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   Religioni & Spiritualità
  Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

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  •  TheNecrons
      TheNecrons
Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#91
Mi sento vacillare
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Citazione:

Nec: Potresti dirmi l'utilità dei desideri. A cosa possono servire? Un aspetto positivo insomma?

Questo è soggettivo.

Per esempio, per me è positivo desiderare il bene (Armonia, crescita...) di se stessi e degli altri.


Ma quindi desiderare il bene non è un bisogno?

Citazione:
Nec: Io continuo a ripetere: calma, rilassamente, saper fare le cose meglio. E' uno stato diverso insomma.
Ho anche provato a fare movimenti più ampi allo stesso modo (camminare, circonduzioni delle braccia ecc.). A parte la calma (fisica e mentale)...mi sento quasi quasi fluttuare. I movimenti sono più leggeri, e inoltre è come una sensazione di caldo e freddo insieme ad un po' di formicolio che passa per tutto il corpo. Ma non lo faccio più così...ho paura.


Si, gli effetti possono mettere paura.

Perché è il Chi che si muove e si manifesta, e si "sente" che è una cosa profonda e seria.

Voglio precisare che questi sono effetti del Chi che si muove, ma che non sono classificabili in modo esatto e che possono essere di più, più vari.


In realtà la paura non riguardava gli effetti in sé, il mio ego mi diceva di continuare ma ho smesso.

Citazione:
Nec: Domanda ad Invisibile: prima o poi tu puoi SAPERE, o meglio essere consapevole di aver compreso, per esempio il Tao? Prima chiediamoci: una completa comprensione del Tao è possibile? Se sì, uno lo capisce quando effettivamente l'ha fatto?

Si, si e si

Ma anche comprendere come funziona il Tao su una piccola cosa è "una completa comprensione del Tao".


Ma come? Dirsi "ho compreso il Tao" non è fare una conclusione? Fare una conclusione significa, tra le altre cose, razionalizzare e fotografare la Realtà?


Citazione:
Il Tao è Tutto ma si manifesta in ogni cosa in modo completo, in quel contesto ovviamente.

Tu vuoi fare una impalcatura per dipingere una scala che ha una forma insolita e per cui un semplice trabattello non serve. Devi creare una impalcatura apposita per poter fare il lavoro in modo sicuro e confortevole.

Se segui il Tao, troverai un sistema perfetto per quel compito, perché il Tao "vede" sempre la realtà in tutti i suoi aspetti, la realtà è compresa in lui sia nel piccolo che nel grande.

Per cui seguendolo ti insegna come fare e noi abbiamo tutte le facoltà per poter comprendere il suo linguaggio:

-Osservazione
-Sentire
-Contemplazione
-Riflessione
-Ragionamenti

Soluzione.

Ma è necessario essere umili, perché la mente razionale non vede la realtà nella sua complessità, può solo razionalizzarla e solo dopo aver avuto la conoscenza completa della realtà, cosa che si ottiene con tutto ciò che siamo e mai solo con la mente razionale.

Io, che non sono un pittore, ho fatto proprio quanto sopra a casa mia, ho inventato e realizzato una impalcatura semplicissima, solidissima e sicurissima, in una tromba delle scale fatta a "L" e con i soffitti molto alti.
Una situazione insolita e molto complessa.
All'inizio mi dicevo che non ce l'avrei fatta. Poi mi sono rilassato e ho avuto fiducia nel Tao.

Prima cosa darsi il tempo che serve (e che non sai mai a priori quanto sarà).
Ho osservato senza pensare a nulla.
Ho sentito lo spazio
Ho contemplato lo spazio e le future azioni che avrei dovuto compiere per costruire l'impalcatura e per dipingere i muri ed il soffitto.
Ho riflettuto su cosa e come sarebbe stato più efficace fare in ogni fase della costruzione dell'impalcatura e della pittura.
Ho ragionato su tutti gli aspetti della questione, mettendo dentro la mia "tazza" tutti gli elementi e le possibilità che mi venivano in mente, ma senza trarre conclusioni.

E ad un certo punto, senza aver fatto un percorso logico completo, ho "visto" come avrei dovuto realizzare il tutto.

Ci ho provato e funzionava tutto perfettamente ed era fatta con solo pochi pezzi di legno ma messi nei punti giusti e nel modo giusto, tanto che un carpentiere che è passato a trovarmi in quei giorni non ci credeva che l'avessi concepita e realizzata io, e studiava "l'impalcatura taoista" con molta curiosità ed interesse

Non l'ho creata con la testa, la testa ha solo tradotto le istruzioni del Tao di modo che potessi capire e realizzare.


Interessante sta cosa della scala. Io uso una "tecnica" per pochi aspetti simile da un paio d'anni forse, ma ultimamente l'ho approfondita. E' legata al "fare senza pensare", ricordi? In pratica si tratta di rilassarsi, diminuire i pensieri e la logica, osservare e contemplare l'azione che si vuole fare....rilassarsi ancora e farla senza pensieri dando il controllo al Corpo, la Mente non fa niente (niente è esagerato, ma lavora di meno). Il risultato è riuscire a fare la cose esattamente come si ha voluto. Per esempio lo faccio quando voglio fare canestro in un cestino lontano 15m (sì la uso per scopi futili ). Il Corpo si muove esattamente come dovrebbe, la pallina prende la traiettoria che già sapevo che avrebbe preso...il tutto senza che io ci ragionassi sopra in nessun modo. E calcolate che non sbaglio mai. Altre volte la uso quando sono in porto a calcio a parare un rigore. Mi rilasso e lascio fare il corpo, io non ragiono, e riesce a controllare la palla (bloccarla tra le mani) anche se molto potente, angolata e ad effetto. E' come se tutto fosse calcolato, come si devono muovere le mani, quanta forza imprimere e su quali punti, come si devono muovere le gambe per stabilizzare ecc. Esattamente come quando voglio fare canestro, tutto è pre-calcolato, io non devo calcolare niente. Uso questa tecnica per un sacco di altre azioni. Ma non riesco ad usarla in situazioni in cui ho paura di non potercela fare per esempio...finchè si tratta di fare canestro, chissenefrega se sbaglio.

Domanda ad Invisibile: quando servono e quando non servono le emozioni?
Inviato il: 26/9/2015 10:43
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#92
Sono certo di non sapere
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:
Citazione:

Nec: Potresti dirmi l'utilità dei desideri. A cosa possono servire? Un aspetto positivo insomma?

Questo è soggettivo.

Per esempio, per me è positivo desiderare il bene (Armonia, crescita...) di se stessi e degli altri.


Ma quindi desiderare il bene non è un bisogno?

Si e no, perché è una scelta.

Dipende dalle scelte che si fanno.

Il bene come lo definisco io, e cioè l'armonia e la crescita degli esseri, è un bisogno perché senza non si cresce e non si vive in modo completo.

Ma noi siamo esseri umani e possiamo scegliere altrimenti e di certo non sta a me giudicare le scelte degli altri.
Io posso non essere d'accordo, ma giudicare non posso farlo.

Citazione:
In realtà la paura non riguardava gli effetti in sé, il mio ego mi diceva di continuare ma ho smesso.

Secondo me hai fatto bene.

L'ego vuole solo una cosa: possedere e con il possesso controllare.

Cercare di controllare, nel senso di possedere, la forza vitale universale è follia, perché è di tutti e di nessuno.
Viene quando c'è un reale bisogno e se ne va quando il bisogno non c'è più, ed è così che si ha un rapporto equilibrato con essa.

Cosa succede se la forza vitale dell'universo si arrabbia con te perché la tratti senza il rispetto dovuto a qualunque entità?

Rispetto DOVUTO per ill semplice fatto di esistere, voglio sottolineare con forza.

Ogni tentativo di possesso porta solo male, così come è con l'Amore.

Questo non significa che devi smettere le tue ricerche, significa che ci vuole cautela perché sono cose serie.

Citazione:

Ma come? Dirsi "ho compreso il Tao" non è fare una conclusione?

Si, il "dirselo" è una conclusione, ma in quel momento in cui "ti dici" non stai più comprendendo il Tao.

Perché "comprendere il Tao non è "sapere", non è una conoscenza razionale ma una esperienza dell'Essere.

E' come per il famoso muro.

Comprendi il Tao e appena lasci il "contatto" non lo comprendi più.

Vuoi comprenderlo d nuovo? Devi "toccare il muro" di nuovo.

Questa è la condizione umana.

Ma se si "tocca il muro" molte volte nel tempo, questo ha un effetto su di noi, ci cambia in profondità ed è possibile arrivare allo stato detto di illuminazione, dove tutto si svela naturalmente e dove si esiste nell'eterno presente.

Questo significa anche essere uno con il Tao e non lasciarlo più.

"Un allievo disse al Maestro: non capisco, io vedo un corvo volare..."

Il Maestro rispose: "La differenza tra me e te, è che io vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, ..."

Il Maestro vive sempre nell'eterno presente, che è sempre diverso e sempre lo stesso istante e dove c'è sempre un nuovo corvo che vola ma che è sempre lo stesso corvo.

Siamo ai soliti limiti della mente, impossibile andare oltre con essa.

Citazione:
Fare una conclusione significa, tra le altre cose, razionalizzare e fotografare la Realtà?

Si. Appunto per quello la mente non ci può arrivare, perché può solo "fotografare" un piccolissimo aspetto della realtà, la quale è, forse (ma io lo credo), infinita.

Ma il Cuore, che per i cinesi antichi non è un organo, ma un "vuoto", e che viene considerato tale perché e la sede dello Spirito dell'uomo, può arrivare a comprendere il Tao, perché non importa quanto sia piccolo un vuoto (nulla), perché essendo Nulla contiene anche il Nulla universale.

Ecco un modo di illustrare come è possibile che lo Spirito è uno e moltitudine allo stesso "tempo".

Citazione:
Interessante sta cosa della scala.

E' molto di più che "interessante".

Li c'è la chiave per moltissime cose, per moltissimi problemi che ci creiamo da soli, usando noi stessi in modi assurdi.

Citazione:
Interessante sta cosa della scala. Io uso una "tecnica" per pochi aspetti simile da un paio d'anni forse, ma ultimamente l'ho approfondita. E' legata al "fare senza pensare", ricordi? In pratica si tratta di rilassarsi, diminuire i pensieri e la logica, osservare e contemplare l'azione che si vuole fare....rilassarsi ancora e farla senza pensieri dando il controllo al Corpo, la Mente non fa niente (niente è esagerato, ma lavora di meno). Il risultato è riuscire a fare la cose esattamente come si ha voluto. Per esempio lo faccio quando voglio fare canestro in un cestino lontano 15m (sì la uso per scopi futili ). Il Corpo si muove esattamente come dovrebbe, la pallina prende la traiettoria che già sapevo che avrebbe preso...il tutto senza che io ci ragionassi sopra in nessun modo. E calcolate che non sbaglio mai. Altre volte la uso quando sono in porto a calcio a parare un rigore. Mi rilasso e lascio fare il corpo, io non ragiono, e riesce a controllare la palla (bloccarla tra le mani) anche se molto potente, angolata e ad effetto. E' come se tutto fosse calcolato, come si devono muovere le mani, quanta forza imprimere e su quali punti, come si devono muovere le gambe per stabilizzare ecc. Esattamente come quando voglio fare canestro, tutto è pre-calcolato, io non devo calcolare niente. Uso questa tecnica per un sacco di altre azioni. Ma non riesco ad usarla in situazioni in cui ho paura di non potercela fare per esempio...finchè si tratta di fare canestro, chissenefrega se sbaglio.

Come ho detto più volte, il corpo è un Essere con delle abilità straordinarie, inimmaginabili da noi grandi sapientoni.

E' intelligente, ha una sua conoscenza profonda e perfetta di sé, di "noi" e dello Spirito.
Un vero miracolo vivente.

Quello che mi racconti è molto bello, ma per me è una cosa normalissima, perché non siamo noi a fare i movimenti, è il corpo che li fa.

Questa realtà sembra banale, scontata, invece contiene vere e proprie rivelazioni straordinarie su chi e come siamo e su come è fatto il mondo stesso.

Chiedo a chi gli va di fare un esperimento:

Mettete una mano davanti a voi e guardatela attentamente.

Rilassatevi e usate meno forza possibile.

Chiudete lentamente la mano fino a fare un pugno.

Aprite completamente ma sempre lentamente la mano.

Potete ripetere quante volte volete.

Avete appena compiuto una miriade di calcoli complicatissimi e di movimenti molto complessi.

Ora chiedo: come avete fatto a farlo?
_________________
L'utile delle cose é in quello che non c'é
Chuang Tzu
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#93
Sono certo di non sapere
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Dimenticavo:

Citazione:
Domanda ad Invisibile: quando servono e quando non servono le emozioni?

Servono per cosa?
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Chuang Tzu
Inviato il: 27/9/2015 17:05
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#94
Mi sento vacillare
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Citazione:
Nec: Ma quindi desiderare il bene non è un bisogno?


Si e no, perché è una scelta.

Dipende dalle scelte che si fanno.

Il bene come lo definisco io, e cioè l'armonia e la crescita degli esseri, è un bisogno perché senza non si cresce e non si vive in modo completo.

Ma noi siamo esseri umani e possiamo scegliere altrimenti e di certo non sta a me giudicare le scelte degli altri.
Io posso non essere d'accordo, ma giudicare non posso farlo.


Capito. Chiaro!

Citazione:
Secondo me hai fatto bene.

L'ego vuole solo una cosa: possedere e con il possesso controllare.

Cercare di controllare, nel senso di possedere, la forza vitale universale è follia, perché è di tutti e di nessuno.
Viene quando c'è un reale bisogno e se ne va quando il bisogno non c'è più, ed è così che si ha un rapporto equilibrato con essa.

Cosa succede se la forza vitale dell'universo si arrabbia con te perché la tratti senza il rispetto dovuto a qualunque entità?

Rispetto DOVUTO per ill semplice fatto di esistere, voglio sottolineare con forza.

Ogni tentativo di possesso porta solo male, così come è con l'Amore.

Questo non significa che devi smettere le tue ricerche, significa che ci vuole cautela perché sono cose serie.


Bhe io penso che il sapere, comunque, faccia parte del processo. Per esempio uno come me probabilmente non può comprendere certe cose senza prima possedere il sapere, o volerlo possedere (solo se in piccola parte). Fai perchè non ho gli strumenti (Maestro, completa libertà interiore e almeno un po' esteriore ecc), fai perchè non sono abbastanza in Armonia con me stesso ecc. Quindi diciamo, ho bisogno di "cercare il sapere", perchè io non riesco in questo momento ad utilizzare qualche altro metodo per "conoscere".


Citazione:
Si, il "dirselo" è una conclusione, ma in quel momento in cui "ti dici" non stai più comprendendo il Tao.

Perché "comprendere il Tao non è "sapere", non è una conoscenza razionale ma una esperienza dell'Essere.

E' come per il famoso muro.

Comprendi il Tao e appena lasci il "contatto" non lo comprendi più.

Vuoi comprenderlo d nuovo? Devi "toccare il muro" di nuovo.

Questa è la condizione umana.

Ma se si "tocca il muro" molte volte nel tempo, questo ha un effetto su di noi, ci cambia in profondità ed è possibile arrivare allo stato detto di illuminazione, dove tutto si svela naturalmente e dove si esiste nell'eterno presente.

Questo significa anche essere uno con il Tao e non lasciarlo più.

"Un allievo disse al Maestro: non capisco, io vedo un corvo volare..."

Il Maestro rispose: "La differenza tra me e te, è che io vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, ..."

Il Maestro vive sempre nell'eterno presente, che è sempre diverso e sempre lo stesso istante e dove c'è sempre un nuovo corvo che vola ma che è sempre lo stesso corvo.

Siamo ai soliti limiti della mente, impossibile andare oltre con essa.


Davvero molto chiaro. Grazie.

Per esempio adesso tutto quello che mi hai spiegato io lo so solo mentalmente (almeno in buona parte), e forse in nessun altro sarei riuscito ad avere un'idea della cosa. Quello che mi succedeva, comunque, è che dopo settimane e mesi, il puro sapere delle nozioni si trasforma in qualcosa di diverso, indescrivibile, solo percepibile. Aspetto con calma senza aspettarmi niente. Anche questo l'ho imparato col tempo, non più (credo) a livello puramente mentale. Ma chissà.


Citazione:
Chiedo a chi gli va di fare un esperimento:

Mettete una mano davanti a voi e guardatela attentamente.

Rilassatevi e usate meno forza possibile.

Chiudete lentamente la mano fino a fare un pugno.

Aprite completamente ma sempre lentamente la mano.

Potete ripetere quante volte volete.

Avete appena compiuto una miriade di calcoli complicatissimi e di movimenti molto complessi.

Ora chiedo: come avete fatto a farlo?


La parte in neretto: la matematica l'abbiamo inventata noi. Un nostro tentativo di razionalizzare e regolamentare la Realtà. Io la penso così.

Il nostro Corpo non ha "calcolato" un bel niente. Inutile dire quant'è complesso (anche solo a livello fisico-scientifico...tant'è che le protesi fanno solo pena se comparate all'arto originale e all'energia che lo animava..difatto l'arto non è una macchina come lo è la protesi) anche il semplice atto di chiudere e aprire i pugni. Alla domanda "Come avete fatto a farlo?", io rispondo: mentalmente non abbiamo fatto un bel niente. Poi, cose come "il nostro Corpo è un'Essere perfetto con una sua 'intelligenza' ", io le so solo come nozioni. Quindi non ci ho capito un tubo.

***Per favore: raccontate le vostre esperienze.***

Citazione:
Nec: Domanda ad Invisibile: quando servono e quando non servono le emozioni?

Servono per cosa?


Cacchio...facciamo così, per favore mi dici tu qual'è la funzione delle emozioni?
Inviato il: 28/9/2015 20:07
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#95
Sono certo di non sapere
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:

Bhe io penso che il sapere, comunque, faccia parte del processo. Per esempio uno come me probabilmente non può comprendere certe cose senza prima possedere il sapere, o volerlo possedere (solo se in piccola parte). Fai perchè non ho gli strumenti (Maestro, completa libertà interiore e almeno un po' esteriore ecc), fai perchè non sono abbastanza in Armonia con me stesso ecc. Quindi diciamo, ho bisogno di "cercare il sapere", perchè io non riesco in questo momento ad utilizzare qualche altro metodo per "conoscere".

Certo che ne fa parte.

Basta essere consapevoli che ne è solo una parte.

I problemi con il sapere, nascono quando si crede che sia il solo modo di conoscere e che tutto sia riconducibile al sapere.

In fondo, e anche qui, è una questione di equilibrio.

Citazione:
Per esempio adesso tutto quello che mi hai spiegato io lo so solo mentalmente (almeno in buona parte), e forse in nessun altro sarei riuscito ad avere un'idea della cosa. Quello che mi succedeva, comunque, è che dopo settimane e mesi, il puro sapere delle nozioni si trasforma in qualcosa di diverso, indescrivibile, solo percepibile. Aspetto con calma senza aspettarmi niente. Anche questo l'ho imparato col tempo, non più (credo) a livello puramente mentale. Ma chissà.

Ci vuole tempo e ricorda che se molto giovane.

Alla tua età ero arrivato a credere di avere "capito" tutto, il che mi ha portato ad andare in crisi.

Poi ho compreso che non avevo capito niente e la crisi è passata

Qualcosa avevo capito ed anche qualcosa di importante, ma conoscere io credo che sia un cammino infinito.

Citazione:
La parte in neretto: la matematica l'abbiamo inventata noi. Un nostro tentativo di razionalizzare e regolamentare la Realtà. Io la penso così.

Il nostro Corpo non ha "calcolato" un bel niente. Inutile dire quant'è complesso (anche solo a livello fisico-scientifico...tant'è che le protesi fanno solo pena se comparate all'arto originale e all'energia che lo animava..difatto l'arto non è una macchina come lo è la protesi) anche il semplice atto di chiudere e aprire i pugni.

Giusto. Io ho usato il termine "calcolato" per la mente, per cercare di fare capire alla mente l'enorme complessità che c'è in qualsiasi movimento del corpo, anche il più "semplice".

Citazione:
Alla domanda "Come avete fatto a farlo?", io rispondo: mentalmente non abbiamo fatto un bel niente. Poi, cose come "il nostro Corpo è un'Essere perfetto con una sua 'intelligenza' ", io le so solo come nozioni. Quindi non ci ho capito un tubo.

Allora stai iniziando a capire

Aspettiamo di vedere se qualcun altro dice qualcosa. Poi dirò la mia.

Ma non è vero che "tu non hai fatto niente".

Cerca di capire cosa è che "tu" fai in quell'esperimento.

Citazione:
Cacchio...facciamo così, per favore mi dici tu qual'è la funzione delle emozioni?

Eh me lo sentivo che mi stava arrivando un altra delle tue bombe filosofiche

Le emozioni sono un linguaggio, così come lo è il pensiero-parole, come lo sono le sensazioni ed il sentire.

Quindi è un qualcosa che esiste a più livelli di profondità e complessità.

E le parole, ed il significato che gli diamo che non è sempre lo stesso, non ci aiutano a definire un linguaggio che con le parole non ha nulla a che fare, se non che possono tradurre piccoli aspetti di esso.

Per esempio, io distinguo diciamo due "famiglie" con

-emozioni

-sentimenti

Le emozioni per me sono un qualcosa di più "elementare" che condividiamo per buona parte con gli animali. Rabbia, paura, passione ...

I sentimenti invece per me sono quelli "elevati" e sono tutti "positivi", come Amore, compassione, comprensione, entusiasmo, gioia ...

Essendo un linguaggio hanno varie "funzioni", come tutti i tipi di linguaggio.

Sono "il collante" tra gli esseri perché comunicano degli aspetti fondamentali dello stato dell'essere in cui la persona con cui si è in contatto sta vivendo in quel momento. Quindi servono a comprendere e conoscere degli aspetti profondi della realtà. Uso le persone come esempio ma vale per tutto.

Se tu "sai" che una persona è triste ma non provi nulla per questo, la tua conoscenza del suo stato sarà molto limitata e superficiale.

Invece se tu "senti" la sua tristezza e sentendola la senti anche tu, la tua conoscenza del suo stato diventa profonda, toccante e così è possibile che tu la possa veramente aiutare, perché magari conosci la strada per risalire da quella tristezza (per arrivare alla linea mediana ) grazie alla tua esperienza.
Perché sentendo hai anche "visto" che non solo è triste, ma è anche confusa sul come fare per risalire. Sentendo la sua tristezza e provandola a tua volta, conosci anche che tipo di tristezza prova e magari anche perché è in quello stato.
Il Chi è ovunque e sempre e conosce TUTTO.
Quindi il Chi che senti in quella persona ti informa, se vuoi, di tutto quello che riguarda quella tristezza.

Quindi sono un "ponte" tra gli esseri, un linguaggio che ci fa collegare gli uni agli altri in modo profondo ed empatico, che serve per comprendere profondamente l'altro, cosa che porta anche alla comprensione di noi stessi.

Perché io sono te e tu sei me.
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Inviato il: 29/9/2015 16:44
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#96
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Citazione:
Ma non è vero che "tu non hai fatto niente".

Cerca di capire cosa è che "tu" fai in quell'esperimento.


Bhe io ho l'intenzione di fare quella determinata cosa. Quale parte di me ha avuto l'intenzione, non lo so....forse l'ego?

Citazione:
Quindi sono un "ponte" tra gli esseri, un linguaggio che ci fa collegare gli uni agli altri in modo profondo ed empatico, che serve per comprendere profondamente l'altro, cosa che porta anche alla comprensione di noi stessi.


Ma le emozionie fanno parte dell'ego?
Domanda in qualche modo collegata: quando mediti provi emozioni?

Citazione:
Perché io sono te e tu sei me.


E così la bomba filosofica la ricevo io sta volta. Vediamo....significa che parlando di Spirito siamo la stessa cosa?
Inviato il: 1/10/2015 16:07
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#97
Sono certo di non sapere
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:
Citazione:
Ma non è vero che "tu non hai fatto niente".

Cerca di capire cosa è che "tu" fai in quell'esperimento.


Bhe io ho l'intenzione di fare quella determinata cosa. Quale parte di me ha avuto l'intenzione, non lo so....forse l'ego?

Preferirei aspettare prima di dire la mia per vedere se altri hanno provato e sentire le loro impressioni.

Citazione:
Quindi sono un "ponte" tra gli esseri, un linguaggio che ci fa collegare gli uni agli altri in modo profondo ed empatico, che serve per comprendere profondamente l'altro, cosa che porta anche alla comprensione di noi stessi.

Ma le emozionie fanno parte dell'ego?

Non capisco in che senso dici "fanno parte".

Puoi chiarire?

Citazione:
Perché io sono te e tu sei me.

E così la bomba filosofica la ricevo io sta volta.

Esatto

Citazione:
....significa che parlando di Spirito siamo la stessa cosa?

Si, perché lo Spirito è Uno e moltitudine allo stesso "tempo".

Ma siccome esiste "al di là" del tempo, questa cosa non può essere espressa meglio di così con un linguaggio che ha il tempo proprio come base, quello razionale, o almeno io non ho trovato altro modo...

Ma io credo che ci sia di più.
Credo che questo valga anche per l'Essere e che l'essere umano sia solo uno che si manifesta in moltitudini di forme, così come lo è l'acqua e qualsiasi "entità".

Uno e moltitudine allo stesso tempo.

Questo, ovviamente, secondo la mia visione non vale per l'ego e le personalità, sovrastrutture create dagli individui (singole manifestazioni dell'unità).

Come vedi la "bomba" è tale
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Inviato il: 4/10/2015 19:08
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#98
Mi sento vacillare
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@Invisibile:

Citazione:
Preferirei aspettare prima di dire la mia per vedere se altri hanno provato e sentire le loro impressioni.


Chissà se lo faranno...

Citazione:
TheNec: Ma le emozionie fanno parte dell'ego?


Non capisco in che senso dici "fanno parte".

Puoi chiarire?


Provo a riformulare la domanda in modo più mirato a quello che voglio sapere io: durante un percorso di comprensione della Realtà, secondo te, una persona deve liberarsi, almeno in parte, dell'influenza che riceve dall'emozioni?

Citazione:
Si, perché lo Spirito è Uno e moltitudine allo stesso "tempo".

Ma siccome esiste "al di là" del tempo, questa cosa non può essere espressa meglio di così con un linguaggio che ha il tempo proprio come base, quello razionale, o almeno io non ho trovato altro modo...

Ma io credo che ci sia di più.
Credo che questo valga anche per l'Essere e che l'essere umano sia solo uno che si manifesta in moltitudini di forme, così come lo è l'acqua e qualsiasi "entità".

Uno e moltitudine allo stesso tempo.

Questo, ovviamente, secondo la mia visione non vale per l'ego e le personalità, sovrastrutture create dagli individui (singole manifestazioni dell'unità).


Davvero molto interessante.

Seriamente, non so cosa commentare.

Per ora non parlo.

Una considerazione su una cosa che avevi detto fa, che è "Quasi tutto ciò di cui abbiamo bisogno proviene dall'esterno", ecco....ma senza una certa consapevolezza e comprensione della Realtà, una persona può avere di tutto, ma rimanere comunque infelice, insicura e non vivere cioè utilizzando le proprio potenzialità. Quindi, sì è vero, molto di ciò di cui abbiamo bisogno proviene dall'esterno (cibo, acqua, aria, calore....) ma credo che l'interiorità giochi un ruolo fondamentali nel "determinare" come verrà vissuta la vita. Una persona può essere benestante ma non aver compreso nulla delle Realtà (lo dico solo per dire....non so giudicare il mio livello di comprensione della Realtà, figuriamoci quello di un'altra persona), mentre un'altra può essere comunque benestante, ma vive ad uno stato "superiore" dell'Essere. Cosa fa la differenza? Credo l'interiorità (mentalità, emotività, spiritualità...) Quindi non è per caso un "fifty-fifty"?
Inviato il: 4/10/2015 22:29
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#99
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TheNecrons ha scritto:

Provo a riformulare la domanda in modo più mirato a quello che voglio sapere io: durante un percorso di comprensione della Realtà, secondo te, una persona deve liberarsi, almeno in parte, dell'influenza che riceve dall'emozioni?

Si. Ma bisogna distinguere cosa è effettivamente "influenza" da "comunicazione".

L'influenza condiziona la visione (se ho capito in che senso intendi questa parola) la comunicazione (ho detto che le emozioni-sentimenti sono anche un linguaggio) porta conoscenza.

Citazione:

Si, perché lo Spirito è Uno e moltitudine allo stesso "tempo".

Ma siccome esiste "al di là" del tempo, questa cosa non può essere espressa meglio di così con un linguaggio che ha il tempo proprio come base, quello razionale, o almeno io non ho trovato altro modo...

Ma io credo che ci sia di più.
Credo che questo valga anche per l'Essere e che l'essere umano sia solo uno che si manifesta in moltitudini di forme, così come lo è l'acqua e qualsiasi "entità".

Uno e moltitudine allo stesso tempo.

Questo, ovviamente, secondo la mia visione non vale per l'ego e le personalità, sovrastrutture create dagli individui (singole manifestazioni dell'unità).


Davvero molto interessante.

Seriamente, non so cosa commentare.

Per ora non parlo.

Va benissimo così

Sul serio, queste cose richiedono tempo per essere comprese.

Citazione:

Una considerazione su una cosa che avevi detto fa, che è "Quasi tutto ciò di cui abbiamo bisogno proviene dall'esterno", ecco....ma senza una certa consapevolezza e comprensione della Realtà, una persona può avere di tutto, ma rimanere comunque infelice, insicura e non vivere cioè utilizzando le proprio potenzialità. Quindi, sì è vero, molto di ciò di cui abbiamo bisogno proviene dall'esterno (cibo, acqua, aria, calore....) ma credo che l'interiorità giochi un ruolo fondamentali nel "determinare" come verrà vissuta la vita. Una persona può essere benestante ma non aver compreso nulla delle Realtà (lo dico solo per dire....non so giudicare il mio livello di comprensione della Realtà, figuriamoci quello di un'altra persona), mentre un'altra può essere comunque benestante, ma vive ad uno stato "superiore" dell'Essere. Cosa fa la differenza? Credo l'interiorità (mentalità, emotività, spiritualità...) Quindi non è per caso un "fifty-fifty"?


"Quello di cui abbiamo bisogno" non è inteso solo a livello materiale, ma soprattutto a livello spirituale.

Non hai bisogno di amici? Dove sono gli amici? Fuori di te.

"Da fuori" va inteso da fuori dell'individualità e soprattutto da fuori della mente-ego.

Quello che fa differenza a livello spirituale è la volontà, il libero arbitrio, e forse il destino.

Chiunque può decidere di intraprendere un cammino spirituale, "basta" deciderlo.

Il resto, materialità, possesso etc. ha una influenza o meno sul cammino spirituale a seconda di moltissimi fattori.

Ma ciò che è pesante va giù.
La ricchezza ed il possesso, anche solo mentale, è accumulo e quindi peso.
Se il cammino spirituale è "salire", come tutte le tradizioni indicano, significa che più si è leggeri è meglio è.
Uno può anche decidere di portarsi appresso un peso enorme mentre si sale, ma salirà con molta più difficoltà e molto più lentamente.
Ma ad un certo punto dovrà lasciare tutto, perché ad una certa "altitudine", quel peso non è più ammesso.

Non è un caso che nelle regole di base del Tai Chi, per esempio, è detto "vuota la mente". Significa anche "lascia tutti i pesi, tutti".

Questa è la più grande paura che abbiamo, lasciare i pesi che, paradossalmente, sono proprio quelli che ci fanno soffrire, perché noi siamo delicatissimi giusto?

E perché invece che vivere come le nuvole viviamo come bestie da soma?

Una volta il mio Maestro disse:

"Voi siete venuti qui per prendere qualcosa.
Io sto cercando di farvi perdere qualcosa, perché voglio aiutarvi."

Un brivido di terrore serpeggiò...

Dopo un po' di tempo tutti avevano, in qualche misura, "perso" qualcosa.

Ed eravamo tutti contenti.
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Inviato il: 6/10/2015 9:52
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#100
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invisibile cit.:

Avete appena compiuto una miriade di calcoli complicatissimi e di movimenti molto complessi.

Ora chiedo: come avete fatto a farlo?
---------------------------------------------------------------------------------------

Credo di "aver invitato" la mano a farlo.
E mentre lei eseguiva, non mi sembrava la "mia", ma un "qualcosa" di autonomo,
perchè non stava eseguendo una "successione" di miei "ordini".
Ho pensato di poter paragonare l'esperienza ai fenomeni che avvengono nei transistor,
dove una piccola variazione di una piccola corrente pilota e fa variare una grande
corrente.
E' bastato un leggero "invito" e ne è scaturito un "grosso" movimento.
Mi sono sentito coinvolto in una situazione "irreale".
"Ero io ma non ero io a muovere la mano".
... curioso...

ciao
_________________
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Inviato il: 8/10/2015 23:32
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#101
Sono certo di non sapere
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Citazione:

effeviemme ha scritto:
invisibile cit.:

Avete appena compiuto una miriade di calcoli complicatissimi e di movimenti molto complessi.

Ora chiedo: come avete fatto a farlo?
---------------------------------------------------------------------------------------

Credo di "aver invitato" la mano a farlo.
E mentre lei eseguiva, non mi sembrava la "mia", ma un "qualcosa" di autonomo,
perchè non stava eseguendo una "successione" di miei "ordini".
Ho pensato di poter paragonare l'esperienza ai fenomeni che avvengono nei transistor,
dove una piccola variazione di una piccola corrente pilota e fa variare una grande
corrente.
E' bastato un leggero "invito" e ne è scaturito un "grosso" movimento.
Mi sono sentito coinvolto in una situazione "irreale".
"Ero io ma non ero io a muovere la mano".
... curioso...

ciao

Grazie FVM, hai intravisto varie cose importanti, ma aspetto ancora per vedere se altri vogliono provare e dire la loro.

Se ti va, prova a rifare l'esperimento, ma questa volta mentre la mano "si muove da sola" concentrati sul sentire la mano piuttosto che sul vederla, e vedi se hai nuove impressioni (anche altri lo possono fare ovviamente).
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Chuang Tzu
Inviato il: 9/10/2015 6:23
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#102
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Citazione:
Ma ciò che è pesante va giù.
La ricchezza ed il possesso, anche solo mentale, è accumulo e quindi peso.
Se il cammino spirituale è "salire", come tutte le tradizioni indicano, significa che più si è leggeri è meglio è.
Uno può anche decidere di portarsi appresso un peso enorme mentre si sale, ma salirà con molta più difficoltà e molto più lentamente.
Ma ad un certo punto dovrà lasciare tutto, perché ad una certa "altitudine", quel peso non è più ammesso.

Non è un caso che nelle regole di base del Tai Chi, per esempio, è detto "vuota la mente". Significa anche "lascia tutti i pesi, tutti".

Questa è la più grande paura che abbiamo, lasciare i pesi che, paradossalmente, sono proprio quelli che ci fanno soffrire, perché noi siamo delicatissimi giusto?

E perché invece che vivere come le nuvole viviamo come bestie da soma?

Una volta il mio Maestro disse:

"Voi siete venuti qui per prendere qualcosa.
Io sto cercando di farvi perdere qualcosa, perché voglio aiutarvi."

Un brivido di terrore serpeggiò...

Dopo un po' di tempo tutti avevano, in qualche misura, "perso" qualcosa.

Ed eravamo tutti contenti.


Questa è bella. E' interessante pensare che il mondo di oggi non fa altro che "riempirci".

Citazione:
ma questa volta mentre la mano "si muove da sola" concentrati sul sentire la mano piuttosto che sul vederla, e vedi se hai nuove impressioni (anche altri lo possono fare ovviamente).


Vediamo un po'. Per prima cosa sento la mano leggerissima, e se vado avanti per 1-2 minuti inizio a sentire anche quei formicolii. Inoltre riesco a percepire fisicamente più sensazioni tattili della mia mano, che prima non provavo (per esempio il modo in cui ogni singolo tendine si allunga e si accorcia ecc ecc). E dopo ancora un po' sembra che la mano si muovi da sola.

Se possibile vorrei raccontare le mie esperienza con la marijuana, credo ci sia dell'interessante. Uno degli effetti che provavo è proprio la sensazione (per me stranissima) del mio corpo che si muove da solo, senza il mio invito consapevole, senza nessuna contrazione muscolare, in modo assolutamente leggero, spontaneo, vuoto...difficile da spiegare a parole. Il tutto accompagnato dai formicolii in tutto il corpo. Credo quindi sia vero quindi quando Invisibile diceva che le droghe fanno accedere a stati dell'essere per cui spesso non sei preparato (infatti la prima volta avevo paura, pensavo di non poter più prendere il controllo del mio corpo e quindi ho vomitato). Ma per ora non prendo conclusioni, condivido questa esperienza solo per aiutare chi ne possa aver bisogno.

Se possibile vorrei fare una domanda a tutti. Cosa ci si sente ad essere ubriachi/semi-ubriachi? Non l'ho mai provato.
Inviato il: 10/10/2015 9:39
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#103
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cit.:

concentrati sul sentire la mano piuttosto che sul vederla
---------------------------------------------

la prima sensazione "curiosa" l'ho avuta sotto forma di "solletico" provato sui lati della dita
nel momento in cui queste si sfiorano chiudendo la mano.

Nel tragitto "quasi aperta o quasi chiusa" non avverto movimento dei tendini, come riesce a rilevare TheNecrons, ma li sento distintamente "lavorare" se voglio aprire completamente la mano;
sembra che la mano abbia un suo campo di movimento "preferito" entro il quale non ha alcun
vincolo a muoversi.
Inoltre, sia che voglia aprire, sia che voglia chiudere "completamente" la mano, sento "forzare"
un poco dei muscoli dell'avambraccio (in aiuto a quelli della mano? ).
Dopo alcune ripetizioni del movimento sento la mano "bella calda".
Ci dev'essere un bel lavorio di collaborazioni là dentro.

ciao

edit 11-10-15 h 17.30 circa

Aggiungo un'osservazione forse banale:
aprendo la mano le quattro dita si allontanano tra loro, in particolare il mignolo,
tendono ad aprirsi a "spanna" (unità di misura) ed il pollice è sempre l'ultimo a chiudere adagiandosi sull'indice, ed il primo ad aprire liberandolo per il movimento.
E' un automatismo costante.
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Inviato il: 10/10/2015 13:26
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#104
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:

Questa è bella. E' interessante pensare che il mondo di oggi non fa altro che "riempirci".

E' parte del sistema di controllo.

Se la condizione naturale (armonica) di un essere è quella di essere vuoto (o l'alternarsi di fasi di pienezza e di vuoto), mantenerlo costantemente in stato di pienezza significa metterlo in disequilibrio e per cui indebolirlo.

Citazione:
ma questa volta mentre la mano "si muove da sola" concentrati sul sentire la mano piuttosto che sul vederla, e vedi se hai nuove impressioni (anche altri lo possono fare ovviamente).

Vediamo un po'. Per prima cosa sento la mano leggerissima, e se vado avanti per 1-2 minuti inizio a sentire anche quei formicolii. Inoltre riesco a percepire fisicamente più sensazioni tattili della mia mano, che prima non provavo (per esempio il modo in cui ogni singolo tendine si allunga e si accorcia ecc ecc). E dopo ancora un po' sembra che la mano si muovi da sola.

Grazie. Aspetto ancora per vedere se ci sono altri contributi.

Citazione:
Se possibile vorrei raccontare le mie esperienza con la marijuana, credo ci sia dell'interessante. Uno degli effetti che provavo è proprio la sensazione (per me stranissima) del mio corpo che si muove da solo, senza il mio invito consapevole, senza nessuna contrazione muscolare, in modo assolutamente leggero, spontaneo, vuoto...difficile da spiegare a parole. Il tutto accompagnato dai formicolii in tutto il corpo. Credo quindi sia vero quindi quando Invisibile diceva che le droghe fanno accedere a stati dell'essere per cui spesso non sei preparato (infatti la prima volta avevo paura, pensavo di non poter più prendere il controllo del mio corpo e quindi ho vomitato). Ma per ora non prendo conclusioni, condivido questa esperienza solo per aiutare chi ne possa aver bisogno.

Non è il fatto che hai avuto paura la conferma a quello che sostengo, non per forza almeno.

Per me la conferma è arrivata proprio grazie alla pratiche spirituali, che mi hanno mostrato come è possibile entrare in altri stati dell'Essere senza uso di sostanze e, come ho raccontato nel thread di incredulo, come entrarci in questo modo sia assolutamente naturale, equilibrato e "a misura" della "fase" che si sta vivendo nel proprio percorso spirituale.
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Inviato il: 10/10/2015 19:39
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#105
Sono certo di non sapere
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Citazione:

effeviemme ha scritto:
cit.:

concentrati sul sentire la mano piuttosto che sul vederla
---------------------------------------------

la prima sensazione "curiosa" l'ho avuta sotto forma di "solletico" provato sui lati della dita
nel momento in cui queste si sfiorano chiudendo la mano.

Nel tragitto "quasi aperta o quasi chiusa" non avverto movimento dei tendini, come riesce a rilevare TheNecrons, ma li sento distintamente "lavorare" se voglio aprire completamente la mano;
sembra che la mano abbia un suo campo di movimento "preferito" entro il quale non ha alcun
vincolo a muoversi.
Inoltre, sia che voglia aprire, sia che voglia chiudere "completamente" la mano, sento "forzare"
un poco dei muscoli dell'avambraccio (in aiuto a quelli della mano? ).

E' il "range" (non mi viene in italiano) "di abitudine" della tua mano (tuo).

Entro quei limiti la tua mano può muoversi in stato di rilassamenteo e quindi non c'è nessun "attrito" (vincolo come hai detto).

Andando oltre trovi i tuoi blocchi che ---> non sono solo nella mano <--- perché la mano è anche il braccio e fino allo stomaco.

Per poter aprire la mano totalmente "senza vincoli" come hai detto tu, il movimento deve partire dallo stomaco e tutto il corpo deve essere in rilassamento.

Perché il corpo è uno.

E' solo la mente che divide e così facendo fa uscire il corpo dalla sua unità naturale e dalla sua Armonia.

Citazione:

Dopo alcune ripetizioni del movimento sento la mano "bella calda".

Una delle manifestazioni del Chi.

Stai chiedendo nel modo giusto alla tua mano di muoversi, ed il Chi viene ad aiutarti.

Citazione:
Ci dev'essere un bel lavorio di collaborazioni là dentro.

ciao

Altroché!

E non è solo "là dentro"... infatti il Chi che viene ad aiutarti viene dall'universo.

Inizia ad apparire che noi siamo ben altro di quello che ci hanno fatto credere.

Se è vero che il caldo che senti è il Chi (energia vitale) che viene ad aiutarti, e se è vero che viene dall'universo (il Chi è ovunque nell'universo), diventa difficile sostenere che tu sia una scimmia solo un po' più evoluta ed intelligente, visto che l'universo in qualche modo risponde volentieri alle tue richieste consapevoli.

Ciao

***************************************

Dai FrancescaR, non ti va di provare e dirci la tua?
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Inviato il: 10/10/2015 19:51
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#106
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<><><><><>


Ciao Invisibile. Ti descrivo le mie impressioni, anche se probabilmente ti
faranno sorridere.

All'inizio la mano esegue l'ordine di aprirsi e chiudersi a pugno, ma dopo
poche ripetizioni il gesto diventa un automatismo, e ho la percezione
che essa sia totalmente indipendente dalla mia volontà.

Concentrandomi sulle sensazioni, ad occhi chiusi e mentre la mano si muove
e ripete l'atto in autonomia, avverto la leggera contrazione dei muscoli
dell'avambraccio, e forse anche più su in direzione della spalla.
Non sento particolare calore né formicolio.

Ma la cosa più interessante, e devo dire molto piacevole, è questa:
ripetendo svariate volte il gesto, la mano non sembra più muoversi nel vuoto,
ma piuttosto dentro una "materia" morbida (quasi "gommosa"), che posso
trattenere nel mio pugno, senza tuttavia perderla nell'atto di dischiudere
le dita, in quanto la mano pare davvero essere immersa, affondata, avvolta
completamente in questa "pastosa realtà".



Un saluto a Effeviemme e TheNecrons.
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Inviato il: 10/10/2015 22:22
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#107
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@ FrancescaR

Onorato, ricambio volentieri il saluto.
Bentornata in questi lidi.
fvm
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Inviato il: 10/10/2015 23:09
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#108
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Un saluto anche a te, Francesca. Sarebbe bello se postassi più spesso qui
Inviato il: 11/10/2015 0:02
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#109
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Citazione:

FrancescaR ha scritto:
<><><><><>


Ciao Invisibile. Ti descrivo le mie impressioni, anche se probabilmente ti
faranno sorridere.

Per niente. Anzi sono molto interessanti.

Citazione:
All'inizio la mano esegue l'ordine di aprirsi e chiudersi a pugno, ma dopo
poche ripetizioni il gesto diventa un automatismo, e ho la percezione
che essa sia totalmente indipendente dalla mia volontà.

E' solo una impressione.

Rifai l'esperimento.
Quando (se) succede che il movimento diventa automatico, decidi di fermarlo e vedi cosa succede...

Citazione:
Concentrandomi sulle sensazioni, ad occhi chiusi e mentre la mano si muove
e ripete l'atto in autonomia, avverto la leggera contrazione dei muscoli
dell'avambraccio, e forse anche più su in direzione della spalla.
Non sento particolare calore né formicolio.

Ma la cosa più interessante, e devo dire molto piacevole, è questa:
ripetendo svariate volte il gesto, la mano non sembra più muoversi nel vuoto,
ma piuttosto dentro una "materia" morbida (quasi "gommosa"), che posso
trattenere nel mio pugno, senza tuttavia perderla nell'atto di dischiudere
le dita, in quanto la mano pare davvero essere immersa, affondata, avvolta
completamente in questa "pastosa realtà".

E' il Chi.

Il Chi è ovunque e a seconda del "grado di vibrazione" e del "tipo" che sta manifestando, può essere sentito in moltissimi modi diversi.
Questi sentire possono essere influenzati anche dal proprio stato energetico generando sensitività diverse "per contrasto", per così dire.

Ad ogni nuova "apertura" della propria sensitività, si percepiscono cose nuove.
Se si prosegue nella crescita col tempo divengono abituali e spesso non se ne è più consapevoli, ma altre sensitività nuove "appaiono".

E' come per qualsiasi tipo di apprendimento. Le cose nuove all'inizio sono molto evidenti, per divenire con il tempo più abituali e anche non più notate.

Il piacere è il corpo che riconosce il suo "ambiente" in modo più evidente.
Al corpo piace molto sentire il Chi, perché sa che gli deve la sua esistenza.
Sono intimi amici.

Anche "noi" possiamo diventarlo.
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Inviato il: 11/10/2015 19:59
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#110
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<><><><><>


Ciao Invisibile. Rifatto l'esperimento.
Se ordino alla mano di arrestarsi, è ovvio che ubbidisca all'istante.
Però, mentre esegue i movimenti dell'esercizio (dopo l'input iniziale), rimane
la sensazione che essa sia un soggetto autonomo che procede da sé, con una
sua intelligenza.
Vedo che questa impressione è stata simile anche per Effeviemme e TheNecrons.

Aggiungo inoltre che la mente, durante l'esecuzione dell'esercizio, può concentrarsi
benissimo sia sulle sensazioni fisiche (es. tattili), che sui centomila e più pensieri
transitanti... Cioè, mentre la mano agisce, ho sia la facoltà di registrare le sensazioni
specifiche, che quella di pensare a cose di tutt'altro genere.

Non ho ben capito se l'autonomia della mano (che è solo parziale ovviamente)
possa essere qualcosa di negativo.

Grazie.
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Inviato il: 12/10/2015 19:31
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#111
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Con i miei tempi, l'"esperimento" l'ho fatto anch'io, ma non vi descrivo che brevemente ciò che è successo durante, perché la cosa interessante è capitata dopo.
Diciamo che non l'ho ripetuto tante volte; una decina di apri-chiudi con la destra e altrettante con la sinistra.
La destra ha dato molte più soddisfazioni.
Come la sentissi più... "meno spigolosa" nei movimenti?
Più "armoniosa"...
Però, nell'osservarle, mi rendevo conto che era un'impressione interiore, esteriormente il movimento era identico.

Comunque.
Vado a dormire e come al solito mi distendo supino, qualche volta con le mani appoggiate su di me, qualche volta abbandonate lungo il corpo e qualche volta a croce.
Quella volta erano appoggiate, la destra poco sotto l'ombelico e la sinistra in mezzo allo sterno.
Non ho ripensato volontariamente all'apri-e-chiudi, ma "è capitato".
Ecco, in quel momento ho riprovato le stesse sensazioni delle mani che si aprivano e chiudevano, lasciandole però immobili.
Non era una sensazione della mente che riproduceva l'esperimento, ma erano proprio le mani a ritrasmetterlo. Cioè, non "ricordavo" l'azione, ma la "rivivevo", in modo vivo e presente.

Non mi sono stupito più di tanto in quanto mi capita non di rado che, se rimango immobile abbastanza a lungo una delle posizioni descritte sopra, le mani mi trasmettono il chiaro e indiscutibile messaggio di essere "da un'altra parte", tanto intenso che le prime volte che m'era successo, muovevo un paio di dita per "farle tornare alla realtà".
Adesso non lo faccio più, so che capita così e basta.
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Con alleati come Obama, non hai bisogno di nemici.
Inviato il: 13/10/2015 18:30
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#112
Sono certo di non sapere
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Citazione:

FrancescaR ha scritto:
<><><><><>


Ciao Invisibile. Rifatto l'esperimento.
Se ordino alla mano di arrestarsi, è ovvio che ubbidisca all'istante.
Però, mentre esegue i movimenti dell'esercizio (dopo l'input iniziale), rimane
la sensazione che essa sia un soggetto autonomo che procede da sé, con una
sua intelligenza.
Vedo che questa impressione è stata simile anche per Effeviemme e TheNecrons.

Quello che mi premeva era chiarire che non ha volontà propria, ma che segue il tuo volere anche se dopo non lo ripeti.
I movimenti vengono imparati dal corpo con la ripetizione e così li "memorizza", li apprende.
Come cambiare una marcia della macchina, portarsi una forchetta alla bocca e migliaia di altre azioni-movimenti che facciamo tutti i giorni, basta volerlo ed il corpo fa quello che conosce perché è stato ripetuto milioni di volte, proprio come aprire e chiudere una mano

Nel Tai Chi si ripete sempre la stessa forma e dopo poco tempo il corpo conosce quei movimenti-sequenza e li può fare "da solo".

In pratica vi ho fatto fare un "mini-Tai Chi" per farvi prendere consapevolezza che il corpo ha una sapienza profonda, che può imparare ed eseguire quanto desiderato, anche "da solo" fino a quando non gli si chiede di fermarsi o fare altro.

Partendo da questa esperienza potrete osservare migliaia di cose che fate tutti i giorni, anche molto complesse, che il corpo esegue alla perfezione.

In un certo senso è un soggetto autonomo, come hai detto, perché oltre ad essere parte di noi è anche un essere a sé, con la sua intelligenza, sapienza e conoscenza.

Citazione:
Aggiungo inoltre che la mente, durante l'esecuzione dell'esercizio, può concentrarsi
benissimo sia sulle sensazioni fisiche (es. tattili), che sui centomila e più pensieri
transitanti... Cioè, mentre la mano agisce, ho sia la facoltà di registrare le sensazioni
specifiche, che quella di pensare a cose di tutt'altro genere.

Come vedi questo conferma quanto sopra.

Citazione:
Non ho ben capito se l'autonomia della mano (che è solo parziale ovviamente)
possa essere qualcosa di negativo.
.

Non è una cosa positiva o negativa in sé, ma può diventare negativa se questa "separazione" diventa in qualche modo abitualmente inconsapevole, perché noi in questo stadio dell'esistenza viviamo nel corpo e non fa bene al corpo se ci dimentichiamo di lui.

Ma è possibile, come vi ho fatto fare in questo esercizio e come accade ad alti livelli del Tai Chi, che il corpo funzioni "da solo" ma con la consapevolezza e l'attenzione sempre presenti, proprio come fanno i bambini.

Quindi non si è separati dal corpo ma lo si lascia fare in pace quello che sa fare infinitamente meglio di noi.

Ecco un aspetto importante del Tai Chi, il riacquistare il funzionamento armonico del corpo ed un rapporto di rispetto e gratitudine verso esso, perché si diventa consapevoli di quale miracolo sia questo essere.

E questo è solo rispetto al movimento fisico, poi c'è la realtà energetica e spirituale, che porta molto in profondità la conoscenza del corpo ma anche, grazie in parte ad esso, del mondo reale.

Chi ha creato le pratiche spirituali sapeva bene chi e come siamo e niente è un caso, tutto è perfettamente in Armonia con il percorso di ri-unione con se stessi ed, eventualmente, con il mondo.
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Chuang Tzu
Inviato il: 13/10/2015 22:21
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#113
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Citazione:

zeppelin ha scritto:
Con i miei tempi, l'"esperimento" l'ho fatto anch'io, ma non vi descrivo che brevemente ciò che è successo durante, perché la cosa interessante è capitata dopo.
Diciamo che non l'ho ripetuto tante volte; una decina di apri-chiudi con la destra e altrettante con la sinistra.
La destra ha dato molte più soddisfazioni.
Come la sentissi più... "meno spigolosa" nei movimenti?
Più "armoniosa"...
Però, nell'osservarle, mi rendevo conto che era un'impressione interiore, esteriormente il movimento era identico.

Gli occhi non possono vedere il movimento e quindi la tua osservazione non è affidabile.

Visto che ho detto?

E' vero, noi usiamo gli occhi come "finestra della mente razionale" e quindi la nostra visione è limitata alla funzione di essa: fotografare istanti e fermarli nel tempo.
Per quante attenzione si possa mettere nel guardare un movimento, saranno sempre fotogrammi di un qualcosa che è continuo, realtà che la mente razionale non può ne percepire ne comprendere.

Infatti non è possibile muovere due mani nello stesso identico modo e nemmeno la stessa due volte nello stesso identico modo.

Ogni movimento è unico ed irripetibile, anche se si prende come metro l'infinito.

Aprire una mano è una manifestazione che si realizzerà una solo volta nell'esistenza dell'universo, ed è sempre e sempre sarà così, per tutto.

Il perenne divenire.

Citazione:
Comunque.
Vado a dormire e come al solito mi distendo supino, qualche volta con le mani appoggiate su di me, qualche volta abbandonate lungo il corpo e qualche volta a croce.
Quella volta erano appoggiate, la destra poco sotto l'ombelico e la sinistra in mezzo allo sterno.
Non ho ripensato volontariamente all'apri-e-chiudi, ma "è capitato".
Ecco, in quel momento ho riprovato le stesse sensazioni delle mani che si aprivano e chiudevano, lasciandole però immobili.
Non era una sensazione della mente che riproduceva l'esperimento, ma erano proprio le mani a ritrasmetterlo. Cioè, non "ricordavo" l'azione, ma la "rivivevo", in modo vivo e presente.

Credo che grazie alla tua familiarità con il Chi, hai sentito il Chi che si muoveva in modo simile con cui si muoveva facendo l'esercizio.

Il Chi è movimento e ogni movimento è una espressione del Chi.
Il fisico può anche non manifestare il movimento del Chi.

L'apprendimento di cui parlavo a Francesca, non è solo fisico, è anche energetico e spirituale, è una realtà molto profonda per quello il Tai Chi, per esempio, è una pratica spirituale, perché coinvolge tutti i mondi nei quali esistiamo.

Citazione:
Non mi sono stupito più di tanto in quanto mi capita non di rado che, se rimango immobile abbastanza a lungo una delle posizioni descritte sopra, le mani mi trasmettono il chiaro e indiscutibile messaggio di essere "da un'altra parte", tanto intenso che le prime volte che m'era successo, muovevo un paio di dita per "farle tornare alla realtà".
Adesso non lo faccio più, so che capita così e basta.

Sensitività, la "porta" per il mondo spirituale, "l'altra parte".
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Chuang Tzu
Inviato il: 13/10/2015 22:32
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#114
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Invisibile, se è meglio muoversi in modo rilassato e calmo usufruendo del Chi, perchè mai nelle situazioni estreme è meglio usare la forza fisica? Cosa la rende migliore durante i pericoli? Non posso usare il Chi anche lì?
Inviato il: 17/10/2015 12:59
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#115
Sono certo di non sapere
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Citazione:

TheNecrons ha scritto:
Invisibile, se è meglio muoversi in modo rilassato e calmo usufruendo del Chi, perchè mai nelle situazioni estreme è meglio usare la forza fisica? Non posso usare il Chi anche lì?


Io non ho detto che nelle situazioni di emergenza (estreme è un termine a mio avviso troppo soggettivo) è meglio usare la forza fisica.

La forza fisica è prevista in caso di emergenza, ma in una vita ideale questo accade pochissime volte, forse mai.

Se una persona è unita in sé e se funziona nel modo normale, come previsto dalla Natura, anche nelle situazioni di emergenza può funzionare nel modo normale, in rilassamento e con calma, con il Chi che guida le azioni-reazioni.

Stai sollevando un pianoforte prezioso per farlo uscire dalla finestra con delle funi ed un sistema di carrucole che ti permettono di non usare forza.
Una corda si spezza.
Solo con l'uso della forza puoi salvare il pianoforte dal cadere e rompersi, prendendo in mano una corda e tenendola, facendo un grande sforzo, mentre qualcun altro blocca in qualche modo il peso per poi poter riparare il sistema.

Puoi farti molto male facendolo.

Tu hai il coraggio di lasciare cadere il pianoforte e farlo rompere pur di non rischiare di danneggiare te stesso?

Questa decisione la devi prendere in un millisecondo.

Dopo tanti anni di lavoro per riunire me stesso, so che lascerei cadere il pianoforte senza esitare un istante.

Costa un milione di euro?

Io valgo di più.

Il mio equilibrio vale di più, perché non ha prezzo.

Perché il punto è che noi vogliamo stare bene ma anche il pianoforte integro.

Non puoi salvare il pianoforte e rimanere integro. Se salvi il pianoforte ti danneggerai.

Puoi usare il Chi invece della forza, ma devi essere un Maestro per poterlo fare in una situazione simile, perché te ne serve moltissimo e molto concentrato.

Il Chi è la Vita stessa, la prima manifestazione dello Spirito.

E' corretto nei confronti del Chi, colui che ti da la vita, chiedergli di salvare il tuo stupido pianoforte?

A mio avviso chiedergli questo equivale ad offenderlo, perché il Chi non esiste per soddisfare i nostri desideri ma per rendere manifesta la Creazione.

Noi siamo dei viventi e per cui lui lo fa comunque, ma può un giorno, in quanto entità intelligente, decidere di non accettare più questi nostri desideri e non venire.

La Vita è seria e usare le sue forze universali per soddisfare i nostri desideri non è serio.
Se non sei serio lo Spirito lo sa e non verrà in tuo aiuto.

Perché lo Spirito risponde solo alla realtà, non ai desideri.

Vuoi seriamente ritrovare il tuo equilibrio? Lo Spirito ti aiuterà.

Vuoi seriamente salvare il tuo pianoforte (hai un motivo serio per farlo, reale)? Lo Spirito ti aiuterà.

Vuoi salvare il tuo pianoforte per motivi non seri? Non verrà, perché il tuo desiderio egoico (qualunque sia), per lo Spirito non esiste, non è reale.

Ora ti chiedo io due cose:
Chi in te vuole sapere se puoi usare il Chi in situazioni di emergenza? E perché lo vuole sapere?
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Chuang Tzu
Inviato il: 18/10/2015 7:17
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#116
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<><><><><>


Invisibile: grazie per i tuoi chiarimenti, per me sempre preziosi.


Bello l'esempio del pianoforte. Ma avrei un paio di domande:

- mettiamo che il piano sia lo strumento più amato da un figlio, che suona e studia
con passione e sacrificio (dunque un oggetto di alto valore affettivo): questo potrebbe
rappresentare un "motivo serio", come tu dici, oppure si tratterebbe di un desiderio
egoico? E se fosse una valida ragione per salvare il pianoforte dalla rovina, in che modo
lo Spirito verrebbe in aiuto?
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La nostalgia del Mocambo.
Inviato il: 20/10/2015 10:09
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  •  TheNecrons
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#117
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@Invisibile:

Bel post. Fa riflettere molto.

Citazione:
Ora ti chiedo io due cose:
Chi in te vuole sapere se puoi usare il Chi in situazioni di emergenza? E perché lo vuole sapere?


Bhe di sicuro al mio Corpo non importa niente di "sapere" sta cosa. Al mio Cuore manco...se è vero ciò che dici, una cosa come il Cuore non ha desideri. Il mio Spirito non "sa" (anche se ovviamente, come già detto, non lo conosco). Rimane solo la Mente, l'ego, che alimenta la mia sete di sapere. Perchè vuole saperlo? Bho....curiosità? "Mi piace" sapere? Oltre a questo..non saprei.
Inviato il: 20/10/2015 15:13
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  •  effeviemme
      effeviemme
Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#118
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invisibile cit.:

E non è solo "là dentro"... infatti il Chi che viene ad aiutarti viene dall'universo.

Inizia ad apparire che noi siamo ben altro di quello che ci hanno fatto credere.

Se è vero che il caldo che senti è il Chi (energia vitale) che viene ad aiutarti, e se è vero che viene dall'universo (il Chi è ovunque nell'universo), diventa difficile sostenere che tu sia una scimmia solo un po' più evoluta ed intelligente, visto che l'universo in qualche modo risponde volentieri alle tue richieste consapevoli.
----------------------------------------

Mi meraviglia questa tua considerazione sul fatto che sia il "Chi" a venirmi in aiuto e che
io lo possa aver "avvertito" sotto forma di calore;
mi meraviglio perchè il mio approccio col concetto di "Chi" è molto recente?
o solo perchè per me è una novità?
o perchè si è in qualche modo "manifestato" senza averlo "chiamato"?
o perchè ho una tua "conferma" che sia avvenuto?
o..., o..., o ...?
...in queste "cose" sempre incerto.

ciao
fvm
_________________
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera - S. Quasimodo.
Inviato il: 22/10/2015 22:11
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#119
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Il mito della libertà e la Via della Meditazione - Chogyam Trungpa
La libertà è concepita in genere come la capacità di realizzare i propri scopi e soddisfare i propri desideri. Ma qual è la fonte di questi scopi e desideri? Se nascono dall'ignoranza, dai modelli abitudinari e dalle emozioni negative - in altre parole, da elementi psicologicamente distruttivi che in realtà ci tengono schiavi -la libertà di ricercarli è allora vera libertà non è forse soltanto un mito?
Nei capitoli di questo libro, basato sulle conversazioni tenute da Chògyam Trungpa, l'idea della libertà è inserita nel profondo contesto del Buddhismo tibetano. Scavalcando il divario fra la tradizione esoterica orientale e le realtà quotidiane della vita occidentale, l'undicesima incarnazione del Trungpa Tulku ci insegna che i nostri atteggiamenti, i nostri preconcetti, e persino le nostre stesse pratiche spirituali possono trasformarsi in catene che ci avvincono a modelli ripetitivi di frustrazione e disperazione. Trungpa spiega inoltre il ruolo significativo svolto dalla meditazione nel mettere a fuoco le cause della frustrazione e nel far sì che queste forze distruttive divengano degli aiuti nel progresso verso la vera libertà.
L'abilità unica di Trungpa nell' esprimere l'essenza degli insegnamenti nel linguaggio e nelle immagini della cultura occidentale contemporanea fa di questo libro una delle fonti più dirette per attingere al significato immediato della dottrina buddhista. C'è in questo approccio un amalgama di piacevole umorismo e di profondissima serietà, che implica una visione della vita nella sua completezza e senza la macchia di idee preconcette.
Il libro quindi ci esorta e ci sfida a dare una nuova valutazione del nostro concetto di libertà, a riesaminare i nostri pensieri e le nostre attività e ad avviarci lungo un sentiero che conduce alla liberazione perfino dalla nozione stessa di libertà come è comunemente intesa.

Slobbysta


NB.. Il Taoismo spesso si basa sul turlupinare il prossimo tramite tattiche e tranelli, l'arte della guerra ne è un esempio...ottimo libro tra l'altro!
Inviato il: 24/10/2015 10:55
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  •  TheNecrons
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Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.
#120
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Sono d'accordo con Slobbysta.

La Libertà non è soddisfare il proprio ego. E mentre si compiono questi "percorsi spirituali" (li chiamo così per comodità) bisogna sempre capire se li facciamo per un desiderio dettato da elementi che ci rendono psicologicamente (ma anche fisicamente) schiavi, o no.

Questa è una questione che mi trovo spesso ad affrontare. Perchè voglio comprendere meglio queste "cose" (uso "cose" sempre per comodità)?

Leggendo un paio di libri taoisti, mi ricordo un concetto (anche se ora non l'ho capito bene, lo enuncio soltanto): chi DESIDERA comprendere il Tao, non lo comprenderà.

Col tempo una cosa la posso dire: quando le prima volte leggevo il Tao Te Ching, non ci capivo una mazza. Poi su consiglio di Invisibile, ho provato a non giudicare e a non PRETENDERE di capire. Non dico di esserci riuscito, ma qualcosa è cambiato: cercando di "non pretendere di capire"....ho scoperto molte più cose. Non so se sono giuste o cosa, ma qualcosa mi è arrivata. Qualcosa che azzardo dire indefinibile. Comprensibile ma indefinibile.
Inviato il: 24/10/2015 11:18
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