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   Scienze Economiche
  Euro o Lira: Riassunto discussione

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Autore Discussione
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#637
Sono certo di non sapere
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Citazione:
anakyn ha scritto:
sei l'unico che ritiene che si possano applicare formulette da scuole medie per realtà complesse come quella discussa.


No, non è mica l'unico.

Il punto è che per allontanare la gente da questi discorsi gli viene insegnato che sono argomenti difficili, quando invece bastano appunto formulette da scuole medie.
_________________
Quando dici le cose come stanno, stai sulle palle a tanta gente
Inviato il: 7/5/2014 15:04
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  •  anakyn
      anakyn
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#636
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

infosauro ha scritto:

Il primo passo in realtà è quello di non usare dei numeri per spiegare qualcosa, quando non si sa contare.


Sull'argomento in questione i numeri, anzi i numeretti, li hai usati solo tu, ed in modo sbagliato e semplicistico, proprio perchè sei l'unico che ritiene che si possano applicare formulette da scuole medie per realtà complesse come quella discussa.

Continua pure, chi ti dice niente, l'importante è esserne convinti (o forse l'importante sarebbe l'opposto, chi lo sa); solamente evita di coinvolgermi, grazie.

Ah: prenditi pure l'ultima parola, alla quale sembri così affezionato persino dopo che due persone, con modi e parole diverse, si sono spese per spiegarti cosa non va del tuo ragionamento.
Inviato il: 7/5/2014 14:48
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  •  infosauro
      infosauro
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#635
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

anakyn ha scritto:
Figurati se continuo a questo giochetto semplicistico, infantile ed avulso da una realtà invece complessa, con una persona che non ha nemmeno l'umiltà di ammettere che per una decina di post insisteva su concetti rivelatisi sbagliati.
Nemmeno dopo che gli è stato spiegato per filo e per segno.

Ripeto: primo passo imparare qualcosa, secondo passo rinunciare a qualche convinzione pregressa.
Comincia dal primo, o altrimenti rimani della tua idea.

Un saluto, senza alcun rancore.

Il primo passo in realtà è quello di non usare dei numeri per spiegare qualcosa, quando non si sa contare.
_________________
"It's just a ride"
William Melvin "Bill" Hicks, l'ultimo degli hippy, il primo dei complottisti (a comparire in TV).
Inviato il: 7/5/2014 14:35
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  •  anakyn
      anakyn
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#634
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

infosauro ha scritto:

Ci voleva tanto? Ora, andando nello specifico: cosa faresti tu con gli autisti dell'esempio?



Figurati se continuo a questo giochetto semplicistico, infantile ed avulso da una realtà invece complessa, con una persona che non ha nemmeno l'umiltà di ammettere che per una decina di post insisteva su concetti rivelatisi sbagliati.
Nemmeno dopo che gli è stato spiegato per filo e per segno.

Ripeto: primo passo imparare qualcosa, secondo passo rinunciare a qualche convinzione pregressa.
Comincia dal primo, o altrimenti rimani della tua idea.

Un saluto, senza alcun rancore.
Inviato il: 7/5/2014 13:58
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  •  infosauro
      infosauro
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#633
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

anakyn ha scritto:
No guarda Infosauro, se persino dopo la spiegazione fornita da Mande ti rimane questo tipo di atteggiamento, tu (almeno nei miei confronti, per Mande non lo so) hai "esaurito il bonus" di domande da fare, per così dire.

Permettimi di dirti (ma se non mi permetti pazienza, mi permetto da solo) che prima di fare altre domande, dovresti cominciare col capirci qualcosa di ciò che la gente scrive qui.
O almeno dovresti smettere di far finta che non ci stai capendo nulla, visto che non posso credere che il giochetto del "tira fuori i numeri" sia serio.

Anakyn, sei tu che parli sempre di numeri (somma di qui e somma di là) senza dimostrare mai niente e ragionando solo in astratto sui principi. Io li ho mostrati e mi torna una somma positiva, se tu hai altri numeri postali ed evita, se puoi, commenti del tipo: "Non puoi calcolare perché non sei un tecnico".
Citazione:
P.S.
La risposta alla tua domanda, l'ultima a cui ho intenzione di rispondere è la seguente: il fatto stesso che l'hai posta significa che non hai compreso cosa si intende per riqualificazione professionale.
Se una persona viene riqualificata, delle due l'una:
- o è già stata licenziata e successivamente riqualificata, per cui ora occupa un posto di lavoro utile alla società
- o è stata riqualificata ad una nuova mansione utile mentre il suo contratto di lavoro era ancora in essere, ed allora non serve più licenziarla

Ci voleva tanto? Ora, andando nello specifico: cosa faresti tu con gli autisti dell'esempio?
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Inviato il: 7/5/2014 13:28
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  •  anakyn
      anakyn
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#632
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

infosauro ha scritto:
Citazione:

anakyn ha scritto:
[...]@ Mande

Ringrazio per la spiegazione esauriente che hai saputo dare sul perchè l'equazione "taglio spesa per tagliare tasse" sia un gioco a somma negativa.

Spiegazione esauriente? Io di numeri non ne ho visti, ha ribadito pressappoco le stesse cose dette da te, che continui a parlare di somme senza essere un tecnico, ma come ti permetti?
Comunque adesso ripropongo una delle domande che avevo fatto e che è passata inosservata: una volta fatta (la riqualificazione professionale) possiamo licenziare delle persone che, di fatto, non lavorano o ce le dobbiamo tenere sul groppone per sempre?
Perché alla fine io sto parlando di questo. Se uno di voi 2, o anche entrambi, vuole rispondere, è il benvenuto, altrimenti, per favore, scrivete chiaramente che non intendete farlo.



No guarda Infosauro, se persino dopo la spiegazione fornita da Mande ti rimane questo tipo di atteggiamento, tu (almeno nei miei confronti, per Mande non lo so) hai "esaurito il bonus" di domande da fare, per così dire.

Permettimi di dirti (ma se non mi permetti pazienza, mi permetto da solo) che prima di fare altre domande, dovresti cominciare col capirci qualcosa di ciò che la gente scrive qui.
O almeno dovresti smettere di far finta che non ci stai capendo nulla, visto che non posso credere che il giochetto del "tira fuori i numeri" sia serio.



P.S.
La risposta alla tua domanda, l'ultima a cui ho intenzione di rispondere è la seguente: il fatto stesso che l'hai posta significa che non hai compreso cosa si intende per riqualificazione professionale.
Se una persona viene riqualificata, delle due l'una:
- o è già stata licenziata e successivamente riqualificata, per cui ora occupa un posto di lavoro utile alla società
- o è stata riqualificata ad una nuova mansione utile mentre il suo contratto di lavoro era ancora in essere, ed allora non serve più licenziarla
Inviato il: 7/5/2014 12:16
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  •  infosauro
      infosauro
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#631
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

anakyn ha scritto:
[...]@ Mande

Ringrazio per la spiegazione esauriente che hai saputo dare sul perchè l'equazione "taglio spesa per tagliare tasse" sia un gioco a somma negativa.

Spiegazione esauriente? Io di numeri non ne ho visti, ha ribadito pressappoco le stesse cose dette da te, che continui a parlare di somme senza essere un tecnico, ma come ti permetti?
Comunque adesso ripropongo una delle domande che avevo fatto e che è passata inosservata: una volta fatta (la riqualificazione professionale) possiamo licenziare delle persone che, di fatto, non lavorano o ce le dobbiamo tenere sul groppone per sempre?
Perché alla fine io sto parlando di questo. Se uno di voi 2, o anche entrambi, vuole rispondere, è il benvenuto, altrimenti, per favore, scrivete chiaramente che non intendete farlo.
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Inviato il: 7/5/2014 11:39
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  •  Merio
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#630
Sono certo di non sapere
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Le agenzie di rating ?

Ma per favore...
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La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica...
Ezra Pound
Inviato il: 6/5/2014 20:52
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  •  anakyn
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#629
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

perspicace ha scritto:
A ma allora possiamo stare tranquilli perché non siamo più in recessione, quindi le vostre obiezioni crollano nella situazione presente.

Fitch: “Italia, la recessione è finita”



LOL, ieri era l'ISTAT a dirci che presto staremo tutti meglio, oggi è Fitch e nel frattempo anche la "Storia" si è scomodata per tranquillizzarci.

Poco importa che almeno dall'inizio della crisi ad oggi tutti questi organi hanno sempre mentito spudoratamente, o nel migliore dei casi cannato ottimisticamente le previsioni.



@ Mande

Ringrazio per la spiegazione esauriente che hai saputo dare sul perchè l'equazione "taglio spesa per tagliare tasse" sia un gioco a somma negativa.
Inviato il: 6/5/2014 20:13
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  •  Mande
      Mande
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#628
Dubito ormai di tutto
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Perspicace
Citazione:

A ma allora possiamo stare tranquilli perché non siamo più in recessione, quindi le vostre obiezioni crollano nella situazione presente.

Fitch: “Italia, la recessione è finita”


ATTENZIONE a ciò che dici.

Quello che fa Fitch è la stessa cosa che facevano Berlusconi, Monti, Saccomanni, ect.

Per Berlusconi "I ristoranti sono ancora pieni"
Per Monti "L'austerità creerà ripresa già dal prossimo anno"
Saccomanni "vedeva la luce in fondo al tunnel"

Si chiama "pensiero positivo" o wishful thinking. Ovvero si tenta di ingannare le aspettative delle persone per farli tornare a spendere.

Ma se tu riconosci che le aspettative possano essere alterate dalla propaganda del pensare positivo allora esse non sono razionali.

Ma il fatto che le aspettative siano razionali è un pilastro della scuola austriaca. Tolto questo crollano molte cose di conseguenza. E' lo stesso discorso che si faceva riguardo all'equazione quantità di moneta inflazione.

http://it.wikipedia.org/wiki/Aspettative_razionali

Ovviamente che le aspettative non siano razionali ne possano esserlo è stato dimostrato da tempo. Basta che tu sappia che molte teorie austriache o neoliberiste in generale poggiano proprio su questa teoria ampiamente smentita.

Se credi che una dichiarazione di fitch possa ingannare le persone allora automaticamente smonti quel poco di scuola austriaca che pensavi potesse stare in piedi.
Inviato il: 6/5/2014 19:38
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  •  perspicace
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#627
Sono certo di non sapere
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A ma allora possiamo stare tranquilli perché non siamo più in recessione, quindi le vostre obiezioni crollano nella situazione presente.

Fitch: “Italia, la recessione è finita”
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 6/5/2014 18:51
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  •  Mande
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#626
Dubito ormai di tutto
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Permettimi infosauro ma non riesco proprio a comprendere le tue argomentazioni. Forse è meglio che ti rispiego un attimino il tutto magari provando ad usare il linguaggio proprio di Mises ovvero partendo dall'azione umana.

Tagliare le tasse
Tagliare le tasse è una buona cosa. Alle persone restano dei soldi in più. Ma ha pochi effetti durante una recessione. Non si sta dicendo che non serve a niente ma solo che serve a poco.

Perché serve a poco tagliare le tasse in fase recessiva.
Durante una fase recessiva le persone sono pessimistiche sul loro futuro e cercheranno in tutti i modi possibili di tutelarsi risparmiando ovvero non spendendo per mettere soldi da parte in caso di eventi negativi.

Tutelarsi per il futuro è tipicamente un'azione umana che spero tu non voglia contestare.

Ma se le persone spendono meno per accumulare una sicurezza monetaria in caso di bisogno non tutti i soldi della diminuzione delle tasse finiranno in consumi.

Anche le imprese non spendono in investimenti. Per investire hai bisogno di avere domanda o almeno credere che questa si presenterà. In fase recessiva domina il pessimismo oltre alla contrazione della domanda per cui queste condizioni non si verificano.

Perché una maggiore spesa pubblica produce effetti migliori
Per un motivo molto semplice. La spesa pubblica è spesa e punto. I soldi che finiscono al privato sotto forma di riduzione delle imposte saranno sempre e comunque spese inferiori (in recessione) perché diminuite di una quota accantonata per incertezza sul futuro.

Tagliare la spesa che effetti ha?
Ovviamente recessivi. Si toglie domanda dal mercato. La spesa pubblica è sempre rivolta a comprare beni-servizi dal privato. Una diminuzione di spesa pubblica è per definizione recessiva.

Ma se compenso la diminuzione di spesa con taglio delle tasse?
E' una politica possibile in fase espansiva del ciclo economico ma non in recessione. Il taglio della spesa ha effetto recessivo "-x" sul mercato mentre la riduzione delle tasse ha effetto "x - tutela sul futuro". L'impatto sarà sempre e comunque recessivo ed il quanto dipende dal livello di incertezza sul futuro dei cittadini. Più la recessione si aggrava e più i cittadini smetteranno di spendere i soldi che lo stato gli ha lasciato in tasca creando la classica spirale che si autoalimenta.

Potrei allora diminuire le tasse non toccando le spese?
Sarebbe una opzione. Non la migliore ma possibile. Ovviamente vuol dire aumentare il debito col quale si finanzierebbe praticamente il taglio delle tasse. Questo però non è permesso nell'area euro dal fiscal compact.

Bisognerebbe uscire dall'euro.

Che tu voglia ridurre le tasse od aumentare la spesa sei sempre e comunque costretto ad uscire dall'euro. Ogni altra opzione può solo aumentare la recessione già in atto.

P.S. L'opzione alzare le tasse è inutile trattarla. I suoi effetti li ha già spiegati bene il "nostro" Monti premiato dal Von Hayek institute come "austriaco doc".
Inviato il: 6/5/2014 18:27
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  •  infosauro
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#625
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Ho corretto sopra aggiungendo un pezzo.
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Inviato il: 6/5/2014 16:31
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  •  anakyn
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#624
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

infosauro ha scritto:
Citazione:

anakyn ha scritto:
Liberissimo di rimanere della tua opinione, del tutto legittimo.

Liberissimo anche di ritenere che NON sia stato "dimostrato il contrario", sebbene su alcuni punti specifici questo ispiri al sottoscritto una crescente perplessità o sulle mie capacità di spiegazione o sulle tue capacità di comprensione.
Forse può essere un mix di entrambe le cose, e d'altra parte l'economia è ben lungi dall'essere una scienza esatta.


Detto in altri termini: puoi tranquillamente rimanere della tua idea, che del resto, a differenza di molti altri frequentatori di questi thread economici che ormai vanno avanti da parecchi mesi con livello di approfondimento via via più elevato, è sempre rimasta la stessa, immutabile ed inscalfibile per sostanza e profondità (tasse burocrazia corruzione brutto) a dispetto di qualsiasi argomentazione.
Questo depone senza dubbio a favore della tua coerenza di pensiero, che un po ti invidio, visto che io stesso su diversi argomenti ho avuto modo di modificare le mie idee.

Vai pure avanti con le tue battute, cosa vuoi che ti dica?
Tu mi dici: la somma è negativa, io ho fatto i conti ed è positiva, a quel punto mi vieni a dire che non possiamo fare i conti. Devo cambiare opinione in base a questa argomentazione?



Non sono battute.

I "conti", come li chiami tu, è oltremodo evidente che NON si possano fare come li fai tu, non perchè sei scemo ma perchè mancano strumenti, variabili, dati, competenza tecnica.

Leggi sopra.


Citazione:

infosauro ha scritto:
Devo cambiare opinione in base a questa argomentazione?


No anzi, ti invito a mantenerla immutata.
Inviato il: 6/5/2014 16:16
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  •  infosauro
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#623
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Citazione:

anakyn ha scritto:
Liberissimo di rimanere della tua opinione, del tutto legittimo.

Liberissimo anche di ritenere che NON sia stato "dimostrato il contrario", sebbene su alcuni punti specifici questo ispiri al sottoscritto una crescente perplessità o sulle mie capacità di spiegazione o sulle tue capacità di comprensione.
Forse può essere un mix di entrambe le cose, e d'altra parte l'economia è ben lungi dall'essere una scienza esatta.


Detto in altri termini: puoi tranquillamente rimanere della tua idea, che del resto, a differenza di molti altri frequentatori di questi thread economici che ormai vanno avanti da parecchi mesi con livello di approfondimento via via più elevato, è sempre rimasta la stessa, immutabile ed inscalfibile per sostanza e profondità (tasse burocrazia corruzione brutto) a dispetto di qualsiasi argomentazione.
Questo depone senza dubbio a favore della tua coerenza di pensiero, che un po ti invidio, visto che io stesso su diversi argomenti ho avuto modo di modificare le mie idee.

Vai pure avanti con le tue battute, cosa vuoi che ti dica?
Tu mi dici: la somma è negativa, io ho fatto i conti ed è positiva, a quel punto mi vieni a dire che non possiamo fare i conti. Devo cambiare opinione in base a questa argomentazione?
Citazione:
Penso e spero che il sarcasmo continui, magari dammene conferma.

Ripeto: sì, ma fino ad un certo punto. Anche se il senzatetto va a spendere quei soldi si crea lo stesso moltiplicatore economico di cui parlavi tu. Vale sempre lo stesso discorso dei 100: i tuoi sono belli, i miei sono brutti.
Citazione:
Ragionare sui piano del principio e della logica permette di raggiungere, sulla base di alcuni assunti iniziali, determinate conclusioni con un certo grado di correttezza anche senza la possibilità tecnica di compiere tutte le operazioni capaci di dimostrare la logica di fondo.

Io ti posso dire che il Sole è più lontano della Luna rispetto alla Terra anche senza bisogno di misurarne la distanza, giusto?[...]

Giusto, io ho ragionato, proprio come te, sui principi e sulla logica e ti dico che la somma è positiva. Dunque? Che facciamo? Tiriamo una moneta?
Citazione:
Continui a ragionare sul piano microeconomico e contabile, mentre io ti faccio un discorso macroeconomico che non sta parlando di costi (ho scritto già diversi post fa che quello è un argomento che per il momento possiamo anche trascurare, sebbene non sia trascurabile affatto) bensì di progettazione e pianificazione a livello strutturale.[...]

Benissimo e io ti ho già scritto che era dei costi che parlavo quando ho detto "dettagli", poi tu sei partito per la tangente.
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Inviato il: 6/5/2014 16:15
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  •  anakyn
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#622
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

infosauro ha scritto:

Rimango perciò della mia opinione fino a che qualcuno non se la sente di dimostrare il contrario.



Liberissimo di rimanere della tua opinione, del tutto legittimo.

Liberissimo anche di ritenere che NON sia stato "dimostrato il contrario", sebbene su alcuni punti specifici questo ispiri al sottoscritto una crescente perplessità o sulle mie capacità di spiegazione o sulle tue capacità di comprensione.
Forse può essere un mix di entrambe le cose, e d'altra parte l'economia è ben lungi dall'essere una scienza esatta.


Detto in altri termini: puoi tranquillamente rimanere della tua idea, che del resto, a differenza di molti altri frequentatori di questi thread economici che ormai vanno avanti da parecchi mesi con livello di approfondimento via via più elevato, è sempre rimasta la stessa, immutabile ed inscalfibile per sostanza e profondità (tasse burocrazia corruzione brutto) a dispetto di qualsiasi argomentazione.
Questo depone senza dubbio a favore della tua coerenza di pensiero, che un po ti invidio, visto che io stesso su diversi argomenti ho avuto modo di modificare le mie idee.


Citazione:
Risposta sarcastica sì, ma fino a un certo punto: magari il senzatetto si compra delle azioni, la società in cui ha investito, grazie anche a quei soldi, riesce ad assumere qualcuno ed ecco che hai creato dei posti di lavoro.


Penso e spero che il sarcasmo continui, magari dammene conferma.


Citazione:
Citazione:
Nè io nè te siamo in grado di metterci a fare calcoli di questa portata e complessità, vai pure tranquillo. Ci mancano gli strumenti di calcolo, la complessità delle variabili in gioco, le statistiche.
Non siamo dei tecnici.

Possiamo solo ragionare sui principi a questo livello.



Bene, allora non venirmi a dire che

Citazione:
[...]alla fine produci un risultato che nel migliore dei casi è a somma zero, e più probabilmente a somma negativa.

Se tu tagli tasse e tagli spesa pubblica dello stesso importo, il caso più fortunato che ti può capirare è che non cambi assolutamente nulla, mentre se non sei abbastanza fortunato la situazione peggiora.[...]


Tu che ne sai visto che non sei un tecnico? Hai tirato a indovinare?


Ragionare sui piano del principio e della logica permette di raggiungere, sulla base di alcuni assunti iniziali, determinate conclusioni con un certo grado di correttezza anche senza la possibilità tecnica di compiere tutte le operazioni capaci di dimostrare la logica di fondo.

Io ti posso dire che il Sole è più lontano della Luna rispetto alla Terra anche senza bisogno di misurarne la distanza, giusto?

Se accetti il concetto di moltiplicatore economico, la diretta conseguenza è che in generale, un taglio delle tasse finanziato con equivalente taglio della spesa produce un gioco a somma zero, o più probabilmente a somma negativa.

Puoi metterti a contestare il concetto stesso di moltiplicatore economico, se vuoi.

In ogni caso il Governo di Renzi sembra provare a seguire in parte proprio la strada del taglio delle tasse finanziato da tagli di spesa, per cui potremmo sperimentare sulla nostra pelle di cittadini se e quali risultati produrrà.


Citazione:
Allora mostrami un corso di formazione che sia costato almeno più di due anni di stipendi di tutti quelli a cui è stato rivolto.


Continui a ragionare sul piano microeconomico e contabile, mentre io ti faccio un discorso macroeconomico che non sta parlando di costi (ho scritto già diversi post fa che quello è un argomento che per il momento possiamo anche trascurare, sebbene non sia trascurabile affatto) bensì di progettazione e pianificazione a livello strutturale.

Accettato questo discorso, POI si può parlare di costi.
E lì si torna sempre al discorso iniziale, c'è poco da fare...



Ripeto: o io non so spiegarmi o tu non sai capirmi.

Siccome però la tua idea è sempre e letteralmente rimasta la stessa in modo granitico, forse nè per me nè per te ha senso sforzarsi oltre.
Inviato il: 6/5/2014 15:52
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  •  infosauro
      infosauro
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#621
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

anakyn ha scritto:
Infosauro, tu fai sempre la stessa critica ed io ti riformulo sempre la stessa controargomentazione... cambia solo lo sfondo ma sulla sostanza siamo in pieno loop, per cui attenderò di vedere se qualcun altro vuole dire la sua al riguardo.

Fino a che rispondi con "hai capito tutto" ci credo che andiamo in loop.
Citazione:
Nonostante sia evidentemente sarcastica, da questa risposta comprendo che non ci capiamo: il "circolo virtuoso" si innesca NON se regalo i soldi (esempio: reddito di cittadinanza), BENSI' se fornisco lavoro.

Risposta sarcastica sì, ma fino a un certo punto: magari il senzatetto si compra delle azioni, la società in cui ha investito, grazie anche a quei soldi, riesce ad assumere qualcuno ed ecco che hai creato dei posti di lavoro.
Citazione:
Cioè se io, come Stato e come Società, sono in grado di fornire autonomia economica strutturalmente alla mia cittadinanza (STRUTTURALMENTE, non una tantum) ed in cambio di una prestazione produttiva, in assenza della quale finirei inevitabilmente per incorrere in problemi di inflazione.

E' bellissimo parlare di evoluzioni sociali ed economiche (del resto già in atto) dove il lavoro di fatto non servirà più o sarà estremamente ridotto, ma la società attuale rimane basata sul lavoro, per cui io come Stato devo trovare delle forme di organizzazione del lavoro tali per cui a ciascun cittadino venga fornita una remunerazione in cambio di uno stipendio.

Sempre se si presuppone che sia impossibile mettersi in proprio. A quanto pare i cittadini italiani sono talmente impediti che, se non c'è già qualcuno che offre un lavoro, deve per forza intervenire lo stato.
Citazione:
Altrimenti, se tralascio questo aspetto e lascio che il "mercato" faccia da solo (come voi invocate e come sta già accadendo, quindi non si capisce davvero cosa vi lamentate a fare), dilaga la disoccupazione, vado in crisi di domanda ed entro in un circolo vizioso di deflazione.

Sì, certo, oppure non si riesce ad assumere, nè a mettersi in proprio, per i vari problemi di tasse e burocrazia più volte citati, quando non per veri e propri divieti.
Citazione:
Secondo te si possono fare calcoli del genere, considerando un impianto socio-economico di dimensioni nazionali come se fosse una famiglia, e senza nemmeno prendere in considerazioni variabili come il moltiplicatore economico?

Nè io nè te siamo in grado di metterci a fare calcoli di questa portata e complessità, vai pure tranquillo. Ci mancano gli strumenti di calcolo, la complessità delle variabili in gioco, le statistiche.
Non siamo dei tecnici.

Possiamo solo ragionare sui principi a questo livello.

Bene, allora non venirmi a dire che Citazione:
[...]alla fine produci un risultato che nel migliore dei casi è a somma zero, e più probabilmente a somma negativa.

Se tu tagli tasse e tagli spesa pubblica dello stesso importo, il caso più fortunato che ti può capirare è che non cambi assolutamente nulla, mentre se non sei abbastanza fortunato la situazione peggiora.
[...]
Tu che ne sai visto che non sei un tecnico? Hai tirato a indovinare?
Citazione:
E come ti dicevo io, questa è una solenne cazzata, deriva probabilmente dal fatto che ragioni a livello micro tralasciando il macro, e si porta dietro un potenziale distruttivo enorme.[...]

Allora mostrami un corso di formazione che sia costato almeno più di due anni di stipendi di tutti quelli a cui è stato rivolto.
Citazione:
Sissì, è esattamente ciò che ho scritto.
Probabilmente sta diventando contagioso il trucchetto di distorcere di sana pianta la posizione dell'interlocutore, dandone una semplificazione caricaturale.

Vedo che spacchi il capello in 4. Hai scritto: Citazione:
[...]e contemporaneamente rischiare di annientare il sistema macroeconomico.[...]

Sai cosa significa annientare? Non pago, poco sopra hai appena scritto potenziale distruttivo enorme. Tra l'altro lo dici come se il progresso tecnologico non fosse mai esistito.
Citazione:
Non mi metto a riassumere 21 pagine di thread per la tua comodità, mi sembra piuttosto demenziale.
Se non hai compreso o non hai condiviso sinora, non sarà una sintesi in più a farti cambiare idea.

Non mi pare si sia discusso finora in questo thread di questo specifico argomento, comunque potrei non ricordare. Rimango perciò della mia opinione fino a che qualcuno non se la sente di dimostrare il contrario.
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#620
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Infosauro, tu fai sempre la stessa critica ed io ti riformulo sempre la stessa controargomentazione... cambia solo lo sfondo ma sulla sostanza siamo in pieno loop, per cui attenderò di vedere se qualcun altro vuole dire la sua al riguardo.


Citazione:
Bene, regalali a un senzatetto, così alimenta il circolo virtuoso


Nonostante sia evidentemente sarcastica, da questa risposta comprendo che non ci capiamo: il "circolo virtuoso" si innesca NON se regalo i soldi (esempio: reddito di cittadinanza), BENSI' se fornisco lavoro.
Cioè se io, come Stato e come Società, sono in grado di fornire autonomia economica strutturalmente alla mia cittadinanza (STRUTTURALMENTE, non una tantum) ed in cambio di una prestazione produttiva, in assenza della quale finirei inevitabilmente per incorrere in problemi di inflazione.

E' bellissimo parlare di evoluzioni sociali ed economiche (del resto già in atto) dove il lavoro di fatto non servirà più o sarà estremamente ridotto, ma la società attuale rimane basata sul lavoro, per cui io come Stato devo trovare delle forme di organizzazione del lavoro tali per cui a ciascun cittadino venga fornita una remunerazione in cambio di uno stipendio.
Altrimenti, se tralascio questo aspetto e lascio che il "mercato" faccia da solo (come voi invocate e come sta già accadendo, quindi non si capisce davvero cosa vi lamentate a fare), dilaga la disoccupazione, vado in crisi di domanda ed entro in un circolo vizioso di deflazione.


Citazione:
Mi pare di aver spiegato perchè la somma è positiva (100-75=25>0), se la pensi diversamente mostra i tuoi calcoli.


Secondo te si possono fare calcoli del genere, considerando un impianto socio-economico di dimensioni nazionali come se fosse una famiglia, e senza nemmeno prendere in considerazioni variabili come il moltiplicatore economico?

Nè io nè te siamo in grado di metterci a fare calcoli di questa portata e complessità, vai pure tranquillo. Ci mancano gli strumenti di calcolo, la complessità delle variabili in gioco, le statistiche.
Non siamo dei tecnici.

Possiamo solo ragionare sui principi a questo livello.


Citazione:
Come dicevo, la riqualificazione professionale è un dettaglio.


E come ti dicevo io, questa è una solenne cazzata, deriva probabilmente dal fatto che ragioni a livello micro tralasciando il macro, e si porta dietro un potenziale distruttivo enorme.

Come vedi siamo in loop.


Citazione:
Quindi il progresso tecnologico ci porterà alla catastrofe?


Sissì, è esattamente ciò che ho scritto.
Probabilmente sta diventando contagioso il trucchetto di distorcere di sana pianta la posizione dell'interlocutore, dandone una semplificazione caricaturale.


Citazione:
Secondo te una spesa pubblica gestita liberamente e senza vincoli di bilancio incompatibili con la nostra economia (cioè una VERA spesa pubblica al servizio della cittadinanza) verrebbe compensata in negativo dalla necessità di dover prelevare eventuali eccessi di liquidità con le tasse.[...]


Citazione:
Secondo me sì, se ti va mostra dove sbaglio.


Non mi metto a riassumere 21 pagine di thread per la tua comodità, mi sembra piuttosto demenziale.
Se non hai compreso o non hai condiviso sinora, non sarà una sintesi in più a farti cambiare idea.
Inviato il: 6/5/2014 13:39
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#619
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Citazione:

perspicace ha scritto:

Quindi se nel mercato sta per entrare una "nuova tecnologia" che di fatto lederebbe gli interessi degli amici del "proprietario della stampante" questi userebbero tutte le loro "nuove banconote" per danneggiare quella "nuova tecnologia" o impedire che essa arrivi nel mercato.



[...]


Citazione:

perspicace ha scritto:

Ma il punto chiave e che cosi come per la tecnologia "il centralismo" promosso da Anakyn si applicherà per rimuovere SOLO le barriere al business dei suoi amici e si applicherà SOLO per favorire il business dei suoi amici. E questo lo dice la STORIA non io.

Chi caxxo siete voi per decidere quale tecnologia è utile e quale no, chi cax siete voi per decidere cosa DEVE piacere alle persone e cosa NON DEVE piacere alle persone?

Vi arrogate il diritto di scegliere quale tecnologia deve restare al mondo e quale deve sparire e lo fate "per pura fede ideologica".




"Quindi" (cit.) ti stai inventando conclusioni tutta tua, naturalmente DEL TUTTO DIVERSE da ciò che ho scritto io, in modo da costruirti a tuo piacimento la versione dell'interlocutore e smontarla con comodità.

Parli di processi decisionali urlando ai 4 venti di processi "centralizzati" e mutilanti delle libertà individuali, quando nessuno è nemmeno entrato in quell'argomento, visto che per ora si era rimasti sul piano organizzativo e progettuale e non certo quello decisionale.

Ed invochi pure la "Storia" (naturalmente con la maiuscola) a darti ragione, LOL.
D'altronde ieri invocavi l'ISTAT, almeno oggi hai fatto l'upgrade


Giochetti con le gambe più corte di un nano, ma continua pure a divertirti lavorando di fantasia.


- - - - - - - - - -


Poi leggo anche il post di Infosauro.
Inviato il: 6/5/2014 12:50
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#618
Sono certo di non sapere
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I Diritti Naturali dell’Uomo e I Limiti dello Stato

Ne La Legge Frédéric Bastiat presenta l’inoppugnabile massima che i diritti dell’uomo esistano precedentemente alla formazione dello Stato e che, pertanto, l’azione collettiva dello Stato non possa essere in contrasto con i preesistenti diritti individuali. Secondo Bastiat, l’uomo può delegare allo Stato soltanto quei poteri che egli stesso già possiede e non ha il diritto naturale di forzare il prossimo alla beneficienza. Dato che di mia volontà non posso costringerti a fare della beneficienza, neanche la forza governativa può forzarti di sua scelta. Eppure, è esattamente ciò che fa. Poniamo la circostanza che tu voglia opporti al fatto che il governo stia dando denaro ad una organizzazione di beneficenza che personalmente avversi. Non andresti molto lontano asserendo che hai il diritto a pagare in proporzione meno tasse. Se continuassi a rifiutarti di pagare, il governo confischerebbe i tuoi beni. Se cercassi di proteggerli, il governo ti ucciderebbe. Eppure, all’interno del contesto dei diritti naturali, il governo non ha alcuna giustificazione nel forzarti a pagare per un’organizzazione che disapprovi e che non finanzieresti volontariamente.

La Vera Giustizia e l’Imperativo Categorico

Forse c’è un fondamento logico superiore che giustifica lo Stato a violare i nostri diritti naturali confiscando coercitivamente le nostre proprietà per il presunto miglioramento degli altri. In riferimento a tale fondamento logico, ci rivolgiamo a due filosofi – Immanuel Kant e T. Patrick Burke. Cominciamo con Kant. La nostra concezione di “vera giustizia” non trova una migliore espressione di quella di Immanuel Kant nella spiegazione del suo “imperativo categorico”. Un imperativo categorico dice incondizionatamente cosa fare a tutti gli uomini, in tutti i posti, tutto il tempo. Non desume il suo potere da alcuna autorità diversa dalla pura ragione. Kant distingue questo imperativo categorico da un imperativo ipotetico, quale il “bisogno”. Sebbene un imperativo ipotetico possa essere valido, come ad esempio “le persone bisognose vivrebbero meglio se ricevessero sussidi statali”, non può mai essere oggettivo. Dà una ragione soltanto a coloro i quali ne sono coinvolti, in questo caso i bisognosi. Dare sussidi alle persone povere non può essere un’azione incondizionata, da applicare a tutte le persone, in tutti i luoghi ed in ogni momento. Nel suo libro introduttivo a Kant, Roger Scruton spiega come ci siano cinque diverse forme dell’imperativo categorico. Le prime due sono le più importanti relativamente ai nostri fini. La prima forma è la Regola d’Oro, Matteo 7,12: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti”. Abramo Lincoln illustrò la Regola d’Oro quando disse: “Non volendo essere uno schiavo, non sarò un padrone”. Si basa soltanto sulla ragione. La seconda forma è che tutti gli uomini debbano essere trattati come fini, non come mezzi. Gli essere razionali sono dei fini in sé e mai meramente dei mezzi per qualche altro fine o dei mezzi per raggiungere i fini di alcuni uomini e di altri no. In base a questa legge naturale, anche se in una comunità tutti tranne un individuo donassero ad un’organizzazione, l’imperativo categorico negherebbe che sia giusto che la comunità forzasse quell’unico individuo. Essa vedrebbe tale individuo come un fine e non come un mezzo, un essere razionale con dignità umana. Il professor T. Patrick Burke esprime un’aggiunta importante all’ingiusta natura della coercizione statale giustificata con la beneficienza. In maniera convincente, porta avanti l’idea che l’atto di rifiutarsi di aiutare qualcuno bisognoso non è ingiusto, in quanto egli viene lasciato nella stessa posizione in cui era prima. L’atto di rifiutarsi di aiutare non peggiora la situazione della persona. Se ci legassimo ad una sorta di concetto superiore di giustizia per aiutare tutti coloro che venissero da noi a chiedere aiuto, allora diventeremmo schiavi di tutto il genere umano, una violazione dell’imperativo categorico in cui saremmo usati come mezzi e non come fini.


L’Impossibilità del Calcolo Economico dello Stato

Nel 1920 Ludwig von Mises scrisse una devastante critica dell’emergente movimento socialista. In meno di 75 pagine, che includono un’introduzione del professor Yuri Maltsev ed una postfazione del professor Joseph Salerno, Economic Calculation in the Socialist Commonwealth spiega come, in assenza di proprietà privata, il calcolo economico sia impossibile. Mises chiarì che nessun governo può sapere cosa produrre o quali risorse usare per creare tutti i beni che potremmo desiderare perché soltanto chi possiede effettivamente una proprietà può disporre di essa razionalmente. Pensiamo a due mondi, quello della mente contenente le preferenze ed il mondo del mercato e dei prezzi. Le preferenze sono ordinate nella mente a seconda dei bisogni che percepiamo di primaria importanza. Queste preferenze sono diverse per ogni persona e cambiano costantemente persino in ogni individuo. Esse s’incontrano nel mercato con tutte le altre per stabilire i prezzi, il che ci permette di fare decisioni economiche e convenienti relative a cosa produrre, come farlo, e cosa comprare. Mises fece notare che senza un mercato dei prezzi, uno Zar dell’Economia sarebbe cieco su cosa produrre e come produrlo. I prezzi di mercato sono determinati soltanto dalle persone che esprimono le loro preferenze in base a cosa già possiedono; ovverosia, la proprietà privata. Lo Zar non sta spendendo i suoi soldi o portando i suoi prodotti al mercato per venderli. Quindi come può decidere razionalmente cosa fare? La risposta di Mises è che non può. Dato che il governo è composto da individui che non stanno spendendo i propri soldi o piazzando i loro prodotti sul mercato, non c’è possibilità che possano decidere razionalmente quale organizzazione, se mai ce ne fosse una, dovrebbe essere supportata dallo Stato. Fanno affidamento su ciò che possono essere soltanto chiamate “relazioni corrotte”; come aiutare i propri amici, scegliere enti che potrebbero assumerli in futuro, ottenere l’appoggio di organizzazioni che sono particolarmente persistenti e fastidiosi, ecc. ecc. Questo comportamento è descritto nel migliore dei modi dalla “teoria della scelta pubblica”, che spiega che le azioni degli individui del governo sono guidate dagli stessi interessi personali che ci sono in tutte le aree della vita, ridicolizzando l’idea che quelle fatte dal governo si basino su considerazioni etiche superiori.


Conclusioni

Infine, osserviamo che il welfare statale è imposto in maniera coercitiva; non ha altra giustificazione se non quella della pura forza. Nessuno ha un diritto naturale sul nostro lavoro o sulla nostra proprietà; non c’è un imperativo categorico nel chiedere l’aiuto degli altri e nessuno nel provare vergogna in noi stessi se rifiutiamo di “aiutare” altri individui tramite la coercizione dello Stato; e non c’è nessuna possibilità di effettuare un calcolo economico razionale per determinare quale organizzazione lo Stato debba supportare ed in quale entità.


Articolo di Patrick Barron su Mises.org

Traduzione di Alessio Cuozzo

Adattamento a cura di Giovanni Barone
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Inviato il: 6/5/2014 11:44
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#617
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Citazione:

anakyn ha scritto:
Infosauro, onestamente ritieni che un taglio delle tasse possa in qualche modo compensare la perdita di chissà quanti stipendi, cioè di chissà quanti nuclei di potere d'acquisto, cioè di una fetta di domanda consistente, all'interno di un sistema economico?

No, lo ponevo proprio come ipotesi: lo stato quanto paga di stipendi statali? 100? Bene, se io, un domani ne taglio 50 abbasso conseguentemente le tasse di 50.
Il fatto che poi nella realtà non avvenga perchè ci sono dei parassiti che si vogliono mangiare quei 50 è un altro discorso, ma finchè parliamo tra di noi.
Citazione:
Una famiglia con uno stipendio in meno semplicemente rischia di venire estromessa dal circuito economico perchè incapace di fare consumi; puoi anche tagliare le tasse agli altri in modo equivalente, ma intanto la tua domanda aggregata ha perso per strada un nucleo familiare.

Nel breve termine, ma nel lungo guadagnerai in competizione, invenzioni e progresso tecnologico.
Citazione:
[...](per inciso: te lo dice uno che RICEVERA' il bonus e sarebbe immediatamente pronto a farne a meno, se quelle risorse venissero impiegate impiegate in modo più funzionale al benessere del sistema nel suo complesso. Qui lo dico e qui lo sottoscrivo.)

Bene, regalali a un senzatetto, così alimenta il circolo virtuoso (prima però fammi sapere dove passeggi di solito ).
Citazione:
Con la dinamica spesa-tasse il discorso è simile: se tu, per tagliare tasse e dunque alzare un pò il reddito netto dei cittadini, sei costretto contemporaneamente ad estromettere altri cittadini dal sistema dei consumi e della domanda, alla fine produci un risultato che nel migliore dei casi è a somma zero, e più probabilmente a somma negativa.

Se tu tagli tasse e tagli spesa pubblica dello stesso importo, il caso più fortunato che ti può capirare è che non cambi assolutamente nulla, mentre se non sei abbastanza fortunato la situazione peggiora.[...]

Mi pare di aver spiegato perchè la somma è positiva (100-75=25>0), se la pensi diversamente mostra i tuoi calcoli.
Citazione:
Dettagli?!? o_O

Secondo me continuiamo a non capirci: consideri davvero un dettaglio il tempo di permanenza nello stato di disoccupazione di una fetta rilevante di ex dipendenti pubblici che dall'oggi al domani perderebbero il loro potere d'acquisto?
Secondo te che tipo di effetti avrebbe sulla domanda aggregata del nostro sistema economico uno stallo prolungato di ex consumatori?

Secondo te che effetto sta GIA' avendo da alcuni anni a questa parte esattamente tale situazione (disoccupazione estesa e prolungata) nel NOSTRO sistema economico?

Per dettagli mi riferivo alla formazione professionale che sicuramente costa meno di anni di stipendi, quindi la si può fare tranquillamente senza patemi.
Una volta fatta possiamo licenziare delle persone che, di fatto, non lavorano o ce le dobbiamo tenere sul groppone per sempre?
Citazione:
Il mercato, wow!
Che sicuramente li userà nel miglior modo possibile, indirizzandoli con la massima efficienza.
Del resto il mercato serve a questo.

Ok, la pianto col sarcasmo, chiedo scusa.

Fai bene a piantarla perchè il mio mercato è lo stesso mercato a cui tu dici che bisogna assolutamente lasciare non meno di 80 perchè altrimenti è la fine del mondo. Io non solo ti ho mostrato che quegli 80 in realtà sono 75, ma ho addirittura lasciato 100, però adesso il mercato non va più bene.
Citazione:
Che bello ragionare in astratto facendo finta che l'economia sia matematica e che l'elemento umano sia ininfluente: sarebbe tutto così facile...

Se la tua "tecnologia nuova" così bella ed efficiente ha come conseguenza che sego dei posti di lavoro o sego degli stipendi senza rimpiazzare in tempi rapidissimi tale perdita di potere d'acquisto dei relativi cittadini, potrò anche vivere nella società più tecnologica dell'Universo ma produrrò effetti depressivi immediati sul ciclo economico.
Con buona pace delle macchine che fanno il lavoro al posto nostro.

Non sto mica dicendo che l'evoluzione tecnologica va combattuta, tutt'altro.

Ecco allora se stai dicendo tutt'altro, stai dicendo che devi tendere all'efficienza, quindi automatizzare laddove serve.
Citazione:
Dico che ogni progresso tecnologico, nel momento in cui incide sul mercato del lavoro e sul sistema economico (che, volente o nolente, continua ad essere composto prevalentemente da persone, NON da macchine) va accompagnato da un piano di riqualificazione/riorganizzazione professionale a monte (cioè progettato in anticipo) tale per cui NON accada che il sistema, a causa di improvvise impennate di disoccupazione o taglio di salari, si trovi a soffrire di carenza di domanda aggregata.

Come dicevo, la riqualificazione professionale è un dettaglio.
Citazione:
La logica per cui "progresso tecnologico = abbattimento spese = efficienza = evviva siamo tutti più ricchi e moderni" può funzionare in un ottica microeconomica e contemporaneamente rischiare di annientare il sistema macroeconomico.

Quindi il progresso tecnologico ci porterà alla catastrofe?
Citazione:
Esatto: oggi succede così, con la moneta unica e l'assenza di sovranità monetaria.
Se ti riprendi la moneta sovrana lo Stato può fare spesa pubblica senza bisogno di chiedere prestiti a chicchessia, ed a quel punto il problema del debito pubblico è sostanzialmente risolto e rimangono da gestire "solamente" i rischi inflattivi, principalmente tramite lo strumento della tassazione.

E dunque i soldi dal mercato li devi raggranellare comunque. Quei 100 del mio punto 1 sono ancora lì, solo che magari lo fai dopo, ma non cambia molto (questo giro sì che ha somma zero).
Citazione:
[...]Saranno mesi che io ed altri che condividono lo stesso punto di vista auspichiamo un modello economico dove per fare spesa pubblica NON sia necessario nè rivolgersi ai "mercati" (cioè allo strozzinaggio delle banche private) nè agli stessi cittadini (impoverendo a monte gli stessi che voglio arricchire a valle), bensì riappropriarsi di una moneta sovrana e poter fare spesa pubblica SENZA dover chiedere soldi a nessuno tranne che alla propria Banca Centrale, con interessi pressochè nulli.

Lo hai detto anche tu prima: i soldi vanno comunque tolti dal mercato ad un certo punto.
Citazione:
Nel modello che ho in mente io, nonchè in vigore in mezzo mondo civilizzato, con la mia spesa di 100 innesco eccome il ciclo economico, perchè non devo togliere proprio nulla ai miei cittadini per poterglieli dare!

Quale mondo civilizzato? Quello in cui si fa fatica a trovare uno stato non indebitato?
Citazione:
Hai capito tutto.

Bello rispondere così.
Citazione:
Hai capito tutto al quadrato.

Mi chiedo a cosa siano servite le precedenti 21 pagine di thread a discutere dell'impatto sulla spesa per interessi a seconda che si disponga di moneta sovrana o meno.

Lo hai detto anche tu prima: i soldi vanno comunque tolti dal mercato ad un certo punto.
Citazione:
Secondo te una spesa pubblica gestita liberamente e senza vincoli di bilancio incompatibili con la nostra economia (cioè una VERA spesa pubblica al servizio della cittadinanza) verrebbe compensata in negativo dalla necessità di dover prelevare eventuali eccessi di liquidità con le tasse.[...]

Secondo me sì, se ti va mostra dove sbaglio.
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#616
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Amen, alleluia alleluia!

Anakyn mostra finalmente quale è il problema di centralizzare le decisioni economiche.

Citazione:
Non sto mica dicendo che l'evoluzione tecnologica va combattuta, tutt'altro.
Dico che ogni progresso tecnologico, nel momento in cui incide sul mercato del lavoro e sul sistema economico (che, volente o nolente, continua ad essere composto prevalentemente da persone, NON da macchine) va accompagnato da un piano di riqualificazione/riorganizzazione professionale a MONTE




Quindi se nel mercato sta per entrare una "nuova tecnologia" che di fatto lederebbe gli interessi degli amici del "proprietario della stampante" questi userebbero tutte le loro "nuove banconote" per danneggiare quella "nuova tecnologia" o impedire che essa arrivi nel mercato.


Un esempio pratico: invento una tecnologia a fusione che genera energia a bassissimo costo e senza scarti di nessun tipo, quindi niente rifiuti tossici o CO2 o scarti da combustione o di lavorazione dei pannelli solari ed pale eoliche.

Che cosa succede in questo esempio: Che questa nuova tecnologia farebbe perdere lavoro a tutti quelli che lavorano nel campo delle scorie radioattive, dei trasportatori di materie prime, dei broker addetti alle vendite delle materie prime, degli operai della cava, degli azionisti e lavoratori delle aziende che producono energia con vecchie tecnologie.


Quindi "il tipo della stampante" in alcuni casi il Governo o meglio i suoi rappresentanti, spenderanno tutti i loro "soldi appena stampati" per rendere la marijuana illegale o per qualsiasi atto possa preservare gli interessi di tutti i suoi amichetti che hanno immense foreste da abbattere (JP).



Ma il punto chiave e che cosi come per la tecnologia "il centralismo" promosso da Anakyn si applicherà per rimuovere SOLO le barriere al business dei suoi amici e si applicherà SOLO per favorire il business dei suoi amici. E questo lo dice la STORIA non io.



Chi caxxo siete voi per decidere quale tecnologia è utile e quale no, chi cax siete voi per decidere cosa DEVE piacere alle persone e cosa NON DEVE piacere alle persone?


Vi arrogate il diritto di scegliere quale tecnologia deve restare al mondo e quale deve sparire e lo fate "per pura fede ideologica".



é sbagliatissimo devono essere le persone tramite il mercato a decidere ognuna per conto suo cosa gli piace e cosa no, dove vogliono spendere i loro soldi e dove no.




Perché Anakyn la tecnologia che TU non vuoi entri nel mercato forse non oggi ma chissà fra 100 anni potrebbe salvarci la vita, quindi il tuo volerle mettere i bastoni fra le ruote SOLO perché non ne hai TU il pieno controllo e non ne trai TU i pieni benedici è un DANNO ALL'UMANITà TUTTA.
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Inviato il: 6/5/2014 8:25
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#615
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Infosauro, onestamente ritieni che un taglio delle tasse possa in qualche modo compensare la perdita di chissà quanti stipendi, cioè di chissà quanti nuclei di potere d'acquisto, cioè di una fetta di domanda consistente, all'interno di un sistema economico?

Una famiglia con uno stipendio in meno semplicemente rischia di venire estromessa dal circuito economico perchè incapace di fare consumi; puoi anche tagliare le tasse agli altri in modo equivalente, ma intanto la tua domanda aggregata ha perso per strada un nucleo familiare.

Mi ricorda la vicenda degli 80€ in più di Renzi in busta paga (ammesso che arrivino sul serio): non serviranno pressochè a nulla perchè finiranno a cittadini che un lavoro ce l'avevano già e quindi bene o male erano inseriti nel circuito economico, mentre invece sarebbe stato decisamente più intelligente, utile ed efficacie spendere tali risorse (comunque troppo limitate) per incentivare in qualche modo nuove assunzioni o reinserimenti lavorativi, e quindi far sì che nel sistema economico entrino nuovi soggetti portatori di potere d'acquisto. Questo sì che (forse) avrebbe incentivato la domanda e (forse) sbloccato qualcosa, mentre invece dare qualche briciola in più a chi il pane in qualche modo lo portava già a casa non avrà alcun effetto.
(per inciso: te lo dice uno che RICEVERA' il bonus e sarebbe immediatamente pronto a farne a meno, se quelle risorse venissero impiegate impiegate in modo più funzionale al benessere del sistema nel suo complesso. Qui lo dico e qui lo sottoscrivo.)

Con la dinamica spesa-tasse il discorso è simile: se tu, per tagliare tasse e dunque alzare un pò il reddito netto dei cittadini, sei costretto contemporaneamente ad estromettere altri cittadini dal sistema dei consumi e della domanda, alla fine produci un risultato che nel migliore dei casi è a somma zero, e più probabilmente a somma negativa.

Se tu tagli tasse e tagli spesa pubblica dello stesso importo, il caso più fortunato che ti può capirare è che non cambi assolutamente nulla, mentre se non sei abbastanza fortunato la situazione peggiora.



Se sei in uno stato di crisi di domanda devi scegliere una strada per incentivare la domanda stessa: o aumenti la spesa, o tagli le tasse, o fai entrambe le cose.
Operare su entrambe le leve in modo uguale e contrario non serve a nulla.


Citazione:

infosauro ha scritto:
Citazione:

anakyn ha scritto:

Se si intende procedere (anche) in questa direzione - ed è comprensibile volerlo fare in ottica di semplificazione - bisogna prevedere a monte un'immediata riqualifica professionale per i lavoratori tagliati, pena la perdita dei loro salari nel sistema economico ed il conseguente impatto sulla domanda aggregata.

Suvvia, questi sono dettagli, poi anche le aziende fanno formazione professionale.



Dettagli?!? o_O

Secondo me continuiamo a non capirci: consideri davvero un dettaglio il tempo di permanenza nello stato di disoccupazione di una fetta rilevante di ex dipendenti pubblici che dall'oggi al domani perderebbero il loro potere d'acquisto?
Secondo te che tipo di effetti avrebbe sulla domanda aggregata del nostro sistema economico uno stallo prolungato di ex consumatori?

Secondo te che effetto sta GIA' avendo da alcuni anni a questa parte esattamente tale situazione (disoccupazione estesa e prolungata) nel NOSTRO sistema economico?


Citazione:
Ma quello che contesto io è che viene a mancare anche il punto 1, per cui i 100 rimangono nel mercato


Il mercato, wow!
Che sicuramente li userà nel miglior modo possibile, indirizzandoli con la massima efficienza.
Del resto il mercato serve a questo.

Ok, la pianto col sarcasmo, chiedo scusa.


Citazione:
Se, invece di spendere 100 per una certa cosa, uso una tecnologia nuova e ne spendo 60 ottenendo gli stessi risultati, dico che quei 40 sono uno spreco e la tecnologia che mi permette di spendere di meno la chiamo miglioria.


Che bello ragionare in astratto facendo finta che l'economia sia matematica e che l'elemento umano sia ininfluente: sarebbe tutto così facile...

Se la tua "tecnologia nuova" così bella ed efficiente ha come conseguenza che sego dei posti di lavoro o sego degli stipendi senza rimpiazzare in tempi rapidissimi tale perdita di potere d'acquisto dei relativi cittadini, potrò anche vivere nella società più tecnologica dell'Universo ma produrrò effetti depressivi immediati sul ciclo economico.
Con buona pace delle macchine che fanno il lavoro al posto nostro.

Non sto mica dicendo che l'evoluzione tecnologica va combattuta, tutt'altro.
Dico che ogni progresso tecnologico, nel momento in cui incide sul mercato del lavoro e sul sistema economico (che, volente o nolente, continua ad essere composto prevalentemente da persone, NON da macchine) va accompagnato da un piano di riqualificazione/riorganizzazione professionale a monte (cioè progettato in anticipo) tale per cui NON accada che il sistema, a causa di improvvise impennate di disoccupazione o taglio di salari, si trovi a soffrire di carenza di domanda aggregata.

La logica per cui "progresso tecnologico = abbattimento spese = efficienza = evviva siamo tutti più ricchi e moderni" può funzionare in un ottica microeconomica e contemporaneamente rischiare di annientare il sistema macroeconomico.


Citazione:
Dipende, se hai preso quei 100 in prestito, e oggi succede così, poi li devi ripagare, quindi sono ricchezza, ma fino ad un certo punto.


Esatto: oggi succede così, con la moneta unica e l'assenza di sovranità monetaria.
Se ti riprendi la moneta sovrana lo Stato può fare spesa pubblica senza bisogno di chiedere prestiti a chicchessia, ed a quel punto il problema del debito pubblico è sostanzialmente risolto e rimangono da gestire "solamente" i rischi inflattivi, principalmente tramite lo strumento della tassazione.


Citazione:
Allora nemmeno tu con i tuoi 100 inneschi niente, perchè per spendere quei 100 prima li devi raggranellare dal mercato togliendo potere d'acquisto alle persone.



Mi scuso in anticipo ma a questo punto te lo devo proprio chiedere: mi stai prendendo in giro?

Saranno mesi che io ed altri che condividono lo stesso punto di vista auspichiamo un modello economico dove per fare spesa pubblica NON sia necessario nè rivolgersi ai "mercati" (cioè allo strozzinaggio delle banche private) nè agli stessi cittadini (impoverendo a monte gli stessi che voglio arricchire a valle), bensì riappropriarsi di una moneta sovrana e poter fare spesa pubblica SENZA dover chiedere soldi a nessuno tranne che alla propria Banca Centrale, con interessi pressochè nulli.

Nel modello che ho in mente io, nonchè in vigore in mezzo mondo civilizzato, con la mia spesa di 100 innesco eccome il ciclo economico, perchè non devo togliere proprio nulla ai miei cittadini per poterglieli dare!


Citazione:
Cosa vuoi che ti dica? A quanto pare i tuoi 100 sono più belli dei miei.


Hai capito tutto.


Citazione:
Certo: diminuiamo le tasse e aumentiamo la spesa, poi gli interessi sui debiti chi li paga?


Hai capito tutto al quadrato.

Mi chiedo a cosa siano servite le precedenti 21 pagine di thread a discutere dell'impatto sulla spesa per interessi a seconda che si disponga di moneta sovrana o meno.


Citazione:
E non mi venite a raccontare la storia dello "stampiamo denaro da soli" perchè anche in quel caso ci sarebbe da contenere l'inflazione con le tasse (Barnard dixit), quindi stiamo da capo a dodici.


Secondo te una spesa pubblica gestita liberamente e senza vincoli di bilancio incompatibili con la nostra economia (cioè una VERA spesa pubblica al servizio della cittadinanza) verrebbe compensata in negativo dalla necessità di dover prelevare eventuali eccessi di liquidità con le tasse.

Non c'è che dire: hai capito tutto al cubo.


Io vado a dormire perchè mi accorgo che sto diventando acido e aggressivo, il che non aiuta la discussione: sarà l'ora tarda.
Inviato il: 6/5/2014 1:55
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#614
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Citazione:

anakyn ha scritto:
Fantastico: nel frattempo che "il tizio trovi un altro lavoro" (o che apra una sua azienda, perchè no? facile!) il suo mancato stipendio, assieme a quello di tutti i dipendenti pubblici che hai tagliato nella tua ansia di "semplificare l'apparato statale" (che è uno slogan facile da scrivere ma significa tutto e niente), che equivalgono a parecchia gente per strada, andranno ad abbassare la domanda nel circuito economico, contraendo di conseguenza l'offerta e producendo il circolo vizioso di contrazione progressiva che ormai credo si sia compreso.

Non è vero, perché a tutte le altre persone rimangono più soldi in tasca (sto ovviamente considerando anche l'immediato abbassamento delle tasse), quindi possono spendere di più.
Citazione:
[...]A costo di apparire presuntuoso e ripetitivo ci tengo a ribadire un concetto che ritengo tanto vero quanto fondamentale: ogni taglio della spesa pubblica che corrisponde al licenziamento di dipendenti pubblici, per quanto superflui possano essere i rispettivi ruoli professionali, significa immediatamente meno salari, dunque meno consumi, dunque un calo della domanda aggregata con tutto ciò che questo comporta.

Come dicevo prima, sembri sempre tralasciare la riduzione delle tasse causata dalla minore spesa. Per ogni 2000 euro di stipendio che non paghi ci sono 2000 euro che non vengono prelevati con le imposte e che rimangono in circolo nel mercato. Per la verità, con i governanti che ci ritroviamo, forse l'errore è mio perchè loro potrebbero benissimo diminuire la spesa e aumentare le tasse allo stesso tempo.
Citazione:
Se si intende procedere (anche) in questa direzione - ed è comprensibile volerlo fare in ottica di semplificazione - bisogna prevedere a monte un'immediata riqualifica professionale per i lavoratori tagliati, pena la perdita dei loro salari nel sistema economico ed il conseguente impatto sulla domanda aggregata.

Suvvia, questi sono dettagli, poi anche le aziende fanno formazione professionale.
Citazione:
Cioè è importante che tali lavoratori:
a) non perdano il loro potere d'acquisto
b) vengano retribuiti in cambio di un lavoro effettivamente prodotto e NON in base ad un reddito di cittadinanza senza alcuna contropartita in termini lavorativi: infatti un'erogazione di spesa (dunque liquidità) senza una contropartita produttiva di qualsiasi genere rischia di generare - essa sì! - grossi rischi inflattivi

E che non vadano a fare competizione ai vari Marchionne di turno, mi raccomando.
Citazione:
Se tu tagli contemporaneamente tasse e spesa pubblica, non stai "lasciando" nulla in mano ai cittadini: gli stessi soldi che fai loro risparmiare con le tasse in meno glieli hai tolti tagliando la spesa pubblica.

Appunto: lascio i 100 ai cittadini che poi li spenderanno come vogliono. Vediamo l'esempio concreto degli autobus senza autisti.
Tu dici, e correggimi se sbaglio:
1)lo stato raccoglie 100 ai cittadini
2)lo stato spende 100 in stipendi di autisti
3a)l'autista risparmia 20 e va a spendere 80 del suo stipendio al mercato
3b)il cittadino paga un servizio pubblico, il biglietto dell'autobus, 2 invece dei 5 che spenderebbe se fosse privato.
Togliendo lo stipendio all'autista, quegli 80 non entrano nel mercato, perchè viene a mancare il punto 3a, inoltre il cittadino dovrebbe pagare 5 invece di 2, perchè hai tolto il servizio pubblico.

Ma quello che contesto io è che viene a mancare anche il punto 1, per cui i 100 rimangono nel mercato (invece di avere solo 80), inoltre l'autista deve pagare le tasse quindi gli 80 del punto 3a in realtà sono solo 75. Per finire il cittadino paga sempre 2 invece di 5, perchè non sto dicendo di privatizzare i servizi pubblici, ma semplicemente di migliorarli.
Spiego cosa significa, per me, migliorare il servizio pubblico. Se, invece di spendere 100 per una certa cosa, uso una tecnologia nuova e ne spendo 60 ottenendo gli stessi risultati, dico che quei 40 sono uno spreco e la tecnologia che mi permette di spendere di meno la chiamo miglioria.
Quindi, ammettendo che l'autobus automatizzato funzioni egregiamente, il cittadino spenderà sempre 2.
Citazione:
Forse ancora non è chiaro che spesa pubblica = ricchezza verso la cittadinanza, indipendentemente dall'impiego efficiente o meno.

Dipende, se hai preso quei 100 in prestito, e oggi succede così, poi li devi ripagare, quindi sono ricchezza, ma fino ad un certo punto. Come dicevo a redribbon, se li hai buttati dalla finestra non sono un gran ricchezza.
Anche nel caso della stampa di denaro senza prestiti ci sono le tasse da riscuotere per contenere l'inflazione, quindi sono una ricchezza temporanea.
Citazione:
Se gli togli 100 a monte e gli tagli 100 a valle, che soldi stai "lasciando" ai cittadini?

Sto lasciando 100 perchè quei 100 a valle non si devono più pagare. Vedi sopra.
Citazione:
Il circolo virtuoso (o vizioso) è collegato al canale della spesa più che a quello delle tasse.
Se togli 100 tasse da pagare e contemporaneamente tagli di 100 gli stipendi, non inneschi alcun circolo virtuoso, anzi.

Allora nemmeno tu con i tuoi 100 inneschi niente, perchè per spendere quei 100 prima li devi raggranellare dal mercato togliendo potere d'acquisto alle persone.
Citazione:
O io non sto capendo la tua obiezione o tu non hai compreso la mia obiezione precedente: il problema non riguarderebbe come finanziare la formazione (oddio, con Euro e vincoli di budget europei pure quello è un bel problema, ma per ora mettiamo pure da parte questo aspetto), ma il tempo e la progettualità necessarie per operare un'immediata riconversione del personale ritenuto superfluo, in modo che il potere d'acquisto legato ai consumi di tali persone non generi un repentino crollo della domanda aggregata a livello di sistema.

In altri termini e semplificando al massimo: se tu tagli dei posti di lavoro, stai tagliando anche dei salari, e se non rimpiazzi in tempi rapidissimi tale temporanea perdita d'acquisto il sistema economico ne risente di brutto.

Se poi la rimpiazzi con un reddito di cittadinanza generalizzato a cui NON corrisponde una prestazione lavorativa e produttiva, per tappare un buco ne crei uno peggiore perchè scateni un rischio inflattivo.

Lo hai già detto su. Da quello che scrivi sembra sia impossibile che quei licenziati vadano a fare competizione ai "capitani d'industria" de no'antri che ci ritroviamo oggi e che possano così abbassare il prezzo dei prodotti, generando un secondo circolo virtuoso.
Quelli sulla formazione, per me, sono dettagli: se riesci a spendere 100 ogni anno in stipendi, vuoi che non si riesca a spendere in formazione una volta tanto? Quanto sarà in rapporto agli stipendi un corso di formazione? 40? 50? Neanche venisse Einstein a fare un corso di relatività generale.
Citazione:
No Infosauro: se leggi ciò che ho scritto ti renderai conto che considero entrambi, solo che gli do un peso diverso.
Non so più come ripetere che un intervento sulla spesa genera un moltiplicatore ed un intervento sulle tasse no.

Se lo dici tu mi fido. Io ho considerato la stessa medesima cifra di euro che, in un caso vengono prima presi ai cittadini poi restituiti ai cittadini (quelli amici delle persone giuste però), e generano il circolo virtuoso, nel secondo restano dove sono, e non generano nessun circolo. Cosa vuoi che ti dica? A quanto pare i tuoi 100 sono più belli dei miei.
Citazione:
O meglio: un intervento sulle tasse genererebbe anch'esso un moltiplicatore se non fosse contestualmente accompagnato da una riduzione della spesa.

Certo: diminuiamo le tasse e aumentiamo la spesa, poi gli interessi sui debiti chi li paga? E non mi venite a raccontare la storia dello "stampiamo denaro da soli" perchè anche in quel caso ci sarebbe da contenere l'inflazione con le tasse (Barnard dixit), quindi stiamo da capo a dodici.
Citazione:
Sì, anche per quello (ANCHE), e non ho paura di ammettere che in un sistema economico esiste anche la corruzione ed esisterà sempre o comunque per ancora molto tempo. Illudersi di estirparla tagliando la spesa è assolutamente folle e suicida e corrisponde in tutto e per tutto alle cure di salassi ottocentesche.[...]

Dillo a Daemon allora, lui sembra convinto che gli sprechi vadano eliminati; quel buontempone!
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#613
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Citazione:
[...]tolgo della burocrazia (il tizio che deve riscuotere le suddette tasse si trova un altro lavoro)[...]



Fantastico: nel frattempo che "il tizio trovi un altro lavoro" (o che apra una sua azienda, perchè no? facile!) il suo mancato stipendio, assieme a quello di tutti i dipendenti pubblici che hai tagliato nella tua ansia di "semplificare l'apparato statale" (che è uno slogan facile da scrivere ma significa tutto e niente), che equivalgono a parecchia gente per strada, andranno ad abbassare la domanda nel circuito economico, contraendo di conseguenza l'offerta e producendo il circolo vizioso di contrazione progressiva che ormai credo si sia compreso.

Infatti perchè questi neo-licenziati possano venire riqualificati ci vorrà del tempo (o rimarranno direttamente dei disoccupati: peggio ancora), e nel frattempo la domanda aggregata, che volente o nolente è composta in massima parte dai salari dei lavoratori (chissà se è chiaro), va al ribasso trascinando con sè il ciclo economico.

A costo di apparire presuntuoso e ripetitivo ci tengo a ribadire un concetto che ritengo tanto vero quanto fondamentale: ogni taglio della spesa pubblica che corrisponde al licenziamento di dipendenti pubblici, per quanto superflui possano essere i rispettivi ruoli professionali, significa immediatamente meno salari, dunque meno consumi, dunque un calo della domanda aggregata con tutto ciò che questo comporta.
Se si intende procedere (anche) in questa direzione - ed è comprensibile volerlo fare in ottica di semplificazione - bisogna prevedere a monte un'immediata riqualifica professionale per i lavoratori tagliati, pena la perdita dei loro salari nel sistema economico ed il conseguente impatto sulla domanda aggregata.

Cioè è importante che tali lavoratori:
a) non perdano il loro potere d'acquisto
b) vengano retribuiti in cambio di un lavoro effettivamente prodotto e NON in base ad un reddito di cittadinanza senza alcuna contropartita in termini lavorativi: infatti un'erogazione di spesa (dunque liquidità) senza una contropartita produttiva di qualsiasi genere rischia di generare - essa sì! - grossi rischi inflattivi



Citazione:
Scusa un attimo, ma se tu lasci fin da subito quei 100 iniziali in mano ai cittadini, non si genera lo stesso circolo virtuoso?



Se tu tagli contemporaneamente tasse e spesa pubblica, non stai "lasciando" nulla in mano ai cittadini: gli stessi soldi che fai loro risparmiare con le tasse in meno glieli hai tolti tagliando la spesa pubblica.
Forse ancora non è chiaro che spesa pubblica = ricchezza verso la cittadinanza, indipendentemente dall'impiego efficiente o meno.
Se gli togli 100 a monte e gli tagli 100 a valle, che soldi stai "lasciando" ai cittadini?

Il circolo virtuoso (o vizioso) è collegato al canale della spesa più che a quello delle tasse.
Se togli 100 tasse da pagare e contemporaneamente tagli di 100 gli stipendi, non inneschi alcun circolo virtuoso, anzi.



Citazione:
Fammi capire: ci sono i soldi per gli stipendi, ma non ci sono i soldi per la formazione? Mica dovremo resuscitare Einstein ogni volta.



O io non sto capendo la tua obiezione o tu non hai compreso la mia obiezione precedente: il problema non riguarderebbe come finanziare la formazione (oddio, con Euro e vincoli di budget europei pure quello è un bel problema, ma per ora mettiamo pure da parte questo aspetto), ma il tempo e la progettualità necessarie per operare un'immediata riconversione del personale ritenuto superfluo, in modo che il potere d'acquisto legato ai consumi di tali persone non generi un repentino crollo della domanda aggregata a livello di sistema.

In altri termini e semplificando al massimo: se tu tagli dei posti di lavoro, stai tagliando anche dei salari, e se non rimpiazzi in tempi rapidissimi tale temporanea perdita d'acquisto il sistema economico ne risente di brutto.

Se poi la rimpiazzi con un reddito di cittadinanza generalizzato a cui NON corrisponde una prestazione lavorativa e produttiva, per tappare un buco ne crei uno peggiore perchè scateni un rischio inflattivo.



Citazione:
Tu vedi solo i soldi che non entrano nelle tasche dei dipendenti licenziati (i quali per qualche strano motivo sembra che non potranno più lavorare), io vedo anche quelli che non escono in tasse.



No Infosauro: se leggi ciò che ho scritto ti renderai conto che considero entrambi, solo che gli do un peso diverso.
Non so più come ripetere che un intervento sulla spesa genera un moltiplicatore ed un intervento sulle tasse no. O meglio: un intervento sulle tasse genererebbe anch'esso un moltiplicatore se non fosse contestualmente accompagnato da una riduzione della spesa.


Citazione:
In modo da poter dare i soldi agli amici degli amici.



Sì, anche per quello (ANCHE), e non ho paura di ammettere che in un sistema economico esiste anche la corruzione ed esisterà sempre o comunque per ancora molto tempo. Illudersi di estirparla tagliando la spesa è assolutamente folle e suicida e corrisponde in tutto e per tutto alle cure di salassi ottocentesche.

Si fa spesa pubblica mettendo in conto che parte di essa finirà agli "amici degli amici", come li chiami tu, e sapendo che tagliarla senza un monumentale piano a monte (che impedisca alla domanda aggregata di ridursi bruscamente) è una "cura" decisamente peggiore del male che si intende curare.

Del resto, Infosauro, anche il famoso "Divorzio" del 1981 venne motivato con la nobile argomentazione di voler "moralizzare" la classe politica impedendo loro di spendere: guarda un pò che effetti ha avuto...
Inviato il: 5/5/2014 17:34
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#612
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Citazione:

anakyn ha scritto:
Proviamo a ripetere di nuovo il funzionamento di un sistema economico di ampiezza statale: se lo Stato abbassa la spesa pubblica sta dando meno ricchezza alla cittadinanza (che può essere ricchezza "meritevole" come non meritevole, ma sempre meno ricchezza rimane) e quindi sta abbassando la domanda interna.
Tagliando contestualmente le tasse (ipoteticamente della stessa quantità) non stai facendo altro che una partita di giro contabile: stai restituendo dei soldi a valle dopo averli tolti a monte.

Più che altro io direi che sto lasciando dei soldi a monte senza bisogno di trasportarli a valle (tanto ci penserà la forza di gravità), però penso che ci siamo capiti.
Citazione:
Dunque non risolvi nulla.

Mica tanto: lascio che siano i cittadini a decidere cosa fare dei propri soldi, tolgo delle tasse, tolgo della burocrazia (il tizio che deve riscuotere le suddette tasse si trova un altro lavoro) semplificando l'apparato statale ed evito quei giri speculativi che si generano ogni volta che lo stato finanzia qualcosa. Ti pare poco?
Citazione:
[...]Il moltiplicatore economico si basa su un concetto piuttosto semplice:: a fronte di una spesa iniziale pari a 100 (in questo caso spesa pubblica), a seconda di qual è la propensione al risparmio presente nella mia economia, una quota di tale spesa verrà accantonata come risparmio ed un'altra verrà a sua volta spesa (cioè riversata nel circuito economico come investimento o consumo), e quest'ultima quota diventerà il reddito di qualcun altro, che a sua volta ne conserverà una parte come risparmio e ne riverserà un'altra parte in consumi, e così via con quote di reinvestimento nell'economia aventi valore percentuale costante ma sempre più basse in termini assoluti, sino a terminare l'azione del moltiplicatore.
Quindi, avendo io Stato speso 100 inizialmente, alla fine produce un effetto sull'economia che è superiore a 100 nella misura in cui i cittadini decidono di adoperare parte di questa spesa in consumi o investimenti rivolti ad altri cittadini.

Scusa un attimo, ma se tu lasci fin da subito quei 100 iniziali in mano ai cittadini, non si genera lo stesso circolo virtuoso? Inoltre a parità di denaro, se il cittadino deve pagare più tasse, ne reimmetterà meno nel mercato, ad esempio invece di riparmiare 20 e spendere 80, risparmierà 15, pagherà 10 in tasse e spenderà 75.
Citazione:
[...]Volentieri.
Tu poi te la senti di calcolare la diminuzione di domanda interna a cui corrisponderebbe immediatamente il taglio degli stipendi di tali autisti, nonchè gli effetti depressivi immediati sull'economia nazionale?

Perchè sai, si fa presto a dire "tagliando tasse e burocrazia tutte queste persone potrebbero diventare nuovi imprenditori", ma bisognerebbe anche riflettere sul fatto che:
- mica tutti hanno le capacità/motivazioni/possibilità di fare gli imprenditori, anzi questa prospettiva mi pare piuttosto assurda
- inoltre, per convertire questi disoccupati immediati in lavoratori di altro tipo (imprenditori o meno) ci vuole non solo un progetto adeguato ma anche tempo, perchè anche ammesso (e tutt'altro che concesso) che tutti gli autisti segati possano avere potenzialità imprenditoriali, sviluppare tali potenzialità richiede a monte un progetto di formazione e di investimenti.

Fammi capire: ci sono i soldi per gli stipendi, ma non ci sono i soldi per la formazione? Mica dovremo resuscitare Einstein ogni volta.
Citazione:
Insomma: il concetto è che se tu tagli posti di lavoro, hai come conseguenza immediata un calo della domanda (meno stipendi = meno soldi da investire/consumare) e perciò un rallentamento dell'economia; quindi devi per forza di cose trovare il modo di riqualificare tali disoccupati per reinserirli nel circuito economico, e devi farlo in tempo rapidissimi pena effetti depressivi persistenti sull'economia stessa.

Tu vedi solo i soldi che non entrano nelle tasche dei dipendenti licenziati (i quali per qualche strano motivo sembra che non potranno più lavorare), io vedo anche quelli che non escono in tasse.
Citazione:
Se non si comprende tale dinamica, non c'è speranza.
Potremmo parlare per mesi ed anni di come rendere più efficiente il sistema, come ridurre gli sprechi e come adeguarsi alle nuove tecnologie, ma sinchè si pensa sul serio che il primo passo debba essere una riduzione della spesa pubblica segando posti di lavoro ritenuti inutili (e magari a ragione) secondo me non se ne esce: la domanda aggregata deve essere sostenuta SEMPRE ed a qualsiasi prezzo (se necessario, anche accollandosi lavori superflui/inutili per il tempo necessario a riqualificare tale personale o riorganizzare tempi e modalità di lavoro), perchè se la domanda cala, il sistema entra in un circolo vizioso e crolla come un castello di sabbia.

Di nuovo: i lavori inutili li paghi chi li chiede (del resto se uno chiede un lavoro, per definizione, quel lavoro non sarà più inutile).
Citazione:
E per sostenere la domanda uno Stato DEVE poter investire e DEVE poter fare la spesa pubblica ritenuta necessaria, modulandola a seconda del ciclo economico e SENZA vincoli di bilancio assurdamente restrittivi come quegli attuali imposti dalla Commissione Europea.

In modo da poter dare i soldi agli amici degli amici.
Citazione:
Se investimenti e spesa vengono strozzati a monte in periodo di crisi, lo ripeto ancora una volta: puoi tagliare tutte le inefficienze che vuoi, ma ogni taglio per quanto virtuoso possa essere, paradossalmente o meno aggraverà la situazione.

Be se tieni le tasse inalterate certo, in pratica stai raccogliendo tutti i soldi per metterli in cassaforte; chiaro che prima o poi rimani senza. Ovviamente si presume che tute le altre banche spariscano senza lasciare traccia.
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Inviato il: 5/5/2014 15:02
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
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infosauro ha scritto:

Dimostralo, io ti dico che se abbassi la spesa, puoi abbassare le tasse e, di conseguenza (togliendo magari anche un po' di burocrazia), l'imprenditore può assumere e l'operaio può mettersi in proprio, mi sembra un percorso logico.


Proviamo a ripetere di nuovo il funzionamento di un sistema economico di ampiezza statale: se lo Stato abbassa la spesa pubblica sta dando meno ricchezza alla cittadinanza (che può essere ricchezza "meritevole" come non meritevole, ma sempre meno ricchezza rimane) e quindi sta abbassando la domanda interna.
Tagliando contestualmente le tasse (ipoteticamente della stessa quantità) non stai facendo altro che una partita di giro contabile: stai restituendo dei soldi a valle dopo averli tolti a monte.
Dunque non risolvi nulla.

Con l'aggravante che la spesa pubblica risente del cosiddetto moltiplicatore per il quale, a fonte di un incremento (o decremento) della spesa pubblica pari ad Y, nell'economia si produce un effetto propulsivo (o depressivo) pari ad Y volte X, dove "X" è il moltiplicatore. Il moltiplicatore X varia da Stato a Stato e da economia ad economia: non ricordo quale sia il moltiplicatore stimato in Italia (comunque è positivo, cioè > 1, ed è questo che conta) ma se qualcuno è in possesso dei dati precisi li indichi pure.

In definitiva, mentre se tagli X tasse stai effettivamente offrendo ai cittadini una ricchezza pari ad X (e non superiore), se tagli X di spesa pubblica stai togliendo ai cittadini una ricchezza superiore ad X.
Dunque la ricetta "taglio la spesa per tagliare le tasse" non solo è una strategia inutile ma persino dannosa. E lo è particolarmente in periodo di crisi di domanda, cioè quando lo Stato dovrebbe incrementare ricchezza invece di toglierla.

Il moltiplicatore economico si basa su un concetto piuttosto semplice:: a fronte di una spesa iniziale pari a 100 (in questo caso spesa pubblica), a seconda di qual è la propensione al risparmio presente nella mia economia, una quota di tale spesa verrà accantonata come risparmio ed un'altra verrà a sua volta spesa (cioè riversata nel circuito economico come investimento o consumo), e quest'ultima quota diventerà il reddito di qualcun altro, che a sua volta ne conserverà una parte come risparmio e ne riverserà un'altra parte in consumi, e così via con quote di reinvestimento nell'economia aventi valore percentuale costante ma sempre più basse in termini assoluti, sino a terminare l'azione del moltiplicatore.
Quindi, avendo io Stato speso 100 inizialmente, alla fine produce un effetto sull'economia che è superiore a 100 nella misura in cui i cittadini decidono di adoperare parte di questa spesa in consumi o investimenti rivolti ad altri cittadini.

Una spiegazione pratica abbastanza efficace del moltiplicatore economico si può trovare a questa pagina.


Citazione:

infosauro ha scritto:

A proposito qualcuno se la sente di calcolare quanto paghiamo per gli stipendi di tutti gli autisti in Italia ogni anno? Così poi sommiamo la cifra con le altre che avevamo trovato.


Volentieri.
Tu poi te la senti di calcolare la diminuzione di domanda interna a cui corrisponderebbe immediatamente il taglio degli stipendi di tali autisti, nonchè gli effetti depressivi immediati sull'economia nazionale?

Perchè sai, si fa presto a dire "tagliando tasse e burocrazia tutte queste persone potrebbero diventare nuovi imprenditori", ma bisognerebbe anche riflettere sul fatto che:
- mica tutti hanno le capacità/motivazioni/possibilità di fare gli imprenditori, anzi questa prospettiva mi pare piuttosto assurda
- inoltre, per convertire questi disoccupati immediati in lavoratori di altro tipo (imprenditori o meno) ci vuole non solo un progetto adeguato ma anche tempo, perchè anche ammesso (e tutt'altro che concesso) che tutti gli autisti segati possano avere potenzialità imprenditoriali, sviluppare tali potenzialità richiede a monte un progetto di formazione e di investimenti.

Insomma: il concetto è che se tu tagli posti di lavoro, hai come conseguenza immediata un calo della domanda (meno stipendi = meno soldi da investire/consumare) e perciò un rallentamento dell'economia; quindi devi per forza di cose trovare il modo di riqualificare tali disoccupati per reinserirli nel circuito economico, e devi farlo in tempo rapidissimi pena effetti depressivi persistenti sull'economia stessa.

Se non si comprende tale dinamica, non c'è speranza.
Potremmo parlare per mesi ed anni di come rendere più efficiente il sistema, come ridurre gli sprechi e come adeguarsi alle nuove tecnologie, ma sinchè si pensa sul serio che il primo passo debba essere una riduzione della spesa pubblica segando posti di lavoro ritenuti inutili (e magari a ragione) secondo me non se ne esce: la domanda aggregata deve essere sostenuta SEMPRE ed a qualsiasi prezzo (se necessario, anche accollandosi lavori superflui/inutili per il tempo necessario a riqualificare tale personale o riorganizzare tempi e modalità di lavoro), perchè se la domanda cala, il sistema entra in un circolo vizioso e crolla come un castello di sabbia.

E per sostenere la domanda uno Stato DEVE poter investire e DEVE poter fare la spesa pubblica ritenuta necessaria, modulandola a seconda del ciclo economico e SENZA vincoli di bilancio assurdamente restrittivi come quegli attuali imposti dalla Commissione Europea.
Se investimenti e spesa vengono strozzati a monte in periodo di crisi, lo ripeto ancora una volta: puoi tagliare tutte le inefficienze che vuoi, ma ogni taglio per quanto virtuoso possa essere, paradossalmente o meno aggraverà la situazione.
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#610
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Ste_79 ha scritto:
[...]L'unico prestatore di ultima istanza può essere la banca centrale. Ora, quella Europea, prima anche la banca d'Italia.
Se vuoi far finta che non sia così, fallo pure.

Parlavo di una situazione ipotetica, non di quello che succede ora.
Citazione:
Il cittadino non può comprare titoli di stato direttamente, ma solo per l'intermediazione delle banche "primary dealer".
Che sono quelle che sono responsabili dell'innalzamento speculativo del tasso d'interesse. Se vuoi fare ciò che dici, devi per forza andare a toccare i regolamenti del sistema bancario.

Se aumenti la domanda, comunque ne ricavi dei benefici.
Citazione:
Abbassi la spesa? bene. Il circolo virtuoso diventa aumennto automatico della disoccupazione, e diminuzione dei srevizi.

Dimostralo, io ti dico che se abbassi la spesa, puoi abbassare le tasse e, di conseguenza (togliendo magari anche un po' di burocrazia), l'imprenditore può assumere e l'operaio può mettersi in proprio, mi sembra un percorso logico.
Sia chiaro che la diminuzione della spesa pubblica non coincide automaticamente, o almeno non dovrebbe, con una diminuzione della qualità dei servizi. Se prendiamo ancora l'esempio degli autobus senza autisti, è possibile che anche senza la spesa degli stipendi, le corriere funzionino allo stesso modo o addirittura meglio. Chiaramente non ci metto la mano sul fuoco perché bisogna vedere come funziona il software, se ci sono problemi di sorta, ecc, ecc...
Citazione:
Non so se ti sei accorto che questo fenomeno di taglio alla spesa è già in atto.
da questo punto di vista Monti e i governi successivi hanno fatto un ottimo lavoro.
Se prorpio insisti, ti dico che piccoli comuni come il mio, nel giro di un anno spariranno, e con loro i servizi di asilo nido, scuola elementare, media, assistenza agli anziani, manutenzione strade (già tagliate all'osso tant'è che ormai l'asfalto è oro per noi) .
La spesa verrà tagliata, tranquillo. Vedrai i risultati della tua idea.

No, quello che sta succedendo ora è che, nei comuni virtuosi, i soldi ci sono, ma non possono essere spesi per il patto di stabilità, nei comuni spreconi i soldi non ci sono solo perché vengono dati agli amici degli amici. Vedi gli autobus di cui parlavo sopra: i soldi per comprarli c'erano nonostante l'euro, però poi non sono partiti. Probabilmente il tizio che ha deciso di comprarli sapeva benissimo che non sarebbero mai stati usati, ma doveva pagare un suo amico quindi ha comprato lo stesso, ovvero è stato un problema di corruzione, chi l'avrebbe mai detto?
A proposito qualcuno se la sente di calcolare quanto paghiamo per gli stipendi di tutti gli autisti in Italia ogni anno? Così poi sommiamo la cifra con le altre che avevamo trovato.
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Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#609
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Il bilancio della Banca d'Italia omette la dichiarazione dell'aggregato monetario creato, cosicché, a fronte di 150 miliardi di euro di banconote emesse (2002-2012) , allo stato ha restituito solo 10 miliardi (VOCE: reddito monetario, nel bilancio). Solo con le banconote quindi l'ammanco è di 140 miliardi. A questo va aggiunto il reddito monetario da creazione di denaro virtuale, migliaia di miliardi equivalenti almeno a tutti i titoli di debito fatti acquistare attraverso la concessione di linee di credito ai primary dealer. Si ha quindi che l'aggregato dello stato patrimoniale attivo, in realtà, rappresenta sostanzialmente parte della refurtiva.


Marco Saba

Citazione:
Con la moneta-debito chi l'accetta viene truffato, per il solo fatto che l'accetta, perché ne viene contestualmente espropriato ed indebitato perché accetta in prestito il proprio denaro di cui ne crea il valore accettandolo e ne viene contestualmente espropriato ed indebitato perché l'accetta in prestito all'atto dell'emissione. Questo debito non dovuto, nato, come abbiamo visto, con un costo iniziale del 200% circola nell'angoscia dell'insolvenza ineluttabile. È la grande usura nata con la sterlina e la Banca d'Inghilterra nel 1694.


Giacinto Auriti
Inviato il: 4/5/2014 11:05
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  •  Ste_79
      Ste_79
Re: Euro o Lira: Riassunto discussione
#608
Mi sento vacillare
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perspicace ha scritto:
I leghisti piangono e sbattono i piedi, perché da quando gli hanno tolto la stampante non possono più rubare soldi pubblici come una volta per creare fondi neri con i quali finanziano in nero aziende del Nord Italia proprietà dei loro amichetti. Tutto a danno del Sud Italia.

Non ci riescono proprio a stare senza rubare i leghisti pessima abitudine!


L'inimitabile Perspicace...
Inviato il: 4/5/2014 10:59
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