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  Analisi di tipo astronomico-astronautico

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  •  antony80
      antony80
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#361
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 26/12/2005
Da
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che è successo ivan?
cosa hai trovato su google?
Inviato il: 27/3/2006 1:08
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  •  antony80
      antony80
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#362
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 26/12/2005
Da
Messaggi: 151
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ivan le date non coincidono la pagina risulta aggiornata nel dicembre 2004 e le foto sono datate 5 luglio 2005. Forse c'è un errore nella pagina è probabile che le foto siano state aggiunte in un secondo momento e per qualche motivo non è stato rilevato l'aggiornamento.

cmq

dove vuoi arrivare?

Inviato il: 27/3/2006 1:19
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  •  ivan
      ivan
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#363
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
Messaggi: 11520
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Dear Antony80,
sarà sicuramente uno strafalcione. Così come sarà uno strafalcione il fatto che che tre giorni fanno circa 40 ore.

Ma non voglio proseguire oltre in queste storie. Sono troppo scosso.

Ciao Antony80.

Ciao di nuovo a tutti.
Inviato il: 27/3/2006 1:55
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  •  Drive
      Drive
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#364
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 22/3/2006
Da Forte dei marmi
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Citazione:
E chi sarebbe a proporlo per primo? E' possibile evitare queste frasi tendenziose che non ti fanno affatto onore, per favore?

Non ho detto che sei tu fino a prova contraria. Fatto stà che nella tesi complottistica la PRIMA pietra che si mette davanti a un discorso è "complotto". Sempre un complotto!
Inoltre prima di dire agli altri di evitare "frasi tendenziose che non fanno onore" comincia a guardare le TUE frasi e vedi se ti fanno onore.
Te ne cito solo una:
"i calcoli da soli non bastano e chiamano un pilota con tendenze suicide chiamato collaudatore".
Bene, questa frase è una cretinata bella e buona che dimostra:
1- tu non sai cos'è un pilota collaudatore.
2- tu dai del "pilota suicida" a un professionista con la palle quadre che sa quello che fa.
3- tu indirettamente dai dell'assassino all'ingegnere che ha fatto i calcoli per quell'aereo (ossia se gli ha sbagliati significa che era sua intenzione ammazzare il pilota collaudatore).
Ora, seguendo la tua stessa affermazione, come puoi dire queste cose? L'hai mai conosciuto un pilota collaudatore? Gli hai mai detto in faccia che è un "tendente suicida"? Vediamo cosa ti risponde!!!!
Prima di giungere così facilmente alle TUE conclusioni, vedi di affrontare le cose un tantino più seriamente, anzichè dare del pazzo suicida a un pilota, o del kamikaze al comandante del titanic che (secondo te) si stava DIVERTENDO a fare il deficiente tra gli iceberg.
Inviato il: 27/3/2006 15:03
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  •  Drive
      Drive
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#365
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 22/3/2006
Da Forte dei marmi
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Citazione:
da Paxtibi Scusa, ma questa è un'affermazione folle.

A sì? Allora fammi vedere come vola un'aereo!
Inviato il: 27/3/2006 15:08
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#366
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Scusa Drive, ma tu avevi scritto questo:

Un'aereo vola solo quando i calcoli dimostrano che vola

che non è un'affermazione molto logica. Magari non ti sei espresso bene, succede a chi studia troppo i numeri di non avere grande dimestichezza con le parole.
I calcoli ci possono servire a capire perché vola, se vola o no solo l'esperienza ce lo può dire.
Inviato il: 27/3/2006 15:15
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#367
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
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Drive, dovresti chiamarti uomo ragno, tanto ti attacchi ai vetri

Ho conosciuto piu' di un pilota collaudatore (in Nevada) e ho espresso (come battuta, che fine ha fatto il tuo senso dello humor?) quel punto di vista. La risposta e' stata che il rischio ed il gusto per il rischio fa parte del bello del lavoro (contenti loro!), oltre alla possibilita' di occuparsi di cose che un impallinato di tecnologia ci va matto.
Tu quanti ne hai conosciuti? Avevano il tuo senso dello humor?

Il comandante del Titanic era un pazzo criminale. Ha rischiato (e perso) le vite delle persone a bordo della nave infilandosi a velocita' sostenuta (massima!) con la nebbia di notte in una zona in cui erano stati avvistati e riportati icebergs. Con la sua esperienza avrebbe dovuto comunque sapere che avrebbe potuto ammazzare qualunque povero cristo (magari una grossa nave) che incrociavano, allora le comunicazioni non erano quelle di adesso e non avevano il radar. Aveva dei motivi o era solo impazzito?

E allora? La pianti per favore di METTERMI IN BOCCCA COSE CHE NON HO MAI DETTO, come che il capitano del Titanic SI DIVERTIVA?

Perche' continui oltre che ad arrampicarti sui vetri ad insultare chiunque scriva cose che non ti piacciano con questa bestemmia della TESI COMPLOTTISTA invece che rispondere puntualmente ad argomentazioni?

E Basta!!!!!

Ma vai da Attivissimo (che e' un gentiluomo, tra parentesi) se vuoi fare il debunker!
_________________
Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 27/3/2006 16:55
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  •  Drive
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#368
Ho qualche dubbio
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Da Forte dei marmi
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PikeBishop, se quella del pilota suicida era una battuta avresti anche potuto dirlo.
Ci voleva tanto?
Mi sembrava abbastanza palese che, letta così come l'hai scritta, sembrava più un'insulto che una battuta, e credo di non essere stato il solo a pensarlo. Detto questo, se vuoi evitare fraintendimenti è meglio parlare correttamente evitando di dare "titoli strani" a chiunque. Siccome parlavamo di aerei e calcoli sugli aerei, e tu te ne sei venuto fuori con la storia che chi lo collauda è un pilota suicida, mi permetti di vederla un po' storta come affermazione? Come puoi pensare che possa interpretarla come "battuta"? Ed è quello che ho fatto, senza rancore. Ti ho solo fatto notare la verità, ossia che un pilota collaudatore NON E' un pazzo suicida. Tutto quì, e non vedo il motivo di offendermi dandomi del "debunker" o colui che si arrampica sugli specchi.
Se al posto di scrivere quella frase avresti scritto semplicemente che l'aereo lo collauda un PILOTA PROFESSIONISTA, vedevi che non c'erano fraintendimenti. Se invece continui a scambiare le frasi serie con quella "a battuta", vedrai che di fraintendimenti ne sorgeranno ancora. E questo è abbastanza ovvio se permetti.
Ora, chiarito la questione, noto tuttavia che continui a rincarare la dose con frasi come "Il comandante del Titanic era un pazzo criminale."
Perchè?
Perchè ha subito un'incidente, o perchè lo ha fatto apposta?
Tu, mi sembra che sostieni la SECONDA ipotesi.
IO, non credo alla tua ipotesi, e finchè non sò cosa è realmente successo non mi DEVO permettere di insultare un comandante con tanta leggerezza. Cosa che tu non fai, e onestamente non mi sembra un bel modo di fare.
Le conclusioni falle tu, ma prima di dare con tanta leggerezza titoli "criminali o suicidi" a certi personaggi, non ti sembra sia doveroso informarsi un pochino su tutto ciò che è successo?
L'invito quindi (se mi permetti di dirlo amichevolmente) è quello di abbassare i tuoi modi di parlare perchè di fronte alle tragedie IO non faccio mai battute nè retorica. Quel comandante avrà pure sbagliato, nessuno nega questo (e ti ho riportato numerosi incidenti dove i comandanti hanno sbagliato), ma di lì a dire con tono arrogante che "quel comandante era un PAZZO CRIMINALE" ce ne passa!
Tu non sbagli mai? E se dovessi sbagliare a causa di una sottovalutazione o vai tu a saperlo, ti farebbe piacere se qualcuno saltasse subito alla conclusione che sei un "pazzo criminale"?
E se poi (è un'esempio) si scoprisse che il tuo sbaglio è solo dovuto a un malore fisico? Oppure hai dato un'ordine preciso, ma il timoniere non l'ha eseguito correttamente?
Vedi! Ecco che a quel punto tu non sei affatto un criminale, bensì sei stato involontariamente vittima di un'icidente NON voluto da nessuno.
Insomma, prima di giungere a dare risultati come, ahimè, stò notando da parte tua, vediamo di guardare le cose da una sfera un po' più ampia.
E guarda che gli esempi che ti ho fatto non sono invenzioni. Ad esempio il comandante che è decollato da Tenerife non era un pazzo criminale.
O meglio, all'inizio delle indagini c'era un po' di dubbio. C'erano molte domande. "Perchè è decollato senza autorizzazione"? Questa era la domanda che preoccupava di più gli investigatori, e finchè non c'era una risposta sembrava veramente che quel comandante avesse compiuto un vero e proprio suicidio.
Ma alla fine si è scoperto che non era vero niente! Era rimasto vittima di una dannata ETERODINA, ed è stato questa incomprensione nei messaggi a condurlo verso morte.
Altro che "criminale"!
Inviato il: 27/3/2006 19:16
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#369
Sono certo di non sapere
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Non e' che sei parente suo, che te la prendi cosi' a cuore?

Comunque mi dispiace ma non riesco a trovare nessun'altra definizione per il comportamento del capitano di quella nave.

Come me lo chiameresti tu qualcuno che spinge nel cuore della notte con nebbia fitta sull'autostrada un autobus pieno di passeggeri alla massima velocita' per diverse ore? Perche' quello e' esattamente cosa e' stato fatto, di piu' non posso aggiungere.
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Inviato il: 27/3/2006 19:30
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#370
Sono certo di non sapere
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NB.
Il paragone con una autostrada non e' cosi' esagerato come sembra.
Era su una rotta commerciale ad una velocita' superiore a qualsiasi altra nave al mondo e stava per passare in una delle aree piiu' pescose del mondo (allora) con la piu' alta concentrazione di pescherecci nell'atlantico.
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Inviato il: 27/3/2006 19:34
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#371
Sono certo di non sapere
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finchè non sò cosa è realmente successo non mi DEVO permettere di insultare un comandante con tanta leggerezza.

Ma è esattamente quello che stai facendo: lo accusi di essere stato assolutamente incompetente.
Inviato il: 27/3/2006 19:46
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  •  Iceman
      Iceman
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#372
Dubito ormai di tutto
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Da
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Citazione:

PikeBishop ha scritto:

Il comandante del Titanic era un pazzo criminale. Ha rischiato (e perso) le vite delle persone a bordo della nave infilandosi a velocita' sostenuta (massima!) con la nebbia di notte in una zona in cui erano stati avvistati e riportati icebergs. Con la sua esperienza avrebbe dovuto comunque sapere che avrebbe potuto ammazzare qualunque povero cristo (magari una grossa nave) che incrociavano, allora le comunicazioni non erano quelle di adesso e non avevano il radar. Aveva dei motivi o era solo impazzito?


Ripeto!
Il TITANIC è affondato per una insolita e assurda serie di coincidenze, non esiste un precisa responsabilità di nessuno in quella tragedia!

La nave NON viaggiava assolutamente nella nebbia(da dove tiri fuori sta notizia!) ma in una notte limpidissima e non viaggiava alla massima velocità.
...a pari condizioni se avesse viaggiato ad una velocità superiore NON sarebbe affondata!

Proprio in base all esperienza del capitano la Nave non correva nessun rischio del genere.
Gli Iceberg erano si pericolosi per le navi ma non avevano affondato una nave con scafo in acciaio e in quelle condizioni di visibilità sarebbero stati assolutamente evitabili.
Inviato il: 27/3/2006 20:41
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  •  maxgallo
      maxgallo
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#373
Dubito ormai di tutto
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Lo stesso concetto espresso QUI
vale anche nel presente treadh. per parlare di Titanic si puo' aprire un'altro topic....ma non qui.

Grazie.
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"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

Inviato il: 27/3/2006 20:55
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#374
Sono certo di non sapere
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Citazione:
da dove tiri fuori sta notizia


In occasione dell'ultimo anniversario della sciagura, alla televisione inglese si e' avuta una grande profusione di documentari sull'argomento. In uno trasmesso dalla BBC 2, si diceva che la zona e' comunemente coperta da nebbia a banchi (che sono li' anche quando peraltro la notte e' limpida) e che la nave era spinta al massimo perche' (dicevano che ci fosse un telegramma a provarlo) l'armatore voleva che si battesse il record di velocita' nella traversata dell'oceano ed erano un po' in ritardo.
Sembra che in queste condizioni il capitano abbia passato il comando al turno di notte composto da un timoniere, un ufficiale e due avvistatori.

Il programma mi e' sembrato molto serio (tipo BBC) e l'ho utilizzato come fonte per quello che sto dicendo.

PS. Io quella notte non c'ero.
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Inviato il: 27/3/2006 21:06
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#375
Sono certo di non sapere
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Per Maxgallo

Prometto che non ci casco piu': mi ci tirano dentro per non rispondere ad altre cose.

Anzi, mi eclisso (per non essere OT )
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Inviato il: 27/3/2006 21:08
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  •  Drive
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#376
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Ma è esattamente quello che stai facendo: lo accusi di essere stato assolutamente incompetente.

Non è vero Paxtibi, non lo accuso proprio di niente. Non gli ho dato del pazzo suicida, non gli ho dato dell'incompetente, non gli ho dato niente.
Ho solo detto che "forse" ha sbagliato qualcosa, ma rimane un "forse" non una certezza assoluta, e finchè non si hanno le certezze non si può accusare nessuno. Non posso nemmeno sapere se ha sbagliato lui oppure qualcun'altro. E chi lo sà com'è andata quella notte. Su una cosa però sono certo, se il comandante avesse visto l'icerberg in tempo per manovrare, non l'avrebbe mai centrato. Di questo ne sono strasicuro, per cui non era un'incompetente.
Inviato il: 27/3/2006 22:30
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  •  Drive
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Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#377
Ho qualche dubbio
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Citazione:
La nave NON viaggiava assolutamente nella nebbia(da dove tiri fuori sta notizia!) ma in una notte limpidissima e non viaggiava alla massima velocità.

Strano ma vero, voglio contestare Iceman!!

E dai, si fa per sdrammatizzare.
La notizia della nebbia l'ho riportata io. L'ho letta su un libro che ho quì in casa il quale parla di temperatura molto bassa (o°) sotto al cosiddetto "punto di rugiada". Questo avrebbe favorito la comparsa di una nebbiolina molto fine, non certo fitta come quella che c'è in pianura padana, bensì molto molto più "trasparente", comunque tale da non permettere la percezione di oggetti privi di luce (una nave invece, con le sue luci, si sarebbe vista) oltre i 2000 metri di distanza.
Sempre sul libro c'è scritto che quella notte c'era un buio totale. Non c'era luna, per cui la nave si muoveva nell'oscurità più assoluta. In mare, quando non c'è luna, è forse peggio che muoversi nello spazio. C'è davvero un buio completo da non far distinguere tra acqua e orrizzonte. Ora, mettendo insieme il buio totale e la pur poco fitta nebbiolina, appare avidente che un iceberg non si poteva vedere finchè non te lo trovi praticamente addosso. Se solo quella notte ci fosse stata la luna piena, sicuramente avrebbe reso visibile la sagoma bianca (quale miglior colore) dell'iceberg. Se solo l'avessero visto a 1000 metri di distanza c'era tutto il tempo di schivare, ma ahimè la luna piena non c'era e l'iceberg era totalmente invisibile.

P.S. ehi Max, mi sa che se andiamo avanti così bisognerà davvero aprire un thread sul titanic
No no, per favore no, dicevo per scherzare.
(anzi quantomai ho parlato del titanic. mea culpa, mea culpa, mea culpa! )
Inviato il: 27/3/2006 22:52
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  •  hi-speed
      hi-speed
Re: Analisi di tipo astronomico-astronautico
#378
Sono certo di non sapere
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Da preda lunga
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Tornando a Saturno
La sonda Cassini ci manda delle foto stupende da milioni di chilometri

1

2

3

4

etc etc

Questo sono io leggermente ritoccato con mia moglie

hi-speed e moglie

hi-speed
PS: ma le foto vengono inserite anche nei libri scolastici senza una dicitura (tipo foto manipolata)? E nelle pubblicazioni scientifiche?
_________________
Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
Inviato il: 15/5/2006 13:00
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  •  Anonimo
      Anonimo
Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#379
Guest_Anonimo
Le domande sono mie, le risposte di Roberto Battiston, astrofisico

Domanda:
Quello che volevo chiedere, era se gli astronauti, restando a bordo di una navetta spaziale, riescono a superare tranquillamente le Fasce di Van Allen.
Ho letto che c'è una schermatura, era logico, ma dove posso trovare dettagli in merito?

Altra cosa, mi chiedevo come è possibile, sulla Luna (senza protezione atmosferica) resistere alle radiazioni solari. Tecnicamente.

Risposta:

la risposta e' che certamente e' possibile attraversare le fasce di
radiazione cosi' come e' possibile rimanere sulla luna per un certo periodo
di tempo senza schermaggio.

La risposta puo' essere data in questo modo:

1. in orbita bassa (sotto le fasce di van allen, dove si trova la ISS), la
dose che viene accumulata da un astronauta che stesse 1 anno in orbita e' di
circa 30 rem (nel seguito assumo 1 rem = 1 rad, che e' abbastanza
ragionevole per il reagionamento che segue). Per confronto la dose assorbita
da ogni uomo sulla terra a causa di effetti naturali e' di circa 300 mrem
(millirem)/anno, corrispondenti a 25 rem in 80 anni. Quindi un anno in
orbita bassa, all'interno della ISS corrisponde piu' o meno alla dose che
tutti gli uomini ricevono sulla terra nella loro vita. Questo e' uno dei
motivi per cui le permanenze nello spazio sono limitate a 6 mesi, perche' in
questo modo si ottengono esposizioni (addizionali) di circa 15 rem che sono
molto minori delle esposizioni professionali nella carriera di persone che
svolgono attivita' nel settore spaziale o nucleare (tra 100 e 400 rem nella
vita). Non c'e' alcuna evidenza che dosi del genere possano essere dannose
per l'uomo (insorgenza di tumori).

----------------------------------------------------------------------------
------
da
http://www.health-physics.com/pt/re/healthphys/abstract.00004032-198808000-0
0006.htm;jsessionid=C44kbcLNLXOK
1YvsXaOUCMzeYTWcgny2UnPaOd7Y
Bzsroy256UJO!250
931426!-949856145!9001!-1

The career limits range from 1.0 Sv (100 rem) for a 24-y-old female up to
4.0 Sv (400 rem) for a 55-y-old male, compared with the previous single
limit of 4.0 Sv (400 rem).
----------------------------------------------------------------------------
------


da http://hps.org/documents/radiationrisk.pdf

In accordance with current knowledge of radiation health risks, the Health
Physics Society
recommends against quantitative estimation of health risks below an
individual dose of 5 rem in
one year or a lifetime dose of 10 rem above that received from natural
sources. Doses from
natural background radiation in the United States average about 0.3 rem per
year. A dose of 5
rem will be accumulated in the first 17 years of life and about 25 rem in a
lifetime of 80 years.
Estimation of health risk associated with radiation doses that are of
similar magnitude as those
received from natural sources should be strictly qualitative and encompass a
range of
hypothetical health outcomes, including the possibility of no adverse health
effects at such low
levels.
----------------------------------------------------------------------------
------

Mello spazio interplanetario (e quindi sulla luna) la dose sale a circa 90
rem/anno (trascuro le tempeste solari). Ma le missioni sulla luna sono
durate in tutto 7-10 giorni ciascuna, per cui la dose che si accumulava in
questo periodo era di circa 0.3 rem o la dose che si prende in un anno sulla
terra.

Per quanto riguarda le fasce di van allen, e' vero che l' intensita' e
quindi il flusso cresce in certe zone fino ad un fattore 10000, ma il tempo
trascorso dagli astronauti in queste fasce e' breve ( le fasce si estendono
fino a circa 10000 km dalla superfice terrestre), per cui la dose
accumulata nel caso piu' pessimistico e' non puo' superare : 30 rem/anno *
10.000 (intensita' delle fasce) * 0.1 giorni (durata del passaggio nella
zona intensa delle fasce) = 90 rem, o circa 3 volte la dose raccolta sulla
terra nella vita.

In realta' il calcolo mostra che date le orbite prescelte, lo schermaggio
della capsula etc, la dose assorbita e' molto minore, e diventa compatibile
con quella accumulata sulla terra nel corso di una vita normale, fermo
restando che nessuna evidenza sperimentale porta a ritenere che 90 rem sono
pericolosi per la salute.

Per cui la risposta e' che le fasce si attraversano facilmente e sulla luna
la radiazione non impedisce dei soggiorni di qualche settimana, senza
particolari schermaggi.



Domanda:
"Chi sostiene che l'uomo non è andato sulla Luna, riporta anche questo
ragionamento:

da LuogoComune
"(...)Pensiamo ora di togliere del tutto il filtro atmosferico, e di passare
un paio d'ore con il volto esposto ai raggi solari, protetti soltanto dallo
schermo del casco.Per quanto filtrante possa essere il suo materiale
trasparente, non è certo pensabile di poter passare più di un paio di
secondi alla diretta luce del sole, senza friggere come cotechini. Al di là
della radiazioni cosmiche, infatti, la superficie lunare raggiunge al sole
delle temperature medie fra i cento e i duecento gradi centigradi, mentre
all'ombra le temperature si abbattono drasticamente sotto i meno-cento gradi
centigradi.

Come fa quindi questo astronauta a prendersi direttamente in faccia quei
poderosi raggi solari, infischiandosene altamente? La NASA ci racconta che
all'interno le tute sarebbero "refrigerate", ma la pelle è la pelle, e i
raggi solari li riceve direttamente in faccia. Gli astronauti inoltre
passano continuamente dalla luce all'ombra, subendo ogni volta uno scarto di
irradiazione termica di quasi duecento gradi. Duecento, non venti. Se le
tute fossero davvero "refrigerate", non appena gli astonauti passano
all'ombra dovrebbero congelare come merluzzi del supermercato."

Qual'è stata la soluzione adottata dalla NASA per far fronte a questo
problema, sempre che sia corretto quanto riportato?"

-----
Risposta:

E' molto semplice, i caschi hanno una doratura interna sottilissima in oro,
che e' piu' che sufficente a bloccare i raggi solari garantendo la
visibilita'.

Il sistema termico delle tute e' estremamente sofisticato, certamente
resiste a temperature sia basse che eleveate, non per niente hanno sulle
spalle quello zaino, e non per niente possono stare fuori un tempo limitato
dal fatto che il sistema di condizionamento interno deve essere
perfettamente funzionante. Attenzione che le temperature possono raggiungere
valori locali elevanti ma il suolo lunare e' un buon isolante termico, per
cui la capacita' di trasferire all' astronauta grandi quantita' di calore or
sottrargliele e' bassa. I pompieri coperti di amianto stanno per periodi
piuttosto lunghi a temperature piu' alte SENZA avere un sistema di
raffreddamento addosso.

Queste osservazioni sono davvero molto ingenue.....
--------------------------------------------------------------------------
Inviato il: 30/6/2006 15:19
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#380
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/10/2005
Da Mondo
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La spiegazione delle fasce di Van Allen mi pare verosimile (non so però verificare i conti).

Citazione:

Il sistema termico delle tute e' estremamente sofisticato, certamente
resiste a temperature sia basse che eleveate, non per niente hanno sulle
spalle quello zaino, e non per niente possono stare fuori un tempo limitato
dal fatto che il sistema di condizionamento interno deve essere
perfettamente funzionante.
[...]
Queste osservazioni sono davvero molto ingenue.....


Probabilmente io sono uno dei tanti ingenui ma a me una spiegazione del tipo "funziona perchè è fatto apposta" oppure "è un sistema molto sofisticato" non mi soddisfa affatto.

Cosa c'era in quello zaino?
Quante batterie e di che tipo?
Quale motore, di che tipo, con quanta potenza e quale assorbimento?
Tale sistema di raffreddamento quanto calore riesce a smaltire per unità di tempo (per esempio in BTU, se l'unità di misura è compatibile)?
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Il portico dipinto
Inviato il: 30/6/2006 15:48
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  •  ivan
      ivan
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#381
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
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A me non convice nè la spiegazione relative alle fasce di Van Allen, nè qualunque altra spiegazione relativa all'innocuità, dal punto di vista delle radiazioni, dello spazio: stiamo parlando di radiazioni ionizzanti, non di bruscolini.
Stiamo parlando del vento solare e del vento "stellare" (mi si passi il termine): l'universo non è in quiete, è un continuo tumultuoso fermento di chissà quanti tipi di reazioni nucleari e chissà di quale altri tipi di fenomeni che noi magari nenache immagginiamo.

Per non parlare poi della fatidica velocità di fuga da questo pianeta, sulla quale sarebbe proprio il caso di approfondire il discorso.

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Inviato il: 30/6/2006 18:21
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  •  Iceman
      Iceman
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#382
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/2/2006
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Io non ho capito cosa cè che non va...

le risposte mi sembrano corrette.
Inviato il: 30/6/2006 20:04
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  •  Redazione
      Redazione
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#383
Webmaster
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DRIVE, EVENTUALI ALTRI: Il moderatre ha chiesto di limitare la discussione al topic iniziale. Siete pregati di rispettarlo.

Grazie
Inviato il: 30/6/2006 20:33
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  •  Anonimo
      Anonimo
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#384
Guest_Anonimo
Ho capito che non volete parlarne perché vi è scomodo, ma proprio il topic iniziale permette di parlarne in quanto dice:

---------------------------------------------
"Analisi di tipo astronomico-astronautico
direi che adesso vale la pena aprire un topic dedicato all'argomento astronomico-astronautico delle missioni spaziali

questo topic vuole essere:

1) un'occasione per discutere della fattibilità, in termini di fisica e astronautica, delle misisoni lunari

2)un'occasione per approfondire la conoscenza in materia astronautica e astronomica

sono tutti invitati a concorrere, sia per contribuire con le loro conoscienze sia nel caso voglino chiarire dei dubbi o mostrare un loro punto di vista, l'importante è che si discuta in maniera ragionevole ed educata come del resto è buona abitudine di questo bel forum

x chi ancora non avesse compreso l'argomento del topic:

"discussiomi come quella sulle fasce di van allen e quella sulle velocità orbitali e traiettorie delle missioni lunari possono essere affrontate qui
---------------------------------------------

Quindi non vedo motivo di questo intervento. Oltretutto, visto che fate domande alla ricerca della verità, dovreste ringraziarmi visto che vi ho fornito la risposta di un

"Laureato in Fisica alla Scuola Normale di Pisa nel 1979.

Diploma di Dottorato di Terzo Ciclo, Universita’di Parigi IX, Orsay, nel 1982.

Dal 1993 straordinario e dal 1995 ordinario di Fisica Generale presso la Facolta’ di Ingegneria dell’Universita’ di Perugia.

Laurea Honoris Causa Universita’ di Bucarest (2000).

Attivo per 20 anni in collaborazioni scientifiche internazionali nel campo della fisica sperimentale delle interazioni fondamentali: Fisica delle Interazioni Forti, Fisica delle Interazioni Deboli ed Elettromagnetiche, Studio dei raggi cosmici dallo spazio.

Agli inizi degli anni ’90 ha fondato a Perugia un gruppo di ricerca attivo nel campo dei rivelatori e delle tecnologie di frontiera per la fisica fondamentale a terra e nello spazio. Nel 1994 ha fondato a Terni il SERMS (Laboratorio per lo Studio degli Effetti della Radiazione sui Materiali per lo Spazio), dedicato alla caratterizzazione e qualifica di materiali e rivelatori da usare in condizioni spaziali.

Program Manager del progetto Silicon Microvertex Detector per l'esperimento L3 al LEP del CERN (1990-2000).

Responsabile Nazionale per INFN e ASI di AMS, primo esperimento di fisica fondamentale approvato sulla stazione spaziale ISS, operato con successo nel primo volo sullo Shuttle nel giugno 1998 e che sara’ installato sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2008 (1995- ).

Coordinatore Nazionale progetto COFIN2000 per la realizzazione di una rete Nazionale di Laboratori Universitari dedicati alla qualifica e la realizzazione di strumentazione scientifica per lo spazio(2001-2002 e 2003-2004).

Autore di oltre 320 lavori pubblicati su riviste internazionali. Organizzatore di numerosi congressi dedicati alla scienza spaziale (Trento 1999, Elba 2002, Washington 2003, Pechino 2005)."
Inviato il: 1/7/2006 0:00
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  •  Anonimo
      Anonimo
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#385
Guest_Anonimo
Forse ho frainteso, e il richiamo non era rivolto al sottoscritto. Forse mi ha fatto confusione il titolo
Inviato il: 1/7/2006 0:04
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  •  Redazione
      Redazione
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#386
Webmaster
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EMXMOV: Infatti, il richiamo era a drive che continuava a parlare del Titanic. Comunque nessun problema.

"Già che passavo di qui", aggiungo un breve commento: mentre il personaggio che hai citato trova risibili (mi pare questo il termine) certe argomentazioni, io confesso che non mi sento molto soddisfatto - trattandosi di un cattedratico e non di un dilettante come me - nel vederlo liquidare la faccenda delle radiazioni con una "una doratura interna sottilissima in oro, che e' piu' che sufficente a bloccare i raggi solari garantendo la visibilita'."

Sai com'è, viene da dire "acc, che stupido, non ci avevo pensato".

Ma in ogni caso, visto che siamo alla ricerca di fonti autorevoli, perchè non ascoltare direttamente da uno dei dodici moonwalkers la sua esperienza sull'attraversamento delle fasce di Van Allen? Se non lo sanno loro, che cosa signifca attraversarle, non lo sa di certo nessuno, giusto?

Eccolo. Sottotitoli courtesy di luogocomune.

(Nella parte iniziale, Bean ci svela anche il segreto del sistema di raffreddamento della cabina del LEM, che lui stesso - in un'altra parte dell'intervista - indica raggiungere, al sole, temperature di 250 F.)
Inviato il: 1/7/2006 7:17
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  •  ivan
      ivan
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#387
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
Da Bronx
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Ieri sera son passato dall'edicola per comprare qualcosa da leggere al camping e li ho notato che era appena uscita la rivista LeScienze del mese di luglio 2006.
La copertina di questo numero della rivista era dedicata al problema della radiazione del cosmo, problema che da solo rischia di rendere una mera utopia la conquista umana dello spazio (per la cronaca, su le Scienze on line ancora non hanno fatto l'aggiornamento dell' home-page).

L'articolo di copertina, posto a pagina 65 e a firma di Eugene N. Parker, tratta appunto dell'influenza dei raggi cosmici sull'organismo umano in un ipotetico viaggio spaziale (in pratica un terzo del DNA umano sarebbe danneggiato dai raggi cosmici per ogni anno trascorso nello spazio interplanetario) .

L' articolo fa anche degli esempi di ipotetici metodi di schermatura della radiazione cosmica, esempi che in pratica sono irrealizzabili (shermi di materiale isolante dal peso di 400 tonnellate oppune scudi elettromagnetici che richiederebbo miliardi di volt).

La parte più bella dell'articolo è la figura posta a pagina 69, figura che illustra i rischi spaziali da radiazioni: posto essere 0.02 la stima di rem/anno l'esposizione che una persona subisce a livello del mare, tale valore sale 10 nell' orbita terrestre bassa (quella dei satelliti artificiali), a 13-25 nello spazio del sistema solare, a 30-70 nello spazio siderale interstellare e a 1500 nelle fasce di van Allen!
Cioè le fasce di Van Allen comportano un' esposizione 75000 volte superiore a quella che subiamo al livello del mare! La stessa illustrazione dice che di conseguenza le fasce di Van Allen possono anche uccidere sul colpo un lì malcapitato.
L'illustrazione poi mette anche la foglia di fico su questa scomoda realtà dicendo che le fasce di Van Allen si possono evitare, ma ovviamente non si sbilancia a dire come.

Ora è lecito chiedersi: una intensità di radiazioni 150 volte maggiore nella fasce di Van Allen rispetto a quella che si registra nell'orbita terrestre bassa, che effetti ha sui delicati componenti elettronici di una ipotetica sonda spaziale che tali fasce attraversasse?


Infine l'articolo cita la curiosa la proposta che l'ente spaziale fa per aggirare il problema: l'astronauta OGM che resite alle radiazioni.

O tempora o mores !


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Inviato il: 1/7/2006 8:04
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  •  Anonimo
      Anonimo
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#388
Guest_Anonimo
Qua non è questione di essere stupidi, e ingenui è un'altra cosa.
Se nel mondo, ormai miliardi e miliardi di persone negli anni hanno dedicato la loro vita a studi specifici in settori specifici, ci sarà un motivo. Con questo voglio dire che il desiderio di sapere è una cosa bellissima e fondamentale, e che anche io ho il desiderio di sapere tutto, ma la mia vita non è illimitata, e quindi devo fare delle scelte: delle cose non le saprò mai, altre le conoscerò meglio di altri.
Ma per quello che non so, non devo prendermela con il mondo pensando che me lo tenga nascosto, e non ho nemmeno le conoscenze minime per permettermi di dubitare di chi si è fatto il sedere una vita su una materia di cui io non so niente.
Allora sì, che vedremo la differenza tra intelligenza e stupidità nel momento in cui invece di screditare (alla fine dei conti) milioni di scienziati che hanno dedicato la vita alla ricerca e con enormi sacrifici, avrò l'umiltà e la saggezza, di chiedere.
E quando chiederò a chi ha dedicato la vita e la dedica tutt'ora a quella scienza, e avrò la fortuna di avere una risposta, potrò anche non essere d'accordo e addirittura rifiutare quello che mi dice, ma alla fine è lui il maestro, e io l'allievo. E non posso nemmeno pretendere che mi spieghi tutto, ci vorrebbero forse anni. Semplicemente potevo intraprendere i suoi stessi studi. Lui l'ha fatto, io no. Non posso prendermela, e non posso pretendere.

Quindi anche a me piace(rebbe) essere tuttologo, ma senza umiltà e saggia conoscenza dei miei limiti, rischio di apparire nientologo.


Redazione scrive:
"Ma in ogni caso, visto che siamo alla ricerca di fonti autorevoli, perchè non ascoltare direttamente da uno dei dodici moonwalkers la sua esperienza sull'attraversamento delle fasce di Van Allen?"

Vorrei farle notare che in questa frase lei stesso afferma/conferma, che ci sono stati i moonwalkers (coloro che hanno camminato sulla Luna), e che hanno attraversato le fasce di Van Allen. E la cita come fonte autorevole.

Riguardo a quanto emerge dal video, che significa scusi? Significa solo che c'erano le schermature adatte, e quindi l'astronauta, che non è uno scienziato ma un semplice pilota/operaio specializzato e soprattutto allora, conferma quanto detto dal più che qualificato Roberto Battiston. C'era la schermatura, e quindi logicamente non si sono accorti di niente. Non ci fosse stata non avrebbero nemmeno potuto affermarlo, in quanto sarebbero morti.
E la temperatura di 100 C°, non è all'interno della navicella, ma all'esterno, e si capisce bene.
L'introduzione del video dice: "Il LEM, costantemente esposto ai raggi solari, sulla Luna raggiunge la temperatura di oltre 100 C°". Il LEM, non la cabina o la cabina del LEM. I raggi solari colpiscono l'esterno. Invece le radadiazioni, solari, anche l'interno. Se non c'è schermatura.
E sempre secondo logica, se tale temperatura fosse stata all'interno, l'astronauta non avrebbe potuto raccontarlo. Infatti dice che la temperatura, all'interno della navicella, era più o meno quella che c'era nella stanza in cui si stava conducendo l'intervista. Lo dice. Parla di quella interna.

Se ci sono altri dubbi, basta semplicemente chiedere agli scienziati no? Non vedo il problema. Chi meglio di loro può rispondere. Sempre che ne abbiano tempo e voglia, perché se dovessero rispondere a tutti servirebbero 10 vite e relative reincarnazioni identiche. Però sono sicuro che su Interrnet dei documenti si riescano a trovare, come quelli citati da Battiston. Chiaro che, meno vengono diffusi, più diventa difficile reperirli. Soprattutto se con contenuti scientifici e con sigle e termini ai più sconosciuti.

Saluti.
Inviato il: 1/7/2006 8:55
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  •  Anonimo
      Anonimo
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#389
Guest_Anonimo
Ivan, ti riporto parte del testo riportato in precedenza. C'è già la risposta. Si parla ti poco tempo, il tempo impiegato a percorrere le fasce (con particolare orbita e qui sta la soluzione a quanto non esposto dalla rivista) e il tempo percorso sulla Luna.

Quindi il problema che tu riporti, c'è. Ma si parla di viaggi nello spazio, in previsione di missioni future. Non di viaggetti di pochi giorni sulla Luna.
E comunque la dose di radiazioni non è poca, pari a quella che si accumula sulla Terra in una vita.

Infatti Battiston dice:
"Mello spazio interplanetario (e quindi sulla luna) la dose sale a circa 90
rem/anno (trascuro le tempeste solari). Ma le missioni sulla luna sono
durate in tutto 7-10 giorni ciascuna, per cui la dose che si accumulava in
questo periodo era di circa 0.3 rem o la dose che si prende in un anno sulla
terra.

Per quanto riguarda le fasce di van allen, e' vero che l' intensita' e
quindi il flusso cresce in certe zone fino ad un fattore 10000, ma il tempo
trascorso dagli astronauti in queste fasce e' breve ( le fasce si estendono
fino a circa 10000 km dalla superfice terrestre), per cui la dose
accumulata nel caso piu' pessimistico e' non puo' superare : 30 rem/anno *
10.000 (intensita' delle fasce) * 0.1 giorni (durata del passaggio nella
zona intensa delle fasce) = 90 rem, o circa 3 volte la dose raccolta sulla
terra nella vita.

In realta' il calcolo mostra che date le orbite prescelte, lo schermaggio
della capsula etc, la dose assorbita e' molto minore, e diventa compatibile
con quella accumulata sulla terra nel corso di una vita normale, fermo
restando che nessuna evidenza sperimentale porta a ritenere che 90 rem sono
pericolosi per la salute.

Per cui la risposta e' che le fasce si attraversano facilmente e sulla luna
la radiazione non impedisce dei soggiorni di qualche settimana, senza
particolari schermaggi. "
Inviato il: 1/7/2006 9:04
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  •  Anonimo
      Anonimo
Re: Fasce di Van Allen e radiazioni solari.
#390
Guest_Anonimo
E comunque, gli astronauti delle missioni Apollo, non è che sono tornati 'normali' come erano partiti. Hanno quasi tutti un po' schizzato.
Inviato il: 1/7/2006 9:06
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