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Indice del forum Luogocomune
   Religioni & Spiritualità
  La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?

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  •  Marauder
      Marauder
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#421
Mi sento vacillare
Iscritto il: 8/9/2013
Da
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Citazione:

Lux&Shadow ha scritto:
the necrons: Citazione:
Sì, ma sta volta sparisci sul serio, ok?


Ti esorto a non permetterti, di stabilire chi rimane o chi sparisce!

Sento che parli ancora di mentire, quando questa moda un po' noiosetta, s'era sgonfiata!

Non sono moderatrice, ma il "mio" thread stava uscendo da questi pessimi scambi, ed ero quasi contenta.

Lux&Shadow


Io invece ti esorto ad argomentare cosa non va nella descrizione di conflittualità che ho chiarito in precedenza, o se avessi cambiato idea e ora ti va bene. É argomento puramente IT e non é discussione sugli utenti ma sulle loro idee.
Non l'hai definita opinabile, non l'hai definita soggettiva, l'hai definita DISCUTIBILE: e allora discutiamone Non sei d'accordo? Io la mia argomentazione l'ho scritta sopra, vorrei vedere la tua, sempre che tu ne abbia eh
Ah e quegli scambi non erano pessimi: quando sono argomentati non sono praticamente mai pessimi. Magari poco interessanti, OT, ma non necessariamente pessimi.
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Inviato il: 11/8/2015 21:15
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  •  benitoche
      benitoche
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#422
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Citazione:

invisibile ha scritto:


Anzi, io credo che sia tu ad essere confuso. Ma confido...

Ciao


Devo dartene atto,sei una persona seria,disposta al confronto e con le dovute conoscenze

Confuso,mi piace ,sono certo di non sapere mi piace ,avere dubbi è un ottimo punto di partenza,poi però bisognerà vedere se effettivamente ci si vuol mettere in gioco o meglio se il tuo destino prevede che tu faccia un salto,salto che non è tra i piú piccoli, intendo dalla disciplina fisica alla disciplina del pensiero,salto che è solo per pochi

Citazione:
parlo di sensitività non parlo di facoltà del livello "sensorio". Io intendo questa parola nel modo che la intendono le antiche tradizioni spirituali


Frutto di confusione(che ripeto è un bene per il cercatore)non puoi più intendere la sensitività come la intendevano le antiche tradizioni,per questo trascendo e parlo di sensi,perché quelli possiamo comprendere oggi

Il dott Giovi sulle pratiche respiratorie(impulso orientale)

Le pratiche che permettono all’attività respiratoria di avere un ruolo primario nella sfera degli esercizi piú o meno occulti appartengono di solito ad un lontano passato, durante il quale la struttura dell’entità umana era diversa dall’attuale: il “corpo delle forze formatrici” (linga sharira), o corpo eterico, sopravanzava il corpo fisico e in genere, per l’uomo, era in un certo senso facile percepire le forze piú importanti che scorrevano in esso. L’uomo avvertiva come una possente corrente di vita lo pervadesse ad ogni respiro. In quei tempi a tale corrente venne dato il nome di prana. Il prana poteva essere la chiave per risvegliare forze basali ancora piú potenti e liberatorie che staccassero l’uomo dal mondo sensibile e lo riconducessero alla sua originale condizione di Spirito.
Ora, essendosi modificati i veicoli occulti che compongono l’uomo, tentativi in tal senso lo legano ancor piú alle condizioni fisico sensibili: il prana non è percepito e rimane solo il respiro inteso come somma di sensazioni del torace che si dilata e contrae. Ora spetta ad una forza, che in tempi antichi era del tutto secondaria, a essere ciò che può liberare le forze spirituali addormentate nell’uomo. Questa forza è il pensiero. Va chiarito che non si indica il pensiero divenuto pensiero delle cose: atto già compiuto, pensiero estinto, ma il pensiero che viene prima: il pensiero che pensa se stesso: antece- dente la propria alienazione. Il pensiero che pensa se stesso è, per sua natura, “libero dai sensi”, dunque non vincolato alla corporeità. In questa eccezionale condizione ridiventa possibile il rapporto consapevole con le forze primigenie che hanno costruito la struttura umana: il prana, ora percepito nuovamente, è la luce della vita che fu agli albori del tempo.

Torno, giuro che torno, così da poter rendere visibile.. l'invisibile..ciao a dopo
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 12/8/2015 11:22
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  •  Lux&Shadow
      Lux&Shadow
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#423
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 28/3/2015
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TheNecronsCitazione:
Prima ti ricordo che i tuoi divieti e le tue opinioni non valgono anche per me.


Hai ragione non valgono, era sgradevole che volevi scacciare un utente dal mio thread.

Citazione:
Secondo: ho dimostrato più volte che mc ha mentito spudoratamente, e lui non controbattuto finora. E non solo io, anche altri utenti lo hanno fatto.


Dimostrare non sempre è oggettivo.

Citazione:
Ora, a meno che tu non voglia dimostrarmi che ho sbagliato io a dire che ha mentito e/o distorto i fatti o le mie stesse parole, per me chi mente non deve aver posto in questo thread. Basta. Continuare a dire "sta storia di chi mente ha stufato" non funziona, ok? Lui ha mentito e distorto i fatti, io l'ho argomentato, Invisibile lo ha fatto e anche altri utenti. Non frega un fico secco se ti ha stufato ok?


Allora continua a dar del bugiardo agli utenti, così brilli di tuo!

Citazione:
Chiaro come il sole ora?


Neppure un sole nero!


Marauder
Citazione:
Io invece ti esorto ad argomentare cosa non va nella descrizione di conflittualità che ho chiarito in precedenza, o se avessi cambiato idea e ora ti va bene. É argomento puramente IT e non é discussione sugli utenti ma sulle loro idee. Non l'hai definita opinabile, non l'hai definita soggettiva, l'hai definita DISCUTIBILE: e allora discutiamone Non sei d'accordo? Io la mia argomentazione l'ho scritta sopra, vorrei vedere la tua, sempre che tu ne abbia eh


Argomentare una nota stonata? Non sono d'accordo! Finisce li per me. Dammi pure della pusillanime, meglio esserlo, che vivere il sottofondo delle tue parole, che mi incitano a rispondere al nulla e sentirmi non a mio agio.

Lux&Shadow
Inviato il: 12/8/2015 11:23
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  •  Marauder
      Marauder
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#424
Mi sento vacillare
Iscritto il: 8/9/2013
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Citazione:
Argomentare una nota stonata? Non sono d'accordo! Finisce li per me. Dammi pure della pusillanime, meglio esserlo, che vivere il sottofondo delle tue parole, che mi incitano a rispondere al nulla e sentirmi non a mio agio.

Ah se definisci la tua come una nota stonata allora il senso è abbastanza esplicito; d'altronde era la tua affermazione da argomentare, direi che l'equivoco non trova spazio. E argomentare non era nemmeno l'unica opzione suggerita.
E no, non ti darò alcun titolo suggerito da te, ma ti invito a ricordare un aforisma, credo il più celebre, di un personaggio che dovrebbe esserti abbastanza noto, tale Ezra Pound.
Sarebbe bello anche capire perché dai giudizi di nulla a cui rispondere, ma purtroppo non vedo alcuna argomentazione, come sempre nel tuo caso, quando rispondi a i miei post. Se poi consideri che in questo caso si tratta della risposta ad una tua affermazione troverai facilmente l'origine del nulla facendo pochi passi a ritroso.
Ich wünsche Ihnen einen guten Tag, Miss

Evidentemente non hai così a cuore la discussione in questo "tuo" thread.
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Inviato il: 12/8/2015 11:55
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  •  Lux&Shadow
      Lux&Shadow
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#425
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 28/3/2015
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Citazione:
Ah se definisci la tua come una nota stonata


La mia nota non è stonata! Di stonato c'è il tuo comprendonio e tutta quella volontà a giustificare il perseverare di cose già ripetute fino alla nausea sulla pelle degli utenti, che secondo il tuo mal di pancia vanno sottoposti ad approfondita disamina. Pound? Meglio Julius Evola, che in una sua massima ti consiglia di scegliere il terreno di battaglia, piuttosto che accettare quello degli altri!

Citazione:
Evidentemente non hai così a cuore la discussione in questo "tuo" thread


Dipende dagli ingredienti.

Lux&Shadow
Inviato il: 12/8/2015 12:39
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  •  invisibile
      invisibile
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#426
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Citazione:

benitoche ha scritto:
Citazione:

invisibile ha scritto:


Anzi, io credo che sia tu ad essere confuso. Ma confido...

Ciao


Devo dartene atto,sei una persona seria,disposta al confronto e con le dovute conoscenze

Confuso,mi piace ,sono certo di non sapere mi piace ,avere dubbi è un ottimo punto di partenza,poi però bisognerà vedere se effettivamente ci si vuol mettere in gioco o meglio se il tuo destino prevede che tu faccia un salto,salto che non è tra i piú piccoli, intendo dalla disciplina fisica alla disciplina del pensiero,salto che è solo per pochi

Citazione:
parlo di sensitività non parlo di facoltà del livello "sensorio". Io intendo questa parola nel modo che la intendono le antiche tradizioni spirituali


Frutto di confusione(che ripeto è un bene per il cercatore)non puoi più intendere la sensitività come la intendevano le antiche tradizioni,per questo trascendo e parlo di sensi,perché quelli possiamo comprendere oggi

Il dott Giovi sulle pratiche respiratorie(impulso orientale)

Le pratiche che permettono all’attività respiratoria di avere un ruolo primario nella sfera degli esercizi piú o meno occulti appartengono di solito ad un lontano passato, durante il quale la struttura dell’entità umana era diversa dall’attuale: il “corpo delle forze formatrici” (linga sharira), o corpo eterico, sopravanzava il corpo fisico e in genere, per l’uomo, era in un certo senso facile percepire le forze piú importanti che scorrevano in esso. L’uomo avvertiva come una possente corrente di vita lo pervadesse ad ogni respiro. In quei tempi a tale corrente venne dato il nome di prana. Il prana poteva essere la chiave per risvegliare forze basali ancora piú potenti e liberatorie che staccassero l’uomo dal mondo sensibile e lo riconducessero alla sua originale condizione di Spirito.
Ora, essendosi modificati i veicoli occulti che compongono l’uomo, tentativi in tal senso lo legano ancor piú alle condizioni fisico sensibili: il prana non è percepito e rimane solo il respiro inteso come somma di sensazioni del torace che si dilata e contrae. Ora spetta ad una forza, che in tempi antichi era del tutto secondaria, a essere ciò che può liberare le forze spirituali addormentate nell’uomo. Questa forza è il pensiero. Va chiarito che non si indica il pensiero divenuto pensiero delle cose: atto già compiuto, pensiero estinto, ma il pensiero che viene prima: il pensiero che pensa se stesso: antece- dente la propria alienazione. Il pensiero che pensa se stesso è, per sua natura, “libero dai sensi”, dunque non vincolato alla corporeità. In questa eccezionale condizione ridiventa possibile il rapporto consapevole con le forze primigenie che hanno costruito la struttura umana: il prana, ora percepito nuovamente, è la luce della vita che fu agli albori del tempo.

Torno, giuro che torno, così da poter rendere visibile.. l'invisibile..ciao a dopo

Allora aspetto che torni per rispondere.
Ciao.
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 12/8/2015 13:21
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  •  Marauder
      Marauder
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#427
Mi sento vacillare
Iscritto il: 8/9/2013
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Citazione:

Lux&Shadow ha scritto:
Citazione:
Ah se definisci la tua come una nota stonata


La mia nota non è stonata! Di stonato c'è il tuo comprendonio e tutta quella volontà a giustificare il perseverare di cose già ripetute fino alla nausea sulla pelle degli utenti, che secondo il tuo mal di pancia vanno sottoposti ad approfondita disamina. Pound? Meglio Julius Evola, che in una sua massima ti consiglia di scegliere il terreno di battaglia, piuttosto che accettare quello degli altri!

Citazione:
Evidentemente non hai così a cuore la discussione in questo "tuo" thread


Dipende dagli ingredienti.

Lux&Shadow

Mah. Continui a sentenziare e a non argomentare, non solo sulle idee ma anche sugli utenti e i "mal di pancia". Lamentandoti ovviamente di questo comportamento negli altri utenti. E dove sarebbero poi le cose ripetute fino alla nausea? Ti riferisci forse alla frequente richiesta di argomentare, quella che sistematicamente disattendi? Forse sei tu ad avere mal di pancia, visto che parli di nausea ?
Per il terreno di battaglia ti consiglio facebook, non sei tagliata per LC, e nessuno ti ha obbligato ad iscriverti
Raccontalo pure a chi moderatore lo è davvero.
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Inviato il: 12/8/2015 13:34
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  •  invisibile
      invisibile
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#428
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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Ovvero: di come l'abbracciare dogmaticamente il CREDO relativista porti ad usare la logica come la carta igenica, senza nemmeno rendersene conto.

Gli ha già risposto brevemente TheNecrons, ma questa vale una disamina scrupolosa, perché rivela l'idiozia che sta alla base di tale visione.

Citazione:
mc ha scritto:

Oggettivamente "reale" non ha lo stesso significato per tutti, perché "reale" é una considerazione soggettiva, finché non la spieghi e viene condivisa.


Quindi, secondo questa affermazione, se il fenomeno che l'acqua cade sempre e comunque non viene spiegato e condiviso, non è una fenomeno oggettivamente reale.

A parte che questa visione pone l'Uomo come unico creatore della realtà, e cioè questa è proprio la base della visione luciferina, questa affermazione mette tutto sottosopra e usa i presupposti di un ragionamento logico all'incontrario. Per quello è, oggettivamente e realmente, una idiozia (anche se non viene spiegato e condiviso ).

Vediamo.
Sappiamo che noi, in quanto individui, possiamo avere esperienza del mondo solo in modo soggettivo.
Quindi mc vede dell'acqua che cade e dice tra se: "oibò, l'acqua cade".

Poi va da Slobbysta e gli dice:" ma lo sai che ho visto che l'acqua cade? Ma non solo, cade sempre!".

Slobbysta che non crede mai ad una parola di mc, va a controllare per conto suo...

...torna da mc e gli dice: "elilà tu! Ma lo sai che avevi proprio ragione? L'acqua cade e lo fa sempre!!!"

Non convinti, sapendo che i sensi possono ingannare in quanto percezioni soggettive, intraprendono un lungo viaggio per andare a cercare un altro parere, scegliendo come meta una persona che reputano molto affidabile ed onesta: Il grande saggio e stregone Pyter.

Dopo avergli rivolto il metafisico quesito, il grande saggio se li guarda, scoppia a ridere e se ne va a fare un pisolino.

Delusi, i nostri eroi, ripartono, accontentandosi di andare a chiedere ad una persona qualunque...

...dopo molte volte che tutti gli danno sempre la stessa risposta, si convincono che quel fenomeno da loro osservato, l'acqua che cade sempre, è un fatto oggettivo, oggettivamente reale.

Condiviso, spiegato = reale.

I nostri eroi non suppongono nemmeno che stanno ragionando all'incontrario, perché non vedono l'ovvio, quello che sta sempre davanti al naso di tutti noi.

Domanda: se queste osservazioni del fenomeno non fossero state condivise e spiegate, l'acqua potrebbe non cadere?

E' ovvio, con questo elementare ragionamento di verifica della teoria, che l'acqua cade sempre e comunque a prescindere dal fatto che mc e slobbysta l'abbiano osservata cadere, che abbiano condiviso e che abbiano spiegato il fenomeno.

Un altra elementare verifica dell'idiozia di questo ragionamento, che sta sempre davanti al naso ma che evidentemente per qualcuno è già troppo lontana, sta nel ragionamento seguente:

Se mc e slòbbysta non avessero osservato, spiegato e condiviso il fenomeno osservato, ma se Io, TheNecrons ed FVM si, e per cui il fenomeno diventa "oggettivamente reale" secondo l'affermazione di sopra, il fenomeno stesso, è oggettivamente reale o no?

L'unica possibile risposta sensata, dando per buona l'idiozia che abbiamo preso come assunto, è che è oggettivamente reale per me, TN e FVM, mentre per mc e slobbysta no.

Peccato che questa frase non abbia nessun senso, perché la parola "realtà" ha un significato preciso, un significato... reale e non si può usarla per descrivere, per esempio, una funzione defecatoria logica in sé ma caotica nella sostanza

Perché in questo caso l'unica differenza tra i tre sapienti ed i due ignoranti, è che i tre hanno osservato e verificato il fenomeno, i due no.
Quindi non è che per gli uni è reale e per gli altri no.
Semplicemente i due non lo sanno, non sono a conoscenza di questa realtà, mentre i tre si.

Ma pare che per per qualcuno arrivare a capire questa cosa del livello di asilo, sia una impresa impossibile

Quello che questo modo di ragionare con il culo genera, è, in pratica, una idiozia.

Se qualcuno ha dei problemi a capire quanto sopra, gli consiglio di iniziare dalle basi:

1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente
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Chuang Tzu
Inviato il: 12/8/2015 14:11
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#429
Dubito ormai di tutto
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E lo Spirito non è "nascosto". E' sempre ed ovunque. E' "nascosto" solo dalla nostra scelta di vivere mettendo proprio la mente razionale sopra ogni altra cosa. Se invece si sceglie di mettere il Cuore a guida di se stessi, lo Spirito sarà sempre con noi e si scoprirà che è sempre stato con noi. . Certo che bisogna vivere con i piedi per terra, ma non è il pensiero che ci può dire se è presente la spiritualità, è il Cuore.


La via del cuore passa per la testa. A ciò non fa eccezione neppure l’amore.La via del cuore passa per la testa. A ciò non fa eccezione neppure l’amore.

È evidente che un’azione non possa esser libera se il suo autore non sa perché la compie. Ma come stanno le cose per le azioni dei cui motivi si diventa coscienti? Questo ci porta alla domanda:

«Qual è l’origine e il valore del pensare?»

Infatti senza la conoscenza dell’attività pensante dell’anima non è possibile farsi un concetto di che cosa sia conoscere qualcosa, e quindi anche conoscere un’azione.
Quando sapessimo che cosa significa il pensare in generale, ci sarebbe an- che facile comprendere l’ufficio che esso adempie nell’agire dell’uomo. «Il pensare fa sì che l’anima, di cui anche l’animale è dotato, divenga spirito», dice Hegel con ragione, e perciò il pensare darà la sua impronta caratteristica anche all’agire dell’uomo.

Con questo non voglio affatto asserire che tutte le nostre azioni discendano da calme riflessioni della nostra ragione.
E sono ben lontano dal definire come umane nel più alto senso soltanto quelle azioni che derivino da un giudizio astratto. Ma non appena le nostre azioni si sollevino al di sopra del soddisfacimento di desideri puramente animali, le re- lative ragioni determinanti sono sempre compenetrate da pensieri.

L’amore, la compassione, il patriottismo sono molle motrici dell’agire che non si possono risolvere in freddi concetti razionali. Si dice: qui il cuore, il sentimento, reclamano i loro diritti. Senza dubbio. Ma il cuore e il sentimento non creano le ragioni determinanti dell’azione. Le presuppongono e le accolgono nel loro dominio. Nel mio cuore entra la compassione quando nella mia coscienza si è già formata la rappresentazione di una persona che desta compassione.

La via del cuore passa per la testa.

A ciò non fa eccezione neppure l’amore.

Quando non è la semplice estrinsecazione dell’istinto sessuale, esso riposa sulle rappresentazioni che ci facciamo dell’essere amato. E quanto più idealistiche sono queste rappresentazioni, tanto più beatificante è l’amore. Anche qui il pensiero è padre del sentimento. Si dice che l’amore rende ciechi per le debolezze dell’essere amato. Si potrebbe guardare la cosa anche al rovescio, e dire che l’amore apre gli occhi per i suoi meriti. Molti passano distrattamente accanto a quei meriti, senza rilevarli. Uno li vede, e appunto per questo si desta l’amore nella sua anima. Che altro ha egli fatto, se non
crearsi di una cosa una rappresentazione che cento altri non hanno? Essi non hanno l’amore perché manca loro la rappre­sentazione.

Si potrà guardare la cosa come si voglia: ci apparirà sempre più chiaro che il problema dell’essenza dell’agire umano presuppone quello dell’origine del pensare. Mi dedicherò dunque, per prima cosa, a questo problema.

(da Filosofia della Libertà)
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Inviato il: 12/8/2015 14:17
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  •  invisibile
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#430
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:

Slobbysta ha scritto:

Addirittura, se una persona ha più personalità, cosa molto più comune di quanto si supponga, le varie personalità (o parti di una personalità) spesso bisticciano tra loro.

In definitiva una visione semplicistica e molto riduttiva, che riduce e confina l'indagine ad un livello molto infantile, a causa dei presupposti arbitrari su cui si basa.


Perché parli di cose che non hai approfondito e neppure conosci

Dopo questa affermazione di una verità assoluta su di me, io mi sapettavo una illuminazione dal grande slobbysta...

...sarebbe questa? >>>

Citazione:
bisticciare con se stessi non è come farlo con te, è un aspetto creativo. Spesso reazioni nervose, cozzano con un pensiero pacato, ma la ragione non è un compromesso, è una semi-ragione a seconda delle circostanze, certe persone non concepiscono la contemporaneità di un se stesso plurimo, il famoso piano B...

il piano B

Ma smettila co sta fuffa ridicola su.

Citazione:
La mente può pensare ed elaborare tali conoscenze, razionalmente, non ne ha accesso diretto e per cui la sua conoscenza ne è sempre parziale.

Promuovere l'irrazionalità.... Chissà cosa ti avrebbe risposto Schopenhauer....

Non hai capito una fava.
Non spiego a chi evidentemente non è in grado di capire un concetto tutto sommato abbastanza semplice.

Citazione:
E lo Spirito non è "nascosto". E' sempre ed ovunque. E' "nascosto" solo dalla nostra scelta di vivere mettendo proprio la mente razionale sopra ogni altra cosa.
Se invece si sceglie di mettere il Cuore a guida di se stessi, lo Spirito sarà sempre con noi e si scoprirà che è sempre stato con noi.
Perché se lo Spirito abbandona un corpo, questi muore all'istante.

Se muori metaforicamente sta più o meno in piedi, altrimenti, usi parole esistenti, per fini sinistri! La tua è una "verità" che ha bisogno di conferme, io certo che no, è un'istituzione a se stante...

Ancora???

Devo ancora per la centesima volta dire che sulle questioni spirituali le conferme alla mente razionale non sono possibili se non verificando in prima persona?

Citazione:
Pensi veramente che i Re siano magnifici e che lo sfarzo sia legittimo?

Fai il tonto o cosa? È oggettivo, mica una mia preferenza! Gli individualisti non si riconoscono in un re!

Cosa è oggettivo? non si capisce un cazzo.
E che cazzo c'entrano gli individualisti con la mia domanda, glissone?

Abbi il coraggio di rispondere chiaramente, se sai di cosa stai parlando

Citazione:
Pensi veramente che l'ego che tiene insieme un esercito sia cosa sana?


Non si parla di sano, ma di ego e le sue peculiarità!

L'unica cosa sensata che hai detto.

Ok, l'ego tiene insieme un esercito, per uccidere innocenti e per rubare i nostri averi.
Quindi l'ego, usato in questo modo, è un pazzo criminale.
Sembrava che tu lodassi ed ammirassi tale facoltà dell'ego... confermi?

Citazione:
Pensi veramente che convincere con l'ego possa avere una qualche autorità che porti verso l'Armonia?

Forse il meno peggio, armonia è una chimera!


Evidentemente ti accontenti di uno squallido meno peggio.
A me non basta.

Citazione:
Pensi veramente che sia possibile creare un ordine plausibile a partire dall'ego?


Certo che si! Basta che sia altruista!

Un ego altruista è un ossimoro.

Citazione:
Vedi a quante cose non hai risposto?

Rispetto a te...io rispondo per davvero... Poi mi pento quasi sempre, ma non lo faccio per te....ti uso a fini nobili!

Quante cazzate che scrivi...

Anzi, tutte cazzate

Citazione:
Per conoscere veramente, fino ai limiti possibili per un essere umano un seme, è necessario conoscerlo con tutto noi stessi, farlo solo con il pensiero significa averne una conoscenza parziale.

Il tao consiglia di non sprecarlo

Te l'ho già spiegato, tu di taoismo non ci capisci una minchia.
Smettila di sparare a casaccio, non ci fai una bella figura.
Ripetere le stronzate che dici non le fa trasformare magicamente in cose sensate sai?

Citazione:
...significa averne una conoscenza parziale....tutto noi stessi è comprendere l'Inter agire di ogni parte di noi stessi e non vedendo più anime è assai difficile...


Nessuno ha più anime. Io sono convinto che la tua interpretazione sia solo di comodo.
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Chuang Tzu
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#431
Sono certo di non sapere
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Da Sabina
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Citazione:
mc ha scritto:

Fammi un esempio di uomo che opera inconsciamente come l'acqua.



Citazione:
mc ha scritto:

l'uomo non puo' essere inconscio di se'...

nessuna Verita' assoluta in vista...

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Chuang Tzu
Inviato il: 12/8/2015 14:58
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#432
Sono certo di non sapere
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rimosso

mc
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#433
Sono certo di non sapere
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Come si curano le ossessioni?


Avere una vita propria aiuta...





mc
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      TheNecrons
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#434
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@Lux:

Citazione:
TheNecronsCitazione:

Prima ti ricordo che i tuoi divieti e le tue opinioni non valgono anche per me.



Hai ragione non valgono, era sgradevole che volevi scacciare un utente dal mio thread.

Citazione:

Secondo: ho dimostrato più volte che mc ha mentito spudoratamente, e lui non controbattuto finora. E non solo io, anche altri utenti lo hanno fatto.



Dimostrare non sempre è oggettivo.

Citazione:

Ora, a meno che tu non voglia dimostrarmi che ho sbagliato io a dire che ha mentito e/o distorto i fatti o le mie stesse parole, per me chi mente non deve aver posto in questo thread. Basta. Continuare a dire "sta storia di chi mente ha stufato" non funziona, ok? Lui ha mentito e distorto i fatti, io l'ho argomentato, Invisibile lo ha fatto e anche altri utenti. Non frega un fico secco se ti ha stufato ok?



Allora continua a dar del bugiardo agli utenti, così brilli di tuo!

Citazione:

Chiaro come il sole ora?



Neppure un sole nero!



Parole, parole, parole.....

Ti ho messo pure in neretto di dimostrarmi che ho sbagliato ad accusare mc di menzogna, e tu....fumo, tanto fumo: "dimostrare non è sempre oggettivo" allora dimostrami che era solo una mia impressione! No? "Allora continua a dar del bugiardo agli utenti, così brilli di tuo!" Non funziona. Ho dimostrato che mc è un bugiardo, PUNTO E BASTA. Non ho bisogno di brillare

Comunque, brillo già di mio, grazie.
Inviato il: 12/8/2015 17:30
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#435
Sono certo di non sapere
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Scrivere una riga di stronzate significa dimostrare... di saper scrivere una riga di stronzate.

(Anonimo, antico adagio beneventano. Secolo XIX)


mc
Inviato il: 12/8/2015 19:34
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  •  Slobbysta
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#436
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Inviato il: 12/8/2015 19:52
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#437
Sono certo di non sapere
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@benitoche

La stima è reciproca.

Direi che stiamo andando OT alla grande.
Ho intenzione a breve di aprire un thread sulle pratiche spirituali. Se vuoi possiamo continuare li che mi sembra più appropriato. Magari salvati le cose che vorresti dirmi su questa mia risposta.
A me farebbe molto piacere esaminare con te in modo completo le varie questioni che abbiamo sollevato.

Citazione:
...avere dubbi è un ottimo punto di partenza,poi però bisognerà vedere se effettivamente ci si vuol mettere in gioco o meglio se il tuo destino prevede che tu faccia un salto,salto che non è tra i piú piccoli, intendo dalla disciplina fisica alla disciplina del pensiero,salto che è solo per pochi

Mi hai fatto ricordare la descrizione delle "tre vie" fatta da Gurdjeff che lessi quando ero adolescente
La via del corpo; la via del Cuore e la via della mente.

La via del corpo diceva che era quella dei sufi, quella del cuore quella delle religioni (religiosa) e quella della mente se ben ricordo quella degli yogi.

Dopo molti anni di pratica e di studi, non concordo almeno non in modo così rigido.

Specifico che il Tai Chi non è una pratica fisica. E' una meditazione in movimento in cui tutto ciò che siamo viene coinvolto. E' una "disciplina "totale": corpo, mente e Spirito.

Citazione:
parlo di sensitività non parlo di facoltà del livello "sensorio". Io intendo questa parola nel modo che la intendono le antiche tradizioni spirituali

Frutto di confusione(che ripeto è un bene per il cercatore)non puoi più intendere la sensitività come la intendevano le antiche tradizioni,per questo trascendo e parlo di sensi,perché quelli possiamo comprendere oggi

Assolutamente sbagliato.

Certo che posso intendere la sensitività come la intendevano nell'antichità e la mia convinzione non è frutto di ignoranza, è frutto di molti anni di verifiche e di studi, attività che mi hanno dimostrato al di là di ogni possibile dubbio la realtà di questa facoltà umana.

E le verifiche non sono solo "tra me e me", per così dire, coinvolgono l'interno come l'esterno.

Innegabili, anche razionalmente.

Citazione:
Il dott Giovi sulle pratiche respiratorie(impulso orientale)

Le pratiche che permettono all’attività respiratoria di avere un ruolo primario nella sfera degli esercizi piú o meno occulti appartengono di solito ad un lontano passato, durante il quale la struttura dell’entità umana era diversa dall’attuale: il “corpo delle forze formatrici” (linga sharira), o corpo eterico, sopravanzava il corpo fisico e in genere, per l’uomo, era in un certo senso facile percepire le forze piú importanti che scorrevano in esso. L’uomo avvertiva come una possente corrente di vita lo pervadesse ad ogni respiro. In quei tempi a tale corrente venne dato il nome di prana. Il prana poteva essere la chiave per risvegliare forze basali ancora piú potenti e liberatorie che staccassero l’uomo dal mondo sensibile e lo riconducessero alla sua originale condizione di Spirito.


Concordo meno che la descrizione "pratiche respiratorie". E' incompleta e molto riduttiva.

Nel Tai Chi, ad esempio, il respiro non viene diretto, controllato, si lascia fare al corpo come nella vita "normale", e così è in molte meditazioni.

Inoltre la condizione umana moderna, è si una grave involuzione del suo stato energetico e spirituale rispetto all'antichità, ma l'Essere è sempre il medesimo e per cui le potenzialità rimangono identiche.

Citazione:

Ora, essendosi modificati i veicoli occulti che compongono l’uomo,

Non conosco perfettamente tutta la terminologia esoterica occidentale e per cui non sono sicuro di cosa stia parlando. Cosa sono i "veicoli occulti" ?

Citazione:

Ora, essendosi modificati i veicoli occulti che compongono l’uomo, tentativi in tal senso lo legano ancor piú alle condizioni fisico sensibili: il prana non è percepito e rimane solo il respiro inteso come somma di sensazioni del torace che si dilata e contrae.


Qualunque cosa siano i "veicoli occulti", questo è assolutamente sbagliato.

Io il Chi lo sento tutti i giorni molte volte al giorno ed in miriadi di modalità diverse.

E così fanno moltissime persone al giorno d'oggi. Basti citare la medicina tradizionale cinese, che basa la sua diagnosi proprio sul sentire il Chi del paziento con il Chi del dottore.

Qui c'è una grande confusione e mi pare una interpretazione sbagliata di come il Chi si manifesti e di come interagisca con il corpo, con il respiro e come è il rapporto uomo-Chi (prana).

Citazione:
Ora spetta ad una forza, che in tempi antichi era del tutto secondaria, a essere ciò che può liberare le forze spirituali addormentate nell’uomo. Questa forza è il pensiero. Va chiarito che non si indica il pensiero divenuto pensiero delle cose: atto già compiuto, pensiero estinto, ma il pensiero che viene prima: il pensiero che pensa se stesso: antece- dente la propria alienazione. Il pensiero che pensa se stesso è, per sua natura, “libero dai sensi”, dunque non vincolato alla corporeità. In questa eccezionale condizione ridiventa possibile il rapporto consapevole con le forze primigenie che hanno costruito la struttura umana: il prana, ora percepito nuovamente, è la luce della vita che fu agli albori del tempo.

A me sembra che stia parlando della mente profonda e delle sue facoltà, mente che è in contatto con la mente universale.
Se è così concordo in linea generale, ma la sua convinzione che questa sia l'unico modo per ritrovare e far sviluppare le facoltà spirituali dell'uomo, è sbagliata.

Inoltre queste facoltà profonde della mente, mi sembra errato e fuorviante chiamarle "pensiero", perché se vogliamo, è un pensiero senza pensiero, sono facoltà che con il pensiero propriamente detto hanno poco a che fare, se non che il pensiero razionale (parole) può, come dicevo, razionalizzare a posteriori l'esperienza spirituale e sempre in modo parziale ed incompleto.

Inoltre c'è un atro aspetto confuso in questa esposizione: il corpo viene considerato come se fosse un impedimento a tale compimento, mentre la mia esperienza e le mie verifiche mi hanno mostrato che, se si ricrea un rapporto armonico con esso, è uno degli "strumenti" più straordinari che abbiamo a disposizione, proprio per rientrare in contatto con l'energia vitale universale, il Chi.

******************

Citazione:

La via del cuore passa per la testa. A ciò non fa eccezione neppure l’amore.

Se per "testa" intende la mente e solo essa, che sia superficiale e/o profonda, questo non è vero.

Quello che è vero, è che anche la testa partecipa al compimento e la cosa mi sembra ovvia, perché la mente, nella sua totalità (che è ENORME rispetto a quanto comunemente si suppone), è una parte fondamentale dell'Essere umano.

Inoltre vedo in questa visione, una ignoranza fondamentale su cosa è l'Amore e dopo specifico citando una cosa.

Citazione:
È evidente che un’azione non possa esser libera se il suo autore non sa perché la compie. Ma come stanno le cose per le azioni dei cui motivi si diventa coscienti? Questo ci porta alla domanda:

«Qual è l’origine e il valore del pensare?»

Infatti senza la conoscenza dell’attività pensante dell’anima non è possibile farsi un concetto di che cosa sia conoscere qualcosa, e quindi anche conoscere un’azione.
Quando sapessimo che cosa significa il pensare in generale, ci sarebbe an- che facile comprendere l’ufficio che esso adempie nell’agire dell’uomo. «Il pensare fa sì che l’anima, di cui anche l’animale è dotato, divenga spirito», dice Hegel con ragione, e perciò il pensare darà la sua impronta caratteristica anche all’agire dell’uomo.

Tutto condivisibile per me. Tranne che è il pensare che fa si che l'Anima diventi Spirito.

Sembra che Hegel non aveva capito cosa sia l'Anima e cosa sia lo Spirito.

E' la consapevolezza che può permettere di esperire diversi stati spirituali, i quali sono stati tutti creati insieme al Mondo.

Sono una realtà esistente indipendentemente dall'Uomo, così come lo è lo Spirito.

Citazione:
Con questo non voglio affatto asserire che tutte le nostre azioni discendano da calme riflessioni della nostra ragione.
E sono ben lontano dal definire come umane nel più alto senso soltanto quelle azioni che derivino da un giudizio astratto. Ma non appena le nostre azioni si sollevino al di sopra del soddisfacimento di desideri puramente animali, le re- lative ragioni determinanti sono sempre compenetrate da pensieri.

L’amore, la compassione, il patriottismo sono molle motrici dell’agire che non si possono risolvere in freddi concetti razionali. Si dice: qui il cuore, il sentimento, reclamano i loro diritti. Senza dubbio. Ma il cuore e il sentimento non creano le ragioni determinanti dell’azione. Le presuppongono e le accolgono nel loro dominio. Nel mio cuore entra la compassione quando nella mia coscienza si è già formata la rappresentazione di una persona che desta compassione.

Quest'ultima cosa a mio avviso è incompleta, perché questo succede in chi ha già scelto e pratica la vita con la mente-pensiero al comando. Chi vive altrimenti ha "decisioni" e creazioni che determinano le azioni non mentali, o almeno non razionali.

A me accade tutti i giorni e ho verificato che il Cuore è infallibile.
Di gran lunga più preciso, anche nel divenire dell'azione (cosa impossibile per la mente da conoscere), perché è lo Spirito stesso che guida le azioni.

La scelta è sempre nelle nostre mani, ovviamente, ma ci sono vari "modi" in cui un essere umano può funzionare.

Altroché se il Cuore ed il sentimento, così come il "sentire", possono creare non le "ragioni" ma le "motivazioni" per l'agire.

Come vedi, anche gli elementi fondamentali di questa analisi, sono già condizionati dalla mente

Lui dice "ragioni". Io dico "motivazioni".

Citazione:
Quando non è la semplice estrinsecazione dell’istinto sessuale, esso riposa sulle rappresentazioni che ci facciamo dell’essere amato. E quanto più idealistiche sono queste rappresentazioni, tanto più beatificante è l’amore. Anche qui il pensiero è padre del sentimento. Si dice che l’amore rende ciechi per le debolezze dell’essere amato. Si potrebbe guardare la cosa anche al rovescio, e dire che l’amore apre gli occhi per i suoi meriti. Molti passano distrattamente accanto a quei meriti, senza rilevarli. Uno li vede, e appunto per questo si desta l’amore nella sua anima. Che altro ha egli fatto, se non crearsi di una cosa una rappresentazione che cento altri non hanno? Essi non hanno l’amore perché manca loro la rappre­sentazione.

Questa per me è una bestemmia

Questo è esattamente il limite di cui parlavo, che rende ciechi alla realtà universale e alla vera conoscenza (da un certo punto in "poi").

La "rappresentazione dell'essere amato", come viene qui intesa, è una illusione, è una proiezione mentale fantastica (una vera e propria creazione della mente) che nulla ha a che fare con l'Amore, se non che il sentimento provato fa parte della sua "sfera di manifestazioni".
Non è un caso che proprio a causa di queste creazioni nostre, l'Amore svanisce dalle nostre vite.

Certo che in quel caso il pensiero è il padre del sentimento, ma solo come creazione artificiale di una realtà universale, una rappresentazione tutta umana di una realtà esistente in sé.
E quando un uomo decide di creare una immagine dell'Amore, l'Amore non può nulla rispetto alla volontà di un uomo.

Ed ecco che non c'è più. Ed ecco che rimane solo la nostra creazione che quasi sempre dura molto poco tempo.

Il vero Amore, l'unico esistente, è infinito.

L'Amore non ha nessun bisogno di nessuna rappresentazione, ne per esistere in sé ne per manifestarsi nella sua immensa meraviglia.
Ha solo bisogno che noi lo accogliamo come si accoglie un ospite carissimo, rispettandolo ed ammirandolo nella sua assoluta perfezione che non ammette nessuna interferenza di nessun tipo, perché è totalmente puro.

Così è stato creato, per essere la base della creazione universale ed è grazie a Lui che l'universo, funziona.

Non conoscevo questo scritto di Steiner. Ora vedo i suoi limiti.
C'è molto di più amico mio, immensamente di più.
La Via è infinita e ogni mente umana ha dei limiti.

Non è un caso che nella medicina cinese, vera scienza spirituale antichissima, il Cuore non è considerato un organo, ma un "vuoto".
Perché è la sede dello Spirito il quale è totalmente puro e non può risiedere in un pieno, di nessun tipo, nemmeno mentale.
Basta un ombra di un pensiero, ed ecco che quell'ombra occupa lo "spazio" dove l'Amore e lo Spirito possono manifestarsi in noi.

Alla prossima.
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Inviato il: 12/8/2015 20:25
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#438
Sono certo di non sapere
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Ed ecco che, dopo aver evidenziato e dimostrato le bugie infantili, aver diviso i concetti dalla fuffa dialettica, aver riso a creapapelle delle reazioni isteriche farcite di insulti ed aver assistito alla totale mancanza di argomentazioni; quello che rimane è:

Citazione:

mc ha scritto:
Come si curano le ossessioni?

Avere una vita propria aiuta...

mc

Un patetico balbettare.

CVD


Il "nuovo anno" inizia nel migliore dei modi
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Inviato il: 12/8/2015 20:30
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#439
Sono certo di non sapere
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Eilà slobbino, rimasto a secco di favella?

Questa si che è una novità
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Inviato il: 12/8/2015 20:55
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#440
Sono certo di non sapere
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Citazione:

mc ha scritto:
Scrivere una riga di stronzate significa dimostrare... di saper scrivere una riga di stronzate.


Citazione:

mc ha scritto:
rimosso

mc

Non scrivere assolutamente nulla scrivere qualcosa per poi cancellarlo, ma lasciare una faccina che ride da sola come un deficiente...

... significa dimostrare di saper cliccare sulla faccina e lasciarla da sola a ridere come un deficiente.



C'è pure la firma di modo da non dare adito ad interpretazioni errate
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Inviato il: 12/8/2015 21:00
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#441
Dubito ormai di tutto
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Caro mc ho apprezzato vedere quello spezzone, il cinema italiano è spesso STATO di qualità....
Amo molto i film ad episodi, e qualcuno l'avrei messo come esempio pure...

Questo film mi ricorda che non siamo tutti uguali...

https://youtu.be/B-tsotk_gWE




Slobbysta
Inviato il: 12/8/2015 21:46
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#442
Sono certo di non sapere
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Invisibile:

Rimosso

mc
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#443
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Inviato il: 9/8/2015 10:26

mc ha scritto:

Invisibile

[...]

Questo é l'ultimo post che riceverai da me (all'infinito).

mc


Citazione:

Inviato il: 12/8/2015 15:27

mc ha scritto:

Come si curano le ossessioni?

Avere una vita propria aiuta...

mc


Citazione:

Inviato il: 13/8/2015 2:43

mc ha scritto:

Invisibile:

Rimosso

mc


******************

Ora abbiamo un dilemma metafisico da risolvere....

Per mc, l'infinito dura 3 giorni, 5 ore ed 1 minuto, oppure dura 3 giorni, 16 ore e 17 minuti?

Com'era quella cosa che avevo detto... ?

Ah si:

Citazione:

Se questa tua promessa di applicare rigorosamente la tua volontà su te stesso in modo assolutamente severo, è come le altre che hai infranto sempre dopo pochi post, ci faremo ancora due risate alla tua salute

Tranquilli amici, Il divertimento è assicurato

E sono tutti controfirmati, di modo da non generare confusione nelle "menti semplici" (cit.)
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Chuang Tzu
Inviato il: 13/8/2015 8:09
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#444
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Lux&Shadow ha scritto:
Per me, (soggettivamente), è sostanzialmente oggettiva!
L'importante è aver un proprio pregio personale per dimostrarlo!

Non mi sembra che qualcuno ti abbia chiesto chiarimenti in merito.
Se qualcuno l'ha fatto mi scuso, mi è sfuggito.

Che significa che secondo te l'importante è avere un proprio pregio personale per dimostrarlo?

Te lo chiedo perché non capisco che importanza può avere, sulla questione "ragione oggettiva o soggettiva", una qualunque questione personale.

L'unica cosa che mi viene in mente, è la necessità di usare un proprio pregio personale, o un supposto tale, per ingannare gli altri... o se stessi...

Che la ragione sia soggettiva od oggettiva è comunque un fatto oggettivo, in entrambi i casi, ed il personale non c'entra nulla.
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Inviato il: 13/8/2015 9:45
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#445
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Inviato il: 13/8/2015 10:46
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      Lux&Shadow
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#446
Ho qualche dubbio
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Invisibile Citazione:
Per me, (soggettivamente), è sostanzialmente oggettiva! L'importante è aver un proprio pregio personale per dimostrarlo!


Quale numero di post è stato scritto questo? In quale contesto? Hai modificato qualcosa riportando la citazione?

Lux&Shadow
Inviato il: 13/8/2015 12:03
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#447
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Ciao invisibile niente di ciò che ho scritto è OT ,bisogna comprendere come funziona il pensiero prima di trarre conclusioni sulla realtà ,ci riprovo

Dott Giovi


ò – tutti i ricercatori dovrebbero saperlo e realizzarlo – sarebbe poco o nulla se non vi fosse un Soggetto capace di pensare, sentire e volere quanto si esprime in e oltre quelle tante pagine di carta stampata. Lei, con la sua domanda, ha fatto un favore a me, permettendomi di sfiorare un punto di cui si parla con scarsa consapevolezza. Poiché il luogo cruciale del problema, e con ciò pure la soluzione, ha la sua sede nel cuore. Da dove sembrano salire paure, incertezze, inquietudini? E fiducia, aiuto, briciole di certezza contro il turbinoso scorrere degli eventi? Il ‘senso’ stesso di una veridica strada per la liberazione dell’anima lei non lo trova nei libri come un oggetto abbandonato sul marciapiede, ma è il cuore che afferma: «Questo è vero!». È importante, per l’operatore, non fermarsi a queste considerazioni e approfondire la dinamica delle forze in gioco, non arrestandosi al banale “dissidio tra mente e cuore”: la comprensione è il principio della Liberazione. Il pensiero comune all’uomo moderno, se fosse soltanto (un) riflesso, sarebbe anche in una continua condizione di errore senza il continuo supporto correttivo dell’obiettività sensibile. L’obiettività sensibile sperimentata educa il pensiero, che può giungere alla realtà sovrasensibile soltanto mantenendo intatta la capacità di impersonalità che si è forgiato pensando le cose. Le discipline interiori per l’uomo contemporaneo devono iniziare dal rap- porto obiettivo del pensiero con il sensibile. Le discipline realizzano l’equilibrio tra le forze fisico-animiche e quelle animico-spirituali: il pensiero, quando giunge a muoversi per proprio movimento, permette la coopera- zione eterica dei due sistemi. Veicola la connessione dell’Io con il centro delle correnti di Vita che è il cuore, dove umano e Divino si incontrano. Secondo l’insegnamento della Scienza dello Spirito rosicruciana, nel cuore si incontra il sangue inferiore con quello superiore. Lí il sangue si eterizza, si trasmuta in corrente eterica resusci- tatrice di Vita: in un processo inverso a quello che da una condensazione dell’etere universale in quattro eteri si generò la forma fisica. L’uomo può accendere la forza del Sole nel cuore: dal centro eterico del cuore può, voli- tivamente produrre l’etere del calore: irraggiare Vita nel mondo. Siamo vocati a questa sublime Opera Solare.
Possiamo... tutto, se ritroviamo però la forza originaria, che è tanto ‘vicina’ a noi da essere l’essenza di noi stessi: l’Io (rimane il fatto, caro Marco e cari lettori, di non pensare, o intuire, l’Io quasi riferendosi ad un termine o parola incollata su di una tabella degli elementi costitutivi della struttura umana: l’Io siete voi, voi coscienti di percepire, di pensare, di sentire ecc.). La realizzazione piena dell’Io è continuamente contrastata dal pen- siero passivo, cioè riflesso, che esprime la direzione opposta allo Spirito e sbarra la strada alla luce eterica che s’innalza dal cuore. La sintesi dei quattro eteri è la corrente centrale eterica: essa si accende nel pensiero che si libera con la concentrazione assoluta e attinge alla Luce del cuore. La sede del pensiero è il corpo eterico: lí esso è una straordinaria corrente di Vita. Nel processo dialettico la corrente si deteriora sino all’annientamento della Vita. Transitoriamente, l’Io si fonda sulla corporeità e si subordina agli istinti: ciò genera il male e la di- struzione corporea. Il senso delle operazioni interiori è rovesciare il rovesciamento: il fondamento è l’Io, non il corpo. La disciplina della vanificazione della dialettica, mediante concentrazione sempre piú pura e profonda, realizza l’indipendenza dell’Io dalla psiche e dal corpo, restituendo ai quattro eteri la potenza creativa originaria. Mi sembra di sentirla: «Ma questo non risponde alle mie esigenze». Forse! Ma ci sarà pure un futuro... Per ora si è quasi risposto da solo: legga ciò che sente come aiuto e consolazione dagli scritti del Dottore. Indugi su quello che, superando la testa, scende al cuore: fossero anche due sole righe, saranno per lei piú importanti dell’intero testo. Poi ripeto sempre la stessa cosa: solo un deciso e ripetuto esercizio di concentrazione realizza interiore indipendenza, silenzio ed un minimo distacco da avvenimenti e turbamenti che comunque non spariscono con alcun esercizio noto o segreto (e, in non pochi casi, sembrano persino intensificarsi). Quello che per l’anima viene sentito come sofferenza o tormento non può essere evitato in nessun caso. Può essere d’aiuto considera- re tutto ciò come prova interiore: infatti lo è, e se con disciplina si supera il corrispondente limite nell’anima, l’inciampo esteriore tende a risolversi. Ma, come diceva il Maestro di Lione, siamo qui per pagare, e questo dobbiamo farlo. Evitare la resa dei debiti (tutto è possibile) è l’atto piú blasfemo che l’uomo possa compiere!
Posso consigliarle un piccolo esercizio propedeutico (è un semplice aiuto): in brevi momenti, durante il giorno, richiamando a sé tutta la destità possibile, pronunci (asserisca) interiormente: “IO SONO” immagi- nandosi come un punto centrale di un cerchio, poi dilati il cerchio all’infinito, oltre l’orizzonte e le stelle: senta che la vastità universale è centrata intorno a lei, all’Io. Semplice, non le pare? Ma non tragga giudizi e conclu- sioni! Le consiglio inoltre una seconda disciplina tanto semplice quanto non facile (ma la tenti e insista co- munque); è l’immaginazione del calore. La tecnica è semplice: evochi immagini tratte dal ricordo (il fuoco di un falò, il calore del Sole, di una stufa accesa ecc.) finché, nel tempo, sorge il ‘senso’ del calore, con o senza immagini. Per sua forza propria scende dal mentale al cuore divenendo uno stato di estasi attiva: rafforzerà nella giusta maniera ciò che, compreso solo dalla testa, sarebbe poca cosa, darà certezza alla sua aspirazione e propizierà l’opera di cui ho scritto precedentemente. Continui sempre l’esercizio della concentrazione che non la ripara dalla paura o dall’incertezza ma le insegna ad agire tenendo in nessun conto questi fantasmi fatti di niente. Essere forti è una scelta di diritto. Auguri! In aggiunta: riferendosi nella sua al 3° esercizio, il giudizio va corretto. Non c’è nulla di buddistico in esso. Non induce atarassia per i sentimenti: si tratta di tendere a «dominare l’espressione della gioia e del dolore...» (v. pag. 243 della Scienza Occulta, Laterza 1947), cioè ‘stoppare’ la reazione personale. Lo pratichi: cosí è davvero piú corretto e difficile.
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la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 13/8/2015 12:18
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#448
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Lux&Shadow ha scritto:
Invisibile Citazione:
Per me, (soggettivamente), è sostanzialmente oggettiva! L'importante è aver un proprio pregio personale per dimostrarlo!


Quale numero di post è stato scritto questo? In quale contesto? Hai modificato qualcosa riportando la citazione?

Lux&Shadow

Il contesto è la nascita del thread.

Non ho modificato nulla.

Il post è il N° 1:

Citazione:

Lux&Shadow ha scritto:
Per me, (soggettivamente), è sostanzialmente oggettiva!
L'importante è aver un proprio pregio personale per dimostrarlo!

Lux&Shadow


PS
Mi è venuta in mente un altra ragione possibile per cercare un pregio personale in questo contesto: vincere un confronto usando non le argomentazioni, la logica o le dimostrazioni, ma una qualche abilità superiore rispetto ad altri.
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Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#449
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Mi è venuta in mente un altra ragione possibile per cercare un pregio personale in questo contesto: vincere un confronto usando non le argomentazioni, la logica o le dimostrazioni, ma una qualche abilità superiore rispetto ad altri.

Tipo le tette?
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Inviato il: 13/8/2015 12:46
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  •  invisibile
      invisibile
Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?
#450
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/12/2012
Da Sabina
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benitoche ha scritto:
Ciao invisibile niente di ciò che ho scritto è OT ,bisogna comprendere come funziona il pensiero prima di trarre conclusioni sulla realtà ,ci riprovo

Dopo aver letto con attenzione quanto da te citato, siamo nell'esatto punto di prima ... ma ci riprovo

Molte cose condivisibili, altre meno, ma il punto è che io vedo chiaramente sempre lo stesso limite autoimposto: il mettere il pensiero (o per meglio dire la mente) al di sopra di tutto il resto e considerare che questa Via sia l'unica efficace.

Non è così.

Certe persone possono giungere al compimento in questo modo, non lo nego, l'errore, a mio avviso di presunzione, è credere che debba essere così per tutti.

Non è così, ne sono certo.

Per quello ti ho citato Gurdjeff prima e le "sue" tre vie.

Adesso ritrovo l'esercizio "Io sono", che lessi in uno dei suoi libri tanti anni fa

Ci provo di nuovo :

C'è molto di più e ci sono tante Vie quanti sono gli esseri umani.
Sta ad ognuno trovare e CREARE la sua, perché è vero che siamo tutti uguali ma siamo ANCHE tutti diversi.

Noi siamo "composti" da corpo, mente e Spirito [L'Anima è ciò che siamo veramente, la scintilla divina che il Creatore ha donato ad ognuno di noi, unica ed irripetibile, eterna ed immortale] e il "compimento spirituale" non può che essere la ri-unione di tutto ciò che siamo.
Se questo viene conseguito in un modo o in un altro per me ha una importanza relativa. Trovo molto interessante ed appassionante conoscere altre vie percorse dai miei simili (negli anni ho fatto scorpacciate di tali descrizioni), ma abbraccio la filosofia taoista e per cui sono molto pratico:

Funziona? Ottimo!

Andiamo avanti

Ma per funzionare è imprescindibile la ri-unione in equilibrio di tutto ciò che siamo.

Se manca qualcosa, la Via non sarà infinita, perché si procede con delle mancanze che il Creatore non ha previsto ci fossero.

Siamo perfetti e se manca qualcosa o se le parti non sono in Armonia, non lo siamo più.

Comunque secondo me dire che siamo IT è anche vero... ma tirato assai per i capelli rispetto alle intenzioni dell'autore del thread
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L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
Inviato il: 13/8/2015 12:49
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