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  Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?

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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4201
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

zeppelin ha scritto:
@invisibile

Questo è un sunto del suo pensiero, appunto, sulla realtà.
Come ho detto, son nove pagine, e ci si impiega cinque minuti per scorrerlo; mi piacerebbe avere un tuo parere.

Il mio parere è che sta ad Adamo ed Eva, la mela ed il serpente, e che non se ne rende nemmeno conto (o forse si ma in quel caso mente a se stesso).

E' posseduto dal più antico desiderio dell'uomo: il desiderio di possesso (il serpente).

Il desiderio di possesso, tipico dell'ego, viene dalla paura e dalla pigrizia, viene, in definitiva, dal rifiuto di assumersi le proprie responsabilità (stiamo parlando a livello spirituale).

Ed ecco che io (noi) sono (siamo) Dio, così possiamo fare come cavolo ci pare, sempre e ovunque.
Che la cosa sia poi rivestita di vernici di vario colore non cambia la sostanza.

La sua è una teoria che DEVE avere come assunto arbitrario (dogma) che Dio non esiste, che noi siamo Dio. Altrimenti crolla tutto.

Quindi, essendo io Dio, mi creo il mio mondo virtuale come mi fa più comodo.

E' una visione infantile e molto limitata, che non tiene conto di infiniti indizi che questo supposto mondo virtuale ci ha dato, ci continua a dare tutti i santi giorni e presumibilmente continuerà a darci.

Sembra le due scimmiette che non vogliono ne vedere ne sentire.... parlare si!

Nello specifico:

Citazione:
Bisogna subito chiarire che la difficoltà nel capire come stiano realmente (o virtualmente) le cose è dovuta principalmente al fatto che il mondo virtuale non è inesistente, ma esiste ed è reale, poiché è stato creato da qualcuno.

Che è quello che sto dicendo ad alroc.
Se il mondo virtuale esiste, non è virtuale.

E come si cava d'impiccio Malanga?

Citazione:
... si tratterebbe, pertanto, di scegliere tra l’essere ed il non essere, ma tra l’essere reale e l’essere virtuale, tra il vivere ed il credere di vivere, tra il soffrire ed l credere di farlo.
Oggi molti pensatori credono di poter sospettare che si sia tutti immersi in un mondo virtuale che ci appare, però, reale: insomma un inganno bello e buono in cui gli esseri umani sarebbero solo degli sprite di una memoria di computer.
Giustamente, se fosse così, le regole del gioco sarebbero interpretate dagli sprite come le regole fisiche dell’Universo, cioè sarebbero interpretabili come le leggi della fisica.
Non ci sarebbe il libero arbitrio, appunto, perché ci sono le leggi della fisica: qualsiasi tipo di fisica, da quella classica a quella relativistica od a quella quantistica, negherebbe, infatti, l’esistenza del libero arbitrio.
Ma qui casca l’asino: il semplice fatto che ci si chieda se abbiamo o non abbiamo il libero arbitrio ci fa capire che non siamo in un mondo prettamente virtuale.

Senza poi spiegare cosa sia questo "prettamente"...
... eh... ma così so' boni tutti...

Come dicevo, fa e disfa come gli pare.

Ecco il barbatrucco:

Citazione:
Ma in un gioco virtuale, dove non esiste che finta coscienza, non potrebbe esistere, da parte della pedina, nemmeno una variazione della conoscenza di se stessa. In parole povere la nostra pedina non potrebbe essere dotata dell’interesse a stabilire se sia immersa in un mondo reale o virtuale, poiché questo provocherebbe un upgrade di programma totalmente inutile ad un essere virtuale, il quale deve solo essere convinto di pensare, senza, in realtà, poterlo fare, in quanto è il giocatore, fuori dal gioco, a pensare
per lui. A stabilire la differenza sarebbe la Coscienza di Essere, infatti la Coscienza di Essere è propria soltanto di un essere reale e non è posseduta da un essere virtuale.
Possiamo dire che la Coscienza è l’unica proprietà che non può essere virtuale.

E il "prettamente" è sparito come per magia.
Un vero Dio vivente

E se non sbaglio il "prettamente", così comodo in quel punto del ragionamento, ha finito la sua recita. E' in camerino a struccarsi che c'è la biondina in terza fila che gli fatto gli occhi dolci.
Scusa il sarcasmo, ma è un modo di ragionare che così vale tutto e niente...

Infantile, come dicevo.

Altro periodo che rivela un altro barbatrucco:

Citazione:
...
Dobbiamo, allora, cercare di capire se abbiamo coscienza di noi stessi durante il periodo in cui l’ipotetica macchina-uomo è accesa e, così facendo, si scopre che l’uomo, o forse, più propriamente, alcuni uomini, durante la loro esistenza si chiedono se si sia immersi in una realtà virtuale od in una realtà reale. Non basta più la frase “Cogito ergo sum” del filosofo a convincerci di quello che ci circonda, perché qui non si discute sull’essere o sul non essere, ma su cosa essere: realtà o virtualità?
Può una creatura virtuale porsi questa domanda?
NO!
Tra il mondo reale e quello virtuale esiste una differenza sottile: nel mondo del virtuale non esiste la coscienza del Sé. Se, infatti, essa esistesse, non ci sarebbe nessuna differenza tra il virtuale ed il reale e ciò vorrebbe dire che esiste una cosa sola: il reale. Il virtuale, infatti, non potrebbe esistere, perché il virtuale è un sottoprodotto del reale, nasce come imitazione del reale ed è il reale che lo costruisce.

Certo che "cogito ergo sum" non basta, lo avevano compreso migliaia di anni fa i mistici orientali, perché "cogito" è una funzione della mente razionale, quindi limitata entro i suoi ristrettissimi limiti. Ma lui usa questa cosa come base del ragionamento successivo, come se il "cogito" fosse l'unica cosa che ci permette di dipanare la matassa.
Se mi rompo un alluce, non cogito manco per niente... fa un male boia.
Non è una prova, è solo per mostrare come, progressivamente, mette dei paletti totalmente arbitrari.

Nel supposto mondo del virtuale, certo che non esiste la coscienza di Sé, ma, sempre perché a noi piace ascoltare e vedere, oltre che parlare , si rivela un fenomeno "sorprendente": nel supposto mondo virtuale avviene un fenomeno che è l'apparizione e la crescita della coscienza... !
Se così non fosse, lui non avrebbe potuto scrivere niente.

Di nuovo, non è una prova, è sempre Chuang Tzu che sogna di essere una farfalla, ma quando si sveglia non può sapere se ora è una farfalla che sogna di essere Chuang Tzu. Coi barbatrucchi cerca di affermare che l'uno è vero e l'altro è falso, cosa che nessuno mai potrà sapere, ma solo esperire.

Pigrizia e paura. Lui non vuole bagnarsi il culetto e andare a toccare il muro. Non vuole rischiare di perdere il suo sapere, vuole possedere con la mente la realtà.
Buona fortuna... nessuno ci è mai riuscito, perché è una cosa (ad oggi) impossibile.

Citazione:
Tra il reale ed il virtuale c’è la stessa differenza che esiste tra l’uomo e la sua ombra. L’uomo è l’aspetto reale delle cose, il soggetto pensante, mentre l’ombra è del tutto virtuale, infatti dipende da dove è posta la sorgente luminosa e nemmeno tanto da chi la provoca. Si potrebbe pensare che l’ombra faccia tutte le cose che può fare l’uomo, ma la coscienza è nell’uomo vero e non nella sua immagine e solo chi possiede la Coscienza sa di possederla.

Questa è una forzatura (altro barbatrucco).
Al massimo si può dire che è una metafora, non che "c’è la stessa differenza".
Infatti noi abbiamo forti indizi che l'ombra sia anch'essa reale, visto che lei stessa influenza e cambia il mondo. All'ombra fa più freddo, nell'ombra molte piante non crescono o muoiono... etc.
Se tu uomo, ti metti tra il sole ed una piantina coprendola con la tua ombra e rimanendo li qualche giorno, quella soffre.

Citazione:
Chi non ha la Coscienza non solo non sa di possederla, ma non sa nemmeno che cosa essa sia: in tal caso non sarebbe vero che l’uomo vive in una realtà virtuale credendo di vivere in una realtà reale, ma egli, invece, vivrebbe in un mondo del tutto reale, credendo o sospettando, a volte, che tale mondo sia virtuale.
Dobbiamo chiederci perché l’uomo si ponga questa domanda.
Ma come! Non si è detto che ha la coscienza e quindi sa?
Sì, l’uomo ha la coscienza e quindi sa, ma in effetti quale grado di coscienza possiede?
Si scopre, così, che esistono diversi gradi di coscienza ed, a seconda del grado raggiunto, si avrebbe una percezione della realtà che ci circonda sempre più reale e sempre meno virtuale. Sarebbe, dunque, la nostra vista distorta a farci vedere la realtà in modo differente, del tutto virtualmente. Man mano che il livello di consapevolezza aumenta, i nostri sensi non verrebbero più ingannati...

Si scopre?

Si è scoperto migliaia di anni fa.
Ma lui DEVE dirlo per sostenere la sua tesi, dimenticando però, di completare la conoscenza millenaria: è la visone distorta della mente razionale che crea l'illusione, non una non meglio precisata "vista distorta".

Infatti, nella tradizione spirituale, è detto fino alla nausea che per progredire nel cammino della conoscenza è necessario andare oltre la mente.
Ma lui questo non può dirlo, altrimenti la teoria crolla.

Citazione:
A questo punto dell’analisi è fondamentale notare che solo il corpo non possiede l’asse della Coscienza; il corpo, di conseguenza, non solo non si chiede se è reale o virtuale, ma non ha nessun bisogno di farsi questa domanda.

Altro barbatrucco.
Certo che il corpo non se lo chiede, perché lo sa benissimo di esistere e di essere reale. Il corpo ce l'ha eccome una coscienza, altroché se ce l'ha. Non solo, ha anche una intelligenza ed una sapienza. La differenza sta nel fatto che sono diverse da quelle mentali così come lo sono quelle della mente da quelle dell'Essere e spirituali.

E' la "somma" (per così dire) di queste coscienze che portano alla consapevolezza (ecco perché questo termine per me è corretto), e sono tutte reali. E' la visione che è distorta, perché parziale (solo mentale e razionale), non che le cose non esistono.

Siamo sempre li, non ho prove ma la mia esperienza mi ha dimostrato oltre ogni dubbio, che il corpo ha una sua coscienza, intelligenza e sapienza.
Nemmeno lui ha le prove. Ma io lo dico, lui fa finta di niente

Citazione:
Le tre componenti che possono avere una vaga idea della realtà sono, dunque, le stesse
che possiedono l’asse della Coscienza, perché è solo quest’ultima ad avere reale
coscienza di Sé.
In altre parole, volendo geometrizzare la descrizione dell’uomo rispetto al concetto di reale o di virtuale, si deve dire che, dei quattro assi che caratterizzano l’Universo, l’unico ad essere veramente reale sarebbe l’asse della Coscienza, mentre gli altri (Spazio, Tempo, Energia) sarebbero totalmente virtuali.

Di nuovo il problema di cui sto parlando con alroc.
Non esiste una cosa "veramente reale". Una "cosa" o è reale o non lo è.
Se ammettiamo che ci siano cose "parzialmente reali" o "veramente reali" (o "non veramente reali" allora... perché no?), siamo fritti

Uno può avere una visione di una cosa parzialmente reale, non che la cosa lo sia. Ecchecazz...

In definitiva è quello che dice incredulo: Malanga sostiene che "Io" (coscienza) è Dio.

Teoria con molte falle, come vedi.
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 16/12/2014 10:27
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4202
Sono certo di non sapere
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Incredulo
Citazione:
Non volere riconoscere l'esistenza di un ESSERE, una maniera di ESSERE superiore all'uomo, per ESSERE non si intende un uomo ma uno dei molteplici stati possibili dell'ESSERE di cui l'uomo è solo una delle possibilità, non volerlo riconoscere dicevo, mette automaticamente la nostra consapevolezza al gradino più alto della scala di valori, dell'esistente e ci riteniamo Dio noi stessi.

Stiamo parlando della religione della "nuova era", quella sconosciuta alla masse nella sua vera ESSENZA Spirituale, la religione luciferina.

Li puoi mettere tutti assieme i "nuovi" guru della "nuova" era di ammmmmmore cosmico, dicono tutti le stesse cose in maniera diversa.

Il punto che li accomuna tutti è sempre quello: "Noi siamo Dio"

Tutto e' dio.
Vale a dire che non lo e' niente.
Vale a dire che non e' un arrivo e' solo un tappa del cammino per cercare solo di immaginare una Verita' che probabilmente non esiste, ma che se esistesse non sarebbe riconoscibile dagli esseri umani (diciamo esseri terrestri) perche' impossibilitati a capirla.
Capiamo e sentiamo solo cio' che riusciamo ad immaginare.
Tutto quello che lega l'immaginazione alla Verita' rappresenta la nostra conoscenza totale ma e' cosi' distante dalla fine del cammino (logico), quello che ognuno di noi intraprende prima o poi, che non puo' che essere immaginato come infinito.

Dio (secondo il mio punto di vista) e' solo una stanca approssimazione atta al controllo sia del proprio inconscio individuale, sia dell'inconscio collettivo. Una stabilizzazione "razionale" che e' il contrario di cio' che si cerca di spacciare come annullamento della ragione, indicata come unica via per il suo raggiungimento, cosa che, ovviamente, rappresenta una incoerenza logica insostenibile.

Per il resto concordo che e' uno stillicidio di termini che (per legarmi a cio' che diceva Slobbysta) sono ognuno di loro un universo. E se gia' solo i termini con la loro finita inidividuazione rappresentano un universo sconosciuto bisogna riconoscere l'indecifrabilita' della complessita' che lega ogni essere vivente che dispone della possibilita' di creare termini e rassegnarsi ad essa.

Sempre sul post di slobbista, direi che il principio che accennavi mi soddisfa quanto mi soddisfa la divinita': non trovo soddisfacente interpretare un mistero con un altro mistero, per ovvi motivi logici.
Posso prenderne atto, ma di sicuro, non mi stravolge la vita e non fornisce spunti nuovi rispetto a cio' che fa la divinita' con il suo concetto astratto.

Per i dieci punti (alroc e slobby) e' troppo complesso seguire cio' che immagino voi voleste suggerire, perche' mi accorgo che molte definizioni (i termini di cui sopra) non sono cosi' definiti, specifici, ma soprattutto condivisi fino in fondo.
Termini come, anima, amore, spirito... ma addirittura, sono rimasto spiazzato da "mente" che non amo dividere dall'individuo nella sua interezza, ma che all'uopo posso intuire come prassi per capire le sfumature dei differenti, e come in questo caso dei simili, punti di vista.

(era ora che si superasse un po' il recinto... il gregge e' annoiato a morte e se ancora non lo sa ha una volgia matta di affrancarsi da questa routine mentale chiamata divino)

Per quelli che han voglia di approfondire i vari punti di vista dovremmo snellire il terminario ... sono proprio necessari "anima", "cuore", "spirito" troppo legati a vecchie TRADIZIONI anacronistiche?
Mente - cervello - conscienza??
Sono termini "ad incastro" che si adattano alle varie correnti e non aiutano la condivisione di punti fermi da fissare sul quale poi ragionare senza temere fraintendimenti.

Coscienza e Subcoscienza, per esempio, non sono sufficienti per eliminare tutte le possibili incomprensioni?
Naturalmente se necessario si puo' provare a ridefinire in maniera che vada bene ai piu' (quelli che han voglia, appunto).

mc
Inviato il: 16/12/2014 11:45
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  •  Mrexani
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4203
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Citazione:
Vale a dire che non e' un arrivo e' solo un tappa del cammino per cercare solo di immaginare una Verita' che probabilmente non esiste ma che se esistesse non sarebbe riconoscibile dagli esseri umani (diciamo esseri terrestri) perche' impossibilitati a capirla


Posso chiederti qual'è la prova definitiva che gli esseri umani sono ''impossibilitati a capirla'', cioè come sei arrivato a questa conclusione?


Citazione:
Per quelli che han voglia di approfondire i vari punti di vista dovremmo snellire il terminario ... sono proprio necessari "anima", "cuore", "spirito" troppo legati a vecchie TRADIZIONI anacronistiche?
Mente - cervello - conscienza??
Sono termini "ad incastro" che si adattano alle varie correnti e non aiutano la condivisione di punti fermi da fissare sul quale poi ragionare senza temere fraintendimenti.

Coscienza e Subcoscienza, per esempio, non sono sufficienti per eliminare tutte le possibili incomprensioni?
Naturalmente se necessario si puo' provare a ridefinire in maniera che vada bene ai piu' (quelli che han voglia, appunto).


Sono d'accordo sul fatto che dovremo definire meglio i concetti e i termini utilizzati anche e sopratutto per facilitare la comprensione reciproca....

Ma penso che i termini legati alla tradizione psicoanalitica (conscio e subconscio) siano anacronistici e limitativi. Mi spiego:
Qui si discute del tema più complesso in assoluto in cui si cerca di comunicare aspetti, fenomeni e ''verità'' che sono in gran parte incomunicabili. Allora se già il linguaggio è limitato intrinsecamente non capisco perché lo si debba limitare ulteriormente...
Inviato il: 16/12/2014 12:11
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  •  Slobbysta
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4204
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Dio gioca a nascondino con se stesso per non affrontar "l'infinito"...sempre un attimo più grande di "lui".. Dio è...l'infinito avanza...

Se non capite questo semplice concetto...non vale la pena spiegar perchè non abbiamo un'anima sola!

Slobbysta
Inviato il: 16/12/2014 13:04
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  •  Calvero
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4205
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Citazione:


Se non capite questo semplice concetto...non vale la pena spiegar perchè non abbiamo un'anima sola!

Slobbysta


Tu sostieni che ognuno di noi possiede più anime?
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 16/12/2014 13:09
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  •  Mrexani
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4206
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Slobbysta...


Quando vide Gesù da lontano, corse, gli si prostrò davanti 7 e a gran voce disse: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi». 8 Gesù, infatti, gli diceva: «Spirito immondo, esci da quest'uomo!» 9 Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Egli rispose: «Il mio nome è Legione perché siamo molti».(Marco)





Inviato il: 16/12/2014 13:25
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4207
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Citazione:
Posso chiederti qual'è la prova definitiva che gli esseri umani sono ''impossibilitati a capirla'', cioè come sei arrivato a questa conclusione?


Posso chiederti come sei arrivato alla conclusione che dovrei averla?
Senza polemica : Io non sono qui per dimostrare ma semplicemente per proporre opinioni, dovremmo ricordarcelo a vicenda piu spesso, forse. Proporre teorie. La definizione di teoria non e' fraintendibile: essa stessa, per definizione, non dimostra nulla... al massimo ipotizza.

Per quello non capisco chi si "offende" per una ipotesi od un punto di vista.

Detto cio', posso provare a risponderti dicendo cio' che per me e' (intuisco):

Dando per determinato che esistono realta' non percepibili, e dando per scontato che siano sconosciute, il concetto che si presta meglio per interrompere il flusso di ipotesi che ne deriverebbe e' il concetto di 'infinito'.
Stesso discorso fatto per le origini:
le origini, ipoteticamente, possono non avere "origine" e per quanto si possa ipotizzare il tutto precedente non riesco ad immaginare di terminare tutte le ipotesi in merito.
L'"ìnfinito" arriva a soccorso di questa pratica inarrivabile di fornirsi tutte le risposte, condizione psicologica necessaria e irrinunciabile per mantenere il controllo di se stessi e del mondo. Meglio (peggio) ancora quando per lasciarsi tranquillizzare dal concetto di infinito (che in realta' "finisce" ... o meglio de_finisce che e' la stessa cosa ) si crea, inventandolo o immaginandolo, un legame in esso ... che di per se' e' un po' assurdo: non e' un legame vero e proprio, e' "un'appartenenza". Essere compreso nell'infinito e' cio' che significa esistere, ed ogni cosa esiste.
Ogni inifinitesimale particella esistente ne fa parte:
pero' l'uomo di piu'? ... a priori lo escluderei, sinceramente...

Non puo' esistere un legame significativo con l'infinito perche' e' rappresentabile con infiniti legami in infinite configurazioni relazionali relative a tutto (che abbiamo definito infinito anch'esso).

*******

Limitare i termini significa de_finirli (o meglio ri_de_finirli, visto che ognuo di noi conosce gia' la propria di definizione) e non e' riconducibile o direttamente utile alla comprensione della VERITA' (qualsiasi cosa significhi per ognuno di noi) ma e' semplicemente funzionale per capire dove far coincidere i punti di vista:
E' utile solo per cominciare a parlare di Verita' (realta' come preferisci) ... puoi immaginare quanto ci sia da ipotizzare in qualcosa riconoscibile come "senza fine ed origine"?

Immaginare tutto? L'essere umano ti sembra in grado di farlo?
E' palesemente impossibilitato, anche solo ad immaginarla, secondo il mio punto di vista, questa immensa varieta' di infiniti.

In base a cio', do quasi per certa, appunto, l'impossibilita' di conoscere e de_finire qualcosa che non puo' essere conosciuta e resa finita ... (inoltre, la verita' dell'infinito e' irraggiungibile perche' dinamicamente fornisce nuove mete conoscitive una volta definita, no?).


**************


mc
Inviato il: 16/12/2014 13:26
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4208
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Slobby
Citazione:
Dio gioca a nascondino con se stesso per non affrontar "l'infinito"...sempre un attimo più grande di "lui".. Dio è...l'infinito avanza...

Se non capite questo semplice concetto...non vale la pena spiegar perchè non abbiamo un'anima sola!

Mi sembra di essere convenuto alle stesse conclusioni teoriche sull'infinito...
Ma sinceramente, proprio non sono interessato in anima ...

Almeno finche' non cerchiamo di ridefinirla, cercando di accettare il meno possibile compromessi razionali...


*********************

MrExani
Conscio e subconscio anacronistici rispetto a cosa?
Rispetto a quali conoscenze particolari?
E' chiaro a cosa mi riferisco io quando parlo di anacronismo riguardo la tradizione o le antiche discipline?

mc
Inviato il: 16/12/2014 15:44
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  •  Slobbysta
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4209
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Beh..Mrexani..la tua versione è inquietante...

l'animazione del proprio se...è fatta di tanti io...
l'io che vuol comprare e l'io che sa di aver già troppo..l'io che vuol affetto e l'altro che sa che finirai nei guai..addirittura penso di paragonare il corpo ad un grande aeroporto da dove vanno e vengono anime in continuazione..un po' come il polline o il seme che cade nel posto giusto per germogliare...d'altronde io non sono la stessa di quando ho 13anni...ma uno sbattere di ali in un altro continente...Rispondendo a Calvero...

Slobbysta
Inviato il: 16/12/2014 16:57
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  •  Mrexani
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4210
Mi sento vacillare
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Citazione:
Mc:
Posso chiederti come sei arrivato alla conclusione che dovrei averla?
Senza polemica : Io non sono qui per dimostrare ma semplicemente per proporre opinioni, dovremmo ricordarcelo a vicenda piu spesso, forse. Proporre teorie. La definizione di teoria non e' fraintendibile: essa stessa, per definizione, non dimostra nulla... al massimo ipotizza.


Scusa e che mi sembrava espresso con una certa sicurezza, e allora mi è venuto un moto d'orgoglio quando hai scritto che siamo impossibilitati a capire la verità.... il che non significa certo che tu non possa aver ragione su questo punto..
Per me invece abbiamo questa possibilità, solo che ignoriamo la strada per raggiungerla....

Citazione:
Limitare i termini significa de_finirli (o meglio ri_de_finirli, visto che ognuo di noi conosce gia' la propria di definizione) e non e' riconducibile o direttamente utile alla comprensione della VERITA' (qualsiasi cosa significhi per ognuno di noi) ma e' semplicemente funzionale per capire dove far coincidere i punti di vista:
E' utile solo per cominciare a parlare di Verita' (realta' come preferisci) ... puoi immaginare quanto ci sia da ipotizzare in qualcosa riconoscibile come "senza fine ed origine"?

Immaginare tutto? L'essere umano ti sembra in grado di farlo?
E' palesemente impossibilitato, anche solo ad immaginarla, secondo il mio punto di vista, questa immensa varieta' di infiniti.

In base a cio', do quasi per certa, appunto, l'impossibilita' di conoscere e de_finire qualcosa che non puo' essere conosciuta e resa finita ... (inoltre, la verita' dell'infinito e' irraggiungibile perche' dinamicamente fornisce nuove mete conoscitive una volta definita, no?).


Ok ma pronunciare un nome non significa automaticamente limitare il nominato. Per esempio se ti dico la parola ''oceano'' pensi che questa parola limiti in qualche modo l'ente oceano nella tua immaginazione/comprensione? Oppure il lato sconosciuto dell'oceano può essere incluso totalmente nel suo nome quindi nella tua immaginazione/comprensione?

Poi no credo che la capacità conoscitiva si limiti alla possibilità di definizione, semmai questo è un problema di trasmissione dell'informazione, insomma un problema di linguaggio...



Citazione:
Conscio e subconscio anacronistici rispetto a cosa?
Rispetto a quali conoscenze particolari?


Rispetto al tentare di conoscere noi stessi...Volevo dire inadeguati, la mia era una piccola vendetta

Citazione:
E' chiaro a cosa mi riferisco io quando parlo di anacronismo riguardo la tradizione o le antiche discipline?


Ho una vaga idea. quindi la risposta è no...Se hai la pazienza di chiarirlo ti ascolto volentieri..
Però ho una certa repulsione per il termine ''anacronismo'', accetterei meglio ''inadeguato'' o ''insufficiente''....non per altro è che se discutiamo della nostra natura profonda Cronos non dico che deve farsi da parte, ma almeno che si metta sotto al tavolo....
Inviato il: 16/12/2014 17:43
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  •  Slobbysta
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4211
Dubito ormai di tutto
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mc...Mi sembra di essere convenuto alle stesse conclusioni teoriche sull'infinito...
Ma sinceramente, proprio non sono interessato in anima ...

Almeno finche' non cerchiamo di ridefinirla, cercando di accettare il meno possibile compromessi razionali...



Anima..da animare! Da cosa sono animata? Da tante voci..e tra esse VINCE.. nell'attimo.. una sola.."sostenuta" da altre..(nel corpo le anime son predisposte al NON EGO...ma si sa LA VITA È INSTABILE...).. una vaga armonia..

L'ESTASI "totale"?
...che è RARITÀ!
...È QUANDO, LE ANIME PRESENTI NEL CORPO, SON TUTTE "D'ACCORDO"...e bla bla bla..

Slobbando
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4212
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Capisco...
Piu' che anime mi e' sembrato parlassi di personalita', di umore... il tipico "stato d'animo".
Metaforicamente ti seguo... non capisco se affermi la possibilita' che le "anime" di un individuo possano in qualche modo superare i confini dell'individuo stesso e manifestarsi in altri... Plausibile in individui molto intimi o molto affini ma limitatamente ad una sorta di emulazione simpatetica... non un trapianto animistico.. non una possessione!

Separare in stati d'animi fino a paventare personalita' differenti tende a favore un po' la schizofrenia ... preferisco pensare a scambi subconsci tra parte razionale e l'io piu' intimo (rappresentabile nella subcoscienza) che determinano un approccio agli eventi modulato proprio sugli stimoli interiori.
Sempre e comunque, in maniera endogena...

************
Mr.Exani
Citazione:
Però ho una certa repulsione per il termine ''anacronismo'', accetterei meglio ''inadeguato'' o ''insufficiente''....non per altro è che se discutiamo della nostra natura profonda Cronos non dico che deve farsi da parte, ma almeno che si metta sotto al tavolo....

Fondamentalmente, non e' necessario ulteriore spiegazione visto che parli di inadeguatezza e di insufficienza che e', ovviamente, l'intento voluto. Forse posso specificare meglio che lo rivolgo al contesto culturale in cui vengono riproposte queste dottrine o concetti.
L'accezione negativa pero', ce la stai appiccicando tu.
Addirittura, mi sarei aspettato che qualcuno la ribaltasse (plausibilmente, dal punto di vista logico-teorico) dicendo che e' anacronistica perche' precorre i tempi e i livelli conoscitivi, ma sarebbe parziale come affermare l'opposto (finche' la verita' non venga conclamata... e' cosi'...), conferendo una nuova "positività" all'accezione stessa.

Cronos da parte perche'?
Non vuoi contestualizzare le teorie al periodo di divulgazione?? E perche' mai?
Effetto collaterale dell'accettare il dogma?
Conseguenza del fatto che non ti senti di trattare una semplice teoria ma che tu stia discutendo di verita' indiscusse? Pensaci e fammi sapere.


Citazione:
Ok ma pronunciare un nome non significa automaticamente limitare il nominato

Vero, in generale. Nel caso del concetto di "dio", e' diverso.
E' un nome che approssima malamente l'indeterminabilita' di un concetto. E' la stessa identica approssimazione di chi parla di infinito. Soprattutto e' una incognita con cui si cerca di risolvere un problema, trasformandola in soluzione.
Inoltre, il concetto di "dio" e' omnicomprensivo ed in questo senso e' precludente nei confronti di tutte le infinite teorie scartate nell'accettarlo. Beh.. il perche' ho provato a spiegarlo piu' volte...

Concludendo, "oceano" e' fuori contesto. E' finito:
Non esiste un lato sconosciuto dell'oceano, ne' tanto meno una infinita' di coste che non riusciamo nemmeno ad immaginare. Non ho dubbi, visualizzo inconsciamente - consciamente il lato opposto ...
La parola "infinito", infine , NON e' usato in senso metaforico per determinare una enorme vastita' ... ipoteticamente e concettualmente e' letteralmente senza fine e senza origine (perche' sconosciute).

mc
Inviato il: 17/12/2014 12:04
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  •  Slobbysta
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4213
Dubito ormai di tutto
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mc...Piu' che anime mi e' sembrato parlassi di personalita', di umore... il tipico "stato d'animo".
Metaforicamente ti seguo...

L'ANIMA IN SE HA UNA PERSONALITÀ MA SI FONDE NELL'INSIEME DI UNA NAZIONE/CORPO..

non capisco se affermi la possibilita' che le "anime" di un individuo possano in qualche modo superare i confini dell'individuo stesso e manifestarsi in altri... Plausibile in individui molto intimi o molto affini ma limitatamente ad una sorta di emulazione simpatetica... non un trapianto animistico.. non una possessione!

DIREI DI SI..C'È INTERSCAMBIO..IL FOTONE È LA SUA NAVICELLA ..MA VIAGGIANO PURE IN ALTRO MODO...


Separare in stati d'animi fino a paventare personalita' differenti tende a favore un po' la schizofrenia ...

PERICOLOSO DAR QUESTA VISIONE..LA SCHIZZOFRENIA È UN INSIEME DI ANIME CHE SCIOPERANO DALL'EVIDENZA...NON POTREMMO DECIDERE NULLA..SE ALL'INTERNO DI NOI NON CHIACCHIERIAMO ALlA VELOCITÀ DELLA LUCE...NON POTREMMO CAPIRE LA PERICOLOSITÀ DELLA PEDOFILIA SE IN NOI NON CI FOSSE UN ANIMA SU MILIARDI di altre...PEDOFILA ... COME QUELLA ASSASSINA...


preferisco pensare a scambi subconsci tra parte razionale e l'io piu' intimo (rappresentabile nella subcoscienza) che determinano un approccio agli eventi modulato proprio sugli stimoli interiori.
Sempre e comunque, in maniera endogena...



L'ANIMA NON È UN MONUMENTO..MA UNA PARTICELLA CHE HA DECISO DI RINUNCUAR ALL'EGO PER FAR DI PIÙ INSIEME A DELLE ALTRE...da qui...l'evoluzione...

Slobbysta
Inviato il: 17/12/2014 12:27
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4214
Sono certo di non sapere
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Slobby
Stai descrivendo quasi i "pensieri" come entita' indipendenti... con l'anime come dei "set completi di pensieri assortiti" in relazione ad un tema...
Non mi sbilancio troppo, ma, a me, sembra piu' una valanga di pensieri associabili ad una unica fonte tematica che determina uno "stato d'animo" diverso, non un "anima" occupatrice... capisco metaforicamente che lo stato d'animo si impossessi dei pensieri dell'individuo in maniera decisa (fino alla perdita del controllo totale) ma sono piu' propenso alla generazione endogena. Tutti gli stimoli e i pensieri relativi ad un determinato argomento-tema-concetto derivano se non da analisi diretta in seguito ad esperienze personali, da analisi di "seconda mano". Per essere ripescato e portato alla attenzione consciente deve comunque essere stato processato e incamerato come informazione.

Un pensiero "pedofilo", per seguire il tuo esempio, non deriva da una "anima alla deriva" ma da un input precedente.
Non capisco fino a quanto ti spingi oltre il metaforico ...

Non una statua ma una miriade di percorsi neurali concretizzabili in un concetto che si attivano simultaneamente richiamando in configurazioni mutevoli echi emotivi passati, stimoli empatici, fino ai suoi opposti motivazionali... tagliando corto : tutto l'ambaradan cerebrale e quello che implica, tra impulsi coscienti e attivita' subcoscienti.



mc
Inviato il: 17/12/2014 14:48
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  •  Slobbysta
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4215
Dubito ormai di tutto
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"stato d'animo" etimologia della parola STATO D'ANIMO...tu da cosa sei animato? Perchè capisci un errore...la chiami schizofrenia? È la conseguenza di un'elettricità..per chi è capace di rallentare dentro di se...direi sottoforma di dialogo ..e visto che io lo vedo senza le tue zoppe patologie MALATE, ti posso confermare che il tuo io è fatto di più "ROBA" !..tanto per esser rozzi...!

poi si vede..tu cresci guardando fuori..e lo faccio pure io...ma..sarà predisposizione..io vedo benino..me stessA...nel mio 49%...ah ah

Slobbando
Inviato il: 18/12/2014 17:23
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4216
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non ci siamo, noi non siamo, sticazzo
Inviato il: 18/12/2014 17:57
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4217
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Citazione:
...tu da cosa sei animato?

Da cosa sono animato...
A livello interiore o a livello esistenziale?
A livello interiore, decisamente, dall'essere su questo pianeta. Percepisco questo come stimolo primario.

A livello esistenziale far parte di qualcosa di cui non sai praticamente niente non e' molto gratificante... E' gratificante pero' il provare a pensarci su, e lo e' molto capire che aprirsi ad una infinita' di possibilita' riempe e arricchisce le prospettive future anche se le complica esponenzialmente (in aspettative, soprattutto).

Citazione:
Perchè capisci un errore...la chiami schizofrenia? È la conseguenza di un'elettricità..per chi è capace di rallentare dentro di se...direi sottoforma di dialogo ..e visto che io lo vedo senza le tue zoppe patologie MALATE, ti posso confermare che il tuo io è fatto di più "ROBA" !..tanto per esser rozzi...!

Non pervenuto... "IO" e "FATTO" insieme con ROBA nella stessa frase mi confonde un po' ...
Riformula, please.

Citazione:
poi si vede..tu cresci guardando fuori..e lo faccio pure io...ma..sarà predisposizione..io vedo benino..me stessA...nel mio 49%...ah ah

non ho mai quantificato quanto vedo di me stesso... anche perche' e' difficile sapere quanto mi manca di conoscere di cose che non ho mai conosciuto.
L'unico dato certo ed utilizzabile per un bilancio che ho su me stesso e' la mia eta' anagrafica che non dice assolutamente niente, ne' sul livello di conoscenza di se stessi, ne' della sua qualita'.
Per cui, non ti seguo di nuovo... sicuramente e' colpa mia, ma cazzo, i discorsi sono complessi: ti va di essere un po' meno sintetico? non tantissimo... giusto il soggetto nelle frasi ) (non sto provocando ... se non me ne fottessi niente non ti chiederei di essere piu' specifico...).

Un'altra cosa : dimmi come coniugare le frasi riferite a te (se al femminile o al maschile) perche' dagli ultimi post ti riferisci a te stessA come se parlassi della tua anima... ma ne hai piu' di una quindi, se preferisci possono riferirmi a te come esse?


p.s.:
"Esse - Re_gnano".

Esse-re.

(naaaa...)

mc
Inviato il: 18/12/2014 18:30
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4218
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non ci siamo, noi non siamo, sticazzo
Sticazzo: cosa ho a che fare con te, cazzinbocchi.

[Altro...]

Sticazzo
Inviato il: 18/12/2014 19:33
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  •  alroc
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4219
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Citazione:
La mente è uno strumento per "calarsi" nell'illusione, l'interfaccia che ci permette di relazionarci in questo contesto illusorio (ologramma).

La mente "esiste" nell'ologramma, fuori da esso nella realtà non duale, c'è la coscienza.


Il grassetto l'ho aggiunto io.

Siamo sempre alla contraddizione alroc.

Se scrivi "la mente è ..." qualsiasi cosa tu ci metta dopo non può più cambiare la realtà della tua affermazione: la mente è, quindi esiste e quindi è reale.

Cosa sia la mente e cosa faccia e non faccia è un altro discorso, ma se dici "la mente è", hai affermato che esiste.

Non puoi dire la mente "esiste" tra virgolette, come hai fatto dopo.

Una "cosa" esiste o non esiste.

Solo il Nulla esiste e non esiste allo stesso "tempo" (il paradosso di cui abbiamo parlato a lungo), e questo perché il Nulla non è una "cosa"; è Nulla.

La mente è una "cosa", quindi è o non è.

Visto che inoltre ha un effetto da noi percepibile, anche dalla coscienza, mi sembra ovvio che è, che esiste (senza virgolette).

Quindi si torna alla domanda di prima: chi ha creato la tua mente?
O, se preferisci, cosa ha causato la sua esistenza?

Ciao


L'enunciato: "La mente è uno strumento per agire nell'ologramma" non afferma che la mente esiste, afferma che è uno strumento (predicato nominale del soggetto "mente").

La mente, come strumento, significa che la coscienza, avendo creato l'ologramma, necessita di un "attrezzo" (anch'esso virtuale) per "agire" nella virtualità.

La realtà, intesa come materia, è virtuale. Ciò che davvero è reale è l'esperienza che ricaviamo agendo nell'ologramma.

Ogni cosa da noi percepita è ricca di importanti informazioni che ci fanno capire chi siamo. Per questo Essere significa tra le altre cose proprio Vivere, perché ogni attimo sperimentiamo il senso di ciò che siamo. Il chi siamo va vissuto, non solo discusso. La mente aiuta fino a un certo punto, molto spesso è egoica e ci porta fuori strada.


La materia è illusione

La realtà esiste al di fuori dell'ologramma

La realtà fuori dall'ologramma non è duale

La realtà fuori dall'ologramma è la coscienza

La coscienza siamo noi

Noi siamo i creatori di tutto e, in questo stato di consapevolezza, rappresentiamo la divisione in tante parti (duali) della coscienza (integra) che è al di fuori dell'ologramma.

La mente è uno strumento creato da noi (coscienza) per aiutarci a vivere nell'ologramma e per "registrare" le nostre esperienze che poi vengono "conservate" nel campo morfogenetico. Tutte queste informazioni vengono riversate e messe "in comune" nell' "archivio umano" che credo sia il nostro DNA
Inviato il: 18/12/2014 19:38
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4220
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non ci siamo, noi non siamo, sticazzo

Sticazzo: cosa ho a che fare con te, cazzinbocchi.
Cazzinbocchi è l'icona dalla quale derivò il corpo partorito con sommità di Style nel secolo della plastica: l'uomo plastico.
le pareti formano il plastico di quella soffitta.

Sticazzo
Inviato il: 18/12/2014 19:58
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  •  alroc
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4221
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Citazione:

incredulo ha scritto:
@alroc

Citazione:
La mente da sola è quindi orientabile e manipolabile, la coscianza no.
La coscienza va oltre la mente collettiva, non è influenzabile, essa è come un diamante, la cui forza risiede nel fatto che non separa nulla, non giudica, non divide, non è duale.
La mente è duale.
La coscienza no.


Tra la tua visione e quella della Tradizione non c'è nessuna differenza.

La differenza sta nell'uso dei termini.

La mente egoica è duale, vive nello spazio-tempo, nel mondo materiale anche nella tua visione, esattamente come nella visione tradizionale.

L'Osservatore silenzioso, ovvero la scintilla divina che vive in noi, quel noi fatto a immagine e somiglianza di Dio, quel Dio in noi della tradizione induista, tu lo definisci "coscienza".

Il termine che usi però lascia spazio ad interpretazioni realativistiche, perchè ognuno di noi è convinto di essere in contatto con la sua coscienza, anche se in realtà è in contatto con la sua mente illusoria.

Per questo è importante prendere consapevolezza dell'Osservatore silenzioso in noi, ovvero il divino presente in "noi", quello che non giudica gli avvenimenti esteriori ad esso, quello che così facendo si differenzia dalla illusoria mente egoica e duale.

E' l'Osservatore silenzioso colui che sprime con pienezza l'IO SONO della Tradizione...quello che per te è:

Citazione:
Per me la realtà è la coscienza, cioè nella capacità che ha ogni essere umano di concepire se stesso come entità esistente.


Non mi sembra che ci siano tutte queste differenze di visione.

Ma del resto ne avevamo già parlato molto all'inizio del 3ad, delle idee di Malanga, di come egli avesse attinto a piene mani dalla Tradizione per la costruzione del suo Sistema di realtà.

Il punto principale che differenzia la Tradizione dalla modernità è solo ed esclusivamente quello della esistenza della divinità.

Per te e per la New Age, noi uomini siamo Dio, l'uomo non ha più bisogno di Dio, si è emancipato, Dio è solo un retaggio anacronistico, per la Tradizione invece, Dio è la causa prima da cui tutto discende, ovvero Dio è l'unica realtà esistente.

Anche il tuo concetto di Amore come unica realtà esistente, non si differenzia dalla Tradizione.

Dio e Amore coincidono nella Tradizione.

Se non accettiamo l'idea di Dio, di ESSERE Superiore all'ESSERE umano, difficilmente capiremo chi siamo veramente e finiremo per crederci noi stessi Dio.

Capire che esiste la divinità, significa capire che esiste anche l'Uomo ad essa subordinato e che entrambe le componenti uomo-divino sono presenti in noi.

Gesù Cristo rappresenta perfettamente questa dualità uomo-divino essendo Dio che si è fatto uomo, rappresenta l'indivi-duo completo, nella sua totalità nella pienezza dell'IO SONO, ovvero quello che per te è la nostra coscienza di esistere, quello che per te è l'unica realtà.

Prima che Abramo fosse nato, io sono" (Giov. 8:58)

Non volere riconoscere l'esistenza di un ESSERE, una maniera di ESSERE superiore all'uomo, per ESSERE non si intende un uomo ma uno dei molteplici stati possibili dell'ESSERE di cui l'uomo è solo una delle possibilità, non volerlo riconoscere dicevo, mette automaticamente la nostra consapevolezza al gradino più alto della scala di valori, dell'esistente e ci riteniamo Dio noi stessi.

Stiamo parlando della religione della "nuova era", quella sconosciuta alla masse nella sua vera ESSENZA Spirituale, la religione luciferina.

Li puoi mettere tutti assieme i "nuovi" guru della "nuova" era di ammmmmmore cosmico, dicono tutti le stesse cose in maniera diversa.

Il punto che li accomuna tutti è sempre quello: "Noi siamo Dio"


Incredulo,
con te abbiamo sviscerato l'argomento.

L'idea di un ESSERE SUPERIORE è espressione di un'era dell'umanità in cui l'uomo aveva la necessità di sentirsi "protetto" da chi era il detentore delle "verità".

Se mi paragoni alla new age vuol dire che non vedi chi sono.

Gli "spiegoni" fantascientifici di ipotetici nuovi guru spaziali sono spazzatura. Tutto ciò che affermo è frutto di stati dell'essere associati a studi che durano dal 2009, prima ero dormiente.

La vita mi dà le risposte, non le favole religiose (qualunque esse siano).

La negazione di un essere superiore non è un'affermazione luciferina, è un'affermazione non duale. Perché se davvero vogliamo avvicinarci al concetto di dio, dobbiamo prima di tutto superare il dualismo implicito con cui sono costruiti i nostri pensieri e i nostri giudizi.

Capire dio, per me significa cominciare a capirlo com'è veramente e il dio delle religioni è per necessità e utilità politica un dio duale. Il dualismo delle divinità ufficiali è palese (bene/male), chi non lo crede superiore è luciferino, chi crede addirittura di esserlo è pazzo o egoico.

Ti assicuro che provo difficoltà nell'affermare che sono dio, ma se voglio capirlo davvero, devo essere unitaria nel mio pensiero e non dividere il concetto su chi sono da quello su chi mi ha creato.
Inviato il: 18/12/2014 20:08
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  •  incredulo
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4222
Sono certo di non sapere
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alroc ha scritto:

Citazione:
Incredulo,
con te abbiamo sviscerato l'argomento.

L'idea di un ESSERE SUPERIORE è espressione di un'era dell'umanità in cui l'uomo aveva la necessità di sentirsi "protetto" da chi era il detentore delle "verità".


Anche se l'abbiamo sviscerato, siamo sempre lì, ripetiamoci allora.

L'idea di un ESSERE SUPERIORE è una espressione attualissima anche oggi.

Anche oggi esiste in noi la consapevolezza che al mondo, nell'immensità del cosmo o in dimensioni parallele dimorino ESSERI Superiori a noi.

Le persone hanno anche oggi la necessità di sentirsi "protetti", perchè la nostra debolezza ha bisogno di trovare casa.

In questo siamo rimasti sempre esseri umani, in ogni epoca, persino in questa epoca moderna che, la parola ESSERE umano indica un virus distruttore ed il comportarsi come un essere umano è diventato un disvalore, mentre viceversa il comportarsi con egoistica disumanità è diventato un valore assoluto, simbolo di "furbizia" e distinzione, nonchè di elevazione sociale.

L'idea di Dio è connaturata al nostro ESSERE e sempre lo sarà, perchè noi uomini per quanti sforzi facciamo per riuscire a controllare la Vita e la Sua direzione, la subiamo, siamo costretti ad inchinarci al volere della Vita, al volere di Dio.

Basterebbe una tempesta solare magnetica inaspettata, per cancellare la nostra civiltà che si fonda tutta sull'energia elettrica e, se dovesse succedere, tutta la nostra supposta forza di ESSERI umani, svanirebbe come neve al sole.

Ma per te Dio è anacronistico, mi ricorda un altro...

Citazione:

Se mi paragoni alla new age vuol dire che non vedi chi sono.

Gli "spiegoni" fantascientifici di ipotetici nuovi guru spaziali sono spazzatura. Tutto ciò che affermo è frutto di stati dell'essere associati a studi che durano dal 2009, prima ero dormiente.

La vita mi dà le risposte, non le favole religiose (qualunque esse siano).


Ti paragono alla New Age perchè i tuoi "spiegoni" portano alle stesse conclusioni.

Degli stati molteplici dell'ESSERE se ne parla fin dalla notte dei tempi, così come dell'ESSERE dormiente in noi che si deve risvegliare per completarci.

La Vita che ti dà risposte, è sempre Dio che ti parla.

Io sono la Via, la Verità, la Vita.


Citazione:
La negazione di un essere superiore non è un'affermazione luciferina, è un'affermazione non duale. Perché se davvero vogliamo avvicinarci al concetto di dio, dobbiamo prima di tutto superare il dualismo implicito con cui sono costruiti i nostri pensieri e i nostri giudizi.

Capire dio, per me significa cominciare a capirlo com'è veramente e il dio delle religioni è per necessità e utilità politica un dio duale. Il dualismo delle divinità ufficiali è palese (bene/male), chi non lo crede superiore è luciferino, chi crede addirittura di esserlo è pazzo o egoico.


Che ti piaccia o no, la negazione dell'esistenza di un ESSERE superiore all'UOMO, è proprio un'affermazione luciferina.

E la dualità fra bene/male è una visione che appartiene agli esseri umani mortali, il bene/male esiste solo nella dimensione umana, non in quella divina.

Lucifero è una realtà, è presente in ognuno di noi, anche Lui è un ESSERE creato e non è il contrario di Dio come credi tu.

Lucifero è costretto ad operare solamente nella dimensione umana mortale, è un ESSERE superiore in gabbia, è incazzato di brutto.

Dio è Superiore proprio per non ESSERE soggetto alla dualità, anche Lucifero è costretto ad ubbidirgli nonostante il suo enorme SAPERE.

Fai confusione alroc, ma non è solo colpa tua, ripeti solo le favolette facili che tutti conosciamo per essersele sentite ripetere dogmaticamente fin da piccoli.


Citazione:
Ti assicuro che provo difficoltà nell'affermare che sono dio, ma se voglio capirlo davvero, devo essere unitaria nel mio pensiero e non dividere il concetto su chi sono da quello su chi mi ha creato.


L'ESSERE umano può arrivare a sentirsi Dio, perchè esiste in lui una parte divina, ma essendo un ESSERE duale non può dimenticarsi che in lui esiste anche una parte terrena.

L'ESSERE umano convinto di ESSERE Dio tende a negare la sua parte terrena, a dimenticarsi di sè stesso, uomo mortale ed ESSERE immortale convivono in lui.

Il mito di Castore e Polluce, di Esaù e Giacobbe, di Romolo e Remo, i due gemelli che convivono in noi, uno mortale e uno immortale, anche di questo abbiamo già parlato all'inizio del topic.

L'uomo è sempre uomo, in ogni epoca è sempre un indivi-duo e ciò che siamo non è separato da ciò che ci ha creato, non esiste il dualismo che tu erroneamente ci vedi.

Eppure l'abbiamo detto e stradetto che la separazione dell'uomo da Dio è solo un'illusione, illusione alimentata dall'EGO che si ritiene UNO e separato dal mondo.

Non esiste la separazione e neanche il dualismo per l'ESSERE immortale che dimora in noi stessi.

Non possiamo ripetere ogni volta le stesse cose alroc...

Ottimo il link sul DNA e sul potere delle parole che sarebbero in grado di modificarlo, conoscenza questa usata ampiamente dai "costruttori" di Matrix.

Anche di questo aspetto ne abbiamo parlato a lungo, nella primissima parte del topic.

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
_________________
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Inviato il: 18/12/2014 21:46
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  •  ohmygod
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4223
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non ci siamo, noi non siamo, sticazzo

Sticazzo: cosa ho a c he fare con te, cazzinbocchi.
cazzinbocchi è l'icona dalla quale derivò il corpo partorito con sommità di Style nel secolo della plastica: l'uomo plastico.

maskill non dirò nulla di cui tu già non sappia; felimin queste non sono risposte al tuo dilagante disvelamento d'altronde all'uopo basterebbe la prima pagina:
Malanga Plastiche Anime Candide

Kasandar

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Inviato il: 18/12/2014 21:49
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4224
Mi sento vacillare
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Citazione:

Mc ha scritto:
Fondamentalmente, non e' necessario ulteriore spiegazione visto che parli di inadeguatezza e di insufficienza che e', ovviamente, l'intento voluto. Forse posso specificare meglio che lo rivolgo al contesto culturale in cui vengono riproposte queste dottrine o concetti.
L'accezione negativa pero', ce la stai appiccicando tu.
Addirittura, mi sarei aspettato che qualcuno la ribaltasse (plausibilmente, dal punto di vista logico-teorico) dicendo che e' anacronistica perche' precorre i tempi e i livelli conoscitivi, ma sarebbe parziale come affermare l'opposto (finche' la verita' non venga conclamata... e' cosi'...), conferendo una nuova "positività" all'accezione stessa.

Cronos da parte perche'?
Non vuoi contestualizzare le teorie al periodo di divulgazione?? E perche' mai?
Effetto collaterale dell'accettare il dogma?
Conseguenza del fatto che non ti senti di trattare una semplice teoria ma che tu stia discutendo di verita' indiscusse? Pensaci e fammi sapere.



Certo che bisogna contestualizzare Mc, poi non penso di avere dogmi.... almeno non a livello conscio ( ). Cioè non penso di essere particolarmente sensibile a cambiamenti di sistema filosofico.....Per esempio se anche fossi certo che la verità non esiste, dormirei comunque tranquillo ...

Allora cerco di spiegarmi meglio:

Se per anacronismo intendi che: i concetti, i termini o le dottrine antiche non sono utilizzabili da noi in quanto prodotte da culture non più attuali, e pertanto poco penetrabili dal nostro punto di vista contemporaneo, quindi inadeguate ai fini della nostra indagine, allora sono d'accordo. Non completamente ma sono d'accordo.

Se per anacronismo intendi che: i concetti, i termini o le dottrine antiche sono inadeguate perché intrinsecamente incapaci in quanto superate con altre, superiori e più perfette ,al fine dell'indagine e della descrizione dei fatti, allora non sono d'accordo.

Naturalmente Cronos ha voce in capitolo se si deve scremare il campo da strumenti che per un motivo o per un altro NOI non possiamo utilizzare. Cioè nella misura in cui nostro è il deficit comprensivo rispetto a termini e concetti antichi.
Ma essendo la verità immutabile, Cronos deve mettersi sotto al tavolo per questo motivo...

Quindi ti chiedo, questi strumenti sono inadeguati perché non sappiamo come usarli ?
Oppure sono inadeguati perché erronei, falsi e superati in meglio da quelli contemporanei?
Inviato il: 18/12/2014 21:50
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  •  Mrexani
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4225
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Citazione:
Mc ha scritto:

Vero, in generale. Nel caso del concetto di "dio", e' diverso.
E' un nome che approssima malamente l'indeterminabilita' di un concetto. E' la stessa identica approssimazione di chi parla di infinito. Soprattutto e' una incognita con cui si cerca di risolvere un problema, trasformandola in soluzione.
Inoltre, il concetto di "dio" e' omnicomprensivo ed in questo senso e' precludente nei confronti di tutte le infinite teorie scartate nell'accettarlo. Beh.. il perche' ho provato a spiegarlo piu' volte...

Concludendo, "oceano" e' fuori contesto. E' finito:
Non esiste un lato sconosciuto dell'oceano, ne' tanto meno una infinita' di coste che non riusciamo nemmeno ad immaginare. Non ho dubbi, visualizzo inconsciamente - consciamente il lato opposto ...
La parola "infinito", infine , NON e' usato in senso metaforico per determinare una enorme vastita' ... ipoteticamente e concettualmente e' letteralmente senza fine e senza origine (perche' sconosciute).


Tralasciamo per un momento Dio.


Oceano è finito ok, ma la conoscenza potenziale sull'oceano cos'è finita o infinita?
Se fosse infinita, chiameresti ancora finito l'oceano?O ti limiteresti a chiamare finita solo la sua definizione?
Se fosse infinita riusciresti a comprenderla tutta dentro alla tua immaginazione cioè dentro al suo nome?

Allora c'è un ente x a cui dò nome Mela e definisco il termine Mela come ''frutto del melo ''.

Il nome è il nome, la definizione ha solo una funzione comunicativa nessuno dei due è la Mela e nemmeno ''questa'' Mela.
Affinché io abbia una minima conoscenza della mela devo mangiarla, vederla, toccarla, vederla crescere e vederla mangiare da altri esseri poi dovrò mettere in moto il mio intelletto l'analisi chimica,biologica ecc ecc.
Ma ancora non conosco totalmente la mela, eppure dentro al nome mela vi sono sia le cose che conosco della mela sia quelle che non conosco, e anche quelle che mai potrò conoscere.
Nota che la mela è composta anche di molecole, atomi e particelle subatomiche che sono Mela anch'essi, e che sempre per aver una conoscenza finita della mela dovresti conoscere anch'essi totalmente.
Scoprirai così che per conoscere totalmente la Mela devi conoscere totalmente tutto.

Per cui il nome correlato alla sua definizione non limita nessuna capacità conoscitiva.
diversamente se mi limito alla definizione, cioè se penso che la mela sia la sua definizione e basta ...beh allora di che parliamo …
De-finire de-terminare possono operare solo tramite negazione di ciò che l'ente definito non è, si tratta di circoscrivere l'ente negando tutto ciò che non è quel ente.
Non possono dire mai cosa esso sia, cioè si determina per negazione sempre.
Preso Mc posso dire di Mc cosa Mc non è e basta, non posso dire cosa Mc è...


Ora nel mio giardino c'è una quercia e due uomini la osservano, uno è un botanico l'altro è un poeta, nessuno dei due ti dirà cose false.
Domani andranno da te e cercheranno di raccontarti della mia quercia. Ognuno di loro lo farà secondo la sua arte.

Quali dei due ti darà un immagine più vicina alla verità ?
Pensaci bene.
Inviato il: 19/12/2014 0:29
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4226
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Citazione:

alroc ha scritto:

L'enunciato: "La mente è uno strumento per agire nell'ologramma" non afferma che la mente esiste, afferma che è uno strumento (predicato nominale del soggetto "mente").

La mente, come strumento, significa che la coscienza, avendo creato l'ologramma, necessita di un "attrezzo" (anch'esso virtuale) per "agire" nella virtualità.

La realtà, intesa come materia, è virtuale. Ciò che davvero è reale è l'esperienza che ricaviamo agendo nell'ologramma.

Di nuovo ci sono varie cose nel tuo post, ma rimango solo su una per ora, perché se non si chiarisce questa non se ne esce.

Quindi tu affermi che anche la mente è virtuale, che non è reale e che non esiste in sé ma solo come "proiezione" olografica.

Questo è in disaccordo con Malanga, perché lui afferma che:

Citazione:
...il mondo virtuale non è inesistente, ma esiste ed è reale, poiché è stato creato da qualcuno.


e possiamo supporre (anche se non lo dice) che per lui anche lo strumento-virtuale per esperire il mondo virtuale (la mente) lo sia (esistente).

Ma a parte questa differenza di visione tra te e Malanga, c'è una cosa che non torna (ed è per quello che Malanga afferma quanto sopra).

Se la mente non esiste, se è solo una proiezione olografica-virtuale, in che modo TU (noi-coscienza), che secondo te sei l'unica cosa esistente e reale, puoi usarla per esperire il mondo virtuale?

Una cosa reale può interagire (direttamente e con effetti reali) solo con un altra cosa reale, non con qualcosa di virtuale e non-esistente.

Esempio considerando il mondo materiale come reale:
Ipotesi: tu esisti con corpo, mente e spirito (Anima-Essere) e tutto questo è reale, compreso il mondo fisico in cui esisti.

Crei un mondo virtuale con un computer, decidi come sono le cose e in base a quali leggi si trasformano (divenire-sviluppo del mondo virtuale).
Ora abbiamo te, che sei reale-esistente ed un mondo virtuale non esistente (esistente solo come proiezione sullo schermo del tuo computer del programma che genera il mondo virtuale).
Grazie al tuo computer fai esperienze nel mondo virtuale.
Quindi il computer rappresenta la mente nel discorso che stiamo facendo (strumento per esperire il mondo virtuale).

Tra la realtà (Tu) e il mondo virtuale (proiezione sullo schermo del tuo computer), c'è uno strumento reale e non potrebbe essere altrimenti, perché essendo tu reale, anche lo strumento che usi deve essere reale, o almeno deve avere un qualche componente reale per poter interfacciarsi a te, che sei reale.

Quindi, nella tua visione di un mondo virtuale, lo strumento non può essere virtuale-non esistente, almeno non completamente.

Quindi la mente deve essere reale, altrimenti tu non potresti servirtene per esperire il mondo virtuale.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 19/12/2014 7:47
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4227
Sono certo di non sapere
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@zeppelin

In attesa di un tuo eventuale riscontro, aggiungo (e forse è la cosa più importante di tutte):

Citazione:
...Inoltre le pedine del gioco avrebbero la coscienza di Sé: saprebbero, cioè, di essere e non si tratterebbe di una simulazione di coscienza, bensì di una vera e propria Coscienza di Sé. Infatti la Coscienza di Sé porterebbe le pedine ad acquisire, nel tempo, anche la Conoscenza di Sé.
Ma in un gioco virtuale, dove non esiste che finta coscienza, non potrebbe esistere, da parte della pedina, nemmeno una variazione della conoscenza di se stessa.
In parole povere la nostra pedina non potrebbe essere dotata dell’interesse a stabilire se sia immersa in un mondo reale o virtuale, poiché questo provocherebbe un upgrade di programma totalmente inutile ad un essere virtuale, il quale deve solo essere convinto di pensare, senza, in realtà, poterlo fare, in quanto è il giocatore, fuori dal gioco, a pensare per lui.
A stabilire la differenza sarebbe la Coscienza di Essere, infatti la Coscienza di Essere è propria soltanto di un essere reale e non è posseduta da un essere virtuale.
Possiamo dire che la Coscienza è l’unica proprietà che non può essere virtuale.

Dice "un upgrade" inutile.
Inutile se assumi (dogmaticamente) che quell'essere sia virtuale (o almeno la percezione che nel supposto mondo virtuale si ha di esso).

Se invece quell'essere è reale, creato da Dio volontariamente proprio con la potenzialità di compiere un "upgrade", le cose cambiano molto, perché significherebbe (tra l'altro) che noi siamo qui proprio per compiere in noi stessi l'upgrade di coscienza (e consapevolezza ovviamente), che è proprio quello che le tradizioni spirituali affermano da millenni.

Cioè, lui critica la possibilità dell'upgrade, per rafforzare la sua teoria di un mondo virtuale, dicendo che la nostra manifestazione qui non può essere reale perché questo significherebbe che il creatore vuole che noi si passi al 2.0 e questo non è possibile.

Perché non è possibile?

Perché lui ha un DOGMA: che Dio non esiste e quindi, essendo noi stessi i creatori di tutto, volere che le proiezioni virtuali di noi stessi nel nostro mondo virtuale facciano l'upgrade non ha senso.
Certo che non ha senso, se assumi arbitrariamente che "Io sono il creatore di tutto", ma questo, dove sta scritto?

In pratica è un ragionamento circolare.

Può essere che, non conoscendo bene la sua visione, mi sia perso qualcosa che spiega quello che appare essere un dogma.
Se è così mi piacerebbe che me la illustrassi.
Ciao
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Chuang Tzu
Inviato il: 19/12/2014 9:17
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4228
Mi sento vacillare
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Citazione:

incredulo ha scritto:
alroc ha scritto:

Citazione:
Incredulo,
con te abbiamo sviscerato l'argomento.

L'idea di un ESSERE SUPERIORE è espressione di un'era dell'umanità in cui l'uomo aveva la necessità di sentirsi "protetto" da chi era il detentore delle "verità".


Anche se l'abbiamo sviscerato, siamo sempre lì, ripetiamoci allora.

L'idea di un ESSERE SUPERIORE è una espressione attualissima anche oggi.

Anche oggi esiste in noi la consapevolezza che al mondo, nell'immensità del cosmo o in dimensioni parallele dimorino ESSERI Superiori a noi.

Le persone hanno anche oggi la necessità di sentirsi "protetti", perchè la nostra debolezza ha bisogno di trovare casa.

In questo siamo rimasti sempre esseri umani, in ogni epoca, persino in questa epoca moderna che, la parola ESSERE umano indica un virus distruttore ed il comportarsi come un essere umano è diventato un disvalore, mentre viceversa il comportarsi con egoistica disumanità è diventato un valore assoluto, simbolo di "furbizia" e distinzione, nonchè di elevazione sociale.

L'idea di Dio è connaturata al nostro ESSERE e sempre lo sarà, perchè noi uomini per quanti sforzi facciamo per riuscire a controllare la Vita e la Sua direzione, la subiamo, siamo costretti ad inchinarci al volere della Vita, al volere di Dio.

Basterebbe una tempesta solare magnetica inaspettata, per cancellare la nostra civiltà che si fonda tutta sull'energia elettrica e, se dovesse succedere, tutta la nostra supposta forza di ESSERI umani, svanirebbe come neve al sole.

Ma per te Dio è anacronistico, mi ricorda un altro...

Citazione:

Se mi paragoni alla new age vuol dire che non vedi chi sono.

Gli "spiegoni" fantascientifici di ipotetici nuovi guru spaziali sono spazzatura. Tutto ciò che affermo è frutto di stati dell'essere associati a studi che durano dal 2009, prima ero dormiente.

La vita mi dà le risposte, non le favole religiose (qualunque esse siano).


Ti paragono alla New Age perchè i tuoi "spiegoni" portano alle stesse conclusioni.

Degli stati molteplici dell'ESSERE se ne parla fin dalla notte dei tempi, così come dell'ESSERE dormiente in noi che si deve risvegliare per completarci.

La Vita che ti dà risposte, è sempre Dio che ti parla.

Io sono la Via, la Verità, la Vita.


Citazione:
La negazione di un essere superiore non è un'affermazione luciferina, è un'affermazione non duale. Perché se davvero vogliamo avvicinarci al concetto di dio, dobbiamo prima di tutto superare il dualismo implicito con cui sono costruiti i nostri pensieri e i nostri giudizi.

Capire dio, per me significa cominciare a capirlo com'è veramente e il dio delle religioni è per necessità e utilità politica un dio duale. Il dualismo delle divinità ufficiali è palese (bene/male), chi non lo crede superiore è luciferino, chi crede addirittura di esserlo è pazzo o egoico.


Che ti piaccia o no, la negazione dell'esistenza di un ESSERE superiore all'UOMO, è proprio un'affermazione luciferina.

E la dualità fra bene/male è una visione che appartiene agli esseri umani mortali, il bene/male esiste solo nella dimensione umana, non in quella divina.

Lucifero è una realtà, è presente in ognuno di noi, anche Lui è un ESSERE creato e non è il contrario di Dio come credi tu.

Lucifero è costretto ad operare solamente nella dimensione umana mortale, è un ESSERE superiore in gabbia, è incazzato di brutto.

Dio è Superiore proprio per non ESSERE soggetto alla dualità, anche Lucifero è costretto ad ubbidirgli nonostante il suo enorme SAPERE.

Fai confusione alroc, ma non è solo colpa tua, ripeti solo le favolette facili che tutti conosciamo per essersele sentite ripetere dogmaticamente fin da piccoli.


Citazione:
Ti assicuro che provo difficoltà nell'affermare che sono dio, ma se voglio capirlo davvero, devo essere unitaria nel mio pensiero e non dividere il concetto su chi sono da quello su chi mi ha creato.


L'ESSERE umano può arrivare a sentirsi Dio, perchè esiste in lui una parte divina, ma essendo un ESSERE duale non può dimenticarsi che in lui esiste anche una parte terrena.

L'ESSERE umano convinto di ESSERE Dio tende a negare la sua parte terrena, a dimenticarsi di sè stesso, uomo mortale ed ESSERE immortale convivono in lui.

Il mito di Castore e Polluce, di Esaù e Giacobbe, di Romolo e Remo, i due gemelli che convivono in noi, uno mortale e uno immortale, anche di questo abbiamo già parlato all'inizio del topic.

L'uomo è sempre uomo, in ogni epoca è sempre un indivi-duo e ciò che siamo non è separato da ciò che ci ha creato, non esiste il dualismo che tu erroneamente ci vedi.

Eppure l'abbiamo detto e stradetto che la separazione dell'uomo da Dio è solo un'illusione, illusione alimentata dall'EGO che si ritiene UNO e separato dal mondo.

Non esiste la separazione e neanche il dualismo per l'ESSERE immortale che dimora in noi stessi.

Non possiamo ripetere ogni volta le stesse cose alroc...

Ottimo il link sul DNA e sul potere delle parole che sarebbero in grado di modificarlo, conoscenza questa usata ampiamente dai "costruttori" di Matrix.

Anche di questo aspetto ne abbiamo parlato a lungo, nella primissima parte del topic.

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.


L'idea di un essere superiore è attualissima per quella parte di umanità che necessità di sicurezza, perché non è capace di trovare autonomia dentro di sé e ha bisogno di cercarla fuori.

Tutti i papi, imperatori e re hanno usufruito di questo bisogno umano, l'hanno sfruttato e continuano a sfruttarlo per dominare.

Tutti hanno preso esempio dal camaleontico impero romano, che, pur caduto nel 476 d.C., non ha mai cessato veramente di esistere, si è semplicemente trasformato nella chiesa cattolica romana.

Tu come "predicatore" del Cristo, non sei molto differente dai Gesuiti mandati nelle colonie di tutto il mondo a convertire gli indigeni. Tu sei l'equivalente di quei missionari, sei un "missionario" che agisce su internet.

E' ovvio che per te ci sia un'umanità che ha bisogno di quello che dici, perché molti sono ancora dormienti. Ma vedi, Incredulo, ci sono individui che non si sono rassegnati a mangiare la pappa pronta.

I miei "spiegoni", non sono new age, sono il risultato di una coscienza collettiva che piano piano sta convergendo su riflessioni simili. Un esempio di questo è lo scienziato Robert Lanza e la sua teoria del biocentrismo
Inviato il: 19/12/2014 9:26
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4229
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invisibile ha scritto:
Citazione:

alroc ha scritto:

L'enunciato: "La mente è uno strumento per agire nell'ologramma" non afferma che la mente esiste, afferma che è uno strumento (predicato nominale del soggetto "mente").

La mente, come strumento, significa che la coscienza, avendo creato l'ologramma, necessita di un "attrezzo" (anch'esso virtuale) per "agire" nella virtualità.

La realtà, intesa come materia, è virtuale. Ciò che davvero è reale è l'esperienza che ricaviamo agendo nell'ologramma.

Di nuovo ci sono varie cose nel tuo post, ma rimango solo su una per ora, perché se non si chiarisce questa non se ne esce.

Quindi tu affermi che anche la mente è virtuale, che non è reale e che non esiste in sé ma solo come "proiezione" olografica.

Questo è in disaccordo con Malanga, perché lui afferma che:

Citazione:
...il mondo virtuale non è inesistente, ma esiste ed è reale, poiché è stato creato da qualcuno.


e possiamo supporre (anche se non lo dice) che per lui anche lo strumento-virtuale per esperire il mondo virtuale (la mente) lo sia (esistente).

Ma a parte questa differenza di visione tra te e Malanga, c'è una cosa che non torna (ed è per quello che Malanga afferma quanto sopra).

Se la mente non esiste, se è solo una proiezione olografica-virtuale, in che modo TU (noi-coscienza), che secondo te sei l'unica cosa esistente e reale, puoi usarla per esperire il mondo virtuale?

Una cosa reale può interagire (direttamente e con effetti reali) solo con un altra cosa reale, non con qualcosa di virtuale e non-esistente.

Esempio considerando il mondo materiale come reale:
Ipotesi: tu esisti con corpo, mente e spirito (Anima-Essere) e tutto questo è reale, compreso il mondo fisico in cui esisti.

Crei un mondo virtuale con un computer, decidi come sono le cose e in base a quali leggi si trasformano (divenire-sviluppo del mondo virtuale).
Ora abbiamo te, che sei reale-esistente ed un mondo virtuale non esistente (esistente solo come proiezione sullo schermo del tuo computer del programma che genera il mondo virtuale).
Grazie al tuo computer fai esperienze nel mondo virtuale.
Quindi il computer rappresenta la mente nel discorso che stiamo facendo (strumento per esperire il mondo virtuale).

Tra la realtà (Tu) e il mondo virtuale (proiezione sullo schermo del tuo computer), c'è uno strumento reale e non potrebbe essere altrimenti, perché essendo tu reale, anche lo strumento che usi deve essere reale, o almeno deve avere un qualche componente reale per poter interfacciarsi a te, che sei reale.

Quindi, nella tua visione di un mondo virtuale, lo strumento non può essere virtuale-non esistente, almeno non completamente.

Quindi la mente deve essere reale, altrimenti tu non potresti servirtene per esperire il mondo virtuale.


La cosa assurda è che sei davvero convinto di confutare...

Quando Malanga afferma :" il mondo virtuale non è inesistente, ma esiste ed è reale, poiché è stato creato da qualcuno", sta dicendo che la realtà virtuale siamo noi ad averla creata, quindi reale in quanto prodotta da noi.

Tu affermi invece che la materia è reale in sè, che è stata creata da dio.

Malanga afferma che dio siamo noi, tu invece hai poco prima affermato che secondo lui dio non esiste. La verità è che fingi di interpretare male il pensiero di Malanga per sminuirlo. Questo mi fa capire che sei in cattiva fede e non ti risponderò più, perché una cosa è dialogare, una cosa è misinterpretare volutamente dei concetti e ostentare una fittizia sicurezza accusando l'interlocutore di incoerenza (nel mio caso) o mettendo in bocca ad altri cose mai dette (Malanga). Non c'è differenza di vedute tra me e Malanga, sei tu che parti da una voluta cattiva interpretazione e poi sciorini una sequela di costrutti e deduzioni campate in aria che non confutano nulla.

Il punto vero mio caro Invisibile è che se Malanga davvero si esprimesse per dogmi, potresti avere un barlume di ragione, ma in realtà ciò che lui afferma coincide con quello che dicono molti altri scienziati, i quali, studiando con attenzione la fisica quantistica, convergono tutti su teorie simili. Malanga non ha alcun dogma perché ai dogmi si crede per fede, ma il suo apparato teorico si fonda sullo studio della fisica quantistica. Robert Lanza teoria del biocentrismo
Inviato il: 19/12/2014 9:59
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Re: Chi siamo veramente, cosa siamo veramente?
#4230
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@ alroc

Si stava discutendo in modo tranquillo, con visioni diverse certo, ma mica c'era malafede, al contrario di quanto affermi senza dimostrarlo eh... e tu mi fai un post piccato in cui tra l'altro eviti le mie argomentazioni.

Citazione:

alroc ha scritto:
La cosa assurda è che sei davvero convinto di confutare...

Se sono in errore dimmi perché.
Semplice.
Che bisogno hai di alzare i toni?
Guarda che l'ho detto pure a zeppelin. Io non conosco bene la visione di Malanga, ma tra quello che dici tu e quello che dice lui in quel documento, ci sono delle contraddizioni.

Citazione:

Quando Malanga afferma :" il mondo virtuale non è inesistente, ma esiste ed è reale, poiché è stato creato da qualcuno", sta dicendo che la realtà virtuale siamo noi ad averla creata, quindi reale in quanto prodotta da noi.

Se è reale, è esistente.
Non se ne esce alroc.

La definizione di reale, Treccani o wiki che sia, è: "quello che è reale", "quello che esiste in sé".

Io ti ho chiesto pure se avevi una interpretazione diversa di reale-esistente, perché a me sta pure bene, ma in pratica hai detto di no, che per te la definizione di reale è la stessa che ho io.

Quindi, quando tu affermi che "l'unica cosa esistente è la coscienza" (noi), stai dicendo che il mondo virtuale non esiste.

E' una contraddizione oggettiva alroc, non perché lo dico io.


Citazione:

Tu affermi invece che la materia è reale in sè, che è stata creata da dio.

Si. Ma io non stavo parlando di quello. Quello viene, eventualmente, dopo.
Io sto ancora cercando di capire la tua visione della realtà, perché è oggettivamente contraddittoria riferita al supposto mondo virtuale.
L'ho detto varie volte, se non ci si chiarisce su questo, non è possibile andare avanti, anche perché non ci si capirà mai.

Citazione:

Malanga afferma che dio siamo noi, tu invece hai poco prima affermato che secondo lui dio non esiste. La verità è che fingi di interpretare male il pensiero di Malanga per sminuirlo. Questo mi fa capire che sei in cattiva fede e non ti risponderò più, perché una cosa è dialogare,...

Ma che dici?

Guarda che se Malanga afferma che Dio siamo noi, sta dicendo che Dio non esiste, perché per me Dio non siamo noi, per me Dio è quello delle varie tradizioni spirituali (da cui derivano le tradizioni religiose che NON sono la stessa cosa).
Che per me Dio fosse quello, credevo che qui fosse cosa assodata.
Ma forse ero in errore io e per te la cosa non era chiara.
Ora lo è.

Quindi non è vero che io interpreto male Malanga, mi sembra che ho riportato esattamente il suo pensiero.

Alroc, io sono in assoluta buona fede, se mi accusi di essere in malafede devi dimostrarlo, non basta dirlo.
Ma forse è solo un malinteso. Vedremo.

Citazione:
...perché una cosa è dialogare, una cosa è misinterpretare volutamente dei concetti e ostentare una fittizia sicurezza accusando l'interlocutore di incoerenza (nel mio caso) o mettendo in bocca ad altri cose mai dette (Malanga). Non c'è differenza di vedute tra me e Malanga, sei tu che parti da una voluta cattiva interpretazione e poi sciorini una sequela di costrutti e deduzioni campate in aria che non confutano nulla.

Io ho rilevato una contraddizione nella tua visione e l'ho argomentata (lasciamo perdere Malanga e le eventuali differenze tra le vostre visioni).

Riassumendo: se la mente è lo strumento con cui la coscienza fa esperienza nel mondo virtuale, la mente non può che essere reale (almeno in parte).

Tu non hai replicato alla mia argomentazione.

Siamo qui.

Se vuoi replicare io ti ascolto.

Se per i motivi che siano non vuoi replicare, la contraddizione rimane.

Citazione:

Il punto vero mio caro Invisibile è che se Malanga davvero si esprimesse per dogmi, potresti avere un barlume di ragione, ma in realtà ciò che lui afferma coincide con quello che dicono molti altri scienziati, i quali, studiando con attenzione la fisica quantistica, convergono tutti su teorie simili. Malanga non ha alcun dogma perché ai dogmi si crede per fede, ma il suo apparato teorico si fonda sullo studio della fisica quantistica.

Non basta dirlo alroc. E' necessario controargomentare e fare si che la controargomentazione sia coerente.
Tu lo dici e basta portando come sostegno teorie di scienziati di cui non parli.
E' una fallacia che si chiama "appello all'autorità".

Ma con te io ho bisogno, prima di poter esaminare teorie e quant'altro di scienziati e di Malanga, di chiarirsi sulla definizione della realtà e di come questa si applichi alla tua visione (mondo virtuale etc.), perché come ho argomentato, al momento è contraddittoria.
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Chuang Tzu
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