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   Politica Interna & Estera
  Toni Negri, Impero e Moltitudine

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  •  BlSabbatH
      BlSabbatH
Toni Negri, Impero e Moltitudine
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/9/2005
Da Bergamo
Messaggi: 837
Offline
premessa: spero di non avere sbagliato a postare qua.. personalmente la sessione politica mi sembrava + coerente con l'argomento.. se non sta bene spostate pure il post dove vi pare
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ho letto tempo fa questi due libri di Negri /Haardt, Impero e Moltitudine.. per la verità è stato un tentativo più che una lettura completa, visto che a circa 50 pagine di ognuno ho rinunciato.. il linguaggio politichese-psicotico-mistico con il quale sono scritti è da fucilazione, tuttavia ne han parlato e ne parlano tutti i principali intellettuali.. soprattutto americani liberal (e pure bene.. è qui che ho il dubbio!) definizioni come il "nuovo manifesto comunista", la nuova "bibbia no global".. criticata e osannata da destra e sinistra questa coppia di libri tenta di spiegare come dal crollo del comunismo si è passati ad una nuova forma di impero globale decentralizzato e ad una nuova classe antagonista proletaria .. entrambi di natura eterea, indefiniti e confusi..

alchè qualcuno ha pure definito Negri come un revisionista al soldo degli imperialisti, e l'elogio di Cossiga al libro non fa altro che confermare il dubbio..

qualcuno ha letto codesti libri? opinioni a riguardo?
_________________
-- Under capitalism, man exploits man. Under communism, it's just the opposite. -- J.K. Galbraith
Inviato il: 3/7/2007 22:12
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  •  goldstein
      goldstein
Re: Toni Negri, Impero e Moltitudine
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
Da
Messaggi: 2827
Offline
Citazione:
ne han parlato e ne parlano tutti i principali intellettuali.. soprattutto americani liberal (e pure bene.. è qui che ho il dubbio!)


Non reggo Negri quindi non so dirti sulle sue opere, ma su questo dubbio ho letto qualcosa in "No Global" di Blondet e lo trovi riassunto in questo articolo.
Inviato il: 3/7/2007 22:40
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  •  BlSabbatH
      BlSabbatH
Re: Toni Negri, Impero e Moltitudine
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/9/2005
Da Bergamo
Messaggi: 837
Offline
madonna mia che articolaccio da missino... cmq il dubbio rimane, anche perchè mi incuriosisce la destra che lo elogia e la sinisra che lo demolisce.. e mi incuriosiscono opinioni personali, che fuoriescono dall'ideologia per passare ad un minimo di logica
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Inviato il: 4/7/2007 21:54
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Toni Negri, Impero e Moltitudine
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
Messaggi: 3872
Offline
Blacksabbath, tempo fa riuscii a scaricare una biografia di Toni Negri da internet, ma pare che l'indirizzo non sia più valido: comunque ho tenuto il pdf.

http://freeweb.supereva.com/alexlattanzio/parastato/Negri.htm?p

Riporto alcuni stralci

Toni è un ragazzo religiosamente motivato, frequenta la parrocchia ed è sempre presente alla messa domenicale. Dopo la maturità si iscrive a filosofia all'Università di Padova, lì è inserito negli ambienti della goliardia e dirige il giornale universitario "Bo'", dal nome del palazzo dell'ateneo; ma è in parrocchia che Toni Negri incontra la politica: attraverso don Antonio Sartorato entra nella GIAC (Gioventù Italiana Azione Cattolica). [...]

A Padova arriva, in quel periodo, Mario Rossi, ex delfino di Luigi Gedda, l'anticomunista che fondò nel 1948 i Comitati civici. Rossi si era convertito all'impegno democratico e attorno a lui si forma nell'Azione cattolica un nucleo di giovani molto attivi che avevano come figura dirigente Toni Negri, essi erano: Enzo Scotti, Dino de Poli, Wladimiro Dorigo, Giovanni Vattimo, Carlo Carretto ed Emanuele Milani. Toni Negri grazie al suo iperattivismo trova in quel periodo anche il plauso del giovane deputato veneto Mariano Rumor (segretario doroteo della D.C.). [...]

Nel 1954 [...] Negri abbandona la carica di delegato diocesano ed entra nella Democrazia cristiana a fianco di Luigi Carraro [...] Nel 1955, il futuro capo di Autonomia operaia, discute la tesi con un docente di filosofia morale notoriamente di destra, Umberto Padovani, che gliela firma. Ma Toni Negri, in quel periodo, è nelle grazie del rettore Enrico Opocher che lo prende con sé e lo nomina suo assistente. Vediamo ora chi sono gli sponsor di Toni Negri in quel periodo: il vescovo di Padova, monsignor Bortignon e il filosofo socialista" Norberto Bobbio. [...]

[...] nel 1958 entrò nel Partito socialista e fu eletto il 6 novembre 1960 consigliere comunale. La scelta socialista era accompagnata da una critica sistematica alla politica del Pci. È proprio col Psi che Toni Negri si dà la patente di "uomo di sinistra" ed entra in contatto con quei personaggi fondamentali per la sua seconda carriera, quella di politico. [...]

Toni Negri scrive anche sul quindicinale socialista Progresso Veneto e diventa azionista della Marsilio, la casa editrice di Cesare De Michelis, fratello di Gianni amico di famiglia dell'ex moglie - Paola Meo - figlia del famoso architetto che su commissione del patriarcato di Venezia ha costruito, negli anni Cinquanta, mezza città; in quegli anni il patriarca di Venezia era Giovanni Roncalli, il futuro papa Giovanni XXIII artefice del Concilio Vaticano II. Un'altra conoscenza di quel mondo laico e trasversale che si dimostrerà molto utile per Toni Negri, è quella con Marco Pannella. [...]

L'anno 1964 è per Negri il periodo dell'impegno universitario [...] ma è anche l'anno delle interminabili discussioni con Tronti, Arquati e un ventenne Cacciari, pupillo del professore padovano, che nel '69 entrerà nel Pci da posizioni non comuniste, oggi milita nella Margherita e, infine, insegna nell'università di don Verzé, prete molto caro a Berlusconi e Formigoni. [...]

Massimo Cacciari è uno dei più attivi divulgatori del pensiero negativo, nichilista, legato al gruppo formatosi attorno alla casa editrice Adelphi di Roberto Calasso, seguace del pensiero gnostico del banchiere massone Raffaele Mattioli, fondatore nel 1946 di Mediobanca e padre spirituale di Enrico Cuccia. Mattioli è il massone che si fece seppellire, alla sua morte, nella tomba dell'eretica tanto cara ai cultori della gnosi, Guglielma la Boema, nell'abbazia di Chiaravalle. [...]

Terminologie come moltitudini, biopolitica, operaio massa che oggi circolano nel lessico delle formazioni di sinistra sono care oltre che a Jünger, a Carl Schmitt e agli iniziati della destra più reazionaria [...]

Nel frattempo prepara il concorso che gli farà guadagnare nel 1967 una cattedra, quella di dottrina dello Stato. Vincere quel concorso fu facile: le complicazioni vennero in seguito. La delibera, con la quale il consiglio di
facoltà dell'Università di Padova accettava il neodocente insediandolo alla cattedra, fu rinviata per "irregolarità formale" dal ministero della Pubblica Istruzione, di cui era responsabile il patavino Luigi Gui.
Una cosa è certa: quando alla seconda delibera Negri passa per un pelo, lo deve al voto determinante di un liberale, amico di Opocher, giunto apposta da Parigi dov'era in vacanza, e di un socialdemocratico, che divenne poi giudice costituzionale. [...]

con l'esplodere delle lotte operaie e studentesche "incontra" quel gruppo di studenti, tra cui Piperno e Scalzone con i quali farà nascere Potere operaio.
Toni Negri di questa organizzazione è il teorico e lo stratega. Il professore vuole un'organizzazione di tipo particolare, ma non comunista, come lui stesso dirà molti anni dopo in un articolo apparso su il Manifesto (20 maggio 1998, pag. 23) "una specie di massoneria mozartiana, questo era Potop".
Com'è preciso nella descrizione di Potere operaio, il nostro erudito di Padova, che acuto accostamento con la loggia massonica degli Illuminati di Baviera, una setta che faceva dell'omicidio politico selettivo e del terrorismo una virtù. Forse l'aspirazione di Toni Negri è quella di far sapere che più che professore è un Maestro. [...]

E Padova, città politicamente clerico-fascista, dove si eclissarono i servizi segreti della Repubblica sociale di Mussolini, diventa la capitale dell'Autonomia. [...]

Toni Negri poco prima e durante il periodo del rapimento Moro, compie diversi viaggi negli Stati Uniti. Particolarmente a New York e Washington
dove, tra l'altro, ha tenuto un convegno con esponenti dell'autonomia italiana, francese, tedesca, belga, inglese, americana e di altri paesi.
In quel periodo per un comunista conosciuto non c'era possibilità di metter piede sul suolo americano; tant'è che al parlamentare del Pci Pajetta negarono il visto d'ingresso. Ma per il professore padovano le visite negli Stati Uniti erano un fatto abituale. [...]

Uno dei massimi organismi preposto allo studio e alla "soluzione" dei problemi dell'imperialismo americano la Fondazione Rockefeller, nota in tutto il mondo per il suo accanito anticomunismo, gli ha donato una borsa di studio, gli ha permesso d'insegnare, sicuramente non come costruire una società socialista, e tramite la stessa Fondazione Negri ha allargato i suoi contatti "accademici".
Inviato il: 4/7/2007 22:33
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Re: Toni Negri, Impero e Moltitudine
#5
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/8/2006
Da Lemuria
Messaggi: 153
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Toni è un ragazzo religiosamente motivato, frequenta la parrocchia ed è sempre presente alla messa domenicale. Dopo la maturità si iscrive a filosofia all'Università di Padova, lì è inserito negli ambienti della goliardia e dirige il giornale universitario "Bo'", dal nome del palazzo dell'ateneo; ma è in parrocchia che Toni Negri incontra la politica: attraverso don Antonio Sartorato entra nella GIAC (Gioventù Italiana Azione Cattolica).

Lasciamo perdere il resto...
ma basta l'introduzione per scartare l'opinione di un burrattino del genere chiamato "Toni"!!!
Mi ricorda un mafioso....

Inviato il: 4/7/2007 23:41
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