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  Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?

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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#91
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
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Eh.. però quando Marx afferma che il mezzo è:

"il rovesciamento delle classi privilegiate e la loro sottomissione alla dittatura del proletariato, mantenendo la rivoluzione in permanenza fino alla realizzazione del comunismo, che deve essere l'ultima forma di organizzazione del genere umano"


non propone programmaticamente questo accentramento del potere? (perché poi in qualsiasi forma uno vuole vedere la dittatura del proletariato essa rimane una concentrazione di potere assoluto)

Ashoka

P.S. Ma Lenin ha tradito Marx o l'ha interpretato bene?

[edit]
Aggiungo un'altra domanda che ho già posto prima:

- Il comunismo era il fine di cui il totalitarismo socialista doveva essere il mezzo o
- l'idea del comunismo era soltanto un mezzo per raggiungere il fine (il totalitarismo?)

Inviato il: 28/2/2006 16:19
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  •  florizel
      florizel
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#92
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
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Citazione:
- Il comunismo era il fine di cui il totalitarismo socialista doveva essere il mezzo o
- l'idea del comunismo era soltanto un mezzo per raggiungere il fine (il totalitarismo?)


La seconda che hai detto.
La storia ci dimostra da sempre che qualunque impresa il cui mezzo non corrisponda al fine,ha in se tutti i presupposti per incarnare in tutto e per tutto lo stesso mezzo.

Una strategia che si impone attraverso la negazione del fine da raggiungere,è già di per sè traguardo.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 28/2/2006 17:05
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#93
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 27/7/2005
Da Perugia
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Sono in parte daccordo flo..
Quello che dicevano Lenin e Marx non è una religione per fortuna ma era quello che loro pensavano alla fine dell'800.
Ripensando a quel periodo storico non si può non pensare all'impero prussiano e allo zar e al desiderio ancora medievale del popolo di avere dei cardini esistenziali importanti, e delle certezze legate ad una figura forte e decisa a riformare o rivoluzionare le cose.
Per fortuna non essendo religione sono poi arrivati altri pensatori, altre idee, e soprattuttoi tempi cambiano e bisogna quindi aggiungere le lezioni che ci hanno dato gli ultimi 100 anni di storia giusto?
Rendiamoci conto che ogni volta che si guarda indietro nel tempo accade un fenomeno che alcuni più saggi di me chiamano relativizzazione dei periodi.
Basta pensare alla differenza con cui studiamo e leggiamo la storia dell'antica Roma o della grecia e gli avvenimenti del '700: abbiamo l'impressione che siano accadute più cose nel '700 che nel 100 AC anche se ovviamente non è così.
La democrazia rappresentativa ha fallito come ogni altra organizzazione sociale per gli stessi motivi degli altri, perchè è pur sempre un imposizione coercitiva di un potere che era si espressione del popolo ma non ne rappresentava (per ovvi motivi) l'interezza.
Lungo la strada della democrazia si è provato (così come si sono provate varie strade anche in unione sovietica, vedi le differenze tra Stalin e Kruchev, o Gorbaciev, nonostante ci raccontano di un unico partito comunista, perchè non dimentichiamoci che la era d'obbligo essere comunisti cosi come qui è d'obbligo essere democratici per partecipare al voto) a separare il potere, di renderlo il più possibile innocuo frammentandolo, ma è il mezzo democratico stesso che non lo ha consentito.
Oggi si sta andando nella direzione opposta come sappiamo per l'efficienza.
La durezza e, concedetemelo, la schiettezza del sistema sovietico o di quello fascista consentiva al potere di reprimere apertamente il dissenso così come nei primi passi della democrazia anche italiana (ricordiamo tutti gli anni di piombo), poi la società ha inglobato il dissenso, soffocandolo nella paura ed accentando le parti meno compromettenti delle riforme.
Questo è secondo me quello che accade oggi, e per questo quando parli di negazione del fine sono daccordo, è nel merito che so che non ci becchiamo un granchè, perchè come ho già ripetuto alla nausea le strade sono sempre e solo due: Elezioni o Rivoluzione

Bella chiacchierata......sono soddisfatto....lol
a domani
_________________
In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Inviato il: 28/2/2006 17:41
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  •  gato
      gato
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#94
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/1/2006
Da camposanto + +
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Scusate se mi inserisco di nuovo cosi tardi, ma ieri sera ho abbandonato presto. (la sveglia era puntata alle 4 e 20)
Volevo solo aggiungere che e' vero che questa e' una pseudodemocrazia, ma credetemi che non c'e' paragone con una dittatura vera. Sul fatto che tanta gente sta peggio di prima sono perfettamente d'accordo. Prima e' vero che c'era piu' protezione sociale. Ma a quale prezzo? Per me il passaporto era una chimera. Non credevo che riusciro mai a vedere un' altro paese. Qualcuno puo chiedere se adesso che ho visto altri paesi sono contento. La mia grande contentezza e' che riesco a pensare quello che voglio, senza dover rendere conto a qualcuno. E' vero che ci provano in tutti i modi a farci pensare come le pecore (e a volte ci riescono) ma se io la penso diversamente non vengo rinchiuso. Forse mi ignoreranno, ma almeno posso dire la mia. Questo, con tutte le protezioni sociali di prima non c' era.....
P.S. Lo so che Timisoara e' stata la prima citta ad avere l' elettricita, ed anche il tram, ma e' stato prima del arrivo della dittatura. Molto prima..
_________________
Inviato il: 28/2/2006 19:49
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#95
Mi sento vacillare
Iscritto il: 24/9/2005
Da
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Citazione:
Sul fatto che tanta gente sta peggio di prima sono perfettamente d'accordo.

Questo lo dici tu! Berlusconi e Bush dicono il contrario. Lo sai, no?

Citazione:
Per me il passaporto era una chimera.

Ma davvero? Quindi ti mancava solo il Passaporto...? Capisco io errato?
Visto che siamo al Capitolo Viaggi, ti faccio una domanda:
sai quanti milioni di americani, farncesi, italiani, tedeschi...non sognano nemmeno un PASSAPORTO? Lo sai?

Ecco, cominciamo a mettere dei punti sulle I ....

lixuxis
Inviato il: 28/2/2006 20:46
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  •  gato
      gato
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#96
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/1/2006
Da camposanto + +
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Il passaporto era solo un esempio.Il fatto che milioni di tedeschi, italiani, ....non sognano il passaporto puo anche essere una scelta. Come scelta mi puo stare bene, come imposizione no. E guarda che la differenza e immensa...
_________________
Inviato il: 28/2/2006 21:09
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#97
Mi sento vacillare
Iscritto il: 24/9/2005
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Citazione:
Il fatto che milioni di tedeschi, italiani, ....non sognano il passaporto puo anche essere una scelta.

anche milioni di americani gato! Non dimentichiamo gli americani!

Citazione:
Come scelta mi puo stare bene, come imposizione no.

E tu pensi che i milioni di "uomini liberi di avere un Pass" ai quali io mi sono riferito non richiedono il passaporto per scelta? ... o per imposizione?
Se, per caso, arrivi con la logica che questi milioni non sognano il passaporto per imposizione ... interessante sarebbe scoprire la natura dell’imposizione.
Inviato il: 28/2/2006 21:44
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#98
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Pubblichiamo la lettera di Marina Olexyuk Holyck, mediatrice culturale del punto di incontro Madreperla, scritta in occasione dell'inaugurazione della mostra "Corridoio 5 Viaggio a ritroso in Ucraina", presso Officina delle Arti di Reggio Emilia.

Quando mi sono laureata mia mamma era felice. Mi disse “Farai una vita meno faticosa della mia, sarà interessante e potrai vivere tra i tuoi libri”. Così fu per 17 anni.
Facevo l'insegnante ed ero innamorata del mio lavoro. Non era facile ma mi dava molta soddisfazione.
È crollato tutto... Meno male che mia mamma non sa come è cambiata la mia vita, a volte penso a voce alta “Sarebbe molto dispiaciuta. Ma è morta prima che accadesse tutto ciò...”
Perché siamo venute in Italia? Dovevamo uscire, invadere strade e piazze, stare in piedi per settimane, mesi, tutto il tempo che occorreva per ottenere il rispetto dei nostri diritti, cambiare realmente il nostro paese.
Mi rendo conto, però , che questa moltitudine di donne immigrate serve...ad aprire gli occhi. Qualcuno doveva fare questo passo, offrire una lezione alle generazioni future. Ma chi ha fatto questo passo? I più deboli o i più forti?
I più deboli, o chi come me, non voleva accettare compromessi per diventare più forte? Io in Italia ho scoperto molte cose. Ho conosciuto un'altra Italia, non quella dei libri, non solo la storia, i monumenti e l'arte. Ma anche i problemi dei ricchi, le lacrime dei famosi, la solitudine dei genitori con 4-5 figli. Poi l'incertezza dei giovani, la poca fede. Un'altra grande delusione è stata la legge Bossi-Fini, non ci credevo: una legge così in un paese democratico!
Attraverso il lavoro di assistente domiciliare (badante) ho conosciuto il vero-altissimo prezzo della libertà.
L'uomo libero non sa quanto è cara la libertà! Ho conosciuto meglio me stessa, le mie forze, le debolezze. Ho imparato la pazienza ed il coraggio, dire “si” e “no” in modo indipendente. So che da un giorno all'altro la vita può cambiare radicalmente, bisogna essere pronti e non mollare. Ho imparato a non avere paura di cambiare. Che ci sono parole, come solitudine e “nostalgia-canaglia”, disperazione e piacere che hanno significato diverso quando le trovi sul dizionario, rispetto a quando macinano il tuo cuore. Quanto è caro un saluto, un sorriso, una stretta di mano sincera...
Il tempo trascorso in Italia mi ha aiutato a crescere, a diventare matura e indipendente. Come se avessi fatto un'altra università. L'università della vita come prova di resistenza. Non potrei mai (adesso, non prima) disapprovare una persona che si è addormentata su una panchina, “sarà stanca -penso- non avrà la propria casa”. Così come chi mangia per strada “avrà fame -mi dico- non avrà tempo per fermarsi”. So che ognuno di noi ha le sue ragioni, chi ride e chi piange, chi urla e chi sussurra. Così come quella che porta il burqa e quella che invece indossa la minigonna e ha l'ombelico scoperto. Ed è giusto così, ognuno ha le sue ragioni.
Rispetto a cinque anni fa, oggi sono un'altra persona. Più forte, matura, decisa e pratica. Ho perso tante cose alle quali tenevo eppure mi ritengo fortunata. Ho incontrato persone meravigliose, che mi hanno regalato amicizia, rispetto sostegno e comprensione. Gli voglio molto bene e prego per loro. Ringrazio tutti coloro che mi conoscono. Questa esperienza, ripeto, se non mi ha arricchito materialmente (come speravo) mi ha arricchito spiritualmente. Adesso scrivendo, sorrido. Sorrido a te, Italia.

Marina Olexyuk Holyck
Inviato il: 28/2/2006 22:38
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  •  fantozzi
      fantozzi
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#99
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Lixuxis,io ogni volta che ritorno nel mio paese vedo cose e cose....
Molte cose vano meglio altre peggio.
Le pensioni non bastano neanche per le medicine,lo stipendio non basta per un paio di giorni,quasi 3 mil di rumeni sono emigrati secondo le fonti ufficiali(6-7 milioni secondo quelle non ufficiali),l'indebitamento del paese e ale stele,la cultura e sinonime di immondizia nella testa dei ragazzi della mia eta,il paese e in mano a le multinazionali,la corruzione e la legge.
Ma per un 20%-30% la situazione e migliorata di parechio,sono i giovani di 30-40 anni che hanno fatto fortuna come uomini di affari,spetacolo o sport.
Perche quelli che lavorano stavano molto male prima e stano molto male adesso.
Ma e quello che succede in tutto il mondo,chi lavora deve sempre abbassare le brache quando entra sul posto di lavoro.
Se prima li inchiappettava lo stato adesso li inchiappetta il capitalista.
_________________
il problema dell'umanita e che gli stupidi sono strasiguri di sè,mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
-bertrand russell-
Inviato il: 28/2/2006 23:42
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#100
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Citazione:
Se prima li inchiappettava lo stato adesso li inchiappetta il capitalista.

Nel caso specifico della Romania ci sono molte cose da dire!
Maaaa... molte!
Tu sei rumeno, quindi sai che cosa dici ... meglio di un italiano che conosce la Romania solo attraverso le ragazze-prostitute delle strade italiane, oppure delle puttane-vip comparse delle TV (Rai & Fininvest)...
Pero, stiamo nel topic!
Quindi tu conosci bene le Romania...Puoi confermare che? :
"Nell'anno 1985 la Romania era il Paese ad avere il più alto indice di industrializzazione al mondo, rispettivamente, la Potenza elettrica industriale installata/Numero di abitanti. Più degli Stati Uniti, più del Giappone, più della Germania..."
Te lo sapevi, vero?

Inviato il: 1/3/2006 0:08
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  •  fantozzi
      fantozzi
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#101
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No non lo sapevo questo ma so che nel 1979 Ceausescu ha deciso di fare della Romania la Svizzera del nuovo millennio e per questo ha cercato e ci e riuscito nel 1987 a eliminare tutti i debiti essteri.Ma per questo ha aumentato l' export e diminuito al minimo l'import cosi che per noi quelli che dovevamo campare si era messo molto male.
In pochi soprano che la maggioranza degli intellettuali arabi hanno fato la scuola nelle universita della Romania e che sono molto legati a quell paese.Cosi Ceausescu voleva portare i petrodollari in Romania e non nelle banche degli ebrei.
Imaginate cosa sarebbe successo se fosse andato a buon fine?
Cosi nel settembre 1989 il governo di Mosca chiamò Ceausescu e gli disse di abdicare a favore di Ion Iliescu che poi e diventato presidente della Romania dal '90 al '96 e poi dal '00 al '04.Oggi e sotto processo per colpo di stato,uccisione dei coniugi Ceausescu.Costui era il compagno di università di Gorbaciov che guarda caso era al potere nel settembre 1989.
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Inviato il: 1/3/2006 0:31
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  •  bandit
      bandit
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#102
Dubito ormai di tutto
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...solo per simpatizzare al 100% con gato.
per alcuni l'unico modo per capire era provare davvero quelle esperienze, e per fortuna loro non gli e' toccato.
ciao
bandit
Inviato il: 1/3/2006 0:35
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  •  fantozzi
      fantozzi
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#103
Ho qualche dubbio
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Vedete oggi si va al supermercato e si sceglie cosa comprare ma nel mio paese negli anni '80 si faceva la fila di 24-48 ore per comprare un kg rispetto un kg di carne al mese per ogni membro della famiglia.Si faceva a turno la matina i noni,dopo scuola noi e la notte i genitori.Vi sembra incredibile tutto ciò?Anche a me.
Oggi al supermercato ce tutto il ben di Dio ma la maggioranza delle persone non riesce comunque a comprare lo steso molto di piu di quello che comprava una volta.
A quei tempi per comprare la Dacia,era l' unica che si poteva comprare,bisognava avere i soldi l' equivalente di 40-50 stipendi,e poi aspettare 6 anni.
Senza conoscenze e bustarelle non potevi fare niente,tutto era garantito dallo stato,ma se non pagavi non era garantito niente.
Cosi i medici,i direttori di fabriche,e tutti quelli che hanno avuto un po di potere oggi hanno i soldi e implicito il potere.
Vedi e molto relativo,negli anni '90 ti avrei detto prima,ma adesso le cose sembrano aver preso la strada giusta.
Sai per una barzelletta ti potevi fare anni lunghi di carcere.
COMUNQUE NESSUNA DITTATURA RENDE GLI UOMINI FELICI.
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Inviato il: 1/3/2006 1:10
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#104
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gato

Sono perfettamente cosciente di quello che dici ma evidentemente ho un problema a far capire una cosa di quello che dico.
Immagino la sensazione di essere prigioniero e anche se a fatica posso immaginare che ci sia una reale differenza nella vita di tutti i giorni delle persone ma a quale prezzo?
Innanzitutto non è corretto dire che "molta" gente sta peggio perchè sappiamo bene che "la maggior parte" della gente sta peggio, ma cmq non è questo il punto più importante. Ci sono paesi come Russia e Ucraina dove effettivamente per una parte della popolazione le cose sono cambiate in meglio ma negli altri paesi?
La questione più importante però è che per stare meglio (che sia una minoranza o anche tutti poco importa) cosa è accaduto altrove? Nulla è cambiato? O forse per i miglioramenti di vita di alcuni Russi qualcuno sta pagando di più?
Ecco il punto.
Il 20% della popolazione del pianeta consuma e detiene l'85% delle risorse del pianeta.
Vuol dire che per ogni persona che sta bene ce ne sono 4 che fanno la fame.
Mentre questa semplice equazione nell'unione sovietica spalmava il problema sull'intera nazione, oggi lo concentra come tutti i paesi capitalisti in una minoranza.
E certo che siamo fortunati noi, e caro bandit, lo sto dicendo dall'inizio, che sono fortunato, ma portare il discorso sui fatti personali non è saggio quando si fa una critica, si cerca solo di comprendere il disegno nel suo complesso e credo che se in Russia le cose continueranno a migliorare è verissimo che è merito del capitalismo e della democrazia ma le sofferenze dell'ex unione sovietica non spariranno certo dalla faccia della terra, si trasformeranno soltanto in altre sofferenze per qualcun'ìaltro da un altra parte. Questa è la realtà del capitalismo liberista, che ci piaccia o no, noi viviamo al di sopra delle nostre possibilità sulle spalle di qualcuno che non conosciamo.
Per capire che è così è sufficiente andare a vedere paesi come la Moldavia, la Bielorussia o l'Ossezia , dove la gente fa la fame come prima nella migliore delle ipotesi, forse per migliorare la vita di un Moscovita sconosciuto e magari permettergli di comprarsi una squadra di calcio inglese.
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Inviato il: 1/3/2006 9:12
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#105
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Citazione:
e ci e riuscito nel 1987 a eliminare tutti i debiti essteri

per essere esatti! ci è riuscito nel 1989, precisamente nel mese di maggio 1889 ...

Strano che nessuno parla del ruolo giocato dalla Banca Mondiale è molto più importante dal Fondo Monetario Internazionale...
così si capirebbero meglio le lunghe file che i rumeni dovevano fare...

Citazione:
Sai per una barzelletta ti potevi fare anni lunghi di carcere.

Parli sempre della Romania? Davvero? Terribile! Urrrghhh...mi fa davvero venire la pele d'oca...
Poveri umoristi rumeni ... immagino che per due barzellette ti fucilavano ...
Inviato il: 1/3/2006 14:36
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  •  fantozzi
      fantozzi
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#106
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Si e vero forse nessuno e finito in carcere ma la legge lo prevedeva.
Il FMI e la Banca Mondiale hanno avuto un ruolo di prima importanza nel impoverimento degli anni '90.Adesso hanno rotto i rapporti con loro e le cose sembrano migliorare.
Credo pero che i paesi che facevano parte del URSS non hanno una vita difficile neanche adesso.
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Inviato il: 1/3/2006 15:45
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Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#107
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Citazione:
Per capire che è così è sufficiente andare a vedere paesi come la Moldavia, la Bielorussia o l'Ossezia , dove la gente fa la fame come prima nella migliore delle ipotesi,

Citazione:
dove la gente fa la fame come prima

Citazione:
come prima


Ecco, voglio sottolineare queste parole: "come prima".
Voglio solo affermare che per un lungo periodo, in nessun paese del est nessuno ha fatto la fame. Precisamente mi riferisco al periodo che va dal 1950
(1960) - DATA RETTIFICATA
al 1977 circa, quando si sono verificati i primi problemi in Polonia. Come e perchè sono iniziati questi problemi è tutto da scoprire
Inviato il: 1/3/2006 17:37
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      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#108
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Per chi ha voglia e se la Storia sta tanto a cuore anche a te, leggi qesto articolo:
Fonte: LA LIBRE BELGIQUE (25.01.2006)
Dichiarazione di storici belgi.


QUANDO LO STATO SI OCCUPA DELLA STORIA
La Storia viene ormai quotata in Borsa. L'infatuazione del pubblico
e le bramosie del mondo politico sono innegabili.
Ministri federali e regionali, deputati e senatori moltiplicano le
iniziative di carattere storico invocando quasi sempre un " dovere
di memoria ".
A testimonianza di ciò, per citare solo qualche esempio, l'inchiesta
promossa dal Senato circa la responsabilità delle autorità belghe
nella persecuzione degli ebrei, le commissioni parlamentari per
stabilire le responsabilità del Belgio nell'assassinio di Patrice
Lumumba oppure per stabilire le cause della scomparsa della
compagnia aerea Sabena, i dibattiti parlamentari sul genocidio
armeno e la sua punibilità se lo si nega, i progetti del governo
fiammingo per un " museo ", centri d'archivio e
di studio sulle
violazioni dei diritti dell'uomo a Malines, il finanziamento belga
di un futuro museo dell'Europa a Bruxelles oppure il programma "
scuola per la democrazia " che organizza viaggi ad Auschwitz su un
aereo militare per centinaia di studenti belgi alla fine di Gennaio.
Ce n'è dunque da riempire di gioia gli storici di tutto il Belgio?
Da storici quali noi siamo, non rifiutiamo qualsiasi concorso in
queste iniziative. Sarebbe come fare prova di un purismo scientifico
a discapito della domanda sociale.
Siamo numerosi ad impegnarci in progetti su richiesta del mondo
politico e ci assumiamo per intero le responsabilità derivanti dal
nostro statuto di ricercatori e di insegnanti remunerati con denaro
pubblico.
Tuttavia questa infatuazione ci lascia talvolta scettici, in alcuni
casi può preoccuparci perchè, al di là degli effetti mediatici
chiaramente visibili, essa non porta nessun nuovo impulso alla
ricerca
storica, anzi, tende a creare un obbligo di memoria.

Quale deve essere il ruolo dei poteri pubblici nella " trasmissione
della memoria del passato " così come viene invocata dai predetti
progetti in corso?
In primo luogo la commemorazione che organizza il ricordo in uno
scopo politico, è un'azione assolutamente legittima di uno Stato, di
una regione o di un comune. Solamente che questa non può essere
confusa con il promuovere la ricerca storica che è una disciplina
critica e indipendente dall'uso che viene fatto della memoria in
politica.
Se c'è un legame fra memoria e Storia, le due cose obbediscono a
esigenze diverse.
La memoria non da accesso alla conoscenza, essa mobilita il passato
in un progetto politico o civio del presente.
La Storia, invece, rivendica uno statuto di scientificità. La Storia
non è al servizio del politico, essa non è un'emozione. Essa non
accetta alcun dogma e può essere scomoda.
La Storia
può tener conto della memoria ma certamente non si ci
sottomette.
Più che il dovere di memoria, tanto invocato, vorremmo vedere più
spesso invocare il dovere di storia e di sapere.
Le recenti iniziative miranti a diversificare le esperienze storiche
commemorative in questo paese, al fine di mettere le nostre
politiche di memoria in fase con le diversità della società belga,
sono lodevoli.
Guardiamoci però dall'idea magica che crede di trasformare degli
studenti in cittadini tolleranti ed antirazzisti dopo un viaggio di
andata e ritorno ad Auschwitz!
Questa pratica, utile e meritevole, non ha altro che un valore
radicato in una conoscenza storica che va al di là dell'emozione
nata dallo choc degli orrori.
No, la Storia non è una nuova dottrina della multiculturalità,
capace di combattere l'estrema destra e la xenofobia, di promuovere
la democrazia, l'idea europea o la solidarietà mondiale.
Una memoria esclusivamente "
negativa " fatta dall'elenco delle
Grandi Tragedie della Storia contribuisce poco allo sviluppo di una
riflessione critica e questa può addirittura coltivare un sentimento
di autosoddisfazione morale di un presente redento nei confronti di
un passato di orrori e di brutalità.

E' quindi di competenza del Parlamento e del Governo elaborare una
nomenclatura di catastrofi in un inventario sempre più esauriente,
partendo dal genocidio degli ebrei, passando per quello degli
zingari, gli armeni, le vittime del colonialismo, del genocidio
rwandese, del conflitto in Bosnia o nel Darfour sudanese ?
Come ha scritto recentemente lo storico francese Henry Rousso, in
una storia criminale dell'umanità " lo Stato si trova sempre più
spesso ad essere, nel medesimo tempo, fonte del crimine e fonte di
rendenzione ".
Bisogna dunque moltiplicare gli atti di pentimento e di perdono per
mettersi la coscienza in pace, per spiegare il
comportamento
dell'amministrazione statale sotto l'occupazione, l'Inquisizione, la
tratta degli schiavi, il comportamento delle truppe tedesche
nell'Agosto del 1914, i processi di Mosca, lo sterminio dei
pellerossa, lo sfruttamento dei bambini da parte del nascente neo-
liberismo o i massacri delle legioni romane in Gallia ?

Una crescente giudiziarizzazione del dibattito storico costituisce
una minaccia alla libertà di espressione e della ricerca e porta con
se delle conseguenze perverse che vanno a beneficio esclusivo dei
bugiardi e dei fomentatori d'odio.
Gli storici sono ovviamente gli ultimi a lamentarsi quando lo Stato
fa prova di apertura, di autocritica e di trasparenza nelle
inchieste ordinate per far luce in un passato torbido.
Queste inchieste hanno sicuramente contribuito ad una migliore
conoscenza di questi drammi ed a identificare in modo incontestabile
le responsabilità politiche al di là della polemica e del
sospetto.
E' certamente positivo che gli storici siano chiamati come esperti,
se necessario, a patto che ciò non produca una nuova Storia
ufficiale e che gli archivi siano accessibili all'insieme della
comunità scientifica.
Pertanto, la procedura che consiste nel concedere un accesso
esclusivo a dei ricercatori selezionati con cura, per poi chiudere
gli archivi in faccia agli altri, è fondamentalmente problematico
per una disciplina che ha la sua scientificità del controllo
contradittorio delle fonti, della critica e del dibattito sulle
interpretazioni.
Quando la ricerca su commissione si generalizza, questo comporta un
grave pericolo per gli equilibri tematici in una così piccola
comunità di storici come in Belgio, in quanto interi lembi di
ricerca che non corrispondono alle priorità politiche del momento
rischiano di essere abbandonati.
Vittime dei fenomeni di moda, gli storici potrebbero perdervi una
delle principali
libertà di cui dispongono, quella di porre i loro
propri quesiti nei confronti del passato.

Non dimentichiamo che, comunque, non c'è stato bisogno di
commissioni parlamentari per chiarire questioni scottanti della
recente storia politica belga, come lo testimoniano i lavori su
Leopoldo III° o nell'assassinio di Julien Lahaut.
In conclusione noi chiediamo alle autorità politiche di non fare più
di quanto sia necessario, ma di attenersi ai loro compiti per
permettere agli storici di fare il loro lavoro.
Il mondo politico si premura di portare avanti numerose iniziative
storiche ad alto contenuto simbolico, mentre la legge sul materiale
d'archivio, invariata dal 1955, è vergognosamente anacronistica in
confronto ai nostri partners europei.
Anzichè procedere a moltiplicare le commissioni, sarebbe più urgente
che i responsabili politici consentano l'accesso agli archivi a
tutti i ricercatori, dando i mezzi necessari alle
istituzioni
incaricate di identificarli, per classificarli ed inventariarli.
L'accesso accordato nel quadro delle commissioni d'inchiesta deve
diventare la regola e non l'eccezione.

Se la Storia sta tanto a cuore, perchè non mettere la nostra
legislazione in conformità con quella di una democrazia moderna,
portare i termini di consultazione da 100 anni a 30 o anche a 20
anni e vegliare sulla conservazione del nostro patrimonio
archivistico ?
Da parte nostra non potremmo fare altro che sostenere tutte quelle
procedure degli archivi di stato e di altre istituzioni che si
orientassero in tal senso.
Inoltre sarebbe urgente rivedere la legge sulla protezione della
vita privata (privacy), legislazione che si applica per documenti e
schedari relativi ad individui in vita ma che ostacola non poco le
ricerche storiche, fino a paralizzarle totalmente, se questa norma
fosse applicata sempre e ovunque.

Il salto di qualità
per la salvaguardia di tutte le nostre memorie
mondiali, nazionali, regionali o locali non ci aspettiamo che arrivi
dalle grandi dichiarazioni, dalle nuove iniziative legislative per
codificare la Storia o da ambiziosi programmi educativi, ma bensì da
una efficace politica di trasparenza. di accesso agli archivi e di
rispetto per l'autonomia e la libertà dei ricercatori.

Traduzione a cura di: Gian Franco Spotti
Inviato il: 1/3/2006 17:48
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Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#109
Sono certo di non sapere
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Citazione:
per un lungo periodo, in nessun paese del est nessuno ha fatto la fame.
Precisamente mi riferisco al periodo che va dal 1950 al 1977 circa, quando si sono verificati i primi problemi in Polonia.


Come fai a esserne così sicuro, scusa ?
Inviato il: 1/3/2006 19:23
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Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#110
Sono certo di non sapere
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Interessante la dichiarazione degli storici belgi : ancor più interessante che i belgi sorvolino sempre con troppa disinvoltura su quello che è stato uno dei più cruenti genocidi del secolo catalogandolo alla voce colonialismo europeo
Congo, il genocidio dimenticato
Inviato il: 1/3/2006 19:41
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#111
Mi sento vacillare
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Citazione:
Come fai a esserne così sicuro, scusa ?

Indagini Statistiche Max, Indagini Statistiche ... è ovviamente uno scherzo!

Ora ti rispondo:
1. Ho conosciuto e conosco intellettuali russi, ucraini, moldavi, bulgari, rumeni, polacchi, cechi, ungheresi, e serbi. Abbiamo parlato di questo argomento;
2. Fiino al 1977 ho potuto constatare personalmente diversi aspetti riguardanti la mia affermazioni in alcuni dei paesi chiamati in causa, ripetivamente ex-CCCP (precisamente oggi Rusia, Ucraina e Moldavia), Romania, Ungheria, Bulgheria e ex-Cecoslovacchia).
Inviato il: 1/3/2006 19:43
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#112
Mi sento vacillare
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Ho dimenticato una cosina...capita.

Per quanto riguarda quei intellettuali... Sono diventati intelletuali in mutante ...poverini...ma sopratutto SENZA CEPU...
Inviato il: 1/3/2006 19:55
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Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#113
Sono certo di non sapere
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Cavolo : se venivano in Italia a dire queste cose belle del comunismo avrebbero fatto una gran carriera nel PCI !!!

A parte gli skerzi ... mi risulta davvero difficile credere al mito dell'URSS-Paese dei balocchi ...
Inviato il: 1/3/2006 19:58
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#114
Mi sento vacillare
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Citazione:
mi risulta davvero difficile credere al mito dell'URSS-Paese dei balocchi ...


Non ho mai detto CHE ERA TUTTO ACQUA DI ROSE. Non ho mai detto!!! Mai.
Inviato il: 1/3/2006 20:03
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  •  bandit
      bandit
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#115
Dubito ormai di tutto
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cito me stesso:"...solo per simpatizzare al 100% con gato. "
++
naturalmente aggiungo anche fantozzi.
quel tuo "NESSUNA DITTATURA RENDE GLI UOMINI FELICI" dice tutto.
del resto, anche senza scomodare altri ragionamenti, si sa che le preferenze sono individuali e soggettive.
in una dittatura sono i dittatori a importi cosa produrre e cosa consumare.
Quindi si sta male per definizione.
Inviato il: 1/3/2006 21:12
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Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#116
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Non ho mai detto CHE ERA TUTTO ACQUA DI ROSE. Non ho mai detto!!! Mai.


Hey lix ... ok : ho capito quello che volevi dire : il mio era più un modo di dire che una provocazione vera e propria !


Volendo fare un discorso serio, ritengo sia impossibile parlare della storia di *tutto* il blocco sovietico come un unico monolito rosso ! analogamente penso sia doveroso distinguere un periodo storico da un'altro : altrimenti sarebbe come cercare di fare paragoni tra la Svizzera di oggi e l'Italia del dopoguerra !



Ad esempio : sarebbe interessante sapere se tutte quelle storie di terribili carestie in Russia degli anni 40 causate da un sistema agricolo allo sfascio erano vere, non vere, esagerate o che so io ...

Oppure mi piacerebbe sapere a che prezzo la paranoia di Ceausescu di pareggiare il bilancio pubblico (seconda metà anni '80) è stata realmente pagata dal popolo rumeno !

fantozzi (mi vien da ridere con sto nick ) ha scritto che

( vado a memoria )
se nella Romania di Ceausescu qualcuno avesse raccontato una barzelletta "poco divertente" sarebbe finito in galera

ma ha poi precisato
Citazione:
Si e vero forse nessuno e finito in carcere ma la legge lo prevedeva.


beh ... io non conosco la Romania di cui parla fantozzi ( quindi le testimonianze sue e del gato possono aiutarci moltissimo a farci una idea ) ma se devo essere sincero mi sorge un dubbio :

in tutto il blocco sovietico "qualcuno" in galera ci sarà pure andato per averla fatta fuori dal vaso, o no ?

Oppure il problema si riduce a un pò di "lungaggine burocratica" nell'avere un passaporto ?

Voglio dire : i termini bonario e dittatore, tolleranza e partito unico, ecc... non mi sembra si leghino "molto bene" tra loro
Inviato il: 1/3/2006 21:52
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#117
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Citazione:
in una dittatura sono i dittatori a importi cosa produrre e cosa consumare

Mussolini per esempio!

Diciamo anche che le dittature nascono su determinati "terreni di coltura"; è il terreno che alimenta la dittatura ...; Mussolini per esempio! mica era Mussolini da solo... mica ha fatto tutto da solo lui, Mussolini?
In altre parole: 1 dittatore (una unità) contro milioni di sottomessi ...?
Sono le società che partoriscono i dittatori! ... alcune società...

Inviato il: 1/3/2006 21:52
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  •  lixuxis
      lixuxis
Re: Prima del 1989 nei paesi excomunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#118
Mi sento vacillare
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Citazione:
Volendo fare un discorso serio, ritengo sia impossibile parlare della storia di *tutto* il blocco sovietico come un unico monolito rosso ! analogamente penso sia doveroso distinguere un periodo storico da un'altro : altrimenti sarebbe come cercare di fare paragoni tra la Svizzera di oggi e l'Italia del dopoguerra !

Sono d'accordo con te!

Citazione:
Ad esempio : sarebbe interessante sapere se tutte quelle storie di terribili carestie in Russia degli anni 40 causate da un sistema agricolo allo sfascio erano vere, non vere, esagerate o che so io ...

se tutte? non lo so! Ma alcune storie sono vere! Alcune sono drammaticamente vere.

Citazione:
Oppure mi piacerebbe sapere a che prezzo la paranoia di Ceausescu di pareggiare il bilancio pubblico (seconda metà anni '80) è stata realmente pagata dal popolo rumeno !
al prezzo di molti sacrifici! di un forte abbassamento della qualità della vita.Citazione:


in tutto il blocco sovietico "qualcuno" in galera ci sarà pure andato per averla fatta fu
ori dal vaso, o no ?

Certo! ho conosciuto personalmente qualcuno ...

Citazione:

Oppure il problema si riduce a un pò di "lungaggine burocratica" nell'avere un passaporto ?

Non tocchiamo questo tasto!!!

Citazione:
Voglio dire : i termini bonario e dittatore, tolleranza e partito unico, ecc... non mi sembra si leghino "molto bene" tra loro

Non legano neanche a me... ci ho provato in tutti i modi, pure con l'olio di oliva
Inviato il: 1/3/2006 22:07
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  •  fantozzi
      fantozzi
Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#119
Ho qualche dubbio
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Il popolo rumeno ha pagato caro la follia di Ceausescu,era un popolo ridotto molto male.
Ti posso elencare un paio di cose:ogni giorno non c' era corrente elettrica per un paio di ore,i negozi erano vuoti ma proprio vuoti in tutti i sensi,mi ricordo mio padre che lavorava in un panificio e con il pane che prendeva li lo barattava con il vicino che lavorava al matatoio,i miei nonni la terra non ce l' aveva piu era stata presa tutta dallo stato con la riforma agraria del dopo guerra ma con il loro orto dovevano dare frutta e verdura a tutta la famiglia.
Sai cosa rimpiango pero di quei tempi?La gente era migliore,forse nel avere poco o niente li faceva essere cosi,anzi sono convinto di questo.
_________________
il problema dell'umanita e che gli stupidi sono strasiguri di sè,mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
-bertrand russell-
Inviato il: 1/3/2006 23:21
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Re: Prima del 1989 nei paesi ex comunisti si viveva meglio o si vive meglio adesso?
#120
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 10/12/2005
Da
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Grazie fant,
anche per questa frase

La gente era migliore,forse nel avere poco o niente li faceva essere cosi,anzi sono convinto di questo.

Il guaio è che forse hai pure ragione.
Inviato il: 1/3/2006 23:39
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