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   Politica Interna & Estera
  OLOCAUSTO PALESTINESE

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  •  perspicace
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#61
Sono certo di non sapere
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Israele bombarda l'ONU


Gaza, l'offensiva è senza fine L'Onu: "Gli Usa armano Israele"

Proseguono i combattimenti nella Striscia di Gaza dove l'offensiva israeliana è giunta al 24.mo giorno. Dopo il bombardamento della scuola gestita dall'Onu nel quale sono morte 23 persone la pressione internazionale per un cessate il fuoco si fa sempre più forte ma per il momento l'esercito israeliano non intende fermarsi. Le Nazioni Unite contro gli Usa: "Forniscono armi a Israele".
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Io non parlo come scrivo, io non scrivo come penso, io non penso come dovrei pensare, e così ogni cosa procede nella più profonda oscurità. Kepler
Inviato il: 31/7/2014 16:28
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  •  benitoche
      benitoche
Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#62
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

toussaint ha scritto:
per benitoche e det.conan:
bella soluzione, complimenti.
a 'sto punto si potevano deportare gli Xhosa dal Sudafrica, e si possono deportare i russi dall'Ucraina dell'Est, nonchè ...


Il tuo paragone è fuorviante,Il Popolo Palestinese non ha Possibilità di scelta,se dovessimo proprio cercare un analogia così da semplificare il ragionamento direi:Mazar-i-Sharif

nei loro panni cosa faresti?....un consiglio?....corri a nasconderti nelle fogne
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 1/8/2014 12:01
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  •  perspicace
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#63
Sono certo di non sapere
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Da località sconosciuta
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I danni a case, infrastrutture, strade, centrali elettriche, fognature, abitazioni, palazzi, scuole, ospedali e tutte le strutture distrutte da Israele a Gaza superano i 100 miliardi di Euro.

Quando lo Stato di Israele risarcirà i 100 miliardi e più di Euro di danni recati al popolo palestinese?

Lo Stato di Israele deve risarcire lo Stato Palestinese dei danni provocati dai bombardamenti approssimativi fatti con fatti con sistemi d'attacco imprecisi.

I danni superano i 100 miliardi di € quando lo stati israeliano risarcirà questi soldi ai palestinesi?


1700 sono i civili palestinesi uccisi durante i bombardamenti israeliani chi pagherà i danni alle famiglie delle vittime?
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Inviato il: 3/8/2014 9:51
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  •  Calvero
      Calvero
Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#64
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Vabbè,comunque mi fermo qui sull'argomento M5S perché il thread è su Gaza.
Scusa Calvero se ti ho risposto con troppa foga ma il livello di attacchi concentrici senza nessuna obiettività che vedo in giro per me è inaccettabile e non se lo meritano.
Pace fratello


Non rispondo non perché saremmo OT ... (comunque terrei il discorso connesso alla questione di Gaza); non ti rispondo perché il mondialismo sta avanzando e qui in Italia soprattutto grazie a Casaleggio, e ho le palle piene di scendere a livelli di "popperismo della minkia" (per sintetizzare in soldoni) e "prove e non prove"; siamo ad altri livelli, e le EBS c'entrano un'altra beata minkia ...

.... detto questo, devo dirti un'altra cosa. Se hai notato non ho usato sarcasmi di nessun tipo nei tuoi confronti ... sono stato corrosivo e solo nei confronti delle questioni politiche ...

... questo è uno scontro tra "Me" e "Te" ... privo di qualsivoglia malizia. Te lo dico tranquillamente con quella che 1) le elezioni sono state truccate e 2) avrei di gran lunga preferito la vittoria del Movimento ...

... e questo per altri motivi per cui l'hai certamente sperata tu. Per me sarebbe servito ad accelerare i tempi e a far incrinare certi meccanismi del potere che avrebbero portato probabilmente a un po di sana e vera violenza, invece adesso la bollitura procederà con ritmi ciclici e con la decimazione dei ceti sociali, man mano necessari allo scopo.

In bocca al lupo
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 3/8/2014 13:44
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  •  Merio
      Merio
Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#65
Sono certo di non sapere
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[OT]
@ Calvero

Ma che t'ha fatto (o ci ha fatto?) Popper ?

Son curioso...



mandami un PM se ti sembra troppo OT

[fineOT]
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Ezra Pound
Inviato il: 3/8/2014 20:02
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#66
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"La Striscia di Gaza somiglia sempre più all'anticamera dell'inferno. Al buio, senz'acqua, sotto bombardamenti continui, con i cadaveri sotto le macerie e senza nessun posto dove poter fuggire.
Il mondo assiste attonito, i leader dei principali Paesi esprimono sconcerto. A parte ovviamente Renzi, che è andato fino in Egitto a perorare la causa del soldato israeliano catturato e non ha speso neppure una parola per Gaza. Memoria selettiva.
Bisogna fare qualcosa, dicono tutti. Si, ma cosa? Il M5S qualche idea ce l'ha: abbiamo consegnato nelle mani del ministro Mogherini una mozione per chiedere la sospensione temporanea della vendita di armi dall’Italia allo Stato d’Israele.
E oggi chiediamo l'aiuto di tutti affinché i Paesi europei richiamino il proprio ambasciatore a Tel Aviv e sospendano gli accordi economici: collegatevi al sito www.percessareilfuoco.org/, bastano pochi click per inviare la vostra mail e i vostri tweet ai principali leader europei e al Governo italiano, e per condividere l'iniziativa con tutti i vostri amici.
Non dobbiamo sentirci piccoli e impotenti contro una guerra: possiamo far sentire forte la nostra voce, è importante, facciamolo tutti subito!".
M5S Camera

Sì Calvero,
ne sono sicuro anche io che le elezioni sono state truccate
Il punto è capire come non far truccare le prossime
Inviato il: 3/8/2014 20:58
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  •  benitoche
      benitoche
Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#67
Dubito ormai di tutto
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In Palestina i civili hanno le stesse possibilità di salvezza di un soldato al fronte.....per salvarsi bisogna essere feriti gravi ...
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Inviato il: 4/8/2014 0:09
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  •  Merio
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#68
Sono certo di non sapere
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When genocide is permissible...

Citazione:
[...]If political leaders and military experts determine that the only way to achieve its goal of sustaining quiet is through genocide is it then permissible to achieve those responsible goals ?


Direi che la risposta è no...

E voi cosa rispondereste a Yochanan Gordon ?
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Inviato il: 4/8/2014 17:28
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  •  Calvero
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#69
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Merio ha scritto:
[OT]
@ Calvero



Sì, siamo OT .. ma poi la chiudiamo qui, rispondo solo con questo post; risponderti subito in PM sembra di nascondere la mano dopo aver tirato il sasso. Per altri ed eventuali accordi/disaccordi, allora in caso ci sentiremo in PM

Citazione:

Ma che t'ha fatto (o ci ha fatto?) Popper ?


Soprattutto ---> cosa rappresenta

Quando uno di cotanta intelligenza e cotanto potere di analisi (filosofo politico, attenzione) che si muoveva in ricerche a partire sin dai tempi di Platone, è capace di criticare lo storicismo del/nel marxismo (il suo fallimento), senza che gli sia passato per la testa che le profezie economiche, sono le cazzate create all'uopo dalla propaganda, quella che serviva (serve) a inoculare e rafforzare nella coscienza collettiva il dualismo (o dicotomia, che è un po diverso, a seconda di quale prospettiva filosofica si volesse utilizzare) per poter garantire un controllo totale del popolo bue ....

... allora siamo a fare ridere i polli (ma non il popolo); simili conclusioni/deduzioni, cristo santo, stanno bene se dette anche dal più illustre politico in carriera, ci mancherebbe; magari dal professorino che vuole darsela da intellettuale; può stare bene sentirla dire da quel cittadino "studiato" - quello colto, ma non da un filosofo attivo, da un reale ricercatore (in epoca contemporanea poi!). Sta bene detta da colui con conoscenze sopra la media del popolino e che, in buona fede, ancora può credere alla farsa degli Stati e della sacra democrazia ... amen ....

... ma quando un pirla intelligente, che dopo duemila anni di esempi, indagati per di più, punta ancora a sostenere i fascismi di maggioranza (era pilotato come Marx? ) ... con quella di rendere credibile l'idea che possa esistere una "filosofia politica" da argomentarsi - in occidente!! ... qui dove il fallimento è l'uomo e il suo retaggio, ancora inglobato e ingannato nei mille nomi e mille eufemismi che il sistema piramidale fascista nella storia ha assunto, licenziato, ri--->assunto e riassunto, colorato, edulcorato eccetera eccetera ...

... che a seconda del grado di cultura (sempre DI Stato) impone il suo PIZZO legalmente ... e beh ... siamo alla frutta; e con il vento in Popper, ecco che Popper vede crescere sinergica la sovranità popolare e nella società aperta .... e liberale!! (non so se ridere o piangere) ... occidentalizzata, per la madonna.

Non solo.

La linea di metodo/demarcazione che ha voluto tirare tra scienza e non scienza, poi ammettendo comunque i limiti della scienza, però continuando a voler tenere vivo il distinguo tra cosa è scienza è cosa non lo è ...

... beh, dice che il cervello di quell'uomo era semplicemente votato all'ennesima amplificazione del concetto di "non-uomo"; ecco servita s'un piatto d'argento l'ennesima volata tirata ---> "alla macchina!"; un altro modo per essere comunisti ma che guardano al centro

L'uomo, sia mai!! ... no, non può essere vissuto come miracolo insondabile e conoscibile allo stesso tempo, si chiama accettazione e strada per una consapevolezza, per la saggezza, che non è utopia e che il Potere man mano ha sempre eliminato e imbrigilato (nonché nascosto da una storia riscritta per benino, tutelata dalla società liberale, of course); ma è sempre e solo un tassello, un "codice fiscale", qualcosa che deve essere spiegato e indirizzato; una vivisezione della nostra unità con la Vita dove così la scienza, così la religione, sono comunque sempre da rispettarsi nei loro ruoli ... e ...

.. e l'intolleranza è un male (poteva mancare la retorica per eccellenza?), quale tavola della Legge lo spiega? ... chi lo sa; poverino, ma che uomo altruista, un altro perbenista del cazzo che inocula nelle coscienze l'idea alla subordinazione indi all'educazione, ovviamente concepita [per di più] nella democrazia di Stato; omologazione sotto mentite spoglie.

Cazzo vuoi che ti dica, Merio

La vita è un miracolo e non guarda in faccia a nessuno, si esprime; tutto qui. Se noi fossimo espressione parimenti incondizionata, sapremmo guardare il mondo per quello che è, né più né meno: un miracolo. Ma preferiamo credere alla ragione, come alla politica, all'educazione e... e infatti il nostro mondo è un mondo condizionato; prigioniero delle sue ragioni, cioè di un'illusione.

Grazie a gente come questi bastardi si è indottrinato a credere che la mente al servizio dei sentimenti e degli istinti, sia qualcosa di irragionevole ...

... hanno dato alla ragione e ai criteri di "cosa è falsificabile/cosa no" una oggettività che nessuno può definire; una falsa coscienza, una stortura che piega gli uomini alla ragione - che non è la ragionevolezza, non è la sensatezza.
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Inviato il: 5/8/2014 2:21
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#70
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@ Calvero

Ah, beh ovviamente...



Mi sa che di Popper mi ricordo solo le palafitte...

Rammento ancora le prime (ed ultime impressioni) su questo filosofo.

Prof: Facciamo Popper; BLA BLA BLA BLA BLA...

Io : grande Popper, che idolo... la scienza, le palafitte, critica il comunismo... geniale".

Prof: Non c'è tempo, dobbiamo finire il programma passiamo ai principali movimenti filosofici del '900.

Io: no, che palle non c'è la farò mai a ricordare tutto.

La tua analisi va ben al di là delle mie conoscenza popperiane, anche se penso di comprenderne il succo.

Grazie per la spiegazione.
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Inviato il: 5/8/2014 17:50
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#71
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Ormai è da un po' che sento dire che Iron Dome, il sistema missilistico difensivo israeliano che avrebbe il compito di impedire ai razzi di Hamas di raggiungere le zone civili, difatti sarebbe una bufala bella e buona...

Allego le fonti in proposito, prendendo tutto con le pinze (se è davvero una bufala fatico davvero a credervi)...

Hamas rocket hoax...

Iron Dome, or Iron sieve ?

Qui trovate l'articolo di Theodore Postol (che è l'esperto intervistato nel secondo link) sulla faccenda:

The evidence that...

Anche Richard Silverstein non ne parla affatto bene:

Iron dome system...

Non mancano le critiche cmq...
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Inviato il: 9/8/2014 17:55
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#72
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ministero Sanita' Gaza, totale morti e' salito a 1.913

Gaza, 9 ago. (Adnkronos/Dpa) - Il numero totale dei morti palestinesi è salito a 1.913 , con circa 10 mila feriti. E' quanto ha riferito Ashraf al-Qedra, portavoce del ministero della Sanità a Gaza al 33esimo giorno dell'invasione militare israeliana operazione "Confine protettivo".
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Inviato il: 10/8/2014 14:36
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#73
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Hebron, 12enne ucciso dal fuoco di Israele

10 agosto 2014

14.21 - Un ragazzino di 12 anni è stato ucciso da "fuoco israeliano" nei pressi del campo profughi di al-Fawwar vicino a Hebron. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi e testimoni dell'accaduto. Le ragioni dell'ingresso delle forze israeliane nel campo profughi sono "sconosciute".
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Inviato il: 10/8/2014 14:39
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#74
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Il silenzio sull’apartheid a Gaza

Elemosina e complicità. In gioco c’è la questione, ormai, ineludibile dei diritti del popolo palestinese

Le fami­glie erano tor­nate nelle loro case senza tro­varle, i bam­bini gio­ca­vano vicino ai fune­rali dei loro coe­ta­nei, i pesca­tori get­ta­vano reti senza spe­ranza. 72 ore senza bom­bar­da­menti israe­liani, ma dal Cairo non pote­vano arri­vare né l’estensione della tre­gua né la pace. Per­ché i pale­sti­nesi sono soli. Per i governi euro­pei, che i ter­ri­tori pale­sti­nesi restino occu­pati è un fatto mar­gi­nale. Il governo ita­liano dell’ex scout Renzi che ha taciuto su tutti mas­sa­cri di que­sti giorni, è impe­gnato in uno sforzo di diplo­ma­zia par­roc­chiale: invia alla gente di Gaza, pen­sate, 30 ton­nel­late di aiuti. Gli aiuti ser­vono e quel che resta della sini­stra deve rac­co­glierli, a par­tire dai medi­ci­nali e soste­nendo le orga­niz­za­zioni uma­ni­ta­rie pale­sti­nesi. Ma per favore basta ele­mo­sina e com­pli­cità. Per­ché l’Italia tace sul Trat­tato mili­tare in vigore con Israele e non fa come la Spa­gna che, sim­bo­li­ca­mente, ha fer­mato per un mese l’import-export di armi con Israele.

Si è pre­fe­rito dimen­ti­care che la tre­gua annun­ciata di fatto era uni­la­te­rale e che Israele andava al Cairo solo per det­tare con­di­zioni: zona smi­li­ta­riz­zata, e di più, tutta Gaza smi­li­ta­riz­zata, fine dei tun­nel e dei razzi, verso l’esclusione di Hamas dal governo della Stri­scia, come dichiara il mini­stro israe­liano Tzipi Livni. I 29 giorni di «Mar­gine pro­tet­tivo», con la strage di quasi due­mila pale­sti­nesi uccisi, in mag­gio­ranza civili e tanti bam­bini, di otto­mila feriti tra cui molti gra­vis­simi e senza cure ade­guate, di cen­ti­naia di migliaia di senza casa con l’odio che è stato semi­nato, non hanno certo aperto nuovi spi­ra­gli alla crisi.

Che non è il «con­flitto israelo-palestinese» come scri­vono i gior­na­li­sti embed­ded — ma nem­meno il gior­na­li­smo che abbiamo cono­sciuto esi­ste più? -, come se fos­sero due parti eguali, due stati legit­timi e due eser­citi di eguale forza. No. In gioco c’è la que­stione, ormai, ine­lu­di­bile dei diritti del popolo palestinese. [...]
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Inviato il: 10/8/2014 14:54
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#75
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I civili Palestinesi vengono uccisi per il petrolio e il Gas? Molti pensano di Si.

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Cos’hanno in comune le guerre in Ucraina, Gaza, Iraq, Siria e Libia?

di Alfredo Jalife-Rahme

Per il geopolitico messicano Alfredo Jalife-Rahme, la simultaneità degli eventi ne illumina il senso: dopo aver annunciato la creazione di una alternativa al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale, così come al dollaro, la Russia affronta contemporaneamente l’accusa di aver distrutto il volo delle Malaysian Airlines, l’attacco a Gaza d’Israele sostenuto dall’intelligence militare di Stati Uniti e Regno Unito, il caos in Libia e l’offensiva dell’emirato islamico nel Levante. Inoltre, su ciascuno di tali teatri operativi, i combattimenti ruotano intorno al controllo degli idrocarburi, il cui mercato utilizza esclusivamente dollari.

Calendari, diagrammi e schede informative sono i più utili nell’analisi geopolitica. Così, due giorni prima della misteriosa esplosione in aria del volo delle Malaysia Airlines, altro evento poco chiaro occorso ai suoi recenti voli, si chiuse il sesto vertice dei BRICS con alcuni Paesi di UNASUR, tra cui Colombia e Perù [1].

Il giorno prima del lancio del missile mortale Obama aumentava la pressione sulla Russia e le sue due risorse più connesse, banche e risorse energetiche. "Casualmente" il giorno in cui il misterioso missile è stato sparato in Ucraina, "Netanyahu, che dirige uno Stato dotato di armi nucleari, ordinava al suo esercito d’invadere la Striscia di Gaza" come è stato giustamente sottolineato da Fidel Castro nella sua denuncia del governo golpista ucraino, accusato di aver commessoo una "nuova forma di provocazione" agli ordini degli Stati Uniti [2].

Cosa potrebbe dunque saperne il vecchio guastafeste delle Indie Occidentali?

Mentre il misterioso missile riduceva in briciole il volo delle Malaysia Airlines, Israele, Stato razzista e segregazionista, invadeva la Striscia di Gaza in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite, "inimicandosi l’opinione pubblica internazionale" secondo l’ex-presidente Bill Clinton [3].

Contemporaneamente, in "coincidenza" (Castro dixit) con gli obiettivi geopolitici riguardanti Ucraina e Striscia di Gaza, scontri confessionali e per il controllo delle risorse energetiche crescevano nei tre Paesi arabi ritenuti "falliti" dagli strateghi statunitensi, Libia, Siria e Iraq, per non parlare delle guerre in Yemen e Somalia.

In Libia, Paese balcanizzato e distrutto dall’intervento "umanitario" di Gran Bretagna e Francia con la supervisione ipocrita degli Stati Uniti, le milizie ribelli delle brigate Zintan hanno sbarrato, solo due giorni prima del lancio del misterioso missile in Ucraina, tutti gli accessi a Tripoli dall’aeroporto internazionale, mentre gli scontri si moltiplicavano tra clan rivali a Bengasi, laddove le armi arrivano ai jihadisti in Siria e Iraq e dove l’ambasciatore degli Stati Uniti fu assassinato per motivi oscuri.

Oltre il flusso di armi tra Libia, Siria e Iraq nella regione di al-Qaida/al-Nusra e del nuovo califfato dell’emirato islamico (SII) [4], è essenziale per le multinazionali del petrolio, del gas e dell’acqua statunitensi, inglesi e francesi controllare le materie prime (gas e acqua) della Libia, dove Russia e Cina si sono fatti ingenuamente ingannare [5].

Sull’appropriazione del petrolio iracheno della coppia Regno Unito-Stati Uniti che ha sconfitto l’Iraq, Paese balcanizzato e distrutto, "nella guerra dei 30 anni", sarebbe fatalmente fastidioso riprendere tale evidenza.

Durante la mia recente visita a Damasco, dove sono stato intervistato da Thierry Meyssan, presidente del Réseau Voltaire, mi ha detto che l’improvviso voltafaccia "occidentale (qualsiasi cosa significhi)" contro Bashar al-Assad è dovuto in gran parte, oltre ai giacimenti di gas sulle coste del Mediterraneo, alla pletora di giacimenti di petrolio all’interno della Siria, ora controllati dal "nuovo califfato del XXI secolo (Daash)".

Il nesso petrolio e gas riemerge a Gaza cinque anni dopo l’operazione "Piombo Fuso", la cui operazione “protezione dei confini2 (sic) ne riprende la strategia senza che un’indagine abbia stabilito definitivamente il responsabile dell’orribile assassinio di tre giovani israeliani, come intuito con preveggenza da Tamir Pardo, il capo "visionario" del Mossad [6], e pretesto per l’ennesima invasione israeliana della Striscia di Gaza che ha ucciso numerosi bambini.

Per il geografo Manlio Dinucci del Manifesto [7], la pletora di giacimenti di gas che abbonda nella zona marittima di Gaza è una delle ragioni dell’intransigenza israeliana.

Come la pletora di depositi di gas di scisto che abbonda nella Repubblica autonoma di Donetsk, che cerca di separarsi dall’Ucraina o federarsi, è la fonte della feroce guerra psicologica tra filo-UE e filo-russi nel rigettare sull’avversario la responsabilità dell’esplosione del velivolo delle Malaysia Airlines. Non potrebbe trattarsi di un’operazione del governo ucraino per accusare di "terrorismo" i separatisti, utilizzando "registrazioni" che potrebbero benissimo essere stati manomessi, e quindi distruggerli?

Sono passati due mesi da quando Russia Today (RT), sempre più seguita in America Latina per contrastare la disinformazione mediatica israelo-anglo-sassone, venendo perciò calunniato pubblicamente dal segretario di Stato John Kerry, sottolineava l’importanza dello shale gas nella regione di Donetsk (l’Ucraina orientale che cerca l’indipendenza) e "gli interessi delle compagnie petrolifere occidentali dietro le violenze" [8].

Infatti, la parte orientale dell’Ucraina, ora travolta dalla guerra civile, concentra "una miriade di giacimenti di carbone e gas di scisto nel bacino del Dnepr-Donets." Nel febbraio 2013, l’inglese Shell Oil firmò con il governo ucraino (il precedente, deposto da un colpo di Stato neo-nazista sostenuto dall’UE) un accordo per condividere i profitti per 50 anni dell’esplorazione ed estrazione di gas di scisto nella regione di Donetsk [9].

Secondo la rete RT, "i profitti che Kiev non vuole perdere" sono tali che il governo ucraino ha avviato una "campagna militare (sproporzionata) contro il proprio popolo".

L’anno scorso, la Chevron ha firmato un accordo analogo (con lo stesso governo) per un valore di 10 miliardi di dollari.

Hunter Biden, figlio del vicepresidente degli Stati Uniti, è stato nominato al Consiglio di amministrazione Burisma, il maggiore produttore di gas privato (Supersic) in Ucraina [10], "dando una nuova prospettiva allo sfruttamento dello shale gas ucraino" nella misura in cui "la licenziataria copre il bacino del Dnepr-Donets". John Kerry non rimane con le mani in mano sulla divisione degli utili e Devon Archer, suo ex-compagno di stanza e affittuario del genero, entra in Burisma ad aprile, in questa controversa società.

La "licenza" per l’alienazione catastale per sfruttare lo shale gas ucraino può servire da "licenza di uccidere" innocenti?

La fratturazione idraulica cerca di spezzare l’Ucraina? Questa è la costante nella tragica storia dello sfruttamento degli idrocarburi dei petrolieri "occidentali", nel XX secolo.

E’ chiaro che gli idrocarburi sono il denominatore comune delle guerre in Ucraina, Iraq, Siria e Libia.



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La guerra del gas dietro l’inferno. Hamas trattava con Gazprom

C’è il gas dietro la guerra tra Israele e Palestina. I giacimenti Leviathan e Tamar che potrebbero dare allo Stato ebraico cento anni di energia a basso costo. Nascondono tre miliardi e mezzo di metri cubi di metano ma si trovano nelle acque territoriali della che dalla Striscia di Gaza si allungano al confine con il Libano. Già Beirut ha avanzato pretese e Gaza potrebbe fare lo stesso. Ci sono poi i giacimenti Marine 1 e Marine 2, trentasei chilometri al largo della Striscia. A 603 metri di profondità custodiscono un piccolo tesoro, conteso da quattordici anni. Il 2 giugno scorso il governo di unità nazionale, con Autorità nazionale palestinese e Hamas d’amore e d’accordo, stava per affidarne lo sfruttamento alla russa Gazprom. Dieci giorni dopo, a Hebron, sono stati rapiti (e poi uccisi) gli studenti ebrei Eyal Yifrah, Gilad Shaar e Naftali Fraenkel. Ed è scoppiato l’inferno. Provvidenziale, secondo molti, nel bloccare la trattativa con Gazprom e allontanare la prospettiva che la palestina possa metter piede nell’Eldorado del Mediterraneo: il Leviatano, il giacimento-mostro che fa gola a tutti. Ma andiamo con ordine.
È il 1999 quando l’Autorità palestinese firma un accordo per lo sfruttamento dei campi sottomarini Marine 1 e Marine 2 con British Gas Group e la partner greca Consolidated Contractors International Company di proprietà dei libanesi Sabbagh e Koury. Gli introiti andranno per il 60% alla società inglese, per il 30% a Ccc e per il restante 10% al Fondo d’investimento dell’Anp. La licenza è valida 25 anni e copre l’intera area al largo di Gaza. Al confine spuntano le piattaforme offshore israeliane di Mari-B. A dimostrazione che, geologicamente, sono proprio i fondali di fronte alla Striscia quelli più ricchi di idrocarburi. Con la morte del leader dell’Olp Yasser Arafat, il crollo elettorale dell’Autorità nazionale palestine e l’arrivo di Hamas al governo tutto si ferma. Gli inglesi vogliono usare il gas della Striscia per rifornire Israele, che ha un bisogno matto di metano e risorse scarsissime. Ma nel 2001 il premier Ariel Sharon prima contesta la sovranità della Palestina sui giacimenti offshore, poi afferma deciso: «Non accetteremo mai di acquistare il gas dalla Palestina». E fa capire che quelle riserve appartengono, secondo lui, a Israele. Due anni dopo blocca il tentativo di British Gas di alimentare lo Stato ebraico con il metano di Gaza. La società inglese si arrabbia e inizia trattare con l’Egitto: vuole un terminal dove scaricare il gas estratto. L’intervento a gamba tesa del primo ministro britannico Tony Blair fa saltare l’accordo. Nel 2007 il governo approva la proposta del vicepremier Ehud Olmert per “l’acquisto di gas dall’Autorità palestinese” per quattro miliardi di dollari. C’è chi però non vuole che i proventi vadano ai palestinesi. Così Israele dribbla Hamas e Anp e tratta direttamente con British Gas, per far annullare il vecchio contratto di Arafat e portare il metano verso il porto israeliano di Ashkelon. La trattativa si arena. La Palestina reclama la propria fetta di proventi. Tel Aviv non vuole far avere soldi ad Hamas perché potrebbe acquistare razzi da lanciare contro le colonie ebraiche. Qualcuno propone di saldare il conto con la fornitura di beni e servizi. Niente da fare. British Group, esasperata, chiude gli uffici in Israele. Tel Aviv si rifà sotto. Ancora nulla. E il 27 dicembre 2008 l’operazione Piombo Fuso scatena il caos a Gaza. Ufficialmente per scardinare il governo di Hamas che minaccia la sicurezza di Israele. Nella realtà il movimento islamico non vuole cedere la sovranità sui giacimenti. Poi tutto cambia. Nel 2009 viene scoperto il campo gasifero di Tamar nel 2010 salta fuori il Leviatano che abbraccia i campi di estrazione precedenti e si allunga fino al Mari B Field, al confine tra Gaza e Israele e collegato con un oleodotto ad Ashdod, dove ora volano le bombe. Risorse per 1,68 miliardi di barili. Quando, lo scorso gennaio il leader palestinese Abu Mazen incontra a Mosca il presidente russo Vladimir Putin scatta l’allarme. Il 2 giugno scorso gli 007 informano che il governo di unità nazionale guidato da Hamas sta per concedere diritti di sfruttamento alla Gazprom per Marine 1 e Marine 2. È troppo per Israele che considera «suo» quel gas offshore. Di lì al Levithan il passo è breve. Il resto è cronaca.
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
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Gaza: stampa, oltre 2.000 civili morti

(ANSA) - GAZA, 18 AGO - Il numero di civili palestinesi morti in queste settimane nei combattimenti a Gaza supera adesso i 2.000. Lo riferisce l'agenzia di stampa al-Ray, vicina a Hamas.
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Inviato il: 18/8/2014 13:04
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#77
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Gaza: sopravvissuti Olocausto contro 'massacro palestinesi'

In oltre 300 chiedono boicottaggio in una lettera al Nty

(ANSA) - NEW YORK, 24 AGO - Oltre 300 sopravvissuti e discendenti di sopravvissuti dell'Olocausto hanno pubblicato una lettera a pagamento sul New York Times per condannare "il massacro di palestinesi a Gaza" e per criticare gli Usa per il sostegno al governo Netanyahu e alle operazioni militari d'Israele nella Striscia, nonché l'Occidente in generale per il suo atteggiamento passivo. "Il genocidio comincia sempre con il silenzio", si legge nel testo, in cui i 327 firmatari chiedono il boicottaggio d'Israele.
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
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La lettera dovrebbe essere questa:

Letter...

Ho cercato velocemente sul NYT, ma non ho trovato nulla, magari dopo ci ritrovo...
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Ezra Pound
Inviato il: 24/8/2014 18:14
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#79
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La strage dei giornalisti palestinesi a Gaza

Just fucking boys

16 luglio 2014. Prende la mira con calma, dalla nave. Il primo shrapnel ha centrato i bambini che giocavano a pallone sulla spiaggetta, dilaniandone uno. Gli altri scappano verso il capanno. Aspetta che lo abbiano raggiunto. Si sente calmo, freddo: come uno jihadista col coltello in pugno che aspetta la fine del messaggio registrato per sgozzare l’ostaggio. Eccoli tutti lì: in trappola. Il secondo shrapnel centra il bersaglio: sia lode a Yahweh, il dio degli eserciti.
Ahed Atef Bakr, Zakaria Ahed Bakr (10 anni), Mohamed Ramez Bakr (9 anni) e Ismail Mohamed Bakr (11 anni) [nella foto in alto: la fuga dei bambini tra il primo e il secondo colpo di mortaio] sono morti in una luminosa giornata di sole sotto il fuoco di una fregata militare israeliana [fonte: → Corriere della sera]. Dall’albergo prospiciente accorrono i primi soccorritori: sono tutti giornalisti stranieri. Uno di loro vomita davanti ai resti carbonizzati di quello che era un bambino di 10 anni: il fumo della suo olocausto sale fino alle narici di un qualche dio osceno. «They’re just fucking boys», sibila tra i denti un giornalista americano. «Si: sono solo bambini», gli risponde quello italiano [fonte: → l'Espresso].
Non c’erano “target militari”, su quella spiaggia. I quattro bambini sono stati macellati davanti all’hotel dei corrispondenti stranieri: chi ha orecchie per intendere, intenderà.

Uno che non voleva intendere è Ayman Mohyeldin, che stava giocando a pallone con quei ragazzini pochi minuti prima della mattanza.




«Today was a personal low point – giving first aid with colleagues to two children wounded by shrapnel on Gaza beach on terrace of our hotel», tweetta [fonte: → NBC]. Mohyeldin è un veterano del giornalismo di guerra: è stato in Egitto durante la rivoluzione del 2011 (e arrestato per due volte dai gendarmi di Mubarak), e di nuovo nel 2013, durante la deposizione di Morsi; è stato in Ukraina durante la guerra civile. Ha lavorato per Al Jazeera e la CNN, oggi lavora per la NBC, sa qual è il proprio mestiere, e lo fa bene. I suoi reportage non piacciono a Israele, e mettono in discussione le versione ufficiali dell’uso di “scudi umani” e dei “target militari”: dai siti filo-sionisti e Neocon è accusato di essere un farneticante “Hamas spokesman”, due giorni dopo viene → rimosso dall’incarico (e gli viene → impedito di partecipare al programma Nightly News).

Un’altra che non aveva orecchie per intendere è Diana Magnay, corrispondente della CNN: → documenta l’esultanza di alcuni israeliani per le bombe lanciate su Gaza, e denuncia di essere stata minacciata: «una parola sbagliata, e distruggeremo la tua auto».




iene immediatamente richiamata a casa.
I precedenti lasciano pochi dubbi: l’esercito israeliano (IDF) fa opera di “targeting” nei confronti dei giornalisti. Nel novembre 2012 l’esercito israeliano ha → bombardato il Gaza Media Center (8 giornalisti feriti), l’edificio della Agence France-Presse, la sede in Gaza di Al Jazeera e → l’hotel che ospitava i giornalisti stranieri.
«Israel does not target journalists», → aveva dichiarato il portavoce del primo ministro Mark Regev: «We don’t target journalists, we target Hamas».
La versione dell’IDF è stata smentita dagli stessi giornalisti. Con macabro senso dell’humor, la corrispondente del Washington Post ha tweettato al portavoce dell’IDF: «Se Hamas è nella camera 208, avvertitemi: io sono nella 209».



Targeting the media, shooting the messenger


9 luglio 2014: Un’auto dell’agenzia di stampa Media 24, con un evidente contrassegno TV in rosso sul cofano, è centrata da un proiettile sparato dell’esercito israeliano. Hamdhi Shihab muore sul colpo, altri tre giornalisti restano feriti [fonte: → The Huffington Post].




20 luglio 2014. Il cameramen 26enne della Continue TV Production Khaled Hamad sta riprendendo l’attacco dell’IDF al quartiere Sajaya, Gaza est (67 vittime civili). È su un’ambulanza, e indossa un giubbotto con la scritta “PRESS”: viene colpito e lasciato per quattro ore senza soccorso, muore dissanguato [fonte: → The Guardian].



Poche ore prima, l’ufficio stampa del governo israeliano ha inviato a tutti i giornalisti stranieri accreditati una mail che si conclude in modo inequivocabile: “Israele non è in nessun modo responsabile per ferite o danni che potrebbero accadere come risultato di giornalismo sul campo”. Il giorno prima (19 luglio) l’aviazione aveva bombardato la torre al-Jawara, nella quale si trovano diverse redazioni giornalistiche, tra cui quella della iraniana Press Tv e dell’agenzia di stampa al-Watanya. Lo stesso 20 luglio il giornalista Kareem Tartouhi è ferito in una diversa operazione, mentre la casa del giornalista della stazione radio Al-Ashab Mahmoud al-louh è bombardata dall’artiglieria israeliana.



30 luglio 2014. L’aviazione israeliana bombarda il mercato di Shojayah, in pieno pomeriggio, durante la “finestra umanitaria” di sospensione dei bombardamenti. Sameh Al-Aryan, 26enne, di Al-Aqsa TV Channel, e Rami Rayan, 25enne, del Palestinian Media Network, si recano sul posto per documentare l’accaduto. L’aviazione israeliana ritorna una seconda volta, colpendo il mercato mentre sono in corso le operazioni di soccorso. 17 civili inermi restano uccisi, 160 feriti: tra loro, i due giornalisti. Un terzo, Mohamed Nour Eddine Al-Dairi, 26enne, fotografo del Palestinian Network for Journalism and Media, morirà per le ferite riportate tre giorni dopo. Un quarto giornalista, Hamed Shobaky del Manara Media Production Company, è gravemente ferito [fonte: → International Federation of Journalists (IFJ)]. L’orrore per la strage al mercato è sopravanzato da quello per il bombardamento della → scuola-rifugio gestita dall’ONU che uccide 23 tra donne e bambini.



1 agosto 2014. Abdullah Nasr Fahjan, giornalista della televisione Al-Aqsa TV, sta fotografando l’esodo notturno dalle proprie case degli abitanti del sobborgo di Al-Jineene, a Rafah in seguito all’intimazione dell’esercito israeliano. Poco dopo mezzanotte un drone lo punta e lo colpisce alla testa. Abdullah muore tre ore dopo in ospedale [fonte: Humanize Palestine].


2 agosto 2014. Il giornalista freelance Chadi Hamdi Ayad, 24enne, muore nella sua casa bombardata, ad Al-Zaytoun, nel sud-est di Gaza. Anche suo padre resta ucciso dalle bombe dell’IDF. Lo stesso giorno Moussa Al-Qawasme, 31enne, fotografo dell’agenzia di stampa Reuters, mentre sta riprendendo gli scontri tra manifestanti ed esercito israeliano nel quartiere di Bab Al-Zawiya di Hebron (Cisgiordania), viene ferito dai soldati israeliani, nonostante porti un casco con la scritta “PRESS”. Sempre in Cisgiordania, il giorno dopo viene ferito il giornalista Abd Marish [fonte: → l'Humanité].

3 agosto. Due auto di giornalisti palestinesi che lavorano per l’agenzia di stampa cinese Xinhua News Agency, con ben visibili sul cofano il contrassegno TV, sono puntate e colpite dall’IDF davanti alla Mushtaha Tower, in Gaza City.

[...]

FONTE: http://www.estense.com/?p=404783
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Inviato il: 26/8/2014 10:25
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#80
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Soldi che non metterà Israele ma "Stati Esteri", sempre che venga rimosso il blocco.
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Inviato il: 6/9/2014 20:03
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#81
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Figata



televisionari tra metaforica e parodia regomiana: "a divide a digital divide".

Mazzucco
Se poi questa persona studia, ad esempio, la recente "liberazione" della Libia, si accorge che le stesse nazioni occidentali hanno usato una tattica molto simile - scontri civili fomentati di nascosto, per giustificare un "intervento umanitario" - per togliere di mezzo un altro ostacolo decisamente fastidioso, il colonnello Gheddafi.

Benitoche
Sono certo che se Saddam avesse abdicato prima ci sarebbero stati meno morti,sono certo che se Gheddafi avesse mollato prima ci sarebbero stati meno morti,sono certo che se i tedeschi fossero stati meno cocciuti non avrebbero subito i bombardamenti stile Dresda,,sono sicuro che se i Giapponesi fossero stati meno ...( ....)..ect ect...

sono quasi certo che se l'utente "firmato" Benitoche avesse seguito i video e gli articoli di Massimo forse a nascondersi nelle fogne dovrebbe essere Benitoche.

Cappellano matto
Best Regards
Inviato il: 6/9/2014 23:31
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#82
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Una lettera pubblicata su Lancet denuncia la situazione palestinese senza mezzi termini:

Open Letter

Citazione:
We are doctors and scientists, who spend our lives developing means to care and protect health and lives. We are also informed people; we teach the ethics of our professions, together with the knowledge and practice of it. We all have worked in and known the situation of Gaza for years.

On the basis of our ethics and practice, we are denouncing what we witness in the aggression of Gaza by Israel.

We ask our colleagues, old and young professionals, to denounce this Israeli aggression. We challenge the perversity of a propaganda that justifies the creation of an emergency to masquerade a massacre, a so-called “defensive aggression”. In reality it is a ruthless assault of unlimited duration, extent, and intensity. We wish to report the facts as we see them and their implications on the lives of the people.
We are appalled by the military onslaught on civilians in Gaza under the guise of punishing terrorists. This is the third large scale military assault on Gaza since 2008. Each time the death toll is borne mainly by innocent people in Gaza, especially women and children under the unacceptable pretext of Israel eradicating political parties and resistance to the occupation and siege they impose. [...]

The blockade on Gaza has tightened further since last year and this has worsened the toll on Gaza's population. In Gaza, people suffer from hunger, thirst, pollution, shortage of medicines, electricity, and any means to get an income, not only by being bombed and shelled. Power crisis, gasoline shortage, water and food scarcity, sewage outflow and ever decreasing resources are disasters caused directly and indirectly by the siege.1

People in Gaza are resisting this aggression because they want a better and normal life and, even while crying in sorrow, pain, and terror, they reject a temporary truce that does not provide a real chance for a better future. A voice under the attacks in Gaza is that of Um Al Ramlawi who speaks for all in Gaza: “They are killing us all anyway—either a slow death by the siege, or a fast one by military attacks. We have nothing left to lose—we must fight for our rights, or die trying.”2
[...]


Esiste una corposa serie di risposte alla lettera per chi volesse saperne di più (direi una prevalenza di negatività e denuncia dell'articolo, ma non le ho viste tutte):

Responses

Infine questa è la presa di posizione del Lancet sulla lettera:

Gaza an urgent call...
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Inviato il: 10/9/2014 12:50
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Re: OLOCAUSTO PALESTINESE
#83
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Come segnalato da Toussanit credo, in una lettera firmata, 43 membri dell'Unità 8200 dell'IDF affermano che rifiuteranno di prendere parte ad ulteriori operazioni dirette contro i palestinesi:

Tikun Olam

La traduzione dovrebbe essere questa:



Citazione:
We the undersigned, veterans of Unit 8200, current and past reserve soldiers, declare that we refuse to take part in activities against the Palestinians and refuse to participate in or enable the deepening of military rule in the Occupied Territories.

There is a view that service in IDF intelligence is devoid of moral dilemmas and contributes only to preventing violence and injury to the innocent. However, during our military service we learned that intelligence is a inseparable part of military rule in the Territories. The Palestinian population, living under a military regime, is completely exposed to spying and surveillance of Israeli intelligence. As opposed to Israeli citizens and citizens of other nations, there is no supervision ["review"] of methods of gathering, tracking or using intelligence information related to the Palestinians, whether they are involved in violence or not. Information gathered damages the innocent and is used for political persecution and creating divisions within Palestinian society through recruitment of collaborators and turning of Palestinian society against itself. In many cases, intelligence prevents doing proper justice to the accused under military courts through preventing him from seeing the evidence against him. Intelligence enables continuing rule over millions of people, authority that is deep and penetrates into every facet of daily life. These things prevent normal life and spark further violence and further distance any end of the conflict.

Millions of Palestinians have lived under Israeli military rule for 47 years. This rule negates their basic rights and expropriates their lands in order to settle Jews upon them who are subject to a separate police, legal and judicial system. Such a reality is not a part of the efforts of the state to defend itself, but rather a result of a choice. Broadening the settlements has nothing to do with self-defense. Nor does limiting [Palestinan] building and development and economic exploitation of the West Bank, or the collective punishment of residents of Gaza, or the route of the Separation Wall.

In light of this, we have reached the conclusion that we who served in Unit 8200 have a responsibility for this situation and a responsibility to act. Our consciences do not permit us to continue serving this system, which damages the rights of millions of human beings. Therefore those among us who are reservists declare that we will refuse to take part in operations against Palestinians. We call upon intelligence officers, currently and in future, and all Israeli citizens, to make their voices heard against these injustices and to act to bring them to an end. We believe that Israel’s future depends on it.


Grassetti miei.
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Inviato il: 12/9/2014 21:18
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