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  Utopia hollywoodiana

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  •  Maksi
      Maksi
Utopia hollywoodiana
#1
Dubito ormai di tutto
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Hollywood... il "legno sacro"... come le bacchette di legno di certi maghi, che attraverso incantesimi modificavano la realta'.
Curiosa somiglianza che riflette alla perfezione il significato dell'arte cinematografica ripresa da Hollywood.

Il ruolo di Hollywood nel '900 e' stato di prestarsi alle esigenze occulte di trasmettere, attraverso l'etere (componente molto importante nell'alchimia), messaggi "impacchettati" e fruibili a livello inconscio ed emozionale ad un piu' alto numero di persone, identificate come la massa. Interagendo in maniera audio-visiva (nel primo periodo solo visiva), dinamica e diretta con lo spettatore hanno creato una dimensione illusoria, dove le persone l'hanno interpretata come un "sogno ad occhi aperti" consegnandola al mito.

Le star hollywoodiane diventeranno idoli moderni, entita' che si elevano dalla realta' per diventare simboli cosmici (star appunto). Queste entita' illusorie saranno veicolo di archetipi e simboli universali, che si impossesseranno dell'inconscio collettivo di intere generazioni. Tutto questo segnera' un'epoca dove la propaganda non avra' piu' bisogno di convincere, ma di illudere.

Hollywood, in poche parole, da sempre, trasmette un desiderio utopico, che risiede non direttamente nel pensiero, ma nelle emozioni. Il trasmettere, pero' non e' abbastanza, perche' stiamo parlando di tecniche cabalistiche, che usano suoni ed immagini per direzionare pensieri attraverso emozioni. In tale contesto il pensiero, riguardante un concetto come la "liberta'", potra essere direzionato in contesti diversi, perche' saranno le emozioni a guidarci (nonostante non percepiamo tale modifica). Cosi' si cotruisce una realta' che in sostanza nemmeno potrebbe esistere, ma nei nostri pensieri e' qualcosa di assolutamente aquisito e garantito. Questa diventa la Morale, che ha un valore utopico e' conicide con il nostro ideale di realta'.

Hollywood non ha solo il ruolo di modificare o creare un'altra realta', ma anche quello di espandere l'utopia il piu' possibile. Per questo e' diventata un'industria che ha standardizzato e formattato il processo estendendosi a livello globale. La "buona novella" viene quindi percepita in ogni angolo del mondo e per farlo in minor tempo possibile bisogna che diventi il piu' commerciale possibile. Almeno il 90% della produzione hollywoodiana ha bisogno di essere commerciale, mentre il restante 10% svolge il ruolo "intellettuale" della faccenda, perche' la Morale deve avere un marchio dall'alto.

La Hollywood di oggi che conta e' progressista e quindi assistiamo alla massiccia modificazione della realta' illusoria, attraverso la Morale del politicamente corretto che e' un'utopica rapresentazione di una societa' para-comunista. Questa Utopia nella propaganda Hollywoodiana e' ben chiara e fu' Chaplin (forse il primo), in quel famoso discorso, trasmetterla al grande pubblico. Anche il film piu' neo-con di sempre trasmette sempre questa Utopia, anche se usa un linguaggio diverso (gli USA sono sempre mostrati nel ruolo della "societa' aperta" contro il "nazista" di turno); come la commediucola da quattro soldi, dove magari l'ammmore vince sempre contro i "pregiudizi" razziali, religiosi o politici...

I riscontri di questa propaganda utopica li vediamo ormai consolidati nella nostra societa' sia a livello mainstream che in quello "alternativo": i due livelli si dissociano dall'approccio, ma non dall'utopia intrinseca che hollywood propaga in maniera sistematica. E' un effetto voluto, perche' cosi' si possono canalizzare le emozioni in diversi livelli ed hai piu' liberata' di manovra. Si tratta solo di linguaggi differenti.

L'apparato hollywoodiano non sono solo film, ma tele-film, musica, riviste... MTV promuove la promiscuita, la perversione, la sodomia, la mescolanza come "liberta'" da desiderare per raggiungere un'utopia paradisiaca a livello personale. E' l'"alternativa" che diventa mainstream. E' un processo in atto a livello sistematico dagli anni cinquanta, da quando sono nate le "culture giovanili", promosse da circoli settari satanisti, apportate metodologicamente dalla Scuola di Francoforte. Dopo il Concilio Vaticano II tale metodologia diventera' permanente e praticamente ufficiale. Hollywood sara' il perno di tale sistema della modificazione culturale dell'Occidente ed al livello palentario. La politica ufficiale si allinera' solo tempo dopo. Dopo il crollo del muro di Berlino diventera' anche la politica ufficiale ed il pensiero unico, ma in pratica lo era gia' prima.

Come abbiamo visto Hollywood, a livello sociale, ha vinto ed ha modificato tutti noi... la nostra realta'. Il pensiero utopico di una Angelina Jolie e' ormai quello di 98% della gente e se citassimo il Have a Dream di Calvero () la Jolie sarebbe d'accordo. Che a proposito non e' un caso che un altro Have a Dream, quello di King, e' molto promosso dalla propaganda hollywoodiana stessa, perche' e' la stessa utopia che vogliono venderci.

Anche Matrix, o V per Vendetta (non e' un caso che la maschera sia diventata un simbolo di "ribellione" anarchica, promossa attraverso la psyops della CIA con gli Anonymous cibernetici) etc. seppur io stesso li guardi almeno una volta alla anno, sono film di propaganda, quella piu' puramente utopica, che ti dice: "Voglio un mondo cosi'"... ma e' il loro mondo... quello di Lorsignori... e ce lo dicono in faccia anche, citando anche un simbolo messianico come Sion (Matrix) - che a proposito sembra la Parigi di oggi (o Londra, Los Angelese... scegliete voi). Molti pensano che sono film distopici, ma in realta' sono film dialettici, con uno o piu' eroi che combattono il Male.

Potrei citare anche Fight Club, perche' la sua volonta' di potenza (del protagonista) ed il suo percorso iniziatico vengono ridimensionati dal desiderio dell'ammmmore (sempre presente la tattica sentimentalista a Hollywood, che reprime l'individuo) e da un nichilismo masochista. Alla fine sara' piu' "felice" ma perdera' la battaglia cosmica e si abbandonera' ai sentimenti, diventando piu' debole (non accettando nemmeno la guerra che ha provocato). Morale: trovati una ragazza e pensa ai cazzi tua A Hollywood piacciono i tipi deboli e complessati, sopratutto se bianchi.

Capitolo Kubrick.
Kubrick non usava schemi hollywoodiani: no morale (non nel senso immorale), no sentimentale, no utopico... La "sua" utopia si mostrava come un'entita' a se stante, come una conseguenza irrimediabile dell'evoluzione umana. Kubrick non faceva propaganda... a Kubrick hanno affidato direttamente il manifesto del Nuovo Ordine Mondiale, mostrando una convergenza cosmica con esso. In tutti i suoi film abbiamo la sensazione che qualcosa di irrimediabile dovra' succedere e noi siamo solo pedine di questo gioco evolutivo o cosmico. Lui era un Maestro vero e proprio ed aveva anche un tocco estetico nazionalsocialista . Alla fine, prima che fosse suicidato, aveva dato la dimostrazione di un livello oscuro che regola certi circuiti di potere a noi invsibili. Quindi aveva parzialmente mostrato che qualcosa dietro a tutta questa scenografia evolutiva esiste e detta le regole. Per un iniziato e' un sacrilegio e l'hanno fatto tacere. Sono le regole, doveva saperlo. Forse l'ha fatto apposta.

Citazione:
lanzo ha scritto:

Wesley si e' sempre trombato bianche, ovviamente gran gnocche, altrimenti non e' che avrebbero potuto lavorare ad Hollywood.
Mi piacciono i film di azione, quindi Wesley l'ho sempre seguito.
Ma a parte wesley, questa monotonia la vedi anche nelle varie serie TV, quelle standard, dove la formula e' sempre la stessa: donna bianca, - la capa - cazzuta, bbona e con la Glock facile, il bianco maschio e' in sottordine e spesso deve sorbirsi le battute sfottenti della "capa" afroamericano immancabilmente onesto e intelligente - quando il grasso cola, c'e' l'asiatica che si accompagna quasi sempre al bianco e l'asiatico che invece rimane sfigato, ossia in generale il maschio asiatico non rimedia proprio.
E ciavete fatto caso che: nei film Movie o TV, i giudici sono o neri o donne o entrambe le cose, idem per i capi della polizia, presidi et cetera ?
Vabbe' che c'e' affirmative action, ma insomma, non esageriamo.

Vero, e' uno schema che si ripete praticamente sempre ed e' indifferente dalla tipologia di film. Qui anche un Eastwood non fa granche' eccezione. Eastwood e' un patriota americano, cioe' quello che crede nell'utopia universalista degli USA come paradiso per tutti gli uomini e donne che desiderano la "loro" liberta' senza distinzioni di nazionalita'.

Non parliamo poi di come poi Hollywood ci si mette con la Storia. Praticamente non e' storia, ma diventa un racconto biblico. Sara' un caso che la storia scolastica non si discosta molto da quella hollywoodiana.

Poi ci sarebbe un discorso da fare sui film di guerra, sopratutto pacifisti, che in realta' sono un'esaltazione del senso del sacraificio del soldato americano e dell'america tutta. La sottile linea rossa va oltre: il soldato traumatizzato dalla guerra, ucciso da disumani (identificabili chiaramente), perche' troppo puro per vivere in un mondo cosi' malvagio. Lui e' l'uomo del futuro che ci giudica e noi ci identifichiamo in egli e nella sua utopica rapresentazione del mondo, perche' ci provoca empatia e quindi abbracciamo le sue emozione ed il suo sentire. Alla fine pensiamo come lui. Si tratta di indottrinamento vero e proprio. Ma non si tratta solo di un film, e' tutto il sistema cosi'. Alcuni film fanno parte di quel 10% che ho detto prima.

Un'ultima cosa sul confronto della propaganda nazionalsocialista e hollywoodiana. Apparte che era antitetica ai "valori" hollywoodiani, ma esisteva un Minstero della Propaganda vero e proprio, con un nome di fatto: Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda. Gia' identificare la propaganda come Propaganda e' anti-propaganda . Non era il linguaggio orwelliano odierno, dove la propaganda diviene comunicazione, educazione, pari opportunita'... Infatti i film di propaganda del Terzo Reich sono ben identificati, come Jud Suss che io conservo gelosemente Alcuni sono anche molto educativi, come Forces Occultes, fatto in una Francia occupata dai tedeschi. Ma questo non e' nemmeno propaganda, ma un film denuncia, commisionato dal Terzo Reich. E qui ancora si pensa che i "nazisti" o cripto-nazisti comandano l'america. Forse e' un nome in codice per camuffare Lorsignori. Astuta la cosa. Poi c'e' pure la Riefenstahl che ha dato un impatto estetico su tutta l'arte visiva.

Grazie per l'attenzione.

PS: scusate per gli errori grammatici.
Inviato il: 24/1/2015 22:11
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Re: Utopia hollywoodiana
#2
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Non esistono i nazisti.

Non esistono gli ebrei.

Non esistono gli ariani.

Se sei convinto di essere un ariano significa che tu non esisti.

Esiste il potere e gli schiavi, da circa 15.000 anni.

E questo sistema piramidale ha funzionate così a lungo proprio perché le persone sono state ingannate a pensare che i nazisti e gli ebrei esistono.

Ma tu non riesci a fare il "salto" spirituale e mentale, per comprendere questa realtà, perché:

Citazione:
Infatti i film di propaganda del Terzo Reich sono ben identificati, come Jud Suss che io conservo gelosemente


sei troppo innamorato di un trucco che ti hanno messo davanti agli occhi e che per qualche ragione ti è piaciuto, non importa quale ragione, ce n'è per tutti i gusti, compreso il tuo, ma sei convinto che il tuo sogno è migliore.
Lo sai vero che è la stessa identica convinzione che hanno tutti quelli che inseguono un sogno come il tuo, ma che ha un colore diverso?

Il bello (si fa per dire) è che dai tuoi scritti appare evidente che tu sei convinto che il tuo sogno è il migliore, l'unico giusto e legittimo, e non ti rendi conto che è esattamente la stessa convinzione di tutti gli altri.

Ma tu sei diverso, tu sei "speciale"... perché...? Non è dato sapere ma tu ne sei ultraconvinto.

Interessante no?

Citazione:
E qui ancora si pensa che i "nazisti" o cripto-nazisti comandano l'america.

Non esistono i nazisti o i cripto nazisti, esiste il desiderio di potere, quello che fa si che ce lo mettono in culo da 15.000 anni, compreso a te anzi, tu con la tua illusione contribuisci al sistema, ma sei troppo innamorato della tua fantasia per potertene accorgere, e tifi per i "buoni", inventandoti origini e superiorità razziali che esistono solo nella tua testa, così come esistono solo nella testa di miliardi di persone altre fantasie e ad ognuno la sua, così si sente bravo e nel giusto.

Pensa che il potere ha mistificato anche la spiritualità, così da disinnescare la vera forza (l'unica a mio avviso) che potrebbe davvero renderci liberi a noi schiavi, perché un uomo che ritrova veramente la propria spiritualità rinnega il potere in ogni sua forma, che sia collettiva o individuale.

Ma tu sei convinto di sapere cosa sia la spiritualità perché sei stato messo nel sacco dal potere e ti hanno fatto credere che è tutt'altro.
E anche qui ce n'è per tutti i gusti, per tutti i sogni.

Fregato.

Geniale, dico veramente. Orrificante ma geniale, e funzionerà fino a quando continueremo a fare i bambini, fino a quando persone come te preferiranno sognare illusioni piuttosto che vedere la realtà.

Cioè, a te basta che un ente di propaganda si chiami di propaganda per far si che diventi anti-propaganda.... e non pensi che a monte ci sia già stato un lavaggio di cervello di modo che tutto quello che fa il boss è giusto ed è per il bene, perché la razza... perché gli altri sono cattivi e noi i buoni... cowboys e indiani... finanche massacrare diventa bene, che è esattamente Orwell.

Ma tu sei troppo innamorato di una cosa che non esiste per percepire la realtà e sei talmente innamorato del tuo sogni che ti rifiuti di discutere di queste cose che ti ho detto più volte. Ti rifiuti ostinatamente di guardare nella direzione che io (e altri) cerchiamo di indicarti.

Non hai risposto nemmeno ad una delle varie obiezioni, semplici e chiarissime, che ti sono state fatte. Tu da quella parte non ci vuoi proprio guardare, l'origine della tua suprema razza, che hai deciso tu che è suprema è XY, quando l'Uomo esiste da molto più tempo e quindi è una cosa inventata di sanapianta, senza alcun senso reale.
Quale è l'origine dell'origine? Perché sappiamo che quella che tu consideri origine è una fantasia, è una cosa oggettiva.

Ma pare che per te la realtà non abbia voce in capitolo.

Così avrai sempre ragione, ma solo nella tua testa, proprio come i bambini.
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Chuang Tzu
Inviato il: 24/1/2015 23:02
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Re: Utopia hollywoodiana
#3
Sono certo di non sapere
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Invisibile, non credo ci sia bisogno di corrersi dietro ogni volta, per la madonna, per dire a Maksi che le sue idee sulla spiritualità sono fasulle e ugualmente assoggettate al Potere.

Se no, ogni Topic diventa una battaglia su cosa è spiritualità e cosa no. Cazzo.

Ad esempio, ora, a me - per capirsi - me ne fotte altamente delle idee politiche di Maksi, però lui ha costruito un discorso che ha una sua logica e un percorso che, a sua volta, può portare a un dibattito che non è sempre quello, o no?

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@Maksi

Maksi, ma vaffanculo ... mi credevo chi sa cosa dovevo affrontare per parlare di Chaplin tutto qui?

Per DINDIRINDINA ... tutto il mio sapere dovrà ancora rimanere confinato tra le mie sinapsi


Citazione:
Questa Utopia nella propaganda Hollywoodiana e' ben chiara e fu' Chaplin (forse il primo), in quel famoso discorso, trasmetterla al grande pubblico.


Chi dice niente. In realtà, probabilmente e forse senza neanche saperlo, l'unico realmente libero fu Buster Keaton.

Per Chaplin a meno di cadere in discorsi mediocri, innanzitutto bisogna storicizzare i tempi e la consapevolezza che all'epoca si muoveva non solo tra il popolame (che comunque e era meno medio-mongolo di oggi, più schiavo, ma meno robotizzato) ... ma anche nei salotti delle varie intellighenzie, comprese quelle artistiche.

Chaplin se la intendeva coi grandi della terra, ma non era così uniformato, gli piaceva scopare le giovinette, soprattutto, ma in realtà non si era mai - propriamente - infeudato.

Così non fosse, non sarebbe stato perseguitato dalle Agenzie dell'epoca, che cercavano di incularselo ogni 3X2 ... compresa l'FBI - of course, prima, durante e dopo "Il Grande Dittatore".

Tant'è vero che alla fine - di fatto - l'hanno esiliato per benino. Nonostante avesse creato lui - più di tutti - le basi di Hollywood, insieme alla Pikford e a Griffith soprattutto. Propendo per l'idea che comunque lui si sia mosso in buona fede, ovviamente nei limiti di quello che lui stesso non poteva ripudiare. Visto che comunque era un capitalista di prim'ordine e - nonostante questo, aveva le palle, poiché si rifiutò di unirsi alla caccia alle streghe e, naturalmente, la pagò.
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Inviato il: 25/1/2015 22:49
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Re: Utopia hollywoodiana
#4
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Hai ragione Calvero, infatti stavo proprio pensando che era l'ultimo tentativo, l'ultima corda gettata nel pozzo dove il nostro amico si è rinchiuso. Poi se vuole uscire dal pozzo sta a lui tirarsi su a respirare aria fresca.

Ma questo non significa che se vedo stronzate tipo razza superiore, o tipo origini della razza inventate di sanapianta (che poi sta' razza superiore, si è fatta inculare alla grande da quella inferiore e se uno si ricorda come si fa 2 + 2...) io non farò notare le cazzate.

Scusate l'OT e vi lascio con Chaplin.
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Chuang Tzu
Inviato il: 26/1/2015 8:11
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  •  Maksi
      Maksi
Re: Utopia hollywoodiana
#5
Dubito ormai di tutto
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@ Calvero

Ma guarda che la mia non era una dichiarazione di battaglia . Il mio intento era di "usare" Chaplin come pretesto per introdurre un discorso piu' ampio su Hollywood che ho esposto nel commento iniziale.

Per quanto riguarda Chaplin, sinceramente non mi ha mai entusiasmato, ne' per la sua comicita' ne' per altro. Non ho mai riso a veder i suoi film, ma nemmeno mi ha fatto chissa' quali riflessioni esistenziali. Faceva solo un ritratto dell'"uomo semplice", trasformato in un "eroe". Storia tipicamente moderna, di un eroe moderno: vagabondo, apolide, sentimentalista, anarchico... Banalita'... ed il pubblico ci credeva, perche' vedeva in egli una rivalsa della loro mediocrita'.
E' un trucco divenuto tipicamente hollywoodiano. Se vediamo gli eroi comuni di hollywood al giorno d'oggi rsipecchiano le caratteristiche di Chaplin. Anche i supereroi ormai ripercorrono la stessa strada.

Ma Chaplin era solo un »utile idiota« e l'hanno usato per il suo carisma che emanava con i sui film. Era promotore di idee condivise dall'establishment e ne hannpo fatto buon uso. Finito il suo ruolo non se lo filavano piu', pero' avevano certamente una preocupazione che non sputtanasse il tutto. Classica storia di certi personaggi: Tesla e Reich su due piani diversi.

Chaplin aveva una nemesi, emanata anche dai baffi : Adolf Hitler.
Inviato il: 26/1/2015 12:13
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Re: Utopia hollywoodiana
#6
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma guarda che la mia non era una dichiarazione di battaglia . Il mio intento era di "usare" Chaplin come pretesto per introdurre un discorso piu' ampio su Hollywood che ho esposto nel commento iniziale.


Sta bene, io ho anche scherzato, ma eri tu che l'avevi messa giù in modo che sembrasse il fulcro su cui far muovere una serie di ragionamenti, fulcro e non ---> pretesto, come mi stai dicendo adesso.

Citazione:
Per quanto riguarda Chaplin, sinceramente non mi ha mai entusiasmato, ne' per la sua comicita' ne' per altro. Non ho mai riso a veder i suoi film, ma nemmeno mi ha fatto chissa' quali riflessioni esistenziali. Faceva solo un ritratto dell'"uomo semplice", trasformato in un "eroe". Storia tipicamente moderna, di un eroe moderno: vagabondo, apolide, sentimentalista, anarchico... Banalita'... ed il pubblico ci credeva, perche' vedeva in egli una rivalsa della loro mediocrita'.


Non è certo un Topic sull'arte di Chaplin, quindi - così - di passaggio, posso dirti che io lo apprezzo dove i più non lo hanno compreso.

Detto ciò, di là dell'entusiasmo, che è profondamente soggettivo, non credo tu ci abbia capito qualcosa o non so quali film tu abbia visto, perché anche se metti le virgolette sia a "uomo semplice" che a "eroe", c'entrano un beato cazzo, con Chaplin. Fai tu.

Ritengo invece che sia tu ad aver fatto trascendere quanto e come giudichi i concetti di "vagabondo, apolide, sentimentalista, anarchico" ... a priori di quello che è un contesto artistico e che per te, appunto, a prescindere, sono già ritenuti ---> banali.

Insomma, stai parlando alla cazzo di cane.

Ma non confonderti, io non parteggio per nessuna tesi spirituale, al momento.

Ritengo anche che l'argomento che hai trattato è un Topic molto interessante, come questo passaggio conferma:

Citazione:
Le star hollywoodiane diventeranno idoli moderni, entita' che si elevano dalla realta' per diventare simboli cosmici (star appunto). Queste entita' illusorie saranno veicolo di archetipi e simboli universali, che si impossesseranno dell'inconscio collettivo di intere generazioni. Tutto questo segnera' un'epoca dove la propaganda non avra' piu' bisogno di convincere, ma di illudere.



bella lì

E non scordarti che il mondo di merda non è stato fatto dai vagabondi.

Questo è un fatto.
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Inviato il: 26/1/2015 17:33
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Re: Utopia hollywoodiana
#7
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L'eroe non è un archetipo universale.

Per dire, non possiamo sapere, ma secondo me 547.752 anni fa, gli eroi non li avevano ancora inventati.

Ma è un cetriolo moderno, quello si, e per moderno intendo da 15.000 anni fa circa.
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Chuang Tzu
Inviato il: 26/1/2015 18:07
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Re: Utopia hollywoodiana
#8
Sono certo di non sapere
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Citazione:

invisibile ha scritto:
L'eroe non è un archetipo universale.

Per dire, non possiamo sapere, ma secondo me 547.752 anni fa, gli eroi non li avevano ancora inventati.

Ma è un cetriolo moderno, quello si, e per moderno intendo da 15.000 anni fa circa.



Non la metterei giù così.

Bisogna fare dei distinguo e cogliere per bene il senso del ragionamento.

Di per sé, già l'archetipo se lo si vuole storicizzare, indagarlo nel significato, e si parla delle origini (non sappiamo di cosa, ma va bene comunque) allora diventa una contraddizione in termini, visto che è proprio il modello inteso come tale - ad essere primigenio, e non poteva propriamente - a prescindere - esistere, no? Non poteva esistere all'inizio, in quanto modello, di cosa?

Poi c'è altro da dire rispetto all'eroe, di là di ideologie e trascendenze varie.

Comunque: - un comportamento per l'appunto eroico, poteva [e sicuramente c'è stato] esserci. Il problema è/sarebbe tale invece, quando parliamo di culto - in questo caso ----> dell'eroe. Allora il discorso si può allacciare debitamente, e siglarlo, alla buona, come una possibile "invenzione".
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Inviato il: 26/1/2015 19:20
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Re: Utopia hollywoodiana
#9
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Calvero ha scritto:

Non la metterei giù così.

Non c'è altro modo, perché è così.

Citazione:

Bisogna fare dei distinguo e cogliere per bene il senso del ragionamento.

Si.

Citazione:

Di per sé, già l'archetipo se lo si vuole storicizzare, indagarlo nel significato, e si parla delle origini (non sappiamo di cosa, ma va bene comunque) allora diventa una contraddizione in termini, visto che è proprio il modello inteso come tale - ad essere primigenio, e non poteva propriamente - a prescindere - esistere, no? Non poteva esistere all'inizio, in quanto modello, di cosa?

Universale, quello è IL punto.

Un archetipo per essere tale deve essere universale, altrimenti finiamo con l'archetipo dei minipony, che è come siamo ridotti oggi

Giovane è un archetipo.

Anziano un altro.

Eroe no, perché per vivere non c'è nessun bisogno di eroi, sono una invenzione fatta con uno scopo preciso, il proverbiale cetriolo, perché se c'è l'eroe ci sono i cattivi, altrimenti no party

Citazione:

Poi c'è altro da dire rispetto all'eroe, di là di ideologie e trascendenze varie.

Comunque: - un comportamento per l'appunto eroico, poteva [e sicuramente c'è stato] esserci. Il problema è/sarebbe tale invece, quando parliamo di culto - in questo caso ----> dell'eroe. Allora il discorso si può allacciare debitamente, e siglarlo, alla buona, come una possibile "invenzione".

Il culto è solo la cristallizzazione del "comportamento", la sua religione appunto.
La sovrastruttura ufficializzata come vera.
Ma senza i cattivi non c'è quel comportamento, e senza i cattivi (che sono sempre gli altri come sappiamo) no party.

Il nostro inconscio collettivo è pieno zeppo di archetipi che non sono tali, perché non universali. Quello è il metro per distinguere quelli veri da quelli falsi.

Io ragiono da "purista" come vedi e in questo non concordo con Jung.

Ci sono arrivato guardando dentro di me e scoprendo che l'eroe, per esempio, non esiste, è una invenzione, una fregatura.

Perché avere un comportamento coraggioso non significa essere un eroe, un eroe è per sempre

Nessuno può essere coraggioso sempre, non è umano.
Ma nemmeno un lupo, nemmeno il capobranco che coraggioso lo è di certo, può esserlo sempre e per sempre, non è lupesco.

Insomma una cazzata.
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Chuang Tzu
Inviato il: 26/1/2015 19:48
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Re: Utopia hollywoodiana
#10
Sono certo di non sapere
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Citazione:



Un archetipo per essere tale deve essere universale, altrimenti finiamo con l'archetipo dei minipony, che è come siamo ridotti oggi


Per essere universale deve avere un'inizio.

Citazione:

Giovane è un archetipo.

Anziano un altro.


Quindi?

Citazione:

Eroe no,


E chi lo dice?

Citazione:
perché per vivere non c'è nessun bisogno di eroi,


E a me che cazzo me ne frega?

Un gesto eroico è neutrale. Il problema è di chi vuole darne o farne un culto.

Citazione:

sono una invenzione fatta con uno scopo preciso, il proverbiale cetriolo, perché se c'è l'eroe ci sono i cattivi, altrimenti no party



Questa è una deriva. Quindi?

L'invenzione è il culto, non l'eroe.


Il resto discende da qui.
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Re: Utopia hollywoodiana
#11
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Il punto è solo questo:

Citazione:

Calvero ha scritto:

perché per vivere non c'è nessun bisogno di eroi,

E a me che cazzo me ne frega?

Un gesto eroico è neutrale. Il problema è di chi vuole darne o farne un culto.

Come che ti frega? E' quello il punto.

L'archetipo, per essere tale, deve essere universale e primigeno, puro, non generato dall'uomo.
L'archetipo è una guida psichica e spirituale.
Infatti se è presente nell'inconscio collettivo DEVE essere collettivo di tutta l'umanità dall'alba dei tempi e per sempre.
Femmina è un archetipo.

Altrimenti è una invenzione che poi, con la propaganda, diventa anche inconscia e anche collettiva, ma solo dove tale propaganda arriva.

Infatti se trovi un presunto archetipo che non è di tutti, non è tale.

Un gesto eroico non fa di una persona un eroe, infatti lo puoi chiamare eroico o coraggioso non cambia niente.

L'eroe è sempre eroico e per poterlo essere ci vogliono i cattivi che devono essere sempre cattivi e DEVE essere sempre eroico, proprio per simulare un archetipo
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Inviato il: 26/1/2015 20:24
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Re: Utopia hollywoodiana
#12
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invisibile
L'eroe è sempre eroico e per poterlo essere ci vogliono i cattivi

Penso di no.
Eroe è quello che ha scoperto il fuoco ed è rimasto bruciato, chi ha inventato la ruota e ci è finito sotto, chi ha provate le ali ed è cascato; eroe è il primo uomo che ha capito da solo come si fanno i figli...
L'eroismo è un archetipo, lo sapeva bene Prometeo...
Senza l'eroe casca tutta la mitologia antica.
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Inviato il: 26/1/2015 20:52
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Re: Utopia hollywoodiana
#13
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Pyter ha scritto:

Senza l'eroe casca tutta la mitologia antica.

Non vedo l'ora

O "mai troppo presto", scegli tu

Citazione:
roe è quello che ha scoperto il fuoco ed è rimasto bruciato, chi ha inventato la ruota e ci è finito sotto, chi ha provate le ali ed è cascato; eroe è il primo uomo che ha capito da solo come si fanno i figli...

Ma no...

L'impulso verso l'ignoto è peculiare dell'uomo.

Gli eroi non c'entrano niente.
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Inviato il: 26/1/2015 20:53
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Re: Utopia hollywoodiana
#14
Sono certo di non sapere
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Citazione:

invisibile ha scritto:
Citazione:

Pyter ha scritto:

Senza l'eroe casca tutta la mitologia antica.


Non vedo l'ora

O "mai troppo presto", scegli tu



Beh, è quello che stanno facendo lassù in alto, no? L'uomo nuovo.

Comunque se tu hai alternative sul costruire qualcosa di nuovo (ma diverso da quel nuovo ), si potrebbe iniziare.

Non vedo l'ora.
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Inviato il: 26/1/2015 20:59
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Re: Utopia hollywoodiana
#15
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Pyter ha scritto:

Beh, è quello che stanno facendo lassù in alto, no? L'uomo nuovo.

Volevi dire "laggiù, in basso", giusto?

Perché è li che stanno, "essi"...

E grazie per l'assist: Alto e basso, leggero e pesante, sono anch'essi archetipi universali. Per quello so che "essi" stanno giù, belli pesanti i ragazzacci...

Citazione:

Comunque se tu hai alternative sul costruire qualcosa di nuovo (ma diverso da quel nuovo ), si potrebbe iniziare.

Non c'è niente da costruire.

E' proprio la "costruzione" che fa si che arriviamo a darci le martellate sulle palle da soli.

Le costruzioni creano peso e ti portano giù.
Io giù ci sto male.
Ogni uomo ci sta male, perché non è nella sua natura stare giù.

Ci ho aperto un thread apposta, i governi dell'uomo, con la speranza di poter sviluppare il discorso anche su questo aspetto (su ogni aspetto delle costruzioni, in realtà), andato deserto... chissà perché...

Ah si lo so perché, perché anche solo a dire che andare a votare è una presa per il culo, su LC mica al bar, il panico serpeggia negli animi...

Citazione:
si potrebbe iniziare.

Non vedo l'ora.

Io ho iniziato e sono un pezzo avanti.

Prima fase: butta tutto, ma proprio tutto (miti compresi che so' belli pesanti quelli...).

(intermezzo: ti caghi sotto, da vero eroe )

Poi ciò che è vero ricresce, come quando poti una pianta, anche in fretta perché è un bisogno reale.
Poi puoi anche costruire se ti va. Io preferisco di no, ma non è un vero problema a quel punto, perché sai che è solo per divertimento.

Allora non sei un Eroe; fai l'eroe.
Non sei un Muratore, fai il muratore.

Ma mi sa che siamo "leggermente" OT... (?)

Ri-chiedo venia.

Pyter ma chiunque, se volete ne parliamo altrove e non per forza nel mio thread, anzi...
Magari se ne può aprire uno apposta.
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Inviato il: 26/1/2015 21:18
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  •  Mrexani
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Re: Utopia hollywoodiana
#16
Mi sento vacillare
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''Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi'' ......poiché non ne possiede.




''Fortunato quel popolo che non ha bisogno di eroi''..........poiché ne possiede in
abbondanza.


Inviato il: 26/1/2015 23:39
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  •  Maksi
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Re: Utopia hollywoodiana
#17
Dubito ormai di tutto
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Man che state blaterando qua giu'...

Lasciamo stare gli Eroi, che ormai appartengono ad un passato remoto, da dove di tanto in tanto si intravede qualche eco. Non e' l'epoca degli Eroi, ma del Ferro...

Il mio riferimento a Chaplin come eroe era espressamente tra virgolette...cioe' una parodia dell'eroe, l'eroe moderno ovvero progressista che promuove l'utopia espressa nel post iniziale.

Hai ragione comunque Calvero nel ritenere che a me il Chaplin artista non piaccia ed e' soggettivo... ma non e' perche' lavorava con e per il nemico. Molti artisti dalla parte di Lorsignori li trovo geniali e mi fanno pure ridere e riflettere, ma nonostante cio' non posso dimenticare cosa rapresentano.
Chaplin e' un'icona, una star che svolge un ruolo simbolico del che cosa rapresenti il buono e cosa il cattivo nella coscienza collettiva di noi tutti. Rapresenta la Morale utopica progressista, ma e' una realta' illusoria perche' apputno Hollywood illude.

Ma ci rendiamo conto che Hollywood ha cambiato un'intera realta' occidentale, proclamando una sua utopia, alla quale siamo assoggettati. E' un incantesimo e non importa se sei credente, ateo, donna, uomo...

Non so se ho ancora qualcosa da dire. Nel primo post ho gia' esposto tutto quello che pensavo, almeno fino ad ora.

Inviato il: 27/1/2015 12:28
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  •  Pyter
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Re: Utopia hollywoodiana
#18
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Non e' l'epoca degli Eroi, ma del Ferro...


Non so cosa vuoi dire...
che Braccio di ferro è un ibrido?
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Inviato il: 27/1/2015 13:03
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  •  polaris
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Re: Utopia hollywoodiana
#19
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«No, l’ideale di una pace eterna non sarà mai realizzato per mezzo di una sola goccia di sangue versata da uno strumento di guerra. Questo ideale si realizza in tutt’altro modo. E chi dice di combattere per la pace e di dovere perciò far la guerra, guerra fino all’annientamento dell’avversario, costui, chiunque sia, mente, anche se non se ne rende conto»

(Rudolf Steiner - L’Europa Centrale tra potere e spirito Dornach, 18 dicembre 1916)

Così...dedicato a Maksi

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Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi.. - Shakespeare
Inviato il: 27/1/2015 13:09
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  •  Calvero
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Re: Utopia hollywoodiana
#20
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Citazione:


Come che ti frega? E' quello il punto.


Mi frega nel momento che posso identificare un'azione, così come identifico l'azione di uno che si scopa una gallina. E' un'azione. Quest'azione a sua volte può incarnare un archetipo, e quando succede - è tale.

L'azione eroica esiste ed ha il suo perché in una natura che può prevedere gesti eroici. Punto fine della storia.

Universale, di nuovo? ... universale un paio di coglioni, cosa non ti torna del fatto che l'archetipo è comunque un modello? .... il fatto che trascenda a concezioni di coscienza e collettiva, non cambia il concetto.

Citazione:

L'archetipo, per essere tale, deve essere universale e primigeno, puro, non generato dall'uomo.
L'archetipo è una guida psichica e spirituale.
Infatti se è presente nell'inconscio collettivo DEVE essere collettivo di tutta l'umanità dall'alba dei tempi e per sempre.
Femmina è un archetipo.


Staminkia. Puro da cosa? Non sei tu che parli di realtà?

Femmina è archetipo, anche eroe; è la dimensione umana, se non ti piace è un problema morale tuo, non della dimensione umana, ne.

La dimensione umana sedimenta ed evolve attraverso principi che trascendono

Citazione:

Un gesto eroico non fa di una persona un eroe, infatti lo puoi chiamare eroico o coraggioso non cambia niente.


Ma anche no. Stai dimenticando la terza possibilità, che è quella giusta: ----> è stato un eroe e ha incarnato l'archetipo. Ti turba?

Citazione:

L'eroe è sempre eroico e per poterlo essere ci vogliono i cattivi che devono essere sempre cattivi e DEVE essere sempre eroico, proprio per simulare un archetipo


Ma di che cazzo stai parlando lo sai solo tu. Cattivi e buoni, da chi e da che cosa????

Non simuli nulla, né giochi hai surrogati: un'azione fisica o di pensiero o entrambe insieme, che incarna un azione eroica ed è cosa giusta, aggiungo; è il fondamento che può dare voce alla dignità.
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Re: Utopia hollywoodiana
#21
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Re: Utopia hollywoodiana
#22
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Citazione:


Il mio riferimento a Chaplin come eroe era espressamente tra virgolette...cioe' una parodia dell'eroe, l'eroe moderno ovvero progressista che promuove l'utopia espressa nel post iniziale.


Ma vaffanculo.

Progressista di cosa???? se si rifà alla condizione primigenia?

Quale utopia?? dio madonna e cristo in croce. Ogni mondo migliore immaginabile è utopia ...


QUALSIASI

...anche la tua.


... mica perché la verità può essere piegata al potere, significa che non è tale?

La logica dove l'abbiamo lasciata? ...nei mobili dell'IKEA?
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Re: Utopia hollywoodiana
#23
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@Calvero

Sta nell'interpretazione che si da all'archetipo.

Abbiamo due interpretazioni diverse ma mica solo io e te...

Tutto li.

Per te l'eroe è archetipo perché fa parte della sedimentazione umana.

Per me l'archetipo è prima di questo.

A monte, primigeno e universale e per cui prima della sedimentazione umana.
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Inviato il: 28/1/2015 9:42
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Re: Utopia hollywoodiana
#24
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Tout court in a court

magari vi è una dimensione nella quale lo stupefatto candore del 'grigio' si deve fa le ossa fra orde di grigi manipolati dal potere capitale.
Tolkien ' Terra di Mezzo '
Inviato il: 28/1/2015 12:43
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Re: Utopia hollywoodiana
#25
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@Calvero, l'utopia e' uno stato emozionale che abbiamo tutti, come scritto nel post iniziale:

Citazione:
Hollywood, in poche parole, da sempre, trasmette un desiderio utopico, che risiede non direttamente nel pensiero, ma nelle emozioni. Il trasmettere, pero' non e' abbastanza, perche' stiamo parlando di tecniche cabalistiche, che usano suoni ed immagini per direzionare pensieri attraverso emozioni. In tale contesto il pensiero, riguardante un concetto come la "liberta'", potra essere direzionato in contesti diversi, perche' saranno le emozioni a guidarci (nonostante non percepiamo tale modifica). Cosi' si cotruisce una realta' che in sostanza nemmeno potrebbe esistere, ma nei nostri pensieri e' qualcosa di assolutamente aquisito e garantito. Questa diventa la Morale, che ha un valore utopico e conicide con il nostro ideale di realta'.

E' la Morale che viene dall'alto, anche se noi non la percepiamo, perche ci illude... ed e' un incantesimo.

Scusami se ritorno al tuo Have a Dream.
Il tuo idale utopico puo' starci benissimo in un qualche film di Hollywood e non lo dico per provocarti, ma e' cosi. Non si doscosta da quei schemi anarcoidi che Hollywood ogni tanto propaga per indebolirci ancora di piu'. L'anarchismo e', in fin dei conti, anche egli figlio del giacobinismo e quindi ha un suo standard nella morale moderna. Ripeto: non ti sto provocando.

Se immagino invece la "mia" utopia e morale nei schemi di Hollywood, diventa un male da estirpare. Quindi hanno fatto una distinzione fra un'utopia buona ed una cattiva. Qui sta' tutto l'inganno... e ci ho messo anni e anni per capirlo!

Hollywood ci ha promesso il Paradiso, ma e' la mela.
Inviato il: 28/1/2015 21:25
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  •  Calvero
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Re: Utopia hollywoodiana
#26
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______


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Citazione:



Sta nell'interpretazione che si da all'archetipo.


A casa di mia zia.

L'archetipo è l'archetipo. I problemi morali - sono un problema tuo.

Le interpretazioni sono dei problemi morali che tu gli applichi, non degli archetipi. Libero di farlo, ci mancherebbe, ma non sei libero di modificare un concetto in base a un tuo problema morale.

Fine della storia

________________

Maksi:


Citazione:
Scusami se ritorno al tuo Have a Dream.


Non ti scuso perché non c'è nulla di cui scusarsi. Stai parando e parlando alla cazzo di cane. Tutto qui.

Evidentemente, oltre a non capire cosa sia Chaplin e a sparare una sequela di cazzate allucinanti, non su Chaplin, ma proprio nelle contraddizioni in termini delle tue ragioni (adesso non ho voglia di approfondire, ma tranquillo che so cosa dico), oltretutto ti sei lasciato sviare dai tuoi nervi scoperti ...



... il mio "I Have Dream" ha un continuum evidente e palesato per benino, che se tu non cogli per la tua sensibilità urtata, anche questo è un problema tuo...

... ci risentiamo quando la Jolie predicherà di non volere il giornalismo in società, di non volere i bambini a scuola e nessun sistema carcerario ... (mi fermo qui per adesso, che non riesco neanche a stare serio a pensare all'associazione che hai fatto) ... i miei punti sono in una visione d'insieme ...

... non solo: - diversi degli stessi, presi da soli, sono come l'aglio per i Vampiri in questo sistema, il punto è che sono tali soltanto in sinergia, o vuoi anche spiegarmi cosa penso?

Smettiamo di sparare cazzate
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Inviato il: 29/1/2015 17:13
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Re: Utopia hollywoodiana
#27
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Citazione:

Calvero ha scritto:
_________
______


Invisibile:


Citazione:



Sta nell'interpretazione che si da all'archetipo.


A casa di mia zia.

L'archetipo è l'archetipo. I problemi morali - sono un problema tuo.

Le interpretazioni sono dei problemi morali che tu gli applichi, non degli archetipi. Libero di farlo, ci mancherebbe, ma non sei libero di modificare un concetto in base a un tuo problema morale.

Fine della storia

Allora dimmi tu cosa è un archetipo secondo te, visto che ci sono diverse interpretazioni.

Per me eroe non è un archetipo, e la moralità non c'entra una cippa.

L'eroe non esiste come idea primigena perché è una costruzione umana.

Fine della storia
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Inviato il: 29/1/2015 19:41
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Re: Utopia hollywoodiana
#28
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Calvero, quella sulla Jolie era si una provocazione.

Non capisco perche' dovrei avere i "nervi scoperti" e la "sensibilita' urtata". Ma forse do' questa impressione, perche' siamo a ridosso del 27 Gennaio

Quello che mi urta e snervisce e' la menzogna, l'ipocrisia, l'arroganza, il vittimismo... e tu non hai nessuna di queste "qualita'". Anzi, sei un genuino e discutere con te mi tranquillizza anche.

Ritornando al tuo "Ho un sogno" e' una palese rievocazione dei "Figli dei fiori" in stile un po' piu' anarchico: sei un anarco-hippy

Cosa c'e' di sbagliato? Niente di particolare, ma e' figlia della nostra cultura che opera sulla negazione: non voglio questo, non voglio quello...

Cosa c'e' di sbagliato nell'ordine, nella disciplina, nella punizione anche, ancora non si sa. I piu' antichi insegnamenti spirituali si basano anche su questi principi e sono il fulcro della liberazione individuale. Probabilmente e' piu' difficile imporsi qualcosa e richiede piu' energie, mentre abbandonarsi agli istinti e' piu' semplice, ma ci deteriora.

Ma questo e' gia' un discorso filosofico.

Comunque, Calvero, la "tua" utopia e' espressione del "classico" occidentale, formatasi sopratutto negli ultimi 50-60 anni, proprio dall'espansione di Hollywood... ma non solo. Per un non-occidentale (lasciamo stare il Dalai Lama che e' colluso piu' di Chaplin ) sono espressioni del tutto senza senso. Ma anche per un occidentale di 200-300 anni fa (ma anche meno... basta vedere i nostri nonni), sarebbero del tutto ridicole. Questo significa che la tua morale utopica e' in sintonia con il nostro tempo e il nostro spazio, che sono dominati da Lorsignori.

Io cerco di muovermi al di fuori del tempo. Per fare questo devi dividere le emozioni dall'ego, cosi' potrai controllare i sentimenti e non essere controllato da essi: inizi a vedere i tuoi sentimenti come un corpo a se stante e tutta la manipolazione che ti circonda scivola via.

Se non controlli i tuoi sentimenti, ti hanno in pugno, anche se pensi di remare contro di loro, ma e' un'illusione creata apposita.

Il sentimentalismo e' uno dei mali moderni, come il materialismo, se non di piu'.
Inviato il: 29/1/2015 21:13
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Re: Utopia hollywoodiana
#29
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Re: Utopia hollywoodiana
#30
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Citazione:

Maksi ha scritto:
Calvero, quella sulla Jolie era si una provocazione.


Era un'argomentazione ben delineata, in ordine a un parallelo poco eludibile.

La provocazione è nella forma, ma la sostanza è evidente.

Citazione:

Non capisco perche' dovrei avere i "nervi scoperti" e la "sensibilita' urtata". Ma forse do' questa impressione, perche' siamo a ridosso del 27 Gennaio


Se non lo capisci te lo spiego io.

I nervi scoperti non è che "dovresti" averli ma ----> "potresti" averli. Bisogna centrare il verbo, innanzitutto. Ci si arriva per deduzione, non serve molto.

Se una linea di pensiero è turbata da concetti che altre linee di pensiero veicolano, ecco che la lucidità può vacillare. A trarne ulteriori comprove, fermo ne è il fatto che quanto disturba la "frequenza" della linea [in questo caso tua] di pensiero, è colto in maniera parziale. Indi e per cui, evidenziando ---> tu <--- (no io) che non hai saputo leggere il senso che una visione d'insieme possiede e, come tale, è stata pianificata, ciò significa che la tua esternazione è viziata [intellettualmente] nel feedback che, detto in soldoni: urta nervi che, non fossero scoperti, ti avrebbero indotto a non rispondere in maniera scorretta.

Citazione:

Quello che mi urta e snervisce e' la menzogna, l'ipocrisia, l'arroganza, il vittimismo... e tu non hai nessuna di queste "qualita'". Anzi, sei un genuino e discutere con te mi tranquillizza anche.


Anche me tranquillizza discutere con Te e anche con qualcun altro, siamo pochi ma buoni

Il punto è che quanto dici è da vedere quanto tu possa allinearlo correttamente a ciò che critichi.

Citazione:

Ritornando al tuo "Ho un sogno" e' una palese rievocazione dei "Figli dei fiori" in stile un po' piu' anarchico: sei un anarco-hippy


E i figli dei fiori, a loro volta, sono una rievocazione di un sentimento umano e ancestrale che, di volta in volta, viene imbrigliato dalla solita manciata di pezzi di merda per piegarlo a loro comodo. Ora o tu spieghi a tutti come un tale sentimento vecchio come il mondo, sia una stronzata, oppure devi ammettere che la stronzata è soltanto tua.

Che sarebbe come a dire che i film di amore debbano essere vietati, perché il buonismo ha rotto le palle.

Citazione:

Cosa c'e' di sbagliato? Niente di particolare, ma e' figlia della nostra cultura che opera sulla negazione: non voglio questo, non voglio quello...


La formula era [ed è] "voglio un mondo senza" e non: "non voglio" ... espresso è, nell'incipit di ogni proposizione, il ----> VOLERE ...

... la negazione era [ed è] subordinata a ciò e da ciò discende. Differenza notevole. Io sono Calvero e ancora non mi dà giustizia questa formula; non sono né un anarchico, né un figlio dei fiori. Per me il mondo è fatto di stronzi, e io agli stronzi non dò amore, né m'interessa lottare per loro. Io non sono un cristiano, a me piace Gesù, è diverso. Non m'interessa aiutare il prossimo che è più distante dal passo della mia gamba. Ognuno dovrebbe aiutare quello che è a quella distanza. Oltre, sarai schiavo di una sovrastruttura.

Citazione:

Cosa c'e' di sbagliato nell'ordine, nella disciplina, nella punizione


TUTTO

Citazione:
.. anche, ancora non si sa. I piu' antichi insegnamenti spirituali si basano anche su questi principi e sono il fulcro della liberazione individuale. Probabilmente e' piu' difficile imporsi qualcosa e richiede piu' energie, mentre abbandonarsi agli istinti e' piu' semplice, ma ci deteriora


Ma vaffanculo ... di che cazzo stai parlando?

... ma ti devo veramente rispondere? ... cioè, tu stai storicizzando una realtà antropologica di un determinato tipo, su quella contemporanea, senza contare [anzi - contando] che quelle discipline erano scelte maturate in seno a percorsi voluti di là della propaganda.

Grazie al cazzo, se vivessi ai tempi di Pitagora, ero già in quel percorso. Perché l'avrei voluto io.

Nessun uomo può punire un altro uomo a patto di una questione personale ove ognuno si prenderà le sue responsabilità. Se tu credi invece a una civiltà (degna di questo nome), devi credere nella riabilitazione. Il resto sono solo eufemismi per trogloditi evoluti.


Citazione:

Comunque, Calvero, la "tua" utopia e' espressione del "classico" occidentale, formatasi sopratutto negli ultimi 50-60 anni, proprio dall'espansione di Hollywood... ma non solo. Per un non-occidentale (lasciamo stare il Dalai Lama che e' colluso piu' di Chaplin ) sono espressioni del tutto senza senso. Ma anche per un occidentale di 200-300 anni fa (ma anche meno... basta vedere i nostri nonni), sarebbero del tutto ridicole. Questo significa che la tua morale utopica e' in sintonia con il nostro tempo e il nostro spazio, che sono dominati da Lorsignori.


Certo infatti è noto che la propaganda non vuole vedere i bambini a scuola e i Media cancellati dalla civiltà.

Non fa una piega.

A questo punto mi domando, se ti si è inchiodata la sinapsi o ti si è incantato il disco.

Citazione:

Io cerco di muovermi al di fuori del tempo. Per fare questo devi dividere le emozioni dall'ego, cosi' potrai controllare i sentimenti e non essere controllato da essi: inizi a vedere i tuoi sentimenti come un corpo a se stante e tutta la manipolazione che ti circonda scivola via.

Se non controlli i tuoi sentimenti, ti hanno in pugno, anche se pensi di remare contro di loro, ma e' un'illusione creata apposita.

Il sentimentalismo e' uno dei mali moderni, come il materialismo, se non di piu'.



Grazie al cazzo. Sai che che me ne fotte a me. Vedi tu. Io sono contro la compassione.


Io ho un cazzo da cui sborro e piscio
Un culo da cui cago
Un cuore da dove amo
Una testa da dove elaboro
I polmoni da dove respiro
Uno spirito da cui attingo
Una coscienza da cui dipendo
Un'anima che forse, s'esiste, nutro
Emozioni che mi connettono
Un ego che rispetto e domo come cazzo mi pare e piace secondo quanto da qui sopra discende ....

... nasco nel SANGUE (piangendo) da una vulva schifosa e muoio nei VERMI

Io divido un beato cazzo. Sono nato così e me ne vado a fanculo così.
_________________
Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 30/1/2015 20:02
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