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   Religioni & Spiritualità
  Eterno ritorno dell'uguale. È dimostrato?

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  •  Calvero
      Calvero
Re: Eterno ritorno dell
#181
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

Ippia ha scritto:
Giusto la tua riflessione Calvero: perché non pubblicarlo?


Perché Nietzsche sapeva perfettamente quello che faceva.

Citazione:

1-una certezza cosmologica (quella avvalorata dai frammenti postumi e da me portata avanti in questo 3d)

2-un semplice imperativo categorico per l'oltreuomo, cioè vivere la vita come se si dovesse ripetere eternamente

3-l'enunciazione metaforica di un modo di essere dell'essere che l'uomo può incarnare solo nella misura in cui è felice (..boh?)

Per me era una certezza cosmologica con ovvie implicazioni sulla morale etc etc, alla luce dei frammenti riportati da doctorenko.



Non voglio entrare in qualcosa che dovrebbe intersecare un discorso biografico, filologico, di esegesi tutto insieme e, se questo potrebbe sembrare non necessario, anche questo non mi interessa spiegarlo perché so cosa significa biografia in nome della filosofia e fisiologia in nome della psicologia...

... è una cosa che sta troppo stretta ora, se ci incontrassimo per una birra (paghi tu ) ... sarò lieto di "scornarmi" con Te

Comunque degli indizi ci sono. La cosa è più inerente, come si diceva, allo stato di abbandono e se parli di quale tipo di prospettiva bisognerebbe adottare, allora sarebbe il caso di attraversare questi elementi attraverso le personalità di Bruno e Pitagora.

Della serie STICAZZI
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Inviato il: 28/1/2013 21:57
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  •  Ippia
      Ippia
Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#182
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2013
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Bruno e Pitagora che c'entrano adesso?

"La cosa è più inerente, come si diceva, allo stato di abbandono"

Che cosa?
Inviato il: 28/1/2013 22:03
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  •  Docnight
      Docnight
Re: Eterno ritorno dell
#183
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 10/6/2012
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Ippia si. Tu sei riuscito ad esporlo molto meglio di me , mentre si bruciavano i muffin ho elaborato la mia risposta, cioè che l' accelerazione implica un cambiamento di densità dell' energia nel tempo che porterebbe al manifestarsi di nuove leggi della fisica, non alla mutazione di quelle vecchie che persisterebbero invece nelle solite condizioni, non si parla più di ritorno così, ma di continuum


Citazione:
Perché Nietzsche sapeva perfettamente quello che faceva.


Sara', ma forse non faceva perfettamente quello che sapeva....
Inviato il: 28/1/2013 22:45
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  •  etrnlchild
      etrnlchild
Re: Eterno ritorno dell
#184
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 1/10/2007
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Citazione:

Manfred ha scritto:
Non c'è nulla di nuovo in quello che dici.


E' vero. Solo che adesso c'e' il sonoro...

Ippia non ti far scoraggiare, io sono con te e con chiunque abbia voglia di movimento.
Scusate se mi permetto di fare una sintesi delle posizioni. Se sbaglio correggetemi.

Qui la questione, nella sua complessita', e' semplice: qualcuno crede che il mondo sta per cambiare perche' sono cambiate per la prima volta le condizioni al contorno. Condizioni che non si sono mai verificate nella storia dell'umanita' fino ad ora. La tecnologia e' quella cosa che ha avuto nel corso della storia il maggior impatto sulle civilta', piu' delle guerre, piu' delle carestie e pestilenze.

Stiamo vivendo in un momento storico che non ha precedenti, ci stiamo avvicinando ad una "singolarita'" (intorno al 2030) di tipo tecnologico i cui esiti sono imprevedibili. Questo avverra' non nel giro di qualche secolo, ma tra qualche decennio al massimo.
Credo che la maggir parte di noi sara' completamente impreparata.

Poiche' l'andamento di questo processo e' esponenziale, andamento che noi umani con tutto l'intuito o ragione che ci ritroviamo non siamo in grado di valutare, essendo abituati a ragionare in maniera lineare, tanto mi da' tanto.
Quindi Ippia non ti preoccupare, qualcosa dovra' succedere. Io sono d'accordo con te.

Altri invece credono che le cose non potranno cambiare perche', come dice Calvero, il potere e' sempre avanti. Utilizzera' la tecnologia per imbrigliare ancor di piu' le genti. Insomma, nuovi schiavi tecnologici. Puo' darsi, ma secondo me le chances sono 50/50, proprio per il fatto che una "singolarita'" puo' dare risultati non prevedibili.

Manfred mi pare sia un nostalgico. Nostalgico della "vecchia" piazza del '68.
Il "sessantottino" del terzo millennio, dunque, risulta essere una vergogna, uno smidollato virtuale, senza sangue in faccia o sulle mani. Vergogna!
Ahh il buon vecchio '68, come il vino piu' invecchia piu' e buono. Quelle si' che sono state conquiste...infatti una parte ce li siamo ritrovati in parlamento.
Gli stessi che oggi ci rifrantumano i coglioni con il teatrino destra/sinistra con in mezzo il Monti che fa da jolly.
Qualunque sia stato il risultato di quella piazza non e' durato molto. Immagino che prenderne coscienza non debba essere piacevole.
Ma e' stato necessario. Tutto e' necessario.
La globalizzazione non si poteva e non si potra' fermare, non si potra' tornare indietro. Ma ancora una volta e in perfetta sintonia con il pensiero Zen, nel problema c'e' anche la soluzione. Quindi rilassiamoci e, per chi puo', godiamoci lo spettacolo dell'esistenza che e' come la polvere: tu cerchi di eliminarla, cerchi di cambiarne il corso, di impedirne la caduta, ma lei si ripresentera', puntuale, inesorabile.

Per quanto riguarda l'Amore e la solidarieta' da tutti auspicate come soluzioni ma ancora lontane e utopiche, impossibili da realizzare. O sei un missionario, o pensi a modificare te stesso. Al riguardo ho un'idea precisa. Manfred ha ragione quando dice che non si puo' amare un altro individuo cosi', per grazia divina, per cui se ci riesci sei evidentemente un missionario, o qualcuno che ha bisogno di una qualche motivazione trascendente, magari un posto in paradiso.

Io dico che non e' necessario.

La solidarieta' verso l'altro dovra' diventare Legge di Natura. Come la gravita' e' legge di natura, non un comandamento. Le uniche leggi a cui l'uomo deve sottostare: quelle di natura.

Io devo essere solidale non perche' l'altro (ambiente compreso) mi deve stare simpatico, non perche' lo devo amare (che non ha alcun senso), non perche' condivido le sue idee, ma perche' risulta essere necessario per la mia sopravvivenza, per il mio benessere, per il mio "fottuto" vantaggio personale. Le idee diverse servono a migliorare il progetto finale, che poi non e' finale ma in continuo mutamento, in continuo miglioramento, in un susseguirsi continuo di prove ed errori. Esattamente come immagino vada avanti l'Universo. Nel Tutto non esistono ragione ed intuito come enti separati, non esiste fisica e filosofia. Tutto e' unito in una sinfonia cosmica. La Musica e' una ed una sola.

Insomma, per sintetizzare al massimo e per rendere l'dea: Manfred, (dico Manfred per dire un nome a caso) non devo accettare te o le tue idee, ma sono costretto a fare il tuo interesse per tutelare il mio, il tuo benessere diventa il mio benessere, devo fare in modo che tu possa esprimere al meglio il tuo talento, perche' io ne ricavi un vantaggio concreto per me, anche se, come e' normale che sia, tu mi risultassi a pelle antipatico.
Sono sicuro che alla lunga tutto questo possa anche trasformarsi in Amore.

Un solidarieta' iperinteressata dunque. Che ne dite? E' meno utopico che l'Amore universale?

Se si entra in questo ordine di idee essere solidali non solo diventa facile ma, soprattutto, indispensabile, necessario.
Non abbiamo bisogno di nessuna ricompensa postuma. Ce la possiamo prendere ora, senza sangue. Quest'ultimo lasciamolo al passato, non era, non e' stato il mezzo migliore per le conquiste raggiunte, (non nel lungo termine), ma all'epoca non avevano altra scelta. Qui non si tratta di democrazia e maggioranza, ma di unanimita', 100% perche' NON dobbiamo andare tutti d'amore e d'accordo, cosa effettivamente utopica (almeno nell'immediato), ma tutti essere convinti che questa e' l'unica via realmente sostenibile per tutti. Puro egoismo al 100%. Oggi non siamo realmente egoisti. Crediamo che la gente lo sia, ma non lo e' realmente. Credono di fottere gli altri perche' cosi' godono loro, e non sanno che si stanno dando la zappa sui piedi.


Ps: oggi siamo ad una potenza di calcolo di 20 petaflops, 20 milioni di miliardi di operazioni al secondo. I cinesi vogliono arrivare a 100 nel 2015 e 1000 nel 2018...
Come scrivo sono gia' preistoria.
Coi cinesi finiremo per giocare a briscola...
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"Lo spirito del guerriero non conosce né il lasciarsi andare né il lagnarsi, né conosce il vincere o il perdere."
Inviato il: 28/1/2013 23:57
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  •  Ippia
      Ippia
Re: Eterno ritorno dell
#185
Ho qualche dubbio
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Grazie etrnlchild di darmi l'opportunità di spiegare meglio il mio pensiero e di mettere un po' di ordine. edit: ordine un cazzo, ma vabbè, non è mica un manifesto programmatico il mio..

Oggi siamo arrivati ad un tale livello tecnologico da permettere la vita in quasi tutte le condizioni ambientali: i progressi nel settore energetico permettono a chiunque di raggiungere con un discreto investimento l'autosufficenza energetica e quindi la possibilità di vivere ora e per sempre senza dover elemosinare per gas-acqua calda-riscaldamento-elettricità, ponendoci in una situazione di superiorità evidente rispetto al passato. Giusto qualche settimana fa Mazzucco ha postato in prima pagina la storia di uno dei padri fondatori dell'architettura sostenibile: se non l'avete fatto andatevi a vedere la straordinaria bellezza delle sue case: impatto e costo che rasentano lo zero. Io aggiungo considerazioni di tipo agrario: se tutti avessimo la nostra serra, il nostro orto, coltivato irrigato alimentato grazie alle stesse tecnologie che ci riscaldano il salotto, possiamo affrancarci anche dalla schiavitù del cibo. E anche qui innumerevoli sono le iniziative moderne di questo tipo (pensate alla decrescita felice).
Io dico che oggi stesso noi abbiamo la possibilità di vivere dignitosamente fuori dal sistema. Thoreau diceva che solo tre erano i bisogni necessari dell'uomo: cibo, casa, vestiti. Il cibo possiamo farcelo da noi con le giuste tecnologie e la TERRA, la casa idem, e oggi due secoli dopo thoreau sarebbe anche completamente autosufficiente dal pdv energetico, e i vestiti non penso sia difficile procurarseli. Mal che va si pianta un po' di Canapa in giardino..
Ora pensate ad una comunità che sia potenzialmente indipendente nelle sue individualità e che dunque non ha alcuna necessità dell'altro, fonderebbe solamente legami veri, reali, fondati sul disinteresse, oppure sull'aiuto e il servizio reciproco e non fittizi e basati su scambi monetari come quelli odierni. Insomma tutto sarebbe un surplus che arricchisce la vita. E le persone che hanno raggiunto l'autosufficienza, non dovendo più lavorare se non per mantenere le poche condizioni necessarie alla propria esistenza, potrebbe dedicarsi ad attività non più alienanti ma esaltanti. E da esse deriverebbe lo scambio con l'Altro. Chi invece decide di svolgere attività primarie di evidente utilità per gli altri, come ad esempio un medico o un pedagogo, verrebbe mantenuto in tutto e per tutto dai suoi pazienti, in uno scambio di risorse reciproco. A sua volta se uno non vuole prestare i suoi servizi particolari al resto della società semplicemente continuerà a vivere di quello che egli stesso produce, senza dover elemosinare niente né essere schiavo di nessuno.
In una società dove a tutti è garantito il necessario per vivere senza contratti o vincoli di sorta l'Amore universale non potrà che essere una conseguenza dell'armonia individuale.
Oggi ciò non è così, perché quasi tutti lavorano facendo un'attività alienante per conto di qualcun altro il quale in cambio gli dà dei pezzi di carta che scambia per del cibo, mentre in una società giusta io lavoro per me stesso e la mia famiglia e il prodotto del mio lavoro è direttamente ciò che mi garantisce la sopravvivenza, tutto il resto è un "di più".
Ah, per me non devono esserci leggi, ma solo norme non scritte ma accettate implicitamente da tutti i membri: chi non le accetta semplicemente se ne va, così come chi trasgredisce semplicemente viene boicottato dal resto della comunità, o allontanato.

per chiarire le cose:
-Tutti svolgono un'attività primaria (autosussistenza), e un'attività secondaria secondo le proprie attitudini e capacità (chi fa il falegname, chi fa il pane, chi si occupa di ingegneria, chi fa il sarto, chi l'architetto, etc) eccezion fatta per chi svolge attività di elevato interesse per la comunità, come già detto un medico deve essere mantenuto dagli altri se l'urgenza della sua attività non gli permette di dedicare tempo alla propria sussistenza.
L'idea è però che tutti possano svolgere il maggior numero di funzioni in autonomia e ridurre cosi la dipendenza dagli altri:
Es. io devo imparare a fare il pane, a lavorare il legno, a ripararmi la macchina etc

È necessario che la società regredisca dal punto di vista della diversificazione dei mestieri, che è una delle più grande tragedie per l'uomo. Oggi ognuno di noi è capace di fare solo una piccola attività ripetitiva che di per sé non vale niente se non è affiancata da quelle di tutti gli altri. Il contadino stesso, avendo campi sterminati tutti coltivati monoprodotto non potrebbe sopravvivere con solo ciò che egli stesso produce.
Ditemi se vi sembra normale e intelligente aver riposto tutti i mezzi per la vostra sussistenza nelle mani degli altri... Ah poi il colmo è che adesso uno, volendo, non può manco costruirsi una casa nel bosco per non morire di freddo, o non può mettersi a coltivare terreno insfruttato per non morire di fame.. no è costretto a fare mutui e quindi contrarre debiti per comprare case costruite da altri ed in numero largamente maggiore a quello dei suoi occupanti potenziali (speculazione edilizia?), oppure ad affittare e vivere in un luogo manco di sua proprietà, oppure a dormire nei cartoni e a rovistare nella spazzatura per mangiare.. la terra deve tornare ad essere di tutti, non di pochi e dello stato che è capace solo di distruggerla. Questa per me è dittatura.

Per quanto riguarda i mezzi di produzione e le tecnologie: questo è un bel problema, perché solo un'industria ti permette di produrre pannelli solari piuttosto che antibiotici.
Ma qui entra in gioco il concetto per cui dovrebbe essere lo stato stesso a fornire la possibilità del cambiamento, investendo nel progetto.
Oppure, considerando che tanto il denaro di oggi non avrebbe più valore tutti i soldi di tutti i membri vengono messi in comune per fondare delle piccole industrie o ancora meglio per acquistare macchinari, tecnologie e tutto ciò di cui abbisogna il sistema per reggersi in piedi da solo. Però tutto sarebbe più semplice se consideriamo un processo graduale in cui mano a mano tutti i membri della società civile passano al nuovo stile di vita ed abbandonano il vecchio.

È già tardi adesso che ne stiamo parlando perché secondo me se non ci appropriamo dei mezzi di sussistenza entro pochissimi decenni la tecnologia avrà fatto un tale balzo in avanti che sarà uno scherzetto renderci schiavi, ma non nel senso delle catene alle caviglie, nel senso che l'unico modo che avrò per magnare sarà quello di lavorare per altri.
Il processo di allontanamento dalla terra continua inesorabile, anche se alcuni se ne avvedono ed emigrano in campagna..

Capisco che il mio discorso sia ancora oscuro e che chi legge possa farsi una propria opinione distorta della faccenda, che invece nella mia testa si presenta con chiarezza incredibile, ma è difficilissimo riportarla nero su bianco. Perciò invito chiunque prima di vomitarci merda sopra a chiedere chiarimenti in proposito.

Non parlo di qualcosa che si potrebbe realizzare ovunque sul pianeta terra, ma solo in luoghi dove precise condizioni di fertilità del terreno e climatiche garantiscono l'autosussistenza.
La critica più ovvia è: se c'è la libertà di entrarvi a far parte oppure di restare fuori nel vecchio mondo, non tutti vorrano entrarci e magari non vorrà proprio chi è in possesso di quei mezzi necessari per dar vita a qualcosa del genere (direi industria energetica, edile, dei trasporti e medica, anche se tutte limitatamente al concetto dell'impatto zero e del rinnovabile), anche perché in questo modello non è previsto l'arricchimento indiscriminato o la possibilità di dominare sugli altri, quindi capisco che alcuni non se la sentano di prendere questa strada, però facendo un rapido calcolo dei pro e dei contro io penso che si possano accumulare abbastanza individui da renderlo possibile senza richiedere l'aiuto di sovrastrutture nazionali.

Dove invece proprio non si può arrivare si rinuncia: meglio una società responsabile ma povera, di una ricca ma cieca. Ma i progressi nelle rinnovabili e nell'ecocompatibilità ci faranno superare anche questo scoglio.

Non voglio continuare a parlarne solo per non appesantire il thread, riconosco che non è argomento risolvibile in dieci righe, e forse neanche in mille. Io butto giù qualcosa che potrei contraddire anche domani mattina, è solo per arricchire un po' il thread e vedere dove ci portano alcune considerazioni.

Comunque il cambiamento è in generale già in atto, anche se affidato a comunità piccole e prive di una visione di insieme in questi casi necessaria.. ripeto, vedete la decrescita felice e anche alcune proposte del m5s e capirete che non è una roba da giovani rivoluzionari del pc.
Inviato il: 29/1/2013 1:27
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  •  RedPill
      RedPill
Re: Eterno ritorno dell
#186
Mi sento vacillare
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Citazione:

Docnight ha scritto:
Citazione:
Comunque vorrei specificare che anche esistesse energia infinita ciò non andrebbe ad inficiare la validità dell'eterno ritorno. La discriminante rimane il fatto che la materia tenda ad aggregarsi con strutture solite e non casuali.



no non sono d'accordo, perchè se interviene una variabile come un accelerazione dell'energia , a questo punto bisognerebbe capire quale sia la costante probabilmente quella di Planck-LORD AIUTO- cambia anche il modo in cui la materia si aggregherebbe, solo che i tempi, in termini terrestri sarebbero molto lunghi e la cosa non è perciò documentabile ma è.



Non solo direi.
Affermare che la materia si aggrega solo secondo le forme che conosciamo e che quindi queste strutture solide non sono casuali è un po' guardare la vetrina di un pasticciere ed accorgersi che ci sono solo pasticcini belli perfetti.
Ovviamente il pasticciere quelli storti, bruciacchiati o lievitati male li ha buttati.

Ora, se nell'universo la materia si aggrega in x modalità, questo non significa che faccia solo x tentativi.
Le interazioni sono innumerevoli e dettate dal caos. Molte falliscono e quindi noi non ne abbiamo testimonianza.
Solo alcune persistono ma sono il frutto delle caotiche interazioni che avvengono continuamente nell'universo.
In più nessuno può dire se in altre zone dell'universo (a noi impossibili da analizzare) le interazioni sono diverse poichè le condizioni "ambientali" sono diverse.

Sostanzialmente innumerevoli variabili, innumerevoli condizioni, e daje e daje e daje... alla fine ti si presenta un bel sassolino!

Peace
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Inviato il: 29/1/2013 9:07
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Re: Eterno ritorno dell
#187
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Eternchild

Citazione:
Un solidarieta' iperinteressata dunque. Che ne dite? E' meno utopico che l'Amore universale?


Non può funzionare. Per cui é più utopico.

Mi spiego. L'egoismo che non danneggia l'equilibrio individuale e collettivo é necessario per molti motivi. Infatti non é egoismo. E' uno degli atteggiamenti necessari alla sopravvivenza. E' stato chiamato egoismo per ingannarci ancora una volta. Per instaurare sensi di colpa.
L'egoismo é quando si danneggia se stessi e gli altri (ambiente compreso). Quando si danneggia l'equilibrio.

Per vivere in equilibrio non c'è nessun bisogno di essere "iperinerresati". Basta curare l'equilibrio in tutti i suoi aspetti il che é un lavoro quasi a tempo pieno.
Che sia questo il o uno dei nostri compiti? Io credo di si. Per cui non é iperinteressamento, é normale.

Se hai dei mattoni fatti male la casa verrà storta. Prima o poi cadrà. Non può tenersi su.
Per fare una casa che funzioni e che duri nel tempo servono mattoni fatti bene. Ecco uno dei motivi per cui il 68, e non solo, non ha funzionato.
I mattoni erano "storti". Con le migliori intenzioni, ma storti (e comunque dobbiamo tutti ringraziare chi ha avuto il coraggio di avventurarsi in terre sconosciute, noi siamo qui a parlare di questo anche grazie a loro).
Di conseguenza la prima cosa da fare é costruire mattoni fatti come si deve e rimodellare quelli fatti male in mattoni funzionanti.
Ora, nel caso di una casa la cosa é trasparente, ma per quanto riguarda noi?
Non sappiamo nemmeno cosa sono e a cosa cavolo servono questi mattoni che siamo noi.
Come si può pensare ad un sistema sociale funzionante se non sappiamo nemmeno chi siamo?
E' decisamente prematuro.
Credo che il nostro compito sia prima scoprire chi siamo e perché siamo qui, dopo si potrà andare avanti in un modo che abbia un senso, uno scopo.
Abbiamo delle indicazioni, delle tracce e testimonianze che suggeriscono la/le strade da percorrere e quello é secondo me l'unica cosa importante. La cosa che é urgente.

L'Amore.
Quando un essere umano é in equilibrio, in Armonia, é stracolmo di Amore.
L'Amore vede una "casa" dove può manifestarsi e arriva, e scorre, e continua a scorrere fino a quando le condizioni lo permettono.
L'Amore Universale non é una creazione dell'Uomo. Essendo Universale é l'Universo. Noi ne facciamo parte.
Non può funzionare "costruendo" un sistema "pensato" e insistere fino a quando si trasformi in Amore.
L'Amore é già qui. E' sempre stato qui e credo che sempre lo sarà.
Siamo noi che ce ne siamo allontanati.
Siamo noi che non gli permettiamo di scorrere.
Noi siamo la diga.
Per cui prima dobbiamo smontare la diga, con calma eh?
Capire chi siamo.
Vivere insieme.
Una volta fatto questo non credo che sarà così difficile trovare un modo che funzioni. Non é quello il problema.
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Re: Eterno ritorno dell
#188
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Sara', ma forse non faceva perfettamente quello che sapeva....


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  •  Manfred
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Re: Eterno ritorno dell
#189
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Ho riletto Arthur C. Clarke e bisogna dire che hanno programmato bene.
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Re: Eterno ritorno dell
#190
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Manfred ha scritto:
Ho riletto Arthur C. Clarke e bisogna dire che hanno programmato bene.


Quale opera?
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Re: Eterno ritorno dell
#191
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Sara', ma forse non faceva perfettamente quello che sapeva....


Come i genitori coi figli?




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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno dell
#192
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RedPill ha scritto:
Citazione:

Docnight ha scritto:
Citazione:
Comunque vorrei specificare che anche esistesse energia infinita ciò non andrebbe ad inficiare la validità dell'eterno ritorno. La discriminante rimane il fatto che la materia tenda ad aggregarsi con strutture solite e non casuali.



no non sono d'accordo, perchè se interviene una variabile come un accelerazione dell'energia , a questo punto bisognerebbe capire quale sia la costante probabilmente quella di Planck-LORD AIUTO- cambia anche il modo in cui la materia si aggregherebbe, solo che i tempi, in termini terrestri sarebbero molto lunghi e la cosa non è perciò documentabile ma è.



Non solo direi.
Affermare che la materia si aggrega solo secondo le forme che conosciamo e che quindi queste strutture solide non sono casuali è un po' guardare la vetrina di un pasticciere ed accorgersi che ci sono solo pasticcini belli perfetti.
Ovviamente il pasticciere quelli storti, bruciacchiati o lievitati male li ha buttati.

Ora, se nell'universo la materia si aggrega in x modalità, questo non significa che faccia solo x tentativi.
Le interazioni sono innumerevoli e dettate dal caos. Molte falliscono e quindi noi non ne abbiamo testimonianza.
Solo alcune persistono ma sono il frutto delle caotiche interazioni che avvengono continuamente nell'universo.
In più nessuno può dire se in altre zone dell'universo (a noi impossibili da analizzare) le interazioni sono diverse poichè le condizioni "ambientali" sono diverse.

Sostanzialmente innumerevoli variabili, innumerevoli condizioni, e daje e daje e daje... alla fine ti si presenta un bel sassolino!

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Ma di questo ne abbiam già parlato: presi X tentativi ci saranno x combinazioni stabili e y combinazioni instabili, e y-z combinazioni instabili che diventano stabili, ma queste facciamo che siano nelle x stabili e basta, ok?
Io dico che non importa se oggi domani e per sempre y combinazioni esisteranno ma per meno di niente, perché quelle che contano e che influiscono e interagiscono sono le x stabili.. quindi l'unico problema è se queste x combinazioni stabili aumentano o diminuiscono nel tempo perché variano le leggi secondo le quali esse si costituiscono.

Comunque red, nel post che tu citi c'è una parola ben precisa mica usata a cazzo di cane: TENDE ha un significato ben preciso, che non esclude la possibilità di strutture divere da quelle cui tende
Inviato il: 29/1/2013 13:05
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  •  Docnight
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Re: Eterno ritorno dell
#193
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Ippia minkia ti ho risposto io...

non variano le leggi che valgono comunque e sempre per quelle "coordinate" ma se ne manifestano altre a soddisfare le esigenze delle nuove "coordinate"!
Inviato il: 29/1/2013 13:09
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#194
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invisibile: tu credi di vivere in una società dove quello che chiami amore universale sia possibile? Io credo di no, del resto una società schiavile come potrebbe esserlo?
Allora sai già che esso è possibile solo in determinate condizioni di benessere e libertà.


Docnight: ma è quello che vuol dire l'ultima riga del mio post precedente.. leggere no?
"quindi l'unico problema è se queste x combinazioni stabili aumentano o diminuiscono nel tempo perché variano le leggi secondo le quali esse si costituiscono."
Lascio aperto la possibilità che sia come dici tu
Inviato il: 29/1/2013 13:09
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Re: Eterno ritorno dell
#195
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Da Sabina
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Ippia ha scritto:
invisibile: tu credi di vivere in una società dove quello che chiami amore universale sia possibile? Io credo di no, del resto una società schiavile come potrebbe esserlo?
Allora sai già che esso è possibile solo in determinate condizioni di benessere e libertà.

Certo. Ma per poter creare le condizioni di benessere e libertà ci vogliono i mattoni fatti bene. Senza, o con troppo pochi, é impossibile. Da qui la priorità.
E' inutile stare a progettare qualcosa senza avere la materia per costruirla. E' l'errore primo che é sempre stato fatto. Si é progettato ma all'atto del costruire non é stato possibile.
Ma noi siamo in una fase ancora più ignorante. Non sappiamo chi siamo.
Come si può progettare senza saperlo?
Capisco il desiderio di farlo, l'impulso, ma non é realistico.
Stiamo molto più indietro. Ed é da li che bisogna iniziare.
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Inviato il: 29/1/2013 13:58
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  •  Ippia
      Ippia
Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#196
Ho qualche dubbio
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Potremo mai sapere chi siamo?
Dall'aporetica risposta a questa domanda (a meno che tu non abbia una soluzione per saperlo) bisogna dedurre che niente è possibile fare per l'uomo, perché mai conoscerà se stesso?

Possiamo ipotizzare ciò che siamo e in base a quello fondare i mattoncini.. Ma la Verità no, non è qualcosa che ci spetta in questa vita umana.
Inviato il: 29/1/2013 14:14
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  •  etrnlchild
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Re: Eterno ritorno dell
#197
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

invisibile ha scritto:
Non può funzionare. Per cui é più utopico.
L'egoismo é quando si danneggia se stessi e gli altri (ambiente compreso). Quando si danneggia l'equilibrio.

Scusa qui ci deve essere un problema di semantica. Sono disposto a cambiare idea ma devi essere piu' convincente e chiaro. Per egoismo io intendo l'agire per il proprio interesse esclusivo. Quello di oggi, per me, non e' vero egoismo.
Quello di Manfred, per me, non e' egoismo. E' un finto egoismo, quello sì che e' stato programmato bene. E infatti siamo ancora qui, a discuterne.
Discuterne per modo di dire. Il minimalismo lessicale dovrebbe essere funzionale allo sviluppo di una soluzione (per gli altri e quindi per se stessi), altrimenti, di nuovo, finto egoismo.

Ci sono le cose che si fanno o quelle che non si fanno, quelle che si dicono e quelle che non si dicono. Il resto, come dice il buon Calvero, e' fuffa.
Calvero ad esempio e' molto piu' "vero" egoista.

Citazione:

Per vivere in equilibrio non c'è nessun bisogno di essere "iperinerresati". Basta curare l'equilibrio in tutti i suoi aspetti il che é un lavoro quasi a tempo pieno.

E quale sarebbe la motivazione per la ricerca di questo auspicabile equilbrio?
L'iper interessato e' solo per dire che le persone inizialmente hanno bisogno di una motivazione, pratica, reale, qui, ora. Perche' una comunita' di buddah e' ancora effettivamente prematura.
Citazione:

I mattoni erano "storti". Con le migliori intenzioni, ma storti (e comunque dobbiamo tutti ringraziare chi ha avuto il coraggio di avventurarsi in terre sconosciute, noi siamo qui a parlare di questo anche grazie a loro).

Un passo necessario, ma solo per capire l'errore.
Il mattone lo devo costruire bene perche' altrimenti la casa crolla addosso alla persona di cui ho bisogno. Se non e' amore questo...

Insomma l'unica cosa da fare per me e' commettere errori e correggerli. E' quello che fa la Natura, non ci dobbiamo inventare niente.
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Inviato il: 29/1/2013 14:36
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  •  Lord9600XT
      Lord9600XT
Re: Eterno ritorno dell
#198
Mi sento vacillare
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Per quanto riguarda la storia dell'energia che pervade l'Universo, state facendo confusione tra due concetti distinti, ovvero confondete l'energia del vuoto (vacuum energy) con l'energia oscura (dark energy).

La seconda è stata postulata per spiegare alcuni fenomeni cosmologici, tipo l'accelerazione dell'espansione dell'Universo.

La prima invece è una banale conseguenza del principio di indeterminazione di Heisenberg. Vedo di spiegarvi il motivo.

Prendete un oscillatore armonico (altresì detto molla). L'energia di una molla dipende dal quadrato della velocità con cui oscilla e dal quadrato della sua elongazione dal punto di equilibrio, ovvero E = a*v^2 + b*x^2, dove a e b sono opportune costanti. Classicamente, una molla è nello stato energeticamente fondamentale quando non si muove e la sua elongazione è nulla, ovvero v=0 e x=0. L'energia che corrisponde a questo stato è, come uno si immagina, pari a 0.

Cosa dice, tuttavia, il principio (o meglio, teorema) di indeterminazione di Heisenberg? Afferma che il prodotto delle indeterminazioni della posizione e dell'impulso (sinonimo di velocità) di uno stato quantistico non può essere nullo, ma deve essere maggiore o uguale alla metà della costante di Planck ridotta (il famoso acca tagliato).

Quindi, se l'impulso (velocità) di una molla e la sua elongazione fossero esattamente nulle avremmo una violazione del principio di indeterminazione di Heisenberg, quindi lo stato fondamentale di una molla ha energia non-nulla. Dai conti si scopre che l'energia di una molla è E=hw(n + 1/2), dove w è la frequenza e h sarebbe acca tagliato. Ponendo n=0 (ovvero, lo stato fondamentale) si ottiene un'energia non nulla, pari a 1/2*hw.

Cosa ci incastra questo con il vuoto? In teoria quantistica dei campi si teorizza che lo spazio sia permeato da campi. In prima approssimazione possiamo pensare lo spazio come un continuo di punti i quali sono interconnessi l'uno agli altri vicini con degli oscillatori armonici. Quando si quantizzano questi campi si ottiene che il vuoto deve avere un'energia non-nulla nel suo stato fondamentale.

Sebbene queste cose siano più filosofiche che fisiche, è bene sapere che tutte le teorie delle interazioni delle particelle si basano sulla descrizione e quantizzazione di questi campi. In pratica, se classicamente si dice che le particelle interagiscono tramite campi, quantizzando questi si ottengono le particelle che mediano le interazioni.

Questo è più o meno il nocciolo del discorso.


Ammetto che non so se nei modelli cosmologici si includa o no l'energia del vuoto. Mi pare di capire di sì, e questo in parte spiega l'espansione dell'Universo. Ipotizzo che l'energia del vuoto non basti a spiegare tutta l'espansione, pertanto si introduce l'energia oscura.

Però, prendete questo trafiletto "cum grano salis".
Inviato il: 29/1/2013 15:03
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  •  Docnight
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Re: Eterno ritorno dell
#199
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Inviato il: 29/1/2013 15:39
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#200
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Vorrei però un vostro commento sul nucleo centrale di quello che ho scritto ieri sera:
-L'autosussistenza e il ritorno alla natura come:
1- unica via per uscire indenni dal sistema e poterne restare fuori.
2- evoluzione dell'uomo in senso nietzscheniano: un uomo autosufficiente è almeno in parte un Ubermensch.
3- ritorno a ciò che è prioritario per l'Uomo e alla sua vera essenza.

Se mi è permesso citare Thoreau: "Andai nei boschi perché desideravo affrontare solo i fatti essenziali della vita, senza scoprire, giunto alla morte, di non aver vissuto"

--Per rispondere a invisibile: che le strade siano coniugabili in questa maniera?


Secondo voi ci sono alternative?
Inviato il: 29/1/2013 16:26
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Re: Eterno ritorno dell
#201
Sono certo di non sapere
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Citazione:

etrnlchild ha scritto:
Scusa qui ci deve essere un problema di semantica. Sono disposto a cambiare idea ma devi essere piu' convincente e chiaro. Per egoismo io intendo l'agire per il proprio interesse esclusivo. Quello di oggi, per me, non e' vero egoismo.
Quello di Manfred, per me, non e' egoismo. E' un finto egoismo, quello sì che e' stato programmato bene. E infatti siamo ancora qui, a discuterne.
Discuterne per modo di dire. Il minimalismo lessicale dovrebbe essere funzionale allo sviluppo di una soluzione (per gli altri e quindi per se stessi), altrimenti, di nuovo, finto egoismo.

Ci sono le cose che si fanno o quelle che non si fanno, quelle che si dicono e quelle che non si dicono. Il resto, come dice il buon Calvero, e' fuffa.
Calvero ad esempio e' molto piu' "vero" egoista.

Si, hai ragione, sono stato tirchio
Il danno a se stessi e/o ad altro come sintomo dell'egoismo. Come indicatore che non si sta pensando-agendo al proprio bene-bisogno, che é sacrosanto, ma ai desideri o alle sovrastrutture, a ciò che é superfluo al vero benessere.
Se faccio il matto per accumulare miliardi per sedare una mia paura per esempio. Danneggio me stesso riempiendomi la vita di cose false e mi danneggio non affrontando la mia paura; danneggio gli altri perché.. lo sappiamo, in molti modi.


Citazione:

E quale sarebbe la motivazione per la ricerca di questo auspicabile equilbrio?
L'iper interessato e' solo per dire che le persone inizialmente hanno bisogno di una motivazione, pratica, reale, qui, ora. Perche' una comunita' di buddah e' ancora effettivamente prematura.

Io non so a che punto si potrà iniziare a costruire. Ma so che prendere consapevolezza della condizione orrificante in cui viviamo é stato per me una motivazione sufficiente per decidere e darmi da fare. A dirmi "non é possibile che siamo solo questo". Troppo poco, troppo stupido. Troppo misero, troppo triste.
Vedere che c'erano persone più felici di me é stato un incoraggiamento e una speranza che fosse possibile. Che vivere non é stupido. Dipende come.
E c'è stato anche il prendere consapevolezza di tutto il dolore e di tutta la sofferenza inutili. O "utili" per gli egoismi...
Spero che valga per molti. So che per molte persone lo é stato come lo é per me.
L'equilibrio, l'Armonia, non é auspicabile, é obbligatoria. Senza non si può costruire niente di sano e duraturo. E' alla base di qualsiasi sistema funzionante per cui non é facoltativo.
Per iniziare non dico che bisogna prima diventare tutti Buddha ma se non si va nella direzione dell'Armonia non si può avere successo.

Citazione:

Un passo necessario, ma solo per capire l'errore.
Il mattone lo devo costruire bene perche' altrimenti la casa crolla addosso alla persona di cui ho bisogno. Se non e' amore questo...

Insomma l'unica cosa da fare per me e' commettere errori e correggerli. E' quello che fa la Natura, non ci dobbiamo inventare niente.

Sono d'accordo. Ma quello che ho scritto sopra deve essere fatto. Pena l'insuccesso perpetuo.
Ed é facendolo che anche l'Amore arriva perché credo che sia proprio l'Amore "l'ago della bilancia". Per cui non credo che sia solo legge di natura, anche, ma scelta consapevole liberi da obblighi esterni. Perché siamo umani e possiamo scegliere.
Io credo che se si va in quella direzione il come farlo non sia una cosa complicata.
Mi sono spiegato meglio?
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Inviato il: 29/1/2013 17:10
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Re: Eterno ritorno dell
#202
Sono certo di non sapere
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Ippia ha scritto:
Vorrei però un vostro commento sul nucleo centrale di quello che ho scritto ieri sera:
-L'autosussistenza e il ritorno alla natura come:
1- unica via per uscire indenni dal sistema e poterne restare fuori.
2- evoluzione dell'uomo in senso nietzscheniano: un uomo autosufficiente è almeno in parte un Ubermensch.
3- ritorno a ciò che è prioritario per l'Uomo e alla sua vera essenza.

Se mi è permesso citare Thoreau: "Andai nei boschi perché desideravo affrontare solo i fatti essenziali della vita, senza scoprire, giunto alla morte, di non aver vissuto"

--Per rispondere a invisibile: che le strade siano coniugabili in questa maniera?


Secondo voi ci sono alternative?

Io direi:

1 - E' il sistema che va cacciato fuori da noi

2 - Non c'è bisogno di nessun superuomo, facciamo l'Uomo intanto, che sembra cosa non ancora fatta... E probabilmente ci ritroveremo ad essere qualcosa di inaspettato... Di nuovo l'errore della programmazione prematura secondo me.

3 - Assolutamente. Ma...

...Ripeto che secondo me é prematuro programmare nello specifico. Non ne siamo in grado. Ci si può divertire certo, ma quello che si può fare é ancora solo mattoni.
Non sappiamo nemmeno chi e come siamo. Per mettere i mattoni insieme é necessario avere prima quelle conoscenze.
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Inviato il: 29/1/2013 17:23
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  •  Ippia
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Re: Eterno ritorno dell
#203
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invisibile ha scritto:
Citazione:

Ippia ha scritto:
Vorrei però un vostro commento sul nucleo centrale di quello che ho scritto ieri sera:
-L'autosussistenza e il ritorno alla natura come:
1- unica via per uscire indenni dal sistema e poterne restare fuori.
2- evoluzione dell'uomo in senso nietzscheniano: un uomo autosufficiente è almeno in parte un Ubermensch.
3- ritorno a ciò che è prioritario per l'Uomo e alla sua vera essenza.

Se mi è permesso citare Thoreau: "Andai nei boschi perché desideravo affrontare solo i fatti essenziali della vita, senza scoprire, giunto alla morte, di non aver vissuto"

--Per rispondere a invisibile: che le strade siano coniugabili in questa maniera?


Secondo voi ci sono alternative?

Io direi:

1 - E' il sistema che va cacciato fuori da noi

2 - Non c'è bisogno di nessun superuomo, facciamo l'Uomo intanto, che sembra cosa non ancora fatta... E probabilmente ci ritroveremo ad essere qualcosa di inaspettato... Di nuovo l'errore della programmazione prematura secondo me.

3 - Assolutamente. Ma...

...Ripeto che secondo me é prematuro programmare nello specifico. Non ne siamo in grado. Ci si può divertire certo, ma quello che si può fare é ancora solo mattoni.
Non sappiamo nemmeno chi e come siamo. Per mettere i mattoni insieme é necessario avere prima quelle conoscenze.


1- ah si? cioè?

2- d'accordo: ma l'uomo è ciò che è, natura, ragione, tecnica, spirito. Magari poi scopriamo che siamo davvero stati creati per essere schiavi e ci crolla il mondo addosso...
Forse non dobbiamo indagarci quali uomini ma quali esseri. Però non vedo come possa portarmi ad una soluzione.
Magaro ridefiniamo le priorità: poi in base a quelle costruiamo tutti i mattoni che vogliamo.

3- è troppo facile generalizzare così, non dai una vera strada.. e quando lo scopriamo può essere troppo tardi. Comunque se anche noi pochi fortunati possiamo indagare noi stessi, ci sono circa 5-6 miliardi di persone là fuori che non sanno manco da dove si cominci.. a loro come glielo spieghi?
Inviato il: 29/1/2013 17:38
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Re: Eterno ritorno dell
#204
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Citazione:
mi è permesso citare Thoreau: "Andai nei boschi perché desideravo affrontare solo i fatti essenziali della vita, senza scoprire, giunto alla morte, di non aver vissuto"


secondo me sono due cose le diverse le domande che hai posto sul ritorno alla natura , che può avere un senso solo per fare qualche passo indietro sulle "sovrastrutture" ,come le chiamate qui, che portano ad un abuso della natura stessa e ad un allontanamento dal sentirla viva come sei tu, e la frase sopra che hai citato , perché non è vero che vivere in una città, prendere una metro, o mangiare in un fast food , non ti faccciano sentire vivo, anzi, tutto sta nella consapevolezza con la quale fai ogni cosa.
Inviato il: 29/1/2013 17:47
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  •  etrnlchild
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Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#205
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Ippia ha scritto:
Vorrei però un vostro commento sul nucleo centrale di quello che ho scritto ieri sera:
-L'autosussistenza e il ritorno alla natura come:

Se tornare alla natura significa regredire a modelli passati, oltre che difficile credo anche che non sia necessario. Abbiamo la tecnologia, usiamola.
La terra ad esempio: Si può coltivare anche senza.. Vedi Aeroponica o Idroponica. Questo darebbe la possibilita' anche in regioni aride, con un minimo di utilizza di acqua di essere autosufficienti e/o addirittura trarne profitto.

Citazione:

1- unica via per uscire indenni dal sistema e poterne restare fuori.

Secondo me il sistema lo creano le persone. Devono sono intravedere una soluzione, avere una visione.

Citazione:

2- evoluzione dell'uomo in senso nietzscheniano: un uomo autosufficiente è almeno in
parte un Ubermensch.

Autosufficiente sì, ma non isolato. Microgenerazione inserita in una rete solidale. Per creare un sistema "molti a molti", invece che "uno a molti" (come quello attuale). Quando un nodo e' in difficolta' la rete lo sostiene. Il sistema e' molto piu' solido a prova di fallimento. Non ci sono padroni. Non esiste stato, cosi' come lo pensiamo noi oggi. Insomma una Economia Basata sulle Risorse: naturali e umane.
Citazione:

3- ritorno a ciò che è prioritario per l'Uomo e alla sua vera essenza.

Questa puo' essere tranquillamente la conseguenza di una societa' cosi' costituita.

Ovviamente se si potesse allevare una generazione da zero con queste premesse sarebbe semplice. Ma abbiamo a che fare con una societa' scassata, criminali (che il sistema ha generato), persone che non vogliono perdere i privilegi acquisiti a scapito di altri. Ma non e' costruendo altre carceri che risolveremo il problema.
Poiche' al netto di una corretta informazione, queste persone saranno la minoranza, vanno contenute, rieducate, reinserite.

L'unica via che per ora vedo e' la formazione/educazione delle giovani leve.
Il primo passo sarebbe proprio modificare i metodi di istruzione, il modo in cui la conoscenza viene trasmessa. Una formazione finalizzata a scoprire e coltivare il talento e la creativita' che ognuno di noi ha. Sottolineo ognuno.
Un metodo-non metodo che si adatta alle singole esigenze e capacita'. Di nuovo, oggi si puo' fare.
Estendere l'educazione a tutta la popolazione, gratuitamente, favorendo modelli collaborativi e non competitivi.
Aveva ragione il padre di Calvero. La scuola e' completamente inadeguata, lo e' sempre stata, fascista, autoritaria, inefficiente all'ennesima potenza. Un sistema che scarica la sua ineguatezza sulle giovani leve, invece di farle crescere le imbriglia, invece di farle collaborare, le mette in competizione. Un tritacarne insomma.
Che societa' volete che esca fuori? E da li che bisogna partire.
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Inviato il: 29/1/2013 17:49
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Re: Eterno ritorno dell
#206
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invisibile ha scritto:
Se faccio il matto per accumulare miliardi per sedare una mia paura per esempio. Danneggio me stesso riempiendomi la vita di cose false e mi danneggio non affrontando la mia paura; danneggio gli altri perché.. lo sappiamo, in molti modi.

Appunto.
Pensava di fare i suoi interessi e si e' dato la zappa sui piedi ergo per me non e' un vero egoista.
Se lo fosse stato non si sarebbe comportato così.
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Inviato il: 29/1/2013 17:56
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Re: Eterno ritorno dell
#207
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Ippia ha scritto:

1- ah si? cioè?

2- d'accordo: ma l'uomo è ciò che è, natura, ragione, tecnica, spirito. Magari poi scopriamo che siamo davvero stati creati per essere schiavi e ci crolla il mondo addosso...
Forse non dobbiamo indagarci quali uomini ma quali esseri. Però non vedo come possa portarmi ad una soluzione.
Magaro ridefiniamo le priorità: poi in base a quelle costruiamo tutti i mattoni che vogliamo.

3- è troppo facile generalizzare così, non dai una vera strada.. e quando lo scopriamo può essere troppo tardi. Comunque se anche noi pochi fortunati possiamo indagare noi stessi, ci sono circa 5-6 miliardi di persone là fuori che non sanno manco da dove si cominci.. a loro come glielo spieghi?

1 - Se esci dal sistema in pochi magari ti salvi e vivi pure bene. Ma se provi a cambiarlo ti distrugge. E' già successo e continua a succedere.
Quella "battuta" si collega quello che ho detto dopo. Cioè che la chiave siamo noi, non un futuro sistema. Se noi (utopia, tutti) diventiamo quello che dovremmo essere (da scoprire), il sistema svanisce. Perché il sistema siamo noi.

2 - Anche se fossimo stati creati per essere schiavi sticazzi. Io scelgo di non esserlo. E anche tu, vero? Se così fosse hanno toppato alla grande dandoci la capacità di conoscenza e la capacità di sentire. Per cui non credo proprio.

Uomini, esseri, non importa. Scoprire chi siamo direi che importa.

Le priorità più o meno le sappiamo, le sentiamo. Non é tutto chiaro ma sicuramente la maggioranza delle priorità attuali non lo sono. Su quello secondo me siamo un pezzo avanti.

3 - E che ci hanno addestrato a programmare fin nei minimi dettagli con la mente prima di fare un solo passetto. Altrimenti tutti fermi che non é a norma
Se prima non ammettiamo che non sappiamo un cazzo come si può fare solo il primo passo nella direzione giusta? Se non sappiamo nemmeno chi siamo come si può indicare una strada che non sia quella verso noi stessi? E' solo l'inizio, ma da li si deve passare.
E' proprio quello l'errore che é sempre stato fatto. Ignorare noi stessi.
Se sarà troppo tardi così sarà. La strada che proponi, vista l'attuale situazione, non può funzionare in senso totale. Solo in senso personale o per piccoli gruppi che non diano fastidio al sistema.

E' buffo che parliamo di questo. Un mese fa ci ho scritto un articolo ma ancora non so se lo metterò sul sito. Non sono una cima a scrivere...
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Re: Eterno ritorno dell
#208
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etrnlchild ha scritto:
Appunto.
Pensava di fare i suoi interessi e si e' dato la zappa sui piedi ergo per me non e' un vero egoista.
Se lo fosse stato non si sarebbe comportato così.

Allora adesso tocca a te
Cosa é per te l'egoismo? Chi é egoista?
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Re: Eterno ritorno delluguale. È dimostrato?
#209
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Ma assolutamente. La tecnologia lo ribadisco è super fondamentale, il ritorno alla natura consiste nel far collimare gli scopi delle scienze a quelli dell'uomo, che è natura.

Con calvero dicevo che dovevamo tornare ad una concezione della scienza che abbia come fine l'uomo, e questo intendevo.

Autosussistenza perché potenzialmente per vivere non necessito dell'aiuto di altri, lasciandomi alle mie attività secondarie tutto ciò che può completare l'animo umano, ed eliminando tutte le attività alienanti che oggi perlopiù svolgiamo. Ma questo non significa solipsismo! Anzi.

Importanti economisti e sociologi stanno teorizzando le cosiddette "economie del dono", dove lo scambio è al centro della struttura sociale. Io mi prendo cura di te e tu fai altrettanto con me, sempre avendo le spalle coperte dall'autosufficienza, resa possibile dalla tecnologia.

Priorità: mettiamo tra parentesi tutto ciò che giustamente Calvero definisce "un gioco" e concentriamoci sul necessario, sviluppando una società che sia imperniata sul necessario e non sul superfluo.

Per me necessario è anche avere riguardi nei confronti della natura, quindi evitare tutte quelle attività superflue che la danneggiano, finché un avanzamento tecnologico non ci permetta di renderle innocue.
L'avanzamento tecnologico va quindi perseguito, ma anche qui secondo priorità: prima nel settore energetico, poi, sviluppata adeguatamente una fonte di energia rinnovabile, tutto il resto scende a cascata.

Poi bisogna farsi alcune domande, come per esempio:
È meglio un vantaggio sul piano umano adesso che però alla lunga danneggia il pianeta, e quindi l'uomo stesso, oppure è meglio fare qualche rinuncia oggi, rinunciare al mito dell'onnipotenza dell'uomo, e procedere a passo di natura?

Docnight: no, io intendo proprio che in città non ti accorgi di essere vivo perché non hai il contatto con ciò che è vivo. La città è fatta di cemento e spazzatura, tutta roba morta e quindi alienante. Se vai in un bosco hai intorno a te tutta roba viva, viva come tu stesso sei, e solo in mezzo a ciò che è vivo puoi comprendere cosa significhi realmente vivere.

Invisibile:
1- hai ragione, non si può cambiare forse.. però il sistema siamo noi e quindi cambiando le persone si cambia il sistema conseguentemente. Uscire per dare l'esempio e indicare la via, all'inizio ti seguiranno in 10, poi in 1000 e poi in 100mila; solo così si fa una rivoluzione, non certo aspettando che tutti si sveglino una mattina con il "cambiamento di coscienza" che aspettiamo da millenni (e mi fanno rosicare quelle robe sul 2012 come cambiamento di coscienza automatico, come se non dovessimo fare niente per cambiare)

2- assolutamente.. io sto delineando un mondo in cui smettiamo di essere schiavi. Pur rimanendo schiavi del corpo, ma allora lì dobbiam prendere in considerazione pratiche come quelle del digiuno e del distacco da tutti i beni materiali e dal corpo che ci stanno anche eh, però DOPO magari..

3- Guarda che il mondo in cui viviamo è figlio della deregolarizzazione e del voler prima camminare e dopo pensare! Dai è lampante.. pensa ai disastri ambientali che continuiamo a perpetrare, CIECHI di fronte alla natura!
Quindi prima si pensa e dopo si fa. Per questo bisogna ragionare, per non danneggiare ciò che ci circonda e che ci dà la vita..

Per Husserl bisognava rimettere la scienza al servizio della filosofia, per indagarne non i conenuti ma gli scopi!
Inviato il: 29/1/2013 18:05
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Re: Eterno ritorno dell
#210
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Ippia ha scritto:
Poi bisogna farsi alcune domande, come per esempio:
È meglio un vantaggio sul piano umano adesso che però alla lunga danneggia il pianeta, e quindi l'uomo stesso, oppure è meglio fare qualche rinuncia oggi, rinunciare al mito dell'onnipotenza dell'uomo, e procedere a passo di natura?

La seconda che hai detto. Ormai é una scelta obbligata.

Citazione:

Invisibile:
1- hai ragione, non si può cambiare forse.. però il sistema siamo noi e quindi cambiando le persone si cambia il sistema conseguentemente. Uscire per dare l'esempio e indicare la via, all'inizio ti seguiranno in 10, poi in 1000 e poi in 100mila; solo così si fa una rivoluzione, non certo aspettando che tutti si sveglino una mattina con il "cambiamento di coscienza" che aspettiamo da millenni

Si ma non basta. E' proprio quello che volevo dire.
E' necessario comunicare con "il mondo" contestualmente al cambio.
Bisogna creare felicità e mostrarla con lo scopo che anche gli altri dicano "anche io lo voglio."
Se ti isoli va bene, é una scelta da rispettare, ma gli altri non avranno scampo.

Citazione:

2- assolutamente.. io sto delineando un mondo in cui smettiamo di essere schiavi. Pur rimanendo schiavi del corpo, ma allora lì dobbiam prendere in considerazione pratiche come quelle del digiuno e del distacco da tutti i beni materiali e dal corpo che ci stanno anche eh, però DOPO magari..

Con il corpo bisogna fare amicizia.
La visione del corpo come se fosse una cosa é figlia del mondo malato. E' un essere vivente con una sua intelligenza e sapienza. Va rispettato e amato, come tutte le parti di noi.
Noi viviamo il corpo come un impedimento, come una cosa. Non lo é.
Il discorso sull'ascetismo, in un ottica di comunità, non é pertinente. L'ascetismo é una scelta individuale. Secondo me non c'entra con quello di cui stiamo parlando. Come dici giustamente, magari dopo...

Citazione:

3- Guarda che il mondo in cui viviamo è figlio della deregolarizzazione e del voler prima camminare e dopo pensare! Dai è lampante.. pensa ai disastri ambientali che continuiamo a perpetrare, CIECHI di fronte alla natura!
Quindi prima si pensa e dopo si fa. Per questo bisogna ragionare, per non danneggiare ciò che ci circonda e che ci dà la vita..

Per Husserl bisognava rimettere la scienza al servizio della filosofia, per indagarne non i conenuti ma gli scopi!

Si e no.
Io credo che il mondo in cui viviamo é figlio di un progetto di dominio, di potere.
Pensato e messo in atto da millenni probabilmente.
Guarda che diciamo la stessa cosa ma io aggiungo che quello a cui dobbiamo pensare prima lo abbiamo già fatto: non sappiamo chi siamo.
E questo é indispensabile saperlo prima di costruire. Non si può ignorare.
La risposta non é stata trovata dai pensatori in millenni. Ci sono molte ipotesi ma nessuna é verificabile di persona solo con il pensiero. Questo é il punto. Per poter essere sicuri bisogna provarlo in prima persona.
Secondo me chi ci é andato più vicino sono le filosofie orientali e non é un caso che il percorso che indicano é sia di pensiero ma soprattutto pratico. Cioè fare. Fare con se stessi per scoprire chi siamo.
Io pratico il Tai Chi da molti anni e, grazie ad esso, ho scoperto cose su di noi che mai avrei immaginato quando ho iniziato.
Un esempio semplice. Ho scoperto che nessuno in occidente, tranne rarissime eccezioni e bambini piccoli a parte, sa camminare. Camminiamo tutti non male, malissimo. E questo causa una infinità di problemi e malattie.
Voglio dire che se non sappiamo nemmeno camminare aivoglia a pensare ad una società migliore...
Sto dicendo che condivido quello che dici ma secondo me stai andando troppo nel futuro con la mente. Mica dico che é male. Dico che secondo me non é quello il modo di iniziare a costruire.
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 29/1/2013 19:56
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