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   Generico 11 settembre
  Il pericolo di Able Danger (blog Xymphora trad it.)

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  •  Ashoka
      Ashoka
Il pericolo di Able Danger (blog Xymphora trad it.)
#1
Sono certo di non sapere
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Domenica, 19 Febbraio, 2006-02-20

Il pericolo di Able Danger (The Able Danger danger)

Il pericolo di Able Danger, almeno per quelli che si divertono a credere a tutto quello che gli viene detto, è che mina completamente l’intera base della Versione Ufficiale di quello che è accaduto l’11 Settembre 2001. E’ un problema di sincronizzazione. L’FBI è stata molto attenta a far arrivare Atta per la prima volta negli Stati Uniti nel giugno 2000. La semplice ragione per questa loro certezza sulla data di arrivo è che è documentato che stesse frequentando una scuola ad Amburgo sino al Maggio 2000. Able Danger colloca Atta negli Stati Uniti, come capo di una cella terroristica a Brooklyn, non più tardi del Gennaio o Febbraio 200, e probabilmente anche prima nel 1999. Ci sono stati tentativi più recenti di offuscare la questione dichiarando che l’informazione, compresa l’immagine di Atta, proveniva da una camera di sorveglianza oltremare, o dichiarando che la partecipazione di Atta alla cella di Brooklyn era da far risalire al Settembre 2000 (impossibile, visto che Atta a quell’epoca era già occupato; notate come questa “fonte di solito affidabile” si faccia beffe di se stesso portando acqua al mulino del Pentagono), ma le informazioni originali sono chiare in riferimento ad Atta ed alle sue attività americane non più tardi dell’inizio 2000. Ne consegue che l’Atta terrorista non può essere la stessa persona dello studente di Amburgo. Tuttavia l’intera storia dell’11 Settembre è costruita su questa identificazione. La biografia dell’egiziano Atta, come radicalizzò il suo pensiero frequentando una moschea ad Amburgo, come fece parte di una cella terroristica di Al Qaeda ad Amburgo, e come venne poi in America per condurre un attacco terroristico, dipende dal fatto che l’ “Atta” americano e l’Atta egiziano/Amburgo siano la stessa persona (per “Atta” intendo la persona che ha assunto l’identità di Atta per le sue operazioni negli Stati Uniti). Able Danger conferma che essi non siano la stessa persona, e che noi non sappiamo proprio nulla sul background dell’ “Atta” americano. Dal momento che ora possiamo vedere come la versione dell’FBI in riferimento ad Atta sia una menzogna, e come non abbiamo alcun modo per sapere alcunché su chi fosse e cosa l’abbia motivato, possiamo anche notare come le storie riguardo ognuno dei 19 terroristi siano caratterizzate dagli stessi difetti. Se l’FBI può mentire riguardo Atta, può farlo anche riguardo tutti gli altri. Improvvisamente, la connessione tra Al Qaeda e l’11 Settembre, che dipende interamente sulle connessione con la cellula radicale di Amburgo, scompare.

Gran parte dei dirottatori sono soltanto delle cifre, un nome, una faccia ed una data di arrivo. Ci sembra di sapere molto su Ziad Jarrah ma anche questa storia dell’FBI ha gli stessi difetti di quella su Atta, ovvero dipendiamo totalmente dalll’FBI per provare che il Jarrah americano fosse un terrorista islamico radicale. Ma tutte le altre prove indipendenti, dalla famiglia, agli amici, alle sue conoscenze ad Amburgo, provano invece che sia impossibile per Jarrah aver avuto qualcosa a che fare con il 9/11. Gli piacevano macchine veloci – fu multato per eccesso di velocità negli Stati Uniti – ed i party, e fu descritto dall’Imam di Amburgo come un “cattivo” musulmano che doveva essere praticamente trascinato a forza nella moschea. La teoria più plausibile riguardo a Jarrah è quella creduta dalla sua famiglia, cioè che fu ingannato e convinto a salire sull’aereo ma che non fosse un terrorista bensì un’altra delle vittime di quella trama.

Preparare Jarrah come capro espiatorio sarebbe stato molto facile, specialmente se la cella di Amburgo fosse stata la classica “trappola per calabroni” (honey pot) creata da agenti dell’intelligence in modo da poter fornire un background probatorio per il 9/11. Sarebbe stati alla ricerca di fantocci, incluso un giovane, devoto, maschio musulmano proveniente dal Medio Oriente, che aveva espresso il desiderio di poter imparare a volare negli Stati Uniti. Jarrah non era devoto ma rispecchiava perfettamente il resto del profilo, per cui sarebbe andato bene. Gli avrebbero raccontato una storia credibile, ad esempio che stavano per entrare nel business degli aerei spargi insetticida (crop dusters ndA) in Medio Oriente, e che si offrivano di finanziare in parte l’avventura americana di Jarrah se poi lui li avesse assistiti nelle loro attività commerciali negli Stati Uniti. A Jarrah i soldi non servivano - per il matrimonio suo padre gli aveva regalato una mercedes – ma ad un tipo come Jarrah faceva comodo qualche dollaro extra. Jarrah frequentava la scuola di volo giusto alla fine della strada di quella che frequentava “Atta”, viveva in un appartamento giusto dietro l’angolo ri quello di “Atta”, diede inizio al suo ruolo nella trama del 9/11 trasferendosi in un hotel vicino a quello usato da “Atta”, e comprò un biglietto di volo per l’aereo che si schiantò in Pennsylvania. Tutto questo avrebbe benissimo potuto essere preparato ad arte da “Atta” come parte dell’assistenza che Jarrah gli stava presumibilmente dando per la sua attività commerciale in America. Dopo che “Atta” ebbe così inserito Jarrah nella trama, gli Americani abbatterono l’aereo et voilà, ecco un capro espiatorio creato all’istante. L’unico elemento che collega realmente Jarrah alla trama terroristica sono le registrazioni audio del terrorista che pilotava l’aereo – che avrebbe potuto essere chiunque o anche un falso dell’FBI – ed i suoi collegamenti con l’ “Atta”, che conosciamo da Able Danger non provano nulla.

Di tutti e 19 sono solo pochi quelli di cui sembra che possediamo informazioni indipendenti, e tutte queste informazioni, di nuovo, ci arrivano attraverso l’FBI. Poiché siamo certi che l’FBI sta mentendo riguardo ad Atta, come possiamo fare affidamento su di loro per le informazioni su ognuno dei 19? Hani Hanjour aveva una vita negli Stati Uniti ben prima del dirottamento, ottenne una licenza di pilota (quasi certamente in modo fraudolento visto che non imparò mai come pilotare un aereo), ed era conosciuto da almeno una persona indipendente dalla vicenda, Aukai Collins, il quale scrisse che pensava Hanjour non fosse un musulmano convinto, e che non era il tipo di persona da dare via la sua vita per la causa. Combinato al fatto che i suoi istruttori di volo non giudicarono fosse in grado di pilotare un Cessna, abbiamo un altro esempio di qualcuno che non rispecchia il profilo del pilota del volo 77 ed i cui legami con la vicenda dipendono interamente dalla sua connessione con un gruppo associato con l’ “Atta” americano.

L’intera operazione fu una combinazione di agenti di intelligence, incluso l’ “Atta” americano, e pedine d’appoggio assoldate e fatti implicare nella vicenda con l’inganno. Le pedine, o le loro identità, furono scelte in modo da rispecchiare il prototipo di maschio musulmano del Medio Oriente che potrebbe vagamente essere un potenziale terrorista. Alcuni di loro, ma non gli attori principali, possono anche aver avuto effettivamente dei legami con gruppi islamisti radicali, ma ciò è tanto probabile quanto che le loro fossero identità rubate, scelte sulla base del fatto che potessero essere ricollegate a persone associabili al terrorismo (alcune famiglie di persone identificate come terroristi sostengono di non aver più visto i loro famigliari da quando questi partirono per posti come il Kashmir o la Bosnia; posti dove possono essere morti e le loro generalità possono essere state raccolte come potenziali identità di terroristi). Ogni cosa – ed intendo l’intera storia di fantasia riguardo all’11 settembre – poggia sul fatto che siano ricollegabili ad Atta, o almeno alla cella di Amburgo a cui si presume che Atta si sia unito. Dal momento che le rivelazioni di Able Danger provano che la storia di Atta deve essere una frode, ne consegue che anche la versione ufficiale deve esserlo. La commissione del 9/11 era a conoscenza di Able Danger ma la tenne fuori dal suo rapporto, ovviamente perché contraddiceva la versione ufficiale.

In conclusione devo brevemente commentare la questione di “Atta” e della sua identificazione. L’unica persona che sembra essere consapevole sino in fondo dei pericoli delle rivelazioni di Able Danger è Mark Zaid, l’avvocato per Lt. Col. Anthony Shaffer uno dei funzionari accusatori (whistlebowler ndA) del Pentagono. Il nome di Zaid viene fuori spesso quando si tratta delle trame di Washington, e la sua consapevolezza del problema ha indicato che probabilmente vale tutto quello che i suoi clienti sono disposti a pagargli. Ha cercato di far passare il punto per cui l’identificazione di Atta è soltanto basata sul nome e non su una foto ottenuta negli Stati Uniti e che quindi tutto questo è completamente irrilevante per la questione di stabilire se Il Pentagono avrebbe potuto fermare il complotto ad uno stadio embrionale. Il nome “Mohamed Ata” avrebbe potuto essere il nome di una persona completamente innocente scovato da un controllo dei dati a campione del Pentagono. Ma non è andata così. Il Pentagono non possiede soltanto il nome Atta, ma anche la sua foto in cima alla loro grande, e significativamente ancora mancante, tabella (“uno scatto a colori di Mohammad Atta, cerchiato con un pennarello nero”) e si era preso il fastidio di attaccare una nota su un post-it giallo sulla faccia di “Atta”. Si suppone che questo significhi che “Atta” era off limits per restrizioni legali, ma in quel caso, avrebbero dovuto attaccare una nota sopra ogni nome della tabella. Questa nota ha avuto l’effetto paradossale di indicare che la faccia di “Atta” era particolarmente importante ed ha permesso agli ufficiali del Pentagono di identificarlo come la persona su quella tabella (facendo affidamento in un caso all’aspetto dei suoi zigomi) anche se non avevano visto più la tabella per molti anni. L’identificazione di “Atta” fatta dai recenti delatori del Pentagono era basata sul fatto che le foto FBI del noto terrorista assomigliavano alla persona con la nota gialla della tabella. Lo ricordavano non perché ricordassero un nome in una tabella con centinaia di nomi ma a causa dell’immagine e la prominenza di quell’immagine nella tabella. “Atta” era il Terrorista no.1.

Weldon ed il Pentagono, che per varie ragioni stanno cercando di eliminare le restrizioni legali e costituzionali americane che impediscono al Pentagono di spiare gli americani (quest’azione di spionaggio è già in corso e loro vogliono solamente che i parlamentari eletti dagli Americani gridino “Zio!” e rendano legale e costituzionale ciò che il Pentagono sta già facendo in ogni caso), entrambi dichiarano che quella nota adesiva indicava che gli avvocati del Pentagono avevano soffocato l’indagine di terrorismo del Pentagono a causa di restrizioni che ora dovrebbero essere eliminate (l’idea che l’indagine su Atta fosse in qualche modo illegale è stata analizzata nei dettagli e dimostrata falsa, ed è soltanto parte di un inganno da parte del duo Weldon/Pentagono per far avere al Pentagono più potere di spionaggio). In realtà la nota adesiva indica che “Atta” era off limits, che era in qualche maniera protetto contro l’arresto dalle autorità mentre stava lavorando al suo complotto. Abbiamo visto molti casi in cui la “licenza di uccidere” ha funzionato, casi in cui “Atta” ha avuto incontri con le autorità americane ed è sempre stato lasciato andare.

Abbiamo anche visto altri interessanti casi in cui “Atta” fu riconosciuto negli Stati Uniti prima del giugno 2000, a dispetto del fatto che la versione ufficiale sostiene che lui non fosse mai stato negli Stati Uniti prima di allora. Una donna lo ha riconosciuto – ed il suo riconoscimento è stato basato sulle somiglianze alla foto pubblicata e non sul suo nome – come uno di quelli che frequentavano la scuola di avviamento ufficiali americana in Alabama. Johnell Bryant, un ufficiale del Dipartimento di Agricoltura, ebbe un incontro particolarmente memorabile con lui nella primavere del 2000 in Florida, dove lui sembrò cercare di assicurarsi non solo di essere ricordato ma anche di essere ricordato come potenziale terrorista. “Atta” era negli Stati Uniti in un periodo di tempo in cui l’Atta egiziano/di Amburgo non avrebbe potuto, il Pentagono era a conoscenza della sua presenza negli Stati Uniti dall’inizio delle sue attività, era sotto protezione ufficiale del governo americano e non era un terrorista musulmano. La mia migliore congettura è che fosse un agente di intelligence altamente addestrato, una persona che in almeno un’occasione ha parlato ebraico in modo fluente, assoldato per simulare un attacco terroristico degli estremisti islamici contro gli Stati Uniti. Weldon ed il Pentagono non avrebbero dovuto svegliare i cani dormienti.

Inviato il: 20/2/2006 14:38
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