malanga ha attinto a da quelle filosofie e religioni molte cose, trasformandole per farle combaciare con la sue idee, e cos' facendo le ha distorte.
Il suo ego lo ha portato fuori strada.
Cosa significa questo? Perché e lo dico?
Questo significa che in quello che dice ci sono molte verità, verità che, a delle persone sensibili, "risuonano", giustamente (la verità agisce in questo modo in noi), ma insieme a queste antichissime verità, ci sono molte bugie, cose inesistenti, invenzioni non importa se fatte in buona o cattiva fede.
Siccome la realtà è una, e quella di Malanga è un miscuglio di verità e falsità, quella di Malanga non è la verità.

Alroc, le verità che stanno nelle cose che dice Malanga, tutte quelle verità nessuna esclusa, sono state "scoperte" (ricordate se vuoi) da uomini migliaia di anni fa.
Tutto quello che ha aggiunto Malanga è sbagliato (almeno tutto quello che ho potuto leggere finora).
Non ti incuriosisce questa mia affermazione?
Non hai il bisogno di verificare?

Per esempio, chi cavolo è l'alieno orange?
Tu l'hai visto, ci hai parlato, litigato, combattuto?
Sei sicura che esiste? E se si, perché?


EDIT
Citazione:
Un essere che riscopre ogni giorno chi è. Non c'è un vaso da riempire, non c'è nulla da studiare, ma tutto da ricordare passo dopo passo vivendo

Non hai capito.
Noi siamo dei vasi, dei contenitori.
Questo non contraddice quello che hai scritto, non c'entra niente.
Io l'ho detto solo perché vedo che tu hai riempito il tuo vaso con teorie e non c'è posto per altro.
Solo per questo.
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Chuang Tzu
Inviato il: 10/1/2014 10:16
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Re: Corrado Malanga
#316
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@Invisibile,
chiarisco alcuni punti:

Il duale esiste in questa realtà. Ci puoi mettere: leggero, pesante, Yin e Yang, etc., qualunque processo che si metta in moto per differenziazione è parte di questa realtà.

Tutta la realtà che ci circonda lavora su due "stati" contrapposti, ma essere immersi in questa realtà non vuol dire necessariamente che essa sia la realtà "vera", per me non è così.

Potrò sembrarti pazza, ma da quando sono nata ho sempre avuto la sensazione che l'informazione che portavo dentro di me fosse discordante con quanto osservavo in giro. La teoria di cui tu parli per me non è riempimento, ma rimembranza più chiara di cose da me già sapute da sempre.

Quindi non mi sono "riempita", ma al contrario ho ricordato in modo più netto ciò che già sapevo.

Citazione:
Se non comprendi cosa sia Yin Yang, non potrai mai capire cosa è il duale. Infatti quello che hai scritto non ha senso, nella realtà. Guarda: come può una cosa che non esiste (l'irrealtà) avere un qualche effetto su qualcosa che esiste (la realtà)? Non può. Invece Yin e Yang hanno effetto uno sull'altro. L'irrealtà può avere effetto su una persona solo se è matta, perché fa tutto da sola.


Quello che ho scritto deriva dal mio percorso che consiste nell'aver riscoperto che ci faccio qui.

Per anni mi sono sentita "estranea" a certi modi di essere, mi sentivo quella fuori posto, diversa, ma poi piano piano ho capito che non stavo sbagliando, stavo semplicemente scoprendo chi ero differenziandomi dal resto.
Questa differenziazione mi ha permesso di comprendere cosa non ero e di partire da questi dati per risalire alla sorgente della mia essenza come essere.

Ebbene! Oggi posso affermare che "la realtà non esiste", nel senso che ho una percezione diversa dei fatti che mi accadono, non ho bisogno di differenziarmi come facevo un tempo. Oggi nel mio animo sono pesante come materia soggetta alla gravità, ma leggera in quanto essere che "galleggia" felice nel proprio cuore. Non ho bisogno di differenziarmi dal divino perchè quella leggerezza interiore è essa stessa capace di esaudire qualunque richiesta io riesca a concepire. Lo hai confermato anche tu rispondendo alla mia affermazione nel precedente post.

Citazione:
Quello che voglio dire è che prima che accada un fatto, dietro c'è una richiesta recondita. La coscienza si "muove" in questo modo e lo affermo perché mi capita sistematicamente.

Anche a me.


Quindi cos'è la relatà?

Per me è illusione. Un "inganno" talmente perfetto da non lasciare dubbi molte volte.
Fino a quando credevo che fosse reale, ero soggetta a momenti di turbamento, perché dentro di me l'informazione continuava a dirmi che non poteva essere tutta qui la vita. Nel momento in cui invece ho scoperto a cosa serviva la realtà, sono riuscita a pacificare le mie contraddizioni.

Posso concepire di vivere una vita normalissima, anonima, semplice, felice, ma avere allo stesso tempo la consapevolezza che queste vicende che si susseguono una dietro l'altra apparentemente senza significato, in realtà costituiscono la "palestra" del mio essere.

Un essere che riscopre ogni giorno chi è. Non c'è un vaso da riempire, non c'è nulla da studiare, ma tutto da ricordare passo dopo passo vivendo

La prima cosa che ho scoperto è che il duale non è una realtà, ma uno strumento per capire tramite differenziazione. Una volta capito il meccanismo, non serve più differenziarsi dagli altri, non ce n'è bisogno. L'altro è parte di te che ricorda.
Inviato il: 9/1/2014 16:57
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Re: Corrado Malanga
#315
Sono certo di non sapere
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Citazione:

alroc ha scritto:

Alla fine non mi dispiace concordare su alcuni punti e dissentire su altri, avere ragione non è l'obiettivo, l'obiettivo sta proprio nel compiersi del gesto. Un gesto, il confronto, in cui ci si scambia informazioni e si riflette.

Si.

Citazione:


Se c'è una cosa che ho imparato è che la sedimentazione delle informazioni porta prima o poi a nuovi traguardi, ma solo se si è capaci da abbandonare vecchie credenze. Irrigidirsi su vecchie convinzioni porta solo al capolinea, il viaggio finisce a quel punto.

Ed è proprio quello che sto cercando di dirti.
Vedo che sati facendo proprio quello e che rischi di procedere in un vicolo cieco.
Per quello, ogni volta che vedo una TEORIA considerata come realtà, te lo faccio notare.
Perché è proprio così che si inizia ad irrigidirsi, a riempire il vaso che siamo.

Citazione:

Tu mi parli metaforicamente di vasi pieni o vuoti,

No, non è una metafora, noi siamo "vasi".
Noi siam contenitori e se siamo pieni non ci può entrare nient'altro.
Se il tuo vaso è pieno di una teoria niente altro può essere compreso.
Prima devi svuotarti e poi riempirti di nuovo.
Non c'è niente di metaforico in questo.


Citazione:
Un uomo colto fece visita a un Maestro Zen per conoscere questa disciplina.
Mentre il Maestro parlava, l'uomo colto lo interrompeva spesso con osservazioni del tipo:
"Oh si, questo lo so anch'io.." e così via.
Alla fine il MAestro Zen smise di parlare e cominciò a servire il Te all'uomo colto,
ma, invece di fermarsi, continuò a versare fino a farlo traboccare dalla tazza.
"Basta!", disse l'uomo colto, "Nella tazza non può entrare altro te.".
"Lo vedo anche io.", replicò il MAestro Zen.
"Ma se prima non vuoti la tua tazza, come posso io versarvi dentro il mio te?"


Citazione:

Tu mi parli metaforicamente di vasi pieni o vuoti, ma è un discorso duale.

Non capisco. In che senso è un discorso duale?

Citazione:

Non c'è differenza. Anche il vaso "pieno", apparentemente egoico, arrogante, presuntuoso è esso stesso estensione di una "cosa"

No. perché noi abbiamo il potere creativo.
E' responsabilità esclusivamente tua, di cosa il tuo vaso è riempito.
E vale per tutti.
La "cosa" ha creato il vaso, ma quello che tu fai con il tuo dipende da te.

Citazione:
Anche il vaso "pieno", apparentemente egoico, arrogante, presuntuoso è esso stesso estensione di una "cosa", solo che per convenzione io chiamo coscienza, tu lo chiamerai tao, altri lo chiamano dio, etc.

No
Coscienza, Tao e Dio sono cose diverse, non sono la stessa cosa chiamata con nomi diversi.
Questa confusione è opera del male ed è stata creata di proposito.

Citazione:

Ciò che è reale o non reale non esiste dal mio punto di vista,

L'avevo capito.... ma è sbagliato.
Perché se non esistesse la realtà, niente potrebbe esistere.
Le cose esistono nella realtà. Nella irrealtà non potrebbero perché le cose hanno bisogno di limiti e leggi per esistere, e nella irrealtà ciò non è realizzabile.

Citazione:

Ciò che è reale o non reale non esiste dal mio punto di vista, perché sarebbe un altro discorso duale.

Se non comprendi cosa sia Yin Yang, non potrai mai capire cosa è il duale.
Infatti quello che hai scritto non ha senso, nella realtà.
Guarda: come può una cosa che non esiste (l'irrealtà) avere un qualche effetto su qualcosa che esiste (la realtà)?
Non può.
Invece Yin e Yang hanno effetto uno sull'altro.
L'irrealtà può avere effetto su una persona solo se è matta, perché fa tutto da sola.

Citazione:
Se immagino una "realtà", essa è viva e pulsante nel mio concepirla. .

Ho scritto praticamente la stessa cosa, in vari modi, in vari punti del dialogo.

Citazione:

Quello che voglio dire è che prima che accada un fatto, dietro c'è una richiesta recondita. La coscienza si "muove" in questo modo e lo affermo perché mi capita sistematicamente.

Anche a me.
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Inviato il: 9/1/2014 8:35
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Re: Corrado Malanga
#314
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@ Perspicace,
ti rigrazio per la risposta che ho letto con attenzione. Non ci conosciamo e quindi dai discorsi che faccio ti sembrerò un'invasata spiritualista, ma sappi che avevo un apprioccio piuttosto meccanicistico della vita, ero pieroangeliana e vivevo tranquilla nel beato mondo della pillola azzurra (film "Matrix").

Poi ho "ingoiato la pillola rossa" e da lì tutto è cambiato.


Ciò che sembra solo materia consistente, solida e misurabile è in realtà uno degli innumerevoli aspetti della materia stessa, perché essa si presenta in infiniti "stati". Nell'approccio meccanicistico si arriva fino a un certo punto, perché possiamo osservare con uno spettro (ultravioletto-infrarosso) limitato. Molte delle cose che osserviamo esulano dalla portata dei cinque sensi ed è lì che bisogna indagare, non perché sia spirituale, ma al contrario perché è oltremodo evidente che la realtà è molto più vasta e piena di sorprese, se ci si sposta un po' dalle convinzioni che ci hanno inculcato fino ad ora.

Ti faccio un esempio banale. Vai in un bosco, abbracci un albero e svuoti la mente, potrai sperimentare quella comunicazione che esiste tra gli esseri viventi vegetali. La mente tenderà a "distrarti", ti domanderai: quanto sarà grosso questo tronco? che albero è? quanto è vecchio?

Questa attività mentale è un "distrattore" che non consente al tuo lato più profondo di mettere in relazione, in uno stesso momento, l'atto in sè (l'abbracciare l'albero) e le sensazioni che provi.
Quando abbracci l'albero e svuoti i pensieri, avverti subito una tangibile sensazione di benessere, perché?
Molti banalmente rispondono: "Perchè sei immersa nel verde".

In realtà "il verde" non è il motivo del benessere è la comunicazione che avviene a migliorare l'umore. Gli alberi, le piante trasmettono, siamo noi che non riusciamo a sentirli bene, perché siamo lontani ormai da questo tipo di scambio consapevole.
Le piante possono essere percepite come sensazione di benessere perché hanno una funzione ben precisa e non è solo quella di produrre ossigeno. Se fosse solo quello, dovremmo stare bene anche respirando ossigeno tramite una mascherina, ma non è così. C'è molto altro e va osservato senza scetticismo, perchè lo scetticismo su certi argomenti è esso stesso frutto di quell'educazione meccanicistica in cui siamo cresciuti. Non nego il meccanicismo, ma ad esso va unita quella parte intuitiva dell'intelletto che è stata messa da parte da tempo in occidente.

Ti ho citato Penrose, ma non mi hai risposto su quel punto. Esistono scienziati d'avanguardia che hanno capito da tempo che bisogna cambiare paradigma, ma essi sono avversati dagli scientisti i quali sono rigidi nel loro modo di concepire la ricerca.

Bohm era contemporaneo di Einstein, ma solo adesso si comincia a capire la portata delle sue teorie. Un fisico come J. Barbour ne "La fine del tempo", ha avanzato l'ipotesi che il tempo non esiste. In realtà, molte delle cose che diamo per scontate sono solo convinzioni obsolete e molti scienziati cominciano a convergere su nuove frontiere di indagine in questo senso.
Inviato il: 7/1/2014 18:30
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Re: Corrado Malanga
#313
Mi sento vacillare
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@Invisibile

l'altro da me è sempre me e io lui, quindi amo l'interlocutore perché rappresenta un aspetto del mio essere cosciente che si manifesta in "altra veste". Questa frase potrebbe essere travisata e interpretata come espressione di un ego infantile che vede se stesso come estensione di sè, ma non è questo il senso che vorrei dargli.

Qualunque rapporto instauro lo affronto con un atteggiamento diverso dal passato, io sono l'altro e l'altro è me. Io amo e amo quello che apparentemente si differenzia da me. In sostanza quello che voglio dire è: "Ama il prossimo tuo come te stesso", dove il prossimo non è un qualcosa di distinto e separato.
Infatti, riusciamo a "romperci le ...." con gentilezza e sanza inveire, perché entrambi possiamo dialogare come parti di un'unica coscienza che trova il modo di confrontarsi.

Alla fine non mi dispiace concordare su alcuni punti e dissentire su altri, avere ragione non è l'obiettivo, l'obiettivo sta proprio nel compiersi del gesto. Un gesto, il confronto, in cui ci si scambia informazioni e si riflette.

Se c'è una cosa che ho imparato è che la sedimentazione delle informazioni porta prima o poi a nuovi traguardi, ma solo se si è capaci da abbandonare vecchie credenze. Irrigidirsi su vecchie convinzioni porta solo al capolinea, il viaggio finisce a quel punto.

Tu mi parli metaforicamente di vasi pieni o vuoti, ma è un discorso duale. Non c'è differenza. Anche il vaso "pieno", apparentemente egoico, arrogante, presuntuoso è esso stesso estensione di una "cosa", solo che per convenzione io chiamo coscienza, tu lo chiamerai tao, altri lo chiamano dio, etc.

Ciò che è reale o non reale non esiste dal mio punto di vista, perché sarebbe un altro discorso duale. La realtà e l'irrealtà sono la stessa cosa. Se immagino una "realtà", essa è viva e pulsante nel mio concepirla.

Tu hai deciso di interloquire con me, ma nel contempo la tua scelta era un mio desiderio di confrontarmi con chi la pensava diversamente.

Non mi sarei registrata a questo sito, se non ci fosse stata da parte mia la grande stima che ho per Massimo Mazzucco e la volontà di dare espressione concreta ad alcune mie riflessioni. In sostanza, senza questa mia iniziale scelta, non ci sarebbe stato confronto.

E' anche vero che hai deciso tu di dare avvio a questo dibattito, tuttavia, prima di attuarlo, l'hai concepito dentro di te come esigenza. Nel frattempo anch'io l'ho espresso interiormente. Le due "richieste", nella prima fase, sono state pensate, poi hanno trovato un percorso comune in questa discussione.

Quello che voglio dire è che prima che accada un fatto, dietro c'è una richiesta recondita. La coscienza si "muove" in questo modo e lo affermo perché mi capita sistematicamente.
Inviato il: 7/1/2014 17:47
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Re: Corrado Malanga
#312
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Citazione:

alroc ha scritto:

Mi rendo conto che l'assunto di base, che non può conciliare i nostri differenti punti vista, è che io considero la realtà come un "sogno della coscienza".

Dunque le nostre vedute non possono essere convergenti.

Eppure nelle varie discussioni abbiamo trovato molte cose in comune...

Il fatto è che noi siamo dei vasi, dei contenitori.
Se il tuo vaso è pieno non ci può entrare più niente.
Se tu SAI, non puoi conoscere, è impossibile.
Se tu sai che "la realtà è come un "sogno della coscienza" (e non sto dicendo che non sia vero bada bene), non puoi conoscere nient'altro, perché il tuo "vaso" è pieno e di conseguenza niente può entrarci.
Per conoscere devi fare entrare e per poter fare entrare ci deve essere spazio.
La conoscenza può arrivare solo se prima si è in totale ignoranza, non ci sono altri modi.

Citazione:
Mi chiedo come mai tu consideri reale l'habitat in cui viviamo e per habitat intendo lo spazio/tempo che condividiamo, quando però tu stesso mi dici che siamo molto di più del corpo che abitiamo.

Se la nostra condizione è "in parte" reale qui sulla terra, la restante "parte di noi" è reale anch'essa?

Certo.
Reale non significa solo manifesto in questo spazio-tempo.


Citazione:

Dove si trova?

Anche qui, visto che si manifesta anche qui.
Ma anche "altrove" visto che con l'osservazione confinata nel "qui" non è possibile conoscerla completamente (scienza).
Le pratiche servono anche a quello, ad andare ANCHE "altrove".

Citazione:

Perché questa parte extracorporea si trova altrove?


Il leggero sale, il pesante scende.
Vive nel mondo che gli permette di vivere, così come il nostro corpo può vivere su questo pianeta.
E comunque vale quanto sopra, non è solo "altrove".

Citazione:

Questo altrove è definibile e collocabile?


Questa è la mente che lo chiede.
Perché vuoi saperlo?
E una volta che lo sai, che ci vuoi fare con questa SAPIENZA?

Comunque non credo, perché la parte razionale della mente, quella che SA, quella che possiede, quella che calcola non è di quel mondo, per fortuna.

Citazione:

Il secondo elemento che è sbagliato è la parte che riguarda l'Anima. Noi non possiamo "vedere" l'Anima, è impossibile. Io posso vedere te, non posso vedere me stesso, cioè la mia Anima. Tu puoi vedere me, la mia Anima, non la tua. E' così che il mondo è.

Non sono d'accordo. Questa condizione è possibile quando si annulla il dualismo.

Se non mi differenzio da ciò che si relaziona con me, l' "altro da me" è esso stesso la mia anima.

Dunque la mia anima, che ormai è unita ed è Coscienza, è ovunque ed è espressione di ciò che sono.

Quando si annulla il dualismo, Yn Yang che è l'unico che esiste realmente, esiste solo il Tao, l'indifferenziato.
Li, tu non esisti, io non esisto, esiste solo il Tao.


Citazione:
Se tu mi avversi con le tue motivazioni in merito a Malanga, vuol dire che una parte della mia anima/coscienza vuole approfondire alcuni punti che rimangono incerti.

Ogni accadimento è espressione dell'esperienza che ho deciso di fare. Anche discutere con te sull'ego o altro su questo forum.

Ogni episodio della mia vita diventa così insegnamento/apprendimento/consapevolezza. Più imparo, più conosco me stessa: "Conosci te stesso". Dove il motto non diventa solo esplorazione "interna", ma osservazione a 360° di ciò che sono.

E così ancora una volta ti sei preclusa la possibilità di conoscere.
Perché hai deciso che SAI e niente può più entrare in te.
Malanga e miliardi di esseri umani, in miliardi di modi diversi, fanno lo stesso errore.
Io invece dico che io ti "avverso" per una ragione completamente differente da quella credi tu, perché non l'hai deciso tu di trovarti uno scassapalle come me in questo forum

La ragione del perché questo succede, è perché l'ho deciso io di farlo, non tu, e l'ho deciso perché ti amo.

Se ti va mi dici sulla tua eventuale conoscenza dei testi filosofici antichi?

Ciao
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Inviato il: 7/1/2014 11:26
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Re: Corrado Malanga
#311
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Per venire a capo dei tuoi dubbi penso dovresti rivolgerti ad un neurobiologo oppure a qualcuno che studia la memoria.

Ma tenterò di farti luce per quelle che sono le mie limitatissime conoscenze da autodidatta, almeno per dirti dove cercare nelle tue indagini.

Inizia col farti due domande:

1° Quale è lo SCOPO dei "sogni"?

2° Cosa succede durante il "sogno"?


Premessa: Nel rispondere a queste due domande scegli le due ipotesi fra le conoscenze della "scienza ufficiale", quindi utilizzando funzioni di Chimica e Neurobiologia. Ma sopratutto evita spiritismo e metafisica. (Se per te è un problema limitare le tue ipotesi a soli questi due rami consideralo un gioco e procedi l'importante e che tu tenga fuori spiritismo e metafisica, danneggeresti solo te stessa perché ti limiteresti la possibilità di comprendere, fa che è un gioco)

Un consiglio: I "sogni" sono un prodotto della memoria, fanno parte delle sue funzioni.

- - -- - - -

Nel frattempo ti rispondo parzialmente.

Citazione:
Tuttavia, se è vero che i nostri neuroni cambiano, è anche vero che bisognerebbe spiegare come sia possibile mantenere memoria non solo dei ricordi, ma anche di qualsiasi altra funzione corporea, dal battito delle ciglia al saper andare su una bicicletta. Questo eventuale "travaso" di informazioni dal neurone "vecchio" a quello "nuovo" implicherebbe una complessità enorme.


Il cervello è una macchina molto complessa, che va considerata nella sua interezza. Le funzioni che svolge non le svolge localizzando il lavoro ma facendo uso di tutti i suoi apparati.

Camminare ad esempio non richiede l'uso di una specifica parte del cervello, per farlo si utilizza contemporaneamente una serie di funzioni, quali la capacità di riconoscere le distanze e le dimensioni del mondo che ti circonda,la capacità di controllare i propri arti unita alla capacita di coordinare i movimenti unita alla capacità di scegliere i movimenti giusti a seconda della situazione in contemporanea alla capacità di di saper prevedere le possibili varianti dell'ambiente che ti circonda, ad esempio eventuali ostacoli.

Il cervello nel corso dell'evoluzione non ha sviluppato tutte le sue capacità nello stesso tempo, alcune sono venute prima altre dopo, tipo le funzioni primarie (respirare, battito cardiaco, et. etc.) sono legate a una parte del cervello più antica, altre come l'intelletto alla parte più moderna (la corteccia) per esempio il linguaggio le emozioni.

La parte più antica credo sia il cervelletto che infatti da dove finisce la colonna verticale e inizia il cervello è la prima, poi escludi la corteccia che è l'ultima parte (non nella sua interezza ma all'inizio era poco sviluppata quindi anche le sue funzioni che comunque c'erano ma non ci rendevano ciò che siamo oggi), quindi dovrebbe venire il lobo occipitale che si occupa della struttura sensoriale della vista (quindi non della comprensione di ciò che vedi ma di elaborazione degli stimoli che arrivano dal nervo ottico), poi il lobo parietale e temporale e la corteccia che comunque e suddivisa a sua volta in altre arie.

La prima cosa da capire è che non c'è localizzazione del lavoro, non si occupa una singola parte di generare una funzione ma lavorano tutte insieme, il primo mito da sfatare è infatti che utilizziamo solo il 10% del nostro cervello o delle nostre capacità, non è vero utilizziamo sempre il 100% delle nostre capacità, e la mente ne è il frutto.

Tu mi chiedevi come fa "un ricordo" ha sopravvivere al rinnovamento cellulare, qui entra il ballo il "sogno" nel sogno noi estraiamo quel ricordo per confrontarlo con ricordi che hanno la stesa natura e lo riordiniamo ricreando una "visione" artificiale di quel ricordo, quindi lo spostiamo avvolte tenendolo in duplice copia (questo genera i deja vu, in realtà hai vissuto una simulazione di quel momento che non è come quella che stai realmente vivendo ma che è composta dallo stesso ordine di cose - ha emozioni in comune, elementi in comune con una situazione da te già vissuta ma situata in una parte della tua memoria destinata ad essere riscritta perché quei ricordi sono stati riscritti utilizzando nuove componenti- ti sto per fare l'esempio dell'auto quindi da quella spiegazione tu immagina di avere un ricordo dell'auto vieni a conoscenza di nuove informazioni su di essa, una sera te la risogni e crei un nuovo schema più completo, avvolte lasciando il parte del vecchio schema dove era in attesa di essere riscritto - facci caso le illuminazioni vengono sempre in sogno).

Come ti dicevo nel altro post noi non siamo macchine fotografiche o telecamere non salviamo quindi un immagine fine a se stessa ma uno schema di quell'immagine perché noi non vediamo con gli occhi ma tramite una proiezione che il cervello ci mostra, se vedi un auto il cervello non ricorderà semplicemente un immagine dell'auto ma sarà costretto ha ricorrere ad un intero circuito di neuroni e sinapsi che conterranno informazioni differenti su quell'immagine (considera che però io ti sto parlando di immagine per renderti più facile comprendere, ma in realtà quell'immagine per il cervello quindi per la memoria dovrà per forza essere collegata a tutte le informazioni utili sulla stessa, es. quanti pezzi ha, che pezzi sono, cosa si ci fa, perché è importante per te e quanto, e morbida e dura, insomma tutto l'apparato di informazioni che ti permette di comprendere e quindi di vedere l'auto e relazionarti con essa) cosi da poter collegare le varie informazioni che possiede sul mondo e creare la capacità di relazionarsi con esso.



Spero di non averti confusa oltre modo, prova ad immaginare quanto possa essere difficile per il cervello ricordare non un auto ma una persona o un intero ambiente, eppure lo fa per quanto assurdo possa sembrare.



3° Ti sei mai chiesta >>perché<< provi emozioni? (ricorda la premessa precedente: niente spiritismo o metafisica)

Ti do un consiglio: Sono un prodotto della memoria.


P.S. sono andato a braccio scusa se sono stato poco chiaro.
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 6/1/2014 21:56
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